UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Martedì, 10 febbraio 2015 - Unione dei Comuni della ...
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Martedì, 10 febbraio 2015 Prime Pagine 10/02/2015 Prima Pagina Il Sole 24 Ore 1 Enti locali 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 1 I chiarimenti sull' Iva per «Pa» e fornitori 2 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4 «Bene il Jobs act, priorità a fisco e istruzione» 4 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Non è tempo di agenti provocatori sul debito 6 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 5 Tsipras insiste: vogliamo il prestito ponte 8 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Cig e doppio lavoro, 36 piloti indagati 10 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 15 «Più voli internazionali sugli aeroporti di Milano» 12 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 22 Gli operatori Nlt puntano sulle Pmi e sui professionisti 14 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 24 «Più riforme, più investimenti» 16 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Milano e Brescia fanno cassa con A2A 18 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 38 Imu agricola, dopo due rinvii entro oggi si paga l' imposta 2014 19 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 38 L' invarianza di gettito funziona a livello nazionale 21 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 39 Per apparecchi elettrici i premi raccolta rifiuti saranno più alti 23 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 39 Reverse charge, fatture integrate per i regimi a forfait 24 10/02/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 39 Split payment 26 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 21 Le pmi con le banche per evitare strozzature nel credito 27 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 23 VALERIO STROPPA Clausole sfavorevoli, indennizzo se si esagera 29 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 23 Split payment a portata ridotta 31 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 26 Il cuneo fiscale sfiora il 50% 33 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 27 Gli agricoltori: sterilizzare le sanzioni 35 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 27 SERGIO TROVATO Imu agricola, ultima chiamata 36 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 27 MATTEO BARBERO Sconti Patto, richieste entro il 28/2 38 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 27 MATTEO BARBERO Tempi di pagamento, province senza obblighi 39 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 30 MANOLA DI RENZO E MATTEO SCIOCCHETTI Pmi, liquidità a rischio 40 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 35 (A. R.) Gavosto: nessuna classifica Gli open data fanno democrazia 42 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 35 SANDRA CARDI Pagella alle scuole, piace al Nord 44 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 37 CARLO FORTE La visita specialistica? È assenza per malattia 45 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 38 LETTERA FIRMATA Il docente fa causa al preside Il ricorso condiziona la difesa 47 10/02/2015 Italia Oggi Pagina 43 brevi 49 Il Resto del Carlino Ravenna 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 10 LETTERE & OPINIONI Se chiude l' ufficio postale... 51 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 10 LETTERE & OPINIONI Che dolore la scomparsa di Anselmo Mingozzi e... 52 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 11 Batte la testa Grave operaio 53
10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 12 I civici:«Allagamenti ripetuti» 54 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 12 «Subsidenza e Matrix, a nudo i problemi» 55 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 12 «Servono interventi strutturali» 56 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15 «Soldi in cambio della refurtiva». Arrestato dai carabinieri 57 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15 Con una roncola danneggia il furgonedel nuovo compagno dell' ex moglie 58 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15 Giudizio immediato per Daniela Poggiali È stata depositata la... 59 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15 Importante intervento notturno sulla rete idrica 60 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15 Furti e truffe, incontro con i carabinieri 61 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15 SCUOLA Lo scrittore Cavina oggi allo Stoppa' 62 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 15 ALFONSINE Una serata dedicata ai nostri fiumi. 63 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 Cosa sarebbe la nostra vita senza? 64 10/02/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 Giselle', romanticismo vittoriano 66 Corriere di Romagna Ravenna 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 10 Bassa Romagna, si riparano i danni 67 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 10 Matrix, «impianto a rischio e ambiente in pericolo» 68 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 10 «Mettere in sicurezza la rete scolante» 69 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 12 Chiesto il giudizio immediato per l' infermiera 70 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 14 Con la roncola contro l' auto del compagno della ex 71 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 14 Via ai lavori per collegarsi a Romagna acque 72 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 14 Energia, ecco come risparmiare 73 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 14 I cento anni di Giulia Zardi 75 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 14 Montanari a "Caffè letterario" 76 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 14 Serata dedicata ai nostri fiumi 77 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 14 Mostra sui campi di sterminio 78 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 22 Infortunio sul lavoro, ferito 33enne 79 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 25 Se Giselle fa un picnic a Hanging Rock 80 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 26 Massimo Montanari «Niente più del cibo racconta chi... 82 10/02/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 39 I deputati di Scelta civica non sono Scilipoti 83 La Voce di Romagna Ravenna 10/02/2015 La Voce di Romagna Pagina 33 Matrix allagato, Coldiretti all' attacco 84 10/02/2015 La Voce di Romagna Pagina 33 BOTTEGA MATTEOTTI SCORCI QUOTIDIANI 85 10/02/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 33 "Serve subito manutenzione su tutta la rete scolante" 86 10/02/2015 La Voce di Romagna Pagina 33 Depositata la richiesta di immediato per l' infermiera 87 10/02/2015 La Voce di Romagna Pagina 33 Due arresti Nei guai ladro ricattatore E un uomo che danneggia l' auto... 88 10/02/2015 La Voce di Romagna Pagina 33 Bagnacavallo venerdì si "illumina di meno 89 10/02/2015 La Voce di Romagna Pagina 40 Al "Rossini" un caposaldo del balletto: "Giselle" 90 10/02/2015 La Voce di Romagna Pagina 41 Si faccia piena luce sui deportati 91
10 febbraio 2015 Il Sole 24 Ore Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1
10 febbraio 2015 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali . ADEMPIMENTI. I chiarimenti sull' Iva per «Pa» e fornitori Benedetto Santacroce Primo round di chiarimenti sulla scissione (split payment) dell' Iva nei rapporti fra Pa e fornitori. L' agenzia delle Entrate, in particolare, con una circolare spiega che non saranno sanzionate le violazioni eventualmente commesse in buona fede. Santacroce pagina 39 Per individuare i soggetti pubblici sottoposti al nuovo regime dello split payment non basta far riferimento all' articolo 6, comma 5 del Dpr 633/72 (da cui prende le mosse il nuovo articolo 17 ter dello stesso decreto), ma trattandosi di un regime introdotto con fine antievasione bisogna tener conto anche della ratio della norma. Da ciò discende ad esempio l' inclusione nello specifico regime delle Comunità montane ovvero dell' Unione d e i comuni. Inoltre, s u l piano oggettivo la disposizione opera solo per le operazioni documentate da fattura. Risultano esclusi, ad esempio, gli acquisti certificati dal fornitore con scontrino e ricevuta fiscale . Infine niente sanzioni, ma possibilità di regolarizzazione degli errori commessi, per coloro che, dopo il 1° gennaio, hanno commesso errori nell' applicazione del regime. Sono questi i principali chiarimenti forniti dall' agenzia delle Entrate con la circolare 1/E di ieri. Requisiti soggettivi In relazione all' ambito soggettivo di applicazione del nuovo articolo 17 ter del Dpr 633/72, la circolare chiarisce che l' elenco previsto dalla norma, di tenore analogo a quello previsto dall' articolo 6, comma 5 del Dpr 633/72, deve essere applicato tenendo ben presente la ratio antievasione della disposizione. Quindi, mentre per l' articolo 6, comma 5 (norma agevolativa) l' interpretazione doveva essere restrittiva, per l' articolo 17 ter l' interpretazione può essere anche estensiva, purché rispetti i principi ispiratori della disposizione. In particolare, il documento di prassi specifica: Per quanto lo Stato e gli organi dello Stato ancorché dotati di personalità giuridica include, ad esempio, le istituzioni scolastiche e le istituzioni per l' alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam); Per quanto riguarda gli enti pubblici territoriali e i consorzi tra essi costituiti ai sensi dell' articolo 31 del Testo unico degli enti locali (TUEL), include anche le Comunità montane, comunità isolane e le Unioni d e i comuni; Per quanto riguarda le Camere di commercio, comprende nell' obbligo di applicazione del nuovo regime anche le Unioni regionali delle camere di commercio; Per quanto riguarda le aziende sanitarie nazionali, sono da ricomprendersi anche gli enti pubblici istituiti a livello regionale che si sostituiscono alle aziende sanitarie locali e agli enti ospedalieri nell' approvvigionamento di beni e servizi destinati all' attività delle aziende stesse; Per quanto riguarda gli enti di assistenza e beneficenza vanno incluse le Ipab e le Asp. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 2
10 febbraio 2015 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Enti locali Ocse. La mancata ripresa rischia di abbassare il reddito pro capite degli italiani che già nel 2013 è risultato inferiore del 30% rispetto alla media dei primi 17 Paesi Ocse. «Bene il Jobs act, priorità a fisco e istruzione» ISTANBUL Nella sua annuale "pagella" delle riforme strutturali, l' Ocse, il gruppo dei grandi Paesi industriali, promuove il Jobs Act del Governo Renzi, ma sollecita l' Italia a insistere nell' eliminazione del dualismo del mercato del lavoro e a ulteriori riforme, soprattutto nel campo dell' educazione e della semplificazione del sistema fiscale. «Il Jobs Act dice il segretario generale dell' Ocse, Angel Gurria, che il 19 febbraio prossimo sarà a Roma per presentare lo studio al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan è stato un atto di leadership e di coraggio politico, un messaggio forte, mette l' Italia sulla strada giusta, ma non è l' unica cosa da fare. Con la stabilità politica, si può fare anche il resto». Nella sua analisi, l' Ocse nota che la mancata ripresa dell' economia ha fatto sì che l' Italia abbia perso terreno rispetto alla media degli altri Paesi industriali sia in termini di reddito pro capite, sia in termini di produttività. «Se le riforme fossero partite due anni fa, oggi si vedrebbero i risultati, come in Spagna dice Gurria ma non è mai troppo tardi». È decisiva, afferma Alain de Serres, economista dell' Ocse autore dello studio "Going for Growth", la piena messa in atto delle riforme avviate in questi anni. È importante, sostiene lo studio, presentato ieri poche ore prima dell' inizio della riunione del G20, che l' Italia abbia cominciato con il Jobs Act a riequilibrare la protezione, spostandola dai posti di lavoro al reddito dei lavoratori. L' Ocse suggerisce tuttavia di «continuare a ridurre il dualismo del mercato del lavoro, rendendo più flessibili assunzioni e licenziamenti, e adottare procedure legali più prevedibili e meno costose, supportate da una rete di protezioni sociali più ampia e politiche attive per il mercato del lavoro». Per de Serres, va favorita la mobilità dei lavoratori dai settori a bassa produttività a quelli ad alta produttività. «Aumentare la produttività dice Gurria è anche un modo per poter pagare di più i lavoratori e innescare un circolo virtuoso». La seconda riforma prioritaria individuata dall' Ocse riguarda il miglioramento dell' equità e dell' efficienza dell' educazione. Lo studio suggerisce di approfondire la valutazione degli insegnanti, di espandere ulteriormente l' istruzione professionale dopo la scuola secondaria, di aumentare le tasse universitarie e creare un sistema di prestiti agli studenti il cui rimborso sia basato sul reddito. Terza area prioritaria, secondo l' Ocse, il miglioramento dell' efficienza del fisco. Questa andrebbe perseguita abbassando le aliquote nominali più alte, riducendo distorsioni e incentivi all' evasione. L' Ocse chiede anche di eliminare l' instabilità nella legislazione fiscale, riducendo il ricorso a misure Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4
10 febbraio 2015 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Enti locali GRECIAITALIA. Non è tempo di agenti provocatori sul debito Forse, evocando il rischio bancarotta dell' Italia, Yanis Varoufakis sperava di stornare l' attenzione dai guai in cui le sue acrobazie economicofinanziarie stanno cacciando la Grecia che pure, dopo sei anni di recessione, di sacrifici e sofferenze anche eccessive, finalmente vede un po' di luce: nel 2015 crescerà del 2,5% e poi del 3,6 per cento. Forse ha provato a fare di tutta l' erba (del debito) un fascio scommettendo sull' effetto "mal comune mezzo gaudio", illudendosi di procurarsi con la "forza" quella solidarietà che con i sorrisi non ha trovato a Roma e, peraltro, neanche a Parigi. Per non dire altrove. O forse ha semplicemente voluto strafare e ha compiuto un passo falso di cui potrebbe presto pentirsi amaramente. Il suo ruolo di agente provocatore che sobilla i mercati e tenta di diffondere il contagio della destabilizzazione nella moneta unica, mentre rifiuta di rispettare i patti che la Grecia ha sottoscritto, non lo aiuterà infatti nei negoziati con Eurogruppo, Bce e Fmi. La cui priorità assoluta è la garanzia della stabilità e della coesione del club. Le azioni di disturbo da parte di chi è scampato al default vero grazie agli aiuti europei ma ora pretende di ignorarne le condizioni e, ciò nonostante, vuole ottenere nuove concessioni, c i o è p e s c a r e d i n u o v o n e l l e t a s c h e d e i contribuenti europei, non sono certo accolte di buon occhio. Come non lo sono la pretesa mano libera su rigore e riforme nè un generoso rinegoziato sul debito che passi per lo stop all' attuale programma di assistenza eurointernazionale per elaborarne un altro, con prestitoponte nell' attesa. Una cosa per ora appare certa: l' attacco del ministro delle Finanze greco al debito italiano appare la carta della disperazione perché dà l' esatta misura dell' isolamento nel quale si trova la Grecia dopo il clamoroso fallimento della tournée europea del premier Alexis Tzipras e di Varoufakis che invece speravano di conquistare alleati nell' eurozona soprattutto, per ragio ni di bandiera politica, tra i Governi socialisti di casa a Roma e Parigi. Continua pagina 4 Adriana Cerretelli Continua da pagina 1 L' incidente si è chiuso ieri dopo il chiarimento con il ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan. Che ha dovuto precisare l' ovvio. Il parallelismo tra Grecia e Italia non regge. E per vari motivi. Anche se per dimensioni quello nostrano (come del resto il nostro Pil) è quasi sette volte quello greco, il debito italiano è sostenibile al contrario di quello di Atene che, senza aiuti, esploderebbe. I mercati lo sanno tanto bene che ieri lo spread Btp bund non si è sostanzialmente Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6
10 febbraio 2015 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Enti locali Atene. Il premier greco a Vienna incontra il primo ministro austriaco e precisa che «i nuovi crediti non costeranno un solo euro ai contribuenti» Tsipras insiste: vogliamo il prestito ponte Il premier greco, Alexis Tsipras, quando parla in Grecia usa toni incendiari e barricaderi ma quando va all' estero usa un linguaggio più soft e diplomatico. E anche ieri a Vienna il neo premier non ha mancato di adeguarsi a questa regola aurea. Il prestito ponte chiesto dalla Grecia ai partner europei «non peserà sui contribuenti europei per nemmeno un euro», ha dichiarato il primo ministro greco, ieri da Vienna, dove ha incontrato il cancelliere austriaco Werner Faymann, nel corso della suo "forcing" diplomatico per trovare alleati nell' eurozona contro le politiche di austerità . «Il nostro programma prevede un prestito ponte dal 28 febbraio al 1 giugno», ha spiegato Tsipras, «in questo modo avremo lo spazio di manovra fiscale e il tempo per iniziare ad applicare il programma e ripristinare i servizi pubblici». «Chi scommette sul fallimento della Grecia, scoprirà di aver sbagliato», ha aggiunto Tsipras, «voglio assicurare che ci sarà un accordo con i nostri partner». Il primo ministro greco ha poi affermato di «non aver ancora sentito di alcuna alternativa specifica o percorribile al nostro piano». Forse non aveva sentito l' avvertimento del presidente della Commissione Ue, JeanClaudeJuncker ,che lo invitava a non aspettarsi un accettazione del suo programma senza intoppi a Bruxelles domani all' eurogruppo e dopodomani al Consiglio dei capi di stato e di governo. Il negoziato sul debito tra la Grecia e i partner Ue si concluderà con un «compromesso vantaggioso per tutti» e l' attuale fase di stallo e dovuta unicamente a «motivazioni politiche», ha poi incalzato Tsipras sempre in tono conciliante. Nessun accenno da parte sua al discorso fatto in Parlamento domenica che ha mandato a picco la borsa di Atene e fatto balzare i rendimenti dei bond sulla volontà di mantenere tutte le promesse annunciate durante la campagna elettorale che lo ha portato a guidare il nuovo esecutivo e, nello specifico, il piano di urgenza per «curare le profonde ferite» dovute all' austerity imposta ad Atene. Tsipras ha aggiunto che «la storia dell' Ue è sempre stata costellata di alta e bassi e si è sempre trovata una soluzione. Non vedo ragioni per cui non si possa trovare un accordo», mentre ha indicato che «non solo la Grecia è in crisi, ma anche l' Europa», ribadendo il suo punto di vista che sono le politiche di austerità ad avere avvitato la crisi in Europa . Il premier austrico Faymann ha rilevato che «è un dovere» dell' Eurogruppo e dell' Ue trovare una soluzione alla crisi e che «Eurolandia deve restare unita nelle difficoltà», ma ha anche esortato la Grecia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8
10 febbraio 2015 Pagina 5 Il Sole 24 Ore
10 febbraio 2015 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Enti locali Truffa ai danni dello Stato. L' Inps aveva chiesto tre anni fa di avviare i controlli. Cig e doppio lavoro, 36 piloti indagati Tra gli inquirenti che hanno scoperto la truffa milionaria ai danni dell' erario di quei 36 piloti che percepivano una sontuosa cassa integrazione (pari all' 80% dell' ultimo stipendio e senza tetto a mille euro), lavorando contemporaneamente per compagnie estere, come anticipato da Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, la sensazione è che si sia scoperchiato un grande Vaso di Pandora. Ai 36 denunciati potrebbero nei prossimi giorni aggiungersi altri, dato che si stanno passando al setaccio almeno un migliaio di posizioni. E qualcuno ha chiuso gli occhi in tutti questi anni. L' Inps ha infatti ricordato ieri che già tre anni fa con una lettera al ministero degli Esteri, al ministero del Lavoro e all' Enac aveva chiesto di avviare controlli sui piloti in cassa integrazione dopo l' arrivo di denunce su un numero considerevole di piloti di aerei civili «percettori del trattamento di integrazione salariale e contemporaneamente rioccupati in attività lavorative all' estero». Si è perso tempo quindi. E ora l' inchiesta può rivelare truffe assai più consistenti. Quel che emerge sullo sfondo, al di là della truffa, è il ruolo del Fondo di sostegno al trasporto aereo, un fondo creato nel lontano 2004 e che ha di fatto accompagnato la gravissima crisi di Alitalia. Quel fondo garantiva e garantisce tuttora forti condizioni di favore ai lavoratori in esubero del trasporto aereo, rispetto agli ammortizzatori sociali degli altri lavoratori italiani. Il fondo garantisce infatti trattamenti di cassa integrazione e mobilità lunghi, fino a sette anni, con prestazioni pari all' 80% dell' ultimo stipendio e soprattutto senza il tetto di 1.100 euro fissati per tutti gli altri lavoratori italiani, i cui ammortizzatori durano al massimo un biennio. Per i piloti in particolare poteva voler dire incassare mensilmente cifre di 56mila euro al mese, cui si aggiungeva gli stipendi da 89mila euro per chi si "dimenticava" come accaduto per gli indagati di comunicare la riassunzione, percependo così sia la Cassa integrazione che i nuovi stipendi. Una storia amara, che fa da sfondo a una situazione già di privilegio per gli ex lavoratori di Alitalia e delle altre compagnie in crisi. Già perché gli ammortizzatori, di per sé già assai ricchi, sono finanziati di fatto dalla collettività. Il 97% dei fondi per gli esuberi del trasporto aereo sono pagati con la tassa da 3 euro a biglietto dei passeggeri. Quella tassa istituita nel 2004, assicurerà nel 2015 introiti al Fondo per 230 milioni. E in media l' incasso è stato di 200 milioni l' anno per entrate cumulate a oggi, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, per 1,4 miliardi. Soldi che sono serviti finora a garantire la Cassa integrazione all' 80% dell' ultimo stipendio per un esborso di un miliardo secco a favore di circa 19mila ex dipendenti del comparto. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10
10 febbraio 2015 Pagina 10 Il Sole 24 Ore
10 febbraio 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Enti locali Mobility Conference. Le proposte di Rocca (Assolombarda) per rilanciare gli scali «Più voli internazionali sugli aeroporti di Milano» Linate senza limiti, accordi bilaterali per Malpensa. Marco Morino Milano Il futuro di Linate e Malpensa accende la Mobility Conference (Mce), la conferenza annuale su mobilità, trasporti e infrastrutture promossa da Assolombarda e Camera di commercio di Milano. Milano, in vista dell' Expo ma anche per il dopo Expo, dovrà incrementare la connettività aerea intercontinentale, oggi troppo bassa se paragonata a quelle di Londra, Parigi, Monaco, Francoforte, ma anche Zurigo, Barcellona o Vienna. Milano dovrà essere un luogo da cui partire per andare lontano senza scalo ma anche per attrarre dall' estero chi vuole raggiungerla senza scoraggiarlo con soste intermedie. Per potenziare i collegamenti sugli aeroporti milanesi Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda, lancia tre proposte: 1) va assolutamente evitata ogni tentazione di limitare Linate, tutte le destinazioni europee vanno consentite senza limitazioni di voli giornalieri: «Basta con l' illusione dice Rocca che limitare Linate serva a reggere meglio Malpensa, dobbiamo valorizzare il nostro city airport»; 2) Malpensa ha bisogno del maggior numero possibile di accordi bilaterali: «Vanno moltiplicati accordi continua Rocca come quello recentissimo con la Cina, che prevede sin da quest' anno la possibilità di incrementare voli e città servite di entrambi i Paesi»; 3) privatizzare la Sea, la società controllata dal Comune di Milano (54,8%) che gestisce Linate e Malpensa: «Investitori istituzionali di settore propone Rocca potrebbero accompagnare e affiancare il potenziamento della presenza di alcune grandi compagnie aeree». Senza un piano per gli aeroporti che coinvolga anche Orio al Serio, sostiene Rocca, «la connettività internazionale e intercontinentale della grande Milano resterà per anni una frazione di quella delle metropoli europee nostre concorrenti». Anche Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia, batte sullo stesso tasto: «In un' area chiave come il Nord Italia un hub intercontinentale è imprescindibile per connettere i territori. Basti pensare che tra i primi dieci aeroporti in Europa per numero di passeggeri non è presente nessuno scalo del Nord Italia». Replica Pietro Modiano, presidente della Sea: «Su Malpensa c' è un impegno del governo per ampliare il numero degli accordi bilaterali e noi facciamo di tutto per sostenerlo; su Linate mi pare che già il decreto Lupi si muova nella direzione auspicata da Assolombarda; sulla privatizzazione aggiunge Modiano sono culturalmente e per tradizione favorevolissimo al mercato. Osservo che per gli aeroporti non c' è una chiara evidenza che sia meglio essere privati che pubblici tanto è vero che negli Stati Uniti gli operatori aeroportuali sono pubblici e la gran parte degli hub europei è controllata dallo Stato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12
10 febbraio 2015 Pagina 15 Il Sole 24 Ore
10 febbraio 2015 Pagina 22 Il Sole 24 Ore Enti locali Gli operatori Nlt puntano sulle Pmi e sui professionisti I grandi operatori del noleggio a lungo termine (come Ald, Alphabet, Arval, LeasePlan e Leasys) stanno creando strutture dedicate per offrire servizi innovativi ai clienti «di piccola taglia» Se il 2015 si prospetta un anno un po' meno grigio per l' intero settore dell' auto una parte del merito va al comparto delle flotte aziendali. Lo confermano i numeri. «Nel noleggio a lungo termine (Nlt) le immatricolazioni nel 2014 sono state 189.600, con un parco flotte di 535 mila veicoli e le stime sono positive anche per il 2015 con un aumento dell' immatricolato di auto e furgoni del 23%», sottolinea Pietro Teofilatto direttore di Aniasa, l' associazione delle aziende dell' autonoleggio che festeggia i 50 anni. Intanto, l' anno è cominciato con il segno positivo: +10,9% e il noleggio, con il suo incremento del 54%, ha fatto la parte del leone. E il noleggio del futuro? Passa dalla sostenibilità e dall' integrazione dei servizi. «Anche la Pubblica amministrazione ha ora grande interesse per i servizi di Nlt; così non rischia di acquistare veicoli che non verranno utilizzati e riesce a monitorare il reale utilizzo delle vetture e ridurre il costo generale della mobilità», sottolinea Teofilatto. Anche per la scelta del parco auto da tempo sono cambiati i modelli di riferimento: non solo downsizing, ma anche sperimentazioni di mobilità sostenibile, soprattutto con l' ibrido e, in alcuni casi, con l' elettrico. Un esempio è AlphaElectric, l' ecosistema di Alphabet che include veicoli elettrici, consulenze personalizzate e infrastrutture di ricarica, e che coniuga esigenze di mobilità e basso impatto ambientale. «La eMobility è un tema ancora da metabolizzare per molte aziende, ma è la soluzione ideale per muoversi in città senza limitazioni, come nel caso delle Ztl», sottolinea Andrea Cardinali, presidente e amministratore delegato di Alphabet Italia. Molte società di Nlt, poi, iniziano a guardare a un nuovo pubblico che si sta avvicinando all' universo del noleggio. «Partite Iva e piccole e medie imprese sono un target in crescita che sempre più trova nel noleggio la risposta conveniente alle proprie esigenze e che oggi rappresentano più del 20% della nostra flotta circolante», spiega Alfonso Martinez amministratore delegato di LeasePlan. È dal 2011 che l' azienda ha avviato una strategia con al centro il tessuto imprenditoriale locale. Non è la sola: Arval ha la sua divisione Sme Solutions, dedicata a professionisti e Pmi che potrebbe contribuire alle previsioni di crescita della flotta «per il 2015 di almeno il 4% in linea con l' anno passato», sottolinea Grégoire Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 14
10 febbraio 2015 Pagina 22 Il Sole 24 Ore
10 febbraio 2015 Pagina 24 Il Sole 24 Ore Enti locali L' intervista. Donato Iacovone, ad di Ernst & Young, spiega cosa serve all' Italia per diventare sempre più attrattiva. «Più riforme, più investimenti» È possibile, anzi legittimo, dare fiducia all' Italia e alle sue aziende. Perché le riforme, per quanto incompiute, hanno accelerato il passo. E perché il "made in Italy", dall' alimentare all' alta tecnologia, offre una combinazione unica di marchi con richiamo globale, qualità e leadership di nicchia da parte anche di piccole e medie imprese in grado di puntare in alto con nuove risorse e una visione globale. Se sfruttati adeguatamente, se non si perde "il ritmo" del cambiamento, questi fattori formano un' equazione di crescita, che fin da quest' anno potrebbe aiutare a raddoppiare allo 0,8% il precario 0,4% atteso per il Pil. I segnali incoraggianti, infatti, aprono "una finestra" sulle capacità del Paese, offrono un' opportunità che gli investitori internazionali e in primis statunitensi dovrebbero essere pronti a cogliere. Un' opportunità che, cifre ed esempi alla mano, è il cuore del messaggio di Donato Iacovone, amministratore delegato di Ernst & Young Italia che oggi, nella capitale della finanza americana, introduce i lavori del summit "Italy: We are Open for Business". Porte aperte agli affari. Ma quali sono i cambiamenti sui quali gli investitori internazionali possono davvero contare? Sono state realizzate riforme serie, in grado di avvantaggiare gli investitori stranieri. Sono scattate riforme fiscali e l' Investment compact, rivolto a sostenere anche le piccole e medie imprese innovative. E il Jobs Act, nonostante le critiche, introduce nuova flessibilità nel mercato del lavoro. Senza contare che il presidente della Repubblica è stato eletto di recente in tempi per nulla "italiani". Tutto questo è percepibile dagli investitori come un segnale di cambiamento. Ha già colto i segnali di un nuovo interesse? Sì, il mercato delle M&A mostra vivacità. Alcuni dati su tutti: le fusioni in Italia sono aumentate del 27,2% a 24,4 miliardi di euro nei primi nove mesi dell' anno scorso, con 272 merger, il massimo dal 2008. E sono aumentate anche le operazioni italiane all' estero, che nel terzo trimestre 2014 hanno raggiunto il picco dal 2007 con 18 operazioni per 22,5 miliardi di euro. Il 34% delle aziende italiane intende inoltre realizzare un' acquisizione nei prossimi dodici mesi. Come Ernst & Young, notiamo direttamente l' aumento nella domanda di assistenza per operazioni. Vuol dire che in Italia c' è valore. Che cosa si aspetta dalla conferenza odierna? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 16
10 febbraio 2015 Pagina 24 Il Sole 24 Ore
10 febbraio 2015 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Enti locali PARTERRE. Milano e Brescia fanno cassa con A2A I Comuni di Milano e di Brescia continuano a fare cassa grazie alla controllata A2A. A gennaio, come riportato da Radiocor, le due amministrazioni hanno ceduto rispettivamente lo 0,86% (Palazzo Marino ha così incassato circa 22,6 milioni) e lo 0,55% (15,97 milioni l' introito di Brescia) della multiutility lombarda attraverso una serie di mini cessioni in Borsa attraverso le Tesorerie comunali. In questo modo, gli enti locali che già a dicembre erano scesi dal 55% al 54,5% si sono portati a ridosso del 53%. A un piccolo sacrificio: a gennaio, in attesa del QE, Piazza Affari ha virato al rialzo, mentre il titolo A2A è rimasto piatto. Il target dei Comuni è in ogni caso il 50%, ovvero la quota rimasta oggetto del patto di sindacato tra le due amministrazioni. È dunque presumibile che, nei prossimi mesi, finirà sul mercato un altro 3% del capitale: un' operazione che potrebbe accavallarsi con la presentazione del nuovo piano d' impresa di A2A, atteso per l' inizio di aprile. (Ch.C. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18
10 febbraio 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore Enti locali Versamenti. Fa fede l' elenco Istat che stabilisce quali sono i Comuni montani. Imu agricola, dopo due rinvii entro oggi si paga l' imposta 2014 Scade oggi il termine ultimo per il versamento d e l l ' Imu a g r i c o l a r e l a t i v a a l 2 0 1 4 . L a scadenza, originariamente prevista per il 16 dicembre, è stata infatti spostata prima al 26 gennaio 2015 e, successivamente, al 10 febbraio 2015 (con decreto legge n.4/2015). Questa scadenza, peraltro, è richiesta in forza di un decreto legge che non risulta ancora convertito e quindi, per conservare piena efficacia il decreto dovrà esserlo entro s e s s a n t a g i o r n i d a l l a pubblicazione; l a mancata conversione può determinare la perdita di efficacia retroattivamente. Per stabilire i terreni soggetti a imposta municipale è necessario accedere al sito internet dell' Istat, consultare l' elenco dei Comuni italiani e verificare se il Comune è considerato montano (T), parzialmente montano (P) o non montano (NM). L' esenzione si applica solo in tre casi: ai terreni c o l l o c a t i i n Comuni m o n t a n i , indipendentemente da chi li possiede; ai terreni posti in Comuni parzialmente montani solo se posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali; ai terreni p o s t i i n Comuni parzialmente montani, posseduti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali (Iap) e concessi in affitto o in comodato a soggetti in possesso delle medesime qualifiche professionali. L' imposta si applica nei modi ordinari, quindi si assume la tariffa di reddito dominicale vigente al catasto al 1° gennaio 2014, la si rivaluta del 25% e la si moltiplica per 75, per i coltivatori diretti o Iap o 135 per tutti gli altri. Si fa notare che il coefficiente pari a 75 troverà applicazione esclusivamente per il calcolo dell' imposta dei terreni posti in Comuni non montani poiché, nei Comuni parzialmente montani, l' esenzione per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali è totale. I contribuenti in possesso delle qualifiche professionali agricole, inoltre, hanno diritto a un' ulteriore agevolazione sotto forma di riduzione della base imponibile. Il comma 8bis del decreto legge 201/2011, introdotto dal decreto legge 2 marzo 2012, n. 16, prevede l' esenzione da imposta per i terreni agricoli di valore pari o inferiore a 6mila euro posseduti e condotti da parte di coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali e l' applicazione dell' imposta per scaglioni oltre il predetto importo. Nello specifico, si applicano le seguenti riduzioni di importo decrescente all' aumentare del valore dell' immobile: riduzione del 70% dell' imposta gravante sulla parte di valore eccedente i predetti 6mila euro e fino a 15.500 euro; riduzione del 50% di quella gravante sulla parte di valore eccedente 15.500 euro e fino a 25.500 euro; riduzione del 25% di quella gravante sulla parte di valore eccedente 25.500 euro e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19
10 febbraio 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore
10 febbraio 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore Enti locali INTERVENTO. L' invarianza di gettito funziona a livello nazionale Uno dei punti significativi della riforma del catasto (si veda anche Il Sole 24 Ore del 7 febbraio) è quello dell' invarianza di gettito. La questione attiene alla scelta del modo con cui attuarla ed è eminentemente politica. Tuttavia, il contributo che ritengo opportuno fornire sta nel chiarire le conseguenze e nel significato delle possibili tecniche con cui effettuare tale invarianza. Anzitutto vanno esplicitate alcune considerazioni di contesto: a) l' invarianza di gettito, in presenza di una variazione di riequilibrio equitativo delle basi imponibili, implica necessariamente una redistribuzione del carico fiscale tra i contribuenti: alcuni pagano di più e altri meno e il saldo è zero; b) in presenza di un aumento delle basi imponibili (inevitabile per il settore immobiliare, basta considerare che le rendite vigenti fanno riferimento ai valori e canoni del 19891990 mentre quelle della riforma presumibilmente a quelli del periodo 2012 2014), l' invarianza di gettito si può ottenere in diversi modi: il più semplice per le imposte ad aliquota proporzionale è mediante una riduzione dell' aliquota; c) per le imposte a carattere nazionale l' invarianza del gettito nazionale può ottenersi solo operando sull' aliquota media o standard nazionale, mentre per le imposte locali (come l' Imu) si può operare sia nel modo anzidetto, sia come invarianza di gettito per singolo Comune, definendo una nuova aliquota di equilibrio Comune per Comune. La questione posta nel dibattito è legato alle imposte locali e particolarmente all' Imu. Il punto consiste nel fatto, dimostrabile, che se si ottiene l' invarianza di gettito a livello nazionale mediante un' aliquota di equilibrio ottenuta comune per comune, si ottiene un miglioramento dell' equità all' interno del Comune, ma si lascia del tutto invariato il livello di iniquità della tassazione attuale tra contribuenti di Comuni diversi. Ovviamente, in tal caso la redistribuzione del carico fiscale avverrà limitatamente ai contribuenti dello stesso Comune e non tra tutti i contribuenti italiani. Evidentemente si avranno riflessi sui processi di riequilibrio perequativo delle capacità fiscali: in un caso (invarianza di gettito a livello nazionale) si pone obbligatoriamente la necessità di effettuare tale riequilibrio, nell' altro caso tale necessità potrebbe non trasparire, accettando conseguentemente le differenze di capacità fiscali. Per concludere su questo argomento, può essere utile costruire un semplice esercizio logico. Supponiamo che in due comuni confinanti vi siano solo abitazioni i cui i valori di mercato in euro a m2 siano identici. Supponiamo che appartengano alla medesima zona censuaria e quindi le tariffe d' estimo siano le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21
10 febbraio 2015 Pagina 38 Il Sole 24 Ore
10 febbraio 2015 Pagina 39 Il Sole 24 Ore Enti locali Comuni. L' accordo. Per apparecchi elettrici i premi raccolta rifiuti saranno più alti Premi di efficienza ai Comuni sulla raccolta di rifiuti di frigoriferi, lavatrici, televisori, piccoli elettrodomestici e lampadine, che saranno incrementati del 20% rispetto al passato; ulteriori premi se verranno superate le medie di raccolta 2013 e 2014; possibilità di gestire i trattamenti dei materiali recuperati più remunerativi, senza dover conferire a terzi tutti materiali raccolti. Questi i tre punti di favore p e r i Comuni contenuti nell' accordo di programma sottoscritto ieri a Milano, a P a l a z z o M a r i n o , t r a Anci, i l C e n t r o d i coordinamento Raee, i produttori di Aee e le associazioni delle aziende di raccolta dei rifiuti. L' intesa aggiunge ai premi anche la disponibilità di un fondo per migliorare e adeguare le piazzole di raccolta (13 euro per tonnellata di raccolta, minimo di 1,3 milioni annui, 2,5 milioni nel triennio) un altro per il monitoraggio sul trattamento e sulla rendicontazione (1,5 milioni), un altro ancora per attività di formazione per comuni e aziende della raccolta rifiuti (200mila euro), e un ultimo fondo per attività di comunicazione (750mila euro). Risorse resedisponibili dai produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche a beneficio dei comuni nell' intesa che, sulla base dell' articolo 15 del Dlgs 14 Marzo 2014 n. 49, in attuazione della Direttiva 2012/19/CE, ha validità triennale con decorrenza dal 1 gennaio 2015. Il documento sostituisce quello in vigore dal 2011. «Ai Comuni ha rilevato Filippo Bernocchi, delegato Anci Energia e rifiuti saranno destinate maggiori risorse e lo sforzo congiunto dei Comuniaziende, dei sistemi collettivi e dei produttori sarà dedicato alla realizzazione di nuovi centri di raccolta per i Raee, nonché per l' adeguamento delle areei oggi presenti sul territorio». «Auspichiamo che i contenuti dell' accordo ha rilevato Fabrizio D' Amico, Presidente del CdC Raee servano all' Italia per percorrere la strada che ci dovrà condurre al raggiungimento dell' obiettivo Ue di raccogliere e trattare adeguatamente almeno 600mila tonnellate di Raee: obiettivo estremamente sfidante». «Siamo sempre stati fiduciosi di poter raggiungere un buon accordo in tempi ragionevoli ha detto Gian Luca Littarru, rappresentante dei Produttori di Aee designato da Confindustria e delegato per l' ambiente di Anie Federazione . L' accordo ha il merito di aver ben chiarito ruoli e responsabilità di tutte le parti coinvolte e di aver introdotto molti elementi migliorativi». © RIPRODUZIONE RISERVATA Andrea Moraglio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 23
10 febbraio 2015 Pagina 39 Il Sole 24 Ore Enti locali Adempimenti. L' effetto delle novità. Reverse charge, fatture integrate per i regimi a forfait Gian Paolo Tosoni Il nuovo reverse charge coinvolge molte imprese e professionisti più di quanto non accadesse in passato ed inoltre rende debitori di Iva soggetti che prima non lo erano. La procedura dell' inversione contabile già in vigore al 31 dicembre 2014 e tuttora operante, prevista per alcune operazioni, coinvolge un debitore dell' imposta (e cioè il soggetto che riceve la fattura senza applicazione dell' Iva) che applica generalmente il regime ordinario Iva, senza limiti alla detrazione e quindi il reverse charge non genera alcun debito di imposta. Infatti per le prestazioni di servizi nel settore dell' edilizia già previste nella lettera a) del sesto comma dell' articolo 17 del decreto Iva, il reverse charge si applica dal terzo soggetto della filiera e cioè dal subappaltatore; quindi il debitore d' imposta è l' appaltatore il quale generalmente detrae interamente l' Iva risultante dalle annotazioni fra gli acquisti. Per i soggetti in regime ordinario le fatture ricevute in reverse charge ed integrate dell' Iva, che devono essere registrate nel registro delle fatture emesse ed in quello degli acquisti, impattano l' imposta e nulla è dovuto all' erario. Invece per le operazioni soggette a reverse charge dal 1 gennaio 2015 quali le prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad edifici, l' inversione contabile ai fini Iva coinvolge anche il committente poiché si applica in ogni caso quando essa è effettuata a favore di soggetti passivi. Quindi ad esempio un medico, o qualsiasi altro soggetto che effettua operazioni esenti da Iva, che ha affidato ad una impresa le pulizie dello studio, riceve la fattura non soggetta ad Iva, deve integrarla dell' Iva e registrarla sia nel registro degli acquisti che vendite; però siccome il predetto soggetto non ha il diritto alla detrazione, dovrà versare periodicamente l' imposta, adempimento che prima non faceva; per di più perde l' esonero dalla dichiarazione annuale Iva. Analoga situazione si presenta per un imprenditore agricolo che opera nel regime speciale Iva di cui all' articolo 34 del Dpr n. 633/72 per il quale non opera la detrazione dell' imposta assolta sugli acquisti e quindi se ad esempio ha appaltato l' installazione di un impianto elettrico dovrà versare l' Iva all' erario. La norma non prevede l' ipotesi in cui l' agricoltore committente sia in regime di esonero Iva (volume d' affari dell' anno precedente non superiore a 7mila euro) il quale fra l' altro è esonerato dai versamenti. In base al dato letterale della norma l' agricoltore esonerato dovrebbe fare nulla, ma però tale situazione intralcia il sistema. Si osserva che in ordine agli adempimenti Iva l' agricoltore esonerato si trova in una situazione analoga ai contribuenti minimi/forfettari per i quali però la norma prevede espressamente che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 24
10 febbraio 2015 Pagina 39 Il Sole 24 Ore
10 febbraio 2015 Pagina 39 Il Sole 24 Ore Enti locali LA PAROLA CHIAVE. Split payment Split payment In base alla legge di stabilità nei rapporti fra fornitori e Pa, il pagamento del corrispettivo viene a esser scisso dal versamento dell' Iva dovuta. L' Iva vadirettamente dalla Pa all' Erario. La scissione si applica alle operazioni il cui corrispettivo sia stato pagato dopo il 1° gennaio 2015 e sempre che queste non siano state già fatturate anteriormente. Lo split payment non trova applicazione, dunque, in riferimento alle operazioni con fattura emessa entro il 31 dicembre 2014. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26
10 febbraio 2015 Pagina 21 Italia Oggi Enti locali parla daniele vaccarino, presidente cna e rete imprese italia. Le pmi con le banche per evitare strozzature nel credito MARINO LONGONI Piccole medie imprese italiane pronte a schierarsi a fianco delle banche per impedire che regole europee sempre più restrittive strozzino ancora di più le possibilità di fare credito a chi lavora e investe. Lo dice a ItaliaOggi Daniele Vaccarino, presidente della Cna e di Rete Imprese Italia in questa intervista a tutto campo. Domanda. Le modifiche al regime dei minimi non vi sono piaciute. Avete notizie se e come saranno modificate? Risposta. Avevamo sollevato il problema immediatamente all' uscita del decreto, contestando le discrepanze che si sarebbero venute a verificare: addirittura c' è chi pagherebbe di più con il forfait invece che con il metodo analitico. Abbiamo la ragionevole certezza che il regime verrà modificato, così ci ha promesso il ministro Poletti, che incontriamo domattina (oggi, ndr). Ci aspettiamo un aumento del plafond e u n a riduzione delle aliquote. D. Avete contestato anche split payment e reverse charge, due strumenti che sembrano servire più a fare cassa che a combattere l' evasione. R. Non siamo contrari all' introduzione della fatturazione elettronica, anzi auspichiamo che proseguano i sistemi di sburocratizzazione, dando però tempo alle imprese per adeguarsi. Certo non si può individuare un sistema di pagamento dell' Iva che penalizza la grande distribuzione, e le imprese edili e tutti quelli che lavorano per il pubblico. Si sottrae liquidità in un momento in cui la liquidità è fondamentale alla sopravvivenza di molte imprese. E quando molti devono combattere anche contro i mancati pagamenti della pubblica amministrazione e tra imprese. D. Il quantitative easing servirà a dare un po' di ossigeno alle imprese? R. Abbiamo accolto con grande attenzione la decisione della Bce di aprire i cordoni della liquidità nei confronti delle banche, ma è paradossale che contemporaneamente la stessa Bce restringa fortemente la possibilità delle banche di erogare credito alle imprese con norme sempre più restrittive. Con una mano si concede con l' altra si ritira Siamo disponibili a fare un fronte comune con le banche per eliminare lacci e lacciuoli che limitano la possibilità di erogazione D. Siete favorevoli alla bad bank? R. Siamo favorevoli al fatto che in un periodo di annunciata o prevista ripresa economica ci sia la possibilità per il sistema bancario di elargire il credito. D. Come giudicate il Jobs act? Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27
10 febbraio 2015 Pagina 21 Italia Oggi
10 febbraio 2015 Pagina 23 Italia Oggi Enti locali Assonime analizza gli sviluppi sui ritardati pagamenti. Clausole sfavorevoli, indennizzo se si esagera Nelle transazioni commerciali le clausole troppo sfavorevoli per il creditore danno diritto al risarcimento del danno. L a prassi che esclude l' applicazione di interessi di mora è considerata dalla legge sempre «gravemente iniqua» e non è ammessa prova contraria da parte del debitore. L' esclusione del rimborso delle spese di recupero della somma sopportate dal creditore sconta invece una presunzione relativa di iniquità, che il debitore può superare fornendo un' adeguata prova contraria. È quanto ricorda Assonime nella circolare n. 2 del 9 febbraio 2015, che analizza gli ultimi sviluppi della disciplina dei ritardi di pagamento e per lo smaltimento dei debiti commerciali delle p.a. Con l' adozione della nuova direttiva sui ritardi di pagamento (Direttiva 2011/7/Ue), l' Unione europea ha sottolineato la necessità di intensificare la lotta contro un fenomeno «che mette a rischio la sopravvivenza di numerose imprese in Europa e rappresenta un grave ostacolo alla concorrenza e alla libera circolazione di merci e servizi nel mercato unico». I punti cardine del provvedimento comunitario sono l' indicazione di un termine massimo (fissato in 30 giorni) per il pagamento delle prestazioni e l' inasprimento delle sanzioni applicate in caso di ritardo. L' Italia ha recepito le regole europee con il dlgs n. 192/2012, con effetto sui contratti stipulati a partire dal 1° gennaio 2013. Tuttavia, ritenendo non del tutto corretto il recepimento, nel 2013 Bruxelles ha aperto un caso Eu Pilot contro Roma. Da qui la scelta del legislatore di fornire alcune norme di interpretazione autentica nella legge n. 161/2014 («Europeabis»). Quest' ultima ha sancito che le prassi relative al termine di pagamento, al saggio degli interessi moratori o al rimborso dei costi di recupero, quando risultano «gravemente inique» per il creditore danno luogo al risarcimento del danno. L' iniquità deve essere valutata dal giudice «tenendo conto degli elementi su cui si basa l' accertamento delle clausole gravemente inique», puntualizza Assonime. Per quanto riguarda i crediti commerciali vantati dalle imprese verso la p.a., la circolare ricorda che anche nel 2015 sarà possibile compensare tali importi con le cartelle esattoriali. Ciò potrà avvenire «solo qualora la somma iscritta a ruolo sia inferiore o pari al credito vantato». Sul punto si attende un decreto attuativo del Mef, che dovrà essere emanato entro fine marzo. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 29
10 febbraio 2015 Pagina 23 Italia Oggi
10 febbraio 2015 Pagina 23 Italia Oggi Enti locali Circolare delle Entrate sul meccanismo di scissione dei pagamenti (legge 190/2014) Split payment a portata ridotta Restano escluse le piccole spese degli enti pubblici. MATTEO BARBERO Lo split payment riguarda solo le operazioni documentate mediante fattura e non quelle certificate dal fornitore mediante il rilascio della ricevuta o dello scontrino. È questo il principale chiarimento fornito dalla circolare n. 1/E dell' Agenzia delle entrate diffusa ieri per fornire i primi chiarimenti interpretativi sul nuovo meccanismo della scissione dei pagamenti introdotto dall' art. 1, comma 629, lettera b), della legge 190/2014. Il documento di prassi, inoltre, definisce in modo puntuale ed estensivo l' ambito di applicazione soggettiva dell' istituto e condona le sanzioni per le violazioni commesse prima della sua diffusione. Sono soggetti allo split payment tutti gli acquisti di beni e servizi effettuati dalle pa, sia nella loro veste istituzionale che nell' esercizio di attività d' impresa. La circolare, però, precisa che restano escluse tutte le operazioni certificate dal fornitore mediante il rilascio della ricevuta fiscale, dello scontrino fiscale e non fiscale, ovvero altre modalità semplificate di certificazione specificatamente previste. In tal modo, sono fatte salve, ad esempio, le piccole s p e s e d e g l i enti pubblici, i l c u i assoggettamento alla scissione dei pagamenti avrebbe determinato enormi difficoltà operative. Tale conclusione era già desumibile dal tenore del dm attuativo del 23 gennaio scorso, che si riferiva alle sole «operazioni fatturate», ma l' intervento dell' Agenzia sgombra il campo da dubbi. Da notare che non è previsto esplicitamente alcun limite di importo all' esclusione. Il secondo elemento importante riguarda l' estensione soggettiva dello split, che la norma istitutiva definisce mediante un' elencazione di uguale contenuto rispetto a quella recata dall' art. 6, comma 5, secondo periodo, del dpr 633/1972, che ha ad oggetto l' applicabilità, alle operazioni effettuate nei confronti delle pa ivi indicate, dell' esigibilità differita dell' Iva all' atto del pagamento dei relativi corrispettivi. Tuttavia, mentre in questo caso era stata imposta un' interpretazione restrittiva, nel caso dello split (considerate le sue finalità antielusive) le Entrate optano per una lettura estensiva. Pertanto, esso si applica anche, ad esempio, alle istituzioni scolastiche e di alta formazione artistica, musicale e coreutica, agli enti locali diversi da province e comuni (ossia comunità montane, comunità isolane e unioni di comuni), alle unioni regionali delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, alle aziende sanitarie locali e alle aziende ospedaliere (ad eccezione degli enti ecclesiastici). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 31
10 febbraio 2015 Pagina 23 Italia Oggi
10 febbraio 2015 Pagina 26 Italia Oggi Enti locali I dati sui redditi 2012 elaborati dall' istat. Il cuneo fiscale sfiora il 50% Il fisco dimezza gli stipendi dei lavoratori. Nel 2012 il costo medio del lavoro dipendente, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è di 30.953 euro all' anno, mentre il lavoratore ha percepito una retribuzione netta pari a poco più della metà (il 53,3%), per un importo medio pari a 16.498 euro. Il reddito medio da lavoro autonomo, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, è stato invece pari a 23.432 euro annui. La differenza tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e la retribuzione netta del lavoratore dipendente, il cosiddetto cuneo fiscale e contributivo, è pari al 46,7% in media: i contributi sociali dei datori di lavoro ammontano al 25,6% e il restante 21,1% è a carico dei lavoratori in termini di imposte e contributi. Il peso del fisco è comunque più alto sul lavoro dipendente; l' incidenza media delle imposte dirette sul totale dei redditi individuali lordi, al netto dei contributi sociali, è pari al 19,4% ma si attesta al 21,3% per il reddito da lavoro dipendente, al 17,5% per le pensioni e al 17,1% (Irap inclusa) per il reddito da lavoro autonomo. Le persone sole di età inferiore a 64 anni sono nello specifico la tipologia familiare su cui grava il maggiore peso fiscale, con un' aliquota media del 21,6%. Lo rileva l' Istat in una serie di report diffusi ieri. Il carico fiscale è inferiore tra le famiglie del Mezzogiorno (16,3%), essendo il reddito mediamente più basso e il numero di familiari a carico più elevato, rispetto a quelle del Nordest (19,9%) del Centro (20,1%) e del Nordovest (21%). Per le famiglie con un solo percettore, il più basso livello di reddito determina un' aliquota media fiscale inferiore di oltre mezzo punto percentuale (18,9%) a quella delle famiglie con due o più percettori (19,6%). Fra il 2011 e il 2012, l' aliquota media fiscale è passata passa dal 17,9% al 18,3% per le famiglie con unico percettore di reddito se si tratta di un reddito (prevalente) da lavoro autonomo, con una crescita inferiore rispetto a quanto registrato per le restanti due tipologie di famiglie monopercettore (lavoro dipendente dal 19,5% al 20,5% e redditi non da lavoro dal 16,8% al 17,4%). Il minor carico fiscale delle famiglie con reddito da lavoro autonomo, particolarmente visibile nella prima classe di reddito (015.000 euro), è da attribuire agli effetti di alcuni provvedimenti in materia di tassazione dei redditi degli autonomi e alla revisione al ribasso dei parametri degli studi di settore, adottati a partire dal 2011 ed estesi al 2012. Secondo la rilevazione, condotta sulle dichiarazioni dei redditi 2012, oltre la metà dei redditi lordi individuali (54%) si colloca tra 10.001 e 30.000 euro annui, il 25,8% è al di sotto dei 10.001 euro e il 17,6% risulta tra 30.001 e 70.000, mentre solo il 2,4% supera i 70.000 euro. Più del 40% dei redditi da lavoro autonomo e il 35% di quelli da pensione si collocano al di sotto dei 10.000 euro annui, contro il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 33
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