AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra

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AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra
502
gennaio | febbraio
marzo 2019
Associazione Nazionale per la tutela
del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale della Nazione

AAA FARI IN VENDITA
SI PROSPETTA UNA GRANDE OPERAZIONE
DI DISMISSIONE DELLA PROPRIETÀ PUBBLICA
DELLE ANTICHE SENTINELLE DEI MARI
AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra
2                            sommario

     EDITORIALE                                                                         Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Roma
                                                                                        il 6 marzo 1957, n°5683 Sped. A.p., art. 2 c. 20/b 45% legge
3    Il pasticcio di nuove architetture nei centri storici                              662/96 Filiale di Roma
                                                                                        DIRETTORE Luca Carra
     MARIARITA SIGNORINI
                                                                                        REALIZZAZIONE GRAFICA – STAMPA

     OPINIONE
4    A scuola di clima sul Po LUCA CARRA                                                SEDE
                                                                                        Viale Liegi, 33 – 00198 Roma – tel. 068537271 fax 0685350596
     DOSSIER                                                                            P.I. 02121101006 – C.F. 80078410588
                                                                                        e-mail: italianostra@italianostra.org
5    Luci e ombre sulle dismissioni dei fari FLAVIA CORSANO                             e-mail redazione: comunicazione@italianostra.org
                                                                                        sito internet: www.italianostra.org
                                                                                        ADESIONE A ITALIA NOSTRA 2019
9    Un patrimonio pubblico in vendita ANDREA GRIGOLETTO                                quota comprensiva delle spese di spedizione rivista
                                                                                        SOCIO ORDINARIO:

11   Il Cammino dei fari NICOLA MARTINELLI
                                                                                        quota annuale euro 35,00 – quota triennale euro 90,00
                                                                                        SOCIO FAMILIARE:
                                                                                        quota annuale euro 20,00 – quota triennale euro 50,00
     L’INTERVISTA                                                                       SOCIO GIOVANE (inferiore 18 anni):
                                                                                        quota annuale euro 10,00 – quota triennale euro 25,00
13   Genova: il futuro della Lanterna                                                   SOCIO ORDINARIO STUDENTE (fino a 26 anni):
     ANDREA DE CARO, INTERVISTA DI FLAVIA CORSANO                                       quota annuale euro 15,00 – quota triennale euro 40,00
                                                                                        SOCIO SOSTENITORE:
                                                                                        quota annuale euro 100,00 – quota triennale euro 270,00
     DOSSIER                                                                            SOCIO VITALIZIO: euro 2.000,00 (una tantum)
15   L’organizzazione dei fari in Italia e il loro reimpiego                            SOCIO BENEMERITO: quota annuale euro 1.000,00
                                                                                        ENTE SOSTENITORE: quota annuale euro 250,00

17   I fari dell’Arcipelago Toscano ANTONELLO MARCHESE                                  SOCIO ESTERO: quota annuale euro 35,00
                                                                                        CLASSE SCOLASTICA: quota annuale euro 25,00
                                                                                        Versamenti su c.c.p soci n°48008007
20 Le isole perdute di Pelagosa e il “faro del possesso”                                oppure bonifico bancario IBAN
     LILIANA GISSARA                                                                    IT16D0200805283000400039817
                                                                                        intestato a Italia Nostra – Roma
                                                                                        Per informazioni su abbonamenti alla rivista
                                                                                        per i non soci: Servizio abbonati – viale Liegi, 33
     LA RICERCA                                                                         00198 Roma – Tel. 0685372723
22   Un mare di orti a Milano LUISA TOESCHI                                             Finito di stampare: marzo 2019
                                                                                        ITALIA NOSTRA ONLUS ASSOCIAZIONE NAZIONALE PER LA
                                                                                        TUTELA DEL PATRIMONIO STORICO, ARTISTICO E NATURALE
23   La grande sorpresa della metropoli degli orti GABRIELLA BALICE                     DELLA NAZIONE
                                                                                        (riconosciuta con D.P.R. 22 VIII-1958, n. 1111)
                                                                                        PRESIDENTE Mariarita Signorini
     SEGNALAZIONI                                                                       VICE PRESIDENTI Alberto Ferruzzi – Ebe Giacometti
25   Il nostro NO convinto al sottoattraversamento Tav                                  Teresa Liguori

     di Firenze MARIARITA SIGNORINI                                                     CONSIGLIO DIRETTIVO Federico Anghelè – Sonia Barison
                                                                                        Edoardo Bartolotta – Giovanni Bassi – Antonella Caroli
                                                                                        Rodolfo Corrias – Cesare Crova – Giovanni Damiani
                                                                                        Luigi De Falco – Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi
26   Perché il CR di Italia Nostra Piemonte è contrario alla Tav                        Luigi Fressoia – Marina Foschi – Ebe Giacometti
     ADRIANA ELENA MY                                                                   Giacinto Giglio – Liliana Gissara – Maria Rosaria Iacono
                                                                                        Vitantonio Iacoviello – Maria Cristina Lattanzi
                                                                                        Teresa Liguori – Maria Paola Morittu – Filippo Pizzoni
                                                                                        Maria Gioia Sforza – Mariarita Signorini
27   Isola Palmaria: quale lo scenario migliore?                                        GIUNTA Giovanni Bassi – Cesare Crova
     LUCA CERRETTI, ENNIO CORTE E GIOVANNI GABRIELE                                     Marco Di Fonzo – Alberto Ferruzzi – Ebe Giacometti
                                                                                        Maria Rosaria Iacono – Teresa Liguori – Maria Paola Morittu
                                                                                        Mariarita Signorini
30 Creatività e partecipazione nell’esperienza                                          COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Virginia Ambruosi
                                                                                        Nicola Scalzini – Francesco Cantillo
     del patrimonio culturale MARIA ROSARIA IACONO                                      COLLEGIO DEI PROBIVIRI Luigi De Lisio
                                                                                        Giancarlo Pelagatti – Maria Adele Teti
31   Villa Sottocasa di Vimercate: un’assoluzione inaccettabile                         AMMINISTRAZIONE E RESPONSABILE UFFICI
                                                                                        Mauro Di Bartolomeo
     STEFANO DELLA TORRE                                                                SOCI E ABBONATI Emanuela Breggia
                                                                                        SEGRETERIA DI PRESIDENZA Andrea De Angelis
33   Mini idroelettrico, predone di fiumi e torrenti                                     Roberta Giannini

     GIOVANNA CEINER E LUIGINA MALVESTIO                                                SEGRETERIA GENERALE Luciano Marco Blasi – Dafne Cola
                                                                                        Jessica Continenza

35   Castello di Castiglioni: gli studenti al servizio della tutela                     Il pensiero ufficiale dell’Associazione sui diversi
                                                                                        argomenti è espresso nell’editoriale. Tutti gli altri articoli
     SAIDA GRIFONI                                                                      rappresentano l’opinione dei rispettivi autori.
                                                                                        Normativa sulla Privacy:
     PAESAGGIO                                                                          ai sensi del D.L. 196 del 30/06/03 i dati sono raccolti ai
                                                                                        soli fini associativi e gestiti con modalità cartacea ed
36   Una foto, un caso ORESTE RUTIGLIANO                                                elettronica da Italia Nostra. In qualunque momento Lei
                                                                                        potrà aggiornare i suoi dati o cancellarli scrivendo ai nostri
                                                                                        uffici di Viale Liegi, 33 – 00198 Roma
     ALLA SCOPERTA DI…
37   Muro Lucano, l’Atene della Basilicata CHIARA PONTE                                 Stampato su carta ecologica senza uso di
                                                                                        sbiancanti chimici

                                                                                        ISBN 978-88-492-8394-5
IN COPERTINA
Capo Miseno. Foto di Matthias Süßen (matthias-suessen.de, Creative commons CC BY-SA -
tramite Wikimedia commons)
AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra
editoriale                        |                   3

Il pasticcio di nuove architetture
nei centri storici
Ovvero il complesso della Piramide del Louvre

S
      pesso Italia Nostra è stata tacciata,       te del corpo est, lungo via Borso. Tali nuovi    MARIARITA SIGNORINI
      anche immeritatamente, di essere            volumi, e la finitura per essi proposta, cam-     Presidente nazionale
      pregiudizialmente contro ogni possi-        biano radicalmente l’immagine e la perce-        di Italia Nostra
bile intervento moderno sul costruito sto-        zione del palazzo sia dal giardino, che da
rico monumentale e di essere per l’immo-          via Borso e hanno già sollevato le perplessità
bilismo più totale verso ogni innovazione,        della sezione ferrarese e oggi la ferma con-
ma recenti polemiche su progetti di am-           trarietà di Italia Nostra nazionale.
pliamento di monumenti di grande valore           Tutti questi esempi hanno un altro comun
simbolico e l’approvazione del nuovo Piano        denominatore: l’esistenza di spazi alter-
Regolatore del centro storico di Firenze, che     nativi negli edifici circostanti facilmente
ammette la “ristrutturazione” dei palazzi         utilizzabili per ospitare le attività o mostre
al posto del “restauro”, non possono che          che necessitano più ampi spazi. In Italia
confermare la diffidenza dell’Associazio-         siamo pieni di edifici storici di grande va-
ne verso certe irresponsabili manomissioni        lore abbandonati, vuoti o sottoutilizzati.
dei nostri beni culturali.                        A partire dalla Carta di Gubbio, Italia No-
Il grande valore del nostro patrimonio sto-       stra è stata l’unica Associazione a contra-
rico, architettonico e urbanistico, richiede-     stare con decisione in tutte le sedi, anche
rebbe al progettista voglioso di cimentarsi       legali quando necessario, lo stravolgimen-
con i vincoli e i modelli del passato un’enor-
me sensibilità. Ogni epoca vuole lasciare         Ogni epoca vuole lasciare il suo segno in architettura
il suo segno in architettura ma in Italia,
dove la stratificazione storica ha già satu-
                                                  ma inserire nuove architetture nei centri storici
rato di eccellenze monumentali quasi ogni         a testimonianza delle tendenze più moderne e attuali
città, inserire nuove architetture nei centri     è sempre stato controverso e difficile
storici a testimonianza delle tendenze più
moderne e attuali è sempre stato contro-          to dei palazzi e dei monumenti dalla ten-
verso e difficile. Il dibattito antico/nuovo      tazione di aggiunte moderniste: è da pochi
non è certo una novità: Italia Nostra è sta-      giorni che Italia Nostra ha impugnato al
ta fermamente contraria, tempo addietro,          Tar della Toscana la variante dello stru-
alla sostituzione della teca dell’Ara Pacis       mento di pianificazione edilizia del centro
di Vittorio Morpurgo con la nuova, dise-          storico di Firenze approvata dal Consiglio
gnata dall’archistar Richard Meier, voluta        Comunale. Se passasse questa variante sa-
dall’allora Sindaco di Roma Rutelli.              rebbe un pericolosissimo precedente che
Altri casi recenti sono stati gli appelli per     potrebbe essere d’esempio per stravolgere
scongiurare l’edificazione di un amplia-          anche i centri storici di altre città.
mento di 600 mq nel cortile interno di Pa-        Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio,
lazzo dei Diamanti a Ferrara, capolavoro          legislazione della Regione Toscana, vecchio
assoluto del Rinascimento, risolto grazie         PRG di Firenze, Piano di Gestione Unesco e
al “niet” del Ministro Bonisoli e a una peti-     una consolidata prassi internazionale, di
zione che ha raccolto le firme degli intellet-     cui l’Italia è l’avanguardia, considerano il
tuali del Paese. O la sfortunata vicenda del      “restauro conservativo” come il metodo di
bar futuristico, ricoperto di vetri a specchio,   intervento più indicato per le città storiche.
di fronte al Castello di Maniace a Siracusa,      L’ammissione di interventi di profonda tra-
contro cui è in atto l’azione legale d’Italia     sformazione edilizia, quali sono la ristrut-
Nostra. Per finire con l’altro esempio fer-        turazione, il mutamento di destinazione e
rarese odierno di Palazzo Massari, ove si è       il frazionamento di edifici, si pone in netto
progettata l’aggiunta di nuovo corpo verso il     contrasto con la tutela assicurata dal Codi-
giardino e la chiusura delle parti terrazza-      ce con l’articolo 136 comma 1. T
AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra
4                              opinione

                               A scuola di clima sul Po
                               S
           LUCA CARRA               embrava fatto apposta. Proprio il          Per questo i quattro regionali di Italia No-
  Direttore del Bollettino          giorno in cui i quattro regionali di       stra, fortemente sostenuti dalla presidente
          di Italia Nostra          Italia Nostra (Emilia Romagna, Lom-        Signorini, hanno voluto a tutti i costi orga-
                               bardia, Piemonte e Veneto) organizzavano        nizzare il 9 marzo scorso a Parma una prima
                               un convegno sul bacino del Po a Parma, i        giornata sullo stato del bacino del Po e le pos-
                               giornali uscivano con articoli sugli ecce-      sibili strategie di rinascita. Ecologi, clima-
                               zionali livelli di magra del grande fiume.       tologi, urbanisti, forestali, geologi si sono
                               Piove poco, ma soprattutto manca la neve        avvicendati a dare le coordinate di questa
                               che dalle montagne alimenta l’afflusso          grande crisi ecologica regionale che abbrac-
                               d’acqua nel Po.                                 cia il Nord Italia dal Monviso all’Adriatico.
                                                                               Italia Nostra ha fatto valere ovviamente
   Gualtieri (RE), Fiume Po.                                                   anche la sua specificità approfondendo
   Foto di Giorgio Galeotti                                                    pure gli aspetti di pianificazione e di pa-
(Creative commons CC-BY-
   3.0 – tramite Wikimedia
                                                                               esaggio, che sono intimamente connessi
                  commons)                                                     agli aspetti geologici e chimico-fisici del
                                                                               degrado della Valle padana. Il Po, come è
                                                                               stato detto, è un filo di civiltà che si ricono-
                                                                               sce nelle corti e chiese di pietra e in cotto e
                                                                               nelle grandi cascine che si dipanano lungo
                                                                               i 187 comuni rivieraschi, un particolaris-
                                                                               simo crogiolo di tradizioni, arte, cultura,
                                                                               dialetti che danno carattere a questa terra
                                                                               fra le più creative e produttive d’Europa (il
                                                                               40% de PIL nazionale nasce qui).
                                                                               L’incontro suggella anche l’adesione che
                                                                               Italia Nostra ha voluto dare alle giornate di
                                                                               “Sciopero del Clima” (ClimateStrike), na-
                                                                               te per ispirazione dell’adolescente svedese
                                                                               Greta Thunberg, che si stanno diffondendo
                                                                               in tutto il mondo coinvolgendo i giovani in
                                                                               un nuovo impegno ecologico. Italia Nostra
                                                                               non poteva che stare al loro fianco. E lo ha
                                                                               fatto con il suo stile: allestendo un semina-
                                                                               rio di studio su un tema concreto profonda-
                                                                               mente affetto dal cambiamento climatico.
                               E così è di nuovo emergenza: nel momento        È infatti nella natura di Italia Nostra essere
                               in cui scriviamo di siccità, probabilmen-       puntuale nell’affrontare i temi globali, dar
                               te nei prossimi mesi di piene e alluvioni.      loro un luogo e un’anima, unendo i temi
                               Il Po, con le sue condizioni critiche, il suo   scientifici dell’ecologia e dell’ambiente con
                               inquinamento frutto dell’indigestione di        quelli storico-culturali del paesaggio e del
                               traffico, gli allevamenti (6 milioni di sui-    patrimonio.
                               ni, 3 milioni di bovini, 50 milioni di polli,   Il successo di questa giornata va ascritto in
                               17 milioni di cristiani…), l’agricoltura in-    pieno ai quattro regionali che hanno gettato
                               sostenibile, è il simbolo della più generale    il cuore oltre l’ostacolo organizzando questo
                               crisi climatica che affligge il Pianeta.        primo appuntamento di studio e lavoro sul
                               La Pianura padana, insieme alle Alpi, è un      Po. “Conoscere per deliberare”, diceva Luigi
                               hot spot del clima che cambia. Se in media      Einaudi. Abbiamo ricominciato a farlo par-
                               la temperatura terrestre nell’ultimo secolo     tendo dalla generosità e lo sguardo lungo
                               è cresciuta di un grado, a questa latitudine    dei regionali. Il prossimo Bollettino sarà in
                               sfiora i 3 gradi centigradi, con effetti deva-   buona parte dedicato alla sintesi dei lavori.
                               stanti sulla salute delle persone (ondate di    Ma seguiranno altri incontri su cui vi terre-
                               calore, inquinamento), sulle acque e sulle      mo informati, perché vorremmo tutti i soci
                               rese agricole.                                  con noi in questa nuova battaglia. T
AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra
dossier                     |                 5
                                                                                                   Faro di Capo Spartivento
                                                                                                   (giugno 2010). Foto di
                                                                                                   Paolo Rossi (Creative
                                                                                                   commons CC BY-3.0
                                                                                                   - tramite Wikimedia
                                                                                                   commons)

Luci e ombre sulle dismissioni
dei fari
L’
       Agenzia del Demanio ha lanciato          le condizioni del patrimonio del Demanio           FLAVIA CORSANO
       nel 2015 un progetto di valorizzazio-    Marittimo impongono nuovi sistemi gestio-          Responsabile Ufficio
       ne del patrimonio del demanio co-        nali. Molti fari sono ormai automatizzati,         Stampa di Italia Nostra
stiero chiamato Valore Paese - Fari, torri      nessuno più vive nelle abitazioni destinate
ed edifici costieri al fine di dare in conces-    ai guardiani o semaforisti e la manuten-
sione a privati ‒ per un arco di tempo che      zione delle strutture, che viene svolta dalla
varia dai 20 ai 50 anni ‒ alcuni fari o sta-    Difesa, è un costo gravoso per lo Stato. Vi-
zioni di segnalamento (funzionanti e non)       sto che le funzioni dei fari saranno in parte
di proprietà del Ministero della Difesa o del   sostituite dal GPS, alcuni finiranno inevi-
Demanio dello Stato1. Da allora sono state      tabilmente per “spegnersi”, costringendoci
indette quattro gare di bando, sono stati       a ripensarne gli usi, cercando di coniugare
messi all’asta una cinquantina di beni e        sostenibilità economica e tutela.
circa una trentina di strutture sono state      Non possiamo parlare, però, di fari senza
date in concessione, fruttando allo Stato       soffermarci su ciò che ha rappresentato per
€760.000 in canoni diretti (importo relativo    secoli nell’immaginario collettivo quel fa-
ai primi due bandi). L’obiettivo del presente   scio di luce proteso nell’oscurità a guidare i
approfondimento è quello di analizzare luci     naviganti sani e salvi fino al porto. Spesso
e ombre di un’operazione innovativa che po-     costruiti in luoghi impervi e desolati, la loro
trebbe influenzare le modalità delle future      architettura a volte slanciata, a volte tozza e
ingenti dismissioni stabilite dal Decreto Fi-   solida, costella con regolarità le coste italia-
nanza dell’attuale governo, che prevede di      ne in una rete pensata e sviluppata in modo        1
                                                                                                     Vedi sito web
ricavare 950 milioni dalla vendita del patri-   sistematico dall’unità d’Italia, con alcuni        http://www.
monio immobiliare dello Stato nel solo 2019.    segnalamenti già in uso dai tempi delle re-        agenziademanio.it/
                                                                                                   opencms/it/progetti/
Va riconosciuto infatti all’Agenzia del De-     pubbliche marinare o dei regni italici.
                                                                                                   fari/
manio di aver affrontato con un notevole        Oggi la rete viene gestita dal Servizio dei        2
                                                                                                     Sito web http://
sforzo di trasparenza la questione fari, con    Fari e del Segnalamento Marittimo, af-             www.marina.
                                                                                                   difesa.it/cosa-
modalità mai prima messe in campo. È,           fidato per legge alla Marina Militare dal           facciamo/fari/
credo, evidente a tutti che la consistenza e    1911 2, e dispone di 866 ausili per la naviga-     Pagine/home.aspx)
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6                                 dossier
                                                                                    temente, è uno dei cinque fari del Mediter-
                                                                                    raneo, insieme a quello di Genova, tutelati
                                                                                    dalla Commissione Europea e sede di un
                                                                                    museo. Non possiamo dimenticare il Faro
                                                                                    della Vittoria di Trieste, una vera e propria
                                                                                    opera d’arte realizzata negli anni ’20. Il fa-
                                                                                    ro sorge sulle colline intorno a Trieste, a 60
                                                                                    m.s.m. e domina il golfo di Trieste. Fanno
                                                                                    parte del faro due sculture dell’artista Gio-
                                                                                    vanni Mayer: una in marmo alla base dedi-
                                                                                    cata ai marinai caduti nella prima guerra
                                                                                    mondiale, il Marinaio Ignoto, e una Vittoria
                                                                                    Alata in bronzo in cima alla struttura.
                                                                                    Nell’ultimo bando Valore Paese - Fari, oltre
                                                                                    a immobili di proprietà del Ministero del-
                                                                                    la Difesa e del Demanio dello Stato, sono
                                                                                    stati messi a gara anche edifici costieri di
                                                                                    proprietà di Comuni e Regioni, con un po-
                                                                                    sitivo sforzo di ricognizione e rilevamento
                                                                                    dei beni e del loro valore. A questi vanno
                                                                                    anche aggiunti fari o stazioni di segnala-
     Otranto, Punta Palascia                                                        zione di proprietà della Regione Sardegna.
      (foto Ufficio Stampa –                                                        Le linee guida del progetto di valorizza-
 Marina militare). In basso,
   sistema di segnalamento                                                          zione prevedono che gli operatori possano
marittimo del Mar Grande                                                            “sviluppare un progetto dall’elevato po-
di Taranto (©www.marina.                                                            tenziale per i territori e a beneficio di tut-
                     difesa.it)                                                     ta la collettività, e che favorisca la messa
                                                                                    in rete di siti di interesse storico-artistico
                                                                                    e paesaggistico, migliorandone la fruizio-
                                                                                    ne pubblica e sviluppando un modello di
                                                                                    accoglienza turistica intesa non solo come
                                                                                    ricettività, ma anche in relazione ad attivi-
                                                                                    tà formative, di natura sociale e culturale
                                  zione costituiti da 147 fari e 719 tra fanali,    e di scoperta del territorio”.
                                  mede e boe (i fari si differenziano dai fanali    Paradossalmente, però, i fari finora ristrut-
                                  perché hanno una portata superiore alle 15        turati sono diventati dei resort di lusso,
                                  miglia nautiche). Da notare che, per tutti        chiusi al pubblico per le visite e inaccessibili
                                  i fari funzionanti, la concessione non in-        365 giorni l’anno se non si è disposti a pre-
                                  clude la torre e la lanterna, che rimango-        notare una stanza al modico costo di €500 a
                                  no in carico al Servizio Fari della Marina        notte. Parliamo del Faro di Capo Spartiven-
                                  per la manutenzione.                              to a Chia, nel comune di Domus de Maria
                                  Alcuni fari sono iconici, come la Lanterna        (CA), situato sulla punta meridionale della
                                  di Genova, eretto nel 1128, distrutto e rico-     Sardegna, in un luogo di selvaggia bellez-
                                  struito nel 1543 nella sua forma attuale. I       za, che l’imprenditore cagliaritano Alessio
                                  suoi 77 metri lo rendono il faro più alto del     Reggio insieme al socio Massimo Balia ha
                                  Mediterraneo (il secondo d’Europa) e inoltre      trasformato in un hotel a cinque stelle,
                                  il terzo faro in attività più antico del mondo.   con piscina a filo orizzonte sul mare e pra-
                                  Il Fanale di Livorno, chiamato fanale ben-        to all’inglese. Sul sito web del resort e sul
                                  ché abbia una portata di 36 miglia marine,        cancello che sbarra l’accesso al faro non si
                                  risale all’epoca della Repubblica Marinara        fa menzione di aperture al pubblico o visite
                                  di Pisa (la struttura attuale, però, è una ri-    guidate. Oppure del Faro di Punta Fenaio,
                                  costruzione dell’originale andato distrutto       sull’Isola del Giglio, preso in concessione
                                  nella seconda guerra mondiale). Il Faro di        dall’imprenditore alberghiero Mario Pelle-
                                  Punta Palascìa è in una posizione splendi-        grini, che l’ha trasformato in resort con 8
                                  da, sul Capo d’Otranto, a picco sul mare nel      camere e ristorante. Per finire con Faro di
                                  punto più a est dell’Italia. Restaurato recen-    Punta Libeccio, a Marettimo e il Faro di Ca-
AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra
dossier                      |                   7
po Grosso, a Levanzo, entrambi in conces-          sionati faristi che, per salvarlo dall’abban-
sione all’imprenditore Lorenzo Malafarina,         dono, festeggiarono in centinaia il Capo-
milanese, fondatore del Seventyseven Ita-          danno del 2000 con una fiaccolata al faro.
lian Luxury Heritage, che vuole trasforma-         Il recupero è arrivato quando il Comune di
re i due edifici in alberghi “boutique” con         Otranto ha ottenuto la concessione dall’A-
servizio di maggiordomo e chef gourmet.            genzia del Demanio e i finanziamenti
Non si vuole interferire con le proposte tu-       necessari per il lungo e difficile restauro.
ristiche degli operatori del settore che, d’al-    Gli accordi tra Comune, Regione Puglia,
tronde, hanno il merito di investire risorse       Università di Lecce, Marina Militare e il
ingenti nel nostro patrimonio, ma quello           coinvolgimento della popolazione locale
che si chiede è che all’atto della concessione     potranno garantire la fruizione pubblica
si preveda l’obbligo per gli affidatari di ga-     del bene, oggi destinato a Museo e Osser-
rantire l’accesso gratuito al pubblico secon-      vatorio su Ecologia e salute degli ecosistemi
do un calendario congruo di visite guidate.        mediterranei. Anche il Faro di Capo d’Orso
Si chiede anche all’Agenzia del Demanio            a Maiori, preso in gestione dal WWF, sarà
di rivedere i criteri di scelta dei progetti       un contenitore culturale pubblico, punto di
meritevoli di concessione, in modo che pos-        snodo di trekking sulla costiera amalfitana
sano essere selezionate anche proposte per         e i Monti Lattari, con l’obiettivo di svilup-       Trieste, Faro della
la creazione di ostelli o rifugi per i turisti,    pare un turismo responsabile e la fruizio-          Vittoria. Foto di Tiesse
                                                                                                       (public domain - tramite
accordi con i circoli velistici e la Lega Navale   ne di territori altrimenti abbandona-               Wikimedia commons)
per centri di supporto ai diportisti, osserva-     ti. Più ancora, il Politecnico di Bari sta
tori e centri di ricerca universitaria, centri     sviluppando l’idea di creare un Cam-
sociali e musei di varia natura, e non preva-      mino di Fari italiani, sorta di “via della
lentemente resort di lusso, come purtroppo         luce” lungo le coste italiane, creando
è avvenuto fino ad oggi.                            un’infrastruttura che possa mettere
Per fortuna non tutti i fari hanno fatto que-      in rete tutti i fari, sostenendo un tu-
sta fine. Il Faro di Punta Palascìa è stato         rismo lento, responsabile e sociale, in
oggetto di una lunga battaglia da parte di         cui ogni stazione di sosta o ostello del
ambientalisti, cittadini pugliesi e appas-         viandante sia un faro. T

Di seguito pubblichiamo un breve schema riassuntivo dei beni messi a gara e assegnati
con i primi 4 bandi “Valore Paese” - fari, torri ed edifici costieri:

LUOGO                                              BANDO        CONCESSIONE

Calabria
  Faro di Punta Stilo, Monasterace Marina          2017         -
  Faro di Capo Rizzuto                             2015/16/17   -
  Faro di Punta Alice                              2017         -
  Torre Cupo, Corigliano Calabro                   2017         25 anni - ristorante e scuola di alta formazione

Campania
  Faro di Capo d’Orso, Maiori                      2015         25 anni - oasi del WWF
  Faro di Punta Imperatore, Ischia                 2015         50 anni - hotel
  Complesso ex Polveriera di Bacoli                2018         40 anni - centro polifunzionale, accoglienza, cultura e sport
  Torre Angellara                                  2016         -*

Emilia-Romagna
 Faro di Po di Goro                                2016         50 anni - hotel/ristorante
 ex Colonia Onfa a Ravenna                         2018         26 anni - centro polifunzionale, benessere e sport

Lazio
  Faro della Guardia, Isola di Ponza               2016         17 anni - hotel/ristorante, centro culturale

Liguria
  Torre Capitolare, Porto Venere                   2018         -
  Faro Semaforo Nuovo, Camogli                     2017/18      29 anni – resort, spazio culturale

Marche
 Faro di Colle Cappuccini, Ancona (AN)             2017         30 anni – nel campo della ristorazione
                                                                                                                       Segue ▷
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◁ Segue

LUOGO                                                        BANDO            CONCESSIONE

Toscana
  Faro di Punta Polveraia, Isola d’Elba                      2016             17 anni - ristorazione
  Faro di Lividonia, Porto Santo Stefano                     2017             -
  Faro di Punta Fenaio, Isola del Giglio                     2015             19 anni - hotel
  Faro di Capel Rosso, Isola del Giglio                      2015             19 anni - museo
  Faro delle Formiche, Formica Grande                        2015/16          17 anni - ristorazione e laboratori didattici con Sea
                                                                              Turtles Friends
  Villa Celestina, Rosignano Marittimo                       2018             44 anni - centro polifunzionale, benessere,
                                                                              enogastronomia e cultura
  Forte di Castagneto Carducci                               2018             26 anni - spazio culturale, enogastronomia
  Villa Mirabello, Rosignano Marittimo                       2018             -

Puglia
 Faro di S. Domino, Isole Tremiti                            2015             50 anni - hotel
 Torre Castelluccia, Bosco Caggioni                          2016             48 anni - museo
 Convento San Domenico Maggiore Monteoliveto                 2016             48 anni - hotel
 Torre D’Ayala                                               2016/17          -
 Faro di Torre Preposti, Vieste                              2016             -
 Torre Monte Pucci, Peschici                                 2017             50 anni - spazio culturale

Sicilia
  Faro di Capo Zafferano, Santa Flavia                       2016             30 anni - hotel/ristorazione, eventi, museo
  Faro di Punta Omo Morto, Ustica                            2017             -
  Faro di Punta Cavazzi, Ustica                              2015             30 anni - spazio culturale
  Faro di Punta Libeccio, Isola Marettimo                    2016             17 anni - hotel
  Faro di Punta Marsala, Favignana                           2017             -
  Faro di Capo Mulini, Acireale                              2016             17 anni - hotel
  Faro di Punta Spadillo, Isola di Pantelleria               2016             17 anni - hotel “fishing lodge”
  Faro di Capo Santa Croce, Augusta                          2017             50 anni - resort
  Faro di Riposto                                            2016/17          -
  Faro Dromo Caderini, Siracusa                              2017             -
  Faro Capo d’Orlando                                        2017             -
  Faro Capo di Milazzo                                       2016             17 anni - hotel
  Faro di Capo Faro, S. Maria di Salina                      2016             17 anni - hotel di lusso, museo
  Faro di Brucoli, Augusta                                   2015             50 anni - accoglienza turistica, enogastronomia
  Faro di Capo Grosso, Isola di Levanzo                      2015             20 anni - resort
  Faro di Murro di Porco, Siracusa                           2015             50 anni – resort, spazio eventi
  Padiglione Punta del Pero                                  2016             25 anni - centro per sport nautici
  Stand Florio, Palermo                                      2016             50 anni - spazio eventi, mostre, concerti
  Castello della Colombaia                                   2018             -

Veneto
  Faro di Spignon                                            2016             50 anni - hotel
  Ottagono di Ca’ Roman                                      2017/18          50 anni - camping di lusso
  Isola di San Secondo                                       2017             50 anni - guest house, spazio eventi

  * assegnato all’Associazione Sirio Cultura e Turismo con il bando Valore Paese - Cammini e percorsi
  Attenzione: i progetti assegnatari dei bandi sono stati ridotti a parole chiave per una facile lettura della tabella.
  Per informazioni dettagliate www.agenziademanio.it

                           Particolare è il caso della Sardegna dove                     forica di Capo Ferro (Arzachena); ex stazio-
                           gran parte dei fari è diventata di proprietà                  ne di vedetta di Capo Fìgari (Golfo Aranci);
                           della Regione e nel 2013 è stato approvato                    ex stazione segnali di Punta Falcone (Santa
                           il Programma Integrato di Valorizzazione                      Teresa Gallura); ex stazione semaforica di
                           (Delibera della Giunta Regionale n. 19/45)                    Punta Scorno (Isola dell’Asinara); faro di
                           predisposto dalla Conservatoria delle Co-                     Capo Comino (Siniscola), ancora in capo
                           ste della Sardegna per 15 aree con fari, se-                  allo Stato.
                           mafori, torri costiere, immobili e infra-                     Nell’elenco del Programma Integrato di
                           strutture.                                                    Valorizzazione ci sono poi il faro Capo
                           Con il Progetto Orizzonte Fari sono stati                     Mannu (Oristano), l’ex stazione di vedet-
                           messi a bando: vecchio faro di Razzoli, faro                  ta di Puntiglione e quella di Testiccioli (La
                           di Punta Filetto ed ex stazione di vedetta di                 Maddalena), l’ex stazione di vedetta di
                           Marginetto (La Maddalena); ex faro di Capo                    Capo Ceraso (Olbia), il faro di Torregran-
                           d’Orso (Palau); ex stazione segnali di Capo                   de (Oristano) e la stazione segnali di Capo
                           Sperone (Sant’Antioco); ex stazione sema-                     Sant’Elia a Cagliari. T
AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra
dossier                    |                  9

Un patrimonio pubblico
in vendita

I
    commi 422-434 della legge di Bilancio        spetta di illegittimità costituzionale per il     ANDREA GRIGOLETTO
    2019 (legge n. 145/2018) prevedono un        mancato coinvolgimento delle regioni).            Esperto di legislazione
    programma straordinario di dismissio-        Va detto che l’idea di far cassa mediante la      dei beni culturali
ni di immobili pubblici che dovrebbe ga-         dismissione del patrimonio pubblico non è
rantire un introito minimo di 950 milioni        nuova. Dopo i tentativi del primo Governo
di euro per l’anno 2019 e di 150 milioni di      Prodi (1996), la vera “età dell’oro” si è avu-
euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021.        ta con il Governo Berlusconi del 2001: dalle
Per fare questo entro il 30 aprile 2019 verrà    cartolarizzazioni alla creazione della Patri-
approvato un “Piano di cessione di immobi-       monio dello Stato Spa (una sorta di clone
li pubblici” che dovrebbe ricomprendere: a)      dell’Agenzia del Demanio), dall’invenzione
beni di proprietà dello Stato non utilizzati     della Infrastrutture Spa (che avrebbe dovu-
per finalità istituzionali (al momento non        to impiegare i beni pubblici come garanzia
è dato sapere se nell’elenco sia ricompreso      per la realizzazione delle grandi opere pub-
anche il demanio culturale che, lo ricordia-     bliche) alla progressiva introduzione della
mo, dal decreto Melandri del 2000 in poi è       trattativa privata nella cessione dei beni.
liberamente alienabile); b) beni in uso al       “Età dell’oro” si fa per dire, poiché delle tre
Ministero della Difesa diversi dagli alloggi     operazioni in cui si è sostanziato lo stru-
di servizio; c) beni del cosiddetto “federa-     mento più efficace (le cartolarizzazioni), la
lismo patrimoniale” la cui richiesta non è       SCIP1 ottenne un qualche risultato, soprat-
stata formalizzata dagli enti locali in tem-     tutto per il lavoro prodromico effettuato
po utile; d) beni di altri enti.                 dagli enti previdenziali, mentre la SCIP2
La legge di Bilancio non introduce nuove         venne liquidata poiché i costi gestionali
metodologie di cessione, ma un insieme di        si rivelarono maggiori dei ricavi e la SCIP3
disposizioni che vanno a facilitare la mo-       (che sarebbe dovuta essere dedicata ai beni
difica delle destinazioni urbanistiche dei        militari) neanche nacque.
beni, il grande scoglio di ogni operazione       Il periodo in cui l’Agenzia del Demanio è
di alienazione del patrimonio immobilia-         stata guidata da Roberto Reggi è sembrato
re pubblico degli ultimi anni. Sono quindi       segnare un’inversione di tendenza: alla po-
previste royalties a favore dei comuni su ogni   litica della vendita tout court si è sostituita
singola vendita, destinazioni d’uso per zone     quella della concessione a lungo termine,
territoriali omogenee e assentibilità in via     utilizzando una vecchia normativa intro-
diretta degli interventi edilizi approvati in    dotta dalla legge finanziaria del 2007 (la
                                                                                                   Ottagono Ca’ Roman.
conferenze di servizi e accordi di program-      “concessione di valorizzazione”) che ha da-       Foto di Godromil
ma (cioè attuabili direttamente dal privato      to luogo a operazioni quali “Valore Paese         (public domain - tramite
mediante SCIA, norma quest’ultima so-            – Fari” e “Cammini e Percorsi”.                   Wikimedia commons)
AAA FARI IN VENDITA - 502 gennaio | febbraio marzo 2019 - Italia Nostra
10                             dossier
           Parco del Cardeto
 e faro vecchio di Ancona,
   foto di Enrico Matteucci
         (Creative commons
         CC BY-2.0 - tramite
     Wikimedia commons).
     In basso, Faro di Capo
    Murro di Porco, foto di
Alessandro Cataldo (GFDL
- CC-BY-SA-3.0,2.5,2.0,1.0
        - tramite Wikimedia
                  commons)

                               Parallelamente si è cominciato a impiegare       attraverso l’acquisizione di asset comunali
                               un altro strumento di gestione finanzia-          “non performanti”.
                               ria del patrimonio immobiliare dello Sta-        Infine un capitolo importante della teleno-
                               to (simile alle cartolarizzazioni): i fondi      vela dismissioni (anche se tecnicamente sa-
                               comuni di investimento immobiliare ad            rebbe più corretto parlare di trasferimento
                               apporto pubblico. Per far questo sono state      fra enti) è stato il “federalismo demaniale”
                               costituite apposite società di gestione del      (D.Lgs. n. 85/2010). Nato come costola del
                               risparmio (SGR), che hanno come azioni-          ben più noto federalismo fiscale, è resistito
                               sta Cassa Depositi e Prestiti (CDP Investi-      all’intervento demolitorio della normativa
                               menti) o lo stesso Ministero dell’Economia       autonomistica attuato dal Governo Monti
                               (Invimit), con il preciso scopo di acquisire     e si sostanzia nella cessione gratuita alle
                               beni dall’Agenzia del Demanio e rivenderli       regioni e agli enti locali di interi comparti
                               o valorizzarli in un’ottica di mercato. Ma       di patrimonio pubblico (demanio marit-
                               poiché in Italia di buone intenzioni è lastri-   timo, demanio idrico, demanio militare,
                               cata la via dell’inferno, uno strumento che      demanio aeroportuale, miniere, beni pa-
                               mirava a introdurre elasticità nel sistema       trimoniali, ecc.).
                               si è trasformato nel 2013, durante il Gover-     La parte ad oggi attuata, cioè quella rela-
                               no Letta, in un meccanismo di salvataggio        tiva ai beni patrimoniali (D.L. n. 69/2013)
                               del bilancio di enti locali filo-governativi,     e al demanio culturale, ha però messo in
                                                                                evidenza molte criticità, come l’acquisto di
                                                                                beni fuori scala rispetto alle risorse finan-
                                                                                ziarie e organizzative delle amministrazio-
                                                                                ni locali e la conseguente rivendita dei beni
                                                                                o la loro privatizzazione, con buona pace
                                                                                dei principi di fruizione pubblica previsti
                                                                                dal Codice dei beni culturali. Due esempi
                                                                                su tutti nel comune di Venezia: il tentativo
                                                                                di trasformare il rinascimentale Forte di
                                                                                Sant’Andrea in edificio di servizio di una
                                                                                vicina base nautica (sventato da un ricorso
                                                                                vinto al TAR dalla locale sezione di Italia
                                                                                Nostra), il complesso monumentale risa-
                                                                                lente alla grande guerra di Forte Cosenz,
                                                                                divenuto sede del dopolavoro dei dipenden-
                                                                                ti della Regione Veneto. T
dossier                    |               11

Il Cammino dei fari italiani                                                                        Faro di Santa Maria di Leuca.
                                                                                                    Foto di Isiwal (Creative
                                                                                                    commons CC BY-SA-4.0 -
                                                                                                    tramite Wikimedia commons)

C
       on il convegno nazionale del 28 Set-        nucleo di un data base georeferenziato           NICOLA MARTINELLI
       tembre 2018 tenuto a Bari 1 presso la       che costituisce la banca dati necessaria a       Dicar del Politecnico di Bari
       Fiera del Levante è ufficialmente           qualsivoglia processo di riqualificazione         Coordinatore scientifico
nata in Italia la Rete di Ricerca sul Cammino      e valorizzazione.                                della Rete di Ricerca
dei Fari 2, promossa dal Dipartimento Dicar        Per la loro distribuzione territoriale, il       sui Fari Italiani
del Politecnico di Bari e sostenuta dall’As-       loro rapporto storico con contesti cospi-
sessorato all’Economia della cultura e del         cui del paesaggio costiero, molto spesso i
                                                                                                    1
turismo della Regione Puglia, finalizzata           fari costruiscono relazioni fondamentali           Tre le sessioni nel
                                                                                                    quale il Convegno
a dar corpo ad un progetto di Cammino dei          con altri sistemi territoriali come quello       si è articolato: 1
Fari Adriatici e Tirrenici che possa coinvolgere   delle torri costiere (in Puglia quelle del vi-   Dismissione, Riconversione
                                                                                                    Valorizzazione dei Fari;
tutte le regioni italiane e transfrontalie-        cereame spagnolo della seconda metà del          ripensare le Architetture
re, che si affacciano sul mare Adriatico da        XVI secolo), delle fortificazioni litorali pre    dei Fari, 2 Architetture
Santa Maria di Leuca all’isola di Corfù e          e post-unitarie, dei siti archeologici, de-      Storiche e paesaggi
                                                                                                    culturali. Fari, torri e
sul mar Tirreno dalla Liguria alla Sicilia.        gli edifici religiosi in punti terminali dei      monumenti costieri tra
Al contempo, presso il Dicar dal 2017 al           Cammini di Pellegrinaggio, che devono la loro    restauro, valorizzazione
                                                                                                    e usi contemporanei, 3
2019 sono stati dedicati ben 3 Laboratori          importanza all’indissolubile rapporto con        Idee per un Cammino dei
di laurea in Architettura su tale tema;            promontori, falesie, isole, grandi e piccoli     Fari Italiani.
                                                                                                    2
rispettivamente il Cammino dei Fari Adriatici      bacini portuali.                                   Il Politecnico di
                                                                                                    Bari, l’Università
(transfrontaliero), quello dei Fari di Sarde-      A questo progetto il Dicar del Politecnico di    Federico II di Napoli,
gna e quello dei Fari di Sicilia. Il primo la-     Bari ha voluto affiancare una ricerca sugli      l’Università di
                                                                                                    Sassari – Alghero, la
voro sul bacino dell’Adriatico ha censito          interventi legislativi che hanno delinea-
                                                                                                    FdA dell’Università
ben 200 fari e ha dato avvio ad un pon-            to il progetto nazionale di costruzione dei      G. D’Annunzio,
deroso quadro di conoscenze su tale ricco          fari italiani. Per tutta la seconda metà         l’Università di
                                                                                                    Palermo, l’Università
patrimonio a un tempo infrastruttura-              dell’Ottocento e il primo Novecento le co-       Politecnica di
le, monumentale e paesaggistico. Primo             ste italiane si vestono della luce dell’ac-      Ancona.
12                             dossier
                                                                              so anno viene approvato il piano naziona-
                                                                              le di “Riordinamento dell’illuminazione
                                                                              delle coste del Regno”, che prevedeva la
                                                                              costruzione di 101 fari. In sede legislativa
                                                                              vengono anche definiti i modelli di costru-
                                                                              zione dei fari secondo precise norme mor-
                                                                              fo-tipologiche nel rapporto tra casamen-
                                                                              to, posto alla base della torre sormontata
                                                                              dalla lanterna. Per sostenere tale ricerca
                                                                              storica e legislativa il Dicar del Politecnico
                                                                              di Bari per iniziativa dello scrivente e dello
                                                                              storico del territorio Giuseppe Carlone ha
                                                                              dato vita ad una Collana Editoriale “Fari
                                                                              dell’Adriatico” che nel 2018 si è arricchita
                                                                              del suo quinto volume. Una collana edi-
                                                                              toriale della Adda editore di Bari che si
                                                                              affianca all’organizzazione di eventi in
                                                                              collaborazione con enti territoriali3 han-
                                                                              no consentito di costruire un primo qua-
                                                                              dro conoscitivo approfondito e dinamico
                                                                              sul grande patrimonio dei fari italiani e
                                                                              transfrontalieri, unitamente alla rifles-
                                                                              sione di tipo transdisciplinare su alcuni
                                                                              assi strategici per il riuso (recycling) di
                                                                              queste infrastrutture nella fase storica in
                                                                              cui subiscono processi di dismissione e ob-
                                                                              solescenza, imponendo una visione che ri-
                                                                              conosca il loro ruolo centrale nel patrimonio
                                                                              culturale costiero italiano e di un suo nuovo
                                                                              ciclo di vita.
                                                                              La collana è partita dal Faro di S. Maria di
                                                                              Leuca Porta d’Oriente, passando poi al faro
                                                                              portuale e urbano di S. Cataldo a Bari, al
                                                                              campione adriatico di Punta Penna a Vasto, a
                                                                              quello urbano di San Vito a Taranto, con-
                                                                              cludendosi con quello del faro portuale di
                                                                              Manfredonia che ha celebrato il suo cento-
                                                                              cinquantenario nel 2018. Un dato centra-
                                                                              le nello studio promosso dalla collana è il
                                                                              confronto dei modelli a cui prima si faceva
  Faro Punta Penna, Vasto.     coglienza dei fari per sostenere il nuovo      riferimento con i progetti realizzati e il ri-
Foto di Zitumassin (Creative   traffico marittimo generato nel Mediter-       lievo dello stato dei luoghi effettuato con
      commons CC BY-SA-        raneo dall’apertura del Canale di Suez         le tecniche contemporanee della stazione
   3.0 - tramite Wikimedia     (1859-1869). Se prima dell’Unità nel Regno     totale dei laboratori del Dicar del Politec-
                 commons)
                               delle Due Sicilie il decreto borbonico del     nico di Bari. Questa fase della ricerca,
                               1859 aveva previsto la costruzione di 42       insieme alla ricostruzione del dibattito
3
 Agenzia del
                               fari, con l’Unità il piano per “l’illumina-    politico istituzionale che accompagna la
Demanio, Marina                zione delle coste meridionali” è approvato     costruzione dei fari italiani, restituiscono
Militare – Marifari,           nel 1861 e due anni dopo viene istituita la    la dimensione culturale dei fari all’interno
Soprintendenze,
Regione Puglia e               Commissione per la scelta dei siti. Il primo   della Strategia marina della Unione Europea
Regione Sardegna,              elenco completo dei fari italiani è pubbli-    che ha tra i suoi obiettivi la valorizzazio-
Comuni di Bari,
                               cato nel 1876 e cinque anni dopo viene fi-      ne dell’identità degli insediamenti costie-
Taranto, Vasto,
Manfredonia,                   nanziata la costruzione di oltre 100 nuovi     ri e delle loro comunità anche attraverso
Castrignano del                segnalamenti.                                  la salvaguardia del patrimonio culturale
Capo-Leuca, Archivi
di Stato di Bari,              È del 1885 la prima legge in materia di “Fa-   marino e costiero in nuovi programmi di
Lecce, Napoli…                 ri e segnalamenti marittimi” e nello stes-     turismo sostenibile. T
l’intervista                          |              13

Genova: il futuro della Lanterna
Fra volontariato e nuova imprenditoria
La storia che vi raccontiamo è cominciata         Per dare ancor più corpo alla nostra volontà    ANDREA DE CARO
nel 2014, quando un giovane neolaureato           di coinvolgere il territorio, nel 2015 abbia-   Intervista di Flavia Corsano
in Urbanistica all’Università di Firenze,         mo fondato l’Associazione Amici della Lan-
Andrea De Caro, insieme ad un gruppo di           terna che vede più 200 soci iscritti e il cui
compagni di corso, i Giovani urbanisti, con il    scopo è trasformare la Lanterna nel lessico
supporto della Fondazione Mario e Giorgio Labò    familiare di genovesi, liguri e turisti.
decidono di assumersi l’onere di gestire il
simbolo della città di Genova, la Lanterna,
garantendone l’apertura al pubblico.

Andrea raccontaci come è cominciata
questa avventura insieme al gruppo di
volontari dei Giovani Urbanisti.
In seguito alla difficile situazione in cui
si trovava la Lanterna per i tagli di fondi
pubblici ho convinto i miei colleghi ad im-
pegnarci nelle opere di manutenzione più
urgenti del complesso monumentale.
Appreso che il monumento per via di ul-
teriori tagli di bilancio avrebbe chiuso da
lì a poco, cominciò a maturare nel nostro
gruppo e nella Fondazione la decisione di
mobilitarci e impegnarci volontariamente.
Così il 1 luglio 2014 la Fondazione Mario e       Quanto ha influito su questo tuo impe-           Lanterna di Genova,
Giorgio Labò, con il supporto operativo dei       gno il fatto che tuo padre, Angelo, sia il      foto ricevuta da Andrea
Giovani Urbanisti, ha proposto al Comune          “guardiano del faro”?                           De Caro
di Genova l’adozione e la gestione a titolo       Certamente essere cresciuto e aver abitato
volontario e per conto dell’autorità comu-        alla Lanterna ha sviluppato in me un senso
nale del complesso monumentale della              di appartenenza e affetto molto forte; per
Lanterna, scongiurando così l’imminente           questo, unitamente alle iniziative che già
chiusura per gli ingenti tagli economici che      avevamo intrapreso con i miei colleghi per
hanno colpito la Provincia di Genova stessa       il faro, appresa la notizia dell’imminente
e il Municipio II Centro Ovest.                   chiusura non si configurava altra soluzione
                                                  se non quella di mobilitarci.
Cosa è stato fatto da allora?                     Da urbanisti, inoltre, non era pensabile ve-
Con l’adozione della Lanterna, del suo Mu-        dere un nuovo “vuoto urbano” rappresenta-
seo, del Parco circostante e della passeggiata    to dalla chiusura proprio del monumento
d’accesso ci siamo fatti carico anche di tutti    simbolo della città!
gli interventi necessari per la manutenzio-       La storia e conseguentemente gli edifi-
ne del verde, della pulizia e delle spese ne-     ci storici che ne racchiudono la memoria
cessarie a rendere nuovamente funzionante         costituiscono gli elementi fondamentali
il museo multimediale, divenendo pertanto         facendo leva sui quali è possibile costruire    Orari di apertura:
i primi sostenitori di questo monumento:          il nostro futuro, ma al contempo non c’è fu-    tutti i Sabati,
un faro unico nel mondo in virtù della sua        turo senza una lettura e interpretazione in     Domeniche e Festivi
                                                                                                  dalle 14,30 alle 18,30
storia ma, soprattutto, unico faro al mondo       grado di coniugare il passato nel futuro...     e visite guidate
ad essere simbolo di una città e depositario      e non di tradirlo.                              su prenotazione
                                                                                                  nei giorni feriali.
di una storia millenaria: la costruzione ri-
                                                                                                  Per informazioni
sale al 1128, e da allora la Lanterna è spetta-   Quali sono state le difficoltà amministra-      sul programma di
trice silenziosa di tutti gli avvenimenti che     tive riguardanti la gestione della Lanter-      mostre, eventi e
                                                                                                  laboratori
in questi secoli hanno interessato la città,      na? Come avete, per esempio, sbrogliato la      http://www.
il suo porto e il suo mare.                       difficile questione della proprietà e delle     lanternadigenova.it/
14                            l’intervista
                                                                                Il progetto “Insieme per la Lanterna” è stato
                                                                                di fondamentale importanza per far cono-
                                                                                scere, promuovere e animare il complesso
                                                                                monumentale. Contestualmente abbiamo
                                                                                anche messo in campo una comunicazio-
                                                                                ne più moderna non solo attraverso i social
                                                                                ma facente leva anche sui beacon che ha
                                                                                permesso con poche risorse di dare molta
                                                                                visibilità al monumento.
                                                                                La collaborazione con i tre enti (Mu.MA
                                                                                - Istituzione Musei del Mare e delle Mi-
       Due immagini della     competenze sul promontorio, sulla torre           grazioni, Marina Militare e Comune di
 Lanterna, a destra foto di   e sul parco adiacente alla Lanterna?              Genova) vede oggi un obiettivo comune:
      Twice25 & Rinina25      Le difficoltà amministrative riguardavano il      una continuativa azione di promozione e
      (Multi-license GFDL     coordinamento dei diversi enti istituzionali      valorizzazione del complesso monumen-
     e Creative Commons
    CC-BY 2.5) e a sinistra   che insistono sulla collina di Capo di Faro,      tale e la definizione di efficaci strumenti
          foto ricevuta da    questo è il nome dello scoglio su cui si erge     indirizzati a tali obiettivi.
          Andrea De Caro      la Lanterna. Innanzitutto si è dovuto fare
                              ordine con gli uffici del Demanio e del Patri-    Quali progetti per il futuro?
                              monio del Comune, con la Capitaneria di Por-      Dopo aver celebrato nel 2016 il 690° anni-
                              to, l’Autorità Portuale e la Soprintendenza al    versario dal primo lume ad olio che nel 1326
                              fine di definire la perimetrazione delle aree       diede il nome Lanterna al faro, e nel 2018
                              con le rispettive competenze. A questa defini-     l’890esimo anniversario dalla fondazione
                              zione si è giunti nel dicembre 2017, dopo qua-    della Lanterna, il prossimo obiettivo è il
                              si 3 anni di lavoro. Si è trovato così un nuovo   2021 (1911 > 2021) in cui si celebrerà il 110°
                              ordine parziale dove la torre, gli uffici e le    anniversario della gestione da parte della
                              abitazioni con le strade di accesso carrabili     Marina Militare dei fari italiani.
                              sono rimaste alla Marina Militare, il Parco e     Grazie a fondi reperiti dal bando “I luoghi
                              il Museo realizzati con i fondi G8 al Comune,     della Cultura 2018” della Compagnia di
                              mentre la passeggiata all’Autorità Portuale.      Sanpaolo (Torino) saranno possibili inter-
                              Una situazione estremamente difficile da di-      venti quali il restauro dello stemma del
                              stricare ma in cui è facilmente comprensibile     Comune di Genova dipinto sulla facciata
                              il ruolo d’intermediazione e coordinamento        Nord, l’aggiornamento illuminotecnico a
                              di cui la Fondazione Labò si è fatta carico.      led del monumento (per un 70% di rispar-
                                                                                mio energetico), uno studio per la ridu-
                              Come avete reperito i mezzi e i fondi per         zione delle barriere architettoniche, una
                              garantire la fruibilità del faro?                 nuova guida in formato cartaceo aggior-
                              A parte le risorse stanziate dalla Legge          nata e attività didattico culturali. Inol-
                              208/2015 e attualmente gestiti dal Provve-        tre, è previsto un primo aggiornamento
                              ditorato alle Opere pubbliche di Piemonte,        museografico con il contributo dei nostri
                              Valle d’Aosta e Liguria per la realizzazione      partner e grazie a fondi Ministeriali,
La sezione di
Genova ha fatto               di opere di manutenzione straordinaria, ci        stanziati nella Legge 208/2015, saranno
recentemente la               siamo dovuti attivare in importanti azioni        finalmente possibili importanti interven-
proposta di creare            di fundraising al fine di trovare le risorse       ti straordinari come un nuovo parafulmi-
un parco che unisca
la Lanterna, la parte         necessarie non solo per lo straordinario, ma      ne a difesa dalle scariche atmosferiche,
storica della centrale        soprattutto per l’ordinario. Ciò ha generato      e il ripristino della climatizzazione delle
Enel e la sede della
Compagnia unica               una rete di sostenitori che vede oggi oltre 50    sale museali.
dei “camalli ”.               aziende e altrettante associazioni confluite       A dimostrazione della sostenibilità di
La proposta arriva            nel progetto “Insieme per la Lanterna”, che       queste azioni di tutela, oltre a esser riu-
come reazione
all’ipotesi di                ci permette di diversificare l’offerta fruiti-     sciti a far partire questa serie di progetti
trasferimento,                va, didattica ed esperienziale della strut-       di conservazione e migliore accessibilità,
proprio nell’area
sotto la Lanterna,
                              tura grazie ad importanti collaborazioni.         ora stiamo lavorando anche alla nascita
dei depositi                                                                    di una startup, segno che forse la nostra
chimici di Superba            I visitatori annui sono passati dagli ini-        volontà di valorizzazione della Lanterna,
e Carmagnani
avanzata dal                  ziali 8.000 agli attuali 20.000. Come ave-        ed in generale dei fari, non era poi un’idea
Comune                        te ottenuto questo risultato?                     del tutto infondata. T
dossier                     |               15

L’organizzazione dei fari in Italia
e il loro reimpiego
D
         al 1911 il Servizio Fari nazionale è   La rete nazionale dei segnalamenti marit-
         affidato alla Marina Militare che      timi si sviluppa nei porti principali e lungo
         ne assicura il funzionamento attra-    le coste della penisola e delle isole per un
verso la Direzione Fari e Segnalamenti del      totale di 866 ausili per la navigazione costi-     Faro di Livorno (foto Ufficio
Comando Logistico, con sede a Napoli, con       tuiti da 147 fari (di cui 71 abitati da faristi)   Stampa – Marina militare)
funzioni direttive e responsabilità di stu-
dio, pianificazione, direzione e controllo,
mentre i compiti esecutivi vengono assolti
da 6 Comandi Zona Fari, opportunamente
dislocati sul territorio nazionale ed arti-
colati in reggenze, presidiate dai faristi,
storiche figure originariamente evocative
di vita solitaria, ma che oggi risultano in
possesso di vaste cognizioni tecniche più
funzionali alla dinamica gestione delle at-
tuali e più moderne dotazioni.
I Comandi Zona Fari (CZF), con sede a La
Maddalena, La Spezia, Napoli, Messina,
Taranto e Venezia, come organi territoria-
li, operano alle dirette dipendenze dei ri-
spettivi Comandi Marittimi (NORD, SUD,
SICILIA) e, all’interno della propria area di
giurisdizione, vengono impiegati al fine di      e 719 fanali (comprese mede e boe). A tali         1
                                                                                                     Cfr. articolo 175 del
assicurare l’efficienza operativa dei segna-    segnalamenti di primaria importanza, si            T.U.O.M.
                                                                                                   2
                                                                                                     Cfr. articolo 172 del
lamenti loro affidati1. I Comandi Zona Fa-      affiancano segnalamenti complementari              T.U.O.M.
ri dipendono inoltre funzionalmente, per        affidati a enti pubblici e soggetti privati.
gli aspetti tecnici e logistici, dal Comando    Tuttavia la responsabilità della rispon-
Logistico. Sono dotati di officina mista e di   denza dei segnalamenti alle esigenze del-
magazzino materiali per l’esecuzione dei        la navigazione risiede comunque nel Co-
lavori di riparazione e di manutenzione         mando logistico della Marina Militare per
fino al secondo livello. Dai Comandi Zona        il tramite della Direzione Fari, quale unica       Il testo è tratto
Fari dipendono direttamente le Reggenze         autorità nazionale che si esprime sull’ade-        da una relazione
                                                                                                   ricevuta dall’Ufficio
dei Segnalamenti Marittimi che sono gli         guatezza della segnaletica marittima alle          Stampa della Marina
organi operativi periferici del Servizio Fa-    esigenze della navigazione2.                       Militare.
ri, costituiti secondo necessità, in modo da
ricoprire complessivamente la totalità delle
coste nazionali.
Alle dipendenze del Comando Logistico,
per il tramite della Direzione Fari e Segna-
lamenti, opera l’Ufficio Tecnico dei Fari,
con sede in La Spezia, per lo svolgimento
delle funzioni tecniche e logistiche a be-
neficio dell’intera rete nazionale dei segna-
lamenti marittimi e degli ausili per la na-
vigazione. Effettua studi, ricerche e speri-
mentazioni dei materiali e delle tecnologie
da impiegare nel campo della segnaletica
marittima. Dotato di un’officina mista e di
laboratori detiene la capacità di intervento
manutentivo sino al terzo livello.
16                              dossier
                                Tutti i segnalamenti, direttamente gestiti        lastro del Servizio – in grado di sviluppare
                                o affidati ad altri enti, sono censiti nell’ap-   nei propri laboratori e realizzare nelle pro-
                                posito Elenco Fari pubblicato e costante-         prie officine soluzioni di efficientamento a
                                mente aggiornato dall’Istituto Idrografico         beneficio dell’intera rete nazionale.
                                della Marina Militare.                            Ai giorni nostri, il progresso tecnologico si
                                Di seguito un prospetto numerico riepi-           è tradotto nell’adozione di sorgenti lumi-
                                logativo:                                         nose a basso consumo, elevata durata, ali-
                                                                                  mentati da pannelli solari e, soprattutto,
                                 CZF faristi reggenze fari fanali mede boe        nella possibilità di controllare da remoto il
                                 6    111    78        147   540    155   24      funzionamento e lo stato di efficienza dei
                                                                                  segnalamenti, mediante un sofisticato si-
                                Il Codice dell’Ordinamento Militare, il           stema di tele-monitoraggio che allerta il
                                Testo Unico delle disposizioni regolamen-         personale preposto in caso di malfunzio-
                                tari in materia di Ordinamento Militare,          namenti.
                                costituiscono le fonti normative del Servi-       Il personale farista, infatti, viene attual-
                                zio mentre i decreti ministeriali e le rac-       mente coadiuvato da apposite squadre di
                                comandazioni della “International Asso-           pronto intervento in grado di ripristinare
                                ciation of Lighthouse Authorities”, di cui        tempestivamente il funzionamento dei
                                l’Italia è membro, ne definiscono gli obiet-       segnalamenti, consentendo al Servizio
                                tivi di performance.                              Fari della Marina Militare di assicurarne
                                A fronte di un livello di efficienza dei se-      l’efficienza a livelli ben al di sopra degli
                                gnalamenti pari almeno al 95%, la D.F.S. si       standard prefissati in campo nazionale ed
                                propone come obiettivo il consolidamento          internazionale e fornire – senza soluzione
                                del livello di efficienza su valori compresi      di continuità – un irrinunciabile servizio
                                tra il 97% ed il 99%, in aderenza a quanto        a tutta la collettività dei naviganti mili-
                                raccomandato dalla I.A.L.A.                       tari, commerciali, diportisti, nazionali
                                Fari e segnalamenti sono da sempre stati          ed esteri, concorrendo alla sicurezza della
                                oggetto di un costante e progressivo am-          navigazione.
                                modernamento, grazie anche all’attività di        In conseguenza della progressiva riduzione
                                ricerca e sperimentazione dell’Ufficio Tec-       del personale farista (causata dal blocco del
                                nico dei Fari (UTF) della Spezia – ultimo pi-     turn-over) e della conseguente riduzione
                                                                                  delle esigenze alloggiative, ora si è deciso
Faro di Trieste (foto Ufficio                                                     di perseguire, di concerto con l’Agenzia del
 Stampa – Marina militare)                                                        Demanio e Difesa Servizi S.p.A., un pro-
                                                                                  gramma finalizzato al recupero e alla ri-
                                                                                  qualificazione degli immobili non più utili
                                                                                  al Servizio Fari, al fine di valorizzarli ed
                                                                                  evitarne il deterioramento.
                                                                                  Pertanto, nell’ambito del progetto “Valore
                                                                                  Paese - fari” (periodo 2015-2017), 56 struttu-
                                                                                  re costiere sono state finora rese disponibili
                                                                                  per una possibile valorizzazione secondo il
                                                                                  modello di lighthouse accomodation (dei
                                                                                  quali 22 all’Agenzia del Demanio e 24 af-
                                                                                  fidate a Difesa Servizi S.p.a., 10 in fase di
                                                                                  istruttoria).
                                                                                  Rimangono escluse dalla concessione le
                                                                                  torri faro (e relative lanterne), inalienabili
                                                                                  poiché strumentali alla funzione istituzio-
                                                                                  nale di ausilio alla sicurezza della naviga-
                                                                                  zione marittima svolta dal Servizio fari.
                                                                                  Infatti, al fine di consentire le regolari
                                                                                  manutenzioni del segnalamento, le con-
                                                                                  cessioni prevedono il diritto di passaggio
                                                                                  del personale del servizio fari.
                                                                                  Lux nautis securitas! T
dossier                   |                17

I fari dell’Arcipelago Toscano

S
      in dall’antichità le strutture dei fa-              etruschi che riducevano il minerale ferroso     ANTONELLO MARCHESE
      ri hanno rappresentato un elemento                  per ricavare il ferro.                          Italia Nostra
      caratteristico del paesaggio costiero e             Non abbiamo notizia di strutture di segna-      Arcipelago Toscano
le loro torri hanno svettato alte sui flutti.              lazioni marittime presenti sulle isole di
Già nell’antica Grecia i fuochi accesi sulle              Toscana nell’antichità, ma sappiamo inve-
sommità dei rilievi litoranei erano parte                 ce che nel medioevo, nel 1157, sulle secche
degli scenari marini dato che Omero nel                   della Meloria, a poca distanza dalla costa
XIX Libro dell’Iliade paragona lo scudo di                livornese, sarebbe stato realizzato a opera
Achille al fuoco acceso per indicare la rot-              della Repubblica Marinara di Pisa quello
ta ai naviganti: “[Achille] s’imbracciò lo scudo,         che è ancora considerato il faro più antico
che immenso e saldo di lontan splendea come luna,         costruito in mare aperto su un fondale affio-
o qual foco ai naviganti sovr’alta apparso solitaria      rante. Come sappiamo la torre a base qua-
cima, quando lontani da’ lor cari il vento li travaglia   drata realizzata dai Pisani fu distrutta nel
nel mar…”.                                                1284 durante l’omonima battaglia contro i
Quando furono innalzati il colosso di Ro-                 genovesi. L’edificio, per segnalare le peri-
di, spettacolare faro a forma di statua, e il             colose secche, fu ricostruito nel 1598 e poi
faro di Alessandria d’Egitto, il faro per de-             ancora, avendo subito le offese dei violenti
finizione, enorme torre costruita sull’iso-                marosi, nel 1712, per giungere poi nell’Otto-
la di Pharos, che avrebbe così dato il nome               cento e nel secondo dopoguerra alla costru-
                                                                                                          Isola d’Elba, Lo Scoglietto
a tutti gli altri fari della storia, all’Elba e           zione dei fari più moderni realizzati a poca    (foto Ufficio Stampa –
sull’Arcipelago brillavano le luci dei forni              distanza dalla vecchia struttura.               Marina militare
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