UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Sabato, 27 giugno 2015 - Unione dei Comuni della ...
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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA Sabato, 27 giugno 2015 Prime Pagine 27/06/2015 Prima Pagina Il Sole 24 Ore 1 27/06/2015 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Enti locali 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Picchio Squinzi: la crescita è debole servono subito le riforme Ridurre il... 3 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8 M. Mo. Ancora al palo le misure su catasto, giochi, Iri ed esenzione Irap per... 4 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Importi meno pesanti per chi si mette in regola 6 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Più spazio a mediazione e conciliazione giudiziale 7 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Luca De Stefani Tagliatasse, primi effetti dal 2017 8 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9 Davide Colombo Renzi: passo avanti sulle semplificazione Correzioni in corsa al... 10 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9 Salvatore Padula Un percorso da completare 12 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Più proporzionalità per le misure amministrative 14 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11 Alessandro MastromatteoBenedetto Santacroce Interpelli, risposte personalizzate su cinque fronti 15 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11 L' IDENTIKIT DEL NUOVO PROCESSO TRIBUTARIO 17 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 11 L.Lo.B.Sa. Mediazione tributaria per tutti gli atti impositivi 18 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 12 Barbara Fiammeri Nuovo Senato e Pa, il premier vuole l' ok entro l' autunno 19 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 13 Nicoletta Picchio Squinzi: «Occupazione solo con crescita forte» 21 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 14 La sfida delle Pmi pugliesi da Bari e Bat a Foggia 23 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17 Niente Imu per i pensionati esteri anche se l' assegno è in... 25 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17 Sistri, indetta la gara per la gestione del sistema di... 26 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 22 Sara Monaci La trasparenza che fa crescere 27 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 22 Ridurre le tasse e adeguare il welfare ai tempi che cambiano 29 27/06/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 26 C.Fo. Giacomelli: salta l' ipotesi di decreto sulla banda larga 31 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 4 SERGIO SOAVE Renzi vince sulla scuola solo con la minaccia di elezioni anticipate 33 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 6 DOMENICO CACOPARDO Grand commis oberati di pensioni 35 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 7 GOFFREDO PISTELLI Barca è nato solo due anni fa 37 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 9 RAFFAELE PORRISINI De Magistris e il Pd a un bivio 41 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 13 PAOLO SIEPI Periscopio 43 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 14 PIETRO VERNIZZI Contratto statali, che cosa fare 45 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 16 ANDREA BRENTA A Londra in costruzione ben 70 nuovi grattacieli 47 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 23 STEFANO LOCONTE E CHIARA CHIRICO Al contribuente soldi subito 48 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 28 ANTONIO CICCIA MESSINA Privacy telematica da integrare 50 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 30 MATTEO BARBERO I fabbisogni standard si rimettono in moto 52 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 30 FRANCESCO CERISANO Pensionati esteri, bonus ristretti 53 27/06/2015 Italia Oggi Pagina 30 MATTEO BARBERO Sconti Patto, confusione nei comuni 55
Il Resto del Carlino Ravenna 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 MONTANARI LORENZA «Fermate il progetto Naviglio» 57 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 COTIGNOLA: NASCE TAVOLO DI CONFRONTO CON LE IMPRESE 59 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 17 Ospedale, i Verdi: «I sindaci rivelino le loro intenzioni» 60 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 18 Al museo il motore dell' ultimo aereo di Baracca 61 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 18 Non denunciarono un abuso edilizio A processo due dirigenti comunali 62 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 A 82 anni muore Flavio Sgubbi 64 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 Il Premio Cotogno a Sante Vassura 65 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 Il Rotary di Lugo dona a Mattarella una campana in bronzo 66 27/06/2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 19 SCARDOVI LUIGI Vince 91mila euro con un '5' 67 Corriere di Romagna Ravenna 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 33 CALICI A BARBIANO 68 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 34 BAGNARA DI ROMAGNA 69 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 36 Lavori di riqualificazione del pronto soccorso da quasi 5 milioni di euro 70 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 38 Gioca 2,50 euro al Superenalotto, ne vince ben 91.000 72 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 38 Aziende manifatturiere: un tavolo permanente e strategie da studiare 73 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 38 Area Naviglio, si decide lunedì I commercianti: «Prevedere... 75 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 38 Caricano biciclette rubate su un furgone, arrestati 76 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 38 Passaggi pedonali 77 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 38 Vini e degustazioni 78 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 38 Motoraduno nazionale 79 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 41 Al Festival internazionale del folclore gruppi da Italia, Kenya, Russia,... 80 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 42 La finalissima di Miss Mamma entra nel vivo Oggi la seconda semifinale,... 82 27/06/2015 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 47 Una svolta epocale nel sindacato e nella Lega 84 La Voce di Romagna Ravenna 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 1 SuperEnalotto Con un '5' vince 91mila euro 85 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 30 "Da tenda a garage", nei guai due dirigenti 86 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 30 Nove bici rubate lungo la via arrestati due tunisini in trasferta 87 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 31 Rimborsi? Solo parziali I pensionati ci hanno perso 88 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 32 Chiusura degenze notturne, "atto dovuto" 90 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 32 Una Notte al Museo Bambini. tra arte, torce e sacchi a pelo 92 27/06/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 32 Salmonella Uova crude: divieto di somministrazione fino a settembre 93 27/06/2015 La Voce di Romagna Pagina 32 Superenalotto Gioca 2,5 euro e realizza un 5 da 91mila 94
27 giugno 2015 Il Sole 24 Ore Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1
27 giugno 2015 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2
27 giugno 2015 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Enti locali Il presidente Confindustria: fisco vessatorio. Squinzi: la crescita è debole servono subito le riforme Ridurre il divario NordSud Governo bene su Jobs act e debiti Pa Più occupazione solo con il Pil a +2% Mettere mano con urgenza alle riforme per risolvere i problemi strutturali del Paese. È quanto chiede il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, il quale sottolinea la necessità di puntare a una crescita di almeno il 2% per creare occupazione. Altre priorità: ridurre il divario NordSud e ridurre la pressione fiscale. Bene il governo su Jobs act e debiti Pa. Picchio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 3
27 giugno 2015 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Enti locali I capitoli mancanti. Da approvare le semplificazioni anche se la parte Iva potrebbe confluire in uno dei Dlgs già alle Camere. Ancora al palo le misure su catasto, giochi, Iri ed esenzione Irap per gli autonomi roma La tassazione delle piccole imprese, l' esclusione Irap per gli autonomi, la riforma del catasto e quella dei giochi sono i "grandi assenti" della delega fiscale. Il rischio di inasprire la tassazione sulla casa senza aver ancora introdotto la nuova local tax ha spinto il Governo a rinviare una riforma attesa da 40 anni, dove i metodi di stima catastale sono fermi al 1939 e l' ultima revisione degli estimi risale al 1989. La riforma sarebbe potuta apparire come «un aumento delle tasse anche se il testo prevedeva l' invarianza di gettito», aveva spiegato lo stesso premier, Matteo R e n z i , m a r t e d ì s c o r s o comunicando l a rinuncia ad attuare la delega sul catasto. Ma la scelta di Renzi di non rischiare un carotasse sulla casa in assenza del nuovo tributo comunale rinviato alla legge di stabilità dovrà comunque fare i conti con le raccomandazioni all' Italia inviate dall' Unione europea non più tardi del 13 maggio scorso su Def e Piano nazionale delle riforme ai fini della maggiore flessibilità che il Governo italiano chiede all' Europa. Nelle sue raccomandazioni all' Italia sui provvedimenti da adottare nel 2015 e nel 2016 la Commissione ha messo al primo posto proprio l' attuazione della «delega di riforma fiscale» da attuare entro settembre 2015, «con particolare riguardo alla revisione delle agevolazioni fiscali e dei valori catastali». Non solo. Nei preamboli Bruxelles ha ricordato espressamente all' Italia che sulla «tassazione dei beni immobili, ci sono stati soltanto lenti progressi della riforma del catasto, nell' ambito della quale si rende particolarmente necessaria una revisione dei valori catastali obsoleti». Nonostante le indicazioni della Ue le stime definite «agghiaccianti» dalle opposizioni su un possibile aumento della tassazione hanno spinto l' Esecutivo a un brusco stop alla riforma del catasto. Il confronto all' interno della stessa maggioranza ruota tutto intorno alla paura di una impennata del prelievo non più legato ai vani ma ai metri quadrati e al valore di mercato che secondo Ncd non può al contrario subire ulteriori aggravi. Di contro come ricorda Marco Causi capogruppo Pd in commissione Finanze alla Camera, lo schema di decreto messo a punto fino a martedì scorso «contiene una clausola stringente di invarianza di gettito, attraverso l' abbassamento delle aliquote». E chi manifesta la paura che i Comuni potrebbero non ottemperare non tiene conto del fatto che «la palla non è in mano ai Comuni, ma al Governo, perché le aliquote base dei tributi comunali sono decise dalla legge nazionale, e la riforma Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 4
27 giugno 2015 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Enti locali Importi meno pesanti per chi si mette in regola Sanzioni amministrative nel segno della proporzionalità. A partire da quelle per l' omessa dichiarazione Irpef, Ires, Irap e Iva. Oggi se il contribuente o l' impresa non presenta il modello entro 90 giorni dalla scadenza (ossia entro la fine dell' anno) si vede comunque applicare la sanzione del 100 o del 200 per cento. Con la modifica introdotta nello schema di Dlgs varato ieri in p r i m a l e t t u r a d a l Consiglio, l o s t e s s o contribuente avrà un anno di tempo per presentare la sua dichiarazione e, se lo farà, il suo comportamento comunque ritenuto virtuoso dal fisco gli consentirà di vedersi applicare la sanzioni in misura ridotta dal 60% al 120 % delle imposte dovute. Ci sono però anche altri interventi per mitigare la rigidità. Per esempio, è stata prevista una riduzione per i casi di evasione «limitata» e senza utilizzo di falsi documenti, artifici o raggiri. Anche qui il comportamento di imprese e contribuenti persone fisiche sarà considerato virtuoso e diverso da chi evade «pesantemente» e inganna il fisco. L' ipotesi a cui si è lavorato è quella di una riduzione del 20% (percentuale da confermare in funzione delle nuove coperture) della sanzione se la maggiore imposta o il minore credito accertati sono inferiori al limite del 3% di quanto dichiarato e comunque complessivamente inferiori a 30mila euro. Novità anche per chi arriva tardi alla cassa. L' attuale sanzione del 30% dell' imposta non pagata verrà ridotta (anche fino alla metà) in caso di lieve inadempienza. In sostanza il soggetto in questione se procede al versamento entro pochi giorni di distanza dal termine di pagamento "saltato" potrà beneficiare dello sconto sulle penalità, limitando di fatto così il costo del ravvedimento operoso. In sostanza il decreto approvato ieri attua il principio di proporzionalità della risposta sanzionatori a di fronte a condotte illecite che riguardano imposte dirette, Iva e riscossione di tributi. Tutto con l' obiettivo di graduare le sanzioni riducendole per gli illeciti di più lieve disvalore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 6
27 giugno 2015 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Enti locali Più spazio a mediazione e conciliazione giudiziale Più spinta agli istituti deflattivi del contenzioso. Lo schema di Dlgs approvato ieri in Consiglio dei ministri punta, infatti, ad ampliare il perimetro della mediazione tributaria e della conciliazione giudiziale. La mediazione sarà e s t e s a a g l i a t t i e m e s s i d a t u t t i g l i enti impositori e non più solo a quelli emessi dall' agenzia delle Entrate. Quindi anche gli atti emessi dall' agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dagli agenti della riscossione ( a d e s e m p i o l e c a r t e l l e d i pagamento) e dagli enti locali (ad esempio gli avvisi di accertamento Ici e Imu) se riguardano importi fino a 20mila euro sono soggetti alla disciplina del reclamo. In pratica il ricorso sarà improcedibile e non si potrà procedere al deposito in Commissione fino alla scadenza dei 90 giorni che decorrono dalla data di notifica dell' atto. Il decreto punta a dare nuovo slancio anche alla conciliazione giudiziale: un istituto finora non molto utilizzato, basti pensare al fatto che nel 2014 la quota di ricorsi definiti in primo grado con la conciliazione non ha raggiunto neanche l' 1% (2.238 su 247.743). La nuova conciliazione ridisegnata dal decreto attuativo della delega potrà essere tentata anche oltre la prima udienza in primo grado. In realtà vengono disciplinate due forme di conciliazione: fuori udienza e in udienza. Nella prima, le parti possono raggiungere un accordo e presentare istanza congiunta per la definizione parziale o totale della controversia. A seconda che la trattazione sia già fissata o meno, la Commissione pronuncia sentenza (nel primo caso) e decreto (nel secondo caso) di cessazione della materia del contendere. L' accordo deve indicare termini e modalità di pagamento. Nella conciliazione in udienza, se una parte presenta istanza per la conciliazione, la Commissione tributaria, qualora ne ravvisi i presupposti per l' ammissibilità, deve invitare contribuente e ufficio a tentare un accordo e, se positivo, redige processo verbale nel quale sono indicate somme, modalità e termini di pagamento. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7
27 giugno 2015 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Enti locali Tax expenditures. La destinazione dei proventi attesi dal riordino dei bonus sarà decisa solo l' anno prossimo. Tagliatasse, primi effetti dal 2017 Arriva il decreto sulle tax expenditures. Con qualche sorpresa nel regime transitorio. Da un lato, infatti, saranno finalizzate alla riduzione della pressione fiscale solo le maggiori entrate derivanti dalle revisioni di deduzioni, detrazioni e regimi di favore che potranno essere decise dalla legge di bilancio relativa al primo esercizio dopo quello di entrata in vigore del decreto. Questo mentre non potranno essere utilizzate a questo scopo le maggiori entrate derivanti dalla riduzione dei bonus che deriva da disposizioni di legge vigenti all' entrata in vigore del decreto legislativo. In buona sostanza i tagli già effettuati potranno essere utilizzati per altre coperture. Per avere i primi effetti reali sul Fondo tagliatasse bisognerà attendere il 2017. Le indicazioni sono contenute nel decreto legislativo su monitoraggio delle spese fiscali e dell' evasione, approvato dal Governo, con il quale viene stabilito che, solo dal prossimo anno, se da una parte verrà eliminato un bonus fiscale, aumentando conseguentemente le imposte da pagare, le maggiori entrate, che lo Stato avrà, dovranno essere destinate al Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Allo stesso fine, poi, dovranno essere destinate anche le maggiori entrate derivanti dalla lotta all' evasione. Relativamente alla "spesa fiscale", che lo Stato deve sostenere per consentire deduzioni, detrazioni, esclusioni ed esenzioni da tassazione o aliquote ridotte, dal prossimo anno, la legge di stabilità, oltre a poter contenere le variazioni di aliquote, detrazioni e scaglioni, potrà anche prevedere norme di eliminazione, riduzione o modifica dei bonus. Tenendo conto, da una parte, delle tutele da assicurare ai redditi da lavoro, famiglia e salute e dall' altra dell' invecchiamento degli sconti che diventa rilevante dopo dieci anni di vigenza. Dal prossimo anno, dunque, allo «stato di previsione dell' entrata», che compone il bilancio d i previsione statale, dovrà essere allegato un «rapporto annuale sulle spese fiscali», redatto da una Commissione composta da 15 esperti. Il rapporto dovrà elencare tutte le esenzioni, esclusioni, riduzioni dell' imponibile o dell' imposta e i regimi di favore, precisando quali e, ove possibile, quanti sono i beneficiari, quantificando i relativi effetti finanziari. Il rapporto confronterà questi bonus con altri programmi di spesa destinati alle medesime finalità e analizzerà gli effetti microeconomici delle singole spese. Dal prossimo anno, inoltre, al posto del «rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto dell' evasione fiscale», predisposto dal Mef, il Governo dovrà corredare la nota di aggiornamento al Def di un «rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all' evasione fiscale e contributiva», distinguendo tra imposte accertate Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8
27 giugno 2015 Pagina 8 Il Sole 24 Ore
27 giugno 2015 Pagina 9 Il Sole 24 Ore Enti locali La conferenza stampa. Padoan illustra i cinque decreti attuativi: monitoraggio sulle spese fiscali. Renzi: passo avanti sulle semplificazione Correzioni in corsa al decreto banche roma Dopo il bonus di 80 euro e gli sgravi Irap sul lavoro introdotti all' inizio del suo mandato, il governo Renzi vara i cinque decreti attuativi della delega fiscale (legge 23/2014) mettendo a segno un «passo avanti gigantesco nella direzione della semplificazione». Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha presentato con queste parole il risultato di un lavoro di mesi che finalmente vede la luce proprio in limine con la scadenza della legge lasciando per strada la riforma del catasto «sulla quale ha detto Renzi è stato fatto un ottimo lavoro ma non è ancora maturato un dibattito sufficiente per varare in questo momento anche questa misura». Il premier in apertura della conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione dei ministri, durata un' ora tra le 20.20 e le 21.30, ha poi spiegato che il decreto varato martedì scorso in materia di credito e diritto fallimentare ha subito, dopo una serie di obiezioni sollevate dal Quirinale, un nuovo intervento di ritocco formale con il quale sono stati aggiunti 100 milioni da spendere nel 2016. In pratica le maggiori entrate attese dalle misure sulla deducibilità dei crediti a rischio verranno destinate a un fondo che ne consente l' utilizzo e non lasciati nei tendenziali. Secondo quanto risulta un' altra piccola modifica formale sarebbe arrivata sulla norma che riguarda l' età per il pensionamento dei magistrati tenendo in conto di specifiche posizioni. «Ora il testo è al nuovo vaglio del capo dello Stato ha detto Renzi e sarà poi pubblicato in Gazzetta ufficiale». La previsione è che venga pubblicato oggi. Altro atto del Consiglio dei ministri riguarda il caso dell' elezione di Vincenzo De Luca presidente della regione Campania: acquisito il parere dell' Avvocatura dello Stato: «Ho firmato il decreto di sospensione di De Luca come da adempimento di legge» ha spiegato Renzi, aggiungendo poi in sede di replica alle domande dei cronisti che ora si aspetta un ricorso di De Luca, anche sulla base dei precedenti in Cassazione che riguardano il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: «La nostra opinione ha detto è che il presidente della regione Campania possa fare gli atti consentiti dal parere dell' Avvocatura di Stato. È stato un intervento necessario senza fare ricorso ad una norma ad hoc». Insomma per la presidenza del Consiglio il caso si dovrebbe chiudere qui, con un atto interpretativo: la sospensione consente a Giunta e consiglio regionale di proseguire nelle loro attività mentre il presidente seguirà il suo percorso giudiziario. Tornando al cuore dell' ordine del giorno del Consiglio di ieri, iniziato con due ore di ritardo anche per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 10
27 giugno 2015 Pagina 9 Il Sole 24 Ore
27 giugno 2015 Pagina 9 Il Sole 24 Ore Enti locali Un percorso da completare Con i cinque decreti approvati ieri in serata dal consiglio dei ministri si chiude, almeno formalmente e in attesa dei successivi pareri che dovranno essere espressi dalle commissioni parlamentari, il percorso di attuazione della delega fiscale. In 15 mesi, ovvero dal 27 marzo 2014, data di entrata in vigore della legge n. 23, di fatto solo il decreto sulle semplificazioni fiscali è per ora arrivato al traguardo. di Salvatore Padula In realtà, sono stati approvati e pubblicati anche il decreto legislativo sulle commissioni censuarie e un provvedimento sui tabacchi, ma lo stop arrivato dal governo sia alla riforma del catasto sia al riordino del settore dei giochi vanifica, almeno in parte, l' utilità di questi testi. Altri tre decreti legislativi abuso del diritto, fatturazione elettronica e misure per il rilancio delle imprese e internazionalizzazione hanno ottenuto il primo parere delle commissioni parlamentari e attendono il via libera definitivo del consiglio dei ministri e la successiva pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Inoltre, alla modalità di attuazione, per così dire, "ordinaria", con gli schemi di decreti legislativi inviati al Parlamento per il parere, se ne è aggiunta un' altra che ha visto l' introduzione di alcune norme previste dalla delega nella legge di stabilità, come è avvenuto nel caso del nuovo regime forfettario per i piccoli contribuenti (sul quale per altro il governo ha fin da subito annunciato ulteriori modifiche e nei fatti il congelamento delle novità). Insomma, il percorso di attuazione della delega fiscale ha portato e ancora si appresta a portare alcune norme di sicuro rilievo e utilità, norme attese e spesso chieste dagli operatori. Il tutto, però, in misura largamente inferiore alle aspettative. Vedremo se il governo vorrà proporre un' ulteriore proroga del termine per l' attuazione di alcune importanti parti di delega o se qualche misura, come sembra di capire, verrà recuperata con la prossima legge di stabilità o con i suoi provvedimenti collegati. Resta, comunque, la sensazione e anzi forse ora questa sensazione si rafforza di un cammino che mai è riuscito a seguire una strategia uniforme, un "filo logico", verrebbe da dire. Forse è stato pagato un prezzo elevato al cambio della compagine governativa, visto che la delega è stata approvata quando a Palazzo Chigi sedeva Enrico Letta. Inoltre, nell' individuazione delle priorità e nella scrittura dei testi di legge, non ha giovato l' intreccio non sempre chiarissimo tra l' apporto fornito da tecnici e consiglieri del ministero dell' Economia e dell' agenzia delle Entrate; le proposte della commissione di esperti presieduta da Franco Gallo; le valutazioni dei consulenti di Palazzo Chigi; il ruolo svolto dal comitato informale composto dai componenti delle commissioni Finanze di Camera e Senato. Tanti attori sul palcoscenico a contendersi il ruolo di protagonista hanno forse reso più complicato il processo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12
27 giugno 2015 Pagina 9 Il Sole 24 Ore
27 giugno 2015 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Enti locali L' altro fronte. Riduzioni per le evasioni «limitate» Più proporzionalità per le misure amministrative Il governo cerca la svolta non solo sul fronte delle sanzioni penali, ma anche su quello delle sanzioni amministrative. Che, al di là dell' impatto sociale e mediatico delle misure penali, incidono con molta maggiore frequenza sulla vita dei contribuenti. Il testo esaminato dal Consiglio dei ministri in materia di sanzioni va, dunque, oltre la revisione dei reati. E punta su alcuni elementi che si possono ricavare, seppure per via indiretta, dalle disposizioni della legge delega dedicate alle sanzioni penali. Partiamo, dunque, dalla necessità di prevedere che le sanzioni amministrative siano proporzionali. Principio che sarebbe stato articolato in una serie di interventi. In primo luogo, per esempio, per quel che riguarda l' omessa dichiarazione relativa a Irpef, Ires, Irap e Iva. In base alle regole oggi vigenti, se il contribuente o l' impresa non presentano il modello della dichiarazione entro 90 giorni dalla scadenza si vedono applicare la sanzione del 100 o del 200 per cento. Con la modifica che dovrebbe essere introdotta nello schema di decreto legislativo, il contribuente avrà un anno di tempo per presentare la dichiarazione. E se sceglierà questa strada gli verrà applicata la sanzione in misura ridotta della metà. In generale, il nuovo meccanismo porterà ad avere sanzioni proporzionali al ritardo. In caso di condotte fraudolente, invece, la sanzione subirà un aumento del 50 per cento. A questo intervento se ne aggiungono, però, altri che sembrano sempre ispirati al principio della proporzionalità. Per esempio, è stata prevista una riduzione per i casi di evasione «limitata» e senza utilizzo di falsi documenti, artifici o raggiri. Anche qui il comportamento di imprese e persone fisiche sarà considerato virtuoso e diverso da chi evade «pesantemente» e inganna il fisco. L' ipotesi a cui si è lavorato è quella di una riduzione di un terzo della sanzione se la maggiore imposta o il minore credito accertati sono inferiori al limite del 3% di quanto dichiarato. Novità, infine, anche per chi arriva tardi alla cassa. Con un intervento che va a integrare ancora una volta, dopo quanto previsto dalla legge di stabilità per il 2015, il pacchetto di disposizioni sui "perdoni" fiscali. L' attuale sanzione del 30% dell' imposta non pagata verrà ridotta (anche fino della metà) in caso di un' inadempienza di minimo valore. In sostanza il contribuente, se versa entro pochi giorni di distanza dal termine di pagamento "saltato", potrà beneficiare della riduzione, tagliando di fatto così il costo del ravvedimento operoso. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14
27 giugno 2015 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Enti locali La collaborazione degli uffici. La revisione. Interpelli, risposte personalizzate su cinque fronti Riordino della disciplina degli interpelli attraverso la previsione di procedure standardizzate per richiedere all' amministrazione f i n a n z i a r i a n o n s o l o l ' interpretazione, ma anche l' applicazione o la disapplicazione di disposizioni tributarie a casi concreti e personali. Il decreto legislativo sul contenzioso, approvato ieri dal Consiglio dei ministri in attuazione della delega fiscale di cui alla legge 23/2014, introduce regole finalizzate ad assicurare una maggiore omogeneità, sotto il profilo della procedura applicabile e delle eventuali tutele giurisdizionali, oltre a una maggiore tempestività nella redazione dei pareri. Soprattutto si è perseguito l' obiettivo di eliminare le forme di interpello obbligatorio, ritenute portatrici di oneri gravosi per i contribuenti rispetto ai benefici di un monitoraggio preventivo garantito all' amministrazione finanziaria. Si pensi alle ipotesi di interpello in caso di partecipazioni possedute in Paesi Black list o per le operazioni di riorganizzazione aziendale. Questi casi erano considerati dal legislatore potenzialmente elusivi e, di conseguenza, meritevoli di essere sottoposti in via preventiva all' amministrazione per un sua prioritaria osservazione e controllo. L' inserimento delle linee guida dell' interpello nel corpo dell' articolo 6 della legge delega dedicato alla compliance fiscale dimostra proprio il mutamento di prospettiva del legislatore desideroso di collocare l' interpello tra gli strumenti di gestione del rischio fiscale, responsabilizzando il contribuente a verificare in autonomia la sussistenza delle condizioni per accedere a determinati regimi fiscali o per disapplicare determinate norme antielusive.Il potenziamento e la modernizzazione dell' istituto sono stati perseguiti intervenendo direttamente nel corpo dell' articolo 11 dello Statuto dei diritti del contribuente e cioè della legge 212 del 2000. Più nel dettaglio, all' interpello ordinario sono state affiancate altre quattro tipologie di istanze, riconoscendo garanzie e procedure comuni. L' istanza di interpello ordinario, di cui alla lettera a) del nuovo articolo 11, è quella originariamente prevista e può essere sottoposta all' amministrazione finanziaria quando sussistano obiettive condizioni di incertezza sull' interpretazione di norme tributarie. Si tratta di un interpello attivabile in relazione a qualsiasi disposizione di legge la cui applicazione, al caso concreto e personale, si presenta obiettivamente incerta. Novità assoluta è invece l' interpello qualificatorio di cui alla lettera b): si chiede in questo caso la valutazione di fattispecie oggettivamente incerte rispetto all' interpretazione delle norme applicabili al caso concreto. Oggetto dell' interpello in questo caso non è la norma, come per l' interpello ordinario, ma la qualificazione della fattispecie. L' interpello qualificatorio non può essere attivato per le ipotesi già Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15
27 giugno 2015 Pagina 11 Il Sole 24 Ore
27 giugno 2015 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Enti locali L' IDENTIKIT DEL NUOVO PROCESSO TRIBUTARIO Assistenza tecnica in giudizio I contribuenti potranno difendersi da soli in Commissione tributaria per le controversie di valore pari a 3mila (ora il limite è di 2.582 euro) Spese di lite Le spese del processo devono seguire la soccombenza Risarcimento del danno per lite temeraria nei confronti della parte soccombente Processo telematico Le comunicazioni sono effettuate mediante uso di Pec Se non è indicata la Pec le comunicazioni si danno per eseguite in segreteria Notifiche tra parti e depositi in Commissione tributaria possono essere fatti per via telematica. Servono però i decreti attuativi Reclamo e mediazione Procedura applicabile a tutti gli atti impositivi (non solo quelli dell' agenzia delle Entrate ma anche dell' agenzia Dogane, degli enti locali e dell' agente della riscossione) di valore fino a 20mila euro Non preclude più la richiesta di conciliazione giudiziale Sanzioni pari al 35% del minimo editale (ora 40%). Sospensione pregiudiziale Introdotta la sospensione del processo quando la Commissione tributaria deve risolvere una controversia della cui definizione dipende la decisione di altra causa. Si riproduce l' articolo 295 del Codice di procedura civile Conciliazione giudiziale Conciliazione giudiziale, sia in udienza che fuori udienza, in in primo e in secondo grado. Non è possibile in Cassazione Il perfezionamento dell' accordo non è più subordinato al versamento dell' importo totale o della prima rata ma si ha con la sottoscrizione dell' accordo tra le parti Riduzione delle sanzioni al 40% nei primi due gradi e al 50% in Cassazione Sospensione giudiziale Viene allagata a tutti e tre i gradi di giudizio (Commissione provinciale, regionale e Cassazione) la tutela cautelare Esecuzione provvisoria delle sentenze Le sentenze delle Commissioni tributarie provinciali e di quelle regionali sono immediatamente esecutive Pagamenti in pendenza di giudizio In presenza di annullamento con rinvio della Corte di cassazione il tributo deve essere pagato per l' ammontare dovuto in pendenza di giudizio in primo grado In caso di mancata riassunzione il tributo deve essere pagato per l' intero importo indicato nell' atto oggetto del giudizio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 17
27 giugno 2015 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Enti locali L' allargamento. Controversie fino a 20mila euro. Mediazione tributaria per tutti gli atti impositivi Dal 1° gennaio del prossimo anno la mediazione tributaria si estende a tutti gli atti impositivi a prescindere dall' ente che lo ha emesso. Questa è la principale novità contenuta nella nuova formulazione dell' articolo 17 bis del Dlgs 546/92, modificato dal decreto su interpelli e contenzioso. La norma, che si applica solo alle controversie che hanno per oggetto atti di valore non superiore a 20mila euro, prevede, inoltre, la procedibilità del ricorso nel momento in cui sono trascorsi i 90 giorni necessari a esperire la procedura amministrativa d e l r e c l a m o e d e l l a mediazione. La prima novità è che non sembra più necessario formulare un' istanza di reclamo all' interno del ricorso introduttivo, in quanto è il ricorso stesso che produce gli effetti del reclamo. Naturalmente, a scelta del contribuente, può sempre contenere o meno una proposta di mediazione diretta all' ufficio. Altra novità è l' ampliamento soggettivo di operatività della nuova norma in quanto l' istituto si applica a tutti gli atti impositivi, quale che sia l' ente emittente. Pertanto rientrano non solo gli avvisi di accertamento emessi dall' agenzia delle Entrate ma anche gli atti emessi dall' agenzia delle Dogane, dagli agenti della riscossione (cartelle di pagamento) e dagli enti locali (avvisi di accertamento Ici e Imu, per esempio) purché riguardino importi fino a 20mila euro. Vi è un ampliamento anche dell' ambito oggettivo, in quanto rientrano tra gli atti reclamabili anche quelli relativi al classamento e all' attribuzione di rendita catastale. Restano esclusi tutti gli altri atti di valore indeterminabile e quelli sul recupero degli aiuti di Stato. Infine la procedura non sarà più preclusiva per usufruire, in corso di giudizio, dell' istituto della conciliazione giudiziale e l' abbattimento delle sanzioni in caso di accordo tra le parti sarà pari al 35% del minimo editale (attualmente è al 40% del minimo). © RIPRODUZIONE RISERVATA. L.Lo.B.Sa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 18
27 giugno 2015 Pagina 12 Il Sole 24 Ore Enti locali Riforme. La deadline del vertice Ue di ottobre. Nuovo Senato e Pa, il premier vuole l' ok entro l' autunno roma Ottenere il via libera definitivo alla riforma costituzionale e a quella della Pubblica amministrazione entro l' autunno, prima del vertice europeo che si terrà a ottobre. È questo l' input che arriva direttamente da Matteo Renzi prima di rientrare da Bruxelles. «Le riforme strutturali sono il nostro fondo salva Stati, sono la nostra cintura di sicurezza. Ora vanno completate», insiste il premier. Una prima indicazione arriverà probabilmente già martedì, in occasione dell' ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali guidata da Anna Finocchiaro. Sarà quella l' occasione per decidere i tempi della riforma costituzionale del Senato. Il governo punta a ottenere il via libera dell' aula prima della pausa estiva. «Incardineremo la riforma in commissione il prima possibile », conferma il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi che ribadisce «l' obiettivo di chiudere in Senato il prima possibile», per ottenere il via libera definitivo della Camera in tempo utile per indire il referendum il prossimo anno. Una corsa contro il tempo che si scontra con i numeri risicati della maggioranza a Palazzo Madama. Rispetto all' estate scorsa, quando il Senato diede il primo sì al ddl costituzionale, il Patto del Nazareno non c' è più e Renzi non potrà quindi contare sulla sponda di Forza Italia. Silvio Berlusconi non vuole mettere a repentaglio l' intesa appena raggiunta con Matteo Salvini e dunque non farà sconti. «Chi si crede di essere la Boschi? Decide da sola i tempi della riforma costituzionale e pontifica su De Luca», twitta il capogruppo forzista alla Camera Renato Brunetta che smentisce con foga anche l' ipotesi di uno «scambio» tra riforma costituzionale e riforma della Rai, anche questa sempre al Senato. Comunque sia, per portare a casa il ddl costituzionale Renzi dovrà concentrarsi anzitutto sulla sua maggioranz,a partire dal Pd. Al Senato la minoranza Dem è corposa, circa una trentina di senatori. Due sono le principali richieste di modifica confermate anche ieri da Miguel Gotor: l' elezione diretta dei senatori con una modifica dell' articolo 2 «che non è stato approvato in copia conforme e quindi può essere modificato»; un ampliamento dei poteri di controllo e verifica del Senato, a partire, ad esempio dal mantenimento del bicameralismo per le leggi elettorali che invece, nel testo attuale, sarebbero di esclusiva competenza della Camera. Finora l' ipotesi della modifica dell' articolo 2, ovvero di un ritorno all' elezione diretta dei senatori, era stata ritenuta non percorribile. Ma il tonfo elettorale alle regionali e alle comunali potrebbe indurre Renzi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 19
27 giugno 2015 Pagina 12 Il Sole 24 Ore
27 giugno 2015 Pagina 13 Il Sole 24 Ore Enti locali Le prospettive. Il presidente di Confindustria: «Segnali ancora troppo deboli. Creare le condizioni per fiducia e investimenti» Squinzi: «Occupazione solo con crescita forte» roma Le riforme per avere una crescita almeno del 2%, ciò che è necessario per creare occupazione. Per avere quel «paese normale» che Giorgio Squinzi chiede da quando è alla presidenza di Confindustria. «Faremo vedere noi con i nostri collaboratori cosa siamo capaci di fare, bisogna creare le condizioni perchè le imprese possano avere di nuovo fiducia e fare investimenti». Qualcosa si muove: proprio ieri il Centro studi di Confindustria ha rivisto al rialzo le stime del Pil. E dopo cinque trimestri consecutivi negativi, ritrovare un segno più è positivo: «Ma non è risolutivo, i segnali sono molto deboli purtroppo», ha detto Squinzi, citando anche il pensiero del Governatore della Banca d' Italia, Ignazio Visco. La ripartenza è generata da fattori esterni: «se dovessero mancare torneremmo in crisi come prima». Ecco perchè il presidente di Confindustria continua il pressing per mettere mano ai nodi strutturali del paese, e lo ha fatto dal Sud, dalle assemblee degli industriali di due associazioni della Puglia, Bari Barletta, Andria, Trani, e Foggia. «Dobbiamo mettere mano alle riforme, Renzi ha affrontato con impeto e determinazione il cambiamento del paese, vogliamo credere che il governo sia capace di andare avanti in questo percorso», ha continuato Squinzi, perchè la strada per risalire «è ancora lunga e ripida». Se dovessimo proseguire a questo stesso ritmo negli anni successivi vorrebbe dire che avremmo perso sedici anni: «troppi, non possiamo permettercelo per la tenuta politica, quella sociale, per la sostenibilità del nostro welfare, a cominciare dalle pensioni, per la capacità del paese di stare sui mercati globali». Le riforme inoltre non basta annunciarle e nemmeno approvarle in Parlamento: «occorre attuarle». Bene il pagamento dei debiti della Pa, 40 miliardi, «ma ce ne sono altrettanti», bene il Jobs act, ma ancora manca il 50% dei regolamenti attuativi; anche la delega fiscale attende di essere completata. «I rapporti tra imprese e Pa sono difficilissimi, non ci sono punti di riferimento certi, il sistema fiscale italiano è il più imprevedibile e il più vessatorio del mondo», ha detto Squinzi, raccontando la propria esperienza di imprenditore che paga le tasse in 40 paesi del mondo. E poi la burocrazia, «il cancro che sta affliggendo il nostro paese e che non ci consente di imboccare il cammino di una crescita decisa». Alle imprese viene chiesto di investire: «siamo pronti a fare la nostra parte, ma dateci il mercato. E il mercato si può creare con le riforme». La crisi è un problema che investe tutto il paese, dal Nord al Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21
27 giugno 2015 Pagina 13 Il Sole 24 Ore
27 giugno 2015 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Enti locali Territori. Dalle due assemblee emergono segnali di ripresa per il 2015. La sfida delle Pmi pugliesi da Bari e Bat a Foggia Da Foggia a Bari, la Puglia cerca di ripartire aggrappandosi alle pmi, guardando ai mercati esteri, puntando sui fondi europei e tentanto di "ammortizzare" le ricadute (non solo tarantine) del caso Ilva. È questo lo scenario in cui si sono mosse ieri le due assemblee di Confindustria Bari e Bat e di Foggia, dove ricorreva anche il 70° di fondazione. Cambio al vertice di confindustria del capoluogo regionale. Domenico De Bartolomeo, 48 anni, ingegnere, direttore generale del gruppo edile di famiglia, uno dei più attivi al Sud, è il nuovo presidente degli industriali di Bari e Bat. Con De Bartolomeo eletto ieri nel corso dell' assemblea generale alla quale ha partecipato il presidente nazionale di viale dell' Astronomia, Giorgio Squinzi la guida di confindustria ritorna, per i prossimi 4 anni, a un imprenditore edile dopo quella di Michele Vinci, imprenditore della meccanica e dell' automotive, settori che hanno dimostrato un dinamismo importante nell' economia anche regionale, soprattutto sui mercati esteri. A De Bartolomeo il compito di guidare l' associazione in uno scenario che, per il 2015, promette una ripresa significativa dopo che il fatturato industriale è sceso di poco, lo 0,2%, nel 2014 rispetto al 2013 e gli investimenti sono rimasti sostanzialmente fermi (0,7%) dopo anni di discesa. Anche i dati dell' export regionale sono in consolidamento con un +3% nel primo trimestre di quest' anno (dati Istat), al netto del calo dei prodotti siderurgici provocato dal caso Ilva. L' aumento è in linea con quello verificatosi nel 2014, +1,9%, in controtendenza rispetto al calo del Mezzogiorno (4,7%) e le performances migliori si sono verificate nell' alimentare, nelle calzature e nella chimica. A spingere in positivo sono soprattutto le aziende più internazionalizzate «molto resta da fare verso i Balcani e il Nord Africa», dice De Bartolomeo e quelle di maggiori dimensioni in particolari settori: alimentare, meccanica e tessileabbigliamento. «Dovremo puntare spiega De Bartolomeo, che è anche presidente di Ance Mezzogiorno sia a valorizzare e accompagnare i campioni che a recuperare le aziende che, pur avendo interessanti prospettive di carattere industriale, sono state piegate dal calo della domanda interna e dalla lentezza dei pagamenti della Pubblica amministrazione». È ancora crisi invece per le costruzioni (valore della produzione in calo del 5,6% nel 2014, e appalti pubblici giù del 15,3%), con spiragli interessanti dall' edilizia privata (+4,4% le transazioni contro il +0,6% del Sud) interrompendo così il lungo declino iniziato nel 2007. De Bartolomeo vede perciò un trend positivo anche per le pmi pugliesi, e baresi in particolare, come si legge nello studio di Confindustria e Cerved che, per il 2015, prevede, per le pmi del Sud, un +1,2% nel fatturato e del 2,1% Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23
27 giugno 2015 Pagina 14 Il Sole 24 Ore
27 giugno 2015 Pagina 17 Il Sole 24 Ore Enti locali DIPARTIMENTO FINANZE. Niente Imu per i pensionati esteri anche se l' assegno è in convenzione Le agevolazioni su Imu, Tasi e T a r i p e r i pensionati residenti all' estero possono riguardare anche i titolari di pensioni in convenzione internazionale, in cui i contributi italiani si totalizzano con quelli stranieri, a patto che la parte estera sia relativa al Paese in cui il contribuente ha la residenza. A spiegarlo è il dipartimento Finanze, che nella risoluzione 6/2015 diffusa ieri prova a spiegare la cervellotica norma con cui il decreto Imu dell' anno scorso (articolo 9bis del Dl 47/2014) ha cambiato le regole dell' imposta sul mattone dei pensionati. L' agevolazione, che cancella l' Imu e riduce di due terzi Tasi e Tari, riguarda infatti solo i cittadini italiani iscritti all' Aire che risultino «già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza». Impossibile capire la ratio di questo parametro, nato dal tira e molla parlamentare stretto fra l' esigenza politica di assegnare sconti e quella economica di trovare coperture. Fatto sta che la circolare offre una lettura un po' estensiva, che attribuisce il bonus ai titolari di «qualunque tipo di pensione», compresa quella di invalidità, sempre con il vincolo che questa sia erogata dal Paese di residenza. Per venire incontro ai cittadini Aire pensionati, però, in Italia, i Comuni possono invece utilizzare solo gli strumenti previsti dalla loro autonomia, come l' aliquota minima Imu e le riduzioni Tari per le case occupate da chi risiede per più di sei mesi all' estero. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 25
27 giugno 2015 Pagina 17 Il Sole 24 Ore Enti locali Consip. Sistri, indetta la gara per la gestione del sistema di tracciabilità dei rifiuti La Consip ha indetto, per conto del ministero dell' Ambiente, la gara a procedura ristretta per la concessione del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri). La gara prevede l' affidamento in concessione di una serie di servizi operativi, tra i quali la gestione informatizzata dei registri di carico e scarico (produttore e smaltitore) e delle schede di movimentazione (produttore e trasportatore) in coerenza con l' attuale flusso cartaceo; la registrazione dei percorsi in modalità offline, con un modello in grado di evolvere in funzione dell' evoluzione normativa europea; la generazione in automatico del Mud (modello unico di dichiarazione); la gestione dei contributi attraverso il monitoraggio e la riconciliazione dei flussi finanziari relativi al versamento delle quote annuali di iscrizione dei soggetti iscritti al Sistri; le azioni finalizzate all' ampliamento dell' adesione al servizio da parte dei soggetti facoltizzati. L' obiettivo dichiarato dal ministro dell' Ambiente Gian Luca Galletti è di «dotarci entro l' anno di un n u o v o s i s t e m a d i t r a c c i a b i l i t à d e i rifiuti tecnologicamente avanzato, efficace e in grado di rappresentare per le imprese la garanzia di operare nella trasparenza e nella legalità». La gara a procedura ristretta prevede, nella prima fase, la pubblicazione di un bando di prequalifica, a cui seguirà in una seconda fase l' invio della lettera di invito ai concorrenti qualificati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 26
27 giugno 2015 Pagina 22 Il Sole 24 Ore Enti locali convegno alla bocconi/ CAPITALE CIVILE E MODELLO MILANO. La trasparenza che fa crescere Raffaele Cantone (Anac): «È la chiave di volta dell' anticorruzione» Se la procura sanziona la corruzione, le prefetture tentano di prevenirla. L' azione di controllo preliminare attraverso l' uso di informazioni incrociate è stato sperimentato durante l' Expo, con quello che il prefetto milanese Francesco Paolo Tronca ha definito "il modello Milano". Durante la prima giornata del convegno "Le sfide della legalità conveniente" all' università Bocconi si è parlato di quanto la corruzione incida negativamente sulla produttività, ma anche di come la mancanza di trasparenza e l' eccessiva complessità normativa creino insieme una zona di "grigio" in cui il malaffare cresce. «Se il mondo fosse diviso fra bianchi e neri ha ricordato l' economista Giovanni Pitruzzella i neri non troverebbero con chi fare affari; ma è la zona di grigio che permette loro di proliferare». Ai lavori finalizzati soprattutto a ricordare il ruolo nel paese delle prefetture hanno partecipato, oltre a Tronca e a Masciandaro, il ministro degli Interni Angelino Alfano, il presidente dell' Anac Raffaele Cantone, l' ex prefetto Bruno Frattasi, il filosofo Dario Antiseri, l' ex premier Mario Monti e il presidente dell' Autorità per la concorrenza Giovanni Pitruzzella, moderati dal direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano. È stato Cantone a ricordare l' importanza della trasparenza, definendola «la chiave di volta dell' anticorruzione». La prevenzione insomma parte da lì. «È così che l' Expo è potuto partire, grazie anche allo strumento del commissariamento delle aziende, che non è vero, come dimostrano i risultati dei principali appalti, che rallentano le opere. Anzi. È uno strumento sperimentale che ha permesso di andare avanti speditamente durante l' evento universale». L' Anac, con i poteri che conosciamo oggi, è di fatto nata dopo la prima inchiesta su Expo: un anno fa il governo ha deciso di rafforzare i poteri dell' Autorità, dando vita ad una task force con la prefettura di Milano che ha portato a eseguire più di 80 interdittive nei confronti di 57 imprese sospettate di avere collusioni con la criminalità organizzata, e a commissariare quelle che avevano commesso, secondo gli inquirenti, presunti reati di corruzione. Le regole sono alla base della competitività, ha sottolineato Pitruzzella, «visto che il mercato non cresce in modo spontaneo, ma va organizzato». Ed è proprio la qualità delle regole che danno vita a ciò che Masciandaro definisce «il capitale civile». In Italia non mancherebbe dunque il capitale sociale, ma quello civile. Di cosa si tratta? Di un insieme di leggi, libertà di mercato, certezze e pari opportunità capace di migliorare la produttività, spiega l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 27
27 giugno 2015 Pagina 22 Il Sole 24 Ore
27 giugno 2015 Pagina 22 Il Sole 24 Ore Enti locali Ridurre le tasse e adeguare il welfare ai tempi che cambiano Il presidente della Corte dei Conti ha affermato che è necessario ridurre le imposte alle famiglie e alle imprese per rilanciare l' economia italiana . È in tutta evidenza una proposta di politica economica , ma l' istituzione che deve controllare i conti della Pa in tutte le sue articolazioni dovrebbe essere neutrale rispetto alle scelte del governo che non debbono necessariamente puntare solo a l l a r i d u z i o n e d e l l a s p e s a pubblica m a potrebbero avere come obiettivo per esempio il miglioramento dei servizi pubblici e della produttività del sistema Italia, oppure mirare alla riconversione delle spese pubbliche correnti in favore degli investimenti necessari ad aumentare la crescita e l' occupazione , o ancora scegliere un mix dei possibili provvedimenti per salvaguardare la crescita , l' occupazione e l' equità impositiva; tutte scelte che competono al governo e non alla Corte dei Conti . Il che non toglie al presidente della Corte , come a qualsiasi altro cittadino , il diritto di esprimere, preferibilmente al di fuori della ufficialità del suo ruolo, le sue idee di politica economica . Ascanio De Sanctis Roma A me invece non pare che la Corte dei Conti abbia travalicato affermando che il carico tributario si è fatto insopportabile. Chi infatti, se non la magistratura contabile, ha l' autorevolezza per avvertire lo stato che ci stiamo avvicinando al punto di rottura oltre il quale non ci sarà più grasso da spremere? Certamente la responsabilità delle scelte è del Governo, e della politica; ma mi sembra perfettamente coerente con le funzioni attribuite (da Cavour!) alla Corte dei Conti che questa avverta l' amministrazione che l' equilibrio finanziario è fragile e che tale fragilità non può essere corretta solo sul lato delle entrate. La relazione svolta giovedì dal Presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo, Enrica Laterza, pone infatti alcuni problemi centrali, ossia la ridefinizione del perimetro delle funzioni pubbliche, la riorganizzazione complessiva della macchina amministrativa e burocratica, la compartecipazione dei cittadini alla spesa sociale; e fa giustizia dell' illusione che basti aumentare indefinitivamente le tasse per conseguire gli obiettivi politici. Fa bene, la presidente Laterza, a sottolineare che intervenire sulla spesa non è facile e indolore, e che i margini sono inferiori a quanto un' opinione pubblica spesso esasperata ritenga (benché in Gran Bretagna, il Governo non solo ci sia riuscito, ma abbia perfino vinto le elezioni). E che perciò occorre ripensare il welfare, che non vuole dire necessariamente tagliare (ma selezionare sì). Fa impressione la sua notazione, secondo la quale «l' incremento cumulato delle entrate abbia nettamente sopravanzato l' aumento cumulato della spesa. Il minore indebitamento realizzato nel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 29
27 giugno 2015 Pagina 22 Il Sole 24 Ore
27 giugno 2015 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Enti locali Reti. Troppe modifiche, cade il requisito d' urgenza. Giacomelli: salta l' ipotesi di decreto sulla banda larga Sfuma definitivamente l' ipotesi di un decreto l e g g e "Comunicazioni" . A c e r t i f i c a r e i l dietrofront, dopo mesi di discussioni e tentativi, è il sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli. Troppe incognite e criticità, tecniche e giuridiche, per procedere con provvedimenti d' urgenza, così ieri il Dipartimento affari giuridici e legali di Palazzo Chigi ha messo fine a una telenovela che rischiava di diventare grottesca. Impossibile gestire l' ennesimo decreto a ridosso della pausa estiva, a maggior ragione se si tratta di un provvedimento farcito di decreti attuativi e di rimandi ad autorizzazioni da Bruxelles che ne rendono fragile il requisito d' urgenza. ROMA Per la parte dei nuovi incentivi fondo di garanzia e credito d' imposta per gli operatori, voucher agli utenti c' è, tra le altre ipotesi, quella di procedere con un disegno di legge anziché un decreto, lascia intendere Giacomelli nel suo intervento a un convegno organizzato da Asstel. Le norme più urgenti, quelle che dovranno semplificare la posa della fibra ottica per la rete a banda ultralarga, potrebbero invece confluire in un altro provvedimento sotto forma di emendamenti e in questo caso il candidato ideale appare il decreto enti locali. Quanto alle risorse, il quadro generale sembra essere meno incoraggiante rispetto alle premesse del Piano presentato dal premier Matteo Renzi lo scorso 3 marzo. Solo in autunno si terrà il Cipe che dovrà sbloccare la prima tranche, a copertura tra l' altro di vecchie forme di agevolazione già esistenti (partnership pubblicoprivata, intervento pubblico diretto e intervento a incentivo) e non dei nuovi strumenti. Il Cipe dovrebbe obbligatoriamente assegnare i fondi prima di novembre, anche se fino al 2017 la disponibilità effettiva sarebbe non superiore a 800900 milioni sul massimo di 5 miliardi prefigurato dall' esecutivo. Nel frattempo, spiega Giacomelli, si procederà con le notifiche alla Ue relative ai nuovi incentivi con la speranza di un via libera complessivo entro l' anno. Lo schema generale, insomma, lascia presagire che il Piano banda larga 20152020 slitti almeno di un anno rispetto alle ambizioni iniziali del governo. Giacomelli ad ogni modo sottolinea che da marzo, da quando Renzi ha illustrato la strategia, un risultato lo si è già ottenuto con l' incremento degli investimenti pianificati da Telecom Italia per la fibra ottica, «al punto da rendere necessario un aggiornamento della consultazione pubblica sui piani degli operatori». Martedì prossimo, aggiunge il sottosegretario, si terrà una riunione di coordinamento a Palazzo Chigi sulla parte degli strumenti che non andrà al Cipe in autunno, così da definire con chiarezza come Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 31
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