I Papi Santi Ulisse Sartini - Nei ritratti di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II - ForMa srl
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For.Ma ha il piacere di presentare due opere di Ulisse Sartini a favore dell’UNICEF I Papi Santi Nei ritratti di Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni Paolo II il futuro per tanti bambini
L’arte a favore dell’UNICEF For.Ma invita tutti i suoi clienti ad aderire a questa iniziativa speciale per dare speranza al futuro di tanti bambini. A tutti i clienti che acquisteranno una delle due opere, Papa Giovanni XXIII o di Papa Giovanni Paolo II, For.Ma offre l’opportunita’ di avere la seconda opera con una donazione minima di 300€ che verra’ totalmente devoluta all’UNICEF per sostenere il progetto 100% vacciniamoli tutti. La donazione permetterà all’UNICEF di garantire a 600 bambini un ciclo completo di vaccinazioni. Le due opere sono a tiratura limitata (50x50cm). iniziativa a favore di Il Comitato Italiano per l’UNICEF è una ONG e una ONLUS; pertanto le offerte, effettuate con qualsiasi mezzo di pagamento, ad esclusione di quelle per contanti, godono dei benefici fiscali di deducibilità o detraibilità, secondo l’art. 10 c. 1 lettera g) del D.P.R. 917/86), secondo l’art. 15 lettera i-bis e l’art. 14 D.L. 35/2005. Per ogni ulteriore informazione può essere consultato il sito www.unicef.it/benefici_fiscali.
UNICEF: 100% vacciniamoli tutti Ogni anno oltre 100 milioni di bambini sotto un anno che i bambini più difficili da raggiungere siano vengono vaccinati. Ciononostante ogni 20 secondi, vaccinati e che nuovi vaccini siano rapidamente nel mondo, un bambino muore perché privo della introdotti. corretta protezione vaccinale. La maggior parte di questi bambini vive in alcuni tra i più poveri paesi L’UNICEF è il maggiore acquirente di vaccini al al mondo. mondo. Solo nel 2012 ha fornito quasi 2 miliardi di dosi di vaccino e oltre 500 milioni di siringhe, L’UNICEF e i suoi partner stanno rispondendo a oltre a garantire il trasporto e la conservazione dei questa sfida con un impegno globale per garantire vaccini, e la formazione degli operatori sanitari.
Papa Giovanni XXIII Papa Giovanni Paolo II
I Papi Santi Di fronte alle due recenti opere del maestro Sartini, con la realtà naturale a un livello in cui questa fa sentire, raffiguranti Papa Giovanni XXIII e Papa Giovanni nel puro dato di visione, i suoi significati profondi, Paolo II, i due Papi Santi, si rimane ancora una volta senza tuttavia dichiararli, perché diventerebbero sbalorditi, per la prodigiosità della sua arte. Ma ancora mondana illustrazione; mentre vuole solo far sentire una volta viene da sorridere nell’ascoltare alcuni che la ”sostanza” che si nasconde dietro la sembianza. rimangono entusiasti a vedere queste opere perché, E solo quando egli giunge alla simultaneità di a loro dire, sono “perfette come una fotografia!” tutte le “note”, l’esperienza della realtà che si svela Credo sia essenziale fare chiarezza su questo punto; dipingendo, velatura su velatura, può dirsi compiuta. infatti, pur nella straordinaria somiglianza delle La conoscenza qui oltrepassa i confini del “tangibile” persone ritratte, queste opere non hanno nulla a che e, senza percorrere vie intimiste e/o individualiste, vedere con la fotografia. La fotografia, intrappolando tende a stabilire un rapporto tra soggetto ed il presente assoluto, stigmatizza il mondo (per oggetto non semplicistico, sostanziandolo di tutte utilizzare le parole di Spinoza) come natura naturata; le molteplici verità dello spirito. La sua arte rivolge invece i dipinti di Sartini sono natura naturans e, pur lo “slancio vitale” in primo luogo verso l’individuo, “dicendo tutto” sulla figura ritratta, escono fuori verso la sua anima. Egli parte dalla natura per arrivare dalla condizione segnica indicale divenendo segni alla sua massima espressione: l’uomo. La sua è una iconici di un percorso vitale che sintetizza, in una natura apparentemente arcana, come quella dei visione sinottica, il lento divenire di un’esistenza, suoi “embriocosmo”. Ma questa materia primordiale come corpo e come anima, cogliendo il rapporto, non è magma informe o pulviscolo interstellare spesso complesso, tra questi due aspetti della vita. bensì una materia che si dipana, si articola, ruota e La fotografia, che ha un altro statuto semantico, genera cerchi di luce avvolgente, generatori, a loro non può fare nulla di tutto questo! Sartini attribuisce volta di mondi che si intersecano e si combinano per maggior valore al fenomeno così come si dà ai sensi creare altri mondi. Tutto ci appare come prodotto di che alla nozione che si ha delle cose. Egli cioè non ha una razionalità irraggiungibile e divina. Il cerchio è un’idea priori sull’oggetto che dipinge; quindi il suo una forma semplice ma allo stesso tempo la forma percorso prende le mosse da ciò che si vede con gli geometrica dell’infinito, quella che più si avvicina a occhi e non parte mai da ciò che si da dell’oggetto, Dio. Il cerchio, infatti, pur nella sua finitezza, contiene anche quando si è trattato di dipingere (ed è accaduto misteriosi numeri imponderabili” Gli embriocosmo molte volte) ritratti di persone famose. La natura sono allo stesso tempo il mistero della vita ma rivela i suoi sensi profondi attraverso l’esperienza anche la sua rivelazione. E ci parlano della vita che umana. Questa relazione profonda, vitale, tra natura si è evoluta sino all’uomo; di questa nostra vita e humanitas, costituisce la “poesia” di Sartini. Il terrestre prodotto di combinazioni e coincidenze riferimento alla cultura classica, al Rinascimento, è complicatissime che è molto improbabile (come senz’altro un elemento fondante dell’arte di Sartini ci dicono molti scienziati, anche non credenti) si ma il suo umanesimo non è imitazione dell’antico possano ricreare in altre parti dell’universo. Essa è, ma assimilazione di un’esperienza che si proietta nel dunque, per tutti un dono grandissimo. Sartini sa presente. Sembra evidente in lui la necessità che la bene tutto questo; infatti egli pone al centro del suo fase di elaborazione interiore si traduca nell’incontro “discorso” artistico l’uomo che è l’espressione più
alta di questo miracolo; e lo rappresenta in maniera “l’Anima” della cosa ritratta, La materia si addensa e incorrotta, nella sua piena integrità fisica e morale si stempera a rendere più sottile il gioco dell’illusione non per negare la storia ma per ricordare a sé stesso visiva. Il pennello si fa minuto, analitico, rigoroso ed e agli altri che tutti noi siamo un dono meraviglioso essenziale. Il colore, calmo e moderato, pur vibrando che non va sprecato. La sua morale e la sua fede nell’atmosfera tersa, definisce con chiarezza la è dunque così espressa: implicitamente, senza struttura dello spazio. I contorni delle figure sono ammiccamenti o grida ma solo con la semplice e leonardescamente lievemente sfumati affinchè potente evidenza dei fatti. Sartini non ha seguito appaiano immersi in una atmosfera imponderabile l’illusione post-moderna che sembra aver abolito ma non priva di densità e movimento. La sua i fatti preferendo le interpretazioni. Egli non vuole indagine scrupolosa si muove lungo due poli estremi, persuadere ma dimostrare con l’evidenza: vuole, “far rendendola, per certi aspetti, enigmatica: toccare parlare le cose da sé”. L’arte è per lui proprio questo: il “fondo” della cosa ritratta o il limite estremo del dare come evidenti, pienamente rivelate le verità della suo manifestarsi. Chi, davanti all’opera di Sartini, natura. Ma questa rivelazione non è data una volta pensasse ad una sorta di naturalismo imperniato su per sempre ma si attua (e diventa verità nella nostra un vero da collocare in una tipologia accattivante, coscienza) in ogni momento della vita; per percepirla, rischierebbe di non intendere affatto quali tesori di per saperla cogliere abbiamo bisogno dell’arte: solo grazia, freschezza, di stupori antichi e sempre nuovi essa è in grado di intercettare certi nessi complessi, si compendiano nel registro pittorico dell’artista. certi legami profondi andando oltre il tangibile. La Sartini non vuole sbalordirci con la “meraviglia” centralità, ad esempio, che Sartini ha dato, nei suoi della tecnica ma fare della tecnica uno strumento numerosi ritratti, non solo all’espressione della bocca funzionale all’idea, alla poesia che vuole esprimere o delle mani ma soprattutto degli occhi, sembra e che deve trovare un suo strumento. La sua tecnica nata dalla necessità di trovare un “canale” diretto, è strepitosa perché ciò che lui vuole ottenere e chiaro (fuori da ogni psicologismo) con l’interiorità comunicarci è un gioco sottile teso ad intelaiare il dell’essere: sono “occhi che ragionano”, sono vasto contrappunto degli indugi contemplativi e indice della complessità dell’esistenza di ciascuno del colloquio trasfigurante, i rapimenti memoriali di noi. Attraverso gli occhi dei due Santi ritratti, ad e l’epopea affettuosa del quotidiano. Le sue opere esempio, cogliamo due grandi esistenze che hanno sono un idillio venato di sottile elegia che si fa caldo e cambiato il mondo: occhi dolci ma fieri, profondi, sapiente. Con il flusso incorrotto dell’emozione, con espressione di una grande forza tranquilla quelli di la garanzia di un mestiere agguerrito che organizza Papa Giovanni; occhi “intraprendenti”, sottilmente e disciplina nel modo più congro le coordinate della ironici, determinati ma aperti quelli di Papa Woityla. visione. E’, questa di Sartini, una pittura collegata Sartini rivive dentro di sé la luce di quegli occhi e insistentemente all’uomo totale, da godere senza ce la restituisce, attraverso un filtro aureo, in un mediazioni illegittime, nella cadenza delle sue modo tale che essi sembrano risplendere di una luce comunicabili armonie. propria, interna. L’oggetto per lui. non è un pretesto per dire altro; è un punto di partenza e di arrivo e il Massimo Papa “viaggio” si svolge dentro la sua anima tesa a fissare luglio 2014
Ulisse Sartini Ulisse Sartini è nato a Ziano Piacentino. Giovanissimo ritratti celebri sono quelli del Primo Ministro Inglese, si trasferisce a Milano. Studia sotto la guida del John Major e della consorte, di Pier Paolo Pasolini, pittore Luigi Comolli, ma la vera accademia sono di Luciana Savignano, di cantanti lirici come Luciano stati fin da ragazzo i grandi maestri della pittura Pavarotti (al Covent Garden di Londra) di Dame Joan del rinascimento, assimilando della loro mirabile Sutherland alla National Portrait Gallery di Londra, lezione, la notevole tecnica, i segreti e il mistero di Maria Callas per il Museo alla Scala di Milano, per della loro pittura. il Megaron di Atene e per la Fenice di Venezia ecc. Alcune sue opere si trovano in importanti musei, Sono da ricordare il ritratto di Audrey Hepburn per la chiese e collezioni private a livello mondiale. nuova sede dell’UNICEF a Roma, il ritratto di Giovanni Ulisse Sartini è autore di numerosi ritratti celebri Verga per il Museo Verga di Vizzini, il ritratto di Renata tra i quali quello di Giovanni Paolo II (Sala delle Tebaldi per il Museo alla Scala di Milano e il ritratto del Congregazioni in Vaticano) del Cardinale Agostino Vescovo di Piacenza Luciano Monari per il Collegio Casaroli, quello di Benedetto XVI (tondo esposto in Alberoni di Piacenza. Recentemente ha realizzato il Vaticano e riprodotto in mosaico per la Basilica di S. ritratto di Papa Francesco per la collezione vaticana Paolo fuori le mura). Il 27 Dicembre 2006 alla presenza e per il mosaico di San Paolo fuori le Mura. Si sono di Benedetto XVI, in Vaticano, è stato presentato il interessati all’opera di Ulisse Sartini studiosi e critici ritratto ufficiale a figura intera del Pontefice, ora nel a livello internazionale tra i quali: Raffaele De Grada, Palazzo del Governo in Vaticano, quello del Cardinale Carlo Chenis, Roberto Senesi, Floriano De Santi, Wiliam Henry Keepler, primate degli Stati Uniti. Altri Mario De Micheli, Vittorio Sgarbi. For.MA Via XX Settembre, 40 - 50129 Firenze - Tel. 055.4684326
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