Bollettino Astronomico - 435 / 2018 20 Giugno 2018 - Osservatorio Galileo Galilei
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Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO G.Galilei 28019 SUNO (NO) Tel. 032285210 / 335275538 www.osservatoriogalilei.com info@osservatoriogalilei.com Mercoledì 20 giugno 2018, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del terzo mercoledì di ogni mese, vi sarà una serata dedicata alle proiezioni al planetario e, in caso di condizioni meteo favorevoli, osservazioni al telescopio . In caso di cattivo tempo sarà in uso il solo planetario. La Luna al primo quarto sorge alle 13:20 e tramonta alle 01:38 del 21/06 l’osservazione di oggetti deboli del profondo. Si potranno vedere le principali costellazioni primaverili e estive. Giove ben visibile per gran parte della notte nella costellazione della bilancia, seguito, molto più tardi - da Saturno CALENDARIO LUNARE DI GIUGNO Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 2
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 EFFEMERIDI DI MAGGIO Luna Luna Sole Sole Inizio Fine Data Sorge Tramonta Sorge Tramonta Alba Crepuscolo ------------ --------- --------- --------- --------- --------- --------- 01/06/2018 23:32 07:59 05:40 21:08 03:12 23:37 02/06/2018 ------ 08:49 05:40 21:08 03:11 23:38 03/06/2018 00:14 09:45 05:39 21:09 03:09 23:40 04/06/2018 00:52 10:42 05:39 21:10 03:08 23:42 05/06/2018 01:25 11:42 05:38 21:11 03:07 23:43 06/06/2018 01:54 12:43 05:38 21:12 03:05 23:45 07/06/2018 02:21 13:47 05:38 21:12 03:04 23:46 08/06/2018 02:47 14:51 05:37 21:13 03:03 23:48 09/06/2018 03:13 15:59 05:37 21:14 03:02 23:49 10/06/2018 03:41 17:09 05:37 21:14 03:01 23:50 11/06/2018 04:12 18:21 05:37 21:15 03:00 23:51 12/06/2018 04:47 19:36 05:36 21:15 03:00 23:52 13/06/2018 05:30 20:49 05:36 21:16 02:59 23:53 14/06/2018 06:20 21:57 05:36 21:16 02:58 23:54 15/06/2018 07:21 22:58 05:36 21:17 02:58 23:55 16/06/2018 08:29 23:49 05:36 21:17 02:58 23:56 17/06/2018 09:42 ------ 05:36 21:18 02:57 23:56 18/06/2018 10:56 00:31 05:36 21:18 02:57 23:57 19/06/2018 12:09 01:07 05:36 21:18 02:57 23:57 20/06/2018 13:20 01:38 05:37 21:19 02:57 23:58 21/06/2018 14:28 02:06 05:37 21:19 02:57 23:58 22/06/2018 15:35 02:32 05:37 21:19 02:57 23:58 23/06/2018 16:39 02:59 05:37 21:19 02:58 23:58 24/06/2018 17:43 03:28 05:38 21:19 02:58 23:58 25/06/2018 18:45 03:58 05:38 21:19 02:59 23:58 26/06/2018 19:44 04:32 05:38 21:19 02:59 23:57 27/06/2018 20:39 05:11 05:39 21:19 03:00 23:57 28/06/2018 21:29 05:55 05:39 21:19 03:01 23:57 29/06/2018 22:13 06:44 05:40 21:19 03:02 23:56 30/06/2018 22:52 07:37 05:40 21:19 03:03 23:55 '------' indica nessun evento. Effemeridi calcolate per le coordinate di dell’Osservatorio Lat. 45° 36’ 1\6” Nord Long. 08° 34’ 25” Est Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 3
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 4
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 IL CIELO DEL 20 GIUGNO (a cura di Oreste Lesca) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 5
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 RECENSIONI(a cura di Silvano Minuto) AUGUSTO SHANTENA SABBADINI I BUCHI NERI Ai confini dello spazio e del tempo Lindau Edizioni - 2018 Pagine 109 Formato 21x14 cm € 14.00 a domanda di fronte a un buco nero – affascinante e terribile – è ovviamente: cosa c’è al di là? I buchi neri di cui ci parla la fisica sono un’apertura verso qualcosa che sta al di là del nostro mondo abituale, un’estrema deformazione dello spazio e del tempo. I loro contorni sono un luogo dove un attimo si dilata in eternità e dove la luce resta sospesa immobile. Il loro centro è una zona di infinita concentrazione di energia, dove le equazioni della fisica perdono valore. E al di là di questo punto? Questo libro ripercorre le tappe che ci hanno portato a immaginare la realtà dei buchi neri (e in una certa misura a incontrarla), e ci offre un assaggio della sfida che rappresentano per la nostra ordinaria illusione di sapere chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, cosa succede intorno a noi… Il nuovo libro di uno scienziato e brillante divulgatore, profondo conoscitore della filosofia orientale. Augusto Shantena Sabbadini, Ph. D., ha lavorato come fisico teorico all'Università di Milano e all'Università della California, dove ha contribuito alla prima identificazione di un buco nero. È direttore associato del Pari Center for New Learning, fondato dal fisico britannico David Peat, e lecturer presso lo Schumacher College, Devon, Regno Unito Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 6
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 SITO INTERNET E BOLLETTINO – ADEGUAMENTO GDPR (a cura di Corrado Pidò) Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali Comunichiamo che il sito internet www.apan.it è ancora momentaneamente posto in manutenzione per importanti lavori di ristrutturazione e rinnovamento oltre al necessario adeguamento alle policy GDPR entrata in vigore il 25 maggio scorso. Durante questo periodo non sarà possibile accedere completamente a tutti i contenuti. La distribuzione dei Bollettini di informazione Astronomica è comunque garantita. E’ stata inviata comunicazione relativa alal nuova informativa privacy, necessaria per continuare a ricevere il bollettino periodico. Per continuare a riceverlo no è necessario fare nulla, per interrompere la ricezione del bollettino utilizzare l’apposito link presente in calce a ogni notifica di pubblicazione, come l’esempio qui sotto. Siamo dispiaciuti per il ritardo nella riedizione del sito ma nell’interesse di tutti è nostra intenzione rispettare le nuove disposizioni europee in materia di Privacy. Grazie per la comprensione e collaborazione. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 7
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 SISTEMA SOLARE (a cura di Silvano Minuto) NUOVO METEORITE SU MARTE? Un frammento del tutto simile alle meteoriti metalliche già trovate in precedenza dai rover NASA in missione sul Pianeta rosso. L’indizio di un possibile ritrovamento nelle immagini raccolte da Curiosity lo scorso 12 gennaio, che non è passato inosservato ai più esperti Un nuovo meteorite per Curiosity? Sarebbe il terzo ritrovamento in oltre quattro anni di servizio del rover NASA che, dal giorno del suo arrivo su Marte, ha esplorato una quindicina di chilometri di landa marziana guardandosi attorno attentamente e mettendo insieme un album fotografico del Pianeta rosso davvero invidiabile. Ed è proprio di uno degli stupendi scatti di Curiosity che si è discusso online. A lanciare la bomba Bob King di Universe Today, a cui non è passato inosservato il tozzo frammento metallico al centro di una delle immagini raccolte dal rover lo scorso 12 gennaio e rese pubbliche dall’Agenzia spaziale statunitense. L’ipotetico frammento di origine meteorica fotografato lo scorso 12 gennaio (Sol 1577) dal rover NASA Curiosity (cliccare per vedere la foto originale). Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS La notizia non è ancora stata confermata. Certo è che l’oggetto di colore grigio al centro dello scatto, con i suoi riflessi metallici e le forme irregolari di una roccia che abbia subito un breve quando rovente passaggio attraverso l’atmosfera marziana, è in tutto e per tutto confrontabile ai frammenti meteorici scoperti in precedenza dai rover NASA Curiosity e Opportunity. E a guardare meglio la fotografia (cliccare sull’immagine per ingrandirla) non si possono non notare tre spot luminosi allineati, forse la firma del laser montato su Curiosity e che il rover utilizza per ricavare una prima analisi spettrografica dei materiali di interesse vaporizzando la superficie del reperto in oggetto. A giudicare dal colore grigio scuro e lucido, l’ipotetico meteorite potrebbe rappresentare l’ennesimo (l’ottavo, a voler essere precisi) reperto di ferro e nichel in cui NASA ha inciampato nella sua esplorazione robotica della superficie marziana. Una coincidenza più unica che rara, se teniamo in considerazione il fatto che le meteoriti di composizione ferrosa rappresentano appena l’uno per cento di quelle ritrovate sulla Terra, contro una stragrande maggioranza di reperti costituiti da condriti. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 8
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 Ci aspetteremmo di trovare frammenti simili a quello che vediamo in foto a breve distanza da un evento di precipitazione meteorica. L’acqua, gli agenti atmosferici e l’abbondanza di ossigeno lo eroderebbero in breve tempo. Ma chi può dire come funzionino le cose su Marte! Il misterioso sasso scuro potrebbe essere stato lucidato e smussato dal succedersi delle forti tempeste di sabbia che il Pianeta rosso conosce anche troppo bene. Insomma: le ipotesi restano tutte aperte. Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS. Nel frattempo Curiosity prosegue la sua esplorazione del monte Sharp. In cerca di nuovi indizi che permettano agli scienziati di ricostruire la storia climatica di una terra un tempo bagnata dalle acque e forse adatta a ospitare vita allo stadio microbico e che nei millenni ha finito per trasformarsi in un arido deserto battuto dal vento gelido con cui si mostra agli occhi elettronici con cui lo esploriamo. Le crepe nel terreno ben visibili nelle ultime immagini raccolte dal rover (vedi immagine qui sopra), sono costituite da fango essiccato? Curiosity, perché non parli? Fonte: Media Inaf Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 9
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 SUPERNOVAE (a cura di Silvano Minuto) Recenti supernovae scoperte in Italia SN 2018bbz (A.R. 17 27 52.33 Dec. +60 05 45.8), scoperta il 26 aprile 2018 nella Galassia CGCG 300-36. Magnitudine 17.9 – Tipo Ia Scopritori: F. Ciabattari, E. Mazzoni, S. Donati con il telescopio da 20" dell’Osservatorio Monte Agliale (Lucca- Italy). Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 10
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 L’edificio del telescopio dotato di tetto scorrevole Diametro 510 mm Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 11
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 DIARIO ASTRONOMICO (a cura di Silvano Minuto) Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015 Nel periodo viene osservato Marte, Saturno e Nettuno. Il 2 marzo viene descritta in dettagli un eclisse totale di Luna e indicate le condizioni atmosferiche durante il fenomeno. Parte 80 - 1942 10 Febbraio 1942. - - 12 Febbraio 1942. 18h 50m. Cielo sereno, un po’ nebbioso e un po’ chiaro. Marte e Saturno sono abbastanza vicini ed alla stessa altezza, in modo che possono confrontarsi facilmente. Marte appare assai sensibilmente inferiore a Saturno, ma superiore ad Aldebaran. 13 Febbraio 1942. 22h 40m - 22h 55m. Cielo sereno, ma non perfettamente limpido; un po’ chiaro. Oss. di Nettuno, visibile al binocolo come una debole stelluccia. Confrontato con le prossime stelle, appare inferiore a 7.4, ed un po’ anche a 7.6. 2-3 Marzo 1942. Eclissi totale di Luna. Entrata nella penombra il 2 Marzo a 22h 28m; nell’ombra a 23h 31m; principio della totalità il 3 Marzo a 0h 33m; mezzo dell’eclisse a 1h 21m; fine della totalità a 2h 10m; uscita dall’ombra a 3h 12m; dalla penombra a 4h 15m. Il cielo che a 21h - 21h 30m era fortemente offuscato, verso 22h si fa più trasparente, e per un certo tempo prima e dopo l’ingresso nella penombra la Luna appare in un cielo quasi sereno. Solo a 22h 55m la regione intorno e a Nord di Grimaldi sembra presentare un leggero oscuramento; ma a 23h 2m questo è ormai sensibile, e a 23h 12m abbastanza ben distinto. Disgraziatamente il cielo si va rannuvolando di nuovo, e la Luna si mostra circondata da una corona., A 23h 16m l’offuscamento è estesissimo; a 23h 26m molto intenso e di tinta fulliginosa. 23h 32m. La Luna è già entrata nell’ombra. Si nota un oscuramento intenso presso il lembo orientale, da dove può seguirsi sin presso Kepler. 23h 38m. Il terminatore è largo e sfumato, preceduto da una larga zona degradata di tinta grigia neutra. Si nota la visibilità della parte in ombra. 23h 43m. Aristarco è scomparso, e l’ombra è prossima a raggiungere Kepler. La parte eclissata è ben visibile, ma senza distinta colorazione rossastra. 23h 50m. L’ombra si avvicina a Copernico. La parte eclissata è visibile sempre meglio, e si incominciano a scorgere le grandi configurazioni. 0h. Le nubi che finora hanno saltuariamente disturbato l’osservazione, si fanno continue, e fin dopo la fine della totalità la Luna si troverà avvolta da vapori, insufficienti a impedirne la visibilità, ma tali da alterare i caratteri, rendendo più difficile l’apprezzamento distinto delle tinte e la visione dei dettagli della superficie. Quando l’ostacolo delle nubi si fa minore, si è veramente sorpresi dalla grande trasparenza dell’ombra. 0h 17m. Nonostante l’offuscamento delle nubi, l’ombra presenta una tinta rossastra abbastanza pronunziata. 0h 13m. La visibilità sembra assai maggiore nelle zone prossime al terminatore che in quelle più lontane. La luce diminuisce sempre più, e le stelle sono più numerose. 0h 25m. Il cielo si fa più trasparente. Si riconoscono con grande facilità le configurazioni della parte occidentale fin verso il centro del disco, che presentano una tinta grigia di grande trasparenza. Al di là del centro le regioni sono rossastre e più oscure, e Copernico, Kepler e Aristarco sono visibili assai confusamente. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 12
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 Dopo il principio della totalità la zona ad Ovest della linea da Tycho a Lacus Somniorum, coperta da una tinta grigio perla, è rimasta chiara e trasparente, e i mari Crisium. Foecunditatis, Nectaris, Serenitatis, ottimamente visibili. Il resto è coperto da una tinta rossastra di tonalità diverse, fra cui il rosso rame, più scura presso il lembo orientale, e che appare più pronunziata ad occhio nudo che al binocolo. A Nord della Luna sono visibili le stelle del Leone, e in prossimità di essa, ad Est, una piccola stella che verrà occultata dopo 1h 15m. Il cielo è sempre nuvoloso, ma in modo diverso, e le regioni dello zenit verso N.N.E. e N.E.: sono rimaste a lungo trasparenti, mentre altre plaghe mostrano poche stelle. A 0h 50m, sia pure con diversa facilità, si riconoscono tutte le configurazioni lunari: le meno facilmente visibili sono sempre quelle degli Appennini, Copernico, Kepler ed Aristarco. Il segmento chiaro è assai ristretto, e appare essersi spostato verso Sud. E’ difficile dire fino a che punto la nebulosità atmosferica agisce sull’aspetto delle regioni eclissate, ma la sua influenza é indubbiamente rilevante perché quando il cielo si fa più trasparente l’immagine diviene più brillante, ed i dettagli meglio visibili. Le condizioni atmosferiche continuano però a peggiorare ed impediscono di fare rilievi precisi. A 1h 30m non si scorgono dettagli, e si può solo notare che una larga zona lungo il lembo australe appare più chiara e più brillante del resto del disco, e durante il resto della fase totale, lo spostamento del segmento chiaro verso Est. Solo poco prima della fine della totalità, attraverso vapori meno densi, si può vedere che le regioni intorno a Grimaldi sono chiare, e sono invece divenute più cupe le regioni occidentali; tanto che Mare Crisium è invisibile. Dopo la fine della totalità le condizioni tornano a migliorare. A 2h 30m la falce illuminata è già assai larga; il limite dell’ombra passa fra Kepler e Copernico. La parte eclissata presenta sempre tinta rossastra (meglio visibile ad occhio nudo), e le configurazioni lunari sono facilmente visibili, salvo verso il lembo occidentale. Oltre l’osservazione visuale, fatta ad occhio nudo ed al binocolo Zeiss, 14 fotografie sono state ottenute con una lente semplice di lungo fuoco (m. 1,035), diaframmata a mm. 15 (f. 1:69) e con filtro giallo. La prima è stata presa due minuti dopo l’entrata nella penombra; l’ultima quattro minuti dopo l’ingresso nell’ombra. 1- 22h 30m 2- 22h 35m 3- 22h 40m 4- 22h 45m 5- 22h 50m 6- 22h 55m 7- 23 h2m 8- 23h 08m 9- 23h 12m 10- 23h 12m 11- 23h 20m 12- 23h 23m 13- 23h 26m 14- 23h 35m Le fotografie, ben riuscite ad eccezione di quelle N° 11 e 12 risultate sovrapposte, mostrano chiaramente il progresso del fenomeno. Un leggero offuscamento s’incomincia a notare un quella presa a 22h 50m; nell’ultima l’oscuramento è molto intenso e si estende fino alle regioni centrali del disco. 11 Marzo 1942. 21h 15m - 21h 30m. Oss. di Nettuno. Confrontato con le prossime stelle, appare inferiore a 7.0 e 7.1, e un po’ anche a 7.4 e 7.6, dalle quali tuttavia non differisce molto (binocolo) Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 13
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 IMPARARE GLI ALLINEAMENTI – CENTAURO E CROCE (a cura di Silvano Minuto) Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le costellazioni, può essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno vicine fra loro; orientarsi in un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare il cielo, occorre innanzitutto cercare delle forme caratteristiche, dette asterismi. Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio, possibilmente sgombro da intralci fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di grandi aree della volta celeste. In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma procederemo ad illustrare le varie costellazioni per raggruppamenti omogenei. Una sezione interattiva per imparare gli allineamenti di base è disponibile sul sito istituzionale APAN alla pagina: http://www.osservatoriogalilei.com/home/index.php/didattica/imparare-gli-allineamenti I - Riconoscere il Grande Carro (o Orsa Maggiore) – 31.3.2011 II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011 III – Cassiopeia – 31.5.2011 IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011 V – Cefeo – 31.8.2011 VI – Drago – 30.9.2010 VII – Perseo – 27.10.2011 VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011 IX – Triangolo estivo – 31.12.2011 X – La Lira – 31.01.2012 XI – Il Cigno – 28.02.2012 XII – L’Aquila – 31.03.2012 XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012 XIX – Boote e dintorni – 31.05.2012 XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012 XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012 XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012 XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012 XXIV – Dal Triangolo estivo all’Ofiuco – 2.11.2012 XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012 XXVI – Ofiuco – 31.12.2012 XXVII – Serpente – 31-1-2013 XXVIII – Scorpione – 28.2.2013 XXIX – Bilancia 31.3.2013 XXX – Sagittario – 30.04.2013 XXXI – Capricorno – 31 05 2013 XXXII – Verso l’Acquario – 30 06 2013 XXXIII – Pegaso – 31 07 2013 XXXIV – Andromeda – 31 08 2013 XXXV – Il Quadrato del Pegaso – 31102013 XXXVI – Perseo – 30112013 XXXVII – Ariete e Triangolo – 31122013 XXXVIII – Pesci – 31012014 XXXIX – Il grande pentagono di Auriga - 28022014 XL – Il Toro – 31032014 XLI – I Gemelli – 30402014 XLII – Auriga – 31052014 XLIII – Lepre – 27062014 XLIV – Colomba 31072014 XLV – Eridano 31082014 XLVI – Poppa 30092014 XLVII – Canopo 30102014 XLVIII – Le Vele 31122014 XLIX – L’Orsa Maggiore XLX - Il Leone XLXI – Il Cancro XLXII – Verso l’Idra XLXIII – Arturo e dintorni XLXIV – Boote e Corona Boreale XLXV – Spica e la Vergine XLXVI – Chioma di Berenice XLXVII – Il triangolo di primavera XLXVIII – Il Leone XLXIX – Il Cancro XLXX – Verso l’Idra XLXXI – Il gigante Orione XLXXII – Sirio e il Triangolo invernale XLXXIII – Il Cane Maggiore XLXXIX – Il Cane Minore e l’Unicorno XLXXX – A Nord di Orione XLXXXI – Il Toro XLXXXII – I Gemelli XLXXIII – L’Auriga XLXXIV – Il Centauro XLXXV – Il Corvo XLXXVI – Lo Scorpione XLXXVII – La Bilancia XLXXVIII – La testa del Serpente XLXXIX – La Lira XLXXX - Ercole XLXXXI – Costellazioni australi XLXXXII – La Croce del Sud XLXXXIII – Il polo sud celeste XLXXXIV – Centauro e Croce Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 14
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 LA NAVE ARGO A occidente della Croce del Sud si estende un'area di cielo in cui sono presenti un gran numero di stelle di seconda grandezza, con uno sfondo ricco di piccoli astri. La Via Lattea si fa qui estremamente luminosa, per poi disperdersi nei campi stellari. Ancora più ad ovest, staccata dalla Via Lattea, brilla una stella giallastra estremamente luminosa, isolata: si tratta di Canopo, la seconda stella più brillante del cielo, quella che già dalle isole siciliane di Linosa e Lampedusa iniziava a mostrarsi bassa sull'orizzonte meridionale. La fascia di cielo fra Canopo e la Croce del Sud è invece meno semplice da "districare". Il metodo più semplice per orientarsi qua è cercare, ad ovest della Croce del Sud, due asterismi, ancora una volta a forma di croce: uno si individua poco a sud della densa Via Lattea, ed ha una forma allungata; quest'asterismo è noto come Croce di diamante. L'altra "croce", più compatta e luminosa, si può osservare ancora più ad ovest, dove la Via Lattea si fa meno intensa; quest'altro asterismo è invece noto come Falsa croce, a causa della sua somiglianza con la verca Croce del Sud, e non è raro che all'inizio la si possa confondere proprio con la vera costellazione. Questi due asterismi aiutano ad individuare due costellazioni importanti, la Carena, la più meridionale, in cui è contenuta Canopo, e le Vele, metà della quale risulta visibile anche dalle latitudini italiane. Queste due costellazioni formavano, assieme alla più settentrionale Poppa (visibile per intero dal sud Italia), la grande e antica costellazione della Nave Argo, smembrata nel Settecento dal Lacaille. Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 15
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 16
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 ARCHIVIO IMMAGINI (di Marco Pelasco) A partire dal bollettino 411 pubblichiamo immagini astronomiche riprese nel tempo dai soci. Molte di queste sono riproduzioni digitali di stampe o diapositive. Dopo tante serate nuvolose, credo più di 20 in questo maggio 2018, a giugno sono riuscito a trovare una serata con seeing discreto, tanto che ho potuto usare la Barlow 5x senza diaframmare il mio Newton Skywatcher 250mm f5, e usare la mia vecchia camera QHY5LII. Qui purtroppo non siamo alle Canarie o ai Caraibi, nel New Mexico o nel sud della Sardegna e dobbiamo accontentarci del seeing. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 17
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 Il 5 giugno 2018 ho anche provato a riprendere venere in infrarosso a 850nanometri, ho fatto diverse riprese e non credo le nubi siano degli artefatti! Bisognerebbe fare dei confronti con altri astroimager. La Barlow tecnosky 5x con buon seeing e il vecchio newton da10" f5 da non credere! rendono bene come uno Schmidt cassegrain. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 18
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 FLY ME TO THE MOON il cratere "Messala" (a cura di Davide Crespi) Nella regione del cratere Ptolemaeus possiamo osservare il cratere "Muller", una formazione ovale di 26Km con versanti abbastanza scoscesi su cui si trova a sud-ovest una catena di piccoli crateri orientati nella direzione sud-est nord-ovest, alte pareti su cui si sovrappongono a sud i piccoli crateri Müller A e O. Fondo piatto. Si pensa che la sua formazione risalga al periodo Imbriano (da -3.85 miliardi di anni a -3.2 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua osservazione è al primo quarto o 6 giorni dopo la Luna piena. Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 19
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 Alcuni dati: Longitudine: 2.039° East Latitudine: 7.639° South Faccia: Nearside Quadrante: Sud-Est Area: Regione del cratere Ptolemaeus Origine del nome: Dettagli: Karl Müller Astronomo austriaco del 20° secolo nato in Austria Nato a: nel 1866 Morto a: nel 1942 Fatti notevoli: Selenografo. Autore del nome: Lamech (1956) Nella foto una ripresa di Digital Lunar Orbiter Photographic Atlas of the Moon del cratere “Muller”. Lo strumento minimo per poter osservare questa formazione è un rifrattore da 60mm. Davide Crespi Hanno collaborato: Silvano Minuto, Corrado Pidò, Davide Crespi, Oreste Lesca, Marco Pelasco Imagine di copertina: Nebulosa Crescent Nebula di Alessandro Segantin Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 20
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018 www.osservatoriogalilei.com – www.apan.it APAN - Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus C.F. osservatorio 00437210032 Casella sostegno del volontariato. Per collaborare al bollettino inviare una email a: info@osservatoriogalilei.com L'osservatorio ha una propria pagina facebook: https://www.facebook.com/OsservatorioAstronomicoGalileoGalilei La pagina è moderata, quindi qualsiasi cosa scritta sulla bacheca non apparirà in pubblico prima di essere vagliata dagli amministratori. Ricordiamo che è possibile iscriversi all'associazione versando la quota per il 2018, invariata da anni, di €25,00. I versamenti dei soci sono gli unici proventi dell'osservatorio. La quota può essere versata in osservatorio oppure con bonifico su IBAN IT43J0503445690 000000008000 Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est 21
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