PROGETTO DEFINITIVO - COMUNE DI LUCCA - Autorita Idrica Toscana
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
G.E.A.L. S.p.A. - GESTIONE ESERCIZIO ACQUEDOTTI LUCCHESI - Viale Luporini, 1348 Lucca COMUNE DI LUCCA PROGETTO DEFINITIVO OGGETTO: Collegamento della frazione di Nozzano e di altre frazioni al depuratore di Pontetetto ELABORATO: Studio di incidenza R.5 DATA: OTTOBRE 2016 SCALA: DIRETTORE TECNICO COLLABORATORI TECNICI Ing. Mario Chiarugi Reti e Impianti Valutazioni ambientali PROGETTISTI Ing. Alessandro Moscatelli Dott. Antonella Grazzini Ing. Giovanni Simonelli Impianti Elettrici Dott. Alessandra Sani Ing. Simone Franchini Ing. Carmine Miulli Valutazioni acustiche Studio Omega Progetti Ing. Matteo Betti GEOLOGIA Opere Strutturali Ing. Filippo Ciolli Geol. Nicola Cempini Indagini Archeologiche Geol. Carlo Ferri Ing. Giuseppe Lorenzo Studio Ass. Archa Geol. Alessandro Agnelli Opere Architettoniche Geom. Andrea Patriarchi Rilievi topografici ESPROPRI Arch. Domenico Gramazio Geom. Alessandro Bettarini Geom. Andrea Patriarchi Arch. Massimo Giaconi Disegni P.I. Davide Moretti Geom. Marco Menichini
PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA CONDOTTA FOGNARIA NOZZANO - PONTETETTO STUDIO DI INCIDENZA L.R. 30/2015 SIC/ZSC “PADULE DI VERCIANO, PRATI ALLE FONTANE, PADULE DELLE MONACHE”
Redattori Dott. Antonella Grazzini Dott. Alessandra Sani Dott. Luca Puglisi Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 2
Indice 1 – Inquadramento normativo _________________________________________________________________________ 5 2 - Oggetto dello studio di incidenza __________________________________________________________________ 8 3 – Il SIC/ZSC “Padule di Verciano, Prati alle Fontane, Padule delle Monache” _____________ 11 3.1 – Inquadramento fisico _________________________________________________________________________________________ 11 3.2 – Inquadramento ambientale: habitat e specie che caratterizzano il Sito ______________________________ 16 3.2.1 – Habitat _______________________________________________________________________________________________________ 17 3.2.2 - Emergenze floristiche _______________________________________________________________________________________ 17 3.2.3 - Emergenze faunistiche ______________________________________________________________________________________ 18 3.2.3.1 - Insetti ___________________________________________________________________________________________________ 18 3.2.3.2 - Pesci _____________________________________________________________________________________________________ 19 3.2.3.3 - Anfibi ____________________________________________________________________________________________________ 20 3.2.3.4 - Uccelli ___________________________________________________________________________________________________ 20 3.2.3.5 - Mammiferi ______________________________________________________________________________________________ 21 3.3 – Criticità e misure di conservazione _________________________________________________________________________ 21 3.3.1 - Del G.R. 1006/2014 _________________________________________________________________________________________ 21 3.3.2 – Del G.R. 1223/2016 _________________________________________________________________________________________ 23 4 – Inquadramento dell’area del depuratore di Pontetetto ____________________________________ 25 4.1 – Inquadramento generale _____________________________________________________________________________________ 25 4.2 - Habitat e specie di interesse nell’area indagata ___________________________________________________________ 27 4.2.1 – Habitat e specie floristiche _________________________________________________________________________________ 27 4.2.2 – Specie faunistiche ___________________________________________________________________________________________ 29 5 – Analisi pressioni su habitat e specie determinate dal progetto __________________________ 30 6 – Valutazione di incidenza __________________________________________________________________________ 34 7 - Bibliografia di riferimento ________________________________________________________________________ 39 8. Appendice ______________________________________________________________________________________________ 41 A.1- Tipi di habitat presenti nel sito e valutazione del sito rispetto ad essi _________________________________ 41 i) Codici e percentuale di copertura dei tipi di habitat di cui all’allegato I all’interno del sito ________________ 41 ii) Criteri di valutazione del sito per un determinato tipo di habitat naturale dell’allegato I (conformemente alla parte A dell’allegato III). _______________________________________________________________________________________ 41 A.2 - Specie di cui all’articolo 4 della direttiva 2009/147/CE e all’allegato II della direttiva 92/43/CEE e valutazione del sito in relazione alle stesse ______________________________________________________________________ 42 i) Codice, nome e dati relativi alla popolazione delle specie _____________________________________________________ 42 ii) Criteri per la valutazione del sito per determinate specie di cui all’articolo 4 della direttiva 2009/147/CE e per le specie elencate nell’allegato II della direttiva 92/43/CEE (conformemente alla parte B dell’allegato III) ____________________________________________________________________________________________________________________ 43 A.3 - Altre specie importanti di flora e fauna (facoltativo) ____________________________________________________ 44 Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 4
1 – INQUADRAMENTO NORMATIVO Lo studio di incidenza è stato introdotto dall'articolo 6, comma 3, della direttiva "Habitat" (Dir 92/43/CE) con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale. I par. 3-4 dell’art. 6 della Dir 92/43/CEE recitano: 3. Qualsiasi piano o progetto non direttamente connesso e necessario alla gestione del sito ma che possa avere incidenze significative su tale sito, singolarmente o congiuntamente a altri piani e progetti, forma oggetto di una opportuna valutazione dell’incidenza che ha sul sito, tenendo conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione dell’incidenza sul sito e fatto salvo il paragrafo 4, le autorità nazionali competenti danno il loro accordo su tale piano o progetto soltanto dopo aver avuto la certezza che esso non pregiudicherà l’integrità del sito in causa e, se del caso, previo parere dell’opinione pubblica. 4. Qualora, nonostante conclusioni negative della valutazione dell’incidenza sul sito e in mancanza di soluzioni alternative, un piano o un progetto debba essere realizzato per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico, inclusi motivi di natura sociale o economica, lo Stato membro adotta ogni misura compensativa necessaria per garantire che la coerenza globale di Natura 2000 sia tutelata. Lo Stato membro informa la Commissione delle misure compensative adottate. Qualora il sito in causa sia un sito in cui si trovano un tipo di habitat naturale e/o una specie prioritari, possono essere addotte soltanto considerazioni connesse con la salute dell’uomo e la sicurezza pubblica o relative a conseguenze positive di primaria importanza per l’ambiente ovvero, previo parere della Commissione, altri motivi imperativi di rilevante interesse pubblico. La Direttiva Habitat è stata recepita nell’ordinamento giuridico italiano con il D.P.R. 357/97 “Regolamento recante attuazione della Dir 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, modificato e integrato dal D.P.R. n° 120/2003. L’art. 5 del D.P.R. 120/03 sostituisce integralmente quello del D.P.R. 357/97, specificando finalità e contenuto (allegato G) della valutazione di incidenza. La L.R. 30 del 19 marzo 2015 “Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico - ambientale regionale. Modifiche alla l.r. 24/1994, alla l.r. 65/1997, alla l.r. 24/2000 ed alla l.r. 10/2010” ha abrogato le vigenti leggi in materia di Aree protette (L.R. 49/95) e di Biodiversità (L.R. 56/00). Costituisce riferimento per la redazione del presente studio di incidenza il Titolo III “Disciplina del sistema regionale della biodiversità. Riconoscimento e valorizzazione della geodiversità”, al Capo IV “Valutazione di incidenza” della L.R. 30/2015. Questo il quadro di riferimento normativo di riferimento a livello regionale: L.R. 56/2000 “Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche” (in particolare gli allegati, vd art. 115 della L.R. 3072015 “Disposizioni transitorie sulla validità degli allegati della l.r. 56/2000”) Del. G.R. n° 1148/2002 - Indicazioni tecniche per l’individuazione e la pianificazione delle aree di collegamento ecologico. Del. C.R. 06/2004 - Perimetrazione dei siti di importanza regionale e designazione di zone di protezione speciale in attuazione delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE. Del.G.R. 644/2004 “Attuazione art. 12, c. 1, lett. a) della L.R. 56/2000. Approvazione norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei Siti di Importanza Regionale (SIR)”; Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 5
Del G.R. n° 1006 del 18/11/2014 – “L.R. 56/00: art. 12 c. 1, lett. a). Approvazione norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei Siti di importanza regionale (SIR). Aggiornamento e integrazione della Deliberazione n. 644 del 5 luglio 2004” Del. G.R. 454/2008 - “D.M. 17.10.2007 del Ministero Ambiente e tutela del Territorio e del Mare – Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a zone speciali di conservazione (ZSC) e zone di protezione speciale (ZPS) – Attuazione”; Del. G.R. 1014/2009 - “L.R. 56/2000 – approvazione linee guida per la redazione dei piani di gestione dei SIR”; Con l’approvazione della Del G.R. 1223/2016 – “Direttiva 92/43/CE “Habitat” - art. 4 e 6 - Approvazione delle misure di conservazione dei SIC (Siti di Importanza Comunitaria) ai fini della loro designazione quali ZSC (Zone Speciali di Conservazione)” la Toscana ha adempiuto al dettato dell’art. 4 della Dir 92/43/CEE. Con Decreto del Ministero dell’ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 24 maggio 2016 “Designazione di 17 zone speciali di conservazione (ZSC ) della regione biogeografica continentale e di 72 ZSC della regione biogeografica mediterranea insistenti nel territorio della Regione Toscana, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357” (G.U. Serie Generale 16 giugno 2016, n. 139). Inoltre, tali misure sito specifiche, habitat e specie specifiche, integrano (e in parte sostituiscono) quelle già definite con la Del. G.R. 454/08, con la Del. G.R. n. 644/2004 e con la Del. G.R. n. 1006/14 e costituiscono riferimento principale per l’esercizio delle funzioni di competenza degli enti gestori dei SIC ed in particolare per l’espletamento della procedura di valutazione di incidenza prevista dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. La procedura della valutazione di incidenza deve fornire una documentazione utile a individuare e valutare i principali effetti diretti o indiretti, a lungo o a breve termine che il piano/progetto (o intervento) può avere sul sito Natura 2000, tenuto conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. La valutazione di incidenza, quindi, se correttamente realizzata ed interpretata, costituisce lo strumento per garantire, dal punto di vista procedurale e sostanziale, il raggiungimento di un rapporto equilibrato tra la conservazione soddisfacente degli habitat e delle specie e l'uso sostenibile del territorio. Per la redazione si fa riferimento a quanto precisato dalla Direzione Generale (DG) Ambiente della Commissione Europea nel documento tecnico "La gestione dei siti della rete Natura 2000 - Guida all'interpretazione dell'art. 6 della direttiva Habitat" e il percorso logico segue una serie di 4 fasi conseguenti di analisi e valutazione progressiva come delineato nella guida metodologica "Assessment of plans and projects significantly affecting Natura 2000 sites. Methodological guidance on the provisions of Article 6 (3) and (4) of the Habitats Directive 92/43/EEC" redatto dalla Oxford Brookes University per conto della Commissione Europea DG Ambiente. FASE 1: verifica (screening) - processo che identifica la possibile incidenza significativa su un sito della rete Natura 2000 di un piano o un progetto, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, e che porta all'effettuazione di una valutazione d'incidenza completa qualora l'incidenza risulti significativa; FASE 2: valutazione "appropriata" - analisi dell'incidenza del piano o del progetto sull'integrità del sito, singolarmente o congiuntamente ad altri piani o progetti, nel rispetto della struttura e della funzionalità del sito e dei suoi obiettivi di conservazione e individuazione delle misure di mitigazione eventualmente necessarie; FASE 3: analisi di soluzioni alternative - individuazione e analisi di eventuali soluzioni alternative per raggiungere gli obiettivi del progetto o del piano, evitando incidenze negative sull'integrità del sito; FASE 4: definizione di misure di compensazione - individuazione di azioni, anche preventive, in grado di bilanciare le incidenze previste, nei casi in cui non esistano soluzioni alternative o le ipotesi proponibili presentino comunque aspetti con incidenza negativa, ma per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico sia necessario che il progetto o il piano venga comunque realizzato. Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 6
Importante è evidenziare che “la probabilità d’incidenze significative può derivare non soltanto da piani o progetti situati all’interno di un sito protetto, ma anche da piani o progetti situati al di fuori di un sito protetto. A esempio, una zona umida può essere danneggiata da un progetto di drenaggio situato a una certa distanza dai confini della zona umida [..] La procedura dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4, è attivata non dalla certezza, ma dalla probabilità di incidenze significative derivanti non solo da piani o progetti situati all’interno di un sito protetto, ma anche da quelli al di fuori di esso”. Nella redazione dello studio è fondamentale ricordare che le misure adottate a norma della Direttiva “Habitat” (Direttiva 92/43/CEE), tra cui lo strumento di valutazione di incidenza, sono intese ad assicurare il mantenimento o il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali e seminaturali e delle specie di importanza comunitaria. Questo cosa si intende, ai fini della Direttiva, per “stato di conservazione” soddisfacente: • per quanto riguarda gli habitat lo “stato di conservazione” è considerato soddisfacente quando: - la sua area di ripartizione naturale e le superfici che comprende sono stabili o in estensione; - la struttura e le funzioni specifiche necessarie al suo mantenimento a lungo termine esistono e possono continuare ad esistere in un futuro prevedibile; - lo stato di conservazione delle specie tipiche è soddisfacente; • per quanto riguarda le specie lo “stato di conservazione” è considerato soddisfacente quando: - i dati relativi all’andamento delle popolazioni della specie indicano che tale specie continua e può continuare a lungo termine ad essere un elemento vitale degli habitat naturali cui appartiene; - l’area di ripartizione naturale di tale specie non è in declino né rischia di declinare in un futuro - prevedibile; - esiste e continuerà probabilmente ad esistere un habitat sufficiente affinché le sue popolazioni - si mantengano a lungo termine. Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 7
2 - OGGETTO DELLO STUDIO DI INCIDENZA Il progetto di realizzazione della condotta fognaria tra Nozzano e Potetetto si inserisce nell’ambito della sistemazione della rete fognaria della zona dell’Oltreserchio del Comune di Lucca, di fondamentale importanza dal momento che allo stato attuale la fognatura recapita i reflui nella rete idrica superficiale senza alcun trattamento. L'intervento in progetto ha lo scopo di collegare di alcune frazioni del Comune di Lucca alla rete a gravità presso la stazione di sollevamento esistente denominata"SANTESCHI" che a sua volta conferisce i reflui al depuratore Pontetetto, dotato di capacità residua per trattare i reflui provenienti dall’Oltreserchio. L’impianto, situato in sponda destra, scarica i reflui depurati nel Canale Ozzeri poco a valle del tratto compreso all’interno del SIC/ZSC “Padule di Verciano, Prati alle Fontane, Padule delle Monache”. Per il raggiungimento di tale obiettivo dovranno essere realizzate sostanzialmente: una condotta di fognatura in pressione; 4 nuove stazioni di sollevamento che lavorano in serie il risanamento della condotta fognaria a gravità esistente lungo Via dei Santeschi Le opere previste sono situate all’esterno del SIC/ZSC ma, dal momento che comporteranno il convogliamento di acque reflue al depuratore di Pontetetto, aumentando la portata in uscita dall’impianto nel Canale Ozzeri e quindi al margine del SIC/ZPS, si è ritenuto necessario corredare il progetto definitivo di studio di incidenza. La condotta collega la centrale di sollevamento “Le Cateratte” lungo la Via di Filettole con l’impianto di depurazione di Pontetetto con tubazione dedicata in pressione e tracciato in riva sinistra rispetto al Fiume Serchio; la scelta del percorso e di alcune delle modalità operative sono state oggetto di attenta valutazione delle alternative in sede di progetto preliminare e in sede di progetto definitivo (vd Cap. 6 dello studio di fattibilità ambientale elaborato R.6). Queste le frazioni che saranno collegate (sono riportati anche gli abitanti residenti in ciascuna frazione): Tabella - Abitanti equivalenti suddivisi per località LOCALITÀ ABITANTI Carignano (quota parte) 270 Maggiano 717 Farneta 505 San Macario in piano 1115 Ponte San Pietro 323 Santa Maria a colle 2174 Arliano 341 Nozzano S. Pietro 1014 Nozzano Castello 662 Castiglioncello 176 Balbano 713 Totale 8010 Oltre a queste località si prevede di poter servire in futuro anche quota parte degli abitanti delle frazioni di Montuolo, Cerasomma e Gattaiola, rispettivamente nelle percentuali del 20, 100 e 50%, per un totale di ulteriori 774 abitanti, secondo quanto riportato nella tabella seguente: Tabella –Ulteriori località che è possibile servire LOCALITA’ ABITANTI ALIQUOTA PRESA IN CONSIDERAZIONE Montuolo 1273 255 (20%) Cerasomma 331 331 (100%) Gattaiola 375 188 (50%) Totale 774 Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 8
In totale gli abitanti serviti risultano 8784. Il collettore in progetto nel tratto che va dalla centrale le Cateratte al sollevamento nr.04 è stato dimensionato per servire 9000 abitanti equivalenti. Nello studio di fattibilità ambientale allegato al progetto definitivo (allegato R.6) è stata effettuata un’analisi dettagliata che ha compreso anche aspetti quali la presenza di habitat, specie, ecosistemi e la necessità di salvaguardia dei corridoi ecologici funzionali nell’ambito del territorio interessato dalla nuova condotta. Si rimanda a tale elaborato per alcune informazioni che, pur interessando aree poste all’esterno, distanti dal SIC e a valle rispetto alla rete idrografica, sono comunque collegati funzionalmente al Sito. Le informazioni circa il depuratore di Pontetetto sono state tratte dalla relazione “Impatti del depuratore di Pontetetto sul Canale Ozzeri nella situazione attuale e nelle condizioni future di incremento dei carichi inquinanti” redatta dall’Ing. Luciano Lisanti su incarico conferito da GEAL (2016) a cui si rimanda per maggiori dettagli. L’impianto attualmente risulta a servizio di un bacino di utenza essenzialmente domestica per un carico di 71.928 abitanti equivalenti in termini di B.O.D. 1 Inoltre l’impianto è autorizzato al trattamento di rifiuti in conto terzi per una portata non superiore a 15m3/h e riceve circa 65 m3/g costituiti essenzialmente da spurghi di fosse settiche e Imhoff. Dai calcoli effettuati risulta che il numero di abitanti equivalenti serviti dalla linea acque a oggi è pari al valore arrotondato di 72600 A.E. Il processo si sviluppa nelle seguenti fasi: a) Grigliatura grossolana b) Sollevamento con quattro pompe sommerse che caricano un torrino di alimentazione a gravità delle due linee di grigliatura fine e dissabbiatura c) Grigliatura fine con due macchine a scalini con luce libera di 3 mm d) Dissabbiatura aerata dotata di copertura su due linee e) Sedimentazione primaria su tre unità delle quali una dotata di copertura f) Denitrificazione a servizio delle linee di ossidazione – nitrificazione g) Ossidazione – nitrificazione su tre linee delle quali una risalente alla primaria realizzazione dell’impianto e due nuove linee realizzate in epoca successiva per adeguare la potenzialità dell’impianto alla maggiore entità del bacino di utenza servito h) Sedimentazione su tre unità delle quali due con diametro di 24 m ed uno con diametro di 30 m i) Disinfezione con raggi U.V. j) Ricircolo dai sedimentatori e ricircolo aerato – trasferimento dei fanghi di supero k) Digestione anaerobica dei fanghi di supero l) Disidratazione meccanica con estrattore centrifugo e nastropressa m) Abbattimento delle emissioni in atmosfera Un miglioramento sostanziale si garantirà con la realizzazione della nuova stazione di sollevamento in testa al depuratore, la realizzazione del nuovo collegamento tra la via del Giardino e via dei Santeschi, e l’eliminazione della connessione a T sempre in via dei Santeschi in località al cimitero. Dal report ARPAT (Aprile 2016) “Acque reflue urbane e industriali - Risultato dei controlli agli scarichi. Anno 2015” per la Zona della piana di Lucca e Garfagnana si osserva che sul depuratore di Pontetetto sono state effettuate 6 analisi di controllo. Questo quanto riportato nello stesso Report: Relativamente ai controlli delegati, è stata riscontrata una buona conformità in merito ai parametri di tab. 1, con la sola eccezione del Depuratore di Calavorno, nel comune di Coreglia Antelminelli, dove si sono riscontrati vari superamenti che hanno dato luogo a violazioni amministrative. In merito ai parametri di tab. 3 sono stati rilevati superamenti del parametro E. Coli. Per quanto riguarda i controlli in aree sensibili per la verifica dell'abbattimento di azoto e fosforo, gli autocontrolli evidenziano una tendenza al rispetto delle percentuali di abbattimento. 1 1’abitante equivalente è definito come l’entità che produce un carico inquinante di 60 g B.O.D.5/giorno Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 9
Altre irregolarità amministrative sono state verbalizzate a seguito di sopralluoghi per la verifica delle prescrizioni in relazione alle portate scaricate e la mancata autorizzazione. Non risultano irregolarità e notizie di reato per il depuratore di Pontetetto. Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 10
3 – SIC/ZSC “PADULE DI VERCIANO, PRATI ALLE FONTANE, PADULE DELLE MONACHE” Il SIC/ZSC “Padule di Verciano - Prati alle Fontane - Padule delle Monache” (IT5120020) si estende per circa 397 ha nel settore meridionale della Piana Lucchese al confine con le pendici settentrionali del Monte Pisano. Comprende zone umide che rappresentano il residuo di un antico sistema di acquitrini e paludi presenti nell’area fino alla metà del XIX secolo. Il sito include un ampio tratto del Canale Rogio e fasce più o meno estese in destra e sinistra idrografica. Il sito ricade nella Provincia di Lucca e in particolare nei comuni di Lucca e Capannori che ricomprendono l’area rispettivamente nella porzione settentrionale e occidentale e in quella sud-orientale. Su 396,84 ha di estensione, 94,72 ha rientrano all’interno del bacino del Serchio (23,87%). Lungo il confine meridionale e sud-occidentale, risulta limitrofo - separato da brevissima distanza - al SIR-SIC 27 “Monte Pisano” (IT5120019). È inoltre ecologicamente collegato tramite il canale Rogio al SIR-SIC B03 “Ex alveo del Lago di Bientina” (IT5120101). Nessun’area protetta è compresa, anche solo parzialmente, nel Sito. 3.1 – Inquadramento fisico Il sito occupa la porzione meridionale della Piana di Lucca di Lucca, dove scorreva il paleo-Serchio (Auser) che, dalla stretta valle di Vinchiana, si dirigeva verso sud-est, lungo l’attuale asse Lunata-Paganico-Bientina, per confluire nel fiume Arno. Le ricostruzioni dell’antico corso evidenziano, in epoca alto-medioevale, l’esistenza di più alvei a direzione opposta, con ramificazioni che attraversano l’area oggi interessata dal SIR-SIC per dirigersi sia verso ovest che verso est per confluire nell’Arno. La zona, caratterizzata da depressioni umide e lembi di bosco planiziale, è quanto rimane a seguito delle opere di bonifica e di regimazione idraulica. Il Canale Ozzoretto e il Canale Ozzeri vennero realizzati nel 1800 come canali di bonifica e di irrigazione della bassa piana di Lucca seguendo in parte il tracciato delle antiche diramazioni del Serchio e a oggi svolgono una funzione prevalente di recettori e colatori dell’articolato sistema di canali irrigui di derivazione dal Condotto Pubblico che attraversano il settore centro-occidentale della piana lucchese. Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 11
Attualmente la lunghezza del Canale Ozzeri è di circa 18 km; la superficie del bacino idrografico è di 91 kmq e in esso si riconoscono 2 zone geomorfologicamente distinte, una collinare, con estensione di circa 46 kmq e una più propriamente pianeggiante di 45 kmq (dati tratti dalla pubblicazione di Tricoli D., Coscini N., Del Seppia N., Di Carlo E., Morelli A., 2002- Studio per la riduzione del rischio idraulico nel bacino del Canale Ozzeri: analisi geomorfologica). Di seguito si riporta la descrizione di dettaglio di queste 2 porzioni del bacino della scheda 8 del Rapporto Ambientale del Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico del Fiume Serchio: - versanti settentrionali ed occidentali dei monti pisani, drenati da corsi d’acqua collinari con alveo solo marginalmente artificializzato: i contributi più rilevanti di questa parte del bacino sono costituiti dai deflussi dei rii di Vorno, del rio Guappero e del rio Coselli che, prima di sfociare in Ozzeri in località Pontetetto, confluiscono nelle casse di espansione dei cosiddetti ‘bottacci’ di Massa Pisana (un sistema di tre aree di laminazione in linea presidiate da caselli idraulici); - la piana di Lucca, drenata dal sistema di canali “storico” sopra menzionato; per tale parte del bacino idrografico una esatta delimitazione del confine orientale non è agevole in considerazione sia delle complessità del reticolo che delle basse pendenze topografiche (dati tratti). Il corpo idrico Ozzeri, nel Piano di Gestione delle Acque del fiume Serchio, è classificato come canale artificiale; esso è inoltre arginato, per buona parte del suo tracciato con argini in terra (lunghezza argini in sponda destra circa 7.5 Km, lunghezza argini in sponda sinistra circa 7.9 Km su una lunghezza totale del corpo idrico di 18.2 Km). ll canale Ozzeri propriamente detto inizia il suo corso in località Sorbano del Vescovo nel cosiddetto “pernio” dove confluiscono il canale Ozzoretto, proveniente da nord e il canale Rogio, che parte da questo punto per attraversare la piana dell’ex lago di Sesto in direzione est, verso la bonifica di Bientina. Il tracciato dell’Ozzeri prosegue dal “pernio” in direzione est-ovest fino a Montuolo-Cerasomma, dove storicamente sfociava in Serchio presso le omonime cateratte; in questo tratto il tracciato del canale è sub-orizzontale con pendenze di fondo praticamente nulle. Intorno al 1870, per migliorare la capacità di deflusso anche in condizioni di piena del Serchio, venne costruito il tratto Cerasomma –Rigoli e il nuovo sbocco nel Serchio dotato di cateratte presidiate da un sistema di porte vinciane a valle di Ripafratta, Risalgono ai primi del 1900 i lavori di riprofilatura dell’alveo e la costruzione delle casse di espansione dei Bottacci di Massa Pisana. Il Canale Rogio rappresenta il principale collettore delle acque provenienti dal territorio di Capannori e Porcari (anche attraverso la Fossa Nuova) e quindi della zona del padule di Bientina; confluisce quindi nel canale Emissario del Bientina che, passando attraverso una botte sotto l’Arno a S. Giovanni alla Vena (realizzata nel XIX sec), giunge direttamente al mare. La linea spartiacque tra i 2 bacini (Serchio e canale Emissario del Bientina/Arno) presenta un punto di “perno” alla confluenza tra Ozzoretto, Ozzeri e Canale Rogio pochi metri più a monte dell’impianto di depurazione di Pontetetto. Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 12
Il bacino del canale Ozzeri: a sinistra i principali sottobacini e il reticolo idraulico principale; a destra il sistema attuale di argini (in rosso) Immagine tratta dalla scheda n° 8 del Rapporto Ambientale del Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico del F. Serchio Dall’aggiornamento 2015 del Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrografico del Fiume Serchio (Allegato 7- Obiettivi di piano, stati di qualità e deroghe) il Canale Ozzeri risulta in classe di rischio R (come da delibera 937/2012) e sottoposto a Monitoraggio Operativo nell’ambito del raggruppamento di monitoraggio “Serchio- Ozzeri” (stazione 996). Questa la scheda relativa al corpo idrico Per quanto riguarda lo stato dei qualità dei corpi idrici superficiali e gli obiettivi del Piano di Gestione delle Acque 2010, per i corpi idrici artificiali e fortemente modificati, il potenziale ecologico è attribuito sulla base della tabella della correlazione seguente Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 13
L’obiettivo per il corpo idrico è di raggiungere lo stato BUONO al 2021 applicando i criteri per l’individuazione e l’applicazione delle proroghe e/o delle deroghe agli obiettivi di qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei di cui all’art. 4 della Direttiva 2000/60/CE e all’ art. 77 comma 7 del decreto legislativo 152/2006. Queste le motivazioni esplicite Nel periodo settembre 2001- maggio 2002 ARPAT (Baldaccini G.N., Bresciani O., Leone L.M.), su incarico della Soc. Geal. ha effettuato campagne di rilevamento della qualità biologica del Canale Ozzeri in funzione dello scarico del depuratore di Pontetetto (metodo IBE). La stazione a monte era posizionata a circa 400 m dal depuratore a valle del Fosso Formicola, in prossimità del Ponte dei Frati, mentre quella a valle era posizionata a circa 200 m dall’impianto e comunque a monte dei primi fossi immissari del sistema, al fine di non esserne Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 14
influenzata. I risultati evidenziavano il passaggio da una IV classe di qualità (Ambiente molto inquinato con IBE pari a 5) nella stazione a monte e una V classe (Ambiente fortemente inquinato con IBE pari a 2-3 e 3) in quella a valle, con una variazione dell’IBE di circa 2 punti. I valori dell’indice potevano essere in parte influenzati dalle particolari condizioni meteo, con scarse precipitazioni nel corso della stagione invernale, con conseguenze sul normale regime di magra e di morbida. A valle del depuratore la portata risultava maggiore che a monte e le comunità macrobentoniche presenti erano tipiche dell’effluente, caratterizzato da elevate concentrazioni di nutrienti e bassi valori di ossigeno. Peraltro, le scarse portate a monte, non permettevano un effetto diluizione necessario al sistema per innescare i processi di autodepurazione tipici dei corsi d’acqua in buono stato di salute. Nelle conclusioni, facendo riferimento all’ampliamento della portata dell’effluente del depuratore a seguito dei lavori di adeguamento dell’impianto, si evidenziava che sarebbe stato sempre più difficile per il Canale Ozzeri riuscire a metabolizzare il carico organico ivi veicolato, senza prospettive di un possibile recupero ambientale. Si suggeriva quindi l’adozione di sistemi di affinamento delle tecniche depurative, basati su filtrazione e disinfezione e un riutilizzo delle acque nel settore agricolo e industriale, anche al fine di limitare i prelievi dalla falda: in questo modo, inoltre, la riduzione della portata dello scarico aumenterebbe la capacità di diluizione del corpo idrico recettore. Si proponeva, quale alternativa, la realizzazione di zone umide funzionanti da sistema di trattamento estensivo, capaci di funzionare da filtro tra l’impianto e il corpo idrico recettore. Questi i dati 2002-2003 ricavati dalla relazione sullo stato dell’ambiente della Provincia di Lucca (http://www.provincia.lucca.it/ambiente/files/agenda_21/conferenza_stato_ambiente/II_sistemi_ambientali.pdf ) Nel Settembre 2013 è stata condotta la campagna di rilevamento annuale a cura della Dott. Loberti (incaricata da GEAL annualmente dal marzo 2004) sul Canale Ozzeri, mediante applicazione dell’Indice Biotico Esteso (I.B.E) e dell’IFF (Indice di Funzionalità Fluviale) finalizzata alla caratterizzazione della funzionalità ecologica dello stesso canale in relazione alla presenza dello scarico del depuratore sito in località Pontetetto. Si riportano parte dei risultati e della discussione degli stessi, rimandando alla relazione della Dottt. Loberti per i dettagli. Nella relazione il Canale di Ozzeri è descritto come un canale artificiale nel quale riversano acque provenienti differenti attività antropiche: industria, agricoltura, alle quali si aggiungono le acque reflue in uscita dall’impianto e infine le operazioni di manutenzione periodiche sul canale stesso che vanno a modificare profondamente la vegetazione acquatica, riparia e il fondo del canale. In particolare, in aggiunta alle periodiche operazioni di manutenzione del canale, al momento delle analisi era in corso la costruzione di casse di laminazione in derivazione con la formazione di argini con soglia sfiorante. Lo scarico del depuratore rappresenta circa l’80% della portata del canale in tempo asciutto pari a circa 755mc/h. Tale dato è di fondamentale rilevanza, per dedurre che dalle acque di scarico del depuratore dipende fondamentalmente lo sviluppo e il successivo mantenimento delle comunità biologiche tipiche dell’ecosistema in esame. Per quanto riguarda l’IBE, i risultati ottenuti dal monitoraggio effettuato, mostrano un’assenza di sostanziali differenze tra le due stazioni a monte e a valle dello scarico. Infatti nelle stazioni a monte e a valle, il valore di IBE è stato 1 e anche la classe di qualità è stata la medesima per entrambi le stazioni: classe di qualità V (ambiente fortemente inquinato). Per determinare la capacità della matrice solida dei sedimenti del canale di accumulare nel tempo gli eventuali inquinanti tossici provenienti dall'immissione nel canale dello scarico, sono stati determinati nel mese di Agosto 2013 in corrispondenza del sito a monte e a valle dello scarico i seguenti parametri chimico-fisici: percentuale residuo secco e concentrazioni dei metalli pesanti (Piombo, totale, Cromo totale, Rame totale, Zinco totale). I parametri fisici del canale che vengono influenzati dallo scarico sono: l'ossigeno, la turbolenza e nutrienti i quali determinano un miglioramento dello stato ecologico dello stesso canale nel modo seguente: Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 15
1) La concentrazione dell’ossigeno disciolto in acqua che viene incrementata dal rimescolamento delle acque prodotte dalla confluenza dello scarico direttamente nel canale. 2) La turbolenza, velocità della corrente, portata del canale le quali vengono incrementate nella regione a valle dello scarico. 3) I nutrienti provenienti dalle acque di scarico contribuiscono ad alimentare e quindi incrementare la comunità dei macroinvertebrati. Dai risultati ottenuti, si evince comunque una mancanza di sostanziali variazioni nei valori di IBE. Per quanto concerne i parametri chimici dei sedimenti, i valori a valle risultano: inferiori tutti i parametri analizzati rispetto ai corrispondenti della stazione a monte. Premesso che se le differenze suddette dei singoli valori dovessero essere considerate “significative”, una probabile causa di un risultato “inaspettato”per i parametri: Cromo totale e Rame totale può essere attribuito ad un aumento della corrente del canale nel tratto posto a valle dello scarico rispetto a quello a monte. La conseguenza è una diminuzione dei tempi di contatto degli inquinanti disciolti in nelle acque del canale, con una maggiore ripartizione degli stessi inquinanti sulla colonna d’acqua rispetto ai sedimenti sottostanti. Tali risultati conducono alle seguenti conclusioni: lo scarico non determina un peggioramento della qualità delle acque del canale a conferma del trend dei risultati storici delle precedenti campagne di monitoraggio. Per quanto riguarda l’IFF questi i i valori rilevati rispettivamente nel tratto a monte e nel tratto a valle dello scarico Dall’analisi dei risultati presenti nella tabella si evince chiaramente una sostanziale uniformità delle caratteristiche ecologiche del alveo del canale e della relativa fascia perifluviale per entrambe le sponde e i due tratti di canale analizzati. Tuttavia si notano delle lievi differenze per il tratto a valle dello scarico rispetto a quello a monte riguardo a quest’ultimo vi è una minore abbondanza di vegetazione riparia sostituita a formazioni erbacee non igrofile e una scarsa presenza di idrofite 3.2 – Inquadramento ambientale: habitat e specie che caratterizzano il Sito Il sito occupa il settore meridionale della Piana di Lucca, in gran parte bonificata e vocata all’uso agricolo. Nonostante ciò, si tratta di una porzione di territorio ancor oggi risparmiata dall’intensa urbanizzazione, dove sopravvivono importanti nuclei forestali di tipo azonale, ovvero boschi igrofili e mesoigrofili particolarmente rappresentativi presso i Prati alle Fontane, i Boschi di Verciano, i Boschetti, la Padulaccia, il Padule delle Monache e il Padule dei Moscheni. Le tipologie più diffuse sono i boschi planiziali a dominanza di Quercus robur e le ontanete con carattere palustre (habitat di interesse prioritario) che occupano i terreni più allagati e spesso colonizzati da estese formazioni a carici (Carex sp.pl.). Gli ambiti non forestali, laddove non siano destinati a seminativo, sono caratterizzati da mosaico di prati umidi e da sfalcio, tipologia quest’ultima legata strettamente alle tradizionali pratiche della campagna, che se opportunamente gestita diviene luogo elettivo di biodiversità floristica e per la fauna invertebrata (insetti). Dove invece le pratiche agricole e di sfalcio sono da tempo abbandonate, si verifica un progressivo incespugliamento con specie decidue come Prunus spinosa, Crataegus monogyna, Euonymus europaeus, Ligustrum vulgare, Salix cinerea ecc. e la formazione di boschetti con specie proprie dei boschi igrofili e mesoigrofili. In alcuni settori si segnalano pioppoete artificiali, molte delle quali presentano chiari segni di rinaturalizzazione del sottobosco. La vegetazione palustre e acquatica trova rifugio nei canali, nei fossi e nella complessa rete di scoline che solca gran parte del territorio ricadente nel SIR-SIC. Negli ultimi anni, per una sinergia di cause (eutrofizzazione, Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 16
manutenzione vegetazione spondale, ricalibratura della sezione idraulica, ecc.) si assiste a un depauperamento delle comunità idrofitiche. Inoltre costituiscono una seria criticità le specie esotiche presenti e assai diffuse sia animali (nutria, gambero della Louisiana) che vegetali (Amorpha fruticosa, Robinia pseudoacacia). 3.2.1 – Habitat Di seguito si riporta la tabella tratta dal formulario standard Natura 2000 (aggiornata a dicembre 2015) relativa agli habitat presenti nel sito e al loro stato di conservazione. Rispetto alla scheda originaria, è stato aggiunto il campo “denominazione” per una lettura più agevole degli habitat presenti nel Sito. Annex I Habitat Types Site assessment A/B/C/D A/B/C Cover Cave Data Code Denominazione PF NP Relative (ha) (n°) Quality Representativity Conservation Global surface Laghi eutrofici naturali con 3150 vegetazione del 3,97 C C C C Magnopotamion o Hydrocharition Fiumi con argini melmosi con vegetazione del 3270 3,97 C C C C Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p. Praterie magre da fieno a bassa altitudine 6510 (Alopecurus 39,7 B C B B pratensis, Sanguisorba officinalis) Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior 91E0* 35,73 A C A A (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) (p) Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus 91F0 minor, Fraxinus 51,61 A C A A excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) Foreste a galleria 92A 0 di Salix alba e 3,97 C C C C Populus alba Legenda (allegato A) *habitat prioritario 3.2.2 - Emergenze floristiche Le emergenze floristiche che seguono sono segnalate nella Scheda Natura 2000 aggiornata a dicembre 2015 dal Ministero dell’Ambiente Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Specie non elencate nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE ma di interesse conservazionistico Species Population in the site Motivation Size Cat Species Annex Other categories Codes Scientific name S NP Unit Min Max C/R/V/P IV V A B C D Carex elata All. subsp. elata P X Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 17
Species Population in the site Motivation Size Cat Species Annex Other categories Codes Scientific name S NP Unit Min Max C/R/V/P IV V A B C D Carex pseudocyperus L. P X Carex stellulata Good. P X Carex vesicaria L. C X Ceratophyllum demersum L. P X Euphorbia palustris L. P X Frangula alnus Miller P X Galium palustre L. P X Glyceria fluitans (L.) R. Br. P X Hottonia palustris L. P X Hydrocharis morsus-ranae L. P X Hypericum mutilum L. P X Leucojum aestivum L. P X Ludwigia palustris (L.) Elliot P X Mespilus germanica L. var. P X sylvestris Myriophyllum spicatum L. P X Myriophyllum verticillatum L. P X Nuphar lutea (L.) Sm. P X Nymphaea alba L. R X Oenanthe aquatica (L.) Poiret P X Orchis laxiflora Lam. P X Orchis palustris Jacq. P X Osmunda regalis L. P X Quercus robur L. subsp. robur P X Salvinia natans (L.) All. P X Schoenoplectus lacustris (L.) Palla P X (syn. Scirpus lacustris L.) Stachys palustris L. P X Thelypteris palustris Schott P X Legenda (allegato A) A seguire ulteriori specie floristiche di cui è segnalata la presenza ma che non risultano inserite nella scheda Natura 2000 (Sani A., com. pers). Dir. Conv. Red List Red List Status Specie L.R.56/00 42/93/CEE Berna Nazionale Regionale RENATO Glyceria maxima (Hartman) Holmberg x Hydrocotyle vulgaris L. x EN Laurus nobilis L. x Legenda (allegato A) 3.2.3 - Emergenze faunistiche Di seguito si riportano le emergenze faunistiche organizzate per gruppi sistematici segnalate per il Sito nella Scheda Natura 2000 aggiornata a dicembre 2015 dal Ministero dell’Ambiente Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. 3.2.3.1 - Insetti Insetti presenti nel SIR non elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 18
Species Population in the site Motivation S NP Size Unit Cat Species Annex Other categories Codes Scientific name Min Max C/R/V/P IV V A B C D Zerynthia polyxena 1503 P X Denis & Schiffermuller,1775 Legenda (allegato A) Questo Lepidottero della famiglia dei Papilionidi è inserito nell’allegato A della L.R. 56/00 e il suo status risulta vulnerabile in Toscana. 3.2.3.2 - Pesci Pesci presenti nel SIR elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE Species Population in the site Motivation S NP Size Cat Species Annex Other categories Codes Scientific name Unit Min Max C/R/V/P IV V A B C D Esox lucius P X Legenda (allegato A) Dalla carta ittica della Provincia di Lucca (Chines A., 2009) si ricavano i dati di campionamento della stazione RO2- Canale del Rogio- località Ponte Pinelli posta all’interno del SIC. Localizzazione della stazione di campionamento: Comune Capannori Località Ponte Pinelli Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 19
Coordinate N4852491,77 E1624023,60 Parametri chimico-fisici Conducibilità 604μS/sec Temperatura aria 27,3°C Temperatura acqua 23,7°C Descrizione della stazione: Il campionamento è stato condotto da natante. Il corso d’acqua è un canale a lento decorso, con alveo monocorsale naturale. Il tratto campionato è un’ampia zona lentica con vegetazione acquatica abbondante e con profondità media inferiore al metro. Il substrato è costituito da limo. La copertura vegetale sull’alveo bagnato interessa ridotte porzioni dello stesso, in particolare i sottosponda. La fascia perifluviale non è in continuità con la vegetazione del versante trattandosi di un canale artificiale. La specie prevalente è l'esotica Amorpha fruticosa, sebbene siano presenti specie tipiche come Phragmites australis, Iris pseudacorus, Typha sp. Sono presenti popolamenti di Nuphar luteum. All’interno del tratto campionato vi sono modesti segni di antropizzazione, non tali da condizionare la distribuzione dell’ittiofauna. Comunità ittica. La comunità ittica è costituita dall’anguilla, dal cavedano, dalla scardola e dal luccio. Sono inoltre presenti le seguenti specie alloctone: alborella, carassio, carpa, gardon, persico trota, pseudorasbora e rodeo amaro. ISECI: Classe di qualità V Tutte le specie presenti, ad eccezione del cavedano e della scardola, abbondanti e con popolazioni ben articolate, formano comunità ridotte in numero di individui, strutturate per quanto riguarda luccio, alborella, pseudorasbora e rodeo amaro. L’Indice Ittico è negativo e di conseguenza lo stato ittioqualitativo pessimo, per la forte incidenza delle forme alloctone e per la scarsa presenza di specie autoctone. 3.2.3.3 - Anfibi Anfibi presenti nel SIR non elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE ma di interesse conservazionistico Species Population in the site Motivation S NP Size Cat Species Annex Other categories Codes Scientific name Unit Min Max C/R/V/P IV V A B C D Triturus vulgaris meridionalis P X Legenda (allegato A) La specie è inserita nell’allegato B della L.R. 56/00 3.2.3.4 - Uccelli Specie di Uccelli in riferimento all’allegato I della Direttiva 2009/147/CE e valutazione del Sito per le stesse Species Population in the site Site assessment S NP T Size Cat D.qual A/B/C/D A/B/C Code Scientific name Unit Min Max Pop. Con. Iso. Gio. Acrocephalus A298 c P DD D arundinaceus Acrocephalus A298 r P DD D arundinaceus Acrocephalus A297 r P DD D scirpaceus Acrocephalus A297 c P DD D scirpaceus A052 Anas crecca c P DD D A052 Anas crecca w P DD D A053 Anas platyrhynchos w 11 50 p G C B C C A028 Ardea cinerea w P DD C B C C Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 20
Species Population in the site Site assessment S NP T Size Cat D.qual A/B/C/D A/B/C Code Scientific name Unit Min Max Pop. Con. Iso. Gio. A028 Ardea cinerea c P DD C B C C A025 Bubulcus ibis w P DD C B C C A025 Bubulcus ibis c P DD C B C C A087 Buteo buteo p P DD C B C C A081 Circus aeruginosus c P DD C B C C A081 Circus aeruginosus w P DD C B C C A082 Circus cyaneus w P DD C B C C A237 Dendrocopos majos p P DD D A027 Egretta alba w 1 5 i G D A026 Egretta garzetta c P DD C B C B A026 Egretta garzetta w 6 10 i G C B C B A098 Falco columbarius w R DD C B C C A096 Falco tinnunculus p P DD C B C C A123 Gallinula chloropus p P DD D A233 Jynx torquilla r P DD C B B C A338 Lanius collurio r P DD D A341 Lanius senator r P DD D A383 Miliaria calandra p P DD C B C C A261 Motacilla cinerea w P DD D A023 Nycticorax nycticorax w P DD D A017 Phalacrocorax carbo w 1 5 i G D A235 Picus viridis p P DD D A155 Scolopax rusticola w P DD D Legenda (allegato A) 3.2.3.5 - Mammiferi Mammiferi non elencati nell'Allegato II della Direttiva 92/43/CEE individuati nel formulario Natura 2000 Species Population in the site Motivation S NP Size Unit Cat Species Annex Other categories Codes Scientific name Min Max C/R/V/P IV V A B C D 1344 Hystrix cristata P X Legenda (allegato A) 3.3 – Criticità e misure di conservazione 3.3.1 - Del G.R. 1006/2014 Di seguito si riporta la Scheda così come dalla Deliberazione G.R. 1006/2014 “LR 56/00: art.12 comma 1, lett.a) . Approvazione norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei Siti di importanza regionale (SIR). Aggiornamento e integrazione della Deliberazione n. 644 del 5 luglio 2004”. Per quanto riguarda le misure di conservazione vedi Cap. 5.1.8.2 SITO DI IMPORTANZA REGIONALE (SIR) 137 Padule di Verciano, Prati alle Fontane, Padule delle Monache (IT5120020) Tipo sito: anche SIC CARATTERISTICHE DEL SITO Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 21
Estensione: 396,94 ha Presenza di area protetta Nessuna Altri strumenti di tutela - Tipologia ambientale prevalente Zona planiziale caratterizzata da ampie superfici agricole, prati umidi, prati da sfalcio, pascoli, boschi igrofili e mesoigrofili relittuali, canali e fitta rete idrografica di bonifica. Altre tipologie ambientali rilevanti Boschetti, siepi e filari intrapoderali Principali emergenze HABITAT Cod. All. Dir. Nome habitat di cui all'Allegato A1 della L.R. 56/2000 Cod. Corine Nat.2000 92/43/CEE Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition 22.421x22.431 3150 AI Boschi palustri a ontano 44.3 91E0 AI* Boschi planiziari e/o ripariali a farnia, carpino, ontano e frassino meridionale 44.4 91F0 AI Foreste a galleria di Salix Alba e Populus Alba 44.141 92A0 AI Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p 24.52 3270 AI Praterie magre da fieno a bassa altitudine ( Alopecorus pratensis) 38.2 6510 SPECIE VEGETALI Rare specie di flora acquatica o dei prati umidi quali Salvinia natans, Hydrocharis morsus-ranae, Hottonia palustris, Nymphea alba, Ludwigia palustris, Orchis palustris, Thelypteris palustris. Idrofite legate ai canali a lento scorrimento. SPECIE ANIMALI (AI) Circus aeruginosus (falco di palude, Uccelli) – Migratore e svernante. Altre emergenze Comunità ornitiche diversificate. Prati umidi, magnocariceti a Carex elata e comunità igro-nitrofile effimere degli argini melmosi. Siepi e boschetti isolati. Principali elementi di criticità interni al sito Inquinamento delle acque del Canale Rogio e Ozzeri. Periodici interventi di ripulitura e ricalibratura della sezione idraulica nei canali e nelle scoline minori. Presenza di attività agricole intensive nel settore centrale. Abbandono delle tradizionali pratiche agricole (sfalcio, pascolo). Ridotta presenza di popolazioni diversificate di idrofite. Isolamento delle zone umide, ubicate in un contesto altamente antropizzato. Presenza di specie aliene di fauna (Procambarus clarkii, Myocastor coypus, Leiothrix lutea, Trachemys scripta, varie specie di pesci). Presenza di specie aliene di flora come Robinia pseudacacia, Amorpha fruticosa (lungo le sponde del Rogio), Ailanthus altissima, Lonicera japonica. Interventi di gestione forestale non coerenti con gli obiettivi di conservazione del Sito e in grado di accelerare l’espansione di Robinia pseudacacia e di altre specie invasive. Captazioni idriche estive per irrigazione colture. Discariche abusive. Diffusi impianti artificiali di pioppo e altre latifoglie, in espansione. Attività venatoria vagante e con appostamenti fissi. Scarsa conoscenza delle popolazioni di Anfibi. Principali elementi di criticità esterni al sito Aree industriali - artigianali in espansione nel settore sud-occidentale. Inquinamento delle acque. Depuratori civili. Espansione urbanistica delle aree residenziali e produttive. Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 22
3.3.2 – Del G.R. 1223/2015 In attuazione degli articoli 4 e 6 della Direttiva 92/43/CEE e dell’art. 4 comma 2 del DPR 357/97 e s.m.i, al fine di consentire al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare la designazione dei SIC presenti nel territorio regionale quali Zone Speciali di Conservazione, la Regione Toscana, con Del. G.R. 1223 del 15/12/2015, ha approvato specifiche misure di conservazione necessarie per mantenere in uno stato di conservazione soddisfacente le specie e gli habitat per i quali i medesimi sono stati individuati. Tali misure integrano (e in parte sostituiscono) quelle già definite con la Del. G.R. 454/08, con la Del. G.R. n. 644/2004 e con la Del. G.R. n. 1006/14 e costituiscono riferimento principale per l’esercizio delle funzioni di competenza degli enti gestori dei SIC ed in particolare per l’espletamento della procedura di valutazione di incidenza prevista dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale vigente. Tra gli “ambiti” in cui sono state organizzate le misure della Del. G.R. 1223/2015, ai fini del presente studio, sono state individuate quelle ritenute pertinenti rispetto al presente studio valutativo: GESTIONE RISORSE IDRICHE CORSI D'ACQUA E DIFESA IDRAULICA IA_J_05 Ricognizione, sulla base degli studi e del Piano di gestione delle acque del Distretto e dei Piani di tutela delle acque, delle situazioni di criticità in atto rispetto al regime e attuazione di eventuali interventi di mitigazione e compensazione A026 Egretta garzetta A027 Egretta alba A123 Gallinula chloropus A025 Bubulcus ibis 91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) A052 Anas crecca A298 Acrocephalus arundinaceus A053 Anas platyrhynchos 3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo Magnopotamion o Hydrocharition 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba A081 Circus aeruginosus A023 Nycticorax nycticorax A028 Ardea cinerea A297 Acrocephalus scirpaceus 3270 Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p RE_J_04 Nei Siti con presenza di zone umide artificiali obbligo di gestione del livello idrico, al fine di evitare improvvise e consistenti variazioni artificiali del livello dell'acqua, sopratutto in periodo riproduttivo A298 Acrocephalus arundinaceus 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris) A123 Gallinula chloropus A297 Acrocephalus scirpaceus A027 Egretta alba A052 Anas crecca A028 Ardea cinerea A023 Nycticorax nycticorax A026 Egretta garzetta A025 Bubulcus ibis A053 Anas platyrhynchos 3150 Laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo Magnopotamion o Hydrocharition 91E0 Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) A081 Circus aeruginosus RE_J_13 Per la corretta valutazione dei deflussi idrici idonei a garantire e lo stato ecologico biologico dei corsi d'acqua e dei biotopi umidi del sito il soggetto gestore del medesimo: a) acquisisce il censimento delle captazioni idriche, eventualmente Studio di incidenza – Progetto per la realizzazione della condotta fognaria Nozzano-Pontetetto 23
Puoi anche leggere