Un Baby Pit stop Unicef alla stazione marittima

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Un Baby Pit stop Unicef alla stazione marittima
30 Novembre 2021 -

Un Baby Pit stop Unicef alla stazione
marittima

LIVORNO – È stato inaugurato questa mattina nei locali della Stazione
Marittima del porto di Livorno il Baby Pit stop Unicef realizzato dalla
collaborazione tra Unicef e Soroptimist International d’Italia.

Come spiega la presidente Soroptimist Fiorella Chiappi nell’intervista, si
tratta di una stanza attrezzata per il cambio dei pannolini e l’allattamento
materno, che può anche permettere lo svago dei bambini con i giochi messi a
disposizione.

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Una nuova Stazione marittima per
Ravenna

RAVENNA – Ravenna si candida a diventare home port del settore crociere, con
la pubblicazione del bando per la concessione del servizio di assistenza ai
passeggeri e della Stazione marittima.

La realizzazione della struttura, un costo stimato di 26 milioni di euro, 6
dei quali investiti dalla stessa Autorità di Sistema portuale del mar
Adriatico centro settentrionale, si affiancherà ad altre due opere come ha
spiegato in conferenza stampa il presidente dell’AdSp Daniele Rossi,
definendo quello di oggi un giorno storico per il porto e la città.

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“La pubblicazione del bando è una fase del project -ha sottolineato- cioè una
proposta di parternariato pubblico-privato con un operatore.
Royal Caribbean che ha già presentato una proposta, rientrerà ora nei
potenziali partecipanti”.

Il progetto di una Stazione marittima, base di inizio e fine delle crociere,
che darà nuovo impulso al turismo regionale con una previsione di 300 mila
crocieristi all’anno, richiederà la condivisione con le istituzioni del
territorio per garantire una adeguata catena logistica dei servizi, che
coinvolga porti e aeroporti regionali.
“Può apparire inconsueto investire su turismo e crociere nel mezzo di una
pandemia che ha colpito particolarmente i due settori -aggiunge Rossi- ma
credo che questo sia quello che va fatto adesso per essere pronti quando
servirà.”

La nuova Stazione marittima, 10 mila metri quadri suddivisi su due piani,
sorgerà all’ingresso dell’imboccatura del porto, Porto Corsini, e si
affiancherà a un altro progetto, quello del parco delle dune, sostenuto in
questo caso interamente dall’AdSp.
L’aggiudicazione del bando, prevede inoltre il rilascio di una concessione di
35 anni, per un valore complessivo stimato in 220 milioni di euro.
Chiuso il bando il 16 Luglio 2021, si prevede di procedere con
l’aggiudicazione definitiva entro fine estate, per poi passare alla stipula
del contratto entro fine anno e vedere terminati i lavori in circa due anni.

Sul lato accosti, il presidente Rossi spiega che si tratterà di un percorso
progressivo: “Il terminal inizierà a lavorare prima con una struttura
provvisoria, fase nella quale prevediamo, negli anni 2022-2024 circa 30
accosti, per passare poi a 50 e, a regime con la Stazione definitiva,
raggiungere i 70-80 accosti annuali”.

Non ultimo, nel progetto della nuova Stazione marittima rientra anche la
realizzazione di un sistema di elettrificazione della banchine, in questo
caso sostenuto in parte dall’Authority con un project financing, per
garantire la sostenibilità ambientale della nuova struttura che permetterà
alle navi in sosta di spegnere i motori. Per la struttura si calcola una
spesa di circa 30 milioni di euro.

Soddisfatto anche il sindaco della città di Ravenna Michele de Pascale che

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prevede per la città ampi margini di crescita perchè considerata nel Nord
Est, dopo Venezia, la città d’arte adriatica con un primato indiscutibile
nell’attrarre turismo.

Respinto appello impresa Cogesap

BARI – Il Consiglio di Stato respinge l’appello presentato dall’impresa

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Cogesap in merito ai lavori di riqualificazione della stazione marittima nel
porto di Brindisi. Lo rende noto l’AdSp del Mare Adriatico meridionale. Con
sentenza n. 1310 del 15 Febbraio 2021 il Consiglio di Stato (sez. V),
confermando la pronuncia di primo grado del Tar Bari n. 1117/2020, ha
respinto l’appello dell’impresa Cogesap proposto avverso l’affidamento della
“progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di riqualificazione della
stazione marittima lato mare, nonché dei prospetti e coperture degli uffici
prospicienti Piazza Vittorio Emanuele II nel porto di Brindisi”, aggiudicato
dall’Ente alla ditta Ayroldi srl.

La sentenza, recependo appieno le tesi difensive dell’Autorità di Sistema
portuale difesa dal Dipartimento Legale interno diretto dall’Avv. Fulvio
Mezzina, conferma la legittimità delle determinazioni della Stazione
appaltante, che aveva escluso dalla gara la ricorrente per carenza dei
requisiti soggettivi in ragione di una pregressa vicenda di risoluzione
contrattuale, ritenuta dall’Amministrazione tale da incidere sui requisiti di
affidabilità.

La pronuncia, ampiamente motivata, consente di proseguire nella esecuzione
dei lavori di riqualificazione della Stazione marittima, edificio soggetto a
vincolo di tutela e che ha una rilevante valenza urbanistica per la sua
collocazione nel centro cittadino, oltre ad ospitare diversi Uffici di
amministrazioni pubbliche.

Royal Caribbean mette gli occhi su
Ravenna

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RAVENNA – La proposta che Royal Caribbean Group ha presentato lo scorso
Agosto in merito alla concessione del servizio di assistenza passeggeri e di
realizzazione della nuova Stazione marittima dedicata alle crociere nel porto
di Ravenna, ha ricevuto la dichiarazione di fattibilità dal Comitato di
gestione dell’AdSp.

Royal Caribbean Group ad oggi gestisce 27 terminal crocieristici, di 23 dei
quali ha curato anche le attività di realizzazione dell’infrastruttura ed è
uno dei primi operatori crocieristici a livello mondiale. Nel Mediterraneo è
già presente in 8 porti, tra i quali Venezia, Civitavecchia, La Spezia e
Napoli dove fanno scalo le navi della flotta composta da 61 unità per circa
5,5 milioni di passeggeri nel 2019 e oltre 80.000 dipendenti.

Lo schema di Project financing presentato prevede una serie di attività

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connesse allo sviluppo del traffico crocieristico, con particolare attenzione
ad un recupero di mercato e ad un rilancio della funzione crocieristica del
porto di Ravenna.
Un investimento notevole è previsto per la realizzazione e gestione di una
nuova Stazione marittima, a fronte di una concessione di lunga durata,
funzionale a svolgere operazioni di “homeport”.
Ravenna si candiderebbe così a diventare porto di inizio/fine crociera con
tutto ciò che questo può significare in termini di opportunità per il
territorio, in collaborazione con l’Aeroporto di Bologna e con quelli di
Rimini e Forlì.

I dati presentati dal Royal Caribbean Group stimano che il traffico
crocieristico nel porto con la realizzazione della nuova Stazione marittima e
l’adeguamento dei fondali del porto, possa avere un significativo incremento
già nei primi anni di avvio dell’attività.
Il progetto è inoltre redatto in armonia con il cosiddetto Parco delle dune a
Porto Corsini, che riqualifica e valorizza l’area retrostante il terminal e
che sarà realizzato dall’Autorità di Sistema portuale con l’obiettivo di
conciliare nel migliore modo possibile, anche dal punto di vista della
sostenibilità ambientale, le funzioni crocieristiche con il contesto urbano.

A quattro mesi dalla proposta, che è stata esaminata sia dal punto di vista
tecnico che da quello della sostenibilità ambientale ed economico
finanziaria, il progetto è stato approvato e a breve sarà posto a bando di
gara per consentire ad eventuali altri operatori interessati di presentare
offerte alternative.
A quel punto partirà l’aggiudicazione per far partire i lavori.

Far ripartire le crociere anche a
Venezia

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VENEZIA – Far ripartire subito le crociere anche a Venezia e scegliere al più
presto una soluzione che ovvi il passaggio a San Marco gestendo al contempo
la transizione per assicurare un futuro agli oltre 4000 lavoratori e alle
loro famiglie, sono le richieste avanzate dai lavoratori portuali di Venezia
al Governo.

Lo hanno chiesto questa mattina, al Piazzale Isonzo della Stazione Marittima

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di Venezia, i lavoratori delle imprese portuali che operano con e per le
crociere durante una conferenza stampa. Oggi per la maggior parte di loro
sono in cassa integrazione ed hanno voluto far sentire la propria voce
davanti a quello che è stato definito “un silenzio assordante della politica
e delle istituzioni”.

Nel corso della mattinata hanno preso la parola alcuni dei rappresentanti dei
lavoratori per far presente che, nonostante sia giunto da Roma il via libera
alla crocieristica, la città di Venezia rischia di restare tagliata fuori
dalla ripresa delle crociere per non aver saputo dare una pronta risposta al
settore che da oltre 10 anni chiede una soluzione alternativa per far
giungere le navi e i crocieristi in città.

Una soluzione che, spesso si dimentica, garantirebbe il mantenimento del
l’home Port a Venezia e con esso tutta l’economia di fornitura, i posti di
lavoro e i servizi collegati alle navi.

I partecipanti, che si sono dichiarati unanimemente a favore di una soluzione
alternativa che ovvi il passaggio davanti a San Marco, hanno sottolineato la
necessità che la politica e le istituzioni diano una risposta chiara e
immediata per consentire alle crociere di tornare a Venezia in piena
sicurezza e di non mettere così a rischio anche la stagione 2021, dopo che la
stagione 2020 sembra irrimediabilmente perduta.

Le mancate decisioni della politica unite alle dichiarazioni e alle minacce
di manifestazioni e tafferugli da parte dei comitati del “no” hanno infatti
allontanato le compagnie che stanno lentamente ricominciando a viaggiare con
il benestare del Governo e con protocolli di sicurezza anti-Covid molto
severi. La scelta di preferire lo scalo Trieste piuttosto che a Venezia non è
accettabile perché mette a rischio oltre 4000 lavoratori e migliaia di
famiglie il cui futuro oggi è quantomai incerto.

Gli ammortizzatori sociali concessi dallo Stato per far fronte all’avvento
della pandemia stanno per terminare ma i lavoratori hanno chiaramente
sottolineato che oggi a Venezia è in gioco non solo un comparto rilevante per
l’economia locale ma soprattutto la dignità dei lavoratori che non chiedono
di ricevere sussidi o “adeguato welfare”, come da alcuni paventato, ma
vogliono poter contare sul loro posto di lavoro e sul loro stipendio
guadagnato onestamente.

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Mettere in discussione la crocieristica a Venezia non è una semplice
questione ambientale o di immagine, non si può giocare con il futuro dei
lavoratori e delle famiglie che fino ad oggi sono rimaste in silenzio
attendendo una decisione ma che oggi – davanti alla possibilità di
occupazione zero – lanciano da un terminal silenzioso e inoperoso un grido di
allarme e preoccupazione che non si esclude possa sfociare in ulteriori
manifestazioni nelle prossime settimane.

Manifestazioni che, sempre nel rispetto della sicurezza e con il garbo che ha
contraddistinto i lavoratori portuali in questi anni, mirano a portare
all’attenzione de Governo, della politica locale e dei candidati alle
prossime elezioni regionali e cittadine, un dissenso e una preoccupazione che
non è più sostenibile.

Il rischio, hanno ribadito, è quello di gettare a mare un intero settore
produttivo, florido e sempre più sostenibile, per la paura di decidere. I
lavoratori ritengono infatti che non solo vada identificata una soluzione tra
i progetti presentati su cui vi è maggiore convergenza istituzionale che
rappresentano una alternativa concreta al passaggio davanti a San Marco ma
che questo vada fatto velocemente e studiando contestualmente tutte le misure
necessarie per agevolare la transizione salvaguardando il traffico e la
relativa occupazione. Non è più dunque un semplice appello ma una vera
necessità per non mettere a rischio il futuro di una parte importante della
città, della sua economia e di un importante bacino di votanti che non si
accontentano più proclami ma pretendono soluzioni concrete e certezze per il
futuro.

L’appello di oggi è solo l’inizio di un percorso che vedrà la nascita di un
tavolo permanente dei lavoratori e delle imprese portuali che mira a
sostenere un futuro compatibile e sostenibile per la crocieristica e lottare
– tutti assieme – per assicurare un futuro alle famiglie coinvolte da questa
assurda situazione.

Il tavolo è aperto alla partecipazione di tutti i lavoratori portuali nella
convinzione che la prima fonte di occupazione e reddito del Veneto che conta
oltre 22 mila occupati, il porto, sia un bene da salvaguardare, rilanciare e
potenziare e non debba essere mai messo in discussione per la paura di
decidere o il timore di un confronto. Fino ad oggi sono state ascoltate le
voci di molti è ora che anche il Porto faccia sentire la sua, una voce di

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esperti e conoscitori del settore una voce, quella dei lavoratori portuali,
che ha contribuito a rendere grande Venezia nei secoli.

Nel corso della mattinata, sono stati ricordati alcuni dati provenienti dai
più recenti studi condotti da importanti centri di ricerca, riconosciuti a
livello internazionale, che certificano che l’economia del mare a Venezia
genera un impatto economico positivo non solo per la città ma per tutta
l’Italia pari a 410 milioni di euro, creando più di 7mila posti di lavoro
stabili. Nella nostra città, la spesa diretta di passeggeri, equipaggi e navi
ogni anno raggiunge i 155 milioni, pari a 426mila euro ogni giorno, che
diventano 676mila se si considerano solo i giorni in cui almeno una nave è in
città. Con i suoi 1,41 milioni di passeggeri, la crocieristica ha coperto
quasi il 3% del Pil dell’economia di Venezia.

Ma è necessario andare oltre l’occupazione e le attività dirette ma vanno
considerate anche le attività dell’indotto che, come tutti, stanno soffrendo
del calo delle presenze e non possono contare sullo stesso giro d’affari pre-
pandemia. Venezia vanta una produzione pari a 5,6 miliardi di euro (dati
Istat 2015 elaborati dalla Cgia di Mestre). Per un quinto è merito dell’area
portuale della città, comprese le attività di crociera e quindi di transito
di turisti. Le attività economiche presenti sulla terraferma e nella città
insulare generano quasi 1,1 miliardi, ascrivibili al settore dei
trasporti/magazzinaggio. Poco meno del 20% della ricchezza comunale, quindi,
è “generato” dal porto commerciale e dalle attività collegate a questo
settore. Si tratta di dati rilevanti che la miopia nel non voler trovare una
soluzione sostenibile per la crocieristica mette a rischio. Non si tratta
quindi di ascoltare la voce dei lavoratori portuali del settore crociere che
oggi prendono una posizione ma di ascoltare anche tutti gli altri lavoratori
e imprenditori dell’indotto che in assenza di soluzioni concrete potranno
intravvedere davanti a loro solo un destino a tinte fosche.

Infine i lavoratori hanno annunciato che se Costa Crociere confermerà la
scelta di tornare a Venezia per la stagione 2020 con una nave, i lavoratori
saranno pronti ad accoglierla ed a offrire alla compagnia e ai passeggeri il
miglior servizio possibile che ha sempre contraddistinto il Porto Crociere di
Venezia e le migliori misure di sicurezza anti Covid,. Lo stesso varrà per
tutte le compagnie che vorranno tornare e aiutare così Venezia a garantire un
futuro ai lavoratori e alle famiglie.

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Sanificazione alla Stazione marittima
di Piombino

PIOMBINO – Da questa sera e sino al 3 Aprile, verranno effettuate
quotidianamente attività di sanificazione presso la Stazione marittima di
Piombino.

L’intervento di sanificazione verrà eseguito da due operatori della ditta

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Star Service 2.0 dopo la partenza dell’ultima nave e a Stazione chiusa.

Gli addetti alle pulizie saranno dotati di DPI (dispositivi di protezione
individuale) e di tutte le attrezzature necessarie per svolgere il lavoro.

Se fosse necessario, l’impresa si è resa disponibile a proseguire con gli
interventi anche oltre la scadenza prefissata, sino alla fine
dell’emergenza.

La misura adottata dall’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno
Settentrionale, e in particolare dall’Ufficio Territoriale di Piombino,
rientra nei provvedimenti messi in atto dall’AdSp ai fini del contenimento
dell’epidemia di Coronavirus.

Nessuna proposta per Stazione
marittima Olbia

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OLBIA – Nessuna proposta per la gestione della Stazione Marittima e degli
spazi scoperti del porto dell’Isola Bianca.

Alla scadenza del termine ultimo, prevista per le 10 del 4 Novembre (data
prorogata lo scorso Agosto), l’ “Avviso esplorativo di sollecitazione al
mercato per proposte di finanza di progetto”, bandito il 10 Giugno scorso
dall’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sardegna, non ha, al momento,
registrato l’interesse da parte di potenziali gestori, nazionali ed
internazionali, del compendio demaniale e dei relativi servizi nel cuore
dello scalo del Nord Est isolano.

Una sollecitazione di mercato ad evidenza pubblica, quella promossa
dall’Ente, con lo scopo di attrarre una o più proposte progettuali di
partenariato pubblico – privato sulla gestione del terminal passeggeri, dei

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servizi di interesse generale ai passeggeri, dei parcheggi di auto, rimorchi,
semirimorchi, supporto all’autotrasporto e agli operatori, nonché
sull’esecuzione di interventi di riqualificazione dello stabile. Criteri
qualitativi a fronte dei quali è stato posto un canone base di disponibilità
(a carico dell’Ente), pari a poco più di 1 milione e 900 mila euro annui.

La migliore proposta di finanza di progetto, una volta approvata, sarebbe
stata successivamente sottoposta a procedura di gara ad evidenza pubblica, ai
sensi del codice dei contratti pubblici (art. 183, comma 15 e 16), per il
definitivo affidamento ed assentimento in concessione, con un diritto di
prelazione del promotore individuato nella prima fase, rispetto ad altri
soggetti.

“Dobbiamo constatare, con un certo rammarico che, al momento, il mercato non
ha risposto alla nostra sollecitazione – spiega Massimo Deiana, presidente
dell’AdSp del Mare di Sardegna – ma siamo comunque fiduciosi, perché intorno
a questa proposta si è creato un notevole interesse da parte di potenziali
soggetti gestori, alcuni dei quali hanno effettuato dei sopralluoghi e
richiesto chiarimenti. Da parte nostra è stato fatto il massimo per conferire
la più ampia trasparenza all’iniziativa, attribuendo al bando una visibilità
su scala internazionale con pubblicazioni su Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana e dell’Unione Europea, quotidiani italiani,
internazionali e riviste di settore”.

Non si tratta, quindi, di gara deserta, tantomeno di esito negativo
dell’operazione, che rimane comunque valida, senza perdere il carattere
dell’innovatività.

“Supportato dall’Advisor (Sinloc), lo staff dell’Ente ha compiuto un lavoro
estremamente complesso e completo che non andrà sicuramente perso, ma
costituirà una base valida dalla quale partire – precisa Deiana – Per la
prima volta è stato delineato, qualificato, quantificato e reso pubblico il
fabbisogno dei servizi dello scalo dell’Isola Bianca. Il tutto è stato
inserito in un quadro conforme ai principi di evidenza pubblica e proiettato
verso una dimensione internazionale”.

Chiusa questa prima fase, l’Ente si prepara al futuro immediato.

“Già da oggi – conclude Deiana – chiunque potrebbe farsi promotore di un

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nuovo project financing, con parametri in linea con quelli inseriti
nell’avviso esplorativo. Sarà nostra cura, come previsto dalla legge,
procedere con un iter improntato sulla massima trasparenza, senza perdere di
vista quei capisaldi alla base della nostra iniziativa che conferiranno
qualità nei servizi ai passeggeri e competitività allo scalo a livello
internazionale”.

Livorno: AdSp approva bilancio di
previsione

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LIVORNO – Questa mattina il Comitato di gestione ha approvato il bilancio di
previsione per l’esercizio finanziario del 2020.

Secondo i numeri illustrati dal segretario generale facente funzione, Simone
Gagliani, è previsto un avanzo di cassa di 141 milioni, un risultato
economico netto di 2 milioni e un avanzo di amministrazione che di qui alla
fine dell’anno prossimo dimagrirà di 12,5 milioni, passando da 88 a 75
milioni di euro.

“Il 2020 è un anno importante per l’AdSp del Mar Tirreno settentrionale, che
sarà chiamata a confermare il trend positivo di crescita dei traffici degli
ultimi anni”, ha dichiarato il presidente Stefano Corsini, che ha aggiunto:
“Il bilancio di previsione approvato vedrà impegnata l’Autorità portuale sul

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fronte dell’ammodernamento dei propri porti attraverso un importante piano di
investimenti”.

Le spese per investimenti

Per proseguire lungo la strada ormai tracciata e per favorire nei porti di
Sistema il necessario sviluppo economico ed occupazionale, l’AdSp prevede di
spendere per l’anno che viene 24 milioni di euro per la realizzazione di
opere infrastrutturali.

“Sono molti gli obiettivi che ci siamo ripromessi di raggiungere per il 2020
– ha spiegato Corsini – tra questi figurano il completamento delle opere
previste dal Piano regolatore portuale di Piombino e l’infrastrutturazione
dei porti elbani, con riferimento, in particolare, alla realizzazione della
nuova Stazione Marittima a Portoferraio e delle opere previste
dall’Adeguamento tecnico funzionale del Piano regolatore portuale di Rio
Marina”.

Su Livorno, invece, “intendiamo realizzare gli interventi pioritari per
favorire l’insediamento di Porto 2000, sviluppare i raccordi ferroviari per
incentivare l’intermodalità e realizzare il ponte mobile sullo Scolmatore,
grazie al quale diverrà finalmente possibile chiudere le Porte Vinciane ed
evitare così l’insabbiamento continuo dei fondali prospicienti le banchine
della Darsena Toscana”.

Infine, “Andremo avanti con la Darsena Europa, non dimenticando di
accantonare per l’anno 10 milioni di euro che portano a complessivi 60
milioni di euro l’ammontare delle risorse proprie destinate all’opera di
espansione a mare del porto».

Entrate

Le entrate correnti sono iscritte per 36,9 mln di euro. La Port Authority
prevede di incamerare per il 2020 13 mln di euro dalle tasse portuali e 7,5
mln dalle tasse di ancoraggio. Mentre verranno incamerati 11,1 mln di euro
grazie ai canoni demaniali. A queste si aggiungono le entrate in conto
capitale per circa 9,2 mln di euro (tra questi, 6 milioni provengono dal
mutuo acceso con la Bei e 2,9 milioni dalla Regione Toscana).

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Programma Triennale delle opere pubbliche

Oltre al bilancio di previsione è stato approvato il programma triennale
2020/2022 delle opere pubbliche. Dal quadro delle risorse emergono previsioni
di spesa nel triennio per oltre 380 milioni di euro, di cui 24 mln nel 2020,
106,7 mln nel 2021, e 261,4 nel 2022.

Il nuovo numero massimo delle autorizzazioni allo svolgimento delle
operazioni e dei servizi portuali

Nel corso della riunione il Comitato di Gestione ha anche adottato la
delibera concernente la determinazione per il 2020 del numero massimo delle
autorizzazioni all’esercizio delle operazioni e dei servizi portuali.

Con riferimento alle operazioni portuali, a Livorno è stato confermato un
numero massimo pari a quelle attualmente attive, mentre a Piombino il numero
è stato incrementato di due unità in previsione degli esiti dell’Atto di
Indirizzo dell’Agosto scorso. Confermate le autorizzazioni massime
concedibili anche i porti elbani.

Infine, per quanto riguarda i servizi portuali, sono stati confermati per
tutti i porti i numeri massimi delle autorizzazioni previsti nel 2019.

Vendita azioni Porto 2000 compromette
la concorrenza?

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LIVORNO – Un’interrogazione a risposta scritta è stata presentata nei giorni
scorsi al ministro dei Trasporti e Infrastrutture dal senatore del gruppo
misto Gregorio De Falco assieme ai colleghi Loredana De Petris (Leu), Laura
Garavini (Pd), Francesco Giacobbe (Pd), Paola Nugnes (M 5 stelle) e Elena
Fattori (M 5 stelle) a proposito dell’avvenuta alienazione delle quote di
maggioranza già in mano pubblica della società Porto di Livorno 2000.

Nel documento, che riportiamo integralmente di seguito, si avanzano gravi
riserve sull’ortodossia dell’operazione, sul modo in cui è stata condotta e
si chiede come il governo “….intenda attivarsi per quanto di sua competenza
per verificare se l’operazione sia foriera di danni finanziari pubblici, e
quali siano le iniziative che intende intraprendere per evitarli”.

Sebbene nei lunghi anni di travagliatissima gestazione della vendita in esame
non abbiamo fatto mancare l’espressione del nostro pensiero in proposito,

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nella presente occasione preferiamo – almeno per il momento – lasciare al
lettore ogni più completa libertà di valutare e giudicare in merito ai dubbi
e alle riserve dei senatori che hanno firmato l’interrogazione.

“De Falco, De Petris, Garavini, Giacobbe, Nugnes   – Al Ministro delle
infrastrutture e dei trasporti. – Premesso che:

è stato firmato nel Maggio 2019 il contratto di cessione del pacchetto di
maggioranza della società “Porto di Livorno 2000 srl”, che gestisce il
terminal crociere e la stazione marittima per i traghetti, parcheggi e
banchine dislocate su tutta l’area portuale di Livorno, fornendo servizi ai
passeggeri ed alle navi che approdano;

la società, controllata sino alla firma dell’accordo dall’Autorità di sistema
portuale del mar Tirreno settentrionale, che deteneva il 72,8% delle azioni,
e con la partecipazione della Camera di Commercio di Livorno (27,2% delle
azioni), è passata ora sotto il controllo di una società a maggioranza
privata;

l’accordo prevede, infatti, che le quote siano in mano per il 66% alla
“Livorno Terminals”, società controllata in maggioranza dal gruppo Onorato, e
partecipata da Msc. il rimanente 34% resta, in quote paritetiche, alla Camera
di commercio di Livorno e all’Autorità di Sistema portuale;

la Livorno Terminals è controllata al 60%o da Sinergest, la società del
gruppo Onorato che a sua volta gestisce il terminal passeggeri di Olbia
“Isola Bianca”. Il gruppo detiene anche il 10% del pacchetto azionario della
Livorno Terminals tramite la Ltm e il 5% attraverso la Moby. Marinvest (Msc)
ha il 25% delle quote;

il 2 Maggio 2019, l’assemblea dei soci della Porto di Livorno 2000 srl ha
nominato il nuovo consiglio d’amministrazione della società, designando come
presidente Matteo Savelli, già amministratore delegato di Toremar, e quindi
rappresentante dell’azionista di maggioranza, ossia di Onorato;

l’operazione giunge quattro anni dopo la gara che l’associazione temporanea
di imprese Onorato-Msc si era aggiudicata; si tratta di un’operazione che non

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può lasciare indifferenti, e che, anzi, preoccupa molto; infatti, già
nell’Ottobre 2018 l’allora presidente di Porto di Livorno 2000 srl, Luciano
Guerrieri, aveva espresso il timore che il completamento dell’operazione
portasse alla creazione di un vero e proprio monopolio, a discapito del
servizio pubblico, con l’affidamento ai privati della totalità del traffico
passeggeri, e metteva in guardia da possibili danni finanziari;

non è certo inutile ricordare, inoltre, che la Stazione marittima Spa diviene
proprietà di uno dei soggetti operanti nel settore in regime di concorrenza
con altri. È ben difficile, per non dire impossibile, che la società di
proprietà di Onorato intenda garantire in maniera imparziale l’assegnazione
delle banchine a coloro che sono concorrenti diretti,

si chiede di sapere:

quali iniziative di sua competenza intenda adottare il Ministro in indirizzo
per verificare se le scelte adottate dall’Autorità di Sistema portuale, che
hanno condotto al passaggio della maggioranza delle azioni della società
Porto di Livorno 2000 srl a privati, non causino le temute distorsioni nel
mercato, compromettendo la stessa libera concorrenza;

se intenda attivarsi per quanto di sua competenza per verificare se
l’operazione sia foriera di danni finanziari pubblici, e quali siano le
iniziative che intende intraprendere per evitarli;

se intenda anche verificare che la decisione presa dall’Autorità di Sistema
portuale sia conforme alle norme contenute nel regolamento (Ue) 2017/352 del
Parlamento europeo e del Consiglio del 15 Febbraio 2017, che istituisce un
quadro normativo ben definito per quel che riguarda la fornitura dei servizi
portuali, oltre a norme comuni in materia di trasparenza finanziaria dei
porti, entrato in vigore nel Marzo 2019″.

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Gara per la Stazione marittima di
Olbia

OLBIA – Il futuro del porto di Olbia si programma oggi, con la pubblicazione
dell’“Avviso esplorativo di sollecitazione al mercato per la presentazione di
proposte di finanza di progetto” illustrato questa mattina, in conferenza
stampa, dal presidente dell’AdSp del Mare di Sardegna, Massimo Deiana.

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Un bando ad evidenza pubblica che ha lo scopo di attrarre una o più proposte
progettuali di partenariato pubblico – privato sulla gestione della Stazione
marittima dell’Isola Bianca, dei servizi di interesse generale ai passeggeri,
dei parcheggi di auto, rimorchi e semirimorchi; ma anche del supporto
all’autotrasporto e agli utenti del settore commerciale, nonché l’esecuzione
dei lavori necessari alla riqualificazione e alla gestione economico –
finanziaria dello stesso terminal passeggeri e delle aree scoperte da
destinarsi ai servizi.

Tra tutte le progettualità che perverranno all’AdSp entro il 9 Settembre
prossimo, una sola verrà selezionata sulla base dei criteri qualitativi
indicati nell’avviso e del ribasso sul canone di disponibilità annuale – che
sarà a carico dell’Ente verso il nuovo concessionario – posto a base di gara,
pari a poco più di un milione e 900 mila euro.

Decisivi, nella scelta del proponente, l’attenzione prestata alla qualità ed
innovazione dei servizi offerti e degli investimenti proposti.

Per il primo aspetto, incentrato sui servizi all’utenza, saranno determinanti
l’instradamento dei veicoli (in particolare nei picchi stagionali di
traffico); l’organizzazione del servizio interno di navetta (con eventuale
impiego di mezzi ecologici); la gestione dei servizi ai passeggeri (qualità
del sistema informativo proposto, modalità di implementazione ed integrazione
dello stesso con quelli dell’AdSp, gestione e accessibilità delle
informazioni) e altre facilities come l’info point, il deposito bagagli ed
ufficio oggetti smarriti, biglietterie, telefonia pubblica, bar,
ristorazione, edicola, tabacchi ed eventuali altre attività commerciali, Wi-
Fi pubblico, bancomat, servizi igienici e celle frigo per la conservazione di
alimenti deperibili.

Per quanto riguarda la parte tecnica, la ripartizione dei punteggi
interesserà gli aspetti architettonici degli interventi e delle soluzioni
adottate; la distribuzione e le modalità di sfruttamento degli spazi interni
della stazione marittima, l’utilizzo di impianti e tecnologie ecocompatibili,
l’indice di prestazione energetica ottenuto a seguito degli interventi di
riqualificazione proposti, la gestione operativa delle aree destinate a
parcheggio. Una terza valutazione interesserà la gestione delle manutenzioni
ed il monitoraggio delle prestazioni e dei risultati raggiunti. Ultimo
criterio di valutazione, il cronoprogramma dei lavori, che prevedrà

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l’assegnazione del punteggio più alto per la proposta che assicuri la
progettazione e la realizzazione degli interventi nel più breve tempo.

La migliore proposta di finanza di progetto, una volta approvata, verrà messa
a gara, ai sensi del codice dei contratti pubblici (art. 183, comma 15 e 16),
per il definitivo affidamento ed assentimento in concessione.
Alla stessa potrà partecipare anche il promotore selezionato nella procedura
avviata oggi; lo stesso, qualora non dovesse risultare aggiudicatario, potrà
eventualmente esercitare il diritto di prelazione, dichiarando di impegnarsi
ad adempiere alle medesime condizioni offerte dal vincitore.

Il presidente Massimo Deiana ha infine precisatio che “quello pubblicato oggi
è un avviso esplorativo di sollecitazione del mercato totalmente innovativo.
Un’iniziativa volta alla massima trasparenza del procedimento, che punterà a
ridisegnare il layout del porto di Olbia – Isola Bianca su due macro
obiettivi: mettere il passeggero al centro della gestione di servizi portuali
moderni, a dimensione internazionale, e proiettare lo scalo olbiese verso una
nuova dinamica, che preveda maggior ordine nell’utilizzo degli spazi, una più
efficace gestione della sicurezza e della rapidità dei flussi di traffico, a
beneficio anche degli operatori portuali. E allo stesso tempo una migliore
integrazione porto città, con una stazione marittima che punti a diventare
biglietto da visita e vetrina della città di Olbia e dell’intera Sardegna”.

Una procedura complessa quella che ha portato alla redazione del bando?

“Il bando è frutto di un lungo ed attento lavoro al quale ha contribuito
tutta la struttura dell’AdSp, in collaborazione con l’Advisor Sinloc Spa,
mettendo in campo competenze legali, amministrative, economiche, statistiche,
ingegneristiche, di analisi dei servizi, delle tecnologie, delle operazioni
portuali e della security – continua Deiana – Il lavoro svolto ha consentito,
attraverso una complessa istruttoria, di fornire un approfondito quadro della
situazione di partenza e un’analisi dettagliata dei fabbisogni del Porto su
una proiezione ventennale”.

Garantite la massima la trasparenza e diffusione

“Per un avviso così complesso – conclude il presidente dell’AdSp – non poteva
certo mancare la massima attenzione alla trasparenza e alla diffusione.
Contestualmente alla conferenza stampa di presentazione, l’avviso legale

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apparirà sui principali quotidiani italiani e sulle riviste economiche
internazionali. Da oggi attireremo sullo scalo di Olbia l’attenzione dei
principali operatori mondiali, da Nord a Sud, dagli Stati Uniti alla Cina.
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti saranno disponibili sulla pagina
dedicata del sito internet dell’AdSp”.

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