Anno IV n.1 Settembre-Ottobre - www.educare06.it - La Tribù dei Chicchini

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Anno IV n.1 Settembre-Ottobre - www.educare06.it - La Tribù dei Chicchini
n.1
                                                                                                             Settembre-
                                                                                                              Ottobre

                                                                                                             Anno IV
Bimestrale anno IV - N.01 Settembre - Ottobre 2018 - Sephirah

                                                                                          CONTINUITA’ 0-6

                                                                BAMBINI E DIGITALE

                                                                OUTDOOR EDUCATION A TENERIFE

                                                                                                              Sephirah
                                                                                          www.educare06.it
                                                                                                              EDITORE
Anno IV n.1 Settembre-Ottobre - www.educare06.it - La Tribù dei Chicchini
Formazione...
 FORMAZIONE PER EDUCATORI NELLA TUA                                                                                Sephirah
                                                                                                                    Insieme
 CITTÀ!                                                                                                       per la tua crescita

 Vuoi una formazione nella tua città? Puoi contattare Sephirah, che metterà a disposizione i suoi
 formatori per creare una formazione ad hoc per la tua zona o, se vuoi, anche specificatamente
 per il tuo nido e la tua scuola. I professionisti che lavorano con Sephirah provengono da differenti
 ambiti disciplinari, che si integrano tra loro, consentendo così un approccio ampio sul bambino, le
 famiglie, se stessi, il territorio.
 Al termine di ogni formazione, che associa momenti teorici, di condivisione ed esperienziali, viene
 rilasciato l’attestato di frequenza.
 Sul sito www.sephirah.it puoi consultare alcune delle tematiche che trattiamo oppure puoi
 contattarci direttamente ad associazionesephirah@gmail.com o 334.8282861 per creare un
 percorso condiviso di formazione per il nuovo anno, che sia davvero efficace dal punto di vista
 della crescita professionale e personale.

     Alcune tematiche per la tua formazione:
 •    La relazione con i genitori
 •    L’intelligenza emotiva al nido e alla scuola                    •    Il gioco psicomotorio
      dell’infanzia                                                   •    Gestire lo stress
 •    Strategie di intervento con i bambini                           •    Fare musica con i bambini
      “difficili”                                                     •    Il gruppo come risorsa per il lavoro educativo
 •    Continuità tra nido e scuola dell’infanzia                      •    Utilizzo di materiali e spazi al nido e alla
 •    I piccolissimi al nido                                               scuola dell’infanzia

            LIBRI PER LA TUA CRESC ITA PERSONALE
                       E PROFESSIONALE
                                                                                        Sephirah Editore

                                                                     Puoi acquistare i libri (in formato
                                                                          cartaceo o digitale) dal sito:
                                             Giulia Cavalli

                                                                             www.sephirah.it/shop
                 SINDROME DI APERT:
                UNA MAMMA ANCORA,
                SEMPRE E COMUNQUE.        CRESCERE
                     Chiara Moretti
                                       E FAR CRESCERE

                                                                               oppure scrivere ad
                      Enzo Isopo
                                      Spunti teorici e applicativi
                                       per il lavoro relazionale

                                                                     associazionesephirah@gmail.com
                                                                      o telefonare al 334.8282861
Anno IV n.1 Settembre-Ottobre - www.educare06.it - La Tribù dei Chicchini
N. 01 - Settembre-Ottobre 2018 - Anno IV
Bimestrale Autorizzazione del Tribunale
di Milano n. 263 dell’8/09/2015.

Direzione, Redazione, Amministrazione: APS
Sephirah                                     ORIENTAMENTI
Via Manzoni 11,
20060 Gessate (MI)                                      Simona Vigoni
www.sephirah.it                              Continuità è…continuità tra…
info@educare03.it
C.F. e partita I.V.A. 08288410965
Tel. 334.8282861
Per la pubblicità: info@educare03.it

Direzione Scientifica:
Giulia Cavalli, Simona Vigoni                     PERCORSI
                                                             Julia Martel
Comitato Scientifico:
Ottavia Albanese (Milano)                         La magia della natura
Anna Emilia Berti (Padova)                                   Giuliana Pagliccia
Silvia Bonino (Torino)
Anna Silvia Bombi (Roma)                          Scoprogioncando
Lucrezia Bravo (Milano)                                      Laura Estremera
Paolo Calidoni (Parma)
Elena Camisasca (Milano)                          Materiali aperti
Gabriele Catania (Monza)                                     Caterina Autelitano
Silvia Crispoldi (Perugia)
Carmela Di Maio (Napoli)
                                                  L'albero è il mio maestro!
Floriana Falcinelli (Perugia)
Ivano Gamelli (Milano)
Miriam Gandolfi (Bolzano)
Antonella Marchetti (Milano)
Giuseppe Mele (Lecce)
Michele Minolli (Genova)                     RELAZIONI
Rosario Montirosso (Lecco)
Maria Rita Parsi (Roma)                                 Elena Bozzola, Davide Vecchio, Cinthia
Erica Francesca Poli (Milano)                Caruso, Alberto Villani
Fulvio Scaparro (Milano)
Alda Scopesi (Genova)
                                             Bambini e digitale
Enzo Soresi (Milano)                               Giulia Cavalli
Gabriele Ventura (Bologna)                   Cosa comunico a me stesso e agli altri?
Valeria Ugazio (Bergamo)
Mirella Zanobini (Genova)

Gruppo di redazione:
Licia Clerici, Tiberia Gadaleta,
Sara Manzoni, Mariateresa Nardi                   SGUARDI
Progetto grafico:                                             Alice Cagna
Paola Saccardi
                                                  Uno spunto interessante per insegnanti curiosi

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Anno IV n.1 Settembre-Ottobre - www.educare06.it - La Tribù dei Chicchini
Editoriale                                                                                              di G.C. e S.V.

ANNO NUOVO,
VITA NUOVA

E
       ccoci qui. Da quattro anni questo sembra pro-
       prio essere il nostro motto: anno nuova, vita
       nuova! Perché puntualmente ogni settembre
ripartiamo con delle novità. Nel 2015 nasce Educa-
re03 per dialogare, con qualità, sull’educazione della
prima infanzia. Nel 2016 arriva il sito, per promuove-
re un aggiornamento continuo per tutti coloro che la-
vorano e gravitano intorno ai bambini. Nel 2017 una
grande svolta: la rivista diventa gratuita, a disposizione
di tutti, perché la buona cultura dell’infanzia va difesa         ancora, le convinzioni che l’impegno formativo verso i
e diffusa. E oggi, nel 2018, ampliamo lo sguardo ed               giovani è un investimento sulla società e che l’educa-
Educare03 “raddoppia”. In Educare06 diamo spazio                  zione non è mai una faccenda individuale, ma per sua
alle voci dai nidi e dalle scuole dell’infanzia, agli studi       natura una cosa della comunità.”
e alle ricerche sull’età prescolare, senza dimenticare le         Per noi Educare06 è un approccio mentale che va ol-
relazioni tra strutture per l’infanzia, le famiglie e il terri-   tre le tecniche, è uno sguardo che cerca di cogliere
torio, il benessere di educatori e insegnanti e le novità         i bambini per ciò che sono e se stessi per ciò che si
in campo educativo, culturale e scientifico.                      è, è un’attenzione curiosa alla scoperta di com’è uni-
Perché continuare a scrivere di “educazione”? Cosa                ca la relazione con ciascun bambino. Da 0 a 6 anni
significa parlare di educazione oggi? Proviamo a ri-              lo sviluppo è incredibile, da tutti i punti di vista (fisico,
spondere con le parole di Franco Garelli (Educazione.             mentale, sociale) e l’adulto, insieme ai bambini, si trova
Il Mulino, Bologna, 2017, pp. 17-18): “L’educazione               a vivere un processo che a volte scorre come un fiume
è sempre stata al centro non soltanto delle attese e              lento, a volte stravolge come un fiume in piena, a volte
delle preoccupazioni di ogni comunità umana, ma an-               permette di tuffarsi serenamente e a volte richiede di
che dell’interesse di molti studiosi che in ogni epoca si         attendere e osservare…
sono occupati delle potenzialità e dei limiti della natura        Le esperienze e le riflessioni che selezioniamo per
umana, della trasmissione del sapere, dei processi di             Educare06 vogliono essere spunti per ampliare ulte-
conoscenza, delle valenze dell’azione educativa per la            riormente l’orizzonte, per intravedere nuovi percorsi,
vita della Polis, del ruolo da assegnare alla virtù nella         per orientarsi nella liquida società odierna.
sfera privata e in quella pubblica. Rientrano tra gli sti-
moli più fecondi l’idea che educare non è solo un fatto                 •   Puoi inviare i tuoi contributi (riflessioni
tecnico, né si riduce alla mera istruzione, ma è qualco-                    e attività inerenti la fascia di età 0-6
sa che chiama in causa l’essere profondo dell’uomo;                         anni) scrivendo a info@educare03.it
l’importanza che occorre attribuire in campo educativo
                                                                        •   Sei un’azienda o un professionista che si
alla “relazione”; il riconoscimento che qualsiasi propo-
                                                                            occupa di infanzia? Puoi pubblicizzare i
sta educativa è rivolta a un soggetto dotato di una pro-                    tuoi prodotti o la tua attività sulla rivi-
pria libertà di valutazione e di espressione; l’attenzione                  sta o sul sito. Per maggiori informazioni:
al ruolo dei sentimenti nelle dinamiche educative; e                        sponsor.educare03@gmail.com

                                                                  4
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Formazione...
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 FORMAZIONE PER EDUCATORI DI NIDO E                                                             Insieme
                                                                                          per la tua crescita
 INSEGNANTI DI SCUOLA DELL’INFANZIA

 20 ottobre
 Un Natale davvero speciale! Spunti pratici per la             La formazione, dal carattere
 continuità 0/6                                                essenzialmente pratico, si tiene il
                                                               sabato dalle 9.30 alle 12.30 a
 27 ottobre                                                    Gessate (MI), raggiungibile con la
 Una nuova famiglia? Il rapporto con le famiglie               metropolitana milanese linea verde e
                                                               in macchina dall’autostrada A4 uscita
 10 novembre
                                                               Cambiago-Cavenago o tangenziale
 La continuità tra nido e scuola dell’infanzia:                est-esterna Gessate.
 percorsi di accompagnamento e crescita                        Il costo è di 40 euro (IVA inclusa).
                                                               Si rilascia attestato formativo.
 24 novembre                                                   Per iscrizioni e informazioni:
 Come lavorare con i bambini con difficoltà di                 associazionesephirah@gmail.com
 regolazione
 2 febbraio
 Psicologia dei colori per educatori e insegnanti

 FORMAZIONE E CRESCITA PERSONALE
 La formazione di chi lavora con i bambini è sempre un percorso di crescita personale, che sostiene
 chi lavora non solo nella sua professionalità (a livello metodologico e tecnico), ma anche nella
 sua profondità emotiva e mentale.
 Per questo, Sephirah propone a Gessate (MI) incontri e percorsi per aumentare la propria
 autoconsapevolezza e star meglio con se stessi e nelle relazioni.
 E’ possibile richiedere l’attestato di partecipazione, valido come attestato formativo.

 Sul sito www.sephirah.it/eventi puoi trovare tutte le nostre proposte.
 Alcuni esempi:
 • Percorso di arteterapia e fiaba (12, 19 e 26 ottobre, ore 20.30)
 • Laboratorio di Difesa relazionale (13 ottobre, ore 9-18)
 • Workshop di contatto con i suoni della natura (6, 13 e 20
     novembre)
 • Comprendere il linguaggio del volto (2 dicembre, ore 10-17.30)

 Per maggiori informazioni, puoi contattarci direttamente a
 associazionesephirah@gmail.com o 334.8282861.

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Zerosei

CONTINUITÀ È…
CONTINUITÀ
TRA…
Simona Vigoni

L’      istituzione del sistema integrato
        di educazione e d’istruzione dalla
        nascita fino a sei anni (Legge 13
luglio 2017, n. 107) ha riportato al cen-
tro dell’attenzione nazionale il tema della
continuità tra i servizi educativi per l’in-
fanzia ribadendo l’esigenza del dialogo e
del confronto tra le istituzioni contigue, con l’o-
                                                          e diversi orizzonti.
biettivo di caratterizzare i servizi come contesti
                                                          Eliminato il timore che mi si considerasse per-
educativi e di apprendimento saldamente rac-
                                                          sona rigidamente ancorata alla monotonia del-
cordati con le esperienze precedenti, collaterali
                                                          la continuità e priva della capacità di ascoltare
e successive del bambino.
                                                          la sinfonia generata dal binomio continuità/di-
La continuità educativa va coltivata attivando
                                                          scontinuità, proseguo nella mia riflessione.
percorsi di contagio e confronto tra famiglie e
                                                          In questo articolo in realtà non voglio parlare
servizi e tra i servizi, per garantire coerenza e
                                                          della continuità sopracitata, non quindi della
armonia al percorso di crescita e di sviluppo del
                                                          continuità dei “massimi sistemi”, quella che pe-
bambino e per contrastare il rischio di frammen-
                                                          raltro ahimè a volte è più dichiarata che agita
tazione degli apprendimenti e delle esperienze
                                                          o che a volte si ritiene erroneamente realizzata
(continuità orizzontale e verticale).
                                                          con un semplice anche se pur ben architetta-
Per una timorosa e ormai consolidata abitudine
                                                          to progetto di raccordo. Non voglio parlare di
- forse mutuata dal rispetto per la “par condi-
                                                          questa famigerata continuità, benché anche su
cio” o da certe derive del nostro politichese - ci
                                                          questa ci sarebbe molto da riflettere e molto
si sente in difetto o mancanti se non si citano,
                                                          da scrivere.
soppesandoli in perfetto equilibrio, gli opposti
                                                          Voglio fare un passo indietro e rientrare nel ser-
e i contrari. Pertanto anche se questo articolo
                                                          vizio, perché la continuità che descrivo è quel-
non tratta l’argomento, per non cadere in frain-
                                                          la che si trova tra le pieghe del quotidiano,
tendimenti, dichiaro che altrettanto fondante
                                                          quella non esplicitata, la continuità tra le mura
l’esperienza dei bambini e delle bambine, risul-
                                                          del servizio, col desiderio e la speranza di por-
ta essere la discontinuità conoscitiva, intesa
                                                          tare a emersione le pedagogie implicite che
come momento di crescita, di apertura a nuovi

             Orientamenti                             6
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si insinuano nelle nostre pratiche routinarie e si             di cemento per la costruzione dell’identità. Le
incarnano in gesti a volte poco pensati. Anche                 strategie del quotidiano, che si concretizzano
questa continuità possiede un valore inestima-                 in abitudini e routine, sono funzionali al man-
bile per il percorso di crescita armonico e inte-              tenimento di un sentimento di continuità che
grato dei bambini e delle bambine.                             accompagna l’esistenza, il senso del Sé e l’a-
In occasione dei corsi di formazione che con-                  dattamento. Tutti gli studi correnti insistono
duco sull’argomento1 con l’obiettivo di portare                sull’importanza della continuità come variabile
sapienza all’esperienza, invito ciascuna équipe                indispensabile per un sano sviluppo psicofisico
a riflettere ri-percorrendo e ri-significando quello           per il bambino.(…) La realtà quotidiana è una
già si fa, scovando e documentando la continu-                 realtà ordinata. Una sua caratteristica saliente è
ità tra le pieghe del quotidiano.                              la costruzione di un ordine continuamente ripro-
Prendendo a prestito l’espressione di France-                  dotto attraverso i mille gesti dimessi e minuscoli,
sco Dogana (2000), quali sono quindi le “pic-                  sempre uguali che giorno per giorno intrecciano
cole fonti” che alimentano la continuità? Cosa                 la trama che garantisce il senso di continuità
significa continuità?                                          dell’esistenza. E’ un lavorio continuo che tiene
                                                               in piedi la vita e produce il tessuto connettivo
1. Continuità è… coerenza                                      sia della sfera privata che di quella collettiva”
La prima continuità sulla quale porre attenzione               (Emiliani, 2008)2. Ed è in primis questa continui-
è la continuità tra dichiarato e agito: continui-              tà a essere vitale e strategica per la costruzione
tà è aderenza al progetto. E’ importante por-                  dell’identità del bambino, quella continuità fatta
tare a emersione le proprie teorie in atto, per-               di piccoli gesti che, se poco pensati e architet-
ché – mancando un alto livello di esplicitazione               tati, rischiano alcune derive che nei casi peggio-
dell’implicito relativo ai bambini, alle famiglie,             ri sfociano in negligenza e trascuratezza.
all’idea di servizio – diventa impossibile proget-
tare responsabilmente e coerentemente. Lewin                   3. Quindi, continuità è… abitudine
(1890-1947) affermava “niente è più pericoloso                 Nell’epoca dominata dalle forti emozioni è così
di una teoria non riconosciuta come tale”: que-                brutto parlare della ricchezza, della forza e del
ste pedagogie popolari (Bruner, 1983) e implici-               valore delle abitudini? Ancora una volta cito
te, spesso annidate tra le pieghe del quotidia-                Emiliani (2008)3: “le abitudini sono organizza-
no, riemergono nelle pratiche generando stili e                tori affettivo-comportamentali che strutturano
azioni incoerenti con quanto esplicitamente di-                l’esperienza personale e di gruppo nella vita di
chiarato nelle nostre Carte dei Servizi, nei PTOF              tutti i giorni che, per loro tramite, viene percepi-
e nelle progettazioni educative.                               ta stabile, regolare e dotata di continuità”.
Quanto sono coerenti e in continuità con il pro-               L’abitudine regola gli stati affettivi ed emoziona-
getto esplicitato nei documenti ufficiali le nostre            li, gli “affetti vitali” (Stern, 1985)4, “che hanno il
pratiche quotidiane?                                           compito di garantire la condivisione delle espe-
                                                               rienze in un’atmosfera di continuità. Rimè fa la
2. Continuità è… routine                                       distinzione fra stati affettivi stabili e le emozioni
“Il tema della continuità e della ripetizione è co-            la cui caratteristica cruciale è la rottura di conti-
stitutivo del quotidiano e assume il significato               2- Emiliani F. (2008). La realtà delle piccole cose. Franco
                                                               Angeli, Milano.
1 - L’ultimo in ordine di tempo si concluderà a novembre       3 - Idibem
2018, Progetto Didattiche inclusive, L.285, Comune di          4 - Stern D. (1985). Il mondo interpersonale del bambino.
Milano.                                                        Bollati Boringhieri, Torino.

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5. Continuità è… costruire
                                                           competenza sociale
                                                            La struttura della routine favorisce l’interazione
                                                            anche tra partner poco competenti e la sta-
                                                             bilità e la continuità del gruppo di gioco sono
                                                             due variabili che favoriscono la condivisione
                                                             dell’esperienza ludica e la relazione tra pari. I
                                                             temi ludici, infatti, grazie alla continuità delle
                                                             presenze, tendono a mantenersi lungo il filo
                                                             degli incontri. Ciò consente ai bambini di av-
                                                              viare sin da subito un gioco condiviso senza
                                                              dover ogni volta rinegoziare gli aspetti es-
                                                              senziali. Nel corso degli incontri le relazioni
                                                              tenderanno a codificarsi. Alcune ricerche os-
                                                           servative presso i nidi hanno riscontrato la co-
nuità nell’interazione individuo ambiente” (Emi-           struzione di un vocabolario ludico comune del
liani, 2008).                                              gruppo di bambini che hanno una continuità di
E allora quali sono le nostre abitudini in relazio-        rapporto nel tempo5. I nidi e le scuole dell’in-
ne ai bambini e come le curiamo e coltiviamo,              fanzia si caratterizzano come luoghi collettivi e
affinché non cadano in automatismi involontari             la costruzione della competenza sociale è uno
e inconsapevoli che ben poco hanno a che ve-               degli obiettivi che i collegi si pongono nella co-
dere con quanto dichiariamo esplicitamente nei             struzione del progetto educativo e didattico, ma
nostri passepartout, ovvero le documentazioni              quanto sono “pensate” queste relazioni? Come
ufficiali che garantiscono ai nostri utenti la tra-        avviene e come si mantiene nel corso dell’anno
sparenza dei nostri servizi?                               la suddivisione dei gruppi? La loro composizio-
                                                           ne e la loro dimensione?
4. Dunque, continuità è… regolazione
emotiva, autonomia                                         6. Continuità è… apprendimento
Le abitudini regolano l’intensità emozionale,              Ebbene sì, gli studi recenti6 ci dicono che un
garantendo quella sicurezza indispensabile per             apprendimento è tale e soprattutto duratu-
adattarsi alla realtà del quotidiano, quella stes-         ro quando il bambino è in grado di trasferirlo
sa sicurezza che consente di muoverci in auto-             dall’ambito cui lo ha esperito a un altro.
nomia all’interno dei contesti. Autonomia che a            Creo contesti in qualche modo continui e fles-
sua volta genera maggior sicurezza, innescando             sibili che diano la possibilità al bambino di tra-
così circuiti virtuosi per la crescita, il benessere       sferire le sue esperienze? Esiste una continuità
e lo sviluppo dei nostri bambini. E come non               per esempio nei momenti dedicati alla cura e
ricordare allora che tanti dei problemi segnalati          quelli dedicati al gioco? Il bambino può eserci-
dalle insegnanti delle scuole dell’infanzia sono           tare la sua motricità fine in tutti i momenti della
proprio quelli di regolazione emotiva? Garan-
tiamo allora il senso di continuità dell’esistenza         5 - Mantovani S., Musatti T.(a cura di) (1986). Stare insie-
attraverso la pratica di “buone abitudini”?                me al nido: relazioni sociali e interventi educativi. Juveni-
                                                           lia, Bergamo.
                                                           6 - Medina J. (2015). Naturalmente intelligenti. Bollati Bo-
                                                           ringhieri, Torino.

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giornata o quando si esce in giardino, per affret-          10. E per finire, continuità è…
tare la vestizione, l’adulto si sostituisce a lui per
                                                            costruire memoria
poi proporre in sezione splendide tavole delle
                                                            Costruire memoria significa documentare i per-
allacciature realizzate proprio con l’obiettivo di
                                                            corsi svolti, lasciare traccia visibile, tangibile dei
sviluppare questa motricità?
                                                            percorsi svolti. Per i bambini, per le famiglie e
                                                            per il servizio “documentare significa innanzi-
7. Continuità è… affettività                                tutto lasciare memoria storica, non perdere il
L’affettività è possibile solo attraverso la conti-         senso delle cose fatte, trattenere i ricordi, fer-
nuità, perché l’affetto è la costruzione di un le-          mare momenti particolari della vita quotidiana,
game sentimentale nel tempo. Troppo inflazio-               creare un archivio in modo da poter ritrovare le
nato ricordare qui la classica frase del Piccolo            numerose esperienze vissute anche a distanza
Principe?                                                   di tempo e realizzare una continuità educativa”
                                                            (Tommaselli, Zocchi, 2009)7.
8. Continuità tra… emozione
e cognizione                                                                                           foto Parque La Laguna

Quando l’apprendimento e la conoscenza sono
privi di emozioni, quando le persone appren-
dono meccanicamente, è molto probabile che
non saranno in grado di utilizzare in modo effi-
ciente nell’esperienza concreta ciò che hanno
appreso. Per utilizzare bene sia in “classe” che
fuori le conoscenze acquisite, è necessario che
le emozioni ricoprano un ruolo d’onore in tutta
l’esperienza di apprendimento.

9. Continuità tra… dentro e fuori
In quasi tutti i numeri di questo bimestrale, ab-
biamo promosso esperienze educative che
coniugassero la vita all’aperto con quella con-
sumata all’interno degli edifici scolastici. Lo ri-
badisco fortemente anche qui, perché troppo                 Questa è la mia continuità, prima ancora di
spesso si vedono giardini deserti durante la                quella dichiarata sui documenti e perseguita uf-
“brutta” (?) stagione o troppo spesso le propo-             ficialmente. Di solito comincio da qui invitando a
ste all’esterno sono finalizzate allo sfogo mo-             riflettere punto per punto (i punti citati non han-
torio della singola giornata, senza l’ipotesi o lo          no la pretesa di essere esaustivi perché l’elenco
sguardo verso una possibile coniugazione, un                sarebbe lungo) sulle buone pratiche di continu-
ipotizzabile raccordo, una continuità appunto,              ità. Credo che di strada ce ne sia molta da per-
fosse anche quella di trasportare oggetti da                correre. Auguro a tutti buon viaggio!
fuori a dentro. Perché è proprio grazie a questo
trasporto che i bambini hanno la possibilità di
“tornare” e perseverare sulle esperienze fatte il           7- Cfr. Linee guida per i servizi educativi alla prima infan-
giorno prima, di far durare nel tempo le proprie            zia-Documentazione, Comune di Firenze, Assessorato
                                                            alla Pubblica Istruzione- Servizio Asili nido e Servizi com-
idee e di comprender la sua durata.                         plementari alla prima infanzia, 2009 ed. Junior, Bergamo.

                                                        9                        Orientamenti
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Outdoor a Tenerife

LA MAGIA DELLA NATURA

Julia Martel,
centro Infantile “Parque La Laguna”, Tenerife

I     l Centro “Parque La Laguna”1 è impegnato
      in un progetto completo e articolato, con
      l’obiettivo di creare un ambiente sicuro per
lo sviluppo dei bambini, seminando e incorag-
giando la creatività per risolvere le piccole sfide
che si presentano ai bambini giorno dopo gior-
no.

Il giardino ecologico, Larry, il recinto
La natura ha una grande importanza nell’alle-
varci e nel nutrirci e noi dobbiamo prendercene
                                                              tanti: la semina, la cura e la raccolta. Durante la
cura, scoprendo gli elementi che ci dona, lavo-
                                                              semina i bambini manipolano liberamente la ter-
rando nel giardino ed entrando in relazione con
                                                              ra e le talee che andremo a piantare. Comincia
i nostri animali.
                                                              il tempo dell’attesa senza che sia chiaro anco-
La natura fornisce un contesto incomparabile
                                                              ra il concetto del tempo, ci si “dispera” un po’
per lo sviluppo dei nostri piccoli. Si sporcano
                                                              per questa attesa, ma nel frattempo i bambini
le mani manipolando terra, sabbia, corteccia, i
                                                              irrigano, rimuovono
materiali abbracciano tutti i sensi aperti a un'e-
                                                              le erbacce e pulisco-
splosione di esperienze: l'uso che ne fanno i
                                                              no le talee che già
bambini apre loro il cammino verso l’immagina-
                                                              crescono, misurano
zione e la creatività combinate con la libertà di
                                                              quanto crescono e ini-
sviluppo individuale.
                                                              ziano così a prendere
Il giardino ecologico li accompagna nei passag-
                                                              coscienza della dimen-
gi di maturazione e sviluppo rispetto all'attesa,
                                                              sione spazio-tempora-
alla pazienza, alla cura e all’attenzione. Questo
                                                              le.
cammino si scandisce in diversi momenti impor-
                                                              Il nostro raccolto cre-
1 - Parque La Laguna è un centro per l’infanzia del primo
                                                              sce sano e forte, gra-
ciclo di educazione infantile del sistema educativo spa-      zie a questo tempo di
gnolo e accoglie bambini dai 4 mesi ai 3 anni. Il Centro      cura, attesa e speran-
si trova a San Cristóbal de La Laguna, Tenerife (Isole Ca-    za, e finalmente possia-
narie).

               Percorsi                                      10
mo raccogliere i frutti dei nostri sforzi, riconosce-        che ostacolano lo sviluppo naturale dei bambini,
re l’origine e la provenienza delle nostre verdure,          sviluppo che a volte gli adulti cercano purtrop-
assaggiare i sapori nella loro purezza, annusare             po di costringere e di forzare determinandone
i profumi delle piante aromatiche.                           la direzione. Alcuni bambini nelle prime mani-
I nostri animali forniscono ai bambini la scoperta           festazioni delle loro emozioni denotano paura,
della convivenza e della relazione con altri esseri          altri sorpresa o felicità: gli educatori osservano
viventi, l'importanza del rispetto e della cura. Si          le reazioni di ciascuno, ripercorrendo il percorso
creano legami e vincoli che crescono con le loro             personale dei bambini. Chi manifesta la paura
tappe evolutive e la loro vita emotiva.                      finisce per sviluppare un senso di minaccia che
Le emozioni ci rivelano parte della personalità dei          gradualmente scompare attraverso la pazienza
bambini, le loro prime reazioni di fronte al nuo-            e l’esperienza concreta che genera sicurezza.
vo, all'ignoto. La presenza e la partecipazione              L'osservazione, l'approccio, il contatto visivo
dei nostri animali aiutano a eliminare le barriere           sono i passi che precedono il contatto fisico tra

                                                        11                             Percorsi
i bambini e Larry, la nostra mascotte per eccel-            Il folletto del Parque La Laguna
lenza.                                                      Da qualche tempo, un piccolo elfo vive nei nostri
Nel nostro recinto convivono galline e anatre               giardini. Di lui si conosce ben poco, molti l'han-
e, in qualche occasione, altri invitati speciali.           no visto, ma la cosa certa è che la sua presenza
L'esperienza ravvicinata della loro presenza fa             è stata avvertita.
sì che i bambini integrino questo vissuto come              La sua casa è appollaiata su un maestoso albe-
parte della normalità e quotidianità: fargli visita         ro, una scala viene usata per aprire la sua porta,
tutti i giorni, nutrirli e raccogliere le loro uova.        decorata e illuminata con austerità, perché non è
Sono i bambini stessi a insegnare alle loro fa-             necessario portare tanti cose inutili per la nostra
miglie che la visita al recinto è proprio un rituale        vita. Un giorno, il nostro amico elfo ha lasciato
quotidiano: questo rituale li aiuta a far prendere          una nota scritta a mano in cui chiedeva aiuto
consapevolezza che gli animali e la natura sono             perché aveva perso le chiavi di casa. Abbiamo
la loro realtà.                                             deciso di aiutarlo: siamo andati a cercarle nel
                                                            giardino ecologico, abbiamo rovistato nell’orto,
                                                                 abbiamo scalato tutti gli alberi, abbiamo
                                                                   cercato nel villaggio degli Indiani, negli an-
                                                                   goli nascosti, quelli che custodiscono tanti
                                                                   segreti, ma non abbiamo avuto fortuna e la
                                                                  chiave non è apparsa.
                                                                  Un bel giorno, senza cercare, è comparsa
                                                                  la chiave… sì perchè e a volte le cose ap-
                                                                  paiono quando devono apparire! Abbiamo
                                                                 collocato la chiave nella lanterna della casa
                                                                 del nostro amico e, in pochissimo tempo, ci
                                                                 ha scritto una nota di ringraziamento.

             Percorsi                                  12
Il nostro amico elfo ci aiuta a canalizzare le emo-
zioni, ci aiuta a non avere paura, ispira la nostra
creatività e immaginazione, perché molti di noi
l'hanno visto correre intorno al giardino e ai cor-
ridoi. È molto giocoso, ci dà indizi per trovare e
scoprire tesori nel nostro giardino.
Il nostro amico elfo ha un piano, ma solo pochi
lo conoscono...

                                                      13   Percorsi
Documentazione

SCOPROGIONCANDO
                                                                                   “La libera scelta è la più alta attività”
Giuliana Pagliccia,                                                                                  (Maria Montessori)
La Tribù dei Chicchini1, Milano

L       a nostra impostazione pedagogica trae
        fondamentalmente ispirazione dall’approc-
        cio psicomotorio, dal pensiero montesso-
riano e non ultimo dalla metodologia del Reggio
Approach.
Il presente Quaderno di Documentazione è
frutto di un progetto che è durato circa tre mesi.
Ogni anno, ai bambini dell’ultimo anno e alle loro
famiglie, viene proposto e condiviso quello che
chiamiamo “Il progetto dell’anno”, una situazio-
ne didattica nuova che ha la finalità di individua-
re delle linee-guida in grado di funzionare come
bussola per le successive programmazioni didat-                   tempo e di un ambiente in cui i bambini possano
tiche. Non si tratta, quindi, di una sperimentazio-               fare esperienza autonomamente con poche ed
ne, ma di un’attività di indagine il cui intento è di             essenziali regole. Intendiamo la possibilità di sce-
riflettere su alcune questioni educative al centro                gliere liberamente il materiale, concentrarsi, fare
delle quali vi è anche il tentativo di auto-osser-                da soli, sentirsi liberi di agire, di capire e dare un
varci nel nostro ruolo di educatrici. Quest’anno la               senso all’ambiente circostante. Il setting in psi-
nostra attenzione si è soffermata sul valore del                  comotricità così come l’ambiente nell’approccio
gioco libero.                                                     Montessori ci sono sembrati alleati importanti in
Per gioco libero intendiamo la costruzione di un                  grado di predisporre i bambini, in un modo a loro
                                                                  più confacente, verso esperienze multiformi di
1 - Il nido “La Tribù dei Chicchini” è una ONLUS con-             apprendimento e scoperta. La possibilità di agire
venzionata con il Comune di Milano. Opera sul territorio          dona ai bambini una grande soddisfazione per
di Milano (zona 7) da circa 14 anni. Ha un’impostazione           la realizzazione autonoma del proprio desiderio.
pedagogica tradizionale, ma si avvale di un’équipe mul-
tidisciplinare: psicomotriciste, musicoterapiste e un’edu-
                                                                  Lo spazio e gli oggetti diventano strumenti per
catrice di impronta montessoriana. Il nido è composto da          comprendere il dialogo che i bambini mettono in
due sezioni: la sezione dei Koala (i più piccoli) e la sezione    atto con l’ambiente attraverso la percezione e la
Coccinelle (i medio/grandi).                                      loro capacità di organizzarsi. L’adulto con il suo
Le educatrici coinvolte nel progetto qui descritto: Daniela,
Julia, Silvia, Marina. Coordinatrice referente: Giuliana.
                                                                  sguardo è presente, sostiene, incoraggia senza
I Bambini coinvolti: Achille, Agnese, Alessandro M., Ales-        giudizio e dà un senso a ciò che osserva.
sandro G., Alice, Carlo, Elisa, Emanuele, Emma, Enea,             Abbiamo, così, “stravolto” un angolo del nido
Ettore, Giacomo, Greta, Leonardo, Matteo, Mattia, Tom-            e lo abbiamo attrezzato al fine di essere auto-
maso, Viola, Virginia e Vittoria.

                Percorsi                                         14
educativo, che fosse do-                                                         sovrappone e li integra.
tato cioè di un carattere                                                        Le domande di partenza che ci
di libertà con un tappeto                                                        siamo poste sono state:
confortevole, scaffali aper-                                                     • il gioco libero genera ap-
ti, tavolini e materiale a di-                                                    prendimento?
sposizione.                                                                       • un contesto di pochi stimoli
I gruppi erano formati da 5                                                       e le caratteristiche dei mate-
bambini, pochi e mirati sti-                                                      riali sollecitano l’attenzione e
moli e un linguaggio dell’a-                                                      la concentrazione?
dulto ridotto, affinché fosse                                                      • i materiali di gioco libera-
dato ampio spazio alla cu-                                                         mente accessibili ai bambini
riosità dei bambini e alla loro voglia di scoperta. Il            stimolano la loro iniziativa accostando ordine
materiale che abbiamo proposto era vario, strut-                  e libertà?
turato e non strutturato, quotidiano ma abbinato              •   lo spazio delimitato da vassoi e dai tavolini
ad altro meno quotidiano. E’ stato proposto sui                   permette una migliore identificazione dello
alcuni vassoi e accostato secondo alcuni criteri                  spazio personale e un minor conflitto per il
dettati dalla nostra esperienza; tuttavia i bambini               possesso degli oggetti?
erano liberi di fare personali accostamenti.
Per favorire la concentrazione il materiale era               Conclusioni
proposto in un numero limitato di stimoli e rinno-            Il contesto che è stato proposto ai bambini era
vato senza fretta. Bigodini e scovolini, palline e            completamente nuovo: uso dei vassoi e dei tavo-
portauova, ghiaccio, pinze, contenitori, spugne,              lini, modalità meno direttiva, ambiente predispo-
segatura e tubi di diversa misura, ciotole, sirin-            nente al lavoro individuale e uso di un materiale
ghe, spugne, schiuma, gusci di noce e pasta di                che permetteva un’interazione diversa.
sale, acqua colorata, pipette, spugne, cestini e              Quasi tutti i bambini hanno avuto bisogno di un
mollette, farina gialla e pennelli, ma anche mate-            tempo personale per adattarsi e molti di loro han-
riale di scarti aziendali non tossici che si prestava         no ricercato nei pari una conferma osservandosi
a divenire un materiale didattico non strutturato.            l’un l’altro e nell’imitazione. La loro innata curiosi-
Nella parte iniziale del progetto si è puntato su             tà ha spinto la maggior parte di loro a sperimen-
un materiale che producesse esperienze di tipo                tare. I bambini si sono mostrati più ricettivi verso il
tattile, man mano sostituito da un materiale che              materiale che offriva la possibilità di toccare, stro-
richiedeva un impegno più                                     finare, bagnare, asciugare, verso cioè il materiale
di tipo cognitivo: incastri                                                             sensoriale. Pochi bambini
solidi, infili e forme. Tutta-                                                          hanno proceduto facendo
via, a differenza del metodo                                                            prima domande e chie-
montessoriano, abbiamo ri-                                                              dendo aiuto, mentre altri si
tenuto di lasciare sugli scaf-                                                          sono calati nella situazione
fali materiali che offrissero                                                          con immediatezza.
diverse stimolazioni per                                                               Durante i tre mesi di Pro-
peso, colore, suono e di-                                                              getto abbiamo assistito alla
mensione, perché il bam-                                                               diminuzione dei conflitti
bino non acquisisce uno                                                                per l’appropriazione di un
stimolo dopo l'altro, ma li                                                           oggetto o di un materiale.

                                                         15                                Percorsi
Tra le poche regole vi era                                                               siamo interrogate se pos-
quella che, se il materiale                                                              sa essere faticoso per loro
fosse stato impegnato da                                                                sostenere costantemente
un bambino, o ci si orienta-                                                            le dinamiche di gruppo.
va verso altro materiale o si                                                           Alcuni materiali non sono
sarebbe dovuto attendere.                                                               stati considerati dai bambi-
Da questo punto di vista                                                               ni. Abbiamo trascurato l’ol-
abbiamo osservato bam-                                                                 fatto mentre il canale visivo
bini, che in altri contesti si                                                         eccessivamente sollecitato.
dimostravano impazienti,                                                               Alcuni materiali poco noti
attendere tempi lunghis-                                                               hanno spinto i bambini a
simi senza avanzare richieste.                                                         provare e riprovare, secon-
Nemmeno per il materiale più ricercato e conteso               do la nota formula per tentativi ed errori, ricer-
- come acqua, farine, schiuma - si sono riscon-                cando progressivamente soluzioni creative e non
trati conflitti.                                               convenzionali. Divertente è stata l’esplorazione
Questa modalità di presentazione, il materiale non             delle siringhe e dei dosatori o del materiale degli
strutturato e periodicamente rinnovato, la minima              scarti aziendali come i “grandi bigodini”. Laddo-
interferenza adulta hanno permesso l’incremento                ve vi era l’uso dell’acqua o del ghiaccio abbiamo
delle capacità di concentrazione, un’esplora-                  accostato delle spugne per rimediare autono-
zione più duratura dei materiali e soprattutto, una            mamente alla caduta dell’acqua. In alcuni casi la
qualità di gioco migliore. Molti di loro, e in più             spugna diventava la vera protagonista dell’esplo-
occasioni, hanno sperimentato l’uso di oggetti in              razione. Per tutti è valsa la valorizzazione dell’e-
modo non convenzionale, aprendosi a sperimen-                  sperienza secondo una modalità soggettiva.
tazioni creative e fantasiose. Alcuni tra gli oggetti          Nonostante non vi fosse alcun divieto a cambiare
più impegnativi in termini di coordinazione oculo-             gli accostamenti dei materiali, rarissimi sono stati
manuale, ci sono sembrati molto graditi ai bambi-              i casi di mescolamento dei materiali dai diversi
ni, mettendo in evidenza che vi può essere un’at-              vassoi. Forse è prevalso l’ordine con cui venivano
tività manuale abbinabile alla destrezza mentale               presentati.
senza che venga meno il piacere di esplorare, di               In definitiva le nostre conclusioni, qui sintetizzate,
approfondire e di incuriosirsi. Abbiamo osservato              sono state diverse e utilissime. Riteniamo che un
che i bambini amano impegnarsi.                                ambiente preparato con i giusti stimoli e un am-
L’uso dei vassoi e dei tavolini hanno favorito il rico-        pio spazio al gioco libero favoriscano nei bambini
noscimento di uno spazio proprio, con dei confi-               l’acquisizione di autonomia e competenza e so-
ni riconoscibili, e hanno contribuito ad assimilare            prattutto la costruzione progressiva di un’imma-
un ordine favorendo l’incremento dell’attenzione               gine di sé positiva. E’ l’ambiente e il dialogo che
sostenuta e dell’esplorazione. Non abbiamo indi-               si intreccia con l’ambiente a offrirgli la possibi-
rizzato verbalmente verso il gioco individuale, di             lità di esercitarsi come apprendisti attivi e capaci.
coppia o di gruppo, ma è prevalso inizialmente                 Il gioco è un bisogno innato che contribuisce alla
un gioco individuale; solo quando si è esaurito,               formazione dell’identità e a cercare risposte di
alcuni di loro, hanno condiviso in coppia o in pic-            senso verso ciò che li circonda: la loro identità
colo gruppo in modo cooperativo e complemen-                   dipende da come è stato soddisfatto il loro biso-
tare. La loro libera inclinazione verso il gioco indi-         gno di giocare e dallo sguardo dell’adulto che li
viduale è stato per noi il dato più interessante e ci          osserva nel gioco.

              Percorsi                                    16
Provocazioni

MATERIALI APERTI

Laura Estremera,
maestra di audizione e linguaggio, Spagna1

I     mmaginiamo un'ambulanza giocattolo
      che funziona a batterie e produce il suono
      e la luce della sirena e si muove da sola:
cosa può fare il bambino con un giocattolo di
questo tipo?
Semplicemente osservare. Il bambino smette
di essere protagonista nel gioco, diventa sem-
plice spettatore. E’ il giocattolo che gioca per
lui e che gli suggerisce a cosa deve giocare e
come deve farlo.
Questi sono i giochi chiusi, quelli offerti dal no-
stro mercato, quelli che relegano il bambino a
un ruolo piuttosto passivo.
Che cosa accadrebbe se il bambino in que-                        Il materiale aperto favorisce il rispetto dell'indi-
stione non trovasse l’ambulanza con la quale                     vidualità di ciascuno, rispettando i diversi gusti,
giocare?                                                         preferenze, ritmi, bisogni poiché ogni bambino
Sicuramente ricorrerebbe a un pezzo di costru-                   può dargli la vita che desidera in quel momen-
zione o a qualsiasi altro oggetto per rappresen-                 to.
tare l’ambulanza, il suo suono, la sua velocità,                 Gli apprendimenti più importanti dei primi anni
i suoi movimenti. Il bambino rappresenterebbe                    si acquisiscono, infatti, attraverso il gioco libe-
la situazione coinvolgendosi nel gioco in forma                  ro, senza le interferenze degli adulti, senza l’uso
attiva, essendo il protagonista di quella storia.                predefinito (non esiste il giusto e lo sbagliato!)
I materiali aperti come gli anelli, i tronchi, i                 e con il coinvolgimento emotivo. Già, perché il
cubi, gli elementi naturali, i tessuti, i tappi, le              fatto di avere la stessa età non significa ave-
pigne sono semplici e favoriscono un gioco at-                   re gli stessi interessi. In una sezione dai 24 ai
tivo, perché meno cose fa un giocattolo, più                     36 mesi possiamo incontrare bambini che fan-
cose farà la mente del bambino!                                  no un uso sensomotorio dell’oggetto colpen-
Perché è importante offrire materiali aperti?                    do, per esempio, un anello contro un tavolo per
                                                                 sentire il suo suono, altri che hanno bisogno
                                                                 di combinare diversi oggetti, come inserire un
1 - Autrice del libro “Criando” e del blog “Actividades”.

                                                            17                              Percorsi
tubo nell'anello, altri ancora che ne fanno un
uso simbolico trasformando quell’anello in un
piatto, un orecchino o un braccialetto.
Così, quando c’è tempo, spazio, accompa-
gnamento e inviti, provocazioni, proposte, c’è
apprendimento!

           Percorsi                              18
Con-tatto

L’ALBERO È IL MIO MAESTRO!

Caterina Autelitano,
insegnante scuola dell’infanzia, arteterapeuta

E        se gli alberi avessero un’anima? Se po-
         tessero parlare? Chissà quante storie
         potrebbero raccontare. Potrebbero rac-
contarci della loro “pelle” così rugosa, già forse
perché sono vecchi e saggi… chissà!
Forse se ci avviciniamo, in silenzio piano, pia-
no, potremmo ascoltare il loro respiro appena
sussurrato. Col naso poi, potremmo annusare
il loro buon odore. Ma se ci avviciniamo ancora
di più, così tanto, da poterlo abbracciare, col
cuore potremmo sentire, la sua energia vitale.
Proprio così! Abbracciare gli alberi, stare in
ascolto, immobili, quieti, in attesa. Concentrati
sul proprio respiro, perché no, ringraziando l’al-
bero di averci accolti, accuditi. Sentire le rugo-
sità della sua “pelle/corteccia”. Ma quante “ru-          natura esistenziale e permette al bambino di vi-
ghe”, quante linee, quanti puntini… proviamo a            vere la connessione intima, ancestrale che lega
vedere le tracce che lascia l’albero, usando i            l’uomo all’albero.
pastelli a cera.                                          Hans Hermans1 offre una lettura approfondita
                                                          dei legami che collegano la vita dell’albero a
Ogni corteccia è diversa, unica, preziosa. Ogni           quella dell’essere umano. L’albero come l’uo-
corteccia ha un colore differente, c’è quella             mo ha radici profonde e nascoste che lo nutro-
più chiara, quella più scura. Quanti rami ha?             no e sostengono. Dai suoi rami, nascono i fiori,
Sembrano tantissimi, cosi tanti da non riusci-            dopo i frutti, che daranno vita a nuovi alberi. La
re a contarli. Chissà poi se l’albero ha freddo.          connessione tra uomo e albero è istintiva, radi-
Chissà se anche lui a volte è triste o ammalato.          cata, e il bambino con il suo sentire profondo
Ma la sua mamma dov’è? Quante osservazio-                 ne coglie la ricchezza, la bellezza, la preziosità.
ni, quante riflessioni, si possono fare insieme a         Bisogna dare la possibilità al bambino di po-
un albero…
Il contatto con l’albero fa nascere riflessioni di        1 - Hans Hermans è artista e formatore.

                                                     19                               Percorsi
terla conoscere, vivere e sperimentare. L’albe-             i sentimenti positivi di cura, di rispetto degli
ro dunque accompagna, conduce a un viaggio                  esseri viventi, della vita in ogni suo aspetto.
anche dentro di sé.                                         Avvicinare l’albero, con gratitudine, amorevo-
                                                            lezza, vivere un’esperienza diretta e profonda
“L’albero, rifugio, custode di antiche storie, di-          accende la sete di conoscenza. Un sapere che
mora di animali, con il cielo a portata di mano e           va oltre le semplici nozioni, mettendo in moto
le radici aggrappate al cuore della terra.”                 la sete di scoperta, la gioia di conoscere spe-
L’albero e la natura, in tutte le sue forme per-            rimentando e sperimentandosi, osservando
mette al bambino un’attenzione involontaria                 gli impercettibili cambiamenti, le piccole cose,
e l’opportunità di riattivare la concentrazione.            spesso nascoste, allo sguardo di chi ha perso
Un settore di studio, noto come “teoria della               la capacità di osservare quella natura che è in-
rigenerazione dell’attenzione”, è stato esami-              finitamente piena di dettagli da scoprire.
nato dallo psicologo S. Kaplan2. Egli ha con-               Un albero come maestro è molto di più, è un
tribuito a spiegare il potere coinvolgente della            maestro di vita, di pensiero, di anima. Un albe-
natura, definito da lui appunto “attenzione in-             ro può insegnare alle nostre orecchie a sentire
volontaria”. Prendere del tempo per osserva-                e non solo udire. Ai nostri occhi a guardare e
re la natura apporta molti benefici nei bambini.            non solo vedere. Al nostro naso a fiutare non
Sempre lo stesso studioso ha osservato che                  solo annusare. Alla nostra bocca ad assapo-
trascorrere del tempo a contatto con la natura              rare, non solo mangiare. Alle nostre mani di
potrebbe aiutare ad aumentare la capacità di                scoprire, non solo toccare. Al nostro corpo di
riconoscere i segnali emotivi non verbali.                  avere radici forti e rami alti fino al cielo per poter
È fondamentale, inoltre, coltivare nel bambino              sognare.

2 - Bonnes M., Secchiaroli G. (1998). Psicologia ambien-
tale. Carrocci, Roma.

              Percorsi                                     20
Conoscere
BAMBINI E DIGITALE

A cura di
Elena Bozzola, Davide Vecchio,
Cinthia Caruso, Alberto Villani
Società Italiana di Pediatria

I      n quasi tutte le case italiane ormai si trova
       almeno uno smartphone o un tablet. I me-
       dia tradizionali, come la televisione, la radio
e i periodici, sono stati integrati da nuove tec-
nologie digitali che consentono a tutti, anche ai
bambini e agli adolescenti, l'accesso immedia-
to all'intrattenimento. Il progresso tecnologico
ha comportato un aumento dell’utilizzo di stru-
menti digitali di diffusione (televisione e filmati) e    stato persino maggiore, passando dal 10% al
d’interazione (social network e videogiochi) non          38%.
solo tra gli adulti, ma anche tra i bambini. Infatti,     Tra questi, smartphone e tablet sono gli stru-
oggi anche i più piccoli crescono in un ambien-           menti più utilizzati (51% e 44% rispettivamente).
te pervaso da tablet, internet, computer. Pos-            Uno studio trasversale di 350 bambini dai
siamo tranquillamente dire che la generazione             6 mesi ai 4 anni sulle abitudini in ambito tec-
odierna di bambini e adolescenti è circondata e           nologico mostra gli stessi risultati: quasi tutti
immersa in un ambiente digitale.                          (96,6%) utilizzano dispositivi mobili; molti di loro
L’evoluzione dei media - dalle forme tradizionali         (92%) iniziano a usarli nel primo anno di vita e
a quelle più recenti dei media digitali negli ulti-       all’età di due anni li utilizzano giornalmente. In
mi anni - ha favorito un più precoce approc-              Italia i risultati sono molto simili: circa il 20%
cio alla tecnologia. Per esempio, se nel 1970 i           dei bambini di età inferiore a un anno è in
bambini iniziavano a guardare regolarmente la             grado di utilizzare un dispositivo digitale.
televisione a 4 anni, oggi i bambini iniziano a           La percentuale sale all’80% se si considerano i
interagire con i media digitali già a 4 mesi di età.      bambini con età inferiore a 5 anni.
L’esposizione sempre più precoce alla tecnolo-            I contenuti dei media tradizionali sono svilup-
gia è del resto confermata da diverse ricerche.           pati esternamente da una fonte di produzione,
Secondo uno studio americano, la percentuale              quale uno studio cinematografico o un’emitten-
di bambini di età compresa tra 0 e 8 anni che             te radiofonica, e sono destinati a una visione
utilizza dispositivi multimediali è aumentata dal         o ricezione passiva. Al contrario, i nuovi media
38% nel 2011 al 72% nel 2013. Se si pensa ai              digitali, che includono media sociali e interattivi,
bambini di età inferiore ai 2 anni l’incremento è         prevedono spesso una interazione. Ovvero gli

             Relazioni                                   22
utenti possono sia recepire che creare attiva-         che alterare il rapporto genitore-figlio, interferen-
mente contenuti. Gli esempi includono appli-           do con le interazioni faccia a faccia. Questo può
cazioni (app), videogiochi multiplayer, video di       avere ripercussioni sullo sviluppo linguistico ed
YouTube o blog di video (vlog). L’avanzamento          emotivo. Nel dettaglio, l’esposizione alle nuove
tecnologico sicuramente trova un risvolto posi-        tecnologie digitali nei più piccoli può interferire
tivo in numerosi campi, tra cui per esempio in         con:
quello sanitario, fornendo una ampia e imme-           • l’apprendimento. Secondo studi recenti,
diata risposta alle richieste dell’utente. Purtrop-       l’uso dei touchscreen potrebbe interferire
po, il moltiplicarsi di informazioni su internet e        con lo sviluppo cognitivo dei bambini, per-
sui social media non permette un controllo dei            ché questi hanno bisogno di un’esperienza
contenuti, motivo per cui sarebbe sempre im-              diretta e concreta con gli oggetti in modo da
portante un’interpretazione e un filtro da parte          affinare il pensiero e la capacità di risolvere i
di adulti prima della fruizione da parte di un mi-        problemi. Il bambino sotto i 3 anni può ap-
nore.                                                     prendere nuove parole attraverso video solo
Non vi sono studi dettagliati su quali program-           se è presente un genitore che aggiunge al-
mi siano utilizzati dai bambini più piccoli, anche        tre informazioni durante lo svolgimento delle
perché l’utilizzo di media device, quali tablet e         varie sequenze. L’uso di applicazioni edu-
smartphone, è abbastanza recente e difficile              cative ben fatte promuove l’apprendimento
da studiare scientificamente. In base a quanto            nei bambini in età prescolare e nei primi anni
riferito dai genitori, la maggior parte dei bam-          della primaria. Sfortunatamente la maggior
bini guarda principalmente YouTube o Netflix.             parte delle applicazioni non è strutturata per
Solo una minima percentuale cerca programmi               un’interazione a due (bambino-adulto);
educativi o utilizza app finalizzate a un apprendi-    • lo sviluppo. Un’elevata quantità di tempo
mento precoce (per es. che insegnino alfabeto             speso davanti allo schermo è correlata a
e numeri).                                                scarso profitto in matematica, a bassi livelli di
                                                          attenzione e anche a minori relazioni sociali
Effetti indesiderati                                      con i coetanei. Le app per disegnare potreb-
Le nuove tecnologie possono essere usate per              bero giocare un ruolo positivo nello svilup-
intrattenimento, come supporto sociale o edu-             po dei bambini e possono essere utilizzate
cativo, ma possono causare degli effetti indesi-          in aggiunta ai tradizionali colori e gessetti in
derati se non utilizzati correttamente. Infatti, se       quanto sono sicuri e facili da maneggiare.
da un lato sono noti i benefici sull'apprendimen-         L’uso dei media device da parte dei bambini
to precoce, sulle maggiori opportunità di contat-         può avere effetti positivi solo se ci sono i giu-
to e supporto sociale e sulla promozione della            sti contenuti e la presenza del genitore;
salute, non sono trascurabili i rischi.                • il benessere generale. L’utilizzo di strumen-
Gli effetti dannosi di una precoce e prolunga-            ti elettronici durante l’infanzia per più di 2 ore
ta esposizione alla tecnologia digitale sono stati        al giorno è associato a un aumento del peso
descritti in numerosi studi.                              corporeo e a problemi comportamentali. Al-
Tra questi i più riportati sono le interazioni con        cune evidenze suggeriscono inoltre che esi-
lo sviluppo neuro-cognitivo, l’apprendimento, il          ste una correlazione tra utilizzo di tablet, ce-
benessere, la vista, l’udito e le funzioni metabo-        falea e dolore muscolare (soprattutto a collo
liche e cardiocircolatorie. Recenti studi hanno           e spalle) dovuto alla inappropriata postura;
dimostrato che l’utilizzo di media device può an-      • il sonno. L’uso dei dispositivi multimediali

                                                      23                          Relazioni
può interferire con la qualità del sonno attra-      e socio-emozionali, identificando quelle aree in
    verso le sollecitazioni causate sia da alcuni        cui la salute e il benessere possono essere raf-
    contenuti stimolanti sia dall’esposizione alla       forzate. Quindi, è importante aiutare i genitori
    luce dello schermo, che può interferire con          ad affrontare delle sfide, come imporre dei limiti
    il ritmo circadiano quando l’esposizione av-         e trovare dei modi alternativi per calmare il loro
    viene la sera. Uno studio recente conclude           bambino.
    che i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni         Gli studi rivelano che i genitori spesso danno ai
    che hanno la televisione in camera hanno             loro bambini i dispositivi mobili quando devono
    una peggiore qualità del sonno, più paura            occuparsi delle faccende di casa, per tenerli
    del buio, incubi e dialoghi nel sonno;               buoni nei luoghi pubblici, a tavola e/o per met-
•   la vista. L’esposizione a tablet e smartpho-         terli a letto.
    ne può interferire anche con la vista. L’uso         Infatti, i genitori spesso usano il cellulare come
    continuo dello smartphone può causare il             “pacificatori”, dandolo ai loro figli per calmarli
    disturbo di secchezza oculare. Pertanto, il          durante il primo (30%) e il secondo (70%) anno
    bambino può avvertire una sensazione di              di vita.
    corpo estraneo nell’occhio e/o bruciore ocu-         I pediatri dovrebbero discutere con i genitori ri-
    lare, una sintomatologia del tutto sovrappo-         guardo le ripercussioni che può avere l’uso dei
    nibile a quella dell’occhio secco. Per di più        media sulla salute. Tuttavia, soltanto il 16% dei
    gli smartphone sono utilizzati a una distanza        pediatri chiede alle famiglie quanto e come utiliz-
    ravvicinata a causa del loro piccolo schermo         zano i media e solo il 29% dei genitori afferma di
    led, inducendo quindi fatica oculare, abba-          aver chiesto consiglio al proprio pediatra.
    gliamento e irritazione. L’eccessivo uso degli       È per questo motivo che la Società Italiana di
    smartphone a breve distanza può influen-             Pediatria, pertanto, ha recentemente elabo-
    zare lo sviluppo di una condizione chiamata          rato le raccomandazioni ufficiali sull’utilizzo di
    “esotropia acquisita concomitante”. Ovvero           smartphone e tablet in età pre-scolare. Nel det-
    può causare una tipologia di strabismo che           taglio:
    si verifica quando appare una forma di diplo-        a) raccomanda l’astensione dall’uso:
    pia che coinvolge dapprima solo la visione             • nei bambini di età inferiore ai 2 anni,
    lontana e poi anche quella ravvicinata;                • durante i pasti,
•   l’udito. La precoce e prolungata esposizio-            • un’ora prima di andare a dormire,
    ne a intensi livelli di rumore senza periodi           • di programmi con contenuti distraenti o
    d’interruzione per le orecchie può portare a                violenti,
    una alterata percezione dei suoni, con possi-          • per mantenere calmi i bambini in luoghi
    bili interferenze nello sviluppo del linguaggio,            pubblici.
    nella socializzazione, nella comunicazione e         b) suggerisce di limitare l’esposizione:
    nell’ interazione con gli altri bambini.               • a meno di 1 ora al giorno per i bambini di
                                                                età compresa tra i 2 e i 5 anni,
Sostenere i genitori                                       • a meno di 2 ore al giorno per bambini di
I pediatri (così come tutte le figure educative con             età compresa tra i 5 e gli 8 anni,
cui le famiglie entrano in contatto, ndr) svolgono         • a programmi di alta qualità solo in presen-
un ruolo chiave nell’educare i genitori sull’impor-             za di adulti, verificando il contenuto dei
tanza del gioco pratico, non strutturato e so-                  programmi selezionati per l’età in modo da
ciale per definire le abilità linguistiche, cognitive           assicurare il meglio per i loro bambini.

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