Nelle piccole Chiese d'Oriente: pace e dialogo - Il Regno

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                                                        Nelle piccole
                                                        Chiese d’Oriente:
                                                        pace e dialogo

Viaggio apostolico in Thailandia                                 Il flagello
e Giappone (19-26 novembre 2019)
                                                            dello sfruttamento
                                                                Con autorità e società civile
Il cuore del 32° viaggio internazionale e 4°
in Asia di papa Francesco, che visita la Thai-                        in Thailandia
landia e il Giappone dal 19 al 26 novembre,
è costituito dal dialogo interreligioso, come           Signor primo ministro, membri del governo e del cor-
affermato da Francesco stesso prima della               po diplomatico, distinti responsabili politici, civili e
partenza.                                               religiosi, signore e signori!
Tuttavia una particolare forza ha assun-
to, in Giappone, il tema della pace e della                Sono grato per l’opportunità di essere tra voi e
necessità di superare la teoria della deter-            di poter visitare questa terra, ricca di tante mera-
renza nucleare, nel momento in cui suscita              viglie naturali, che custodisce splendidamente tra-
preoccupazione il recente ritiro degli Stati            dizioni spirituali e culturali ancestrali come quella
Uniti dal Trattato sulle forze nucleari a me-           dell’ospitalità, che oggi sperimento in prima perso-
dio raggio, firmato nel 1987 da Ronald Re-              na e della quale desidererei farmi carico per propa-
agan e Mikhail Gorbaciov – l’unico accordo              gare e accrescere legami di più grande amicizia tra
vincolante rimasto tra Russia e Stati Uniti             i popoli.
a garantire un equilibrio tra i due maggiori               Molte grazie, signor primo ministro, della sua
arsenali nucleari –. In questo momento a te-            accoglienza e per le sue parole di benvenuto che
nere fermo l’obiettivo del disarmo rimane               mi ha rivolto e del suo gesto di umiltà responsabile.
solo il nuovo Start, nel campo della deter-             Grazie, perché questo pomeriggio avrò la possibilità
renza strategica, che scadrà tra due anni.              di compiere una visita di cortesia a sua maestà il re
«Con convinzione desidero ribadire che l’u-             Rama X e alla famiglia reale. Rinnovo il mio ringra-
so dell’energia atomica per fini di guerra è,           ziamento a sua maestà per il suo gentile invito a visi-
oggi più che mai, un crimine, non solo con-             tare la Thailandia, come pure i miei migliori auspici
tro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni             per il suo regno accompagnandoli con un sincero
possibilità di futuro nella nostra casa co-             omaggio alla memoria del suo defunto padre.
mune. L’uso dell’energia atomica per fini di               Sono lieto di avere l’opportunità di salutare e
guerra è immorale, come allo stesso modo è              d’incontrarmi con voi, autorità governative, religio-
immorale il possesso delle armi atomiche,               se e della società civile, nelle cui persone rivolgo il
come ho già detto due anni fa. Saremo giudi-            mio saluto specialmente a tutto il popolo thailan-
cati per questo».                                       dese. I miei ossequi anche al corpo diplomatico. In
Stampa (26.11.2019) da sito web www.vatican.va.         questa occasione non posso mancare di manifestare
Titolazione redazionale.                                i miei migliori auguri dopo le recenti elezioni, che
                                                        hanno rappresentato un ritorno al normale proces-
                                                        so democratico.
                                                           Grazie a tutti coloro che hanno lavorato per la
                                                        realizzazione di questa visita.

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    Sappiamo che oggi i problemi che il nostro mon-         siamo capaci di sentirci corresponsabili gli uni degli
do affronta sono, di fatto, problemi globali; coinvol-      altri e di superare qualsiasi forma di disuguaglian-
gono tutta la famiglia umana ed esigono di svilup-          za. Occorre dunque lavorare perché le persone e le
pare un deciso sforzo per la giustizia internazionale       comunità possano avere accesso all’educazione, al
e la solidarietà tra i popoli. Ritengo rilevante sottoli-   lavoro degno, all’assistenza sanitaria, e in tal modo
neare che, in questi giorni, la Thailandia concluderà       raggiungere i livelli minimi indispensabili di soste-
il suo periodo di presidenza dell’Associazione delle        nibilità che rendano possibile uno sviluppo umano
nazioni del Sudest asiatico (ASEAN), espressione            integrale.
del suo impegno storico sui problemi più ampi che               A tale proposito voglio soffermarmi brevemen-
riguardano i popoli di tutta l’area del Sudest asiatico     te sui movimenti migratori, che costituiscono uno
e anche del suo costante interessamento per favorire        dei segni caratteristici del nostro tempo. Non tanto
la cooperazione politica, economica e culturale nel-        per la mobilità in sé, quanto per le condizioni in cui
la regione.                                                 questa si svolge, fenomeno che rappresenta uno dei
                                                            principali problemi morali da affrontare per la no-
                                                            stra generazione. La crisi migratoria mondiale non
              Armonia tra le religioni                      può essere ignorata. La stessa Thailandia, nota per
                                                            l’accoglienza che ha concesso ai migranti e ai rifu-
    Come nazione multiculturale e caratterizza-             giati, si è trovata di fronte a questa crisi dovuta alla
ta dalla diversità, la Thailandia riconosce, già da         tragica fuga di rifugiati dai paesi vicini.
tempo, l’importanza di costruire l’armonia e la co-             Auspico, ancora una volta, che la comunità in-
esistenza pacifica tra i suoi numerosi gruppi etnici,       ternazionale agisca con responsabilità e lungimiran-
mostrando rispetto e apprezzamento per le diver-            za, possa risolvere i problemi che portano a questo
se culture, i gruppi religiosi, le filosofie e le idee.     tragico esodo e promuova una migrazione sicura,
L’epoca attuale è segnata dalla globalizzazione,            ordinata e regolata. Possa ogni nazione approntare
considerata troppo spesso in termini strettamente           dispositivi efficaci allo scopo di proteggere la dignità
economico-finanziari e incline a cancellare le note         e i diritti dei migranti e dei rifugiati, i quali affron-
essenziali che configurano e generano la bellezza e         tano pericoli, incertezze e sfruttamento nella ricerca
l’anima dei nostri popoli; invece l’esperienza con-         della libertà e di una vita degna per le proprie fami-
creta di un’unità che rispetti e ospiti le differenze       glie. Non si tratta solo di migranti, si tratta anche del
serve d’ispirazione e di stimolo a tutti coloro che         volto che vogliamo dare alle nostre società.
hanno a cuore il mondo così come desideriamo la-                E, in questo senso, penso a quelle donne e a quei
sciarlo alle generazioni future.                            bambini del nostro tempo che sono particolarmente
    Mi congratulo per l’iniziativa di creare una            feriti, violentati ed esposti a ogni forma di sfrutta-
«Commissione etico-sociale», nella quale avete invi-        mento, schiavitù, violenza e abuso. Esprimo la mia
tato a partecipare le religioni tradizionali del paese,     riconoscenza al governo thailandese per i suoi sforzi
al fine di accogliere i loro contributi e di mantene-       volti a estirpare questo flagello, come pure a tutte
re viva la memoria spirituale del vostro popolo. In         le persone e le organizzazioni che lavorano instan-
questo senso avrò l’opportunità di incontrarmi con          cabilmente per sradicare questo male e offrire un
il supremo patriarca buddhista, come segno dell’im-         percorso di dignità. Quest’anno, in cui si celebra il
portanza e dell’urgenza di promuovere l’amicizia            30° anniversario della Convenzione sui diritti dell’in-
e il dialogo interreligioso e inoltre come servizio         fanzia e dell’adolescenza, siamo invitati a riflettere e
all’armonia sociale e alla costruzione di società giu-      a operare con decisione, costanza e celerità sulla ne-
ste, sensibili e inclusive.                                 cessità di proteggere il benessere dei nostri bambini,
    Desidero assicurare personalmente tutti gli sfor-       sul loro sviluppo sociale e intellettuale, sull’accesso
zi della piccola ma vivace comunità cattolica, per          all’educazione, così come sulla loro crescita fisica,
mantenere e promuovere le caratteristiche tanto pe-         psicologica e spirituale.1 Il futuro dei nostri popoli è
culiari dei Thai, evocate nel vostro inno nazionale:        legato in larga misura al modo in cui garantiremo ai
pacifici e affettuosi, ma non codardi; e col fermo          nostri figli un futuro nella dignità.
proposito di affrontare tutto ciò che ignori il gri-            Signore e signori, oggi più che mai le nostre so-
do di tanti nostri fratelli e sorelle, i quali anelano      cietà hanno bisogno di «artigiani dell’ospitalità»,
a essere liberati dal giogo della povertà, della vio-
lenza e dell’ingiustizia. Questa terra ha per nome             1 Cf. Francesco, Discorso al corpo diplomatico,
                                                                                                  diplomatico, 7.1.2019;
«libertà». Sappiamo che questa è possibile solo se          Regno-doc. 3,2019,81.

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uomini e donne che si prendano cura dello svilup-           sionario sulle orme di grandi testimoni della fede. Si
po integrale di tutti i popoli, in seno a una famiglia      compiono 470 anni dall’arrivo di san Francesco Sa-
umana che s’impegni a vivere nella giustizia, nella         verio in Giappone, che segnò l’inizio della diffusione
solidarietà e nell’armonia fraterna. Voi, ognuno dal-       del cristianesimo in questa terra. In sua memoria
la propria posizione, dedicate la vita per contribuire      voglio unirmi a voi per ringraziare il Signore per
a che il servizio al bene comune possa raggiungere          tutti coloro che, nel corso dei secoli, si sono dedicati
tutti gli angoli di questa nazione: questo è uno dei        a seminare il Vangelo e a servire il popolo giappo-
compiti più nobili di una persona. Con tali senti-          nese con grande unzione e amore; questa loro dedi-
menti, e augurandovi che possiate portare avanti la         zione ha dato un volto molto particolare alla Chiesa
missione affidatavi, invoco l’abbondanza delle bene-        giapponese. Penso ai martiri san Paolo Miki e ai suoi
dizioni divine su questa nazione, sulle sue autorità e      compagni e al beato Justo Takayama Ukon, che in
i suoi abitanti. E chiedo al Signore che guidi ognuno       mezzo a tante prove ha dato testimonianza fino alla
di voi e le vostre famiglie sui sentieri della sapienza,    morte. Questa offerta di sé per mantenere viva la
della giustizia e della pace. Grazie!                       fede attraverso la persecuzione ha aiutato la piccola
                                                            comunità cristiana a crescere, a consolidarsi e a por-
   Bangkok, Governmental House, 21 novembre 2019.           tare frutto. Pensiamo anche ai «cristiani nascosti»
                                                            della regione di Nagasaki, che hanno conservato la
                                                            fede per generazioni grazie al battesimo, alla pre-
                                                            ghiera e alla catechesi. Autentiche Chiese domesti-
                                                            che che risplendevano in questa terra, forse senza
          Inculturazione                                    saperlo, come specchi della Famiglia di Nazaret.
                                                                La via del Signore ci mostra come la vostra
             e dialogo                                      presenza si gioca nella vita quotidiana del popolo
                                                            fedele, che cerca il modo di continuare a rendere
    Incontro con i vescovi in Giappone                      presente la memoria di lui; una presenza silenziosa,
                                                            una memoria viva che ricorda che dove due o più
Cari fratelli!                                              sono riuniti nel suo nome, lui sarà lì, con la forza e la
                                                            tenerezza del suo Spirito (cf. Mt 18,20). Il DNA del-
    Prima di tutto voglio scusarmi e chiedere perdo-        le vostre comunità è segnato da questa testimonian-
no perché sono entrato senza salutare nessuno: che          za, antidoto contro ogni disperazione, che ci indica
maleducati che siamo, noi argentini! Scusatemi per          la strada alla quale orientarsi. Voi siete una Chie-
questo.                                                     sa viva, che si è conservata pronunciando il Nome
    Sono molto contento di essere tra di voi. I giap-       del Signore e contemplando come lui vi guidava in
ponesi hanno fama di essere metodici e lavoratori           mezzo alla persecuzione.
e la prova è questa: il papa scende dall’aereo e lo             La semina fiduciosa, la testimonianza dei mar-
fanno lavorare subito! Grazie tante.                        tiri e l’attesa paziente dei frutti che il Signore dona
    Sono contento per il dono di visitare il Giappone       a suo tempo hanno caratterizzato la modalità apo-
e per l’accoglienza che mi avete riservato. Ringrazio       stolica con cui avete saputo accompagnare la cultu-
in particolare l’arcivescovo Takami per le sue pa-          ra giapponese. Di conseguenza avete plasmato nel
role a nome dell’intera comunità cattolica in que-          corso degli anni un volto ecclesiale generalmente
sto paese. Trovandomi qui con voi, in questo primo          molto apprezzato dalla società giapponese, grazie ai
incontro ufficiale, voglio salutare tutte e ciascuna        vostri molteplici contributi al bene comune. Que-
delle vostre comunità, laici, catechisti, sacerdoti,        sto importante capitolo della storia del paese e del-
religiosi, persone consacrate, seminaristi. E deside-       la Chiesa universale è stato ora riconosciuto con la
ro anche estendere l’abbraccio e le mie preghiere           designazione delle chiese e dei villaggi di Nagasaki
a tutti i giapponesi in questo periodo caratterizzato       e Amakusa come luoghi del patrimonio cultura-
dall’intronizzazione del nuovo imperatore e dall’ini-       le mondiale; ma, soprattutto, come memoria viva
zio dell’era Reiwa.                                         dell’anima delle vostre comunità, speranza feconda
    Non so se lo sapete, ma fin da giovane ho provato       di ogni evangelizzazione.
simpatia e affetto per queste terre. Sono passati mol-          Questo viaggio apostolico è contrassegnato dal
ti anni da quell’impulso missionario, la cui realizza-      motto «Proteggere ogni vita», che può ben simbo-
zione si è fatta attendere. Oggi il Signore mi offre        leggiare il nostro ministero episcopale. Il vescovo è
l’opportunità di essere tra voi come pellegrino mis-        colui che il Signore ha chiamato in mez-zo al suo

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popolo, per restituirlo come pastore capace di pro-         le vittime del catastrofico bombardamento di queste
teggere ogni vita, e questo determina in una certa          due città e mi farò eco dei vostri appelli profetici al
misura lo scenario a cui dobbiamo puntare.                  disarmo nucleare. Desidero incontrare coloro che
                                                            ancora patiscono le ferite di quel tragico episodio
                                                            della storia umana; come pure le vittime del «tri-
               Proteggere ogni vita
                                                            plice disastro». La loro prolungata sofferenza è un
                                                            eloquente avvertimento al nostro dovere umano e
             e annunciare il Vangelo
                                                            cristiano di aiutare quanti soffrono nel corpo e nello
                                                            spirito e di offrire a tutti il messaggio evangelico di
    La missione in queste terre è stata caratteriz-         speranza, guarigione e riconciliazione.
zata da una forte ricerca di inculturazione e dia-              Ricordiamo che il male non fa preferenze di per-
logo, che ha permesso il formarsi di nuove moda-            sone e non s’informa sulle appartenenze; semplice-
lità indipendenti da quelle sviluppate in Europa.           mente irrompe con la sua forza distruttiva, com’è
Sappiamo che, fin dall’inizio, sono stati utilizza-         accaduto anche di recente con il devastante tifone
ti scritti, teatro, musica e ogni genere di strumen-        che ha causato tante vittime e danni materiali. Affi-
ti, per la gran parte in lingua giapponese. Questo          diamo alla misericordia del Signore coloro che sono
fatto dimostra l’amore che i primi missionari senti-        morti, i loro familiari e tutti coloro che hanno perso
vano per queste terre. Proteggere ogni vita signi-          la casa e i beni materiali. Non abbiamo paura di
fica, in primo luogo, avere uno sguardo contempla-          portare avanti sempre, qui e in tutto il mondo, una
tivo capace di amare la vita di tutto il popolo a voi       missione capace di alzare la voce e difendere ogni
affidato, per riconoscere in esso prima di tutto un         vita come dono prezioso del Signore.
dono del Signore. «Perché solo quello che si ama                Vi incoraggio, dunque, nei vostri sforzi per ga-
può essere salvato. Solo quello che si abbraccia può        rantire che la comunità cattolica in Giappone offra
essere trasformato» (Discorso nella Veglia con i gio-       una testimonianza chiara del Vangelo in mezzo a
vani, Panama, 26 gennaio 2019). Principio d’in-             tutta la società. L’apprezzato apostolato educativo
carnazione, che può aiutarci a porci davanti a ogni         della Chiesa rappresenta una grande risorsa per
vita come a un dono gratuito, al di sopra di altre          l’evangelizzazione e dimostra l’impegno con le più
considerazioni, valide ma secondarie. Proteggere            ampie correnti intellettuali e culturali; la qualità del
ogni vita e annunciare il Vangelo non sono due cose         suo contributo dipenderà naturalmente dalla pro-
separate né contrapposte: si richiamano e si esigo-         mozione della sua identità e della sua missione.
no a vicenda. Entrambe significano stare attenti e              Siamo consapevoli del fatto che vi sono diversi
vigilanti rispetto a tutto ciò che oggi può impedire,       flagelli che minacciano la vita di alcune persone del-
in queste terre, lo sviluppo integrale delle persone        le vostre comunità, che sono segnate, per vari mo-
affidate alla luce del Vangelo di Gesù.                     tivi, dalla solitudine, dalla disperazione e dall’isola-
    Sappiamo che in Giappone la Chiesa è picco-             mento. L’aumento del numero di suicidi nelle vostre
la e i cattolici sono una minoranza, ma questo              città, così come il bullismo (ijime) e varie forme di
non deve sminuire il vostro impegno per un’evan-            esigenza verso sé stessi, stanno creando nuovi tipi
gelizzazione che, nella vostra situazione partico-          di alienazione e disorientamento spirituale. Quan-
lare, la parola più forte e più chiara che possa of-        to tutto ciò colpisce soprattutto i giovani! Vi invi-
frire è quella di una testimonianza umile, quoti-           to a prestare particolare attenzione a loro e ai loro
diana e di dialogo con le altre tradizioni religiose.       bisogni, a cercare di creare spazi in cui la cultura
L’ospitalità e la cura che dimostrate ai numerosi           dell’efficienza, della prestazione e del successo possa
lavoratori stranieri, che rappresentano più del-            aprirsi alla cultura di un amore gratuito e altruista,
la metà dei cattolici del Giappone, non solo servono        capace di offrire a tutti, e non solo a quelli «arri-
come testimonianza del Vangelo in seno alla società         vati», possibilità di una vita felice e riuscita. Con il
giapponese, ma attestano anche l’universalità della         loro entusiasmo, le loro idee e le loro energie, oltre
Chiesa, dimostrando che la nostra unione con Cri-           che con una buona formazione e un buon accompa-
sto è più forte di qualsiasi altro legame o identità ed     gnamento, i vostri giovani possono essere una fonte
è in grado di raggiungere tutte le realtà.                  importante di speranza per i loro coetanei e dare
    Una Chiesa martiriale può parlare con maggiore          una testimonianza viva di carità cristiana. Una ri-
libertà, specialmente nell’affrontare questioni ur-         cerca creativa, inculturata e ingegnosa del kerygma
genti di pace e giustizia nel nostro mondo. Domani          può avere un forte riflesso in tante vite assetate di
visiterò Nagasaki e Hiroshima, dove pregherò per            compassione.

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F       rancesco

    So che la messe è molta e gli operai sono po-                Ho sentito il dovere di venire in questo luogo
chi. Vi incoraggio a cercare, sviluppare e far cresce-       come pellegrino di pace, per rimanere in preghiera,
re una missione capace di coinvolgere le famiglie e          ricordando le vittime innocenti di tanta violenza,
promuovere una formazione in grado di raggiun-               portando nel cuore anche le suppliche e le aspira-
gere le persone là dove si trovano, tenendo sempre           zioni degli uomini e delle donne del nostro tempo,
conto della realtà: il punto di partenza per ogni            specialmente dei giovani, che desiderano la pace, la-
apostolato nasce dal luogo in cui le persone si tro-         vorano per la pace, si sacrificano per la pace. Sono
vano, con le loro abitudini e occupazioni, non nei           venuto in questo luogo pieno di memoria e di futuro
luoghi artificiali. Lì, dobbiamo raggiungere l’anima         portando con me il grido dei poveri, che sono sem-
delle città, dei luoghi di lavoro, delle università per      pre le vittime più indifese dell’odio e dei conflitti.
accompagnare con il Vangelo della compassione e                  Desidererei umilmente essere la voce di coloro
della misericordia i fedeli che ci sono stati affidati.      la cui voce non viene ascoltata e che guardano con
    Grazie ancora per l’opportunità che mi offrite di        inquietudine e con angoscia le crescenti tensioni
visitare le vostre Chiese particolari e di celebrare in-     che attraversano il nostro tempo, le inaccettabili di-
sieme con esse. Pietro vuole confermarvi nella fede,         suguaglianze e ingiustizie che minacciano la convi-
ma Pietro viene anche a toccare con mano e a la-             venza umana, la grave incapacità di aver cura della
sciarsi rinnovare sulle orme di tanti martiri testimo-       nostra casa comune, il ricorso continuo e spasmodi-
ni della fede; pregate perché il Signore mi conceda          co alle armi, come se queste potessero garantire un
questa grazia.                                               futuro di pace.
                                                                 Con convinzione desidero ribadire che l’uso
   Tokyo, nunziatura apostolica, 23 novembre 2019.           dell’energia atomica per fini di guerra è, oggi più
                                                             che mai, un crimine, non solo contro l’uomo e la sua
                                                             dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella
                                                             nostra casa comune. L’uso dell’energia atomica per
                 Mai più!                                    fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è
                                                             immorale il possesso delle armi atomiche, come ho
     Incontro per la pace a Hiroshima                        già detto due anni fa. Saremo giudicati per questo.
                                                             Le nuove generazioni si alzeranno come giudici del-
   «Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: “Su te sia   la nostra disfatta se abbiamo parlato di pace ma non
pace!”» (Sal 122,8).                                         l’abbiamo realizzata con le nostre azioni tra i popoli
   Dio di misericordia e Signore della storia, a te          della terra. Come possiamo parlare di pace men-
leviamo i nostri occhi da questo luogo, crocevia di          tre costruiamo nuove e formidabili armi di guerra?
morte e vita, di sconfitta e rinascita, di sofferenza e      Come possiamo parlare di pace mentre giustifichia-
pietà.                                                       mo determinate azioni illegittime con discorsi di di-
   Qui, di tanti uomini e donne, dei loro sogni e            scriminazione e di odio?
speranze, in mezzo a un bagliore di folgore e fuoco,             Sono convinto che la pace non è più di un «suono
non è rimasto altro che ombra e silenzio. Appena             di parole» se non si fonda sulla verità, se non si costru-
un istante, tutto venne divorato da un buco nero             isce secondo la giustizia, se non è vivificata e comple-
di distruzione e morte. Da quell’abisso di silenzio,         tata dalla carità e se non si realizza nella libertà (cf.
ancora oggi si continua ad ascoltare il forte grido          Giovanni XXIII, lett. enc. Pacem in terris, n. 18).
di coloro che non sono più. Provenivano da luoghi                La costruzione della pace nella verità e nella giu-
diversi, avevano nomi diversi, alcuni di loro parla-         stizia significa riconoscere che «molto spesso sussi-
vano diverse lingue. Sono rimasti tutti uniti da uno         stono differenze, anche spiccate, nel sapere, nella
stesso destino, in un’ora tremenda che segnò per             virtù, nelle capacità inventive, nel possesso di beni
sempre non solo la storia di questo paese, ma il vol-        materiali» (ivi, n. 49), però ciò non potrà mai giusti-
to dell’umanità.                                             ficare l’intento d’imporre agli altri i propri interessi
   Faccio memoria qui di tutte le vittime e mi in-           particolari. Al contrario, tutto questo può costitui-
chino davanti alla forza e alla dignità di coloro che,       re un motivo di maggiore responsabilità e rispetto.
essendo sopravvissuti a quei primi momenti, hanno            Parimenti le comunità politiche, che legittimamente
sopportato nei propri corpi per molti anni le sof-           possono differire tra loro nel grado di cultura o di
ferenze più acute e, nelle loro menti, i germi della         sviluppo economico, sono chiamate a impegnarsi a
morte che hanno continuato a consumare la loro               lavorare «per la comune ascesa», per il bene di tutti
energia vitale.                                              (cf. ivi, nn. 49-50).

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    Di fatto, se realmente vogliamo costruire una so-           Proprio per questo siamo chiamati a camminare
cietà più giusta e sicura, dobbiamo lasciare che le         uniti, con uno sguardo di comprensione e di perdo-
armi cadano dalle nostre mani: «Non si può amare            no, aprendo l’orizzonte alla speranza e portando un
con armi offensive in pugno» (Paolo VI, Discorso            raggio di luce in mezzo alle numerose nubi che oggi
alle Nazioni Unite, 4 ottobre 1965, n. 5). Quando ci        oscurano il cielo. Apriamoci alla speranza, diven-
consegniamo alla logica delle armi e ci allontaniamo        tando strumenti di riconciliazione e di pace. Questo
dall’esercizio del dialogo, ci dimentichiamo tragica-       sarà sempre possibile se saremo capaci di protegger-
mente che le armi, ancor prima di causare vittime           ci e riconoscerci come fratelli in un destino comu-
e distruzione, hanno la capacità di generare cattivi        ne. Il nostro mondo, interconnesso non solo a causa
sogni, «esigono enormi spese, arrestano progetti di         della globalizzazione ma, da sempre, a motivo della
solidarietà e di utile lavoro, falsano la psicologia dei    terra comune, reclama più che in altre epoche che
popoli» (ivi, n. 5). Come possiamo proporre la pace         siano posposti gli interessi esclusivi di determinati
se usiamo continuamente l’intimidazione bellica             gruppi o settori, per raggiungere la grandezza di co-
nucleare come ricorso legittimo per la risoluzione          loro che lottano corresponsabilmente per garantire
dei conflitti? Che questo abisso di dolore richiami         un futuro comune.
i limiti che non si dovrebbero mai oltrepassare. La             In un’unica supplica, aperta a Dio e a tutti gli uo-
vera pace può essere solo una pace disarmata. Inol-         mini e donne di buona volontà, a nome di tutte le vit-
tre, «la pace non è la semplice assenza di guerra           time dei bombardamenti, degli esperimenti atomici
(…); ma è un edificio da costruirsi continuamente»          e di tutti i conflitti, dal cuore eleviamo insieme un
(Gaudium et spes, n. 78). È frutto della giustizia, del-    grido: Mai più la guerra, ma più il boato delle armi,
lo sviluppo, della solidarietà, dell’attenzione per la      mai più tanta sofferenza! Venga la pace nei nostri
nostra casa comune e della promozione del bene              giorni, in questo nostro mondo. O Dio, tu ce l’hai
comune, imparando dagli insegnamenti della storia.          promesso: «Amore e verità s’incontreranno. Giusti-
    Ricordare, camminare insieme, proteggere. Que-          zia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla ter-
sti sono tre imperativi morali che, proprio qui a           ra e giustizia si affaccerà dal cielo» (Sal 84,11-12).
Hiroshima, acquistano un significato ancora più                 Vieni, Signore, che si fa sera, e dove abbondò la
forte e universale e hanno la capacità di aprire un         distruzione possa oggi sovrabbondare la speranza
cammino di pace. Di conseguenza non possiamo                che è possibile scrivere e realizzare una storia diver-
permettere che le attuali e le nuove generazioni            sa. Vieni Signore, Principe della pace, rendici stru-
perdano la memoria di quanto accaduto, quella               menti e riflessi della tua pace!
memoria che è garanzia e stimolo per costruire un               «Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: “Su te sia
futuro più giusto e fraterno; un ricordo che si dif-        pace!”» (Sal 122,8).
fonde, per risvegliare le coscienze di tutti gli uomini
e le donne, specialmente di coloro che oggi svolgo-           Hiroshima, Memoriale della pace, 24 novembre
no un ruolo speciale per il destino delle nazioni;          2019.
una memoria viva che aiuti a dire di generazione
in generazione: mai più!                                                                                  Francesco

                         Il Regno -   documenti   21/2019   647
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