Bollettino Astronomico - 434 / 2018 6 Giugno 2018 - Osservatorio Galileo Galilei

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Bollettino Astronomico - 434 / 2018 6 Giugno 2018 - Osservatorio Galileo Galilei
Bollettino Astronomico

                  434 / 2018
                   6 Giugno 2018
Bollettino Astronomico - 434 / 2018 6 Giugno 2018 - Osservatorio Galileo Galilei
Bollettino di informazione astronomica nr. 434 del 06/06/2018

                                OSSERVATORIO ASTRONOMICO e PLANETARIO
                                G.Galilei 28019 SUNO (NO)

                                Tel. 032285210 / 335275538

www.osservatoriogalilei.com info@osservatoriogalilei.com
Mercoledì 6 giugno 2018, dopo le ore 21, in osservatorio, per i tradizionali incontri del primo mercoledì di ogni
mese, vi sarà una serata dedicata alle proiezioni al planetario e, in caso di condizioni meteo favorevoli,
osservazioni al telescopio . In caso di cattivo tempo sarà in uso il solo planetario.

La Luna all’ultimo quarto sorge alle 01:54 l’osservazione di oggetti deboli del profondo. Si potranno vedere le
principali costellazioni primaverili e estive. Giove ben visibile per gran parte della notte nella costellazione della
bilancia, seguito, molto più tardi - da Saturno (23:43)

CALENDARIO LUNARE DI GIUGNO

           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Bollettino di informazione astronomica nr. 434 del 06/06/2018

EFFEMERIDI DI MAGGIO

                Luna     Luna        Sole     Sole       Inizio   Fine
   Data         Sorge    Tramonta    Sorge    Tramonta   Alba Crepuscolo
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 01/06/2018               23:32          07:59           05:40          21:08          03:12          23:37
 02/06/2018              ------          08:49           05:40          21:08          03:11          23:38
 03/06/2018               00:14          09:45           05:39          21:09          03:09          23:40
 04/06/2018               00:52          10:42           05:39          21:10          03:08          23:42
 05/06/2018               01:25          11:42           05:38          21:11          03:07          23:43
 06/06/2018               01:54          12:43           05:38          21:12          03:05          23:45
 07/06/2018               02:21          13:47           05:38          21:12          03:04          23:46
 08/06/2018               02:47          14:51           05:37          21:13          03:03          23:48
 09/06/2018               03:13          15:59           05:37          21:14          03:02          23:49
 10/06/2018               03:41          17:09           05:37          21:14          03:01          23:50
 11/06/2018               04:12          18:21           05:37          21:15          03:00          23:51
 12/06/2018               04:47          19:36           05:36          21:15          03:00          23:52
 13/06/2018               05:30          20:49           05:36          21:16          02:59          23:53
 14/06/2018               06:20          21:57           05:36          21:16          02:58          23:54
 15/06/2018               07:21          22:58           05:36          21:17          02:58          23:55
 16/06/2018               08:29          23:49           05:36          21:17          02:58          23:56
 17/06/2018               09:42         ------           05:36          21:18          02:57          23:56
 18/06/2018               10:56          00:31           05:36          21:18          02:57          23:57
 19/06/2018               12:09          01:07           05:36          21:18          02:57          23:57
 20/06/2018               13:20          01:38           05:37          21:19          02:57          23:58
 21/06/2018               14:28          02:06           05:37          21:19          02:57          23:58
 22/06/2018               15:35          02:32           05:37          21:19          02:57          23:58
 23/06/2018               16:39          02:59           05:37          21:19          02:58          23:58
 24/06/2018               17:43          03:28           05:38          21:19          02:58          23:58
 25/06/2018               18:45          03:58           05:38          21:19          02:59          23:58
 26/06/2018               19:44          04:32           05:38          21:19          02:59          23:57
 27/06/2018               20:39          05:11           05:39          21:19          03:00          23:57
 28/06/2018               21:29          05:55           05:39          21:19          03:01          23:57
 29/06/2018               22:13          06:44           05:40          21:19          03:02          23:56
 30/06/2018               22:52          07:37           05:40          21:19          03:03          23:55

'------' indica nessun evento.

    Effemeridi calcolate per le coordinate di dell’Osservatorio Lat. 45° 36’ 16” Nord Long. 08° 34’ 25” Est

          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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IL CIELO DEL 6 GIUGNO 2018 Mappa centrata alle ore 22:53 (a cura di Oreste Lesca)
tarda sera del 6 giugno, sorge Saturno, la stazione ISS transita qui nel cratere verso il corvo, Venere ancora
visibile e Giove domina il cielo a sud

           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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RECENSIONI      (a cura di Silvano Minuto)

                                                         ÈVE HERRMANN
                                                         IL MIO COFANETTO MONTESSORI DI ASTRONOMIA
                                                         1 libro da 64 pagine + 1 libro da 32 pagine
                                                         Dimensioni 18x20 cm
                                                         € 19,90

                                                         Cosa c'è nell'universo? Come funziona il
                                                         sistema solare? Perché i pianeti non cadono?
                                                         Come si osservano le costellazioni?

Ève Herrmann applica il metodo Montessori alla scoperta dell’astronomia in questo cofanetto che
comprende:
• 60 immagini classificate per scoprire l’universo in autonomia
• una mappa stellare rotante per individuare le stelle stagione per stagione
• un libretto per conoscere i principali corpi celesti
• un quaderno per osservare e disegnare le costellazioni

          Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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SISTEMA SOLARE (a cura di Silvano Minuto)
I PIÙ GRANDI METEORITI CADUTI IN ITALIA

Meteora deriva dal greco e significa “sospeso nell’aria” e infatti la scienza che studia i fenomeni del cielo si
chiama metereologia. E’ passato moltissimo tempo da quando il cielo veniva scrutato quasi con terrore perché
non se ne conoscevano i segreti e le meteoriti erano uno di questi. Non che oggi questi segreti siano stati tutti
svelati, anzi. Sempre nuovi aspetti continuano ad affascinare gli appassionati che però possono contare, ad oggi,
su un numero rilevante di meteoriti caduti, con caratteristiche diverse tra loro, a partire da forma, peso e
dimensioni.
Tra i meteoriti caduti in Italia, il più grande è denominato Alfianello, dalla località in provincia di Brescia dove è
stato rinvenuto nel lontano 1883. Dal peso approssimativo di 200 Kg ed è stato fatto a pezzi subito dopo essere
caduto.
Il meteorite più grande ancora tutto intero trovato in Italia risale anch’esso al 1883 e si chiama Bagnone, dalla
località toscana in cui è stato rinvenuto. Si trova al Museo di Scienze Naturali di Pisa e il suo peso è di circa 50
Kg. La storia di questo meteorite inizia ai primi del 1900 quando, trovato da alcuni contadini all’interno dei loro
possedimenti, passò, per vendita, attraverso diverse famiglie importanti dell’epoca.

                                              Il meteorite di Bagnone

           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Al 31 Agosto 1872 risale quello che, pur non tra i più grandi meteoriti caduti in Italia, è di sicuro uno dei più
conosciuti in assoluto. Si tratta del cosiddetto meteorite di Orvinio, oggi in provincia di Rieti, ma ai quei
tempi località umbra.

Scriveva all’epoca G. Stanislao Ferrari S.J. dell’Osservatorio Pontificio: “ Il fenomeno qui fu veramente
sorprendente, ed atterrò molti contadini che si ritrovavano nella campagna, e qualcuno rimase privo
dè sensi per qualche tempo, per i sassi infocati che cadevano vicino, e che prendevano per folgori a
ciel sereno“.

Tante le testimonianze dirette di quella meteora che si accese diventando grande quasi come la luna piena e
sparì lasciando una nube allungata seguita pochi minuti dopo, da una violenta detonazione, un rumore sordo,
come una mina, seguita poi da un rombo di altre detonazioni minori, come un fuoco di fucile.
I sei i frammenti della meteorite di Orvinio rinvenuti nel 1872-73 pesano 3,397 Kg.; due si trovano oggi al
Museo Mineralogico dell’Università La Sapienza di Roma, mentre altri frammenti si conservano presso i musei
di Berlino, Budapest, Londra, Mosca, Austria, Francia, Cecoslovacchia, Stati Uniti.

                                      Frammento del meteorite di Orvinio

           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Il 24 Maggio 1886 il meteorite di Tordandrea di Assisi venne ritrovato da tre contadini che alle prime luci dell’alba
si trovavano già nei loro campi per lavorare.

Il meteorite in questione misura quasi 14 centimetri in lunghezza e 13 in larghezza. Successivamente al
ritrovamento è stato suddiviso in diversi frammenti per poterne facilitare l’impresa di studio e, oggi, il
frammento più grande è conservato presso il British Museum di Londra, mentre frammenti minori si
trovano all’Università di Bologna (93 grammi) e al Museo di Storia Naturale di Milano (159 grammi).

                                     Frammento del meteorite di Tordandrea

           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Risale al 25 settembre 1996 a Fermo l’ultimo tra i meteoriti caduti in Italia maggiormente conosciuti al mondo,
non tanto per le sue dimensioni (10,2 Kg di peso specifico), quanto per essere l’ultimo esemplare ritrovato fino
a questo momento e per il fatto che non si sia frantumato all’impatto con l’atmosfera diversamente dalla quasi
totalità dei meteoriti. Ha una forma irregolare, misura mediamente 19 x 24 x 16 centimetri ed è possibile
visionarlo presso il Museo Popolare di Villa Vitali a Fermo.

                                                Il meteorite di Fermo

Altre testimonianze di cadute di meteoriti in Italia durante il 1900 riguardano il meteorite di Torino (risalente al
1988) e quello di Noventa Vicentina (in provincia di Vicenza) avvenuto nel 1971.
Tra i metoriti più antichi caduti in terra italiana, si colloca sicuramente il meteorite caduto a Vago, in provincia
di Verona, il 21 giugno 1668, per un peso totale di 227 Kg, quello caduto a Castrovillari, in provincia di Cosenza,
il 9 gennaio 1583, dal peso di 15 Kg. e il meteorite di Narni, in provincia di Terni, caduto addirittura nell’anno
921 d.c.

Interessante la fenomenologia che sembra precedere ogni caduta, indipendentemente dal luogo di impatto:
sembra infatti dal racconto di chi ha, anno dopo anno, secolo dopo secolo, assistito a questi avvenimenti, che il
cielo si ricopra di nubi scure e che si inizino a sentire forti tuoni e strani brontolii provenienti dall’alto, come se
si stesse preparando un forte temporale. Dopo un breve lasso di tempo, inizia la pioggia di meteoriti (se il corpo
celeste si frantuma in vari frammenti) o si assiste alla caduta vera e propria nel caso di un solo pezzo. Non è
comunque ben chiaro se l’entità dei brontolii che lo precedono sia strettamente correlata alla grandezza del
meteorite in arrivo.
Di sicuro però questo fenomeno è stato fonte di leggende e miti: meteore come lacrime delle divinità per
i disastri che stavano per avvenire o che erano appena avvenuti, anime del purgatorio che avevano bisogno delle
preghiere per andare in paradiso, scie luminose che rappresentano il viaggio dei defunti in ascesa.

           Osservatorio Astronomico e Planetario G.Galilei – Suno 45° 36’ 16” Nord 08° 34’ 25” Est
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Bollettino di informazione astronomica nr. 434 del 06/06/2018

DIARIO ASTRONOMICO              (a cura di Silvano Minuto)

Presentazione nel bollettino n. 355 del 21.1.2015

Nel periodo viene osservata la variabile Mira e i pianeti Giove, Saturno e Urano

Parte 79 - 1941

7 Novembre 1941. 21h 25m - 21h 35m. Cielo sereno. Chiaro di Luna. Oss. di Giove. L’immagine è piuttosto
confusa, e sul disco la fascia tropicale Nord, assai larga, è la sola visibile. Tre dei satelliti sono ad Ovest, e uno ad
Est (cann. di 54mm; ingr. 86). Al binocolo i due occidentali più vicini al pianeta non appaiono nettamente
separati, e si scorgono due satelliti ad Ovest, assai brillanti ed uno più discosto e più debole ad Est.

8 Novembre 1941. 19h 55m - 20h. Mira è sempre visibile al binocolo, ma assai debole, e perciò riesce difficile
stimarne lo splendore. Essa non differisce molto dalla prossima stella B di gr. 8.0, alla quale è tuttavia un po’
inferiore.

8 Novembre 1941. 21h 20m - 21h 40m. Chiaro di Luna (età g. 19.3). Oss. di Giove. Immagine generalmente men
che mediocre. Come di solito, la fascia tropicale Nord è intensa; le regioni polari australi, grigie e limitate da una
linea nettamente tracciata. La parte compresa fra questa e la fascia tropicale è la più chiara del disco; tuttavia
nei migliori momenti si scorge la fascia tropicale Sud, pallida ma sicuramente visibile, e la tropicale Nord si
sdoppia in due, di cui notevolmente più importante l’australe (cann. di 54mm; ingr. 86).
I satelliti sono due per parte, e ad eccezione del più vicino degli occidentali, sono visibili, per quanto non molto
facilmente, anche al binocolo.

17 Novembre 1941. 20h 5m - 20h 30m. Mira è notevolmente inferiore anche alla stella B di gr. 8.0, ma superiore
alla compagna, ed anche a D di 8.8. per confronto con B e D, si stima di 8.5 o leggermente superiore (binocolo
e cann. di 54mm; ingr. 16 e 47).

17 Novembre 1941. 20h 40m - 21h. Dal confronto con le fotografie del 23 Agosto, Saturno e Urano appaiono
essere notevolmente spostati verso Ovest. La vicinanza di Saturno ostacola i confronti di splendore; tuttavia
Urano è superiore alle prossime stelle di 6.4, 6.3 e 6.0, e non differisce molto dalla prossima stella notata sulla
carta di Coelum di 5.5, alla quale sembra anzi piuttosto superiore (binocolo).

17 Novembre 1941. 21h 5m - 21h 15m. Oss. di Giove. Tre dei satelliti sono in prossimità del pianeta, uno ad
Ovest e due ad Est; uno discosto ad Est, visibile anche al binocolo.
L’immagine senza essere veramente buona, è assai migliore che nelle precedenti osservazioni, e sul disco si
scorgono tre fascie; la temperata australe, ben visibile, che limita le regioni grigie australi; la tropicale australe,
debolissima, e la tropicale boreale, intensa e larga, ma di aspetto non uniforme. (cann. di 54mm; ingr. 86).

1 Dicembre 1941. 21h 20m - 21h 30m. Cielo sereno. Chiaro di Luna. Oss. di Giove. Immagine mediocre. Sul disco
si scorgono le due fascie tropicali, di cui l’australe debole ma distintamente visibile, e la temperata Sud stretta
ma oscura. Uno dei satelliti è visibile discosto ad Ovest. Dei tre orientali il più discosto è il più brillante, e i due
altri formano una stretta doppia, di cui un po’ maggiore la componente boreale (cann. di 54mm; ingr. 86).

10 Dicembre 1941. 20h 5m - 20h 30m. Cielo sereno. Oss. di Urano. Il pianeta si è notevolmente avvicinato alle
due stelle di 6.3 e 5.5, e la sua distanza dalla prima è minore di quella che separa le due stelle. Quanto allo
splendore, stessi rilievi del 17 Novembre (binocolo e cann. di 54mm; ingr. 16).

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11 Dicembre 1941. 19h 55m - 20h. Urano è abbastanza vicino alle due stelle di gr. 6.3 e 5.5 da essere
comodamente visibili nello stesso campo anche con 47 ingr., ma non tanto da poter essere facilmente
confrontato con quest’ultimo. Si può invece confrontare con la stella di gr. 6.3, trovandolo notevolmente
superiore.

11 Dicembre 1941. 20h - 20h 10m. Cielo sereno. Oss. di Giove. Sebbene l’immagine sia assai mediocre, si
scorgono sul disco le due fascie tropicali e la temperata Sud, coi caratteri già notati. I satelliti sono due per parte,
e i due orientali e il discosto degli occidentali sono visibili anche al binocolo (cann. di 54mm; ingr. 86).

22 Dicembre 1941. 17h 45m - 18h 5m. Cielo sereno, un po’ nebbioso e un po’ chiaro, specialmente in principio,
per le luci del crepuscolo, oltre che per il chiaro di Luna (età g. 4.3).
Urano ha continuato a spostarsi verso Ovest, avvicinandosi alla stella di gr. 5.5, con la quale può essere veduto
nello stesso campo con tutti gli oculari: Come nelle precedenti osservazioni, Urano appare un po’ superiore. Con
86 ingr. esso non presenta alcun aspetto planetario; tuttavia il suo diametro appare sensibilmente superiore a
quello della stella e presenta una minore vivacità di splendore (cann. di 54mm).

SUPERNOVE - SUPERNOVA 2018bui – ATEL 11660                           (a cura di Silvano Minuto)

scoperta il 18.5.2018 DA All Sky Automated Survey for SuperNovae nella Galassia KUG 1417+139 AR 14h20m43s
Dec. +13°41’42” - Boote
Trovata a 9.7” a sud del Centro della Galassia
Mag. 17,9 Tipo II

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                     Una delle postazioni dell’organizzazione dislocata in South Africa

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IMPARARE GLI ALLINEAMENTI – CENTAURO E CROCE                                  (a cura di Silvano Minuto)

Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni

Un osservatore che per la prima volta affronta un cielo stellato con la volontà di riconoscere le costellazioni, può
essere preso dallo sconforto: le stelle sono tante, più o meno luminose, più o meno vicine fra loro; orientarsi in
un mare così caotico può sembrare difficile. Quando si inizia ad osservare il cielo, occorre innanzitutto cercare
delle forme caratteristiche, dette asterismi. Fondamentale per l'apprendimento è un cielo non inquinato e buio,
possibilmente sgombro da intralci fisici (come montagne alte molto vicine) che impediscano l'osservazione di
grandi aree della volta celeste. In questa esposizione non seguiremo necessariamente le stagioni, ma
procederemo ad illustrare le varie costellazioni per raggruppamenti omogenei.

Una sezione interattiva per imparare gli allineamenti di base è disponibile sul sito istituzionale APAN alla pagina:
http://www.osservatoriogalilei.com/home/index.php/didattica/imparare-gli-allineamenti

 I - Riconoscere il Grande Carro (o Orsa Maggiore) – 31.3.2011   II – Riconoscere la Stella Polare – 30.4.2011
 III – Cassiopeia – 31.5.2011                                    IV – Costellazioni circumpolari – 28.7.2011
 V – Cefeo – 31.8.2011                                           VI – Drago – 30.9.2010
 VII – Perseo – 27.10.2011                                       VIII – Cani da Caccia – 30.11.2011
 IX – Triangolo estivo – 31.12.2011                              X – La Lira – 31.01.2012
 XI – Il Cigno – 28.02.2012                                      XII – L’Aquila – 31.03.2012
 XIII – Alcune costellazioni minori – 30.04.2012
 XIX – Boote e dintorni – 31.05.2012                             XX – Boote e Corona Boreale – 30.06.2012
 XXI – Chioma di Berenice – 31.07.2012                           XXII – Spica e la Vergine – 31.8.2012
 XXIII – Trovare Ercole – 30.9.2012                              XXIV – Dal Triangolo estivo all’Ofiuco – 2.11.2012
 XXV – La testa dell’Ofiuco – 30.11.2012                         XXVI – Ofiuco – 31.12.2012
 XXVII – Serpente – 31-1-2013                                    XXVIII – Scorpione – 28.2.2013
 XXIX – Bilancia 31.3.2013                                       XXX – Sagittario – 30.04.2013
 XXXI – Capricorno – 31 05 2013                                  XXXII – Verso l’Acquario – 30 06 2013
 XXXIII – Pegaso – 31 07 2013                                    XXXIV – Andromeda – 31 08 2013
 XXXV – Il Quadrato del Pegaso – 31102013                        XXXVI – Perseo – 30112013
 XXXVII – Ariete e Triangolo – 31122013                          XXXVIII – Pesci – 31012014
 XXXIX – Il grande pentagono di Auriga - 28022014                XL – Il Toro – 31032014
 XLI – I Gemelli – 30402014                                      XLII – Auriga – 31052014
 XLIII – Lepre – 27062014                                        XLIV – Colomba 31072014
 XLV – Eridano 31082014                                          XLVI – Poppa 30092014
 XLVII – Canopo 30102014                                         XLVIII – Le Vele 31122014
 XLIX – L’Orsa Maggiore                                          XLX - Il Leone
 XLXI – Il Cancro                                                XLXII – Verso l’Idra
 XLXIII – Arturo e dintorni                                      XLXIV – Boote e Corona Boreale
 XLXV – Spica e la Vergine                                       XLXVI – Chioma di Berenice
 XLXVII – Il triangolo di primavera                              XLXVIII – Il Leone
 XLXIX – Il Cancro                                               XLXX – Verso l’Idra
 XLXXI – Il gigante Orione                                       XLXXII – Sirio e il Triangolo invernale
 XLXXIII – Il Cane Maggiore
 XLXXIX – Il Cane Minore e l’Unicorno                            XLXXX – A Nord di Orione
 XLXXXI – Il Toro                                                XLXXXII – I Gemelli
 XLXXIII – L’Auriga                                              XLXXIV – Il Centauro
 XLXXV – Il Corvo                                                XLXXVI – Lo Scorpione
 XLXXVII – La Bilancia                                           XLXXVIII – La testa del Serpente
 XLXXIX – La Lira                                                XLXXX - Ercole
 XLXXXI – Costellazioni australi                                 XLXXXII – La Croce del Sud
 XLXXXIII – Il polo sud celeste

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Centauro e Croce

Il Centauro e la Croce del Sud sono le due costellazioni più caratteristiche del cielo australe; mentre la parte
centro-settentrionale del Centauro è osservabile anche dalle latitudini italiane, la Croce del Sud resta sempre
sotto l'orizzonte, così come pure le stelle più brillanti del Centauro. Vale la pena soffermarsi un po' su questa
parte di cielo. La Croce del Sud giace per intero nella Via Lattea australe; la sua stella più luminosa, che è anche
la tredicesima stella più brillante del cielo (magnitudine 0,77) e la stella di prima grandezza più meridionale del
cielo, è nota come Acrux: in realtà questa è una stella doppia. Segue Mimosa, la ventesima stella del cielo
(magnitudine 1,23). Gacrux e la δ Crucis completano invece la figura della Croce. Anticamente queste stelle
erano considerate parte del Centauro, ma la loro particolare disposizione fece sì che in seguito venisse
riconosciuta come una costellazione a sé stante. Il Centauro è invece un'importante costellazione australe; è
molto estesa, e la sua parte più meridionale ricade anch'essa sulla Via Lattea del sud. Le zampe anteriori sono
indicate da due stelle molto luminose; la più brillante delle due è la famosissima Alfa Centauri (nota anche come
Rigil Kentaurus), che oltre ad essere la terza stella più luminosa del cielo (magnitudine -0,27) è anche la stella
più vicina al nostro Sistema Solare, con una distanza di appena 4,3 anni luce. In realtà anche questa stella è
doppia, anzi tripla, dato che oltre alle due stelle principali ve n'è una terza, una nana rossa, invisibile ad occhio
nudo, che in questo periodo si trova ancora più vicina, ed è per questo nota come Proxima Centauri. La seconda
delle due stelle è Hadar, la decima stella del cielo per luminosità, con una magnitudine pari a 0,61.

               Da: Osservare il Cielo – Corso per imparare a riconoscere le stelle e le costellazioni

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FLY ME TO THE MOON il cratere "Messala" (a cura di Davide Crespi)

Al bordo nord orientale della Luna possiamo osservare il cratere "Messala", una formazione circolare di 128Km
con versanti poco scoscesi su cui si trovano Schumacher a nord e Messala E e F ad est. Le pareti sono poco
elevate e danneggiate dall'intrusione di Messala B a sud. Grandissimo fondo piatto riempito di lava, piccole
montagne centrali, fessurazioni e colline, linea di creste e piccoli crateri. Il periodo della sua formazione risale al
periodo Pre-Nectariano (da -4.55 miliardi di anni a -3.92 miliardi di anni). Il periodo migliore per la sua
osservazione è 3 giorni dopo la Luna nuova oppure 2 giorni dopo la Luna piena.

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Alcuni dati:

    • Longitudine: 60.059° East
    • Latitudine: 39.308° North
    • Faccia: Nearside
    • Quadrante: Nord-Est
    • Area: Bordo
Origine del nome:
    • Dettagli: Messala
    • Astronomo ebreo del 1° secolo d.C. nato in Gerusalemme
    • Morto nel 815
    • Autore del nome: Riccioli (1651)
    • Nome dato da Hevelius: Montes Amadoci

Nome dato da Riccioli: Messala

Nella foto una ripresa amatoriale del cratere “Messala”. Lo strumento minimo per poter osservare questa
formazione è un rifrattore da 60mm.

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ARCHIVIO IMMAGINI           (Oreste Lesca)

A partire dal bollettino 411 pubblichiamo immagini astronomiche riprese nel tempo dai soci. Molte di queste
sono riproduzioni digitali di stampe o diapositive.

                                   Luna e Saturno 1 giugno 2018 0h18m

       Hanno collaborato: Silvano Minuto, Corrado Pidò, Giuseppe Bianchi, Davide Crespi, Oreste Lesca

      Imagine di copertina: Apollo AGC presente alla mostra A Human Adventure (C.Pidò / G.Bianchi)

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                   www.osservatoriogalilei.com – www.apan.it

              APAN - Associazione Provinciale Astrofili Novaresi - Onlus
                                        C.F. osservatorio 00437210032
                                       Casella sostegno del volontariato.

Per collaborare al bollettino inviare una email a: info@osservatoriogalilei.com

L'osservatorio ha una propria pagina facebook:
https://www.facebook.com/OsservatorioAstronomicoGalileoGalilei

La pagina è moderata, quindi qualsiasi cosa scritta sulla bacheca non apparirà in pubblico prima di essere
vagliata dagli amministratori.

Ricordiamo che è possibile iscriversi all'associazione versando la quota per il 2018, invariata da anni, di
€25,00. I versamenti dei soci sono gli unici proventi dell'osservatorio. La quota può essere versata in
osservatorio oppure con bonifico su IBAN IT43J0503445690 000000008000

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