L'amicizia tra la tartaruga e l'aquila vola in etwinning con gli Spagnoli
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Progetto di rete “Mooseo virtuale delle fiabe” 2005-2006 I.C. n. 5 Santa Lucia VERONA L’amicizia tra la tartaruga e l’aquila vola in etwinning con gli Spagnoli Premessa Le numerose esperienze realizzate all’interno di progetti Socrates- Comenius, che hanno coinvolto per molti anni alunni e docenti delle nostre scuole, ci hanno portato a riflettere sulla didattica e a sperimentare, in collaborazione con altre scuole europee, nuove situazioni educative e metodologie innovative che rendessero l’insegnamento più significativo e vicino alle esigenze di apprendimento ed alle motivazioni di quella che possiamo definire la “always- on generation”. I nostri studenti vivono tutta la loro quotidianità in una realtà multimediale e sviluppano la capacità di svolgere più attività contemporaneamente (multitasking), in un ambiente con molti media e utilizzando svariati linguaggi. La multimedialità risulta, quindi, essere una grande risorsa per l’innovazione pedagogica e per questa ragione abbiamo aderito all’azione eTwinning (gemellaggio elettronico tra scuole europee) ed all’interno di essa abbiamo sviluppato anche il progetto “MOOseo Virtuale delle Fiabe”, insieme ai nostri partners spagnoli. In eTwinning l’uso delle nuove tecnologie è fondamentale ed imprescindibile momento di contatto e condivisione; ambienti virtuali, chat, forum, e-mail e video conferenza sono strumenti per incontrarsi, parlare, scambiare idee e costruire insieme un progetto comune. 1
Percorso didattico: dalla lettura della fiaba al Mooseo Le classi quinte A e B della scuola primaria P. Frattini e la classe quinta C della scuola primaria 6 Maggio 1848 hanno aderito al progetto “MOOseo virtuale delle fiabe” e hanno realizzato con le insegnanti E. Poli e W. Morando il percorso didattico che li ha portati dall’individuazione della fiaba, alla descrizione e rappresentazione grafica di personaggi e ambienti, per giungere infine al presidio della stessa nell’ambiente virtuale. La favola africana “L’amicizia tra la tartaruga e l’aquila” è una storia con tematica interculturale che sottolinea l’importanza di rispetto, generosità, reciprocità e uguaglianza nei rapporti d’amicizia. Gli alunni hanno dimostrato di essere particolarmente interessati a questi temi e di apprezzare il testo che li portava a riflettere e a viaggiare con la fantasia, scoprendo i meravigliosi paesaggi dell’Africa. Inoltre la favola ben si prestava ad una condivisione con i partners spagnoli all’interno dell’eTwinning. Riportiamo il testo: La tartaruga e l'aquila non possono incontrarsi spesso: una passa il suo tempo tra le nuvole e l'altra sulla terra. Ma quando l'aquila capì che cara compagna poteva essere la tartaruga, venne a cercarla nella sua tana. La famiglia della tartaruga fu molto contenta della sua compagnia e l'aquila mangiò così bene che tornò varie volte: ogni volta che andava via rideva : " Ha, ha! Posso godermi l'ospitalità della tartaruga sulla terra, ma lei non potrà mai raggiungere il mio nido in cima agli alberi!" Ben presto le frequenti visite dell'aquila, il suo egoismo e la sua ingratitudine furono sulla bocca di tutti gli animali della foresta. L'aquila e il rospo non andavano d'accordo, perché spesso l'aquila mangiava rospi. Il rospo chiamò la tartaruga : " Amica tartaruga, offrimi da mangiare e io ti aprirò gli occhi" . Dopo aver mangiato, il rospo disse:" Amica mia, l'aquila si sta approfittando della tua gentilezza, dopo ogni visita vola via ridendo e dicendo- Ha ha! Posso godermi l'ospitalità della tartaruga sulla terra ma lei non potrà mai godersi la mia, perché il mio nido è in cima all'albero-. La prossima volta che l'aquila ti visiterà, dille- Dammi una zucca, e manderò del cibo anche a tua moglie ed ai tuoi piccoli-". L'aquila portò una zucca, si divertì e mentre partiva disse: "Tornerò dopo, per il regalo per mia moglie" . L'aquila volava ridendo tra sé e sé come al solito :" Ha, ha! Ho gustato il cibo della tartaruga, ma lei non verrà mai a gustar il mio". Il rospo arrivò e disse: " Ora, tartaruga, mettiti dentro la zucca. Tua moglie ti coprirà con del cibo e l'aquila ti porterà a casa sua sopra gli alberi". Poco dopo l'aquila tornò. La moglie della tartaruga le disse: "Mio marito non c'è, ma ha lasciato questa zucca piena di cibo per la tua famiglia". L'aquila volò via con la zucca, senza sospettare che la tartaruga era lì dentro. La tartaruga poteva sentire tutto quello che diceva: "Ha, Ha, ho gustato il cibo della tartaruga ma lei non potrà mai visitare il mio nido per gustare il mio". Quando la zucca fu svuotata nel nido dell'aquila, la tartaruga uscì fuori e disse: "Amica aquila, hai visitato la mia casa così tante volte che ho pensato sarebbe stato carino godere della tua ospitalità". L'aquila era furiosa: "Ti spacco la faccia!" Ma riuscì soltanto ad urtare il suo becco contro il 2
guscio della tartaruga. "Ho visto che tipo di amicizia mi offri", disse la tartaruga, "e visto questo, portami a casa, perché la nostra amicizia è finita". "Tornatene tu a casa", gridò l'aquila," Ti butterò a terra!". La tartaruga morse una delle zampe dell'aquila. "Lascia andare la mia zampa", protestò l'aquila. "Sarò contenta di farlo a casa", disse la tartaruga, e strinse ancora di più la zampa dell'aquila. L'aquila volava alta tra le nuvole con la velocità di una freccia. Piegò la zampa, la girò ed avvitò, ma non c'era verso. Non poteva liberarsi dalla tartaruga. L'aquila portò la tartaruga a casa e mentre volava via la tartaruga disse: " L'amicizia richiede parità. Io ti accolgo e tu mi accogli. Dato che hai deciso di non fare così, ridendo di me per la mia ospitalità, non sono più tua amica". I bambini e le insegnanti hanno affrontato la lettura del testo in classe, suddividendo, in un secondo momento, la favola in varie sequenze ed analizzandole una ad una. In questo modo, gli alunni hanno potuto soffermarsi e riflettere sulle tematiche affrontate nelle storia, discuterne in classe, confrontandosi con i compagni e le insegnanti. Attraverso conversazioni guidate, i bambini hanno analizzato i ruoli e i comportamenti dei personaggi, identificandosi con essi, commentando le loro azioni e suggerendo alternative: “se io fossi la tartaruga agirei così….”, “io all’aquila direi….”, ecc…. Dopo aver individuato i “luoghi” nei quali si sviluppa la storia, si è passati alla rappresentazione grafica e alla descrizione di personaggi e ambienti. Queste attività si sono realizzate mediante “lavori di gruppo” in classe e in aula d’informatica. Nei disegni i bambini hanno potuto giocare con la fantasia e con i colori, cercando di rispettare caratteristiche geografiche e informazioni fornite dalla storia. Nel laboratorio d’informatica, gli alunni e le insegnanti hanno realizzato la scannerizzazione dei disegni e le descrizioni in formato “word”. Tutto il materiale prodotto è stato raccolto in un CD . 3
Al momento della costruzione del grafo ( collegamenti e corrispondenze tra ambienti e personaggi della storia), i bambini avevano già acquisito una certa familiarità e padronanza con la favola, i ruoli dei personaggi e la “mutimedialità” del progetto. Si è optato per la creazione di un grafo su di un grande cartellone che rendesse visibili tutti i collegamenti fra luoghi della favola e i personaggi che interagivano muovendosi all’interno dei vari ambienti. A questo punto, le aspettative e la motivazione dei bambini erano molto elevati, ora si trattava solo di vedere la propria fiaba e quella degli amici spagnoli inserite nel Mooseo Virtuale, di poterle presidiare, di poter giocare con i personaggi e dialogare in chat. Gli alunni e gli insegnanti della scuola “gemellata” Héroes de la Independencia di Torquemada (Palencia) avevano scelto una fiaba indiana “Il Principe Serpente” e avevano contemporaneamente realizzato le stesse attività sviluppate dalle classi veronesi. Momenti di confronto, progettazione ed incontro si sono realizzati all’interno del Twinspace del portale eTwinning www.etwinning.net attraverso l’uso degli strumenti tecnologici messi a disposizione (forum, chat, e-mail…) e attraverso la videoconferenza. Questi strumenti (in particolare la videoconferenza) hanno permesso di annullare le distanze, consentendo ad alunni ed insegnanti di parlarsi, vedersi e lavorare insieme come in un’unica “classe virtuale”. 4
eTwinning e Mooseo delle Fiabe: esperienze di chat con i partners spagnoli L’azione eTwinning fa parte del programma pluriennale eLearning per l’integrazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) nei sistemi d’istruzione e formazione in Europa. Il gemellaggio elettronico sottintende una collaborazione pedagogica tra due o più scuole europee che porti alla creazione ed alla condivisione di percorsi formativi e progetti comuni attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. La nostra scuola ha iniziato un percorso eTwinning, basato su un progetto di Educazione Interculturale, con i partners spagnoli nel giugno 2005. Il Mooseo delle Fiabe ci è sembrato una grande opportunità per continuare la proficua collaborazione con la scuola di Torquemada (Palencia) e per portare le TIC nella quotidianità dell’esperienza educativo- didattica, partendo dalla “ricostruzione digitale” della fiaba per poi sperimentare percorsi di lettura, interpretazione e narrazione collettiva, in un ambiente virtuale ed attraverso l’utilizzo della chat. Il presidio delle fiabe da parte degli alunni, l’interpretazione dei personaggi, i giochi di ruolo e l’uso della chat come strumento linguistico e collaborativo hanno richiesto un periodo di preparazione e di graduale avvicinamento agli obiettivi prefissati. Inizialmente, affinché i bambini veronesi e spagnoli potessero familiarizzare con l’ambiente di chat ed acquisire una certa padronanza con questa modalità d’interazione online, è stata utilizzata la chat room creata e messa a disposizione dall’insegnante Rosa Santarelli del I Circolo di Spinea. In un primo momento, i dialoghi degli alunni delle due scuole si sono incentrati su tematiche legate alla conoscenza dell’altro, al vissuto quotidiano, allo scambio di opinioni sulle fiabe scelte. Scoprendo questo strumento per dialogare (per iscritto) a distanza i bambini hanno però anche 5
incontrato e cercato di superare la difficoltà di parlare lingue diverse. La presenza dell’insegnante come “interprete- mediatore” è stata di notevole importanza nell’agevolare la comunicazione, consentendo comunque ampio spazio all’iniziativa ed alla creatività dei bambini. All’interno dell’ambiente MOO, gli alunni hanno potuto incontrarsi, leggere e visitare entrambe le fiabe, esplorandone i luoghi e studiando i personaggi. Nelle sessioni di chat successive l’attenzione si è spostata sull’interpretazione dei ruoli e sulla narrazione interattiva della storia. Le frasi dei bambini, inizialmente semplici e stereotipate, si sono sviluppate facendo emergere il punto di vista dei distinti personaggi, la carica emozionale, l’immaginazione e le idee dei “visitatori” che ripercorrevano la trama della fiaba rinarrandola e rendendola ogni volta diversa. Di seguito, alcuni passaggi significativi di una delle prime sessioni di chat con gli alunni spagnoli: person19_Guest says, "Tutor A mi me gustaria que el Aguila y la Tortuga fueran amigos de nuevo. Cambiamos el final?" 6
person22_Guest says, "os gusta la casa de el aguila" renax_Guest says, "non si puo’" You say, "facciamo che l'aquila chiede scusa alla tartaruga" person24_Guest says, "a noi e piaciuto quando il rospo si e’ accorto che la tartaruga E’ STATA INGANNATA" person19_Guest says, "Tutor Aqui estamos dando nuestras opiniones de igual a igual, y con plena libertad. Este es el inicio de nuestra amistad person10_Guest says, "somos el grupo 1 el aguila divisa desde el cielo muchas cosas bonitas:conejos, ratones(despues son sus presas)" num2_Guest says, "queremos ir a la casa de la tortuga asi que adios " num4_Guest says, "el grupo 4, nos vamos a casa de la tartaruga." You say, "va bene ci vengo anch'io" famiglia della tartaruga says, "First time here guest?" person22_Guest arrives from terra You say, "la famiglia della tartaruga parla in inglese!" num4_Guest says, "el grupo 4, la casa de la tartaruga parece un melocoton con puerta , tv y timbre." You say, "vi piace?" person16_Guest says, "Hola soy Francesca y la casa de la tortuga me gusta mucho. Estos alumnos dibujan muy bien y los colores de los paisajes son preciosos num2_Guest says, "grupo 2 la casa de la tortuga es hermosa porque acoge al guila, la casa de este es fra no hay sitio para nadie, solo para el." You say, "andate dentro la zucca vuota! dai!" person24_Guest says, "OK,NON VI PIACE, O VI PIACE?" renax_Guest says, "si ci piace" You say, "rospo, ci sei?" person24_Guest says, "RISPONDETE?????" renax_Guest says, "si ci sono " You say, "come ti sei accorto che l'aquila ingannava la tartaruga?" person24_Guest says, "ALLORA RISPONDI!!!!!!!!!" You say, "tra qualche minuto voliamo via?" You say, "ma poi ci ritroviamo un'altra volta?" renax_Guest says, "perche l'ho sentita parlare male di lei" person24_Guest says, "OSSERVANDO L' AQUILA CHE USCIVA RIDENDO person16_Guest says, "Vamos a la casa del rospo!!!" renax_Guest says, "e noi siamo nello stagno" You say, "c'e' tanta aria in questa casa" person19_Guest says, "El sapo tiene la suerte de tener un gran charco delante de su casa y un entorno precioso" person22_Guest says, "grupo 6 la casa del rospo porque es un arbol y no el agua person24_Guest says, "VI PIACE LA TORTA ALLA ZUCCA, VE LA OFFRO(DATO CHE IO SONO IL ROSPO, PADRONE DI CASA)." num2_Guest says, "grupo 2 el dibujo de la casa del rospo es preciosa. Teneis un arte person22_Guest says, "grupo 6 y quin es el rospo? el abre los ojos a la tortuga?, la torutga esta ciega? desconoce que el aguila no es verdaderamente su amiga?" person19_Guest says, "Gracias por todo. Nos tenemos que ir a clase de Frances" person24_Guest says, "ALLORA CIAO" You say, "ciao ciao a tutti" person19_Guest says, "Gracias por todo. Nos tenemos que ir a clase de Frances" person16_Guest says, "Hemos aprendido una palabra en espanol sapo es rospo en italiano. Es precioso aprender otros idiomas" 7
person19_Guest says, "See you soon" renax_Guest says, "ci vediamo la prossima volta" person18_Guest says, "grupo 1 nos despedimos esperamos volver a hablar con vosotros hasta la proxima " L’esperienza della chat vista dai bambini Nel Settembre 2006, essendo gli alunni delle classi quinte passati alla scuola secondaria di I grado, il progetto del Mooseo delle Fiabe è stato assunto e continuato dalle classi quarte A, B e C della scuola “6 Maggio 1848” e dall’insegnante funzione strumentale per l’informatica Ilaria Pierno. L’approccio con la chat, sia con gli alunni di quinta che con quelli di quarta, è stato ludico ed improntato sulla scoperta di una nuova forma di espressione scritta, creativa e multimediale. Come precedentemente asserito, i bambini nelle prime sessioni hanno dialogato “a ruota libera” (rassicurati dal fatto di essere anonimi), affrontando i più svariati argomenti e sentendosi anche molto liberi nell’esprimersi e nel modo di scrivere (abbreviazioni, lettere maiuscole, minuscole, slang, abbondanza di punteggiatura…). Già in questa prima fase, gli alunni si sono resi conto di alcune “problematicità” legate all’uso dello strumento di chat da parte di più utenti, come ad esempio la velocità nella digitazione di domande e risposte, o il fatto che, spesso, quando ancora si sta scrivendo la propria opinione la discussione si sia già spostata su un altro tema. La realizzazione dei giochi di ruolo, nella chat all’interno del Moo, ha richiesto un avvicinamento graduale e progressivo: in una prima fase i bambini, interpretando i personaggi, interagivano ripetendo le stesse frasi presenti nella storia, successivamente hanno iniziato ad elaborare autonomamente dialoghi più ricchi e creativi, sempre nel rispetto del personaggio con cui avevano scelto di identificarsi. Dopo aver realizzato varie chat nell’ambiente MOO, si è chiesto agli alunni di rispondere a tre semplici domande: 1. Ti è piaciuto usare la chat nel Museo delle Fiabe? 2. Ti è sembrato facile interpretare il ruolo di un personaggio? 3. Ti piacerebbe ripetere l’esperienza? Di seguito, si riportano le risposte di alcuni bambini della classe quarta A: Caterina e Yuri Per me è stata la prima volta che ho chattato in internet e mi è piaciuto molto perché è stato bello comunicare con gli altri bambini italiani e spagnoli senza sapere chi fossero. Anch’io ho potuto scrivere quello che volevo senza che nessuno sapesse chi fossi perché interpretavo un personaggio. 8
Gabriele Inizialmente non è stato facile interpretare il ruolo di un animale (io ero l’aquila) perché pensavo sempre come un umano, ma poi ci sono riuscito e mi sono anche divertito molto. Federico e Giovanni Quando la maestra ci porta in aula d’informatica, al termine della lezione, ci lascia sempre un quarto d’ora per collegarci al Mooseo Virtuale delle Fiabe e così attiviamo una chat tra di noi. Comunque sarebbe bello ripetere l’esperienza con bambini di altre scuole. L’esperienza della chat vista dagli insegnanti L’ambiente Moo e la chat si sono rivelati strumenti di grande efficacia dal punto di vista didattico, capaci di catturare l’interesse degli alunni e di rendere stimolante la lettura e la narrazione dei testi, resi più avvincenti dalla loro nuova veste interattiva e multimediale. La motivazione e la disponibilità affettiva dei bambini durante tutte le fasi del progetto sono sempre state molto elevate. Il fatto di partire da esperienze che stanno a cuore ai bambini, come, in questo caso, le fiabe e il mondo fantastico, ha certamente contribuito a suscitare curiosità e a creare aspettative legate alla sfera emozionale e al vissuto personale. Inoltre, gli strumenti tecnologici (computer, internet…), molto amati e ricercati da bambini e ragazzi, hanno saputo mettere al servizio dell’apprendimento aspetti importantissimi della vita infantile come: interazione, gioco, immaginazione e creatività. La chat si è rivelata un’ importante esperienza collaborativa, uno spazio in cui interagire con dei coetanei, presenti anche se lontani, (presence at a distance), ed insieme costruire un percorso comune e finalizzato, scoprendo e imparando ogni volta qualcosa di nuovo. Inizialmente è stato necessario far sì che gli alunni si soffermassero a capire alcune semplici “regole”: attenersi all’argomento trattato, rispettare il turno di parola, concentrarsi sul personaggio da interpretare, ecc… Dopo le prime sessioni “libere”, i bambini stessi convenivano che, senza queste “regole di convivenza” in chat, la comunicazione tra i partecipanti poteva risultare caotica. Il ruolo dell’insegnante nell’ambiente Moo e nella chat è stato quello di agevolare tutti gli studenti nella fruizione degli strumenti tecnologici, aiutandoli a superare le difficoltà tecniche e facendo in modo che essi potessero autonomamente individuare le situazioni critiche cercando di trovare delle soluzioni per superarle. I cambiamenti e l’innovazione nell’organizzazione del lavoro didattico sono stati recepiti con entusiasmo e curiosità dai nostri alunni, i “digital natives” (secondo la definizione di Marc Prensky), che vivono la loro quotidianità immersi in particolari sistemi multimediali. 9
Con il progetto “Il Museo delle Fiabe” la scuola ha adottato specifiche metodologie, si è organizzata per conoscere e utilizzare nuovi saperi e linguaggi, rispondendo ai desideri ed alle rinnovate esigenze dei protagonisti dell’apprendimento e favorendo la loro crescita cognitiva e sociale. I ragazzi della “GENERATION D” (d = digitale) ringraziano! Francesca Ranghiero francesver@jumpy.it Wally Morando Ilaria Pierno Nota: La presente documentazione può essere utilizzata solo a scopi didattici e comunque citandone la fonte 10
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