Anno IV n.1 Settembre-Ottobre - www.educare06.it - La Tribù dei Chicchini
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n.1 Settembre- Ottobre Anno IV Bimestrale anno IV - N.01 Settembre - Ottobre 2018 - Sephirah CONTINUITA’ 0-6 BAMBINI E DIGITALE OUTDOOR EDUCATION A TENERIFE Sephirah www.educare06.it EDITORE
Formazione... FORMAZIONE PER EDUCATORI NELLA TUA Sephirah Insieme CITTÀ! per la tua crescita Vuoi una formazione nella tua città? Puoi contattare Sephirah, che metterà a disposizione i suoi formatori per creare una formazione ad hoc per la tua zona o, se vuoi, anche specificatamente per il tuo nido e la tua scuola. I professionisti che lavorano con Sephirah provengono da differenti ambiti disciplinari, che si integrano tra loro, consentendo così un approccio ampio sul bambino, le famiglie, se stessi, il territorio. Al termine di ogni formazione, che associa momenti teorici, di condivisione ed esperienziali, viene rilasciato l’attestato di frequenza. Sul sito www.sephirah.it puoi consultare alcune delle tematiche che trattiamo oppure puoi contattarci direttamente ad associazionesephirah@gmail.com o 334.8282861 per creare un percorso condiviso di formazione per il nuovo anno, che sia davvero efficace dal punto di vista della crescita professionale e personale. Alcune tematiche per la tua formazione: • La relazione con i genitori • L’intelligenza emotiva al nido e alla scuola • Il gioco psicomotorio dell’infanzia • Gestire lo stress • Strategie di intervento con i bambini • Fare musica con i bambini “difficili” • Il gruppo come risorsa per il lavoro educativo • Continuità tra nido e scuola dell’infanzia • Utilizzo di materiali e spazi al nido e alla • I piccolissimi al nido scuola dell’infanzia LIBRI PER LA TUA CRESC ITA PERSONALE E PROFESSIONALE Sephirah Editore Puoi acquistare i libri (in formato cartaceo o digitale) dal sito: Giulia Cavalli www.sephirah.it/shop SINDROME DI APERT: UNA MAMMA ANCORA, SEMPRE E COMUNQUE. CRESCERE Chiara Moretti E FAR CRESCERE oppure scrivere ad Enzo Isopo Spunti teorici e applicativi per il lavoro relazionale associazionesephirah@gmail.com o telefonare al 334.8282861
N. 01 - Settembre-Ottobre 2018 - Anno IV Bimestrale Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 263 dell’8/09/2015. Direzione, Redazione, Amministrazione: APS Sephirah ORIENTAMENTI Via Manzoni 11, 20060 Gessate (MI) Simona Vigoni www.sephirah.it Continuità è…continuità tra… info@educare03.it C.F. e partita I.V.A. 08288410965 Tel. 334.8282861 Per la pubblicità: info@educare03.it Direzione Scientifica: Giulia Cavalli, Simona Vigoni PERCORSI Julia Martel Comitato Scientifico: Ottavia Albanese (Milano) La magia della natura Anna Emilia Berti (Padova) Giuliana Pagliccia Silvia Bonino (Torino) Anna Silvia Bombi (Roma) Scoprogioncando Lucrezia Bravo (Milano) Laura Estremera Paolo Calidoni (Parma) Elena Camisasca (Milano) Materiali aperti Gabriele Catania (Monza) Caterina Autelitano Silvia Crispoldi (Perugia) Carmela Di Maio (Napoli) L'albero è il mio maestro! Floriana Falcinelli (Perugia) Ivano Gamelli (Milano) Miriam Gandolfi (Bolzano) Antonella Marchetti (Milano) Giuseppe Mele (Lecce) Michele Minolli (Genova) RELAZIONI Rosario Montirosso (Lecco) Maria Rita Parsi (Roma) Elena Bozzola, Davide Vecchio, Cinthia Erica Francesca Poli (Milano) Caruso, Alberto Villani Fulvio Scaparro (Milano) Alda Scopesi (Genova) Bambini e digitale Enzo Soresi (Milano) Giulia Cavalli Gabriele Ventura (Bologna) Cosa comunico a me stesso e agli altri? Valeria Ugazio (Bergamo) Mirella Zanobini (Genova) Gruppo di redazione: Licia Clerici, Tiberia Gadaleta, Sara Manzoni, Mariateresa Nardi SGUARDI Progetto grafico: Alice Cagna Paola Saccardi Uno spunto interessante per insegnanti curiosi 3
Editoriale di G.C. e S.V. ANNO NUOVO, VITA NUOVA E ccoci qui. Da quattro anni questo sembra pro- prio essere il nostro motto: anno nuova, vita nuova! Perché puntualmente ogni settembre ripartiamo con delle novità. Nel 2015 nasce Educa- re03 per dialogare, con qualità, sull’educazione della prima infanzia. Nel 2016 arriva il sito, per promuove- re un aggiornamento continuo per tutti coloro che la- vorano e gravitano intorno ai bambini. Nel 2017 una grande svolta: la rivista diventa gratuita, a disposizione di tutti, perché la buona cultura dell’infanzia va difesa ancora, le convinzioni che l’impegno formativo verso i e diffusa. E oggi, nel 2018, ampliamo lo sguardo ed giovani è un investimento sulla società e che l’educa- Educare03 “raddoppia”. In Educare06 diamo spazio zione non è mai una faccenda individuale, ma per sua alle voci dai nidi e dalle scuole dell’infanzia, agli studi natura una cosa della comunità.” e alle ricerche sull’età prescolare, senza dimenticare le Per noi Educare06 è un approccio mentale che va ol- relazioni tra strutture per l’infanzia, le famiglie e il terri- tre le tecniche, è uno sguardo che cerca di cogliere torio, il benessere di educatori e insegnanti e le novità i bambini per ciò che sono e se stessi per ciò che si in campo educativo, culturale e scientifico. è, è un’attenzione curiosa alla scoperta di com’è uni- Perché continuare a scrivere di “educazione”? Cosa ca la relazione con ciascun bambino. Da 0 a 6 anni significa parlare di educazione oggi? Proviamo a ri- lo sviluppo è incredibile, da tutti i punti di vista (fisico, spondere con le parole di Franco Garelli (Educazione. mentale, sociale) e l’adulto, insieme ai bambini, si trova Il Mulino, Bologna, 2017, pp. 17-18): “L’educazione a vivere un processo che a volte scorre come un fiume è sempre stata al centro non soltanto delle attese e lento, a volte stravolge come un fiume in piena, a volte delle preoccupazioni di ogni comunità umana, ma an- permette di tuffarsi serenamente e a volte richiede di che dell’interesse di molti studiosi che in ogni epoca si attendere e osservare… sono occupati delle potenzialità e dei limiti della natura Le esperienze e le riflessioni che selezioniamo per umana, della trasmissione del sapere, dei processi di Educare06 vogliono essere spunti per ampliare ulte- conoscenza, delle valenze dell’azione educativa per la riormente l’orizzonte, per intravedere nuovi percorsi, vita della Polis, del ruolo da assegnare alla virtù nella per orientarsi nella liquida società odierna. sfera privata e in quella pubblica. Rientrano tra gli sti- moli più fecondi l’idea che educare non è solo un fatto • Puoi inviare i tuoi contributi (riflessioni tecnico, né si riduce alla mera istruzione, ma è qualco- e attività inerenti la fascia di età 0-6 sa che chiama in causa l’essere profondo dell’uomo; anni) scrivendo a info@educare03.it l’importanza che occorre attribuire in campo educativo • Sei un’azienda o un professionista che si alla “relazione”; il riconoscimento che qualsiasi propo- occupa di infanzia? Puoi pubblicizzare i sta educativa è rivolta a un soggetto dotato di una pro- tuoi prodotti o la tua attività sulla rivi- pria libertà di valutazione e di espressione; l’attenzione sta o sul sito. Per maggiori informazioni: al ruolo dei sentimenti nelle dinamiche educative; e sponsor.educare03@gmail.com 4
Formazione... Sephirah FORMAZIONE PER EDUCATORI DI NIDO E Insieme per la tua crescita INSEGNANTI DI SCUOLA DELL’INFANZIA 20 ottobre Un Natale davvero speciale! Spunti pratici per la La formazione, dal carattere continuità 0/6 essenzialmente pratico, si tiene il sabato dalle 9.30 alle 12.30 a 27 ottobre Gessate (MI), raggiungibile con la Una nuova famiglia? Il rapporto con le famiglie metropolitana milanese linea verde e in macchina dall’autostrada A4 uscita 10 novembre Cambiago-Cavenago o tangenziale La continuità tra nido e scuola dell’infanzia: est-esterna Gessate. percorsi di accompagnamento e crescita Il costo è di 40 euro (IVA inclusa). Si rilascia attestato formativo. 24 novembre Per iscrizioni e informazioni: Come lavorare con i bambini con difficoltà di associazionesephirah@gmail.com regolazione 2 febbraio Psicologia dei colori per educatori e insegnanti FORMAZIONE E CRESCITA PERSONALE La formazione di chi lavora con i bambini è sempre un percorso di crescita personale, che sostiene chi lavora non solo nella sua professionalità (a livello metodologico e tecnico), ma anche nella sua profondità emotiva e mentale. Per questo, Sephirah propone a Gessate (MI) incontri e percorsi per aumentare la propria autoconsapevolezza e star meglio con se stessi e nelle relazioni. E’ possibile richiedere l’attestato di partecipazione, valido come attestato formativo. Sul sito www.sephirah.it/eventi puoi trovare tutte le nostre proposte. Alcuni esempi: • Percorso di arteterapia e fiaba (12, 19 e 26 ottobre, ore 20.30) • Laboratorio di Difesa relazionale (13 ottobre, ore 9-18) • Workshop di contatto con i suoni della natura (6, 13 e 20 novembre) • Comprendere il linguaggio del volto (2 dicembre, ore 10-17.30) Per maggiori informazioni, puoi contattarci direttamente a associazionesephirah@gmail.com o 334.8282861. 5
Zerosei CONTINUITÀ È… CONTINUITÀ TRA… Simona Vigoni L’ istituzione del sistema integrato di educazione e d’istruzione dalla nascita fino a sei anni (Legge 13 luglio 2017, n. 107) ha riportato al cen- tro dell’attenzione nazionale il tema della continuità tra i servizi educativi per l’in- fanzia ribadendo l’esigenza del dialogo e del confronto tra le istituzioni contigue, con l’o- e diversi orizzonti. biettivo di caratterizzare i servizi come contesti Eliminato il timore che mi si considerasse per- educativi e di apprendimento saldamente rac- sona rigidamente ancorata alla monotonia del- cordati con le esperienze precedenti, collaterali la continuità e priva della capacità di ascoltare e successive del bambino. la sinfonia generata dal binomio continuità/di- La continuità educativa va coltivata attivando scontinuità, proseguo nella mia riflessione. percorsi di contagio e confronto tra famiglie e In questo articolo in realtà non voglio parlare servizi e tra i servizi, per garantire coerenza e della continuità sopracitata, non quindi della armonia al percorso di crescita e di sviluppo del continuità dei “massimi sistemi”, quella che pe- bambino e per contrastare il rischio di frammen- raltro ahimè a volte è più dichiarata che agita tazione degli apprendimenti e delle esperienze o che a volte si ritiene erroneamente realizzata (continuità orizzontale e verticale). con un semplice anche se pur ben architetta- Per una timorosa e ormai consolidata abitudine to progetto di raccordo. Non voglio parlare di - forse mutuata dal rispetto per la “par condi- questa famigerata continuità, benché anche su cio” o da certe derive del nostro politichese - ci questa ci sarebbe molto da riflettere e molto si sente in difetto o mancanti se non si citano, da scrivere. soppesandoli in perfetto equilibrio, gli opposti Voglio fare un passo indietro e rientrare nel ser- e i contrari. Pertanto anche se questo articolo vizio, perché la continuità che descrivo è quel- non tratta l’argomento, per non cadere in frain- la che si trova tra le pieghe del quotidiano, tendimenti, dichiaro che altrettanto fondante quella non esplicitata, la continuità tra le mura l’esperienza dei bambini e delle bambine, risul- del servizio, col desiderio e la speranza di por- ta essere la discontinuità conoscitiva, intesa tare a emersione le pedagogie implicite che come momento di crescita, di apertura a nuovi Orientamenti 6
si insinuano nelle nostre pratiche routinarie e si di cemento per la costruzione dell’identità. Le incarnano in gesti a volte poco pensati. Anche strategie del quotidiano, che si concretizzano questa continuità possiede un valore inestima- in abitudini e routine, sono funzionali al man- bile per il percorso di crescita armonico e inte- tenimento di un sentimento di continuità che grato dei bambini e delle bambine. accompagna l’esistenza, il senso del Sé e l’a- In occasione dei corsi di formazione che con- dattamento. Tutti gli studi correnti insistono duco sull’argomento1 con l’obiettivo di portare sull’importanza della continuità come variabile sapienza all’esperienza, invito ciascuna équipe indispensabile per un sano sviluppo psicofisico a riflettere ri-percorrendo e ri-significando quello per il bambino.(…) La realtà quotidiana è una già si fa, scovando e documentando la continu- realtà ordinata. Una sua caratteristica saliente è ità tra le pieghe del quotidiano. la costruzione di un ordine continuamente ripro- Prendendo a prestito l’espressione di France- dotto attraverso i mille gesti dimessi e minuscoli, sco Dogana (2000), quali sono quindi le “pic- sempre uguali che giorno per giorno intrecciano cole fonti” che alimentano la continuità? Cosa la trama che garantisce il senso di continuità significa continuità? dell’esistenza. E’ un lavorio continuo che tiene in piedi la vita e produce il tessuto connettivo 1. Continuità è… coerenza sia della sfera privata che di quella collettiva” La prima continuità sulla quale porre attenzione (Emiliani, 2008)2. Ed è in primis questa continui- è la continuità tra dichiarato e agito: continui- tà a essere vitale e strategica per la costruzione tà è aderenza al progetto. E’ importante por- dell’identità del bambino, quella continuità fatta tare a emersione le proprie teorie in atto, per- di piccoli gesti che, se poco pensati e architet- ché – mancando un alto livello di esplicitazione tati, rischiano alcune derive che nei casi peggio- dell’implicito relativo ai bambini, alle famiglie, ri sfociano in negligenza e trascuratezza. all’idea di servizio – diventa impossibile proget- tare responsabilmente e coerentemente. Lewin 3. Quindi, continuità è… abitudine (1890-1947) affermava “niente è più pericoloso Nell’epoca dominata dalle forti emozioni è così di una teoria non riconosciuta come tale”: que- brutto parlare della ricchezza, della forza e del ste pedagogie popolari (Bruner, 1983) e implici- valore delle abitudini? Ancora una volta cito te, spesso annidate tra le pieghe del quotidia- Emiliani (2008)3: “le abitudini sono organizza- no, riemergono nelle pratiche generando stili e tori affettivo-comportamentali che strutturano azioni incoerenti con quanto esplicitamente di- l’esperienza personale e di gruppo nella vita di chiarato nelle nostre Carte dei Servizi, nei PTOF tutti i giorni che, per loro tramite, viene percepi- e nelle progettazioni educative. ta stabile, regolare e dotata di continuità”. Quanto sono coerenti e in continuità con il pro- L’abitudine regola gli stati affettivi ed emoziona- getto esplicitato nei documenti ufficiali le nostre li, gli “affetti vitali” (Stern, 1985)4, “che hanno il pratiche quotidiane? compito di garantire la condivisione delle espe- rienze in un’atmosfera di continuità. Rimè fa la 2. Continuità è… routine distinzione fra stati affettivi stabili e le emozioni “Il tema della continuità e della ripetizione è co- la cui caratteristica cruciale è la rottura di conti- stitutivo del quotidiano e assume il significato 2- Emiliani F. (2008). La realtà delle piccole cose. Franco Angeli, Milano. 1 - L’ultimo in ordine di tempo si concluderà a novembre 3 - Idibem 2018, Progetto Didattiche inclusive, L.285, Comune di 4 - Stern D. (1985). Il mondo interpersonale del bambino. Milano. Bollati Boringhieri, Torino. 7 Orientamenti
5. Continuità è… costruire competenza sociale La struttura della routine favorisce l’interazione anche tra partner poco competenti e la sta- bilità e la continuità del gruppo di gioco sono due variabili che favoriscono la condivisione dell’esperienza ludica e la relazione tra pari. I temi ludici, infatti, grazie alla continuità delle presenze, tendono a mantenersi lungo il filo degli incontri. Ciò consente ai bambini di av- viare sin da subito un gioco condiviso senza dover ogni volta rinegoziare gli aspetti es- senziali. Nel corso degli incontri le relazioni tenderanno a codificarsi. Alcune ricerche os- servative presso i nidi hanno riscontrato la co- nuità nell’interazione individuo ambiente” (Emi- struzione di un vocabolario ludico comune del liani, 2008). gruppo di bambini che hanno una continuità di E allora quali sono le nostre abitudini in relazio- rapporto nel tempo5. I nidi e le scuole dell’in- ne ai bambini e come le curiamo e coltiviamo, fanzia si caratterizzano come luoghi collettivi e affinché non cadano in automatismi involontari la costruzione della competenza sociale è uno e inconsapevoli che ben poco hanno a che ve- degli obiettivi che i collegi si pongono nella co- dere con quanto dichiariamo esplicitamente nei struzione del progetto educativo e didattico, ma nostri passepartout, ovvero le documentazioni quanto sono “pensate” queste relazioni? Come ufficiali che garantiscono ai nostri utenti la tra- avviene e come si mantiene nel corso dell’anno sparenza dei nostri servizi? la suddivisione dei gruppi? La loro composizio- ne e la loro dimensione? 4. Dunque, continuità è… regolazione emotiva, autonomia 6. Continuità è… apprendimento Le abitudini regolano l’intensità emozionale, Ebbene sì, gli studi recenti6 ci dicono che un garantendo quella sicurezza indispensabile per apprendimento è tale e soprattutto duratu- adattarsi alla realtà del quotidiano, quella stes- ro quando il bambino è in grado di trasferirlo sa sicurezza che consente di muoverci in auto- dall’ambito cui lo ha esperito a un altro. nomia all’interno dei contesti. Autonomia che a Creo contesti in qualche modo continui e fles- sua volta genera maggior sicurezza, innescando sibili che diano la possibilità al bambino di tra- così circuiti virtuosi per la crescita, il benessere sferire le sue esperienze? Esiste una continuità e lo sviluppo dei nostri bambini. E come non per esempio nei momenti dedicati alla cura e ricordare allora che tanti dei problemi segnalati quelli dedicati al gioco? Il bambino può eserci- dalle insegnanti delle scuole dell’infanzia sono tare la sua motricità fine in tutti i momenti della proprio quelli di regolazione emotiva? Garan- tiamo allora il senso di continuità dell’esistenza 5 - Mantovani S., Musatti T.(a cura di) (1986). Stare insie- attraverso la pratica di “buone abitudini”? me al nido: relazioni sociali e interventi educativi. Juveni- lia, Bergamo. 6 - Medina J. (2015). Naturalmente intelligenti. Bollati Bo- ringhieri, Torino. Orientamenti 8
giornata o quando si esce in giardino, per affret- 10. E per finire, continuità è… tare la vestizione, l’adulto si sostituisce a lui per costruire memoria poi proporre in sezione splendide tavole delle Costruire memoria significa documentare i per- allacciature realizzate proprio con l’obiettivo di corsi svolti, lasciare traccia visibile, tangibile dei sviluppare questa motricità? percorsi svolti. Per i bambini, per le famiglie e per il servizio “documentare significa innanzi- 7. Continuità è… affettività tutto lasciare memoria storica, non perdere il L’affettività è possibile solo attraverso la conti- senso delle cose fatte, trattenere i ricordi, fer- nuità, perché l’affetto è la costruzione di un le- mare momenti particolari della vita quotidiana, game sentimentale nel tempo. Troppo inflazio- creare un archivio in modo da poter ritrovare le nato ricordare qui la classica frase del Piccolo numerose esperienze vissute anche a distanza Principe? di tempo e realizzare una continuità educativa” (Tommaselli, Zocchi, 2009)7. 8. Continuità tra… emozione e cognizione foto Parque La Laguna Quando l’apprendimento e la conoscenza sono privi di emozioni, quando le persone appren- dono meccanicamente, è molto probabile che non saranno in grado di utilizzare in modo effi- ciente nell’esperienza concreta ciò che hanno appreso. Per utilizzare bene sia in “classe” che fuori le conoscenze acquisite, è necessario che le emozioni ricoprano un ruolo d’onore in tutta l’esperienza di apprendimento. 9. Continuità tra… dentro e fuori In quasi tutti i numeri di questo bimestrale, ab- biamo promosso esperienze educative che coniugassero la vita all’aperto con quella con- sumata all’interno degli edifici scolastici. Lo ri- badisco fortemente anche qui, perché troppo Questa è la mia continuità, prima ancora di spesso si vedono giardini deserti durante la quella dichiarata sui documenti e perseguita uf- “brutta” (?) stagione o troppo spesso le propo- ficialmente. Di solito comincio da qui invitando a ste all’esterno sono finalizzate allo sfogo mo- riflettere punto per punto (i punti citati non han- torio della singola giornata, senza l’ipotesi o lo no la pretesa di essere esaustivi perché l’elenco sguardo verso una possibile coniugazione, un sarebbe lungo) sulle buone pratiche di continu- ipotizzabile raccordo, una continuità appunto, ità. Credo che di strada ce ne sia molta da per- fosse anche quella di trasportare oggetti da correre. Auguro a tutti buon viaggio! fuori a dentro. Perché è proprio grazie a questo trasporto che i bambini hanno la possibilità di “tornare” e perseverare sulle esperienze fatte il 7- Cfr. Linee guida per i servizi educativi alla prima infan- giorno prima, di far durare nel tempo le proprie zia-Documentazione, Comune di Firenze, Assessorato alla Pubblica Istruzione- Servizio Asili nido e Servizi com- idee e di comprender la sua durata. plementari alla prima infanzia, 2009 ed. Junior, Bergamo. 9 Orientamenti
Outdoor a Tenerife LA MAGIA DELLA NATURA Julia Martel, centro Infantile “Parque La Laguna”, Tenerife I l Centro “Parque La Laguna”1 è impegnato in un progetto completo e articolato, con l’obiettivo di creare un ambiente sicuro per lo sviluppo dei bambini, seminando e incorag- giando la creatività per risolvere le piccole sfide che si presentano ai bambini giorno dopo gior- no. Il giardino ecologico, Larry, il recinto La natura ha una grande importanza nell’alle- varci e nel nutrirci e noi dobbiamo prendercene tanti: la semina, la cura e la raccolta. Durante la cura, scoprendo gli elementi che ci dona, lavo- semina i bambini manipolano liberamente la ter- rando nel giardino ed entrando in relazione con ra e le talee che andremo a piantare. Comincia i nostri animali. il tempo dell’attesa senza che sia chiaro anco- La natura fornisce un contesto incomparabile ra il concetto del tempo, ci si “dispera” un po’ per lo sviluppo dei nostri piccoli. Si sporcano per questa attesa, ma nel frattempo i bambini le mani manipolando terra, sabbia, corteccia, i irrigano, rimuovono materiali abbracciano tutti i sensi aperti a un'e- le erbacce e pulisco- splosione di esperienze: l'uso che ne fanno i no le talee che già bambini apre loro il cammino verso l’immagina- crescono, misurano zione e la creatività combinate con la libertà di quanto crescono e ini- sviluppo individuale. ziano così a prendere Il giardino ecologico li accompagna nei passag- coscienza della dimen- gi di maturazione e sviluppo rispetto all'attesa, sione spazio-tempora- alla pazienza, alla cura e all’attenzione. Questo le. cammino si scandisce in diversi momenti impor- Il nostro raccolto cre- 1 - Parque La Laguna è un centro per l’infanzia del primo sce sano e forte, gra- ciclo di educazione infantile del sistema educativo spa- zie a questo tempo di gnolo e accoglie bambini dai 4 mesi ai 3 anni. Il Centro cura, attesa e speran- si trova a San Cristóbal de La Laguna, Tenerife (Isole Ca- za, e finalmente possia- narie). Percorsi 10
mo raccogliere i frutti dei nostri sforzi, riconosce- che ostacolano lo sviluppo naturale dei bambini, re l’origine e la provenienza delle nostre verdure, sviluppo che a volte gli adulti cercano purtrop- assaggiare i sapori nella loro purezza, annusare po di costringere e di forzare determinandone i profumi delle piante aromatiche. la direzione. Alcuni bambini nelle prime mani- I nostri animali forniscono ai bambini la scoperta festazioni delle loro emozioni denotano paura, della convivenza e della relazione con altri esseri altri sorpresa o felicità: gli educatori osservano viventi, l'importanza del rispetto e della cura. Si le reazioni di ciascuno, ripercorrendo il percorso creano legami e vincoli che crescono con le loro personale dei bambini. Chi manifesta la paura tappe evolutive e la loro vita emotiva. finisce per sviluppare un senso di minaccia che Le emozioni ci rivelano parte della personalità dei gradualmente scompare attraverso la pazienza bambini, le loro prime reazioni di fronte al nuo- e l’esperienza concreta che genera sicurezza. vo, all'ignoto. La presenza e la partecipazione L'osservazione, l'approccio, il contatto visivo dei nostri animali aiutano a eliminare le barriere sono i passi che precedono il contatto fisico tra 11 Percorsi
i bambini e Larry, la nostra mascotte per eccel- Il folletto del Parque La Laguna lenza. Da qualche tempo, un piccolo elfo vive nei nostri Nel nostro recinto convivono galline e anatre giardini. Di lui si conosce ben poco, molti l'han- e, in qualche occasione, altri invitati speciali. no visto, ma la cosa certa è che la sua presenza L'esperienza ravvicinata della loro presenza fa è stata avvertita. sì che i bambini integrino questo vissuto come La sua casa è appollaiata su un maestoso albe- parte della normalità e quotidianità: fargli visita ro, una scala viene usata per aprire la sua porta, tutti i giorni, nutrirli e raccogliere le loro uova. decorata e illuminata con austerità, perché non è Sono i bambini stessi a insegnare alle loro fa- necessario portare tanti cose inutili per la nostra miglie che la visita al recinto è proprio un rituale vita. Un giorno, il nostro amico elfo ha lasciato quotidiano: questo rituale li aiuta a far prendere una nota scritta a mano in cui chiedeva aiuto consapevolezza che gli animali e la natura sono perché aveva perso le chiavi di casa. Abbiamo la loro realtà. deciso di aiutarlo: siamo andati a cercarle nel giardino ecologico, abbiamo rovistato nell’orto, abbiamo scalato tutti gli alberi, abbiamo cercato nel villaggio degli Indiani, negli an- goli nascosti, quelli che custodiscono tanti segreti, ma non abbiamo avuto fortuna e la chiave non è apparsa. Un bel giorno, senza cercare, è comparsa la chiave… sì perchè e a volte le cose ap- paiono quando devono apparire! Abbiamo collocato la chiave nella lanterna della casa del nostro amico e, in pochissimo tempo, ci ha scritto una nota di ringraziamento. Percorsi 12
Il nostro amico elfo ci aiuta a canalizzare le emo- zioni, ci aiuta a non avere paura, ispira la nostra creatività e immaginazione, perché molti di noi l'hanno visto correre intorno al giardino e ai cor- ridoi. È molto giocoso, ci dà indizi per trovare e scoprire tesori nel nostro giardino. Il nostro amico elfo ha un piano, ma solo pochi lo conoscono... 13 Percorsi
Documentazione SCOPROGIONCANDO “La libera scelta è la più alta attività” Giuliana Pagliccia, (Maria Montessori) La Tribù dei Chicchini1, Milano L a nostra impostazione pedagogica trae fondamentalmente ispirazione dall’approc- cio psicomotorio, dal pensiero montesso- riano e non ultimo dalla metodologia del Reggio Approach. Il presente Quaderno di Documentazione è frutto di un progetto che è durato circa tre mesi. Ogni anno, ai bambini dell’ultimo anno e alle loro famiglie, viene proposto e condiviso quello che chiamiamo “Il progetto dell’anno”, una situazio- ne didattica nuova che ha la finalità di individua- re delle linee-guida in grado di funzionare come bussola per le successive programmazioni didat- tempo e di un ambiente in cui i bambini possano tiche. Non si tratta, quindi, di una sperimentazio- fare esperienza autonomamente con poche ed ne, ma di un’attività di indagine il cui intento è di essenziali regole. Intendiamo la possibilità di sce- riflettere su alcune questioni educative al centro gliere liberamente il materiale, concentrarsi, fare delle quali vi è anche il tentativo di auto-osser- da soli, sentirsi liberi di agire, di capire e dare un varci nel nostro ruolo di educatrici. Quest’anno la senso all’ambiente circostante. Il setting in psi- nostra attenzione si è soffermata sul valore del comotricità così come l’ambiente nell’approccio gioco libero. Montessori ci sono sembrati alleati importanti in Per gioco libero intendiamo la costruzione di un grado di predisporre i bambini, in un modo a loro più confacente, verso esperienze multiformi di 1 - Il nido “La Tribù dei Chicchini” è una ONLUS con- apprendimento e scoperta. La possibilità di agire venzionata con il Comune di Milano. Opera sul territorio dona ai bambini una grande soddisfazione per di Milano (zona 7) da circa 14 anni. Ha un’impostazione la realizzazione autonoma del proprio desiderio. pedagogica tradizionale, ma si avvale di un’équipe mul- tidisciplinare: psicomotriciste, musicoterapiste e un’edu- Lo spazio e gli oggetti diventano strumenti per catrice di impronta montessoriana. Il nido è composto da comprendere il dialogo che i bambini mettono in due sezioni: la sezione dei Koala (i più piccoli) e la sezione atto con l’ambiente attraverso la percezione e la Coccinelle (i medio/grandi). loro capacità di organizzarsi. L’adulto con il suo Le educatrici coinvolte nel progetto qui descritto: Daniela, Julia, Silvia, Marina. Coordinatrice referente: Giuliana. sguardo è presente, sostiene, incoraggia senza I Bambini coinvolti: Achille, Agnese, Alessandro M., Ales- giudizio e dà un senso a ciò che osserva. sandro G., Alice, Carlo, Elisa, Emanuele, Emma, Enea, Abbiamo, così, “stravolto” un angolo del nido Ettore, Giacomo, Greta, Leonardo, Matteo, Mattia, Tom- e lo abbiamo attrezzato al fine di essere auto- maso, Viola, Virginia e Vittoria. Percorsi 14
educativo, che fosse do- sovrappone e li integra. tato cioè di un carattere Le domande di partenza che ci di libertà con un tappeto siamo poste sono state: confortevole, scaffali aper- • il gioco libero genera ap- ti, tavolini e materiale a di- prendimento? sposizione. • un contesto di pochi stimoli I gruppi erano formati da 5 e le caratteristiche dei mate- bambini, pochi e mirati sti- riali sollecitano l’attenzione e moli e un linguaggio dell’a- la concentrazione? dulto ridotto, affinché fosse • i materiali di gioco libera- dato ampio spazio alla cu- mente accessibili ai bambini riosità dei bambini e alla loro voglia di scoperta. Il stimolano la loro iniziativa accostando ordine materiale che abbiamo proposto era vario, strut- e libertà? turato e non strutturato, quotidiano ma abbinato • lo spazio delimitato da vassoi e dai tavolini ad altro meno quotidiano. E’ stato proposto sui permette una migliore identificazione dello alcuni vassoi e accostato secondo alcuni criteri spazio personale e un minor conflitto per il dettati dalla nostra esperienza; tuttavia i bambini possesso degli oggetti? erano liberi di fare personali accostamenti. Per favorire la concentrazione il materiale era Conclusioni proposto in un numero limitato di stimoli e rinno- Il contesto che è stato proposto ai bambini era vato senza fretta. Bigodini e scovolini, palline e completamente nuovo: uso dei vassoi e dei tavo- portauova, ghiaccio, pinze, contenitori, spugne, lini, modalità meno direttiva, ambiente predispo- segatura e tubi di diversa misura, ciotole, sirin- nente al lavoro individuale e uso di un materiale ghe, spugne, schiuma, gusci di noce e pasta di che permetteva un’interazione diversa. sale, acqua colorata, pipette, spugne, cestini e Quasi tutti i bambini hanno avuto bisogno di un mollette, farina gialla e pennelli, ma anche mate- tempo personale per adattarsi e molti di loro han- riale di scarti aziendali non tossici che si prestava no ricercato nei pari una conferma osservandosi a divenire un materiale didattico non strutturato. l’un l’altro e nell’imitazione. La loro innata curiosi- Nella parte iniziale del progetto si è puntato su tà ha spinto la maggior parte di loro a sperimen- un materiale che producesse esperienze di tipo tare. I bambini si sono mostrati più ricettivi verso il tattile, man mano sostituito da un materiale che materiale che offriva la possibilità di toccare, stro- richiedeva un impegno più finare, bagnare, asciugare, verso cioè il materiale di tipo cognitivo: incastri sensoriale. Pochi bambini solidi, infili e forme. Tutta- hanno proceduto facendo via, a differenza del metodo prima domande e chie- montessoriano, abbiamo ri- dendo aiuto, mentre altri si tenuto di lasciare sugli scaf- sono calati nella situazione fali materiali che offrissero con immediatezza. diverse stimolazioni per Durante i tre mesi di Pro- peso, colore, suono e di- getto abbiamo assistito alla mensione, perché il bam- diminuzione dei conflitti bino non acquisisce uno per l’appropriazione di un stimolo dopo l'altro, ma li oggetto o di un materiale. 15 Percorsi
Tra le poche regole vi era siamo interrogate se pos- quella che, se il materiale sa essere faticoso per loro fosse stato impegnato da sostenere costantemente un bambino, o ci si orienta- le dinamiche di gruppo. va verso altro materiale o si Alcuni materiali non sono sarebbe dovuto attendere. stati considerati dai bambi- Da questo punto di vista ni. Abbiamo trascurato l’ol- abbiamo osservato bam- fatto mentre il canale visivo bini, che in altri contesti si eccessivamente sollecitato. dimostravano impazienti, Alcuni materiali poco noti attendere tempi lunghis- hanno spinto i bambini a simi senza avanzare richieste. provare e riprovare, secon- Nemmeno per il materiale più ricercato e conteso do la nota formula per tentativi ed errori, ricer- - come acqua, farine, schiuma - si sono riscon- cando progressivamente soluzioni creative e non trati conflitti. convenzionali. Divertente è stata l’esplorazione Questa modalità di presentazione, il materiale non delle siringhe e dei dosatori o del materiale degli strutturato e periodicamente rinnovato, la minima scarti aziendali come i “grandi bigodini”. Laddo- interferenza adulta hanno permesso l’incremento ve vi era l’uso dell’acqua o del ghiaccio abbiamo delle capacità di concentrazione, un’esplora- accostato delle spugne per rimediare autono- zione più duratura dei materiali e soprattutto, una mamente alla caduta dell’acqua. In alcuni casi la qualità di gioco migliore. Molti di loro, e in più spugna diventava la vera protagonista dell’esplo- occasioni, hanno sperimentato l’uso di oggetti in razione. Per tutti è valsa la valorizzazione dell’e- modo non convenzionale, aprendosi a sperimen- sperienza secondo una modalità soggettiva. tazioni creative e fantasiose. Alcuni tra gli oggetti Nonostante non vi fosse alcun divieto a cambiare più impegnativi in termini di coordinazione oculo- gli accostamenti dei materiali, rarissimi sono stati manuale, ci sono sembrati molto graditi ai bambi- i casi di mescolamento dei materiali dai diversi ni, mettendo in evidenza che vi può essere un’at- vassoi. Forse è prevalso l’ordine con cui venivano tività manuale abbinabile alla destrezza mentale presentati. senza che venga meno il piacere di esplorare, di In definitiva le nostre conclusioni, qui sintetizzate, approfondire e di incuriosirsi. Abbiamo osservato sono state diverse e utilissime. Riteniamo che un che i bambini amano impegnarsi. ambiente preparato con i giusti stimoli e un am- L’uso dei vassoi e dei tavolini hanno favorito il rico- pio spazio al gioco libero favoriscano nei bambini noscimento di uno spazio proprio, con dei confi- l’acquisizione di autonomia e competenza e so- ni riconoscibili, e hanno contribuito ad assimilare prattutto la costruzione progressiva di un’imma- un ordine favorendo l’incremento dell’attenzione gine di sé positiva. E’ l’ambiente e il dialogo che sostenuta e dell’esplorazione. Non abbiamo indi- si intreccia con l’ambiente a offrirgli la possibi- rizzato verbalmente verso il gioco individuale, di lità di esercitarsi come apprendisti attivi e capaci. coppia o di gruppo, ma è prevalso inizialmente Il gioco è un bisogno innato che contribuisce alla un gioco individuale; solo quando si è esaurito, formazione dell’identità e a cercare risposte di alcuni di loro, hanno condiviso in coppia o in pic- senso verso ciò che li circonda: la loro identità colo gruppo in modo cooperativo e complemen- dipende da come è stato soddisfatto il loro biso- tare. La loro libera inclinazione verso il gioco indi- gno di giocare e dallo sguardo dell’adulto che li viduale è stato per noi il dato più interessante e ci osserva nel gioco. Percorsi 16
Provocazioni MATERIALI APERTI Laura Estremera, maestra di audizione e linguaggio, Spagna1 I mmaginiamo un'ambulanza giocattolo che funziona a batterie e produce il suono e la luce della sirena e si muove da sola: cosa può fare il bambino con un giocattolo di questo tipo? Semplicemente osservare. Il bambino smette di essere protagonista nel gioco, diventa sem- plice spettatore. E’ il giocattolo che gioca per lui e che gli suggerisce a cosa deve giocare e come deve farlo. Questi sono i giochi chiusi, quelli offerti dal no- stro mercato, quelli che relegano il bambino a un ruolo piuttosto passivo. Che cosa accadrebbe se il bambino in que- Il materiale aperto favorisce il rispetto dell'indi- stione non trovasse l’ambulanza con la quale vidualità di ciascuno, rispettando i diversi gusti, giocare? preferenze, ritmi, bisogni poiché ogni bambino Sicuramente ricorrerebbe a un pezzo di costru- può dargli la vita che desidera in quel momen- zione o a qualsiasi altro oggetto per rappresen- to. tare l’ambulanza, il suo suono, la sua velocità, Gli apprendimenti più importanti dei primi anni i suoi movimenti. Il bambino rappresenterebbe si acquisiscono, infatti, attraverso il gioco libe- la situazione coinvolgendosi nel gioco in forma ro, senza le interferenze degli adulti, senza l’uso attiva, essendo il protagonista di quella storia. predefinito (non esiste il giusto e lo sbagliato!) I materiali aperti come gli anelli, i tronchi, i e con il coinvolgimento emotivo. Già, perché il cubi, gli elementi naturali, i tessuti, i tappi, le fatto di avere la stessa età non significa ave- pigne sono semplici e favoriscono un gioco at- re gli stessi interessi. In una sezione dai 24 ai tivo, perché meno cose fa un giocattolo, più 36 mesi possiamo incontrare bambini che fan- cose farà la mente del bambino! no un uso sensomotorio dell’oggetto colpen- Perché è importante offrire materiali aperti? do, per esempio, un anello contro un tavolo per sentire il suo suono, altri che hanno bisogno di combinare diversi oggetti, come inserire un 1 - Autrice del libro “Criando” e del blog “Actividades”. 17 Percorsi
tubo nell'anello, altri ancora che ne fanno un uso simbolico trasformando quell’anello in un piatto, un orecchino o un braccialetto. Così, quando c’è tempo, spazio, accompa- gnamento e inviti, provocazioni, proposte, c’è apprendimento! Percorsi 18
Con-tatto L’ALBERO È IL MIO MAESTRO! Caterina Autelitano, insegnante scuola dell’infanzia, arteterapeuta E se gli alberi avessero un’anima? Se po- tessero parlare? Chissà quante storie potrebbero raccontare. Potrebbero rac- contarci della loro “pelle” così rugosa, già forse perché sono vecchi e saggi… chissà! Forse se ci avviciniamo, in silenzio piano, pia- no, potremmo ascoltare il loro respiro appena sussurrato. Col naso poi, potremmo annusare il loro buon odore. Ma se ci avviciniamo ancora di più, così tanto, da poterlo abbracciare, col cuore potremmo sentire, la sua energia vitale. Proprio così! Abbracciare gli alberi, stare in ascolto, immobili, quieti, in attesa. Concentrati sul proprio respiro, perché no, ringraziando l’al- bero di averci accolti, accuditi. Sentire le rugo- sità della sua “pelle/corteccia”. Ma quante “ru- natura esistenziale e permette al bambino di vi- ghe”, quante linee, quanti puntini… proviamo a vere la connessione intima, ancestrale che lega vedere le tracce che lascia l’albero, usando i l’uomo all’albero. pastelli a cera. Hans Hermans1 offre una lettura approfondita dei legami che collegano la vita dell’albero a Ogni corteccia è diversa, unica, preziosa. Ogni quella dell’essere umano. L’albero come l’uo- corteccia ha un colore differente, c’è quella mo ha radici profonde e nascoste che lo nutro- più chiara, quella più scura. Quanti rami ha? no e sostengono. Dai suoi rami, nascono i fiori, Sembrano tantissimi, cosi tanti da non riusci- dopo i frutti, che daranno vita a nuovi alberi. La re a contarli. Chissà poi se l’albero ha freddo. connessione tra uomo e albero è istintiva, radi- Chissà se anche lui a volte è triste o ammalato. cata, e il bambino con il suo sentire profondo Ma la sua mamma dov’è? Quante osservazio- ne coglie la ricchezza, la bellezza, la preziosità. ni, quante riflessioni, si possono fare insieme a Bisogna dare la possibilità al bambino di po- un albero… Il contatto con l’albero fa nascere riflessioni di 1 - Hans Hermans è artista e formatore. 19 Percorsi
terla conoscere, vivere e sperimentare. L’albe- i sentimenti positivi di cura, di rispetto degli ro dunque accompagna, conduce a un viaggio esseri viventi, della vita in ogni suo aspetto. anche dentro di sé. Avvicinare l’albero, con gratitudine, amorevo- lezza, vivere un’esperienza diretta e profonda “L’albero, rifugio, custode di antiche storie, di- accende la sete di conoscenza. Un sapere che mora di animali, con il cielo a portata di mano e va oltre le semplici nozioni, mettendo in moto le radici aggrappate al cuore della terra.” la sete di scoperta, la gioia di conoscere spe- L’albero e la natura, in tutte le sue forme per- rimentando e sperimentandosi, osservando mette al bambino un’attenzione involontaria gli impercettibili cambiamenti, le piccole cose, e l’opportunità di riattivare la concentrazione. spesso nascoste, allo sguardo di chi ha perso Un settore di studio, noto come “teoria della la capacità di osservare quella natura che è in- rigenerazione dell’attenzione”, è stato esami- finitamente piena di dettagli da scoprire. nato dallo psicologo S. Kaplan2. Egli ha con- Un albero come maestro è molto di più, è un tribuito a spiegare il potere coinvolgente della maestro di vita, di pensiero, di anima. Un albe- natura, definito da lui appunto “attenzione in- ro può insegnare alle nostre orecchie a sentire volontaria”. Prendere del tempo per osserva- e non solo udire. Ai nostri occhi a guardare e re la natura apporta molti benefici nei bambini. non solo vedere. Al nostro naso a fiutare non Sempre lo stesso studioso ha osservato che solo annusare. Alla nostra bocca ad assapo- trascorrere del tempo a contatto con la natura rare, non solo mangiare. Alle nostre mani di potrebbe aiutare ad aumentare la capacità di scoprire, non solo toccare. Al nostro corpo di riconoscere i segnali emotivi non verbali. avere radici forti e rami alti fino al cielo per poter È fondamentale, inoltre, coltivare nel bambino sognare. 2 - Bonnes M., Secchiaroli G. (1998). Psicologia ambien- tale. Carrocci, Roma. Percorsi 20
Conoscere BAMBINI E DIGITALE A cura di Elena Bozzola, Davide Vecchio, Cinthia Caruso, Alberto Villani Società Italiana di Pediatria I n quasi tutte le case italiane ormai si trova almeno uno smartphone o un tablet. I me- dia tradizionali, come la televisione, la radio e i periodici, sono stati integrati da nuove tec- nologie digitali che consentono a tutti, anche ai bambini e agli adolescenti, l'accesso immedia- to all'intrattenimento. Il progresso tecnologico ha comportato un aumento dell’utilizzo di stru- menti digitali di diffusione (televisione e filmati) e stato persino maggiore, passando dal 10% al d’interazione (social network e videogiochi) non 38%. solo tra gli adulti, ma anche tra i bambini. Infatti, Tra questi, smartphone e tablet sono gli stru- oggi anche i più piccoli crescono in un ambien- menti più utilizzati (51% e 44% rispettivamente). te pervaso da tablet, internet, computer. Pos- Uno studio trasversale di 350 bambini dai siamo tranquillamente dire che la generazione 6 mesi ai 4 anni sulle abitudini in ambito tec- odierna di bambini e adolescenti è circondata e nologico mostra gli stessi risultati: quasi tutti immersa in un ambiente digitale. (96,6%) utilizzano dispositivi mobili; molti di loro L’evoluzione dei media - dalle forme tradizionali (92%) iniziano a usarli nel primo anno di vita e a quelle più recenti dei media digitali negli ulti- all’età di due anni li utilizzano giornalmente. In mi anni - ha favorito un più precoce approc- Italia i risultati sono molto simili: circa il 20% cio alla tecnologia. Per esempio, se nel 1970 i dei bambini di età inferiore a un anno è in bambini iniziavano a guardare regolarmente la grado di utilizzare un dispositivo digitale. televisione a 4 anni, oggi i bambini iniziano a La percentuale sale all’80% se si considerano i interagire con i media digitali già a 4 mesi di età. bambini con età inferiore a 5 anni. L’esposizione sempre più precoce alla tecnolo- I contenuti dei media tradizionali sono svilup- gia è del resto confermata da diverse ricerche. pati esternamente da una fonte di produzione, Secondo uno studio americano, la percentuale quale uno studio cinematografico o un’emitten- di bambini di età compresa tra 0 e 8 anni che te radiofonica, e sono destinati a una visione utilizza dispositivi multimediali è aumentata dal o ricezione passiva. Al contrario, i nuovi media 38% nel 2011 al 72% nel 2013. Se si pensa ai digitali, che includono media sociali e interattivi, bambini di età inferiore ai 2 anni l’incremento è prevedono spesso una interazione. Ovvero gli Relazioni 22
utenti possono sia recepire che creare attiva- che alterare il rapporto genitore-figlio, interferen- mente contenuti. Gli esempi includono appli- do con le interazioni faccia a faccia. Questo può cazioni (app), videogiochi multiplayer, video di avere ripercussioni sullo sviluppo linguistico ed YouTube o blog di video (vlog). L’avanzamento emotivo. Nel dettaglio, l’esposizione alle nuove tecnologico sicuramente trova un risvolto posi- tecnologie digitali nei più piccoli può interferire tivo in numerosi campi, tra cui per esempio in con: quello sanitario, fornendo una ampia e imme- • l’apprendimento. Secondo studi recenti, diata risposta alle richieste dell’utente. Purtrop- l’uso dei touchscreen potrebbe interferire po, il moltiplicarsi di informazioni su internet e con lo sviluppo cognitivo dei bambini, per- sui social media non permette un controllo dei ché questi hanno bisogno di un’esperienza contenuti, motivo per cui sarebbe sempre im- diretta e concreta con gli oggetti in modo da portante un’interpretazione e un filtro da parte affinare il pensiero e la capacità di risolvere i di adulti prima della fruizione da parte di un mi- problemi. Il bambino sotto i 3 anni può ap- nore. prendere nuove parole attraverso video solo Non vi sono studi dettagliati su quali program- se è presente un genitore che aggiunge al- mi siano utilizzati dai bambini più piccoli, anche tre informazioni durante lo svolgimento delle perché l’utilizzo di media device, quali tablet e varie sequenze. L’uso di applicazioni edu- smartphone, è abbastanza recente e difficile cative ben fatte promuove l’apprendimento da studiare scientificamente. In base a quanto nei bambini in età prescolare e nei primi anni riferito dai genitori, la maggior parte dei bam- della primaria. Sfortunatamente la maggior bini guarda principalmente YouTube o Netflix. parte delle applicazioni non è strutturata per Solo una minima percentuale cerca programmi un’interazione a due (bambino-adulto); educativi o utilizza app finalizzate a un apprendi- • lo sviluppo. Un’elevata quantità di tempo mento precoce (per es. che insegnino alfabeto speso davanti allo schermo è correlata a e numeri). scarso profitto in matematica, a bassi livelli di attenzione e anche a minori relazioni sociali Effetti indesiderati con i coetanei. Le app per disegnare potreb- Le nuove tecnologie possono essere usate per bero giocare un ruolo positivo nello svilup- intrattenimento, come supporto sociale o edu- po dei bambini e possono essere utilizzate cativo, ma possono causare degli effetti indesi- in aggiunta ai tradizionali colori e gessetti in derati se non utilizzati correttamente. Infatti, se quanto sono sicuri e facili da maneggiare. da un lato sono noti i benefici sull'apprendimen- L’uso dei media device da parte dei bambini to precoce, sulle maggiori opportunità di contat- può avere effetti positivi solo se ci sono i giu- to e supporto sociale e sulla promozione della sti contenuti e la presenza del genitore; salute, non sono trascurabili i rischi. • il benessere generale. L’utilizzo di strumen- Gli effetti dannosi di una precoce e prolunga- ti elettronici durante l’infanzia per più di 2 ore ta esposizione alla tecnologia digitale sono stati al giorno è associato a un aumento del peso descritti in numerosi studi. corporeo e a problemi comportamentali. Al- Tra questi i più riportati sono le interazioni con cune evidenze suggeriscono inoltre che esi- lo sviluppo neuro-cognitivo, l’apprendimento, il ste una correlazione tra utilizzo di tablet, ce- benessere, la vista, l’udito e le funzioni metabo- falea e dolore muscolare (soprattutto a collo liche e cardiocircolatorie. Recenti studi hanno e spalle) dovuto alla inappropriata postura; dimostrato che l’utilizzo di media device può an- • il sonno. L’uso dei dispositivi multimediali 23 Relazioni
può interferire con la qualità del sonno attra- e socio-emozionali, identificando quelle aree in verso le sollecitazioni causate sia da alcuni cui la salute e il benessere possono essere raf- contenuti stimolanti sia dall’esposizione alla forzate. Quindi, è importante aiutare i genitori luce dello schermo, che può interferire con ad affrontare delle sfide, come imporre dei limiti il ritmo circadiano quando l’esposizione av- e trovare dei modi alternativi per calmare il loro viene la sera. Uno studio recente conclude bambino. che i bambini di età compresa tra 1 e 4 anni Gli studi rivelano che i genitori spesso danno ai che hanno la televisione in camera hanno loro bambini i dispositivi mobili quando devono una peggiore qualità del sonno, più paura occuparsi delle faccende di casa, per tenerli del buio, incubi e dialoghi nel sonno; buoni nei luoghi pubblici, a tavola e/o per met- • la vista. L’esposizione a tablet e smartpho- terli a letto. ne può interferire anche con la vista. L’uso Infatti, i genitori spesso usano il cellulare come continuo dello smartphone può causare il “pacificatori”, dandolo ai loro figli per calmarli disturbo di secchezza oculare. Pertanto, il durante il primo (30%) e il secondo (70%) anno bambino può avvertire una sensazione di di vita. corpo estraneo nell’occhio e/o bruciore ocu- I pediatri dovrebbero discutere con i genitori ri- lare, una sintomatologia del tutto sovrappo- guardo le ripercussioni che può avere l’uso dei nibile a quella dell’occhio secco. Per di più media sulla salute. Tuttavia, soltanto il 16% dei gli smartphone sono utilizzati a una distanza pediatri chiede alle famiglie quanto e come utiliz- ravvicinata a causa del loro piccolo schermo zano i media e solo il 29% dei genitori afferma di led, inducendo quindi fatica oculare, abba- aver chiesto consiglio al proprio pediatra. gliamento e irritazione. L’eccessivo uso degli È per questo motivo che la Società Italiana di smartphone a breve distanza può influen- Pediatria, pertanto, ha recentemente elabo- zare lo sviluppo di una condizione chiamata rato le raccomandazioni ufficiali sull’utilizzo di “esotropia acquisita concomitante”. Ovvero smartphone e tablet in età pre-scolare. Nel det- può causare una tipologia di strabismo che taglio: si verifica quando appare una forma di diplo- a) raccomanda l’astensione dall’uso: pia che coinvolge dapprima solo la visione • nei bambini di età inferiore ai 2 anni, lontana e poi anche quella ravvicinata; • durante i pasti, • l’udito. La precoce e prolungata esposizio- • un’ora prima di andare a dormire, ne a intensi livelli di rumore senza periodi • di programmi con contenuti distraenti o d’interruzione per le orecchie può portare a violenti, una alterata percezione dei suoni, con possi- • per mantenere calmi i bambini in luoghi bili interferenze nello sviluppo del linguaggio, pubblici. nella socializzazione, nella comunicazione e b) suggerisce di limitare l’esposizione: nell’ interazione con gli altri bambini. • a meno di 1 ora al giorno per i bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni, Sostenere i genitori • a meno di 2 ore al giorno per bambini di I pediatri (così come tutte le figure educative con età compresa tra i 5 e gli 8 anni, cui le famiglie entrano in contatto, ndr) svolgono • a programmi di alta qualità solo in presen- un ruolo chiave nell’educare i genitori sull’impor- za di adulti, verificando il contenuto dei tanza del gioco pratico, non strutturato e so- programmi selezionati per l’età in modo da ciale per definire le abilità linguistiche, cognitive assicurare il meglio per i loro bambini. Relazioni 24
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