VOCE AMICA RAUSCEDO e DOMANINS - BOLLETTINO PARROCCHIALE DI
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SOMMARIO VOCE Lettera di Natale ............................................................................................ FOCUS pag. 1 AMICA Tempi moderni. Quanto è reale il virtuale? ................................................... VOCI DI INSIEME pag. 3-5 Storia e arte Le chiese della terra di Bertrando .................................................................. pag. 7-8 Periodico delle parrocchie Il tempietto conteso........................................................................................ pag. 9-10 La Venerazione a San Valentino ..................................................................... pag. 11-12 di Rauscedo e Domanins Prigioniero in Russia nei campi di “rieducazione” .......................................... pag. 13 via della Chiesa 43, Rauscedo La memoria dei nostri combattenti - Prima parte .......................................... pag. 14-15 Supplemento a “Il Popolo” Artisti da scoprire .......................................................................................... pag. 16-17 di domenica 18 dicembre 2016 Musica Corale di Rauscedo ........................................................................................ pag. 18-19 Ventesimo dell’organo di Rauscedo ............................................................... pag. 20-21 Piccoli cantori di Rauscedo ............................................................................. pag. 22-23 RESPONSABILE Il Miserere di Gregorio Allegri ....................................................................... pag. 24 Don Daniele Rastelli Coro parrocchiale di Domanins .................................................................... pag. 25 Associazioni Ricamiamo l’estate ......................................................................................... pag. 26 REDAZIONE Gruppo genitori “Insieme per crescere” .......................................................... pag. 27 Laura Castronuovo Un anno di attività della Pro Loco ................................................................ pag. 28 Oratorio di Domanins 2016 .......................................................................... pag. 29 Isabella Camerotto AFDS Domanins ........................................................................................... pag. 30-33 Alessandra D’Andrea Antonietta Mazzotti benefattrice dell'AFDS Domanins ............................... pag. 34 Monica D’Andrea Terremoto ’76: un piccolo gesto di solidarietà ............................................... pag. 35 Francesco Destro AFDS Rauscedo ............................................................................................ pag. 36-37 Associazione Alpini Rauscedo ....................................................................... pag. 38-39 Cristiano Lenarduzzi Scuola dell’Infanzia La nostra Scuola dell’Infanzia / Mercatino della festa della mamma................... pag. 40-42 Eventi Un sentito ringraziamento a tutti Mongolfiere in cielo / Grazie Suor Francesca ................................................. pag. 43 coloro che hanno collaborato Prima confessione / Prima Comunione / Cresima ......................................... pag. 44-45 portando articoli e foto. Una settimana insieme a Roma ..................................................................... pag. 46 E…state da favola!!! ....................................................................................... pag. 47 San Michele in Processione sulla Via Belvedere ............................................. pag. 48 Cena Tai Claps 2016 / La Gardenia A.I.S.M. ................................................ pag. 49 Invitiamo le famiglie ad inviare Fiesta di Pais 2016 ......................................................................................... pag. 50-51 personalmente “Voce Amica” Le Radici del Vino 2016 ................................................................................ pag. 52-53 ai loro parenti all’estero. Festa del ringraziamento e della famiglia ....................................................... pag. 54-55 Sport A.S.D. Vivai Cooperativi Rauscedo ............................................................... pag. 56-57 Ci scusiamo con coloro che Torneo “Dai un calcio alla povertà” ............................................................... pag. 58-59 Gino Pancino / Un incontro inaspettato ....................................................... pag. 60-61 involontariamente abbiamo RAuDO Team / Vai Manuela! ...................................................................... pag. 62 dimenticato o di cui abbiamo Esperienze inserito dati imprecisi. Emigrare oggi. Le esperienze di alcuni giovani di Domanins ........................ pag. 63-65 Il Sindaco dei ragazzi / Campone 2016 ......................................................... pag. 66-67 Sulle orme di Kung Fu Panda / Un’estate di emozioni ................................... pag. 68 Realizzazione grafica: Giubileo dei catechisti / Giubileo dei ragazzi ................................................. pag. 69-70 Interattiva - Spilimbergo Il Giubileo dei catechisti a Valvasone ............................................................. pag. 70 La Missione di Padre Aldo Babuin. Le ultime notizie da Patzum, Guatemala .... pag. 71-72 Stampa: L’esperienza di Pordenone .............................................................................. pag. 73 Tipografia Menini - Spilimbergo Un pensiero per te La scelta della vita .......................................................................................... pag. 74 Ricordando Marino ....................................................................................... pag. 75 Ciao Claudia / Lettera a Fru .......................................................................... pag. 76 Ricordando Dino ........................................................................................... pag. 77 VOCI DI RAUSCEDO Album ............................................................................................................ pag. 79-84 Scriveteci a Vita religiosa .................................................................................................. pag. 85-90 voce_amica@virgilio.it VOCI DI DOMANINS Album ............................................................................................................ pag. 92-93 Vita religiosa .................................................................................................. pag. 94-96
Lettera di Natale Buon Natale Dio, è perché troviamo molto semplice evadere, sfuggire nella In questi giorni, dal Natale e all’Epifania, duemila anni fa come profondità del nostro essere attraverso la dipendenza di questo oggi, il mondo ricorda la luce di Dio che brilla nelle tenebre di o quel piacere. In questo modo, le nostre profondità interiori ci ogni tempo. Questa è la luce della speranza evangelica che pro- rimangono estranee. Se è vero che un uomo può vedere solo col viene dall’umile grotta di Betlemme. Così gli uomini e le donne cuore, allora quanto siamo ciechi!” Auguro a tutti di non avere di ogni epoca attraverso le preghiere, i gesti di augurio e le cele- paura e pregiudizi, di lasciarsi prendere per mano dal Bambino brazioni chiedono il dono natalizio della gioia e della pace: per i di Betlemme! Non temete! Fidatevi di Lui! Questo è il Natale! bambini e gli anziani, per i giovani e le famiglie, per i poveri e gli Evento storico e mistero d’Amore, che da oltre duemila anni in- emarginati, per coloro che vivono il dramma della guerra e del- terpella gli uomini e le donne di ogni epoca e di ogni luogo. È il la solitudine… Gesù, nato per noi, conforti e renda coraggiosi giorno santo in cui risplende la “grande luce” di Cristo portatri- quanti sono provati dalla malattia e dalla sofferenza; sostenga ci di pace! Certo, per riconoscerla e accoglierla ci vuole fede, coloro che si dedicano al servizio dei fratelli più bisognosi. Que- umiltà, profondità! Questi sono gli auguri che porgo a tutti e che sta preghiera la sentiamo necessaria e urgente perché molte so- ho “ricevuto gentilmente” leggendo alcuni testi di riflessione sul no le persone e le famiglie segnate dalla malattia e che vivono at- Natale, mediati grazie ai giovani delle superiori. tese incerte. A noi che abitiamo questi nostri Paesi, il Santo Na- A tutti i lettori di “Voce Amica” dei nostri paesi e sparsi per tale possa donare quella laboriosità intesa e intelligente per re- il mondo, Buon Natale nel Signore Gesù cuperare il senso umano e spirituale della Comunità e della con- divisione. Questo lavoro necessario e importantissimo sia arric- Il Parroco e i Vostri Sacerdoti chito da quell’intelligenza frutto di profondità e di radici ben Don Daniele, Don Marino, Padre Cornelio, Don Luis forti. Buon Natale a tutti! Cari lettori, Il futuro sarà in chi ha le radici! quest’anno Voce Amica si presenta a voi con un abito nuo- “Il futuro dei nostri paesi, delle famiglie, della chiesa… della no- vo. Con entusiasmo abbiamo cercato di rinnovare la cor- stra identità, delle occupazioni e anche dell’economia, di fatto nice di questo bollettino che da più di 35 anni ci accompa- risiederà in coloro le cui radici sono profonde e che vivono nella gna durante le feste natalizie, regalandoci emozioni, rifles- pienezza della fede!” “Difficilmente ci sarà futuro in coloro che sioni, storia e tanti ricordi. Innovazione e tradizione: ri- continuano solo ad adattarsi al momento presente o in quelli mangono i racconti, le attività delle associazioni, la vita che si limitano a criticare gli altri e si ritengono metro di giudi- della comunità, le foto ricordi e si aggiungono contenuti di zio infallibile, né in coloro che prendono la strada più semplice, approfondimento che speriamo col tempo abbraccino che esclude a priori la passione della fede definendola falsa e sor- sempre maggiori argomenti. La “Voce Amica” siamo tutti passata… Quindi il futuro sarà di quegli uomini e donne le cui noi; racconta le due comunità di Rauscedo e Domanins che menti non si accontentano più degli slogan del giorno, che vedo- ormai si uniscono in tantissimi eventi, sia legati alla vita no più in profondità di quello che altri vedono, perché la loro vi- parrocchiale religiosa che a quella più laica. È con questo ta si apre a realtà più ampie. La generosità, che rende gli uomini spirito di amicizia e condivisione che abbiamo pensato ad e le donne liberi, si aggiunge solo attraverso la pazienza dei pic- una rivista al passo con i tempi, che “fermi” i momenti più coli atti quotidiani che vincono l’egoismo”. “Con questa atten- significativi della nostra storia e ci stimoli ad un futuro di zione quotidiana, che rivela all’uomo in quanti modi è schiaviz- collaborazioni. Con questo messaggio di fratellanza desi- zato dal suo ego, da questa passione quotidiana e solo da questa, deriamo augurarvi una buona lettura e i migliori auguri gli occhi umani vengono aperti lentamente. L’uomo vede solo per un Natale di gioia e un 2017 pieno di nuovi progetti. nella misura di quello che ha vissuto, compreso e sofferto”. “Se oggi non siamo più molto capaci di diventare consapevoli di La Redazione di Voce Amica 1 Voce Amica Focus Editoriale
Focus TEMPI MODERNI Quanto è reale il virtuale? Riflessione su mondo digitale, educazione e web I social media hanno cambiato le nostre macchine fotografiche, ma ha anche La relazione sembra essere sostituita vite. Senza che ce ne accorgessimo tante rimpiazzato il vecchio lettore mp3 o gli dalla connessione, è più facile e appare piccole abitudini sono state sostituite innumerevoli supporti tecnologici per più soddisfacente: consente espressioni da pratiche online. Come risultato sia- l’ascolto della musica susseguitisi negli narcisistiche di sé, esalta l’emotivismo, è mo sempre attaccati a uno smartphone, ultimi 30 anni. Non è mai stato così faci- provvisoria e senza garanzie di durata. a un tablet o a un computer: un bene, le avere accesso a migliaia di canzoni in Una relazione autentica implica un un male? La verità come sempre sta nel una sola volta. grande lavoro, interesse per l’altro, vo- mezzo. Grazie alle applicazioni è possibile sape- glia di mettersi in discussione e di cre- Certo è che a volte twittiamo invece di re tutto e programmare la vita in ogni scere. Il problema è che dopo la sbornia parlare, aggiorniamo il nostro status su suo piccolo particolare: impegni di lavo- di relazioni digitali uno si trova più solo Facebook lamentandoci della pioggia ro, palestra, picnic al parco con gli amici, di prima. invece che confrontarci coi vicini di ca- concerti, a che ora uscire di casa per non sa come si usava un tempo. Persino per perdere l’autobus e non stare ad aspettar- Da una recente indagine svolta per con- cercare l’anima gemella ci rivolgiamo lo a lungo al freddo, compleanni e simili to della Commissione Europea è emerso agli amici degli amici su Facebook, fa- occasioni. che l’attività digitale inizia tra i 9 e 16 cendo prima un’analisi accurata dei lo- Per non parlare di “san” Google maps, anni e coinvolge un numero sempre ro profili. che senza di lui, chi arrivava più? maggiore di giovanissimi. A 14 anni più del 70 percento dei ragaz- Ma è anche vero che grazie alle nuove E se chiedere informazioni al passante zi sono su Facebook, dove possono inse- tecnologie la conoscenza dell’uomo, ma- non và più di moda (era davvero così rire foto e informazioni personali che turata in secoli di storia, non si potranno cancel- è alla portata di tutti. lare e che saranno più Uno smartphone ad chiedere informazioni importanti del curricu- esempio non solo ti per- lum al momento di pre- mette di giocare, fare sel- al passante non va più di moda sentare una domanda di fie e chattare ma anche di lavoro. accedere in un lampo ad un vasto bagaglio cultu- Campo di calcio, tiro rale condiviso sulla rete. È possibile por- “umiliante”??) è pur vero che non è tutto sbagliato: la palla non va in rete. Coro di tarsi sempre dietro vocabolari, enciclo- oro quello che luccica. insulti, che finiscono a bordo campo e si pedie, ebook, video tutorial, mappe, o Le insidie si sa sono sempre dietro l’an- spengono col fischio dell’arbitro. Ieri: chiedere qualsiasi cosa a Google e Wiki- golo. Se ormai non ci sorprendono più i verba volant. pedia in qualsiasi momento della giorna- bimbi sul seggiolone intenti a smanet- Oggi: stesso ragazzo, stessa situazione. ta. L’informazione è a portata di smar- tare tablet e cellulari, non per questo Insulti e commenti finiscono sulla pagi- tphone e quindi di tutti. dobbiamo rassegnarci ai rischi di una na Facebook, su WhatsApp. società incapace di vivere senza con- Ahimé con la tecnologia: scripta ma- Lo smartphone non solo ha sostituito le nettersi. nent! 3 Voce Amica Focus
» Focus ta, salvata, taggata. Ritorna in circolo. Non è più la foto di carta, stampata in una copia, che una volta strappata da noi non esiste più. E se da genitori leggiamo con stupore certi dati, non ci tiriamo indietro quan- do per “silenziare” uno o più figli piccoli sganciamo il cellulare o il tablet di turno. E pensare che recenti studi hanno con- fermato che i nativi digitali sono sì rapidi e “geniali” nell’apprendere ad usare un iPhone, ma meno attenti e capaci a me- morizzare. Non conoscono i nostri per- corsi di ragionamento e accumulazione dati e possono fare fatica ad acquisire al- cune competenze scolastiche di base. I rischi per tutti? La socializzazione del web ci illude e ci impoverisce sulla capa- cità di creare delle relazioni affettive co- E si fa fatica a dimenticare, e lo sanno e lo è cosa lontana dai nostri giovani. struttive e stabili nel tempo. E non a caso vedono in molti di più, e l’insulto diven- Non c’è città o paese che tenga. la depressione secondo l’Oms nel 2020 ta più che pubblico, globale. Gli episodi non sono mancati: foto con sarà la patologia più diffusa. Una ricerca di Save the Children del poco addosso sono girate, hanno creato Viviamo nel pieno di un paradosso: la 2015 ha verificato che il “40% dei ragaz- il caso e il disagio. Educare urge. quantità e la modalità di navigazione in zi tra i 12 e i 17 anni mette on line le Perché, andando oltre l’episodio, la foto- Rete ci dicono che abbiamo bisogno di proprie nudità”. grafia in internet rimane. Anche se la to- contatti, siamo schiacciati dalla solitudi- Un dato che leggiamo increduli. Ma non gli da qualche parte resta: è stata cattura- ne, da uno stile che non ci consente di en- Ecco quello che non facciamo più da quando ci siamo iscritti a Facebook (e Twitter, Instagram, ecc…) 1 - Passare le domeniche in famiglia (o con gli amici) a guardare le 8 - C’è stato un tempo ormai lontano in cui non fotografavamo tut- foto di vacanze o di eventi importanti. to quello che stavamo per addentare. 2 - Venerdì sera con gli amici per giocare a Risiko 9 - Mentire: sull’età, sugli interessi, su dove si è stati e che cosa si è (o ai giochi da tavolo). Ora solo notifiche di Candy Crush saga. fatto. Non si può più fare, i nostri amici più stretti sarebbero i 3 - Aggiornamento al bar con le amiche: ora si fa tutto in chat. primi a effettuare il fact checking (e a rimproverarci pubblica- 4 - Flirtare in discoteca. mente). 5 - Tenere un diario segreto, in favore di una bacheca pubblica. 10 - Tenere il telecomando in mano: da quando guardiamo la tv per twittare, non è veramente importate chi in famiglia detiene il po- 6 - Uscire se piove: non ce n’è più bisogno, si chatta. tere del telecomando, ma chi twitta meglio. 7 - Ricorrere a un investigatore privato per andare a caccia di tre- 11 - Fare gli auguri di compleanno: a voce o per telefono. sche o per verificare la fedeltà del partner: basta un’attenta incur- sione nella sezione “messaggi” di Facebook. Un salutino in bacheca è sufficiente. 4 Voce Amica Focus
Focus « trare in contatto profondo con noi stessi e con l’altro. Alcune soluzioni? Ricreare delle relazioni autentiche e recuperare la spiritualità. E allo stesso tempo perseverare nella solidarietà concreta e nell’incontro reale con il prossimo, per condivi- derne timori, sogni e debolezze. Il Papa nel suo Messaggio per la 50esima Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali, lo scorso gennaio, ci aveva già ricordato come «non è la tecnologia che determina se la co- municazione è autentica o meno, ma il cuore dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione». Nelle reti digitali «possiamo e dobbiamo giudicare situazioni di peccato (…) ma non possiamo giudicare le persone, perché solo Dio può leggere in profondità nel loro cuore. Solo parole pronunciate con amore (…) toccano i cuori». Alcuni giorni fa, Papa Francesco, i cui profili social sono al top, ci ha spronato in un tweet: «Ai gesti di odio e distruzio- ne, opponiamo gesti di bontà». Non parole da baci Perugina, ma gesti di bontà perché anche nel mondo digitale lo stile è sostanza. a cura della Redazione di Voce Amica Bibliografia Cyber-dipendenti, i nuovi schiavi del Web di A. Giuliano 26/10/2016 in Avvenire. La rete siamo noi: giovani e social di S. Venturin da Il Popolo. Dott. Grollo: a 9 anni inizia l’età digitale di Flavia Sacilotto da Il Popolo. Uno stile cristiano nell’abitare i social di G. Rancilio 12/08/2016 in Avvenire. Ecco come l’arrivo degli smartphone ha cambiato la nostra vita da www.androidpit.it Un ringraziamento particolare a don Marino Rossi per il reperimento dei testi. 12 - Essere all’oscuro dei fatti durante il primo appuntamento: fare 17 - L’anello per ufficializzare il fidanzamento o il matrimonio: non è finta di fare le classiche domande “Cosa fai?”, “Dove abiti?”. Tan- più l’anello, ma lo stato dichiarato su FB a indicare se siamo nu- to l’abbiamo già letto sulla bacheca Facebook. bili, celibi, liberi o impegnati/coniugati. 13 - Portare la macchina fotografica agli eventi importanti (tanto 18 - Essere brutti: non si è mai vista la foto di una persona poco avve- sappiamo che le foto le farà qualcun altro). Ma in ogni caso, da nente. Sui social siamo TUTTI belli. quando abbiamo lo smartphone, basta quello. Comunque siamo 19 - Parlare. Ora è tutto un commento o un tweet, di qualunque co- pigri e aspettiamo il tag. sa: politica, sport, trasmissioni televisive. 14 - Chiedere il numero di telefono: il nome, tra LinkedIn, Facebook, 20 - News gathering dalla parrucchiera: il gossip ormai viaggia (qua- Twitter, può bastare. si esclusivamente) sul social. 15 - Perdere amici per strada: dall’asilo alle elementari, all’università, 21 - Verba volant, scripta manent: ora si scrive tutto, anche le stupi- nessun contatto è perso per sempre. daggini, che restano nelle memorie delle timeline e negli screen- 16 - Lasciarsi per poi dimenticarsi: se ci saranno gli amici in comune, shot di amici nei secoli dei secoli. gli amici degli amici e gli amici degli amici degli amici, avremo per sempre notizia del/la nostro/a ex. testi di Olga Mascolo - corriere.it 5 Voce Amica Focus
Storia e Arte Le chiese della terra di Bertrando DOMANINS Narvesa di Pordenone 1595. La pala l’attuale cimitero. Il progetto è del pro- chiesa di San Michele dell’Annunciazione fu eseguita nel 1659 fessore Francesco Lazzari dell’Accade- Arcangelo dal pittore trevisano Francesco Mattiaz- mia di Venezia. Fu iniziata nel 1846, Di origine romana ha preso il nome dal zi, residente a Pordenone. aperta al pubblico nel 1851. La soffittatu- proprietario del fondo di “Omanisius”. La pala della Madonna del Rosario con i ra fu eseguita nel 1881 e i due altari late- Prime documentazioni: 1123 “due masi santi Domenico e Caterina opera di se- rali vicini al presbiterio furono arredati in villa Dominik” di proprietà del con- guaci del pittore Giuseppe Moretto da nel 1886. vento benedettino di San Paolo in La- San Vito 1686 ca. La statua di San Mi- La chiesa divenne curazia con il titolo di vantal (Carinzia), nel 1186 è nominato chele di Valentino Sommavilla di Ortisei Santa Maria e San Giuseppe completa- nella bolla di papa Urbano III “quod ha- 1920 quella dell’Immacolata e di Giu- mente indipendente da San Giorgio nel bet apud Domunicum”. seppe Scalabrini di Fossalta di Porto- 1894 con decreto del vescovo di Concor- La cortina è nominata in un documento gruaro 1935. Il crocifisso svuotato in ce- dia Pietro Zamburlini, parrocchia con datato primo aprile 1250 pertanto aveva ramica policroma è opera del porto- tutti i relativi benefici nel 1957 con de- già la sua prima cappella dedicata a San gruarese Antonio Boato 1980. creto del vescovo Vittorio De Zanche. Michele Arcangelo. Nel 1479, 22 dicem- Le stazioni della Via Crucis in ceramica Consacrata nel 1987 dal vescovo Abra- bre, gli abitanti di Domanins con atto 1981 sono di Italo Costantini di Treviso. mo Freschi, fu elevata ad arcipretale nel del cancelliere vescovile Paterniano lau- Il campanile opera del progettista Giro- 1994 dal vescovo Sennen Corrà. Opere reo costituirono la dotazione del benefi- lamo D’Aronco di Gemona fu costruito interne: l’incoronazione della Vergine cio della loro cura che fu approvata dal tra il 1892 e il 1894 sotto la guida dell’im- attribuita a Matteo Ingoli XVII secolo, il vescovo di Concordia Antonio Feletto, presario Sante Lenarduzzi di Domanins. Transito di San Giuseppe fine secolo ma la parrocchialità fu proclamata sul XIX del pittore Luigi Nono da Sacile, luogo dal Santo Ufficio di Venezia nel RAUSCEDO l’Assunzione della Vergine sul soffitto af- mese di agosto 1567. Il primo parroco fu chiesa di Santa Maria fresco di fine secolo XIX, la Natività di Giacomo Lupi. L’attuale chiesa fu co- e San Giuseppe Cristo del rauscedese Angiolo D’Andrea struita a circa 50 metri dalla precedente. Appare nei primi documenti della for- (1880-1942), una deposizione di Anto- I lavori di costruzione iniziarono nel ma: “1204 in villa Rauseti”. Nel 1361 nio Boatto del 1980 e una Crocefissione 1841 su progetto di Giovanni Battista nell’inventario del monastero benedetti- di Giuseppe Pellarini 1976. Il simulacro Cavedalis di Spilimbergo con capo can- no di San Paolo in Lavantal Carinzia vie- ligneo della Madonna del Rosario fra i tiere Pietro Bisutti da Rauscedo, fu aper- ne nominata la chiesa di Santa Maria di Santi Domenico e Caterina da Siena è di ta al pubblico nel 1845. Ruzzet cui l’abate di quel convento (che Ferdinando Stuflesser 1903 (Valgarde- Consacrata il primo maggio 1970 dal ve- possedeva 10 masi a Rauscedo) lascia al- na), quello di Sant’Antonio è di Giuseppe scovo Vittorio De Zanche elevata ad ar- la chiesa un maso “pro luminem” dato Obletter 1926. Di ottima mano è pure la cipretale per la rinuncia al juspatronato che era priva di redditi. Il vescovo Nores statua del Sacro Cuore. dal vescovo Abramo Freschi l’11 febbra- che la visitò nel 1584 la descrive chiesa di io 1981. La facciata e la soffittatura inter- una certa antichità fornita di battistero e PIEVE DELLA na venne ristrutturata nel 1930-1931. di cimitero per la comodità del popolo. RICHINVELDA L’altar maggiore è opera dell’altarista L’attuale chiesa in stile neoclassico fu co- chiesa di San Nicolò Giuseppe Mattiussi di Udine del 1787. struita lontano dalla primitiva che si tro- La piana della Richinvelda sembra sia La pala di San Valentino benedicente vava sulla sponda sinistra del vecchio stata il nucleo giurisdizionale della Pie- con devoti è opera del pittore Gasparo letto del torrente Meduna ove si trova ve, il centro del “gericht” giudizio di san- 7 Voce Amica Voci di insieme
» Storia e arte gue; qui sorgevano le for- che dei nobili giustizieri di Spilimbergo e quelle di Valvasone in zona limi- trofa. I signori di Spilim- bergo consideravano la cortina della Pieve di San Giorgio come luogo più importante dei loro domi- ni anche se appartenevano ad altra Pieve. In un docu- mento del 1281 (8 maggio) G. di Zuccola prende pos- sesso dei Feudi “spilim- berghesi fuori e dentro la pieve di San Giorgio, pi- gliando frondi delle piante sorgenti sulla piazza e Cortina di San Giorgio”. Nella prima metà del XII secolo sorse la chiesetta curata dal Pio Istituto Ele- mosiniero di San Nicolò che aveva lo scopo di dare assistenza spirituale ai condannati a morte, fun- zione svolta fino alla fine del patriarcato. In seguito l’assistenza fu per i pelle- grini, i bisognosi e le ra- gazze povere. In questa piana il 6 giugno 1350, reduce da un pilastro con l’epigrafe dettata da monsi- Uno scritto in alto sull’interno facciata Concilio regionale a Padova, fu ucciso il gnor Leonardo Perosa e la consunta lapi- della chiesetta datato 1901 ricorda che patriarca di Aquileia Beato Bertrando di de precedente è ora conservata nella sa- un tempo la chiesa era tutta affrescata e San Genesio per mano dei congiurati ca- crestia della chiesetta. che fu nuovamente ridipinta, coprendo i peggiati da Enrico di Spilimbergo. Il L’altare interno è opera datata e firmata precedenti affreschi, dal pittore udinese corpo ferito del presule fu portato nella da Giovanni Antonio Pilacorte 1497, il Antonio Del Toso. chiesa di San Nicolò e qui spirò. trittico in una cornice rinascimentale di La Confraternita del Pio Istituto Elemo- Nella chiesa due affreschi esaltano la ca- motivi floreali reca al centro la Vergine siniero di San Nicolò fu soppressa nei rità del Patriarca e narrano la sua tragica con il Bambino e ai lati due santi, Nicolò primi anni dell’Ottocento, i beni furono fine. Sul luogo in cui fu colpito, nel 1450 con le sue insegne tre palle d’oro e San incamerati dal governo napoleonico e centenario della morte, venne collocato Fortunato con il turibolo. In alto trovia- l’edificio passò in proprietà al Comune un cippo commemorativo per volere dei mo i simboli degli Evangelisti, sulla som- di San Giorgio. canonici concordiesi che avevano diritti mità il Padre Eterno benedicente. Il pa- di collazione sulla pieve di San Giorgio. liotto in pietra è opera seicentesca dei la- Luigi Luchini Nel 1895 sul posto fu collocato un nuovo picidi medunesi datata 1667. 8 Voce Amica Voci di insieme
Storia e Arte « Neve a Rauscedo - Angiolo D’Andrea, anni ’20 Il tempietto conteso A cura di Luigi Luchini A Rauscedo in via S. Giovanni si trova rie, il che ci fa capire che il tempietto nei cancellieri. Il tempietto fu oratorio cam- un tempietto dedicato a San Giovanni il tempi passati faceva parte del cortile di pestre e tomba di famiglia, motivo di lu- Battista. un’abitazione privata. La balaustra e la stro per il loro casato. In essa vi furono Posta sul lato sinistro della strada, la mensa dell’altare sono in pietra e sono sepolte undici salme. chiesetta si presenta al viaggiatore come opera del lapicida Giobatta Antonelli di Il capostipite Leonardo di Agostino (n. un’unica aula rettangolare con un porti- Dardago mentre la parte superiore 1578, m. 1674) fu colui che nel 1670 isti- co sulla propria facciata. Il tetto del por- dell’altare è in legno e fu costruito da tuì la mansioneria di San Valentino os- tico è a tre spioventi ed è sostenuto da Osvaldo Zotti di Provesano. sia, tenendo per i membri della propria muri laterali e da tre volte in stile neogo- La chiesetta appartenne alla famiglia famiglia il giuspatronato, lasciò in eredi- tico che poggiano su quattro colonne. Al D’Agostini di Domanins e fu eretta nel tà i suoi beni per il mantenimento di un di sopra del tempietto svetta una mono- 1677 da Giovanni Maria D’Agostini. Ta- cappellano mansionario affinché offi- fora campanaria. le famiglia fu una delle più benestanti del ciasse due messe settimanali per il Santo Ai suoi lati si dipartono due pareti mura- paese. Da essa uscirono sacerdoti, notai e e per altri patti. 9 Voce Amica Voci di insieme
» Storia e arte Il tempietto fu costruito appena dentro i Durante la prima guerra mondiale i se- attuali via San Giovanni e via del Sile fi- confini di Domanins e i D’Agostini, dal polcri del tempietto furono usati come no a lambire il Mulin che rimase però canto loro, vollero sempre appartenere al- nascondiglio delle derrate alimentari. entro i confini di Domanins. la parrocchia di San Michele Arcangelo. Nel 1929, per opera del regime fascista, La chiesetta rimase proprietà della par- Nel corso degli anni Venti, la curazia di nacque un’associazione sportiva dopola- rocchia di Domanins. Spettò invece alla Rauscedo presentò richiesta presso la voristica denominata “Domanins-Rau- parrocchia di Rauscedo l’uso e manu- diocesi di Concordia-Pordenone di ret- scedo”. tenzione in perpetuo della medesima tifica dei confini con la parrocchia di Tuttavia, la diatriba dei confini sfociò in con consegna definitiva delle chiavi. Do- Domanins affinché le case e gli orti dei una zuffa generale il 29 maggio 1939 manins conservò il diritto di celebrare la propri fedeli potessero far parte della quando, quel giorno un gruppo di fedeli messa nel giorno del Santo (24 giugno) e propria comunità. di Domanins si recò alla chiesetta per ce- nel giorno della seconda rogazione. Rau- Tale rettifica avrebbe perciò riguardato lebrare i sacri riti e vi trovò una folla mi- scedo acquisì il diritto di celebrare la anche la chiesetta di San Giovanni che nacciosa di rauscedesi davanti all’in- messa in tutti gli altri giorni dell’anno e sarebbe passata sotto la giurisdizione del gresso. nella terza rogazione. Furono invece curato di Rauscedo. Volarono pugni e schiaffi e i due parroci esclusi i vespri che dovettero tenersi nella La questione fu lasciata in sospeso per riuscirono a fatica a calmare i fedeli. parrocchiale. un po’ di anni ma si ripresentò nel de- Numerose furono anche le denunce pre- Alla contesa dei confini seguirono anche cennio successivo. Tra i episodi sgradevoli. Una due paesi sorse un’accesa famiglia, abitante nel rivalità campanilistica ac- territorio in contesta- compagnata da liti fre- un tempietto dedicato zione, protestò su quale quenti e numerosi screzi dei due sacerdoti avreb- reciproci. a San Giovanni il Battista be dovuto officiare l’e- Tra Domanins e Rauscedo strema unzione ad un ci fu sempre stato un certo loro morente e accom- antagonismo. Nonostante pagnarne la salma al ciò, i due paesi andarono sempre d’accor- sentate all’autorità civile. In seguito al camposanto. do e in diverse epoche collaborarono in fatto, l’autorità ecclesiastica sospese la Inoltre, due famiglie, abitanti in territo- armonia affrontando le loro comuni ne- chiesa per un intero decennio, minac- rio di Domanins, chiesero di far parte cessità. ciando anche di chiuderla per sempre al della Curazia di Rauscedo. Tali famiglie Nel XIV secolo costruirono assieme la culto o addirittura di demolirla. passarono sotto la giurisdizione spiri- rojuzza che partendo da Sequals fornì lo- Ma già l’anno successivo, con l’interven- tuale di Rauscedo anche se al parroco di ro l’acqua del Meduna. to dell’Italia nella nuova guerra mondia- Domanins spettò il rito della benedizio- Nel 1846, quando la parrocchia di Rau- le, fra la gente dei due paesi le acque si ne pasquale. scedo demolì l’antica chiesa – ubicata calmarono un po’. Il quinto e ultimo decreto fu emanato ove è l’attuale cimitero – il parroco di La questione si ripresentò a guerra finita. dal vescovo Sennen Corrà il 10 gennaio Domanins, in attesa della costruzione Negli anni 1949-50 le parti giunsero fi- 1994 e disposto tramite l’intesa dei pie- della nuova parrocchiale, concesse loro nalmente ad un accordo con quattro de- vani don Giuseppe Liut e don Elvino Del l’uso della chiesa del Battista per celebra- creti vescovili dei monsignori Vittorio Bel Belluz. re la messa. D’Alessi e Vittorio De Zanche. I parroci Tale provvedimento, oltre a definire ul- Nella seconda metà dell’Ottocento, Do- furono don Gallo Moschetta per Doma- teriori vicende confinarie (tra via Belve- manins e Rauscedo crearono un consor- nins e don Giovanni Delle Vedove per dere e via del Sile), stabilì definitiva- zio per la costruzione di un argine a dife- Rauscedo. mente, dopo più di settant’anni di con- sa dall’esondazioni del Meduna le quali Nel maggio del 1950 i confini furono tese, il passaggio di proprietà del tem- sovente allagarono le abitazioni della modificati secondo un preciso tracciato pietto di San Giovanni alla parrocchia Selva e del Borc. concordato. Rauscedo si estese fino alle di Rauscedo. 10 Voce Amica Voci di insieme
Storia e Arte « La Venerazione a S. Valentino Le “Scuole” e confraternite La chiesa di S. Michele Arcangelo in Domanins, come risulta Lo statuto da un elenco di iscritti dalla prima metà del secolo diciassette- della confraternita di San Valentino simo, aveva anticamente la confraternita del S. Rosario. com’era in vigore nel 1891 Esisteva anche la confraternita del S.S. Sacramento. Essa ap- 1. La confraternita di S. Valentino in Domanins fu istituita “ab pare per la prima volta nel 1622 con 32 iscritti, ma l’antichissi- immemorabili” come consta dagli archivi della fabbriceria di ma confraternita di S. Valentino è certamente anteriore la cui S. Michele Arcangelo. origine probabilmente risale al quindicesimo secolo. 2. Può essere iscritto a detta confraternita qualsiasi cristiano di Queste confraternite – chiamate “Scuole” – erano dotate di qualsiasi età. beni propri e di uno statuto. Il loro compito era di provvedere 3. Ogni confratello paga annualmente per iscriversi almeno al decoro degli altari adornandoli quanto più riccamente fos- dieci centesimi. se possibile: ceri a profusione, suppellettili sacre, materiale 4. Quel confratello che il giorno di S. Valentino desidera avere spesso di notevole valore. La confraternita prescriveva ai pro- il pane e la piccola candela dovrà sborsare almeno otto cen- tesimi. pri aderenti pratiche particolari e aveva il privilegio onorifico di curare il decoroso svolgimento delle feste alle quali i con- 5. Il cameraro della confraternita ogni anno farà celebrare una messa per tutti i confratelli morti. fratelli intervenivano rivestiti con un camice bianco e una cappa azzurra per le processioni della Madonna, con cappa 6. Il giorno di S. Valentino, il parroco, o chi per lui, celebrerà una messa solenne sull’altare del Santo con l’assistenza del rossa per quelle di S. Valentino e per quelle del Santissimo. diacono e suddiacono, predicherà, se sarà possibile troverà il predicatore e darà a questi il pranzo e il santese della chiesa. La confraternita di S. Valentino Per tali disturbi riceverà dal cameraro lire italiane 15. La S. L’antichissima confraternita di S. Valentino, già esistente nel Messa sarà applicata ai confratelli vivi e morti. 1584 (visitazione del vescovo Nores), fino agli anni Settanta 7. Al santese per i suoi di- del Novecento annoverava ancora un forte numero di devoti sturbi nel giorno del San- to e in tutto l’anno saran- (come risulta dai registri della scuola) e nel 1890 aveva 716 no date lire 10. iscrizioni. Fin dal secolo sedicesimo si nota una fortissima ve- 8. Il cameraro avrà cura che nerazione per questo Santo a tal punto che troviamo persone la lampada dell’altare del iscritte a detta confraternita in tutto il circondario: Maniago, Santo sia accesa ogni do- Lestans, Castelnovo, Gaio-Baseglia, Spilimbergo, Vivaro, Au- menica e le feste; a tale fi- rava, S. Giorgio, Provesano, Valvasone, S. Martino, Arzene, ne consegnerà al santese o Casarsa, Castions, Zoppola, Pordenone ecc… alla Fabbriceria lire 10 per l’acquisto dell’olio neces- Tutti i confratelli colpiti da epilessia o da malattie nervose ave- sario. vano diritto a ricevere assistenza fisica e morale durante le fe- 9. Al cameraro della scuola stività del 14 febbraio. Il fedele che s’iscriveva alla confraterni- per il disturbo di procura- ta riceveva un pane benedetto e una candela. Questa tradizio- re il pane e distribuirlo ai ne si conserva tuttora. La festa di S. Valentino a Domanins era richiedenti confratelli sa- profondamente sentita ed era conosciuta da tutti nel circon- ranno consegnate lire 6. dario. Per i ragazzi essa era nota come la festa dei “Luins e Na- 10. Sia guardingo il cameraro ransis”. Nella piazza del paese si appostavano tantissimi am- che l’altare del Santo sia fornito decorosamente. bulanti per la vendita di arance, lupini, noci, liquirizia, casta- gne secche, mandorlato e zucchero filato. 11 Voce Amica Voci di insieme
» Storia e arte La pala dell’altare di S. Valentino beni per il mantenimento di un cappellano Mansionario che La pala di S. Valentino benedicente con devoti e con proces- officiasse all’altare di S. Valentino con due messe settimanali e sione della confraternita del pittore pordenonese Gasparo altri fatti. Il giuspatronato di questa Mansioneria era riserva- Narvesa (1558-1639) porta la data 1595. La scena è quella to, sempre per disposizione testamentaria, alla famiglia D’A- dell’interno di una chiesa con figure di donne e bambini rea- gostini. Solo dopo la morte del cappellano Don Agostino D’A- lizzati con colori scintillanti. Da notare lo sguardo dolcissimo gostini avvenuta nel 1814, ultimo sacerdote di questa famiglia, delle madri e le espressioni dei bambini nonché i particolari: la nomina del Mansionario passò al vescovo di Concordia. In un calice, tre piccoli crocifissi, una stuoia a coprire il pulpito. seguito questa istituzione fu trasformata dall’Ordinario in Nell’affollata composizione, eleganti inferriate delle finestre cappellania coadiutrice della parrocchia. L’ultimo cappellano lasciano intravedere la luminosa campagna e lo snodarsi della fu Don Giovanni Zannier (1883-1898) professore di diritto processione dei fedeli che termina con i confratelli vestiti da canonico e di storia della Chiesa presso il Seminario e poi in un camice bianco e la testa ricoperta da un cappuccio. Sopra il quiescenza a Domanins. La famiglia D’Agostini volle sempre minuscolo altare è rappresentato S. Biagio vescovo e martire stare sotto la giurisdizione ecclesiastica di Domanins e per l’u- di Sebaste in Cappadocia con insegne, mitra, pastorale e pet- so dei S.S. Sacramenti rimase sempre fedele alla chiesa di S. tine di ferro dei cardatori di lana con cui fu martirizzato. Michele Arcangelo. Sembra che pure l’autorizzazione vesco- S. Valentino era invocato contro il mal caduco e S. Biagio per vile per la costruzione del tempietto dedicato a S. Giovanni il mal di gola, per la protezione dei lavoratori della lana e per la Battista sia stata data con la condizione che l’edificio doveva salvaguardia delle pecore (Domanins nel 1865 aveva 615 pe- essere soggetto alla cura e alla giurisdizione del parroco di core e 616 abitanti). La scena rappresentata è ben congegnata Domanins. Infatti tutti i parroci di Domanins la consideraro- in un armonioso ambiente. Preminenza ha la figura ritmica no propria fino al 1949. In tale anno, il vescovo Vittorio D’A- degli aggruppamenti. Il gusto coloristico e raffinato, le vesti lessi, con regolare decreto, rettificò i confini parrocchiali e la laminacee, incrinate da pieghe, proiettano ombre e riflessi chiesetta passò alla cura della parrocchia di Rauscedo. dentro un’atmosfera cristallina. L’opera è stata attribuita a Ga- sparo Narvesa, artista pordenonese. Nel 1578, già pittore va- S. Valentino prete e martire lente, il Narvesa prese dimora a Spilimbergo dove si sposò ed Domanins ha per secondo patrono S. Valentino prete e martire. ebbe quindici figli. Ivi morì nel 1639 all’età di 82 anni. Questo Santo, famoso per la sua gentilezza e umiltà, apparten- ne alla chiesa Romana e, assieme a S. Mario e alla sua famiglia, La Mansioneria di S. Valentino si adoperò per il servizio dei confessori di Gesù Cristo i quali istituita nel 1670 patirono a causa della loro professione di fede sotto l’imperato- Leonardo di Agostino (1578-1674) patrizio veneziano, costruì re Claudio II. I pagani perciò lo arrestarono e lo trassero davan- a Rauscedo la sua residenza rinascimentale (nell’abitazione ti al prefetto di Roma, il quale dopo aver invano tentato, con le della famiglia Crovato). Sposò Caterina da cui ebbe cinque fi- più lusinghiere promesse, di fargli rinnegare la fede, ordinò che gli: Ottaviano, Giobatta, Agostino, Giovanni e Olivo. Otta- fosse crudelmente ucciso e poi decapitato. S. Valentino riportò viano (1610-1670) sposò Lucia e generò Leonardo (1635?-1716 la corona dei martiri sulla via Flaminia il 14 febbraio 268 o 270. curato a Prodolone), Nicolò (1636-1715 parroco a Casarsa), La maggior parte delle sue reliquie sono custodite nella chiesa Domenica (nata nel 1639) e Giovanni Maria (1645-1711). di S. Prassede in Roma. Interessante è l’interpretazione folclori- Quest’ultimo fu parroco a Dardago e fu sepolto nella chieset- stica data alla festa di S. Valentino, divenuto patrono degli inna- ta di S. Giovanni Battista fatta costruire nel 1677 dalla fami- morati, in base alla credenza diffusa nel Medioevo, specialmen- glia sulle pertinenze della loro abitazione affinché servisse da te in Francia e in Inghilterra, che il 14 febbraio gli uccelli comin- oratorio campestre e da tomba di famiglia. La famiglia di ciassero ad accoppiarsi. E proprio dalla Gran Bretagna, a metà Agostini, detta D’Agostini, D’Agostinis, D’Agostin era una fa- dell’Ottocento, la credenza del “Valentino santo protettore dei miglia agiata e benestante, aveva numerosi possedimenti e fidanzati” si diffuse in tutto il continente. Questo Santo è consi- abitazioni. Da essa uscirono sacerdoti, notai, cancellieri e in- derato anche patrono dei viaggiatori, dei giovani e in generale è gegneri costruttori. Il capostipite Leonardo istituì nel 1670, invocato contro l’epilessia, gli svenimenti, le cadute, la peste. con atto testamentario, la Mansioneria di S. Valentino nella chiesa di S. Michele Arcangelo di Domanins, ossia lasciò dei Luigi Luchini 12 Voce Amica Voci di insieme
Storia e arte « Prigioniero in Russia nei campi di “rieducazione” A cura di Cristiano Lenarduzzi Fu rilasciato nel novembre ’45 e ritornò all’amico Vittorio Marchi gli appunti in Italia. Fu decorato con Croce al meri- delle 39 lezioni che si svolsero dal 14 giu- to di guerra. gno al 29 settembre 1945 che lui stesso Il 21 maggio 1947, si trovava a Fontaniva seguì. in provincia di Padova a lavorare per la Le lezioni di “rieducazione” si svolsero costruzione di un ponte ferroviario per nelle cittadine di Vladimir e Suzdal, e conto dell’impresa edile di Adelmo Le- furono tenute da Paolo Robotti attivista narduzzi. italo-sovietico del Comintern (cognato Giulio cadde accidentalmente da un’im- di Palmiro Togliatti) e all’epoca dirigen- palcatura e morì durante il trasporto in te della sezione italiana del “club” degli ospedale. Lo sfortunato giovane aveva emigrati politici. solo ventisette anni e non lasciò né mo- La scuola insegnava i capisaldi della glie né figli. Fu tumulato a Domanins dottrina sociale marxista e della prassi nella tomba di famiglia. rivoluzionaria del leninismo, formulati La sorella Rita ha novantotto anni e vive in maniera dogmatica e con un approc- a Pordenone. Fra le poche cose che ave- cio storico del tutto acritico. Lenarduzzi Giulio detto Giulietto nac- va, Giulio Lenarduzzi lasciò ai posteri Le lezioni dedicavano ampio spazio alla que a Domanins il 17 ottobre 1919, figlio una serie di scritti. studio della storia contemporanea nei di Sante (del ramo Lenarduz) e di Ester Furono i corsi di studio della “scuola an- suoi avvenimenti fondamentali: dal Ri- De Candido. tifascista” che le autorità sovietiche ri- sorgimento italiano alla Comune di Pa- All’età di tredici anni Giulio – e la sorel- servarono ai prigionieri politici italiani rigi; dal regime fascista italiano, le due la Rita – si ritrovarono orfani di en- al fine di “rieducarli all’antifascismo” at- guerre mondiali fino all’analisi dei par- trambi i genitori e perlopiù ridotti in po- traverso l’indottrinamento politico. titi antifascisti italiani. vertà. Giulio fu affidato allo zio Luigi e Tali corsi si tennero nell’antico mona- Erano esposte, inoltre, le principali teo- Rita agli zii Giuseppe e Filomena. stero di Suzdal nella Russia centrale e rie dell’analisi marxista sul capitale e sul Il giovane iniziò a lavorare come car- furono seguiti da circa 400 allievi, sol- lavoro. Un altro filone, invece, trattava pentiere. dati o ufficiali italiani. Giulio lasciò delle istituzioni e della politica Nel marzo 1940, fu chiamato alle armi e dell’U.R.S.S. – facendone l’apologia – di partì per i Balcani. geografia e di storia russa, raccontando Nel settembre ’43, dopo l’armistizio, fu la Rivoluzione dell’ottobre ’17 e le bio- catturato dai tedeschi e imprigionato grafie di Marx, Engels, Lenin e Stalin. nell’isola di Samo e poi internato in La documentazione originale di tali le- Germania. zioni è purtroppo scomparsa. In seguito, attraverso vicende sulle qua- Ci sono rimaste però le copie degli ap- li non si è ancora fatta luce, Giulio fu li- punti tuttora conservate dall’architetto berato dai sovietici e portato in U.R.S.S. Luigi Luchini di Domanins – noto stu- come prigioniero politico. dioso di storia locale. 13 Voce Amica Voci di insieme
» Storia e arte La memoria dei nostri combattenti Prima parte Il 17 gennaio 2001, il signor Dante Lenarduzzi, presidente della sezione di Domanins dell’Asso- ciazione Nazionale Combattenti e Reduci, con- segnò una breve lettera a Gian Paolo Chiandotto allora presidente dell’Associazione Friulana dei Donatori di Sangue di Domanins (A.F.D.S.). Lenarduzzi comunicò lo scioglimento del soda- lizio al fine di fonderlo con la “Sezione madre” di San Giorgio della Richinvelda. L’attività del gruppo – composto all’epoca da 17 membri – sa- rebbe perciò continuata unitamente agli altri re- duci. Ma, fu volontà unanime dei generosi com- battenti di Domanins lasciare in eredità la pro- pria memoria e i propri beni materiali alla sezio- ne dei donatori di sangue, ritenendola un’asso- ciazione degna, affidabile e zelante per la tutela 1933. Visita al sacrario di Oslavia della propria memoria. Il presidente Chiandotto accettò con or- goglio questo lascito. I Combattenti e Reduci consegnarono perciò all’A.F.D.S. la bandiera, il loro archivio, la somma di lire dalla sezione madre per fondare un proprio sodalizio. La prima 100.000 e una lettera del maestro Rino Secco con una breve cro- riunione ebbe luogo il 23 luglio nelle aule scolastiche. Quella se- nistoria della benemerita associazione. Oltretutto, i Donatori di ra, un gruppo di 55 aderenti elesse il consiglio direttivo e le cari- sangue avrebbero dovuto “…ricordare, durante le cerimonie che sociali. Presidente fu Lenarduzzi Sante di Giovanni e Segre- ufficiali, i Combattenti e Reduci delle due guerre, con particola- tario Leon Isidoro di Vittorio. Consiglieri: Lenarduzzi Riccar- re riguardo a coloro che hanno donato la loro giovane vita alla do; Lenarduzzi Pietro; Obberoffer Vittore; De Candido Giusep- Patria”. Inoltre, riguardo al Monumento ai Caduti, Dante Le- pe; D’Agostinis Pietro. Furono poi elette la Commissione di narduzzi si augurò che “…codesta Associazione si faccia parte scrutinio e il Comitato dei Sindaci per la vigilanza sulle attività attiva […] per una sollecita manutenzione del medesimo”. Da e per il controllo sui conti. Quest’ultimo organo fu composto da quel giorno fino ad oggi, l’A.F.D.S. di Domanins si è fatta carico tre membri effettivi (De Candido Gioacchino, Marchi Luigi, con gioia di questo testamento. Il Tricolore è puntualmente Cancian Ugo) e da due supplenti (Marchi Sante e Marchi Pao- portato da un rappresentante dei donatori in ogni celebrazione lo). La Sezione si costituì con la presenza dell’avvocato Domeni- ufficiale e l’archivio è scrupolosamente conservato nella segre- co Margarita, rappresentante del Delegato Provinciale. La se- teria della sezione. In esso si trovano tutti i documenti attinenti zione fu da subito riconosciuta dalla Federazione Provinciale alla storia dell’Associazione, compreso il libro di costituzione del Friuli (31 luglio) e dal Comitato Nazionale (15 agosto). I pre- della sezione e i verbali dei consigli. Tutte le associazioni com- sidenti che si avvicendarono nel corso del primo dopoguerra battentistiche sorsero non appena conclusa la prima guerra furono Lenarduzzi Sante fu Giovanni nel 1926 e Obberoffer mondiale. Le prime nacquero nel 1919 e già nel 1923 fu all’uopo Vittore nel 1933. Questi, richiamato alle armi nel 1940, fu sosti- redatto uno statuto definitivo. Nel maggio del 1924, a San Gior- tuito nel corso della guerra da Bisutti Antonio e da Lenarduzzi gio della Richinvelda si costituì una sezione dell’Associazione Riccardo. I Combattenti si riunirono dapprima nelle aule della Nazionale Combattenti (A.N.C.) la quale comprendeva tutti i scuola, poi nell’abitazione di Lenarduzzi Riccardo e presso la reduci dei sette paesi. Nel 1926 Domanins decise di staccarsi “Trattoria alla Stella” o nella sede della “Sportiva Juventus”. Pro- 14 Voce Amica Voci di insieme
Storia e arte « prio in questi anni fu costruito il Monumento dedicato ai Ca- ce del corpo degli Arditi il quale si distinse per il valore militare duti della Grande Guerra rappresentante un fante ignoto a pet- e per il compimento di imprese eccezionali. Nel primo dopo- to nudo realizzato nel 1921 dallo scultore Mario Sarto di Bolo- guerra, l’Associazione dei Combattenti si impegnò a rispettare gna. Il 2 ottobre 1927 al cospetto del monumento fu officiata la le cerimonie di commemorazione negli anniversari fondamen- benedizione della Bandiera. Quale Madrina del Tricolore fu de- tali della storia Patria (il 4 novembre la Vittoria, il 28 ottobre la signata la signora maestra Amabile Lenarduzzi Franceschina. Il Marcia su Roma), a ricordare la scomparsa dei personaggi illu- vessillo fu acquistato con le offerte dei compaesani. In un’as- stri (il Maresciallo Luigi Cadorna, il Duca degli Abruzzi Luigi semblea tenutasi nell’aprile 1932, i Combattenti invitarono il Amedeo d’Aosta) e ad organizzare i festeggiamenti per la con- futuro parroco di Domanins, reverendo don Baldassarre Gallo quista dell’Etiopia e la proclamazione dell’Impero (aprile-mag- Moschetta (1° maggio 1932), a far parte dell’Associazione, redu- gio 1936). Inoltre, la Sezione commemorò anche i caduti nella seconda guerra mondiale allora in corso (1940-1945). Le gite so- ciali ebbero come mete i luoghi della memoria: la zona del Car- so e l’altopiano di Asiago per visitare i sacrari militari di Oslavia e Redipuglia. In luogo dei combattenti se assenti giustificati, po- terono partecipare i loro parenti e i ragazzi che avessero com- piuto i 16 anni di età (a volte i 18) ma furono escluse le donne. Oltre ai propri compiti specifici, i Combattenti si fecero promo- tori di iniziative solidaristiche rivolte alla popolazione. Il 5 giu- gno 1927 i Combattenti di Domanins parteciparono alla “Festa del Fiore”, evento creato per la “giornata antitubercolare”. I vo- lontari si riunirono per raccogliere contributi allo scopo di combattere la tisi per gli ammalati privi di risorse e per altresì favorire la creazione di nuovi enti per la prevenzione. La tuber- colosi, molto diffusa al tempo al pari del tifo e della spagnola, colpì la popolazione civile e i soldati in trincea. Nel 1930 il diret- tivo acquistò una motoaratrice e organizzò la “Pesca di benefi- cenza” e la “lotteria pro-Sezione” alla festa di S. Michele Arcan- gelo (una fra queste fu la lotteria collegata al famoso “Gran Pre- mio di Tripoli”). I combattenti delle guerre che erano in corso, se appartenenti a famiglie bisognose avevano diritto ad acquisi- re gratuitamente la tessera sociale. Nel 1936 la tessera sociale fu donata a Giuseppe Pancino in seguito alla vittoriosa partecipa- zione alla guerra in Africa Orientale. Infine, furono numerose le iniziative di tipo ludico e folkloristico, le più frequenti furono i balli paesani, molto in voga all’epoca. In un verbale del 1940 si legge che si auspicava il tesseramento al Partito Nazionale Fasci- sta (P.N.F.) per chi faceva parte dell’A.N.C. anche se tale disposi- zione non era obbligatoria. Al termine della Grande Guerra, Domanins contò fra le sue file 161 combattenti di cui 31 dece- duti e 30 prigionieri. Una parte dei reduci fu richiamato in guer- ra anche nel secondo conflitto mondiale. L’attività dell’associa- zione non fu sospesa ma continuò fino al 1945 per poi essere ri- costituita. La costituzione della sezione di Domanins (continua) dell'Associazione Nazionale Combattenti, 23 luglio 1926 Cristiano Lenarduzzi 15 Voce Amica Voci di insieme
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