ELEZIONI EUROPEE 2019 - MATERIALE PER LA CAMPAGNA ELETTORALE - Forza Italia - ForzaItalia

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ELEZIONI EUROPEE 2019 - MATERIALE PER LA CAMPAGNA ELETTORALE - Forza Italia - ForzaItalia
ELEZIONI EUROPEE 2019

                                                                        2019

         ELEZIONI EUROPEE 2019

            MATERIALE PER LA CAMPAGNA ELETTORALE

                  https://www.elezioni-europee.eu/come-si-vota/italia
                                   26 maggio 2019

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    Senato della Repubblica Tel. 06/67062963 - 4574 - 5645 Fax 06/67064876
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ELEZIONI EUROPEE 2019

Sommario
      INTRODUZIONE ................................................................................................................................... 2
      IL PRESIDENTE BERLUSCONI ......................................................................................................... 2
       L’isolazionismo degli Stati Uniti ............................................................................................................... 2
       L’assurdo conflitto con la Russia .............................................................................................................. 3
       Dubbi dall’America del Sud ...................................................................................................................... 3
       L’instabilità del Medio Oriente ................................................................................................................. 3
       La Sfida dell’Africa ................................................................................................................................... 4
       La Minaccia Cinese ................................................................................................................................... 5
    Forza Italia ancora una volta in campo .......................................................................................................... 7
    Per un’Europa libera e unita! ......................................................................................................................... 9
      LA PRESIDENZA TAJANI ................................................................................................................... 9
      I CANDIDATI ....................................................................................................................................... 18
    Circoscrizione Nord Occidentale (Scheda Grigia).................................................................................. 18
       Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria ...................................................................................... 18
    Circoscrizione Nord Orientale (Scheda Marrone) ................................................................................. 19                             1
       Trentino A. Adige, Friuli V. Giulia, Veneto, Emilia Romagna ............................................................ 19
    Circoscrizione Centrale (Scheda Rossa) .................................................................................................. 20
       Toscana, Umbria, Marche, Lazio........................................................................................................... 20
    Circoscrizione Meridionale (Scheda Arancione) .................................................................................... 21
       Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria .................................................................... 21
    Circoscrizione Insulare (Scheda Rosa) .................................................................................................... 22
       Sicilia, Sardegna ..................................................................................................................................... 22
      IL PARTITO POPOLARE EUROPEO .............................................................................................. 22
      PER APPROFONDIRE ........................................................................................................................ 26

                                              Dossier terminato il 15 maggio 2019 alle ore 14

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ELEZIONI EUROPEE 2019

   INTRODUZIONE
In Italia le elezioni europee sono state in passato considerate soprattutto come
una conta fra i partiti per definire gli equilibri politici nazionali. Erano di fatto un
grande sondaggio di opinione dai rilevanti effetti politici, ma privo di qualsiasi
efficacia pratica.
Il Parlamento è stato visto, non da noi, come una confortevole sinecura per
politici a fine carriera o per i quali non c'era posto né alla Camera né al Senato.
In Parlamentari italiani, non quelli di Forza Italia, sono spesso assenti o poco
attivi in aula e soprattutto nelle commissioni.
Così non si difendono gli interessi dell'Italia e non si promuove alcun
cambiamento dell'Europa.

   IL PRESIDENTE BERLUSCONI
Questa volta non si possono sottovalutare le elezioni europee perché è urgente il
cambiamento dell’Europa, per gli interessi dell’Italia ma anche e soprattutto
per il ruolo che l’Europa deve tornare a svolgere nel mondo. Il mondo oggi è
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un luogo molto meno sicuro che nel passato, forse non è mai stato così pericoloso
dopo il 1945.

Oggi non esiste più una potenza che tuteli l’ordine globale.

      L’isolazionismo degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti, che questo ruolo di garanzia se l’erano assunti con i precedenti
Presidenti, con la presidenza Trump hanno deciso di tirarsi indietro. Gli Stati
Uniti rimangono certamente la più grande potenza economica e militare del
mondo, il più riuscito modello di società liberale, ma ora si sono chiusi in se
stessi, concentrandosi su poche sfide che considerano decisive, come quella per
il controllo dei propri confini e quella commerciale con la Cina, scegliendo per il
resto la strada dell’isolazionismo.

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ELEZIONI EUROPEE 2019

      L’assurdo conflitto con la Russia

La Federazione Russa continua a svolgere una politica responsabile di stabilità
in alcune aree del mondo, dal Vicino Oriente alla Corea, ma non ha l’interesse
strategico né la forza economica, con il suo dodicesimo posto nell’economia
mondiale, per garantire la stabilità mondiale nel suo insieme. D’altronde proprio
la miope politica dell’Occidente, culminata nelle sanzioni ancora in atto da parte
dell’Europa, ha allontanato la Russia da una collaborazione strategica con i paesi
europei e con l’Occidente, del quale fa parte per storia, cultura e religione
spingendola invece a prestare maggiore attenzione alle sue prospettive politiche
e commerciali in Asia.

      Dubbi dall’America del Sud

Se esaminiamo la situazione dell’America latina, vediamo che la gran parte dei
Paesi è governata da maggioranze elette in modo più o meno democratico, ma
tutte con forti venature nazionaliste, pauperiste, autoritarie, lontane dal nostro
modello liberale di stato e di società. La consegna all’Italia del latitante Battisti
non fa certamente né del Brasile di Bolsonero, né della Bolivia di Evo Morales
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dei modelli di vere democrazie liberali.

      L’instabilità del Medio Oriente

Per quanto riguarda il Vicino Oriente tanti sono i fattori di instabilità ed i pericoli
che ci derivano, a cominciare dall’offensiva dell’integralismo islamico e degli
stati che ne sono condizionati, come l’Iran. Vi sono situazioni di conflitto come
quella siriana, un groviglio quasi inestricabile di torti e ragioni, nel quale ha
trovato spazio il terrorismo dell’Isis, e che ha generato un dramma umanitario
con i massicci flussi migratori verso la Turchia e l’Europa. Subiamo la costante
minaccia del terrorismo islamico che mette in pericolo la nostra sicurezza e quella
degli stessi musulmani. Vi è la necessità di garantire la sicurezza di Israele,
avamposto della libertà e della democrazia occidentale in Medio Oriente ed è
anche doveroso tutelare la popolazione palestinese.

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      La Sfida dell’Africa

Ancora più grave è la situazione dell’Africa. Questo immenso continente è
afflitto da una povertà endemica, da un sottosviluppo dal quale solo pochi Paesi
stanno riuscendo ad uscire. È un continente tormentato da epidemie terribili, da
conflitti tribali, razziali, religiosi economici dagli esiti drammatici. A tutto questo
si aggiunge un’instabilità politica che rende molto difficile trovare interlocutori
davvero rappresentativi. L’Africa è priva, con poche eccezioni, di governanti
davvero democraticamente eletti, ma anche di una classe dirigente preparata, di
una classe imprenditoriale adeguata. Il continente vive un’espansione
demografica straordinaria che, sommata alla povertà e alla mancanza di
prospettive per milioni di giovani, lo rende una bomba pronta a esplodere.
Anche per colpa delle nostre politiche sbagliate gli africani non hanno beneficiato
della globalizzazione. Attraverso la televisione vedono il nostro stile e il nostro
tenore di vita, e quindi legittimamente aspirano a imitarlo e a condividerlo. Se
questo non è possibile a casa loro vengono e soprattutto verranno a cercarlo da
noi. È una legge storica alla quale non si sfugge, e non basterà chiudere qualche
porto o lasciare in mare qualche barcone per fermare un movimento                         4
migratorio epocale.

Certo, dobbiamo tutelare le nostre coste, i nostri confini, ma nulla riuscirà
davvero in prospettiva ad impedire ad un popolo giovane povero di mezzi e ricco
di braccia di conquistarne e sottometterne un altro che invece è vecchio, ricco
economicamente ma povero di nascite e di fiducia nel proprio futuro. La sfida
dunque non è fermare l’immigrazione ma è fermare le cause
dell’immigrazione, offrendo a quei Paesi crescita e stabilità. Un ragazzo
africano oggi vede nel suo futuro solo povertà, malattie, guerre, una vita breve e
tormentata. Abbiamo il dovere, non solo nel suo ma anche nel nostro interesse,
di dargli la speranza e l’opportunità di poter realizzare un giorno i suoi sogni.
Questo si ottiene in un solo modo: convogliando in Africa energie, risorse,
capacità in misura straordinaria, ma anche in un modo completamente diverso da
quello adottato finora nella cooperazione internazionale. Sinora
l’assistenzialismo internazionale non ha funzionato. Non ha eliminato la povertà

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ma ha alimentato burocrazie corrotte e inefficienti. Quando parlo di “Piano
Marshall per l’Africa” ho in mente quello che fecero gli americani con l’Europa
dal 1946: non solo aiuti per sopravvivere ma soprattutto far ricreare un tessuto
economico e produttivo che in Europa era stato distrutto dalla guerra, mentre in
Africa non è mai esistito.

Ad aggravare il problema c’è il fatto che gli unici che sembrano aver capito le
potenzialità dell’Africa, sia pure in un’ottica diversa dalla nostra, sono i cinesi,
che in quel continente stanno investendo cifre colossali in infrastrutture e
insediamenti produttivi. La presenza cinese in Africa, che ha le caratteristiche
di una vera e propria colonizzazione economica è d’altronde solo un aspetto
del più grave problema del nostro

      La Minaccia Cinese

Mentre l’Occidente tiene in piedi un assurdo conflitto con la Russia, sembra
ignorare che l’espansionismo politico economico e militare cinese è, destinato a
sconvolgere gli equilibri mondiali. La Cina non è un Paese come gli altri. Non
solo per una questione di numeri, che pure sono impressionanti. La Cina ha più
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di 2 volte e mezza gli abitanti dell’intera Europa, 4 volte gli abitanti degli Stati
Uniti quasi 10 volte gli abitanti della Russia. Solo l’India ne tiene il passo, dal
punto di vista numerico. Il fatto è che la Cina ha vissuto e sta vivendo una
straordinaria crescita dal punto di vista economico perché ha saputo ben utilizzare
i meccanismi dell’economia di mercato, ma quasi esclusivamente fuori dal suo
territorio nei commerci internazionali.

Spesso abbiamo la sbagliata impressione che in Cina esista la libertà economica.
In realtà non è così, il controllo statale sull’economia è strettissimo, le imprese
sopravvivono e crescono soltanto con l’accordo del Partito. Ma questo è solo un
aspetto di un regime totalitario, una dittatura che ha ancora tutte le
caratteristiche politiche del sistema comunista creato da Mao. In Cina continua
ad esistere il Partito Unico, che continua a chiamarsi Partito Comunista. Il
dissenso non è tollerato, il numero di condanne a morte in Cina è un segreto di

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stato, ma secondo le stime più autorevoli si tratta di migliaia di esecuzioni ogni
anno; la pena capitale è prevista per molti reati anche relativamente “tenui” ma
anche per reati dalle forti implicazioni politiche come tutti quelli che riguardano
la “sicurezza dello stato” concetto nel quale ovviamente può stare qualsiasi cosa.
Le minoranze subiscono vere e proprie discriminazioni il caso del Tibet è quello
più noto ma non l’unico. In generale, i diritti umani sono costantemente violati.

Ad Hong Kong, ceduta alla Cina dalla Gran Bretagna a fronte dell’impegno a
mantenere nell’ex colonia un sistema democratico e pluralista, sono state messe
fuori legge forze politiche di opposizione e sono state represse duramente
manifestazioni di piazza. L’espansionismo politico ed economico di una potenza
di questo tipo, del quale il leader cinese Xi Jinping non fa certo mistero quando
parla esplicitamente di “grande resurrezione della nazione cinese”, è
preoccupante per il mondo intero. Il “modello cinese” contrapposto ai valori
occidentali è la sfida dei prossimi decenni.

Qualcuno crede seriamente che in questo mondo così complesso e così pieno di
incertezze e di pericoli uno stato come l’Italia, che ha 1/23° degli abitanti della     6
Cina possa giocare un ruolo da sola? Cosa può fare da solo un Paese come
l’Italia di fronte a 420 milioni di arabi, sette volte la popolazione italiana, di
fronte a 1.200 milioni di africani, 20 volte la nostra popolazione? Questi sono
gli ordini di grandezze con cui ci dobbiamo confrontare. Da questi semplici
numeri, prima che da ogni altra considerazione, nasce la necessità di parlare di
Europa.

I sovranisti combattono l’Europa in nome della nostra identità. Non capiscono,
forse non sanno, che l’Europa è la nostra identità, è il sistema di valori e lo stile
di vita al quale siamo abituati. L’Europa è la grande cultura occidentale, quella
che ha costruito le Cattedrali del medioevo, ha creato la musica di Beethoven o
di Bach, di Verdi o di Chopin, i libri di Dante, di Goethe, di Shakespeare, la
filosofia di Aristotele di San Tommaso, di Kant. Tutto questo è la nostra identità
europea, lo sono i nostri valori civili e sociali, che affondano le loro radici
nell’idea di libertà, nata nella Grecia classica nel diritto, monumentale opera

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unificante di Roma, nell’idea di uguaglianza e dignità di ogni essere umano che
dobbiamo alle nostre radici giudaico-cristiane. L’Europa ha creato la Magna
Charta, la separazione dei poteri, la laicità dello Stato, l’habeas corpus a tutela
dei diritti e delle libertà di tutti, le Costituzioni, a partire da quella americana, che
è nata su un altro continente ma è un punto d’arrivo della nostra civiltà europea
e occidentale.

Questo è quello che, come europei, dobbiamo difendere ed affermare.
Difendere, di fronte alle sfide e ai pericoli dei quali abbiamo parlato, affermare
perché questa visione della persona, dei diritti, delle libertà ha un valore
universale. Ogni essere umano, ovunque sia nato nel mondo ha diritto alla
libertà e alla dignità, perché da Dio è stato creato così. E poi naturalmente ci
sono tutti gli aspetti economici, che sono importantissimi. Le sfide globali che
abbiamo di fronte, per esempio quella cinese, sono politiche ed economiche allo
stesso tempo, ma potrà vincerle sono un’Europa che abbia un’idea chiara della
sua identità e quindi una visione comune del suo ruolo nel mondo che si traduce
in una comune politica estera e di difesa.
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Questo è possibile solo se ci sentiamo davvero uniti, una libera unione di popoli
e non un freddo contratto fra stati, come quello che ha generato un nuovo
statalismo europeo, uguale o peggiore di quelli nazionali. Proprio perché siamo
europei questa Europa vogliamo cambiarla dalle radici perché ogni europeo
sia orgoglioso di farne parte si senta tutelato nella propria identità nei propri
valori, nei propri interessi, nella propria libertà.

      Forza Italia ancora una volta in campo

Questo è il significato delle prossime elezioni europee: creare un’Europa
capace di tutto questo, oppure rinunciare definitivamente al sogno europeo.

Prima di tutto è per questo che, alla mia veneranda età, ho sentito il dovere e la
responsabilità di scendere in campo per le elezioni europee. Lo faccio per i
miei figli e nipoti e per i figli e i nipoti di tutti gli italiani e di tutti i cittadini

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d’Europa. Chi ha 80 anni pensa alle future generazioni perché ha già realizzato
nella propria vita gli obiettivi che si era prefissato di raggiungere. Chi invece ha
40 anni pensa solo al proprio futuro. Il mio progetto è facilmente comprensibile.
In primo luogo voglio portare la mia esperienza e le mie vaste relazioni
internazionali all’interno del Partito Popolare Europeo che sarà la prima forza
politica in Europa. In questi ultimi anni l’alleanza contro natura tra popolari e
socialisti ha contribuito a fare dell’Europa un mostro burocratico e lontano dai
cittadini.

Il nostro PPE dovrà invece mettere in campo una alleanza con tutte le forze
politiche che sono alternative alla sinistra e con esse costruire una coalizione di
governo capace di cambiare l’Europa riportandola al progetto dei
padri fondatori: una Unione di popoli fondata sui valori universali della nostra
cultura. Dobbiamo fondare quello che io ho chiamato il “sovranismo europeo”,
che si fonda sulla centralità nel mondo dell’Unione Europea.

Il primo passo per costruire questa centralità sarà avere una unica politica estera
e una unica politica difesa unificando le forze armate dei Paesi europei. In questo    8
modo potremo sederci al tavolo con le altre grandi potenze, Stati Uniti, Russia e
Cina, e costruire una pace stabile nel mondo. Al tempo stesso, dobbiamo
smantellare ogni politica di austerità e tutte le incrostazioni burocratiche che
hanno penalizzato il nostro Paese e allontanato i cittadini europei dall’Europa.

Ci vorranno cinque anni di duro lavoro ma sono sicuro che ce la possiamo fare a
vincere questa sfida. Del resto alternative non ve ne sono. La prossima legislatura
europea è come una finale di Champions League. Ci sarà per forza un vincitore.
O vinciamo noi e nasce una nuova Europa altrimenti il sogno europeo finirà
e un triste destino di sottomissione attenderà tutti i popoli, a partire dal nostro.

In questo contesto, una grande affermazione di Forza Italia alle elezioni del
26 maggio è decisiva. Noi siamo la forza politica che è più consapevole dei valori
fondanti dell’Occidente e della reale posta in gioco. Farò del mio meglio per
convincere gli italiani a svegliarsi, ad aprire gli occhi, a non continuare a essere

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autolesionisti al punto tale da non andare a votare oppure a dare il loro voto a
forze irresponsabili e irrilevanti in Europa come il movimento Cinque Stelle.

      Per un’Europa libera e unita!

Noi abbiamo l’esperienza e l’autorevolezza che sono necessarie oggi. Il nostro
Antonio Tajani è stimato in Europa e nel mondo come persona autorevole, seria,
capace di mediare e di costruire in modo positivo. I nostri europarlamentari
uscenti hanno lavorato sempre nell’interesse dell’Italia e di una Europa dei
popoli. Le classifiche dei loro voti sono lì a dimostrarlo. Accanto a loro
abbiamo aggregato tutte le esperienze e le forze politiche che in Italia si
riconoscono nel Partito Popolare Europeo e siamo l’unico punto di riferimento di
tutti coloro che sanno che il “nuovo” PD non è altro che il vecchio Partito
Democratico della Sinistra che ritorna una volta esaurita la parentesi renziana.

Abbiamo una lucida visione del futuro che attende il mondo e dei pericoli e delle
opportunità che gli anni a venire porteranno. Per quanto mi riguarda, non intendo
lasciare nulla di intentato affinché la grande storia, quella dei primi venticinque
anni di Forza Italia e quella millenaria dell’Europa, diventino il seme per
                                                                                      9
costruire un grande futuro per tutti, in Italia e in Europa.

   LA PRESIDENZA TAJANI
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    1. Riavvicinare l’Europa ai cittadini
L’obiettivo principale del mio mandato è stato riavvicinare l’Europa e le sue
istituzioni ai cittadini europei. Ho lavorato per rendere il Parlamento europeo,
unica istituzione direttamente eletta, la casa trasparente e accessibile per 500
milioni di europei, dove vengono davvero rappresentate le loro istanze. Per
questo, ho cercato di ridare primato alla politica e centralità al Parlamento e ai
nostri valori fondanti.

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Per dare l’esempio di un’Europa capace di ascoltare e, non arroccata sui
privilegi, ho rinunciato alla mia liquidazione di 468.000 euro da Vice
Presidente della Commissione europea, alla mia indennità di Presidente e
devolvo ogni mese la mia pensione a una comunità di recupero. Ho, inoltre,
ridotto le spese di presidenza e il numero dei membri del mio gabinetto.
Ho dedicato la mia elezione alle popolazioni colpite dal terremoto del centro
Italia del 2016, organizzando una delle prime riunione della Conferenza dei
Presidenti dei Gruppi politici e dell’Ufficio di Presidenza del Parlamento europeo
proprio a Norcia. Mi sono battuto per ottenere fondi europei di solidarietà con
urgenza e in quantità senza precedenti e per poter utilizzare nelle aree terremotate
i fondi regionali Ue con solo il 5% di co-finanziamento nazionale. Ho devoluto
30.000 euro del premio “Carlo V” ai Comuni terremotati.
L’euro barometro negli ultimi due anni ha mostrato una crescita del numero di
cittadini che vedono positivamente il Parlamento europeo e che vorrebbe un suo
ruolo maggiore. Questo aumento è stato rilevante anche in Italia. Anche il
numero di richieste di patrocino del Parlamento è notevolmente cresciuto, così
come il numero dei visitatori della nostra istituzione, che ha superato il milione
nel solo 2018.
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       2.     Fatti, non parole
I cittadini riconoscono sempre di più la capacità del Parlamento di dare risposte
concrete alle loro preoccupazioni su lavoro, ambiente, sicurezza e gestione dei
flussi migratori. Lo vedono anche come l’istituzione europea che più si batte per
affermare e difendere i nostri valori e la nostra identità, fondati sulla libertà e
sulla dignità della persona e sulla solidarietà.
Grazie al tenace lavoro dei leader europei dei Gruppi politici, delle Commissioni
parlamentari, dei relatori, dei 750 eurodeputati, siamo riusciti a trovare
maggioranze su provvedimenti spesso delicati e complessi, avendo sempre in
primo piano l’interesse generale dei cittadini. Da quando sono stato eletto, ho
firmato più di 180 atti legislativi, di cui stanno già beneficiando cittadini e
imprese in tutta Europa.

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      Lavoro, crescita e giovani
Il Parlamento ha difeso posti di lavoro e interessi economici e commerciali
europei nei confronti dei Paesi terzi. Per questo abbiamo:
    Stabilito che la Cina non è un’economia di mercato e approvato nuove
      regole anti-dumping che lasciano l’onere della prova a chi esporta da noi,
      senza richiedere nuovi oneri alle PMI. Queste regole si stanno rivelando
      preziose per fare fronte alla sovra capacità cinese;
    Definito un sistema di controllo degli investimenti esteri nell’Unione
      europea, contro appropriazioni indebite del saper fare e della proprietà
      intellettuale europea;
    Indicato che il 5G europeo non deve essere controllato da aziende di Paesi
      terzi che possano mettere a repentaglio la nostra sicurezza;
    Approvato accordi di libero scambio molto favorevoli per il nostro export
      con Canada, Giappone e Singapore, che prevedono il pieno rispetto dei
      nostri standard su salute, sicurezza, tutela dei consumatori e protezione
      delle nostre indicazioni geografiche.
Abbiamo riportato industria ed economia reale al centro dell’agenda politica            11
europea, con una Risoluzione che chiede di inserire il sostegno alla competitività
industriale in tutte le politiche europee. Per sostenere l’economia reale il
Parlamento ha in particolare approvato:
    Norme per un mercato digitale moderno e competitivo, con misure di tutela
      del diritto d’autore che obbligano i giganti del Web a una giusta
      remunerazione ai produttori di contenuti, difendendo le nostre industrie
      culturali e creative;
    L’eliminazione del roaming e un tetto di 19 centesimi al minuto per le
      telefonate intra europee;
    La fine del geo-blocking. Oggi è possibile fare acquisti online in tutti i Paesi
      Ue, senza essere più indebitamente bloccati perché non si risiede nello
      Stato del venditore o perché si effettua il pagamento con una carta bancaria
      straniera;
    La direttiva sulla protezione dei dati;

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     La richiesta di più equità, votando per l’armonizzazione fiscale europea e
       per una giusta tassazione delle piattaforme digitali;
     L’integrazione del mercato dell’energia, favorendo la concorrenza, la
       sicurezza energetica e prezzi più competitivi per imprese e cittadini;
     Norme per migliorare l’accesso al credito, evitando misure punitive sui
       crediti deteriorati e rendendo più flessibili i prestiti alle PMI fino a 2.5
       milioni e i mutui alle famiglie;
     Norme per contrastare lo strapotere della grande distribuzione nei confronti
       degli agricoltori;
     Il raddoppio dei fondi, per oltre 30 miliardi, per il Piano d’Investimento
       europeo, che sarà dedicato principalmente a infrastrutture di rete e
       efficienza energetica;
     La richiesta di triplicare i fondi per Erasmus, di aumentare del 50% i fondi
       per Ricerca e Innovazione, di mantenere un livello adeguato di fondi per
       l’Agricoltura e la Coesione e un fondo dedicato al Turismo;
     Il confinamento per le infrastrutture strategiche europee, come la TAV e il
       Brennero, è stato aumentato al 50%.                                              12
    Sostenibilità ambientale e lotta ai cambiamenti climatici
Ci siamo battuti per una forte sostenibilità e per un giusto matrimonio tra
industria e ambiente, che potesse portare anche alla creazione di nuovo lavoro.
Il Parlamento ha approvato:
     Misure per dare esecuzione agli Accordi di Parigi sul clima e target
       ambiziosi per il taglio della CO2, le rinnovabili e l’efficienza energetica;
     Un pacchetto “Energia pulita” con misure ambiziose per ridurre i consumi
       energetici negli edifici e nei trasporti e favorire l’utilizzo di rinnovabili;
     Norme sull’”Economia circolare” per promuovere riciclo e riuso,
       diminuire il livello di rifiuti e rafforzare la competitività industriale;
     Lo stop, a partire dal 2021, della plastica mono-uso che sta soffocando i
       nostri mari, i nostri pesci e le nostre spiagge;
     La richiesta di destinare il 30% dei fondi del prossimo bilancio Ue alla
       sostenibilità.

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ELEZIONI EUROPEE 2019

    Sicurezza e difesa
Negli ultimi anni l’Europa ha subito terribili attentati. Ho voluto tenere aperto il
Parlamento la sera dell’attentato di Strasburgo, dove ha perso la vita anche il
giornalista italiano Antonio Megalizzi, proprio per affermare che non ci
pieghiamo alla strategia della paura.
La sicurezza dei nostri cittadini si garantisce non chiudendo le frontiere interne e
distruggendo una grande conquista della nostra Unione, ma piuttosto rafforzando
il controllo delle frontiere esterne e aumentando la collaborazione tra gli Stati e
il quadro di strumenti comuni.
Per questo il Parlamento ha approvato:
     Misure per difendere la libertà di voto dei cittadini europei da ogni
       interferenza e manipolazione, contrastando campagne di disinformazione
       e fake news;
     Norme all’avanguardia per la tutela della privacy, per evitare che i giganti
       del web sfruttino i nostri dati senza consenso e che non si ripetano vicende
       come quelle di Facebook - Cambridge Analytica;
     Norme sulla cyber-sicurezza;                                                      13
     L’istituzione di un Procuratore europeo;
     Norme sulla lotta al terrorismo;
     Un nuovo Regolamento Europol e l’aumento delle risorse Frontex e
       Europol;
     Il rafforzamento dei controlli alle frontiere esterne e del sistema di scambio
       d’informazioni tra Stati;
     L’istituzione di una nuova Commissione parlamentare speciale sulla lotta
       al terrorismo;
     Uno strumento di risposta rapida alle situazioni di crisi per la stabilità e la
       pace e per il rafforzamento delle missioni Ue nei Paesi terzi, in particolare
       nel Sahel, Libia e Corno d'Africa.

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A nome del Parlamento mi sono recato in Montenegro e Serbia, dove ho
sottolineato l’importanza di dare una prospettiva europea chiara a quest’area,
nell’interesse della stabilità e della sicurezza dell’intera Europa.
Per realizzare una difesa comune, abbiamo bisogno di più integrazioni tra le
nostre industrie del settore. Ecco perché il Parlamento ha approvato il Fondo per
l’Industria della Difesa che permetterà di realizzare economie di scala europee,
aumentando anche l’efficienza della spesa pubblica.
       Immigrazione
Il Parlamento ha definito e promosso una strategia europea per far fronte ai flussi
migratori e alla crisi dei rifugiati. Per questo abbiamo:
     Votato il mandato negoziale per la Riforma del Regolamento di Dublino
       per un sistema di Asilo europeo davvero efficace, equo e solidale. La
       riforma non è ancora entrata in vigore a causa delle divisioni tra gli Stati
       membri;
     Ottenuto che fossero aperte procedure d’infrazione contro tutti quegli Stati
       che si sono rifiutati di ricollocare sul proprio territorio richiedenti asilo
       dall’Italia e dalla Grecia, violando una decisione Ue e il fondamentale
       principio di solidarietà;
                                                                                         14
     Firmato il nuovo Consenso europeo per azioni di lotta alla povertà e per
       uno sviluppo sostenibile;
     Approvato il Fondo europeo di 3,4 miliardi di euro per lo sviluppo
       sostenibile dell’Africa;
     Chiesto un Piano Marshall per l’Africa nel nuovo bilancio pluriennale.
Il vertice di Abidjan a fine 2017 in Costa d’Avorio è stato un momento importante
per discutere e promuovere con i leader africani questa strategia, che va anche
alla radice dei flussi migratori cercando di dare prospettive agli africani nelle loro
terre.
Mi sono, inoltre, recato personalmente in Tunisia, Niger e Libia per attuare questa
strategia e promuovere il contrasto al terrorismo e ai trafficanti di uomini,
promuovendo la diplomazia economica e parlamentare europea. Grazie ai fondi
e alla cooperazione politica con il Niger e con i principali Paesi africani di

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ELEZIONI EUROPEE 2019

transito, è stato possibile ridurre drasticamente il flusso di immigrati diretti in
Libia e da lì in Italia e in Europa.
       3.    Un’Unione basata su identità e valori
La nostra Unione è molto di più di una moneta o di un mercato. Si basa, prima di
tutto, su un’identità comune che mette al centro la libertà e la dignità della
persona. Questa identità è stata forgiata in oltre 3000 anni di storia che sono il
primo patrimonio comune che noi europei non possiamo non riscoprire. Anche
per questo, nel 2017, ho firmato la decisione che designava il 2018 "Anno
europeo del patrimonio culturale" partecipando al suo lancio a Milano. Ho anche
inaugurato il museo di Storia europea che è stato aperto al Parlamento.
La nostra identità e i nostri valori vanno promossi ogni giorno dentro e fuori
l’Unione. Questo Parlamento è sempre stato in prima linea su questo fronte.
Abbiamo promosso numerose iniziative e appelli per la libertà di stampa, per la
liberazione di tutti i giornalisti ingiustamente detenuti. Ho incontrato i
rappresentati delle organizzazioni attive nella difesa dei diritti umani. Cosi come
non abbiamo mai smesso di chiedere giustizia per Dafne Caruana Galizia, Ján
Kuciaka, Jamal Khashoggi e tutti gli altri giornalisti che hanno pagato con la vita
la difesa della nostra libertà.
                                                                                      15
Ci siamo battuti per la libertà e i diritti in tutto il mondo. Nel 2017 abbiamo
attribuito il Premio Sacharov 2017 per la libertà di pensiero all'opposizione
democratica in Venezuela: l'Assemblea Nazionale (Julio Borges) e tutti i
prigionieri politici, come elencati dal Foro Penal Venezuelano. Siamo stati la
prima istituzione europea a riconoscere Juan Guaidó come Presidente ad interim
del Venezuela.
Nel 2018 abbiamo attributo il Premio Sacharov al regista ucraino Oleg Sentsov
perseguitato in Russia per aver difeso i diritti umani e denunciato l’annessione
Russa alla Crimea.
Il Parlamento si è sempre impegnato con forza contro ogni forma di
discriminazione. Ho deciso di applicare la massima sanzione possibile contro il
deputato europeo polacco Korwin-Mikke che aveva offeso tutte le donne in aula
durante le celebrazioni per la festa della donna del 2017.

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Abbiamo promosso il dialogo interreligioso come strumento di pace e
comprensione tra i popoli.
Ho ricevuto il premio «Principessa delle Asturie», insieme al Presidente del
Consiglio europeo, Donald Tusk, e al Presidente della Commissione europea,
Jean-Claude Juncker. La giuria ha deciso di attribuire all’Unione europea il
«Premio per la Concordia» per il suo contributo decisivo al più lungo periodo di
pace dell’Europa moderna e per la diffusione di valori come la libertà, i diritti
umani e la solidarietà.
      4.    Centralità del Parlamento e futuro dell’Europa
Nel 2017 ho bloccato un’iniziativa della Vigilanza della Banca Centrale Europea
che voleva inasprire, attraverso atti sostanzialmente normativi, la gestione da
parte delle banche dei crediti deteriorati. Ho voluto difendere le prerogative del
legislatore europeo e dunque della politica. È inaccettabile che la burocrazia
europea si arroghi delle competenze normative che non le sono proprie. In
democrazia sono i rappresentati dei popoli, quelli che i cittadini possono
giudicare ed eventualmente mandare a casa, i soli che possono adottare le leggi,
non i burocrati.
                                                                                      16
Per questo, ho sempre ribadito che spetta al Parlamento controllare la
Commissione europea, non vice versa.
      Dibatti sui temi prioritari per i cittadini
Per rafforzare la partecipazione democratica e il dialogo, ho organizzato una serie
di Conferenze di Alto Livello per trovare soluzioni condivise su alcuni dei temi
che più stanno a cuore ai nostri cittadini: Governo dei flussi migratori; Turismo
e Occupazione; Efficienza Energetica; Sviluppo dell’Africa; Piattaforme
Digitali; Industrie Culturali e Creative; Diritti Umani; Ricerca e Innovazione;
Tutela degli Oceani; Stati Generali della comunicazione europea.
Con i leader politici del Parlamento abbiamo invitato il fondatore di Facebook
Mark Zuckerberg per discutere di tutela dei nostri dati personali e Bono, degli
U2, per un confronto sullo sviluppo dell’Africa.

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       Brexit
In tutto il corso dei negoziati per definire il quadro dell’accordo per la Brexit, il
Parlamento ha mantenuto un ruolo centrale per difendere i diritti dei cittadini
europei nel Regno Unito e la Pace in Irlanda del Nord.
       Futuro dell’Ue
Con la firma della Dichiarazione di Roma il 25 marzo del 2017 per celebrare i 60
anni dalla firma dei Trattati, l’approvazione delle risoluzioni del Parlamento, si è
aperto il dibattito sul futuro dell’Unione. Su mio invito, 20 Capi di Stato e di
Governo dell’Ue sono intervenuti in plenaria per confrontarsi direttamente con i
parlamentari europei su idee e proposte per il futuro dell’Unione.
La seduta plenaria è stata il centro dei dibattiti sul futuro dell’Europa e sul suo
ruolo nel mondo. I Presidenti di vari Stati membri, come pure il Primo ministro
canadese, hanno tenuto discorsi dinanzi al Parlamento a Strasburgo. Abbiamo
ascoltato le opinioni di leader africani e latinoamericani, della Presidente delle
Isole Marshall e del Segretario generale delle Nazioni Unite sull'Europa e sul suo
ruolo nel mondo.
La mia visione per un’Europa che continui ad essere la casa della
democrazia, della pace e della prosperità, proteggendo i diritti dei suoi
                                                                                        17
cittadini
Distruggere l’Europa sarebbe un grave errore. Nessuno Stato europeo è in grado
di esercitare, da solo, la propria sovranità in un mondo dominato da giganti come
USA, Cina, Russia o India. Solo a livello Ue possiamo continuare a contribuire
alla pace e alla stabilità, far fronte al terrorismo, combattere il cambiamento del
clima, tutelare l’ecosistema, governare i flussi migratori e dare prospettive all’
Africa.
Solo insieme, abbiamo la forza di dare prospettive di crescita e lavoro alle nuove
generazioni, sostenere le nostre imprese, realizzare infrastrutture e completare il
più grande mercato al mondo, governare la rivoluzione tecnologica, imporre
regole e tasse giuste anche ai giganti del web o combattere i paradisi fiscali.

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Per questo, abbiamo bisogno di un’Europa diversa, più politica e democratica,
dove sia anche il Parlamento a proporre le leggi e non sia praticabile il diritto di
veto. Un’Europa con un bilancio che rifletta le priorità dei cittadini, dotato di
risorse proprie alla altezza delle sfide che dobbiamo affrontare.
I nostri cittadini non vogliono un’Europa che si perde nei dettagli, soffocata dalla
burocrazia. Chiedono un’Europa efficace nel dare risposte concrete, basata su
identità e valori. Questa è sempre stata e sempre sarà la stella polare del mio
impegno politico.

   I CANDIDATI
Circoscrizione Nord Occidentale (Scheda Grigia)

Valle D’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria

                                                                                       18

Berlusconi Silvio
Comi Lara
Salini Massimiliano
Versace Giuseppina
Baroni Anna Lisa
Ruffino Daniela
Atrous Amir
Barbagallo Salvatore

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Bormolini Damiano
Bosso Cinzia Maria
Cosmi Benedetta Gaia
Fatuzzo Elisabetta
Graglia Francesco
Grimaldi Massimiliano
Matteo Motta
Paparatto Roberta
Parolini Mauro
Porta Maria Rosa Assunta
Tatarella Pietro
Toso Claudia

Circoscrizione Nord Orientale (Scheda Marrone)

Trentino A. Adige, Friuli V. Giulia, Veneto, Emilia Romagna

                                                                             19

Berlusconi Silvio
Savino Sandra
Pivetti Irene Maria
Toffanin Roberta
Castaldini Valentina
Crosato Emanuele
Folchini Cristina

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Giorgetti Ilaria
Girolami Paola
Leso Anna
Malossini Mario
Papa Giuseppe
Posteraro Alfredo
Tosetto Matteo
Zoggia Valerio

Circoscrizione Centrale (Scheda Rossa)

Toscana, Umbria, Marche, Lazio

                                                                             20

Tajani Antonio
Mussolini Alessandra
Bonsangue Raffaella
Bernini Giovanni Paolo
De Meo Salvatore
Dimasi Maria
Feduzi Alessandra
Ferri Jacopo Maria
Ladaga Salvatore
Pieri Rita
Razzanelli Mario

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Rebichini Simone
Rozzi Anna Maria Costanza
Tarzia Olimpia
Verucci Arianna

Circoscrizione Meridionale (Scheda Arancione)

Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria

                                                                             21
Berlusconi Silvio
Matera Barbara
Cesa Lorenzo
Martusciello Fulvio
Mussolini Alessandra
Patriciello Aldo
Bellame Carmela detta Carmen
Caligiuri Fulvia Michela
Chiusolo Mariagrazia detta Molly
Ciccopiedi Leonardo
D’antini Filomena detta Mena
De Donato Beatrice
Di Salvatore Paola
Ilardi Antonio
Magliocca Giorgio

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Pecchia Antonietta detta Antonella
Peda’ Giuseppe
Silvestris Sergio Paolo Francesco

Circoscrizione Insulare (Scheda Rosa)

Sicilia, Sardegna

                                                                                    22
Berlusconi Silvio
Giammanco Gabriella
Cicu Salvatore
Greco Gabriella
Romano Francesco Saverio detto Saverio
Musolino Dafne
Milazzo Giuseppe
Iacolino Giorgia

   IL PARTITO POPOLARE EUROPEO
1. L’Unione Europea e i suoi Stati membri si trovano ad affrontare una serie di
sfide gravi e senza precedenti. D’altra parte, tuttavia, hanno di fronte anche
importanti nuove opportunità. Se le sfide rimangono senza risposta, e le
opportunità non vengono colte, l’Europa rischia il declino, il ristagno economico
e la crisi permanenti. Se invece raccogliamo le sfide e facciamo buon uso delle

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nostre potenzialità, potremo lasciarci la crisi alle spalle e guidare l’Europa verso
un periodo di maggiore solidità e prosperità.
2. La nostra famiglia politica è l’elemento trainante dell’integrazione europea. I
Democratici Cristiani Europei hanno fondato nel 1976, come primo partito
europeo, il Partito Popolare Europeo diventato poi il partito del centro e del
centrodestra. Dopo la fine della guerra fredda, due decenni or sono, abbiamo
contribuito a gettare le fondamenta di un’Europa veramente unita e libera.
L’ultimo decennio del secolo scorso è stato caratterizzato dal consolidamento
dell’integrazione e dai lavori preparatori per il rapido ampliamento delle
istituzioni euro atlantiche. Quel decennio è stato permeato da un senso di
ottimismo sulla diffusione generale della democrazia liberale e dell’economia
sociale di mercato. In questi sviluppi, il PPE ha sempre occupato una posizione
preminente. Di conseguenza, il nostro programma base approvato ad Atene nel
1992 rispecchia tale spirito, così come la dichiarazione “Un’Unione di valori”
approvata a Berlino nel 2001 rispecchia le fondamenta della famiglia allargata
del PPE alla vigilia dell’adesione delle democrazie dell’Europa centrale e
orientale nell’Unione Europea.
3. In tutto il mondo sussistono le sfide della lotta contro la povertà, la violenza,    23
il disprezzo della dignità e dei diritti umani. In più, in questo primo decennio del
nuovo secolo sono apparse nuove sfide. L’Occidente si ritrova a competere, in
un modo senza precedenti e tendente all’intensificazione, con le nuove potenze
economiche che si affacciano sulla scena mondiale. Mentre le idee democratiche
si diffondono in alcune regioni del mondo, in altre zone si sono sviluppati regimi
autoritari occulti e idee fondamentaliste antioccidentali. Una situazione simile
richiede che si rafforzi il partenariato transatlantico. I cambiamenti climatici, il
degrado ambientale, l’esaurimento delle risorse naturali, i flussi migratori, la
volatilità del mercato mondiale, gli Stati in dissoluzione, il terrorismo e le reti
della criminalità transnazionale richiedono una migliore cooperazione a livello
mondiale.
4. L’Unione Europea, al termine di un lungo e complesso processo di riforma
delle proprie strutture, si ritrova ora nella necessità di migliorare radicalmente la
propria governance economica e politica. Deve altresì riguadagnare competitività
e una crescita sostenibile e inclusiva, nonché proseguire gli sforzi per aumentare

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la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell’UE e nel progetto europeo. Già
assillati da una molteplicità di sfide demografiche, l’UE e gli Stati membri si
stanno preparando ad affrontare un’epoca di riduzione del debito di una portata
senza precedenti. Tra le sfide, citiamo l’invecchiamento della popolazione, la
necessità di integrare nella società in modo più efficace e rapido un gran numero
di immigranti, spesso contestualmente a mutamenti indotti dalla tecnologia, e la
necessità di garantire opportunità alle generazioni più giovani. La società civile
e l’associazionismo assumeranno un’importanza mai avuta prima.
5. Tutte queste sfide, mondiali ed europee, collettive e individuali, possono essere
affrontate con successo solamente basandosi su valori fondamentali, valori che,
negli ultimi due decenni, sono rimasti immutati. Dal 2000, il PPE ha quasi
raddoppiato il numero dei suoi partiti aderenti. In particolare dall’Europa centrale
e orientale, i partiti di centro e centrodestra hanno aderito al PPE, aumentando la
portata politica della nostra famiglia e arricchendola con nuove idee derivanti
dalle loro esperienze storiche. Questi partiti, avendo contribuito a liberare i loro
paesi dal comunismo, sono pienamente consapevoli, più di altri, che la libertà e i
diritti umani non possono essere dati per scontati e devono invece essere tutelati
giorno dopo giorno. Uniti in una famiglia politica che ora è più ampia che mai,             24
ribadiamo pertanto il nostro impegno nei valori centrali comuni del PPE.
6. Questi valori sono: dignità della vita umana in ogni fase dell'esistenza, libertà
e responsabilità, uguaglianza e giustizia, verità, solidarietà e sussidiarietà. Il
punto di partenza è l’immagine cristiana dell’Uomo, l’obiettivo finale la
realizzazione del bene comune. Per metterli in atto è indispensabile una forte
società civile. In questa missione siamo guidati dall’uso della ragione e
dall’esperienza storica. Le nostre scelte politiche e sociali traggono ispirazione
dalla costante necessità di cambiare e dal corretto uso degli strumenti per
conseguire tale cambiamento, nonché dal rispetto per la tradizione e per il modo
in cui sono stati riconosciuti i nostri valori e si è sviluppata la loro interpretazione.
7. Siamo convinti che in assenza di un’Unione Europea più forte, in questo
preciso momento, sarà impossibile conseguire il bene comune e mettere in atto i
nostri valori centrali. La democrazia liberale e l’economia sociale di mercato
sono le caratteristiche che definiscono quest’Unione. Un’Unione Europea più
forte richiede una maggiore cooperazione e, in talune questioni, il mantenimento

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e l’ampliamento del ricorso al metodo comunitario nel processo decisionale. Per
il futuro successo del progetto europeo, il sostegno dei cittadini sarà cruciale.
Poiché per le generazioni più giovani la pace, la prosperità e la sicurezza sono
spesso un fatto scontato, dobbiamo spiegare meglio che la pace e la sicurezza di
cui godiamo ora, dalla fine della seconda guerra mondiale in poi, sono il risultato
di politiche accorte e coraggiose, politiche che hanno portato alla nascita
dell’Unione Europea e che l’hanno sostenuta lungo tutto il suo successivo
cammino. Parimenti, dobbiamo spiegare che i vantaggi economici derivanti
dall’integrazione europea superano di gran lunga i costi.
8. Nella loro combinazione, questi valori centrali e questi strumenti formano un
insieme coerente che ci differenzia da tutti i nostri concorrenti politici. Il
socialismo e l’ambientalismo radicale non danno la stessa priorità alla libertà,
alla responsabilità personale e alla sussidiarietà. Il libertarismo trascura la
solidarietà e i relativi valori. Il populismo e l’ambientalismo radicale sono in
contraddizione con i concetti di progresso, democrazia ed economia sociale di
mercato. Il populismo, il nazionalismo e l’euroscetticismo sono incompatibili con
un’Unione Europea forte ed efficiente, in grado di affrontare le sfide del futuro.
9. L’Unione Europea affronta una grave crisi economica che ha le sue origini in          25
decenni di spesa eccessiva, nella mancanza di competitività di alcuni Stati
membri, in pratiche erronee e nella mancanza di regolamentazione nei mercati
finanziari, così come in meccanismi inadeguati ad affrontare i problemi
fondamentali negli Stati membri e sul piano europeo. Al fine di riprendere una
crescita economica sostenibile e di garantire un futuro prospero a tutta l’Unione,
dovremo creare occupazione per più persone e fare in modo che lavorino più a
lungo. E ciò è possibile solo se ci si basa sui valori cari alla nostra famiglia
politica. Dovremo consolidare l’Unione Economica e Monetaria, rafforzare la
governance economica e predisporre strumenti di coordinamento migliori e più
efficaci per la politica di bilancio e la politica sociale transfrontaliera. Dovremo
inoltre adoperarci continuamente per aumentare la nostra competitività nei
mercati globalizzati, nonché per liberare le potenzialità di crescita inutilizzate e i
mercati protezionistici e frammentari dall’eccesso di burocrazia e
regolamentazione. Sappiamo che non sarà facile riuscirci, ma se la nostra
famiglia politica non raccoglie queste sfide, nessun altro lo farà.

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10. Venti anni fa, l’Europa esultava. Nel frattempo, si sono aggiunti nuovi rischi
ma sono stati compiuti anche enormi progressi per quanto riguarda la stabilità e
la prosperità dell’Europa. In questo processo la nostra famiglia politica ha svolto,
e continuerà a svolgere, il ruolo guida. Siamo stati e saremo in grado di farlo
rimanendo fedeli ai nostri valori centrali pur adattando le nostre strategie alle
sfide presenti e future. I nostri compiti saranno di rafforzare il senso delle finalità
e la direzione dell’Europa e di ribadire questi valori, applicarli alle sfide e alle
opportunità che si prospettano, e da essi elaborare le strategie politiche che
aiuteranno l’Unione Europea a superare questo momento critico. Insieme,
possiamo costruire un’Europa stabile, libera e prospera, sicura per i nostri figli e
utile per il mondo.

   PER APPROFONDIRE
    Il sito Italia svegliati:
     https://italiasvegliati.it/

    Come si vota:
     https://italiasvegliati.it/come-si-vota/
                                                                                          26
    Forza Italia per le europee 2019:
     https://www.forzaitaliaeuropa.eu/
     https://www.forzaitaliaeuropa.eu/forza-italia-per-le-europee-2019-
     italiasvegliati-it/

    I candidati di Forza Italia nelle 5 circoscrizioni elettorali:
     http://www.forzaitalia.it/notizie/11852/26-maggio-2019

    Vademecum europee:
     https://www.forzaitaliaeuropa.eu/wp-
     content/uploads/2019/04/vademecum-europee.pdf

    La piattaforma del Partito Popolare Europeo:
     http://www.forzaitalia.it/speciali/ppe_platform.pdf

    PPE: Our Mission and Values
          Our Position

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