TERRA VIVA Il nostro Suolo, i nostri Beni Comuni, il nostro Futuro Una Nuova Visione per una Cittadinanza Planetaria - Banca Etica
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TERRA VIVA Il nostro Suolo, i nostri Beni Comuni, il nostro Futuro Una Nuova Visione per una Cittadinanza Planetaria “Da questa manciata di terra dipende la nostra vita. Amministratela sagg iamente e lei farà crescere il nostro cibo e di che scaldarci, ci offrirà un riparo e ci circonderà di bellezza. Abusatene e deperirà, morirà, portando con sé l’umanità intera.” Dalle Scritture Sanscrite Veda – 1500 a.C.
Questo documento è il risultato di un confronto e dei contributi di un gruppo di lavoro Offriamo questo Manifesto TERRA VIVA in un momento composto da esperti provenienti da diverse discipline e paesi, incontratisi a Firenze nel Gennaio 2015. Comprende contributi, successivi inputs ed elaborazioni che sono stati fragile e vitale della storia umana per indicare i segni di una integrati dall’editorial team di Navdanya, Vandana Shiva, Caroline Lockhart e Ruchi Shroff. transizione basata sulla speranza, sulla creatività umana, sul- Partecipanti al Gruppo di Lavoro: la nostra capacità di vedere e fare collegamenti. Per ricono- Vandana Shiva, Fondatore e Presidente Navdanya International e Research Foundation scere i falsi presupposti che stanno permettendo la distru- for Science Technology and Ecology; Ilaria Agostini, Urbanista, Dipart. Di Architecture Università of Bologna; zione dei fondamenti della nostra stessa esistenza occorre Nnimmo Bassey, Health of Mother Earth Foundation Nigeria; formare una Democrazia della Terra basata sulla vitalità dei Marcello Buiatti, Genetista Università di Firenze; Andrea Baranes, Economista Fondazione Banca Etica; suoli, sulle comunità di esseri viventi, e sulle loro economie. Gianluca Brunori, Economista, Dip. Scienze Agrarie e Agro-alimentari, Università di Pisa; Piero Bevilacqua, Storico, Università “La Sapienza” di Roma; Jill Carr-Harris, Ekta Parishad Movimento per il Diritto alla Terra; Nell’Anno che le Nazioni Unite hanno dedicato al Suolo, Luc Gnacadja, Ex-Segretario Generale della Convenzione ONU sulla Desertificazione; questo Manifesto è una celebrazione del Suolo, della no- Maria Grazia Mammuccini, Vice Presidente Navdanya International - Ex-Direttore Agenzia Regionale Toscana per lo Sviluppo e l’Innovazione nel Settore Agricolo; stra Terra, dei nostri Territori. E’ un invito a ricordare che Richard Ingersoll, Storia Urbana e dell’Architettura, Syracuse University, Firenze; Giannozzo Pucci, Editore di Ecologist Italia - Vice Presidente Navdanya International; il Suolo siamo noi, che l’humus dà forma all’umanità, e la Sabina Siniscalchi, Fondazione Banca Etica e Vice Presidente di Cascina Triulza, Padiglio- distruzione del suolo vivente chiude le porte al futuro. ne della Società Civile, Expo 2015; Jan Douwe Van Der Ploeg, Sociologia Rurale, Università di Wageningen, Olanda. Con i contributi di: Il Manifesto mostra come le emergenze e le crisi del nostro Roberto Budini Gattai, Università di Florence, Severine von Teschner Fleming, Greenhorns e Véro- tempo siano interconnesse e non possano essere affrontate nique Rioufol, Coordinatore di Access to Land for Community Connected Farming in Europe. Supporto all’editorial team: Berenice Galli. separatamente: il suolo, la terra, l’accaparramento delle terre, Traduzioni: Angelo Cirasino. l’agricoltura, il cambiamento climatico, la disoccupazione, Design e layout: Giancarlo Cammerini. la crescita della disuguaglianza, la violenza e le guerre. A Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo Manifesto, in particolare a Filippo Cimò e Consuelo Tesei. partire da una necessaria transizione dall’attuale modo di Un ringraziamento speciale a Banca Etica e Cascina Triulza per il loro sostegno. pensare basato su un approccio lineare ed estrattivo, verso Il lancio mondiale del Manifesto è stato realizzato a Expo Milano 2015 a Cascina Triulza , il un approccio circolare basato sulla reciprocità del dare e ri- primo padiglione della società civile nella storia delle Esposizioni Universali. cevere, il Manifesto indica un cambiamento di paradigma per una Nuova Agricoltura, una Nuova Economia e una Nuova Democrazia che portino in sé i semi della giustizia, www.navdanyainternational.it della dignità, della sostenibilità e della pace. www.bancaetica.it www.fondazionetriulza.org
Indice 2 - Parte I - La Scelta da Fare 60 - Parte III - La Nuova Agricoltura 3 - Il Paradigma della Separazione e Frammentazione 64 - Tendenze Positive 5 - Dal Pensiero Lineare a quello Circolare 66 - Imposizione dell’Agricoltura Industriale e suo Fallimento 8 - La Disgregazione del Mondo Naturale: Superamento dei Limiti del Pianeta e Crescita Esponenziale dell’Impronta Ecologica 10 - La Disgregazione del Mondo Sociale 68 - Parte IV - La Nuova Economia Circolare 10 • Lo Scomparire della Democrazia 70 - La Finanza 11 • La Crescita delle Diseguaglianze 73 - Il Commercio 12 • L’Emergere di Conflitti e Violenza 76 - La Legalità 13 - Verso una Nuova Visione di Cittadinanza Planetaria 78 - Ridefinire il Lavoro e Liberare Possibilità Creative per i Giovani 16 • Noi siamo il Suolo, noi siamo la Terra 81 - Le Città 17 • Verso una Nuova Agricoltura 84 - Da Consumatori a Cittadini 19 • La Nuova Economia Circolare 87 - Lo Scippo della Terra virtuale e l’Impronta Ecologica 21 • La Nuova Democrazia 88 - Parte V - La Nuova Democrazia 24 - Parte II - Noi siamo il Suolo, noi siamo la Terra 89 - La Partecipazione è Essenziale per la Nuova Democrazia 27 - L’Appropriazione di Beni Comuni e la Mercificazione della Terra 93 - La Diversità è Essenziale per la Nuova Democrazia 28 - Terra Sacra e Terra Nullius 94 - Il Decentramento è Essenziale per la Nuova Democrazia 30 - Nuove Enclosures e Scippo della Terra (Land Grabbing) 96 - La Comunità e i Beni Comuni come Fondamento 34 - Degrado della Terra, Cambiamento Climatico, della Nuova Democrazia Migrazioni Forzate, Conflitti Emergenti 98 - I Diritti della Terra e del Suolo sono Fondamentali 40 - La Terra nell’Economia Lineare: dal Degrado al Recupero della Terra; della Nuova Democrazia la Tirannia del Breve Termine 42 - Recupero della Fertilità della Terra, Riforma della Terra, 100 - Appendice I Governance della Terra 104 - Appendice II 48 - Il Suolo: Fondamento della Vita 52 - Le Minacce alla Vitalità del Suolo 56 - Recuperare e Rivitalizzare la Fertilità e il Suolo
Parte prima Il Paradig ma della Separazione e Frammentazione La Scelta da Fare E’ la prima volta nella storia dell’uomo che il nostro futuro comune Cosa alimenta questa distruttività e ci impedisce di fermarla? come specie non è più sicuro. Una causa importante è che le soluzioni offerte ripetono lo stesso para- Le ricorrenti crisi ecologiche, economiche e politiche hanno messo l’u- digma che ha determinato il problema. manità in allarme rosso. Catastrofi climatiche, fame, povertà, disoccu- pazione, criminalità, conflitti e guerre, sembrano spingerci al collasso. Come ha detto Einstein “non possiamo risolvere i nostri problemi con lo stesso tipo di pensiero con cui li abbiamo creati”. Il suolo, la base stessa del nostro vivere sulla terra, è in pericolo - un pericolo direttamente collegato alle molte crisi che dobbiamo affrontare. Il predominio della separazione come modo di pensare, vedere le cose ed La nostra comune sopravvivenza richiede una transizione dai circoli vi- essere, la convinzione che le cose siano isole separate è la caratteristica ziosi della violenza a quelli virtuosi della non-violenza; da economie del paradigma dominante attuale. negative di morte e distruzione, a economie vitali che nutrano noi e la Vi sono in particolare tre percezioni ingannevoli che impediscono di vita sulla Terra; da politiche e mentalità negative verso democrazie vive correggere e trasformare il nostro modo di pensare il suolo e la terra, il che coltivino la cura e la partecipazione a tutto il ciclo della vita. cibo e il lavoro, l’economia e la democrazia: Possiamo scegliere un’altra strada. Una strada che porti ad una nuova • gli esseri umani sono separati dalla Terra; visione di cittadinanza planetaria e a un nuovo patto con la Terra, basato • la formazione della ricchezza nel mercato è separata dal contributo di su una reciproca attenzione e rispetto, sul prendere e restituire, su un’e- altri: la natura, le donne, i lavoratori, gli antenati e le generazioni future; qua condivisione delle ricchezze del mondo fra tutte le specie viventi. • le azioni sono separate dalle conseguenze e i diritti dalle responsabilità. Questa via comincia cambiando il modo di trattare il suolo. Invece di vederlo come un minerale inanimato da utilizzare fino all’e- Queste false percezioni dividono gli esseri umani dalla natura, il suolo saurimento, dobbiamo tenerlo caro come un essere vivente, una Terra dalla società, l’ecologia dall’economia. Il paradigma della frammentazio- Viva, la cui sopravvivenza è essenziale alla nostra. ne e separazione conduce alla legge dell’estrazione a senso unico dalla Nel suolo c’è la risposta a tutto. natura e dalla società, al prendere senza dare. Chi lo pratica ignora la 3
responsabilità di restituire alla natura e alla società e così fomenta le crisi ecologiche e perpetua l’ingiustizia sociale e economica. Dal Pensiero Lineare a quello Circolare Anche se tutti sono a conoscenza del collasso ecologico e sociale, le con- seguenze di questa logica di sfruttamento sono sempre ignorate, ester- nalizzate e separate dal nostro agire. Si nega il cambiamento climatico, come anche i danni ecologici dell’a- gricoltura industriale sul suolo, sulla biodiversità, sull’acqua e sulle forme di vita. I conflitti derivanti da un uso non sostenibile ed iniquo delle risorse non La forza della vita in natura e nella società si basa sui cicli di rinnova- sono considerati nel loro contesto ecologico, ma ridotti a conflitti etnici mento e rigenerazione della mutualità, del rispetto e della solidarietà e religiosi. Per ogni problema o crisi che sorge, si applicano sempre più umana. Quello fra suolo e società è un rapporto basato sulla reciprocità, ampie soluzioni della cieca logica estrattiva e lineare. sulla Legge del Ritorno e della restituzione. Questa mentalità lineare spinge i potenti a promuovere con arroganza La Legge Ecologica del Ritorno mantiene i cicli delle sostanze nutritive ulteriori conquiste. È un paradigma ottuso che non lascia spazio a cor- e dell’acqua ed è quindi il fondamento della sostenibilità. In termini so- rezioni di rotta ciali essa garantisce invece giustizia, l’eguaglianza, la democrazia e pace. Invece il paradigma economico basato sull’estrazione lineare a senso unico di ricchezza e risorse dalla natura e dalla società, ha promosso sistemi di produzione e consumo che hanno spezzato questi cicli, met- tendone in pericolo la stabilità. Il modello economico dominante non ha più le sue radici nell’ecologia, ma esiste al di fuori e al di sopra di lei, disgregando i processi ecologi- ci che sostengono la vita. L’appropriazione incontrollata di risorse sta spingendo molte specie all’estinzione. Il saccheggio del pianeta ha por- tato gli ecosistemi al collasso, causando disastri climatici irreversibili. Allo stesso modo l’economia, che è parte della società, è stata posta fuori e sopra la società, lontano da qualunque controllo democratico. I valori etici, culturali, spirituali, della cura e cooperazione, sono stati emargina- ti dalla logica estrattiva del mercato globale che cerca solo del profitto. La competizione non lascia spazio alla cooperazione. Tutti i valori che emergono dalla nostra realtà interdipendente, articolata e complessa, 5
sono stati rimossi o distrutti. Quando la realtà è sostituita da astrazioni La mentalità lineare determina la scomparsa della democrazia ed accre- create dai poteri economici dominanti, la manipolazione della natura e sce la diseguaglianza economica. Essa porta con sé un’instabilità perico- della società ai fini del profitto diventa facile. Il posto del bene reale delle losa e un brutale aumento di povertà, fame, disoccupazione, cancellando persone e della società è preso dagli obiettivi delle multinazionali. La l’identità di una larga parte dell’umanità. Con la lacerazione del tessuto produzione reale delle economie, della natura e della società è rimpiaz- sociale ed ecologico e la perdita della sicurezza delle persone, aumenta- zata dall’astratta accumulazione di capitali. Ciò che è reale, concreto e no i conflitti, la violenza e la disgregazione delle società. moltiplicatore di vita cede il passo a intermediazioni finanziarie artificiali. Suolo, Società, Economia Suolo, Società, Economia La logica lineare ed estrattiva dello sfruttamento La logica circolare della legge del ritorno, che porta al collasso ecoogico e sociale della reciprocità e della rigenerazione 7
co. Secondo l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), il La Disg regazione del Mondo Naturale: Tavolo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico4, dal 2000 a oggi Superamento dei Limiti del Pianeta e Crescita il mondo ha immesso nell’atmosfera quasi 100 miliardi di tonnellate di Esponenziale dell’Impronta Ecolog ica anidride carbonica. Al ritmo corrente, i livelli di CO2 raddoppieranno entro la metà del secolo, provocando un aumento di 2-4 gradi della temperatura globale. Climatologi di chiara fama come James Hansen avvertono che, ai tassi attuali, il riscaldamento globale determinerà de- sertificazioni su larga scala, perdite di raccolti, sommersione delle città costiere, scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, migrazioni di Il modello economico dominante separato dalle leggi del ritorno ecolo- massa, estese estinzioni di flora e fauna, epidemie e, probabilmente, un gico e dai cicli di rinnovamento, sta devastando il pianeta. Negli ultimi generalizzato collasso sociale. Un aumento di inondazioni, mareggiate, due secoli il cambiamento drastico di destinazione dei terreni agricoli siccità e onde di calore è osservabile già oggi. Violenti conflitti legati alle ha radicalmente trasformato la biosfera, con la rimozione o la conver- carestie sono un esito prevedibile di tutto ciò. sione del 70% delle praterie, nel 50% della savana, nel 45% dei boschi Per il 2025, 1,8 miliardi di persone risiederanno in nazioni o regioni con cedui temperati e nel 27% della foresta tropicale1. assoluta scarsità d’acqua, mentre i 2/3 della popolazione mondiale (5,3 In meno di un secolo i nostri metodi colturali insostenibili hanno pro- miliardi) dovrà fronteggiare difficoltà nell’approvvigionamento idrico5. dotto un’estensione di terreni abbandonati pari alla superficie di Stati Almeno il 25% della superficie delle terre emerse è già in fase di avanzato Uniti e Canada messi insieme (circa 2 miliardi di ettari)2; il che è più degrado6 legato al 20% delle emissioni globali di carbonio7. dell’attuale superficie di terra coltivabile nel mondo intero. In Africa, la I ricercatori dello Stockholm Resilience Centre hanno individuato nove cattiva conduzione di pascoli e terreni aperti ne ha lasciato l’80% grave- potenziali soglie biofisiche le quali, se superate, potrebbero provocare mente erosi o degradati3. cambiamenti ambientali intollerabili per il genere umano: il cambiamen- to climatico; l’ozono nella stratosfera; le modifiche di uso del suolo; il pre- Il sistema economico dominante non riconosce la limitatezza delle ri- lievo di acqua dolce; la diversità biologica; l’acidificazione degli oceani; gli sorse. Si fonda su una versione lineare dei processi economici, in cui le apporti di azoto e fosforo nella biosfera e negli oceani; la concentrazione risorse sono gli input e i prodotti gli output di un processo di trasfor- degli aerosol; l’inquinamento chimico. Questo studio sottolinea come tali mazione. Il destino di quel che viene consumato, in questo caso la terra, limiti siano fortemente interconnessi - cioè a dire, attraversarne uno può rimane separato dalle transazioni economiche ed è pertanto considerato seriamente compromettere la nostra capacità di non oltrepassare gli altri8. non pertinente. In ogni parte del pianeta suolo, acqua e terra vengono mercificati in nome dello sviluppo col solo scopo del profitto. In Asia, 1 FAO, The State of the World’s Land and Water Resources for Food and Agriculture (SOLAW), 2011 Africa e America Latina gli investitori si appropriano di milioni di et- 2 Pimentel D. & Burgess M., Soil Erosion Threatens Food Production, Agriculture 2013 3, 443-463. tari di terreno fertile essenziali al sostentamento delle comunità locali. I 3 FAO, Land and Environmental degradation and desertification in Africa, 1995. 4 IPCC, Climate Change 2014: Impacts, Adaptation, and Vulnerability, 2014. beni comuni vengono strappati ai cittadini nel solo interesse del mercato. 5 UNESCO, UN World Water Development Report, Paris, 2009. Lo scippo di terre (land grabbing) e le pratiche di agricoltura industriale FAO, Land degradation in SOLAW Background Thematic Report 3, 2011. 6 7 UNEP-WCMC, Carbon in Drylands: Desertification, Climate Change and Carbon Finance, 2008. che ne derivano, sono collegate direttamente al cambiamento climati- 8 Stockholm Resilience Centre, Planetary boundaries research, 2009. 9
La Disg regazione del Mondo Sociale La Crescita delle Diseguaglianze Malgrado le diffuse proteste, la diseguaglianza economica globale ha Lo Scomparire della Democrazia continuato a aumentare. La fetta di ricchezza mondiale in mano a l’1% Una delle sfide maggiori attuali dell’umanità consiste nel far cambiare la più ricco della popolazione è passata dal 44% nel 2009 al 48% nel 20149. rotta al sistema politico dominante, rispetto al modello economico della Se questa tendenza continua, l’1% più ricco presto possederà di più del resto della popolazione mondiale. Lo scorso anno, le 300 persone più speculazione e dello sfruttamento abusivo. ricche del mondo hanno aumentato la loro ricchezza di 524 miliardi di Le politiche neo-liberiste della privatizzazione, della crescita, del libero dollari, più dell’intero reddito dei 29 Paesi più poveri messi assieme10. commercio sono usate per smantellare lo Stato sociale, e i diritti alla sa- La diseguaglianza economica influisce sulla violenza estremizzando il lute, all’istruzione, al lavoro e alla sicurezza che i movimenti democratici nostro modo di pensare, di agire e relazionarci con gli altri. del secolo scorso avevano reso istituzionali. Lo Stato si va trasformando Più una società è polarizzata fra ricchezza e povertà estreme, maggiori in un’entità finanziaria corporativa. Con la globalizzazione e le incom- sono i tassi di violenza11. benti crisi finanziarie, è stata imposta alla società un tipo di austerità che scardina i diritti umani fondamentali. Nei Paesi del Sud del mondo è arrivata con la parola d’ordine “adegua- mento strutturale” e “libertà del commercio”; in Europa invece questo avviene in nome del “rigore”. La trasformazione in atto da Stato socia- le in Stato corporativo a servizio delle società finanziarie sta facendo scomparire la democrazia “del popolo, da parte del popolo, per il popo- lo”. Sotto l’influenza delle mega aziende, i governi agiscono sempre più nell’interesse di queste. Il potere politico rappresenta l’1% della pirami- de economica, schiaccia il 99% delle persone e con loro la Terra con le specie che la abitano. La democrazia rappresentativa, rinchiusa in un’economia corporativa globalizzata, ha ridotto in pratica i cittadini ad esercitare solo un perio- dico diritto elettorale senza efficacia, con un’estrazione a senso unico di potere dalla gente, lasciata sempre più impotente nella protezione della I conflitti ambientali nel mondo sua terra, della sua vita e del suo sostentamento. Il sistema reprime le capacità di difendersi dal land grabbing, dalla distruzione del lavoro e 9 10 OXFAM, Wealth: having it all and wanting more, 2015. Savio R., Inequality and Democracy, IPS, 2014. dei sistemi che sostengono la vita. 11 Wilkinson R. & Pickett K., The Spirit Level, The Equality Trust. 11
L’ Emergere di Conf litti e Violenza Verso una Nuova Visione di Cittadinanza Planetaria In tutto il mondo si assiste all’emergere di nuovi e violenti conflitti come Una nuova visione di Cittadinanza Planetaria è divenuta un imperativo conseguenze ecologiche del modello economico predatorio. Secondo perché possa esserci un futuro vivibile per tutte le specie della Terra. Il l’UNCCD, l’agenzia delle Nazioni Unite per la lotta alla desertifica- futuro deve radicarsi nella cura e nella compassione verso la terra e la zione, il 40% dei conflitti interni agli Stati, nell’arco di 60 anni è stato società. La nuova visione darà più potere alla gente, limiterà i comporta- collegato con la terra e le risorse naturali. Inoltre, l’80% dei principali menti irresponsabili e i poteri illeciti. Il futuro scaturirà dal riconoscere conflitti armati nel 2007 è avvenuto nei fragili ecosistemi aridi12. che le crisi ecologiche, culturali, sociali e politiche non sono separate ma un tutt’uno. Che si tratti delle violenze in Punjab nel 1984 o di quelle in Siria o in Nigeria, oggi i conflitti nascono per la distruzione del suolo, per l’acqua, Il futuro nascerà dall’abbandono dell’approccio lineare e del meto- e per la perdita di capacità della terra di dare da vivere. Sfortunatamente do estrattivo passando al pensiero circolare, alla cooperazione e al la i conflitti non vengono visti nei loro contesti ecologici e sono invece condivisione. Nascerà dalla diversità a ogni livello, in ogni forma e non ridotti alle motivazioni religiose, con la violenza e la militarizzazione dall’uniformità e dalle monocolture della mente. Il futuro emergerà da come unica soluzione. una nuova visione che impedisce la trasformazione di ciò che è vivo - il suolo, il cibo e la terra - in rifiuti e materiali inerti, considerando le per- Le economie aggressive e le politiche antidemocratiche nutrono e mol- sone sacrificabili e ininfluenti. Lo spreco di risorse e di persone non ha tiplicano culture ed identità fragili. Storicamente, le culture sono state posto nella natura e nelle società giuste. plasmate dalla terra e la diversità culturale si è evoluta insieme a quella biologica. È la terra a fornire alle persone un senso di identità. Quando La democrazia locale è la base per una vera democrazia globale. La cit- le persone vengono trasferite e la loro insicurezza aumenta, l’identità tadinanza planetaria deriva dal radicamento nel locale - nel suolo, nella viene trasformata e distrutta. Fra queste culture e identità fragili, il ter- terra. Il futuro sarà ricavato dal suolo e crescerà dalla terra, e non dal rorismo, l’estremismo e la xenofobia assumono forme virulente. I circoli mercato globale di una finanza fittizia, da aziende con diritti superiori viziosi della violenza e dell’esclusione - culturale, politica, economica - agli Stati e dal consumismo. Abbiamo smesso di considerarci parte del predominano. suolo: l’eco-centrismo ha ceduto all’antropocentrismo che adesso sta cedendo alla centralità delle corporations. La mancanza di regole etiche ed ecologiche nelle attività economiche, libera il peggio dell’avidità, dell’irresponsabilità e della violenza. L’e- Dobbiamo passare a una Visione del mondo che rimetta al centro la Fa- conomia del libero commercio diventa sempre più simile alla guerra e miglia della Terra. Il futuro crescerà sul suolo vivente. Noi siamo il suolo. sempre meno alla strada che porta al bene di tutti. È il suolo che, ancora una volta, deve essere al centro della ricostruzione del nostro futuro e da questo possono scaturire una nuova economia UNCCD, Desertification. The Invisible Frontline, 2014. 12 circolare ed una nuova democrazia vivente. 13
Noi Siamo il Suolo, Noi Siamo La Terra Verso una Nuova Ag ricoltura Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2015 Anno internazionale del Una nuova agricoltura è la base da cui prendono forma nuove economie Suolo “perché le persone siano rese consapevoli del ruolo cruciale che il e nuove democrazie. Il secolo scorso è stato dominato da un modello suolo gioca in termini di sicurezza alimentare, adattamento e mitigazio- uscito dall’industria bellica e incentranto sull’uso di sostanze chimiche ne delle conseguenze del cambiamento climatico, servizi ecosistemici e sui combustibili fossili. Tale modello ha distrutto il suolo, sradicato essenziali, riduzione della povertà e sviluppo sostenibile13”. gli agricoltori, generato malattie, creato rifiuti e sprechi a tutti i livelli, compreso quello del 30% del cibo14. La civiltà industriale ci ha distolti dal considerare un valore la nostra relazione con il suolo, in virtù della convinzione arrogante che più siamo È il principale responsabile della distruzione e dell’erosione di acqua, in grado di sottomettere la natura, maggiore è il nostro sviluppo. terra e biodiversità, ed è la principale fonte dei gas serra e della disoc- cupazione su larga scala. Estrae la fertilità del suolo, il valore creato da Abbiamo bisogno di un nuovo patto con la terra e con il suolo. Un contadini e agricoltori e dalle comunità rurali, e non restituisce niente in patto che riconosca che noi siamo il suolo, che cresciamo sul suolo, che cambio. Gli agricoltori sono costretti a spendere più di quanto riescono siamo mantenuti dal suolo. È questo il nuovo rinascimento - il risveglio a guadagnare, usando una quantità di energia molto superiore a quella della cognizione che il suolo è vivo e che averne cura è di fondamentale prodotta sotto forma di cibo. importanza ed è l’opera più importante che l’umanità possa compiere. Questo ha condotto alla crisi i piccoli coltivatori e i contadini, gene- Un cibo buono, nutriente e sano viene prodotto da suoli sani e vigorosi. rando debiti e suicidi. L’agricoltura industriale non è più un sistema per produrre cibo, ma un sistema di produzione di merci, nel quale i cereali I suoli agricoli sono considerati senza valore e in attesa di urbanizzazio- sono sempre più spesso utilizzati per la produzione di biocarburanti e ne. Quando riconosceremo il ruolo decisivo degli agricoltori nella cura come mangimi per gli animali. del suolo e nella produzione di cibi sani, l’agricoltura tradizionale non sarà più considerata un’attività arretrata, ma le sarà restituita la funzione Essa crea profitto per le corporations ma danneggia le persone e distrug- primaria che merita. Dal nuovo patto con il suolo scaturirà un nuovo ge la terra, il cibo e la salute. I costi di questi danni non sono calcolati e equilibrio fra città e campagna. vengono accantonati come esternalità sociali ed economiche. La nuova agricoltura inizia con la restituzione della fertilità al suolo, attraverso metodi biologici, assicurando una giusta ed equa remunerazione agli agricoltori che consenta di rimanere sulla terra e di continuare il loro lavoro per la produzione di cibo abbondante e nutriente per le comunità. La nuova agricoltura sostituisce la legge lineare di estrazione e sfrutta- mento del suolo, con una legge circolare del ritorno che garantisca resi- FAO, 2015 International Year of Soil (www.fao.org/soils-2015) 13 14 FAO, Global Food Losses and Food Waste, 2011 17
lienza e permanenza, sostenibilità, giustizia e pace. Essa demercifica il cibo e la terra, e restituisce alla produzione di cibo la dignità che merita. La Nuova Economia Circolare Studi recenti hanno aperto questo orizzonte politico, mostrando che l’a- L’ecologia e l’economia vengono dalla stessa radice “oikos”, che vuol dire gricoltura biologica contribuisce alla protezione e all’incremento della casa, ossia la Terra e i luoghi in cui abbiamo le nostre radici. Aristotele fertilità dei suoli, e coincide con la salvaguardia della Terra dalle catastro- chiamò “oikonomia” l’arte di vivere su questo pianeta in armonia con la fi climatiche. La costruzione di una nuova agricoltura, estranea alla lo- natura. “Crematistica” era invece la parola che egli usava per l’arte di far gica distruttiva delle corporations petrolchimiche, ha adesso nuovi alleati. soldi. La capacità di sequestrare il carbonio nel suolo, grazie alla concimazio- Quel che oggi si chiama economia è di fatto limitato alla crematistica. ne organica e a un nuovo modello di agricoltura sostenibile, rappresenta Questo porta a preconcetti, modelli, leggi e politiche fondate sull’estra- un messaggio potente rivolto a tutti i cittadini del mondo. zione lineare di ricchezza dalla natura e dalla società per concentrarle nelle mani di poche corporations che sfociano in ciò che il movimento “Occupy” ha descritto come l’economia dell’1% contro il 99%. L’arte del fare soldi lascia la natura e la maggioranza delle persone impo- verite ed escluse. La diffusa povertà del mondo di oggi è una conseguen- za della scarsità artificiale creata dal modello estrattivo dell’economia. Come dice Gandhi, “la terra basta a soddisfare i bisogni di tutti, ma non l’avidità di pochi”. Il sistema estrattivo lineare si fonda sul presupposto e sulla creazione di scarsità. Il presupposto della scarsità si fonda a sua volta sull’assunto che il suolo, la terra e la gente comune non posseggono un proprio po- tenziale creativo. Sono oggetti inerti, passivi, pure ‘disponibilità’, e il loro valore consiste esclusivamente nel capitale che producono. La scarsità è creata dallo sfruttamento, dall’estrazione, dall’inquinamen- to e dallo spreco sia ecologico, sia sociale. La scarsità si crea anche quan- do qualcosa che appartiene a tutti, un bene comune, viene privatizzato, negando alla maggior parte delle persone la capacità di goderne. An- che l’avvelenamento e la cementificazione del suolo e della terra creano scarsità, impedendo di sostenere la vita. La nuova economia ritrova la sua radice nell’Oikos. É un’economia circolare. Il suo primo obiettivo è 19
prendersi cura della nostra casa planetaria, del suolo, della biodiversità, delle acque, dei fiumi, degli oceani. Il secondo obiettivo è assicurare che La Nuova Democrazia tutti gli esseri umani siano in grado di partecipare a questa economia La nuova democrazia prende in considerazione queste priorità nel mo- vivente come creatori, produttori e beneficiari. La condivisione del pia- mento in cui diamo forma alle nostre economie - quando decidiamo cosa neta implica la condivisione di una comune responsabilità per la cura del fare col nostro cibo, la nostra acqua, la nostra biodiversità, la nostra terra. suolo e della terra. Una comune responsabilità dà forma ai beni comuni, da cui discendono La democrazia della vita è una democrazia vivente e partecipativa in diritti comuni e una comune prosperità. una Terra vibrante e prospera - Terra Viva - che riconosce la dignità intrinseca di tutte le specie e di tutte le persone. Poiché tutte le persone Il nuovo paradigma economico ha le sue radici nella società, che a sua e tutte le specie sono per loro natura diverse, essa riconosce la diversità volta ha le sue radici nel suolo. non come qualcosa da tollerare, ma come qualcosa da celebrare, in quan- to condizione essenziale per la nostra esistenza. Tutti i viventi, inclusi gli esseri umani, hanno un diritto naturale a condividere la ricchezza della natura per garantirsi il sostentamento - quindi diritto al suolo, al cibo, all’acqua, allo spazio ecologico e alla libertà di evolversi. La “libertà” è stata sequestrata ad opera del “libero commercio”, che ha sostituito la libertà delle persone, quella della vita sul pianeta e delle sue diverse specie, con la libertà delle corporations di distruggere il pianeta e le economie viventi che sostengono le persone. Esso ha trasformato la libertà in “anti-libertà” trasferendo il potere dalle persone nelle mani delle corporations. É un flusso verso l’alto, lineare, estrattivo del potere che non rende conto a nessuno. Nei casi più estremi, trattati del libero commercio come i TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partner- ship) e il TPP (Trans Pacific Partnership) vengono negoziati in segreto e consentono alle corporations di intentare causa ai governi che cercano di proteggere i diritti dei propri cittadini. La nuova democrazia è circolare in quanto favorisce la circolazione del potere e consente di produrre decisioni nell’intera società; allo stesso tempo, crea circoli di solidarietà tra le persone per creare comunità. La nuova democrazia sostituisce la concezione lineare della storia con una circolare, e ci aiuta ad aggirare la famigerata sindrome “TINA” (“There 21
Is No Alternative”, “non c’è alternativa”). La conoscenza è essenziale alla democrazia. Il controllo della conoscenza da parte delle corporations, sia attraverso l’imposizione di diritti di proprietà intellettuale, sia attraverso il controllo dei media e della comunicazione, rappresenta una minaccia per la democrazia, la vita e la libertà. Coltivare la libertà significa col- tivare una cittadinanza informata, attiva, impegnata, creativa e attenta. Coltivare la libertà significa coltivare la comunità terrestre e le comunità locali in tutta la loro diversità e pluralità. La nuova democrazia è una Democrazia della Terra. Il Suolo è vita ed è la base della vita. Così il Suolo deve essere il fonda- mento di una Nuova Visione da cui emerge una Nuova Agricoltura, una Nuova Economia Circolare ed una Nuova Democrazia. 23
e delle famiglie contadine in tutto il mondo, dalla sua salute dipendono Parte seconda interamente il loro sostentamento e il loro benessere. La terra è fonte della vita, nutrimento e sapere. Essa ci fornisce cibo, fibre tessili ed ener- gia. La capacità della terra di produrre questi beni dipende da una com- Noi Siamo il Suolo, Noi Siamo la Terra plessa interazione fra organismi viventi, acqua, aria, minerali ed energia solare. Una terra sana produce un flusso regolare di beni in funzione dei cicli naturali. I sistemi agricoli, forestali ed acquatici sono frutto di una lunga intera- “La storia di ogni nazione è in fin dei conti, quella del modo in cui essa si zione fra i cicli naturali e umani. Le comunità umane gestiscono i cicli prende cura del proprio suolo”. Franklin D. Roosevelt naturali e li adattano alle proprie necessità. Per questa ragione la buona gestione della terra, ossia l’averne cura, va ben al di là dei suoi aspetti La terra è l’identità della gente, è il fondamento della cultura e dell’eco- tecnici o economici. Un buon governo della terra la conserva di genera- nomia. Quello con la terra è un legame condiviso da tutte le culture del zione in generazione mediante pratiche sociali. La relazione con la terra mondo, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Terra, suolo e cibo sono legati è una componente essenziale dell’identità come della spiritualità delle tra loro in modo inestricabile. persone. Dividere la terra dal suolo e il suolo dal cibo, renderli entità separate era Eppure, assistiamo oggi alla trasformazione della terra da bene comune una vecchia idea coloniale che ha condotto alle economie lineari e all’in- a merce, il che sta disgregando la complessità delle interazioni fra le dustrializzazione dell’agricoltura. All’opposto, le culture indigene dell’A- società umane e la natura, permettendo l’espropriazione dei mezzi di merica Latina si sono sempre riferite alla terra come terra e suolo insieme sussistenza per milioni di persone. - Pachamama o Madre Terra. Nelle comunità Dalit dell’India Meridiona- le, si ritiene che la ricchezza risieda nel Mata Darhi (Madre Suolo). Inoltre, le pratiche correnti di uso del suolo hanno condotto alla defo- restazione, al consumo eccessivo dei pascoli, all’eccessivo sfruttamento I difensori della terra in tutto il mondo considerano la terra come sacra delle risorse, dei suoli e delle risorse idriche, generando una cascata perché matrice di sistemi viventi che accolgono la vita umana e quella di impatti negativi: degrado dei terreni, perdita della fertilità dei suo- animale. La terra è vita quanto il latte della madre per i neonati. Solo li, perdita di biodiversità, collasso delle funzioni agro-ecosistemiche, vedendo la terra come vita potremo rivoluzionare le coscienze umane calo dei rendimenti, fame, malnutrizione e diminuzione dei mezzi di lontano dall’ottusa linearità, facendo loro abbandonare questa logica che sostentamento15. mercifica la terra come proprietà privata, e abbracciare l’approccio tra- sformativo che si descrive in questo Manifesto. La piccola agricoltura familiare è oggi la fonte principale di produzione di cibo nel mondo. La terra è spesso la sola risorsa delle comunità rurali 15 UNCTAD, Trade and Environmental Review - Wake up before its too late, 2013 25
L’Appropriazione dei Beni Comuni e la Mercif icazione della Terra I contrasti maggiori del nostro tempo - sul piano intellettuale, materiale, ecologicio, economico, politico - riguardano la mercificazione e la priva- tizzazione di risorse di tutti, l’appropriazione privata (enclosure) dei beni comuni. Una risorsa è un bene comune quando esistono sistemi sociali che la utilizzano in base a principi di giustizia e sostenibilità. Questo implica l’esistenza di una combinazione di diritti e responsabilità fra chi ne beneficia, una combinazione tra uso e conservazione, un senso di co-produzione con la natura e la condivisione di tali beni fra membri di differenti comunità. Per i popoli indigeni, il patrimonio è un insieme di relazioni piuttosto che un insieme di diritti economici. Fra il 1770 e il 1830, il Parlamento Inglese ha approvato un totale di 3280 provvedimenti volti a sancire l’appropriazione privata di beni co- muni. Come risultato, 2,5 milioni ettari di terre a gestione comune, campi aperti, prati, paludi, foreste e terreni incolti non occupati, furono posti in mani private e di conseguenza circondati da siepi, recintati e in- dirizzati alla coltivazione, al pascolo o alla caccia per garantire guadagni privati. In realtà, simili enclosures non sono soltanto un episodio della storia d’Inghilterra. Esse hanno rivestito un’importanza capitale per il processo storico della colonizzazione. Il colonialismo creava proprietà private assoggettando i beni comuni ad accesso esclusivo e, insieme, sra- Ciclo del degrado della terra e della corruzione della società dicando e deportando le popolazioni originarie nelle Americhe, in Asia, (Fonte: UNCTAD 2013) in Africa e Australia. 27
e permise di considerare “sviluppo” e “progresso” l’uso non sostenibi- Terra Sacra e Terra Nullius le delle risorse. In Australia, i colonizzatori giustificarono la totale ap- propriazione della terra e delle sue risorse naturali dichiarando l’intero continente terra nullius. Questa dichiarazione aprì una strada alquanto comoda per la privatizzazione dei beni comuni, dal momento che, per quanto ne sapevano i colonizzatori, non esisteva alcun bene comune. Molte regioni del Sud del mondo, e in forma diversa anche nel Nord, hanno una lunga storia di land grabbing su vasta scala. L’intera storia La terra è fondamentale per i popoli indigeni, in termini sia individuali delle colonizzazioni olandesi, francesi, spagnole, portoghesi e inglesi sia collettivi. La concezione del possesso della terra presso di loro è sem- può essere considerata la storia dell’assunzione del controllo sulla terra pre stata e rimane profondamente differente rispetto a quella accolta nei mediante la sua appropriazione forzata e l’istituzione di proprietà priva- sistemi giuridici europei. te, la creazione di “terre incolte” e la sua attribuzione alle risorse naturali in tutte le Americhe, l’Africa, l’Asia e l’Australia (Fonte vedi appendice 1.a), (vedi Ciascun individuo apparteneva a un determinato territorio all’interno appendice1.b). del gruppo familiare e aveva legami spirituali e obblighi verso partico- lari aree. Non era quindi la terra a essere posseduta dagli uomini, ma Nelle prime fasi dell’industrializzazione, il movimento delle enclosures questi ultimi ad appartenerle. I popoli aborigeni percepivano la terra in Inghilterra rese i contadini non più indispensabili e li scacciò dalla come un ricco paesaggio simbolico e spirituale piuttosto che come un terra. L’industrializzazione fu poi esportata come “sviluppo” nei Paesi semplice ambiente fisico. La stessa religione si fondava su un’idea di uni- del Sud. tà con l’ambiente naturale. Attualmente le appropriazioni private stanno espropriando milioni di Tale relazione spirituale fu utilizzata dai colonizzatori britannici come agricoltori e allevatori la cui sopravvivenza dipende dagli usi civici con- James Cook e Arthur Phillip per annettersi unilateralmente l’intero con- suetudinari in Africa, Asia e America Latina. tinente australiano sulla base della semplice premessa che quella terra non apparteneva a nessuno, che era quindi “vuota” e che la cultura eu- ropea era superiore a quella indigena. Il pressuposto coloniale della passività della terra e la conseguente crea- zione della categoria coloniale di terra nullius servivano così a un dupli- ce scopo: negavano l’esistenza e il diritto pristini degli abitanti originari e, contemporaneamente, offuscavano la capacità rigenerativa della ter- ra. Ciò consentì dunque l’emergere della proprietà privata per enclosure 29
sono divenuti così i tratti distintivi dell’India rurale contemporanea, Nuove Enclosures e Scippo delle Terre dove più di 291000 persone si sono suicidate dal 1995 a causa dei debiti, (Land Grabbing) delle ipoteche sulla terra e della perdita della terra. Nel 2009, gli investimenti di grandi dimensioni su terreni agricoli han- no riguardato 56 milioni di ettari in meno di un anno (Vedi The World Bank Report, 2010). Ad esempio la Cina, dopo essere entrata nella WTO nel 2001 e sotto la politica di promozione degli investimenti all’estero del 2004, cominciò ad investire in produzioni di cibo ed energia in più di Esiste un ciclo storico di appropriazione e redistribuzione della terra. trenta paesi asiatici ed africani. La colonizzazione si basava sulla sottrazione violenta di terre. Oggi la La Cina crea, all’interno dei suoi confini, colture ad alto reddito per globalizzazione, come nuova forma di colonialismo, sta ancora una vol- l’esportazione, mentre in Asia e Africa prende in gestione grandi esten- ta portando a un massiccio accaparramento di terre in India, Africa, sioni di terra per la coltivazione di cereali di fascia bassa. Questa nuova America Latina e altre parti del mondo. Stiamo assistendo a una vera e forma di colonizzazione della terra è finalizzata a aggirare la pericolosa propria ondata di “nuove enclosures” che stanno avendo sulle comunità dipendenza dal mercato globale, oltre che a investire nelle redditizie rurali impatti anche peggiori che in passato per via dell’aumento sia del produzioni agricole collegate a aziende di grandi dimensioni. potere distruttivo sia della domanda di risorse. L’accaparramento della terra avviene in vista per investimenti speculativi, speculazioni edilizie, Ancora, il governo indiano ha ingaggiato una battaglia campale con per costruirvi miniere e fabbriche, strade ed autostrade (vedi Appendice 1.2). agricoltori e comunità rurali per strappare loro larghi tratti di terreno per uso energetico, infrastrutturale, edilizio e per la cessione a privati Questi investimenti trovano giustificazione nella stessa definizione (vedi Appendice 1.3). Queste politiche sono volte a appropriarsi della terra della ‘terra di nessuno’, secondo la quale i piccoli agricoltori non sono di comunità povere a prezzi bassi e senza il loro consenso. Si pratica di produttivi. Questo falso livello di produttività è naturalmente misurato fatto uno sradicamento di comunità e culture umane, rappresentandolo secondo la logica lineare e estrattiva della produzione di merci. eufemisticamente come “trasferimento indotto dallo sviluppo”. I trasferimenti di terre hanno comportato l’allontanamento dei picco- Molti anni di lavoro sono stati dedicati, in India, ad analizzare gli im- li proprietari, la perdita dei diritti degli altri beneficiari, l’espulsione di patti socio-ambientali e a predisporre progetti di riqualificazione, ma tutte le persone prive di diritti formali, ma in possesso di diritti comuni questo non sta rallentando l’economia dei nostri giorni, violenta e affa- e consuetudinari che avevano abitato quelle terre per anni. mata di terra. Lo spossessamento continua a causare una miseria indi- cibile per le fasce più deboli, in particolare le donne. I milioni di ettari Le corporations, sostenute da sussidi pubblici, si stanno accaparrando le di terra trasformati in investimenti oggi non producono più alimenti, terre dei piccoli agricoltori portando a un generalizzato spossessamento e stanno di fatto creando insicurezza alimentare. Inoltre, si ritiene che dei poveri. La deportazione, l’indebitamento e i suicidi dei contadini nuovi trasferimenti di terre accresceranno ulteriormente, in futuro, la 31
concentrazione della proprietà e dell’accesso alla terra, vanificando così posseggono l’esperienza e le capacità necessarie a gestire le somme (re- i risultati dei programmi di riforma agraria di Cina, Vietnam, Filippine, lativamente) ingenti di denaro offerte come compenso dalle aziende o Indonesia, India e Pakistan - per considerare soltanto l’Asia (vedi Appen- dal governo. dice 1.4). Le ‘nuove enclosures’ e l’accaparramento di terre sono anche un risultato In Africa occidentale il tradizionale controllo comunitario della pro- dell’urbanizzazione e un effetto collaterale dell’industrializzazione che prietà terriera si sta gradualmente allentando a causa dei diversi proget- ha moltiplicato le Zone Economiche Speciali16 in molte economie a ti proposti dalla Banca Mondiale, dalla Millennium Challenge e dalla rapida crescita come l’India e la Cina. Nuova Alleanza per il Cibo e la Nutrizione dei G8. Questo ha portato a espropri di terra, in particolare nelle aree periurba- Benché in Africa esista qualche forma di sostegno per i piccoli agricol- ne, per far posto ai complessi industriali e commerciali e alle corrispon- tori nel quadro dell’Iniziativa per lo Sviluppo della Terra e delle Diret- denti espansioni urbane, innescando in questi Paesi imponenti conflitti tive Volontarie per una Governance Responsabile dei Regimi di Proprietà per la terra (vedi Appendice 1.5). indicate dalla FAO, e non manchino sforzi nazionali come la Commis- sione Nazionale sulla Riforma Fondiaria in Senegal, ci sono pressioni imponenti per la cessione dei terreni. Che questo accada in Africa, Asia o America Latina, è chiaro che si va approfondendo il divario fra chi opera nel settore dell’agricoltura di piccola scala e chi guarda alla terra in termini di profitto. Per le comunità indigene, ad esempio, la terra rap- presenta la sola e suprema fonte di sicurezza socio-economica. Per gli emarginati, essa è un vero patrimonio produttivo in sé e per sé, in modo del tutto indipendente dal suo valore di scambio. Nel caso di economie non monetarie basate sul baratto, che sono ancora diffuse, essa è la base stessa della sopravvivenza. Costituisce anche il nucleo del senso del luogo, dell’identità culturale e della sicurezza sociale. Per il ricco compratore, la terra è solo una forma d’investimento, o tutt’al più un “sito”per progetti il cui valore economico non dipende dalla lavorazione della terra come tale. Inoltre, le persone che perdono la propria terra per la costruzione delle 16 Aree designate che possiedono norme economiche speciali, differenti rispetto ad altre nello stesso paese. I regolamenti tendono a contenere misure che sono favorevoli agli investimenti esteri. Avviare un’attività in una infrastrutture, o a causa dell’industrializzazione, il più delle volte non SEZ di solito significa che la società riceverà incentivi fiscali e la possibilità di pagare tariffe più basse. 33
e difendevano rimangono esposti all’appropriazione, alla spoliazione e Deg rado della Terra, Cambiamento Climatico, in generale al danneggiamento. Mig razioni Forzate, Conf litti Emergenti Nelle aree rurali in cui le persone dipendono da territori scarsamente produttivi, il degrado della terra rappresenta un volano per la migra- zione forzata. Si stima che il 42% delle famiglie intensifichi la propria mobilità stagionale in caso di raccolti scarsi, mentre il 17% è indotto a emigrare dalla distruzione dei raccolti ed il 13% si allontana in caso di forti eventi climatici come siccità estreme18. Mentre il paradigma dominante riduce i conflitti crescenti nel mondo a Per il 2050, 200 milioni di persone potrebbero diventare migranti am- violenze etniche o religiose, in realtà il degrado della terra, unito al suo bientali permanentemente sfollati19. Poco prima della rivolta del 2011, in accaparramento, è molto spesso la causa di questi conflitti. Siria il 60% dei terreni ha sperimentato la più severa e prolungata siccità, il che ha causato perdite di raccolti proprio nella terra in cui l’agricoltura Si è soliti dire che se si vuole distruggere un popolo, tutto quel che oc- era stata creata, nella Mezzaluna Fertile, qualcosa come 12000 anni fa. corre è distruggerne il suolo. Quando le persone sono allontanate dai Eventi estremi come l’intensa siccità sono uno degli aspetti del cambia- loro territori, la complessa rete che lega popoli e comunità al suolo si mento climatico. rompe e può andare irrimediabilmente perduta. Come detto, secondo l’UNCCD il 40% dei conflitti interni agli Stati nell’arco degli ultimi 60 L’impatto della siccità fu aggravato dagli usi non sostenibili di terra e anni è stato associato alla terra e alle risorse naturali17. Esistono stretti acqua propugnati dai modelli correnti di agricoltura. Oltre l’80% dei rac- legami fra molti dei conflitti interni e il controllo e l’allocazione delle colti andò perduto, oltre il 75% del bestiame morì, spazzando via i mezzi risorse da parte degli Stati: l’esposizione di un numero crescente di per- di sussistenza e obbligando oltre un milione di agricoltori e allevatori a sone alla mancanza di cibo e acqua spiana la strada al fallimento degli una migrazione di massa verso le città, contribuendo all’instabilità sociale Stati più fragili e ai conflitti regionali. e, in ultima analisi, alla guerra civile20. Questo ha creato 6 milioni e mez- zo di profughi interni e altri 3 milioni trasferitisi nei Paesi confinanti21. Nell’Africa sub-sahariana, la sfida combinata tra l’aumento della popo- lazione, la domanda di risorse naturali e gli effetti del cambiamento cli- In Nigeria, Boko Haram è presentato di solito come un movimento matico (in particolare della siccità) sulle forniture di cibo e acqua, potrà religioso estremista. Al contrario, come ha testimoniato Luc Gnacadja, generare tensioni che rischiano di sfociare in un conflitto18. già presidente dell’UNCCD, “il prosciugamento del Lago Ciad ha aiu- La convergenza di crisi finanziaria, alimentare, climatica ed energetica 17 UNCCD, Desertification, The Invisible Frontline, 2014. 18 Ibidem. impatta su suoli e persone in svariati modi. Unita alle guerre, essa si tra- 19 Ibidem. duce in ondate migratorie interne ed esterne. Le persone sradicate sono Zastrow M., Climate change & Syrian conflict, Nature - Intern. weekly journal of Science, 2015. 20 21 Syrian Refugees - A snapshot of the crisis in the Middle East and Europe, by the Migration Policy Centre vulnerabili ad altre forme di sfruttamento e i suoli che essi conoscevano European University Institute, Florence, 2013. 35
Aree a rischio di desertificazione in Africa Guerre e conflitti per il cibo in Africa Attacchi terroristici 2008 2007-1008 2012 Queste tre mappe mostrano chiaramente la concentrazione di attentati terrroristici, conflitti legati al cibo e altri conflitti in aree a rischio di desertificazione E’ stimato che 2/3 della terra Africanasono già compromessi e che il degrado della terra affligge almeno 485 milioni di persone. Il 65% dell’intera popolazione africana. Entro il 2020, circa 60 milioni di persone rischiano di spostarsi dalle zone desertifica- te sub Sahariane verso il Nord Africa e l’Europa. (UNCCD Migration – Fight or Flee) Lago Chad – Aumento desertificazione dal 1963 al 2001 37
tato a creare le condizioni per il conflitto. In gran parte della Nigeria settentrionale, gli allevatori musulmani sono in competizione con gli agricoltori cristiani a causa della riduzione dell’approvvigionamento idrico. La cosiddetta guerra di religione riguarda in realtà l’accesso a risorse essenziali. E non si tratta solo di Boko Haram; nella fascia del Sahel si assiste più o meno alle stesse contese nel Mali e in Sudan. Inol- tre uomini che avevano o avrebbero avuto un redditizio impiego come coltivatori, pescatori, pescivendoli o pastori sono stati arruolati da Boko Haram e partecipano ora alle micidiali spedizioni notturne del grup- po terroristico. Senza un minimo di sicurezza per l’accesso alla terra, il ripristino dei terreni mediante investimenti è impossibile. La pace è la condizione necessaria22”. La crisi energetica, insieme al raggiungimento del picco del petrolio, ha portato a metodi estremi di estrazione che includono la fratturazione idraulica altrimenti nota come fracking. Che si sia giunti letteralmente a raschiare il fondo del barile per il petrolio greggio, implica che qualun- que territorio in cui esso venga scoperto diventa facile preda dello sfrut- tamento a opera di compagnie petrolifere e speculatori. In altre parole, nessun territorio è sacro. La richiesta di lasciare inutilizzati i combustibili fossili rimane ina- scoltata poichè le compagnie continuano a scavare, estendendo anzi le infrastrutture, per portare a casa i propri profitti che continuano ad accumulare senza rispondere dei costi relativi al degrado del suolo. L’in- quinamento del terreno dovuto alla trivellazione e all’estrazione di pe- trolio greggio ha reso l’agricoltura impraticabile in molti terre prima coltivabili23. In alcuni casi il ripristino può richiedere una vita intera. Qualunque siano le cause della guerra, sia per assicurarsi un accesso alle risorse energetiche, sia per l’espansione territoriale, le implicazioni sul suolo e la terra sono molteplici. 22 RTCC, Global warming raises tensions in Boko Haram region, 2015. 23 UNEP, Vital Water Report, 2008. 39
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