NOTIZIE - I NONNI INCONTRANO I BAMBINI - Domus Assistenza

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NOTIZIE - I NONNI INCONTRANO I BAMBINI - Domus Assistenza
ANNO 2020           N. 1
                     APRILE 2020
               AUT. TRIBUNALE DI MODENA
                N°1717/04 DEL 04/09/04

              DIR. RESP. GAETANO DE VINCO

NOTIZIE      SEGR. REDAZIONE GIADA PICILLO

              ART DIRECTOR ELISA BAVIERI

              FOTO PICILLO, SERVIZI DOMUS

I NONNI
INCONTRANO
I BAMBINI
NOTIZIE - I NONNI INCONTRANO I BAMBINI - Domus Assistenza
NOTIZIE - I NONNI INCONTRANO I BAMBINI - Domus Assistenza
La cooperazione sociale è tra i settori più colpiti
Il lavoro ai tempi del coronavirus
di Gaetano De Vinco - Presidente Domus Assistenza
Non vogliamo fare le vittime, né pretendere trattamenti di favore, ma bisogna che si sappia che la
cooperazione sociale è uno dei settori dell’economia regionale che rischiano un pesante ridimensionamento
a causa dell’emergenza sanitaria in corso e delle pur giuste iniziative assunte dalle autorità per contrastare il
coronavirus. Innanzitutto voglio ringraziare tutto il personale di Domus Assistenza che, come già avvenuto
in occasione del sisma 2012, anche in queste giornate complicate ha dimostrato attaccamento al lavoro,
spirito di servizio nei confronti dei colleghi e utenti, disponibilità e professionalità. Nel momento in cui
scrivo (venerdì 28 febbraio), nella nostra cooperativa sono 752 i lavoratori attualmente a riposo per la
chiusura delle scuole e di altre strutture che erogano servizi alla persona. Pur parlando di un servizio pubblico
paragonabile alla sanità e alla scuola statale, in questo caso i lavoratori non godono delle stesse tutele. Quindi
educatori, assistenti sociali, insegnanti, operatori socio-sanitari, pedagogisti, psicologi, personale ausiliario,
si trovano impossibilitati a lavorare e, di conseguenza, sono senza stipendio. Per questo abbiamo chiesto,
tramite tutti i livelli di Confcooperative, certezze sull’attivazione della cassa integrazione per i lavoratori
dei servizi sospesi, insieme alla garanzia che tale provvedimento ricomprenda anche le strutture chiuse per
disposizioni locali e non solo ministeriali e regionali. Il tavolo permanente del Patto per il lavoro convocato
dalla Regione Emilia-Romagna può essere la sede di confronto imprescindibile per condividere le azioni
immediate da intraprendere per salvare intere filiere, a partire dalla cooperazione sociale. Sia chiaro, noi
non licenziamo nessuno, ma va salvaguardata la continuità delle nostre attività, altrimenti rischia di sparire
un pezzo importante non solo della nostra economia, ma dello stesso welfare. Confcooperative Emilia-
Romagna ha presentato alla Regione alcune prime proposte, per le quali confidiamo in rapidi e positivi
riscontri nell’interlocuzione avviata con il Governo, anche dalle centrali cooperative nazionali: attivazione
degli ammortizzatori sociali in deroga; richiesta di sospensione delle rate dei mutui per le imprese e proroga
delle scadenze; sospensione del versamento di imposte, tasse e contributi previdenziali; proroga scadenze
di gare pubbliche e concorsi; misure di sostegno alle imprese che registrano un crollo dei fatturati a causa
di questa emergenza. Pur nel rispetto della salute pubblica, riteniamo che occorra ripristinare quanto
prima il normale andamento delle attività, tornando a dare messaggi rassicuranti sia ai nostri cittadini
che all’estero. Crediamo che occorra affrontare questa situazione con strumenti analoghi a quelli attivati in
occasione del terremoto 2012, a partire dall’individuazione di un commissario straordinario che coincida
con il presidente della Regione.

Sommario
pag. 4                                     pag. 5-6                                    pag. 7
Perché preferisco lavorare in Domus        L’importanza della formazione               Come affrontare cecità e ipovisione
                                           aziendale

pag. 8                                     pag. 9                                      pag. 10-11
Un corso sulla stimolazione basale         Bottura incontra i Pea del                  Cra aperte a bambini e ragazzi
                                           Muratori San Carlo

pag. 12                                    pag. 13-14                                  pag. 17
I bikers regalano una carrozzina ai        I bambini al centro                         Ed io avrò cura di te...
nonni di Ravarino

pag. 18                        pag. 19                  pag. 20                        pag. 21
Accreditamento                 Il cambiamento non       I cooperatori vogliono essere Il Cristo sfrattato ha trovato casa
esame superato                 ci spaventa              costruttori di bene comune
                                                                                                                             3
NOTIZIE - I NONNI INCONTRANO I BAMBINI - Domus Assistenza
SANITÀ

    Un’infermiera racconta la sua esperienza personale
    Perché preferisco lavorare in Domus
    Dopo tre anni in ospedale, ha chiesto di tornare al Quadrifoglio

    di Erica Santosuosso

L
           a mia esperienza in Domus è iniziata nel 2015,     reparto. Lavorare con gli anziani colpiti da demenze
           subito dopo la laurea in infermieristica. Come     mi ha dato soprattutto la possibilità di apprezzare nel
           accade sempre più spesso ai giovani infermieri,    quotidiano un tipo di assistenza molto diverso dal
    ho ottenuto il mio primo incarico in una Casa             solito, perché non si pone come obiettivo la guarigione
    residenza anziani: il Quadrifoglio di Carpi. Carica di    dalla malattia, bensì mantenere il più a lungo possibile
    preconcetti sul ruolo dell’infermiere in Cra e incerta    un’alta qualità della vita, nonostante difficoltà,
    su cosa aspettarmi da un contesto territoriale che        paure, sofferenze. Essere in grado di accompagnare
    conoscevo poco, ho iniziato a lavorare per Domus,         l’anziano attraverso le fasi finali della sua vita con
    coltivando però l’ambizione di approdare un giorno        dignità e serenità richiede conoscenza della sua storia,
    in ospedale. Ho trascorso così i miei primi due anni      valori, preferenze e abitudini, attenzione ai dettagli,
    alla Quadrifoglio, lavorando sodo e imparando             rivalutazione continua dei suoi bisogni; processi che
    tanto, ma sempre nella convinzione che un giorno il       vengono eseguiti in modo sistematico da tutte le
    mio percorso lavorativo mi avrebbe portata altrove.       figure professionali, specialmente durante la stesura
    Quando ho avuto l’occasione di partecipare al mio         periodica dei PAI (piani di assistenza individuale).
    primo concorso pubblico, Domus mi ha sostenuta            Essere infermiere in Cra significa far parte integrante
    e incoraggiata; lo ha fatto                                                         di un team multiprofessionale
    anche quando ho rassegnato le                                                       nel quale ogni figura lavora in
    dimissioni, spinta dal desiderio                                                    modo diverso e specializzato
    di esplorare nuove realtà                                                           al raggiungimento degli stessi
    lavorative. Ciò che ha reso                                                         obiettivi. In questo modo
    unico il mio rapporto con la                                                        l’infermiere non si limita a
    cooperativa è stato il modo in                                                      svolgere attività e raccogliere
    cui siamo riuscite a tenere aperto                                                  risultati, ma diventa parte
    un canale di comunicazione                                                          della cura assieme alle altre
    che, tre anni più tardi, mi ha                                                      figure professionali. Un altro
    dato la sicurezza necessaria                                                        aspetto stimolante è la presa
    per chiedere di tornare. Infatti la mia scelta, che       in carico dei caregivers e delle famiglie, che avviene
    qualcuno potrebbe giudicare “controcorrente”, è stata     simultaneamente all’ingresso dell’anziano in Cra.
    abbandonare il tanto agognato “posto fisso pubblico”      Gli affetti dell’ospite devono essere considerati elementi
    per tornare in un ambiente che rispecchiasse il mio       essenziali della sua vita, quindi è necessario rilevare
    modo di pensare e vivere l’assistenza infermieristica.    i bisogni della famiglia e promuovere una buona
    In ospedale ho avuto l’occasione di rimanere              relazione che durerà a lungo. L’aspetto relazionale è
    nell’ambito delle cure alla persona anziana, fragile e    sicuramente il più importante in Cra e, vista la grande
    colpita da demenze. Mi sono misurata con un modello       autonomia dell’infermiere, è richiesta più di ogni altra
    di assistenza che ho scoperto non appartenere più         cosa la capacità di proporsi all’anziano come punto
    alle mie aspirazioni professionali. Lavorare in Cra mi    di riferimento e instaurare un rapporto di fiducia.
    piace perché mi ha insegnato a considerare l’anziano      Lavorare con gli anziani non è sempre facile, ogni
    un insieme complesso di bisogni, valori, emozioni         giorno pone sfide diverse che vanno al di là della pura
    e ricordi, non un semplice oggetto delle cure, come       tecnica. Occorre spesso riflettere e forse è proprio
    troppo spesso ho visto accadere nella vita frenetica di   questo che più mi piace del mio lavoro.

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NOTIZIE - I NONNI INCONTRANO I BAMBINI - Domus Assistenza
Perché Domus Assistenza investe tanto per il personale
L’importanza della formazione aziendale
La crescita personale e professionale dei soci crea valore per la cooperativa

di Giorgia Rognoni - Responsabile formazione Domus Assistenza

“L
          a cultura si mangia la strategia a             La cultura aziendale non è statica o immutabile
          colazione”, affermava Peter Drucker,           nel tempo: essa è anche espressione della società in
          celebre economista e saggista austriaco        cui si sviluppa, deve evolvere con i mutamenti del
scomparso nel 2005. Sono passati vent’anni, ma           contesto sociale e dei sistemi di riferimento.
questo detto resta tuttora molto attuale.                La complessità che ci circonda richiede dinamicità e
La cultura aziendale è una tematica sempre più           flessibilità, il contributo e l’impegno di tutti. Essere
centrale all’interno delle imprese: un’azienda può       una cooperativa sociale significa condividere i
avere la migliore strategia del mondo, ma se non         valori più radicati della “nostra” storia di impresa, è
ha una cultura giusta che la supporta non avrà           fare insieme quei passi che permettono di mettere in
successo. È un elemento chiave che, coinvolgendo         pratica strategie di successo, coerenti e in linea sia con
attività e competenze trasversali, sostenendo il         gli obiettivi mutualistici propri della cooperazione,
raggiungimento degli obiettivi e influenzando i          sia con le richieste che arrivano dal mondo
comportamenti quotidiani, rappresenta una vera           esterno. Viviamo in un contesto socio-culturale
e propria linea guida per le dinamiche aziendali.        ed economico soggetto a notevoli cambiamenti.
La cultura di un’organizzazione si forma nel             Il momento storico che stiamo attraversando è

tempo, attraverso la sua storia, i suoi valori, i riti   spesso segnato da un senso di insicurezza dovuto
ripetuti, le abitudini relazionali e la leadership       a una minor coesione sociale, alla precarietà dei
dei suoi fondatori. Il risultato è tanto evidente        posti di lavoro, alla presenza di modelli culturali
quanto intangibile, ma osservabile attraverso i          spesso contrapposti, se non in aperto conflitto tra
comportamenti abitualmente agiti nel contesto, il        loro. Tutto questo determina una maggior labilità
clima che si respira e l’ambiente che si costruisce.     dei legami relazionali tra le persone e l’emergere
Condividere vision e mission aziendali fa riferimento    di nuove fragilità. Cambiano le domande e, di
a un modus operandi etico e comportamentale che          conseguenza, devono evolvere le risposte. I servizi
non riserva vantaggi esclusivamente in termini           si trovano così a dover pensare differenti modalità
di obiettivi raggiungibili, bensì è essenziale per il    di intervento che mettano al centro nuovi bisogni e
miglioramento dell’engagement, ossia del grado di        rinnovate richieste.
coinvolgimento dei lavoratori, determinante per          Questi mutamenti hanno un notevole impatto
incrementare il benessere lavorativo che, a sua volta,   anche per la nostra cooperativa a cui si chiede di
influenza motivazione, performance e risultati.          essere in grado di rinnovarsi, innovare, crescere,

                                                                                                                      5
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mantenendo però sempre presenti quei principi            Una definizione classica afferma che la formazione
    e valori che hanno fatto di Domus Assistenza una         aziendale sia l’insieme delle “attività educative
    realtà solida e ben radicata da quasi 40 anni nel        organizzate, che hanno la finalità principale
    territorio modenese. Per riuscire a mangiare la          ed esplicita di produrre apprendimento per le
    strategia a colazione, prima di sedersi a tavola, è      persone che operano nell’azienda e per l’azienda,
    necessario togliersi il cappello. Non è questione        apprendimento indispensabile per conseguire
    di galateo, ma di cultura aziendale. È disponibilità     risultati sempre migliori da parte di tutta
    e apertura al cambiamento, è superare l’illusione        l’organizzazione” (Auteri, 2009).
    di essere arrivati o avere qualcosa da proteggere o,     La formazione è perciò sia mezzo di allineamento
    peggio, da difendere.                                    alla cultura aziendale, sia occasione di supporto
    La cultura che si mangia la strategia è quella che       ai processi di cambiamento, di sostegno alla
    educa l’organizzazione a osservarsi con sguardo          cultura organizzativa e rinforzo per le competenze
    sistemico. Ognuno all’interno della cooperativa ha       necessarie a garantire la qualità dei servizi erogati.
    un cappello in testa, ossia dei ‘talenti’ da mettere a   Domus Assistenza è particolarmente attenta alle
    disposizione, nel processo di creazione di valore e,     necessità formative dei propri soci e investe notevoli
    proprio come i talenti di evangelica memoria, è da       risorse per il loro sviluppo professionale, che trova
    valorizzare pensando al risultato finale che non può     esplicitazione nel piano aziendale della formazione,
    che passare dall’equilibrio e dalla crescita sia della   redatto partendo dai bisogni formativi espressi
    persona che dell’intero sistema. In quest’ottica la      dagli operatori stessi. La cooperativa esplicita
    formazione diventa uno strumento fondamentale            così, nell’importanza riconosciuta al confronto
    per Domus Assistenza per la creazione di valore:         e all’accrescimento professionale e personale dei
    dotarsi di risorse umane più capaci e performanti        propri soci, uno dei pilastri del proprio patto
    permette di operare in condizioni di efficacia ed        associativo, mettendo a disposizione di tutti i
    efficienza sempre miglior. Promuovere, quindi, la        lavoratori percorsi di aggiornamento di alto profilo
    crescita culturale delle persone è uno strumento         qualitativo.
    di creazione di valore per la cooperativa stessa.

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ASSISTENZA DISABILI

Formazione per il personale educativo assistenziale
Come affrontare cecità e ipovisione
Il percorso verrà ripetuto anche nell’anno scolastico 2020-21

di Monia Morselli - Coordinatore settore handicap scuola Domus Assistenza

S
      ta volgendo al termine uno tra i numerosi            «Mettermi nei panni dei bambini durante le
      percorsi formativi proposti al personale             simulazioni che abbiamo svolto mi ha permesso
      educativo assistenziale in forza presso la           di capire meglio le loro difficoltà - aggiunge Kilic
nostra cooperativa. Il percorso, dal titolo “Cecità        Gulen, pea di UCS - Il percorso ha certamente
e ipovisione”, nasce dall’esigenza di mettere in           superato le mie aspettative». «È stato importante
campo competenze più specifiche per rispondere             per me partire dal livello diagnostico, per capire
ai bisogni legati a deficit sensoriali sempre più in       il funzionamento del ragazzo che seguo e, quindi,
aumento. La maggior presenza di alunni certificati         intervenire in maniera efficace – conclude Silvia
con diagnosi di ipovisione presenti nelle scuole del       Meschiari, pea di UTA – Si è rivelato illuminante
nostro territorio ci ha richiesto                                                 l’approfondimento     durante
una riflessione necessaria circa                                                  il laboratorio informatico,
il tipo di risposta educativa                                                     grazie al quale ho colto
da dare a questi bisogni                                                          meglio il funzionamento
così specifici e in crescente                                                     dei programmi informatici
aumento. La cooperativa ha                                                        utilizzati dall’alunno che
scelto di investire quindi in un                                                  seguo. È cieco e nella scuola
percorso intensivo della durata                                                   in cui lavoro nessuno tra gli
di 24 ore annue e dedicato a                                                      adulti di riferimento aveva
un gruppo ristretto di colleghi.                                                  esperienze pregresse con
La realizzazione dello stesso                                                     questo tipo di diagnosi; le
ha visto la collaborazione tra                                                    riflessioni emerse durante
Domus Assitenza e l’Istituto Garibaldi di Reggio           la formazione e gli strumenti presentati sono
Emilia, che ha messo a nostra disposizione esperti         stati utili a tutto il gruppo di lavoro, grazie alla
quali ortottisti, tiflopedagogisti, una psicomotricista,   condivisione di strategie e buone prassi». Visto il
una docente, un tecnico informatico e un formatore         grande apprezzamento riscontrato dai partecipanti,
di orientamento e mobilità. Gli appuntamenti               il percorso verrà biennalizzato e proseguirà con
formativi hanno previsto lezioni frontali, laboratori      nuovi contenuti e approfondimenti nell’anno
in piccolo gruppo, simulazioni, affrontando                scolastico 2020-2021.
tematiche inerenti al deficit visivo, relative strategie
e strumenti d’inclusione, introduzione al linguaggio
braille, presentazione di diversi strumenti
informatici compensativi. Dal confronto con gli
educatori partecipanti abbiamo raccolto commenti
positivi. «Tutte le formazioni dovrebbero essere
così - dice Manoela Merico, pea incaricata in una
scuola di Fiorano Modenese - L’impegno che ci
è stato richiesto è stato grande, ma un percorso
formativo che prevede attività pratiche come questo
ti consente di spendere meglio nel lavoro di tutti i
giorni quanto acquisito.

                                                                                                                  7
Iniziativa formativa del settore handicap scuola
    Un corso sulla stimolazione basale
    Positivo il riscontro delle educatrici Domus coinvolte

    di Raffaella Uliani - Coordinatrice settore handicap scuola Domus Assistenza

L
            a scorsa primavera Domus Assistenza ha            preziosi suggerimenti del relatore, che ha studiato
            organizzato, in collaborazione con il CSH del     in Germania questo metodo e lo ha esportato per
            distretto 7 di Castelfranco Emilia dell’Ausl      farlo conoscere anche qui».
    Modena, un convegno sulla stimolazione basale.            Nadia Bini, Pea alla primaria di San Cesario
    A seguito della richiesta da parte degli operatori        «La formazione sulle tecniche di stimolazione
    di poter usufruire di un percorso più approfondito        basale del dott. Scarpari ha confermato la mia idea
    su questa tematica e sulla volontà della cooperativa      che attraverso la fisicità e il contatto si possano
    di fare un investimento in questa direzione al fine       comunicare e trasmettere molte emozioni e input,
    avere educatori capaci di relazionarsi in modo            soprattutto verso le persone che non hanno la parola
    proficuo anche con le persone con disabilità più          e il movimento. La stimolazione basale diventa il
    gravi, a ottobre dello scorso anno si è avviato un        filo conduttore per instaurare una relazione con chi
    corso. Il progetto formativo è pensato su due             è affetto da gravi disabilità e permette loro di sentire
    anni scolastici, per un totale di 32 ore. Il percorso     il proprio corpo e provare emozioni.
    intrapreso in questo primo anno con il dottor Luca        Riesce a distoglierli dallo stato di vuoto in cui spesso
    Scarpari tratta il tema dell’autismo e dei disturbi       si trovano, per questo credo che sia importante
    dispercettivi. Tre incontri hanno già avuto luogo, il     utilizzarla con costanza e determinazione».
    quarto e ultimo si terrà in aprile. Il prossimo anno,     Nella Casini, Pea alla primaria di Sassuolo
    invece, si lavorerà con la dott.ssa Teresa Wysocka        «L’esperto utilizza una modalità di lavoro davvero
    sul tema della stimolazione basale con le disabilità      stimolante. L’attività pratica a coppie, nella
    gravi. Durante gli incontri si alternano parti teoriche   quale sperimentiamo sia il ruolo dell’utente che
    e pratiche, così da garantire una maggiore efficacia      dell’educatore, ci ha reso consapevoli di come sia
    dell’apprendimento. Le impressioni registrate finora      fondamentale l’intesa attraverso il contatto.
    sono molte positive, come confermano queste               Un contatto fisico non casuale, ma che si avvale di un
    colleghe che stanno frequentando il corso.                valido strumento, quello appunto della stimolazione
    Giorgia Gobbi, Pea alle secondarie di 2° di               basale. Quindi ho percepito attraverso le prove
    Modena                                                    pratiche che la stimolazione sull’altro con le
    «Ritengo che il corso sulla stimolazione basale,          mani non è mai casuale, ma è sempre un sentire,
    metodo di origine tedesca ormai diffuso anche in          anzi un sentirsi (educatore utente). Credo che
    Italia, abbia fornito una valida chiave per entrare in    sia indispensabile entrare in contatto con l’altro
    contatto con quei ragazzi che sembrano mettere un         attraverso questo tipo di stimolazione affinché la
    muro tra loro e il mondo, ragazzi per lo più autistici    persona con disabilità possa instaurare un rapporto
    oppure oppositivi. Attraverso approcci sensoriali         di fiducia nei nostri confronti».
    come la sollecitazione della mano, la carezza, il
    tocco vibrante, il dottor Scarpari ci ha insegnato il
    modo di entrare nella loro sfera emotiva, aprire una
    porta al dialogo, partendo appunto da un’azione
    rilassante e rassicurante, calmando anche lo stato
    d’ansia qualora ci fosse. Attraverso esempi pratici
    fatti tra di noi operatori abbiamo toccato con mano
    l’esperienza sensoriale, con le dovute correzioni e i

8
Il celebre chef modenese ha parlato del suo impegno per i più deboli
Bottura incontra i Pea del Muratori San Carlo

È
       sempre super impegnato, eppure il 16               affiancare i partecipanti nell’acquisto dei prodotti
       gennaio lo chef pluristellato Massimo              necessari presso i supermercati limitrofi alla scuola;
       Bottura ha trovato il tempo per partecipare        procedere alla realizzazione di dolci e stuzzichini
al progetto PCTO (percorsi competenze trasversali         salati da condividere durante la ricreazione; far
e orientamento) degli alunni della classe 5C del          acquisire abilità manuali e corrette prassi igieniche.
Liceo classico e linguistico Muratori San Carlo           Infatti i ragazzi, oltre alle loro mani, devono
di Modena. Bottura ha parlato del suo impegno             lavare, pulire e riordinare gli utensili e le superfici
per i più deboli, delle iniziative promosse a loro        adoperate nella preparazione delle ricette. In questo
favore, delle possibilità di integrazione e di lavoro,    contesto, vengono così potenziate la socializzazione,
realizzabili anche tramite l’aiuto del mondo del          la condivisione, la collaborazione e soprattutto
volontariato. L’impegno e la convinzione dello chef       il rispetto per i tempi e le modalità dell’altro. In
non traspaiono soltanto                                                               occasione degli eventi
dalle sue parole, ma                                                                  organizzati presso la
anche da azioni concrete.                                                             scuola, il gruppo dell’aula
È lui, infatti l’anima de Il                                                          risorse, composto da
Tortellante, il laboratorio                                                           ragazzi, insegnanti di
terapeutico–abilitativo                                                               sostegno, educatori, tutor,
nel quale giovani e adulti                                                            e con il costante supporto
nello spettro autistico                                                               della        coordinatrice,
imparano a produrre pasta                                                             partecipa      attivamente
fresca fatta a mano. Il progetto, avviato a gennaio       per dar voce anche a coloro che spesso non ce
2016 e integrato da attività abilitative e formative      l’hanno. Concretamente, il ricavato dei prodotti
per migliorare le autonomie, si è dimostrato anche        in vendita, realizzati durante il laboratorio di
una buona pratica di inclusione, coinvolgendo tutta       cucina, è necessario all’acquisto dei materiali utili
la comunità modenese. Data l’occasione propizia, la       ai ragazzi stessi. Lo chef Bottura, ammirando il
coordinatrice del team di sostegno dell’istituto ha       nostro entusiasmo e coinvolgimento, ha promesso
invitato Bottura a fare una visita a sorpresa al gruppo   di finanziare l’acquisto di preziose attrezzature per
del laboratorio di cucina, intento alla preparazione      facilitare e far progredire il nostro laboratorio.
di biscotti da vendere durante l’imminente Notte
dei Licei. Tale laboratorio - un progetto ormai
decennale divenuto un punto di riferimento per i                                          Il gruppo di sostegno
ragazzi diversamente abili - si pone vari obiettivi:                            del Liceo Muratori – San Carlo

                                                                                                                    9
Progetti intergenerazionali in alcue strutture gestite dalla nostra cooperativa
 Cra aperte a bambini e ragazzi
 Lo scambio arricchisce umanamente sia i nostri residenti che i giovani ospiti

T
        ra i tanti progetti di animazione, nelle Case     per essere più bello e elegante; è arrivato in struttura
        residenze e centri diurni per anziani c’è         con una cravatta del suo papà, girata ben tre volte
        l’incontro tra i nostri residenti e le giovani    intorno al collo per non inciampare. Ai doni dei
 generazioni per momenti di scambio, testimonianza,       piccoli gli anziani rispondono regalando il loro
 giochi e attività insieme. Per rendere la ricchezza      tempo, il loro ascolto, la loro esperienza e il loro
 di queste occasioni di scambio intergenerazionale,       sorriso. L’accoglienza è calorosa e premurosa allo
 abbiamo chiesto ad alcuni nostri animatori di            stesso tempo. Livia è preoccupata per i bimbi che
 raccontarci le loro esperienze.                          sono venuti a piedi e «Avranno preso freddo, che
 Nella Casa residenza Pertini di Soliera uno              non si ammalino: bisogna offrire loro un tè caldo e
 dei progetti più consolidati, iniziato nel 2011,         ben zuccherato, che ha della sostanza».
 è “Natale a colori”. Al centro ci sono il dono e         Anche nella Casa residenza Il Carpine di Carpi
 l’incontro. Bambini, insegnanti ed educatori             viene sottolineata la volontà di rendere questa
 portano agli anziani doni immateriali (tempo e           struttura un luogo di scambio e incontro tra
 creatività) indispensabili alla preparazione di regali   generazioni. Non solo nel mese di dicembre, quando
 più tangibili, come addobbi, biglietti di auguri e       le festività sono sempre ricordate, ma un po’ tutti i
 decorazioni, messi sull’albero di Natale, carrozzine     giorni, affinché questo luogo di cura possa essere
 e deambulatori personali, oppure lasciati sui            sempre una realtà aperta e accogliente. Sono presenti
 comodini delle stanze dei residenti.                     sette ragazzi scout che svolgono settimanalmente
 Quel dono prezioso, propaggine di chi lo ha              il loro servizio; si alternano con altri ragazzi che,
 eseguito e regalato, lo si vuole sempre «Vicino al       attraverso il progetto “Volo”, hanno la possibilità
 cuore» come afferma Bice, 92 anni, ospite della Cra.     di frequentare questo servizio in alternanza a
 I bambini portano agli anziani festosità e allegria:     periodi di sospensione dalla scuola. Accade
 poesie, canti e filastrocche. C’è anche chi, come        spesso che qualcuno di loro decida di ritornare
 Luca (4 anni), per l’incontro con i bisnonni ha          autonomamente al Carpine, perché l’esperienza gli
 voluto vestirsi in maniera diversa dal solito. Luca      ha lasciato un segno positivo. Poi sono frequentatori
 ha chiesto alla sua mamma di mettersi una cravatta,      abituali i bambini dell’asilo Zigo Zago (vicini di

10
casa), che da metà febbraio partecipano ad alcuni         spunta un sorriso o scende una lacrima di gioia».
incontri di pet therapy e interagiscono con i nostri      La Casa residenza Ramazzini di Modena si è
anziani. Vengono in struttura anche i bambini             resa disponibile anche nell’anno scolastico 2019-
che frequentano il catechismo nella parrocchia di         2020 ad accogliere studenti di terza superiore che
Quartirolo e i ragazzi di alcune società sportive.        frequentano varie scuole di Modena e svolgono il
In occasione della Giornata della Memoria (27             percorso di alternanza scuola-lavoro per acquisire
gennaio), una classe di 1^ media della scuola             le competenze trasversali e l’orientamento.
Sacro Cuore ha partecipato all’incontro con Paola,        La presenza di studenti nelle edizioni passate è stata
la sorella di una nostra anziana residente che ha         per circa 3 mila ore annue complessive. Durante lo
vissuto per tanti anni al Carpine. Sono figlie di         stage i ragazzi svolgono attività ludico-ricreative,
Odoardo Focherini, il carpigiano che in tempo di          di relazione, socializzazione e stimolazione
guerra ha salvato tanti ebrei sacrificando la propria     cognitiva, con il supporto e la supervisione
vita. È stato un incontro molto commovente sia per        dell’animatrice. La finalità dello stage, in termini
i nostri anziani, che si sono riconosciuti nelle parole   di competenze trasversali, è acquisire la capacità di
di Paola, sia per i ragazzi. Racconta l’animatrice.       attivare una relazione interpersonale con anziani
«È tangibile quanto la presenza dei bambini incida        fragili o cognitivamente compromessi, basata sul
sul buonumore dei nostri anziani. Di colpo chi è          riconoscimento dell’altro quale persona che porta
addormentato si sveglia, chi è taciturno parla.           con sé nella memoria, conscia o inconscia, storie
I commenti dei nostri anziani sono sempre positivi,       ed esperienze da rispettare e dalle quali arricchirsi.
anche se spesso si riducono a poche parole, ma i          Al termine dello stage, ecco le considerazioni che
loro sorrisi dicono di più». Questa, invece, è la         alcuni studenti hanno consegnato agli anziani e agli

testimonianza della giovane Eleonora al termine           operatori: «Ho imparato tanto sulla vita. Lo scambio
del suo servizio al Carpine: «Cari anziani, questi        di sorrisi coi residenti rimarrà per sempre nel mio
cinque giorni assieme a voi sono arrivati alla fine,      cuore»; «Portare gioia ai residenti ha riempito di
purtroppo. Grazie per avermi accolta a braccia            gioia prima di tutto me stessa». Sarebbero tante altre
aperte, grazie per avermi fatta sorridere, grazie per     le testimonianze dei progetti intergenerazionali
avermi fatta emozionare, grazie per tutto, davvero!       all’interno delle nostre strutture, perché l’impegno
Siete tutte persone stupende, mi mancherete tanto,        e l’attenzione dei nostri operatori sono molto alti,
perché dentro di me, ognuno di voi mi ha lasciato         insieme a quello di educatori, insegnanti, familiari,
qualcosa, qualcosa di stupendo e indescrivibile;          tutti consapevoli che lo scambio tra persone di
spero di avere lasciato anche io qualcosa a voi.          diverse generazioni è insieme cura affettuosa e
Grazie a voi ho capito la forza che possono avere         solidaristica. Siamo tutti certi che l’incontro che si
certe persone, ho capito che i miei nonni me li           realizza diventa un passaparola attraverso il quale
devo godere finché li ho, ho capito che non serve         trasmettere la positività e la vitalità che continuano
tanto per essere contenti, ma basta un semplice           a palpitare anche nell’età avanzata. C’è vita che vuole
abbraccio e far capire che una persona c’è, e             essere condivisa.

                                                                                                                11
Befana speciale alla Cra di Ravarino
 I bikers regalano una carrozzina ai nonni
 È stata un’Epifania che non dimenticheranno
 facilmente quella trascorsa il 6 gennaio dagli ospiti
 della Casa residenza anziani Carlo Alberto Dalla
 Chiesa di Ravarino. Al posto della Befana, infatti, si
 sono presentati i motociclisti del Crusaders Bikers
 Group Modena, del Lowlanders MC Modena e
 del Modena Lowside Lowlanders MC, che hanno
 donato alla struttura una carrozzina polifunzionale
 dotata del sistema anti decubito. Erano presenti la
 responsabile della Cra di Ravarino Elisabetta Galli
 e la fisioterapista Veronica Beltrami. L’ occasione è
 stata resa ancora più gioiosa per la concomitante festa
 di compleanno di tre ospiti.

 La struttura assiste persone con grave disabilità acquisita
 Cra Castelfranco più bella con le foto del territorio

S
       ono state offerte dalla Proloco di                  quattro utenti temporanei per progetti di
       Castelfranco e dal Fotoclub Studio’s 983            sollievo, riabilitazione e terminalità, due ospiti
       di Manzolino le fotografie che arredano             privati. Oltre ai sei infermieri, che garantiscono
 le pareti della Cra (Casa residenza anziani) ad           un’assistenza infermieristico 24 ore su 24, vi
 Alta Intensità Assistenziale che si trova nella           lavorano dieci operatori socio-sanitari, una
 Casa della Salute di Castelfranco Emilia. Il              responsabile attività sanitarie, un coordinatore,
 progetto fotografico, dedicato a persone e luoghi         un terapista della riabilitazione e una terapista
 del territorio, è stato presentato nei mesi scorsi        occupazionale. «Questa struttura si distingue
 agli amministratori locali, famiglie degli ospiti         rispetto ad altre presenti a Castelfranco per
 e associazioni di volontariato. È stato lanciato          il modello di assistenza agli anziani affetti da
 anche un concorso di idee per dare un nome                gravi malattie e disabilità – spiega Cecilia Luppi,
 alla struttura che, gestita dal dicembre 2014 da          responsabile settore anziani Cra e centri diurni
 Domus Assistenza di Modena, può accogliere                di Domus Assistenza - I familiari dei nostri
 22 persone non autosufficienti residenti nei              ospiti apprezzano l’umanità e professionalità
 sei Comuni dell’Unione del Sorbara: sedici                dell’equipe di lavoro. Nel prossimo futuro
 ospiti definitivi (tra cui anche cosiddetti Gda,          vogliamo intensificare la collaborazione con il
 cioè persone con grave disabilità acquisita),             volontariato e associazionismo».

12
EDUCATIVO

I servizi educativi tra cambiamenti sociali e famigliari
I bambini al centro
Tra marzo e aprile sono aperte le iscrizioni ai quattro nidi gestiti dalla nostra cooperativa
di Cristina Chiari - Responsabile settore educativo Domus Assistenza

I
    nidi d’infanzia hanno ormai più di mezzo           crescita cognitiva, emotiva, sociale, relazionale dei
    secolo di vita. Proprio quest’anno diversi         bambini e delle bambine; si affiancano alle famiglie
    Comuni della nostra regione hanno festeggiato      nell’educazione dei figli e le sostengono in caso di
i 50 anni di apertura dei primi nidi sul territorio    difficoltà; co-evolvono in relazione alla comunità
nazionale. Al pari dell’essere umano anche il          educante di cui fanno parte per costruire una
sistema educativo, proprio in quanto essere vivente,   buona cultura dell’infanzia e diffonderne il valore.
vive una sua vita ecologicamente intrecciata           L’infanzia, infatti, è un bene pubblico (di tutti),
nelle vite di altri (Bateson). I cambiamenti che       oltre che di ciascuno. Se inizialmente i servizi
i nidi d’infanzia hanno attraversato durante           di nido nascevano per consentire alle donne
questo mezzo secolo sono andati di pari passo          (oltre che agli uomini) di partecipare al mercato
e hanno contribuito al mutamento sociale e             del lavoro e contribuire al miglioramento della
politico del territorio, unitamente a quello del       situazione socio-economica della propria famiglia
ruolo della donna e della famiglia. I servizi          e del proprio paese, oggi costituiscono le basi per
educativi, così come li conosciamo oggi,               favorire lo sviluppo di competenze utili al successo
assolvono diverse funzioni sociali organizzate su      educativo e professionale nell’intero corso della
più livelli (individuale, interpersonale, familiare,   propria vita. I servizi educativi per la prima
comunitario). Accompagnano e sostengono la             infanzia rappresentano un’importante risorsa per

                                                                                                           13
ridurre le differenze e promuovere l’uguaglianza
 sociale, anche in senso longitudinale. Molti studi,
 infatti, mostrano l’importanza, accanto al ruolo
 cruciale della famiglia, di esperienze educative
 precoci (con particolare riferimento alla fascia
 0-3 anni) in contesti educativi diversi da quelli
 familiari, a patto che questi abbiano requisiti di
 alta qualità. Il lavoro dell’educatore nei servizi
 educativi ha un valore psico-sociale, perché
 orientato costantemente e quotidianamente a
 costruire contesti plurimi per favorire molteplici
 apprendimenti. A un livello individuale cerca
 di portare i bambini oltre le capacità acquisite
 muovendosi all’interno di una zona grigia
 composta di competenze in potenza e di vincoli di
 apprendimento in atto; a un livello interpersonale
 coltiva i valori della comunicazione rispettosa e        sia da un punto di vista economico, sia nelle
 apre i bambini a esplorare un ventaglio complesso        necessità di cura ed educative (E. Pavolini, A.
 di strategie di fronteggiamento delle frustrazioni       Rosina, C. Saraceno).
 che, inevitabilmente, il contatto con l’altro dispone;   È importante in proposito che i servizi ripongano
                                                          nuovamente lo sguardo al futuro delle famiglie di
                                                          oggi e sul concetto di genitorialità. Essa esprime un
                                                          concetto che non ha a che fare con l’essere genitori
                                                          reali, ma con uno spazio autonomo e pieno di
                                                          ambivalenze che fa parte della vita di ogni persona
                                                          in ogni momento della propria vita; una funzione
                                                          complessa e polimorfa che riguarda la capacità
                                                          di prendersi cura, proteggere, accompagnare,
                                                          regolare, con-tenere sé stessi e l’altro, prevedere,
                                                          cooperare, riconoscere e riconoscersi, significare,
                                                          sintonizzarsi, inter-dipendere, trasmettere, porre
                                                          innanzi ai mondi sconosciuti ma desiderati, e
                                                          avere il coraggio di percorrerli. È la base stessa del
 sul piano familiare si pone in affiancamento ai          concetto di esplorazione nella sicurezza, il cuore
 genitori cercando insieme una gestione diffusa           del fare educativo, che dovrebbe essere rimesso al
 e responsabile della funzione genitoriale e li           centro dei bambini, con i bambini, poiché saranno
 accompagna nel leggere e interpretare i sensi            i genitori di domani.
 dei mondi dei bambini e il proprio ruolo; infine,
 ponendosi come luoghi di sapere educativo che
 abitano attivamente i territori che li ospitano,
 promuovono un sapere collettivo intorno ai diritti
 del fanciullo e all’importanza di percorsi formativi
 qualitativamente alti per la crescita delle nuove
 generazioni. La storia dei servizi educativi, centrata
 sul bambino e sul riconoscere le sue scoperte e
 consentirne delle nuove, non sempre riesce a stare
 al passo con una moltitudine di famiglie eterogenee
 e con la velocità dei cambiamenti contemporanei.
 Infatti le famiglie sono sempre più in difficoltà
 nel pensare di transitare alla genitorialità: molti
 genitori sentono di non ricevere un sostegno
 adeguato nella responsabilità di crescere un figlio

14
E. Pavolini, A. Rosina, C. Saraceno, Un’alleanza
educativa, 19-11-2019,
sito www.lavoce.info/archives
G. Bateson (1976) Verso un’ecologia della mente,
trad. it, Adelphi - Istat, 2019

Contributi economici per le famiglie
Nell’ambito degli interventi normativi a sostegno
del reddito delle famiglie, sono ridotte o azzerate
le rette per i nidi (comprese sezioni primavera per
bambini dai 24 a 36 mesi di età) e tutti i servizi
integrativi per la prima infanzia, pubblici e
privati convenzionati con i Comuni, per i bimbi
da 0 a 3 anni. È il nuovo welfare targato Emilia-
Romagna per poter garantire i contributi già da
settembre, con l’avvio dell’anno educativo. La
riduzione delle rette dei nidi, rivolta a nuclei
familiari con un Isee massimo di 26 mila euro,
comporterà un risparmio medio di circa mille
euro l’anno per ogni bambino iscritto. A questo
si aggiunge il contributo Inps per il pagamento di
rette per la frequenza di asili nido pubblici e
privati, anche non convenzionati, di minori affetti
da gravi patologie croniche, L’articolo 1, comma
343, legge 27 dicembre 2019 n. 160, ha elevato
l’importo del buono a fino a un massimo di
3 mila euro sulla base dell’Isee minorenni, in
corso di validità, riferito al minore per cui è
richiesta la prestazione. Il premio è corrisposto
direttamente dall’Inps su domanda del genitore.
Infine, anche per il servizio di centro estivo,
tendenzialmente organizzato nel mese di luglio,
la Regione Emilia-Romagna tramite ente locale
riconosce un indennizzo fino a un massimo di 85
euro settimanali alle famiglie aventi richiedenti
aventi diritto.

I nostri nidi
Domus Assistenza fa parte del sistema integrato dei
servizi educativi del territorio modenese, sia con
servizi nido d’infanzia che con servizi integrativi
(spazi bambini e spazi bambini e famiglie). Le
iscrizioni ai nidi d‘infanzia sono previste nei mesi
di marzo e aprile e accolgono i bambini dai 9 ai 36
mesi. Gli open day dei nidi si svolgono nel mese
di marzo.

Nido Cittadella - si trova in una zona adiacente
al centro storico di Modena, in continuità con la
scuola d‘infanzia S. Antonio (situata nello stesso

                                                       15
edificio e gestita sempre da Domus Assistenza); il       Nido S. M. Canossa - ubicato a Saliceta San
 tema dell’accoglienza e integrazione tra elementi        Giuliano (Modena) e aggregato a una scuola
 naturali e spazi interni, oltre che la presenza di       d’infanzia immersa nel verde, sta strutturando
 atelier realizzata in spazi dedicati, rappresentano      un percorso educativo che fonda la sue radici
 alcuni dei suoi elementi distintivi.                     nell’educazione all’aria aperta e all’eco-sostenibilità
                                                          come valori e principi educativi.
 Nido E. Giovanardi - situato a Cittanova
 (Modena) fa parte di un polo scolastico 0-6 anni a       Oltre a questi Domus Assistenza gestisce spazi per
 ispirazione montessoriana. Spazi, tempi e modalità       piccolissimi (0-12 mesi con accompagnamento
 di accoglienza accolgono tale modello pedagogico         di un adulto di riferimento), spazi bambino (12-
 e lo arricchiscono con la possibilità di trascorrere     36 mesi), nidi d’infanzia (9-36 mesi) e sezioni
 molti momenti ad di fuori della struttura nel parco      primavera (24-36 mesi) nella zona montana,
 della scuola.                                            in particolare a Serramazzoni, Pavullo, Sestola,
                                                          Fanano, Pievepelago.
 Nido Don Franchini - situato a Magreta di
 Formigine, fa parte di un polo 0-6 anni che vede
 al suo interno una sezione sperimentale 2-6 anni
 (nata a seguito della legge nazionale 107) di
 ispirazione montessoriana e una scuola d’infanzia;
 carattere distintivo di tale complesso scolastico è il
 tema della continuità e intersezione, oltre che del
 forte e virtuoso rapporto con il territorio.

16
La scuola ha il compito di formare i più piccoli alla socialità
Ed io avrò cura di te…
I bambini del polo scolastico Don Franchini hanno realizzato biglietti natalizi per i pazienti del Policlinico

di Lucrezia Chirico - Coordinatrice pedagogica settore educativo

                                                               e culturale. Parliamo spesso dei servizi educativi
                                                               come comunità educanti in cui i doni di ciascuno
                                                               vengono messi a disposizione del gruppo. La scuola
                                                               per tutti coloro che la abitano è potenzialmente
                                                               un luogo generativo dove fioriscono delle cose
                                                               straordinarie. E una di queste cose straordinarie è
                                                               stata realizzata qualche mese fa in una delle scuole
                                                               gestite dal settore educativo della nostra cooperativa.
                                                               Domus Assistenza, infatti, ha con piacere deciso
                                                               di aderire a un progetto, intitolato “La magia dei
                                                               colori”, promosso dal Policlinico di Modena, che ha
                                                               coinvolto il polo scolastico Don Franchini a Magreta
                                                               di Formigine (gestito dalla nostra cooperativa) e altre

“T
                                                               due scuole (la scuola dell’infanzia Madonna della
              i solleverò dalle paure e dalle ipocondrie,
                                                               Neve di Corlo e una scuola di Fiorano). Il progetto ha
              dai turbamenti che per tua natura
                                                               coinvolto i bambini che hanno realizzato dei biglietti
              normalmente attirerai. Ti proteggerò
                                                               augurali natalizi che sono stati consegnati nelle
dagli errori e dagli sbalzi d’umore, ti guarirò da
                                                               giornate del 23 e 24 dicembre ai pazienti ricoverati in
tutte le malattie, perché sei un essere speciale ed io
                                                               ospedale. La proposta è stata accolta con entusiasmo
avrò cura di te” (dalla canzone La Cura di Franco
                                                               dai bambini che in quell’occasione hanno potuto
Battiato). Ho voluto iniziare l’articolo con queste
                                                               realizzare qualcosa di bello per chi in quel momento
parole tratte da una delle più belle canzoni di Franco
                                                               era meno fortunato di loro. Questo per noi è stato
Battiato per parlarvi di un aspetto che noi viviamo
                                                               importante per consolidare sempre più una rete
quotidianamente con i bambini all’interno delle
                                                               tra pubblico e privato e saremo contenti anche in
nostre scuole: il prendersi cura di se stessi e degli altri.
                                                               futuro di portare avanti delle collaborazioni, anche
Lo dichiarano anche le indicazioni nazionali per il
                                                               coinvolgendo le altre scuole dell’infanzia gestite dalla
curricolo delle scuole dell’infanzia: “Lo studente,
                                                               nostra cooperativa presenti sul territorio modenese.
quindi anche il bambino, è posto al centro dell’azione
educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi,
etici, spirituali, religiosi, relazionali, corporei”.
Ritengo che i servizi educativi e, più in generale la
scuola, da questo punto di vista abbiano una grande
responsabilità: non solo pensare a dei contesti in cui
venga offerta al bambino la possibilità di apprendere
saperi e competenze. Questo perché il bambino è
“intero”, è fatto di corpo, di testa, di cuore, quindi
ha bisogno di tutti quegli strumenti che favoriscono
uno sviluppo armonico della sua personalità.
La scuola ha il compito di formare i bambini alla
socialità che è anche legata alla diversità intesa su
più livelli: la disabilità, la fragilità, lo stato sociale

                                                                                                                      17
ASSISTENZA ANZIANI

 Domus Assistenza possiede tutti i requisiti di qualità previsti dalla normativa
 Accreditamento: esame superato
 Alle tante gratificazioni sul campo, si uniscono le positive valutazioni degli ispettori
 di Nicola Marino - Responsabile settore anziani Domus Assistenza

C
          ’è chi ha portato lo spumante, chi ha offerto     coinvolgessero tutti gli oltre 800 operatori dei servizi.
          un aperitivo a tutto il suo staff; chi ha dato    L’altro importante aspetto che questa occasione ha
          lettura dei verbali delle commissioni d’esame     messo in rilievo è la cura per la qualità del servizio.
 a tutti gli operatori o ai parenti. Insomma, la gioia di   Ogni singola attività è stata in questi anni analizzata
 aver superato brillantemente le verifiche è esplosa        per diventare la più ottimale possibile, e poi messa
 un po’ dappertutto. E a giusta ragione. Stiamo             per iscritto in procedure operative che fossero
 parlando dei servizi che Domus Assistenza gestisce         in questo modo immediatamente verificabili. È
 in regime di accreditamento: 21 tra case residenza         stata l’occasione per codificare la nostra cultura
 e centri diurni per anziani, servizi domiciliari,          aziendale, farla diventare patrimonio trasmissibile
 residenze e diurni per la disabilità.                      a tutti gli operatori.
 Si tratta complessivamente di oltre 500 posti letto        È diventata, inoltre, una grande opportunità per
 e più di un migliaio di persone non autosufficienti        riflettere sul senso delle nostre azioni e costruire
 assistite a domicilio. Il 31 dicembre 2019 era infatti     in modo strategico dei servizi completamente
 fissata la scadenza dei contratti, dopo i primi anni       orientati al benessere dei nostri utenti. Negli ultimi
 di avvio dell’accreditamento in Emilia-Romagna.            mesi, questo modo di lavorare è stato ulteriormente
 Per poter ottenere la continuazione di questo              messo a punto, e le visite ispettive hanno di fatto
 rapporto per altri tre o cinque anni, era necessario       certificato la validità e il valore di quanto svolto.
 dimostrare di possedere tutti i requisiti di qualità       Abbiamo raggiunto una tappa importante, quindi,
 previsti dalla normativa. Dall’inizio dell’anno 2019       che ha confermato la bontà del percorso intrapreso
 si è pertanto avviato un percorso di revisione e           dalla cooperativa anni fa, cioè quello di vivere la
 aggiornamento delle attività rispetto agli oltre 120       nuova normativa non come mero adempimento
 requisiti di qualità che la normativa richiede. Si è       burocratico, ma come occasione per applicare
 trattato innanzitutto di un percorso fortemente            modelli di qualità a tutti i servizi. Il cambiamento
 partecipato. A partire dagli uffici di settore,            culturale verso servizi completamente orientati
 attraverso una “cabina di regia” costituita insieme        alle persone che assistiamo è oramai avviato,
 ai coordinatori, si è provveduto a coinvolgere in          alimentato soprattutto dalla consapevolezza e dalla
 primis le équipe di coordinamento di ogni servizio,        motivazione di tanti operatori che in questi anni
 per poi avviare gruppi di lavoro e incontri che            hanno potuto crescere, insieme ai propri servizi.

18
Domus Assistenza di fronte a nuove sfide
Il cambiamento non ci spaventa
La nostra cooperativa è chiamata a progredire insieme a utenti, famiglie e istituzioni

N
          ell’analisi dei problemi riguardanti            e migliorare. Dal punto di vista educativo ogni
          i processi lavorativi, l’attenzione alle        cambiamento va dunque gestito sia in termini
          dinamiche relative alla gestione del            rassicuratori e tranquillizzanti che di stimolo,
cambiamento hanno da sempre rappresentato                 nell’analisi delle occasioni che si presentano. Da
uno degli argomenti principali. Questi fenomeni           anni, sia nei centri che nei servizi della cooperativa
sono infatti connaturati alla condizione umana,           si lavora proprio per aiutare utenti e famiglie
onnipresenti in ogni contesto lavorativo, a prescindere   all’interno di questo doppio binario, calmierante le
dal tipo di organizzazione o realtà istituzionale. In     angosce e le ansie e pronto ad afferrare le chances
tali studi è nel tempo emersa, e in maniera sempre        emergenti. Questi processi non riguardano però
più significativa, la consapevolezza che non bastasse     soltanto utenti e famiglie, ma anche le istituzioni
più appellarsi alle teorie a disposizione, ma che         con le quali Domus Assistenza lavora, sia pubbliche
fosse piuttosto necessario integrare saperi che nel       che private, e riguarda anche la cooperativa nel
tempo si sono scissi in ambiti differenti, filosofici,    suo insieme, quale organizzazione di persone che
antropologici, sociologici, psicologici, relativi alle    lavorano insieme, chiamate a “operare” in un tempo
neuroscienze, ecc. Questo perché ogni cambiamento         “liquido”, metamorfico, in continua trasformazione,
non è mai limitato a un                                                              che ha fatto dell’incertezza
settore definito, ma abbraccia                                                       e del cambiamento le sue
l’intero essere umano nella                                                          maschere più efficaci. Come
sua realtà psicofisica e nella                                                       un liquido che assume ogni
sua       pluridimensionalità                                                        forma, allo stesso modo i
e      storicità    soggettive,                                                      fenomeni sociali odierni non
gruppali, sociali in senso                                                           sono infatti circoscrivibili o
lato. Muovendosi le strutture                                                        predeterminabili all’interno
precedenti sulle quali gli                                                           di confini precisi, ma
esseri umani fondano le loro                                                         investono e invadono aree
rassicurazioni profonde, il cambiamento mette in          molto distanti tra loro, con una rapidità mai osservata
moto e in maniera radicale angosce arcaiche e paure       prima. Per questa ragione il modello cooperativo di
ancestrali relative alla rovina e alla distruzione, ma    Domus Assistenza sembra particolarmente in grado
anche energie nuove, nuove visuali prospettiche,          di muoversi in maniera efficace in tali ambiti, sia per
nuove integrazioni di saperi, la creatività, l’apertura   la flessibilità della sua realtà organizzativa, sia per la
verso considerazioni e territori dello scibile sinora     sua capacità di lavorare insieme, in maniera cioè al
mai pensati o affrontati. Il cambiamento è parte          contempo autorassicuratoria e stimolante, sia infine
integrante della vita di ognuno. Sovente lo si            per la conoscenza della materia, costruitasi proprio
considera come una perdita, una rinuncia o un             in quasi quarant’anni di gestione di fenomeni e
rimettere in discussione valori, consuetudini, punti      processi consimili. Il percorso costruito sinora con
di vista, esperienze; altresì viene identificato come     utenti, famiglie e istituzioni può essere consolidato
la separazione da uno status quo rassicurante e           ora più che mai nella qualità delle relazioni interne,
rassicuratorio, divenuto “spazio sicuro“ all’interno      nel saper fare squadra, nel conseguimento delle
del quale si possono rappresentare diverse parti          buone pratiche cooperative, a collettiva difesa del
di Sé. Viceversa il pensare al cambiamento, come          lavoro comune, dei valori dello stare insieme e del
occasione di crescita e maturazione, i cui attori         buon operare con e per gli altri.
principali (individui, istituzioni e/o organizzazioni)
possono divenire l’elemento determinante di
                                                              Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire
un processo evolutivo, permette di progredire
                                                                      nel mondo. (Mahatma Gandhi)

                                                                                                                   19
Carlo Piccinini confermato presidente di Confcooperative Modena
 «I cooperatori vogliono essere costruttori
 di bene comune»
 A Modena la cooperazione sociale si conferma tra i settori più innovativi

L
        ’imprenditore agricolo Carlo Piccinini,
        vice presidente della Cantina di Carpi e
        Sorbara, è stato confermato presidente di
 Confcooperative Modena. È stato eletto al termine
 dell’assemblea congressuale che, presieduta dal
 presidente di Domus Assistenza Gaetano De Vinco,
 si è svolta il 17 febbraio all’azienda agricola Leonardi
 a Magreta di Formigine. Piccinini, che era stato
 eletto la prima volta il 15 gennaio 2016, resterà in
 carica per i prossimi quattro anni. «La cooperazione
 tradizionale (agroalimentare e produzione e lavoro)        È positivo, vuol dire che si sta bene e si vive a lungo,
 sta soffrendo, mentre è più in salute quella dei servizi   ma la longevità è un altro aspetto con cui fare i conti,
 alla persona e alle imprese», ha detto il presidente di    perché gli anziani hanno bisogno di assistenza e
 Confcooperative Modena tracciando un quadro in             cura. Lo stesso discorso vale per gli alunni disabili
 chiaroscuro delle 187 cooperative aderenti, che hanno      che, avverte l’Istat, sono in costante crescita negli
 33 mila soci, danno lavoro a 5 mila persone (per due       ultimi dieci anni nelle scuole italiane: 91 mila in
 terzi donne) e fatturano complessivamente quasi 700        più. Ebbene, chi c’è in prima fila ad assistere, curare,
 milioni di euro. «La cooperazione sociale è ormai          integrare gli anziani, disabili e altre fasce di persone
 divenuto il nostro fiore all’occhiello – ha affermato      fragili? Le nostre cooperative sociali, che non si
 - Lo dimostrano innanzitutto i numeri: tra le nostre       limitano più a gestire pezzi di welfare appaltati
 aderenti, è sociale il 30%                                                             dalle      amministrazioni
 delle cooperative, che                                                                 pubbliche,       ma      co-
 sono prime per numero di                                                               progettano interventi e
 addetti e soci e seconde per                                                           servizi, investono risorse
 fatturato. Considerando                                                                proprie e realizzano
 che le cooperative sociali                                                             strutture complesse, come
 nascono per rispondere                                                                 case residenze per anziani
 ai bisogni delle persone,                                                              e centri per disabili».
 sono radicate sul territorio                                                           È la sussidiarietà, di cui ha
 e non esportano, siamo di                                                              parlato anche il presidente
 fronte a un caso di scuola.                                                            della Regione Emilia-
 Sottolineo soprattutto la capacità delle cooperative       Romagna Stefano Bonaccini. «I Comuni da soli
 sociali di leggere in anticipo i bisogni delle nostre      non ce la fanno, devono gestire meno e controllare di
 comunità e rispondervi. Prendiamo, ad esempio, il          più. Chi meglio di voi può garantire questi servizi?»,
 problema dell’invecchiamento della popolazione.            ha detto all’assemblea di Confcooperative Modena
 Dopo il Giappone, l’Italia è il secondo Paese più          elogiando la cooperazione, cresciuta più di tutti in
 vecchio al mondo, dove ci sono 35 anziani ogni 100         regione negli ultimi cinque anni, sia per numero di
 bambini. In Italia sono 169, in Emilia-Romagna ci          imprese che di occupati, la grande maggioranza dei
 sono 180 anziani ogni 100 bambini. Significa che           quali assunti a tempo indeterminato.
 siamo una delle regioni più vecchie al mondo.

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