Vigile urbano muore dopo Pfizer, aveva altre patologie

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Vigile urbano muore dopo
Pfizer, aveva altre patologie
I carabinieri della compagnia di Sapri hanno effettuato i
primi accertamenti in seguito alla morte di Michele Quintiero,
vigile urbano di Vibonati   deceduto ieri sera a seguito di un
malore. L’allarme e’ scattato intorno alle 20.30; un’ora e
mezza prima il 62enne era stato presso l’ospedale di Sapri
dove gli era stata iniettata una dose di Pfizer, vaccino anti-
Covid. I militari, agli ordini del capitano Matteo Calcagnile,
hanno ascoltato il medico che ha somministrato il siero, il
responsabile del servizio vaccini ma anche il medico curante
del vigile urbano. Gli uomini dell’Arma, inoltre, hanno
acquisito l’elenco dei pazienti a cui e’ stato somministrato
lo stesso lotto del vaccino: si tratta di una novantina di
persone, tra cui diversi over 80 che hanno ricevuto la dose di
richiamo. Da quanto si apprende nessun paziente ha manifestato
disturbi. La Procura di Lagonegro, in ogni caso, ha disposto
il sequestro della salma del pubblico ufficiale e nelle
prossime ore incarichera’ il medico legale che dovra’
effettuare l’autopsia. Il direttore sanitario dell’ospedale di
Sapri, Rocco Calabrese, nella tarda serata di ieri, aveva
spiegato che “non e’ dimostrabile una relazione causale con la
somministrazione del vaccino” e che il paziente “era affetto
da   patologie    pregresse     di   natura   metabolica     e
cardiocircolatoria”. L’Amministrazione comunale di Vibonati e
il sindaco Franco Brusco hanno affidato ai social il proprio
cordoglio. “In momenti come questi e’ davvero difficile
esprimere con parole il grande vuoto che Michele Quintiero ha
lasciato in ognuno di noi”, si legge sulla pagina ufficiale
dell’Ente. “Michele non era solo un vigile urbano, ligio al
suo dovere, ma era soprattutto un amico, una persona semplice,
disponibile su cui si poteva sempre contare. Il suo sorriso
contagioso e la sua umanita’ mancheranno a tutti noi e alla
comunita’ intera. Questa Amministrazione proclamera’ il lutto
cittadino il giorno delle esequie, per esprimere il cordoglio
per la scomparsa del caro Michele, come segno di vicinanza
dell’intera comunita’ vibonatese a tutti i familiari”.

Covid: morto Vanacore, vice-
allenatore della Cavese
 Antonio Vanacore, vice -allenatore della Cavese (club di
serie C, girone C) che aveva contratto il Covid-19 e’ morto ai
45 anni nell’ospedale di Frattamaggiore (Napoli). Ex
calciatore, allenatore in seconda di Salvatore Campilongo, era
tornato a Cava de’ Tirreni (SALERNO) a dicembre dopo
l’esperienza dello scorso anno. Da calciatore aveva disputato
piu’ di 150 partite tra serie C e serie B, ritirandosi nel
2013. “La Cavese 1919 comunica con immenso dolore la scomparsa
del vice allenatore Antonio Vanacore”, ha scritto il club di
Cava dei Tirreni SALERNO), che in un messaggio alla famiglia
lo definisce “uomo e professionista insostituibile”. Vanacore
aveva contratto il virus a meta’ febbraio: inizialmente si era
curato a casa poi, quando i livelli di saturazione si erano
fatti preoccupanti, era stato trasferito in ospedale. Il
Covid, nelle scorse settimane ha colpito in modo importante la
Cavese: con 25 positivi (17 calciatori, 4 dirigenti e 4
componenti dello staff tecnico) la societa’ e’ stata costretta
a rinviare due partite di campionato. Adesso che il gruppo e’
quasi completamente negativizzato, e’ arrivata la notizia
della morte dell’allenatore in seconda.
Asl Salerno: non recarsi ai
centri vaccinali a seguito
della     sospensione    di
Astrazeneca
A seguito della sospensione del vaccino Astrazeneca su tutto
il territorio nazionale, l’Asl SALERNO comunica di aver
“sospeso le vaccinazione con tale prodotto”. In una nota, la
Asl di SALERNO fa sapere che “sono pertanto rinviate le
vaccinazioni già programmate per il personale appartenente
alle categorie per le quali è prevista la vaccinazione a
vettore virale (Astrazeneca), e si invita a non recarsi presso
il centro vaccinale di riferimento, in attesa di nuove
comunicazioni. L’Asl SALERNO comunicherà ai cittadini la
ripresa delle attività, appena vi saranno le condizioni”.

L’On. Piero De Luca(Pd) a
sostegno dei Comuni e degli
Enti locali
La recrudescenza dell’emergenza epidemiologica del primo
trimestre 2021, il piano vaccinale in corso e le numerose
scadenze contabili che si sono accumulate in questo periodo,
a fronte di un quadro economico-finanziario in continuo
mutamento, stanno determinando una situazione di notevole
criticità che allarma i Comuni, soprattutto quelli del
Mezzogiorno già alle prese con storiche fragilità.
Nella sede di ANCI Campania il Presidente dell’Associazione e
Sindaco di Caserta, avv. Carlo Marino, ha incontrato oggi il
deputato del Pd on. Piero De Luca e il Presidente della
Provincia di Avellino, e sindaco di Avella, Domenico
Biancardi, Presidente Upi Campania.
T
utti e tre hanno manifestato forte e comune preoccupazione per
l’imminente scadenza dell’approvazione dei bilancio di
previsione dei Comuni 2021-2023, attualmente fissata al 31
marzo 2021. Una data che, se mantenuta, renderebbe impossibile
per molti enti locali pervenire a una formulazione corretta
delle previsioni concernenti le entrate tributarie e
patrimoniali.
Una situazione che, senza l’intervento concertante del
Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia come già
chiesto da Anci Campania in una precedente nota dell’8 marzo
2021, si scaricherebbe immediatamente sui servizi ai cittadini
rendendo ancora più acuta la condizione delle comunità
amministrate.

“Continuiamo a ritenere quanto mai opportuno un intervento di
indirizzo circa i ristori per famiglie e operatori commerciali
e le previsioni di entrata per i Comuni. Siamo al fianco di
Comuni ed Enti locali- ha dichiarato l’on. Piero De Luca- è
assolutamente indispensabile il differimento al 30 giugno del
termine di approvazione dei bilanci di previsione 2021 sia in
considerazione delle grandi criticità organizzative legate
all’ emergenza sanitaria in corso, sia alle novità legislative
entrate in vigore quest’ anno che comportano delle oggettive
difficoltà per i comuni nella corretta programmazione delle
entrate patrimoniali”
L’impegno è ora di trasferire nelle sedi opportune –
Parlamento, Consiglio Nazionale Anci e Upi Nazionale – i punti
salienti di una richiesta che potrebbe consentire ai
responsabili finanziari degli enti locali di controllare la
tenuta degli equilibri contabili e a molti Comuni di
scongiurare l’inevitabile default.
Piero De Luca: “Auguri di
buon lavoro al neo Segretario
Enrico Letta”
Così su Twitter Piero De Luca capogruppo Dem in Commissione
Politiche Europee alla Camera.
“A tutti noi il compito di rilanciare la nostra azione
politica e rigenerare il Pd con coraggio ed ambizione.
Difendiamo in Italia e in Europa i valori progressisti-
conclude il deputato Dem-con metodo riformista e scelte
radicali”

L’Odissea    degli   anziani
residenti a Roscigno per
farsi vaccinare. La denuncia
del sindaco Palmieri
di Monica De Santis

“Zio Rocco ha 95 anni e ieri per sottoporsi al vaccino contro
il Covid 19 è partito da Roscigno alle 16.00 per raggiungere
il punto vaccinale di Roccadaspide ed è rientrato alla 21
presso la propria abitazione. Vivere nelle aree interne non
significa essere mortificato giornalmente da un sistema
sanitario non all’altezza della situazione. Bisogna
ringraziare i tanti medici, infermieri ed operatori sanitari
in prima linea, ma non si può apprezzare chi sopra di loro ha
il compito di rendere il loro lavoro più agevole ed efficace”.

Scrive così su Facebook il sindaco di Roscigno Pino Palmieri.
Dopo che per l’ennesima volta i suoi concittadini hanno dovuto
affrontare un viaggio ed una lunga attesa per essere
vaccinati… “Non ho nulla contro i medici, gli infermieri e
tutti gli operatori sanitari” precisa ancora Palmieri “A loro
va tutto il mio ringraziamento per quello che in questo anno
hanno fatto e per quello che stanno facendo ancora. La mia
rabbia è contro il sistema e contro chi non ha previsto, come
in altre città italiane, un camper che andasse direttamente in
questi piccoli centri a vaccinare la popolazione anziana e
non. Senza contare poi l’assurdità della piattaforma digitale
per la registrazione. Ditemi voi quanti anziani over 80 sono
capaci a registrarsi su queste piattaforme. Chi è solo e non
ha nessuno come può fare”.

Palmieri spiega come insieme con la giunta ed i consiglieri è
sceso in campo per aiutare i suoi concittadini.

“Le registrazioni sulle piattaforme dedicate le stiamo facendo
noi, poi quando i nostri anziani vengono chiamati per il
vaccino li accompagno io, oppure il vice sindaco, o qualche
assessore o consigliere con le nostre macchine. Se sono troppi
abbiamo avuto la disponibilità di una ditta di trasporti di
Roscigno che ci ha messo a disposizione un pullman per
accompagnarli fino a Roccadaspide. Lo stesso servizio, voglio
precisarlo, abbiamo deciso di offrirlo per tutta la
popolazione e non solo per gli over 80”.

Ma se da un lato l’amministrazione comunale si è ben
organizzata, stesso non si può dire di chi gestisce il sistema
delle vaccinazioni…

“Nei giorni scorsi da Roscigno sono partiti 30 anziani, sono
arrivati a Roccadaspide, hanno atteso, non poco, il loro
turno, per poi rientrare a casa. Ma quando sono rientrati ho
scoperto che cinque di loro non erano stati vaccinati perchè
erano finite le dosi. Assurdo, una cosa davvero assurda, far
andare delle persone anziane fino a li e non avere i vaccini a
disposizione”.

Alla domanda se di tutto questo ne fosse stato messo a
corrente quanto meno il presidente della Provincia Palmieri
risponde secco… “Perchè avvisarli. Sono dieci anni che abbiamo
una strada interrotta e la Provincia non fa nulla, figuriamo
adesso”.

Per Palmieri quello che sta succedendo con la campagna
vaccinazione è solo una delle tante assurdità di questi ultimi
mesi… “Vogliamo parlare della zona rossa? Da quando è iniziata
la pandemia nel nostro comune sono stati registrati solo 3
casi Covid di persone che l’hanno contratto fuori dal nostro
comune. Allora perchè noi che ad oggi non abbiamo nessun caso
dobbiamo pagare per gli sbagli fatti nelle città di Napoli e
Salerno? Siamo poco più di 500 abitanti e stiamo pagando per
errori fatti da altri”.

Il   Covid  si                      porta  via
Raoul Casadei.                      Il ricordo
dell’attrice                           Daniela
D’Aragona
di Monica De Santis

Il mondo della musica e dello spettacolo piange un’altra
illustre vittima del Covid, Raoul Casadei, il re del liscio, è
morto all’età di 83 all’Ospedale Bufalini di Cesena per
complicazioni legate al Covid-19. Casadei è stato maestro
elementare per 17 anni e si appassiona alla musica a 16 anni,
quando suo zio Secondo gli regala una chitarra. Alla fine
degli anni ’50, inizia a partecipare agli spettacoli
dell’Orchestra Casadei. Suo zio decide di rinominare la sua
formazione Orchestra Secondo e Raoul Casadei. Ed è anche
grazie a lui che in Italia comincia a diffondersi il liscio,
fino ad arrivare al boom degli ‘Anni 70. Tra le canzoni più
note, ‘Simpatia’, ‘La mazurka di periferia’, ‘Romagna e
Sangiovese’, ‘Romagna Capitale’, ‘Tavola grande’. L’Orchestra
Casadei partecipa al Festivalbar (1973), esordisce a di
Sanremo (1974) e a Un disco per l’Estate (1975). Nel 1980,
Casadei si ritira dal palcoscenico e continua a gestire
l’orchestra da dietro le quinte. L’anno successivo inaugura la
motonave Ciao Mare ‘La Nave del Sole’, una balera galleggiante
a bordo della quale si ballava il liscio. Dopo 40 anni, nel
2001, lascia la direzione dell’orchestra al figlio Mirko. Nel
2013, insieme con Paolo Gambi, ha scritto il libro ‘Bastava un
grillo per farci sognare’, edizioni Piemme. A ricordare
Raoul Casadei oltre alle numerose personalità del mondo della
musica, dello spettacolo e della politica italiana, anche i
tanti che con lui hanno lavorato, tra questi anche l’attrice
salernitana Daniela D’Aragona, che da qualche anno era entrata
a far parte proprio della grande famiglia dei Casadei.
“Attrice! La mia attrice napoletana!” Così mi ha sempre
chiamato. – racconta commossa Daniela D’Aragona – Da questa
mattina (ieri per chi legge, n.d.r), riesco a sentire solo
queste parole e la sua inconfondibile voce. Ho avuto la
fortuna e l’onore di vivere per anni, quasi tutti i giorni al
fianco del maestro Raoul Casadei, della cara moglie Pina e di
tutta la sua amata famiglia. Io campana, ero nel cuore della
tradizione Romagnola. Con Raoul il confronto era continuo, era
un piacere ascoltarlo, era una focina di aneddoti e di nuove
idee. – prosegue ancora l’attrice salernitana – Lo ascoltavo
per ore mentre era intento a fumare la sua adorata pipa. Mi
illuminavo nel pensare a cosa aveva creato, a come ci era
riuscito, a come aveva vissuto e ciò nonostante a come erano
saldi e fermi i suoi valori riportati sempre nei testi delle
sue canzoni. Era un entusiasta della vita, mi ha insegnato a
vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e mai mezzo vuoto, mi
ha insegnato a credere e a perseverare nei sogni, mi ha
insegnato a rispettare noi stessi in primis per poi farlo con
gli altri, mi ha sempre ricordato come è importante ciò che
facciamo perché l’arte dona momenti di gioia e di
spensieratezza a chi sa coglierla ed apprezzarla e soprattutto
aggrega le persone. Lui che con la sua ‘Musica Solare’ ha
fatto ballare, abbracciare ed innamorare intere generazioni.
Lui che è e resterà per sempre e per tutti, l’indiscusso,
unico e solo Re del Liscio, ambasciatore della Romagna nel
mondo. E per me invece la mia buona stella, d’altronde non
poteva essere diversamente per l’energia, l’ottimismo, il
carisma, il talento e la generosità che aveva – conclude
Daniela D’Aragona – Nel mio cuore custodirò gli innumerevoli
ricordi, le risate, gli insegnamenti, le cantate, le tavolate,
le sgridate, l’amore paterno, l’affetto di Pina e dei suoi
figli, l’amicizia di Carolina e soprattutto l’infinita stima e
gratitudine. ‘Il vento cancella dalla sabbia i ricordi ma dal
cuore no, il vento non può’. Per sempre la tua “Attrice””.
Come detto prima, sono tante le persone che nella giornata di
ieri hanno ricordato il grande maestro della musica… “”E’
scomparso Raoul Casadei, vittima del Covid. Se ne va un
protagonista della cultura e della identità della nostra
terra”. scrive su Twitter Andrea De Maria, deputato Pd eletto
a Bologna, ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati.
“Viva Raoul sempre!”scrive invece il figlio Mirko Casadei. “E’
veramente con grande tristezza che apprendo della scomparsa di
Raoul Casadei. Con lui se ne va uno straordinario personaggio,
un compositore che con grande professionalita’ ha portato in
Italia e nel mondo un messaggio musicale profondamente
radicato nella tradizione, legato all’allegria e alla voglia
di vivere fino a diventare uno dei simboli, un ambasciatore
della sua e nostra terra”. Così il presidente della Regione
Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha commentato la scomparsa
di Raoul Casadeo, comunicata questa mattina. “Voglio esprimere
il più sincero cordoglio ai suoi familiari, anche a nome
dell’intera comunità emiliano-romagnola. Sono certo che il
nostro Raoul continuerà a vivere nella sua musica, e noi non
dimenticheremo colui che per noi sarà sempre il Re del
liscio”, conclude Bonaccini. Mentre il vicesegretario del Pd
Andrea Orlando scrive “È morto Raul Casadeo, un interprete
della cultura popolare. Milioni di persone, hanno ascoltato e
ballato le sue canzoni. Amato da un’Italia profonda ed umile,
spesso nascosta. Le sagre, le feste di piazza, le fiere anche
del borgo piu’ sperduto sono stati i luoghi della sua musica”.
Mi stringo al dolore della famiglia Casadei in questo triste
giorno in cui la musica italiana perde uno straordinario
interprete e un autore che ha saputo coniugare tradizione e
innovazione in un percorso di grande qualità artistica.
Giustamente definito ‘il re del liscio’, Casadei è stato un
musicista amato in tutto il mondo che con energia e passione
ha fatto ballare intere generazioni portando la tradizione
popolare nelle piazze e tra la gente. Io ho avuto la fortuna
di conoscerlo e l’entusiasmo suo e della sua famiglia mi hanno
fatto amare ancora di più la sua musica e la Romagna”. Così il
ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha ricordato Raoul
Casadei. “Ci sono e ci saranno tanti modi per ricordare la
figura di Raoul Casadei, ma a me piace pensare a quello che ci
ha dato con la sua musica in una vita piena di cose: gioia e
allegria”. Così il sindaco di Rimini e presidente di
Destinazione Romagna, Andrea Gnassi, ricorda Raoul Casadei in
un lungo post su Facebook. Il liscio, scrive ancora Gnassi,
“era ed è parte di quello che siamo, a Rimini e in Romagna. Ma
Raoul Casadei negli anni Settanta, con la sua contaminazione
pop, lo ha fatto diventare patrimonio popolare di tutto il
Paese. Da genere local a passione mainstream, con hit che
scalano le classifiche dei dischi italiani più venduti”.

Per vedere il video di uno dei suoi brani più celebri cliccare
su questo link: https://www.youtube.com/watch?v=_TNK698yF7E
*vietata la riproduzione integrale e/o parziale

“Il teatro è in crisi da anni
il Covid ha dato, purtroppo,
il colpa di grazia”
di Monica De Santis

Tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia vi è
sicuramente il mondo del cinema e del teatro. Un settore che è
stato tra i primi a chiudere e che ha visto solo una timida
riapertura la scorsa estate. Un settore che spera dalla
prossima estate di ripartire senza doversi più fermare. Per
fare un’analisi su questo anno senza teatro abbiamo chiesto
all’attore salernitano Alfonso Liguori…

“Siamo sicuramente davanti ad una situazione che è stata
gestita ‘con i piedi’, sotto tutti i punti di vista. Questo
ormai comincia a venire fuori con una chiarezza estrema.
Purtroppo dallo scorso mese di giugno si sono commessi errori
che purtroppo hanno fatto peggiorare la situazione e che hanno
portato i teatri e noi attori alla disperazione più totale.
Bisogna essere chiari, questo è un settore dimenticato, ma è
anche un settore non rilevante dal punto di vista della
sopravvivenza quotidiana, non fondamentale per l’uomo, tra
l’andare al teatro e il comprare da mangiare è ovvio che si
scelga il secondo. Quindi abbiamo assodato che il nostro è un
settore secondario ma questo non vuol dire che debba essere un
settore maltrattato, come invece è stato in questi meso”.

Qualcuno dice che comunque la pandemia ha portato anche
qualcosa di buono?
“Una cosa positiva l’ha portata, ha fatto venir fuori un sacco
di problematiche che in questi anni sono rimaste nascoste,
occultate, questa è la parola giusta. Ovvero tutta una serie
di problematiche legate alla gestione della distribuzione,
alla gestione dei contratti, alla gestione delle compagnie.
Tutto questo sta venendo fuori. Grazie (si fa per dire) a
questa pandemia, sono state depositate due proposte di legge
una del PD e una della Lega per creare, finalmente, il
registro attori , dove finalmente si potrà distinguere tra i
professionisti e i dilettanti. Proposte di legge che
porteranno alla creazione di una specie di albo che possa
tutelare chi ha scelto di fare l’attore per mestiere. Ma tutto
questo è stato possibile, anche grazie al lavoro di due
associazioni, di cui faccio parte, Unita e Facciamolaconta,
che sono riuscite a far arrivare determinati messaggi al
governo che Conti ed ora anche al governo Draghi . Tra l’altro
volevo anche dire che la proposta di legge della Lega non
riguarda solo il registro attori, ma è molto più articolata
perchì prevede anche una revisione delle situazioni
pensionistiche, la revisione della distribuzione e
l’istituzione di un liceo delle Arti e Mestieri dello
Spettacolo. Ecco c’è voluta la pandemia per far venire fuori
queste cose. Anche se tempo che al tempo stesso si possa
correre qualche rischio”.

Del tipo?

“Il rischio è che il Covid serva da scusa per ripristinare la
posizione precedente cioè, il teatro era già in crisi almeno
da 8 anni. Le compagne erano già con l’acqua alla gola,
Franceschini nel 2017 con il codice dello spettacolo gli ha
dato la mazzata finale. Il lavoro che ha fatto è stato quello
di distruggere le compagnie private che sono quelle che
realmente fanno lavorare gli attori e che hanno prodotto e
producono cultura. Questa è una cosa che in Italia non si vuol
capire. La produzione di cultura nel corso del tempo è sempre
stata ad opera di compagnie private, basti pensare alla
Compagnia dei Giovani a quella di Eduardo, o quella di Gassman
o Albertazzi, tutte private. Questa storia che solo il
pubblico faccia la cultura è una bufala grossa quando una
casa. E quindi il pericolo qual è, è quello che si dia la
colpa al covid per il crollo del teatro (cosa non vera perchè
come detto era in crisi già da anni) e si faccia tornare tutto
come prima, ovvero indirizzare la cultura secondo una logica
legata al politicamente corretto e quindi togliere libertà
alle arti, andando in contrasto anche con l’articolo 33 della
Costituzione. Questo è il pericolo che noi corriamo in questo
momento, fortunatamente molti attori se ne stanno accorgendo,
altri ancora legati ad un’ideologia di sinistra invece
no. Senza sapere poi che è proprio la sinistra, da Veltroni
fino a Franceschini, che ha rovinato il Teatro Italiano. Ha
iniziato Veltroni nel ‘93 con la storia delle residenze
teatrali, quando poi il Teatro italiano è per sua natura da
sempre un teatro girovago fino ad arrivare a Franceschini e ad
una serie di concetti tutti da smontare sul concetto di
cultura”

Un concetto lungo da affrontare?

“Si ci vorrebbero giorni. Il punto è che il teatro, come tutte
le forme d’arti e di cultura si basano sul saper fare non sul
loro contenuto Altrimenti la Medea fatta dalla filodrammatica
sotto casa, diventerebbe più importante della farsa fatta da
Peppino De Filippo, ma noi sappiamo che non è così, perché la
cultura e nel saper fare, è nel mestiere, non è nel contenuto,
altrimenti la Medea te la leggi da te. Queste sono tutte le
problematiche alle quali andiamo incontro. Il rischio è che il
covid faccia ritornare come prima a quella riforma di
Franceschini che ha trasformato i teatri stabili in teatri
nazionali e che serve solo a mascherare tutto un sistema che
abbiamo visto non funziona e che privilegia i soli noti”.

Il teatro si riprenderà?

“Credo che per ritornare ad una relativa normalità dovranno
passare minimo quattro anni. Ora, se Dio vuole, io ho 56 anni
e quindi avrò ancora tempo per calcare le tavole del
palcoscenico, ma penso a tutti quegli attori e attrici che
hanno oltrepassato gli ottant’anni e che rischiano di non
riuscire a salutare il loro pubblico come si deve. Ecco quando
penso a loro mi viene un magone, perchè per chi ha dedicato
tutta la sua vita al teatro andare via interrompendo la loro
carriera per colpa di questa pandemia non deve essere bello.
Ovviamente mi auguro che il Signore dia loro la salute e la
forza per poter continuare a lavorare per altri 100 anni”.

Crede che per quest’estate la situazione possa migliorare e si
potrà riprendere a fare teatro?

“Non credo proprio. Credo che non si riuscirà a fare nulla. E
se proprio si dovesse riaprire qualcosa sarà solo per
monologhi o piccole cose con pochi attori, o addirittura
vecchie produzioni, sarà difficile riuscire a vedere qualcosa
di nuovo”. Qualcosa però si inizia a muovere, ad esempio
martedì sarà presentata la 14esima edizione del Napoli Teatro
Festival? “Auguri a loro. E’ giusto così, loro devono comunque
programmare, la macchina deve continuare a funzionare, non so
che tipo di programmazione presenteranno ma non credo grandi
produzioni”.

Franceschini ha detto che dal 27 marzo i teatri e i cinema in
zona gialla potranno riaprire…

“E cosa si deve riaprire, o meglio come si fa a riaprire.
Forse lo potranno fare i cinema, ma i teatri è impossibile, il
Ministro si dimentica che uno spettacolo va programmato,
bisogna provarlo, promozionarlo e vendere i biglietti, mentre
non si fa tutto questo si rischia che poi quella stessa
regione che è in zona gialla possa passare in zona arancione e
quindi invece di andare in scena si rischierebbe di dover
chiudere nuovamente tutto. Una vera assurdità” *vietata la
riproduzione intera e/o parziale
Andrea De Simone ricorda il
compagno Sabatino Mottola
di Andrea De Simone

Scompare un pezzo importante di una bella storia di impegno e
di militanza.
Abbiamo fatto parte della stessa famiglia io e Sabatino.
Una famiglia ricca di ideali e di sentimenti.
Era l’apparato del Partito.
Accolse me e lui dopo una dura selezione fatta di esperienze
di lavoro nelle scuole e nei quartieri della città per
me,nelle campagne e nei paesini delle aree interne per lui.
C’e’ stata poi l’impegnativa scuola delle Frattocchie
frequentata con dedizione e sacrificio.
Infine il lavoro a tempo pieno e senza orari,con la paga da
metalmeccanico e con tante rinunce.
Lasciavi la precente occupazione che per alcuni era ben
remunerata per una scelta di vita.
Per me ci fu l’immediato impegno nel settore più
delicato,quello dell’organizzazione.
Per Sabatino invece,prima l’esperienza con l’Alleanza del
Contadini e successivamente l’incarico nel partito.
Era in gamba e destinato a ruoli importanti se agli inizi
degli anni ’90 la nostra famiglia non avesse vissuto
l’esperienza di una brutta lotta politica che provocò
divisioni,allontanamenti,punizioni.
Infine le successive trasformazioni,le scissioni, il mutamento
della forma-partito.
Un intera generazione ebbe difficoltà a ricollocarsi nelle
formazioni nate dopo la svolta della Bolognina.
Sabatino e’ stato uno di questi.
Nessuno degli impegni ,anche delicati,in imprese,enti e
società è riuscito a rivitalizzare la passione per la
politica.
Sono molto triste per la sua scomparsa.
A Rosa che ha condiviso con me la stagione della guida della
Provincia,al figlio ed a tutta la famiglia l’affetto fraterno
e le più sincere condoglianze.

Covid: in Campania Rt tra i
piu’ alti in Italia
La situazione in Campania “e’ estremamente seria”, dice il
governatore Vincenzo De Luca. E i dati confermano visto che la
Campania, subito dopo la Basilicata, e’ la regione italiana
con l’indice Rt attualmente piu’ elevato, pari a 1,5. C’e’ un
dato che preoccupa sempre di piu’, i sintomatici che
continuano ad aumentare: oggisono 702, ieri erano 684.
“Continuiamo a registrare un numero di positivi estremamente
elevato, ieri 2700 in piu’ con quasi 500 positivi sintomatici,
se nell’ambito di questi 500 soltanto un 10% richiede il
ricovero capite che dovremo liberare ogni giorno 50 posti
letto in piu’ nel nostro sistema ospedaliero”, ha
spiegato De Luca nella consueta diretta Fb del venerdi’.
“Abbiamo una situazione estremamente seria – ha aggiunto –
reggiamo ancora con le degenze, con i posti letto in intensiva
ma e’ assolutamente necessario bloccare la crescita del
contagio altrimenti diventa inevitabile, nel giro di dieci
giorni, dover chiudere altri reparti per dover accogliere
pazienti covid”. Ci sono poi i vaccini. De Luca ribadisce che
c’e’ “una sola priorita’, che e’ data dal personale socio
sanitario, dalle residenze sanitarie assistite, dagli ultra
80enni e dalle fasce deboli”. E in merito alla distribuzione
equa delle dosi, questa volta si rivolge anche al Capo dello
Stato: “Chiedero’ aiuto affinche’ sia consegnata la quantita’
di vaccini proporzionata alla popolazione e chiederemo aiuto,
nella linea dell’uno vale uno, in merito al riparto del fondo
sanitario nazionale perche’ ci aiuti a cancellare uno scandalo
nazionale, quello in base al quale ogni cittadino campano
riceve dai 40 a 60 euro pro capite in meno rispetto ad altre
regioni con meno abitanti”. Poi annuncia che dalla prossima
settimana si avviera’ la campagna di vaccinazione per la
categoria delle persone fragili, i disabili, i malati cronici.
In merito alla vicenda Astrazeneca, un secondo lotto di
vaccini e’ stato sospeso in Campania, in seguito alla
richiesta alle regioni dell’Istituto superiore di sanita’ di
inviare campioni di fiale del siero anglosvedese (di lotti
diversi da quello bloccato ieri) in modo da consentire analisi
comparative. In Campania il lotto scelto per l’approfondimento
e’ AV6096, quello da cui veniva il vaccino inoculato a
Vincenzo Russo, il bidello deceduto ad Acerra tre giorni dopo
la somministrazione, caso per il quale si attende l’autopsia
sulla salma non essendo emerse finora connessioni tra la
vaccinazione e il decesso. Ma la vaccinazione, esclusi questi
lotti, continua. L’Unita’ di Crisi della Regione Campania,
riunitasi d’urgenza questa mattina, ha infatti recepito le
indicazioni del Ministero della Salute, sbloccando la
somministrazione del vaccino Astrazeneca che quindi
riprendera’ regolarmente. Intanto i dati non sanno tregua alla
corsa in salita del Covid in Campania. Secondo i dati
dell’Unita’ di crisi della Regione Campania sono 2.644 i
positivi nelle ultime 24 ore di cui 702 sintomatici (ieri
erano 684) su 22.066 tamponi esaminati. Sale il tasso di
incidenza che eri era 10,85% ed oggi e’ 11.98%. Ventinove i
decessi e 1.418 le persone guarite. Leggero calo per i posti
letto occupati in terapia intensiva che passano dai 156 di
ieri ai 149 di oggi mentre aumentano, invece, i posti letto
occupati in degenza: ieri erano 1492 ed oggi sono 1502.
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