BONUS MOBILI 2013 LA GUIDA PER I CLIENTI - ( con aggiornamento legge di stabiltà 2014)
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BONUS MOBILI 2013 ( con aggiornamento legge di stabiltà 2014) LA GUIDA PER I CLIENTI Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 1
La guida è redatta da Federmobili - Federazione Nazionale Negozi di Arredamento in collaborazione con Confcommercio Imprese per l’Italia Quanto riportato nella presente guida è da intendersi ad uso puramente informativo. La guida viene redatta, anche per rispondere alla numerose richieste giunte, sulla base delle attuali conoscenze e alla luce della legge n.90/2013 Aggiornamento: 2 ottobre 2013 1. INTRODUZIONE Il Decreto Legge n. 63/2013 (convertito con modificazioni nella legge n. 90/13) ha previsto, per i contribuenti che usufruiscono della detrazione per ristrutturazioni edilizie, la possibilità di detrarre dall’Irpef nella misura del 50% anche le spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione fino a un importo massimo di 10.000 euro. Federmobili, che insieme a Confcommercio Imprese per l’Italia e FederlegnoArredo ha contribuito direttamente alla approvazione degli incentivi, ha realizzato questa guida al bonus mobili 2013 per offrire ai propri soci e ai loro clienti uno strumento utile per sfruttare e gestire al meglio i nuovi incentivi e offrire le corrette informazioni. Per tutte le domande, richieste di chiarimento o di assistenza in merito agli incentivi, ricordiamo che è possibile contattare direttamente il vostro rivenditore di fiducia o scrivere una email all’indirizzo federmobili@federmobili.com 2. LE INFORMAZIONI DI BASE La legge 90/2013 ha prorogato fino al 31 dicembre 2013 la detrazione IRPEF nella misura straordinaria del 50% (in luogo di quella ordinaria del 36%) per spese di ristrutturazione edilizie fino a un ammontare non superiore a 96.000 euro (in luogo di quello ordinario di 48.000 euro). Il tetto massimo di spesa è di 96.000 euro, di cui è detraibile il 50% in dieci anni. È stato aggiunto un bonus per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, fino a un massimo di spesa di 10.000 euro, IVA compresa, con una detrazione del 50% in dieci anni (il bonus di 10.000 euro per i mobili ed elettrodomestici è ulteriore rispetto al tetto dei 96.000 euro per spese di ristrutturazione). Il bonus è destinato agli acquisti effettuati a partire dal 6 giugno 2013 e non oltre il 31 dicembre 2013 (fa fede la data del pagamento secondo il criterio di cassa). Beneficiari del provvedimento sono tutte le persone fisiche che hanno in corso una pratica di ristrutturazione o manutenzione straordinaria a partire dal 26 giugno 2012. In sintesi, la detrazione è collegata agli interventi: - di manutenzione ordinaria, Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 2
- di manutenzione straordinaria - di restauro e di risanamento conservativo - di ristrutturazione edilizia - necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi - di restauro e di risanamento conservativo I pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico “parlante” dal beneficiario della detrazione, oppure tramite carta di credito o di debito. Il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto al beneficio più volte. L’importo massimo di 10.000 euro va, infatti, riferito a ciascuna unità abitativa oggetto di ristrutturazione. 3. I MOBILI COMPRESI NEL BONUS La Legge fa riferimento genericamente ai “mobili”, senza ulteriori specifiche o esclusioni, sono pertanto compresi nella detrazione tutti i tipi di mobili. l’Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 29/2013, ha fornito alcune esemplificazioni che riportiamo: MOBILI Rientrano tra i mobili agevolabili, a titolo esemplificativo, letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione. Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (ad esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo. GRANDI ELETTRODOMESTICI Di classe energetica non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. Rientrano nei grandi elettrodomestici, a titolo esemplificativo: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. L’agenzia ha precisato, inoltre, che possono essere agevolate solo le spese sostenute per gli acquisti di mobili o grandi elettrodomestici nuovi. Sono pertanto sicuramente esclusi dal bonus i mobili usati comprati da privati, antiquari e rigattieri. Nell’importo delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e elettrodomestici possono essere considerate anche le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati. Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 3
Ricordiamo infine che l'acquisto dei mobili non deve necessariamente essere abbinato ai locali ristrutturati: è sufficiente che l’immobile sia oggetto di una ristrutturazione (ad esempio si può detrarre l’acquisto di una cucina anche se la ristrutturazione riguarda il bagno). 4. I BENEFICIARI Possono usufruire del bonus mobili tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF), residenti o meno nel territorio dello Stato, che abbiano in corso interventi di ristrutturazione edilizia sulla propria unità immobiliare residenziale o rurale purché di tipo abitativo, con spese di ristrutturazione sostenute a partire dal 26 giugno 2012 e che acquisteranno i mobili non oltre il 31 dicembre 2013. La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, a partire dall’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi. Ciascun contribuente ha diritto a detrarre annualmente la quota spettante nei limiti dell’Irpef dovuta per l’anno in questione. Non è ammesso il rimborso di somme eccedenti l’imposta. L’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese: ■ proprietari o nudi proprietari ■ titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie) ■ locatari o comodatari ■ I soci di cooperative divise e indivise Può richiedere la detrazione anche chi esegue in proprio i lavori sull’immobile, limitatamente alle spese di acquisto dei materiali utilizzati. 4.1 Familiari – conviventi Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture. In questo caso, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione. Sono definiti familiari, ai sensi dell’art. 5 del Testo unico delle imposte sui redditi, il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado. In caso di separazione, una recente circolare della Agenzia delle Entrate, ha chiarito che il titolo idoneo sull’immobile per usufruire della detrazione viene costituito dalla sentenza che assegna la casa ai uno dei due coniugi. Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 4
4.2 Trasferimento dell’immobile La regola generale per quanto riguarda le detrazioni edilizie è che il diritto alla detrazione segue l’immobile venduto, a meno che le parti (venditore e acquirente) si accordino in maniera diversa. La detrazione si trasferisce anche in caso di donazione o permuta. In caso di decesso dell’avente diritto la detrazione si trasmette per intero esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene. Inoltre è stata introdotta recentemente la possibilità di accedere al bonus mobili anche per gli acquisti di immobili, ristrutturati da imprese e cooperative, purché avvengano entro sei mesi dal termine dei lavori. 5. INTERVENTI PER I QUALI SI BENEFICIA DEL BONUS MOBILI L’Agenzia delle entrate ha chiarito che gli interventi che costituiscono presupposto per accedere al bonus non sono limitati alla “ristrutturazione edilizia” in senso tecnico, ma comprendono anche la manutenzione straordinaria, e il restauro e risanamento conservativo, di singole unità immobiliari residenziali. Con la circolare n. 29/2013 viene pertanto chiarito che è possibile usufruire della detrazione per l’acquisto di mobili a seguito di interventi di: a) manutenzione ordinaria, di cui alla lett. a) dell’art. 3 del DPR n. 380 del 2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale; b) manutenzione straordinaria, di cui alla lett. b) dell’art. 3 del DPR n. 380 del 2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali; c) restauro e di risanamento conservativo, di cui alla lett. c) dell’art. 3 del DPR n. 380 del 2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali; d) ristrutturazione edilizia, di cui alla lett. d) dell’art. 3 del DPR n. 380 del 2001, effettuati sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali; e) necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi, ancorché non rientranti nelle categorie precedenti, sempreché sia stato dichiarato lo stato di emergenza; 5.1 Casistiche ed esempi Ristrutturazione edilizia. Tra gli interventi di ristrutturazione edilizia sono compresi quelli rivolti a trasformare un fabbricato mediante un insieme di opere che possono portare ad un fabbricato del tutto o in parte diverso dal precedente. Esempi di ristrutturazione edilizia: • demolizione e fedele ricostruzione dell’immobile • modifica della facciata • realizzazione di una mansarda o di un balcone • trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda • apertura di nuove porte e finestre • costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 5
Manutenzione straordinaria. Sono considerati interventi di manutenzione straordinaria", le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché' per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso; Esempi di manutenzione straordinaria: • sostituzione infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, con modifica di materiale o tipologia di infisso; • realizzazione ed adeguamento di opere accessorie e pertinenziali che non comportino aumento di volumi o di superfici utili, realizzazione di volumi tecnici, quali centrali termiche, impianti di ascensori, scale di sicurezza, canne fumarie; • realizzazione ed integrazione di servizi igienico-sanitari senza alterazione dei volumi e delle superfici; • realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio; • consolidamento delle strutture di fondazione e in elevazione; • rifacimento vespai e scannafossi; • sostituzione di solai interpiano senza modifica delle quote d’imposta; • rifacimento di scale e rampe; • realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate; • sostituzione solai di copertura con materiali diversi dai preesistenti; • sostituzione tramezzi interni, senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare; • realizzazione di elementi di sostegno di singole parti strutturali; Restauro e risanamento conservativo. Sono compresi in questa tipologia gli interventi finalizzati a conservare l’immobile e assicurarne la funzionalità per mezzo di un insieme di opere che, rispettandone gli elementi tipologici, formali e strutturali, ne consentono destinazioni d’uso con esso compatibili. Esempi di interventi di restauro e risanamento conservativo: • interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado • adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti • apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali. 5.2 Le regole per i condomini Sono ammesse alla detrazione del 50% anche spese sostenute per la ristrutturazione di parti comuni di condomini, anche in tal caso è possibile usufruire del bonus mobili per l’acquisto di beni finalizzati all’arredo oggetto di ristrutturazione. L’intervento sulle parti comuni condominiali in ogni caso non da diritto ai singoli condomini, che usufruiscono pro-quota della relativa detrazione, di acquistare mobili e grandi elettrodomestici da destinare all’arredo della propria unità immobiliare. 6. LE TEMPISTICHE Il bonus è destinato all’acquisto di tutti i tipi di arredo e grandi elettrodomestici effettuati a partire dal 6 giugno 2013 e non oltre il 31 dicembre 2013 (fa fede la data del pagamento secondo il criterio di cassa). Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 6
Per quanto riguarda invece gli interventi edilizi, sono validi come presupposto per accedere al bonus tutti quelli sostenuti a partire dal 26 giugno 2012. È possibile, inoltre, che le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici siano sostenute anche prima di quelle per la ristrutturazione dell’immobile, a condizione che siano stati già avviati i lavori di ristrutturazione dell’immobile cui detti beni sono destinati. In altri termini, la data di inizio lavori deve essere anteriore a quella in cui sono sostenute le spese per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, ma non è necessario che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’abitazione. 7. I PAGAMENTI Per usufruire del bonus mobili i pagamenti per i lavori di ristrutturazione e i pagamenti per l’acquisto di mobili devono essere effettuati con bonifico parlante o con carta di credito o di debito Per i pagamenti relativi ai lavori di ristrutturazione è necessario che ci sia corrispondenza tra i lavori indicati in fattura e quelli effettivamente eseguiti, altrimenti non sarà possibile avere diritto alla detrazione e al bonus mobili. Non è consentito, invece, effettuare il pagamento mediante assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento. Ricordiamo che il bonus mobili permette esclusivamente una detrazione fiscale del 50% in dieci anni, mentre non va a modificare l’aliquota IVA applicata a questa tipologia di beni, che dal 1 ottobre è pari al 22%. 7.1 Bonifico parlante Il Bonifico parlante è un bonifico bancario o postale – anche online – da cui risulti: - la causale del versamento attualmente utilizzata dalle banche e da Poste Italiane SPA per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione fiscalmente agevolati; - il codice fiscale del beneficiario della detrazione; - il numero di partita IVA ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato. L’ordinante del bonifico deve essere il soggetto al quale è intestata la fattura o ricevuta comprovante le spese per la ristrutturazione e la spesa di acquisto dei mobili. In caso di più persone che vogliono beneficiare della detrazione, ad esempio coniugi, la fattura dovrà riportare i codici fiscali di chi intende beneficiarne e il bonifico dovrà essere eseguito dagli stessi soggetti. In ogni caso spetta al cliente comunicare alla propria banca l’intenzione di pagare con un bonifico parlante e utilizzare gli appositi moduli, per poter accedere alle detrazioni fiscali. In caso di errore nel pagamento, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il soggetto accortosi dell’errore può eseguire un nuovo bonifico riportando in maniera corretta i dati richiesti. Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 7
7.2 Carta di Credito e Bancomat Per esigenze di semplificazione legate alle tipologie di beni acquistabili, è consentito effettuare il pagamento degli acquisti di mobili o di grandi elettrodomestici anche mediante carte di credito o carte di debito (bancomat). In questo caso, la data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta di credito o di debito da parte del titolare, evidenziata nella ricevuta telematica di avvenuta transazione, e non nel giorno di addebito sul conto corrente del titolare stesso. 7.3 Credito al consumo È possibile usufruire del bonus mobili anche pagando tramite finanziamento. In questo caso sarà il rivenditore al momento del caricamento della pratica, ad indicare con le dovute modalità che si tratta di acquisto per il quale verrà richiesta la detrazione. Le società di credito al consumo hanno predisposto e comunicato ai rivenditori convenzionati le corrette procedure operative. Il credito al consumo consente al cliente di sgravarsi di alcuni oneri procedurali e, tramite il pagamento dilazionato, di trarre maggior beneficio dalla detrazione che avviene in dieci anni. 8. LA DOCUMENTAZIONE Gli adempimenti previsti per richiedere la detrazione sulle spese di ristrutturazione sono stati recentemente semplificati e ridotti. In luogo dell’invio della comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara, è sufficiente indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile e, se i lavori sono effettuati dal detentore, gli estremi di registrazione dell’atto che ne costituisce titolo e gli altri dati richiesti per il controllo della detrazione. I soggetti che intendono avvalersi della detrazione sono tenuti a conservare ed esibire, a richiesta degli Uffici, i documenti indicati: ■ Le abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (Concessione, autorizzazione o comunicazione di inizio lavori). Nel caso in cui la normativa non preveda alcun titolo abilitativo per la realizzazione di determinati interventi di ristrutturazione edilizia comunque agevolati dalla normativa fiscale, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, in cui sia indicata la data di inizio dei lavori ed attestata la circostanza che gli interventi di ristrutturazione edilizia posti in essere rientrano tra quelli agevolabili. Inoltre il contribuente è tenuto a conservare ed esibire ulteriori documenti, tra gli altri: ■ fatture di acquisto dei beni con la usuale specificazione della natura, qualità e quantità dei beni e servizi acquisiti. ■ ricevute comprovanti le spese sostenute ■ ricevute dei bonifici di pagamento Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 8
■ ricevute di avvenuta transazione per i pagamenti mediante carte di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente ■ domanda di accatastamento (se l’immobile non è ancora censito) ■ ricevute di pagamento dell’Imu, se dovuta ■ dichiarazione di consenso del possessore dell’immobile all’esecuzione dei lavori, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi. Deve essere inoltre inviata all’Azienda sanitaria locale competente per territorio, una comunicazione (con raccomandata A.R. o altre modalità stabilite dalla Regione) informativa. La comunicazione non deve essere effettuata in tutti i casi in cui i decreti legislativi relativi alle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare alla Asl. BONUS MOBILI E LEGGE DI STABILITÀ 2014 La Commissione Bilancio della Camera ha dato, nella notte, il via libera definitivo alla legge di stabilità 2014. È stato dato mandato al Relatore ed alle 8:30 di questa mattina il provvedimento è approdato nell’Aula di Montecitorio per il voto. Smentite tutte le voci circolate nelle ultime settimane sulla proroga del Bonus Mobili: il decreto, infatti è stato, come previsto, prorogato a tutto il 2014, confermando il tetto di 10.000 euro detraibili in 10 anni. Il testo definitivo, però, contiene una modifica che cambia le regole inizialmente definite. A causa di un emendamento presentato venerdì 13 dicembre dal Movimento Cinque Stelle è stata introdotta una nuova frase nel testo originario del provvedimento. L’emendamento, purtroppo approvato, recita: “Al comma 87, lettera c), punto 3), capoverso comma 2, aggiungere in fine il seguente periodo: «Le spese di cui al presente comma non possono essere superiori alle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione di cui al comma 1». In altre parole è stato proposto, ed accettato, che per poter detrarre l’intera cifra destinata all’acquisto di mobili si devono sostenere spese di manutenzione straordinaria o ristrutturazione almeno pari a 10.000 euro. In caso di spese di ristrutturazione/manutenzione inferiori, la spesa di tali lavori determinerà il tetto di spesa massima deducibile per gli Arredi. “È un emendamento inconcepibile!– questo il commento del Presidente di Federmobili Mauro Mamoli – Voglio complimentarmi personalmente con i deputati grillini Davide Crippa, Ivan Della Valle, Mara Mucci, Mattia Fantinati, Marco Da Villa, Andrea Vallascas, Aris Prodani, Cosimo Petraroli, Laura Castelli, Vincenzo Caso e Giorgio Sorial Girgis firmatari di un emendamento tanto inutile quanto dannoso!– continua il Presidente Mamoli – Un provvedimento che, con spese limitate di manutenzione straordinaria, poteva facilmente fare da volano ad un economia statica come quella dell’arredamento e dell’edilizia rischia di Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 9
perdere ogni efficacia. Nella notte appena trascorsa, grazie al lavoro congiunto con FederlegnoArredo, eravamo riusciti a far introdurre un emendamento, appoggiato da tutte le forze politiche ad esclusione del Movimento Cinque Stelle, che permetteva la detrazione per le spese di acquisto di mobili anche superiori alle spese sostenute per la ristrutturazione. Purtroppo per l’approvazione occorreva l’unanimità e ancora una volta chi si fregia di rappresentare gli interessi dei cittadini prima di quelli dello Stato e della Politica ha reso vano il nostro impegno ed il nostro sforzo! Oltre a questo l’emendamento, così come formulato ed approvato potrebbe avere effetto retroattivo e, quindi, quei contribuenti che presenteranno la documentazione così come richiesta inizialmente potrebbero vedersi detrarre nel 2014 importi decisamente inferiori rispetto alle attese. In sintesi – conclude Mamoli – un provvedimento che limita l’efficacia del decreto, rischia di danneggiare i cittadini, contribuenti, che hanno già effettuato acquisti di mobili, secondo le modalità in vigore fino a ieri, alimentando confusione e incertezza, in un momento nel quale, per ripartire occorrerebbero regole chiare ed un’iniezione di fiducia!” Federmobili, insieme alle altre Associazioni coinvolte e a Confcommercio-Imprese per l’Italia, si è attivata immediatamente per evitare l’effetto retroattivo e farà tutto quanto nelle proprie possibilità perché non venga inficiata la bontà di un decreto per il quale sono state spese energie e risorse. Federmobili Confcommercio Imprese per l’Italia /Mav Arreda srl Bonus Mobili 2013 - La Guida per i Clienti pag. 10
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