I viaggi di Sherazade - Associazione Sherazade

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I viaggi di Sherazade - Associazione Sherazade
I viaggi di Sherazade

       Marzo
I viaggi di Sherazade - Associazione Sherazade
Chi è Sherazade?

                                                       di Lorenzo Bedoni          Sherazade, la “Madre dei racconti” de Le mille e una notte, inizia a
                                                                                  raccontare per salvarsi e salvare al contempo le ragazze che erano
[…] si racconta d'un vecchio indio detto il «Padre dei Racconti», longevo d'età   destinate a diventare mogli (e vittime) di re Shariyar. Noi
immemorabile, cieco e analfabeta, che narra ininterrottamente storie che si       dell’Associazione che porta il suo nome ci poniamo un obiettivo forse
svolgono in paesi e in tempi a lui completamente sconosciuti. […] Il vecchio      più modesto, ma non per questo meno complicato: risvegliare quel
indio sarebbe secondo alcuni la fonte universale della materia narrativa, il
                                                                                  “sentimento del tempo” che è necessario a una crescita personale e a
magma primordiale dal quale si diramano le manifestazioni individuali d'ogni
scrittore […].
                                                                                  una conoscenza di se stessi difficilmente ottenibili senza sforzo e
                       Italo Calvino, Se una notte d’inverno un viaggiatore       profonda riflessione.
                                                                                  Perché se è vero che il reale è composto da una rete di relazioni e di
                                                                                  occasioni (colte e mancate) che fuggono veloci ognuna assecondando
In principio, così si dice, era il Verbo; e non esiste verbo senza
                                                                                  la sua prefissata direttrice, è altrettanto vero che "la realtà si forma
qualcuno che lo ascolti. Raccontare è atto a un tempo demiurgico e
                                                                                  soltanto nella memoria"; e non può esistere memoria senza un
morale: demiurgico perché il racconto è creazione e referenzialità, un
                                                                                  passato e un'attenta, deliberata meditazione su di esso.
mondo nuovo in cui si mescolano azione e reazione, inventiva e
resoconto, inganno e lucida consequenzialità; morale perché è un
dovere da cui è impossibile esimersi, uno strappare il passato dalla
forma non più riconoscibile che esso assume nell’oblio, affinché la
memoria del dolore e della gioia non venga calpestata dalla folle
corsa del presente. Raccontare è però anche, e soprattutto, tradire:
l’urgenza di comunicare, di entrare in contatto con l’Altro, di essere
accettati dall’Altro, ha le sue conseguenze nel segno della
deformazione di quello stesso passato che stiamo cercando così
disperatamente di preservare. Così, nei racconti, ogni fuoco è più
caldo di quanto non sia nella realtà, ogni stella è più luminosa, ogni
istante vivisezionato dallo scorrere del tempo è ineguagliabile nel
suo splendore o nella sua meschinità.
Raccontare è dunque, in fin dei conti, la costruzione di un mondo
fittizio a partire dalle sfumature del reale. Non da un’esplosione è
nato l’universo, ma da una storia; e senza dubbio solo al termine
dell’ultima storia esso, l’universo dico, finirà. Proprio questa intima
                                                                                                           Illustrazioni di Edmond Dulac
connessione dell’atto narrativo alla realtà è il motore che anima

                                                                                                 I viaggi di Sherazade
l’attività di Associazione Sherazade. In una società sempre più
frenetica e alienata si sono ormai perse l’arte dell’attesa e il gusto
della lettura, strettamente connessi alla capacità di esprimersi,
creare e raccontare: è necessaria, ora più che mai, un’inversione di                                      Marzo 2021            Anno 1 - Numero 1
tendenza che non si ponga come obiettivo l’opposizione senza                                                    https://associazionesherazade.it
compromessi al mondo che ci circonda, ma che tenti piuttosto di
                                                                                                                  info@associazionesherazade.it
cambiarlo dall’interno, giocando secondo le sue stesse regole e
approfittando dei mezzi che il rapido progresso tecnologico ci ha
messo a disposizione.
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Marzo 2021 | I viaggi di Sherazade
                                                                                                      Storie del VCO

Dalle cime agli abissi
La regina Vittoria e il suo sogno
luminoso
                                                                                  Una giornata splendida con un
  di Gaia Moriggia e Sofia Borrello Il 1878 si era infatti rivelato un            cielo senza nuvole e la
                                         anno particolarmente difficile per       superficie del lago come uno
Nella primavera del 1879 la regina       la Regina: già vedova del suo            specchio blu che riflette le isole
Vittoria (1819-1901) soggiornò sul       grande amore, il principe consorte       e il paesaggio. Non è possibile
Lago Maggiore, precisamente a            Alberto di Sassonia, perse anche la      descriverne l'effetto ma deve
Villa Clara a Baveno, ospite di          figlia Alice di soli 35 anni.            essere visto per essere capito.
Charles Henfrey. Charles Henfrey         L’avvicinarsi del suo sessantesimo
(1818-1891) fu un ingegnere e            compleanno e il matrimonio del
collezionista inglese, vissuto tra       figlio Arturo non potevano poi che
l’Inghilterra, l’Italia e l’India. Nel   intaccare ancor di più lo stato
1850 si trasferì in Piemonte,            d’animo della sovrana. Quello che
territorio particolarmente adatto        ci voleva era una vacanza in un
agli investitori stranieri e vi          luogo tranquillo (non troppo caldo,
realizzò vari progetti ferroviari.       la Regina amava particolarmente il
Seguendo una moda diffusa,               freddo) dove trovare pace e
incominciò a frequentare il Lago         serenità. Fu Lady Bagot (amica dei
Maggiore       come       luogo     di   coniugi Henfrey) a consigliare alla
villeggiatura, prediligendo Baveno,      sovrana la città di Baveno
che era già da anni meta di membri       descrivendola come “un posto
della corte inglese. Si innamorò del     incantevole, dall’aria deliziosa e dal
posto e fece costruire Villa Clara in    panorama bellissimo”.
onore della sua seconda moglie.          Sua maestà viaggiò in incognito,
La residenza divenne ben presto          sotto il nome di Contessa di
meta del jet set europeo: fra gli        Balmoral, con treni personali e al
altri, il futuro imperatore di           suo       arrivo       fu     accolta
Germania e re di Prussia, Federico       calorosamente. Il piccolo paese
III, e, appunto, la regina Vittoria,     aveva stanziato fondi per tutte le
che accettò l’invito di Charles          necessità,      dall’acquisto      dei
Henfrey a passare un mese di             lampioni al nastro per il mazzo di
vacanza a Baveno, assieme alla           fiori, dai fuochi artificiali agli       Veduta di Villa Clara dalla parte
figlia Beatrice, nel marzo del 1879.     addobbi stradali.                            alta di Gabriele Carelli
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Marzo 2021 | I viaggi di Sherazade
                                                                                                             Storie del VCO

Fu     potenziata     la     sicurezza       In quest’ultima la Regina seguì la
pubblica: carabinieri a piedi e a            fabbricazione di aghi e fili di ferro e
cavallo “eleganti e impeccabili”, un         compì una visita fuori programma
delegato di pubblica sicurezza,              nell’area in cui questi vengono
numerose guardie e un battaglione            imballati.
di fanteria stanziato a Pallanza             Questo       lavoro      era     svolto
(ritenuto però dalla regina molto            principalmente da fanciulli dei
trasandato             nell’andatura).       quali volle conoscere nome e
   L’accoglienza costò in totale             salario. Alla fine del tour la sovrana
3971,30       Lire,    che      furono       acquistò ben due chilogrammi di
ricompensate da donazioni di                 aghi! Il suo viaggio non fu solo di
Henfrey e della Regina stessa e              piacere: l’incontro a Monza con i
dalla straordinaria affluenza di             Reali d’Italia fu un segno forte ed
turisti (che portò alla costruzione          evidente del sostegno inglese
di nuovi alberghi, anche di notevole         all'Unità italiana da poco ottenuta.
capacità ricettiva ed elevato livello        L’ultimo giorno di permanenza
                                                                                         Visita sul greto del Lago per osservare
di     servizi).    Improvvisamente          della Regina a Baveno fu il 23                    il lavoro degli spaccapietre
Baveno, un villaggio di poco più di          aprile. I nostri laghi e le nostre
1400 abitanti, divenne famoso in             montagne, così come le isole e i
tutto il mondo. La Regina visitò             loro giardini, sono stati capaci di
vari paesi del lago, ma anche                affascinare la sovrana facendola
Milano,     incontrò     politici    e       spesso sentire a casa.
personaggi di spicco, e passò una
grossa fetta del suo tempo a
dipingere con l’acquarello quel
panorama che lei stessa, nel suo                 Al ritorno siccome avevamo
diario, definiva magnifico.                      tempo abbiamo preso un’altra
                                                 buona strada che corre lungo il
In particolare visitò le cave di                 grazioso piccolo lago di
granito                                          Mergozzo, un vero quadro e mi
“Siamo uscite alle 11 nonostante la              ha ricordato così tanto i nostri
pioggia, attraversando Baveno sino a             cari “Loch” dei Grampiani
un luogo, vicino al lago, dove lavorano il       scozzesi.
granito. Gli operai siedono sotto grandi
tettoie e producono dei pilastri
bellissimi. Abbiamo raccolto qualche
pietra e siamo tornate a casa”.

e le industrie locali: la fabbrica di                                                      Visita della Regina alla fabbrica
                                                                                                  di Vogini e Ruffoni
scardassi         (nota     treccani:
Strumento costituito da un piccolo               ““Il paesaggio sembra così
supporto di legno su cui sono                    monotono e poco interessante          Bibliografia e sitografia
                                                 dopo quello che ho visto”,
fissati denti di ferro uncinati, usato           annotava la regina durante il         https://archiviodelverbanocusioossola.co
                                                                                       m/2019/09/07/un-mese-a-baveno-con-
ormai solamente per raffinare e                  viaggio di ritorno, perché gli
                                                                                       vittoria/
pettinare a mano la lana da                      italiani “le piacciono più di
                                                 qualsiasi altro straniero”.           https://www.lastampa.it/topnews/edizioni-
materassi.) “Schelling” e la ditta di                                                  locali/verbano-cusio-
                                                                                       ossola/2020/12/25/news/quando-la-
minuterie metalliche “Vogini e                                                         regina-vittoria-dipingeva-acquerelli-in-
Ruffoni”.                                                                              vacanza-a-baveno-1.3970040
                                                                                       Il turismo a Baveno: sviluppo e trasformazioni
                                                                                       territoriali dal 1800 ai giorni nostri, Maria
                                                                                       Francesca Renaudo, Taràrà, 1999.
                                                                                       Prenotalo qui.
                                                                                       Un sogno luminoso: La Regina Vittoria a
                                                                                       Baveno 1879, Mariateresa Wright, Alberti
                                                                                       Librario Editore, 2010.
                                                                                       Prenotalo qui.
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Marzo 2021 | I viaggi di Sherazade
                                                                                                          Arte del VCO

Studio d'artista
Sfumature di erica e lavanda: acquerello di un viaggio
                   di Gaia Moriggia
L’origine delle pitture solubili in       Pioniera degli acquerelli in formato
acqua è molto antica: già gli Egizi,      godet (piccole tavolette dure di
infatti, le utilizzavano per decorare     acquerello inserite in scatole
i rotoli di papiro, e in Cina e           portatili) fu la ditta inglese Reeves,
Giappone venivano usate per la            la quale, fiera del proprio operato,
pittura su carta di riso e seta. In       inviò un campione della Moist
Europa la tecnica dell’acquerello fu      Watercolour                Paint-Cake
introdotta nel Medioevo. Essa             all'Encouragement          of     Arts,
veniva utilizzata da amanuensi e          Manufactureres and Commerce.
illustratori per la decorazione di        La finezza e qualità del loro
incunaboli – i primo prodotti             prodotto li portò a vincere il
dell’arte della stampa dalle origini      premio "Great silver palette". Ed è
al 1500 incluso - e per la                proprio      in     Inghilterra    che    29 marzo, la Regina esperimenta la
realizzazione di miniature su             l’acquerello fu impiegato per la            sua tecnica sul Sasso del Ferro
avorio e pergamena.                       prima volta in maniera massiccia
Questa tecnica si basa sull’utilizzo      per la rappresentazione dei
di colori composti da un collante (la     paesaggi. Infatti questa tecnica
gomma arabica era uno dei leganti         (grazie alla sua rapidità di
più utilizzati) e pigmenti in polvere     esecuzione e alla facilità nel
diluiti da acqua. Il libro Miniatura Or   trasporto dei materiali necessari a
the Art of Limning di Edward              metterla in atto) era perfetta per
Norgate elenca i 24 ingredienti che       immortalare, come se fosse una
si potevano reperire dagli speziali e     cartolina o una fotografia, le tappe
macinare per ricavare i pigmenti          del viaggio denominato “Grand
necessari per la creazione del            Tour”, tipico dei gentlemen inglesi.
colore. Solo nel XVIII secolo infatti     Esso consisteva in un lungo
nacquero nelle città europee i            pellegrinaggio       nel    continente
primi colorifici che portarono a un       europeo alla scoperta di località di      5 aprile, Regina Vittoria - Vicino al
notevole        ampliamento       della   interesse storico, artistico e            Toce, guardando verso il Sempione
gamma di colori disponibili.              culturale.
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Marzo 2021 | I viaggi di Sherazade
                                                                                                            Arte del VCO

E proprio la regina Vittoria ebbe,         O dal balcone della Villa: “Le luci
sin dall’infanzia, l’abitudine di          sul lago e i colori delle montagne
fissare con uno schizzo o con una          erano perfettamente belli. Dopo il
composizione ad acquerello tutto           tè ho disegnato sul balcone”.
ciò che poteva destare il suo              Molto interessante è l’uso dei
interesse.        Richard Westall,         colori negli acquerelli della Regina:
membro dell’Accademia Reale, fu il         erica (il suo colore preferito) e
suo primo insegnante di disegno.           lavanda      sono     le      tonalità
Dopo la sua morte nel 1836, gli            predominanti. La scelta dei colori
susseguirono       altri   importanti      non è casuale: la sovrana infatti
artisti:    il      paesaggista      e     idealizza il paesaggio lacustre
acquarellista William Leighton             trasferendogli le tonalità della sua
Leitch, lo scrittore e illustratore        amata Scozia; e più volte ravviserà
Edward Lear e il pittore e scultore        somiglianze tra i due panorami.
Sir Edwin Landseer (curiosità: i             Oltre al paesaggio la Regina si
principali protagonisti delle sue          dedicò anche al ritratto.
opere sono fate e animali, in
                                           Il 20 aprile apprendiamo dal suo diario
particolare cani, tanto che la razza       che dal Colonnato vide una ragazza di
canina “landseer” prese il nome in         15 anni di nome Teresa Morandi.                    20 aprile, Regina Vittoria
suo onore). Attraverso i disegni di        “Aveva in testa un fazzoletto rosso a             Ritratto di Teresa Morandi
                                           fiori, un abito blu a scacchi con un
Vittoria     possiamo      ricostruire
                                           grembiule blu, un piccolo scialle rosso
l’evoluzione dei suoi interessi nel        puntato sopra le spalle. Era molto scura
corso degli anni. Tra i suoi schizzi       e abbronzata, aveva occhi blu scuri,
da adolescente troviamo per                ciglia e sopracciglia e capelli molto
                                           scuri. Ha parlato molto della madre che
esempio figure riguardanti il              aveva avuto 12 figli, ma gliene sono
mondo del teatro. È noto infatti           morti un bel po’. La ragazzina è di
che la Regina avesse una                   Roncaro e dice che è già stata ritratta
                                           da due donne inglesi”.
predilezione per il balletto, i
drammi e le opere liriche. Grazie a        Portò avanti questa passione (che
queste ultime impara l’italiano, che       talvolta la portava a fermare la
sfoggerà con grande orgoglio               carrozza o addirittura il treno pur
durante il suo soggiorno a Baveno.         di raffigurare qualche dettaglio che
Vittoria ha lasciato più di cinquanta      l’aveva particolarmente colpita)
album,     nei      quali    troviamo      fino     al   1890,    quando      il
raffigurati perlopiù figli, nipoti,        deterioramento della vista le
pronipoti, parenti, amici, oltreché        impose di abbandonare l’attività                    13 aprile, Regina Vittoria
contadini, fiori, animali e paesaggi e                                                       Isola Madre e Sasso del Ferro
                                           artistica.
città visti durante i suoi viaggi;
resta invece un solo schizzo
raffigurante il marito Albert.
 Durante il suo soggiorno a Baveno
nella primavera del 1879 la
sovrana dedicò moltissimo tempo
al disegno dalla loggia di Villa
Clara:

“Sono rimasta seduta per un po’ nel
Colonnato e poi mi sono riposata e ho
scritto. Ho anche schizzato: si potrebbe
continuare tutto il giorno e non essere
mai soddisfatti del risultato”.
                                                                                      Bibliografia
                                                                                      Un sogno luminoso: La Regina Vittoria a
                                                                                      Baveno 1879, Mariateresa Wright, Alberti
                                                                                      Librario Editore, 2010.
                                                                                      Prenotalo qui.
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Marzo 2021 | I viaggi di Sherazade

La classifica del mese
Uscite di febbraio

           La copertina più bella                              l'incipit più intrigante
                      Vie di fuga                              Lettere tra due
                      Naomi Ishiguro                           mari
                                                               Siri Ranva Hjelm
                                                               Jacobsen

       il titolo più strano
                                                                      la novità più attesa
     Il ballo delle                                                            La città di vapore
     pazze
                                                                               Carlos Ruiz Zafón
     Victoria mas
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Marzo 2021 | I viaggi di Sherazade

                         Le nostre letture

titolo Il manoscritto                                          titolo La città di vapore
Autore Franck Thilliez                                         Autore Carlos R. Zafón
anno 2019                                                     anno 2021
editore Fazi Editore                                          editore Mondadori
consigliato da: Sofia                                         consigliato da: Gaia
perché lo consiglio                                            perché lo consiglio
È un thriller che gioca molto bene con il metatesto.           Ho amato la penna di Zafón dalla prima riga de
Mi ha tenuta incollata, mi ha incuriosita sempre più           L'ombra del vento e potermi immergere per l'ultima
ogni pagina che leggevo, lo scrittore ha                       volta in un suo racconto è stato un mix di emozioni
disseminato piccoli indizi ovunque. Devo                       contrastanti: gioia, malinconia, stupore e curiosità.
ammettere che per capire fino in fondo il finale ho            Se avete letto la tetralogia del "Cimitero dei libri
dovuto comprendere prima l'importanza del                      Dimenticati" non posso che consigliarvi questo suo
prologo. L'ho trovato un libro ben fatto!                      ultimo dono, se invece non avete ancora letto nulla
Attenzione: consigliato solo a chi ha lo stomaco               di quest'autore ve lo consiglio di cuore, una
forte, ci sono parti abbastanza cruente.                       possibilità la merita.

titolo Gli aquiloni                                            titolo Sognando Jane
                                                                     Austen a Baghdad
Autore Romain Gary                                            Autore Bee Rowlatt e
                                                                      May Witwit
anno 1980
                                                              anno 2010
editore Neri Pozza Editore                                    editore Piemme
consigliato da: Lorenzo                                       consigliato da: Desirée
perché lo consiglio                                           perché lo consiglio
Lo stile di Gary è allo stesso tempo limpido e                 Due donne: un'insegnante amante di Jane Austen
affascinante. Guidato da una forte spinta                      e una giornalista con tre figli. Due mondi opposti
autobiografica, l'autore non commette mai l'errore di          che si intrecciano. Una storia di vera amicizia.
demonizzare (e quindi, di porre in una zona altra              Questo è Sognando Jane Austen a Baghdad: un libro
rispetto all'umano) le azioni spregevoli compiute dai          capace di emozionare. Un'amicizia profonda e
tedeschi: la profonda inquietudine che pervade le              pronta a sfidare la guerra che incombe. Un'amicizia
pagine più riflessive di questo testo è proprio la
consapevolezza (troppo spesso dimenticata) del fatto           unica da raccontare ai propri figli e immortale. Una
che anche "i nazisti erano umani. E ciò che di umano           di quelle amicizie che vorremmo tutti provare una
c'era in loro era la loro disumanità".                         volta nella nostra vita.
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