BELLAFACTORY LA SORPRESA AUTO FOCUS - Fondazione Ergo
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n.7 11 | 2017 BELLAFACTORY FOCUS LA SORPRESA AUTO LA FABBRICA 4.0 AUMENTA LA QUOTA DI LAVORO NEI PRODOTTI L’automotive sta trainando la ripresa italiana: il fatturato sale del 17% e l’occupazione torna oltre quota 170.000 unità. In questo numero ne presentiamo una radiografia articolata su quattro direttrici: industria, lavoro, innovazione, export. E approfondiamo i temi di un comparto alla vigilia di un rivolgimento epocale. Con una prima grossa novità: nella fabbrica d’auto 4.0 la quota di lavoro presente in ogni vettura aumenta. Leggere per credere. www.fondazionergo.it
COMITATO SCIENTIFICO COORDINATORE: SANDRO TRENTO CONSIGLIERI: GIUSEPPE BERTA PAOLO BRICCO LUISA CORAZZA LUCIANO PERO DIODATO PIRONE PAOLO REBAUDENGO GIANFRANCO VIESTI CHI HA CONTRIBUTO A QUESTO NUMERO MARCO BALDI Responsabile Area Economia e Territorio, CENSIS GIUSEPPE DELLA ROCCA Docente Associato di Sociologia Industriale, Università della Calabria LUCIANO PERO Docente di Organizzazione del lavoro, MIP - Politecnico di Milano DIODATO PIRONE Giornalista, Il Messaggero ANDREA SIGNORETTI Ricercatore di Sociologia Economica, Università di Trento STEFANIA SPAZIANI Collaboratrice Centro Studi, Fondazione Ergo EDITING A CURA DI: GIULIA NICORA RACHELE SESSA SEDE OPERATIVA VIA PROCACCINI N. 10 21100 VARESE TEL. +39 0332 239 979 PER INFORMAZIONI: CENTRO STUDI RACHELE SESSA E-MAIL R.SESSA@FONDAZIONERGO.IT 2 www.fondazionergo.it
INDICE DI COSA PARLIAMO IN QUESTO NUMERO 5 L’AUTOMOTIVE ITALIANO DATO PER DATO - INFOGRAFICA 6 COME E PERCHÈ L’AUTO CAMBIERÀ STRADA - SERGIO MARCHIONNE, ESTRATTI LECTIO MAGISTRALIS 10 SE TI COCCOLO MI AMI, COME CAMBIA IL LAVORO IN UNA GRANDE FABBRICA DEL SUD - DIODATO PIRONE 12 QUANDO NON BASTA LA LEAN - ANDREA SIGNORETTI 14 NEW SKILL 4.0 - INDAGINE SULLE COMPETENZE DEL FUTURO 18 FOCUS - ADDIO TIMBRATURA: IL CONTROLLO DELL’ORARIO NELL’ERA 4.0 - GIUSEPPE DELLA ROCCA 24 2017 MTM EXPERIENCE NORD E SUD 26 11 | 2017 • LA SORPRESA AUTO 3
PREMESSA Sandro Trento, Direttore Fondazione Ergo 3 ottobre 2017, commento dI Sandro Trento alla Lectio Magistralis di Sergio Marchionne “LA SELF-DRIVING CAR RIVOLUZIONERÀ L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA E ANCHE LE CITTÀ. MOLTI NON COMPRERANNO PIÙ L'AUTO MA L'AFFITTERANNO PER LE ORE O I GIORNI NECESSARI. NON SERVIRANNO PIÙ I TANTI GARAGE E PARCHEGGI IN GIRO PER LA CITTÀ. CI SARANNO SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO CHE TI INVIERANNO A CASA LA SELF-DRIVING CAR, TU LA USERAI E POI MAGARI L'AUTO ANDRÀ DA UN ALTRO CLIENTE. IL NUMERO DI VEICOLI PRODOTTI SARANNO MOLTI DI MENO. DALL'AUTO COME BENE DI PROPRIETÀ SI PASSERÀ ALL'AUTO COME SERVIZIO DI TRASPORTO DA NOLEGGIARE. QUESTO AVRÀ UN IMPATTO SULLE SOCIETÀ DI ASSICURAZIONE, SULLE SCUOLE GUIDA, SUI BENZINAI, SULLE OFFICINE DI RIPARAZIONE, SUL MODO IN CUI I TRASPORTI SARANNO ORGANIZZATI. SARÀ UNA RIVOLUZIONE EPOCALE.” 4 www.fondazionergo.it www.fondazionergo.it
Premessa IL PERIODICO BELLAFACTORY FOCUS: EVOLUZIONE O RIVOLUZIONE EPOCALE? Q uesta è la domanda che ci siamo posti progettando questo numero del nostro periodi- DI COSA co, nato dall’osservazione dei grandi temi che si intersecano con l’industria dell’auto. Le sfide che il settore dell’automotive sta affrontando sono molteplici, si pensi alle opportunità e ai PARLIAMO rischi legati al mercato cinese, alle innovazioni sull’auto connessa, ai cambiamenti tecnologici e alla crescente attenzione all’efficienza energetica da parte dei governi, … quali saranno gli IN QUESTO impatti sulle famiglie e sul possesso di un bene di proprietà come l’auto, e ancora come si mo- dificheranno le città? La mobilità urbana? NUMERO Si pensi ai più recenti progetti di car sharing, alla diffusione di pratiche come Enjoy (ENI), già attive in molte città, quanto è distante ancora il self-driving? Come tutto ciò sta modificando e modificherà il settore dell’auto? Senza la presunzione di definire temi ancora così incerti, abbiamo cercato di mettere in fila alcuni elementi, attraverso interviste e approfondimenti, guardando alle produzioni, ai modelli organizzativi interni alle fabbriche, osservando il lavoro che cambia nei modi e nei tempi, pro- ponendovi alcune riflessioni di chi opera in questo campo e ha una visione e una panoramica sul lungo periodo nettamente chiara e a fuoco. Il nostro racconto inizia con una mappa che descrive in 20 infografiche gli elementi chiave che caratterizzano l’automotive italiano. Un settore che il Centro Studi di Confindustria ha definito nell’ultimo Rapporto sui Settori In- dustriali come quello “più importante per trainare la ripresa in Occidente nel periodo 2013-16”. “Le stime per il 2017 indicano che nel corso dell’ultimo anno, con la rilevante eccezione dell’I- talia, l’automotive ha passato il testimone della crescita in tutte le principali economie occi- dentali, registrando variazioni addirittura negative negli Stati Uniti, in Spagna e nel Regno Unito.” “In questo settore è ancora marcata la predominanza dei paesi avanzati” “Il primo produttore mondiale è ora la Cina.” Fino a quando l’auto rimarrà un bene di proprietà considerato necessario? Sergio Marchionne, Amministratore delegato di Fiat Chrysler Automobiles, durante la Lectio Magistralis tenuta recentemente, ha parlato molto di guida autonoma e di veicoli elettrici. Cambia il mercato, ma cambiano anche le produzioni: Andrea Signoretti, Ricercatore dell’U- niversità di Trento, descrive come stanno evolvendo i modelli organizzativi dei grandi gruppi industriali e quali sono le difficolta che incontrano le medie e piccole aziende dell’indotto. Diodato Pirone, giornalista de Il Messaggero, intervista per noi Marco Baldi, Responsabile Economia e Territorio del Censis, e ci racconta di un’indagine ancora inedita condotta per FCA a Melfi, con l’obiettivo di mappare il profilo degli operai Fiat e conoscerne il lavoro, le percezioni, ma con uno sguardo attento anche a quello che accade appena fuori dai cancelli della fabbrica. E poi ancora gli esiti della survey NEWSKILL 4.0 un po’ per capire come le attuali richieste in termini di abilità e skill si modificheranno nel breve e nel lungo periodo e un po’ per capire come sarà il lavoro operaio del futuro. Viene, inoltre, proposto un approfondimento del pro- fessor Giuseppe Della Rocca sul tema della timbratura, con un’analisi del fattore tempo nel contesto lavoro. 11 | 2017 • LA SORPRESA AUTO 5
L’AUTOMOTIVE ITALIANO INDUSTRIA 1. Ilspetto fatturato dell’automotive cresce nel 2015/2014 del 17,3% ri- all’1,2% della media nazionale e del 2% rispetto all’indu- 2. Fatturato regionale 4 industria automotive nel 2015 1,5% 8,2% 1 mld 10 stria manifatturiera 5,5 mld 50,9% 2,3% 7 + 17,3% 1 34,4 mld 1,5 mld 11,3% 2 7,6 mld 9 1,7% 7,1% 1,1 mld 5 4,8 mld 8 2% 3% 6 Valle D’Aosta: da 0 a 2 mld 1,3 mld 9,2% 68,6 miliardi € 53 mln € di fatturato 6,2 mld 3 2014 2015 7,8% dell’industria manifatturiera Basilicata: fatturato 885 miliardi quadruplicato 3. Trend di crescita. Variazione tendenziale positiva per i mesi di maggio e giugno 2017 rispetto al 2016 +20,3% +10,5% +17% +12,2% Ordinativi Fatturato mag. 16 mag. 17 giu. 16 giu. 17 mag. 16 mag. 17 giu. 16 giu. 17 4. L’automotive contribuisce con il 7% della produzione dell’industria manifatturiera (2015: 59,1 miliardi la pro- 5. Auto prodotte nel 2016 - EU duzione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi su 899 1.GERMANIA 2.SPAGNA 3.UK 7. ITALIA miliardi nell’industria manifatturiera – 3.131 miliardi la produzione dell’intera economia) 7% 5,7 mln 2,3 mln 1,7 mln 713.812 4.FRANCIA 5.REP. CECA 6.SLOVACCHIA 899 miliardi manifattura 59,1 miliardi 1,6 mln 1,3 mln 1 mln 6. L’automotive contribuisce con l’1,5% all’economia italiana con un valore aggiunto ai costi dei fattori al 2015 di circa 7. Il contributo dell’automotive rappresenta il 4,9% del mani- fatturiero in Italia. Nel 2015 rispetto al 2014 ha registrato 10,4 miliardi di euro una crescita del 12,8% (l’economia cresce in totale del 4% e il settore manifatturiero del 4,4%) +12,8% NOTE e FONTI _Automotive italiano - Settore ateco C29 Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi _Box 1,2,3,4,6, 7 - Fonte: elaborazione dati DWH Istat
DATO PER DATO 8. Ilmigliore settore “Fabbricazione di mezzi di trasporto” ottiene la performance con +8,2% (percentuale più alta nei settori manifatturieri) in riferimento ai tassi di crescita della + 8,2% produttività del lavoro del 2014 rispetto al 2013 (valore ag- giunto per ora lavorata) 9. Auto vendute nel 2016 - EU 10. Le spese di acquisto, uso e manutenzione autoveicoli in Italia è pari a 189 miliardi (11% PIL) +10 miliardi rispetto al 2016 (+0,3% del PIL) 11% PIL 189 miliardi LAVORO 11. Imprese attive nell’ automotive nel 2015 12. Glinifatturiero occupati dell’automotive rappresentano il 5% del ma- 389.317 Imprese 10% manifatturiere medieimprese 4% 170.455 occupati nel 2015 grandiimprese 57% 29% microimprese piccoleimprese 6% lavoratorei esterni o 94% addetti temporanei imprese 2.242 automotive - 98,6% è un lavoratore dipendente (157.900) - 1,4% è un lavoratore indipendente (2.246) 13. 43 startup innovative - settore automotive ita, nov. 2017 14. 23.762 € è lo stipendio medio di un operaio del settore automotive capitale capitale 1% in più rispetto al corrispettivo manifatturiero 5-10.000 € < 5.000 € 5% in più rispetto alla media generale 18 11 capitale capitale 9 3 50-100.000 € 23.762 € 23.568 € 22.700 € 10-50.000 € 2 capitale 100-250.000 € Stipendio medio NOTE e FONTI _Box.8 - “Fabbricazione mezzi di trasporto” comprende Fabbricazione di autoveicoli, rimorchi _Box 10 - Fonte: Promotor e semirimorchi (Ateco c29) e Fabbricazione di altri mezzi di trasporto (Ateco c30) _Box 11, 12 - Fonte: elaborazione dati DWH Istat _Box 8 - Fonte: elaborazione dati DWH Istat _Box 13 - Fonte: registro imprese Infocamere _Box9 - Fonte: dati OICA _Box 14 - Fonte: dati DWH Istat - Retribuzioni contrattuali di cassa per dipendente (base 2010)
INNOVAZIONE E RICERCA 15. Spesa in R&S in Italia, 2014 - 23,2 miliardi € 16. Investimenti fissi lordi in R&S, 2015 Istituzioni private Imprese no profit 3% 55% - 12 miliardi € 279,6 mld Italia > Università Manifatturiero 29% 70,8% - 8,7 miliardi € 57,2 mld manifatturiero 9,2 mld Fabbricazione mezzi di trasporto > Istituzioni pubbliche Fabbricazione auto 13% 1,7 miliardi € “Fabbricazione mezzi di trasporto” registra il più alto valore degli investimenti pari al 16 % del manifatturiero 17. Totale brevetti EU, 2016 - 4.166 nel 2016 contro 3.986 del 2015 (+4,5%) in tutti i settori 18. Big data. Nel 2016, il 9% delle imprese con almeno 10 ad- detti ha dichiarato di aver analizzato, nel corso dell’anno precedente grandi quantità di dati 3 3 3 +37,6% - + - 12% + 10 < @ 7 40,1% 2 7 4 3,8% 3,999999 5 rispetto al 2015 2/8 # 15 +x# # % 1 $ % $ @ < brevetti nel settore tecnologico dei trasporti 2016 7,1% MANIFATTURA Uso Big Data 9,4% FABB. MEZZI DI TRASPORTO Uso Big Data EXPORT 19. Migliori settori e posizione dell’Italia nella classifica mondiale, 2016 - mld € 20. Nel primo semestre 2017, aumentano le vendite di auto- veicoli, in particolare in Lazio e in Piemonte Posizione Export Saldo comm.le 2. Meccanica non elettronica 77,7 +48,3 3. Manufatti di base 43,9 +11,9 2. Mezzi di trasporto 40,1 +1,0 2. Altri manufatti 37,9 +14,4 LAZIO PIEMONTE + 226,9% + 40,5% 5. Alimenti confezionati 25,9 +5,1 NOTE e FONTI _Box.15 - Fonte: elaborazione dati DWH Istat - Spesa per la ricerca interna (intra-muros). La _Box.16 - Fonte: elaborazione dati DWH Istat spesa per attività di ricerca scientifica e sviluppo sperimentale (R&S) svolta da istituzioni pub- _Box 10 - Fonte: elaborazione dati International Trade Center, http://tradecompetitivenes- bliche, istituzioni private non profit, imprese e università con proprio personale e con proprie smap.intracen.org attrezzature _Box 19 - Fonte: dati ITC, International Trade Center _Box 15, 16, 18 - Nota: “Fabbricazione mezzi di trasporto” comprende Fabbricazione di auto- _Box 20 - Fonte: elaborazione dati DWH Istat veicoli, rimorchi e semirimorchi (Ateco c29) e Fabbricazione di altri mezzi di trasporto (Ateco c30) _Box 17 - Fonte: elaborazione dati EPO, European Patent Office - Il settore Trasporti copre tutti i tipi di tecnologie sul trasporto e i brevetti riguardano principalmente l’automotive
LE SFIDE DELL’AUTOMOTIVE SECONDO SERGIO MARCHIONNE COME E PERCHÈ L’AUTO CAMBIERÀ STRADA Estratti dalla Lectio magistralis di Sergio Marchionne – Amministratore Delegato di Fiat Chrysler Automobiles Il 2 ottobre 2017 presso il Polo Meccatro- “Nel corso degli ultimi 20-25 anni, la in modo combinato. E’ certamente più nica di Rovereto, Sergio Marchionne rice- quota di energia elettrica generata dallo utile concentrarsi sui miglioramenti dei ve la Laurea honoris causa in Ingegneria sfruttamento di fonti non rinnovabili è motori tradizionali e lavorare alla diffusio- meccatronica dall’Università di Trento. cresciuta di quasi 10 punti percentuali. ne di carburanti alternativi, soprattutto il La lectio magistralis da lui tenuta in La quantità di energia elettrica prodotta metano, che per la sua origine e le sue qua- quell’occasione presso l’Università di Tren- a livello globale è più che raddoppiata nel lità è oggi il più virtuoso e più pulito in ter- to è stata caratterizzata senza dubbio dal corso degli ultimi 15 anni, spingendo lo mini di emissioni.” suo solito pragmatismo. Gli spunti emersi sfruttamento dei combustibili fossili a li- dalle sue riflessioni sono molteplici sia velli allarmanti. Anche se l’elettrico – spes- La self-driving car per il futuro dell’auto che nello specifico so per ragioni politiche – viene presentato del gruppo FCA. come la soluzione che salverà il pianeta, la “I benefici che possono derivare realtà è ben diversa. sono moltissimi: in termini di si- Di cosa ha parlato? Di veicoli elettrici, di Già quattro anni fa, una ricerca svolta dalla curezza, riduzione del traffico e auto che si guidano da sole e del valore Norvegian University of Science and Tech- potenziale azzeramento degli in- del brand nel futuro del mercato dell’auto. nology sosteneva che le vetture elettriche cidenti causati da errore umano, costituiscono una minaccia ambientale oltre ad un nuovo livello di indi- I veicoli elettrici quasi doppia rispetto ai veicoli tradizionali, pendenza e di qualità della vita in termini di potenziale riscaldamento glo- per le persone anziane e disabili”. Parla di una sfida ambientale ma anche bale del pianeta. sociale perché legata alla coscienza col- Due gli approcci citati da Marchionne alla lettiva consapevole degli impatti della L’attuale livello di CO2 in atmosfera non è guida autonoma: «Il primo, che potremo dipendenza dal petrolio e delle emissioni mai stato così alto da 66 milioni di anni. Ci chiamare “evoluzionista”, prevede uno svi- di anidride carbonica. Ma dopo l’idroge- si aspetta che arrivi a circa mille parti per luppo progressivo della tecnologia, attra- no oramai passato di moda sarà davve- milione (ppm) entro il 2100. Un tale livello verso cinque livelli successivi. ro l’elettrico il futuro più concreto su cui di concentrazione di CO2 porterebbe alla L’altro, di tipo “rivoluzionario”, consiste in- puntare? scomparsa dei ghiacciai e all’aumento del vece nel saltare la progressione e lavorare Marchionne ha poi concentrato il suo in- livello del mare di 40 metri. da subito allo sviluppo di un sistema total- tervento sui cambiamenti tecnologici più mente autonomo. “Noi, in FCA, pensiamo significativi che vedremo nel prossimo Non voglio suonare apocalittico, ma la che il giusto approccio sia a metà strada.” futuro “Noi, in FCA stiamo lavorando su produzione di veicoli elettrici su larga scala tutte le diverse forme di auto elettrica: non farebbe che esacerbare la situazione. “Per questo, da una parte, stiamo lavo- dagli ibridi leggeri a 48 volt, agli ibridi rando sull’evoluzione delle tecnologie, per tradizionali, ai plug-in, ai sistemi total- Dobbiamo essere realisti. La auto elettri- tappe successive; dall’altra, siamo impe- mente elettrici.” che possono sembrare una meraviglia tec- gnati in un progetto rivoluzionario sulla nologica, soprattutto per abbattere i livelli guida autonoma insieme a Google. Quali sono gli impatti dei vei- di emissioni nei centri urbani, ma si tratta coli elettrici? di un’arma a doppio taglio. Da circa un anno, ingegneri di FCA e di Waymo, che è la società di Google dedica- “A livello globale, due-terzi dell’energia Forzare l’introduzione dell’elettrico su sca- ta alle vetture autonome, lavorano fianco elettrica deriva da fonti fossili. Il carbone, la globale, senza prima risolvere il proble- a fianco per integrare e sperimentare le che è il peggiore in termini di inquinamen- ma di come produrre l’energia da fonti pu- tecnologie a guida autonoma su una flot- to, pesa per circa il 40 per cento.” … lite e rinnovabili, rappresenta una minaccia ta di Chrysler Pacifica Hybrid. all’esistenza stessa del nostro pianeta. Nessuna sa esattamente quando appari- Le emissioni di un’auto elettri- ranno le prime auto che si guidano da sole ca, quando l’energia è prodot- Quella dell’elettrico è un’operazione che e quanto velocemente si diffonderanno. ta da combustibili fossili, nel- va fatta senza imposizioni di legge e Uno studio di Frost & Sullivan evidenzia la migliore delle ipotesi sono continuando nel frattempo a sfruttare i che, nel giro dei prossimi 7-8 anni, sulle equivalenti a un’auto a benzina. benefici delle altre tecnologie disponibili, strade di Europa e Stati Uniti, il numero di 10 www.fondazionergo.it
vetture con sistemi di guida parzialmente sviluppate meglio e più velocemente da Le opzioni per reagire non ci mancano. autonomi potrebbe raggiungere i sei mi- uno dei nuovi attori esterni.” Possiamo trasformarci in un’azienda del- lioni, mentre quelle totalmente autonome la Silicon Valley. sarebbero ancora sotto le 100.000 unità. “I nostri concorrenti non sono solo più gli altri costruttori, ma sono anche aziende Possiamo decidere quale livello di intera- McKinsey stima che la quota di veicoli esterne al settore che stanno adottando zione avere con gli “intrusi”. a guida autonoma possa arrivare anche formule del tutto nuove. Si sta aprendo fino al 15% del mercato nel 2030, se ver- una frontiera nuova e la transizione sarà Possiamo scommettere su uno dei nuovi ranno risolti i problemi legali e normativi, dolorosa per molti. attori, sperando di aver puntato sul caval- oltre che il nodo dei costi. lo giusto e non su quello che ci porta al Il più grande errore che possiamo com- fallimento. Possiamo scegliere la via del Noi crediamo che la guida autonoma sarà mettere è pensare che la storica capacità consolidamento e condividere competen- una realtà nel giro di un decennio e che i di sopravvivere del settore possa essere di ze, rischi e investimenti con un altro gran- sistemi avanzati di ausilio alla guida svol- qualche garanzia per il futuro.” de costruttore. Alcune di queste alterna- geranno un ruolo cruciale nel preparare tive non sono neppure praticabili. legislatori, consumatori e aziende per un “Ma se c’è una cosa chiara è che mondo in cui il controllo dell’auto sarà il cambiamento sta arrivando, Ma ve lo ho portate perché sono convinto passato nelle mani dell’auto stessa. rapidamente, in ogni angolo del che oggi, più che mai, dobbiamo rimanere settore. E sarà dirompente” aperti a tutto. Anche a inventarci da capo. L’insieme di queste due forze di innova- Non possiamo illuderci pensando di rim- zione – propulsione elettrica e guida au- Se nel mezzo di tutto ciò non rimania- piazzare i giganti tecnologici. tonoma – provocherà un cambio di para- mo consapevoli e flessibili, rischiamo di digma totale, che è destinato a cambiare svegliarci una mattina come Sherlock Ma dobbiamo essere pronti al nuovo, ad il volto dei trasporti come lo abbiamo Holmes e Watson e di accorgerci che la accoglierlo ed a trarne beneficio.n sempre inteso”. nostra tenda è sparita. Il brand - Esisterà ancora un va- Il testo integrale della Lectio magistralis è disponibile sul sito dell’Università di Trento lore associato al marchio e per- ché ai clienti dovrebbe importare? “Alcuni marchi, molto forti e altamente LA CURIOSITÀ: ELEMENTARE WATSON! specializzati, che rimarranno indenni o sa- ranno solo parzialmente toccati da questa rivoluzione. Sergio Marchionne inizia la sua lectio magistralis citando il più famoso detective al Per quanto ci riguarda, mi riferisco ad mondo Sherlock Holmes per dirci che siamo alle soglie di una rivoluzione nel mondo esempio ad Alfa Romeo e Maserati, la cui dei trasporti e che va affrontata tenendo i piedi ben ancorati a terra. identità è nell’esperienza stessa di guida. Penso anche a Jeep, che è un’icona dei “Sherlock Holmes e il Dottor Watson decidono di andare in campeggio. Piantano la fuoristrada ed è sempre stato associato ai tenda sotto le stelle e vanno a dormire. concetti di libertà e avventura. E penso, ovviamente, a Ferrari che vive del Nel mezzo della notte, Sherlock Holmes sveglia Watson e gli dice: “Watson, guarda il suono del motore e di qualcuno alla guida. cielo e dimmi cosa vedi”. Ma nel mercato di massa, il Watson risponde: “Vedo milioni e milioni di stelle”. marchio non sarà più così im- portante. E Sherlock Holmes: “E che cosa ne puoi dedurre?”. In una vettura elettrica, il valore aggiunto Watson riflette e gli dice: “Se ci sono milioni di stelle, e se anche solo alcune di esse del costruttore è relativo, dal momento hanno dei pianeti, allora è molto probabile che esistano altri pianeti come la Terra. E che acquista le batterie e i motori elettrici se esistono altri pianeti come la Terra, allora potrebbero esserci altre forme di vita”. da un fornitore esterno. E Sherlock Holmes: “Watson, sei un idiota. Vuol dire che qualcuno ci ha rubato la Allo stesso modo, in un’auto che si guida tenda”. da sola, il sistema di propulsione diventa abbastanza irrilevante. Arthur Conan Doyle, che ha creato Sherlock Holmes e la sottile arte della deduzione, In più, gli algoritmi che governano il pro- ci ha anche lasciato una grande lezione ricordandoci che “Non c’è nulla di più ambi- cesso di guida autonoma richiedono com- guo e ingannevole di un fatto ovvio”.” petenze che non fanno parte del “DNA” di un costruttore e, magari, possono essere 11 | 2017 • LA SORPRESA AUTO 11
INTERVISTA A MARCO BALDI (CENSIS), COORDINATORE DI UNA RICERCA SOCIOLOGICA SULLA RIVOLUZIONE DELLA FABBRICA FCA DI MELFI SE TI COCCOLO MI AMI, COME CAMBIA IL LAVORO IN UNA GRANDE FABBRICA DEL SUD Diodato Pirone N el 2017 cos’è una grande fabbrica d’auto? E oggi che razza di popolo è quello Dottor Baldi, che cosa l’ha colpita di più della fabbrica di Melfi? rivano direttamente in fabbrica senza passare per il magazzino, al “just in se- della fabbrica? Ciò che resta dei Cipputi Inizierei da un dato che molti non cono- quence” ovvero all’arrivo in linea dei italiani è davvero invisibile al resto della scono: nei suv che escono oggi da Melfi pezzi già nell’ordine programmato di società? E su che strada è avviata quella c’è una quota di lavoro maggiore rispetto montaggio. che un tempo era considerata un’aristo- a quella che c’era nelle utilitarie. L’insieme di questi meccanismi ha au- crazia di classe: la classe operaia Fiat? mentato la quota di lavoro per vettura. Come? Nell’era della digitalizzazione Sono tante le domande che si affollano 4.0 in fabbrica cresce la quota del Melfi ha potuto assumere perché è alla mente preparando l’intervista al so- lavoro? diventato uno stabilimento globale ciologo Marco Baldi, responsabile area Confermo. Per dirla in termini tecnici: è che lavora per quasi tutto il mondo e economia e territorio del Censis. aumentata l’applicazione di lavoro per in particolare per gli Stati Uniti. Sono Baldi, assieme ad un gruppo di colleghi ogni autovettura. Melfi si è riposizionata nate quattro squadre di lavoro che co- del Centro studi romano, ha condotto con i suv che hanno un valore intrinseco prono tre turni lungo la giornata con una ricerca sullo stabilimento Fiat di molto superiore rispetto alle auto più sem- un sistema complesso, capitano tre Melfi in Basilicata, commissionata dalla plici che ha prodotto per una ventina d’anni. giorni di riposo consecutivi ma anche multinazionale torinese, che ha prodot- vari sabati di lavoro. Come è stata ac- to un report di oltre 200 pagine tenuto Dunque essendo i suv auto più com- colta questa rivoluzione? per ora riservato. plesse e con maggior valore aggiunto Non abbiamo riscontrato livelli di malcon- parte di questo valore si è trasferito al tento alti sui turni. Anzi la gente si è orga- Obiettivo prioritario dell’indagine è stato lavoro? nizzata, in particolare i neoassunti, per quello di definire il profilo degli operai Mettiamola così: non si tratta solo di mag- utilizzare al meglio il tempo libero. Il vero Fiat in questa sorta di Mirafiori del Sud gior valore aggiunto ma anche di un colle- problema di Melfi è il pendolarismo ep- che dal 2014 è praticamente approdata gamento molto stretto della fabbrica al pure in pochi hanno cambiato residen- ad una seconda vita. mercato. Lo stabilimento è capace di sfor- za dopo l’assunzione avvicinandosi al nare molte versioni dello stesso modello e proprio posto di lavoro. Dopo vent’anni di produzione di utilita- questo crea una capacità di soddisfare la rie, essenzialmente per l’Italia, dal 2015 domanda che aggiunge valore al valore. Perché? Melfi assembla suv e crossover (Jeep Non a caso a Melfi il sistema produttivo Spesso i lavoratori preferiscono mante- Renegade e Fiat 500X) per tutto il mon- è passato dal just in time, i pezzi che ar- nere i legami costruiti nelle loro piccole do, ad eccezione di Brasile e Cina. comunità. L’operaio Fiat che abita in Ba- silicata, in Puglia o in Campania resta un Dopo anni di cassaintegrazione, la fab- privilegiato. Spesso coccolato in famiglia. brica è ora una delle più produttive d’Eu- ropa con circa 400.000 pezzi all’anno Privilegiato? (un suv al minuto H24 per sei giorni su Con i turni e i premi di produttività gli sti- sette, più una quota di Punto) e ha as- pendi degli operai di Melfi configurano, ri- sunto 1.800 operai ventenni e diplomati spetto alla media della regione e del Mez- che, per la prima volta nella storia della zogiorno, redditi di buon livello, che le Fiat, hanno affiancato 4.000 colleghi di famiglie hanno tutto l’interesse a difendere 40/50 anni con la terza media. mettendo in campo il loro a supporto dell’attività dei loro breadwinner. Un enorme caleidoscopio industriale e Gli indicatori collettivi della zona di Mel- sociologico nel cuore del Sud. fi, poi, hanno registrato quasi tutti dei Marco Baldi, CENSIS 12 www.fondazionergo.it
FCA MELFI miglioramenti: il pil e l’occupazione sono cresciuti. In questo contesto lavorare nel- la grande fabbrica significa collocarsi in un ceto sociale di buon livello. Un esempio dell’impatto sul sistema sociale? Nell’area di Melfi i tassi di divorzi sono più bassi di quelli medi della Basilicata. Con i nuovi modelli è cambiato molto il modo di lavorare. Cosa ne pensano gli operai? L’ossessione della fabbrica è il saving: l’ottimizzazione dei fattori produttivi. Si applica a tutto: l’acqua, l’energia, il tempo. I dipendenti sono spinti a contri- buire a questo sforzo con idee e suggeri- menti e anche con un certo livello di com- petizione interna. Tutto questo fa sì che le persone che la- vorano in fabbrica conoscano il valore cialmente in un’area del Mezzogiorno Perché una trasformazione così pro- di quello che producono. che non ha molti record nel suo carniere. fonda di una grande fabbrica e dell’e- Intorno alla rinascita della fabbrica poi si è sperienza di lavoro di migliaia di per- Risultato? mosso tutto il territorio: da un lato l’indot- sone non viene raccontata fuori dello Intanto fra i “padri” assunti negli anni No- to, dai fornitori di componentistica alle stabilimento? vanta e i “figli” (i nuovi arrivati) non si aziende di pulizie; dall’altro il sistema dei Difficile dirlo, la questione è complessa. sono creati attriti che pure potevano esse- trasporti locale ed extralocale, per il pendo- Fiat è da sempre un’azienda “sotto osser- re prevedibili. Ho visto team leader di 24 larismo delle maestranze e per la logistica. vazione” in Italia, in positivo e in negativo. anni coordinare serenamente squadre di Questo sia per il fatto di essere l’icona della cinquantenni. Il fatto è che nella fabbrica si Senza contare che l’impatto di Melfi arri- grande azienda manifatturiera in una paese respira una diffusa sensazione di orgo- va al porto di Civitavecchia ed alle na- fatto di piccole e piccolissime imprese, sia glio di stabilimento, non solo di gruppo. vi-bisarca che varcano l’oceano. Chi la- per la relazionalità della Fiat con il sistema vora a Melfi si sente al centro di una pubblico che ha fortemente caratterizzato i Tutti sono consapevoli che Melfi produce filiera lunga e importante. decenni scorsi. profitti e che a Melfi si concentra il 3/4% dei dipendenti del gruppo ma il 7/8% della E’ riemerso il vecchio orgoglio operaio E’ naturale che l’azienda abbia un riserbo produzione. Dunque Melfi è posizionata del saper fare? a parlare di sé, anche se la fabbrica di Mel- su un crinale strategico per FCA ma nel- Non direi che si tratti solo di orgoglio per il fi ha una sua apertura verso l’esterno (ad la fabbrica sanno che per non tornare agli proprio ruolo. A Melfi si respira responsa- esempio accoglie le scuole) finalizzata so- anni della cassaintegrazione non devono bilità. Qui la Fiat è riuscita a costruire un prattutto a mostrare l’eccellenza tecnolo- perdere il vantaggio acquisito. La cultura clima assai simile a quello che c’è in Vene- gica e organizzativa. del lavoro è molto cambiata. to o nel Nord-Est: lavoro e capitale colla- C’è poi anche un problema più ampio: no- borano in modo fecondo. nostante la forte presenza del manifattu- Come viene alimentato questo orgo- Non c’è solo coinvolgimento dei dipen- riero e la ripresa recente della produzione glio di stabilimento? denti, c’è una linea di condotta comune industriale, in particolare con l’export, Le linee di montaggio sono curate, le azienda/dipendente. nel Paese rimangono tracce di una stri- operazioni di lavoro sono filtrate da si- sciante cultura anti-industriale. stemi ergonomici. Se ti mettono sotto i In questo contesto che ruolo può ave- piedi un pavimento che assorbe e redistri- re il sindacato? Che errore bisogna evitare a Melfi? buisce il tuo peso corporeo perché devi la- In prospettiva è inevitabile che cambi, non Il rischio è di adagiarsi sugli allori. La cultu- vorare bene e non ammalarti, è chiaro che tanto per il just in sequence, quanto per ra che si respira in quella fabbrica ha bi- tu ti senti una risorsa. industry 4.0. Penso che sulla formazione sogno di una manutenzione certosina e e riqualificazione dei dipendenti si gio- di compiere un ulteriore salto di qualità. n Poi c’è l’analisi dei risultati: alcuni sono chi una partita fondamentale, rispetto migliori di quelli del benchmark, la Toyota. alla quale le due parti hanno tutto l’interes- Vivere nel Sud e battere i giapponesi se a collaborare in maniera evoluta pensan- non accade per caso: questo conta spe- do anche a nuovi modelli di intervento. 11 | 2017 • LA SORPRESA AUTO 13
LA PRODUZIONE LEAN I modelli organizzativi oggi adottati nelle grandi aziende trovano degli ostacoli culturali nelle PMI, ma le soluzioni sono a portata di mano 14 www.fondazionergo.it
LA PRODUZIONE SNELLA FUNZIONA SE TUTTI GLI STAKEHOLDERS CI CREDONO QUANDO NON BASTA LA LEAN Andrea Signoretti L a produzione snella, o lean pro- duction, rappresenta un sistema orga- Del resto, alcuni studi hanno evidenziato come le aziende che intraprendono un apertamente, tutti i manager e i lavoratori partecipano congiun- nizzativo che le imprese del settore processo di cambiamento in ottica lean tamente alle attività formative e auto dei paesi occidentali hanno inizia- siano chiamate ad impegnarsi profon- alla definizione delle modifiche to ad adottare nel corso degli anni ‘80 damente nel progetto al fine di portarlo da introdurre in risposta alla maggiore competitività a compimento e consolidarlo nel tempo. delle case produttrici giapponesi, e dei definite anche interrompendo il normale loro fornitori, che proprio grazie all’ap- Quali sono i fattori più impor- flusso di lavoro. In tal modo, il cambia- plicazione di tale modello risultavano in tanti che favoriscono una piena mento diviene profondo e nel contempo grado di offrire prodotti di maggior qua- attuazione di questo modello condiviso fra i diversi attori aziendali. lità a un minor prezzo. organizzativo? Un primo elemento è costituito dall’inve- In secondo luogo, la trasformazione or- Negli anni successivi, la lean production stitura al cambiamento da parte delle ganizzativa legata all’attuazione della si è progressivamente diffusa tra le case figure apicali di un’azienda, siano esse lean production dev’essere sostenuta da produttrici e tra i fornitori di maggiori di- rappresentate dal proprietario o dall’am- un’adeguata conoscenza di questo si- mensioni attraverso disegni organizzativi e ministratore delegato. stema organizzativo. Infatti, il modello gestionali sempre più sofisticati (basti pen- si compone di una serie di pratiche, di sare al sistema World Class Manufacturing Per esempio, in un’azienda impegnata tipo tecnico-produttivo e gestionale, che applicato da Fiat-Chrysler). nella produzione di impianti a gas me- richiedono importanti competenze per tano e Gpl, il management aveva iniziato essere applicate adeguatamente. Tant’è che oggi queste imprese monito- ad attuare alcune pratiche di lean pro- rano e comparano fra loro i propri stabi- duction, come la standardizzazione delle Implementare in modo appro- limenti in giro per il mondo anche sulla attività lavorative, che avevano portato a priato un kaizen, ovvero un’ base di precisi indicatori propri di questo significativi miglioramenti sul piano della attività di miglioramento conti- modello produttivo. Sotto questo profilo, produttività. nuo, richiede conoscenze speci- risulta interessante osservare come fiche ed è quindi opportuno in- L’amministratore delegato aveva quindi vestire nel loro sviluppo. all’eterogeneità dei contesti isti- dato il proprio benestare a queste iniziative tuzionali di regolazione delle re- in virtù dei buoni risultati prodotti, ma non Terzo, la convinzione delle imprese nel lazioni di lavoro si accompagni si era impegnato in prima persona per so- cogliere le opportunità offerte dalla lean l’implementazione di un unico stenere un cambiamento più complessivo. production risulta rafforzata nella misu- sistema organizzativo. ra in cui i miglioramenti di performance Ovvero, i responsabili aziendali dovevano associati all’applicazione del modello Nel corso della mia attività di ricerca in ritagliarsi autonomamente spazi di for- sono illustrati da altre aziende. ambito sia nazionale che internazionale, mazione e progetti di cambiamento legati ho potuto riscontrare come la produzio- alla lean production. Una situazione che Ciò vale soprattutto nel caso delle piccole ne snella abbia significativamente mi- non consentiva loro di spingersi verso imprese. In un’attività di studio che coin- gliorato la performance delle imprese una trasformazione più radicale, anche volgeva anche alcune aziende di piccole del settore automobilistico (e non solo) rispetto al ruolo da attribuire al personale dimensioni, inferiori alle 100 persone, del che l’hanno adottata, indipendentemen- operativo. Al contrario, settore automobilistico, il proprietario e i te dalle loro dimensioni. Tuttavia, soprat- suoi più stretti collaboratori erano consa- tutto al di fuori delle case produttrici e dei nelle imprese dove l’ammini- pevoli di non possedere una conoscenza fornitori di grandi dimensioni, ci sono an- stratore delegato o il proprieta- adeguata della lean production ma, nel cora molte aziende che non hanno colto rio credono nel progetto di cam- contempo, consideravano spesso tale si- quest’opportunità. biamento e lo sostengono stema non adatto per le proprie aziende. 11 | 2017 • LA SORPRESA AUTO 15
LA PRODUZIONE LEAN In questi casi, i proprietari avevano rivisto completamente la propria posizione una volta sentita l’esperienza vissuta da im- prenditori come loro, veicolata o meno dal le associazioni datoriali, che avevano con successo implementato il nuovo modello. LA LEAN EVOLUTA Un esempio interessante è relativo al proprietario di un’azienda di 10 persone attiva nella progettazione, realizzazione e commercializzazione di ravvivatori e cam- bio-elettrodi. Questo imprenditore era ve- Come ed in che modo evolvono i modelli organizzativi nelle fabbriche automotive? nuto a conoscenza della produzione snella Luciano Pero, docente di organizzazione del lavoro, al Politecnico di Milano, descrive il in un incontro con un ‘collega’, titolare di percorso tipico evolutivo delle aziende del contesto italiano in tre fasi tipiche. un’impresa di 15 dipendenti, che aveva da tempo iniziato il processo di trasformazio- Le tre fasi storiche dei sistemi di lean, come visto dal lato dei lavoratori, sono: ne organizzativa lean con ottimi risultati, 1. La prima lean in Italia è stata applicata con il principio del flusso teso, la riduzione anche grazie all’aiuto di consulenti esterni. dei magazzini, l’eliminazione delle attese delle lavorazioni, minor tempo di attraver- samento, presenza di isole di montaggio o linee flusso per una messa a flusso vera e L’imprenditore decise quindi di approfon- propria del sistema produttivo dire il tema e successivamente di iniziare il percorso di cambiamento, che nel tempo 2. La seconda fase invece, venuta successivamente, è quella della lotta allo spreco, gli ha consentito di migliorare in modo alle attività inutili ai guasti, alle microfermate delle macchine, della manutenzione significativo la performance aziendale predittiva e non solo quella su guasti utilizzando tecniche quali il one-piece- flow, l’organizzazione efficiente degli 3. Oggi, soprattutto nei grandi gruppi industriali, si può parlare di “lean evoluta”, spazi, il focus sui processi produttivi, la caratterizzata per la presenza di nuovi elementi: standardizzazione dei processi, ecc. - LA ROTAZIONE E I SUGGERIMENTI - la rotazione strutturata, non occasionale, formalizzata che favorisce il suggerimento La maggiore competitività con- - IL LAVORO IN TEAM FORMALIZZATO - caratterizzato dalla presenza di obiettivi, seguita era risultata così si- da un grado di autonomia ben definito ad esempio sulla distribuzione dei compiti, gnificativa che questo stesso sulle saturazioni, … imprenditore aveva successiva- - INDUSTRY 4.0 - uso diffuso delle nuove tecnologie 4.0 con ricerca di integrazione mente iniziato a svolgere egli e sinergia uomo - macchina stesso un ruolo di ‘promozione’ del modello presso altre azien- de della zona. Quarto, risulta cruciale comprendere come la produzione snella non sia esclu- sivamente un modello produttivo tecni- Di conseguenza, sono in grado di rico- l’importanza della formazione co-ingegneristico in quanto necessita di noscere errori e spazi di miglioramento Simili cambiamenti in termini di organiz- essere sostenuto da personale, anche che possono essere di grande utilità per zazione del lavoro richiedono l’implemen- operativo, coinvolto nelle attività azien- l’azienda, il cui compito diventa pertanto tazione di coerenti attività formative. dali e adeguatamente formato. quello di far emergere e valorizzare tali input nonché le competenze che queste La produzione snella, come detto, si Le ricerche mostrano come i migliori risul- persone possiedono. basa su tecniche che hanno contenuti tati vengano conseguiti quando le imprese precisi, che devono essere appresi anche decidono di valorizzare la conoscenza e il Ciò significa predisporre e utilizzare in dal personale per essere implementate contributo delle persone. Questo è ciò che modo constante strumenti di parteci- adeguatamente. Pertanto, mi è stato spiegato da numerosi impren- pazione diretta come cassette dei sug- ditori e dirigenti di imprese attive nel set- gerimenti, attività di miglioramento la conoscenza tacita del perso- tore dell’auto. continuo, ecc., nonché di progettare nale dev’essere integrata e ar- un’organizzazione del lavoro che as- ricchita da conoscenze più spe- I lavoratori/lavoratrici possiedono una co- segni maggiore autonomia e respon- cifiche e formali. noscenza profonda, spesso tacita in quan- sabilità a operai e operaie, delegando to non formalizzata e non codificata in sa- loro compiti di prima manutenzione e L’aspetto più importante da considerare peri scientifici o professionali, dei processi di controllo della qualità. per le imprese diventa, a questo punto, produttivi in cui operano. 16 www.fondazionergo.it
LA PRODUZIONE LEAN E IL COINVOLGIMENTO DEI LAVORATORI Ogni azienda adotta e fa suo un proprio modello organizzativo, che può avere nomi diversi come il WCM per FCA o Pirelli Production System per Pirelli e così via, sono sistemi lean in cui c’è un modello di miglioramento continuo struttu- rato con delle forme di coinvolgimento dei lavoratori basato su suggerimenti, su un sistema snello integrato, dove la gerarchia soprattutto ai bassi livelli è molto semplificata e spesso ci sono le figure del team leader e c’è una forma di coinvolgimento dei lavoratori o attraverso team o comunità di pratiche. Il settore automotive è oggi tra quelli in cui le aziende, soprattutto le grandi, ma trascinando anche le medie imprese dell’indotto, ha un elevato grado di innovazione nel modello di produzione che è sicuramente più evoluto del toyotismo e molto lontano dal fordismo, dove al lavoratore è chiesta più competenza e più partecipazione, molto vicino al paradigma dell’organizzazione che apprende e dove quindi le tecnologie 4.0 si sviluppano molto meglio. Questo, tra l’altro, è uno dei risultati ottenuti da una recente indagine CISL “Le tecnologie e il lavoro che cambia” condotto dal Laboratorio CISL Industria 4.0, in cui si dimostra che il settore della meccanica e dell’automotive rientrano tra le tipolo- gie di aziende oggi più innovative sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo. In particolare la ricerca fa emergere che “Più il sistema sociale è aperto al cambiamento e più l’innovazione sarà veloce”, infatti, si delinea in diversi settori una correlazione abbastanza evidente tra innovazione tecnologica, innovazione organizzativa e nuovi tipi di lavoro. Si tratta di due percorsi evolutivi collegati e che procedono con influssi reciproci. Tuttavia il rapporto non è lineare, né riconducibile a schemi troppo semplificati, come «prima la tecnologia e poi l’organizzazione» o viceversa. Al contrario, molti manager innovatori hanno dichiarato che l’applicazione delle nuove tecnologie è resa possibile ed è facilitata da «10 anni di sperimentazione di lean evoluta e di Wcm», oppure che la velocità del cambiamento non è determinata dalla difficoltà tecnica o dalla velocità di sviluppo delle macchine, ma piuttosto dal tempo di adattamento da parte del sistema organizzativo e sociale”. n capire come progettare attività formati- noscenza teorica rispetto alle tecniche di L’impegno delle figure apicali aziendali, ve che possano risultare effettivamente analisi e di problem-solving da applicare, una conoscenza adeguata del modello e utili e ripagare così il costo sostenuto in e di farli partecipare poi all’utilizzo pratico la valorizzazione del ruolo del personale termini di personale sottratto ai processi di tali tecniche nei processi produttivi re- operativo rappresentano alcuni aspetti di produttivi, visto che il costo dei corsi può ali all’interno delle proprie aziende, sotto grande importanza che possono favorire essere oggi coperto, perlomeno in buona la guida di esperti. una piena e duratura applicazione della parte, dai diversi fondi a disposizione. produzione snella in grado di far crescere Le tecniche vengono quindi la competitività aziendale. n Su questo punto le aziende che hanno spiegate e nello stesso tempo conseguito i migliori risultati nell’attua- applicate, cogliendone così il zione della produzione snella hanno le loro significato pratico e veden- idee chiare. done concretamente i risultati. Risulta necessaria un’integrazione tra formazione teorica e pratica, dove nes- Questi risultati tratti specificatamente suna dev’essere vista superiore all’altra dal settore auto testimoniano le oppor- sulla base di pregiudiziali ideologiche. tunità che l’implementazione della lean production offre alle aziende, e alcuni dei Le imprese hanno visto l’importanza di fattori più rilevanti che possono aiutare le fornire al personale una preliminare co- imprese nel processo di cambiamento. 11 | 2017 • LA SORPRESA AUTO 17
SE È FALSO CHE I ROBOT RUBANO IL LAVORO È VERO INVECE CHE LA TECNOLOGIA CAMBIA LE MANSIONI. MA IN CHE MODO CAMBIANO QUELLE DEL SETTORE AUTOMOTIVE? NEW SKILL 4.0 - INDAGINE SULLE COMPETENZE DEL FUTURO C ome molti altri settori dell’indu- stria manifatturiera, quello dell’auto- La richiesta di nuove skill riguarderà anche l’evoluzione degli ambienti di La survey New Skill 4.0 - metodologia motive italiano sta vivendo una fase di produzione, ovvero come il sistema or- Il Centro Studi di Fondazione Ergo ha passaggio, seguendo l’onda dell’Industry ganizzativo evolverà verso modelli di lean condotto, nei mesi di ottobre e novembre 4.0. Dal lato della domanda aumenta sempre più evoluta. 2017, una survey sul tema delle nuove la pressione per soddisfare le richieste competenze richieste per il settore au- del consumatore che chiede un prodot- La richiesta di nuove competenze sarà tomotive italiano, intervistando diverse to sempre più personalizzabile, quasi quindi definita anche da aspetti come: figure professionali qualificate (plant “sartoriale”. Questo dal punto di vista la modalità con la quale vengono prese manager, responsabili HR, specialisti di produttivo significa progettare una pro- le decisioni, la delega, il tipo di struttura produzione, dell’engineering e della sup- duzione che sia sempre più flessibile: gerarchica, il lavoro in team, la gestione ply chain). Le interviste, proposte sotto riducendo tempi e costi e accelerando del tempo e dello spazio, il grado di auto- forma di questionario, hanno coinvolto la velocità sul mercato con l’obiettivo nomia, il contenuto cognitivo e l’ambiente 4 plant produttivi del settore automotive ultimo di rimanere competitivi. fisico di lavoro. italiano per un totale di 38 interviste. Tra le sfide primarie che le aziende si tro- vano quindi ad affrontare vi è quella di sviluppare una forza lavoro in grado di adattarsi e di evolversi con i cambia- TABELLA 1 - SKILL DI BASE menti tecnologici. Il dato di fatto è che oggi queste competenze mancano nelle imprese italiane, mancano le professio- nalità e le skills adeguate ad affrontare questo cambiamento. L’indagine che qui viene presentata par- te da una premessa di fondo, ovvero che l’avvento della tecnologia non elimina il lavoro dell’uomo, ma sicuramente preve- de un cambio di competenze, quindi si è deciso di guardare alla carenza di compe- tenze globali, anche perchè oggi sono po- chi gli ingegneri sufficientemente qualifi- cati per progettare macchinari e software sofisticati usando le tecnologie emergenti. In un recente convegno, Luciano Pero evi- denzia come pochi production system possano fare affidamento interamente sui robot, anzi i manager e gli ingegneri che li progettano hanno bisogno del contributo intellettuale e partecipativo degli operai, per ottimizzare l’organizzazione interna. 18 www.fondazionergo.it
NEWSKILL 4.0 L’obiettivo del sondaggio è quello di fare il TABELLA 2 - NUOVE COMPETENZE 4.0 quadro delle nuove competenze Industry 4.0 specifiche del settore automotive ita- liano, ma anche, perché no, di indirizzare i giovani studenti, che nei prossimi anni vorranno scegliere un percorso formativo con reali sbocchi occupazionali. Cosa abbiamo chiesto? L’indagine del Centro Studi di Fondazione Ergo prende spunto elaborando la classi- ficazione delle skill come proposta dalla survey “Future of Jobs” da parte del WEF - World Economic Forum. In particolare la survey si divide in due parti distinte: la pri- ma parte vuole indagare come evolvono le attuali skill. Le competenze attuali di base possono essere classificate in 3 macroaree (tabel- la1): abilità (cognitive e fisiche), compe- tenze di base (di contenuto e analitiche), competenze trasversali (di sistema, re- lazionali, gestione delle risorse, abilità Queste nuove abilità non sostituiranno stria dell’automotive vedrà un aumento tecniche). L’indagine si concentra quindi quelle esistenti, ma è verosimile che sa- della domanda relativamente alle capaci- inizialmente su questo primo set di abilità ranno richieste oltre alle competenze im- tà di contenuto (79,8%), abilità cognitive e su come si modificherà la domanda di portanti nello scenario attuale. (79,6%), competenze relazionali (76,1%), queste da oggi al 2025. competenze di sistema (73,1%) e capacità Per questo la seconda parte dell’analisi si analitiche (68,4%). Le modifiche che subiranno gli ambienti focalizza su questo secondo set di abilità, di lavoro, con l’avvento della tecnologia prendendo sempre come riferimento ed Con l’adozione dell’automazione e dell’in- e di nuovi modelli organizzativi più evo- elaborando la proposta del WEF (tabella 2). telligenza artificiale, saranno invece elimi- luti porteranno a cambiamenti anche del nate attività che comportano abilità fisiche contenuto di lavoro, ne consegue che le Le skill di base – chi vince (riduzione pari al 55,3%), abilità tecniche richieste di competenze rispetto alle at- e chi perde (41,1%) e si ridurranno anche le capacità di tuali si modificheranno. Dall’indagine condotta emerge che l’indu- gestione delle risorse (32,9%) (grafico1). GRAFICO 1 - CAMBIAMENTO NELLA DOMANDA RELATIVA ALLE SKILL DI BASE SETTORE AUTOMOTIVE 2017 - 2025 79,6 15,8 79,8 68,4 73,1 76,1 51,3 50,0 28,9 55,3 15,8 8,9 41,1 31,6 32,9 25,0 18,3 16,4 20,2 4,0 5,6 1,9 ABILITÀ ABILITÀ COMPETENZE CAPACITÀ COMPETENZE COMPETENZE CAPACITÀ ABILITÀ COGNITIVE FISICHE CONTENUTO ANALITICHE SISTEMA RELAZIONALI GESTIONE TECNICHE RISORSE Aumentano Rimangono costanti Diminuiscono 11 | 2017 • LA SORPRESA AUTO 19
NEWSKILL 4.0 Tra le skill proposte in analisi, nel 2025 si TABELLA 3 - CLASSIFICA COMPETENZE DI BASE , CONFRONTO 2017-25 prevede una forte richiesta (tabella 4) in termini di conoscenze dell’ICT ma con un focus specifico sulle nuove applicazioni, software e tecnologie innovative 4.0. Sempre più lavoratori utilizzeranno di- spositivi come smartphone e tablet per la comunicazione e il funzionamento della macchina. E’ fondamentale quindi che ol- tre all’utilizzo se ne conoscano anche gli aspetti ICT. Molto interessante notare che al secondo posto, sono richieste nuove abilità perso- nali e relazionali più dell’analisi dei dati. Il lavoro di squadra sarà, come sta ini- ziando ad esserlo, sempre più centrale. I nuovi posti di lavoro richiederanno che i dipendenti entrino a far parte del pro- cesso di pianificazione e che vengano coinvolti in attività di ottimizzazione dei processi. Se queste competenze sono ritenute pri- Entrando nello specifico (tabella 3) delle sifica delle prime dieci la formazione e marie, si pensi come e quanto ciò non competenze analizzate emerge che l’orien- insegnamento ad altri. venga attualmente insegnato ai ragazzi tamento al cliente è, e resterà, un ele- Escono dalla classifica completamente nelle scuole. Sarà fondamentale concen- mento chiave e primario da considera- le abilità fisiche (destrezza e precisione trarsi anche sulle cosiddette soft skill, re tra le competenze relazionali anche manuale), questo anche a conferma della ovvero lavorare in gruppo, rispettare gli in un contesto produttivo come quello riduzione dei posti di lavoro monotoni orari, gli obiettivi, sono tutte competenze dell’automotive. ed ergonomici, tra le competenze di si- che ancora prima delle competenze speci- stema, l’analisi dei sistemi e dei processi fiche saranno tra gli strumenti abilitanti e Secondo i dati rilevati, si prevede che le e tra le capacità di gestione delle risorse, trasversali per molti lavori. attività lavorative vedranno un aumento la gestione delle persone e del tempo. nella richiesta di competenze di contenuto Rimane invece ancora secondaria la capa- in particolare un aumento dell’esigenza di Le nuove competenze: non solo cità di lavorare con i dati e di prendere de- alfabetizzazione informatica e ICT che nella industry 4.0, ma anche parteci- cisioni basate su questi, così come il know classifica delle skill richieste per il 2025 rag- pazione evoluta al modello or- tecnico (Capacità di utilizzare e interagire giunge il secondo posto. ganizzativo con computer e smart machine come i ro- Nel 2025 si prevede che un certo numero bot, i tablet etc.; Adattabilità e capacità di La domanda di abilità tecniche è predo- di competenze, che oggi non sono ancora cambiament; Gestione dei nuovi applica- minante, si pensi alle operazioni di riso- considerate significative lo diventeranno e tivi a supporto dei processi di produzio- luzione problemi e manutenzione (terza affiancheranno il set di skill e abilità di base, ne e relativa capacità di analisi; Gestione posizione) così come il controllo della viste in precedenza, senza necessariamente della comunicazione tra macchine e della qualità (quinta posizione) che nel primo sostituirle, ma integrandole. sicurezza informatica; Comprensione e caso rimangono costanti in classifica mentre nel secondo decrescono tra le pri- TABELLA 4 - CLASSIFICA NUOVE COMPETENZE 4.0, CONFRONTO 2020-25 orità ma ne aumenta la richiesta. Entrano nella classifica delle più richieste anche la programmazione e la progettazio- ne della tecnologia e della user experience (settimana e nona posizione). Il problem solving e la flessibilità cogniti- va sono tra le abilità cognitive che vedono un aumento nella richiesta. Se le compe- tenze relazionali rimangono importanti, nello specifico nella richiesta del coordi- namento con altri, esce invece dalla clas- 20 www.fondazionergo.it
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