AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra
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502 gennaio | febbraio marzo 2019 Associazione Nazionale per la tutela del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione AAA FARI IN VENDITA SI PROSPETTA UNA GRANDE OPERAZIONE DI DISMISSIONE DELLA PROPRIETÀ PUBBLICA DELLE ANTICHE SENTINELLE DEI MARI
2 sommario EDITORIALE Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma il 6 marzo 1957, n°5683 Sped. A.p., art. 2 c. 20/b 45% legge 3 Il pasticcio di nuove architetture nei centri storici 662/96 Filiale di Roma DIRETTORE Luca Carra MARIARITA SIGNORINI REALIZZAZIONE GRAFICA – STAMPA OPINIONE 4 A scuola di clima sul Po LUCA CARRA SEDE Viale Liegi, 33 – 00198 Roma – tel. 068537271 fax 0685350596 DOSSIER P.I. 02121101006 – C.F. 80078410588 e-mail: italianostra@italianostra.org 5 Luci e ombre sulle dismissioni dei fari FLAVIA CORSANO e-mail redazione: comunicazione@italianostra.org sito internet: www.italianostra.org ADESIONE A ITALIA NOSTRA 2019 9 Un patrimonio pubblico in vendita ANDREA GRIGOLETTO quota comprensiva delle spese di spedizione rivista SOCIO ORDINARIO: 11 Il Cammino dei fari NICOLA MARTINELLI quota annuale euro 35,00 – quota triennale euro 90,00 SOCIO FAMILIARE: quota annuale euro 20,00 – quota triennale euro 50,00 L’INTERVISTA SOCIO GIOVANE (inferiore 18 anni): quota annuale euro 10,00 – quota triennale euro 25,00 13 Genova: il futuro della Lanterna SOCIO ORDINARIO STUDENTE (fino a 26 anni): ANDREA DE CARO, INTERVISTA DI FLAVIA CORSANO quota annuale euro 15,00 – quota triennale euro 40,00 SOCIO SOSTENITORE: quota annuale euro 100,00 – quota triennale euro 270,00 DOSSIER SOCIO VITALIZIO: euro 2.000,00 (una tantum) 15 L’organizzazione dei fari in Italia e il loro reimpiego SOCIO BENEMERITO: quota annuale euro 1.000,00 ENTE SOSTENITORE: quota annuale euro 250,00 17 I fari dell’Arcipelago Toscano ANTONELLO MARCHESE SOCIO ESTERO: quota annuale euro 35,00 CLASSE SCOLASTICA: quota annuale euro 25,00 Versamenti su c.c.p soci n°48008007 20 Le isole perdute di Pelagosa e il “faro del possesso” oppure bonifico bancario IBAN LILIANA GISSARA IT16D0200805283000400039817 intestato a Italia Nostra – Roma Per informazioni su abbonamenti alla rivista per i non soci: Servizio abbonati – viale Liegi, 33 LA RICERCA 00198 Roma – Tel. 0685372723 22 Un mare di orti a Milano LUISA TOESCHI Finito di stampare: marzo 2019 ITALIA NOSTRA ONLUS ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E NATURALE 23 La grande sorpresa della metropoli degli orti GABRIELLA BALICE DELLA NAZIONE (riconosciuta con D.P.R. 22 VIII-1958, n. 1111) PRESIDENTE Mariarita Signorini SEGNALAZIONI VICE PRESIDENTI Alberto Ferruzzi – Ebe Giacometti 25 Il nostro NO convinto al sottoattraversamento Tav Teresa Liguori di Firenze MARIARITA SIGNORINI CONSIGLIO DIRETTIVO Federico Anghelè – Sonia Barison Edoardo Bartolotta – Giovanni Bassi – Antonella Caroli Rodolfo Corrias – Cesare Crova – Giovanni Damiani Luigi De Falco – Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi 26 Perché il CR di Italia Nostra Piemonte è contrario alla Tav Luigi Fressoia – Marina Foschi – Ebe Giacometti ADRIANA ELENA MY Giacinto Giglio – Liliana Gissara – Maria Rosaria Iacono Vitantonio Iacoviello – Maria Cristina Lattanzi Teresa Liguori – Maria Paola Morittu – Filippo Pizzoni Maria Gioia Sforza – Mariarita Signorini 27 Isola Palmaria: quale lo scenario migliore? GIUNTA Giovanni Bassi – Cesare Crova LUCA CERRETTI, ENNIO CORTE E GIOVANNI GABRIELE Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi – Ebe Giacometti Maria Rosaria Iacono – Teresa Liguori – Maria Paola Morittu Mariarita Signorini 30 Creatività e partecipazione nell’esperienza COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Virginia Ambruosi Nicola Scalzini – Francesco Cantillo del patrimonio culturale MARIA ROSARIA IACONO COLLEGIO DEI PROBIVIRI Luigi De Lisio Giancarlo Pelagatti – Maria Adele Teti 31 Villa Sottocasa di Vimercate: un’assoluzione inaccettabile AMMINISTRAZIONE E RESPONSABILE UFFICI Mauro Di Bartolomeo STEFANO DELLA TORRE SOCI E ABBONATI Emanuela Breggia SEGRETERIA DI PRESIDENZA Andrea De Angelis 33 Mini idroelettrico, predone di fiumi e torrenti Roberta Giannini GIOVANNA CEINER E LUIGINA MALVESTIO SEGRETERIA GENERALE Luciano Marco Blasi – Dafne Cola Jessica Continenza 35 Castello di Castiglioni: gli studenti al servizio della tutela Il pensiero ufficiale dell’Associazione sui diversi argomenti è espresso nell’editoriale. Tutti gli altri articoli SAIDA GRIFONI rappresentano l’opinione dei rispettivi autori. Normativa sulla Privacy: PAESAGGIO ai sensi del D.L. 196 del 30/06/03 i dati sono raccolti ai soli fini associativi e gestiti con modalità cartacea ed 36 Una foto, un caso ORESTE RUTIGLIANO elettronica da Italia Nostra. In qualunque momento Lei potrà aggiornare i suoi dati o cancellarli scrivendo ai nostri uffici di Viale Liegi, 33 – 00198 Roma ALLA SCOPERTA DI… 37 Muro Lucano, l’Atene della Basilicata CHIARA PONTE Stampato su carta ecologica senza uso di sbiancanti chimici ISBN 978-88-492-8394-5 IN COPERTINA Capo Miseno. Foto di Matthias Süßen (matthias-suessen.de, Creative commons CC BY-SA - tramite Wikimedia commons)
editoriale | 3 Il pasticcio di nuove architetture nei centri storici Ovvero il complesso della Piramide del Louvre S pesso Italia Nostra è stata tacciata, te del corpo est, lungo via Borso. Tali nuovi MARIARITA SIGNORINI anche immeritatamente, di essere volumi, e la finitura per essi proposta, cam- Presidente nazionale pregiudizialmente contro ogni possi- biano radicalmente l’immagine e la perce- di Italia Nostra bile intervento moderno sul costruito sto- zione del palazzo sia dal giardino, che da rico monumentale e di essere per l’immo- via Borso e hanno già sollevato le perplessità bilismo più totale verso ogni innovazione, della sezione ferrarese e oggi la ferma con- ma recenti polemiche su progetti di am- trarietà di Italia Nostra nazionale. pliamento di monumenti di grande valore Tutti questi esempi hanno un altro comun simbolico e l’approvazione del nuovo Piano denominatore: l’esistenza di spazi alter- Regolatore del centro storico di Firenze, che nativi negli edifici circostanti facilmente ammette la “ristrutturazione” dei palazzi utilizzabili per ospitare le attività o mostre al posto del “restauro”, non possono che che necessitano più ampi spazi. In Italia confermare la diffidenza dell’Associazio- siamo pieni di edifici storici di grande va- ne verso certe irresponsabili manomissioni lore abbandonati, vuoti o sottoutilizzati. dei nostri beni culturali. A partire dalla Carta di Gubbio, Italia No- Il grande valore del nostro patrimonio sto- stra è stata l’unica Associazione a contra- rico, architettonico e urbanistico, richiede- stare con decisione in tutte le sedi, anche rebbe al progettista voglioso di cimentarsi legali quando necessario, lo stravolgimen- con i vincoli e i modelli del passato un’enor- me sensibilità. Ogni epoca vuole lasciare Ogni epoca vuole lasciare il suo segno in architettura il suo segno in architettura ma in Italia, dove la stratificazione storica ha già satu- ma inserire nuove architetture nei centri storici rato di eccellenze monumentali quasi ogni a testimonianza delle tendenze più moderne e attuali città, inserire nuove architetture nei centri è sempre stato controverso e difficile storici a testimonianza delle tendenze più moderne e attuali è sempre stato contro- to dei palazzi e dei monumenti dalla ten- verso e difficile. Il dibattito antico/nuovo tazione di aggiunte moderniste: è da pochi non è certo una novità: Italia Nostra è sta- giorni che Italia Nostra ha impugnato al ta fermamente contraria, tempo addietro, Tar della Toscana la variante dello stru- alla sostituzione della teca dell’Ara Pacis mento di pianificazione edilizia del centro di Vittorio Morpurgo con la nuova, dise- storico di Firenze approvata dal Consiglio gnata dall’archistar Richard Meier, voluta Comunale. Se passasse questa variante sa- dall’allora Sindaco di Roma Rutelli. rebbe un pericolosissimo precedente che Altri casi recenti sono stati gli appelli per potrebbe essere d’esempio per stravolgere scongiurare l’edificazione di un amplia- anche i centri storici di altre città. mento di 600 mq nel cortile interno di Pa- Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, lazzo dei Diamanti a Ferrara, capolavoro legislazione della Regione Toscana, vecchio assoluto del Rinascimento, risolto grazie PRG di Firenze, Piano di Gestione Unesco e al “niet” del Ministro Bonisoli e a una peti- una consolidata prassi internazionale, di zione che ha raccolto le firme degli intellet- cui l’Italia è l’avanguardia, considerano il tuali del Paese. O la sfortunata vicenda del “restauro conservativo” come il metodo di bar futuristico, ricoperto di vetri a specchio, intervento più indicato per le città storiche. di fronte al Castello di Maniace a Siracusa, L’ammissione di interventi di profonda tra- contro cui è in atto l’azione legale d’Italia sformazione edilizia, quali sono la ristrut- Nostra. Per finire con l’altro esempio fer- turazione, il mutamento di destinazione e rarese odierno di Palazzo Massari, ove si è il frazionamento di edifici, si pone in netto progettata l’aggiunta di nuovo corpo verso il contrasto con la tutela assicurata dal Codi- giardino e la chiusura delle parti terrazza- ce con l’articolo 136 comma 1. T
4 opinione A scuola di clima sul Po S LUCA CARRA embrava fatto apposta. Proprio il Per questo i quattro regionali di Italia No- Direttore del Bollettino giorno in cui i quattro regionali di stra, fortemente sostenuti dalla presidente di Italia Nostra Italia Nostra (Emilia Romagna, Lom- Signorini, hanno voluto a tutti i costi orga- bardia, Piemonte e Veneto) organizzavano nizzare il 9 marzo scorso a Parma una prima un convegno sul bacino del Po a Parma, i giornata sullo stato del bacino del Po e le pos- giornali uscivano con articoli sugli ecce- sibili strategie di rinascita. Ecologi, clima- zionali livelli di magra del grande fiume. tologi, urbanisti, forestali, geologi si sono Piove poco, ma soprattutto manca la neve avvicendati a dare le coordinate di questa che dalle montagne alimenta l’afflusso grande crisi ecologica regionale che abbrac- d’acqua nel Po. cia il Nord Italia dal Monviso all’Adriatico. Italia Nostra ha fatto valere ovviamente Gualtieri (RE), Fiume Po. anche la sua specificità approfondendo Foto di Giorgio Galeotti pure gli aspetti di pianificazione e di pa- (Creative commons CC-BY- 3.0 – tramite Wikimedia esaggio, che sono intimamente connessi commons) agli aspetti geologici e chimico-fisici del degrado della Valle padana. Il Po, come è stato detto, è un filo di civiltà che si ricono- sce nelle corti e chiese di pietra e in cotto e nelle grandi cascine che si dipanano lungo i 187 comuni rivieraschi, un particolaris- simo crogiolo di tradizioni, arte, cultura, dialetti che danno carattere a questa terra fra le più creative e produttive d’Europa (il 40% de PIL nazionale nasce qui). L’incontro suggella anche l’adesione che Italia Nostra ha voluto dare alle giornate di “Sciopero del Clima” (ClimateStrike), na- te per ispirazione dell’adolescente svedese Greta Thunberg, che si stanno diffondendo in tutto il mondo coinvolgendo i giovani in un nuovo impegno ecologico. Italia Nostra non poteva che stare al loro fianco. E lo ha fatto con il suo stile: allestendo un semina- rio di studio su un tema concreto profonda- mente affetto dal cambiamento climatico. E così è di nuovo emergenza: nel momento È infatti nella natura di Italia Nostra essere in cui scriviamo di siccità, probabilmen- puntuale nell’affrontare i temi globali, dar te nei prossimi mesi di piene e alluvioni. loro un luogo e un’anima, unendo i temi Il Po, con le sue condizioni critiche, il suo scientifici dell’ecologia e dell’ambiente con inquinamento frutto dell’indigestione di quelli storico-culturali del paesaggio e del traffico, gli allevamenti (6 milioni di sui- patrimonio. ni, 3 milioni di bovini, 50 milioni di polli, Il successo di questa giornata va ascritto in 17 milioni di cristiani…), l’agricoltura in- pieno ai quattro regionali che hanno gettato sostenibile, è il simbolo della più generale il cuore oltre l’ostacolo organizzando questo crisi climatica che affligge il Pianeta. primo appuntamento di studio e lavoro sul La Pianura padana, insieme alle Alpi, è un Po. “Conoscere per deliberare”, diceva Luigi hot spot del clima che cambia. Se in media Einaudi. Abbiamo ricominciato a farlo par- la temperatura terrestre nell’ultimo secolo tendo dalla generosità e lo sguardo lungo è cresciuta di un grado, a questa latitudine dei regionali. Il prossimo Bollettino sarà in sfiora i 3 gradi centigradi, con effetti deva- buona parte dedicato alla sintesi dei lavori. stanti sulla salute delle persone (ondate di Ma seguiranno altri incontri su cui vi terre- calore, inquinamento), sulle acque e sulle mo informati, perché vorremmo tutti i soci rese agricole. con noi in questa nuova battaglia. T
dossier | 5 Faro di Capo Spartivento (giugno 2010). Foto di Paolo Rossi (Creative commons CC BY-3.0 - tramite Wikimedia commons) Luci e ombre sulle dismissioni dei fari L’ Agenzia del Demanio ha lanciato le condizioni del patrimonio del Demanio FLAVIA CORSANO nel 2015 un progetto di valorizzazio- Marittimo impongono nuovi sistemi gestio- Responsabile Ufficio ne del patrimonio del demanio co- nali. Molti fari sono ormai automatizzati, Stampa di Italia Nostra stiero chiamato Valore Paese - Fari, torri nessuno più vive nelle abitazioni destinate ed edifici costieri al fine di dare in conces- ai guardiani o semaforisti e la manuten- sione a privati ‒ per un arco di tempo che zione delle strutture, che viene svolta dalla varia dai 20 ai 50 anni ‒ alcuni fari o sta- Difesa, è un costo gravoso per lo Stato. Vi- zioni di segnalamento (funzionanti e non) sto che le funzioni dei fari saranno in parte di proprietà del Ministero della Difesa o del sostituite dal GPS, alcuni finiranno inevi- Demanio dello Stato1. Da allora sono state tabilmente per “spegnersi”, costringendoci indette quattro gare di bando, sono stati a ripensarne gli usi, cercando di coniugare messi all’asta una cinquantina di beni e sostenibilità economica e tutela. circa una trentina di strutture sono state Non possiamo parlare, però, di fari senza date in concessione, fruttando allo Stato soffermarci su ciò che ha rappresentato per €760.000 in canoni diretti (importo relativo secoli nell’immaginario collettivo quel fa- ai primi due bandi). L’obiettivo del presente scio di luce proteso nell’oscurità a guidare i approfondimento è quello di analizzare luci naviganti sani e salvi fino al porto. Spesso e ombre di un’operazione innovativa che po- costruiti in luoghi impervi e desolati, la loro trebbe influenzare le modalità delle future architettura a volte slanciata, a volte tozza e ingenti dismissioni stabilite dal Decreto Fi- solida, costella con regolarità le coste italia- nanza dell’attuale governo, che prevede di ne in una rete pensata e sviluppata in modo 1 Vedi sito web ricavare 950 milioni dalla vendita del patri- sistematico dall’unità d’Italia, con alcuni http://www. monio immobiliare dello Stato nel solo 2019. segnalamenti già in uso dai tempi delle re- agenziademanio.it/ opencms/it/progetti/ Va riconosciuto infatti all’Agenzia del De- pubbliche marinare o dei regni italici. fari/ manio di aver affrontato con un notevole Oggi la rete viene gestita dal Servizio dei 2 Sito web http:// sforzo di trasparenza la questione fari, con Fari e del Segnalamento Marittimo, af- www.marina. difesa.it/cosa- modalità mai prima messe in campo. È, fidato per legge alla Marina Militare dal facciamo/fari/ credo, evidente a tutti che la consistenza e 1911 2, e dispone di 866 ausili per la naviga- Pagine/home.aspx)
6 dossier temente, è uno dei cinque fari del Mediter- raneo, insieme a quello di Genova, tutelati dalla Commissione Europea e sede di un museo. Non possiamo dimenticare il Faro della Vittoria di Trieste, una vera e propria opera d’arte realizzata negli anni ’20. Il fa- ro sorge sulle colline intorno a Trieste, a 60 m.s.m. e domina il golfo di Trieste. Fanno parte del faro due sculture dell’artista Gio- vanni Mayer: una in marmo alla base dedi- cata ai marinai caduti nella prima guerra mondiale, il Marinaio Ignoto, e una Vittoria Alata in bronzo in cima alla struttura. Nell’ultimo bando Valore Paese - Fari, oltre a immobili di proprietà del Ministero del- la Difesa e del Demanio dello Stato, sono stati messi a gara anche edifici costieri di proprietà di Comuni e Regioni, con un po- sitivo sforzo di ricognizione e rilevamento dei beni e del loro valore. A questi vanno anche aggiunti fari o stazioni di segnala- Otranto, Punta Palascia zione di proprietà della Regione Sardegna. (foto Ufficio Stampa – Le linee guida del progetto di valorizza- Marina militare). In basso, sistema di segnalamento zione prevedono che gli operatori possano marittimo del Mar Grande “sviluppare un progetto dall’elevato po- di Taranto (©www.marina. tenziale per i territori e a beneficio di tut- difesa.it) ta la collettività, e che favorisca la messa in rete di siti di interesse storico-artistico e paesaggistico, migliorandone la fruizio- ne pubblica e sviluppando un modello di accoglienza turistica intesa non solo come ricettività, ma anche in relazione ad attivi- tà formative, di natura sociale e culturale zione costituiti da 147 fari e 719 tra fanali, e di scoperta del territorio”. mede e boe (i fari si differenziano dai fanali Paradossalmente, però, i fari finora ristrut- perché hanno una portata superiore alle 15 turati sono diventati dei resort di lusso, miglia nautiche). Da notare che, per tutti chiusi al pubblico per le visite e inaccessibili i fari funzionanti, la concessione non in- 365 giorni l’anno se non si è disposti a pre- clude la torre e la lanterna, che rimango- notare una stanza al modico costo di €500 a no in carico al Servizio Fari della Marina notte. Parliamo del Faro di Capo Spartiven- per la manutenzione. to a Chia, nel comune di Domus de Maria Alcuni fari sono iconici, come la Lanterna (CA), situato sulla punta meridionale della di Genova, eretto nel 1128, distrutto e rico- Sardegna, in un luogo di selvaggia bellez- struito nel 1543 nella sua forma attuale. I za, che l’imprenditore cagliaritano Alessio suoi 77 metri lo rendono il faro più alto del Reggio insieme al socio Massimo Balia ha Mediterraneo (il secondo d’Europa) e inoltre trasformato in un hotel a cinque stelle, il terzo faro in attività più antico del mondo. con piscina a filo orizzonte sul mare e pra- Il Fanale di Livorno, chiamato fanale ben- to all’inglese. Sul sito web del resort e sul ché abbia una portata di 36 miglia marine, cancello che sbarra l’accesso al faro non si risale all’epoca della Repubblica Marinara fa menzione di aperture al pubblico o visite di Pisa (la struttura attuale, però, è una ri- guidate. Oppure del Faro di Punta Fenaio, costruzione dell’originale andato distrutto sull’Isola del Giglio, preso in concessione nella seconda guerra mondiale). Il Faro di dall’imprenditore alberghiero Mario Pelle- Punta Palascìa è in una posizione splendi- grini, che l’ha trasformato in resort con 8 da, sul Capo d’Otranto, a picco sul mare nel camere e ristorante. Per finire con Faro di punto più a est dell’Italia. Restaurato recen- Punta Libeccio, a Marettimo e il Faro di Ca-
dossier | 7 po Grosso, a Levanzo, entrambi in conces- sionati faristi che, per salvarlo dall’abban- sione all’imprenditore Lorenzo Malafarina, dono, festeggiarono in centinaia il Capo- milanese, fondatore del Seventyseven Ita- danno del 2000 con una fiaccolata al faro. lian Luxury Heritage, che vuole trasforma- Il recupero è arrivato quando il Comune di re i due edifici in alberghi “boutique” con Otranto ha ottenuto la concessione dall’A- servizio di maggiordomo e chef gourmet. genzia del Demanio e i finanziamenti Non si vuole interferire con le proposte tu- necessari per il lungo e difficile restauro. ristiche degli operatori del settore che, d’al- Gli accordi tra Comune, Regione Puglia, tronde, hanno il merito di investire risorse Università di Lecce, Marina Militare e il ingenti nel nostro patrimonio, ma quello coinvolgimento della popolazione locale che si chiede è che all’atto della concessione potranno garantire la fruizione pubblica si preveda l’obbligo per gli affidatari di ga- del bene, oggi destinato a Museo e Osser- rantire l’accesso gratuito al pubblico secon- vatorio su Ecologia e salute degli ecosistemi do un calendario congruo di visite guidate. mediterranei. Anche il Faro di Capo d’Orso Si chiede anche all’Agenzia del Demanio a Maiori, preso in gestione dal WWF, sarà di rivedere i criteri di scelta dei progetti un contenitore culturale pubblico, punto di meritevoli di concessione, in modo che pos- snodo di trekking sulla costiera amalfitana sano essere selezionate anche proposte per e i Monti Lattari, con l’obiettivo di svilup- Trieste, Faro della la creazione di ostelli o rifugi per i turisti, pare un turismo responsabile e la fruizio- Vittoria. Foto di Tiesse (public domain - tramite accordi con i circoli velistici e la Lega Navale ne di territori altrimenti abbandona- Wikimedia commons) per centri di supporto ai diportisti, osserva- ti. Più ancora, il Politecnico di Bari sta tori e centri di ricerca universitaria, centri sviluppando l’idea di creare un Cam- sociali e musei di varia natura, e non preva- mino di Fari italiani, sorta di “via della lentemente resort di lusso, come purtroppo luce” lungo le coste italiane, creando è avvenuto fino ad oggi. un’infrastruttura che possa mettere Per fortuna non tutti i fari hanno fatto que- in rete tutti i fari, sostenendo un tu- sta fine. Il Faro di Punta Palascìa è stato rismo lento, responsabile e sociale, in oggetto di una lunga battaglia da parte di cui ogni stazione di sosta o ostello del ambientalisti, cittadini pugliesi e appas- viandante sia un faro. T Di seguito pubblichiamo un breve schema riassuntivo dei beni messi a gara e assegnati con i primi 4 bandi “Valore Paese” - fari, torri ed edifici costieri: LUOGO BANDO CONCESSIONE Calabria Faro di Punta Stilo, Monasterace Marina 2017 - Faro di Capo Rizzuto 2015/16/17 - Faro di Punta Alice 2017 - Torre Cupo, Corigliano Calabro 2017 25 anni - ristorante e scuola di alta formazione Campania Faro di Capo d’Orso, Maiori 2015 25 anni - oasi del WWF Faro di Punta Imperatore, Ischia 2015 50 anni - hotel Complesso ex Polveriera di Bacoli 2018 40 anni - centro polifunzionale, accoglienza, cultura e sport Torre Angellara 2016 -* Emilia-Romagna Faro di Po di Goro 2016 50 anni - hotel/ristorante ex Colonia Onfa a Ravenna 2018 26 anni - centro polifunzionale, benessere e sport Lazio Faro della Guardia, Isola di Ponza 2016 17 anni - hotel/ristorante, centro culturale Liguria Torre Capitolare, Porto Venere 2018 - Faro Semaforo Nuovo, Camogli 2017/18 29 anni – resort, spazio culturale Marche Faro di Colle Cappuccini, Ancona (AN) 2017 30 anni – nel campo della ristorazione Segue ▷
8 dossier ◁ Segue LUOGO BANDO CONCESSIONE Toscana Faro di Punta Polveraia, Isola d’Elba 2016 17 anni - ristorazione Faro di Lividonia, Porto Santo Stefano 2017 - Faro di Punta Fenaio, Isola del Giglio 2015 19 anni - hotel Faro di Capel Rosso, Isola del Giglio 2015 19 anni - museo Faro delle Formiche, Formica Grande 2015/16 17 anni - ristorazione e laboratori didattici con Sea Turtles Friends Villa Celestina, Rosignano Marittimo 2018 44 anni - centro polifunzionale, benessere, enogastronomia e cultura Forte di Castagneto Carducci 2018 26 anni - spazio culturale, enogastronomia Villa Mirabello, Rosignano Marittimo 2018 - Puglia Faro di S. Domino, Isole Tremiti 2015 50 anni - hotel Torre Castelluccia, Bosco Caggioni 2016 48 anni - museo Convento San Domenico Maggiore Monteoliveto 2016 48 anni - hotel Torre D’Ayala 2016/17 - Faro di Torre Preposti, Vieste 2016 - Torre Monte Pucci, Peschici 2017 50 anni - spazio culturale Sicilia Faro di Capo Zafferano, Santa Flavia 2016 30 anni - hotel/ristorazione, eventi, museo Faro di Punta Omo Morto, Ustica 2017 - Faro di Punta Cavazzi, Ustica 2015 30 anni - spazio culturale Faro di Punta Libeccio, Isola Marettimo 2016 17 anni - hotel Faro di Punta Marsala, Favignana 2017 - Faro di Capo Mulini, Acireale 2016 17 anni - hotel Faro di Punta Spadillo, Isola di Pantelleria 2016 17 anni - hotel “fishing lodge” Faro di Capo Santa Croce, Augusta 2017 50 anni - resort Faro di Riposto 2016/17 - Faro Dromo Caderini, Siracusa 2017 - Faro Capo d’Orlando 2017 - Faro Capo di Milazzo 2016 17 anni - hotel Faro di Capo Faro, S. Maria di Salina 2016 17 anni - hotel di lusso, museo Faro di Brucoli, Augusta 2015 50 anni - accoglienza turistica, enogastronomia Faro di Capo Grosso, Isola di Levanzo 2015 20 anni - resort Faro di Murro di Porco, Siracusa 2015 50 anni – resort, spazio eventi Padiglione Punta del Pero 2016 25 anni - centro per sport nautici Stand Florio, Palermo 2016 50 anni - spazio eventi, mostre, concerti Castello della Colombaia 2018 - Veneto Faro di Spignon 2016 50 anni - hotel Ottagono di Ca’ Roman 2017/18 50 anni - camping di lusso Isola di San Secondo 2017 50 anni - guest house, spazio eventi * assegnato all’Associazione Sirio Cultura e Turismo con il bando Valore Paese - Cammini e percorsi Attenzione: i progetti assegnatari dei bandi sono stati ridotti a parole chiave per una facile lettura della tabella. Per informazioni dettagliate www.agenziademanio.it Particolare è il caso della Sardegna dove forica di Capo Ferro (Arzachena); ex stazio- gran parte dei fari è diventata di proprietà ne di vedetta di Capo Fìgari (Golfo Aranci); della Regione e nel 2013 è stato approvato ex stazione segnali di Punta Falcone (Santa il Programma Integrato di Valorizzazione Teresa Gallura); ex stazione semaforica di (Delibera della Giunta Regionale n. 19/45) Punta Scorno (Isola dell’Asinara); faro di predisposto dalla Conservatoria delle Co- Capo Comino (Siniscola), ancora in capo ste della Sardegna per 15 aree con fari, se- allo Stato. mafori, torri costiere, immobili e infra- Nell’elenco del Programma Integrato di strutture. Valorizzazione ci sono poi il faro Capo Con il Progetto Orizzonte Fari sono stati Mannu (Oristano), l’ex stazione di vedet- messi a bando: vecchio faro di Razzoli, faro ta di Puntiglione e quella di Testiccioli (La di Punta Filetto ed ex stazione di vedetta di Maddalena), l’ex stazione di vedetta di Marginetto (La Maddalena); ex faro di Capo Capo Ceraso (Olbia), il faro di Torregran- d’Orso (Palau); ex stazione segnali di Capo de (Oristano) e la stazione segnali di Capo Sperone (Sant’Antioco); ex stazione sema- Sant’Elia a Cagliari. T
dossier | 9 Un patrimonio pubblico in vendita I commi 422-434 della legge di Bilancio spetta di illegittimità costituzionale per il ANDREA GRIGOLETTO 2019 (legge n. 145/2018) prevedono un mancato coinvolgimento delle regioni). Esperto di legislazione programma straordinario di dismissio- Va detto che l’idea di far cassa mediante la dei beni culturali ni di immobili pubblici che dovrebbe ga- dismissione del patrimonio pubblico non è rantire un introito minimo di 950 milioni nuova. Dopo i tentativi del primo Governo di euro per l’anno 2019 e di 150 milioni di Prodi (1996), la vera “età dell’oro” si è avu- euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021. ta con il Governo Berlusconi del 2001: dalle Per fare questo entro il 30 aprile 2019 verrà cartolarizzazioni alla creazione della Patri- approvato un “Piano di cessione di immobi- monio dello Stato Spa (una sorta di clone li pubblici” che dovrebbe ricomprendere: a) dell’Agenzia del Demanio), dall’invenzione beni di proprietà dello Stato non utilizzati della Infrastrutture Spa (che avrebbe dovu- per finalità istituzionali (al momento non to impiegare i beni pubblici come garanzia è dato sapere se nell’elenco sia ricompreso per la realizzazione delle grandi opere pub- anche il demanio culturale che, lo ricordia- bliche) alla progressiva introduzione della mo, dal decreto Melandri del 2000 in poi è trattativa privata nella cessione dei beni. liberamente alienabile); b) beni in uso al “Età dell’oro” si fa per dire, poiché delle tre Ministero della Difesa diversi dagli alloggi operazioni in cui si è sostanziato lo stru- di servizio; c) beni del cosiddetto “federa- mento più efficace (le cartolarizzazioni), la lismo patrimoniale” la cui richiesta non è SCIP1 ottenne un qualche risultato, soprat- stata formalizzata dagli enti locali in tem- tutto per il lavoro prodromico effettuato po utile; d) beni di altri enti. dagli enti previdenziali, mentre la SCIP2 La legge di Bilancio non introduce nuove venne liquidata poiché i costi gestionali metodologie di cessione, ma un insieme di si rivelarono maggiori dei ricavi e la SCIP3 disposizioni che vanno a facilitare la mo- (che sarebbe dovuta essere dedicata ai beni difica delle destinazioni urbanistiche dei militari) neanche nacque. beni, il grande scoglio di ogni operazione Il periodo in cui l’Agenzia del Demanio è di alienazione del patrimonio immobilia- stata guidata da Roberto Reggi è sembrato re pubblico degli ultimi anni. Sono quindi segnare un’inversione di tendenza: alla po- previste royalties a favore dei comuni su ogni litica della vendita tout court si è sostituita singola vendita, destinazioni d’uso per zone quella della concessione a lungo termine, territoriali omogenee e assentibilità in via utilizzando una vecchia normativa intro- diretta degli interventi edilizi approvati in dotta dalla legge finanziaria del 2007 (la Ottagono Ca’ Roman. conferenze di servizi e accordi di program- “concessione di valorizzazione”) che ha da- Foto di Godromil ma (cioè attuabili direttamente dal privato to luogo a operazioni quali “Valore Paese (public domain - tramite mediante SCIA, norma quest’ultima so- – Fari” e “Cammini e Percorsi”. Wikimedia commons)
10 dossier Parco del Cardeto e faro vecchio di Ancona, foto di Enrico Matteucci (Creative commons CC BY-2.0 - tramite Wikimedia commons). In basso, Faro di Capo Murro di Porco, foto di Alessandro Cataldo (GFDL - CC-BY-SA-3.0,2.5,2.0,1.0 - tramite Wikimedia commons) Parallelamente si è cominciato a impiegare attraverso l’acquisizione di asset comunali un altro strumento di gestione finanzia- “non performanti”. ria del patrimonio immobiliare dello Sta- Infine un capitolo importante della teleno- to (simile alle cartolarizzazioni): i fondi vela dismissioni (anche se tecnicamente sa- comuni di investimento immobiliare ad rebbe più corretto parlare di trasferimento apporto pubblico. Per far questo sono state fra enti) è stato il “federalismo demaniale” costituite apposite società di gestione del (D.Lgs. n. 85/2010). Nato come costola del risparmio (SGR), che hanno come azioni- ben più noto federalismo fiscale, è resistito sta Cassa Depositi e Prestiti (CDP Investi- all’intervento demolitorio della normativa menti) o lo stesso Ministero dell’Economia autonomistica attuato dal Governo Monti (Invimit), con il preciso scopo di acquisire e si sostanzia nella cessione gratuita alle beni dall’Agenzia del Demanio e rivenderli regioni e agli enti locali di interi comparti o valorizzarli in un’ottica di mercato. Ma di patrimonio pubblico (demanio marit- poiché in Italia di buone intenzioni è lastri- timo, demanio idrico, demanio militare, cata la via dell’inferno, uno strumento che demanio aeroportuale, miniere, beni pa- mirava a introdurre elasticità nel sistema trimoniali, ecc.). si è trasformato nel 2013, durante il Gover- La parte ad oggi attuata, cioè quella rela- no Letta, in un meccanismo di salvataggio tiva ai beni patrimoniali (D.L. n. 69/2013) del bilancio di enti locali filo-governativi, e al demanio culturale, ha però messo in evidenza molte criticità, come l’acquisto di beni fuori scala rispetto alle risorse finan- ziarie e organizzative delle amministrazio- ni locali e la conseguente rivendita dei beni o la loro privatizzazione, con buona pace dei principi di fruizione pubblica previsti dal Codice dei beni culturali. Due esempi su tutti nel comune di Venezia: il tentativo di trasformare il rinascimentale Forte di Sant’Andrea in edificio di servizio di una vicina base nautica (sventato da un ricorso vinto al TAR dalla locale sezione di Italia Nostra), il complesso monumentale risa- lente alla grande guerra di Forte Cosenz, divenuto sede del dopolavoro dei dipenden- ti della Regione Veneto. T
dossier | 11 Il Cammino dei fari italiani Faro di Santa Maria di Leuca. Foto di Isiwal (Creative commons CC BY-SA-4.0 - tramite Wikimedia commons) C on il convegno nazionale del 28 Set- nucleo di un data base georeferenziato NICOLA MARTINELLI tembre 2018 tenuto a Bari 1 presso la che costituisce la banca dati necessaria a Dicar del Politecnico di Bari Fiera del Levante è ufficialmente qualsivoglia processo di riqualificazione Coordinatore scientifico nata in Italia la Rete di Ricerca sul Cammino e valorizzazione. della Rete di Ricerca dei Fari 2, promossa dal Dipartimento Dicar Per la loro distribuzione territoriale, il sui Fari Italiani del Politecnico di Bari e sostenuta dall’As- loro rapporto storico con contesti cospi- sessorato all’Economia della cultura e del cui del paesaggio costiero, molto spesso i 1 turismo della Regione Puglia, finalizzata fari costruiscono relazioni fondamentali Tre le sessioni nel quale il Convegno a dar corpo ad un progetto di Cammino dei con altri sistemi territoriali come quello si è articolato: 1 Fari Adriatici e Tirrenici che possa coinvolgere delle torri costiere (in Puglia quelle del vi- Dismissione, Riconversione Valorizzazione dei Fari; tutte le regioni italiane e transfrontalie- cereame spagnolo della seconda metà del ripensare le Architetture re, che si affacciano sul mare Adriatico da XVI secolo), delle fortificazioni litorali pre dei Fari, 2 Architetture Santa Maria di Leuca all’isola di Corfù e e post-unitarie, dei siti archeologici, de- Storiche e paesaggi culturali. Fari, torri e sul mar Tirreno dalla Liguria alla Sicilia. gli edifici religiosi in punti terminali dei monumenti costieri tra Al contempo, presso il Dicar dal 2017 al Cammini di Pellegrinaggio, che devono la loro restauro, valorizzazione e usi contemporanei, 3 2019 sono stati dedicati ben 3 Laboratori importanza all’indissolubile rapporto con Idee per un Cammino dei di laurea in Architettura su tale tema; promontori, falesie, isole, grandi e piccoli Fari Italiani. 2 rispettivamente il Cammino dei Fari Adriatici bacini portuali. Il Politecnico di Bari, l’Università (transfrontaliero), quello dei Fari di Sarde- A questo progetto il Dicar del Politecnico di Federico II di Napoli, gna e quello dei Fari di Sicilia. Il primo la- Bari ha voluto affiancare una ricerca sugli l’Università di Sassari – Alghero, la voro sul bacino dell’Adriatico ha censito interventi legislativi che hanno delinea- FdA dell’Università ben 200 fari e ha dato avvio ad un pon- to il progetto nazionale di costruzione dei G. D’Annunzio, deroso quadro di conoscenze su tale ricco fari italiani. Per tutta la seconda metà l’Università di Palermo, l’Università patrimonio a un tempo infrastruttura- dell’Ottocento e il primo Novecento le co- Politecnica di le, monumentale e paesaggistico. Primo ste italiane si vestono della luce dell’ac- Ancona.
12 dossier so anno viene approvato il piano naziona- le di “Riordinamento dell’illuminazione delle coste del Regno”, che prevedeva la costruzione di 101 fari. In sede legislativa vengono anche definiti i modelli di costru- zione dei fari secondo precise norme mor- fo-tipologiche nel rapporto tra casamen- to, posto alla base della torre sormontata dalla lanterna. Per sostenere tale ricerca storica e legislativa il Dicar del Politecnico di Bari per iniziativa dello scrivente e dello storico del territorio Giuseppe Carlone ha dato vita ad una Collana Editoriale “Fari dell’Adriatico” che nel 2018 si è arricchita del suo quinto volume. Una collana edi- toriale della Adda editore di Bari che si affianca all’organizzazione di eventi in collaborazione con enti territoriali3 han- no consentito di costruire un primo qua- dro conoscitivo approfondito e dinamico sul grande patrimonio dei fari italiani e transfrontalieri, unitamente alla rifles- sione di tipo transdisciplinare su alcuni assi strategici per il riuso (recycling) di queste infrastrutture nella fase storica in cui subiscono processi di dismissione e ob- solescenza, imponendo una visione che ri- conosca il loro ruolo centrale nel patrimonio culturale costiero italiano e di un suo nuovo ciclo di vita. La collana è partita dal Faro di S. Maria di Leuca Porta d’Oriente, passando poi al faro portuale e urbano di S. Cataldo a Bari, al campione adriatico di Punta Penna a Vasto, a quello urbano di San Vito a Taranto, con- cludendosi con quello del faro portuale di Manfredonia che ha celebrato il suo cento- cinquantenario nel 2018. Un dato centra- le nello studio promosso dalla collana è il confronto dei modelli a cui prima si faceva Faro Punta Penna, Vasto. coglienza dei fari per sostenere il nuovo riferimento con i progetti realizzati e il ri- Foto di Zitumassin (Creative traffico marittimo generato nel Mediter- lievo dello stato dei luoghi effettuato con commons CC BY-SA- raneo dall’apertura del Canale di Suez le tecniche contemporanee della stazione 3.0 - tramite Wikimedia (1859-1869). Se prima dell’Unità nel Regno totale dei laboratori del Dicar del Politec- commons) delle Due Sicilie il decreto borbonico del nico di Bari. Questa fase della ricerca, 1859 aveva previsto la costruzione di 42 insieme alla ricostruzione del dibattito 3 Agenzia del fari, con l’Unità il piano per “l’illumina- politico istituzionale che accompagna la Demanio, Marina zione delle coste meridionali” è approvato costruzione dei fari italiani, restituiscono Militare – Marifari, nel 1861 e due anni dopo viene istituita la la dimensione culturale dei fari all’interno Soprintendenze, Regione Puglia e Commissione per la scelta dei siti. Il primo della Strategia marina della Unione Europea Regione Sardegna, elenco completo dei fari italiani è pubbli- che ha tra i suoi obiettivi la valorizzazio- Comuni di Bari, cato nel 1876 e cinque anni dopo viene fi- ne dell’identità degli insediamenti costie- Taranto, Vasto, Manfredonia, nanziata la costruzione di oltre 100 nuovi ri e delle loro comunità anche attraverso Castrignano del segnalamenti. la salvaguardia del patrimonio culturale Capo-Leuca, Archivi di Stato di Bari, È del 1885 la prima legge in materia di “Fa- marino e costiero in nuovi programmi di Lecce, Napoli… ri e segnalamenti marittimi” e nello stes- turismo sostenibile. T
l’intervista | 13 Genova: il futuro della Lanterna Fra volontariato e nuova imprenditoria La storia che vi raccontiamo è cominciata Per dare ancor più corpo alla nostra volontà ANDREA DE CARO nel 2014, quando un giovane neolaureato di coinvolgere il territorio, nel 2015 abbia- Intervista di Flavia Corsano in Urbanistica all’Università di Firenze, mo fondato l’Associazione Amici della Lan- Andrea De Caro, insieme ad un gruppo di terna che vede più 200 soci iscritti e il cui compagni di corso, i Giovani urbanisti, con il scopo è trasformare la Lanterna nel lessico supporto della Fondazione Mario e Giorgio Labò familiare di genovesi, liguri e turisti. decidono di assumersi l’onere di gestire il simbolo della città di Genova, la Lanterna, garantendone l’apertura al pubblico. Andrea raccontaci come è cominciata questa avventura insieme al gruppo di volontari dei Giovani Urbanisti. In seguito alla difficile situazione in cui si trovava la Lanterna per i tagli di fondi pubblici ho convinto i miei colleghi ad im- pegnarci nelle opere di manutenzione più urgenti del complesso monumentale. Appreso che il monumento per via di ul- teriori tagli di bilancio avrebbe chiuso da lì a poco, cominciò a maturare nel nostro gruppo e nella Fondazione la decisione di mobilitarci e impegnarci volontariamente. Così il 1 luglio 2014 la Fondazione Mario e Quanto ha influito su questo tuo impe- Lanterna di Genova, Giorgio Labò, con il supporto operativo dei gno il fatto che tuo padre, Angelo, sia il foto ricevuta da Andrea Giovani Urbanisti, ha proposto al Comune “guardiano del faro”? De Caro di Genova l’adozione e la gestione a titolo Certamente essere cresciuto e aver abitato volontario e per conto dell’autorità comu- alla Lanterna ha sviluppato in me un senso nale del complesso monumentale della di appartenenza e affetto molto forte; per Lanterna, scongiurando così l’imminente questo, unitamente alle iniziative che già chiusura per gli ingenti tagli economici che avevamo intrapreso con i miei colleghi per hanno colpito la Provincia di Genova stessa il faro, appresa la notizia dell’imminente e il Municipio II Centro Ovest. chiusura non si configurava altra soluzione se non quella di mobilitarci. Cosa è stato fatto da allora? Da urbanisti, inoltre, non era pensabile ve- Con l’adozione della Lanterna, del suo Mu- dere un nuovo “vuoto urbano” rappresenta- seo, del Parco circostante e della passeggiata to dalla chiusura proprio del monumento d’accesso ci siamo fatti carico anche di tutti simbolo della città! gli interventi necessari per la manutenzio- La storia e conseguentemente gli edifi- ne del verde, della pulizia e delle spese ne- ci storici che ne racchiudono la memoria cessarie a rendere nuovamente funzionante costituiscono gli elementi fondamentali il museo multimediale, divenendo pertanto facendo leva sui quali è possibile costruire Orari di apertura: i primi sostenitori di questo monumento: il nostro futuro, ma al contempo non c’è fu- tutti i Sabati, un faro unico nel mondo in virtù della sua turo senza una lettura e interpretazione in Domeniche e Festivi dalle 14,30 alle 18,30 storia ma, soprattutto, unico faro al mondo grado di coniugare il passato nel futuro... e visite guidate ad essere simbolo di una città e depositario e non di tradirlo. su prenotazione nei giorni feriali. di una storia millenaria: la costruzione ri- Per informazioni sale al 1128, e da allora la Lanterna è spetta- Quali sono state le difficoltà amministra- sul programma di trice silenziosa di tutti gli avvenimenti che tive riguardanti la gestione della Lanter- mostre, eventi e laboratori in questi secoli hanno interessato la città, na? Come avete, per esempio, sbrogliato la http://www. il suo porto e il suo mare. difficile questione della proprietà e delle lanternadigenova.it/
14 l’intervista Il progetto “Insieme per la Lanterna” è stato di fondamentale importanza per far cono- scere, promuovere e animare il complesso monumentale. Contestualmente abbiamo anche messo in campo una comunicazio- ne più moderna non solo attraverso i social ma facente leva anche sui beacon che ha permesso con poche risorse di dare molta visibilità al monumento. La collaborazione con i tre enti (Mu.MA - Istituzione Musei del Mare e delle Mi- Due immagini della competenze sul promontorio, sulla torre grazioni, Marina Militare e Comune di Lanterna, a destra foto di e sul parco adiacente alla Lanterna? Genova) vede oggi un obiettivo comune: Twice25 & Rinina25 Le difficoltà amministrative riguardavano il una continuativa azione di promozione e (Multi-license GFDL coordinamento dei diversi enti istituzionali valorizzazione del complesso monumen- e Creative Commons CC-BY 2.5) e a sinistra che insistono sulla collina di Capo di Faro, tale e la definizione di efficaci strumenti foto ricevuta da questo è il nome dello scoglio su cui si erge indirizzati a tali obiettivi. Andrea De Caro la Lanterna. Innanzitutto si è dovuto fare ordine con gli uffici del Demanio e del Patri- Quali progetti per il futuro? monio del Comune, con la Capitaneria di Por- Dopo aver celebrato nel 2016 il 690° anni- to, l’Autorità Portuale e la Soprintendenza al versario dal primo lume ad olio che nel 1326 fine di definire la perimetrazione delle aree diede il nome Lanterna al faro, e nel 2018 con le rispettive competenze. A questa defini- l’890esimo anniversario dalla fondazione zione si è giunti nel dicembre 2017, dopo qua- della Lanterna, il prossimo obiettivo è il si 3 anni di lavoro. Si è trovato così un nuovo 2021 (1911 > 2021) in cui si celebrerà il 110° ordine parziale dove la torre, gli uffici e le anniversario della gestione da parte della abitazioni con le strade di accesso carrabili Marina Militare dei fari italiani. sono rimaste alla Marina Militare, il Parco e Grazie a fondi reperiti dal bando “I luoghi il Museo realizzati con i fondi G8 al Comune, della Cultura 2018” della Compagnia di mentre la passeggiata all’Autorità Portuale. Sanpaolo (Torino) saranno possibili inter- Una situazione estremamente difficile da di- venti quali il restauro dello stemma del stricare ma in cui è facilmente comprensibile Comune di Genova dipinto sulla facciata il ruolo d’intermediazione e coordinamento Nord, l’aggiornamento illuminotecnico a di cui la Fondazione Labò si è fatta carico. led del monumento (per un 70% di rispar- mio energetico), uno studio per la ridu- Come avete reperito i mezzi e i fondi per zione delle barriere architettoniche, una garantire la fruibilità del faro? nuova guida in formato cartaceo aggior- A parte le risorse stanziate dalla Legge nata e attività didattico culturali. Inol- 208/2015 e attualmente gestiti dal Provve- tre, è previsto un primo aggiornamento ditorato alle Opere pubbliche di Piemonte, museografico con il contributo dei nostri Valle d’Aosta e Liguria per la realizzazione partner e grazie a fondi Ministeriali, La sezione di Genova ha fatto di opere di manutenzione straordinaria, ci stanziati nella Legge 208/2015, saranno recentemente la siamo dovuti attivare in importanti azioni finalmente possibili importanti interven- proposta di creare di fundraising al fine di trovare le risorse ti straordinari come un nuovo parafulmi- un parco che unisca la Lanterna, la parte necessarie non solo per lo straordinario, ma ne a difesa dalle scariche atmosferiche, storica della centrale soprattutto per l’ordinario. Ciò ha generato e il ripristino della climatizzazione delle Enel e la sede della Compagnia unica una rete di sostenitori che vede oggi oltre 50 sale museali. dei “camalli ”. aziende e altrettante associazioni confluite A dimostrazione della sostenibilità di La proposta arriva nel progetto “Insieme per la Lanterna”, che queste azioni di tutela, oltre a esser riu- come reazione all’ipotesi di ci permette di diversificare l’offerta fruiti- sciti a far partire questa serie di progetti trasferimento, va, didattica ed esperienziale della strut- di conservazione e migliore accessibilità, proprio nell’area sotto la Lanterna, tura grazie ad importanti collaborazioni. ora stiamo lavorando anche alla nascita dei depositi di una startup, segno che forse la nostra chimici di Superba I visitatori annui sono passati dagli ini- volontà di valorizzazione della Lanterna, e Carmagnani avanzata dal ziali 8.000 agli attuali 20.000. Come ave- ed in generale dei fari, non era poi un’idea Comune te ottenuto questo risultato? del tutto infondata. T
dossier | 15 L’organizzazione dei fari in Italia e il loro reimpiego D al 1911 il Servizio Fari nazionale è La rete nazionale dei segnalamenti marit- affidato alla Marina Militare che timi si sviluppa nei porti principali e lungo ne assicura il funzionamento attra- le coste della penisola e delle isole per un verso la Direzione Fari e Segnalamenti del totale di 866 ausili per la navigazione costi- Faro di Livorno (foto Ufficio Comando Logistico, con sede a Napoli, con tuiti da 147 fari (di cui 71 abitati da faristi) Stampa – Marina militare) funzioni direttive e responsabilità di stu- dio, pianificazione, direzione e controllo, mentre i compiti esecutivi vengono assolti da 6 Comandi Zona Fari, opportunamente dislocati sul territorio nazionale ed arti- colati in reggenze, presidiate dai faristi, storiche figure originariamente evocative di vita solitaria, ma che oggi risultano in possesso di vaste cognizioni tecniche più funzionali alla dinamica gestione delle at- tuali e più moderne dotazioni. I Comandi Zona Fari (CZF), con sede a La Maddalena, La Spezia, Napoli, Messina, Taranto e Venezia, come organi territoria- li, operano alle dirette dipendenze dei ri- spettivi Comandi Marittimi (NORD, SUD, SICILIA) e, all’interno della propria area di giurisdizione, vengono impiegati al fine di e 719 fanali (comprese mede e boe). A tali 1 Cfr. articolo 175 del assicurare l’efficienza operativa dei segna- segnalamenti di primaria importanza, si T.U.O.M. 2 Cfr. articolo 172 del lamenti loro affidati1. I Comandi Zona Fa- affiancano segnalamenti complementari T.U.O.M. ri dipendono inoltre funzionalmente, per affidati a enti pubblici e soggetti privati. gli aspetti tecnici e logistici, dal Comando Tuttavia la responsabilità della rispon- Logistico. Sono dotati di officina mista e di denza dei segnalamenti alle esigenze del- magazzino materiali per l’esecuzione dei la navigazione risiede comunque nel Co- lavori di riparazione e di manutenzione mando logistico della Marina Militare per fino al secondo livello. Dai Comandi Zona il tramite della Direzione Fari, quale unica Il testo è tratto Fari dipendono direttamente le Reggenze autorità nazionale che si esprime sull’ade- da una relazione ricevuta dall’Ufficio dei Segnalamenti Marittimi che sono gli guatezza della segnaletica marittima alle Stampa della Marina organi operativi periferici del Servizio Fa- esigenze della navigazione2. Militare. ri, costituiti secondo necessità, in modo da ricoprire complessivamente la totalità delle coste nazionali. Alle dipendenze del Comando Logistico, per il tramite della Direzione Fari e Segna- lamenti, opera l’Ufficio Tecnico dei Fari, con sede in La Spezia, per lo svolgimento delle funzioni tecniche e logistiche a be- neficio dell’intera rete nazionale dei segna- lamenti marittimi e degli ausili per la na- vigazione. Effettua studi, ricerche e speri- mentazioni dei materiali e delle tecnologie da impiegare nel campo della segnaletica marittima. Dotato di un’officina mista e di laboratori detiene la capacità di intervento manutentivo sino al terzo livello.
16 dossier Tutti i segnalamenti, direttamente gestiti lastro del Servizio – in grado di sviluppare o affidati ad altri enti, sono censiti nell’ap- nei propri laboratori e realizzare nelle pro- posito Elenco Fari pubblicato e costante- prie officine soluzioni di efficientamento a mente aggiornato dall’Istituto Idrografico beneficio dell’intera rete nazionale. della Marina Militare. Ai giorni nostri, il progresso tecnologico si Di seguito un prospetto numerico riepi- è tradotto nell’adozione di sorgenti lumi- logativo: nose a basso consumo, elevata durata, ali- mentati da pannelli solari e, soprattutto, CZF faristi reggenze fari fanali mede boe nella possibilità di controllare da remoto il 6 111 78 147 540 155 24 funzionamento e lo stato di efficienza dei segnalamenti, mediante un sofisticato si- Il Codice dell’Ordinamento Militare, il stema di tele-monitoraggio che allerta il Testo Unico delle disposizioni regolamen- personale preposto in caso di malfunzio- tari in materia di Ordinamento Militare, namenti. costituiscono le fonti normative del Servi- Il personale farista, infatti, viene attual- zio mentre i decreti ministeriali e le rac- mente coadiuvato da apposite squadre di comandazioni della “International Asso- pronto intervento in grado di ripristinare ciation of Lighthouse Authorities”, di cui tempestivamente il funzionamento dei l’Italia è membro, ne definiscono gli obiet- segnalamenti, consentendo al Servizio tivi di performance. Fari della Marina Militare di assicurarne A fronte di un livello di efficienza dei se- l’efficienza a livelli ben al di sopra degli gnalamenti pari almeno al 95%, la D.F.S. si standard prefissati in campo nazionale ed propone come obiettivo il consolidamento internazionale e fornire – senza soluzione del livello di efficienza su valori compresi di continuità – un irrinunciabile servizio tra il 97% ed il 99%, in aderenza a quanto a tutta la collettività dei naviganti mili- raccomandato dalla I.A.L.A. tari, commerciali, diportisti, nazionali Fari e segnalamenti sono da sempre stati ed esteri, concorrendo alla sicurezza della oggetto di un costante e progressivo am- navigazione. modernamento, grazie anche all’attività di In conseguenza della progressiva riduzione ricerca e sperimentazione dell’Ufficio Tec- del personale farista (causata dal blocco del nico dei Fari (UTF) della Spezia – ultimo pi- turn-over) e della conseguente riduzione delle esigenze alloggiative, ora si è deciso Faro di Trieste (foto Ufficio di perseguire, di concerto con l’Agenzia del Stampa – Marina militare) Demanio e Difesa Servizi S.p.A., un pro- gramma finalizzato al recupero e alla ri- qualificazione degli immobili non più utili al Servizio Fari, al fine di valorizzarli ed evitarne il deterioramento. Pertanto, nell’ambito del progetto “Valore Paese - fari” (periodo 2015-2017), 56 struttu- re costiere sono state finora rese disponibili per una possibile valorizzazione secondo il modello di lighthouse accomodation (dei quali 22 all’Agenzia del Demanio e 24 af- fidate a Difesa Servizi S.p.a., 10 in fase di istruttoria). Rimangono escluse dalla concessione le torri faro (e relative lanterne), inalienabili poiché strumentali alla funzione istituzio- nale di ausilio alla sicurezza della naviga- zione marittima svolta dal Servizio fari. Infatti, al fine di consentire le regolari manutenzioni del segnalamento, le con- cessioni prevedono il diritto di passaggio del personale del servizio fari. Lux nautis securitas! T
dossier | 17 I fari dell’Arcipelago Toscano S in dall’antichità le strutture dei fa- etruschi che riducevano il minerale ferroso ANTONELLO MARCHESE ri hanno rappresentato un elemento per ricavare il ferro. Italia Nostra caratteristico del paesaggio costiero e Non abbiamo notizia di strutture di segna- Arcipelago Toscano le loro torri hanno svettato alte sui flutti. lazioni marittime presenti sulle isole di Già nell’antica Grecia i fuochi accesi sulle Toscana nell’antichità, ma sappiamo inve- sommità dei rilievi litoranei erano parte ce che nel medioevo, nel 1157, sulle secche degli scenari marini dato che Omero nel della Meloria, a poca distanza dalla costa XIX Libro dell’Iliade paragona lo scudo di livornese, sarebbe stato realizzato a opera Achille al fuoco acceso per indicare la rot- della Repubblica Marinara di Pisa quello ta ai naviganti: “[Achille] s’imbracciò lo scudo, che è ancora considerato il faro più antico che immenso e saldo di lontan splendea come luna, costruito in mare aperto su un fondale affio- o qual foco ai naviganti sovr’alta apparso solitaria rante. Come sappiamo la torre a base qua- cima, quando lontani da’ lor cari il vento li travaglia drata realizzata dai Pisani fu distrutta nel nel mar…”. 1284 durante l’omonima battaglia contro i Quando furono innalzati il colosso di Ro- genovesi. L’edificio, per segnalare le peri- di, spettacolare faro a forma di statua, e il colose secche, fu ricostruito nel 1598 e poi faro di Alessandria d’Egitto, il faro per de- ancora, avendo subito le offese dei violenti finizione, enorme torre costruita sull’iso- marosi, nel 1712, per giungere poi nell’Otto- la di Pharos, che avrebbe così dato il nome cento e nel secondo dopoguerra alla costru- Isola d’Elba, Lo Scoglietto a tutti gli altri fari della storia, all’Elba e zione dei fari più moderni realizzati a poca (foto Ufficio Stampa – sull’Arcipelago brillavano le luci dei forni distanza dalla vecchia struttura. Marina militare
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