Tutti i grandi sono stati bambini una volta. ma pochi di essi se ne ricordano antoine de saint-exupéry a voi, ragazzi, affido l'illusione ...
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tutti i grandi sono stati bambini una volta. ma pochi di essi se ne ricordano [antoine de saint-exupéry] a voi, ragazzi, affido l’illusione. giocate, e giocate contro: non morirete [don giuseppe rassello]
Paolo La Motta Capodimonte incontra la Sanità a cura di Sylvain Bellenger e Maria Tamajo Contarini
Capodimonte, popolare e colto Si ringraziano Paolo La Motta progettazione grafica catalogo Capodimonte incontra la Sanità NMK Srl edito da responsabile digitalizzazione e realizzato grazie al sostegno della Napoli, Museo e Real Bosco catalogo digitale delle opere Casa d’Aste Vincent di Capodimonte Carmine Romano 18 febbraio - 19 settembre 2021 realizzazione video Paolo La Motta, testi di un artista della Sanità Sylvain Bellenger, Roberto Saviano, a cura di da un’idea di Sylvain Bellenger Isabella Valente, Maria Tamajo Sylvain Bellenger regia e montaggio: Rossella Grasso Contarini, Maria Flavia Lo Regio e responsabile del progetto: Maria Tamajo Contarini Carmine Romano referenze fotografiche ufficio stampa Archivio dell’arte/Pedicini fotografi progetto di allestimento Luisa Maradei copertina, pp. 6, 16, 21-57, 60 Lucio Turchetta sito web, social media Amedeo Benestante, p. 59 coordinamento del progetto e cerimoniale Isabella Valente, pp. 10, 13, 15 Maria Flavia Lo Regio Giovanna Garraffa ufficio mostre Marina Morra ringraziamenti Patrizia Piscitello, Giovanna Bile consulente legale e amministrativo Si ringrazia l’artista che ha messo Concetta Capasso Carmine Panico gentilmente a disposizione le sue verifica conservativa delle opere supporto amministrativo opere. in mostra Francesca Dal Lago Un particolare ringraziamento a Antonio De Riggi, Alessandra Golia Gennaro Matacena per il contributo Sara Vitulli mostra promossa e organizzata offerto per l’acquisizione da testi in collaborazione con Associazione parte del Museo di Capodimonte Francesca Amirante di Progetto Amici di Capodimonte Ets dell’opera Genny e all’Associazione Museo, Maria Flavia Lo Regio Presidente Premio GreenCare APS e al suo traduzioni Errico di Lorenzo associato Gianfranco D’Amato per Claire Van Cleave Responsabile attività e coordinamento la donazione dell’opera Diego. movimentazione opere Stefania Albinni Un sentito ringraziamento va Vincenzo Paciello con inoltre a tutto il personale del Autotrasporti F.lli Bevilacqua s.a.s progetto realizzato con il sostegno Museo e Real Bosco di Capodimonte realizzazione allestimento della Regione Campania e di Ales C.I.AL. SRL, ERCO Illuminazione srl Antonio Leo
Sommario 7 Paolo La Motta. Un pittore Sylvain Bellenger 9 Diego Roberto Saviano 11 Paolo La Motta, vedere a colori forme e volumi Isabella Valente 17 Intervista a Paolo La Motta a cura di Maria Tamajo Contarini 22 Catalogo 61 Biografia, mostre
Paolo La Motta. Un pittore Sylvain Bellenger Scegliere di dedicare una mostra esclusivamente zia nasce in Europa con gli scritti di Rousseau, ai ritratti di bambini nell’opera di Paolo La Motta, l’Émile (1762) e poi Les Confessions (1782), che apri- pittore e scultore di una così grande cultura visiva, rono un campo di riflessione in cui si immersero i curiosa e diversificata, che fa appello a tanti altri pedagogisti del XIX secolo ma soprattutto quelli orizzonti pittorici, è una sorta di ingiustizia che del XX secolo. sento il dovere di giustificare. La Motta ha un particolare talento nel cogliere la La prima motivazione è che questa mostra è stata gravità dell’infanzia, il suo mistero, la sua ansia, la decisa per celebrare l’acquisizione da parte del Mu- sua innocenza, un’innocenza che va oltre l’inge- seo di Capodimonte del polittico che ritrae il volto gno, e anche, ma non sempre, la fragilità, la durez- del giovane Genny, che La Motta ha realizzato nel za, una certa serenità spensierata. I bambini della 2007, ma ammetto che questa ragione è quasi un Sanità raramente beneficiano della protezione e pretesto. Avevamo già presentato questo ritratto della sicurezza necessarie all’infanzia. nella mostra Incontri sensibili. La Motta incontra Quando ho scoperto l’opera Genny in una mostra Capodimonte e avremmo potuto limitarci a questo. al PAN | Palazzo delle Arti Napoli nel 2018, sebbe- L’altro motivo di questa scelta è che il genere del ne ancora non ne conoscessi la storia, mi aveva ritratto di bambini è intimamente legato alla bio- colpito per la sua presenza grave e penetrante, grafia di Paolo La Motta, il cui primo lavoro è quel- attribuibile forse all’aura della sua biondezza, non lo di insegnare scultura ai giovanissimi allievi che tanto perché angelica – la testa era quasi rasata – frequentano il laboratorio di ceramica presso l’I- ma era luminosa, quasi radiosa. Né sapevo allora stituto Papa Giovanni XXIII nel Rione Sanità, quar- che La Motta avesse trattato il ritratto di Genny tiere dell’infanzia e della vita dell’artista. Cesarano come una specie di studio di un dipinto Ma il vero motivo è in realtà la decisione di rende- di storia, fissando quattro pose della testa, quat- re omaggio allo straordinario talento di La Motta tro punti di vista, il volto, il collo e i due profili e per questo genere artistico così difficile e raro del- concludendo l’opera in una terracotta a tutto ton- la ritrattistica infantile. do, un po’ come in una sequenza fotografica simi- le alle foto giudiziarie di Alphonse Bertillon o in La gravità dell’infanzia rari studi di ritratti storici. Sappiamo che la rappresentazione dell’infanzia Penso ai dipinti di tre grandi maestri che Paolo La nella pittura occidentale è un genere tardo, a par- Motta conosce senza dubbio, al triplice studio di te i ritratti reali che furono realizzati per motivi di- Philippe de Champaigne per la testa del cardinale nastici, come gli Infantes della Spagna. Ancora alla de Richelieu, al triplo studio del ritratto di Carlo I fine del Settecento, con l’Illuminismo, i bambini ri- d’Inghilterra di van Dick e ai famosi studi di Ru- tratti non erano altro che modelli o adulti rappre- bens per una testa moresca. Anche Genny Cesara- sentati come infanti o neonati. Il riconoscimento no è passato alla storia tragicamente, come quasi dell’universo psicologico e del mondo dell’infan- sempre si passa alla storia. PAOLO LA MOTTA. UN PITTORE 7
Otto anni dopo la realizzazione del suo ritratto nel ga con Flaubert, o Edward Hopper con Marquet, laboratorio di ceramica, il 6 settembre 2015, all’e- Félix Vallotton e Picasso. La Motta è un pittore tà di diciassette anni, Genny è stato ucciso da un che testimonia una storia dell’arte che non è solo proiettile vagante durante uno scontro tra bande quella della rottura, appartiene a questa storia camorristiche rivali. All’adolescente, Paolo La Mot- discreta che, parallelamente alle avanguardie, si ta ha dedicato la scultura a grandezza naturale di è sempre mantenuta, più sotterranea, distaccata bronzo policromo, realizzata nel 2016 e posiziona- dagli investimenti finanziari e dal pensiero domi- ta in piazza Sanità. L’opera, composta da assi entro nante. Questa storia che nel XX secolo è illustrata cui è incastrato un pallone, simbolo dell’infanzia da Zoran Mǔsič, Avigdor Arikha, Raymond Mason, negata, presenta la scritta “Sanità” a lettere tridi- Balthus, Lucian Freud, Sam Szafran, e più recente- mensionali, accanto alle quali una “T” incisa intro- mente Éric Desmazières, Jean-Baptiste Sècheret e duce un ulteriore significato, quello della “Santi- tanti altri ancora, non ripete la pittura di ieri e ci tà”, riferito al drammatico destino di Genny. invita ancora a vedere il mondo in modo diverso La Motta è anche scultore, la materia dei suoi di- senza voltare le spalle al realismo o meglio senza pinti flirta spesso con la creta, come i suoi busti opporsi all’astrazione e alla figurazione, un’oppo- di terracotta sono spesso il risultato di una ricerca sizione che la contemporaneità ha da tempo reso pittorica, un percorso che può anche essere inver- abbastanza obsoleta. tito. I ritratti dei bambini in questa mostra, dipinti o modellati, sono tutti figli del rione Sanità, hanno Maradona un nome di battesimo, a volte lo stesso. Durante l’allestimento della mostra, resa possibile Paolo considera la sua arte come uno strumento grazie al generoso supporto che ci ha offerto l’As- di conoscenza e di comunione con gli altri e non sociazione Amici di Capodimonte, il 25 novembre separa il suo essere artista dall’impegno sociale. Il 2020 la stampa mondiale ha annunciato la morte laboratorio di ceramica dell’Istituto Papa Giovan- di Diego Armando Maradona. Il caso ha voluto che ni XXIII di via Cagnazzi è un punto di riferimento questo triste evento si intrecciasse alla storia della per i giovani della Sanità. I quartieri e i rioni popo- mostra in corso a Capodimonte. Una foto di Mara- lari, Stella, Sanità, Vergini e Miracoli sono il mondo dona da bambino postata sui social colpisce infatti in cui l’artista vive e si forma, impregnato e ispira- Paolo La Motta, che riconosce nei suoi occhi quelli to dai suoi volumi, materiali e colori che nutrono dei figli della Sanità e in poche ore dipinge il ritratto tutta la produzione artistica, frutto di una terra di Maradona da bambino. racchiusa nella sua essenza di villaggio fuori dalle Nasce così l’opera Diego che, grazie a Premio Green- mura, ma aperta a tutte le contaminazioni cultu- Care che l’ha voluta donare al Museo di Capodimon- rali che Napoli ha sempre accolto. te, aggiunge a quest’esposizione un valore ancora più simbolico, unendo in mostra i volti dei figli della Dipingere il mondo Sanità, quello di Genny ma anche di tutti gli altri, Paolo La Motta è un artista fuori dal sistema dell’ar- il cui destino è scritto oggi attraverso le arti e sarà te contemporanea, e da tutti i sistemi. scritto ancora per molti e molti anni a venire. Non è rappresentato da nessuna galleria e non specula sui social network o sul mercato. Rappre- senta un ‘movimento’ molto personale, il suo, che unisce una profonda e vasta conoscenza dell’arte – arte di tutti i tempi e di tutti i luoghi –, a cui ren- de costantemente omaggio con passione, con uno sguardo attento e penetrante sulla realtà. La realtà per un pittore è prima di tutto la pittura, come per uno scrittore è prima di tutto la lettera- tura. Proust dialoga con Balzac come Joyce dialo- 8 SYLVAIN BELLENGER
Diego Roberto Saviano Maradona bambino ha pronunciato parole che sapere e saper fare tutto ora, è il modo migliore resteranno scolpite nella memoria di ogni napo- per riconciliarsi con ciò che siamo diventati. letano: “Ho due sogni – disse – il primo è giocare Maradona a Napoli si è sentito a casa, e forse si ai mondiali e il secondo è vincerli”. è specchiato nei suoi bambini più che nei suoi Se si potesse sfogliare, come si fa con i libri, la vizi, come spesso è stato detto. Il volto di Mara- memoria di ciascuno di noi, queste parole le si dona – anche il volto di lui da bambino – finisce potrebbe leggere distintamente, parole dannata- per appartenerci, lo sentiamo nostro, familiare, mente preziose per chi ha bisogno di speranza: la vicino. Vicino per la sua bocca serrata, che trattie- speranza di potercela fare nonostante la povertà, ne dentro ciò che sarebbe inutile spiegare. Come nonostante il degrado, l’abbandono, il disagio e la spieghi la miseria? Come la spieghi l’angoscia nonostante le stimmate, quelle che ti trovi ad- del genitore? Non puoi emettere su questo alcun dosso per il solo fatto di essere nato in un luogo suono, e non per omertà, ma perché è vita, perché dove è difficile e dove sembra quasi impossibile è la tua vita, e perché è amore, quello che in pochi poter vivere. vedono ma che tu senti fortissimo, viscerale. Osservare i bambini è come ritrovare la chiave È il volto di un bambino che impara a vivere in di un mondo che nel quotidiano per gli adulti è contropiede, che non teme la sfida, che non teme inaccessibile. Osservare i bambini significa spec- neppure di mostrarsi, con il suo talento, divino in chiarsi, ogni volta, in ciò che siamo stati e che an- terra. cora siamo. Osservare i bambini, fermare in qual- Beati i bambini, perché solo a loro è concesso di che modo le loro espressioni annoiate, intimidite, sfidare Dio. sfrontate, la loro voglia di avere tutto subito, di DIEGO 9
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