" LA GESTIONE DEI BILANCI DI SALUTE" - CESPER
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1 " LA GESTIONE DEI BILANCI DI SALUTE" Programma del corso Master per Animatori di formazione e del corso periferico per i Pediatri di famiglia del Veneto Obiettivi 1) Riesaminare la pratica professionale in tema di Bilanci di Salute (BS) 2) Aggiornare le conoscenze, le competenze e le abilità necessarie per poter realizzare e documentare i bilanci di salute periodici, ed in particolare: a) definire le modalità di esecuzione, i contenuti e la tempistica dei BS b) uniformare le modalità di compilazione della parte “BS” del libretto sanitario pediatrico 3) migliorare la qualità della relazione-comunicazione del pediatra con i genitori e con il sistema-famiglia Prerequisiti Conoscenze generali in tema di bilanci di salute (studio pre-corso del manuale) Competenze di tipo pragmatico e relazionale Prima giornata h. 8.30 Arrivo dei partecipanti h. 9 Sessione 1 Questionari iniziali anonimi (30’) sondaggio su cartellone; questionari individuali – utilità ed obiettivi dei BS – utilità ed obiettivi dei libretti sanitari obiettivi della sessione: - raccolta delle percezioni dei pediatri discenti circa l’importanza dei BS - raccolta delle valutazioni soggettive di importanza e di difficoltà delle varie componenti professionali dei bilanci di salute (con score) – raccolta dati sulle metodiche seguite e gli strumenti impiegati – raccolta dati sui bisogni di formazione “noti” - analisi delle aspettative nei confronti del corso Ore 9.15 Presentazione del corso (materiale a cura di Walter Spanevello): - gli antefatti dell’iniziativa formativa - obiettivi e metodi di lavoro del Corso (il discente, la sua professione, i suoi bisogni formativi al centro del processo didattico; gli handout) – contenuti del corso (i contenuti delle varie giornate) – struttura: a) la 1 a giornata è dedicata al contesto; si conclude con il lavoro di
2 enucleazione degli elementi “topici” dell’iniziativa b) le altre (2a, 3a, 4a e metà della 5 a giornata) sono dedicate a discutere ed “esplodere” i contenuti professionali, scientifici ed organizzativi dei vari incontri (BS) c) una parte del Corso sarà dedicata ad alcune attività cliniche del pediatra finalizzate al raggiungimento di obiettivi preventivi particolari: analisi dei rumori e dei toni cardiaci (individuazione dei soffi funzionali); esame dei denti (identificazione precoce di bambini da inviare in consulenza ortognatodontica); manovra di Ortolani (individuazione della DEA); ecc. ecc. d) i compiti dei pediatri discenti come “centro” e riferimento della struttura dell’intero corso Ore 9.45 Sessione 2 Introduzione (materiale a cura di Giampietro Chiamenti): Bilanci di salute: un piano programmato di interventi del pediatra di famiglia per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza obiettivi: - illustrare i riferimenti normativi e l’importanza assistenziale del progetto “bilanci di salute” per la pediatria di base Ore 10 I Bilanci di Salute: obiettivi, problematiche, aspetti epidemiologici premessa I BS hanno una forte impronta “personale” e non sono esenti da problemi di ordine generale e specifico. Svariati gli obiettivi, tra cui alcuni di ordine tipicamente sociale: a) un grande processo conoscitivo di comunità, non ricavabile dalla routine professionale ma dall’applicazione rigorosa degli strumenti tipici di una ricerca ad hoc b) una straordinaria opportunità di educazione e di prevenzione a livello di comunità, attraverso la diffusione capillare e sistematica di istruzioni e norme date alle singole famiglie (questa parte si affronta nella 2 a giornata) presentazione del mandato di lavoro ai gruppi definizione dei termini e chiarificazione degli elementi da ricercare ed elaborare (cosa si intende per “problematiche generali” e “specifiche”, per “costruzione di un sistema informativo”, ecc. ecc.) lavoro di gruppo a) individuare le problematiche di ordine generale che possono insorgere nell’ambito dell’operatività del pediatra di famiglia a proposito di BS; per ciascuna, individuare le possibili soluzioni b) individuare le problematiche specifiche che possono insorgere nell’ambito dell’operatività del pediatra di famiglia a proposito di BS; per ciascuna, individuare le possibili soluzioni c) nell’ipotesi di dover costruire un sistema informativo sullo “stato di salute della popolazione pediatrica”, quali dati pensate di poter fornire? E con quale mezzo? E inserito in che modo nell’attività professionale? obiettivi – prevedere i problemi (generali, specifici) che possono ostacolare i BS per
3 poterli prevenire con apposite azioni o iniziative, singole o di gruppo – condividere il valore della registrazione corretta, costante e completa dei dati raccolti durante i controlli periodici dei BS (strumento di tipo statistico e di affermazione professionale) Lezione conclusiva di sintesi proponibile anche una serie di “minilezioni” ciascuna da fare a commento di ogni “tappa” del BS Nota bene: Escludere dall’elaborazione dei gruppi e dalle sintesi didattiche i contenuti di educazione sanitaria che sono oggetto di trattazione in una sessione dedicata Coffee-break durante il tempo del lavoro di gruppo Ore 13 colazione di lavoro Ore 14 I bilanci di salute: cosa e perché (materiali a cura di Roberto Bussi, Vitalia Murgia) obiettivo della sessione individuare e condividere le finalità ed i contenuti dei BS Lavoro in piccolo gruppo a) individuare il/gli obiettivi peculiari e rilevanti di ciascuna “tappa” del bilancio di salute b) elencare gli elementi da ricercare e le domande/manovre da fare, al di là della “solita visita”, per evidenziare le situazioni che possono costituire (o far sospettare) un rischio importante - e magari prevenibile – per lo sviluppo psico-fisico del bambino Modalità del lavoro di gruppo dare a ciascun piccolo gruppo i due mandati di lavoro sopra indicati suddividendo le “tappe” nei vari gruppi (il 1° gruppo comincia dal BS del 1° mese, il 2° dal BS del 3° mese, e così via, invitando i vari piccoli gruppi ad affrontare anche il lavoro della “tappa” successiva se ne hanno il tempo. È importante, nella discussione plenaria e finale, far emergere gli aspetti peculiari badando alle “mancanze” più che alle voci “ridondanti” Lezione di sintesi finale proponibile anche una serie di “minilezioni” ciascuna da fare a commento di ogni “tappa” del BS Consegna di handout: copia delle “griglie” contenenti – per ciascuna tappa dei BS - gli argomenti da trattare, le manovre da eseguire, gli strumenti da impiegare, i segni da ricercare. Ore 17.50 Conclusione della giornata del corso e valutazione formativa
4 Seconda giornata Ore 8.45 Registrazione dei partecipanti Ore 9.00 Sessione 3 LA COMUNICAZIONE PEDIATRA-FAMIGLIA; IL COUNSELLING (materiali a cura di Michele Gangemi e Claudio Chiamenti) obiettivi: 1) evidenziare l’importanza della comunicazione per la creazione del rapporto di fiducia 2) migliorare le conoscenze di base sulla comunicazione e sul counselling Questionario su tabellone proporre alcune definizioni di “Comunicazione” Introduzione – Premessa sulle motivazioni e sugli obiettivi della Sessione – Video – Commenti “al volo” sulle risposte date sul tabellone - Commenti sugli aspetti di comunicazione che emergono dal video – Definizione di Comunicazione; contenuto e relazione; messaggi verbali e non verbali; obiettivi della Comunicazione… (lucidi) 45’ 10.00-11 Lavoro in gruppo su casi descritti, focalizzato al “processo” della comunicazione - 1 caso per gruppo Caso 1. “La presa in carico” Obiettivi del caso: - importanza dell’ascolto attivo – importanza di inserire domande “aperte”… - importanza di saper vedere “con gli occhi dell’altro” Caso 2. “bambina cambio nome” Obiettivi del caso: - importanza dell’ascolto attivo – importanza di inserire domande “aperte”… - importanza di saper vedere “con gli occhi dell’altro” Caso 3. “Male alle orecchie e mal di pancia” Obiettivi del caso: 1. Importanza di individuare gli obiettivi del colloquio 2. Gestione di peculiarità relazionali del colloquio in pediatria (interlocutore indiretto) Coffee-break durante il tempo del lavoro di gruppo 11-13 Plenaria - discussioni e sintesi didattiche finali, suddivise per ciascun caso e presentando alla fine di ogni caso un set di lucidi con le “sintesi didattiche” - tecnica di conduzione di un colloquio: ascolto attivo, imparare a far domande.
5 - Le base teoriche della comunicazione Consegna di handout “Il primo colloquio”, “Parlare con l’adolescente”, “Glossario”, libro Gangemi Ore13 Colazione di lavoro Ore 14.30 Sessione 4 - L’EDUCAZIONE SANITARIA: I CONTENUTI (materiali a cura di Roberto Bussi, Vitalia Murgia) Obiettivo: Condividere i contenuti dell’attività di educazione alla salute realizzata dal pediatra ed i tempi di presentazione di questi ai genitori Premessa (15’): “I BS … costituiscono una straordinaria opportunità di educazione alla salute a livello di comunità, attraverso la diffusione capillare e sistematica di istruzioni e norme date singolarmente alle famiglie…” Ci si sofferma in particolare su 3 argomenti in quanto su di essi esiste il maggior consenso 15.00-16.30 Lavoro in gruppo: 1a parte - “Elencare i contenuti educativi (elenco degli argomenti) da inserire nel corso dei vari incontri previsti dai BS, tappa per tappa” - (1-2 bilanci di salute per gruppo) – 15’ 2a parte - Sviluppare i seguenti mandati: “Dovendo parlare ai genitori di prevenzione degli incidenti, elencare: a) i messaggi educativi principali da trasmettere b) i possibili problemi/contestazioni c) le soluzioni da proporre “Dovendo parlare ai genitori di allattamento al seno, elencare: a) i messaggi educativi generali da trasmettere b) i messaggi specifici principali su cui soffermarsi tappa per tappa c) i possibili problemi e le contestazioni “Dovendo parlare ai genitori di vaccinazioni, elencare: a) i messaggi educativi principali da trasmettere b) i messaggi specifici principali su cui soffermarsi c) i possibili problemi e le contestazioni Assegnare un argomento ogni due-tre gruppi (60’) (pausa caffè durante il lavoro di gruppo) 16.30-18.00 Plenaria e sintesi didattiche 1 – in modo rapido si illustrano i lavori del primo mandato; si conclude proiettando l’elaborato del team teaching, con commento rapido 2 – Invitare i portavoce dei gruppi di lavoro ad esporre (in modo veloce e senza entrare nei particolari delle spiegazioni) le liste delle risposte ai vari punti. Suddividere i punti per gruppi in modo da evitare duplicazioni di cose già esposte. Nel caso di 2 gruppi con lo stesso mandato, chiedere al secondo di esporre le sole differenze. L’esperto/animatore interviene alla fine di ogni mandato per commentare le sole parti sbagliate, carenti o incomplete.
6 Consegna di handout (linea guida sull’allattamento al seno, libro Venturelli sull’educazione sanitaria) Conclusione della giornata del corso e valutazione formativa Terza giornata Ore 8.45 Registrazione dei partecipanti Ore 9.00 Sessione 5 - IL DISAGIO PSICO-SOCIALE: UNA POSSIBILE AREA DI INTERVENTO DEL P.D.F.? (materiali a cura di Mirella Finco) Obiettivi 1. identificare tempestivamente i segni di trascuratezza, maltrattamento (fisico o psichico) e di abuso sessuale 2. identificare i possibili consulenti utili per la definizione del problema (percorso diagnostico) 3. identificare le strategie utili/efficaci per poter intervenire sul problema 4. mettersi in relazione con i Servizi in grado di farsi carico/risolvere il problema 5. identificare i casi che richiedono la segnalazione alla magistratura ed effettuarla con le modalità previste dalla legge Premesse alla Sessione: 1. Correlazione del Problema disagio psico-sociale con il ruolo professionale del PdF (in che modo e con quali limiti queste problematiche “toccano” l’attività professionale del PdF)? 2. Difficoltà di linguaggio comune e di definizioni 3. Esperienza di molti-pochi? Problema per molti-pochi? Bisogno di formazione, e su cosa? 4. Necessità di acquisire conoscenze specifiche sugli aspetti “diagnostici” del problema (i problemi dei bambini sono sempre “organici”?) 5. Necessità di acquisire conoscenze specifiche sugli aspetti “terapeutici” del problema (chi fa/può fare cosa) 6. Necessità di acquisire conoscenze specifiche sui risvolti e sugli atti “legali” in carico al PdF 7. Esplicitazione degli obiettivi della Sessione Note – attenzione a mantenere i riferimenti al materiale del Manuale – a proposito di interventi “preventivi” del p.d.f. nei confronti del disagio, far presente l’importanza dell’attivazione dei servizi sociali, ecc. e, principalmente, dell’esaltazione dei fattori “di protezione” (risorse individuali, sociali ed ambientali) – problemi di privacy/consenso (disagio, maltrattamento…) – gli interventi magistrali devono avere finalità di “sistematizzazione” delle conoscenze e dei contenuti didattici del caso presentato Premessa: 1. Riferimenti professionali (l’approccio “olistico” e “bio-psico- sociale”, i compiti previsti da ACN pediatria – PSN - progetto obiettivo
7 materno-infantile …) 2. Epidemiologia del problema (questionario e dati da fonti diverse) e di alcune malattie “sociali” 9.00-9.15 Introduzione “professionale” motivazioni, ruolo… farsi carico del problema; attivarsi per far emergere ed individuare i casi di disagio; non aspettare i casi eclatanti 9.15-9.30 Introduzione “scientifica” risultati del questionario, note epidemiologiche, dati di confronto con alcune problematiche di natura organica 9.30-9.45 Presentazione del lavoro casi da risolvere…, attese rispetto al lavoro dei PGA 9.45-11.0 Lavoro in Piccolo Gruppo (pausa caffè compresa) 11-13.0 plenaria: a) presentazione del caso – proposte di soluzione – commenti in plenaria e dibattito con gli esperti b) per ogni caso, lezione di sintesi e di sistematizzazione dell’argomento 13.00-13.30 Conclusioni: gli obiettivi raggiunti e il “ruolo possibile/sostenibile” nell’ambito del “disagio” Consegna di handout Colazione di lavoro Ore 14.30 Sessione 6 - VISTA (Materiali a cura di Mario Angi, Barbara Bologna, Vitalia Murgia) Riferimenti professionali - Indagare sulla presenza di fattori di rischio familiare o personale per problemi di vista - Individuare evidenti anomalie dell’occhio e annessi - Individuare l’ambliopia - Valutare il visus Obiettivi educativi: 1) individuare i segnali d’allarme indicativi di problemi di vista personale o di rischio familiare (compilazione di un questionario) 2) eseguire ed interpretare alcuni test strumentali: esame della simmetria dei riflessi luminosi corneale (t. di Hirschberg) cover test red reflex stereo test di Lang I e II esame del visus mediante tavola optometrica Ore 14.30 Compilazione questionario di autovalutazione Test di autovalutazione-riflessione sui segni anamnestici di allarme/sospetto di
8 problemi di vista e di familiarità. Le domande del test sono state scelte sulla base dei contenuti del questionario da somministrare ai genitori, presente nel manuale. Ore 14.40 Commento ai quesiti posti nel test e breve discussione in plenaria Ore 15.00 Lezione introduttiva al lavoro tutoriale: presentazione con lucidi degli aspetti pratici nell’esecuzione del Cover test, Red reflex, Stereo test, Visus (l’ambiente, gli strumenti, l’esecuzione pratica del test, i trucchi per l’interpretazione della risposta allo Stereo test di Lang ecc.) Ore 15.40 Lavoro tutoriale (oculisti - ortottisti + animatori esperti per apprendimento delle manovre: red-reflex, cover test, test di Hirschberg, stereo test, esame del visus) Dopo aver osservato l’esecuzione pratica da parte dell’oculista si lavora a coppie: ogni pediatra fa prima da cavia e poi da esaminatore. Si fa esercizio di apprendimento su Cover test e Red reflex. Ore 17.00 Sessione plenaria guidata Si chiede ai colleghi di esprimere, alla luce di quanto sentito, visto fare e provato a fare, quali sono le difficoltà nell’applicazione pratica dei test nel corso dei BS, quali le perplessità in merito agli strumenti, ai tempi ecc. Discussione guidata dall’esperto che sulla base delle domande e/o delle difficoltà espresse commenta proponendo soluzioni. Consegna di handout Conclusione della giornata del corso e valutazione formativa
9 Quarta giornata Sessione 1 LO SVILUPPO PSICOMOTORIO E RELAZIONALE DEL BAMBINO (Materiali a cura di Alda Pellegri, Mariamalia Battaglia, Roberta Luchelli, Lorenza Caielli) Obiettivi: - descrivere le tappe caratterizzanti lo sviluppo psicomotorio e relazionale del bambino – riconoscere i “bambini che preoccupano” (psicomotorio) – riconoscere i “casi che preoccupano” (relazionale; genitore/bambino) – riconoscere le situazioni che possono giovarsi di interventi mirati a stimolare il bambino e descrivere i consigli da dare ai genitori – riconoscere le situazioni (ambiti psicomotorio e relazionale) che richiedono una consulenza specialistica Ore 9.00 - pre-test di autovalutazione Ore 9.15 – Lezione di introduzione: lo sviluppo psicomotorio (diapo 1-14 CDRom) – dr.a Alda Pellegri – 15’ Lezione di introduzione: l’osservazione della relazione bambino/genitori – dr.a Lorenza Caielli – 10’ Ore 9.30 - Lavoro in piccolo gruppo Nel corso del bilancio di salute effettuato al………..mese/anno indicare: a) un bambino vi “preoccupa” dal punto di vista psicomotorio se… b) in quali dei casi suddetti prendete in considerazione una consulenza? c) un genitore e/o un bambino vi destano preoccupazione dal punto di vista relazionale se notate… Ore 10.30 – Sessione plenaria (limitare a 15’ il tempo per ciascun gruppo) 1. Proiezione e rapido commento sulla “normalità attesa PM” per ciascuna tappa dei BdS (CDRom dr.a Pellegri); 2. Presentazione del lavoro di gruppo per la stessa tappa: elementi di allarme; punti a) e b) 3. Commenti del consulente (diapositive scelte dalla sequenza 1-65) 4. Presentazione del lavoro di gruppo per la stessa tappa: punto c) 5. Commenti del consulente (diapositive scelte dalla sequenza 1-65) Ore 13.00 - Commento e risposte alle domande comprese nel pre-test Ore 13.15 – Termine della sessione e distribuzione degli handout (griglia psicomotorio, indicazioni pratiche Pellegri e fisioterapista Meyer, promemoria sulla relazione). Pomeriggio Sessione 2 – DIAGNOSI PRECOCE DI DISPLASIA CONGENITA DELL’ANCA (Materiali a cura di Giuseppe Atti, Fabrizio Fusco, Daniela Sambugaro) Riferimento professionale: nell’ambito dei controlli dei BdS del 1° anno il pediatra esamina le anche
10 del lattante alla ricerca dei segni indicativi di displasia evolutiva dell’anca. Obiettivo: - riconoscere i lattanti con fattori di rischio per DEA e richiedere per loro un’ecografia specifica - descrivere le fasi della corretta esecuzione della manovra di Ortolani-Barlow - interpretare il referto dell’ecografia dell’anca Ore 14.30 Questionario di autovalutazione: Distribuito all’ingresso e compilato in cinque minuti Ore 14.40 Lezione di introduzione (10’): a) Definizione di DCA/DEA, incidenza, etiologia, quadri clinici (dia 1-7) b) Bambini a rischio; Classificazione ecografica della DCA/DEA (diapo 12-14) Ore 14.50 Lavoro in singolo (o con i vicini di posto) (10’): a) costruire una check list di osservazione-valutazione del PdF che esegue la manovra di Ortolani-Barlow Ore 15.00 Lavoro in grande gruppo (50-60’): a) proiezione di un filmato sulla manovra di Ortolani-Barlow (in alcuni casi le manovre non sono corrette per permettere ai discenti di identificare l'errore) b) caccia all’errore e commenti didattici Ore 15.45 Sintesi finale (10-15’): a) rivedere la check-list corretta della manovra di Ortolani-Barlow (diapo 8-11) b) contestualizzare il percorso didattico rispetto all’attività professionale Sessione 3 – SOFFIO CARDIACO FUNZIONALE ED ARITMIA FISIOLOGICA (Materiali a cura di Pier Andrea Pellegrino, Eleonora Benetti, Riccardo Salvadori) Riferimento professionale: nell’ambito dei controlli dei BdS il pediatra esamina l’apparato cardiovascolare e riconosce nell’ambito dei soffi quelli verosimilmente di natura funzionale e quelli di natura organica; riconosce i disturbi del ritmo cardiaco di natura verosimilmente fisiologica Obiettivo: - riconoscere un soffio funzionale; riconoscere un soffio correlato a patologia di natura organica per l’invio in consulenza – riconoscere le variazioni fisiologiche del ritmo cardiaco dalle alterazioni di ritmo che necessitano di approfondimento Questionario di autovalutazione: Distribuito all’ingresso e compilato in cinque minuti Ore 16.30 Lezione di introduzione: (10’) a) Tipologia ed analisi delle richieste di consulenza cardiologica b) I soffi in età pediatrica
11 c) Alcune aritmie di frequente riscontro in età pediatrica (caratteristiche, modalità di comparsa) Ore 16.40 Lavoro in grande gruppo (50-60’): a1) proporre un metodo di ascolto del soffio (sede, durata, intensità, caratteristiche, irradiazione, ecc.) a2) costruire insieme una griglia di valutazione del soffio funzionale a3) far ascoltare la registrazione di alcuni soffi e decodificarli insieme a4) in conclusione, proiettare la diapositiva con le caratteristiche del soffio funzionale e confrontarla con quella costruita insieme b1) proporre un metodo di ascolto del ritmo cardiaco b2) costruire insieme una griglia di valutazione della variazione fisiologica del ritmo cardiaco b3) proiettare tratti di ECG e commentarli insieme b4) in conclusione, proiettare diapo con le caratteristiche del ritmo cardiaco Sintesi finale: contestualizzare il percorso didattico rispetto all’attività professionale . Consegna di handout Conclusione della giornata del corso e valutazione formativa
12 Quinta giornata Sessione 1 - LA PREVENZIONE DENTALE E ORTODONTICA (Materiali a cura di Francesca Miotti, Roberta Luchelli, Daniele Pittarello) Riferimento professionale: ricercare e riconoscere nelle visite dei BdS i problemi di natura odontoiatrica e ortodontica, riferiti o non dai genitori, il cui trattamento va impostato in modo tempestivo e corretto; verificare nel tempo l’effettuazione degli interventi opportuni Contenuti: le malocclusioni per le quali si propone il trattamento fin dalla fase della dentizione decidua (morso incrociato – posteriore o anteriore; classe II e III di origine disfunzionale; problematiche verticali tipo morso aperto e profondo; perdita precoce dei denti decidui) Ore 9.00 Lezione di introduzione (30’): osservare l’occlusione dentaria del bambino; riconoscere alcune comuni malocclusioni quali il morso incrociato posteriore o anteriore; la classe II e III di origine disfunzionale; le problematiche verticali tipo morso aperto e profondo; affrontare il problema della perdita precoce dei denti decidui Ore 9.30 Lavoro in piccolo gruppo (30’): riconoscere su calchi dentari il tipo di malocclusione; definire i casi da inviare all’ortodonzista ed il grado di urgenza della consulenza; evidenziare gli ulteriori provvedimenti utili al caso in esame Ore 10.00 Plenaria (45’): Presentazione in sequenza (diapositive) dei calchi da esaminare; richiesta delle soluzioni dei casi ai portavoce dei gruppi; rispose rapide del Consulente sugli elementi principali del caso. Sessione 2 - LO SVILUPPO NEUROSENSORIALE: UDITO E LINGUAGGIO (Materiali a cura di Barbara Bologna, Vitalia Murgia) Riferimenti professionali Ricercare (anamnesi) fattori di rischio familiare o personale per problemi di udito Ricercare segni indicativi di possibile deficit uditivo Ricercare segni indicativi di possibile disturbo secondario del linguaggio Obiettivi educativi: 1) Elencare i fattori di rischio personale e familiare per problemi di udito 2) Elencare i segni indicativi di problemi di udito e di linguaggio Ore 11-11.15 - Lezione di introduzione I motivi dell’intervento preventivo e i concetti fondamentali sul danno uditivo (definizione, cause, diapositive 1-13) Ore 11.15-12.00 - Lavori in PGA:
13 “Elencare per i bilanci di salute assegnati i segni indicativi di disturbo dell’udito e/o del linguaggio” [1°-3° e 66° mese; 6° e 12° mese; 9° e 24°-36° mese] Ore 12.00-13.30 - Plenaria: Presentazione dei lavori di gruppo [NB: evitare doppie presentazioni!] Brevissimo commento al lavoro del gruppo + presentazione delle abilità che il bambino deve dimostrare nell’età considerata Sintesi finale: lo sviluppo del linguaggio; tab. ELM Consegna di handout Pomeriggio - Sessione 3 “POTER FARE”: I BILANCI DI SALUTE TRA PROGETTO E REALTÀ (Materiali a cura di Roberto Bussi, Giampietro, Chiamenti, Vitalia Murgia, Franco Raimo, Walter Spanevello, Giuseppe Ventriglia) Ore 14.30 Introduzione (15’) Confronto tra i compiti previsti per i bilanci di salute nella normativa nazionale e regionale, i compiti professionali definiti sulla base della letteratura scientifica, le aspettative dei colleghi ed i contenuti del corso. Evidenziare l’importanza dell’attività preventiva se fatta in maniera regolare ed uniforme da tutta la categoria. Confronto con altre realtà (Task Force canadese, AAP, Gran Bretagna). Richiamo delle finalità del corso: dare strumenti conoscitivi, operativi e relazionali necessari al pediatra di famiglia per realizzare in maniera efficace e secondo standard condivisi i compiti correlati con i bilanci di salute Ore 14.45 Compilazione di un questionario anonimo personale di analisi Ciascun pediatra discente confronta i contenuti del corso con i compiti professionali correlati alla realizzazione dei BbS; elenca i bisogni personali di approfondimento (conoscenze o manualità); riflette sulla realizzabilità, in modo costante e secondo gli standard proposti dal corso, di ciascun compito professionale nella propria pratica quotidiana Ore 15.15 – Lavoro in PGA “Sulla base dei contenuti sviluppati nell’introduzione e dell’analisi personale che ciascun componente il piccolo gruppo ha fatto, identificare i principali punti critici che potrebbero ostacolare la realizzazione del PSI ed ipotizzare i possibili correttivi”. Raccomandare ai gruppi di soffermarsi solo sui più importanti fattori che a loro giudizio potrebbero ostacolare la realizzazione dei BdS secondo gli standard proposti e da parte di tutta la categoria dei PdF. Richiamare la necessità che i membri dei PGA si riuniscano per aree professionali “omogenee” (ASL ovvero distretti o aree afferenti ad un Ospedale, ecc) al fine di poter realizzare un documento a carattere regionale ma contemporaneamente fedele alle realtà operative dei pediatri, una sorta di “libro bianco” sulle problematiche che si frappongono oggi alla realizzazione del
14 progetto Salute Infanzia. In questo modo ciascuna componente del processo assistenziale e professionale potrà trarre utili indicazioni operative (formazione, organizzazione distrettuale, necessità di acquisire competenze professionali specifiche, ecc.) Ore 17.30 Chiusura del corso: Consegna del manuale (corso periferico)
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