Agricoltura eco-compatibile, Unisa protagonista delle telecamere Rai
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Agricoltura eco-compatibile, Unisa protagonista delle telecamere Rai di Giovanna Naddeo Trattori cingolati in grado di riconoscere i frutti grazie all’intelligenza artificiale e vasi a degradazione programmata: sono solo alcune delle ricerche scientifiche firmate Unisa protagoniste del racconto che “Linea Verde Rai” ha dedicato all’Ateneo salernitano nella puntata dello scorso sabato 4 gennaio. La troupe della rete nazionale, in visita a Salerno, ha fatto tappa al campus di Fisciano alla scoperta delle buone pratiche messe in atto a favore della sostenibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile. A Simona Concilio e Adolfo Senatore, rispettivamente ricercatrice e professore associato presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale, il compito di illustrare i progetti sperimentati nei laboratori Unisa dedicati all’agricoltura eco-compatibile. Da tempo, infatti, l’Ateneo porta avanti una politica green volta allo sviluppo di soluzioni universitarie rispettose dell’ambiente, politica premiata dalle più importanti classifiche internazionali. Lo scorso dicembre sono stati resi i risultati di “Green Metric”, uno studio elaborato annualmente dall’Università dell’Indonesia volto alla misurazione dell’impegno delle istituzioni accademiche, a livello mondiale. L’Ateneo di Salerno, nell’indice generale che contempla 800 istituzioni accademiche, si posiziona al 112° posto tra le università mondiali, recuperando oltre 100 posizioni rispetto al 2018 (214° posto). Tra gli indicatori su cui l’Ateneo ha mostrato una performance particolarmente positiva, la pianificazione energetica implementata per i due campus di Fisciano e Baronissi e i programmi di ricerca e formazione sui temi della sostenibilità. Rispetto all’indice degli atenei italiani, Unisa si colloca al 9° posto
guadagnando tre posizioni sull’anno precedente e configurandosi come primo ateneo del centro Sud. Tra gli obiettivi per il 2020, in un’ottica di crescente riduzione dell’impatto delle proprie attività sull’ambiente naturale, interventi a sostegno della produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili, come tetti fotovoltaici, solare termico, impianti di cogenerazione e solar cooling; interventi per la riduzione del consumo di materiali, con risparmio di materie prime; gestione integrata del ciclo dei rifiuti e interventi a favore della mobilità universitaria sostenibile. «Grazie all’attività del gruppo di docenti, personale tecnico- amministrativo e studenti impegnato sulle politiche di sostenibilità – ha affermato il rettore Vincenzo Loia – stiamo lavorando per migliorare le nostre performance partendo dal presupposto che al ruolo istituzionale delle Università si associa un duplice impegno: essere sostenibili e impegnarsi per la sostenibilità». Via Camillo Sorgente ormai è terra di nessuno di Andrea Bignardi Via Camilo Sorgente terra di nessuno. È quanto denuncia un residente della zona sul gruppo Facebook “Centro storico di Salerno”. Ancora una volta nel mirino finiscono la sosta selvaggia ed il degrado urbano, che coinvolgono una delle principali vie d’accesso alla parte antica della città. Oltre all’assenza di spazzamento, la segnalazione social ha riguardato in particolare l’assenza di stalli per la sosta sufficienti per i residenti che pagano regolarmente il contrassegno per usufruire degli stessi. Infatti, stando a
quanto denunciato, molti sarebbero gli automobilisti non in regola a sostare in spazi non autorizzati. Altra problematica segnalata dai residenti riguarda l’assenza di controlli da parte della Salerno Mobilità, la società deputata alla gestione dei parcheggi in città, rea di non vigilare adeguatamente sulla strada in questione. “I controlli sono rarissimi sia da parte di Salerno Mobilità a cui i residenti pagano 75€ annui – afferma un cittadino della zona – Certo non pretendiamo un posto numerato assegnato, ma vorremmo almeno vedere che chi occupa i posti abbia pagato l’obolo per essere in regola, consdierando il fatto che adesso è imminente il pagamento 2020. Sono inoltre assenti i controlli delle forze dell’ordine, ed in primis dei vigili urbani”. Il problema della sosta selvaggia è tale da far divenire la strada, ampia e composta da una corsia per senso di marcia, particolarmente ristretta in alcuni punti, mettendo a repentaglio la sicurezza degli stessi automobilisti che la percorrono. “Su questa strada si parcheggia sulle strisce pedonali, sui marciapiedi, i proprietari dei passi carrabili conservano il posto ad amici e parenti davanti ai propri box, occupando lo spazio invece di mettere l’auto dentro (cosa contraria alla legge) – prosegue la segnalazione – si parcheggia in curva, in doppia e tripla fila rendendo un tratto della strada a senso unico alternato. Penso sia arrivato il momento di dire basta”. Simona Aiuti nominata direttore generale Business Unit di Erika Noschese
Sarà Salerno la sede principale della Newlat food Spa, la società che ha assorbito la Centrale del Latte di Salerno, dopo 90 anni di storia. L’azienda, infatti, è entrata a far parte della Newlat Food Spa., uno dei principali gruppi italiani nel settore agroalimentare, dallo scorso 1 gennaio 2020 e che – dallo scorso 2015 – è titolare della Centrale del Latte. Nei giorni scorsi, infatti, la nomina di Simone Aiuti, Direttore Generale Business Unit Latte del Gruppo Newlat Food Spa, con 3 stabilimenti : Lodi, Reggio Emilia e Salerno e quest’ultima sarà proprio la sede centrale. Come avvenuto sino ad oggi, la Newlat Food Spa lascerà piena autonomia alla Centrale del Latte in termini di produzione, politiche commerciali, di approvvigionamento delle materie prime e politiche occupazionali, con l’indubbio vantaggio di potere contare su di un Gruppo che l’aprirà a mercati nazionali, al fianco di brand storici del lattiero caseario quali: Polenghi, Giglio, Matese, Optimus, Torre in Pietra e tanti altri. La formalizzazione della fusione ha l’effetto di semplificare i processi societari senza snaturare la forte identità e gli elementi distintivi che da sempre caratterizzano l’Azienda salernitana sul territorio, ovvero qualità, sicurezza alimentare, provenienza locale delle materie prime, sostegno alla zootecnia locale e sostenibilità ambientale. La Centrale del Latte andrà così a connaturarsi come baricentro a Sud dell’attività della Newlat food Spa, costituendo il polo produttivo e commerciale del Gruppo, con indubbi vantaggi per l’economia del territorio e lo storico Brand salernitano. Il presidente del gruppo Newlat, Angelo Mastrolia aveva già rassicurato circa la necessità di procedere con la fusione, solo per semplificare i processi amministrativi e che La Centrale del Latte rimane una divisione a sé stante, con una sua direzione.
Caldoro scalda i motori: “Con De Luca siamo ultimi” di Andrea Pellegrino Scalda i motori in attesa dell’ufficializzazione, nonostante l’investitura da parte di Silvio Berlusconi. Stefano Caldoro pensa al futuro della Regione Campania, bocciando pesantemente i cinque anni di governo regionale guidato da Vincenzo De Luca. Siamo alla vigilia di una campagna elettorale, i sondaggi segnano un vantaggio del centrodestra, è pronto per questa nuova avventura? «Non è una partita personale, non è una vicenda dei singoli. È la grande sfida di una squadra che deve essere unita e coesa. Pronta a rilanciare questa Regione con un programma fatto di cose concrete. Poi verrà il ragionamento sui ruoli. I sondaggi, che leggono la realtà campana, ci danno avanti perché c’è una coalizione credibile e perché questa Sinistra ha fallito». Come immagina la sua coalizione? Di recente ha ricevuto numerosi attestati di stima da parte degli alleati. Ma manca l’ufficializzazione nonostante l’investitura di Berlusconi. «Immagino semplicemente una squadra. La stessa che ha fatto una opposizione intelligente sui temi e che ha il dovere di allargarsi a tanti dirigenti ed amministratori, alla società civile. Ma ripeto che non è una partita personale. Ho ringraziato Berlusconi per le parole di stima e l’indicazione ed attendo le determinazioni del tavolo nazionale con gli alleati. Nel frattempo continuiamo il lavoro. Con gli amministratori, con i militanti, interrogando e coinvolgendo le professioni».
Sanità, ambiente, trasporti: come sono stati i cinque anni di Vincenzo De Luca? «Ho avuto modo di dirlo in Consiglio regionale. Su questi temi e su altri – e penso alle grandi macroaree di intervento, rischio povertà, reddito, occupazione giovanile, salute, assistenza sociale, trasporti e rifiuti – siamo ultimi in Italia. Lo certificano osservatori terzi come Banca d’Italia, Svimez ed Eurostat che ci pone fanalino di coda in Europa. È questo il bilancio di questi ultimi cinque anni». Il governatore in carica non ha mai risparmiato accuse alla sua gestione, soprattutto su trasporti e sanità, vuole controbattere? «Siamo ultimi con questa Giunta. Parlano i dati e le ricordo che con il buon governo del centrodestra, in un contesto difficile, abbiamo recuperato su tutte le aree di intervento. Abbiamo fatto miracoli veri e parlato ai campani con il linguaggio della verità. Senza inutile propaganda. Abbiamo dato credibilità alla Campania e rimesso i conti in ordine, nel bilancio ordinario e nella sanità. Abbiamo impresso una svolta nell’utilizzo dei fondi europei, tagliato gli sprechi». Gli ultimi eventi climatici hanno mostrato una fragilità del territorio. Tra tutti la Costiera Amalfitana, che è stata pesantemente danneggiata. Quale programma per salvaguardare i territori? «Bisogna utilizzare bene e meglio i fondi europei. Lo abbiamo fatto e torneremo a farlo. Sarà necessario puntare sulla prevenzione e sul monitoraggio del territorio. La Giunta regionale ha grandi responsabilità sulle frane che hanno fortemente penalizzato la costiera amalfitana e tanti centri della provincia. Noi, con l’assessore Cosenza, avevamo preparato in Arcadis dei tecnici, delle vere sentinelle per il presidio territoriale. Una vera scuola organizzata con il Dipartimento Nazionale di Protezione civile, con la Scuola
regionale, con l’Ordine degli ingegneri e quello dei geologi. Figure che dove- vano essere messe a disposizione dei Comuni. Un errore non seguire questa strada». Aeroporto di Salerno: sostanzialmente si è tornato al punto di partenza, immaginando una fusione con Napoli. «L’aeroporto di Salerno è stato inserito nel piano nazionale aeroportuale all’epoca della mia Giunta e con quella provinciale guidata dall’ottimo Edmondo Cirielli. Il bando, immaginato all’epoca e validato da Enac, Mit e Mef, ha sempre previsto un investimento economico per chi volesse gestirlo, secondo le direttive degli enti citati. Con la giunta De Luca e con la fusione scompare del tutto l’obbligo per il gestore di investire ed in più si confermano i 40 milioni di euro pubblici appostati per l’aeroporto dal governo Renzi nel decreto sblocca Italia. Difatti oggi il gestore può utilizzare quei fondi per allungare la pista ma non ha obblighi ulteriori». Nuovo “Ruggi d’Aragona” di Salerno, cosa pensa e soprattutto secondo lei ci sono i presupposti affinché venga realizzato e completato? «Non serve investire sul mattone ma intervenire per migliorare la qualità delle prestazioni. Serve procedere, perché è possibile grazie all’azione avviata nel 2010, alle assunzioni di giovani medici ed infermieri. Serve stabilizzare i precari e non fare ‘regali’ ai soliti noti». Un ultimo pensiero: un ricordo di Marta Naddei, recentemente scomparsa a seguito di un tragico incidente stradale. In diverse occasione ha partecipato agli eventi organizzati per presentare l’ebook “Il sistema Salerno”. «Ho conosciuto Marta in diverse occasioni ed ho apprezzato il suo stile, la serietà, la passione e la voglia di conoscere i temi. Ha scritto a Salerno pagine di giornalismo dal grande valore, vere e coraggiose».
«Non possiamo consegnare la Campania agli affaristi della Lega» di Erika Noschese «Come cittadini della Cam- pania siamo seriamente pre- occupati per l’inquietante scenario che ci restituiscono alcuni sondaggi in vista delle prossime regionali». A puntare il dito contro il centrodestra, in vista delle prossime elezioni regionali, è la capogruppo in Regione Campania del Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino che punta il dito contro il candidato alla carica di go- vernatore Stefano Caldoro e contro la Lega. Al centro della polemica la questione Lega: secondo la Ciarambino, infatti, Caldoro presidente significherebbe «consentire che la nostra terra sia governata da chi oggi rappresenta il centrode- stra in Italia equivale a con- segnarla a partiti come la Lega che, fingendo ipocrita- mente di eliminare la parola Nord dal simbolo, avrebbe finalmente vita facile nel- l’opera di smantellamento e delocalizzazione delle no- stre imprese a tutto vantag- gio del Nord». Per la capogruppo del Movi- mento 5 Stelle a Palazzo Santa Lucia, il partito gui- dato a livello nazionale da Matteo Salvini è «una forza politica rappresentata da gente che da decenni si prende gioco del nostro no- bile dialetto, delle nostre tra- dizioni, della nostra millenaria cultura e che punta allo smantellamento dei nostri servizi essenziali nell’ambito di un più ampio piano di autonomia diffe- renziata». Da qui, dunque, l’attacco di- retto sulla vicenda rifiuti, tema ancora oggi estrema- mente delicato: «con la Lega al governo della Campania si aprirebbero le porte a in- ceneritoristi e affaristi dei ri- fiuti, che finirebbero la
loro opera di avvelenamento di una terra già devastata dagli scarichi abusivi prodotti delle imprese del Nord. Salvini, del resto, non ha mai fatto mistero di preten- dere almeno un inceneritore per ciascuna provincia della Campania, nell’esclusivo in- teresse di chi gestisce im- pianti di questo tipo, a cominciare da A2A di cui il segretario della Lega è risul- tato essere uno degli azioni- sti». Una sorta di appello, quello lanciato dalla consigliera pentastellata, che di fatto chiede di non cedere al cen- tro destra: «Non possiamo consegnare la nostra terra a una coalizione che esprime il maggior numero di espo- nenti coinvolti in indagini e processi per voto di scambio politico-mafioso, alcuni dei quali siedono oggi in Consi- glio regionale – prosegue la Ciarambino – Né possiamo permettere che, dopo il falli- mento certificato di De Luca e di Caldoro prima di lui, che hanno precipitato la no- stra regione agli ultimi posti in tutti gli indici di vivibilità, la Campania sia governata per cinque anni da Mara Carfagna, l’amica di Berlu- sconi tenuta in formalina nell’operazione che vede oggi un usurato Caldoro im- molato per la causa, nel- l’ambito di una squallida strategia, nell’attesa che il nome dell’ex ministra berlu- sconiana sia tirato fuori come il coniglio dal cilindro. Confidiamo in un rigurgito di dignità dei cittadini di questa terra, che siamo certi non consentiranno di essere rappresentati dai nemici nu- mero uno della Campania. Ovvero, da un esercito di af- faristi, imputati e rappresen- tanti di lobby di potere che hanno a cuore esclusiva- mente i loro interessi e non certo il bene della colletti- vità e che hanno visto lievi- tare i loro consensi attraverso una becera propa- ganda di disprezzo e odio per il Sud, la Campania e il popolo napoletano».
Al Terzo Tempo Village la presentazione della nuova stagione agonistica di enduro di Giovanna Naddeo Si riscaldano i motori in casa Off Road Racing Shop in vista della presentazione della nuova stagione sociale e agostinica 2020. Avrà luogo questa sera, alle ore 19.30, presso il Terzo Tempo Village di San Mango Piemonte, la presentazione del team Off Road Racing Shop / Moto Club Salerno 2020. “Sveleremo i piloti, gli appuntamenti e le competizioni sportive alle quali prenderemo parte nell’arco di questo nuovo anno” anticipa Davide Dello Buono, 27 anni, istruttore della Federazione Motociclistica Italiana, nonchè esperto di enduro. “Stiamo lavorando a un calendario di iniziative da tenere nelle scuole primarie e secondarie di primo grado dedicato alla sicurezza stradale. E’ importante, fin da piccoli, comprendere l’estrema importanza dell’abbigliamento protettivo. L’enduro non va improvvisato”. Auditorium Umbert I, nominata la commissione giudicatrice A
breve la realizzazione dell’opera all’interno della struttura di via De’Renzi di Erika Noschese Entreranno presto nel vivo i lavori per la realizzazione di un’opera d’arte all’interno dell’Auditorium Umberto I di Salerno, ancora chiuso nonostante le annunciate inaugurazioni, puntualmente rinviate a causa di numerosi problemi, tra cui le infiltrazioni d’acqua che metterebbero a dura prova la struttura di via de’ Renzi. Il progetto esecutivo, approvato nel lontano 2014, prevede lavori per un importo pari a 7.815.822,37 euro, di cui 10.310,57 euro per oneri di sicurezza e 2.484.177,63 euro per somme a disposizione dell’amministrazione comunale. Nei giorni scorsi, infatti, il Comune è stata nominata la commissione giudicatrice per la realizzazione di un’opera d’arte contemporanea presso l’auditorium Umberto I, con l’obiettivo di caratterizzare l’edificio con un intervento costituito da uno o più pannelli composto da formelle di policrome di ceramica smaltata, modellata ad altorilievo, da allocare sulla quinta in muratura realizzata sulla terrazza della struttura di via de’ Renzi. La commissione giudicatrice è formata dall’ingegnere Giovanni Micillo, in qualità di rappresentante dell’amministrazione nella persona del direttore del settore Opere lavori pubblici; l’architetto Maurizio Di Fruscia, progettista dei lavori di completamento dell’auditorium; l’architetto Francesca Casule, Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio di Salerno ed Avellino; professor Antonio Passa; Giuseppe Pirozzi e Domenico Donesi, dipendente del settore pere e lavori pubblici. Il Comune ha approvato l’importo di 4.000,00 euro a titolo di rimborso spese e gettoni di presenza per la partecipazione ai lavori della commissione di gara dei due artisti. Il tema delle opere – che dovrà essere inedita e in
armonia con lo stile architettonico del complesso edilizio – deve essere legato alla Scuola Medica Salernitana. Intanto, la struttura resta chiusa e nonostante i vari annunci circa l’inaugurazione tutto, ad oggi, sembra essere fermo. La struttura di via de’ Renzi, ipoteticamente, potrebbe essere aperta al pubblico solo dopo la realizzazione dell’opera. Un campetto polivalente per l’oratorio di Santa Croce nel quartiere di Giovi di Erika Noschese Centoventicinquemila euro: a tanto ammonta il contributo concesso dalla Regione Campania e destinato alla parrocchia di Santa Croce di Giovi per la realizzazione di un campo sportivo polivalente con annessi spogliatoi, all’interno del Parco prospiciente l’Oratorio. Ad annunciarlo l’amministrazione comunale di Salerno, attraverso la vice sindaco Eva Avossa. Il contributo è stato possibile grazie alla legge regionale numero 28 del 2018; i soldi serviranno proprio a realizzare un campetto sportivo polivalente e degli spogliatoi, all’interno dell’oratorio. La struttura è stata in gran parte completata proprio grazie ad un precedente contributo erogato dalla Regione Campania in seguito all’emanazione del Bando “Oratori, presidi di valori”, al quale la Parrocchia aveva partecipato con successo, col Progetto “Pietre vive”. In particolare, oltre alla sistemazione di tutta l’area, con relativa recinzione, sono stati già realizzati un anfiteatro, un’area giochi attrezzato con giostre, un campo bocce e diverse aree pic-nic. Una volta completata del tutto, l’area diventerà una
grande opportunità (e l’unica del territorio) di incontro e condivisione per grandi e piccini che vi potranno trascorrere il loro tempo libero svolgendo attività sportive, culturali e ludiche o semplicemente di relax Venditori di fiori e piante penalizzati, Stasi: “Revocare l’ordinanza del 2011” di Erika Noschese Revocare l’ordinanza che vieta di esporre strutture mobili dinanzi al proprio negozio: è la richiesta che il capogruppo di Moderati per Salerno, Pietro Stasi, ha inoltrato al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli in quanto andrebbe a penalizzare una parte di commercianti quali, ad esempio, i fiorai poiché impossibilitati ad esporre piantine dinanzi al proprio esercizio commerciale. L’ordinanza risale al 2011 e, in sintesi, autorizzava “per la vendita di fiori e piante, la possibilità, su richiesta, di installare strutture mobili prospicienti i negozi purché le stesse non creino intralcio al transito e alla viabilità, previo versamento della Tosap e rilascio di autorizzazioni”. L’attuale ordinanza motiva la revoca affermando che questa possibilità “ha subito nel tempo un allarmante sconfinamento e superamento dei limiti imposti tanto che si sono verificate evidenti e voluminose occupazioni di suolo pubblico, oltre il limite concesso con conseguente disagio per la collettività e per il transito pedonale”. Per Stasi, la motivazione è valida sono quando vi è una non corretta occupazione del suolo pubblico da parte di venditori di fiori e piante e, dunque, appare ingiusto e vessatorio che
tutta la categoria dei venditori di fiori e piante risponda per il comportamento non corretto di alcuni e che non tutte le attività commerciali ed artigianali in sede fissa possono richiedere l’autorizzazione all’occupazione temporanea e permanente del suolo pubblico antistante il proprio locale. Da qui la richiesta di revoca l’ordinanza del 3 marzo 2011 e di estendere a tutte le attività commerciali ed artigianali in sede fissa la possibilità di richiedere l’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico. Una richiesta, questa avanzata dal consigliere Stasi, avanzata già nel mese di dicembre 2019 e che, ad oggi, non ha ricevuto alcuna risposta, ragion per cui il capogruppo di Moderati per Salerno chiede al primo cittadino Vincenzo Napoli di rispondere in tempi brevi. Amministratore di condominio, una professione sempre più quotata Se un tempo fare l’ amministratore di condominio era considerato un secondo lavoro per arrotondare o, addirittura, la gestione dell’edificio veniva affidata ad uno degli inquilini a rotazione, oggi le cose sono ben diverse. A seguito della Riforma del condominio del 2012, si è resa fondamentale la necessità di padroneggiare delle competenze specifiche e diversificate relative all’ambito della gestione condominiale, dai contratti alle leggi sulla privacy, fino al controllo del bilancio Questa esigenza ha spinto verso un maggiore interesse per questa figura professionale, interessando molti giovani under 30 che, solitamente dopo un percorso accademico in economia o
giurisprudenza, scelgono di specializzarsi nel settore, anche forti di competenze in materie che si rivelano assai utili per il lavoro di amministratore di condominio. Oltre alle nuove leve, resta forte la presenza degli amministratori di condominio ragionieri o geometri di professione o di formazione, figure tradizionalmente legate all’ambito della gestione condominiale. A questi si aggiungono altresì avvocati ed architetti, tutte professioni che per ambito di competenze possono ben specializzarsi in un settore divenuto ormai assai complesso, affrontando le sfide e le urgenze che questo lavoro richiede costantemente. Dunque, dimenticato il fenomeno di improvvisazione tipico dei decenni passati, l’amministratore di condominio diventa sempre più una figura professionale dove occorrono competenze specifiche, in termini di leggi e fiscalità condominiale, tecnica e comunicazione. Com’è facile immaginare, la gestione di uno o più condomini, specie quelli di grandi dimensioni, porta a specifiche necessità da parte del professionista, che deve poter monitorare le varie situazioni in maniera precisa e puntuale, non dimenticando scadenze, solleciti e avendo ogni documento a portata di mano. In questo frangente, risulta fondamentale l’ausilio di un software per la gestione del condominio online come quello proposto da Danea, Domustudio Cloud. Si tratta di un programma pensato per facilitare l’attività lavorativa (e la vita) degli amministratori di condominio e degli studi professionali che si occupano della gestione condominiale, proponendo un’interfaccia semplice ed intuitiva, con la possibilità di collegarsi ad esso in ogni momento e con qualunque dispositivo o sistema operativo si utilizzi. Per chi, invece, si trova nella condizione di dover lavorare in assenza di connessione, Domustudio Cloud propone un interessante plus, ovvero la possibilità di poter gestire l’assemblea offline e poi sincronizzare i dati con il cloud.
In questo modo, così come capita spesso, anche se l’assemblea condominiale si tiene in un luogo dove non vi è una connessione internet, non si avrà nessun intoppo nella gestione e nel caricamento dei dati, semplificando e riducendo il lavoro dell’amministratore.
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