Agricoltura eco-compatibile, Unisa protagonista delle telecamere Rai

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Agricoltura eco-compatibile,
Unisa   protagonista   delle
telecamere Rai
di Giovanna Naddeo

Trattori cingolati in grado di riconoscere i frutti grazie
all’intelligenza artificiale e vasi a degradazione
programmata: sono solo alcune delle ricerche scientifiche
firmate Unisa protagoniste del racconto che “Linea Verde Rai”
ha dedicato all’Ateneo salernitano nella puntata dello scorso
sabato 4 gennaio. La troupe della rete nazionale, in visita a
Salerno, ha fatto tappa al campus di Fisciano alla scoperta
delle buone pratiche messe in atto a favore della
sostenibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile. A
Simona Concilio e Adolfo Senatore, rispettivamente
ricercatrice e professore associato presso il Dipartimento di
Ingegneria Industriale, il compito di illustrare i progetti
sperimentati nei laboratori Unisa dedicati all’agricoltura
eco-compatibile. Da tempo, infatti, l’Ateneo porta avanti una
politica green volta allo sviluppo di soluzioni universitarie
rispettose dell’ambiente, politica premiata dalle più
importanti classifiche internazionali. Lo scorso dicembre sono
stati resi i risultati di “Green Metric”, uno studio elaborato
annualmente dall’Università dell’Indonesia volto alla
misurazione dell’impegno delle istituzioni accademiche, a
livello mondiale. L’Ateneo di Salerno, nell’indice generale
che contempla 800 istituzioni accademiche, si posiziona al
112° posto tra le università mondiali, recuperando oltre 100
posizioni rispetto al 2018 (214° posto). Tra gli indicatori su
cui l’Ateneo ha mostrato una performance particolarmente
positiva, la pianificazione energetica implementata per i due
campus di Fisciano e Baronissi e i programmi di ricerca e
formazione sui temi della sostenibilità. Rispetto all’indice
degli atenei italiani, Unisa si colloca al 9° posto
guadagnando tre posizioni sull’anno precedente e
configurandosi come primo ateneo del centro Sud. Tra gli
obiettivi per il 2020, in un’ottica di crescente riduzione
dell’impatto delle proprie attività sull’ambiente naturale,
interventi a sostegno della produzione di energia elettrica e
termica da fonti rinnovabili, come tetti fotovoltaici, solare
termico, impianti di cogenerazione e solar cooling; interventi
per la riduzione del consumo di materiali, con risparmio di
materie prime; gestione integrata del ciclo dei rifiuti e
interventi a favore della mobilità universitaria sostenibile.
«Grazie all’attività del gruppo di docenti, personale tecnico-
amministrativo e studenti impegnato sulle politiche di
sostenibilità – ha affermato il rettore Vincenzo Loia – stiamo
lavorando per migliorare le nostre performance partendo dal
presupposto che al ruolo istituzionale delle Università si
associa un duplice impegno: essere sostenibili e impegnarsi
per la sostenibilità».

Via Camillo Sorgente ormai è
terra di nessuno
di Andrea Bignardi

Via Camilo Sorgente terra di nessuno. È quanto denuncia un
residente della zona sul gruppo Facebook “Centro storico di
Salerno”. Ancora una volta nel mirino finiscono la sosta
selvaggia ed il degrado urbano, che coinvolgono una delle
principali vie d’accesso alla parte antica della città. Oltre
all’assenza di spazzamento, la segnalazione social ha
riguardato in particolare l’assenza di stalli per la sosta
sufficienti per i residenti che pagano regolarmente il
contrassegno per usufruire degli stessi. Infatti, stando a
quanto denunciato, molti sarebbero gli automobilisti non in
regola a sostare in spazi non autorizzati. Altra problematica
segnalata dai residenti riguarda l’assenza di controlli da
parte della Salerno Mobilità, la società deputata alla
gestione dei parcheggi in città, rea di non vigilare
adeguatamente sulla strada in questione. “I controlli sono
rarissimi sia da parte di Salerno Mobilità a cui i residenti
pagano 75€ annui – afferma un cittadino della zona – Certo non
pretendiamo un posto numerato assegnato, ma vorremmo almeno
vedere che chi occupa i posti abbia pagato l’obolo per essere
in regola, consdierando il fatto che adesso è imminente il
pagamento 2020. Sono inoltre assenti i controlli delle forze
dell’ordine, ed in primis dei vigili urbani”. Il problema
della sosta selvaggia è tale da far divenire la strada, ampia
e composta da una corsia per senso di marcia, particolarmente
ristretta in alcuni punti, mettendo a repentaglio la sicurezza
degli stessi automobilisti che la percorrono. “Su questa
strada si parcheggia sulle strisce pedonali, sui marciapiedi,
i proprietari dei passi carrabili conservano il posto ad amici
e parenti davanti ai propri box, occupando lo spazio invece di
mettere l’auto dentro (cosa contraria alla legge) – prosegue
la segnalazione – si parcheggia in curva, in doppia e tripla
fila rendendo un tratto della strada a senso unico alternato.
Penso sia arrivato il momento di dire basta”.

Simona    Aiuti    nominata
direttore generale Business
Unit
di Erika Noschese
Sarà Salerno la sede principale della Newlat food Spa, la
società che ha assorbito la Centrale del Latte di Salerno,
dopo 90 anni di storia. L’azienda, infatti, è entrata a far
parte della Newlat Food Spa., uno dei principali gruppi
italiani nel settore agroalimentare, dallo scorso 1 gennaio
2020 e che – dallo scorso 2015 – è titolare della Centrale del
Latte. Nei giorni scorsi, infatti, la nomina di Simone Aiuti,
Direttore Generale Business Unit Latte del Gruppo Newlat Food
Spa, con 3 stabilimenti : Lodi, Reggio Emilia e Salerno e
quest’ultima sarà proprio la sede centrale. Come avvenuto sino
ad oggi, la Newlat Food Spa lascerà piena autonomia alla
Centrale del Latte in termini di produzione, politiche
commerciali, di approvvigionamento delle materie prime e
politiche occupazionali, con l’indubbio vantaggio di potere
contare su di un Gruppo che l’aprirà a mercati nazionali, al
fianco di brand storici del lattiero caseario quali: Polenghi,
Giglio, Matese, Optimus, Torre in Pietra e tanti altri. La
formalizzazione della fusione ha l’effetto di semplificare i
processi societari senza snaturare la forte identità e gli
elementi distintivi che da sempre caratterizzano l’Azienda
salernitana sul territorio, ovvero qualità, sicurezza
alimentare, provenienza locale delle materie prime, sostegno
alla zootecnia locale e sostenibilità ambientale. La Centrale
del Latte andrà così a connaturarsi come baricentro a Sud
dell’attività della Newlat food Spa, costituendo il polo
produttivo e commerciale del Gruppo, con indubbi vantaggi per
l’economia del territorio e lo storico Brand salernitano. Il
presidente del gruppo Newlat, Angelo Mastrolia aveva già
rassicurato circa la necessità di procedere con la fusione,
solo per semplificare i processi amministrativi e che La
Centrale del Latte rimane una divisione a sé stante, con una
sua direzione.
Caldoro scalda i motori: “Con
De Luca siamo ultimi”
di Andrea Pellegrino

Scalda i motori in attesa dell’ufficializzazione, nonostante
l’investitura da parte di Silvio Berlusconi. Stefano Caldoro
pensa al futuro della Regione Campania, bocciando pesantemente
i cinque anni di governo regionale guidato da Vincenzo De
Luca.

Siamo alla vigilia di una campagna elettorale, i sondaggi
segnano un vantaggio del centrodestra, è pronto per questa
nuova avventura?

«Non è una partita personale, non è una vicenda dei singoli. È
la grande sfida di una squadra che deve essere unita e coesa.
Pronta a rilanciare questa Regione con un programma fatto di
cose concrete. Poi verrà il ragionamento sui ruoli. I
sondaggi, che leggono la realtà campana, ci danno avanti
perché c’è una coalizione credibile e perché questa Sinistra
ha fallito».

Come immagina la sua coalizione? Di recente ha ricevuto
numerosi attestati di stima da parte degli alleati. Ma manca
l’ufficializzazione nonostante l’investitura di Berlusconi.

«Immagino semplicemente una squadra. La stessa che ha fatto
una opposizione intelligente sui temi e che ha il dovere di
allargarsi a tanti dirigenti ed amministratori, alla società
civile. Ma ripeto che non è una partita personale. Ho
ringraziato Berlusconi per le parole di stima e l’indicazione
ed attendo le determinazioni del tavolo nazionale con gli
alleati. Nel frattempo continuiamo il lavoro. Con gli
amministratori, con i militanti, interrogando e coinvolgendo
le professioni».
Sanità, ambiente, trasporti: come sono stati i cinque anni di
Vincenzo De Luca?

«Ho avuto modo di dirlo in Consiglio regionale. Su questi temi
e su altri – e penso alle grandi macroaree di intervento,
rischio povertà, reddito, occupazione giovanile, salute,
assistenza sociale, trasporti e rifiuti – siamo ultimi in
Italia. Lo certificano osservatori terzi come Banca d’Italia,
Svimez ed Eurostat che ci pone fanalino di coda in Europa. È
questo il bilancio di questi ultimi cinque anni».

Il governatore in carica non ha mai risparmiato accuse alla
sua gestione, soprattutto su trasporti e sanità, vuole
controbattere?

«Siamo ultimi con questa Giunta. Parlano i dati e le ricordo
che con il buon governo del centrodestra, in un contesto
difficile, abbiamo recuperato su tutte le aree di intervento.
Abbiamo fatto miracoli veri e parlato ai campani con il
linguaggio della verità. Senza inutile propaganda. Abbiamo
dato credibilità alla Campania e rimesso i conti in ordine,
nel bilancio ordinario e nella sanità. Abbiamo impresso una
svolta nell’utilizzo dei fondi europei, tagliato gli sprechi».

Gli ultimi eventi climatici hanno mostrato una fragilità del
territorio. Tra tutti la Costiera Amalfitana, che è stata
pesantemente danneggiata. Quale programma per salvaguardare i
territori?

«Bisogna utilizzare bene e meglio i fondi europei. Lo abbiamo
fatto e torneremo a farlo. Sarà necessario puntare sulla
prevenzione e sul monitoraggio del territorio. La Giunta
regionale ha grandi responsabilità sulle frane che hanno
fortemente penalizzato la costiera amalfitana e tanti centri
della provincia. Noi, con l’assessore Cosenza, avevamo
preparato in Arcadis dei tecnici, delle vere sentinelle per il
presidio territoriale. Una vera scuola organizzata con il
Dipartimento Nazionale di Protezione civile, con la Scuola
regionale, con l’Ordine degli ingegneri e quello dei geologi.
Figure che dove- vano essere messe a disposizione dei Comuni.
Un errore non seguire questa strada».

Aeroporto di Salerno: sostanzialmente si è tornato al punto di
partenza, immaginando una fusione con Napoli.

«L’aeroporto di Salerno è stato inserito nel piano nazionale
aeroportuale all’epoca della mia Giunta e con quella
provinciale guidata dall’ottimo Edmondo Cirielli. Il bando,
immaginato all’epoca e validato da Enac, Mit e Mef, ha sempre
previsto un investimento economico per chi volesse gestirlo,
secondo le direttive degli enti citati. Con la giunta De Luca
e con la fusione scompare del tutto l’obbligo per il gestore
di investire ed in più si confermano i 40 milioni di euro
pubblici appostati per l’aeroporto dal governo Renzi nel
decreto sblocca Italia. Difatti oggi il gestore può utilizzare
quei fondi per allungare la pista ma non ha obblighi
ulteriori».

Nuovo “Ruggi d’Aragona” di Salerno, cosa pensa e soprattutto
secondo lei ci sono i presupposti affinché venga realizzato e
completato?

«Non serve investire sul mattone ma intervenire per migliorare
la qualità delle prestazioni. Serve procedere, perché è
possibile grazie all’azione avviata nel 2010, alle assunzioni
di giovani medici ed infermieri. Serve stabilizzare i precari
e non fare ‘regali’ ai soliti noti».

Un ultimo pensiero: un ricordo di Marta Naddei, recentemente
scomparsa a seguito di un tragico incidente stradale. In
diverse occasione ha partecipato agli eventi organizzati per
presentare l’ebook “Il sistema Salerno”.

«Ho conosciuto Marta in diverse occasioni ed ho apprezzato il
suo stile, la serietà, la passione e la voglia di conoscere i
temi. Ha scritto a Salerno pagine di giornalismo dal grande
valore, vere e coraggiose».
«Non possiamo consegnare la
Campania agli affaristi della
Lega»
di Erika Noschese

«Come cittadini della Cam- pania siamo seriamente pre-
occupati per l’inquietante scenario che ci restituiscono
alcuni sondaggi in vista delle prossime regionali». A puntare
il dito contro il centrodestra, in vista delle prossime
elezioni regionali, è la capogruppo in Regione Campania del
Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino che punta il dito
contro il candidato alla carica di go- vernatore Stefano
Caldoro e contro la Lega. Al centro della polemica la
questione Lega: secondo la Ciarambino, infatti, Caldoro
presidente significherebbe «consentire che la nostra terra sia
governata da chi oggi rappresenta il centrode- stra in Italia
equivale a con- segnarla a partiti come la Lega che, fingendo
ipocrita- mente di eliminare la parola Nord dal simbolo,
avrebbe finalmente vita facile nel- l’opera di smantellamento
e delocalizzazione delle no- stre imprese a tutto vantag- gio
del Nord». Per la capogruppo del Movi- mento 5 Stelle a
Palazzo Santa Lucia, il partito gui- dato a livello nazionale
da Matteo Salvini è «una forza politica rappresentata da gente
che da decenni si prende gioco del nostro no- bile dialetto,
delle nostre tra- dizioni, della nostra millenaria cultura e
che punta allo smantellamento dei nostri servizi essenziali
nell’ambito di un più ampio piano di autonomia diffe-
renziata». Da qui, dunque, l’attacco di- retto sulla vicenda
rifiuti, tema ancora oggi estrema- mente delicato: «con la
Lega al governo della Campania si aprirebbero le porte a in-
ceneritoristi e affaristi dei ri- fiuti, che finirebbero la
loro opera di avvelenamento di una terra già devastata dagli
scarichi abusivi prodotti delle imprese del Nord. Salvini, del
resto, non ha mai fatto mistero di preten- dere almeno un
inceneritore per ciascuna provincia della Campania,
nell’esclusivo in- teresse di chi gestisce im- pianti di
questo tipo, a cominciare da A2A di cui il segretario della
Lega è risul- tato essere uno degli azioni- sti». Una sorta di
appello, quello lanciato dalla consigliera pentastellata, che
di fatto chiede di non cedere al cen- tro destra: «Non
possiamo consegnare la nostra terra a una coalizione che
esprime il maggior numero di espo- nenti coinvolti in indagini
e processi per voto di scambio politico-mafioso, alcuni dei
quali siedono oggi in Consi- glio regionale – prosegue la
Ciarambino – Né possiamo permettere che, dopo il falli- mento
certificato di De Luca e di Caldoro prima di lui, che hanno
precipitato la no- stra regione agli ultimi posti in tutti gli
indici di vivibilità, la Campania sia governata per cinque
anni da Mara Carfagna, l’amica di Berlu- sconi tenuta in
formalina nell’operazione che vede oggi un usurato Caldoro im-
molato per la causa, nel- l’ambito di una squallida strategia,
nell’attesa che il nome dell’ex ministra berlu- sconiana sia
tirato fuori come il coniglio dal cilindro. Confidiamo in un
rigurgito di dignità dei cittadini di questa terra, che siamo
certi non consentiranno di essere rappresentati dai nemici nu-
mero uno della Campania. Ovvero, da un esercito di af-
faristi, imputati e rappresen- tanti di lobby di potere che
hanno a cuore esclusiva- mente i loro interessi e non certo il
bene della colletti- vità e che hanno visto lievi- tare i loro
consensi attraverso una becera propa- ganda di disprezzo e
odio per il Sud, la Campania e il popolo napoletano».
Al Terzo Tempo Village la
presentazione della nuova
stagione agonistica di enduro
di Giovanna Naddeo

Si riscaldano i motori in casa Off Road Racing Shop in vista
della presentazione della nuova stagione sociale e agostinica
2020.

Avrà luogo questa sera, alle ore 19.30, presso il Terzo Tempo
Village di San Mango Piemonte, la presentazione del team Off
Road Racing Shop / Moto Club Salerno 2020.

“Sveleremo i piloti, gli appuntamenti e le competizioni
sportive alle quali prenderemo parte nell’arco di questo nuovo
anno” anticipa Davide Dello Buono, 27 anni, istruttore della
Federazione Motociclistica Italiana, nonchè esperto di enduro.

“Stiamo lavorando a un calendario di iniziative da tenere
nelle scuole primarie e secondarie di primo grado dedicato
alla sicurezza stradale. E’ importante, fin da piccoli,
comprendere   l’estrema   importanza   dell’abbigliamento
protettivo. L’enduro non va improvvisato”.

Auditorium Umbert I, nominata
la commissione giudicatrice A
breve    la    realizzazione
dell’opera all’interno della
struttura di via De’Renzi
di Erika Noschese

Entreranno presto nel vivo i lavori per la realizzazione di
un’opera d’arte all’interno dell’Auditorium Umberto I di
Salerno, ancora chiuso nonostante le annunciate inaugurazioni,
puntualmente rinviate a causa di numerosi problemi, tra cui le
infiltrazioni d’acqua che metterebbero a dura prova la
struttura di via de’ Renzi. Il progetto esecutivo, approvato
nel lontano 2014, prevede lavori per un importo pari a
7.815.822,37 euro, di cui 10.310,57 euro per oneri di
sicurezza e 2.484.177,63 euro per somme a disposizione
dell’amministrazione comunale. Nei giorni scorsi, infatti, il
Comune è stata nominata la commissione giudicatrice per la
realizzazione di un’opera d’arte contemporanea presso
l’auditorium Umberto I, con l’obiettivo di caratterizzare
l’edificio con un intervento costituito da uno o più pannelli
composto da formelle di policrome di ceramica smaltata,
modellata ad altorilievo, da allocare sulla quinta in muratura
realizzata sulla terrazza della struttura di via de’ Renzi. La
commissione giudicatrice è formata dall’ingegnere Giovanni
Micillo, in qualità di rappresentante dell’amministrazione
nella persona del direttore del settore Opere lavori pubblici;
l’architetto Maurizio Di Fruscia, progettista dei lavori di
completamento dell’auditorium; l’architetto Francesca Casule,
Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio di Salerno
ed Avellino; professor Antonio Passa; Giuseppe Pirozzi e
Domenico Donesi, dipendente del settore pere e lavori
pubblici. Il Comune ha approvato l’importo di 4.000,00 euro a
titolo di rimborso spese e gettoni di presenza per la
partecipazione ai lavori della commissione di gara dei due
artisti. Il tema delle opere – che dovrà essere inedita e in
armonia con lo stile architettonico del complesso edilizio –
deve essere legato alla Scuola Medica Salernitana. Intanto, la
struttura resta chiusa e nonostante i vari annunci circa
l’inaugurazione tutto, ad oggi, sembra essere fermo. La
struttura di via de’ Renzi, ipoteticamente, potrebbe essere
aperta al pubblico solo dopo la realizzazione dell’opera.

Un campetto polivalente per
l’oratorio di Santa Croce nel
quartiere di Giovi
di Erika Noschese

Centoventicinquemila euro: a tanto ammonta il contributo
concesso dalla Regione Campania e destinato alla parrocchia di
Santa Croce di Giovi per la realizzazione di un campo sportivo
polivalente con annessi spogliatoi, all’interno del Parco
prospiciente l’Oratorio. Ad annunciarlo l’amministrazione
comunale di Salerno, attraverso la vice sindaco Eva Avossa. Il
contributo è stato possibile grazie alla legge regionale
numero 28 del 2018; i soldi serviranno proprio a realizzare un
campetto sportivo polivalente e degli spogliatoi, all’interno
dell’oratorio. La struttura è stata in gran parte completata
proprio grazie ad un precedente contributo erogato dalla
Regione Campania in seguito all’emanazione del Bando “Oratori,
presidi di valori”, al quale la Parrocchia aveva partecipato
con successo, col Progetto “Pietre vive”. In particolare,
oltre alla sistemazione di tutta l’area, con relativa
recinzione, sono stati già realizzati un anfiteatro, un’area
giochi attrezzato con giostre, un campo bocce e diverse aree
pic-nic. Una volta completata del tutto, l’area diventerà una
grande opportunità (e l’unica del territorio) di incontro e
condivisione per grandi e piccini che vi potranno trascorrere
il loro tempo libero svolgendo attività sportive, culturali e
ludiche o semplicemente di relax

Venditori di fiori e piante
penalizzati, Stasi: “Revocare
l’ordinanza del 2011”
di Erika Noschese

Revocare l’ordinanza che vieta di esporre strutture mobili
dinanzi al proprio negozio: è la richiesta che il capogruppo
di Moderati per Salerno, Pietro Stasi, ha inoltrato al sindaco
di Salerno Vincenzo Napoli in quanto andrebbe a penalizzare
una parte di commercianti quali, ad esempio, i fiorai poiché
impossibilitati ad esporre piantine dinanzi al proprio
esercizio commerciale. L’ordinanza risale al 2011 e, in
sintesi, autorizzava “per la vendita di fiori e piante, la
possibilità, su richiesta, di installare strutture mobili
prospicienti i negozi purché le stesse non creino intralcio al
transito e alla viabilità, previo versamento della Tosap e
rilascio di autorizzazioni”. L’attuale ordinanza motiva la
revoca affermando che questa possibilità “ha subito nel tempo
un allarmante sconfinamento e superamento dei limiti imposti
tanto che si sono verificate evidenti e voluminose occupazioni
di suolo pubblico, oltre il limite concesso con conseguente
disagio per la collettività e per il transito pedonale”. Per
Stasi, la motivazione è valida sono quando vi è una non
corretta occupazione del suolo pubblico da parte di venditori
di fiori e piante e, dunque, appare ingiusto e vessatorio che
tutta la categoria dei venditori di fiori e piante risponda
per il comportamento non corretto di alcuni e che non tutte le
attività commerciali ed artigianali in sede fissa possono
richiedere l’autorizzazione all’occupazione temporanea e
permanente del suolo pubblico antistante il proprio locale. Da
qui la richiesta di revoca l’ordinanza del 3 marzo 2011 e di
estendere a tutte le attività commerciali ed artigianali in
sede fissa la possibilità di richiedere l’autorizzazione
all’occupazione del suolo pubblico. Una richiesta, questa
avanzata dal consigliere Stasi, avanzata già nel mese di
dicembre 2019 e che, ad oggi, non ha ricevuto alcuna risposta,
ragion per cui il capogruppo di Moderati per Salerno chiede al
primo cittadino Vincenzo Napoli di rispondere in tempi brevi.

Amministratore di condominio,
una professione sempre più
quotata
Se un tempo fare l’ amministratore di condominio era
considerato un secondo lavoro per arrotondare o, addirittura,
la gestione dell’edificio veniva affidata ad uno degli
inquilini a rotazione, oggi le cose sono ben diverse.

A seguito della Riforma del condominio del 2012, si è resa
fondamentale la necessità di padroneggiare delle competenze
specifiche e diversificate relative all’ambito della gestione
condominiale, dai contratti alle leggi sulla privacy, fino al
controllo del bilancio

Questa esigenza ha spinto verso un maggiore interesse per
questa figura professionale, interessando molti giovani under
30 che, solitamente dopo un percorso accademico in economia o
giurisprudenza, scelgono di specializzarsi nel settore, anche
forti di competenze in materie che si rivelano assai utili per
il lavoro di amministratore di condominio.

Oltre alle nuove leve, resta forte la presenza degli
amministratori di condominio ragionieri o geometri di
professione o di formazione, figure tradizionalmente legate
all’ambito della gestione condominiale. A questi si aggiungono
altresì avvocati ed architetti, tutte professioni che per
ambito di competenze possono ben specializzarsi in un settore
divenuto ormai assai complesso, affrontando le sfide e le
urgenze che questo lavoro richiede costantemente.

Dunque, dimenticato il fenomeno di improvvisazione tipico dei
decenni passati, l’amministratore di condominio diventa sempre
più una figura professionale dove occorrono competenze
specifiche, in termini di leggi e fiscalità condominiale,
tecnica e comunicazione.

Com’è facile immaginare, la gestione di uno o più condomini,
specie quelli di grandi dimensioni, porta a specifiche
necessità da parte del professionista, che deve poter
monitorare le varie situazioni in maniera precisa e puntuale,
non dimenticando scadenze, solleciti e avendo ogni documento a
portata di mano. In questo frangente, risulta fondamentale
l’ausilio di un software per la gestione del condominio online
come quello proposto da Danea, Domustudio Cloud.

Si tratta di un programma pensato per facilitare l’attività
lavorativa (e la vita) degli amministratori di condominio e
degli studi professionali che si occupano della gestione
condominiale, proponendo un’interfaccia semplice ed intuitiva,
con la possibilità di collegarsi ad esso in ogni momento e con
qualunque dispositivo o sistema operativo si utilizzi. Per
chi, invece, si trova nella condizione di dover lavorare in
assenza di connessione, Domustudio Cloud propone un
interessante plus, ovvero la possibilità di poter gestire
l’assemblea offline e poi sincronizzare i dati con il cloud.
In questo modo, così come capita spesso, anche se l’assemblea
condominiale si tiene in un luogo dove non vi è una
connessione internet, non si avrà nessun intoppo nella
gestione e nel caricamento dei dati, semplificando e riducendo
il lavoro dell’amministratore.
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