CORSO REGIONALE SUI TEMI DELLA DISABILITA' E DELLA INCLUSIONE - GORIZIA - UDINE - TRIESTE - PORDENONE - USR FVG

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CORSO REGIONALE SUI TEMI DELLA DISABILITA' E DELLA INCLUSIONE - GORIZIA - UDINE - TRIESTE - PORDENONE - USR FVG
CORSO REGIONALE SUI TEMI DELLA DISABILITA’ E DELLA
                       INCLUSIONE

                            GORIZIA - UDINE - TRIESTE - PORDENONE
                                              21 novembre 2018
                                   Scuola secondaria 1° «P. Valussi» - Udine
A cura di: D.T. dott.ssa Paola Floreancig
                dott.ssa Giovanna Berizzi
CORSO REGIONALE SUI TEMI DELLA DISABILITA' E DELLA INCLUSIONE - GORIZIA - UDINE - TRIESTE - PORDENONE - USR FVG
ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA: 9.00 -13.00

                9.30-11.45 -
 9.00-9.30 –    prof. Lucio                    11.00-12.00
   dott.ssa       Cottini -                  prof.ssa Maria
    Paola       Didattica e                       Chiara         12.00-13.00-prof.
 Floreancig,    Pedagogia                     Passolunghi-        Daniele Fedeli,
  dirigente       speciale                   Psicologia dello       Pedagogia
                                  10.45-
   tecnico       UNIUD -          11.00         Sviluppo e      Speciale- UNIUD -
dell’USR FVG                      BREAK     dell'Educazione -   “L’autoregolazione
                  “La qualità                                       emotiva in
       –       dell’inclusione:            UNITS - “Emozione
Presentazion                                  e cognizione           contesto
                 quale futuro                                       scolastico”
    e della           per                  nell’apprendiment
  giornata     l’insegnante di               o matematico”
                  sostegno?”
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ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA: 14.30-18.30
14.30-15.15 – dott.ssa              15.15-16.15 - a c. d. USR-FVG:                      16.30- 17.20
Paola Floreancig, dirigente                                                              Confronto
                                    • P.I.P.P.I (Programma di interventi
Tecnico dell’USR FVG
                                      per prevenire l’istituzionalizzazione)                  tra
                                    • Restituzione lavoro dei gruppi GO-                partecipanti:
• “Il protocollo regionale FVG        UD-TS-PN sulla bozza “PIANO                        “Riflessioni
  per le adozioni: gli impegni        DELL’INCLUSIONE”
  della scuola”
                                                                                        sul percorso
                                    • dott.ssa Giovanna Berizzi
                                                                               16.15-   e indicazioni
• “Le linee guida per il diritto                                               16.30      di sviluppi
                                    • «Visione di alcuni esempi di video
  allo Studio delle alunne e          modeling realizzati dai corsisti»        BREAK        futuri”
  degli alunni fuori dalla            prof.ssa Barbara Nassivera, prof.                 17.20-18-20
  famiglia di origine"                Elena Vecchi, prof. Graziano
                                      Demarchi
                                                                                        Restituzione
• “Il D.D. n. 1352/ 2017: ausili
                                                                                         in plenaria
  per gli allievi con disabilità,   • «Sintesi delle tematiche affrontate                 18.20
  indicazioni generali                e attività svolte nel presente corso»             Conclusione
                                      dott.ssa Sonja BuKavec                            dell’incontro
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QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO:
sessione pomeridiana
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CONOSCERE E RIFLETTERE:
    Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati (dicembre 2014)
   Il protocollo regionale FVG per le adozioni e linee guida per l’adozione nazionale e
    internazionale in Friuli Venezia Giulia (delibera n. 565 del 15 marzo 2018)
   Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli alunni fuori dalla famiglia di origine (11
    dicembre 2017)
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Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio
 degli alunni adottati (dicembre 2014)
                  Vissuto comune:
    * doloroso distacco dai genitori di nascita, da
                   eventuali fratelli,                      Presenza di aree critiche:
              * condizioni di solitudine,                  ^ difficoltà di apprendimento
       * lunghi periodi di istituzionalizzazione,        (percentuale di DSA superiore a
                                                             quella dei b/i non adottati),
       * esperienze di maltrattamenti fisico e/o
                      psicologico,                            ^ difficoltà psico-emotive,
   * numerosi cambiamenti (ambientali, climatici,      ^ spesso esigua scolarizzazione nei
                     alimentari,…)                                  paesi di origine,
                                                       ^ b/i segnalati con bisogni educativi
                                                                 speciali o particolari,
                                                                     ^ età presunta,
                                                        ^ preadolescenza o adolescenza,
                                                           ^ italiano come L2 (modalità
                                            L’ALUNNO   «sottrattiva» di apprendimento della
                                                                     nuova lingua),
                                            ADOTTATO   ^ identità etnica (tratti somatici tipici
                                                          e riconoscibili – compito dei b/i
                                                          adottati di integrare l’originaria
                                                        appartenenza etnico/culturale con
                                                          quella della famiglia di origine).
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Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio
degli alunni adottati (dicembre 2014)
     ACCOGLIENZA - BUONE PRASSI:                          ACCOGLIENZA - BUONE PRASSI: Ambito
   Ambito amministrativo burocratico                           comunicativo relazionale
               Soluzioni mirate riguardo:              * «Buona accoglienza» per un’azione preventiva di
                                                       eventuali disagi nelle tappe successive del percorso
       ^ le modalità e i tempi di iscrizione           scolastico.
    (procedure semplificate per l’iscrizione alle
                      prime classi),                   * Collaborazione tra scuola, famiglia e associazioni,
                                                       enti, ecc.: LAVORO IN RETE                                 ACCOGLIENZA - BUONE
       ^ i tempi di inserimento (tempistiche
    personalizzate e decise dal DS in accordo          * L’insegnante referente: importante raccordo con la         PRASSI: Continuità
     con team dei docenti, la famiglia, i servizi,     famiglia (raccoglie informazioni utili al buon
                                                       inserimento, eventuale predisposizione di un PDP,
   ^ procedure di valutazione informale e/o            collabora con i docenti di riferimento del minore,          ° Continuità nel percorso
    strutturata di specifici fattori di rischio, del   monitora il percorso educativo/didattico).                  scolastico (essere adottati
           livello di sviluppo / competenze                                                                              è una condizione
             neuropsicologiche/funzionali)             * Adozioni internazionali: Cura del passaggio tra
                                                       lingua 1 e Lingua 2 (lingua della quotidianità vs lingua   esistenziale che dura tutta la
      ^ la scelta delle classi dove inserire gli       per l’apprendimento scolastico).                                         vita).
      alunni (tenendo conto delle informazioni                                                                    ° Continuità con le risorse
   raccolte nel dialogo Scuola/Famiglia e delle                                                                        del territorio (lavoro
        relazioni dei servizi pubblici e privati,                                                                     coordinato tra Scuola-
       possibilità di inserimento in una classe                                                                          Famiglia-Servizi
        inferiore di un anno rispetto a quella
         corrispondente all’età anagrafica).                                                                      socio/sanitari, Associazioni,
                                                                                                                      rete di coordinamento,
        ^ Accertamento delle vaccinazioni
   obbligatorie e richiesta della certificazione           L’ALUNNO                                                stipula di protocolli d’intesa
                                                                                                                  tra i soggetti territoriali, rete
      (importante facilitare questo passaggio
      decisivo nei termini di diritto alla salute).        ADOTTATO                                                capillare di accordi a livello
                                                                                                                            nazionale).
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Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio
degli alunni adottati (dicembre 2014)
                                     - L’insegnante          - I docenti:
                                 referente d’istituto:      sostengono
                                    è informato sulle      l’inclusione e
                                   pratiche adottive,      favoriscono il               - Le famiglie:
      - I dirigenti scolastici
                                    raccoglie tutte le        benessere      forniscono tutte le informazioni
           promuovono e
                                  informazioni utili al       scolastico      necessarie a una conoscenza
     sostengono azioni per il
                                   buon inserimento,                                      del minore,
     pieno inserimento nella
                                           ha un                                collaborano con la scuola,
               scuola
                                  ruolo di supporto ai                          sollecitano la motivazione e
                                 colleghi, alle famiglie                     l’impegno nello studio del figlio
                                                                            nel rispetto dei tempi e modalità
                                                                                     di apprendimento.

                                                                                                 - Il MIUR.
          - Gli USR:                                                                 attiva uno spazio nel sito per
     ruolo di indirizzo e di                                                      raccogliere e diffondere quanto è
        coordinamento                                                            utile per la FORMAZIONE continua
                                                     RUOLI                      del personale della scuola (contributi
                                                                                  scientifici, didattici e metodologici,
                                                                                 schede di approfondimento, buone
                                                                                                 pratiche).
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Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio
degli alunni adottati (dicembre 2014)
         Oltre a fornire strumenti                                     Formazione di base
            teorico-pratici per             A tutto il personale         sulle peculiarità
        agevolare l’inserimento la          scolastico, aspetto        dell’adozione e delle
           formazione dovrà,                 imprescindibile per       attenzioni specifiche
        stimolando la riflessione,          garantire il successo        da riservare agli
          accrescere i livelli di        formativo di questi alunni.    studenti adottati e
          consapevolezza dei                                             alle loro famiglie    Formazione in rete mirata attivata
                 docenti.
                                                                                                dagli Uffici Scolastici Regionali in
                                                                                               sinergia con i Servizi socio-sanitari
  Alcune tematiche da affrontare:                                                              territoriali, le Università, e altri enti.
        * La cornice contestuale di                                                                                 .
                   riferimento
    * La complessità del fenomeno
                     adottivo
              * Il post-adozione
     * Il minore adottivo e la scuola
 * L’accoglienza nella scuola italiana
             * Possibili difficoltà                                                                    Formazione per i docenti ad ampio
    * L’alunno adottato nella classe                                                                     raggio che non si limiti all’aspetto
                                                                                                     didattico-educativo ma comprenda anche
  * Strategie educative e didattiche
     Parlare a scuola di famiglia, di                   FORMAZIONE                                   quello psico-sociale e che sia condotta da
      adozione, della propria storia                                                                   ESPERTI con competenze specifiche
                   personale                                                                                  sulle tematiche adottive.
           * La differenza etnica
Il protocollo regionale FVG per le adozioni e linee guida per l’adozione nazionale e
     internazionale in Friuli Venezia Giulia (delibera n. 565 del 15 marzo 2018).
                                      PREMESSA

                • Ha apportato modifiche ed integrazioni sostanziali alla disciplina e alle misure adottive delineate dalla L n.
                  184 del 1983.
  L. 476/88     • Affida alle regioni il compito di potenziare e promuovere la rete di servizi pubblici e privati che si occupano di
                  adozione, di vigilare sul funzionamento delle strutture, di promuovere la definizione di protocolli operativi tra
                  gli Enti autorizzati, i servizi e gli Organi Giudiziari minorili (costruzione di un sistema integrato di servizi).

                • Ha il compito di informazione e accompagnamento delle coppie che si avvicinano all’adozione, per sostenerle in
                  questa scelta di vita durante tutte le fasi del percorso, fino all’accoglimento del minore nel suo contesto familiare e
                  sociale, favorendo la sua integrazione e l’equilibrato sviluppo della sua persona.
   Sistema
                • Ha l’impegno di concorrere a formare una corretta cultura dell’adozione e della solidarietà, di sviluppare azioni
  integrato
                  rivolte alla prevenzione dell’abbandono, con l’impegno di mantenere il minore, per quanto possibili, nel proprio
  di servizi      nucleo familiare, approntare misure rivolte ad integrare il minore alla sua famiglia di origine.

    Art. 3 L.   • La Regione FVG promuove la definizione di protocolli operativi e convenzioni tra Enti autorizzati, Servizi, organi
   regionale      giudiziari minorili, e convenzioni tra Servizi e scuole al fine di un miglior inserimento dei minori nelle famiglie e
    11/2006       nel contesto sociale , nonché alla prevenzione dei fallimenti adottivi.
LINEE GUIDA per l’adozione nazionale e internazionale in
Friuli Venezia Giulia (delibera n. 565 del 15 marzo 2018)
                                                                     FASE 3. CONFERIMENTO
                                                                                                                   FASE 4: L’ABBINAMENTO E
         FASE 2 - ITER ADOTTIVO:                                      DELL’INCARICO all’ente
                                                                                                                  L’ADOZIONE: momento molto
  Presentazione della domanda di adozione al                          autorizzato nell’adozione
                                                                                                                    significativo, di incontro della
   tribunale, valutazione (studio di coppia) e                 internazionale e tempo dell’attesa
                                                                                                                  coppia con il minore, passaggio
         decreto di idoneità all’adozione                                 nella nazionale e
                                                                                                                      dalla fase propedeutica a
                 internazionale).                                        nell’internazionale.
                                                                                                                    quella dell’effettiva origine di
    SOGGETTI COINVOLTI: il Tribunale per i Minorenni            Il tempo dell’attesa è un momento
  (TM), i Consultori familiari/equipe adozioni (CF), Servizi                                                             una nuova famiglia.
                       Sanitari (AAS)
                                                                 particolarmente delicato, a cui va
                                                                   dato riconoscimento e dignità.                          SOGGETTI COINVOLTI:
                                                                SOGGETTI COINVOLTI: il Tribunale per i              il Tribunale per i Minorenni (TM), i
                                                                      Minorenni (TM), i Consultori                 Consultori familiari/equipe adozioni
                                                                 familiari/equipe adozioni (CF), gli Enti          (CF), gli Enti autorizzati (EA), Servizi
                                                                 autorizzati (EA), Servizi Sanitari (AAS)                 Sanitari (AAS), USR FVG.
      FASE 1- INFORMAZIONE                  (per
   sensibilizzare le coppie all’apertura alle varie
  forme di accoglienza e solidarietà nei confronti
     dei minori in situazione di abbandono) E                                                                    FASE 5: ILPOST ADOZIONE
 FORMAZIONE sull’adozione (permette di                                                                      Ha inizio a conclusione dell’anno preadottivo
 entrare nel merito del percorso adottivo, min. 12                  FASI E                                  per l’adozione nazionale, per l’internazionale,
 ore – max 15 ore per un periodo non superiore                 COMPETENZE DEI                                dal momento del rilascio dell’autorizzazione
                    ai due mesi).                                                                            all’ingresso del minore. Insieme di interventi
                                                                 SOGGETTI CHE                                     e di pratiche di accompagnamento e
  SOGGETTI COINVOLTI: il Tribunale per i Minorenni              INTERVENGONO                                sostegno del minore e della famiglia adottiva.
 (TM), i Consultori familiari/equipe adozioni (CF) e gli
                 Enti autorizzati (EA)                               NEL                                       SOGGETTI COINVOLTI: il Tribunale per i
                                                                                                              Minorenni (TM), i Consultori familiari/equipe
                                                                PROCEDIMENTO                                 adozioni (CF), gli Enti autorizzati (EA), Servizi
                                                                   ADOTTIVO                                                  Sanitari (AAS)
Linee guida per il diritto allo studio delle alunne e degli
alunni fuori dalla famiglia di origine (11 dicembre 2017)
   Le linee sono uno strumento specifico per                                                           Le linee offrono:
     l’accoglienza all’interno del sistema di              Sono indicati strumenti          * elementi di conoscenza generali
    istruzione, una cassetta degli attrezzi,             operativi per strutturare            sul funzionamento del sistema di
        una bussola pedagogica per gli                      percorsi didattici ed                    tutela dei minorenni
     insegnanti sulla via dell’inclusione.            educativi che mirino al pieno         * indicazioni utili per semplificare,
                                                       sviluppo di ogni studente al            rendere possibili e strettamente
                                                      di là della sua storia personale,       aderenti alle necessità personali,
                                                        delle condizioni economiche        * le attività connesse alle varie fasi
       FINALITA’: «pari opportunità                     della sua famiglia, della sua        del percorso scolastico (iscrizione,
   nell’istruzione per le persone minori                  provenienza geografica.               scelta della classe d’ingresso,
                   di età».                                                                definizione dei tempi di inserimento,
                                                                                            scelta dell’orientamento scolastico).
   SOGGETTI A CUI E’ RIVOLTO: a tutti                                                      * Suggerimenti concreti su: «chi fa
    le alunne/i che si trovano in modo                                                    cosa», la gestione della classe e delle
    definitivo oppure provvisorio fuori                                                                  relazioni, …
      dalla famiglia d’origine e quindi:                 LINEE PER IL
              ^ in affidamento familiare                DIRITTO ALLO
  ‘ospiti nelle strutture dei sistemi di protezione                                        Le linee sono state elaborate da un
                                                        STUDIO DELLE
  (comunità, case famiglia, comunità educative,                                                    gruppo composto da
                                                       ALUNNE E DEGLI
              comunità socio-sanitarie)                                                         rappresentanti del MIUR e
                                                        ALUNNI FUORI
       ^ minori stranieri non accompagnati                                                 dall’Autorità garante per l’infanzia
       ^ soggetti sottoposti a provvedimenti          DALLA FAMIGLIA DI
                                                                                            e la preadolescenza con l’apporto
    dell’autorità giudiziaria minorile in ambito           ORIGINE
                                                                                           prezioso di associazioni impegnate
                        penale.
                                                                                                      su questi temi.
CONOSCERE E RIFLETTERE:
DECRETO DIPARTIMENTALE n. 1352 del 5-12-2017
Dal DECRETO DIPARTIMENTALE n. 1352 del 5-12-2017:
                                             LA RAGIONE DEL DECRETO (arti. 7 c. 3 D. L.g.s. 13                 I SOGGETTI ATTUATORI
           FINANZIAMENTO
                                             aprile 2017, n. 63)

                                             • disciplina i criteri e le modalità per l'erogazione      i Centri territoriali di supporto (CTS),
                                               dei finanziamenti finalizzati all’acquisto di
 Al fine di concorrere alla dotazione                                                                   di cui alla Direttiva 27-12- 2012,
                                               sussidi didattici (di cui all'art. 13, c. 1, lettera b
 di sussidi didattici per le istituzioni       della legge 5 -2- 1992, n. 104) per le istituzioni       punto 2.1, sono stati individuati
 scolastiche, è ripartita su base              scolastiche che accolgano alunne e alunni,               dagli Uffici Scolastici Regionali fra le
 provinciale, per l’anno scolastico            studentesse e studenti con abilità diversa,              scuole con maggiore e consolidata
 2017/2018, la somma di euro 10                certificata ai sensi della legge n. 104, nonché le       esperienza nel campo dei sussidi
 milioni, in attuazione dell’art. 7, c. 3,     modalità di erogazione del servizio, di                  didattici per gli alunni con disabilità,
                                               individuazione dei beneficiari e di monitoraggio.        al fine di fornire ausili e software in
 del D. Lgs. 13 aprile 2017, n. 63.
 Obiettivo del finanziamento è                                                                          comodato d’uso agli alunni e agli
 migliorare l'efficacia delle proposte                                                                  studenti, sulla base delle richieste e
 educative e didattiche specifiche                                                                      delle loro necessità, nonché di fornire
 mediante l'uso di strumentazioni                                                                       informazione e consulenza agli
 idonee a facilitare l'apprendimento                                                                    operatori scolastici e alle famiglie
                                                                                                        sull’uso delle tecnologie assistive,
 delle alunne e degli alunni, delle                             D.I. N. 1352                            sulla base delle esigenze delle scuole
 studentesse e degli studenti con
 disabilità sulla base dei loro specifici                       (5-12-2017)                             e dell’utenza e vengono individuati
 bisogni formativi.                                                                                     anche per quanto previsto dall’art.7
                                                                                                        comma 3 del D. Lgs. 63/2017.
Dal DECRETO DIPARTIMENTALE n. 1352 del 5-12-2017:
                                                                             PROCEDURA DI INDIVIDUAZIONE DEI
                                                                             BENEFICIARI
 ANAGRAFE DEGLI STRUMENTI E DEGLI AUSILI
 NELL’AMBITO DELLE TECNOLOGIE ASSISTIVE PER                                  ^ Gli USR emanano specifici bandi rivolti alle
 LA DIDATTICA degli alunni con disabilità:                                   istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, statali e
                                                                             paritarie.
 1. finalizzata alla ricognizione delle dotazioni in                         ^ Le istituzioni scolastiche, tenuto conto delle
 possesso delle Istituzioni scolastiche, nonché ai                           erogazioni di benefici similari da parte delle Regioni e
 fabbisogni di adattamento e trasformazione degli stessi.                    degli Enti locali, predispongono, sulla base delle
 2. costituisce altresì strumento di consultazione, per le                   necessità      individuate      nel    Piano      Educativo
                                                                             Individualizzato (PEI), specifici progetti nelle seguenti
 scuole e le famiglie, dei sussidi didattici e degli ausili                  aree:
 nell’ambito delle tecnologie assistive per la didattica                      a) acquisizione in comodato d’uso di sussidi didattici;
 inclusiva ed è inserita nel Portale nazionale per                           b) adattamento o trasformazione di sussidi didattici già
 l’inclusione scolastica del MIUR.                                           in dotazione all’Istituzione scolastica;
 3. è ripartita in una sezione pubblica e in una riservata,                   c) qualsiasi servizio necessario a rendere il sussidio
 cui accedono le istituzioni scolastiche, gli uffici                         didattico             effettivamente             utilizzabile
 dell’Amministrazione centrale e periferica del MIUR e gli                   (installazione/personalizzazione, formazione all’utilizzo,
                                                                             manutenzione e costi tecnici di funzionamento, ecc.),
 uffici competenti degli Enti locali per la gestione                         anche mediante convenzioni con centri specializzati,
 coordinata del servizio, anche ai fini del’ottimizzazione                   aventi funzione di consulenza pedagogica, di
 delle azioni poste in essere dalle diverse amministrazioni   D.I. N. 1352   produzione e adattamento di specifico materiale
                                                                             didattico.
                                                               5-12-2017     ^ Le istituzioni scolastiche trasmettono i suddetti
                                                                             progetti agli Uffici Scolastici Regionali ai fini della loro
                                                                             valutazione
Dal DECRETO DIPARTIMENTALE n. 1352 del 5-12-2017:
                                                              Tipologie di ausili richiesti
           MONITORAGGIO                        (macroaree di cui all’Allegato tecnico alla nota prot. N.
                                                                 621 del 2.02.2018)

                                                                                                                        CONCLUSIONE
   Progetti presentati 622 Progetti               ^ 05 Ausili per l'apprendimento e l'esercizio di abilità 291
  approvati (tipologie ex art. 3, c. 2                         ^ 09 Ausili per la cura personale 3
        D. dip n. 1352/2017)                                 ^ 12 Ausili per la mobilità personale 6
 * n. di progetti di acquisizione in           ^ 22 Ausili per la comunicazione e la gestione dell'informazione
 comodato d’uso di sussidi didattici 413                                        280
                                                     ^ 24 Ausili per la manovra di oggetti o dispositivi 3         Le operazioni di acquisto
      * n. di progetti di adattamento o                       ^ 28 Ausili per le attività lavorative 9            sono in atto e i contratti di
  trasformazione di sussidi didattici già in                 ^ 30 Ausili per le attività ricreative 30
    dotazione all’Istituzione scolastica 0                                                                         comodato d’uso sono in
                                                                                                                        fase di stipula.
     * n. di progetti relativi a servizi                                                                            A breve verrà attivata la
 necessario a rendere il sussidio didattico
       effettivamente utilizzabile 0
                                                                                                                  procedura per il 2018-2019
                                                                                                                      che sarà simile alla
                 * Altro 0                                          D.I. N. 1352                                          precedente.
                Totale 413                                           5-12-2017
CONOSCERE E RIFLETTERE:
 PROGRAMMA P.I.P.P.I (PROGRAMMA DI INTERVENTO PER
  PREVENIRE L’ISTITUZIONALIZZAZIONE)
PROGRAMMA P.I.P.P.I (PROGRAMMA   DI   INTERVENTO   PER   PREVENIRE
L’ISTITUZIONALIZZAZIONE)
PROGRAMMA P.I.P.P.I (PROGRAMMA                              DI        INTERVENTO   PER   PREVENIRE
L’ISTITUZIONALIZZAZIONE)

  • L’acronimo P.I.P.P.I. intende rifarsi a Pippi Calzelunghe,
    immagine di sfondo che crea un orizzonte di senso centrato
    sulle possibilità di cambiamento della persona,
    sull'importanza delle reti sociali, dei legami affettivi, delle
    possibilità di apprendimento e cambiamento anche nelle
    situazioni di maggiore vulnerabilità delle famiglie.

  • Pippi Calzelunghe è una bambina molto forte, «resiliente»,
    grado di «resistere» agli urti, alle difficoltà che la vita,
    nonostante la sua giovane età, le pone. Così Pippi, figura
    metaforica delle potenzialità inesauribili dei bambini, non
    rappresenta la propria realtà esistenziale come quella di una
    povera orfana, ma come quella di una bambina che può
    affermare soddisfatta: “Un angelo per mamma e un re di una
    tribù negra per papà: non capita davvero a tutti i bambini di
    avere dei genitori tanto distinti!” (Lindgren, 1988, p.6).
PROGRAMMA P.I.P.P.I (PROGRAMMA DI INTERVENTO PER PREVENIRE L’ISTITUZIONALIZZAZIONE)
                                         FRAMEWORK DI RIFERIMENTO

  Il framework teorico di riferimento*, su cui realizzare
   l’assessment della famiglia e relativa progettazione, si
   basa sulle forze e sulla resilienza del soggetto umano
   considerato nella sua ecologia (Bronfenbrenner,
   2005): ogni bambino per crescere ha bisogno di una
   ricca ecologia umana e sociale, entro la quale si
   possono sviluppare positive relazione sociali e un
   effettivo sostegno alla crescita.
  Da questo deriva il framework operativo denominato
   «Il mondo del bambino», centrato sul minore e che ha
   come focus la famiglia tutta e il contesto sociale.
  Importanza dello strumento di rilevamento
   «RPMonline» per Rilevare la situazione del bambino
   all’interno del suo «mondo», Progettare il
   miglioramento e Monitorarlo.

 *adattamento italiano dell’esperienza del Governo inglese che, a partire dagli
 anni ’90, ha avviato il Programma governativo «Looking after children» al fine di
 ottimizzare gli interventi volti al sostegno e allo sviluppo completo dei bambini in
 carico ai servizi di protezione e tutela.
PROGRAMMA P.I.P.P.I (PROGRAMMA                                           DI   INTERVENTO   PER   PREVENIRE
L’ISTITUZIONALIZZAZIONE)
                                                       PROCESSO
  P.I.P.P.I. è un programma complesso e multidimensionale il
   cui modello logico, rispetto al modello bio-ecologico dello
   sviluppo umano, fa riferimento a tre macro categorie:
 • E = i risultati in termini di cambiamenti attesi e raggiunti,
   quindi l’Evidenza, gli Esiti del lavoro realizzato (COSA si fa e
   cosa si raggiunge) – micro e meso sistema;
 • C = i fattori di Contesto istituzionale, professionale, culturale,
   ecc. nel quale si implementa il programma (es. la crisi
   economica, gli assetti organizzativi, i raccordi inter-
   istituzionali, le politiche, l’organizzazione, le burocrazie, ecc),
   (DOVE si fa) - meso e macro-sistema;
 • P = i Processi formativi, organizzativi e di intervento (il
   Processo formativo svolto dal Gruppo Scientifico con le
   équipes multidisciplinari) - meso-sistema; il Processo
   dell’intervento delle équipes multidisciplinari con le Famiglie
   Target -micro e meso-sistema; il Processo organizzativo
   realizzato attraverso le relazioni fra Gruppo Scientifico-
   Gruppo Territoriale soprattutto fra Gruppo Territoriale-
   équipe multidisciplinare, ecc..
PROGRAMMA P.I.P.P.I (PROGRAMMA                                        DI   INTERVENTO   PER   PREVENIRE
L’ISTITUZIONALIZZAZIONE)
                                                   RISULTATO FINALE

 Il risultato di un processo di implementazione è efficace e
 porterà al successo dell’azione, in funzione del rapporto
 positivo che
 • si crea tra i seguenti tre insieme di fattori: Evidenza,
   Contesto, Processo (Ogden 2012),
 • in quanto il risultato finale in termini di esito sulle famiglie
   coinvolte è legato al processo della micro-progettazione,
   realizzato secondo il metodo della valutazione partecipativa
   e trasformativa, a tutti i livelli dell’eco-sistema.
PROGRAMMA P.I.P.P.I E LE SCUOLE
 L’obiettivo primario è dunque quello di      P.I.P.P.I è un programma di intervento
  aumentare la sicurezza dei bambini e       che vede il partenariato tra IL Ministero del
  migliorare la qualità del loro sviluppo:         Lavoro e delle Politiche Sociali e
      scommettendo su un’ipotesi di            l’Università di Padova e propone linee         ^ E’ fondamentale la partecipazione attiva
                                                d’azione innovative nel campo della                 delle istituzioni scolastiche, quali
       contaminazione, fra l’ambito          genitorialità fragile, innovando le pratiche       interlocutori di rilievo per la costruzione di
        * della tutela dei “minori”           di intervento nei confronti delle famiglie            forme concrete di condivisione e
        * e quello del sostegno alla         cosidette «negligenti» al fine di ridurre il    responsabilità fra promozione e prevenzione,
                genitorialità                       rischio di maltrattamenti e il                protezione amministrativa e protezione
                                                  conseguente allontanamento dei                          giudiziaria del bambino.
                                                     bambini dal nucleo familiare.

 All’interno delle linee sviluppate dalla
    Strategia Europa 2020 per quanto
                                                                                                 ^ Il programma P.I.P.P.I per il biennio
        riguarda l’innovazione e la                                                             2018/2019 è stato illustrato il giorno 30
 sperimentazione sociale come mezzo                                                           agosto 2018 dalla Dott.ssa Valentina Dotto
      per rispondere ai bisogni della                                                        ai Dirigenti Scolastici al fine di diffondere la
 cittadinanza e spezzare il circolo dello                                                    conoscenza del programma a tutti i docenti.
            svantaggio sociale.                             P.I.P.P.I
LAVORO DI GRUPPO 3-8-11-17 ottobre GO-UD-TS-PN:
         RESTITUZIONE delle riflessioni sulla bozza
               “PIANO DELL’INCLUSIONE”
CRITICITA’                                                                                         PUNTI DI FORZA
•   Nella tabella di sintesi si rileva una certa vaghezza, manca oggettività, gli indicatori       - Molto positiva l’indicazione di segnalare e
    dovrebbero essere meglio dettagliati.                                                          valorizzare le azioni che si compiono, altrettanto
•   Mancano i criteri per la verifica e la valutazione degli obiettivi proposti dal Piano          il suggerimento di indicare le risorse ambientali;
    annuale.                                                                                       - un elemento di qualità certamente è
•   Necessità di più figure che concorrano alla stesura del Piano annuale.                         l’indicazione degli atti interni ( vademecum
•   Maggiore attenzione all’analisi dei bisogni e delle risorse dell’Istituto.                     ,procedure, … ).
•   Necessità di pubblicizzare il Piano annuale sul sito della scuola, visibile a tutti, docenti
    e non.
                                                                                                   -
ULTERIORI SUGGERIMENTI
• Utilizzo di questionari da proporre agli insegnanti per evidenziare possibili
   aree di miglioramento.
• Organizzare corsi di formazione sui temi legati all’inclusione e disabilità
   anche per i docenti curricolari.
LAVORO DI GRUPPO 3-8-11-17 ottobre GO-UD-TS-PN:
              RESTITUZIONE delle riflessioni
                   ASPETTI GENERALI
                                                 CRITICITA’
• Mancanza di docenti con specializzazione su sostegno;
• eccessivo e cronico turn-over dei docenti anche di sostegno; anche nella continuità il passaggio di
  informazioni diventa critico;
• mancanza di adeguati spazi nelle scuole non solo per aule ordinarie , ma anche per spazi dedicati ( x
  decompressione, per rapporti 1 a 1 , per lavori di gruppo , …);
• mancanza di strumenti (dai giochi ai tappetoni, a materiale strutturato, strumenti multimediali);
• una prassi chiara sul passaggio dei documenti (cartella personale alunno), modalità specifiche per la
  consultazione dei fascicoli riservati;
• segnalazione di una inclusione delegata all’insegnante di sostegno;
• mancanza di informazioni/ formazione nei docenti curriculari che dovrebbero essere attivi nella stesura
  dei diversi documenti; è necessaria una programmazione di incontri;
• il Piano di inclusione è certamente utile ma dovrebbe essere un documento snello che consideri solo tre
  parti: quali gruppi di lavoro operano per l’inclusione, la situazione numerica; le proposte di miglioramento;
• differenze di stesura nei PAI, alcuni sono documenti snelli, altri, altri più discorsivi;
LAVORO DI GRUPPO – 3-8-11-17 ottobre – GO-UD-TS-PN:
              RESTITUZIONE delle riflessioni
                   ASPETTI GENERALI
                                                  CRITICITA’
• La composizione dei GLI può essere diversa (numericamente e per ruolo istituzionale dei componenti);
• alcuni docenti ignorano l’esistenza di questi gruppi, il PAI è poco divulgato;
• difficoltà a reperire i dati (segreterie sguarnite di personale, sedi sparse sul territorio …);
• non univoche le voci nelle tabelle numeriche (un allievo potrebbe essere conteggiato più volte ...);
• pericolo che il PAI venga sì approvato , ma come presa d’atto e non come punto di partenza per una
  riflessione di tutto il Collegio;
• le ore di sostegno assegnate solo con mero calcolo numerico;
                                              PUNTI DI FORZA

• Importanza di una politica inclusiva del Dirigente Scolastico sia per la formazione interna (obbligatoria,
  estesa e mirata) sia per l’organizzazione degli spazi.
ATTIVITA’ LABORATORIALE

SUDDIVIDERSI IN SOTTOGRUPPI: costruire in autonomia dei sottogruppi di circa 5
 unità, preferibilmente di differenti ordini scolastici

 • COLLETTIVAMENTE (50’): all’interno dei sottogruppi, definire un portavoce, un
 incaricato alla scrittura e avviare il confronto e la riflessione comune sul percorso
 attuato evidenziano indicazioni di sviluppo per formazione future
link per accedere ai documenti del lavoro di gruppo:
https://drive.google.com/drive/folders/18iXvAL1NnDc_DwYDwelcvuPGxGh_CegU?usp=sharing
• RESTITUZIONE E CONFRONTO COLLETTIVO (40’): in plenaria i sottogruppi avranno
 alcuni minuti a testa per un breve feedback sulle attività svolte e sul confronto
 emerso, nonché verrà dedicato uno spazio a domande, scambi e dibattito.
 CONCLUSIONE DELL’INCONTRO
PER CONTATTI:
floreancigpaola@gmail.com

giovanna.berizzi@gmail.com

                             PER L’ATTENZIONE!
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