Approvazione definitiva - Class action - E LA PROVINCIA DI SIRACUSA IN CIFRE - Confindustria Siracusa

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Approvazione definitiva - Class action - E LA PROVINCIA DI SIRACUSA IN CIFRE - Confindustria Siracusa
SIRACUSA

                   Class action –
Nota economica

                   Approvazione
                   definitiva
                        LA SICILIA
                            E
                 LA PROVINCIA DI SIRACUSA
                         IN CIFRE

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Approvazione definitiva - Class action - E LA PROVINCIA DI SIRACUSA IN CIFRE - Confindustria Siracusa
LA SICILIA
    E LA
    PROVINCIA
    DI SIRACUSA
    IN CIFRE

    Giugno 2019

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Approvazione definitiva - Class action - E LA PROVINCIA DI SIRACUSA IN CIFRE - Confindustria Siracusa
LA SICILIA E LA PROVINCIA DI SIRACUSA IN CIFRE

IL QUADRO MACROECONOMICO REGIONALE

Risultati economici                        pag. 3
Le imprese                                 pag. 3
Mercato del lavoro e declino demografico   pag. 4
Gli scambi con l’estero                    pag. 5

LA PROVINCIA DI SIRACUSA

Risultati economici                        pag. 6
Il mercato del Lavoro                      pag. 6
Gli scambi con l’estero                    pag. 7
Il Tessuto imprenditoriale                 pag. 7
La qualità delle vita                      pag. 7

TAVOLE STATISTICHE

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Approvazione definitiva - Class action - E LA PROVINCIA DI SIRACUSA IN CIFRE - Confindustria Siracusa
Il quadro macroeconomico regionale
I risultati economici

Nell’anno 2020, prima della crisi provocata dalla pandemia, la situazione economica regionale
presentava serie difficoltà a recuperare il ritardo accumulato tra il 2008 e il 2014 (-14,9% di PIL).

Il trend di ripresa avviatosi nel 2015 si è indebolito nel 2016, distanziando la Sicilia dalle altre regioni
del Mezzogiorno d’Italia. Distacco diventato più sensibile nel 2017 e nel 2018. Nel 2020 l’emergenza
sanitaria ha causato una contrazione di dimensioni mai rilevate dal dopoguerra a oggi. In base alle
stime di Banca d’Italia, nel 2020 il PIL regionale, si è ridotto dell’8,1 per cento (-8,9 per cento in Italia).

Le imprese

La crisi pandemica ha influito in maniera diffusa su tutti i settori dell'economia ma ne hanno
maggiormente risentito i comparti del commercio, turismo e ristorazione e intrattenimento, più
interessati dalla drastica diminuzione delle presenze turistiche.

Nell’industria e nelle costruzioni il calo della produzione si è concentrato nel secondo trimestre
dell’anno 2020, a causa del blocco delle attività non essenziali; la ripresa che si è manifestata nei mesi
successivi non è stata però in grado di compensare tale riduzione.

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Nei servizi la contrazione dell’attività ha interessato anche la seconda parte dell’anno, in connessione
con le limitazioni imposte a seguito della ripresa dei contagi nell’autunno del 2020.

Il turismo è stato particolarmente colpito registrando un drastico calo delle presenze turistiche (-
56%); la contrazione, più forte rispetto a quella media nazionale, è stata più marcata per la
componente straniera che ha mostrato una limitata capacità di ripresa nei mesi estivi, quando si era
verificato un allentamento delle restrizioni (vedi tavola statistica n°4.)

Il mercato del lavoro

Nella prima parte del 2020 il mercato del lavoro ha risentito del rallentamento dell'attività economica
e della sospensione di alcune attività non essenziali disposta per il contenimento della pandemia.
Le ricadute dell'emergenza sanitaria sull'andamento dell'occupazione sono state mitigate dall'ampio
ricorso alla Cassa integrazione guadagni (CIG) e dal blocco dei licenziamenti.

In base ai dati Istat sulla Rilevazione della forza di lavoro, l’occupazione è diminuita in media dell’1,1%
(quasi 15.000 persone in meno) a fronte di una riduzione del 2% nel Mezzogiorno. Dopo la drastica
diminuzione dei livelli occupazionali nel secondo trimestre, la ripresa delle attività nei mesi estivi e le
minori restrizioni adottate in autunno hanno permesso un parziale recupero del numero degli
occupati.

Il contributo più consistente al calo
dell’occupazione è pervenuto dal settore dei
servizi: il numero degli occupati è diminuito in
particolare per alberghi e ristoranti e nei servizi
collettivi e personali, comparti che sono stati
maggiormente interessati dagli effetti della crisi
pandemica.

Si è ridotto in misura maggiore il numero dei
lavoratori che svolgevano l’attività a tempo
pieno.

Nella media del 2020 il tasso di occupazione è
rimasto sostanzialmente stabile al 41,0 % (58,1
il dato italiano): il calo degli occupati è stato
controbilanciato      dalla     riduzione      della
popolazione residente in età lavorativa. ( vedi Tavola statistica n°1).
L’indicatore si è ridotto per i più giovani, in particolare nella classe tra i 25 e i 34 anni, per gli individui
in possesso del diploma e per le donne; in quest’ultimo caso è tornato ad ampliarsi il divario con gli
uomini.

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Gli scambi con l’estero
Nel 2020 le esportazioni di merci sono diminuite del 24,2 % a prezzi correnti, accentuando la dinamica
negativa dell’anno precedente (-11,9%). Le vendite di prodotti petroliferi, che hanno rappresentato il
44,5 per cento dell’export regionale, si sono contratte del 39,9 % in valore (del 12,1% in quantità), con
un calo più forte per il mercato UE. (vedi Tavole statistiche n. 5 e n. 6)
Nel resto dei settori le esportazioni sono diminuite del 4,3% (-8,9% in Italia).
La riduzione ha interessato tutti i principali comparti, nei quali la regione ha registrato quasi sempre
un andamento peggiore rispetto alla media nazionale.

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La provincia di Siracusa

I risultati economici

Secondo le stime Istat, nel 2020 l’emergenza sanitaria ha determinato una contrazione del PIL
provinciale di oltre il 9% rispetto al 2019.
Il calo del PIL ha interessato i settori produttivi con intensità diverse. I settori che più hanno
risentito della crisi sanitaria sono stati il comparto petrolifero e turistico.

In termini di valore aggiunto, nel 2020 le imprese industriali nel loro complesso (industria,
costruzioni industriali e Servizi alle imprese industriali) hanno contribuito con il 53% alla sua
formazione.

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Il mercato del lavoro

Sul lato del mercato del lavoro non si sono registrate ripercussioni consistenti, come invece è
avvenuto a livello regionale.
Nonostante le politiche di sostegno pubblico attraverso un ampio ricorso alle misure di
integrazione salariale in connessione con il blocco dei licenziamenti si è registrata una
contrazione del numero di occupati che ha interessato principalmente il settore turistico e del
commercio. Viceversa, nel settore industriale il livello occupazionale e delle retribuzioni dei
lavoratori dipendenti, rimanendo costante, ha fornito un contributo positivo all’incremento
del reddito disponibile delle famiglie siracusane.

Nel periodo di sospensione delle attività non essenziali, imposta durante il lockdown, tra il 26
marzo e il 3 maggio 2020, le imprese della provincia di Siracusa hanno lavorato e hanno
continuato a garantire un alto livello di occupazione.
Uno studio dell’ISTAT - che ha incrociato i dati a livello comunale su addetti e risultati
economici delle imprese incluse in settori “attivi” e “sospesi” - ha accertato che durante il
periodo del lockdown, nei comuni dell’area industriale oltre il 69% degli occupati ha
continuato a lavorare, grazie anche a due fermate per attività di manutenzione in due
stabilimenti della zona industriale.
Il Comune di Priolo Gargallo con l’82,3% di addetti nelle aziende aperte è risultata la 1° città
italiana, Melilli 22° con il 71,1% ed Augusta 41° con il 69,2%.

                          Fonte: Dati Istat 2020

Gli scambi con l’estero

Le esportazioni di merci sono diminuite, in valore, del 24%. Le vendite di prodotti petroliferi,
che rappresentano oltre l’85% dell’export provinciale, si sono ridotte del 40% in termini di
valore e del 15 % in termini di quantità esportate.

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Il tessuto imprenditoriale
Secondo i dati del registro della Camera di Commercio, al 31/12/2020 le imprese attive in
provincia di Siracusa sono 30.540 (+0,81% rispetto al 2019), mentre il saldo tra nuove iscritte
e cessate è stato pari a 242 unità in più.

La qualità della vita
Nel 2020 la qualità della vita degli abitanti della provincia di Siracusa si posiziona a livelli
modesti, analogamente a quanto è riscontrabile per le altre province della Sicilia.
Secondo l’indagine de “Il Sole 24 Ore – 31° Report sulla Qualità della Vita” la provincia di
Siracusa si posiziona alla 105° posizione tra le 107 province italiane per qualità di vita
espressa (meno 15 posizioni rispetto al 2019).
Siracusa, come tutte le località turistiche ha peggiorato la propria posizione (Rimini 36ª e
Ragusa 99ª hanno perso ben 19 posizioni ciascuna rispetto allo scorso anno ).

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Fonte: Elaborazione Ufficio Studi su dati “Il Sole 24 Ore – Classifica Qualità della Vita – dicembre 2020”.

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Tavole statistiche

1. Occupati e tasso di disoccupazione in Sicilia (2020)

2. Disoccupati e tasso di disoccupazione in Sicilia (2020)

3.   Forze lavoro e tasso di attività in Sicilia (2020)

4. Occupati in provincia di Siracusa per settore di attività economica (2019-2020)

5. Flussi Turistici nelle province Siciliane (2019- 2020)

6. Interscambio commerciale Sicilia –Mondo (2019-2020)

7. Principali prodotti esportati e importati (Sicilia 2019-2020)

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1. Occupati e tasso di disoccupazione in Sicilia (2020)

2. Disoccupati e tasso di disoccupazione in Sicilia (2020)

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3. Forze lavoro e tasso di attività in Sicilia (2020)

4. Occupati in provincia di Siracusa per settore di attività economica (2019-2020)

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5. Flussi Turistici nelle province Siciliane (2020)

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6. Interscambio commerciale Sicilia –Mondo (2019-2020)

7. Principali prodotti esportati e importati (Sicilia 2019-2020)

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