UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...

Pagina creata da Chiara Gabrielli
 
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
         Sabato, 27 giugno 2015
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
                                                  Sabato, 27 giugno 2015

Prime Pagine
 27/06/2015 Prima Pagina
 Il Sole 24 Ore                                                                                                             1
 27/06/2015 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                         2
Enti locali
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 1                                                                              Picchio
 Squinzi: la crescita è debole servono subito le riforme Ridurre il...                                                      3
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8                                                                               M. Mo.
 Ancora al palo le misure su catasto, giochi, Iri ed esenzione Irap per...                                                  4
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8
 Importi meno pesanti per chi si mette in regola                                                                            6
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8
 Più spazio a mediazione e conciliazione giudiziale                                                                         7
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8                                                                      Luca De Stefani
 Taglia­tasse, primi effetti dal 2017                                                                                       8
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9                                                                     Davide Colombo
 Renzi: passo avanti sulle semplificazione Correzioni in corsa al...                                                        10
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9                                                                     Salvatore Padula
 Un percorso da completare                                                                                                  12
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10
 Più proporzionalità per le misure amministrative                                                                           14
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11                                         Alessandro MastromatteoBenedetto Santacroce
 Interpelli, risposte personalizzate su cinque fronti                                                                       15
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11
 L' IDENTIKIT DEL NUOVO PROCESSO TRIBUTARIO                                                                                 17
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11                                                                          L.Lo.B.Sa.
 Mediazione tributaria per tutti gli atti impositivi                                                                        18
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 12                                                                   Barbara Fiammeri
 Nuovo Senato e Pa, il premier vuole l' ok entro l' autunno                                                                 19
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 13                                                                    Nicoletta Picchio
 Squinzi: «Occupazione solo con crescita forte»                                                                             21
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 14
 La sfida delle Pmi pugliesi da Bari e Bat a Foggia                                                                         23
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17
 Niente Imu per i pensionati esteri anche se l' assegno è in...                                                             25
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17
 Sistri, indetta la gara per la gestione del sistema di...                                                                  26
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 22                                                                        Sara Monaci
 La trasparenza che fa crescere                                                                                             27
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 22
 Ridurre le tasse e adeguare il welfare ai tempi che cambiano                                                               29
 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 26                                                                               C.Fo.
 Giacomelli: salta l' ipotesi di decreto sulla banda larga                                                                  31
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 4                                                                        SERGIO SOAVE
 Renzi vince sulla scuola solo con la minaccia di elezioni anticipate                                                       33
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 6                                                               DOMENICO CACOPARDO
 Grand commis oberati di pensioni                                                                                           35
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 7                                                                   GOFFREDO PISTELLI
 Barca è nato solo due anni fa                                                                                              37
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 9                                                                  RAFFAELE PORRISINI
 De Magistris e il Pd a un bivio                                                                                            41
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 13                                                                          PAOLO SIEPI
 Periscopio                                                                                                                 43
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 14                                                                     PIETRO VERNIZZI
 Contratto statali, che cosa fare                                                                                           45
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 16                                                                     ANDREA BRENTA
 A Londra in costruzione ben 70 nuovi grattacieli                                                                           47
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 23                                               STEFANO LOCONTE E CHIARA CHIRICO
 Al contribuente soldi subito                                                                                               48
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 28                                                            ANTONIO CICCIA MESSINA
 Privacy telematica da integrare                                                                                            50
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 30                                                                   MATTEO BARBERO
 I fabbisogni standard si rimettono in moto                                                                                 52
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 30                                                              FRANCESCO CERISANO
 Pensionati esteri, bonus ristretti                                                                                         53
 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 30                                                                   MATTEO BARBERO
 Sconti Patto, confusione nei comuni                                                                                        55
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Il Resto del Carlino Ravenna
 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17                       MONTANARI LORENZA
 «Fermate il progetto Naviglio»                                                                     57
 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17
 COTIGNOLA: NASCE TAVOLO DI CONFRONTO CON LE IMPRESE                                                59
 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17
 Ospedale, i Verdi: «I sindaci rivelino le loro intenzioni»                                         60
 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 18
 Al museo il motore dell' ultimo aereo di Baracca                                                   61
 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 18
 Non denunciarono un abuso edilizio A processo due dirigenti comunali                               62
 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19
 A 82 anni muore Flavio Sgubbi                                                                      64
 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19
 Il Premio Cotogno a Sante Vassura                                                                  65
 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19
 Il Rotary di Lugo dona a Mattarella una campana in bronzo                                          66
 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19                           SCARDOVI LUIGI
 Vince 91mila euro con un '5'                                                                       67
Corriere di Romagna Ravenna
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 33
 CALICI A BARBIANO                                                                                  68
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 34
 BAGNARA DI ROMAGNA                                                                                 69
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 36
 Lavori di riqualificazione del pronto soccorso da quasi 5 milioni di euro                          70
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 38
 Gioca 2,50 euro al Superenalotto, ne vince ben 91.000                                              72
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 38
 Aziende manifatturiere: un tavolo permanente e strategie da studiare                               73
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 38
 Area Naviglio, si decide lunedì I commercianti: «Prevedere...                                      75
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 38
 Caricano biciclette rubate su un furgone, arrestati                                                76
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 38
 Passaggi pedonali                                                                                  77
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 38
 Vini e degustazioni                                                                                78
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 38
 Motoraduno nazionale                                                                               79
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 41
 Al Festival internazionale del folclore gruppi da Italia, Kenya, Russia,...                        80
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 42
 La finalissima di Miss Mamma entra nel vivo Oggi la seconda semifinale,...                         82
 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 47
 Una svolta epocale nel sindacato e nella Lega                                                      84
La Voce di Romagna Ravenna
 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 1
 SuperEnalotto Con un '5' vince 91mila euro                                                         85
 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 30
 "Da tenda a garage", nei guai due dirigenti                                                        86
 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 30
 Nove bici rubate lungo la via arrestati due tunisini in trasferta                                  87
 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 31
 Rimborsi? Solo parziali I pensionati ci hanno perso                                                88
 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 32
 Chiusura degenze notturne, "atto dovuto"                                                           90
 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 32
 Una Notte al Museo Bambini. tra arte, torce e sacchi a pelo                                        92
 27/06/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 32
 Salmonella Uova crude: divieto di somministrazione fino a settembre                                93
 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 32
 Superenalotto Gioca 2,5 euro e realizza un 5 da 91mila                                             94
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...
27 giugno 2015
                           Il Sole 24 Ore
                                    Prima Pagina

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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...
27 giugno 2015
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Ravenna)
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...
27 giugno 2015
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  Il presidente Confindustria: fisco vessatorio.

  Squinzi: la crescita è debole servono subito le
  riforme Ridurre il divario Nord­Sud
  Governo bene su Jobs act e debiti Pa Più occupazione solo con il Pil a +2%

  Mettere mano con urgenza alle riforme per
  risolvere i problemi strutturali del Paese. È
  quanto chiede il presidente di Confindustria,
  Giorgio Squinzi, il quale sottolinea la necessità
  di puntare a una crescita di almeno il 2% per
  creare occupazione. Altre priorità: ridurre il
  divario Nord­Sud e ridurre la pressione fiscale.
  Bene il governo su Jobs act e debiti Pa.

                                           Picchio

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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...
27 giugno 2015
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  I capitoli mancanti. Da approvare le semplificazioni anche se la parte Iva potrebbe confluire in
  uno dei Dlgs già alle Camere.

  Ancora al palo le misure su catasto, giochi, Iri ed
  esenzione Irap per gli autonomi
  roma La tassazione delle piccole imprese, l'
  esclusione Irap per gli autonomi, la riforma del
  catasto e quella dei giochi sono i "grandi
  assenti" della delega fiscale. Il rischio di
  inasprire la tassazione sulla casa senza aver
  ancora introdotto la nuova local tax ha spinto il
  Governo a rinviare una riforma attesa da 40
  anni, dove i metodi di stima catastale sono
  fermi al 1939 e l' ultima revisione degli estimi
  risale al 1989. La riforma sarebbe potuta
  apparire come «un aumento delle tasse anche
  se il testo prevedeva l' invarianza di gettito»,
  aveva spiegato lo stesso premier, Matteo
  R e n z i , m a r t e d ì s c o r s o comunicando l a
  rinuncia ad attuare la delega sul catasto. Ma la
  scelta di Renzi di non rischiare un caro­tasse
  sulla casa in assenza del nuovo tributo
  comunale rinviato alla legge di stabilità dovrà
  comunque fare i conti con le raccomandazioni
  all' Italia inviate dall' Unione europea non più
  tardi del 13 maggio scorso su Def e Piano
  nazionale delle riforme ai fini della maggiore
  flessibilità che il Governo italiano chiede all'
  Europa.
  Nelle sue raccomandazioni all' Italia sui
  provvedimenti da adottare nel 2015 e nel 2016
  la Commissione ha messo al primo posto proprio l' attuazione della «delega di riforma fiscale» da
  attuare entro settembre 2015, «con particolare riguardo alla revisione delle agevolazioni fiscali e dei
  valori catastali». Non solo.
  Nei preamboli Bruxelles ha ricordato espressamente all' Italia che sulla «tassazione dei beni immobili, ci
  sono stati soltanto lenti progressi della riforma del catasto, nell' ambito della quale si rende
  particolarmente necessaria una revisione dei valori catastali obsoleti».
  Nonostante le indicazioni della Ue le stime definite «agghiaccianti» dalle opposizioni su un possibile
  aumento della tassazione hanno spinto l' Esecutivo a un brusco stop alla riforma del catasto. Il confronto
  all' interno della stessa maggioranza ruota tutto intorno alla paura di una impennata del prelievo non più
  legato ai vani ma ai metri quadrati e al valore di mercato che secondo Ncd non può al contrario subire
  ulteriori aggravi. Di contro come ricorda Marco Causi capogruppo Pd in commissione Finanze alla
  Camera, lo schema di decreto messo a punto fino a martedì scorso «contiene una clausola stringente di
  invarianza di gettito, attraverso l' abbassamento delle aliquote». E chi manifesta la paura che i Comuni
  potrebbero non ottemperare non tiene conto del fatto che «la palla non è in mano ai Comuni, ma al
  Governo, perché le aliquote base dei tributi comunali sono decise dalla legge nazionale, e la riforma
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...
27 giugno 2015
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...
27 giugno 2015
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  Importi meno pesanti per chi si mette in regola
  Sanzioni amministrative nel segno della
  proporzionalità.
  A partire da quelle per l' omessa dichiarazione
  Irpef, Ires, Irap e Iva. Oggi se il contribuente o
  l' impresa non presenta il modello entro 90
  giorni dalla scadenza (ossia entro la fine dell'
  anno) si vede comunque applicare la sanzione
  del 100 o del 200 per cento. Con la modifica
  introdotta nello schema di Dlgs varato ieri in
  p r i m a l e t t u r a d a l Consiglio, l o s t e s s o
  contribuente avrà un anno di tempo per
  presentare la sua dichiarazione e, se lo farà, il
  suo comportamento ­ comunque ritenuto
  virtuoso dal fisco ­ gli consentirà di vedersi
  applicare la sanzioni in misura ridotta dal 60%
  al 120 % delle imposte dovute.
  Ci sono però anche altri interventi per mitigare
  la rigidità.
  Per esempio, è stata prevista una riduzione
  per i casi di evasione «limitata» e senza
  utilizzo di falsi documenti, artifici o raggiri.
  Anche qui il comportamento di imprese e
  contribuenti persone fisiche sarà considerato
  virtuoso e diverso da chi evade
  «pesantemente» e inganna il fisco.
  L' ipotesi a cui si è lavorato è quella di una
  riduzione del 20% (percentuale da confermare in funzione delle nuove coperture) della sanzione se la
  maggiore imposta o il minore credito accertati sono inferiori al limite del 3% di quanto dichiarato e
  comunque complessivamente inferiori a 30mila euro.
  Novità anche per chi arriva tardi alla cassa. L' attuale sanzione del 30% dell' imposta non pagata verrà
  ridotta (anche fino alla metà) in caso di lieve inadempienza. In sostanza il soggetto in questione se
  procede al versamento entro pochi giorni di distanza dal termine di pagamento "saltato" potrà
  beneficiare dello sconto sulle penalità, limitando di fatto così il costo del ravvedimento operoso.
  In sostanza il decreto approvato ieri attua il principio di proporzionalità della risposta sanzionatori a di
  fronte a condotte illecite che riguardano imposte dirette, Iva e riscossione di tributi. Tutto con l' obiettivo
  di graduare le sanzioni riducendole per gli illeciti di più lieve disvalore.

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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...
27 giugno 2015
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  Più spazio a mediazione e conciliazione giudiziale
  Più spinta agli istituti deflattivi del contenzioso.
  Lo schema di Dlgs approvato ieri in Consiglio
  dei ministri punta, infatti, ad ampliare il
  perimetro della mediazione tributaria e della
  conciliazione giudiziale. La mediazione sarà
  e s t e s a a g l i a t t i e m e s s i d a t u t t i g l i enti
  impositori e non più solo a quelli emessi dall'
  agenzia delle Entrate.
  Quindi anche gli atti emessi dall' agenzia delle
  Dogane e dei Monopoli, dagli agenti della
  riscossione ( a d e s e m p i o l e c a r t e l l e d i
  pagamento) e dagli enti locali (ad esempio gli
  avvisi di accertamento Ici e Imu) se riguardano
  importi fino a 20mila euro sono soggetti alla
  disciplina del reclamo. In pratica il ricorso sarà
  improcedibile e non si potrà procedere al
  deposito in Commissione fino alla scadenza
  dei 90 giorni che decorrono dalla data di
  notifica dell' atto.
  Il decreto punta a dare nuovo slancio anche
  alla conciliazione giudiziale: un istituto finora
  non molto utilizzato, basti pensare al fatto che
  nel 2014 la quota di ricorsi definiti in primo
  grado con la conciliazione non ha raggiunto
  neanche l' 1% (2.238 su 247.743). La nuova
  conciliazione ridisegnata dal decreto attuativo
  della delega potrà essere tentata anche oltre la prima udienza in primo grado. In realtà vengono
  disciplinate due forme di conciliazione: fuori udienza e in udienza. Nella prima, le parti possono
  raggiungere un accordo e presentare istanza congiunta per la definizione parziale o totale della
  controversia. A seconda che la trattazione sia già fissata o meno, la Commissione pronuncia sentenza
  (nel primo caso) e decreto (nel secondo caso) di cessazione della materia del contendere. L' accordo
  deve indicare termini e modalità di pagamento. Nella conciliazione in udienza, se una parte presenta
  istanza per la conciliazione, la Commissione tributaria, qualora ne ravvisi i presupposti per l'
  ammissibilità, deve invitare contribuente e ufficio a tentare un accordo e, se positivo, redige processo
  verbale nel quale sono indicate somme, modalità e termini di pagamento.

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  Tax expenditures. La destinazione dei proventi attesi dal riordino dei bonus sarà decisa solo l'
  anno prossimo.

  Taglia­tasse, primi effetti dal 2017
  Arriva il decreto sulle tax expenditures.
  Con qualche sorpresa nel regime transitorio.
  Da un lato, infatti, saranno finalizzate alla
  riduzione della pressione fiscale solo le
  maggiori entrate derivanti dalle revisioni di
  deduzioni, detrazioni e regimi di favore che
  potranno essere decise dalla legge di bilancio
  relativa al primo esercizio dopo quello di
  entrata in vigore del decreto. Questo mentre
  non potranno essere utilizzate a questo scopo
  le maggiori entrate derivanti dalla riduzione
  dei bonus che deriva da disposizioni di legge
  vigenti all' entrata in vigore del decreto
  legislativo. In buona sostanza i tagli già
  effettuati potranno essere utilizzati per altre
  coperture. Per avere i primi effetti reali sul
  Fondo taglia­tasse bisognerà attendere il
  2017. Le indicazioni sono contenute nel
  decreto legislativo su monitoraggio delle
  spese fiscali e dell' evasione, approvato dal
  Governo, con il quale viene stabilito che, solo
  dal prossimo anno, se da una parte verrà
  eliminato un bonus fiscale, aumentando
  conseguentemente le imposte da pagare, le
  maggiori entrate, che lo Stato avrà, dovranno
  essere destinate al Fondo per la riduzione
  della pressione fiscale. Allo stesso fine, poi, dovranno essere destinate anche le maggiori entrate
  derivanti dalla lotta all' evasione. Relativamente alla "spesa fiscale", che lo Stato deve sostenere per
  consentire deduzioni, detrazioni, esclusioni ed esenzioni da tassazione o aliquote ridotte, dal prossimo
  anno, la legge di stabilità, oltre a poter contenere le variazioni di aliquote, detrazioni e scaglioni, potrà
  anche prevedere norme di eliminazione, riduzione o modifica dei bonus.
  Tenendo conto, da una parte, delle tutele da assicurare ai redditi da lavoro, famiglia e salute e dall' altra
  dell' invecchiamento degli sconti che diventa rilevante dopo dieci anni di vigenza.
  Dal prossimo anno, dunque, allo «stato di previsione dell' entrata», che compone il bilancio d i
  previsione statale, dovrà essere allegato un «rapporto annuale sulle spese fiscali», redatto da una
  Commissione composta da 15 esperti. Il rapporto dovrà elencare tutte le esenzioni, esclusioni, riduzioni
  dell' imponibile o dell' imposta e i regimi di favore, precisando quali e, ove possibile, quanti sono i
  beneficiari, quantificando i relativi effetti finanziari.
  Il rapporto confronterà questi bonus con altri programmi di spesa destinati alle medesime finalità e
  analizzerà gli effetti micro­economici delle singole spese. Dal prossimo anno, inoltre, al posto del
  «rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell' evasione fiscale», predisposto dal
  Mef, il Governo dovrà corredare la nota di aggiornamento al Def di un «rapporto sui risultati conseguiti
  in materia di misure di contrasto all' evasione fiscale e contributiva», distinguendo tra imposte accertate
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27 giugno 2015
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  La conferenza stampa. Padoan illustra i cinque decreti attuativi: monitoraggio sulle spese fiscali.

  Renzi: passo avanti sulle semplificazione Correzioni
  in corsa al decreto banche
  roma Dopo il bonus di 80 euro e gli sgravi Irap
  sul lavoro introdotti all' inizio del suo mandato,
  il governo Renzi vara i cinque decreti attuativi
  della delega fiscale (legge 23/2014) mettendo
  a segno un «passo avanti gigantesco nella
  direzione della semplificazione». Il presidente
  del Consiglio, Matteo Renzi, ha presentato con
  queste parole il risultato di un lavoro di mesi
  che finalmente vede la luce proprio in limine
  con la scadenza della legge lasciando per
  strada la riforma del catasto «sulla quale ­ ha
  detto Renzi ­ è stato fatto un ottimo lavoro ma
  non è ancora maturato un dibattito sufficiente
  per varare in questo momento anche questa
  misura».
  Il premier in apertura della conferenza stampa
  che ha fatto seguito alla riunione dei ministri,
  durata un' ora tra le 20.20 e le 21.30, ha poi
  spiegato che il decreto varato martedì scorso
  in materia di credito e diritto fallimentare ha
  subito, dopo una serie di obiezioni sollevate
  dal Quirinale, un nuovo intervento di ritocco
  formale con il quale sono stati aggiunti 100
  milioni da spendere nel 2016.
  In pratica le maggiori entrate attese dalle
  misure sulla deducibilità dei crediti a rischio
  verranno destinate a un fondo che ne consente l' utilizzo e non lasciati nei tendenziali.
  Secondo quanto risulta un' altra piccola modifica formale sarebbe arrivata sulla norma che riguarda l'
  età per il pensionamento dei magistrati tenendo in conto di specifiche posizioni. «Ora il testo è al nuovo
  vaglio del capo dello Stato ­ ha detto Renzi ­ e sarà poi pubblicato in Gazzetta ufficiale». La previsione è
  che venga pubblicato oggi.
  Altro atto del Consiglio dei ministri riguarda il caso dell' elezione di Vincenzo De Luca presidente della
  regione Campania: acquisito il parere dell' Avvocatura dello Stato: «Ho firmato il decreto di sospensione
  di De Luca come da adempimento di legge» ha spiegato Renzi, aggiungendo poi in sede di replica alle
  domande dei cronisti che ora si aspetta un ricorso di De Luca, anche sulla base dei precedenti in
  Cassazione che riguardano il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: «La nostra opinione ­ ha detto ­ è
  che il presidente della regione Campania possa fare gli atti consentiti dal parere dell' Avvocatura di
  Stato. È stato un intervento necessario senza fare ricorso ad una norma ad hoc». Insomma per la
  presidenza del Consiglio il caso si dovrebbe chiudere qui, con un atto interpretativo: la sospensione
  consente a Giunta e consiglio regionale di proseguire nelle loro attività mentre il presidente seguirà il
  suo percorso giudiziario.
  Tornando al cuore dell' ordine del giorno del Consiglio di ieri, iniziato con due ore di ritardo anche per
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27 giugno 2015
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27 giugno 2015
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  Un percorso da completare
  Con i cinque decreti approvati ieri in serata dal consiglio dei
  ministri si chiude, almeno formalmente e in attesa dei
  successivi pareri che dovranno essere espressi dalle
  commissioni parlamentari, il percorso di attuazione della
  delega fiscale. In 15 mesi, ovvero dal 27 marzo 2014, data di
  entrata in vigore della legge n. 23, di fatto solo il decreto sulle
  semplificazioni fiscali è per ora arrivato al traguardo.
  di Salvatore Padula In realtà, sono stati approvati e pubblicati
  anche il decreto legislativo sulle commissioni censuarie e un
  provvedimento sui tabacchi, ma lo stop arrivato dal governo
  sia alla riforma del catasto sia al riordino del settore dei
  giochi vanifica, almeno in parte, l' utilità di questi testi.
  Altri tre decreti legislativi ­ abuso del diritto, fatturazione
  elettronica e misure per il rilancio delle imprese e
  internazionalizzazione ­ hanno ottenuto il primo parere delle
  commissioni parlamentari e attendono il via libera definitivo
  del consiglio dei ministri e la successiva pubblicazione sulla
  Gazzetta Ufficiale. Inoltre, alla modalità di attuazione, per così
  dire, "ordinaria", con gli schemi di decreti legislativi inviati al
  Parlamento per il parere, se ne è aggiunta un' altra che ha
  visto l' introduzione di alcune norme previste dalla delega
  nella legge di stabilità, come è avvenuto nel caso del nuovo
  regime forfettario per i piccoli contribuenti (sul quale per altro
  il governo ha fin da subito annunciato ulteriori modifiche e nei
  fatti il congelamento delle novità).
  Insomma, il percorso di attuazione della delega fiscale ha
  portato e ancora si appresta a portare alcune norme di sicuro
  rilievo e utilità, norme attese e spesso chieste dagli operatori.
  Il tutto, però, in misura largamente inferiore alle aspettative.
  Vedremo se il governo vorrà proporre un' ulteriore proroga
  del termine per l' attuazione di alcune importanti parti di
  delega o se qualche misura, come sembra di capire, verrà
  recuperata con la prossima legge di stabilità o con i suoi
  provvedimenti collegati.
  Resta, comunque, la sensazione ­ e anzi forse ora questa
  sensazione si rafforza ­ di un cammino che mai è riuscito a
  seguire una strategia uniforme, un "filo logico", verrebbe da
  dire. Forse è stato pagato un prezzo elevato al cambio della
  compagine governativa, visto che la delega è stata approvata
  quando a Palazzo Chigi sedeva Enrico Letta. Inoltre, nell' individuazione delle priorità e nella scrittura
  dei testi di legge, non ha giovato l' intreccio non sempre chiarissimo tra l' apporto fornito da tecnici e
  consiglieri del ministero dell' Economia e dell' agenzia delle Entrate; le proposte della commissione di
  esperti presieduta da Franco Gallo; le valutazioni dei consulenti di Palazzo Chigi; il ruolo svolto dal
  comitato informale composto dai componenti delle commissioni Finanze di Camera e Senato. Tanti
  attori sul palcoscenico a contendersi il ruolo di protagonista hanno forse reso più complicato il processo
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  L' altro fronte. Riduzioni per le evasioni «limitate»

  Più proporzionalità per le misure amministrative
  Il governo cerca la svolta non solo sul fronte
  delle sanzioni penali, ma anche su quello delle
  sanzioni amministrative. Che, al di là dell'
  impatto sociale e mediatico delle misure
  penali, incidono con molta maggiore frequenza
  sulla vita dei contribuenti.
  Il testo esaminato dal Consiglio dei ministri in
  materia di sanzioni va, dunque, oltre la
  revisione dei reati. E punta su alcuni elementi
  che si possono ricavare, seppure per via
  indiretta, dalle disposizioni della legge delega
  dedicate alle sanzioni penali.
  Partiamo, dunque, dalla necessità di
  prevedere che le sanzioni amministrative
  siano proporzionali. Principio che sarebbe
  stato articolato in una serie di interventi. In
  primo luogo, per esempio, per quel che
  riguarda l' omessa dichiarazione relativa a
  Irpef, Ires, Irap e Iva. In base alle regole oggi
  vigenti, se il contribuente o l' impresa non
  presentano il modello della dichiarazione entro
  90 giorni dalla scadenza si vedono applicare
  la sanzione del 100 o del 200 per cento. Con la
  modifica che dovrebbe essere introdotta nello
  schema di decreto legislativo, il contribuente
  avrà un anno di tempo per presentare la
  dichiarazione. E se sceglierà questa strada gli verrà applicata la sanzione in misura ridotta della metà.
  In generale, il nuovo meccanismo porterà ad avere sanzioni proporzionali al ritardo. In caso di condotte
  fraudolente, invece, la sanzione subirà un aumento del 50 per cento. A questo intervento se ne
  aggiungono, però, altri che sembrano sempre ispirati al principio della proporzionalità. Per esempio, è
  stata prevista una riduzione per i casi di evasione «limitata» e senza utilizzo di falsi documenti, artifici o
  raggiri. Anche qui il comportamento di imprese e persone fisiche sarà considerato virtuoso e diverso da
  chi evade «pesantemente» e inganna il fisco. L' ipotesi a cui si è lavorato è quella di una riduzione di un
  terzo della sanzione se la maggiore imposta o il minore credito accertati sono inferiori al limite del 3% di
  quanto dichiarato.
  Novità, infine, anche per chi arriva tardi alla cassa. Con un intervento che va a integrare ancora una
  volta, dopo quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2015, il pacchetto di disposizioni sui "perdoni"
  fiscali. L' attuale sanzione del 30% dell' imposta non pagata verrà ridotta (anche fino della metà) in caso
  di un' inadempienza di minimo valore. In sostanza il contribuente, se versa entro pochi giorni di distanza
  dal termine di pagamento "saltato", potrà beneficiare della riduzione, tagliando di fatto così il costo del
  ravvedimento operoso.
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  La collaborazione degli uffici. La revisione.

  Interpelli, risposte personalizzate su cinque fronti
  Riordino della disciplina degli interpelli
  attraverso la previsione di procedure
  standardizzate per richiedere all'
  amministrazione f i n a n z i a r i a n o n s o l o l '
  interpretazione, ma anche l' applicazione o la
  disapplicazione di disposizioni tributarie a casi
  concreti e personali. Il decreto legislativo sul
  contenzioso, approvato ieri dal Consiglio dei
  ministri in attuazione della delega fiscale di cui
  alla legge 23/2014, introduce regole finalizzate
  ad assicurare una maggiore omogeneità, sotto
  il profilo della procedura applicabile e delle
  eventuali tutele giurisdizionali, oltre a una
  maggiore tempestività nella redazione dei
  pareri. Soprattutto si è perseguito l' obiettivo di
  eliminare le forme di interpello obbligatorio,
  ritenute portatrici di oneri gravosi per i
  contribuenti rispetto ai benefici di un
  monitoraggio preventivo garantito all'
  amministrazione finanziaria. Si pensi alle
  ipotesi di interpello in caso di partecipazioni
  possedute in Paesi Black list o per le
  operazioni di riorganizzazione aziendale.
  Questi casi erano considerati dal legislatore
  potenzialmente elusivi e, di conseguenza,
  meritevoli di essere sottoposti in via preventiva
  all' amministrazione per un sua prioritaria osservazione e controllo. L' inserimento delle linee guida dell'
  interpello nel corpo dell' articolo 6 della legge delega dedicato alla compliance fiscale dimostra proprio
  il mutamento di prospettiva del legislatore desideroso di collocare l' interpello tra gli strumenti di
  gestione del rischio fiscale, responsabilizzando il contribuente a verificare in autonomia la sussistenza
  delle condizioni per accedere a determinati regimi fiscali o per disapplicare determinate norme
  antielusive.Il potenziamento e la modernizzazione dell' istituto sono stati perseguiti intervenendo
  direttamente nel corpo dell' articolo 11 dello Statuto dei diritti del contribuente e cioè della legge 212 del
  2000. Più nel dettaglio, all' interpello ordinario sono state affiancate altre quattro tipologie di istanze,
  riconoscendo garanzie e procedure comuni.
  L' istanza di interpello ordinario, di cui alla lettera a) del nuovo articolo 11, è quella originariamente
  prevista e può essere sottoposta all' amministrazione finanziaria quando sussistano obiettive condizioni
  di incertezza sull' interpretazione di norme tributarie. Si tratta di un interpello attivabile in relazione a
  qualsiasi disposizione di legge la cui applicazione, al caso concreto e personale, si presenta
  obiettivamente incerta.
  Novità assoluta è invece l' interpello qualificatorio di cui alla lettera b): si chiede in questo caso la
  valutazione di fattispecie oggettivamente incerte rispetto all' interpretazione delle norme applicabili al
  caso concreto. Oggetto dell' interpello in questo caso non è la norma, come per l' interpello ordinario,
  ma la qualificazione della fattispecie. L' interpello qualificatorio non può essere attivato per le ipotesi già
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  L' IDENTIKIT DEL NUOVO PROCESSO
  TRIBUTARIO
  Assistenza tecnica in giudizio I contribuenti
  potranno difendersi da soli in Commissione
  tributaria per le controversie di valore pari a
  3mila (ora il limite è di 2.582 euro) Spese di
  lite Le spese del processo devono seguire la
  soccombenza Risarcimento del danno per lite
  temeraria nei confronti della parte
  soccombente Processo telematico Le
  comunicazioni sono effettuate mediante uso di
  Pec Se non è indicata la Pec le comunicazioni
  si danno per eseguite in segreteria Notifiche
  tra parti e depositi in Commissione tributaria
  possono essere fatti per via telematica.
  Servono però i decreti attuativi Reclamo e
  mediazione Procedura applicabile a tutti gli atti
  impositivi (non solo quelli dell' agenzia delle
  Entrate ma anche dell' agenzia Dogane, degli
  enti locali e dell' agente della riscossione) di
  valore fino a 20mila euro Non preclude più la
  richiesta di conciliazione giudiziale Sanzioni
  pari al 35% del minimo editale (ora 40%).
  Sospensione pregiudiziale Introdotta la
  sospensione del processo quando la
  Commissione tributaria deve risolvere una
  controversia della cui definizione dipende la
  decisione di altra causa. Si riproduce l' articolo
  295 del Codice di procedura civile Conciliazione giudiziale Conciliazione giudiziale, sia in udienza che
  fuori udienza, in in primo e in secondo grado. Non è possibile in Cassazione Il perfezionamento dell'
  accordo non è più subordinato al versamento dell' importo totale o della prima rata ma si ha con la
  sottoscrizione dell' accordo tra le parti Riduzione delle sanzioni al 40% nei primi due gradi e al 50% in
  Cassazione Sospensione giudiziale Viene allagata a tutti e tre i gradi di giudizio (Commissione
  provinciale, regionale e Cassazione) la tutela cautelare Esecuzione provvisoria delle sentenze Le
  sentenze delle Commissioni tributarie provinciali e di quelle regionali sono immediatamente esecutive
  Pagamenti in pendenza di giudizio In presenza di annullamento con rinvio della Corte di cassazione il
  tributo deve essere pagato per l' ammontare dovuto in pendenza di giudizio in primo grado In caso di
  mancata riassunzione il tributo deve essere pagato per l' intero importo indicato nell' atto oggetto del
  giudizio.

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  L' allargamento. Controversie fino a 20mila euro.

  Mediazione tributaria per tutti gli atti impositivi
  Dal 1° gennaio del prossimo anno la
  mediazione tributaria si estende a tutti gli atti
  impositivi a prescindere dall' ente che lo ha
  emesso. Questa è la principale novità
  contenuta nella nuova formulazione dell'
  articolo 17 bis del Dlgs 546/92, modificato dal
  decreto su interpelli e contenzioso. La norma,
  che si applica solo alle controversie che hanno
  per oggetto atti di valore non superiore a
  20mila euro, prevede, inoltre, la procedibilità
  del ricorso nel momento in cui sono trascorsi i
  90 giorni necessari a esperire la procedura
  amministrativa d e l r e c l a m o e d e l l a
  mediazione.
  La prima novità è che non sembra più
  necessario formulare un' istanza di reclamo all'
  interno del ricorso introduttivo, in quanto è il
  ricorso stesso che produce gli effetti del
  reclamo. Naturalmente, a scelta del
  contribuente, può sempre contenere o meno
  una proposta di mediazione diretta all' ufficio.
  Altra novità è l' ampliamento soggettivo di
  operatività della nuova norma in quanto l'
  istituto si applica a tutti gli atti impositivi, quale
  che sia l' ente emittente.
  Pertanto rientrano non solo gli avvisi di
  accertamento emessi dall' agenzia delle Entrate ma anche gli atti emessi dall' agenzia delle Dogane,
  dagli agenti della riscossione (cartelle di pagamento) e dagli enti locali (avvisi di accertamento Ici e Imu,
  per esempio) purché riguardino importi fino a 20mila euro.
  Vi è un ampliamento anche dell' ambito oggettivo, in quanto rientrano tra gli atti reclamabili anche quelli
  relativi al classamento e all' attribuzione di rendita catastale. Restano esclusi tutti gli altri atti di valore
  indeterminabile e quelli sul recupero degli aiuti di Stato.
  Infine la procedura non sarà più preclusiva per usufruire, in corso di giudizio, dell' istituto della
  conciliazione giudiziale e l' abbattimento delle sanzioni in caso di accordo tra le parti sarà pari al 35%
  del minimo editale (attualmente è al 40% del minimo).
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  Riforme. La deadline del vertice Ue di ottobre.

  Nuovo Senato e Pa, il premier vuole l' ok entro l'
  autunno
  roma Ottenere il via libera definitivo alla
  riforma costituzionale e a quella della Pubblica
  amministrazione entro l' autunno, prima del
  vertice europeo che si terrà a ottobre. È questo
  l' input che arriva direttamente da Matteo
  Renzi prima di rientrare da Bruxelles. «Le
  riforme strutturali sono il nostro fondo salva
  Stati, sono la nostra cintura di sicurezza. Ora
  vanno completate», insiste il premier.
  Una prima indicazione arriverà probabilmente
  già martedì, in occasione dell' ufficio di
  presidenza della commissione Affari
  costituzionali guidata da Anna Finocchiaro.
  Sarà quella l' occasione per decidere i tempi
  della riforma costituzionale del Senato. Il
  governo punta a ottenere il via libera dell' aula
  prima della pausa estiva. «Incardineremo la
  riforma in commissione il prima possibile »,
  conferma il ministro per le Riforme Maria
  Elena Boschi che ribadisce «l' obiettivo di
  chiudere in Senato il prima possibile», per
  ottenere il via libera definitivo della Camera in
  tempo utile per indire il referendum il prossimo
  anno.
  Una corsa contro il tempo che si scontra con i
  numeri risicati della maggioranza a Palazzo
  Madama. Rispetto all' estate scorsa, quando il Senato diede il primo sì al ddl costituzionale, il Patto del
  Nazareno non c' è più e Renzi non potrà quindi contare sulla sponda di Forza Italia.
  Silvio Berlusconi non vuole mettere a repentaglio l' intesa appena raggiunta con Matteo Salvini e
  dunque non farà sconti.
  «Chi si crede di essere la Boschi? Decide da sola i tempi della riforma costituzionale e pontifica su De
  Luca», twitta il capogruppo forzista alla Camera Renato Brunetta che smentisce con foga anche l'
  ipotesi di uno «scambio» tra riforma costituzionale e riforma della Rai, anche questa sempre al Senato.
  Comunque sia, per portare a casa il ddl costituzionale Renzi dovrà concentrarsi anzitutto sulla sua
  maggioranz,a partire dal Pd. Al Senato la minoranza Dem è corposa, circa una trentina di senatori. Due
  sono le principali richieste di modifica confermate anche ieri da Miguel Gotor: l' elezione diretta dei
  senatori con una modifica dell' articolo 2 «che non è stato approvato in copia conforme e quindi può
  essere modificato»; un ampliamento dei poteri di controllo e verifica del Senato, a partire, ad esempio
  dal mantenimento del bicameralismo per le leggi elettorali che invece, nel testo attuale, sarebbero di
  esclusiva competenza della Camera.
  Finora l' ipotesi della modifica dell' articolo 2, ovvero di un ritorno all' elezione diretta dei senatori, era
  stata ritenuta non percorribile. Ma il tonfo elettorale alle regionali e alle comunali potrebbe indurre Renzi
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  Le prospettive. Il presidente di Confindustria: «Segnali ancora troppo deboli. Creare le
  condizioni per fiducia e investimenti»

  Squinzi: «Occupazione solo con crescita forte»
  roma Le riforme per avere una crescita almeno
  del 2%, ciò che è necessario per creare
  occupazione.
  Per avere quel «paese normale» che Giorgio
  Squinzi chiede da quando è alla presidenza di
  Confindustria. «Faremo vedere noi con i nostri
  collaboratori cosa siamo capaci di fare,
  bisogna creare le condizioni perchè le imprese
  possano avere di nuovo fiducia e fare
  investimenti».
  Qualcosa si muove: proprio ieri il Centro studi
  di Confindustria ha rivisto al rialzo le stime del
  Pil. E dopo cinque trimestri consecutivi
  negativi, ritrovare un segno più è positivo: «Ma
  non è risolutivo, i segnali sono molto deboli
  purtroppo», ha detto Squinzi, citando anche il
  pensiero del Governatore della Banca d' Italia,
  Ignazio Visco.
  La ripartenza è generata da fattori esterni: «se
  dovessero mancare torneremmo in crisi come
  prima».
  Ecco perchè il presidente di Confindustria
  continua il pressing per mettere mano ai nodi
  strutturali del paese, e lo ha fatto dal Sud,
  dalle assemblee degli industriali di due
  associazioni della Puglia, Bari­ Barletta,
  Andria, Trani, e Foggia.
  «Dobbiamo mettere mano alle riforme, Renzi ha affrontato con impeto e determinazione il cambiamento
  del paese, vogliamo credere che il governo sia capace di andare avanti in questo percorso», ha
  continuato Squinzi, perchè la strada per risalire «è ancora lunga e ripida». Se dovessimo proseguire a
  questo stesso ritmo negli anni successivi vorrebbe dire che avremmo perso sedici anni: «troppi, non
  possiamo permettercelo per la tenuta politica, quella sociale, per la sostenibilità del nostro welfare, a
  cominciare dalle pensioni, per la capacità del paese di stare sui mercati globali». Le riforme inoltre non
  basta annunciarle e nemmeno approvarle in Parlamento: «occorre attuarle». Bene il pagamento dei
  debiti della Pa, 40 miliardi, «ma ce ne sono altrettanti», bene il Jobs act, ma ancora manca il 50% dei
  regolamenti attuativi; anche la delega fiscale attende di essere completata. «I rapporti tra imprese e Pa
  sono difficilissimi, non ci sono punti di riferimento certi, il sistema fiscale italiano è il più imprevedibile e
  il più vessatorio del mondo», ha detto Squinzi, raccontando la propria esperienza di imprenditore che
  paga le tasse in 40 paesi del mondo.
  E poi la burocrazia, «il cancro che sta affliggendo il nostro paese e che non ci consente di imboccare il
  cammino di una crescita decisa». Alle imprese viene chiesto di investire: «siamo pronti a fare la nostra
  parte, ma dateci il mercato.
  E il mercato si può creare con le riforme». La crisi è un problema che investe tutto il paese, dal Nord al
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  Territori. Dalle due assemblee emergono segnali di ripresa per il 2015.

  La sfida delle Pmi pugliesi da Bari e Bat a Foggia
  Da Foggia a Bari, la Puglia cerca di ripartire
  aggrappandosi alle pmi, guardando ai mercati
  esteri, puntando sui fondi europei e tentanto di
  "ammortizzare" le ricadute (non solo tarantine)
  del caso Ilva. È questo lo scenario in cui si
  sono mosse ieri le due assemblee di
  Confindustria Bari e Bat e di Foggia, dove
  ricorreva anche il 70° di fondazione.
  Cambio al vertice di confindustria del
  capoluogo regionale.
  Domenico De Bartolomeo, 48 anni, ingegnere,
  direttore generale del gruppo edile di famiglia,
  uno dei più attivi al Sud, è il nuovo presidente
  degli industriali di Bari e Bat. Con De
  Bartolomeo ­ eletto ieri nel corso dell'
  assemblea generale alla quale ha partecipato
  il presidente nazionale di viale dell'
  Astronomia, Giorgio Squinzi ­ la guida di
  confindustria ritorna, per i prossimi 4 anni, a
  un imprenditore edile dopo quella di Michele
  Vinci, imprenditore della meccanica e dell'
  automotive, settori che hanno dimostrato un
  dinamismo importante nell' economia anche
  regionale, soprattutto sui mercati esteri. A De
  Bartolomeo il compito di guidare l'
  associazione in uno scenario che, per il 2015,
  promette una ripresa significativa dopo che il fatturato industriale è sceso di poco, lo 0,2%, nel 2014
  rispetto al 2013 e gli investimenti sono rimasti sostanzialmente fermi (­0,7%) dopo anni di discesa.
  Anche i dati dell' export regionale sono in consolidamento con un +3% nel primo trimestre di quest' anno
  (dati Istat), al netto del calo dei prodotti siderurgici provocato dal caso Ilva. L' aumento è in linea con
  quello verificatosi nel 2014, +1,9%, in controtendenza rispetto al calo del Mezzogiorno (­4,7%) e le
  performances migliori si sono verificate nell' alimentare, nelle calzature e nella chimica. A spingere in
  positivo sono soprattutto le aziende più internazionalizzate ­ «molto resta da fare verso i Balcani e il
  Nord Africa», dice De Bartolomeo ­ e quelle di maggiori dimensioni in particolari settori: alimentare,
  meccanica e tessile­abbigliamento.
  «Dovremo puntare ­ spiega De Bartolomeo, che è anche presidente di Ance Mezzogiorno ­ sia a
  valorizzare e accompagnare i campioni che a recuperare le aziende che, pur avendo interessanti
  prospettive di carattere industriale, sono state piegate dal calo della domanda interna e dalla lentezza
  dei pagamenti della Pubblica amministrazione».
  È ancora crisi invece per le costruzioni (valore della produzione in calo del 5,6% nel 2014, e appalti
  pubblici giù del 15,3%), con spiragli interessanti dall' edilizia privata (+4,4% le transazioni contro il
  +0,6% del Sud) interrompendo così il lungo declino iniziato nel 2007. De Bartolomeo vede perciò un
  trend positivo anche per le pmi pugliesi, e baresi in particolare, come si legge nello studio di
  Confindustria e Cerved che, per il 2015, prevede, per le pmi del Sud, un +1,2% nel fatturato e del 2,1%
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  DIPARTIMENTO FINANZE.

  Niente Imu per i pensionati esteri anche se l'
  assegno è in convenzione
  Le agevolazioni su Imu, Tasi e T a r i p e r i
  pensionati residenti all' estero possono
  riguardare anche i titolari di pensioni in
  convenzione internazionale, in cui i contributi
  italiani si totalizzano con quelli stranieri, a
  patto che la parte estera sia relativa al Paese
  in cui il contribuente ha la residenza.
  A spiegarlo è il dipartimento Finanze, che nella
  risoluzione 6/2015 diffusa ieri prova a spiegare
  la cervellotica norma con cui il decreto Imu
  dell' anno scorso (articolo 9­bis del Dl
  47/2014) ha cambiato le regole dell' imposta
  sul mattone dei pensionati.
  L' agevolazione, che cancella l' Imu e riduce di
  due terzi Tasi e Tari, riguarda infatti solo i
  cittadini italiani iscritti all' Aire che risultino «già
  pensionati nei rispettivi Paesi di residenza».
  Impossibile capire la ratio di questo
  parametro, nato dal tira e molla parlamentare
  stretto fra l' esigenza politica di assegnare
  sconti e quella economica di trovare coperture.
  Fatto sta che la circolare offre una lettura un
  po' estensiva, che attribuisce il bonus ai titolari
  di «qualunque tipo di pensione», compresa
  quella di invalidità, sempre con il vincolo che
  questa sia erogata dal Paese di residenza.
  Per venire incontro ai cittadini Aire pensionati, però, in Italia, i Comuni possono invece utilizzare solo gli
  strumenti previsti dalla loro autonomia, come l' aliquota minima Imu e le riduzioni Tari per le case
  occupate da chi risiede per più di sei mesi all' estero.

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  Consip.

  Sistri, indetta la gara per la gestione del sistema di
  tracciabilità dei rifiuti
  La Consip ha indetto, per conto del ministero
  dell' Ambiente, la gara a procedura ristretta
  per la concessione del Sistema di controllo
  della tracciabilità dei rifiuti (Sistri). La gara
  prevede l' affidamento in concessione di una
  serie di servizi operativi, tra i quali la gestione
  informatizzata dei registri di carico e scarico
  (produttore e smaltitore) e delle schede di
  movimentazione (produttore e trasportatore) in
  coerenza con l' attuale flusso cartaceo; la
  registrazione dei percorsi in modalità offline,
  con un modello in grado di evolvere in
  funzione dell' evoluzione normativa europea; la
  generazione in automatico del Mud (modello
  unico di dichiarazione); la gestione dei
  contributi attraverso il monitoraggio e la
  riconciliazione dei flussi finanziari relativi al
  versamento delle quote annuali di iscrizione
  dei soggetti iscritti al Sistri; le azioni finalizzate
  all' ampliamento dell' adesione al servizio da
  parte dei soggetti facoltizzati. L' obiettivo
  dichiarato dal ministro dell' Ambiente Gian
  Luca Galletti è di «dotarci entro l' anno di un
  n u o v o s i s t e m a d i t r a c c i a b i l i t à d e i rifiuti
  tecnologicamente avanzato, efficace e in
  grado di rappresentare per le imprese la
  garanzia di operare nella trasparenza e nella legalità». La gara a procedura ristretta prevede, nella
  prima fase, la pubblicazione di un bando di prequalifica, a cui seguirà in una seconda fase l' invio della
  lettera di invito ai concorrenti qualificati.

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  convegno alla bocconi/ CAPITALE CIVILE E MODELLO MILANO.

  La trasparenza che fa crescere
  Raffaele Cantone (Anac): «È la chiave di volta dell' anticorruzione»

  Se la procura sanziona la corruzione, le
  prefetture tentano di prevenirla.
  L' azione di controllo preliminare attraverso l'
  uso di informazioni incrociate è stato
  sperimentato durante l' Expo, con quello che il
  prefetto milanese Francesco Paolo Tronca ha
  definito "il modello Milano". Durante la prima
  giornata del convegno "Le sfide della legalità
  conveniente" all' università Bocconi si è parlato
  di quanto la corruzione incida negativamente
  sulla produttività, ma anche di come la
  mancanza di trasparenza e l' eccessiva
  complessità normativa creino insieme una
  zona di "grigio" in cui il malaffare cresce.
  «Se il mondo fosse diviso fra bianchi e neri ­
  ha ricordato l' economista Giovanni Pitruzzella
  ­ i neri non troverebbero con chi fare affari; ma
  è la zona di grigio che permette loro di
  proliferare».
  Ai lavori ­ finalizzati soprattutto a ricordare il
  ruolo nel paese delle prefetture ­ hanno
  partecipato, oltre a Tronca e a Masciandaro, il
  ministro degli Interni Angelino Alfano, il
  presidente dell' Anac Raffaele Cantone, l' ex
  prefetto Bruno Frattasi, il filosofo Dario
  Antiseri, l' ex premier Mario Monti e il
  presidente dell' Autorità per la concorrenza Giovanni Pitruzzella, moderati dal direttore del Sole 24 Ore
  Roberto Napoletano.
  È stato Cantone a ricordare l' importanza della trasparenza, definendola «la chiave di volta dell'
  anticorruzione». La prevenzione insomma parte da lì. «È così che l' Expo è potuto partire, grazie anche
  allo strumento del commissariamento delle aziende, che non è vero, come dimostrano i risultati dei
  principali appalti, che rallentano le opere. Anzi. È uno strumento sperimentale che ha permesso di
  andare avanti speditamente durante l' evento universale». L' Anac, con i poteri che conosciamo oggi, è
  di fatto nata dopo la prima inchiesta su Expo: un anno fa il governo ha deciso di rafforzare i poteri dell'
  Autorità, dando vita ad una task force con la prefettura di Milano che ha portato a eseguire più di 80
  interdittive nei confronti di 57 imprese sospettate di avere collusioni con la criminalità organizzata, e a
  commissariare quelle che avevano commesso, secondo gli inquirenti, presunti reati di corruzione.
  Le regole sono alla base della competitività, ha sottolineato Pitruzzella, «visto che il mercato non cresce
  in modo spontaneo, ma va organizzato». Ed è proprio la qualità delle regole che danno vita a ciò che
  Masciandaro definisce «il capitale civile».
  In Italia non mancherebbe dunque il capitale sociale, ma quello civile. Di cosa si tratta? Di un insieme di
  leggi, libertà di mercato, certezze e pari opportunità capace di migliorare la produttività, spiega l'

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  Ridurre le tasse e adeguare il welfare ai tempi che
  cambiano
  Il presidente della Corte dei Conti ha affermato
  che è necessario ridurre le imposte alle
  famiglie e alle imprese per rilanciare l'
  economia italiana . È in tutta evidenza una
  proposta di politica economica , ma l'
  istituzione che deve controllare i conti della Pa
  in tutte le sue articolazioni dovrebbe essere
  neutrale rispetto alle scelte del governo che
  non debbono necessariamente puntare solo
  a l l a r i d u z i o n e d e l l a s p e s a pubblica m a
  potrebbero avere come obiettivo per esempio
  il miglioramento dei servizi pubblici e della
  produttività del sistema Italia, oppure mirare
  alla riconversione delle spese pubbliche
  correnti in favore degli investimenti necessari
  ad aumentare la crescita e l' occupazione , o
  ancora scegliere un mix dei possibili
  provvedimenti per salvaguardare la crescita , l'
  occupazione e l' equità impositiva; tutte scelte
  che competono al governo e non alla Corte dei
  Conti . Il che non toglie al presidente della
  Corte , come a qualsiasi altro cittadino , il
  diritto di esprimere, preferibilmente al di fuori
  della ufficialità del suo ruolo, le sue idee di
  politica economica .
  Ascanio De Sanctis Roma A me invece non
  pare che la Corte dei Conti abbia travalicato affermando che il carico tributario si è fatto insopportabile.
  Chi infatti, se non la magistratura contabile, ha l' autorevolezza per avvertire lo stato che ci stiamo
  avvicinando al punto di rottura oltre il quale non ci sarà più grasso da spremere?
  Certamente la responsabilità delle scelte è del Governo, e della politica; ma mi sembra perfettamente
  coerente con le funzioni attribuite (da Cavour!) alla Corte dei Conti che questa avverta l'
  amministrazione che l' equilibrio finanziario è fragile e che tale fragilità non può essere corretta solo sul
  lato delle entrate. La relazione svolta giovedì dal Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in
  sede di controllo, Enrica Laterza, pone infatti alcuni problemi centrali, ossia la ridefinizione del perimetro
  delle funzioni pubbliche, la riorganizzazione complessiva della macchina amministrativa e burocratica,
  la compartecipazione dei cittadini alla spesa sociale; e fa giustizia dell' illusione che basti aumentare
  indefinitivamente le tasse per conseguire gli obiettivi politici. Fa bene, la presidente Laterza, a
  sottolineare che intervenire sulla spesa non è facile e indolore, e che i margini sono inferiori a quanto un'
  opinione pubblica spesso esasperata ritenga (benché in Gran Bretagna, il Governo non solo ci sia
  riuscito, ma abbia perfino vinto le elezioni). E che perciò occorre ripensare il welfare, che non vuole dire
  necessariamente tagliare (ma selezionare sì).
  Fa impressione la sua notazione, secondo la quale «l' incremento cumulato delle entrate abbia
  nettamente sopravanzato l' aumento cumulato della spesa. Il minore indebitamento realizzato nel

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  Reti. Troppe modifiche, cade il requisito d' urgenza.

  Giacomelli: salta l' ipotesi di decreto sulla banda
  larga
  Sfuma definitivamente l' ipotesi di un decreto
  l e g g e "Comunicazioni" . A c e r t i f i c a r e i l
  dietrofront, dopo mesi di discussioni e
  tentativi, è il sottosegretario allo Sviluppo
  economico Antonello Giacomelli. Troppe
  incognite e criticità, tecniche e giuridiche, per
  procedere con provvedimenti d' urgenza, così
  ieri il Dipartimento affari giuridici e legali di
  Palazzo Chigi ha messo fine a una telenovela
  che rischiava di diventare grottesca.
  Impossibile gestire l' ennesimo decreto a
  ridosso della pausa estiva, a maggior ragione
  se si tratta di un provvedimento farcito di
  decreti attuativi e di rimandi ad autorizzazioni
  da Bruxelles che ne rendono fragile il requisito
  d' urgenza. ROMA Per la parte dei nuovi
  incentivi ­ fondo di garanzia e credito d'
  imposta per gli operatori, voucher agli utenti ­
  c' è, tra le altre ipotesi, quella di procedere con
  un disegno di legge anziché un decreto, lascia
  intendere Giacomelli nel suo intervento a un
  convegno organizzato da Asstel. Le norme più
  urgenti, quelle che dovranno semplificare la
  posa della fibra ottica per la rete a banda
  ultralarga, potrebbero invece confluire in un
  altro provvedimento sotto forma di
  emendamenti e in questo caso il candidato ideale appare il decreto enti locali.
  Quanto alle risorse, il quadro generale sembra essere meno incoraggiante rispetto alle premesse del
  Piano presentato dal premier Matteo Renzi lo scorso 3 marzo. Solo in autunno si terrà il Cipe che dovrà
  sbloccare la prima tranche, a copertura tra l' altro di vecchie forme di agevolazione già esistenti
  (partnership pubblico­privata, intervento pubblico diretto e intervento a incentivo) e non dei nuovi
  strumenti. Il Cipe dovrebbe obbligatoriamente assegnare i fondi prima di novembre, anche se fino al
  2017 la disponibilità effettiva sarebbe non superiore a 800­900 milioni sul massimo di 5 miliardi
  prefigurato dall' esecutivo. Nel frattempo, spiega Giacomelli, si procederà con le notifiche alla Ue
  relative ai nuovi incentivi con la speranza di un via libera complessivo entro l' anno.
  Lo schema generale, insomma, lascia presagire che il Piano banda larga 2015­2020 slitti almeno di un
  anno rispetto alle ambizioni iniziali del governo.
  Giacomelli ad ogni modo sottolinea che da marzo, da quando Renzi ha illustrato la strategia, un risultato
  lo si è già ottenuto con l' incremento degli investimenti pianificati da Telecom Italia per la fibra ottica, «al
  punto da rendere necessario un aggiornamento della consultazione pubblica sui piani degli operatori».
  Martedì prossimo, aggiunge il sottosegretario, si terrà una riunione di coordinamento a Palazzo Chigi
  sulla parte degli strumenti che non andrà al Cipe in autunno, così da definire con chiarezza come
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