Una storia di terra Battere lo spreco, vincere in salubrità La sfida dell'innovazione Al Mart con un guizzo di gusto - Trote Astro
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ACQUACOLTURA, AMBIENTE, INGEGNO E PIACEVOLEZZE Poste Italiane S.p.a. - Sped. in A.P. – 70% NE/TN - Rivista trimestrale - settembre 2019 Una storia di terra Battere lo spreco, vincere in salubrità La sfida dell’innovazione Al Mart con un guizzo di gusto 2019 3
Tutti i giorni. Al tuo fianco con passione, competenza e innovazione. Il tuo successo è il nostro impegno. Co.Di.Pr.A. – Consorzio Difesa Produttori Agricoli - Via Kufstein, 2 - Loc. Spini di Gardolo, 38121 Trento Tel. 0461/915908 - Fax 0461/915893 – www.codipratn.it - info@codipratn.it - agriduemila@agriduemilasrl.it
SOMMARIO 05 Editoriale 06 Storie di troticolture: gli Armanini 08 La forma del vino 03 | 2019 10 Una storia di terra Reg. Trib. Trento nr. 545 del 13.06.1987 Direttore responsabile: 12 Battere lo spreco, vincere in salubrità Diego Coller Consorzio di Tutela 16 La forma del latte delle Trote del Trentino IGP Lavis - Via Galilei, 43 Tel. 0461/242525 18 La sfida dell’innovazione Fax 0461/242535 www.troteastro.it 21 Mangiare meno, mangiando meglio Seguici troteastro 22 Acquacoltura in aiuto del Mare Nostrum Collaborazione tecnica Fondazione Edmund Mach Unità Acquacoltura e Idrobiologia 25 Al Mart con un guizzo di gusto Centro Trasferimento Tecnologico Dipartimento Ambiente e Agricoltura di Montagna dr. Fernando Lunelli 28 L’età delle acque Coordinamento editoriale: Massimo Manfrini Francesca Pedrini 30 Guizzi di gusto Leone Chistè Stampa: GRAFICHE DALPIAZ srl Ravina (Trento) Grafica, impaginazione e realizzazione: L’ORIZZONTE Agenzia di pubblicità Aldeno (Trento) Tel. e Fax 0461/843167 info@lorizzonte.it Leggila anche online: www.troteastro.it/guizzotrentino
EDITORIALE di Diego Coller Il pesce? Meglio d’allevamento. «Oggi diamo per scontato che la carne sia allevata e nessuno la considera di bassa qualità o pretende, quando va in macelleria, di acquistare un animale sel- vatico cacciato. La stessa cosa non avviene per il pesce. Quello allevato non è ancora ben visto, come se fosse di qualità inferio- re». A dirlo è Francesco Gai dell’Istituto di scienze delle produ- zioni alimentari (Ispa) del Consiglio nazionale delle ricerche. Il pesce d’allevamento ha valori nutrizionali simili al pescato e in più «in acquacoltura l’animale vive in un ambiente controllato, mostrando una maggiore salubrità certificata», spiega il ricerca- tore. Considerazione pienamente in sintonia con la filosofia pro- duttiva di tutti i troticoltori di ASTRO, costantemente impegnati nel coniugare produzione di pesce con il rispetto degli equilibri ambientali. Promuovendo contemporaneamente variegate oc- casioni d’informazione alimentare, per educare ad un consumo idoneo di quanto noi di ASTRO ‘peschiamo’ nelle vasche delle nostre dinamiche aziende. Insegnare più che consigliare i consumatori. E farlo ribadendo come il pesce sia alimento con ottime proprietà nutrizionali: ap- porta proteine ad alto valore biologico (rappresentano il 15-20% della sua composizione e sono più digeribili rispetto alle protei- ne della carne) con il prezioso apporto di acidi grassi polinsa- turi Omega-3, poi vitamine (soprattutto D, B e A) nonché sali minerali calcio e ferro compresi. Proprio per queste sue carat- teristiche è alimento tra i più consigliato dai nutrizionisti. Che ne stimolano il consumo almeno un paio di volte la settimana. E che pesci pigliare? La risposta potete trovarla sfogliando an- che questo numero autunnale di GUIZZO. Tra stimoli culturali, ricerca gastronomiche del patrimonio alimentare delle Dolomiti e l’evoluzione dei sistemi d’allevamento dell’acquacoltura. Ac- qua, per noi, bene prioritario, pure fonte culturale. GUIZZO TRENTINO 03|2019 5
STORIE DI TROTICOLTURE: GLI ARMANINI Impresa liquida, in tutti i sensi. Partendo dalle recenti considerazioni so- ciologiche – tutti noi viviamo in una ‘società liquida’ secondo l’illustre Zyg- I solidi valori munt Bauman – ma soprattutto dalla natura stessa di una troticoltura che della consuetudine nella forza dell’acqua ha trovato tutta la sua prestanza. Partendo da Storo, dalle acque del bacino del Chiese, puntando tutto sul rispetto dell’habitat, montanara per una ecosostenibilità imprenditoriale e altrettanta tradizione operativa. Fondata come Azienda Agricola nel 1963 da Santa e Olivo Armanini, storica azienda che acquistano a Storo mezzo ettaro di terreno, decisi a concretizzare cresciuta tra il un loro sogno: allevare trote in vasche alimentate da acqua pura di sor- gente. Intuizione più che convincente, tra impegno e ulteriori migliorie gorgoglio di naturali operative. In pochi anni è diventata subito una delle più rappresentative aziende del settore, innovando impianti, espandendosi in altri territori, rivoli alpini sempre nel più rigoroso cipiglio imprenditoriale. Migliorando i sistemi e vasche attrezzate di allevamento, valutando il comportamento del loro pesce, lo stato di benessere in sintonia con l’ambiente in cui crescono, per una garanzia completa in merito alla sicurezza del consumatore finale. Sempre con l’acqua come elemento essenziale, portante, per certi verso identitario. Perché l’acqua diventa segno distintivo aziendale, in sinergia con i lega- mi indiscutibili del paesaggio. Gorgoglio di rivoli alpini, torrenti tra sorgenti e suggestive risorgive che consentono di mantenere in perfetto equilibrio idrico le vasche at- trezzate per l’itticoltura dolomitica. Acqua che riflette i raggi del sole, per plasmare l’ordinata ruralità che le circonda, basata su tanti saperi, valori solidi della consuetudine montanara. Acqua, liquido di creatività e stimolo all’innovazione. La famiglia Armanini ha pienamente rispettato la forza dell’acqua, tro- vando in essa incessante sprone al miglioramento aziendale. Adesso gli Armanini - i fratelli Andrea, Miriam e Francesco - possono 6 GUIZZO TRENTINO 03|2019
contare su quattro variegati centri operativi, tutti in zone pesci caratteristiche organolettiche uniche: fragranza turistiche di pregio, bacini d’acqua naturali, da sempre inconfondibile della polpa, compatta quanto delicata, zone di pesca, per coniugare territorio con prodotto tipi- carne unica per magrezza e decisamente ricca di bene- co trentino. A quello originario di Storo si sono aggiunti fici grassi polinsaturi, i singolari Omega3. gli allevamenti di Biacesa, in Valle di Ledro e quelli più Il controllo è preciso, scientificamente accertato. Dall’ossi- vicini al livello del lago di Garda, l’impianto di Linfano, genazione dell’acqua alla salubrità dell’ambiente dove cre- sponda verso la riviera, e di Deva, nella zona che porta scono i pesci. Ogni fase è sottoposta a periodici test qualita- al lago di Tenno. tivi, per valutarne ogni aspetto organolettico e salutistico. Impianti d’alta tecnologia, per rispettare la naturalità del- Azienda variegata (compreso un reparto di trasformazio- la ‘materia prima’ dove guizzano trote e salmerini. Dove ne e confezionamento) e con tante iniziative verso l’edu- l’acqua scorre con grazia e rigenerante energia. Fonte cazione sensoriale, per diffondere una giusta cultura del vitale, fonte di economia scaturita da un patrimonio am- consumo di pesce d’acquacoltura. bientale dal valore inestimabile. Ecco allora i giorni delle ‘porte aperte’, con visite guida- Solo la fredda, incontaminata acqua di sorgente è ottimale te riservate alle scolaresche. Spazi attrezzati per gustose per la vitalità dei salmonidi in allevamento. Un ciclo di vita lezioni didattiche, per vedere ‘in diretta’ i meccanismi attentamente seguito in ogni fase di sviluppo, dalle uova agli che regolano il ciclo produttivo di un alimento prezioso avannotti, fino agli esemplari destinati al mercato alimentare. come il pesce d’acqua dolce, partendo dall’incubazione Due i tipi di trota: dalla tipica Iridea alla rustica (e par- per giungere al prodotto finale. E ancora. ticolarmente prelibata) Fario, senza tralasciare il Salme- Oltre la particolare attenzione ai giovanissimi ‘gourmet rino, il salmonide più raffinato. Ricercato dai gourmet del domani’, l’azienda ha predisposto a Storo, anche una e dai consumatori più attenti alla qualità esclusiva del singolare ‘pesca sportiva’ che si può praticare sul bordo di pesce di montagna. specifiche vasche dove guizzano esemplari di trota iridea La qualità e la stessa genuinità della loro produzione è e salmerino, messi a disposizione in un apposito specchio garantita da un regime d’allevo che varia dai 18 mesi d’acqua all’interno dello stabilimento. per la trota fino a quasi 2 anni per il salmerino. Tempi Oltre mezzo secolo d’esperienza artigianale ‘a tutta va- di crescita decisamente ‘slow’, in acque che scorrono sca’, puntando sempre e comunque alla qualità, nel ri- ad una temperatura che varia tra 8 e 13 gradi, ottimali spetto di naturali equilibri. Un sapere di famiglia che di- per la vita dei salmonidi. Condizioni che assicurano ai venta tradizione. GUIZZO TRENTINO 03|2019 7
LA FORMA DEL VINO L’idea che prende forma e che stravolge concetti moderni legati alla produzione di vino. ‘Sfornando’ anfore d’argilla, simili a quel- Anfore d’argilla per le in voga da oltre 8 mila anni nelle cantine (chiamate marani) recuperare ancestrali caucasiche, Georgia ancor prima dell’attuale Armenia. Un guizzo d’ingegno che coniuga imprenditoria e nuove tecniche vinarie. tecniche rilanciando il L’idea è di Francesco Tava, under 40, che in poco tempo ha porta- to la sua azienda ai vertici internazionali di questa singolare pro- futuro del buon bere duzione. Nello stabilimento di Arco le richieste di anfore vinarie sono in costante aumento. Da tutto il mondo. Un successo, una conferma della giusta intuizione di questo giovane imprenditore di Mori, studi in filosofia alle spalle. E tanta genialità. ”Mai avrei pensato di proseguire la tradizione di famiglia stravol- gendola e creando un prodotto che prima non c’era”. Produttrice di stufe tradizionali in ceramica – le cosiddette ‘olle’ - da tre generazioni, l’azienda viene trasformata in una fabbrica di anfore per il vino. All’inizio, timidamente, negli spazi riservati alla cottura delle stufe, poi – con i primi incoraggianti riscontri di mercato – trasferendo l’attività in una moderna struttura ad Arco. Ma come nasce l’idea di ‘sfornare’ enormi vasi vinari? Dall’incon- tro con alcuni studiosi di storia del vino e da certi ‘sperimentatori’ di tecniche ancestrali, quelle da sempre in uso in Georgia. Nozioni storiche e suggerimenti scientifici. Come i consigli del professor Attilio Scienza, docente universitario, un trentino ritenuto il più autorevole storico della vite e del vino. Suggerimenti e stimoli giunti anche dal Marzemino. Perché Fran- cesco Tava s’era incuriosito sulle tecniche enologiche georgiane vedendo il docufilm ‘Archèvitis’, un cortometraggio di Nereo Pe- derzolli, realizzato sulle tracce del viaggio della vite – Marzemino in primis – dall’est verso Venezia e quindi la Vallagarina. Nel video si può vedere come le anfore d’argilla vengono usate per la vinificazione. Contenitori interrati dove il mosto fermenta dopo 8 GUIZZO TRENTINO 03|2019
che l’uva viene pigiata con i piedi. Pratica millena- tisse la tenuta stagna del recipiente. E’ stata quindi ria, tuttora in voga, per ottenere vini che coniugano sviluppata una chiusura che oltre a garantire la te- passato con futuro. nuta, non utilizzando elementi metallici, consente di In Italia c’è un vignaiolo sloveno/friulano che ha mantenere le caratteristiche termiche dell’anfora. ‘sdoganato’ per primo l’uso delle anfore. E’ Josko Cambia anche la disposizione dei vasi vinari, che Gravner. A lui il merito principale di aver usato vengono realizzati per essere usati ‘fuori terra’, siste- l’anfora, nella quale lo scambio micro ossidativo tra mati in cantina tra botti o vasche in acciaio. contenuto e ambiente avviene, al contrario del le- Tradizionalmente le anfore venivano interrate per ac- gno, senza cessioni da un punto di vista organolet- centuare le caratteristiche termiche. Attraverso l’ana- tico al vino, rispettando così del tutto le caratteristi- lisi dei vari metodi di pulizia e sanificazione è stato che dell’uva e donandole una maturazione ottimale. dimostrato che la pratica dell’interramento per una Inoltre, sono note le proprietà della ceramica di pro- questione logistica non garantisce che i processi di sa- teggere dagli sbalzi termici, questione fondamenta- nificazione possano essere condotti in maniera corret- le nel settore enologico. L’argilla, inoltre, è materia ta. La soluzione a questa problematica è stata quella naturale, in piena sintonia con quanti applicano in di aumentare gli spessori dell’anfora per garantirne cantina tecniche biologiche o biodinamiche. la tenuta termica senza la necessità dell’interramento. Inoltre la naturale porosità dell’argilla consente di Le anfore di Tava sono realizzate da abili artigiani ossigenare il contenuto dell’anfora in maniera simile con un impasto fornito in pani sfogliati manualmen- ai processi di scambio caratteristici del legno senza te, attraverso passaggi molto delicati come la giun- però apportare alcuna cessione organolettica. Tale zione delle piastre all’interno dello stampo. capacità di ossigenare può essere variata a seconda La cottura, frutto della lunga esperienza di mastri ce- delle necessità del vinificatore agendo sulle tempe- ramisti, non avviene mai sotto i 1200°C. L’ambiente di rature di cottura dell’anfora. E le capacità termiche lavoro è stato studiato con cura per fare in modo che dell’argilla permettono di ovviare ad alcune proble- temperatura e umidità siano sempre sotto perfetto con- matiche tipiche dei contenitori in acciaio, in questo trollo, così, oltre ai normali sistemi di climatizzazione, caso possiamo paragonare a livello termico l’anfora si sta realizzando una parete vegetale con piante ido- ai contenitori in cemento. nee al microclima della zona produttiva per consentire Francesco Tava ha inoltre puntato sulla moderniz- un’essiccazione della ceramica lenta e uniforme, ridu- zazione dei suoi contenitori, a partire dai sistemi di cendo in modo drastico le eventuali difettosità. chiusura. Una difficoltà da sempre legata alla vinifi- Grazie all’utilizzo di questo vaso vinario vigneto e ter- cazione in anfora, quella della chiusura che garan- ritorio sono rispettati al massimo, senza alterazioni. GUIZZO TRENTINO 03|2019 9
LA STORIA DI UNA TERRA Conservare la memoria agricola di un territorio attraverso le car- te meticolosamente archiviate in tre secoli di viti. Proprio così: Nelle carte d’archivio la cura del territorio, la campagna, la vitivinicoltura, pure forme primarie d’acquacoltura che scandiscono lo scorrere del tempo della famiglia Conti e ne condiziona non solo l’evoluzione di una dinastia nobiliare, Bossi Fedrigotti ma pure le vicissitudini di una comunità. Quella che i Conti Bossi Fedrigotti hanno coinvolto in Vallagarina, tra il flusso del fiume l’evoluzione della Adige, il commercio fluviale di Rovereto, sperimentazioni coltura- li, ma soprattutto nelle vendemmie sulle colline basaltiche d’Isera, cultura agronomica dove il vino si eleva a simbolo di rinascita. Documenti preziosi, in trentina tutti i sensi. Tramandano saperi e rilanciano sfide colturali. Tutte da scoprire. Archiviate minuziosamente per oltre tre secoli dalla famiglia dei Conti Bossi Fedrigotti e ora razionalmente archiviate dalla Biblioteca Civica di Rovereto. Un patrimonio culturale a disposizione di storici e studiosi dell’e- voluzione agronomica della Vallagarina e del Trentino. Archi- vio dinamico, la tecnologia computerizzata messa al servizio di quanti potranno attingere non solo dati, ma stile di vita, aneddoti, pure certi odori legati alla catalogazione. Fragranze di ricordi vi- nosi che neppure la computerizzazione riuscirà a disperdere nel tempo. Lo hanno ribadito i tanti relatori nella serie di convegni, appuntamenti letterari, degustazioni conviviali, proiezione di fil- mati d’antan che hanno animato la presentazione del poderoso archivio. Orgogliosamente ritenuto uno dei più singolari e corposi ‘quaderni di campagna’ finora custoditi e tramandati. Elenca l’evoluzione agraria di un Trentino deciso a sfidare il tem- po. Registrando non tanto le spese, i bilanci agronomici aziendali, ma tutta una serie di progetti di valorizzazione anzitutto del vino ‘della casa’. Consumi domestici, tra botti e damigiane e i primi 10 GUIZZO TRENTINO 03|2019
casi d’esportazione. Spedito lontano, verso le tavole progetti innovativi, appunto lungimiranti. dell’allora vasto impero asburgico. Tra le carte ecco La vigna è il fulcro dell’archivio ora custodito dalla Bi- spuntare una serie di riscontri curiosi e che confer- blioteca di Rovereto, nei saloni fianco al Mart. Elenchi mano certe leggende. Mozart compreso. Perché il sull’andamento vendemmiale, su certe micidiali gran- mitico Maestro potrebbe davvero aver degustato un dinate, pure su spregiudicati ‘bombardamenti’ con calice di Marzemino ‘inviato in una botticella a Sali- cannoni bellici modificati che sparavano rudimentali sburgo, al signor Tomaselli, il nostro referente com- razzi esplosivi verso il cielo carico di chicchi ghiaccia- merciale’ – come si legge in una nota d’archivio di ti. Timori e tante amenità. Sul grado zuccherino delle metà Settecento. Importatore di vino che forniva i uve, la maturazione dei grappoli, suggerimenti, consi- circoli culturali e gestiva uno dei caffè più rinoma- gli generazionali da tramandare, da custodire. ti, frequentato pure da Mozart e dunque è probabile Altrettanto fondamentali sono alcuni riscontri sull’evo- che la celeberrima citazione nell’ultimo atto del Don luzione vitivinicola. Dall’uso della forbice per potare Giovanni ‘Leporello, mesci il vino, l’eccellente Mar- la vigna, per vendemmiare e gestire la vigoria delle zemino’ si riferisca al nettare vinificato tra i primi piante - sperimentata a metà Ottocento, per primo in proprio da Casa Bossi Fedrigotti. Italia, dal nobile Filippo – fino alla tecnica di vinifi- Impossibile sintetizzare in poche righe la miriade di care in piccole botti di rovere – le barriques – il vino dati, cifre, aneddoti censiti dall’archivio. Ricordi e rosso simbolo del casato: il Fojaneghe. Vino di stampo stimoli familiari splendidamente raccolti (rilanciati) bordolese, vinificato in piccoli carati e messo in bot- da Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice che ha trovato tiglia – primo esempio italiano – già nel 1961, antici- ispirazione per i suoi libri best sellers proprio nelle let- pando tendenze e modalità enologiche indiscutibili. E tere dei suoi antenati. Lettere dei bisnonni, citazioni ancora, sempre ‘spulciando’ tra le carte dell’archivio, di conflitti, tensioni belliche, operazioni commercia- ecco la citazione di vendemmiare ‘uve bianche per fare li, visioni politiche che troviamo in Amore mio uccidi champagne’, come si legge nitidamente in una nota del Garibaldi. 1838, ben prima dell’avvio moderno della spumantisti- Gestione aziendale e ritmi agricoli. Sempre con ci- ca italiana, quella che ora recupera il metodo classico tazioni d’archivio che fanno luce su tante procedure della rifermentazione del vino in bottiglia. agricole, pure legate a sperimentali ‘vasche per al- Insomma tante storie da scoprire, davvero da recu- levare trote’ come si legge in una nota di metà Ot- perare. Storie che ci liberano dal passato e ci fanno tocento. Sempre con i Bossi Fedrigotti impegnati in capire il presente. GUIZZO TRENTINO 03|2019 11
Veduta interna di impianto RAS BATTERE LO SPRECO, VINCERE IN SALUBRITÀ di Fernando Lunelli Allevare senza sprechi a partire dal consumo d’acqua. Un fattore prioritario che la troticoltura trentina applica da tempo, con lun- Risorsa idrica da gimiranza e altrettanta innovazione. Garantire la qualità del pe- sce usando una quantità d’acqua di sorgente, di fiume o di falda tutelare ai massimi senza sprecarla, anche in termini di impatto ambientale dell’ac- livelli, per garantire qua reflua. L’equilibrio tra qualità ambientale e produzione è stato raggiunto in Trentino nell’applicazione di protocolli (IGP la qualità di tutti i - Indicazione Geografica Protetta, “Friend of the sea” e “Quali- prodotti ittici tà Trentino”) per cui il metodo di lavoro soddisfa le attenzioni nei riguardi dell’ambiente e va nella direzione della sostenibilità nostrani ambientale. In futuro potrebbe diminuire la risorsa idrica disponibile a causa degli usi multipli e di fattori climatici o ambientali, con gravi ricadute sul settore. Migliorare l’efficienza degli impianti con tecnologie innovative emergenti può determinare una drastica riduzione delle quan- tità d’acqua utilizzata pur garantendo la qualità del prodotto, passando dagli impianti a ricambio continuo attuali, detti anche sistemi semichiusi, ad impianti di tipo a ricircolo d’acqua inte- grati con sistemi di abbattimento depurazione dell’acqua oppure mediante i cosiddetti impianti RAS (Recirculation Aquaculture Systems). Al contrario di quello che accade nell’allevamento di pesci in mare aperto (dove vengono utilizzate le gabbie galleggianti), per le troticolture che utilizzano acqua corrente ‘dolomitica’, esiste sempre una relazione di dipendenza per l’accrescimento dei pe- sci dall’acqua disponibile e la qualità del prodotto ottenuto. 12 GUIZZO TRENTINO 03|2019
Filtro a tamburo per solidi sospesi L’importanza della quantità di acqua richiesta per per la trota in Italia e seconda in Europa), “Friend l’allevamento spesso viene sottovalutata in termini of the sea” e “Qualità Trentino”. Questo metodo di quantitativi ai fini produttivi soprattutto da parte lavoro va quindi nella direzione della sostenibilità dell’amministrazione pubblica concedente l’au- ambientale. torizzazione per l’uso della risorsa idrica, mentre La qualità e quantità dell’acqua disponibile in ac- l’impatto ambientale dell’acqua reflua dagli im- quacoltura è fondamentale per garantire la qualità pianti ittici spesso viene sottovaluto dall’allevatore. del prodotto finale poiché la buona produzione si D’altronde l’amministratore concedente deve tute- basa su un fattore forse unico, semplice ma fonda- lare la quantità e qualità del bene pubblico poiché mentale: il benessere animale. Che viene garanti- esso non è disponibile all’infinito e la qualità am- to principalmente con l’apporto quali-quantitativo bientale deve essere preservata. Il troticoltore da ottimale dell’acqua, un’alimentazione di qualità, e parte sua sa benissimo che l’acqua non è un bene l’osservanza della buona pratica allevativa. inesauribile e che bisogna fare anche i conti anche L’acqua garantisce l’ossigeno per soddisfare il con- con gli usi multipli della risorsa tra cui anche quelli sumo fisiologico e metabolico dei pesci, il ricambio primari come l’uso potabile ed inoltre non può es- delle vasche di allevamento con lo smaltimento di sere trascurato l’impatto ambientale, sebbene con- eventuali residui contenuti nel mangime. L’apporto tenuto, dei reflui di allevamento. giusto dell’acqua permette l’igiene nelle vasche di In Trentino non si può assolutamente dire che non allevamento evitando la sedimentazione di particel- vengano osservati tutti gli accorgimenti necessari le organiche che potrebbero favorire la formazione per ottenere l’eccellenza del prodotto finale e ga- da parte di batteri, alghe e lieviti, di sostanze inde- rantire l’integrità ambientale. Questo equilibrio e siderate che possono caratterizzare il prodotto con sinergia tra qualità ambientale e produzione è stato odori e sapori sgradevoli. raggiunto nell’applicazione di protocolli di autodi- La buona prativa allevativa del troticoltore comple- sciplina da parte degli allevatori al fine dell’otteni- ta le esigenze per ottenere una produzione di quali- mento di brand di qualità come l’IGP (Indicazione tà e riduzione dell’impatto ambientale. Geografica Protetta) da parte di ASTRO e Consor- Oltre alle tecnologie disponibili per migliorare la zio di tutela delle trote del Trentino IGP (unica IGP qualità di produzione e ridurre l’impatto ambien- GUIZZO TRENTINO 03|2019 13
Planimetria da progetto AF TOSCANO (Lugano) di impianto RAS moderno realizzato a Lostallo (CH) per allevamento di salmoni. tale, la Fondazione E. Mach, da la risorsa idrica disponibile di- di lagunaggio prima dell’immis- parte sua in collaborazione con minuisca notevolmente non sione delle acque reflue nel re- 27 partner nazionali e interna- solo a causa degli usi multipli cettore finale. zionali (istituti di ricerca e uni- ma anche per fattori climatici Ma le nuove tecnologie appli- versità), sta effettuando delle o ambientali con gravi ricadute cate alla troticoltura sono par- ricerche e sperimentazioni per sul settore. In questo caso di- ticolarmente costose quindi, per individuare diete di maggior smettere parzialmente il nume- rendere l’acquacoltura sosteni- qualità nutrizionale a basso im- ro delle troticolture e ridurre la bile in uno scenario futuro dove patto ambientale ed in linea con produzione ittica per garantire l’acqua potrebbe scarseggiare, l’economia circolare. Ciò si tra- il deflusso d’acqua nei torrenti e anche l’Amministrazione pub- duce nel sostituire in parte o del fiumi sarebbe un errore. Ridurre blica dovrà ovviamente fare la tutto la farina di pesce contenu- la produzione ittica per carenza sua parte. ta nei mangimi, non sostenibile d’acqua non risolverebbe il pro- dal punto di vista ambientale, blema. L’acquacoltura in futuro con altre farine proteiche di alto sarà uno dei settori produttivi valore nutrizionale come la fa- più importanti o di punta per rina proteica ottenuta dai sot- l’alimentazione del genere uma- toprodotti della macellazione no quindi, le soluzioni da se- avicola, farine di pool di alghe, guire per far fronte alla carenza insetti e crostacei pur garanten- di risorsa idrica probabilmente do il benessere dei pesci alleva- sarà il miglioramento delle tec- ti ed ottenere ricadute positive nologie allevative. nella produzione in termini qua- L’impatto ambientale potrebbe litativi, economici e ambientali. essere maggiormente ridotto In futuro potrebbe capitare che con la costruzione di un sistema 14 GUIZZO TRENTINO 03|2019
LET’S GROW TOGETHER T IL Ad MANGIME GIUSTO PER Fe LA STAGIONE Aller Aqua propone il concept di Temperature Adapted FeedsTM (mangimi adattati alle diverse temperature), i quali assicurano un maggiore assorbimento del mangime e una migliore digeribilità delle sostanze nutritive in tutte le stagioni. Aller Aqua · Sede secondaria in Italia · Via Valvasone 8 · 33072 Casarsa della Delizia (PN) Stefano de Dominis · M.: sdd@aller-aqua.com · T.: +39 348 388 3988 · Armando Marcon · M.: marcon.a@libero.it · T.:03|2019 GUIZZO TRENTINO +39 33515 701 2671 WWW.ALLER-AQUA.IT
LA FORMA DEL LATTE Latte di malga che prende forma, per scatenare una serrata com- petizione casearia e mettere infine all’asta le migliori produzioni Il ‘Made in malga’ per di formaggio. Quello ‘Made in malga’ e assolutamente ‘fatto in trasformare in caci Trentino’. Un modo concreto di tutelare l’alpeggio, di consentire ai contadini di montagna di proseguire nella loro attività, ma an- speciali le mungiture che un sistema per rilanciare il prestigio dell’arte casearia tren- tina. Con speciali forme di formaggio nostrano destinati a veri tra i pascoli d’alta intenditori e a quanti poi s’impegnano a diffondere una giusta quota: un primato cultura gastronomica. Asta del Cheese FestiVal di Sole, quinta edizione appena alle tutto trentino spalle, e tutta una serie d’iniziative che proseguiranno in blaso- nati ristoranti italiani e sulle tavole di bongustai più attenti. Di- sposti a pagare caro forme di formaggio assolutamente pregiate, inconfondibili quanto altrimenti introvabili. Formaggi ‘a latte crudo’, per tutelare l’originalità del latte, la tecnica del casaro, il lavoro dei malgari e pure il benessere degli animali all’alpeggio. Castel Caldes è la sede di questa insolita asta, che coinvolge una selezionata schiera d’esperti, stimolando poi il pubblico a scopri- re – assaggiare – queste speciali caserazioni. Asta scenografica, il battitore con il martelletto, le immancabili palette, alzate per rilanciare offerte, ‘lotte’ a colpi d’aumenti per aggiudicarsi i 22 formaggi stagionati tra 1 e 13 anni, prodotti da altrettante malghe da latte delle Valli di Sole e Rabbi e altre valla- te trentine, portati a stagionatura dall’affinatore: la speciale figura professionale cioè competente a portare il prodotto, dopo la fase di produzione, ad una qualità superiore e ad un gusto esclusivo attra- verso la maturazione, un’autentica arte che richiede una profonda conoscenza del formaggio, dei suoi sapori peculiari, delle sue ca- ratteristiche organolettiche, dei suoi comportamenti nelle diverse condizioni di temperatura e di umidità. Le varie forme di formaggio, assolute protagoniste del singolare 16 GUIZZO TRENTINO 03|2019
evento, sono state acquistate da un minimo di 200 nomia più sostenibile e più attenta alla tutela am- euro sino ad un massimo di 430 euro, per un ‘magro’ a bientale, ma anche come investimento per il futuro, latte crudo, semicotto, di 8 kg e 250 grammi del 2017, nell’ottica cioè di sviluppare nuove professioni”. prodotto dalla malga Strino, posta a quota 1937 metri Dello stesso avviso l’assessore provinciale trentina in alta valle di Sole, ai piedi del monte Redival e della Giulia Zanotelli che, nel ringraziare vivamente gli catena dell’Albiolo, strada per il Passo Tonale. allevatori, ha evidenziato ”la basilare importanza Entusiasta la partecipazione di due nomi assoluta- di puntare sulla valorizzazione della qualità: un mente d’eccellenza della cucina italiana e partico- obiettivo prioritario per il quale il connubio agri- larmente noti a livello televisivo: Ernst Knam, cam- coltura-turismo-cultura è decisamente essenziale, pione italiano di pasticceria 2009 e celebre volto nell’intento di distinguere ancora di più il meravi- dei cooking show televisivi, nonché l’emergente glioso territorio trentino in maniera chiaramente chef stellata leccese Isabella Potì, pasticcera e chef sostenibile”. del ristorante ‘Bros’ di Lecce, vincitrice del The Best Formaggi all’asta infine come corollario gustoso Chef Awards ed inserita dalla rivista Forbes tra i 30 alla mostra d’arte ospitata a Castel Caldes. giovani personaggi da tenere d’occhio. Quella della Collezione Cavallini Sgarbi (80 opere L’eclettico Knam, tedesco di origine ma da anni della celebre esposizione in un’inedita selezione operativo a Milano, si è aggiudicato la forma più “Da Niccolò dell’Arca a Francesco Hayez”), aperta ambita e più costosa, dimostrando quindi di essere fino novembre, esposizione in sinergia con i for- un particolare intenditore non solo di dolci, ma an- maggi, per valorizzare nel migliore dei modi i pro- che di formaggi. dotti dell’alpeggio. Tra i partecipanti anche Paolo Marchi, giornalista Forme di latte, forme d’arte per richiamare l’at- e figlio dell’indimenticabile Rolly Marchi, ideato- tenzione sul formaggio solandro per eccellenza, il re e curatore di Identità Golose, il primo congresso Casolèt, quello che al Caseificio Turnario di Pejo è italiano di cucina e pasticceria d’autore, nonché l’e- simbolo estremo di solidarietà contadina e un pro- sperto Silvio Barbero, Vice Presidente dell’Univer- dotto assolutamente identitario della comunità lo- sità della Scienze Gastronomiche di Pollenzo, già cale. Come dire: quando l’arte casearia ben s’abbina segretario nazionale e tra i fondatori di Slow Food a quella colta della pittura. Italia. Barbero, nel sottolineare l’importanza dell’e- Formaggi d’alta quota, formaggi da premiare. Lo ha vento di Caldes, “che lega in maniera basilare l’uo- fatto Slow Food, al recente Cheese, assegnando un mo, il prodotto ed il territorio creando un valore premio speciale a Daniele Caserotti, appena diciot- finale di assoluta qualità e trasparenza”, ha sottoli- tenne, casaro del Turnario di Pejo e pure impegnato neato inoltre “l’importanza di tutelare il formaggio come allevatore nella stalla di famiglia. Un ‘casaro di malga, simbolo di un passato glorioso, al fine di resistente’ che onora la cultura lattiero casearia del- farci riflettere non solo su un nuovo tipo di eco- la Dolomiti, della Val di Sole in particolare. GUIZZO TRENTINO 03|2019 17
LA SFIDA DELL’INNOVAZIONE E’ il futuro e una sfida che entusiasma. Coinvolge gli agricoltori più caparbi, decisamente innovativi. Quelli che recuperano i tanti La tecnica al servizio saperi del recente passati per rilanciare progetti assolutamente futuribili quanto perfettamente applicabili a specifiche colture. della sostenibilità Tra i protagonisti italiani di questo ‘nouvelle vague’ agronomica ambientale. Un c’è anche un trentino: è Giuliano Preghenella, imprenditore agri- colo, socio di Confagricoltura e della Cantina sociale di Roverè progetto futuribile della Luna. Lui, assieme ad altri 12 operatori è stato premiato a sperimentato a Roverè Roma, nel corso di un convegno nazionale a Palazzo della Valle, promosso da Confagricoltura, nel corso del quale sono intervenuti della Luna autorevoli esponenti delle imprese impegnate in radicali quanto importanti processi d’evoluzione agronomica. e premiato a Roma Premio innovativo, premio decisamente mirato all’innovazione. Per mettere in risalto quanti utilizzano le soluzioni più avanzate in tecnologia e digitalizzazione, con l’obiettivo di coltivare me- glio, coniugando sostenibilità ambientale ed economia, riservan- do grande attenzione al territorio, nel fare cultura e arte. Nuove frontiere, innovazioni tecnologiche relative a processi, pro- dotti e servizi, applicati a livello d’impresa. E tra questi ‘emergen- ti’ ecco Giuliano Preghenella, per lo studio sulla ‘Risorsa idrica’ da applicare in viticoltura, imprenditore da anni impegnato in mirati progetti d’innovazione, per un’agricoltura davvero 4.0, il futuro a portata di mouse, il computer e la ricerca scientifica più avanzata messa al servizio di quanti accudiscono la campagna con attenzione e smisurata dedizione. Premio Innovazione che inorgoglisce Confagricoltura del Trentino e tutto il comparto dolomitico. Un premio che è frutto di una certosina collaborazione con i più importanti centri di ricerca trentini. In primis con Raffaele Giaf- freda, direttore di AGRIOT LAB, centro di ricerca della FBK – Fon- 18 GUIZZO TRENTINO 03|2019
dazione Bruno Kessler - struttura creata proprio per Twitter, con la quale si è avviata una sperimentazio- mettere le competenze su soggetti e sensori connessi ne orientata a testare l’uso oculato di risorse irrigue (Internet of Thimmgs – IoT l’acronimo inglese) a ser- nella produzione di uva e vino presso le Cantine So- vizio degli operatori nell’ambito dell’agricoltura di ciali di Roverè della Luna. precisione. La sperimentazione include sensori di umidità e sta- Ricerca per superare stereotipi, per sfidare la con- zioncine meteo i cui dati vengono raccolti tramite suetudine. Lo ribadisce Raffaele Giaffreda, spiegan- una rete a basso consumo energetico e ed ampia do il progetto vincitore. copertura ed immagazzinati su una piattaforma IoT “S’è sempre fat così”, in queste poche parole la ri- attraverso la quale questi dati vengono processati e sposta ai molti perché sul come fare agricoltura. Le preparati alla visualizzazione tramite pagina web sul tradizioni radicate nei secoli sono state raffinate ed cellulare. irrobustite nel tempo e tramandate di padre in fi- Tra i primi obiettivi ci sono quelli della validazione glio sulla base dell’esperienza fatta direttamente nei sul campo delle tecnologie di monitoraggio impie- campi. gate e la possibilità di ottenere visualizzazione dati Le cose tuttavia stanno cambiando in fretta: riscal- in modo automatico ad informatizzato piuttosto che damento globale, fabbisogni crescenti di una popo- attraverso l’uso di bacheche e materiale cartaceo. lazione mondiale sempre più esigente, sistema pro- Le peculiarità del conoide di Roverè della Luna per- duttivo agricolo sotto pressione anche a causa della mettono anche di fare una validazione facilmente riduzione di terreni agricoli, nuovi agenti patogeni, estendibile poi ad altri contesti applicativi caratte- requisiti da soddisfare per le coltivazioni biologiche, rizzati da terreni di natura simile. competizione internazionale a causa della globaliz- Essendo partita con l’obiettivo di dimostrare come la zazione e chi più ne ha più ne metta. tecnologia IoT sia in grado di portare valore concre- Il mondo del fare agricoltura si sta evolvendo e gli to agli operatori del settore, questa collaborazione operatori del settore non possono più nasconder la coinvolge un agronomo a rappresentare le esigenze testa nella sabbia del “si è sempre fatto così”, pena la della cantina sociale, un viticoltore a rappresentare perdita di competitività nei confronti di aziende più gli interessi dei privati e si pregia anche del contri- aperte ad adottare nuove tecnologie. buto del consorzio irriguo che ha interesse ad as- Ed è proprio in questo contesto che si calano le atti- sicurare che la gestione delle risorse idriche possa vità di AGRIOT LAB. essere orientata a massimizzare la produzione mini- Progetto scaturito dalla collaborazione, nata su mizzando i costi legati sia al consumo di acqua ma GUIZZO TRENTINO 03|2019 19
anche di elettricità necessaria anche di trattamenti vari (previa forma tra ricercatori scientifici e all’irrigazione. estensione sensoristica di moni- operatori agricoli. Bisogna ren- Aspetti da testare nella spe- toraggio da connettere alle reti dere la ricerca alla nostra por- rimentazione prevedono rile- installate). tata, per poi poterla applicare vazioni che possano aiutare a Sono elementi questi indispen- direttamente ‘in campo’ e non capire fino a che punto si pos- sabili per iniziare a muovere il lasciare nozioni e tesi innovative sa diminuire l’irrigazione sen- settore agricolo in una direzione solo su specifiche illustrazioni, za di fatto creare conseguenze che continui a garantire compe- su documenti talvolta relegati negative per il raccolto, capire titività del settore e prodotti di in qualche cassetto…’- spiega l’influenza (positiva o negati- una certa qualità al fronte di Preghenella. Che ribadisce: è va) data ad esempio dall’inerbi- minacce di produzioni interna- importante avere un contatto di- mento e della sua incidenza sul zionali che puntano ad attacca- retto, uno scambio proficuo tra consumo di acqua prima e dopo re una larga parte del mercato ricercatore e agricoltore. Proprio il taglio, per capire appunto se tradizionalmente appannaggio come quanto registrato a Roverè è in concorrenza con il vigneto della rinomata produzione vini- della Luna. e fino a che punto influenzi la cola italiana. Trentino dunque in gran spol- penetrazione dell’umidità nel È il tempo di passare dal “si è vero, come ha tenuto a precisa- terreno. sempre fatto così” al “adesso re nel corso della premiazione In AGRIOT LAB si punta sul proviamo a fare diversamen- nazionale anche il presidente fatto che la raccolta di poche te”. Per ulteriori informazioni o Massimiliano Giansanti. “Si par- informazioni a basso costo, ma espressioni di interesse consulta- la tanto di agricoltura 4.0, di effettuata in modo continuo e re il sito www.agriotlab.com e/o rivoluzione digitale, di econo- con dati storici facilmente repe- contattare tramite email info@ mia circolare, di sostenibilità di ribili, permetta ai viticoltori ed agriotlab.com. reti e filiere, di ‘agri-cultura’, agli agronomi che li assistono di Soddisfatto il vincitore, Giulia- con l’iniziativa del nostro Pre- capire meglio le caratteristiche no Preghenella. Che sottolinea mio abbiamo voluto – ha detto dei loro terreni e di come le col- come questo progetto nasca dal- il presidente di Confagricoltura tivazioni reagiscano all’irrigazio- la collaborazione diretta tra Cen- - presentare esperienze concre- ne di precisione. Nel fare ciò si tro di Ricerca e l’agricoltore in te, attività lungimiranti, corag- raccoglieranno anche dati utili a prima persona. gio imprenditoriale. C’è un volto certificare viticoltori che fanno ‘Perché è importante superare nuovo dell’agricoltura, c’è un en- uso oculato di risorse idriche ma la soglia di sbarramento che si tusiasmo tangibile e contagioso”. 20 GUIZZO TRENTINO 03|2019
Il pesce fa bene. I dottori ci esortano a consumarne di più. Pensate agli acidi grassi omega-3 e alla loro importanza per la nostra salute contenuti nelle trote e in altri pesci di mare facil- mente reperibili, il cui costo, tra l’altro, è decisamente ridotto rispetto a quello di altre specie. Più che consumare di più bi- sogna consumare meglio. Scegliendo con attenzione e lungi- miranza. Informandosi ancor prima di scegliere, senza cede- re alla nostra pigrizia, che ci porta a preferire pesci ostentati come rarità. Quindi, come in molti altri ambiti, il consumatore deve essere consapevole del proprio ruolo, del potere e della responsabilità che ha nel momento della scelta di un prodotto da portare in tavola sull’economia, sull’ambiente e sulla pro- pria salute. Per evitare pure di essere frodati. Ad esempio la vendita di pesce decongelato per fresco e quello allevato per MANGIARE MENO, MANGIANDO MEGLIO pescato; il pesce da mangiare crudo non sottoposto ai dovuti Scegliere il pesce trattamenti per evitare la presenza di vermi e parassiti (anisa- kis); l’alterazione delle caratteristiche organolettiche (odore, con più attenzione, colore, consistenza) attraverso l’uso di sostanze chimiche o informandosi processi illegali. Alcune di queste truffe incidono solo sul por- tafoglio del consumatore, altre anche sulla sua salute. Allora sull’origine e mirando come possiamo muoverci? Dedicare più tempo e attenzione nella scelta del pesce. Poi, per un ad acquisti acquisto consapevole, è importante sapere cosa deve essere scrit- consapevoli to in etichetta. Sì anche il pesce ha la sua etichetta che deve ob- bligatoriamente riportare: denominazione commerciale del pesce e il nome scientifico (questo nel commercio al dettaglio lo si può trovare anche su un poster complessivo ben esposto); metodo di produzione: pescato (per quello di mare), pescato in acque dolci o allevato; stato fisico: se è decongelato o congelato e l’indicazione che il prodotto deve essere consumato nelle successive 24 ore; la provenienza: deve essere indicato il mare di cattura e, se allevato, la nazione di provenienza; la presenza di additivi. Ma alcuni commercianti, come sappiamo dal rincorrersi di notizie su denunce e sequestri, vanno oltre l’etichetta e allora troviamo filetti di pangasio venduto come nasello e platessa al posto della sogliola. Pesce palla smerciato come rana pescatrice, diverse spe- cie di squaliformi spacciati per pesce spada, filetti di persico afri- cano invece del persico nostrano o della cernia. Moscardini in un attimo diventano polpi o le orate di allevamento trasformate in orate di mare aperto o cappe asiatiche in ottime vongole nostra- ne, l’alaccia in sardine. Oltre la bontà e il minor costo del pesce che ci viene venduto (spesso le differenze sono notevoli), la cosa più preoccupante è l’origine e il valore nutrizionale. Ultima sincera constatazione: nessun problema se la scelta del pesce è garantita da ASTRO. GUIZZO TRENTINO 03|2019 21
ACQUACOLTURA IN AIUTO DEL MARE NOSTRUM Il Mediterraneo è in preda a sostanziali cambiamenti climatici e da una costante crescita d’inquinamento da plastica. L’allarme è Non basta più essere stato lanciato anche al recente Slow Fish di Genova. Mare nostrum, il più ricco di biodiversità (rappresenta solo lo ecosostenibili: bisogna 0,82% della superficie dei mari, ma contiene l’8% delle specie spingere al restauro marine), ma anche il più sensibile ai cambiamenti climatici per- ché è un mare meno profondo rispetto agli oceani e quindi si ecologico di tutto il riscalda più velocemente. È un mare chiuso, che evapora più acqua di quanta ne possa ricevere dallo Stretto di Gibilterra e dal ‘sistema acqua’ Canale di Suez. Ed è di conseguenza un mare ad elevata salinità, anche per il ridotto apporto di acqua dolce dai fiumi in tempi di prolungata siccità. Altra conseguenza dei cambiamenti climatici sui mari è la pro- gressiva acidificazione, il cambio del PH dell’acqua causato dall’eccesso di assorbimento dell’anidride carbonica (CO2) che rende difficile, se non impossibile, la vita agli organismi costitu- iti da carbonato di calcio come i molluschi, i coralli e il plancton calcareo, mentre favorisce quelli gelatinosi come le meduse. «Gli effetti dei cambiamenti climatici sono già molto evidenti, basta pensare a cos’era il mare quando eravamo ragazzi – dice Roberto Danovaro, docente di biologia marina all’Università Po- litecnica delle Marche, presidente della stazione zoologica An- ton Dohrn di Napoli – con l’aumento delle temperature il mare si impoverisce, le correnti più ricche di nutrienti non riescono a risalire, non si verifica il corretto rimescolamento delle acque, dunque diminuiscono le risorse alimentari e aumenta la vulnera- bilità di un sistema complesso nel quale quando alteri un singolo anello in realtà stai alterano tutta la catena». 22 GUIZZO TRENTINO 03|2019
Ecco perché i tonni stanno cambiando rotta, evi- molto attento alle risorse del mare: nel suo ultimo dentemente in cerca di cibo e di condizioni di vita report Landing the Blame, ha calcolato che nel pe- migliori. «A chi mette in dubbio gli effetti dei cam- riodo 2001-2018 le quote di pesca UE sono state biamenti climatici vorrei ricordare che anche mo- fissate per i due terzi al di sopra dei limiti indica- difiche di pochi centesimi di grado impediscono la ti dagli esperti. NEF denuncia anche che le quote riproduzione di alcune specie – spiega il presidente vengono negoziate a porte chiuse nel Consiglio Eu- del consiglio scientifico di Slow Fish, Silvio Greco – ropeo dei ministri della pesca, senza trasparenza e i pesci hanno finestre riproduttive molto precise e senza una visione a lungo termine sulla sostenibili- quindi l’aumento di temperatura che si è verificato tà delle risorse ittiche. nel Mediterraneo sta causando danni enormi. La co- Un mare già fiaccato dai cambiamenti climati- munità scientifica non ha ancora gli strumenti per ci non può essere continuamente sovra-sfruttato. capire esattamente quello che sta accadendo, ma i «Ma è quello che accade per un errore culturale segnali che registriamo sono innegabili». e politico di questa Europa – spiega Greco – nel Senza dimenticare che il fitoplancton, cioè la Mediterraneo sono presenti molte specie, circa biomassa vegetale del mare, ci fornisce il 50% 500, con un numero relativamente basso di indi- dell’ossigeno di cui abbiamo bisogno per vivere, vidui, mentre nel Mare del Nord sono presenti ed è quindi essenziale alla nostra sopravviven- poche specie con un alto numero di individui. Il za, mentre i mari vengono sistematicamente usati sistema delle quote potrebbe funzionare al Nord, come discarica di ogni tipo di inquinanti, in pri- ma non nel Mediterraneo. A questo aggiungo che mis la plastica, e le risorse ittiche sovra sfruttate dei 22 paesi rivieraschi, solo 7 sono comunitari oltre ogni ragionevole limite. «L’opinione pubbli- e condividono un certo numero di regole, men- ca associa l’ossigeno ai polmoni verdi della terra, tre gli altri non hanno nessun tipo di vincolo». alla foresta Amazzonica, e troppo spesso si dimen- Nelle acque internazionali vige la legge della giun- tica del ruolo del mare, così essenziale, eppure gla. «Il grande problema è che i mari vengono sfrut- res nullius, mentre la comunità scientifica che se tati con una logica di rapina – spiega Danovaro – ne occupa viene ignorata», è lo sfogo di Greco. chi ha la tecnologia, cioè le grandi flotte della pesca Come conferma un think tank indipendente con industriale, prende tutto, soprattutto nei paesi in base a Londra, New Economics Foundation (NEF), via di sviluppo, determinando una grande spere- GUIZZO TRENTINO 03|2019 23
quazione delle risorse. Il 90% delle risorse ittiche sita sui fondali. Già troviamo frammenti di plastica si trovano nel mare profondo, sotto i 200 metri, e nei fegati del pesce sciabola» dice Greco. le grandi flotte vanno a cercare il pesce sempre a La buona notizia è che il mare si può «restaurare» maggiori profondità perché in superficie scarseg- e che possiamo accelerare i processi naturali di ri- gia. Questo non fa che aggravare la situazione: ri- pristino. «L’industria del futuro deve essere quel- cordiamoci che la parte superficiale del mare non la del recupero del capitale naturale che abbiamo può vivere senza le risorse che provengono dagli danneggiato – dice Danovaro – invece di cemento, abissi, al mare bisogna guardare con una logica tri- costruiamo habitat che ci rendono notevoli servizi dimensionale». ecosistemici.” «E’ evidente quello che dobbiamo fare: smettere di Essere sostenibili non basta più: bisogna dedicarsi sversare nel mare ogni tipo di inquinanti, a comin- al restauro ecologico, con professionalità e inve- ciare dalla plastica, che è un problema vero, consi- stimenti, tra mare, laghi, fiumi e montagne. Come derando che solo il 3% galleggia e il resto si depo- avviene negli impianti dolomitici dell’acquacoltura. Guizzo... di curiosità da “Il Pesce” n. 2/2019 Quali sono le nuove scoperte rispetto ai benefici del pesce? Un gruppo di ricerca dell'Università di Göteborg ha scoperto che una forma della proteina pervalbumina contenuta solo nella carne di pesce ha effetti di prevenzione sullo sviluppo di placche cerebrali legate ad Alzheimer e Parkinson, agendo di fatto da antagonista al progredire delle malattie. Un ulteriore beneficio del cosumo di pesce oltre a quelli già noti. 24 GUIZZO TRENTINO 03|2019
AL MART CON UN GUIZZO DI GUSTO Un guizzo d’artista. In tutti i sensi. Cucinare al Mart per concretiz- Alfio Ghezzi, chef zare sapori stimolati dalla visita alle mostre permanenti o – vice- versa – l’arte moderna che stuzzica nuove esperienze gastronomi- che. Alfio Ghezzi è un cuoco nel vero senso della parola. Supera trentino tra i più la tecnica e spinge all’immaginazione. Lo fa con intelligenza e blasonati, trasforma il altrettanta modestia. Quella che rende speciale solo quanti hanno il rispetto della materia prima e attenzione sincera ai fornitori, museo di Rovereto in agli artigiani del gusto. Per poi mettere nel piatto esperienze sen- soriali etiche ancor prima che golose. una fucina golosa alla Al Mart, Alfio Ghezzi, s’appresta a mettere in tavola questa sim- portata di tutti biosi gastronomica. Per focalizzare l’iter di un suo personalissimo percorso, il traguardo – tra qualche tempo – di una “sua scuola di cucina” nel panoramico edificio che troneggia a Sardagna, sopra Trento, la funivia come sostenibile collegamento. Alfio Ghezzi, ha studiato e predisposto ogni dettaglio. Nelle gran- di, razionali cucine del Mart saranno ai fornelli alcuni dei migliori ‘suoi allievi’, quelli dell’Alta Formazione di Tione, la scuola di cucina tra le più blasonate d’Italia. Giovani in tutto, dal modo di cucinare allo stile del vestiario, niente ‘ingessati’, scarpe da gin- nastica, camicie informali, grande attenzione alla sobrietà. Stesso discorso per il menù. Apertura dal mattino, per una golosa caffetteria, poi pausa pran- zo informale, con precisa attenzione al ‘tipico’ e la sera – in uno spazio ancora più curato – alcuni piatti della cucina italiana, in piena sintonia con le trasformazioni di ricette autenticamente do- lomitiche. Cucina d’autore, non d’elite. Qualche anticipazione. Una decina di succhi di frutta ( nettare al calice ), diverse tipologie di bibite, una speciale selezione di caffè GUIZZO TRENTINO 03|2019 25
curata proprio dallo chef, poi tisane e altre sfiziose- Decisamente artistico è il Frank dell’Ago – Art Gal- rie: torte di stampo casalingo ( dalla credenza ) ela- lery of Ontario – di Toronto, nome in onore del pro- borate con tecnica d’alta pasticceria, pane sfornato gettista Frank Gehry, una star nel campo della crea- assolutamente ‘in casa’, pure – verso la pausa pranzo zione di spazi espositivi, Bilbao compreso. - una proposta di pizza. La Francia tiene banco con il lusso fastoso del Musee Al Bistrò non mancherà neppure un piatto a base di d’Orsay di Parigi, alta cucina sotto lo “sguardo” delle trota ASTRO, i canederli ‘smalzadi’, l’immancabile collezioni di impressionisti immortali. E ancora. Tokyo polenta e coniglio. Con qualche piatto classico della e altri “tavoli d’autore” nei presìdi dell’arte newyorke- cucina italiana, dal vitello tonnato agli spaghetti ca- se. Su questa scia, sicuramente, la Spagna, cuochi tra i cio e pepe, anche baccalà con polenta. primi a scommettere sul connubio arte/cibo. Più intrigante il menù serale, in uno spazio denomina- Spettacolare il Nerua, ristorante ospitato all’interno to ‘Senso’. Pietanze come Omaggio al territorio, a par- del Guggenheim di Bilbao, dove un giovane e blaso- tire con assaggi abbinati al Trentodoc, gli ortaggi della natissimo chef, Josean Alija dirige tre spazi distinti, Val di Gresta, le olive della riviera gardesana, un piat- caffetteria e bistrò. Con grande attenzione ai “gour- to in sintonia con la mostra in corso al Mart, poi pesci met di domani”, i bambini, ingolositi ancor prima d’acqua dolce delle troticolture trentine, salmerino e dei loro genitori. carpione. E la pasticceria più tipica quanto golosa. E l’Italia? Pioniere di una ristorazione d’altissimo li- Vini rappresentativi, un centinaio di etichette, gran- vello proposta in un museo d’arte è stato sicuramen- de attenzione ai vignaioli nostrani, con qualche chic- te Davide Scabin, al Contemporaneo di Rivoli, vicino ca per i più esigenti. Torino, con il suo ristorante Combal.Zero, innovati- Il Mart ora, grazie alla gestione del cuoco giudicariese, vo in tutto, a partire dalle tecniche di cottura della bistellato (ma lui non ostenta stelle. Alla Scuola alber- pasta per chiudere con la presentazione dei piatti, ghiera di Tione, ai giovani che vogliono “fare cucina” l’uso delle posate (bisturi compresi) e tutta una serie trasmette nozioni di cultura generale oltre che tecni- di golose provocazioni. che di cottura) entra nel “giro” dei musei gourmet. Importanti iniziative si sono registrate a Roma (al In Italia se ne contano una dozzina, allestiti da cura- Palazzo delle Esposizioni), pure a Lucca e alla Reggia tori museali di vaste vedute. di Venaria, anche se tutta l’attenzione, ultimamente, I più famosi? Andiamo per ordine di tempo. Impos- è rivolta a Enrico Bartolini, quarantenne, origini to- sibile non citare quelli di stampo internazionale, i scane, due stelle nel locale che porta il suo nome in più rinomati al mondo, aperti da musei altrettanto cima al Museo delle Culture di Milano. mitici. Subito il Modern all’interno del MoMa di New Sempre nella città meneghina cucina d’autore anche York, un tre stelle che impiatta al pari delle sugge- alla Fondazione Prada. Il bar Luce, al pianterreno, è stioni estetiche delle opere esposte. un vero “cult”, progettato dal regista americano Wes 26 GUIZZO TRENTINO 03|2019
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