Bollettino Astronomico - 435 / 2018 20 Giugno 2018 - Osservatorio Galileo Galilei

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Bollettino Astronomico - 435 / 2018 20 Giugno 2018 - Osservatorio Galileo Galilei
Bollettino Astronomico

                  435 / 2018
                  20 Giugno 2018
Bollettino Astronomico - 435 / 2018 20 Giugno 2018 - Osservatorio Galileo Galilei
Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018

                                 OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO
                                 G.Galilei 28019 SUNO (NO)

                                 Tel. 032285210 / 335275538

www.osservatoriogalilei.com info@osservatoriogalilei.com
Mercoledì 20 giugno 2018, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del terzo mercoledì di ogni mese,
vi sarà una serata dedicata alle proiezioni al planetario e, in caso di condizioni meteo favorevoli, osservazioni al
telescopio . In caso di cattivo tempo sarà in uso il solo planetario.

La Luna al primo quarto sorge alle 13:20 e tramonta alle 01:38 del 21/06 l’osservazione di oggetti deboli del
profondo. Si potranno vedere le principali costellazioni primaverili e estive. Giove ben visibile per gran parte della
notte nella costellazione della bilancia, seguito, molto più tardi - da Saturno

 CALENDARIO LUNARE DI GIUGNO

            Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Bollettino di informazione astronomica nr. 435 del 20/06/2018

EFFEMERIDI DI MAGGIO

                Luna     Luna        Sole     Sole       Inizio   Fine
   Data         Sorge    Tramonta    Sorge    Tramonta   Alba Crepuscolo
 ------------ --------- --------- --------- --------- --------- ---------

 01/06/2018               23:32          07:59           05:40          21:08           03:12          23:37
 02/06/2018              ------          08:49           05:40          21:08           03:11          23:38
 03/06/2018               00:14          09:45           05:39          21:09           03:09          23:40
 04/06/2018               00:52          10:42           05:39          21:10           03:08          23:42
 05/06/2018               01:25          11:42           05:38          21:11           03:07          23:43
 06/06/2018               01:54          12:43           05:38          21:12           03:05          23:45
 07/06/2018               02:21          13:47           05:38          21:12           03:04          23:46
 08/06/2018               02:47          14:51           05:37          21:13           03:03          23:48
 09/06/2018               03:13          15:59           05:37          21:14           03:02          23:49
 10/06/2018               03:41          17:09           05:37          21:14           03:01          23:50
 11/06/2018               04:12          18:21           05:37          21:15           03:00          23:51
 12/06/2018               04:47          19:36           05:36          21:15           03:00          23:52
 13/06/2018               05:30          20:49           05:36          21:16           02:59          23:53
 14/06/2018               06:20          21:57           05:36          21:16           02:58          23:54
 15/06/2018               07:21          22:58           05:36          21:17           02:58          23:55
 16/06/2018               08:29          23:49           05:36          21:17           02:58          23:56
 17/06/2018               09:42         ------           05:36          21:18           02:57          23:56
 18/06/2018               10:56          00:31           05:36          21:18           02:57          23:57
 19/06/2018               12:09          01:07           05:36          21:18           02:57          23:57
 20/06/2018               13:20          01:38           05:37          21:19           02:57          23:58
 21/06/2018               14:28          02:06           05:37          21:19           02:57          23:58
 22/06/2018               15:35          02:32           05:37          21:19           02:57          23:58
 23/06/2018               16:39          02:59           05:37          21:19           02:58          23:58
 24/06/2018               17:43          03:28           05:38          21:19           02:58          23:58
 25/06/2018               18:45          03:58           05:38          21:19           02:59          23:58
 26/06/2018               19:44          04:32           05:38          21:19           02:59          23:57
 27/06/2018               20:39          05:11           05:39          21:19           03:00          23:57
 28/06/2018               21:29          05:55           05:39          21:19           03:01          23:57
 29/06/2018               22:13          06:44           05:40          21:19           03:02          23:56
 30/06/2018               22:52          07:37           05:40          21:19           03:03          23:55

'------' indica nessun evento.

    Effemeridi calcolate per le coordinate di dell’Osservatorio Lat. 45° 36’ 1\6” Nord Long. 08° 34’ 25” Est

          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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IL CIELO DEL 20 GIUGNO          (a cura di Oreste Lesca)

          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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 RECENSIONI(a cura di Silvano Minuto)
                                            AUGUSTO SHANTENA SABBADINI
                                            I BUCHI NERI
                                            Ai confini dello spazio e del tempo
                                            Lindau Edizioni - 2018
                                            Pagine 109
                                            Formato 21x14 cm
                                            € 14.00

                                              a domanda di fronte a un buco nero – affascinante e terribile – è
                                              ovviamente: cosa c’è al di là?
                                              I buchi neri di cui ci parla la fisica sono un’apertura verso qualcosa che sta
                                              al di là del nostro mondo abituale, un’estrema deformazione dello spazio e
                                              del tempo. I loro contorni sono un luogo dove un attimo si dilata in eternità
                                              e dove la luce resta sospesa immobile. Il loro centro è una zona di infinita
                                              concentrazione di energia, dove le equazioni della fisica perdono valore. E
                                              al di là di questo punto? Questo libro ripercorre le tappe che ci hanno
                                              portato a immaginare la realtà dei buchi neri (e in una certa misura a
                                              incontrarla), e ci offre un assaggio della sfida che rappresentano per la
                                              nostra ordinaria illusione di sapere chi siamo, da dove veniamo, dove
                                              andiamo, cosa succede intorno a noi…
Il nuovo libro di uno scienziato e brillante divulgatore, profondo conoscitore della filosofia orientale.
Augusto Shantena Sabbadini, Ph. D., ha lavorato come fisico teorico all'Università di Milano e all'Università della
California, dove ha contribuito alla prima identificazione di un buco nero. È direttore associato del Pari Center for New
Learning, fondato dal fisico britannico David Peat, e lecturer presso lo Schumacher College, Devon, Regno Unito

             Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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SISTEMA SOLARE (a cura di Silvano Minuto)
NUOVO METEORITE SU MARTE?

Un frammento del tutto simile alle meteoriti metalliche già trovate in precedenza dai rover NASA in missione
sul Pianeta rosso. L’indizio di un possibile ritrovamento nelle immagini raccolte da Curiosity lo scorso 12 gennaio,
che non è passato inosservato ai più esperti
Un nuovo meteorite per Curiosity? Sarebbe il terzo ritrovamento in oltre quattro anni di servizio del rover NASA
che, dal giorno del suo arrivo su Marte, ha esplorato una quindicina di chilometri di landa marziana guardandosi
attorno attentamente e mettendo insieme un album fotografico del Pianeta rosso davvero invidiabile. Ed è
proprio di uno degli stupendi scatti di Curiosity che si è discusso online. A lanciare la bomba Bob King di Universe
Today, a cui non è passato inosservato il tozzo frammento metallico al centro di una delle immagini raccolte dal
rover lo scorso 12 gennaio e rese pubbliche dall’Agenzia spaziale statunitense.

L’ipotetico frammento di origine meteorica fotografato lo scorso 12 gennaio (Sol 1577) dal rover NASA Curiosity
(cliccare per vedere la foto originale). Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS
La notizia non è ancora stata confermata. Certo è che l’oggetto di colore grigio al centro dello scatto, con i suoi
riflessi metallici e le forme irregolari di una roccia che abbia subito un breve quando rovente passaggio
attraverso l’atmosfera marziana, è in tutto e per tutto confrontabile ai frammenti meteorici scoperti in
precedenza dai rover NASA Curiosity e Opportunity.
E a guardare meglio la fotografia (cliccare sull’immagine per ingrandirla) non si possono non notare tre spot
luminosi allineati, forse la firma del laser montato su Curiosity e che il rover utilizza per ricavare una prima analisi
spettrografica dei materiali di interesse vaporizzando la superficie del reperto in oggetto.
A giudicare dal colore grigio scuro e lucido, l’ipotetico meteorite potrebbe rappresentare l’ennesimo (l’ottavo,
a voler essere precisi) reperto di ferro e nichel in cui NASA ha inciampato nella sua esplorazione robotica della
superficie marziana. Una coincidenza più unica che rara, se teniamo in considerazione il fatto che le meteoriti
di composizione ferrosa rappresentano appena l’uno per cento di quelle ritrovate sulla Terra, contro una
stragrande maggioranza di reperti costituiti da condriti.

            Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Ci aspetteremmo di trovare frammenti simili a quello che vediamo in foto a breve distanza da un evento di
precipitazione meteorica. L’acqua, gli agenti atmosferici e l’abbondanza di ossigeno lo eroderebbero in breve
tempo. Ma chi può dire come funzionino le cose su Marte! Il misterioso sasso scuro potrebbe essere stato
lucidato e smussato dal succedersi delle forti tempeste di sabbia che il Pianeta rosso conosce anche troppo
bene.
Insomma: le ipotesi restano tutte aperte.

Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS.
Nel frattempo Curiosity prosegue la sua esplorazione del monte Sharp. In cerca di nuovi indizi che permettano
agli scienziati di ricostruire la storia climatica di una terra un tempo bagnata dalle acque e forse adatta a ospitare
vita allo stadio microbico e che nei millenni ha finito per trasformarsi in un arido deserto battuto dal vento gelido
con cui si mostra agli occhi elettronici con cui lo esploriamo.
Le crepe nel terreno ben visibili nelle ultime immagini raccolte dal rover (vedi immagine qui sopra), sono
costituite da fango essiccato? Curiosity, perché non parli?

Fonte: Media Inaf

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SUPERNOVAE         (a cura di Silvano Minuto)

Recenti supernovae scoperte in Italia

SN 2018bbz (A.R. 17 27 52.33 Dec. +60 05 45.8), scoperta il 26 aprile 2018 nella Galassia CGCG 300-36.
Magnitudine 17.9 – Tipo Ia
Scopritori: F. Ciabattari, E. Mazzoni, S. Donati con il telescopio da 20" dell’Osservatorio Monte Agliale (Lucca-
Italy).

           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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L’edificio del telescopio dotato di tetto scorrevole

Diametro 510 mm

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 DIARIO ASTRONOMICO (a cura di Silvano Minuto)

Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015

Nel periodo viene osservato Marte, Saturno e Nettuno. Il 2 marzo viene descritta in dettagli un eclisse totale di Luna
e indicate le condizioni atmosferiche durante il fenomeno.

Parte 80 - 1942

10 Febbraio 1942.                                                                          -
              -

12 Febbraio 1942. 18h 50m. Cielo sereno, un po’ nebbioso e un po’ chiaro. Marte e Saturno sono abbastanza vicini
ed alla stessa altezza, in modo che possono confrontarsi facilmente. Marte appare assai sensibilmente inferiore a
Saturno, ma superiore ad Aldebaran.

13 Febbraio 1942. 22h 40m - 22h 55m. Cielo sereno, ma non perfettamente limpido; un po’ chiaro. Oss. di Nettuno,
visibile al binocolo come una debole stelluccia. Confrontato con le prossime stelle, appare inferiore a 7.4, ed un po’
anche a 7.6.

2-3 Marzo 1942. Eclissi totale di Luna.
Entrata nella penombra il 2 Marzo a 22h 28m; nell’ombra a 23h 31m; principio della totalità il 3 Marzo a 0h 33m;
mezzo dell’eclisse a 1h 21m; fine della totalità a 2h 10m; uscita dall’ombra a 3h 12m; dalla penombra a 4h 15m.
Il cielo che a 21h - 21h 30m era fortemente offuscato, verso 22h si fa più trasparente, e per un certo tempo prima e
dopo l’ingresso nella penombra la Luna appare in un cielo quasi sereno.
Solo a 22h 55m la regione intorno e a Nord di Grimaldi sembra presentare un leggero oscuramento; ma a 23h 2m
questo è ormai sensibile, e a 23h 12m abbastanza ben distinto. Disgraziatamente il cielo si va rannuvolando di nuovo,
e la Luna si mostra circondata da una corona.,
A 23h 16m l’offuscamento è estesissimo; a 23h 26m molto intenso e di tinta fulliginosa.
23h 32m. La Luna è già entrata nell’ombra. Si nota un oscuramento intenso presso il lembo orientale, da dove può
seguirsi sin presso Kepler.
23h 38m. Il terminatore è largo e sfumato, preceduto da una larga zona degradata di tinta grigia neutra. Si nota la
visibilità della parte in ombra.
23h 43m. Aristarco è scomparso, e l’ombra è prossima a raggiungere Kepler. La parte eclissata è ben visibile, ma
senza distinta colorazione rossastra.
23h 50m. L’ombra si avvicina a Copernico. La parte eclissata è visibile sempre meglio, e si incominciano a scorgere
le grandi configurazioni.
0h. Le nubi che finora hanno saltuariamente disturbato l’osservazione, si fanno continue, e fin dopo la fine della
totalità la Luna si troverà avvolta da vapori, insufficienti a impedirne la visibilità, ma tali da alterare i caratteri,
rendendo più difficile l’apprezzamento distinto delle tinte e la visione dei dettagli della superficie. Quando l’ostacolo
delle nubi si fa minore, si è veramente sorpresi dalla grande trasparenza dell’ombra.
0h 17m. Nonostante l’offuscamento delle nubi, l’ombra presenta una tinta rossastra abbastanza pronunziata.
0h 13m. La visibilità sembra assai maggiore nelle zone prossime al terminatore che in quelle più lontane. La luce
diminuisce sempre più, e le stelle sono più numerose.
0h 25m. Il cielo si fa più trasparente. Si riconoscono con grande facilità le configurazioni della parte occidentale fin
verso il centro del disco, che presentano una tinta grigia di grande trasparenza. Al di là del centro le regioni sono
rossastre e più oscure, e Copernico, Kepler e Aristarco sono visibili assai confusamente.

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Dopo il principio della totalità la zona ad Ovest della linea da Tycho a Lacus Somniorum, coperta da una tinta grigio
perla, è rimasta chiara e trasparente, e i mari Crisium. Foecunditatis, Nectaris, Serenitatis, ottimamente visibili. Il
resto è coperto da una tinta rossastra di tonalità diverse, fra cui il rosso rame, più scura presso il lembo orientale, e
che appare più pronunziata ad occhio nudo che al binocolo.
A Nord della Luna sono visibili le stelle del Leone, e in prossimità di essa, ad Est, una piccola stella che verrà occultata
dopo 1h 15m.
Il cielo è sempre nuvoloso, ma in modo diverso, e le regioni dello zenit verso N.N.E. e N.E.: sono rimaste a lungo
trasparenti, mentre altre plaghe mostrano poche stelle.
A 0h 50m, sia pure con diversa facilità, si riconoscono tutte le configurazioni lunari: le meno facilmente visibili sono
sempre quelle degli Appennini, Copernico, Kepler ed Aristarco. Il segmento chiaro è assai ristretto, e appare essersi
spostato verso Sud.
E’ difficile dire fino a che punto la nebulosità atmosferica agisce sull’aspetto delle regioni eclissate, ma la sua
influenza é indubbiamente rilevante perché quando il cielo si fa più trasparente l’immagine diviene più brillante, ed
i dettagli meglio visibili.
Le condizioni atmosferiche continuano però a peggiorare ed impediscono di fare rilievi precisi. A 1h 30m non si
scorgono dettagli, e si può solo notare che una larga zona lungo il lembo australe appare più chiara e più brillante
del resto del disco, e durante il resto della fase totale, lo spostamento del segmento chiaro verso Est. Solo poco
prima della fine della totalità, attraverso vapori meno densi, si può vedere che le regioni intorno a Grimaldi sono
chiare, e sono invece divenute più cupe le regioni occidentali; tanto che Mare Crisium è invisibile.
Dopo la fine della totalità le condizioni tornano a migliorare.
A 2h 30m la falce illuminata è già assai larga; il limite dell’ombra passa fra Kepler e Copernico. La parte eclissata
presenta sempre tinta rossastra (meglio visibile ad occhio nudo), e le configurazioni lunari sono facilmente visibili,
salvo verso il lembo occidentale.

Oltre l’osservazione visuale, fatta ad occhio nudo ed al binocolo Zeiss, 14 fotografie sono state ottenute con una
lente semplice di lungo fuoco (m. 1,035), diaframmata a mm. 15 (f. 1:69) e con filtro giallo. La prima è stata presa
due minuti dopo l’entrata nella penombra; l’ultima quattro minuti dopo l’ingresso nell’ombra.

 1-   22h   30m        2-   22h    35m      3-   22h    40m
 4-   22h   45m        5-   22h    50m      6-   22h    55m
 7-   23    h2m        8-   23h    08m      9-   23h    12m
10-   23h   12m       11-   23h    20m     12-   23h    23m
13-   23h   26m       14-   23h    35m

Le fotografie, ben riuscite ad eccezione di quelle N° 11 e 12 risultate sovrapposte, mostrano chiaramente il progresso
del fenomeno. Un leggero offuscamento s’incomincia a notare un quella presa a 22h 50m; nell’ultima l’oscuramento
è molto intenso e si estende fino alle regioni centrali del disco.

11 Marzo 1942. 21h 15m - 21h 30m. Oss. di Nettuno. Confrontato con le prossime stelle, appare inferiore a 7.0 e 7.1,
e un po’ anche a 7.4 e 7.6, dalle quali tuttavia non differisce molto (binocolo)

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IMPARARE GLI ALLINEAMENTI – CENTAURO E CROCE (a cura di Silvano Minuto)
Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni

Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le costellazioni, può
essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno vicine fra loro; orientarsi in
un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare il cielo, occorre innanzitutto cercare
delle forme caratteristiche, dette asterismi. Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio,
possibilmente sgombro da intralci fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di
grandi aree della volta celeste. In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma
procederemo ad illustrare le varie costellazioni per raggruppamenti omogenei.

Una sezione interattiva per imparare gli allineamenti di base è disponibile sul sito istituzionale APAN alla pagina:
http://www.osservatoriogalilei.com/home/index.php/didattica/imparare-gli-allineamenti

 I - Riconoscere il Grande Carro (o Orsa Maggiore) – 31.3.2011   II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011
 III – Cassiopeia – 31.5.2011                                    IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011
 V – Cefeo – 31.8.2011                                           VI – Drago – 30.9.2010
 VII – Perseo – 27.10.2011                                       VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011
 IX – Triangolo estivo – 31.12.2011                              X – La Lira – 31.01.2012
 XI – Il Cigno – 28.02.2012                                      XII – L’Aquila – 31.03.2012
 XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012
 XIX – Boote e dintorni – 31.05.2012                             XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012
 XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012                           XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012
 XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012                              XXIV – Dal Triangolo estivo all’Ofiuco – 2.11.2012
 XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012                         XXVI – Ofiuco – 31.12.2012
 XXVII – Serpente – 31-1-2013                                    XXVIII – Scorpione – 28.2.2013
 XXIX – Bilancia 31.3.2013                                       XXX – Sagittario – 30.04.2013
 XXXI – Capricorno – 31 05 2013                                  XXXII – Verso l’Acquario – 30 06 2013
 XXXIII – Pegaso – 31 07 2013                                    XXXIV – Andromeda – 31 08 2013
 XXXV – Il Quadrato del Pegaso – 31102013                        XXXVI – Perseo – 30112013
 XXXVII – Ariete e Triangolo – 31122013                          XXXVIII – Pesci – 31012014
 XXXIX – Il grande pentagono di Auriga - 28022014                XL – Il Toro – 31032014
 XLI – I Gemelli – 30402014                                      XLII – Auriga – 31052014
 XLIII – Lepre – 27062014                                        XLIV – Colomba 31072014
 XLV – Eridano 31082014                                          XLVI – Poppa 30092014
 XLVII – Canopo 30102014                                         XLVIII – Le Vele 31122014
 XLIX – L’Orsa Maggiore                                          XLX - Il Leone
 XLXI – Il Cancro                                                XLXII – Verso l’Idra
 XLXIII – Arturo e dintorni                                      XLXIV – Boote e Corona Boreale
 XLXV – Spica e la Vergine                                       XLXVI – Chioma di Berenice
 XLXVII – Il triangolo di primavera                              XLXVIII – Il Leone
 XLXIX – Il Cancro                                               XLXX – Verso l’Idra
 XLXXI – Il gigante Orione                                       XLXXII – Sirio e il Triangolo invernale
 XLXXIII – Il Cane Maggiore
 XLXXIX – Il Cane Minore e l’Unicorno                            XLXXX – A Nord di Orione
 XLXXXI – Il Toro                                                XLXXXII – I Gemelli
 XLXXIII – L’Auriga                                              XLXXIV – Il Centauro
 XLXXV – Il Corvo                                                XLXXVI – Lo Scorpione
 XLXXVII – La Bilancia                                           XLXXVIII – La testa del Serpente
 XLXXIX – La Lira                                                XLXXX - Ercole
 XLXXXI – Costellazioni australi                                 XLXXXII – La Croce del Sud
 XLXXXIII – Il polo sud celeste                                  XLXXXIV – Centauro e Croce

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LA NAVE ARGO

A occidente della Croce del Sud si estende un'area di cielo in cui sono presenti un gran numero di stelle di seconda
grandezza, con uno sfondo ricco di piccoli astri. La Via Lattea si fa qui estremamente luminosa, per poi disperdersi nei
campi stellari. Ancora più ad ovest, staccata dalla Via Lattea, brilla una stella giallastra estremamente luminosa, isolata:
si tratta di Canopo, la seconda stella più brillante del cielo, quella che già dalle isole siciliane di Linosa e Lampedusa
iniziava a mostrarsi bassa sull'orizzonte meridionale.
La fascia di cielo fra Canopo e la Croce del Sud è invece meno semplice da "districare". Il metodo più semplice per
orientarsi qua è cercare, ad ovest della Croce del Sud, due asterismi, ancora una volta a forma di croce: uno si individua
poco a sud della densa Via Lattea, ed ha una forma allungata; quest'asterismo è noto come Croce di diamante. L'altra
"croce", più compatta e luminosa, si può osservare ancora più ad ovest, dove la Via Lattea si fa meno intensa;
quest'altro asterismo è invece noto come Falsa croce, a causa della sua somiglianza con la verca Croce del Sud, e non
è raro che all'inizio la si possa confondere proprio con la vera costellazione.
Questi due asterismi aiutano ad individuare due costellazioni importanti, la Carena, la più meridionale, in cui è
contenuta Canopo, e le Vele, metà della quale risulta visibile anche dalle latitudini italiane. Queste due costellazioni
formavano, assieme alla più settentrionale Poppa (visibile per intero dal sud Italia), la grande e antica costellazione
della Nave Argo, smembrata nel Settecento dal Lacaille.

                Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni

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 ARCHIVIO IMMAGINI            (di Marco Pelasco)

 A partire dal bollettino 411 pubblichiamo immagini astronomiche riprese nel tempo dai soci. Molte di queste
 sono riproduzioni digitali di stampe o diapositive.

Dopo tante serate nuvolose, credo più di 20 in questo maggio 2018, a giugno sono riuscito a trovare una serata con
seeing discreto, tanto che ho potuto usare la Barlow 5x senza diaframmare il mio Newton Skywatcher 250mm f5, e
usare la mia vecchia camera QHY5LII.
Qui purtroppo non siamo alle Canarie o ai Caraibi, nel New Mexico o nel sud della Sardegna e dobbiamo
accontentarci del seeing.

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Il 5 giugno 2018 ho anche provato a riprendere venere in infrarosso a 850nanometri, ho fatto diverse riprese e non
credo le nubi siano degli artefatti!
Bisognerebbe fare dei confronti con altri astroimager.

La Barlow tecnosky 5x con buon seeing e il vecchio newton da10" f5 da non credere! rendono bene come uno
Schmidt cassegrain.

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 FLY ME TO THE MOON il cratere "Messala" (a cura di Davide Crespi)

Nella regione del cratere Ptolemaeus possiamo osservare il cratere "Muller", una formazione ovale di 26Km con
versanti abbastanza scoscesi su cui si trova a sud-ovest una catena di piccoli crateri orientati nella direzione sud-est
nord-ovest, alte pareti su cui si sovrappongono a sud i piccoli crateri Müller A e O. Fondo piatto. Si pensa che la sua
formazione risalga al periodo Imbriano (da -3.85 miliardi di anni a -3.2 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua
osservazione è al primo quarto o 6 giorni dopo la Luna piena.

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Alcuni dati:
Longitudine: 2.039° East
Latitudine: 7.639° South
Faccia: Nearside
Quadrante: Sud-Est
Area: Regione del cratere Ptolemaeus
Origine del nome:
Dettagli: Karl Müller
Astronomo austriaco del 20° secolo nato in Austria
Nato a: nel 1866
Morto a: nel 1942
Fatti notevoli: Selenografo.
Autore del nome: Lamech (1956)

Nella foto una ripresa di Digital Lunar Orbiter Photographic Atlas of the Moon del cratere “Muller”. Lo strumento
minimo per poter osservare questa formazione è un rifrattore da 60mm.
Davide Crespi

         Hanno collaborato: Silvano Minuto, Corrado Pidò, Davide Crespi, Oreste Lesca, Marco Pelasco

                    Imagine di copertina: Nebulosa Crescent Nebula di Alessandro Segantin

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                   www.osservatoriogalilei.com – www.apan.it

              APAN - Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus
                                        C.F. osservatorio 00437210032
                                       Casella sostegno del volontariato.

Per collaborare al bollettino inviare una email a: info@osservatoriogalilei.com

L'osservatorio ha una propria pagina facebook:
https://www.facebook.com/OsservatorioAstronomicoGalileoGalilei

La pagina è moderata, quindi qualsiasi cosa scritta sulla bacheca non apparirà in pubblico prima di essere
vagliata dagli amministratori.

Ricordiamo che è possibile iscriversi all'associazione versando la quota per il 2018, invariata da anni, di
€25,00. I versamenti dei soci sono gli unici proventi dell'osservatorio. La quota può essere versata in
osservatorio oppure con bonifico su IBAN IT43J0503445690 000000008000

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