Vigile urbano muore dopo Pfizer, aveva altre patologie
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Vigile urbano muore dopo Pfizer, aveva altre patologie I carabinieri della compagnia di Sapri hanno effettuato i primi accertamenti in seguito alla morte di Michele Quintiero, vigile urbano di Vibonati deceduto ieri sera a seguito di un malore. L’allarme e’ scattato intorno alle 20.30; un’ora e mezza prima il 62enne era stato presso l’ospedale di Sapri dove gli era stata iniettata una dose di Pfizer, vaccino anti- Covid. I militari, agli ordini del capitano Matteo Calcagnile, hanno ascoltato il medico che ha somministrato il siero, il responsabile del servizio vaccini ma anche il medico curante del vigile urbano. Gli uomini dell’Arma, inoltre, hanno acquisito l’elenco dei pazienti a cui e’ stato somministrato lo stesso lotto del vaccino: si tratta di una novantina di persone, tra cui diversi over 80 che hanno ricevuto la dose di richiamo. Da quanto si apprende nessun paziente ha manifestato disturbi. La Procura di Lagonegro, in ogni caso, ha disposto il sequestro della salma del pubblico ufficiale e nelle prossime ore incarichera’ il medico legale che dovra’ effettuare l’autopsia. Il direttore sanitario dell’ospedale di Sapri, Rocco Calabrese, nella tarda serata di ieri, aveva spiegato che “non e’ dimostrabile una relazione causale con la somministrazione del vaccino” e che il paziente “era affetto da patologie pregresse di natura metabolica e cardiocircolatoria”. L’Amministrazione comunale di Vibonati e il sindaco Franco Brusco hanno affidato ai social il proprio cordoglio. “In momenti come questi e’ davvero difficile esprimere con parole il grande vuoto che Michele Quintiero ha lasciato in ognuno di noi”, si legge sulla pagina ufficiale dell’Ente. “Michele non era solo un vigile urbano, ligio al suo dovere, ma era soprattutto un amico, una persona semplice, disponibile su cui si poteva sempre contare. Il suo sorriso contagioso e la sua umanita’ mancheranno a tutti noi e alla comunita’ intera. Questa Amministrazione proclamera’ il lutto
cittadino il giorno delle esequie, per esprimere il cordoglio per la scomparsa del caro Michele, come segno di vicinanza dell’intera comunita’ vibonatese a tutti i familiari”. Covid: morto Vanacore, vice- allenatore della Cavese Antonio Vanacore, vice -allenatore della Cavese (club di serie C, girone C) che aveva contratto il Covid-19 e’ morto ai 45 anni nell’ospedale di Frattamaggiore (Napoli). Ex calciatore, allenatore in seconda di Salvatore Campilongo, era tornato a Cava de’ Tirreni (SALERNO) a dicembre dopo l’esperienza dello scorso anno. Da calciatore aveva disputato piu’ di 150 partite tra serie C e serie B, ritirandosi nel 2013. “La Cavese 1919 comunica con immenso dolore la scomparsa del vice allenatore Antonio Vanacore”, ha scritto il club di Cava dei Tirreni SALERNO), che in un messaggio alla famiglia lo definisce “uomo e professionista insostituibile”. Vanacore aveva contratto il virus a meta’ febbraio: inizialmente si era curato a casa poi, quando i livelli di saturazione si erano fatti preoccupanti, era stato trasferito in ospedale. Il Covid, nelle scorse settimane ha colpito in modo importante la Cavese: con 25 positivi (17 calciatori, 4 dirigenti e 4 componenti dello staff tecnico) la societa’ e’ stata costretta a rinviare due partite di campionato. Adesso che il gruppo e’ quasi completamente negativizzato, e’ arrivata la notizia della morte dell’allenatore in seconda.
Asl Salerno: non recarsi ai centri vaccinali a seguito della sospensione di Astrazeneca A seguito della sospensione del vaccino Astrazeneca su tutto il territorio nazionale, l’Asl SALERNO comunica di aver “sospeso le vaccinazione con tale prodotto”. In una nota, la Asl di SALERNO fa sapere che “sono pertanto rinviate le vaccinazioni già programmate per il personale appartenente alle categorie per le quali è prevista la vaccinazione a vettore virale (Astrazeneca), e si invita a non recarsi presso il centro vaccinale di riferimento, in attesa di nuove comunicazioni. L’Asl SALERNO comunicherà ai cittadini la ripresa delle attività, appena vi saranno le condizioni”. L’On. Piero De Luca(Pd) a sostegno dei Comuni e degli Enti locali La recrudescenza dell’emergenza epidemiologica del primo trimestre 2021, il piano vaccinale in corso e le numerose scadenze contabili che si sono accumulate in questo periodo, a fronte di un quadro economico-finanziario in continuo mutamento, stanno determinando una situazione di notevole criticità che allarma i Comuni, soprattutto quelli del Mezzogiorno già alle prese con storiche fragilità.
Nella sede di ANCI Campania il Presidente dell’Associazione e Sindaco di Caserta, avv. Carlo Marino, ha incontrato oggi il deputato del Pd on. Piero De Luca e il Presidente della Provincia di Avellino, e sindaco di Avella, Domenico Biancardi, Presidente Upi Campania. T utti e tre hanno manifestato forte e comune preoccupazione per l’imminente scadenza dell’approvazione dei bilancio di previsione dei Comuni 2021-2023, attualmente fissata al 31 marzo 2021. Una data che, se mantenuta, renderebbe impossibile per molti enti locali pervenire a una formulazione corretta delle previsioni concernenti le entrate tributarie e patrimoniali. Una situazione che, senza l’intervento concertante del Ministero dell’Interno e del Ministero dell’Economia come già chiesto da Anci Campania in una precedente nota dell’8 marzo 2021, si scaricherebbe immediatamente sui servizi ai cittadini rendendo ancora più acuta la condizione delle comunità amministrate. “Continuiamo a ritenere quanto mai opportuno un intervento di indirizzo circa i ristori per famiglie e operatori commerciali e le previsioni di entrata per i Comuni. Siamo al fianco di Comuni ed Enti locali- ha dichiarato l’on. Piero De Luca- è assolutamente indispensabile il differimento al 30 giugno del termine di approvazione dei bilanci di previsione 2021 sia in considerazione delle grandi criticità organizzative legate all’ emergenza sanitaria in corso, sia alle novità legislative entrate in vigore quest’ anno che comportano delle oggettive difficoltà per i comuni nella corretta programmazione delle entrate patrimoniali” L’impegno è ora di trasferire nelle sedi opportune – Parlamento, Consiglio Nazionale Anci e Upi Nazionale – i punti salienti di una richiesta che potrebbe consentire ai responsabili finanziari degli enti locali di controllare la tenuta degli equilibri contabili e a molti Comuni di scongiurare l’inevitabile default.
Piero De Luca: “Auguri di buon lavoro al neo Segretario Enrico Letta” Così su Twitter Piero De Luca capogruppo Dem in Commissione Politiche Europee alla Camera. “A tutti noi il compito di rilanciare la nostra azione politica e rigenerare il Pd con coraggio ed ambizione. Difendiamo in Italia e in Europa i valori progressisti- conclude il deputato Dem-con metodo riformista e scelte radicali” L’Odissea degli anziani residenti a Roscigno per farsi vaccinare. La denuncia del sindaco Palmieri di Monica De Santis “Zio Rocco ha 95 anni e ieri per sottoporsi al vaccino contro il Covid 19 è partito da Roscigno alle 16.00 per raggiungere il punto vaccinale di Roccadaspide ed è rientrato alla 21 presso la propria abitazione. Vivere nelle aree interne non significa essere mortificato giornalmente da un sistema sanitario non all’altezza della situazione. Bisogna
ringraziare i tanti medici, infermieri ed operatori sanitari in prima linea, ma non si può apprezzare chi sopra di loro ha il compito di rendere il loro lavoro più agevole ed efficace”. Scrive così su Facebook il sindaco di Roscigno Pino Palmieri. Dopo che per l’ennesima volta i suoi concittadini hanno dovuto affrontare un viaggio ed una lunga attesa per essere vaccinati… “Non ho nulla contro i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari” precisa ancora Palmieri “A loro va tutto il mio ringraziamento per quello che in questo anno hanno fatto e per quello che stanno facendo ancora. La mia rabbia è contro il sistema e contro chi non ha previsto, come in altre città italiane, un camper che andasse direttamente in questi piccoli centri a vaccinare la popolazione anziana e non. Senza contare poi l’assurdità della piattaforma digitale per la registrazione. Ditemi voi quanti anziani over 80 sono capaci a registrarsi su queste piattaforme. Chi è solo e non ha nessuno come può fare”. Palmieri spiega come insieme con la giunta ed i consiglieri è sceso in campo per aiutare i suoi concittadini. “Le registrazioni sulle piattaforme dedicate le stiamo facendo noi, poi quando i nostri anziani vengono chiamati per il vaccino li accompagno io, oppure il vice sindaco, o qualche assessore o consigliere con le nostre macchine. Se sono troppi abbiamo avuto la disponibilità di una ditta di trasporti di Roscigno che ci ha messo a disposizione un pullman per accompagnarli fino a Roccadaspide. Lo stesso servizio, voglio precisarlo, abbiamo deciso di offrirlo per tutta la popolazione e non solo per gli over 80”. Ma se da un lato l’amministrazione comunale si è ben organizzata, stesso non si può dire di chi gestisce il sistema delle vaccinazioni… “Nei giorni scorsi da Roscigno sono partiti 30 anziani, sono arrivati a Roccadaspide, hanno atteso, non poco, il loro
turno, per poi rientrare a casa. Ma quando sono rientrati ho scoperto che cinque di loro non erano stati vaccinati perchè erano finite le dosi. Assurdo, una cosa davvero assurda, far andare delle persone anziane fino a li e non avere i vaccini a disposizione”. Alla domanda se di tutto questo ne fosse stato messo a corrente quanto meno il presidente della Provincia Palmieri risponde secco… “Perchè avvisarli. Sono dieci anni che abbiamo una strada interrotta e la Provincia non fa nulla, figuriamo adesso”. Per Palmieri quello che sta succedendo con la campagna vaccinazione è solo una delle tante assurdità di questi ultimi mesi… “Vogliamo parlare della zona rossa? Da quando è iniziata la pandemia nel nostro comune sono stati registrati solo 3 casi Covid di persone che l’hanno contratto fuori dal nostro comune. Allora perchè noi che ad oggi non abbiamo nessun caso dobbiamo pagare per gli sbagli fatti nelle città di Napoli e Salerno? Siamo poco più di 500 abitanti e stiamo pagando per errori fatti da altri”. Il Covid si porta via Raoul Casadei. Il ricordo dell’attrice Daniela D’Aragona di Monica De Santis Il mondo della musica e dello spettacolo piange un’altra illustre vittima del Covid, Raoul Casadei, il re del liscio, è
morto all’età di 83 all’Ospedale Bufalini di Cesena per complicazioni legate al Covid-19. Casadei è stato maestro elementare per 17 anni e si appassiona alla musica a 16 anni, quando suo zio Secondo gli regala una chitarra. Alla fine degli anni ’50, inizia a partecipare agli spettacoli dell’Orchestra Casadei. Suo zio decide di rinominare la sua formazione Orchestra Secondo e Raoul Casadei. Ed è anche grazie a lui che in Italia comincia a diffondersi il liscio, fino ad arrivare al boom degli ‘Anni 70. Tra le canzoni più note, ‘Simpatia’, ‘La mazurka di periferia’, ‘Romagna e Sangiovese’, ‘Romagna Capitale’, ‘Tavola grande’. L’Orchestra Casadei partecipa al Festivalbar (1973), esordisce a di Sanremo (1974) e a Un disco per l’Estate (1975). Nel 1980, Casadei si ritira dal palcoscenico e continua a gestire l’orchestra da dietro le quinte. L’anno successivo inaugura la motonave Ciao Mare ‘La Nave del Sole’, una balera galleggiante a bordo della quale si ballava il liscio. Dopo 40 anni, nel 2001, lascia la direzione dell’orchestra al figlio Mirko. Nel 2013, insieme con Paolo Gambi, ha scritto il libro ‘Bastava un grillo per farci sognare’, edizioni Piemme. A ricordare Raoul Casadei oltre alle numerose personalità del mondo della musica, dello spettacolo e della politica italiana, anche i tanti che con lui hanno lavorato, tra questi anche l’attrice salernitana Daniela D’Aragona, che da qualche anno era entrata a far parte proprio della grande famiglia dei Casadei. “Attrice! La mia attrice napoletana!” Così mi ha sempre chiamato. – racconta commossa Daniela D’Aragona – Da questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r), riesco a sentire solo queste parole e la sua inconfondibile voce. Ho avuto la fortuna e l’onore di vivere per anni, quasi tutti i giorni al fianco del maestro Raoul Casadei, della cara moglie Pina e di tutta la sua amata famiglia. Io campana, ero nel cuore della tradizione Romagnola. Con Raoul il confronto era continuo, era un piacere ascoltarlo, era una focina di aneddoti e di nuove idee. – prosegue ancora l’attrice salernitana – Lo ascoltavo per ore mentre era intento a fumare la sua adorata pipa. Mi illuminavo nel pensare a cosa aveva creato, a come ci era
riuscito, a come aveva vissuto e ciò nonostante a come erano saldi e fermi i suoi valori riportati sempre nei testi delle sue canzoni. Era un entusiasta della vita, mi ha insegnato a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno e mai mezzo vuoto, mi ha insegnato a credere e a perseverare nei sogni, mi ha insegnato a rispettare noi stessi in primis per poi farlo con gli altri, mi ha sempre ricordato come è importante ciò che facciamo perché l’arte dona momenti di gioia e di spensieratezza a chi sa coglierla ed apprezzarla e soprattutto aggrega le persone. Lui che con la sua ‘Musica Solare’ ha fatto ballare, abbracciare ed innamorare intere generazioni. Lui che è e resterà per sempre e per tutti, l’indiscusso, unico e solo Re del Liscio, ambasciatore della Romagna nel mondo. E per me invece la mia buona stella, d’altronde non poteva essere diversamente per l’energia, l’ottimismo, il carisma, il talento e la generosità che aveva – conclude Daniela D’Aragona – Nel mio cuore custodirò gli innumerevoli ricordi, le risate, gli insegnamenti, le cantate, le tavolate, le sgridate, l’amore paterno, l’affetto di Pina e dei suoi figli, l’amicizia di Carolina e soprattutto l’infinita stima e gratitudine. ‘Il vento cancella dalla sabbia i ricordi ma dal cuore no, il vento non può’. Per sempre la tua “Attrice””. Come detto prima, sono tante le persone che nella giornata di ieri hanno ricordato il grande maestro della musica… “”E’ scomparso Raoul Casadei, vittima del Covid. Se ne va un protagonista della cultura e della identità della nostra terra”. scrive su Twitter Andrea De Maria, deputato Pd eletto a Bologna, ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. “Viva Raoul sempre!”scrive invece il figlio Mirko Casadei. “E’ veramente con grande tristezza che apprendo della scomparsa di Raoul Casadei. Con lui se ne va uno straordinario personaggio, un compositore che con grande professionalita’ ha portato in Italia e nel mondo un messaggio musicale profondamente radicato nella tradizione, legato all’allegria e alla voglia di vivere fino a diventare uno dei simboli, un ambasciatore della sua e nostra terra”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha commentato la scomparsa
di Raoul Casadeo, comunicata questa mattina. “Voglio esprimere il più sincero cordoglio ai suoi familiari, anche a nome dell’intera comunità emiliano-romagnola. Sono certo che il nostro Raoul continuerà a vivere nella sua musica, e noi non dimenticheremo colui che per noi sarà sempre il Re del liscio”, conclude Bonaccini. Mentre il vicesegretario del Pd Andrea Orlando scrive “È morto Raul Casadeo, un interprete della cultura popolare. Milioni di persone, hanno ascoltato e ballato le sue canzoni. Amato da un’Italia profonda ed umile, spesso nascosta. Le sagre, le feste di piazza, le fiere anche del borgo piu’ sperduto sono stati i luoghi della sua musica”. Mi stringo al dolore della famiglia Casadei in questo triste giorno in cui la musica italiana perde uno straordinario interprete e un autore che ha saputo coniugare tradizione e innovazione in un percorso di grande qualità artistica. Giustamente definito ‘il re del liscio’, Casadei è stato un musicista amato in tutto il mondo che con energia e passione ha fatto ballare intere generazioni portando la tradizione popolare nelle piazze e tra la gente. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo e l’entusiasmo suo e della sua famiglia mi hanno fatto amare ancora di più la sua musica e la Romagna”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha ricordato Raoul Casadei. “Ci sono e ci saranno tanti modi per ricordare la figura di Raoul Casadei, ma a me piace pensare a quello che ci ha dato con la sua musica in una vita piena di cose: gioia e allegria”. Così il sindaco di Rimini e presidente di Destinazione Romagna, Andrea Gnassi, ricorda Raoul Casadei in un lungo post su Facebook. Il liscio, scrive ancora Gnassi, “era ed è parte di quello che siamo, a Rimini e in Romagna. Ma Raoul Casadei negli anni Settanta, con la sua contaminazione pop, lo ha fatto diventare patrimonio popolare di tutto il Paese. Da genere local a passione mainstream, con hit che scalano le classifiche dei dischi italiani più venduti”. Per vedere il video di uno dei suoi brani più celebri cliccare su questo link: https://www.youtube.com/watch?v=_TNK698yF7E
*vietata la riproduzione integrale e/o parziale “Il teatro è in crisi da anni il Covid ha dato, purtroppo, il colpa di grazia” di Monica De Santis Tra i settori maggiormente colpiti dalla pandemia vi è sicuramente il mondo del cinema e del teatro. Un settore che è stato tra i primi a chiudere e che ha visto solo una timida riapertura la scorsa estate. Un settore che spera dalla prossima estate di ripartire senza doversi più fermare. Per fare un’analisi su questo anno senza teatro abbiamo chiesto all’attore salernitano Alfonso Liguori… “Siamo sicuramente davanti ad una situazione che è stata gestita ‘con i piedi’, sotto tutti i punti di vista. Questo ormai comincia a venire fuori con una chiarezza estrema. Purtroppo dallo scorso mese di giugno si sono commessi errori che purtroppo hanno fatto peggiorare la situazione e che hanno portato i teatri e noi attori alla disperazione più totale. Bisogna essere chiari, questo è un settore dimenticato, ma è anche un settore non rilevante dal punto di vista della sopravvivenza quotidiana, non fondamentale per l’uomo, tra l’andare al teatro e il comprare da mangiare è ovvio che si scelga il secondo. Quindi abbiamo assodato che il nostro è un settore secondario ma questo non vuol dire che debba essere un settore maltrattato, come invece è stato in questi meso”. Qualcuno dice che comunque la pandemia ha portato anche qualcosa di buono?
“Una cosa positiva l’ha portata, ha fatto venir fuori un sacco di problematiche che in questi anni sono rimaste nascoste, occultate, questa è la parola giusta. Ovvero tutta una serie di problematiche legate alla gestione della distribuzione, alla gestione dei contratti, alla gestione delle compagnie. Tutto questo sta venendo fuori. Grazie (si fa per dire) a questa pandemia, sono state depositate due proposte di legge una del PD e una della Lega per creare, finalmente, il registro attori , dove finalmente si potrà distinguere tra i professionisti e i dilettanti. Proposte di legge che porteranno alla creazione di una specie di albo che possa tutelare chi ha scelto di fare l’attore per mestiere. Ma tutto questo è stato possibile, anche grazie al lavoro di due associazioni, di cui faccio parte, Unita e Facciamolaconta, che sono riuscite a far arrivare determinati messaggi al governo che Conti ed ora anche al governo Draghi . Tra l’altro volevo anche dire che la proposta di legge della Lega non riguarda solo il registro attori, ma è molto più articolata perchì prevede anche una revisione delle situazioni pensionistiche, la revisione della distribuzione e l’istituzione di un liceo delle Arti e Mestieri dello Spettacolo. Ecco c’è voluta la pandemia per far venire fuori queste cose. Anche se tempo che al tempo stesso si possa correre qualche rischio”. Del tipo? “Il rischio è che il Covid serva da scusa per ripristinare la posizione precedente cioè, il teatro era già in crisi almeno da 8 anni. Le compagne erano già con l’acqua alla gola, Franceschini nel 2017 con il codice dello spettacolo gli ha dato la mazzata finale. Il lavoro che ha fatto è stato quello di distruggere le compagnie private che sono quelle che realmente fanno lavorare gli attori e che hanno prodotto e producono cultura. Questa è una cosa che in Italia non si vuol capire. La produzione di cultura nel corso del tempo è sempre stata ad opera di compagnie private, basti pensare alla
Compagnia dei Giovani a quella di Eduardo, o quella di Gassman o Albertazzi, tutte private. Questa storia che solo il pubblico faccia la cultura è una bufala grossa quando una casa. E quindi il pericolo qual è, è quello che si dia la colpa al covid per il crollo del teatro (cosa non vera perchè come detto era in crisi già da anni) e si faccia tornare tutto come prima, ovvero indirizzare la cultura secondo una logica legata al politicamente corretto e quindi togliere libertà alle arti, andando in contrasto anche con l’articolo 33 della Costituzione. Questo è il pericolo che noi corriamo in questo momento, fortunatamente molti attori se ne stanno accorgendo, altri ancora legati ad un’ideologia di sinistra invece no. Senza sapere poi che è proprio la sinistra, da Veltroni fino a Franceschini, che ha rovinato il Teatro Italiano. Ha iniziato Veltroni nel ‘93 con la storia delle residenze teatrali, quando poi il Teatro italiano è per sua natura da sempre un teatro girovago fino ad arrivare a Franceschini e ad una serie di concetti tutti da smontare sul concetto di cultura” Un concetto lungo da affrontare? “Si ci vorrebbero giorni. Il punto è che il teatro, come tutte le forme d’arti e di cultura si basano sul saper fare non sul loro contenuto Altrimenti la Medea fatta dalla filodrammatica sotto casa, diventerebbe più importante della farsa fatta da Peppino De Filippo, ma noi sappiamo che non è così, perché la cultura e nel saper fare, è nel mestiere, non è nel contenuto, altrimenti la Medea te la leggi da te. Queste sono tutte le problematiche alle quali andiamo incontro. Il rischio è che il covid faccia ritornare come prima a quella riforma di Franceschini che ha trasformato i teatri stabili in teatri nazionali e che serve solo a mascherare tutto un sistema che abbiamo visto non funziona e che privilegia i soli noti”. Il teatro si riprenderà? “Credo che per ritornare ad una relativa normalità dovranno
passare minimo quattro anni. Ora, se Dio vuole, io ho 56 anni e quindi avrò ancora tempo per calcare le tavole del palcoscenico, ma penso a tutti quegli attori e attrici che hanno oltrepassato gli ottant’anni e che rischiano di non riuscire a salutare il loro pubblico come si deve. Ecco quando penso a loro mi viene un magone, perchè per chi ha dedicato tutta la sua vita al teatro andare via interrompendo la loro carriera per colpa di questa pandemia non deve essere bello. Ovviamente mi auguro che il Signore dia loro la salute e la forza per poter continuare a lavorare per altri 100 anni”. Crede che per quest’estate la situazione possa migliorare e si potrà riprendere a fare teatro? “Non credo proprio. Credo che non si riuscirà a fare nulla. E se proprio si dovesse riaprire qualcosa sarà solo per monologhi o piccole cose con pochi attori, o addirittura vecchie produzioni, sarà difficile riuscire a vedere qualcosa di nuovo”. Qualcosa però si inizia a muovere, ad esempio martedì sarà presentata la 14esima edizione del Napoli Teatro Festival? “Auguri a loro. E’ giusto così, loro devono comunque programmare, la macchina deve continuare a funzionare, non so che tipo di programmazione presenteranno ma non credo grandi produzioni”. Franceschini ha detto che dal 27 marzo i teatri e i cinema in zona gialla potranno riaprire… “E cosa si deve riaprire, o meglio come si fa a riaprire. Forse lo potranno fare i cinema, ma i teatri è impossibile, il Ministro si dimentica che uno spettacolo va programmato, bisogna provarlo, promozionarlo e vendere i biglietti, mentre non si fa tutto questo si rischia che poi quella stessa regione che è in zona gialla possa passare in zona arancione e quindi invece di andare in scena si rischierebbe di dover chiudere nuovamente tutto. Una vera assurdità” *vietata la riproduzione intera e/o parziale
Andrea De Simone ricorda il compagno Sabatino Mottola di Andrea De Simone Scompare un pezzo importante di una bella storia di impegno e di militanza. Abbiamo fatto parte della stessa famiglia io e Sabatino. Una famiglia ricca di ideali e di sentimenti. Era l’apparato del Partito. Accolse me e lui dopo una dura selezione fatta di esperienze di lavoro nelle scuole e nei quartieri della città per me,nelle campagne e nei paesini delle aree interne per lui. C’e’ stata poi l’impegnativa scuola delle Frattocchie frequentata con dedizione e sacrificio. Infine il lavoro a tempo pieno e senza orari,con la paga da metalmeccanico e con tante rinunce. Lasciavi la precente occupazione che per alcuni era ben remunerata per una scelta di vita. Per me ci fu l’immediato impegno nel settore più delicato,quello dell’organizzazione. Per Sabatino invece,prima l’esperienza con l’Alleanza del Contadini e successivamente l’incarico nel partito. Era in gamba e destinato a ruoli importanti se agli inizi degli anni ’90 la nostra famiglia non avesse vissuto l’esperienza di una brutta lotta politica che provocò divisioni,allontanamenti,punizioni. Infine le successive trasformazioni,le scissioni, il mutamento della forma-partito. Un intera generazione ebbe difficoltà a ricollocarsi nelle formazioni nate dopo la svolta della Bolognina.
Sabatino e’ stato uno di questi. Nessuno degli impegni ,anche delicati,in imprese,enti e società è riuscito a rivitalizzare la passione per la politica. Sono molto triste per la sua scomparsa. A Rosa che ha condiviso con me la stagione della guida della Provincia,al figlio ed a tutta la famiglia l’affetto fraterno e le più sincere condoglianze. Covid: in Campania Rt tra i piu’ alti in Italia La situazione in Campania “e’ estremamente seria”, dice il governatore Vincenzo De Luca. E i dati confermano visto che la Campania, subito dopo la Basilicata, e’ la regione italiana con l’indice Rt attualmente piu’ elevato, pari a 1,5. C’e’ un dato che preoccupa sempre di piu’, i sintomatici che continuano ad aumentare: oggisono 702, ieri erano 684. “Continuiamo a registrare un numero di positivi estremamente elevato, ieri 2700 in piu’ con quasi 500 positivi sintomatici, se nell’ambito di questi 500 soltanto un 10% richiede il ricovero capite che dovremo liberare ogni giorno 50 posti letto in piu’ nel nostro sistema ospedaliero”, ha spiegato De Luca nella consueta diretta Fb del venerdi’. “Abbiamo una situazione estremamente seria – ha aggiunto – reggiamo ancora con le degenze, con i posti letto in intensiva ma e’ assolutamente necessario bloccare la crescita del contagio altrimenti diventa inevitabile, nel giro di dieci giorni, dover chiudere altri reparti per dover accogliere pazienti covid”. Ci sono poi i vaccini. De Luca ribadisce che c’e’ “una sola priorita’, che e’ data dal personale socio sanitario, dalle residenze sanitarie assistite, dagli ultra
80enni e dalle fasce deboli”. E in merito alla distribuzione equa delle dosi, questa volta si rivolge anche al Capo dello Stato: “Chiedero’ aiuto affinche’ sia consegnata la quantita’ di vaccini proporzionata alla popolazione e chiederemo aiuto, nella linea dell’uno vale uno, in merito al riparto del fondo sanitario nazionale perche’ ci aiuti a cancellare uno scandalo nazionale, quello in base al quale ogni cittadino campano riceve dai 40 a 60 euro pro capite in meno rispetto ad altre regioni con meno abitanti”. Poi annuncia che dalla prossima settimana si avviera’ la campagna di vaccinazione per la categoria delle persone fragili, i disabili, i malati cronici. In merito alla vicenda Astrazeneca, un secondo lotto di vaccini e’ stato sospeso in Campania, in seguito alla richiesta alle regioni dell’Istituto superiore di sanita’ di inviare campioni di fiale del siero anglosvedese (di lotti diversi da quello bloccato ieri) in modo da consentire analisi comparative. In Campania il lotto scelto per l’approfondimento e’ AV6096, quello da cui veniva il vaccino inoculato a Vincenzo Russo, il bidello deceduto ad Acerra tre giorni dopo la somministrazione, caso per il quale si attende l’autopsia sulla salma non essendo emerse finora connessioni tra la vaccinazione e il decesso. Ma la vaccinazione, esclusi questi lotti, continua. L’Unita’ di Crisi della Regione Campania, riunitasi d’urgenza questa mattina, ha infatti recepito le indicazioni del Ministero della Salute, sbloccando la somministrazione del vaccino Astrazeneca che quindi riprendera’ regolarmente. Intanto i dati non sanno tregua alla corsa in salita del Covid in Campania. Secondo i dati dell’Unita’ di crisi della Regione Campania sono 2.644 i positivi nelle ultime 24 ore di cui 702 sintomatici (ieri erano 684) su 22.066 tamponi esaminati. Sale il tasso di incidenza che eri era 10,85% ed oggi e’ 11.98%. Ventinove i decessi e 1.418 le persone guarite. Leggero calo per i posti letto occupati in terapia intensiva che passano dai 156 di ieri ai 149 di oggi mentre aumentano, invece, i posti letto occupati in degenza: ieri erano 1492 ed oggi sono 1502.
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