Bollettino Astronomico - 438 / 2018 1 Agosto 2018 - Osservatorio Galileo Galilei

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Bollettino Astronomico - 438 / 2018 1 Agosto 2018 - Osservatorio Galileo Galilei
Bollettino Astronomico

                  438 / 2018
                   1 Agosto 2018
Bollettino Astronomico - 438 / 2018 1 Agosto 2018 - Osservatorio Galileo Galilei
Bollettino di informazione astronomica nr. 438 del 01/08/2018

                                 OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO
                                 G.Galilei 28019 SUNO (NO)

                                 Tel. 032285210 / 335275538

www.osservatoriogalilei.com info@osservatoriogalilei.com
Mercoledì 1 Agosto 2018, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del primo e terzo mercoledì di ogni
mese, vi sarà una serata dedicata alle proiezioni al planetario e, in caso di condizioni meteo favorevoli, osservazioni al
telescopio. In caso di cattivo tempo sarà in uso il solo planetario.

La Luna in fase calante rende ancora possibile l’osservazione degli oggetti più luminosi del profondo cielo. Si
potranno vedere le principali estive. Giove ben visibile per gran parte della notte nella costellazione della bilancia,
seguito, più tardi - da Saturno e Marte prossimo all’opposizione.

 CALENDARIO LUNARE DI AGOSTO

            Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Bollettino di informazione astronomica nr. 438 del 01/08/2018

EFFEMERIDI DI AGOSTO

                 Luna     Luna        Sole     Sole       Inizio   Fine
    Data         Sorge    Tramonta    Sorge    Tramonta   Alba Crepuscolo
  ------------ --------- --------- --------- --------- --------- ---------
01/08/2018               23:20          10:29           06:09          20:54          04:01           23:02
02/08/2018               23:46          11:33           06:10          20:53          04:03           23:00
03/08/2018              ------          12:37           06:11          20:52          04:05           22:58
04/08/2018               00:12          13:44           06:12          20:50          04:07           22:55
05/08/2018               00:41          14:52           06:14          20:49          04:09           22:53
06/08/2018               01:15          16:03           06:15          20:47          04:11           22:51
07/08/2018               01:55          17:13           06:16          20:46          04:13           22:48
08/08/2018               02:44          18:19           06:17          20:44          04:15           22:46
09/08/2018               03:43          19:20           06:18          20:43          04:17           22:44
10/08/2018               04:51          20:12           06:20          20:41          04:19           22:41
11/08/2018               06:06          20:56           06:21          20:40          04:21           22:39
12/08/2018               07:23          21:34           06:22          20:38          04:23           22:37
13/08/2018               08:40          22:06           06:23          20:37          04:25           22:35
14/08/2018               09:56          22:36           06:24          20:35          04:27           22:32
15/08/2018               11:08          23:05           06:26          20:34          04:28           22:30
16/08/2018               12:17          23:33           06:27          20:32          04:30           22:28
17/08/2018               13:25         ------           06:28          20:30          04:32           22:25
18/08/2018               14:29          00:02           06:29          20:29          04:34           22:23
19/08/2018               15:31          00:34           06:31          20:27          04:36           22:21
20/08/2018               16:28          01:11           06:32          20:25          04:38           22:18
21/08/2018               17:22          01:51           06:33          20:23          04:40           22:16
22/08/2018               18:10          02:36           06:34          20:22          04:42           22:14
23/08/2018               18:52          03:27           06:35          20:20          04:44           22:11
24/08/2018               19:30          04:21           06:37          20:18          04:45           22:09
25/08/2018               20:03          05:19           06:38          20:16          04:47           22:07
26/08/2018               20:32          06:19           06:39          20:15          04:49           22:04
27/08/2018               20:59          07:20           06:40          20:13          04:51           22:02
28/08/2018               21:25          08:22           06:42          20:11          04:53           22:00
29/08/2018               21:50          09:26           06:43          20:09          04:54           21:58
30/08/2018               22:15          10:30           06:44          20:08          04:56           21:55
31/08/2018               22:43          11:36           06:45          20:06          04:58           21:53

'------' indica nessun evento.

    Effemeridi calcolate per le coordinate di dell’Osservatorio Lat. 45° 36’ 16” Nord Long. 08° 34’ 25” Est

          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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IL CIELO DI LUGLIO       (a cura di Oreste Lesca)

                                      Il cielo del 1 agosto alle ore 22:30
          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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RECENSIONI (a cura di Silvano Minuto)

                                                JAMES STEWART
                                                Il calcolo del cosmo
                                                La matematica svela l'universo

                                                Bollati Boringhieri – Ed. 2017
                                                Pag. 389 – Brossura
                                                € 26.00

                                                  La matematica è stata la vera forza motrice della cosmologia e
                                                  dell’astronomia fin dall’inizio. E’ attraverso la matematica che gli uomini
                                                  hanno letto il grande libro del cielo ed è sempre grazie alla matematica
                                                  che hanno potuto sviluppare le loro teorie, confrontarle coi dati
                                                  osservati e avanzare così nella conoscenza del mondo. E’ stato il lavoro
                                                  di Keplero sulle orbite dei pianeti a condurre Newton alla formulazione
                                                  della sua teoria della gravità. Tutto si poggiava innanzitutto su calcoli
                                                  matematici. Due secoli più tardi piccole fastidiose irregolarità dell’orbita
                                                  di Mercurio hanno portato Einstein dritto alla teoria della relatività
                                                  generale. Sulla base di questi e di molti altri esempi, Ian Stewart spiega
                                                  in maniera chiarissima le basi della gravità, dello spazio-tempo, della
                                                  relatività e della meccanica quantistica, mostrando come – grazie alla
                                                  matematica – tutte queste cose stiano tra loro in una relazione quasi
 miracolosa ed estremamente elegante. Nell’ultimo secolo la scoperta dell’espansione dell’universo ha portato alla
 formulazione della teoria del Big Bang. Ma in questo modello non tutto funzionava come doveva, e per correggere
 le imprecisioni i fisici hanno ipotizzato l’esistenza della materia oscura e dell’energia oscura. Ma esiste davvero la
 materia oscura? Non può essere che una nuova, imminente rivoluzione stia per mettere in crisi l’attuale ortodossia
 scientifica? Sono di questo tenore le questioni sollevate da questo libro, scritto – ebbene, sì… – senza l’uso di alcuna
 formula matematica! Dalla formazione della Terra alla Luna, dai pianeti del Sistema Solare alla struttura della Via
 Lattea, dai milioni di galassie all’architettura stessa dello spazio-tempo, fino alla possibilità del Multiverso, coi suoi
 infiniti mondi, magari abitati da forme aliene di vita.

            Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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SISTEMA SOLARE (a cura di Silvano Minuto)

DELUSIONE! ‘OUMUAMUA È “SOLO” UNA COMETA

 Il misterioso oggetto celeste scoperto nel 2017 sarebbe una cometa e non, come hanno sostenuto in molti, un
 asteroide proveniente dallo spazio interstellare. Lo ha stabilito un nuovo studio sulla base dell'analisi della sua
 traiettoria, che non è governata soltanto da forze gravitazionali, come nel caso degli asteroidi, ma ha una spinta
 propria, determinata dall'emissione di gas.
 E' stato classificato dapprima come una cometa, poi come un asteroide, e infine come il primo di una nuova classe di
 “asteroidi interstellari”. Ma ‘Oumuamua, il misterioso corpo a forma di sigaro scoperto l’anno scorso su un'orbita
 iperbolica e proveniente da una zona esterna al sistema solare, può essere considerato "semplicemente" una cometa.
 Lo sostengono Marco Micheli, del centro di coordinamento dell’ESA SSA-NEO di Frascati, e colleghi di una
 collaborazione internazionale in un articolo pubblicato su “Nature”. Il risultato arriva al termine di otto mesi di studi
 che hanno cercato di tracciare l’identikit di un oggetto celeste piuttosto insolito. Scoperto il 19 ottobre del 2017
 nell’ambito della survey Pan-STARRS1 e battezzato 1I/‘Oumuamua, è stato seguito nei giorni immediatamente
 seguenti dal telescopio Optical Ground Station (OGS) dell’Agenzia spaziale europea (ESA) e da altri osservatori. I dati
 hanno mostrato fin da subito che l’oggetto si avvicinava alla Terra provenendo dalla costellazione della Lyra, seguendo
 un’orbita iperbolica fortemente allungata, e questo ha fatto pensare a un oggetto proveniente dall’esterno del
 sistema solare. Questi due parametri – orbita e provenienza – hanno portato a ipotizzare che si trattasse di una
 cometa. È così emerso un dettaglio fondamentale: ‘Oumuamua non ha una chioma. Più precisamente, gli strumenti
 non hanno rilevato alcuna emissione di gas – il processo fisico all’origine delle spettacolari “code” delle comete –
 nonostante le condizioni di osservazione ottimali. Questo dato, insieme ad altri ricavati da ulteriori osservazioni, ha
 fatto classificare l’oggetto come un asteroide, anche se la riflettività della superficie, cioè la capacità di riflettere la
 luce, era compatibile con la composizione di una cometa. Un oggetto asteroidale, dunque, ma che viene da regioni
 esterne al sistema solare: un "asteroide interstellare", il primo di questo tipo mai osservato. Ma la questione della
 classificazione non si è fermata lì.

            Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Bollettino di informazione astronomica nr. 438 del 01/08/2018

 C'è un parametro dirimente per distinguere una cometa da un asteroide, ed è il tipo di traiettoria seguita, che
dipende dalle forze coinvolte.Il moto di tutti gli oggetti del cosmo è governato in gran parte dalle forze gravitazionali,
ma le traiettorie delle comete sono influenzate anche da forze non gravitazionali, dovute al degassamento cometario.
Dunque, un modo per distinguere i due tipi di oggetti è misurare se la loro accelerazione si discosta, seppur di poco,
da un comportamento puramente gravitazionale. Nel caso di ‘Oumuamua Micheli e colleghi hanno raccolto un’ampia
messe di dati, tra cui precise rilevazioni dell’oggetto, 177 ottenute da osservatori a Terra e 30 ottenute dal telescopio
spaziale Hubble. L’analisi successiva ha mostrato che l’orbita osservata di ‘Oumuamua non è compatibile con una
traiettoria governata solo dalle forze gravitazionali prodotte dagli oggetti più massicci del sistema solare, vale a dire
Sole, pianeti e rispettive lune, più i 16 maggiori oggetti compresi nella fascia degli asteroidi. In altre parole, l’oggetto
ha un’accelerazione che lo porta lontano da Sole che non è di tipo gravitazionale e che non può essere attribuita ad
altri processi fisici, come la spinta della radiazione solare o l’interazione magnetica col vento solare. Il moto è dunque
compatibile col comportamento di una cometa, che può essere spinta dal gas che essa stessa rilascia.

Fonte: Rivista Le Scienze

DIARIO ASTRONOMICO (a cura di Silvano Minuto)

Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015
Nel periodo viene osservato Giove, Saturno, Urano e la variabile Mira. Il giorno 10 settembre un’elisse parziale di
Sole. Il 18 novembre la Nova Puppis e le Leonidi; infine il 30 dicembre la cometa Whipple.

Parte 83 - 1942

5 Settembre 1942. 1h - 1h 10m. Cielo abbastanza chiaro, e forse leggermente offuscato. Oss. di Mira. Inferiore a 7.3,
ma assai superiore a 8.0, può stimarsi di circa 7.5.

10 Settembre 1942. 0h 25m - 0h 30m. Oss. di Urano, facile a rintracciarsi sul prolungamento della linea per A Toro e
la stella che la segue. Notevolmente superiore a 6.2, ma un po’ inferiore a 5.7, può stimarsi di 5.8 o leggermente
inferiore.

10 Settembre 1942. 1h 5m - 1h 10m. Oss. di Mira. Cielo sereno ma alquanto caliginoso, ciò che rende un po’ difficile
il confronto. Si può tuttavia stimare di circa 7.5.

10 Settembre 1942. Eclisse parziale di Sole.
Fase massima per Bologna 0.29.
Primo contatto a 16h 47m; fase massima a 17h 34m; ultimo contatto a 18h 17m; tramonto a 18h 36m.
Il cielo è sereno, con qualche cirro, ma alquanto caliginoso, e la parte più lontana della pianura scompare nella foschia.
Il fenomeno può pertanto essere favorevolmente osservato ad occhio nudo e al binocolo per tutta la sua durata.

A 16h 47m 34s il primo contatto deve aver avuto luogo da alcuni secondi perché il Sole presenta già una sensibile
intaccatura. A 16h 49m 16s questa è percettibile anche ad occhio nudo, e si estende in principio abbastanza
rapidamente.
Il Sole non mostra alcuna macchia. Per la modestia dei mezzi utilizzati, scarsi sono i rilievi. Tanto il bordo interno
quanto l’estero del Sole si sono mostrati nettissimi; l’interno è sembrato presentare nella prima parte qualche
sensibile irregolarità, ma senza poterlo precisare. I corni sono stati sempre molto acuti.

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Bollettino Astronomico - 438 / 2018 1 Agosto 2018 - Osservatorio Galileo Galilei
Bollettino di informazione astronomica nr. 438 del 01/08/2018

Da 16h 57m 26s si nota che l’intaccatura è distintamente visibile sull’immagine di 4 - 5 mm. di diametro prodotta dal
foro di uno spillo in un foglio di carta, e l’osservazione è stata più volte ripetuta in seguito, meglio con un foro di circa
mm. 2.5 che da immagini da 10.5 a 12.5 millimetri.
La diminuzione della luce non è stata tale da colpire, tenuto conto del crescente assorbimento atmosferico. Infatti a
17h 46m la caligine attenua assai sensibilmente lo splendore del Sole, per quanto questo sia sempre troppo brillante
per poter essere guardato senza vetri oscuri.
L’intaccatura che in principio si è mostrata a destra un po’ in alto, a 17h 55m si mostra nella parte superiore del disco,
e la sua corda è presso a poco orizzontale.
L’ultimo contatto è stato notato circa a 18h 17m 14s, ma in modo non molto preciso, sia per la natura stessa
dell’osservazione, sia per lo strumento usato, e per la forte diminuzione di luce prodotta dall’assorbimento
atmosferico.

11 Settembre 1942. 0h 30m - 0h 45m. Oss. di Mira. Nonostante l’assenza della Luna, il cielo è assai chiaro: condizioni
di trasparenza come il 10; forse un po’ migliori. Mira può stimarsi di circa 7.6.

5 Ottobre 19842. 0h 5m - 0h 10m. Cielo sereno: oss. di Mira. La delicatezza del suo splendore rende difficile la stima
al binocolo; si può tuttavia notare ch’essa è assai superiore ad 8.8, ma evidentemente inferiore a 8.0.

5 Ottobre 1942. 22h 30m - 23h 15m. Cielo sereno, leggermente caliginoso. Oss. di Mira. L’osservazione al cannocchiale
conferma quella fatta al binocolo. Mira è molto superiore alla compagna e alla stella di 8.8, ma inferiore a quella di
8.0. La stima non è facile per la debolezza dello splendore; tuttavia questo sembra non superiore a 8.3 (cann. di
54mm; ingr. 12, 16 3 47; il secondo preferibile).

16 Ottobre 1942. 22h - 22h 30m. Oss. di Mira. Notevolmente superiore alla compagna, il suo splendore è compreso
fra quello della stella di 8.0 e 8.8. Una stima precisa è difficile per la debolezza dello splendore e perché il cielo è
ancora rischiarato dalla Luna (primo quarto); tuttavia si può stimare di 8.4 o poco inferiore (cann. di 54mm; ingr. 16
e 47).

31 Ottobre 1942. 21h - 21h 25m. Cielo non molto trasparente e abbastanza nuvoloso; lampeggia. Si può tuttavia
notare che dal 15 lo splendore di Mira è ancora diminuito. Molto inferiore a 8.0, ma sempre superiore alla compagna,
non sembra differir molto dalla stella di 8.8, ma il confronto è incerto, date le condizioni dell’osservazione (cann. di
54mm; ingr. 16).

7 Novembre 1942. 20h 35m - 21h 10m. Il cielo è piuttosto chiaro, ma sereno, e nonostante la debolezza del suo
splendore, Mira è distintamente visibile al binocolo; anzi per la vicinanza della compagna che riunisce lo splendore,
appare superiore alla stella di 8.8.
Al cannocchiale (ingr. 16 e 47) Mira appare notevolmente superiore alla compagna. La vicinanza di questa ostacola il
confronto così la stella di 8.8. Esse sono poco differenti; tuttavia talora Mira è sembrata leggermente inferiore.

7 Novembre 1942. 21h 15m - 21h 25m. Condizioni di osservazione come sopra. Oss. di Urano. Dall’ultima osservazione
del 10 Settembre, il pianeta si è notevolmente spostato verso Ovest. Il suo splendore è assai sensibilmente inferiore
a quello della prossima stella di 5.7, ma superiore a quella di 6.0, e può stimarsi di circa 5.8 (binocolo).

18 Novembre 1942. Una nota di Pio Emanuelli sul Corriere ella Sera del 14 Novembre annunziava la comparsa di una
Nova di 1^ - 2^ grandezza nella costellazione della Nave (Poppa), 5 gradi a N
ostinatamente coperto, non ha permesso alcuna verifica prima di oggi.
3h 15m - 4h 45m. Cielo completamente sereno; come sempre un po’ chiaro, specialmente verso la fine
dell’osservazione. La Nova è visibile sull’allineament   -
ambiguità. Il suo splendore è già parecchio diminuito, ma sempre superiore alla 3^ grandezza e facilmente visibile ad
                                                                                solo dopo 4h 10m, e sempre rasente

                                                                                                        rsa assai superiore.

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Bollettino Astronomico - 438 / 2018 1 Agosto 2018 - Osservatorio Galileo Galilei
Bollettino di informazione astronomica nr. 438 del 01/08/2018

presso a poco uguale alla prima; leggermente superiore.
La posizione bassa della stella e la forte differenza di altezza con le stelle di confronto rendono necessarie forti
correzioni empiriche per l’assorbimento atmosferico, e quindi la grandezza che si può concludere - 2.8 - è soggetta a
una certa riserva.
Durante l’osservazione numerose stelle filanti (Leonidi) sono state visibili.

26 Novembre 1942. Intorno 22h 30m. Cielo sereno, che però va guastandosi per il sopraggiungere di nubi. Chiaro di
Luna (età g. 18.3). osservazione di Giove. Immagine a momenti abbastanza buona. I satelliti sono due per parte. Sul
disco la fascia tropicale Nord, larga e oscura, è il dettaglio più evidente. Pure oscura e facilmente visibile la temperata
Sud che segna il limite inferiore delle regioni polari, grigie. La tropicale Sud è assai più pallida, e perciò meno facile;
ma distintamente visibile anch’essa (cannocchiale di 54mm; ingr. 86).

10 Dicembre 1942. 18h 20m - 18h 40m. Cielo un po’ nebbioso. Oss. di Mira che si mantiene sempre debolissima e di
splendore non molto diverso da quello della stella di gr. 8.8, ma senza che si possa meglio precisare. Si nota invece
assai distintamente superiore alla compagna (cann. di 54mm; ingr. 16 e 47).

10 Dicembre 1942. 22h 10m - 22h 15m. Cielo un po’ nebbioso. Oss. di Giove. I satelliti sono due per parte. Il disco
presenta un aspetto simile a quello del 26 Novembre. Delle due fascie tropicali, la boreale è molto intensa e visibile
a prima vista; ma l’australe, sebbene assai più pallida, si scorge con altrettanto sicurezza (cann. di 54mm; ingr. 86).

22 Dicembre 1942. 21h 20m - 21h 30m. Cielo sereno, nebbioso; chiaro di Luna (Luna piena). Oss. di Giove. Immagine
generalmente buona. Tre soli satelliti sono visibili; uno discosto ad Ovest, e due ad Est, abbastanza vicini al pianeta e
fra di loro. Sul disco tre fascie sono ben visibili; le due tropicali larghe, ma l’australe assai meno intensa, e la tropicale
Sud, stretta ma oscura. Tutte e tre sembrano sensibilmente irregolari, ma senza poter precisare. Le regioni più chiare
sono la zona equatoriale e la temperata Sud (cann. di 54mm; ingr. 86).

23 Dicembre 1942. 17h 45m - 17h 55m. Cielo abbastanza chiaro. Oss. di Saturno. Immagine generalmente buona.
L’anello è ben disegnato, ma i dettagli sono troppo delicati per essere accessibili; tuttavia si scorge abbastanza
distintamente la differenza di splendore fra la parte esterna e l’interna dell’anello. Titano è ben visibile a Sud, in
prossimità della congiunzione (cann. di 54mm; ingr. 86).

30 Dicembre 1942. 22h - 22h 55m. Il cielo, improvvisamente rasserenatosi, permette di osservare la cometa Whipple,
ben visibile a S.S.W. di r ???? Cancro, che è la stella più vicina.
Al binocolo Zeiss è abbastanza estesa, tondeggiante, diffusa, con una spiccatissima condensazione centrale.
L’osservazione al cannocchiale (ingr. 16 e 47) non presenta grande vantaggio. La cometa è estremamente diffusa nel
contorno e non mostra alcuna coda, ma sembra presentare una maggior espansione verso Ovest.
La cometa non è visibile ad occhio nudo, ma il cielo é chiaro e non perfettamente limpido, altrimenti sarebbe al limite
della visibilità perché il suo splendore è appena inferiore a 6.0. Confrontata con le prossime stelle, appare inferiore,
                                                                                         Bossert di 6.5, un po’ inferiore

31 Dicembre 1942. 0h 45m - 1h 15m. Cielo sereno. Lo splendore della Nova Puppis è diminuito con grande rapidità
perché la stella non è molto ben visibile neppure al binocolo. Sebbene questa indicazione vada intesa in senso relativo,
considerata prima la posizione molto bassa della stella e poi il chiaro di Luna (età g. 22.9), tuttavia essa è parecchio al
di sotto della visibilità ad occhio nudo. In particolare appare notevolmente inferiore alla stella 1 e 5 della carta (443 -
582).

                                                             ***

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Bollettino di informazione astronomica nr. 438 del 01/08/2018

IMPARARE GLI ALLINEAMENTI – CENTAURO E CROCE (a cura di Silvano Minuto)
Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni

Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le costellazioni, può
essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno vicine fra loro; orientarsi in
un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare il cielo, occorre innanzitutto cercare
delle forme caratteristiche, dette asterismi. Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio,
possibilmente sgombro da intralci fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di
grandi aree della volta celeste. In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma
procederemo ad illustrare le varie costellazioni per raggruppamenti omogenei.

Una sezione interattiva per imparare gli allineamenti di base è disponibile sul sito istituzionale APAN alla pagina:
http://www.osservatoriogalilei.com/home/index.php/didattica/imparare-gli-allineamenti

 I - Riconoscere il Grande Carro (o Orsa Maggiore) – 31.3.2011   II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011
 III – Cassiopeia – 31.5.2011                                    IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011
 V – Cefeo – 31.8.2011                                           VI – Drago – 30.9.2010
 VII – Perseo – 27.10.2011                                       VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011
 IX – Triangolo estivo – 31.12.2011                              X – La Lira – 31.01.2012
 XI – Il Cigno – 28.02.2012                                      XII – L’Aquila – 31.03.2012
 XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012
 XIX – Boote e dintorni – 31.05.2012                             XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012
 XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012                           XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012
 XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012                              XXIV – Dal Triangolo estivo all’Ofiuco – 2.11.2012
 XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012                         XXVI – Ofiuco – 31.12.2012
 XXVII – Serpente – 31-1-2013                                    XXVIII – Scorpione – 28.2.2013
 XXIX – Bilancia 31.3.2013                                       XXX – Sagittario – 30.04.2013
 XXXI – Capricorno – 31 05 2013                                  XXXII – Verso l’Acquario – 30 06 2013
 XXXIII – Pegaso – 31 07 2013                                    XXXIV – Andromeda – 31 08 2013
 XXXV – Il Quadrato del Pegaso – 31102013                        XXXVI – Perseo – 30112013
 XXXVII – Ariete e Triangolo – 31122013                          XXXVIII – Pesci – 31012014
 XXXIX – Il grande pentagono di Auriga - 28022014                XL – Il Toro – 31032014
 XLI – I Gemelli – 30402014                                      XLII – Auriga – 31052014
 XLIII – Lepre – 27062014                                        XLIV – Colomba 31072014
 XLV – Eridano 31082014                                          XLVI – Poppa 30092014
 XLVII – Canopo 30102014                                         XLVIII – Le Vele 31122014
 XLIX – L’Orsa Maggiore                                          XLX - Il Leone
 XLXI – Il Cancro                                                XLXII – Verso l’Idra
 XLXIII – Arturo e dintorni                                      XLXIV – Boote e Corona Boreale
 XLXV – Spica e la Vergine                                       XLXVI – Chioma di Berenice
 XLXVII – Il triangolo di primavera                              XLXVIII – Il Leone
 XLXIX – Il Cancro                                               XLXX – Verso l’Idra
 XLXXI – Il gigante Orione                                       XLXXII – Sirio e il Triangolo invernale
 XLXXIII – Il Cane Maggiore
 XLXXIX – Il Cane Minore e l’Unicorno                            XLXXX – A Nord di Orione
 XLXXXI – Il Toro                                                XLXXXII – I Gemelli
 XLXXIII – L’Auriga                                              XLXXIV – Il Centauro
 XLXXV – Il Corvo                                                XLXXVI – Lo Scorpione
 XLXXVII – La Bilancia                                           XLXXVIII – La testa del Serpente
 XLXXIX – La Lira                                                XLXXX - Ercole
 XLXXXI – Costellazioni australi                                 XLXXXII – La Croce del Sud
 XLXXXIII – Il polo sud celeste                                  XLXXXIV – Centauro e Croce
 XLXXXV – La Nave Argo

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Bollettino di informazione astronomica nr. 438 del 01/08/2018

Le Nubi di Magellano sono due galassie satelliti della nostra. Si osservano ad una
certa distanza dalla Via Lattea, in aree poco ricche di stelle, se se ne escludono due, molto luminose: la prima è
Canopo, mentre la seconda è Achernar, la nona stella più
brillante del cielo, la foce del grande fiume Eridano, visibile in Italia durante i mesi autunnali ad
eccezione di questa stella.
La Grande Nube di Magellano è, oltre ad essere la più luminosa, è anche la più vicina a noi; ha
una forma allungata e si osserva circa 20 gradi a sud di Canopo, ed è divisa fra due piccole e oscure
costellazioni australi, il Dorado e la Mensa. Nei pressi della Grande Nube si trova il polo sud
dell'eclittica, ossia il polo dell'orbita terrestre, coincidente grosso modo con il polo del Sistema
Solare.
La Piccola Nube di Magellano è invece più piccola e più lontana; la stella di riferimento per
individuarla è Achernar. Se si ha a disposizione nella stessa notte Achernar e Rigil Kentaurus, la
Piccola Nube si individua facilmente perché sta proprio sulla congiungente delle due stelle, più
vicina ad Achernar. La costellazione in cui si trova è il Tucano.
Entrambe le Nubi sono luminose, ma per notarle occorre comunque un cielo non inquinato e
possibilmente senza Luna.
Achernar facilita il riconoscimento della costellazione dell'Idra Maschio, che è formata
principalmente da tre stelle di terza grandezza col vertice che punta verso nord, quasi in direzione di
Achernar. La stessa Achernar aiuta ad individuare la stella del vertice. Fra Achernar e Canopo si
trova, con facilità, la piccola costellazione del Reticolo, in risalto perché formata da stelle di terza e
quarta grandezza molto vicine fra loro. La Croce di diamante invece permette il facile
riconoscimento del Pesce volante, una piccola costellazione ai piedi della Carena.

            Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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                   Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni

                                                Immagine le nubi di Magellano in UV Fonte: Focus.it
                        https://www.focus.it/scienza/spazio/le-nubi-di-magellano-in-ultravioletto-2

          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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IMMAGINI DEL SISTEMA SOLARE 21P              Giacobini-Zinner (Graziano Ventre e Alessandro Segantin)

                                                Graziano Ventre

                              Alessandro Segantinn (somma 15 pose 180” – TS 80/480)

          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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PROFONDO CIELO - M27 /        NGC 6853 Dumbbell Nebula (a cura di Graziano Ventre)

          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
                                                   15
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Immagine di copertina: La Via Lattea – regione Sud , ripresa dalla Valle Vigezzo con Canon Eos 600D
non modificata obiettivo EF-50/1.8 chiuso a f4 (5 x 60”)200 ISO su iOptron SkyTrack II

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                                        C.F. osservatorio 00437210032
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           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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