Valorizzate la colazione-2% il 40%
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
food&drink / occasioni di consumo valorizzate il40% del fatturato del bar è rappresentato -2% dalla colazione fatturato 2013 VS 2012 bargiornale febbraio 14 92
occasioni di consumo / food&drink la colazione Per i bar diurni è l’occasione di consumo principe della giornata. Eppure non tutti i gestori ne sfruttano appieno tutte le potenzialità. Da spremute e acqua nuove opportunità di ricavi di Riccardo Oldani L a colazione è il momento chiave dell’attività di un bar diurno. Ma siamo davvero sicuri di avere esplorato tutte le possibili strategie che si possono mettere in pratica in questo momento di consumo? Dalla più re- cente ricerca di Formind sulla percezione dei consu- matori rispetto al bar e ai prodotti offerti, emergono risultati che fanno riflettere. La principale evidenza è che i gestori sfrut- tano soltanto una parte del potenziale di questo momento della giornata, da cui proviene il 40% del fatturato complessivo del bar . L’indagine è molto specifica e riguarda i prodotti beverage in quattro momenti di consumo bargiornale febbraio 14 della giornata: colazione appunto, “break” (inteso come la pausa di mezza mattina), pranzo e aperitivo (vedi articolo a pagina 65). I dati che Formind ha esaminato si riferiscono a una rilevazione fatta a novembre 2013 e riguardano un campione di 2.964 consumatori, suddivisi 93
food&drink / occasioni di consumo METTI In pratica Dalle analisi condotte da Formind sui consumi beverage a colazione e dalle interpretazioni che ne dà Antonio Faralla, amministratore unico della società di indagini di mercato romana, emergono alcune interessanti direzioni di lavoro. Acqua Prevale quella sfusa, ma occorre sapere che solo in Italia è consentita la vendita in questa forma. In tutta Europa è d’obbligo la confezione chiusa, in particolare nella bottiglietta da 20 cl. Può essere un’idea, soprattutto per chi ha molta clientela straniera, proporre questo formato. Spremute Vista l’elevata richiesta di spremute e succhi freschi è opportuno attrezzarsi per un servizio di qualità 75% di questo tipo di prodotto. Quindi estrema pulizia dello spremiagrumi L’acqua in appoggio al caffè e della postazione di lavoro, Abbiamo chiesto ad Antonio Faralla, ammi- proposta del bicchiere con piattino e cucchiaino. Eventualmente si le richieste di acqua nistratore unico di Formind, alle spalle una può pensare a una centrifuga per sfusa sul totale dei lunga esperienza in distribuzione horeca, di proporre anche altri frutti. consumi di minerale illustrarci quelli che ritiene i risultati salienti Prezzi Attenzione ai ricarichi. Alcuni più significativi della ricerca, che fornisce 35% prodotti, come i succhi, sono venduti anche un interessante dettaglio sulle età dei a prezzi elevati rispetto consumatori e sulla posizione geografica, al servizio offerto. Per giustificarne il prezzo, pensate a proporli in modo formando un reticolo di informazioni indi- più ricercato, per esempio con la quota di cativo delle tendenze di consumo dei vari guarnizioni di frutta fresca o con un dolcetto mignon di “appoggio”. spremute tipi di utente in tutta Italia. «Un primo dato Oppure includeteli in eventuali nell’ordinazione che balza all’occhio - dice Faralla - è il peso promozioni, per la colazione o anche totale di succhi della colazione nell’economia complessiva per altri orari della giornata. della giornata. Personalmente, ritenevo che la pausa pranzo fosse più importante». Ma evidentemente sul pranzo il bar ha molti più per fasce d’età, con il coinvolgimento di circa 12 mila punti concorrenti e deve far fronte a un drastico calo di consumi, vendita distribuiti in tutta la Penisola. Per prodotti beve- mentre sulla colazione detiene ancora una sorta di mono- rage, specifichiamo, si intende una categoria che va dai polio. succhi di frutta e dalle bibite analcoliche all’acqua minerale Spicca l’elevata richiesta d’acqua, soprattutto sfusa, pro- e ai liquori, escludendo quindi caffè, cappuccini e derivati. babilmente legata, argomenta Faralla, «all’abitudine tutta In particolare, nella colazione, si nota come i consumi di italiana di proporre un bicchierino d’acqua per ripulire la prodotti beverage riguardino essenzialmente quattro tipi bocca prima di gustare l’espresso. Questo fa pensare che bargiornale febbraio 14 di prodotto: l’acqua, che copre il 46% del mercato in questa i locali che propongono l’acqua in appoggio al caffè siano fascia oraria, le bibite analcoliche (12%), i succhi di frutta particolarmente apprezzati e che questo tipo di servizio (26%) e il tè (16%). sia distintivo della buona o alta qualità del bar». E che la 94
occasioni di consumo / food&drink L’identikit del cliente le caratteristiche di chi fa colazione al bar Il genere: prevalgono gli uomini L’età: prevale la fascia dei 30-45enni età Le scelte: pochi chiedono una marca precisa 90 65% 80 70 60 50 35% 59% 40 il 30 30/45 delle consumazioni 20 prende il prodotto 10 proposto dal barista 0 Fonte: Formind gli orientamenti mente poco attento alla marca: raramente effettua una ri- chiesta nominativa del prodotto. Chiede più spesso il gusto, intenzioni d’acquisto nel prossimo trimestre ma è il barista, in definitiva, a proporgli il prodotto che meno colazioni, stessi prodotti vuole. In un mercato pieno di sfide, in cui il consumatore 27% rinuncio alla colazione al bar vuole sapere tutto su quello che consuma, questa situa- meno colazioni e meno care zione è un’anomalia, che dà al gestore un grande potere di 65% 3% non cambio abitudini influenza. «In sostanza - dice Faralla - è il barista che deci- 5% de che cosa dare al cliente e che detiene quindi un potere Fonte: Formind enorme, che andrebbe sfruttato con maggiore attenzione». Per quanto riguarda i succhi, in altre parole, il cliente si mette completamente nelle mani del barista, che diventa stessa possa essere servita in modo qualificante uscendo l’unico vero responsabile della qualità del prodotto e del dalla mescita sfusa della bottiglia o da erogatori non sem- servizio offerti. Se il prodotto è buono e proposto a un prez- pre gestiti in modo appropriato. zo ragionevole, il servizio verrà percepito positivamente, aumentando le probabilità di fidelizzazione. Al contrario, Il successo delle spremute se il gestore se ne approfitta e propone un succo di bassa Ma i ragionamenti più interessanti riguardano soprattutto qualità oppure un prezzo alto (quando non entrambe le il capitolo “succhi” che, in realtà, come emerge dall’inda- cose), il rischio è di ricavarne un ritorno negativo. gine, per circa il 35% sono di frutta fresca Costi, margini, promozioni cioè, tradizionalmen- Il discorso del prezzo, però, è una chiave te, spremute d’aran- Per fidelizzare i clienti su cui i gestori devono riflettere a fondo. cia. Un altro aspetto occorre proporre loro Dall’indagine emerge come i consumatori, evidente, per quanto praticamente di tutte le età e in tutta Italia, prodotti di buona qualità bargiornale febbraio 14 riguarda i succhi in percepiscano come troppo cari i servizi bottiglia, è che il con- a prezzi ragionevoli offerti dai bar italiani. I succhi di frutta si sumatore è sostanzial- prestano particolarmente a questo ragiona- 95
food&drink / occasioni di consumo Bevande e scontrini ripartizione del fatturato e andamento Anno terminante novembre 2013 46% 26% 16% 12% Acqua Bibite Succhi Tè +0,8% -1,8% -3,4% -0,7% Fonte: Formind mento: proposti mediamente a prezzi tra 2 e 2,50 euro al bicchiere da 20 cl, sono di fatti venduti al pubblico a un prezzo di quasi 12 euro al litro, quando al supermercato lo stesso quantitativo si può acquistare a 1,50 euro. Il consumatore, che fa molto bene i suoi conti, si rende im- mediatamente conto del ricarico su questo tipo di prodotto, che non richiede un grande sforzo di servizio per il barista, se non il semplice travaso nel bicchiere. Utilizzare le bevande un ulteriore fonte di business e Non è un caso se, come emerge come leva promozionale un opportunità di incremento dagli ultimi dati trimestrali del aggiuntivo di fatturato, tenen- 2013, i succhi di frutta siano un può aiutare i gestori do conto anche del fatto che, di prodotto in calo nei consumi fuo- ad alzare lo scontrino questi tempi, i consumatori sono ri casa. «Non sarebbe invece - si molto attenti (e attratti) dalle pro- chiede Faralla - il caso di ipotiz- mozioni. Una strategia di marke- zare l’utilizzo del succo di frutta, su cui il gestore ha un ting praticamente sconosciuta al bar italiano, a meno che ampio margine, come grimaldello per aumentare l’incasso, non faccia capo a una catena. magari sfruttando proprio la colazione come occasione di Se il prezzo dei succhi è considerato alto, non lo è invece consumo?» Nel prospettare questa idea Faralla fa l’esempio quello delle spremute d’arancia. Il fatto, messo in evidenza di una catena che ha deciso di proporre in promozione i suc- dall’indagine di Formind, è curioso, perché anche in questo chi di frutta a colazione, offrendo in omaggio una brioche a caso il ricarico per il gestore è notevole. Con due o tre aran- chiunque ne consumasse uno: «Calcolando un costo fisso ce, a seconda di dimensione e varietà del frutto, si produce del succo di circa 0,60 centesimi a porzione, il margine su un’ottima spremuta con un costo inferiore all’euro. Eppure una vendita da 2,50 euro è tale da consentire di offrire in il consumatore è disposto a pagarlo anche 3 euro. «Ogni omaggio un croissant e avere ancora un utile superiore a volta che gli avventori - commenta Faralla - percepiscono bargiornale febbraio 14 quello di un caffè», sostiene Faralla. un valore aggiunto nel lavoro del barista, aumenta la loro È su ragionamenti di questo tipo che il gestore dovreb- disponibilità a pagare di più per il prodotto richiesto». I be esercitarsi, per valutare se la colazione può diventare cocktail sono lì ad insegnarcelo. n 96
Puoi anche leggere