NOTIZIE - I NONNI INCONTRANO I BAMBINI - Domus Assistenza
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
ANNO 2020 N. 1 APRILE 2020 AUT. TRIBUNALE DI MODENA N°1717/04 DEL 04/09/04 DIR. RESP. GAETANO DE VINCO NOTIZIE SEGR. REDAZIONE GIADA PICILLO ART DIRECTOR ELISA BAVIERI FOTO PICILLO, SERVIZI DOMUS I NONNI INCONTRANO I BAMBINI
La cooperazione sociale è tra i settori più colpiti Il lavoro ai tempi del coronavirus di Gaetano De Vinco - Presidente Domus Assistenza Non vogliamo fare le vittime, né pretendere trattamenti di favore, ma bisogna che si sappia che la cooperazione sociale è uno dei settori dell’economia regionale che rischiano un pesante ridimensionamento a causa dell’emergenza sanitaria in corso e delle pur giuste iniziative assunte dalle autorità per contrastare il coronavirus. Innanzitutto voglio ringraziare tutto il personale di Domus Assistenza che, come già avvenuto in occasione del sisma 2012, anche in queste giornate complicate ha dimostrato attaccamento al lavoro, spirito di servizio nei confronti dei colleghi e utenti, disponibilità e professionalità. Nel momento in cui scrivo (venerdì 28 febbraio), nella nostra cooperativa sono 752 i lavoratori attualmente a riposo per la chiusura delle scuole e di altre strutture che erogano servizi alla persona. Pur parlando di un servizio pubblico paragonabile alla sanità e alla scuola statale, in questo caso i lavoratori non godono delle stesse tutele. Quindi educatori, assistenti sociali, insegnanti, operatori socio-sanitari, pedagogisti, psicologi, personale ausiliario, si trovano impossibilitati a lavorare e, di conseguenza, sono senza stipendio. Per questo abbiamo chiesto, tramite tutti i livelli di Confcooperative, certezze sull’attivazione della cassa integrazione per i lavoratori dei servizi sospesi, insieme alla garanzia che tale provvedimento ricomprenda anche le strutture chiuse per disposizioni locali e non solo ministeriali e regionali. Il tavolo permanente del Patto per il lavoro convocato dalla Regione Emilia-Romagna può essere la sede di confronto imprescindibile per condividere le azioni immediate da intraprendere per salvare intere filiere, a partire dalla cooperazione sociale. Sia chiaro, noi non licenziamo nessuno, ma va salvaguardata la continuità delle nostre attività, altrimenti rischia di sparire un pezzo importante non solo della nostra economia, ma dello stesso welfare. Confcooperative Emilia- Romagna ha presentato alla Regione alcune prime proposte, per le quali confidiamo in rapidi e positivi riscontri nell’interlocuzione avviata con il Governo, anche dalle centrali cooperative nazionali: attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga; richiesta di sospensione delle rate dei mutui per le imprese e proroga delle scadenze; sospensione del versamento di imposte, tasse e contributi previdenziali; proroga scadenze di gare pubbliche e concorsi; misure di sostegno alle imprese che registrano un crollo dei fatturati a causa di questa emergenza. Pur nel rispetto della salute pubblica, riteniamo che occorra ripristinare quanto prima il normale andamento delle attività, tornando a dare messaggi rassicuranti sia ai nostri cittadini che all’estero. Crediamo che occorra affrontare questa situazione con strumenti analoghi a quelli attivati in occasione del terremoto 2012, a partire dall’individuazione di un commissario straordinario che coincida con il presidente della Regione. Sommario pag. 4 pag. 5-6 pag. 7 Perché preferisco lavorare in Domus L’importanza della formazione Come affrontare cecità e ipovisione aziendale pag. 8 pag. 9 pag. 10-11 Un corso sulla stimolazione basale Bottura incontra i Pea del Cra aperte a bambini e ragazzi Muratori San Carlo pag. 12 pag. 13-14 pag. 17 I bikers regalano una carrozzina ai I bambini al centro Ed io avrò cura di te... nonni di Ravarino pag. 18 pag. 19 pag. 20 pag. 21 Accreditamento Il cambiamento non I cooperatori vogliono essere Il Cristo sfrattato ha trovato casa esame superato ci spaventa costruttori di bene comune 3
SANITÀ Un’infermiera racconta la sua esperienza personale Perché preferisco lavorare in Domus Dopo tre anni in ospedale, ha chiesto di tornare al Quadrifoglio di Erica Santosuosso L a mia esperienza in Domus è iniziata nel 2015, reparto. Lavorare con gli anziani colpiti da demenze subito dopo la laurea in infermieristica. Come mi ha dato soprattutto la possibilità di apprezzare nel accade sempre più spesso ai giovani infermieri, quotidiano un tipo di assistenza molto diverso dal ho ottenuto il mio primo incarico in una Casa solito, perché non si pone come obiettivo la guarigione residenza anziani: il Quadrifoglio di Carpi. Carica di dalla malattia, bensì mantenere il più a lungo possibile preconcetti sul ruolo dell’infermiere in Cra e incerta un’alta qualità della vita, nonostante difficoltà, su cosa aspettarmi da un contesto territoriale che paure, sofferenze. Essere in grado di accompagnare conoscevo poco, ho iniziato a lavorare per Domus, l’anziano attraverso le fasi finali della sua vita con coltivando però l’ambizione di approdare un giorno dignità e serenità richiede conoscenza della sua storia, in ospedale. Ho trascorso così i miei primi due anni valori, preferenze e abitudini, attenzione ai dettagli, alla Quadrifoglio, lavorando sodo e imparando rivalutazione continua dei suoi bisogni; processi che tanto, ma sempre nella convinzione che un giorno il vengono eseguiti in modo sistematico da tutte le mio percorso lavorativo mi avrebbe portata altrove. figure professionali, specialmente durante la stesura Quando ho avuto l’occasione di partecipare al mio periodica dei PAI (piani di assistenza individuale). primo concorso pubblico, Domus mi ha sostenuta Essere infermiere in Cra significa far parte integrante e incoraggiata; lo ha fatto di un team multiprofessionale anche quando ho rassegnato le nel quale ogni figura lavora in dimissioni, spinta dal desiderio modo diverso e specializzato di esplorare nuove realtà al raggiungimento degli stessi lavorative. Ciò che ha reso obiettivi. In questo modo unico il mio rapporto con la l’infermiere non si limita a cooperativa è stato il modo in svolgere attività e raccogliere cui siamo riuscite a tenere aperto risultati, ma diventa parte un canale di comunicazione della cura assieme alle altre che, tre anni più tardi, mi ha figure professionali. Un altro dato la sicurezza necessaria aspetto stimolante è la presa per chiedere di tornare. Infatti la mia scelta, che in carico dei caregivers e delle famiglie, che avviene qualcuno potrebbe giudicare “controcorrente”, è stata simultaneamente all’ingresso dell’anziano in Cra. abbandonare il tanto agognato “posto fisso pubblico” Gli affetti dell’ospite devono essere considerati elementi per tornare in un ambiente che rispecchiasse il mio essenziali della sua vita, quindi è necessario rilevare modo di pensare e vivere l’assistenza infermieristica. i bisogni della famiglia e promuovere una buona In ospedale ho avuto l’occasione di rimanere relazione che durerà a lungo. L’aspetto relazionale è nell’ambito delle cure alla persona anziana, fragile e sicuramente il più importante in Cra e, vista la grande colpita da demenze. Mi sono misurata con un modello autonomia dell’infermiere, è richiesta più di ogni altra di assistenza che ho scoperto non appartenere più cosa la capacità di proporsi all’anziano come punto alle mie aspirazioni professionali. Lavorare in Cra mi di riferimento e instaurare un rapporto di fiducia. piace perché mi ha insegnato a considerare l’anziano Lavorare con gli anziani non è sempre facile, ogni un insieme complesso di bisogni, valori, emozioni giorno pone sfide diverse che vanno al di là della pura e ricordi, non un semplice oggetto delle cure, come tecnica. Occorre spesso riflettere e forse è proprio troppo spesso ho visto accadere nella vita frenetica di questo che più mi piace del mio lavoro. 4
Perché Domus Assistenza investe tanto per il personale L’importanza della formazione aziendale La crescita personale e professionale dei soci crea valore per la cooperativa di Giorgia Rognoni - Responsabile formazione Domus Assistenza “L a cultura si mangia la strategia a La cultura aziendale non è statica o immutabile colazione”, affermava Peter Drucker, nel tempo: essa è anche espressione della società in celebre economista e saggista austriaco cui si sviluppa, deve evolvere con i mutamenti del scomparso nel 2005. Sono passati vent’anni, ma contesto sociale e dei sistemi di riferimento. questo detto resta tuttora molto attuale. La complessità che ci circonda richiede dinamicità e La cultura aziendale è una tematica sempre più flessibilità, il contributo e l’impegno di tutti. Essere centrale all’interno delle imprese: un’azienda può una cooperativa sociale significa condividere i avere la migliore strategia del mondo, ma se non valori più radicati della “nostra” storia di impresa, è ha una cultura giusta che la supporta non avrà fare insieme quei passi che permettono di mettere in successo. È un elemento chiave che, coinvolgendo pratica strategie di successo, coerenti e in linea sia con attività e competenze trasversali, sostenendo il gli obiettivi mutualistici propri della cooperazione, raggiungimento degli obiettivi e influenzando i sia con le richieste che arrivano dal mondo comportamenti quotidiani, rappresenta una vera esterno. Viviamo in un contesto socio-culturale e propria linea guida per le dinamiche aziendali. ed economico soggetto a notevoli cambiamenti. La cultura di un’organizzazione si forma nel Il momento storico che stiamo attraversando è tempo, attraverso la sua storia, i suoi valori, i riti spesso segnato da un senso di insicurezza dovuto ripetuti, le abitudini relazionali e la leadership a una minor coesione sociale, alla precarietà dei dei suoi fondatori. Il risultato è tanto evidente posti di lavoro, alla presenza di modelli culturali quanto intangibile, ma osservabile attraverso i spesso contrapposti, se non in aperto conflitto tra comportamenti abitualmente agiti nel contesto, il loro. Tutto questo determina una maggior labilità clima che si respira e l’ambiente che si costruisce. dei legami relazionali tra le persone e l’emergere Condividere vision e mission aziendali fa riferimento di nuove fragilità. Cambiano le domande e, di a un modus operandi etico e comportamentale che conseguenza, devono evolvere le risposte. I servizi non riserva vantaggi esclusivamente in termini si trovano così a dover pensare differenti modalità di obiettivi raggiungibili, bensì è essenziale per il di intervento che mettano al centro nuovi bisogni e miglioramento dell’engagement, ossia del grado di rinnovate richieste. coinvolgimento dei lavoratori, determinante per Questi mutamenti hanno un notevole impatto incrementare il benessere lavorativo che, a sua volta, anche per la nostra cooperativa a cui si chiede di influenza motivazione, performance e risultati. essere in grado di rinnovarsi, innovare, crescere, 5
mantenendo però sempre presenti quei principi Una definizione classica afferma che la formazione e valori che hanno fatto di Domus Assistenza una aziendale sia l’insieme delle “attività educative realtà solida e ben radicata da quasi 40 anni nel organizzate, che hanno la finalità principale territorio modenese. Per riuscire a mangiare la ed esplicita di produrre apprendimento per le strategia a colazione, prima di sedersi a tavola, è persone che operano nell’azienda e per l’azienda, necessario togliersi il cappello. Non è questione apprendimento indispensabile per conseguire di galateo, ma di cultura aziendale. È disponibilità risultati sempre migliori da parte di tutta e apertura al cambiamento, è superare l’illusione l’organizzazione” (Auteri, 2009). di essere arrivati o avere qualcosa da proteggere o, La formazione è perciò sia mezzo di allineamento peggio, da difendere. alla cultura aziendale, sia occasione di supporto La cultura che si mangia la strategia è quella che ai processi di cambiamento, di sostegno alla educa l’organizzazione a osservarsi con sguardo cultura organizzativa e rinforzo per le competenze sistemico. Ognuno all’interno della cooperativa ha necessarie a garantire la qualità dei servizi erogati. un cappello in testa, ossia dei ‘talenti’ da mettere a Domus Assistenza è particolarmente attenta alle disposizione, nel processo di creazione di valore e, necessità formative dei propri soci e investe notevoli proprio come i talenti di evangelica memoria, è da risorse per il loro sviluppo professionale, che trova valorizzare pensando al risultato finale che non può esplicitazione nel piano aziendale della formazione, che passare dall’equilibrio e dalla crescita sia della redatto partendo dai bisogni formativi espressi persona che dell’intero sistema. In quest’ottica la dagli operatori stessi. La cooperativa esplicita formazione diventa uno strumento fondamentale così, nell’importanza riconosciuta al confronto per Domus Assistenza per la creazione di valore: e all’accrescimento professionale e personale dei dotarsi di risorse umane più capaci e performanti propri soci, uno dei pilastri del proprio patto permette di operare in condizioni di efficacia ed associativo, mettendo a disposizione di tutti i efficienza sempre miglior. Promuovere, quindi, la lavoratori percorsi di aggiornamento di alto profilo crescita culturale delle persone è uno strumento qualitativo. di creazione di valore per la cooperativa stessa. 6
ASSISTENZA DISABILI Formazione per il personale educativo assistenziale Come affrontare cecità e ipovisione Il percorso verrà ripetuto anche nell’anno scolastico 2020-21 di Monia Morselli - Coordinatore settore handicap scuola Domus Assistenza S ta volgendo al termine uno tra i numerosi «Mettermi nei panni dei bambini durante le percorsi formativi proposti al personale simulazioni che abbiamo svolto mi ha permesso educativo assistenziale in forza presso la di capire meglio le loro difficoltà - aggiunge Kilic nostra cooperativa. Il percorso, dal titolo “Cecità Gulen, pea di UCS - Il percorso ha certamente e ipovisione”, nasce dall’esigenza di mettere in superato le mie aspettative». «È stato importante campo competenze più specifiche per rispondere per me partire dal livello diagnostico, per capire ai bisogni legati a deficit sensoriali sempre più in il funzionamento del ragazzo che seguo e, quindi, aumento. La maggior presenza di alunni certificati intervenire in maniera efficace – conclude Silvia con diagnosi di ipovisione presenti nelle scuole del Meschiari, pea di UTA – Si è rivelato illuminante nostro territorio ci ha richiesto l’approfondimento durante una riflessione necessaria circa il laboratorio informatico, il tipo di risposta educativa grazie al quale ho colto da dare a questi bisogni meglio il funzionamento così specifici e in crescente dei programmi informatici aumento. La cooperativa ha utilizzati dall’alunno che scelto di investire quindi in un seguo. È cieco e nella scuola percorso intensivo della durata in cui lavoro nessuno tra gli di 24 ore annue e dedicato a adulti di riferimento aveva un gruppo ristretto di colleghi. esperienze pregresse con La realizzazione dello stesso questo tipo di diagnosi; le ha visto la collaborazione tra riflessioni emerse durante Domus Assitenza e l’Istituto Garibaldi di Reggio la formazione e gli strumenti presentati sono Emilia, che ha messo a nostra disposizione esperti stati utili a tutto il gruppo di lavoro, grazie alla quali ortottisti, tiflopedagogisti, una psicomotricista, condivisione di strategie e buone prassi». Visto il una docente, un tecnico informatico e un formatore grande apprezzamento riscontrato dai partecipanti, di orientamento e mobilità. Gli appuntamenti il percorso verrà biennalizzato e proseguirà con formativi hanno previsto lezioni frontali, laboratori nuovi contenuti e approfondimenti nell’anno in piccolo gruppo, simulazioni, affrontando scolastico 2020-2021. tematiche inerenti al deficit visivo, relative strategie e strumenti d’inclusione, introduzione al linguaggio braille, presentazione di diversi strumenti informatici compensativi. Dal confronto con gli educatori partecipanti abbiamo raccolto commenti positivi. «Tutte le formazioni dovrebbero essere così - dice Manoela Merico, pea incaricata in una scuola di Fiorano Modenese - L’impegno che ci è stato richiesto è stato grande, ma un percorso formativo che prevede attività pratiche come questo ti consente di spendere meglio nel lavoro di tutti i giorni quanto acquisito. 7
Iniziativa formativa del settore handicap scuola Un corso sulla stimolazione basale Positivo il riscontro delle educatrici Domus coinvolte di Raffaella Uliani - Coordinatrice settore handicap scuola Domus Assistenza L a scorsa primavera Domus Assistenza ha preziosi suggerimenti del relatore, che ha studiato organizzato, in collaborazione con il CSH del in Germania questo metodo e lo ha esportato per distretto 7 di Castelfranco Emilia dell’Ausl farlo conoscere anche qui». Modena, un convegno sulla stimolazione basale. Nadia Bini, Pea alla primaria di San Cesario A seguito della richiesta da parte degli operatori «La formazione sulle tecniche di stimolazione di poter usufruire di un percorso più approfondito basale del dott. Scarpari ha confermato la mia idea su questa tematica e sulla volontà della cooperativa che attraverso la fisicità e il contatto si possano di fare un investimento in questa direzione al fine comunicare e trasmettere molte emozioni e input, avere educatori capaci di relazionarsi in modo soprattutto verso le persone che non hanno la parola proficuo anche con le persone con disabilità più e il movimento. La stimolazione basale diventa il gravi, a ottobre dello scorso anno si è avviato un filo conduttore per instaurare una relazione con chi corso. Il progetto formativo è pensato su due è affetto da gravi disabilità e permette loro di sentire anni scolastici, per un totale di 32 ore. Il percorso il proprio corpo e provare emozioni. intrapreso in questo primo anno con il dottor Luca Riesce a distoglierli dallo stato di vuoto in cui spesso Scarpari tratta il tema dell’autismo e dei disturbi si trovano, per questo credo che sia importante dispercettivi. Tre incontri hanno già avuto luogo, il utilizzarla con costanza e determinazione». quarto e ultimo si terrà in aprile. Il prossimo anno, Nella Casini, Pea alla primaria di Sassuolo invece, si lavorerà con la dott.ssa Teresa Wysocka «L’esperto utilizza una modalità di lavoro davvero sul tema della stimolazione basale con le disabilità stimolante. L’attività pratica a coppie, nella gravi. Durante gli incontri si alternano parti teoriche quale sperimentiamo sia il ruolo dell’utente che e pratiche, così da garantire una maggiore efficacia dell’educatore, ci ha reso consapevoli di come sia dell’apprendimento. Le impressioni registrate finora fondamentale l’intesa attraverso il contatto. sono molte positive, come confermano queste Un contatto fisico non casuale, ma che si avvale di un colleghe che stanno frequentando il corso. valido strumento, quello appunto della stimolazione Giorgia Gobbi, Pea alle secondarie di 2° di basale. Quindi ho percepito attraverso le prove Modena pratiche che la stimolazione sull’altro con le «Ritengo che il corso sulla stimolazione basale, mani non è mai casuale, ma è sempre un sentire, metodo di origine tedesca ormai diffuso anche in anzi un sentirsi (educatore utente). Credo che Italia, abbia fornito una valida chiave per entrare in sia indispensabile entrare in contatto con l’altro contatto con quei ragazzi che sembrano mettere un attraverso questo tipo di stimolazione affinché la muro tra loro e il mondo, ragazzi per lo più autistici persona con disabilità possa instaurare un rapporto oppure oppositivi. Attraverso approcci sensoriali di fiducia nei nostri confronti». come la sollecitazione della mano, la carezza, il tocco vibrante, il dottor Scarpari ci ha insegnato il modo di entrare nella loro sfera emotiva, aprire una porta al dialogo, partendo appunto da un’azione rilassante e rassicurante, calmando anche lo stato d’ansia qualora ci fosse. Attraverso esempi pratici fatti tra di noi operatori abbiamo toccato con mano l’esperienza sensoriale, con le dovute correzioni e i 8
Il celebre chef modenese ha parlato del suo impegno per i più deboli Bottura incontra i Pea del Muratori San Carlo È sempre super impegnato, eppure il 16 affiancare i partecipanti nell’acquisto dei prodotti gennaio lo chef pluristellato Massimo necessari presso i supermercati limitrofi alla scuola; Bottura ha trovato il tempo per partecipare procedere alla realizzazione di dolci e stuzzichini al progetto PCTO (percorsi competenze trasversali salati da condividere durante la ricreazione; far e orientamento) degli alunni della classe 5C del acquisire abilità manuali e corrette prassi igieniche. Liceo classico e linguistico Muratori San Carlo Infatti i ragazzi, oltre alle loro mani, devono di Modena. Bottura ha parlato del suo impegno lavare, pulire e riordinare gli utensili e le superfici per i più deboli, delle iniziative promosse a loro adoperate nella preparazione delle ricette. In questo favore, delle possibilità di integrazione e di lavoro, contesto, vengono così potenziate la socializzazione, realizzabili anche tramite l’aiuto del mondo del la condivisione, la collaborazione e soprattutto volontariato. L’impegno e la convinzione dello chef il rispetto per i tempi e le modalità dell’altro. In non traspaiono soltanto occasione degli eventi dalle sue parole, ma organizzati presso la anche da azioni concrete. scuola, il gruppo dell’aula È lui, infatti l’anima de Il risorse, composto da Tortellante, il laboratorio ragazzi, insegnanti di terapeutico–abilitativo sostegno, educatori, tutor, nel quale giovani e adulti e con il costante supporto nello spettro autistico della coordinatrice, imparano a produrre pasta partecipa attivamente fresca fatta a mano. Il progetto, avviato a gennaio per dar voce anche a coloro che spesso non ce 2016 e integrato da attività abilitative e formative l’hanno. Concretamente, il ricavato dei prodotti per migliorare le autonomie, si è dimostrato anche in vendita, realizzati durante il laboratorio di una buona pratica di inclusione, coinvolgendo tutta cucina, è necessario all’acquisto dei materiali utili la comunità modenese. Data l’occasione propizia, la ai ragazzi stessi. Lo chef Bottura, ammirando il coordinatrice del team di sostegno dell’istituto ha nostro entusiasmo e coinvolgimento, ha promesso invitato Bottura a fare una visita a sorpresa al gruppo di finanziare l’acquisto di preziose attrezzature per del laboratorio di cucina, intento alla preparazione facilitare e far progredire il nostro laboratorio. di biscotti da vendere durante l’imminente Notte dei Licei. Tale laboratorio - un progetto ormai decennale divenuto un punto di riferimento per i Il gruppo di sostegno ragazzi diversamente abili - si pone vari obiettivi: del Liceo Muratori – San Carlo 9
Progetti intergenerazionali in alcue strutture gestite dalla nostra cooperativa Cra aperte a bambini e ragazzi Lo scambio arricchisce umanamente sia i nostri residenti che i giovani ospiti T ra i tanti progetti di animazione, nelle Case per essere più bello e elegante; è arrivato in struttura residenze e centri diurni per anziani c’è con una cravatta del suo papà, girata ben tre volte l’incontro tra i nostri residenti e le giovani intorno al collo per non inciampare. Ai doni dei generazioni per momenti di scambio, testimonianza, piccoli gli anziani rispondono regalando il loro giochi e attività insieme. Per rendere la ricchezza tempo, il loro ascolto, la loro esperienza e il loro di queste occasioni di scambio intergenerazionale, sorriso. L’accoglienza è calorosa e premurosa allo abbiamo chiesto ad alcuni nostri animatori di stesso tempo. Livia è preoccupata per i bimbi che raccontarci le loro esperienze. sono venuti a piedi e «Avranno preso freddo, che Nella Casa residenza Pertini di Soliera uno non si ammalino: bisogna offrire loro un tè caldo e dei progetti più consolidati, iniziato nel 2011, ben zuccherato, che ha della sostanza». è “Natale a colori”. Al centro ci sono il dono e Anche nella Casa residenza Il Carpine di Carpi l’incontro. Bambini, insegnanti ed educatori viene sottolineata la volontà di rendere questa portano agli anziani doni immateriali (tempo e struttura un luogo di scambio e incontro tra creatività) indispensabili alla preparazione di regali generazioni. Non solo nel mese di dicembre, quando più tangibili, come addobbi, biglietti di auguri e le festività sono sempre ricordate, ma un po’ tutti i decorazioni, messi sull’albero di Natale, carrozzine giorni, affinché questo luogo di cura possa essere e deambulatori personali, oppure lasciati sui sempre una realtà aperta e accogliente. Sono presenti comodini delle stanze dei residenti. sette ragazzi scout che svolgono settimanalmente Quel dono prezioso, propaggine di chi lo ha il loro servizio; si alternano con altri ragazzi che, eseguito e regalato, lo si vuole sempre «Vicino al attraverso il progetto “Volo”, hanno la possibilità cuore» come afferma Bice, 92 anni, ospite della Cra. di frequentare questo servizio in alternanza a I bambini portano agli anziani festosità e allegria: periodi di sospensione dalla scuola. Accade poesie, canti e filastrocche. C’è anche chi, come spesso che qualcuno di loro decida di ritornare Luca (4 anni), per l’incontro con i bisnonni ha autonomamente al Carpine, perché l’esperienza gli voluto vestirsi in maniera diversa dal solito. Luca ha lasciato un segno positivo. Poi sono frequentatori ha chiesto alla sua mamma di mettersi una cravatta, abituali i bambini dell’asilo Zigo Zago (vicini di 10
casa), che da metà febbraio partecipano ad alcuni spunta un sorriso o scende una lacrima di gioia». incontri di pet therapy e interagiscono con i nostri La Casa residenza Ramazzini di Modena si è anziani. Vengono in struttura anche i bambini resa disponibile anche nell’anno scolastico 2019- che frequentano il catechismo nella parrocchia di 2020 ad accogliere studenti di terza superiore che Quartirolo e i ragazzi di alcune società sportive. frequentano varie scuole di Modena e svolgono il In occasione della Giornata della Memoria (27 percorso di alternanza scuola-lavoro per acquisire gennaio), una classe di 1^ media della scuola le competenze trasversali e l’orientamento. Sacro Cuore ha partecipato all’incontro con Paola, La presenza di studenti nelle edizioni passate è stata la sorella di una nostra anziana residente che ha per circa 3 mila ore annue complessive. Durante lo vissuto per tanti anni al Carpine. Sono figlie di stage i ragazzi svolgono attività ludico-ricreative, Odoardo Focherini, il carpigiano che in tempo di di relazione, socializzazione e stimolazione guerra ha salvato tanti ebrei sacrificando la propria cognitiva, con il supporto e la supervisione vita. È stato un incontro molto commovente sia per dell’animatrice. La finalità dello stage, in termini i nostri anziani, che si sono riconosciuti nelle parole di competenze trasversali, è acquisire la capacità di di Paola, sia per i ragazzi. Racconta l’animatrice. attivare una relazione interpersonale con anziani «È tangibile quanto la presenza dei bambini incida fragili o cognitivamente compromessi, basata sul sul buonumore dei nostri anziani. Di colpo chi è riconoscimento dell’altro quale persona che porta addormentato si sveglia, chi è taciturno parla. con sé nella memoria, conscia o inconscia, storie I commenti dei nostri anziani sono sempre positivi, ed esperienze da rispettare e dalle quali arricchirsi. anche se spesso si riducono a poche parole, ma i Al termine dello stage, ecco le considerazioni che loro sorrisi dicono di più». Questa, invece, è la alcuni studenti hanno consegnato agli anziani e agli testimonianza della giovane Eleonora al termine operatori: «Ho imparato tanto sulla vita. Lo scambio del suo servizio al Carpine: «Cari anziani, questi di sorrisi coi residenti rimarrà per sempre nel mio cinque giorni assieme a voi sono arrivati alla fine, cuore»; «Portare gioia ai residenti ha riempito di purtroppo. Grazie per avermi accolta a braccia gioia prima di tutto me stessa». Sarebbero tante altre aperte, grazie per avermi fatta sorridere, grazie per le testimonianze dei progetti intergenerazionali avermi fatta emozionare, grazie per tutto, davvero! all’interno delle nostre strutture, perché l’impegno Siete tutte persone stupende, mi mancherete tanto, e l’attenzione dei nostri operatori sono molto alti, perché dentro di me, ognuno di voi mi ha lasciato insieme a quello di educatori, insegnanti, familiari, qualcosa, qualcosa di stupendo e indescrivibile; tutti consapevoli che lo scambio tra persone di spero di avere lasciato anche io qualcosa a voi. diverse generazioni è insieme cura affettuosa e Grazie a voi ho capito la forza che possono avere solidaristica. Siamo tutti certi che l’incontro che si certe persone, ho capito che i miei nonni me li realizza diventa un passaparola attraverso il quale devo godere finché li ho, ho capito che non serve trasmettere la positività e la vitalità che continuano tanto per essere contenti, ma basta un semplice a palpitare anche nell’età avanzata. C’è vita che vuole abbraccio e far capire che una persona c’è, e essere condivisa. 11
Befana speciale alla Cra di Ravarino I bikers regalano una carrozzina ai nonni È stata un’Epifania che non dimenticheranno facilmente quella trascorsa il 6 gennaio dagli ospiti della Casa residenza anziani Carlo Alberto Dalla Chiesa di Ravarino. Al posto della Befana, infatti, si sono presentati i motociclisti del Crusaders Bikers Group Modena, del Lowlanders MC Modena e del Modena Lowside Lowlanders MC, che hanno donato alla struttura una carrozzina polifunzionale dotata del sistema anti decubito. Erano presenti la responsabile della Cra di Ravarino Elisabetta Galli e la fisioterapista Veronica Beltrami. L’ occasione è stata resa ancora più gioiosa per la concomitante festa di compleanno di tre ospiti. La struttura assiste persone con grave disabilità acquisita Cra Castelfranco più bella con le foto del territorio S ono state offerte dalla Proloco di quattro utenti temporanei per progetti di Castelfranco e dal Fotoclub Studio’s 983 sollievo, riabilitazione e terminalità, due ospiti di Manzolino le fotografie che arredano privati. Oltre ai sei infermieri, che garantiscono le pareti della Cra (Casa residenza anziani) ad un’assistenza infermieristico 24 ore su 24, vi Alta Intensità Assistenziale che si trova nella lavorano dieci operatori socio-sanitari, una Casa della Salute di Castelfranco Emilia. Il responsabile attività sanitarie, un coordinatore, progetto fotografico, dedicato a persone e luoghi un terapista della riabilitazione e una terapista del territorio, è stato presentato nei mesi scorsi occupazionale. «Questa struttura si distingue agli amministratori locali, famiglie degli ospiti rispetto ad altre presenti a Castelfranco per e associazioni di volontariato. È stato lanciato il modello di assistenza agli anziani affetti da anche un concorso di idee per dare un nome gravi malattie e disabilità – spiega Cecilia Luppi, alla struttura che, gestita dal dicembre 2014 da responsabile settore anziani Cra e centri diurni Domus Assistenza di Modena, può accogliere di Domus Assistenza - I familiari dei nostri 22 persone non autosufficienti residenti nei ospiti apprezzano l’umanità e professionalità sei Comuni dell’Unione del Sorbara: sedici dell’equipe di lavoro. Nel prossimo futuro ospiti definitivi (tra cui anche cosiddetti Gda, vogliamo intensificare la collaborazione con il cioè persone con grave disabilità acquisita), volontariato e associazionismo». 12
EDUCATIVO I servizi educativi tra cambiamenti sociali e famigliari I bambini al centro Tra marzo e aprile sono aperte le iscrizioni ai quattro nidi gestiti dalla nostra cooperativa di Cristina Chiari - Responsabile settore educativo Domus Assistenza I nidi d’infanzia hanno ormai più di mezzo crescita cognitiva, emotiva, sociale, relazionale dei secolo di vita. Proprio quest’anno diversi bambini e delle bambine; si affiancano alle famiglie Comuni della nostra regione hanno festeggiato nell’educazione dei figli e le sostengono in caso di i 50 anni di apertura dei primi nidi sul territorio difficoltà; co-evolvono in relazione alla comunità nazionale. Al pari dell’essere umano anche il educante di cui fanno parte per costruire una sistema educativo, proprio in quanto essere vivente, buona cultura dell’infanzia e diffonderne il valore. vive una sua vita ecologicamente intrecciata L’infanzia, infatti, è un bene pubblico (di tutti), nelle vite di altri (Bateson). I cambiamenti che oltre che di ciascuno. Se inizialmente i servizi i nidi d’infanzia hanno attraversato durante di nido nascevano per consentire alle donne questo mezzo secolo sono andati di pari passo (oltre che agli uomini) di partecipare al mercato e hanno contribuito al mutamento sociale e del lavoro e contribuire al miglioramento della politico del territorio, unitamente a quello del situazione socio-economica della propria famiglia ruolo della donna e della famiglia. I servizi e del proprio paese, oggi costituiscono le basi per educativi, così come li conosciamo oggi, favorire lo sviluppo di competenze utili al successo assolvono diverse funzioni sociali organizzate su educativo e professionale nell’intero corso della più livelli (individuale, interpersonale, familiare, propria vita. I servizi educativi per la prima comunitario). Accompagnano e sostengono la infanzia rappresentano un’importante risorsa per 13
ridurre le differenze e promuovere l’uguaglianza sociale, anche in senso longitudinale. Molti studi, infatti, mostrano l’importanza, accanto al ruolo cruciale della famiglia, di esperienze educative precoci (con particolare riferimento alla fascia 0-3 anni) in contesti educativi diversi da quelli familiari, a patto che questi abbiano requisiti di alta qualità. Il lavoro dell’educatore nei servizi educativi ha un valore psico-sociale, perché orientato costantemente e quotidianamente a costruire contesti plurimi per favorire molteplici apprendimenti. A un livello individuale cerca di portare i bambini oltre le capacità acquisite muovendosi all’interno di una zona grigia composta di competenze in potenza e di vincoli di apprendimento in atto; a un livello interpersonale coltiva i valori della comunicazione rispettosa e sia da un punto di vista economico, sia nelle apre i bambini a esplorare un ventaglio complesso necessità di cura ed educative (E. Pavolini, A. di strategie di fronteggiamento delle frustrazioni Rosina, C. Saraceno). che, inevitabilmente, il contatto con l’altro dispone; È importante in proposito che i servizi ripongano nuovamente lo sguardo al futuro delle famiglie di oggi e sul concetto di genitorialità. Essa esprime un concetto che non ha a che fare con l’essere genitori reali, ma con uno spazio autonomo e pieno di ambivalenze che fa parte della vita di ogni persona in ogni momento della propria vita; una funzione complessa e polimorfa che riguarda la capacità di prendersi cura, proteggere, accompagnare, regolare, con-tenere sé stessi e l’altro, prevedere, cooperare, riconoscere e riconoscersi, significare, sintonizzarsi, inter-dipendere, trasmettere, porre innanzi ai mondi sconosciuti ma desiderati, e avere il coraggio di percorrerli. È la base stessa del sul piano familiare si pone in affiancamento ai concetto di esplorazione nella sicurezza, il cuore genitori cercando insieme una gestione diffusa del fare educativo, che dovrebbe essere rimesso al e responsabile della funzione genitoriale e li centro dei bambini, con i bambini, poiché saranno accompagna nel leggere e interpretare i sensi i genitori di domani. dei mondi dei bambini e il proprio ruolo; infine, ponendosi come luoghi di sapere educativo che abitano attivamente i territori che li ospitano, promuovono un sapere collettivo intorno ai diritti del fanciullo e all’importanza di percorsi formativi qualitativamente alti per la crescita delle nuove generazioni. La storia dei servizi educativi, centrata sul bambino e sul riconoscere le sue scoperte e consentirne delle nuove, non sempre riesce a stare al passo con una moltitudine di famiglie eterogenee e con la velocità dei cambiamenti contemporanei. Infatti le famiglie sono sempre più in difficoltà nel pensare di transitare alla genitorialità: molti genitori sentono di non ricevere un sostegno adeguato nella responsabilità di crescere un figlio 14
E. Pavolini, A. Rosina, C. Saraceno, Un’alleanza educativa, 19-11-2019, sito www.lavoce.info/archives G. Bateson (1976) Verso un’ecologia della mente, trad. it, Adelphi - Istat, 2019 Contributi economici per le famiglie Nell’ambito degli interventi normativi a sostegno del reddito delle famiglie, sono ridotte o azzerate le rette per i nidi (comprese sezioni primavera per bambini dai 24 a 36 mesi di età) e tutti i servizi integrativi per la prima infanzia, pubblici e privati convenzionati con i Comuni, per i bimbi da 0 a 3 anni. È il nuovo welfare targato Emilia- Romagna per poter garantire i contributi già da settembre, con l’avvio dell’anno educativo. La riduzione delle rette dei nidi, rivolta a nuclei familiari con un Isee massimo di 26 mila euro, comporterà un risparmio medio di circa mille euro l’anno per ogni bambino iscritto. A questo si aggiunge il contributo Inps per il pagamento di rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati, anche non convenzionati, di minori affetti da gravi patologie croniche, L’articolo 1, comma 343, legge 27 dicembre 2019 n. 160, ha elevato l’importo del buono a fino a un massimo di 3 mila euro sulla base dell’Isee minorenni, in corso di validità, riferito al minore per cui è richiesta la prestazione. Il premio è corrisposto direttamente dall’Inps su domanda del genitore. Infine, anche per il servizio di centro estivo, tendenzialmente organizzato nel mese di luglio, la Regione Emilia-Romagna tramite ente locale riconosce un indennizzo fino a un massimo di 85 euro settimanali alle famiglie aventi richiedenti aventi diritto. I nostri nidi Domus Assistenza fa parte del sistema integrato dei servizi educativi del territorio modenese, sia con servizi nido d’infanzia che con servizi integrativi (spazi bambini e spazi bambini e famiglie). Le iscrizioni ai nidi d‘infanzia sono previste nei mesi di marzo e aprile e accolgono i bambini dai 9 ai 36 mesi. Gli open day dei nidi si svolgono nel mese di marzo. Nido Cittadella - si trova in una zona adiacente al centro storico di Modena, in continuità con la scuola d‘infanzia S. Antonio (situata nello stesso 15
edificio e gestita sempre da Domus Assistenza); il Nido S. M. Canossa - ubicato a Saliceta San tema dell’accoglienza e integrazione tra elementi Giuliano (Modena) e aggregato a una scuola naturali e spazi interni, oltre che la presenza di d’infanzia immersa nel verde, sta strutturando atelier realizzata in spazi dedicati, rappresentano un percorso educativo che fonda la sue radici alcuni dei suoi elementi distintivi. nell’educazione all’aria aperta e all’eco-sostenibilità come valori e principi educativi. Nido E. Giovanardi - situato a Cittanova (Modena) fa parte di un polo scolastico 0-6 anni a Oltre a questi Domus Assistenza gestisce spazi per ispirazione montessoriana. Spazi, tempi e modalità piccolissimi (0-12 mesi con accompagnamento di accoglienza accolgono tale modello pedagogico di un adulto di riferimento), spazi bambino (12- e lo arricchiscono con la possibilità di trascorrere 36 mesi), nidi d’infanzia (9-36 mesi) e sezioni molti momenti ad di fuori della struttura nel parco primavera (24-36 mesi) nella zona montana, della scuola. in particolare a Serramazzoni, Pavullo, Sestola, Fanano, Pievepelago. Nido Don Franchini - situato a Magreta di Formigine, fa parte di un polo 0-6 anni che vede al suo interno una sezione sperimentale 2-6 anni (nata a seguito della legge nazionale 107) di ispirazione montessoriana e una scuola d’infanzia; carattere distintivo di tale complesso scolastico è il tema della continuità e intersezione, oltre che del forte e virtuoso rapporto con il territorio. 16
La scuola ha il compito di formare i più piccoli alla socialità Ed io avrò cura di te… I bambini del polo scolastico Don Franchini hanno realizzato biglietti natalizi per i pazienti del Policlinico di Lucrezia Chirico - Coordinatrice pedagogica settore educativo e culturale. Parliamo spesso dei servizi educativi come comunità educanti in cui i doni di ciascuno vengono messi a disposizione del gruppo. La scuola per tutti coloro che la abitano è potenzialmente un luogo generativo dove fioriscono delle cose straordinarie. E una di queste cose straordinarie è stata realizzata qualche mese fa in una delle scuole gestite dal settore educativo della nostra cooperativa. Domus Assistenza, infatti, ha con piacere deciso di aderire a un progetto, intitolato “La magia dei colori”, promosso dal Policlinico di Modena, che ha coinvolto il polo scolastico Don Franchini a Magreta di Formigine (gestito dalla nostra cooperativa) e altre “T due scuole (la scuola dell’infanzia Madonna della i solleverò dalle paure e dalle ipocondrie, Neve di Corlo e una scuola di Fiorano). Il progetto ha dai turbamenti che per tua natura coinvolto i bambini che hanno realizzato dei biglietti normalmente attirerai. Ti proteggerò augurali natalizi che sono stati consegnati nelle dagli errori e dagli sbalzi d’umore, ti guarirò da giornate del 23 e 24 dicembre ai pazienti ricoverati in tutte le malattie, perché sei un essere speciale ed io ospedale. La proposta è stata accolta con entusiasmo avrò cura di te” (dalla canzone La Cura di Franco dai bambini che in quell’occasione hanno potuto Battiato). Ho voluto iniziare l’articolo con queste realizzare qualcosa di bello per chi in quel momento parole tratte da una delle più belle canzoni di Franco era meno fortunato di loro. Questo per noi è stato Battiato per parlarvi di un aspetto che noi viviamo importante per consolidare sempre più una rete quotidianamente con i bambini all’interno delle tra pubblico e privato e saremo contenti anche in nostre scuole: il prendersi cura di se stessi e degli altri. futuro di portare avanti delle collaborazioni, anche Lo dichiarano anche le indicazioni nazionali per il coinvolgendo le altre scuole dell’infanzia gestite dalla curricolo delle scuole dell’infanzia: “Lo studente, nostra cooperativa presenti sul territorio modenese. quindi anche il bambino, è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, etici, spirituali, religiosi, relazionali, corporei”. Ritengo che i servizi educativi e, più in generale la scuola, da questo punto di vista abbiano una grande responsabilità: non solo pensare a dei contesti in cui venga offerta al bambino la possibilità di apprendere saperi e competenze. Questo perché il bambino è “intero”, è fatto di corpo, di testa, di cuore, quindi ha bisogno di tutti quegli strumenti che favoriscono uno sviluppo armonico della sua personalità. La scuola ha il compito di formare i bambini alla socialità che è anche legata alla diversità intesa su più livelli: la disabilità, la fragilità, lo stato sociale 17
ASSISTENZA ANZIANI Domus Assistenza possiede tutti i requisiti di qualità previsti dalla normativa Accreditamento: esame superato Alle tante gratificazioni sul campo, si uniscono le positive valutazioni degli ispettori di Nicola Marino - Responsabile settore anziani Domus Assistenza C ’è chi ha portato lo spumante, chi ha offerto coinvolgessero tutti gli oltre 800 operatori dei servizi. un aperitivo a tutto il suo staff; chi ha dato L’altro importante aspetto che questa occasione ha lettura dei verbali delle commissioni d’esame messo in rilievo è la cura per la qualità del servizio. a tutti gli operatori o ai parenti. Insomma, la gioia di Ogni singola attività è stata in questi anni analizzata aver superato brillantemente le verifiche è esplosa per diventare la più ottimale possibile, e poi messa un po’ dappertutto. E a giusta ragione. Stiamo per iscritto in procedure operative che fossero parlando dei servizi che Domus Assistenza gestisce in questo modo immediatamente verificabili. È in regime di accreditamento: 21 tra case residenza stata l’occasione per codificare la nostra cultura e centri diurni per anziani, servizi domiciliari, aziendale, farla diventare patrimonio trasmissibile residenze e diurni per la disabilità. a tutti gli operatori. Si tratta complessivamente di oltre 500 posti letto È diventata, inoltre, una grande opportunità per e più di un migliaio di persone non autosufficienti riflettere sul senso delle nostre azioni e costruire assistite a domicilio. Il 31 dicembre 2019 era infatti in modo strategico dei servizi completamente fissata la scadenza dei contratti, dopo i primi anni orientati al benessere dei nostri utenti. Negli ultimi di avvio dell’accreditamento in Emilia-Romagna. mesi, questo modo di lavorare è stato ulteriormente Per poter ottenere la continuazione di questo messo a punto, e le visite ispettive hanno di fatto rapporto per altri tre o cinque anni, era necessario certificato la validità e il valore di quanto svolto. dimostrare di possedere tutti i requisiti di qualità Abbiamo raggiunto una tappa importante, quindi, previsti dalla normativa. Dall’inizio dell’anno 2019 che ha confermato la bontà del percorso intrapreso si è pertanto avviato un percorso di revisione e dalla cooperativa anni fa, cioè quello di vivere la aggiornamento delle attività rispetto agli oltre 120 nuova normativa non come mero adempimento requisiti di qualità che la normativa richiede. Si è burocratico, ma come occasione per applicare trattato innanzitutto di un percorso fortemente modelli di qualità a tutti i servizi. Il cambiamento partecipato. A partire dagli uffici di settore, culturale verso servizi completamente orientati attraverso una “cabina di regia” costituita insieme alle persone che assistiamo è oramai avviato, ai coordinatori, si è provveduto a coinvolgere in alimentato soprattutto dalla consapevolezza e dalla primis le équipe di coordinamento di ogni servizio, motivazione di tanti operatori che in questi anni per poi avviare gruppi di lavoro e incontri che hanno potuto crescere, insieme ai propri servizi. 18
Domus Assistenza di fronte a nuove sfide Il cambiamento non ci spaventa La nostra cooperativa è chiamata a progredire insieme a utenti, famiglie e istituzioni N ell’analisi dei problemi riguardanti e migliorare. Dal punto di vista educativo ogni i processi lavorativi, l’attenzione alle cambiamento va dunque gestito sia in termini dinamiche relative alla gestione del rassicuratori e tranquillizzanti che di stimolo, cambiamento hanno da sempre rappresentato nell’analisi delle occasioni che si presentano. Da uno degli argomenti principali. Questi fenomeni anni, sia nei centri che nei servizi della cooperativa sono infatti connaturati alla condizione umana, si lavora proprio per aiutare utenti e famiglie onnipresenti in ogni contesto lavorativo, a prescindere all’interno di questo doppio binario, calmierante le dal tipo di organizzazione o realtà istituzionale. In angosce e le ansie e pronto ad afferrare le chances tali studi è nel tempo emersa, e in maniera sempre emergenti. Questi processi non riguardano però più significativa, la consapevolezza che non bastasse soltanto utenti e famiglie, ma anche le istituzioni più appellarsi alle teorie a disposizione, ma che con le quali Domus Assistenza lavora, sia pubbliche fosse piuttosto necessario integrare saperi che nel che private, e riguarda anche la cooperativa nel tempo si sono scissi in ambiti differenti, filosofici, suo insieme, quale organizzazione di persone che antropologici, sociologici, psicologici, relativi alle lavorano insieme, chiamate a “operare” in un tempo neuroscienze, ecc. Questo perché ogni cambiamento “liquido”, metamorfico, in continua trasformazione, non è mai limitato a un che ha fatto dell’incertezza settore definito, ma abbraccia e del cambiamento le sue l’intero essere umano nella maschere più efficaci. Come sua realtà psicofisica e nella un liquido che assume ogni sua pluridimensionalità forma, allo stesso modo i e storicità soggettive, fenomeni sociali odierni non gruppali, sociali in senso sono infatti circoscrivibili o lato. Muovendosi le strutture predeterminabili all’interno precedenti sulle quali gli di confini precisi, ma esseri umani fondano le loro investono e invadono aree rassicurazioni profonde, il cambiamento mette in molto distanti tra loro, con una rapidità mai osservata moto e in maniera radicale angosce arcaiche e paure prima. Per questa ragione il modello cooperativo di ancestrali relative alla rovina e alla distruzione, ma Domus Assistenza sembra particolarmente in grado anche energie nuove, nuove visuali prospettiche, di muoversi in maniera efficace in tali ambiti, sia per nuove integrazioni di saperi, la creatività, l’apertura la flessibilità della sua realtà organizzativa, sia per la verso considerazioni e territori dello scibile sinora sua capacità di lavorare insieme, in maniera cioè al mai pensati o affrontati. Il cambiamento è parte contempo autorassicuratoria e stimolante, sia infine integrante della vita di ognuno. Sovente lo si per la conoscenza della materia, costruitasi proprio considera come una perdita, una rinuncia o un in quasi quarant’anni di gestione di fenomeni e rimettere in discussione valori, consuetudini, punti processi consimili. Il percorso costruito sinora con di vista, esperienze; altresì viene identificato come utenti, famiglie e istituzioni può essere consolidato la separazione da uno status quo rassicurante e ora più che mai nella qualità delle relazioni interne, rassicuratorio, divenuto “spazio sicuro“ all’interno nel saper fare squadra, nel conseguimento delle del quale si possono rappresentare diverse parti buone pratiche cooperative, a collettiva difesa del di Sé. Viceversa il pensare al cambiamento, come lavoro comune, dei valori dello stare insieme e del occasione di crescita e maturazione, i cui attori buon operare con e per gli altri. principali (individui, istituzioni e/o organizzazioni) possono divenire l’elemento determinante di Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire un processo evolutivo, permette di progredire nel mondo. (Mahatma Gandhi) 19
Carlo Piccinini confermato presidente di Confcooperative Modena «I cooperatori vogliono essere costruttori di bene comune» A Modena la cooperazione sociale si conferma tra i settori più innovativi L ’imprenditore agricolo Carlo Piccinini, vice presidente della Cantina di Carpi e Sorbara, è stato confermato presidente di Confcooperative Modena. È stato eletto al termine dell’assemblea congressuale che, presieduta dal presidente di Domus Assistenza Gaetano De Vinco, si è svolta il 17 febbraio all’azienda agricola Leonardi a Magreta di Formigine. Piccinini, che era stato eletto la prima volta il 15 gennaio 2016, resterà in carica per i prossimi quattro anni. «La cooperazione tradizionale (agroalimentare e produzione e lavoro) È positivo, vuol dire che si sta bene e si vive a lungo, sta soffrendo, mentre è più in salute quella dei servizi ma la longevità è un altro aspetto con cui fare i conti, alla persona e alle imprese», ha detto il presidente di perché gli anziani hanno bisogno di assistenza e Confcooperative Modena tracciando un quadro in cura. Lo stesso discorso vale per gli alunni disabili chiaroscuro delle 187 cooperative aderenti, che hanno che, avverte l’Istat, sono in costante crescita negli 33 mila soci, danno lavoro a 5 mila persone (per due ultimi dieci anni nelle scuole italiane: 91 mila in terzi donne) e fatturano complessivamente quasi 700 più. Ebbene, chi c’è in prima fila ad assistere, curare, milioni di euro. «La cooperazione sociale è ormai integrare gli anziani, disabili e altre fasce di persone divenuto il nostro fiore all’occhiello – ha affermato fragili? Le nostre cooperative sociali, che non si - Lo dimostrano innanzitutto i numeri: tra le nostre limitano più a gestire pezzi di welfare appaltati aderenti, è sociale il 30% dalle amministrazioni delle cooperative, che pubbliche, ma co- sono prime per numero di progettano interventi e addetti e soci e seconde per servizi, investono risorse fatturato. Considerando proprie e realizzano che le cooperative sociali strutture complesse, come nascono per rispondere case residenze per anziani ai bisogni delle persone, e centri per disabili». sono radicate sul territorio È la sussidiarietà, di cui ha e non esportano, siamo di parlato anche il presidente fronte a un caso di scuola. della Regione Emilia- Sottolineo soprattutto la capacità delle cooperative Romagna Stefano Bonaccini. «I Comuni da soli sociali di leggere in anticipo i bisogni delle nostre non ce la fanno, devono gestire meno e controllare di comunità e rispondervi. Prendiamo, ad esempio, il più. Chi meglio di voi può garantire questi servizi?», problema dell’invecchiamento della popolazione. ha detto all’assemblea di Confcooperative Modena Dopo il Giappone, l’Italia è il secondo Paese più elogiando la cooperazione, cresciuta più di tutti in vecchio al mondo, dove ci sono 35 anziani ogni 100 regione negli ultimi cinque anni, sia per numero di bambini. In Italia sono 169, in Emilia-Romagna ci imprese che di occupati, la grande maggioranza dei sono 180 anziani ogni 100 bambini. Significa che quali assunti a tempo indeterminato. siamo una delle regioni più vecchie al mondo. 20
Puoi anche leggere