Manuela Custer Diego Mingolla - mezzosoprano 10 maggio 2018 - Amici della musica Sondalo

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10 Concerto in abbonamento

   55º anno dalla fondazione

Stagione Sinfonica
2017/2018

                Manuela
                 Custer        mezzosoprano

Giovedì
10 maggio
                               Diego Mingolla
                               pianoforte
2018
ore 20.45
La 55ª stagione 2017-2018 è realizzata in collaborazione con:

                                      ORCHESTRA ANTONIO VIVALDI
                                      orchestra in residenza del Teatro Sociale di Sondrio

                           con il sostegno di:
                           PROVINCIA DI SONDRIO
                           COMUNE DI SONDRIO
                           COMUNE DI SONDALO

                           con il contributo di
                           B.I.M. BACINO IMBRIFERO MONTANO DELL’ADDA
                           FONDAZIONE PRO VALTELLINA ONLUS
                           FONDAZIONE CREDITO VALTELLINESE

                           ASSOCIAZIONE ALPINSCENA, Sondrio (Progetto PERFORMARE)

AMICI DELLA MUSICA
           SONDALO           Consiglio direttivo in carica per il triennio 2017/18 - 2019/20
   Periodico di cultura
 musicale e spettacolo       NOMINA ASSEMBLEARE:
                             Sergio Dagasso, presidente
Direttore Responsabile:      Edoardo Trinca Colonel, vicepresidente - Roberto Spagnoli, segretario
          IRENE TUCCI
                             Silvia Bettini, Franca Della Patrona, Flavia Gobbi Frattini,
                Editore:     Annalisa Graneroli, Marco Leone, Massimo Brambilla, Lucio Schiantarelli,
          AMICI DELLA        Carlo Varenna, consiglieri
     MUSICA, Sondalo
Autorizzazione Tribuna-      NOMINA CONSIGLIARE:
   le di Sondrio nr. 214     Comitato artistico: M.o Lorenzo Passerini, direttore musicale -
   Registro Stampa del       M.o Piergiorgio Ratti, compositore in residenza
             2.10.1990       Gianna Manoni, settore danza - Ernesto Colombo, consulente e segretario
                Stampa:      Collaboratori:
  Lito Polaris - Sondrio     M.o Alfonso Alberti, autore testi di sala - Ivan Mambretti, ufficio stampa
                             Bianca Bianchi e Alba Pasquinoli, biglietteria - Erminia Peiti, soci
                             Daniela Maffi, rapporti con la Scuola - Jacques Guilbaud, palcoscenico
                             Carlo Bonazzi, Elisabetta Mevio e Elia Maria Tomè, sala teatro e foyer
                             Bruno Pozzi, servizi tecnici

                           Associazione Amici della Musica, Sondalo
                           Via Vanoni, 32 - 23035 Sondalo (SO) - Tel. 348 3256939 - Fax 0342 803082
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Programma       Claudio Monteverdi (1567-1643)
                 Sì dolce è ‘l tormento (da Ariose vaghezze)
                 Alessandro Scarlatti (1660-1725)
                 Già il sole dal Gange
                 Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)
                 An Chloe (K.524)

Manuela          Gioachino Rossini (1792-1868)
                 Anzoleta avanti la regata (da La regata veneziana)
 Custer          Vincenzo Bellini (1801-1835)
 mezzosoprano    Vaga luna che inargenti
                 Alfredo catalani (1854-1893)
                 Le rouet [pianoforte solo]
  Diego          Gaetano donizetti (1797 -1848)
Mingolla         Il Pescatore
                 Giuseppe Verdi (1813-1901)
    pianoforte   Stornello
                 Hector Berlioz (1803-1869)
                 Villanelle (da Les nuits d’été, op.7)
                 Franz Schubert (1797-1828)
                 Der Tod und das Mädchen (D. 531)
                 Felix Mendelssohn (1809-1847)
                 Romanza senza parole, op.27 n. 2 [pianoforte solo]
                 Eric Satie (1866-1925)
                 La Diva de l’Empire

                 Eduardo Di Capua (1865-1917)
                 I’ te vurria vasà
                 Domenico modugno (1928-1994)
                 Mio caro autunno
                 Luigi tenco (1938-1967)
                 Mi sono innamorata di te
                 Ennio morricone (1928)
                 Playing Love (da La leggenda del pianista sull’Oceano)
                 Joseph m. Lacalle (1859-1937)
                 Amapola
                 COLE PORTER (1891-1964)
                 Night and Day (da Gay divorce)
                 Leonard bernstein (1918-1990)
                 What a Movie (da Trouble in Thaiti)
                 Lennon /McCartney
                 Ticket to ride
Gemelle   «Sono la musica e la poesia tanto simili, e di natura congiunte, che può
             ben dirsi, non senza misterio di esse favoleggiando, ch’ambe nascessero
in Parnaso   ad un medesimo parto in Parnaso. [...] né solamente si rassomigliano
             queste due gemelle nell’aria, nelle fattezze, ma di più godono ancora
             della rassomiglianza degli abiti e delle vesti. Se muta foggie l’una, can-
             gia guise anche l’altra. [...] Se il poeta inalza lo stile, solleva il musico
             il tuono. Piagne, se il verso piagne, ride, se ride, se corre, se resta, se
             priega, se niega, se grida, se tace, se vive, se muore, tutti questi affetti,
             ed effetti, così vivamente da lei vengon espressi, che quella par quasi
             emulazione, che propriamente rassomiglianza dè dirsi».
             Fra le tantissime pagine che si potrebbero citare sui rapporti fra musica
             e parola scegliamo queste righe (parte di una dedica alla duchessa di
             Urbino) che verso fine Cinquecento Luzzasco Luzzaschi fece stampare
             all’inizio del suo sesto libro di madrigali. La musica e la poesia sono tanto
             simili che si possono dire gemelle in Parnaso. E non si assomigliano
             solo in sé, ma si vestono anche alla stessa maniera. Come si presenta
             la poesia, così risponde la musica: al piangere col piangere, al ridere col
             ridere, e così via con una serie di verbi che Luzzaschi sceglie ad arte,
             a coppie associate per senso o per rima (priega/nega), concludendo
             con l’opposizione vive/muore: sì, c’è anche la parola che vive e quella
             che muore, e similmente risponderà la musica.
             Ascoltare un recital di canto che come questo spazia su diversissime
             epoche e stili è una vera avventura e l’ascoltatore–esploratore avrà a
             disposizione fili diversi per seguire il cambiare dei paesaggi. Da un lato,
             per esempio, potrà seguire il mutare del linguaggio musicale durante le
             epoche: si parte nientemeno che dal Claudio Monteverdi (1567­–1643)
             di Sì dolce è ‘l tormento dalle Ariose vaghezze, in un’epoca in cui an-
             cora non erano definiti i contorni di quella cosa che poi ha funzionato
             per diversi secoli, ossia il sistema tonale. Quel sistema per cui, sia pur
             nelle enormi diversità, sentiamo che la lingua di Mozart ha qualcosa in
             comune con quella di Schubert e con quella di Verdi. E procedendo
             poco per volta, passando da Già il sole dal Gange di Alessandro Scar-
             latti (1660–1725) e poi parecchio indugiando presso il grande repertorio
             italiano (ma non solo: una tappa meno consueta è per esempio la Villa-
             nelle da Les nuits d’été op. 7 di Hector Berlioz (1803–1869)) si arriverà
             a Cole Porter e colleghi, che allargano i confini di questa tonalità per
             accogliere suggestioni diverse, come quelle del jazz. Senza dimenticare
             le bizzarrie di Eric Satie (1866–1925), che già a inizio Novecento tutto
             voleva scombinare con la sua ironia: di lui ascoltiamo La Diva de l’Empire.
             Il paesaggio cambierà anche al cambiare del trattamento della voce. Un
             conto è la voce in An Chloe K 524 di Wolfgang Amadeus Mozart (1756­
             –1791), voce che per tanti versi è ancora uno strumento come gli altri (e
da qui derivano difficoltà tutte particolari); altra cosa è il bel canto di Vaga
luna che inargenti di Vincenzo Bellini (1801–1835), meraviglioso filo che
dipana i suoi arabeschi; altra cosa ancora è il “corpo” conquistato dalla
voce in Giuseppe Verdi (1813–1901), per esempio nel suo Stornello.
Cambieranno le tematiche dei testi, o talvolta le prospettive da cui si
guarda un unico tema, spesso quello amoroso. In Monteverdi troviamo
l’accettazione quasi masochistica della pena d’amore: «Sì dolce è ‘l
tormento che in seno mi sta, / Ch’io vivo contento per cruda beltà. [...]
Diletto né pace non scendano a me: / E l’empia ch’adoro / Mi nieghi
ristoro / Di buona mercé: / Tra doglia infinita / Tra speme tradita / Vivrà
la mia fé». (E quel “quasi” che abbiamo posto prima di “masochistica”
si potrebbe senz’altro cancellare).
In Mozart troviamo l’estasi dell’amore: «[...] il mio cuore batte e arde /
e ti stringo, e bacio con passione le tue rosee gote, / cara fanciulla, ti
tengo / tremante fra le mie braccia!»
Mentre in Verdi l’amante non riamato si vendica e rende pan per focaccia:
«Tu dici che non m’ami... anch’io non t’amo... / Dici non mi vuoi ben, non
te ne voglio. / Dici ch’a un altro pesce hai teso l’amo. / Anch’io in altro
giardin la rosa coglio».
Si potrà seguire invece il mutare della lingua parlata, sia attraverso le
epoche sia attraverso i luoghi: si ascolterà un brano in dialetto veneziano,
Anzoleta avanti la regata da La regata veneziana di Gioachino Rossini
(1792–1868) e più avanti invece uno in dialetto napoletano, I’ te vurria
vasà di Eduardo Di Capua (1865–1917).
Ma anche si potranno osservare i diversi rapporti fra musica e poesia,
meravigliandosi di quanti modi diversi vi siano per interpretare le pa-
role di Luzzaschi: «Sono la musica e la poesia tanto simili, e di natura
congiunte, che può ben dirsi [...] ch’ambe nascessero ad un medesimo
parto in Parnaso». Detta in sintesi, le principali e opposte modalità di
musicare un testo sono quella strofica (frequentissima, anche in questo
programma), in cui la musica si ripete periodicamente uguale a dispetto
del variare del testo, e perciò si rinuncia a cercare l’aderenza istante per
istante del suono alla parola, e quella che con difficile parola tedesca si
chiama durchkomponiert (questa parola si potrebbe tradurre proprio:
composta istante per istante).
Uno splendido esempio di brano durchkomponiert è Der Tod und das
Mädchen (La morte e la fanciulla) D 531 di Franz Schubert (1797–1828).
«La fanciulla: Via, ah, sparisci! / vattene, barbaro scheletro! / Io sono
ancora giovane; va’, caro! / e non mi toccare. La morte: Dammi la tua
mano, bella e dolce creatura! / sono un amico, non vengo per farti del
male. / Su, coraggio! non sono malvagio, / dolcemente dormirai fra le
mie braccia!» Questo testo brevissimo e straordinario ha alcuni aspetti
che paiono ovvi e che si capiscono da sé (una giovane fanciulla che
teme la morte) e altri meno chiari. Il meno chiaro di tutti, di primo acchito,
è la parola «caro», in tedesco «Lieber» con cui la fanciulla si rivolge
alla morte: perché? Proprio questa parola è il cardine per rovesciare la
prospettiva. Forse che la fanciulla in realtà desideri la morte, per motivi
che ignoriamo, e tema questo proprio desiderio? Ma le possibilità inter-
pretative diventano ancora più ricche nel momento in cui si ricorda una
particolarità linguistica tedesca: «morte», «Tod», in tedesco è sostantivo
maschile. Tutta la psicologia del dramma cambia, tenendo a mente que-
sto fatto. Una giovane ragazza e un uomo sono in dialogo. Forse che il
terrore della fanciulla sia anche o soprattutto la paura di una giovane di
fronte all’esperienza amorosa?
Questo testo straordinario ispira a Schubert un brano che segue il dialogo
punto per punto. L’introduzione pianistica è cupa e mestamente ritmata.
I versi impauriti della fanciulla portano la musica a cambiare, diventando
improvvisamente concitata. Infine, quando a parlare è la morte, si torna
al tempo iniziale e la melodia non è più nemmeno più una melodia, “in-
cagliandosi” su una sola nota ribattuta, un re ripetuto sedici volte prima
di abbozzare una semplicissima linea melodica.
Ancora più esplicitamente durchkomponiert è Il pescatore di Gaetano
Donizetti (1797­–1848), splendida ballata in cui si ritrovano         i luoghi
ricorrenti di questo genere poetico: in particolare il tema fantastico (la
dea del lago) e l’esito tragico, incarnato nell’immagine finale di un lago
senza più presenze umane. Nei quasi dieci minuti di durata della ballata,
Donizetti crea un percorso che fra recitativi, ariosi e un’aria vera e propria
si modella sul testo poetico con esattezza e sensibilità.
Il recital comprende poi anche due brani per pianoforte solo: Le rouet di
Alfredo Catalani (1854–1893) e la Romanza senza parole op. 27 n. 2 di
Felix Mendelssohn (1809–1847). E nella seconda parte del programma
avrà luogo un percorso fra canzone napoletana, canzone d’autore, jazz
e canzone americana. Insieme al già citato I’ te vurria vasà di Eduardo
Di Capua si ascolteranno Mio caro autunno di Domenico Modugno
(1928–1994), Mi sono innamorata di te di Luigi Tenco (1938–1967),
Playing Love (da La leggenda del pianista sull’Oceano) di Ennio Mor-
ricone (1928), Amapola di Joseph M. Lacalle (1859–1937), Night and
Day (da Gay divorce) di Cole Porter (1891–1964), What a Movie (da
Trouble in Tahiti) di Leonard Bernstein (1918–1990) e Ticket to ride di
John Lennon (1940–1980)/Paul McCartney (1942).
Non potendo approfondire il discorso su tutti i brani in queste righe ne
scegliamo uno, che immaginiamo relativamente meno noto al pubblico
italiano. Leonard Bernstein è molto noto in rapporto al musical, in partico-
lare West Side Story, ma il compositore e direttore d’orchestra americano
scrisse pure opere, come Trouble in Tahiti (1952). È una vera opera,
cioè senza quei dialoghi parlati che inequivocabilmente distinguono
il musical, e un’opera scomoda, anche, perché la Tahiti del titolo non
è collocata in un’estrema ed esotica lontananza geografica, bensì è la
stessa America, reale e contemporanea, e reali sono anche i “troubles”,
i problemi che la minacciano. Una trentina d’anni dopo il romanzo culto
di Fitzgerald, il fallimento del sogno americano torna a ripetersi. Là il
grande Gatsby consacrava l’esistenza a un sogno impossibile, riuscendo
soltanto a crearsi un’esteriorità dorata pronta ad andare in pezzi. Qui,
nell’opera di Bernstein, Sam ha successo nel lavoro e nello sport, ha
una casa modello in un’ambita periferia, ma fallisce miseramente come
marito e padre. Una via d’uscita c’è ancora, Sam e Dinah sembrano
infine pronti a imboccarla e lì si interrompe l’opera, lasciando aperta la
questione se ci sarà o meno «a day whitout the dark dollar» (“un giorno
senza lo sporco dollaro”) e «a night whitout despair» (“una notte senza
disperazione”).
Parola è anche messaggio e di conseguenza impegno. In ogni epoca (la
cosa è risaputa nel caso di Verdi e del Risorgimento italiano) la musica
vocale si è messa volentieri in relazione col presente e col contesto
civile. È l’ultimo anello delle avventure che aspettano l’ascoltatore di un
recital vocale come questo, che promette di divertire e stupire con le
sue diversità.
                                                            Alfonso Alberti
Manuela Custer, mezzosoprano
          Nata a Novara da famiglia di origini sondriesi, si diploma al Conserva-
          torio “G. Verdi” di Torino. La sua brillante carriera inizia con Elisabetta
          regina d’Inghilterra (Enrico) al Teatro Regio di Torino e con L’enfant et les
          sortileges a Lucerna proseguendo poi con Così fan tutte a Montecarlo,
          Les Contes d’Hoffmann (Nicklausse) a Verona, Torino, Genova e Lille,
          Juditha Triumphans di Vivaldi a Venezia, Salisburgo, Amsterdam e alla
          Wiener Konzerthaus, Le nozze di Figaro (Cherubino) al Teatro Regio
          di Torino, Orfeo e Bajazet al Festival di Istanbul, Giustino ed Arminio al
          Konzertgebouw di Amsterdam e alla Chigiana di Siena, La Zingara al
          Festival di Martina Franca, Capuleti e Montecchi all’Opera di Roma e
          al Petruzzelli di Bari, Zelmira per Opera Rara al Festival di Edimburgo,
          Il barbiere di Siviglia al Filarmonico di Verona, al Petruzzelli di Bari, alla
          Fenice di Venezia, Cenerentola al Teatro Regio di Torino e a Petruzzelli di
          Bari. A questi, si aggiungono via via titoli famosi ed altri rari del repertorio
          con Faust all’Opera di Roma, Falstaff al Filarmonico di Verona, Genova,
          alla Scala e a Bilbao, L’incoronazione di Poppea a Valladolid e al Teatro
          de la Maestranza di Siviglia, Orlando finto pazzo di Vivaldi al Théâtre des
          Champs-Elysées di Parigi, Pia de’ Tolomei con Opera Rara al Royal Fe-
          stival Hall di Londra. Al Rossini Opera Festival di Pesaro Manuela Custer
          è presente ne Il vero omaggio, La Gazzetta e La gazza ladra; seguono
Olimpiade alla Fenice di Venezia, Il diluvio universale di Donizetti con
           Opera Rara a Sankt Gallen e Theatre Royal Drury Lane di Londra,
           Tancredi al Teatro Regio di Torino, Didone alla Fenice di Venezia e alla
           Scala, Orlando furioso all’Accademia di Santa Cecilia, La demoiselle
           élue di Debussy alla Scala, Madama Butterfly in vari teatri. Ancora,
           seguono Anna Bolena al Théâtre des Champs-Elysèes di Parigi,
           Palermo e Lyon, Il califfo di Bagdad in Spagna, L’ italiana in Algeri a
           Palma de Mallorca, Cordoba, Firenze, Dallas, Equivoco stravagante
           a Bilbao, Albert Herring di Britten al Maggio Musicale Fiorentino, Le
           rossignol di Strawinsky a Stresa diretta da Gianandrea Noseda.
           La lunga serie di titoli dà la misura dell’eclettismo e della preparazione
           tecnica dell’interprete.
           Ha lavorato con i più importanti direttori d’orchestra, quali Scimone,
           Bonynge, Ceccato, Gardiner, Biondi, Olmi, Rousset, Marcon, Curtis,
           Villaume, Chailly, Noseda, Harding, Viotti, Luisi e registi quali Ronconi,
           De Ana, Joel, Kokkos, Vick, Fo, Livermore.
           Svolge un’intensa attività concertistica che l’ ha vista impegnata nel
           Requiem di Mozart alla Fenice di Venezia, nella Nona di Beethoven
           all’Accademia di Santa Cecilia, nella Messa di Requiem di Verdi e
           nella Petite Messe Solennelle di Rossini alla Sala Verdi di Milano e
           al Teatro Cervantes di Malaga; nell’oratorio Sankt-Bach Passion di
           Mauricio Kagel alla Gewandhaus di Lipsia; Le bel indiferent di Tutino
           allo Stabile di Torino, Canti dall’inferno al Festival dei due Mondi di
           Spoleto e allo Stabile di Torino.
           Ha inciso tre volumi de Il Salotto, il melodramma seriol L’esule di
           Granata, di Meyerbeer, e molti altri titoli anche del repertorio con-
           temporaneo.

Diego Mingolla, pianoforte
           Si è diplomato e laureato (DAMS) a Torino per poi perfezionarsi con
           Elio Battaglia presso la Scuola Superiore per Pianisti Accompagnatori
           “H. Wolf” di Acquasparta e con Helmuth Deutsch e Antonio Ballista
           a Milano.
           Come concertista ha preso parte a stagioni concertistiche in Italia e
           all’estero (Stresa, Torino, Napoli, Roma, Milano, Venezia, Salisburgo,
           Bilbao, Seoul, Buenos Aires, Cordoba, Montevideo, Santiago del Cile,
           Città del Messico, Londra, Parigi, Ginevra e Almaty).
           Specializzato nella prassi esecutiva di musica vocale da camera
           e opera vanta importanti collaborazioni artistiche con Mirella Freni,
           Fiorenza Cossotto, Barbara Frittoli, Rockweel Blake, Jennifer Larmore,
           Lucio Gallo e Alessandro Corbelli.
Ha collaborato con il Mozarteum di Salisburgo per più di vent’anni ed
inoltre con Marco Rizzi, Robert Cohen, Roberto Ranfaldi, Pavel Berman,
Anna Serova, Davide Formisano e Enrico Baroni.
Apprezzato come pianista di scena ha preso parte a numerose produ-
zioni teatrali in veste di interprete, compositore, arrangiatore e consu-
lente musicale lavorando, tra gli altri, con la Fondazione Casa Teatro
Ragazzi di Torino, i registi Davide Livermore, Arturo Brachetti, Willy
Landin e John Turturro.
Ha realizzato l’arredo sonoro della metropolitana automatica di Torino
e della mostra “La passione e l’arte” allestita nel complesso museale
di Santa Maria della Scala in Siena.
Ha vinto il Premio del Pubblico al 6° Concorso Europeo organizzato
nell’ambito del festival “Strade del Cinema” dedicato al cinema muto
accompagnato dal vivo.
Ha partecipato alla National Orchestra of India’s 12th Celebrity Season,
organizzata dal NCPA (National Centre for Performings Art) di Mumbai
in qualità di chorus master e korrepetitor.
E’ stato ospite della Orchestra “Philarmonica” e del coro “Chapella” di
Stato del Kazakistan esibendosi come solista, concertatore e direttore
nella stagione 2012/2013. Per lo stesso organico ha composto “Psalm
150” eseguito in prima assoluta nel concerto inaugurale della stagione.
Dal 2014 collabora regolarmente con l’Orchestre de Chambre de les
Hautes-Alpes diretta da Jean-Christoph Keck, partecipando al Festival
Offenbach di Briançon e Bruniquel e alle “Dimanches d’Offenbach” al
teatro Odeon di Marsiglia.
E’ docente ospite della NeiStëmmen Akademie du Luxembourg.
Ingressi
SOCI: ingresso con abbonamento alla 55ª Stagione 2017-2018
NON SOCI: biglietto posto numerato - PLATEA € 25 (ridotto fino a 25 anni: € 15)
1ª GALLERIA € 20 (ridotto € 12) - 2ª GALLERIA € 15 (ridotto € 9)
in vendita presso: U.R.P. Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Sondrio (tel. 0342 526312)
- Biglietteria del Teatro Sociale, a partire dalle ore 19 del giorno del concerto, secondo disponibilità
- Vendita online (non sono acquistabili online i biglietti con riduzioni) sul sito del Teatro www.teatroso-
cialesondrio.it, o su www.vivaticket.it, oppure nei seguenti Punti vendita Vivaticket in provincia:
SONDRIO, La Pianola - MORBEGNO, VanRadio - TIRANO, Libreria Il Mosaico.

Progetto “-25”
Grazie al contributo stanziato da Fondazione Pro Valtellina onlus e da Associazione Alpi in scena, agli
studenti delle scuole primarie e secondarie di I e II grado, agli universitari e agli allievi delle Scuole di
Musica della Provincia di Sondrio, di età non superiore a 25 anni, sono riservati ingressi di particolare
favore per tutti i concerti in abbonamento della Stagione: Studenti: 5 euro; accompagnatore adulto di
studente minorenne: 10 euro. E’ richiesta la prenotazione entro i 10 giorni che precedono la manife-
stazione presso la Civica Scuola di Musica, Danza e Teatro di Sondrio (tel. 0342 213136).

Servizio bus navetta gratuito per i soci
SEMOGO                                     18,35           POSCHIAVO stazione                         19,20
Isolaccia                                  18,42           Li Curt, stazione                          19,25
Piandelvino/Fiordalpe                      18,45           Le Prese                                   19,30
Premadio, bivio                            18,50           Brusio (La Pergola)                        19,38
BORMIO Perego                              19,00           Campascio                                  19,40
Santa Lucia, ponte                         19,04           Campocologno, stazione                     19,45
SONDALO, Viale Libertà                     19,20           Madonna di Tirano - V.le Elvezia           19,50
Grosio                                     19,27           SONDRIO,Teatro - Via Alessi                20,20
Grosotto                                   19,30
Mazzo/Tovo/Lovero                          19,35
Sernio                                     19,38
TIRANO - P.za Marinoni                     19,45           PIANTEDO                                   19,25
Madonna di Tirano/ via Elvezia             19,50           Delebio                                    19,30
Villa di Tirano staz.F.S.                  19,55           Cosio, bivio centro                        19,40
Bianzone staz F.S.                         19,58           Regoledo, farmacia rotonda                 19,43
Tresenda staz. F.S                         20,01           MORBEGNO, stazione                         19,50
S.Giacomo staz. F.S.                       20,05           Talamona, bivio                            19,54
Chiuro staz. F.S.                          20,08           Ardenno, bivio                             19,58
Ponte staz.F.S.                            20,10           San Pietro, bivio                          20,03
Tresivio/Piateda staz.F.S.                 20,13           Castione And. - bivio centro               20,10
Montagna piano - loc.Trippi                20,15           Sondrio - rotonda via Milano               20,15
SONDRIO - Teatro Via Alessi                20,20           SONDRIO - Teatro Via Alessi                20,20

 PARCHEGGIO AUTO Parcheggio interrato P.za Garibaldi, aperto 24 ore, dopo le ore 19:
 € 0,50/ora (entrata da Via Alessi)
PROVINCIA DI SONDRIO

     COMUNE DI
    PROVINCIA DISONDRIO
                 SONDRIO

      COMUNE DI SONDALO
                SONDRIO

      COMUNE DI SONDALO

Associazione Amici del Teatro Sociale
             di Sondrio

                                                 SUPPLEMENTO NR.1 AL PERIODICO             N. 10 - 2014
                                                Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale
                                        “AMICI DELLA      MUSICA-SONDALO” NR. 5/2014
                                                                D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
                                                                             art. 1, comma 1, DCB Sondrio

                                                 SUPPLEMENTO NR.1 AL PERIODICO             N. 10 - 2014
                                                Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale
                                        “AMICI DELLA      MUSICA-SONDALO” NR. 5/2014
                                                                D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
                                                                             art. 1, comma 1, DCB Sondrio

                                                                                                                       N. 2 - 2018
                                                                        Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale
                                                                                      D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
                                                                                                   art. 1, comma 1, DCB Sondrio
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