TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
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81^ ASSEMBLEA TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ FOCUS SUI GRUPPI DI LAVORO / AVIS E COA / IL SALUTO DI numero 2 2017 RINA LATU / SCENARI FUTURI E CNR/DAL MONDO: ROMANIA E SVE /LUPO ALBERTO Poste Italiane Spa – sped.in abb.post. D.l. 353/2003/ conv in L. 27/02/2004 N.46 – ART.1 COMMA 1/LO/MI - Contiene inserto redazionale
sommario AVIS SOS | numero 2 2017 4 EDITORIALE L’augurio di un proficuo lavoro ai nuovi consiglieri 5 EDITORIALE La comunicazione social(e) ai tempi delle fake news 6 FOCUS ASSEMBLEA ^ 81 Assemblea: tre giorni di ordinaria solidarietà 10 FESTEGGIAMENTI 90 ANNI MILANO In ricordo di papà Vittorio Formetano 11 16 VADEMECUM SOCIAL L'IMMAGINE Sempre più presidio Julia Viellehner e Nicky Hayden, strategico campioni della vita 12 DATI COA-ISS Testa o cuore, ecco i primi risultati 20 FESTIVAL DEL VOLONTARIATO Ri-costruire relazioni 14 L'INTERVISTA A RINA LATU Da AVIS non si va mai in pensione 25 LUPO ALBERTO Il rischio delle bufale AVIS SOS Anno 69 - n. 2 - 2017 COMITATO MEDICO AVIS NAZIONALE, Questa pubblicazione è associata all’USPI. Periodico trimestrale di informazione e cultura ROCCO CHIRIANO, EMANUELA GOLDONI. COPERTINA a cura di AVIS NAZIONALE. FSC® è uno schema di certificazione riconosciuto a dell’AVIS Nazionale. STAMPA - PROGETTO GRAFICO ED EDITORIALE livello internazionale che garantisce la provenienza AVIS - Associazione Volontari Italiani Sangue. delle materie prime di origine legnosa da foreste DIRETTORE EDITORIALE: VINCENZO SATURNI, a cura di AVIS NAZIONALE. CHIUSO IN REDAZIONE 14 giugno 2017. gestite secondo principi di corretta gestione Presidente Nazionale. TESTATA REGISTRA PRESSO IL TRIBUNALE DI ambientale, sociale ed economica. DIRETTORE RESPONSABILE: CLAUDIA FIRENZE, Responsabile Comunicazione. MILANO n° 305 del 26.09.1969 IN REDAZIONE: FILIPPO CAVAZZA, BORIS EDITO DA AVIS NAZIONALE ZUCCON. Associazione Volontari Italiani Sangue, HANNO COLLABORATO: CANDIDA CEREDA, Sede Nazionale Viale E. Forlanini, 23 DARIO FRANCOLINO, ELENA PESCUCCI, 20134 Milano. Tel. 0270006786 Fax 0270006643 GIULIO SENSI, SILVER. comunicazione@avis.it - ufficio.stampa@avis.it SI RINGRAZIANO PER LA PARTECIPAZIONE: http://www.avis.it - N° verde 800261580 ABBONATEVI AD AVIS SOS È possibile sottoscrivere l’abbonamento a 4 numeri di AVIS SOS con una donazione minima di 8 euro. Per info: ufficio.stampa@avis.it 3 n. 2 2017 ■
EDITORIALE L’AUGURIO DI UN PROFICUO LAVORO AI NUOVI CONSIGLIERI di Vincenzo Saturni Q uesto è l’ultimo numero di AVIS SOS del manda- to associativo appena concluso. Come illustrato in assemblea a Milano ci è sembrato più significa- tivo guardare al futuro più che analizzare quanto realizzato, indicando alcune riflessioni che dovrebbero per- meare l’attività associativa dei prossimi anni. • comunicazione sempre più efficace • formazione continua • innovazione • attività di ricerca scientifica, anche in collaborazione con enti esterni • cooperazione internazionale. È questo lo stile che ci ha sempre guidato; AVIS infatti, nel AVIS, attiva da 90 anni saprà raccogliere queste sfide orien- tempo, ha rafforzato i propri valori ed è stata capace di affron- tando proattivamente la propria azione. La sfida più grande tare i cambiamenti con uno spirito di dedizione e con la capa- rimane il saper coniugare i profondi valori da noi promossi in cità di fornire risposte concrete a bisogni concreti. tutti questi anni con i cambiamenti, alcune volte anche molto Numerosi sono i cambiamenti con cui ci dobbiamo confron- profondi, che la scienza e la società subirà, valorizzando lo tare. Tra questi gli aspetti demografici, quelli normativi, di straordinario capitale sociale ed umano da noi prodotti. È evi- sistema, organizzativi e l’evoluzione del Terzo Settore sono dente il notevole lavoro che ci attende per mantenere saldo il probabilmente i più significativi e che ci impegneranno mag- nostro ruolo di associazione unitaria sul territorio nazionale giormente. a garanzia del sistema sangue italiano, anche alla luce delle Ma in forza della nostra esperienza e lungimiranza dobbiamo importanti modifiche che ci vengono richieste dalle recenti saper affrontare le nuove sfide, valutando modifiche anche normative. Peraltro le sfide che ci coinvolgono nel far crescere significative delle nostre attività, che siano sostenibili in ter- una coscienza solidale, in particolare tra i giovani, sono estre- mini sia di risorse umane sia economiche, valorizzando ancor mamente delicate, ma al contempo qualificanti per AVIS. più il nostro patrimonio valoriale, con particolare attenzione E, sebbene esistano opinioni diverse sul senso di solidarietà alle riflessioni su: delle nuove generazioni, non vi sono molti dubbi sul fatto che • identità, missione e sistema dei valori la crisi che stiamo vivendo sia, a un tempo, non solo economi- • concetto di vita associativa, partecipazione, tutela e rappre- co-finanziaria, ma anche di valori, a cui fa immediatamente sentanza seguito una crisi di sfiducia per certi aspetti irrazionale, ma • modello di sviluppo associativo con sempre maggiori si- comunque tendenzialmente generalizzata. nergia e attività a rete La crisi dei valori deriva da una profonda frattura tra le per- • modello organizzativo e di “governance” dell’associazione sone, determinata dalla mancata condivisione degli stessi va- • modalità organizzative e gestionali delle attività sanitarie lori e dall’incapacità di viverli. Un’associazione di volontaria- in generale ed in particolare quelle affidate ad AVIS (chia- to, come AVIS, può svolgere un ruolo importante in questo mata/raccolta) scenario proponendosi come realtà portatrice di valori, come • riflessione sullo statuto luogo di condivisione degli stessi, come strumento per dar • supporto organizzativo voce a chi crede in essi. • rapporto con il territorio Anche in una situazione come questa AVIS svolge un ruolo • rapporti istituzionali, con costante e maggior interlocu- importante nel generare fiducia e una tendenza a guardare al zione con i decisori, con allargamento della dimensione di futuro con ottimismo. riferimento, dai Ministeri alla Conferenza Stato Regioni, Lascio queste riflessioni ringraziando e salutando tutti colo- all’Europa ro che hanno sostenuto la mia attività di Presidente nazionale • promozione delle Politiche intersettoriali in questi anni e auguro di cuore un proficuo lavoro ai nuovi • modello di sviluppo delle politiche associative nell’ambito consiglieri. socio-sanitario Un abbraccio avisino. • rapporto tra evoluzione scientifica e tecnologica (biotecno- logie, genetica, etc.) e garanzie etiche, giuridiche e sanitarie 4 n. 2 2017 ■
EDITORIALE LA COMUNICAZIONE SOCIAL(E) AI TEMPI DELLE FAKE NEWS di Claudia Firenze I n questi anni nei quali ho ricoperto l'incarico di respon- sabile della comunicazione ci siamo interrogati su quale fosse il modo migliore per comunicare AVIS e, pur non essendoci ricette pre-confezionate, lo staff ed io abbiamo lavorato a un mix di teoria e pratica, elaborando una strategia ed un insieme di pratiche in continua evoluzione, con aggiu- stamenti continui che tenessero conto di un contesto difficile. La comunicazione positiva di pratiche solidali come la donazio- ne di sangue ha in genere poco spazio nei media “main stream”, lo abbiamo osservato molte volte. Di sangue si parla facilmente quando ci sono cattive notizie: "sangue infetto", "emergenze" varie, "disastri" naturali o artificiali, carenze, calo di donatori e donazioni e così via. Raccontare il bello del dono inteso come relazione, come gesto di solidarietà universale fa molta meno notizia. A complicare il quadro contribuisce il brutto clima generale che ci troviamo a vivere nella comunicazione sui social network e non solo; i famosi "leoni da tastiera" riversano nel web odio, ostilità e frustrazioni, nascondendo dietro al mezzo elettronico hanno bisogno di programmazione e di flessibilità, di pensieri la paura del confronto diretto. lunghi e di reazioni istantanee. La comunicazione prova a organizzarsi, fa appello a usare uno Per me è stato un onore occuparmi della comunicazione di stile meno ostile. Si studiano le cause del cosiddetto “hate spe- AVIS in questo mandato. Non sempre è stato facile, ma sicura- ech”, ossia dello stile rancoroso che imperversa un po’ ovun- mente è stato appassionante, ogni singolo giorno. que, si stila il "Manifesto delle parole non ostili" (http://www. Sono diventata donatrice a seguito di una pubblicità vista in paroleostili.com/firma-manifesto/), si cerca di capire come si televisione, il famoso spot “l’ho fatto per Mario” che mi ha mo- costruiscono le bufale, o “fake news” che dir si voglia, per cer- tivata e spronata a fare la mia parte. Aver avuto la possibilità di care di smontarle. fare altrettanto, di dire la mia sulle campagne di comunicazione Anche noi cerchiamo di fare la nostra parte, con vademecum e e sugli strumenti comunicativi è stato un privilegio. piccoli decaloghi (come quello sulle emergenze) che sono stru- In questo percorso ho lavorato con persone meravigliose che la menti di lavoro e che come tali sono utili se vendono condivisi pensavano come me o in modo diametralmente opposto, ma e usati. Abbiamo organizzato un corso per comunicatori e per che sono state tutte ugualmente importanti. Questo è il senso giornalisti con un’ottima risposta di pubblico di volontari e di più vero della nostra Associazione, quello che ci rende comu- addetti ai lavori e abbiamo coinvolto giornalisti che si occupano nità al di là del vissuto, delle provenienze, delle caratteristiche di sociale e di terzo settore, di salute, docenti di comunicazio- specifiche di ognuno di noi. ne e un esperto di fake news, quell’Ermes Maiolica che tanto AVIS è universalità del messaggio nel pluralismo delle sue de- scompiglio ha creato con una campagna di comunicazione clinazioni, è unione nelle diversità, è modernità nei valori di 90 AVIS evidentemente taroccata che però ha fatto molto parlare anni e oltre. di noi. AVIS siamo tutti noi che ci mettiamo impegno e passione, testa Ci sembrava giusto approfondire il tema, cercare di capire me- e cuore, sorrisi e lacrime. glio. Spesso si parla dell’importanza per i nostri volontari di Grazie di cuore, AVIS! avere competenze specifiche, crediamo che esse si acquisiscano con i giusti percorsi di condivisione e di formazione, anche su temi importanti come quelli della comunicazione social(e) che 5 n. 2 2017 ■
FOCUS 81^ ASSEMBLEA TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ L’ Assemblea del 90mo anni- DATI ASSOCIATIVI AL 31/12/2016 versario di AVIS (19-21 mag- Censimento ISTAT Soci Soci N° Persone Giuridiche Regione Iscritti Donatori Donazioni N. Sedi gio) ha concluso i lavori con Abruzzo 20.792 20.183 30.668 100 la lettura dei dati ufficiali al Alto Adige 19.003 18.926 24.137 7 31 dicembre 2016: 1.340.000 Basilicata 21.198 20.502 21.710 112 soci iscritti, 1.298.000 soci donatori, Calabria 37.406 36.244 58.400 164 2.050.000 donazioni di sangue ed emo- Campania 96.478 95.279 111.103 66 componenti e 3.422 sedi distribuite su Emilia Romagna 146.492 142.048 249.583 345 tutto il territorio nazionale. Friuli Venezia Giulia 9.710 9.358 11.444 48 “Sono numeri – spiega il presidente na- Lazio 70.603 67.855 81.076 208 zionale, Vincenzo Saturni – che confer- Liguria 20.420 19.480 31.246 66 mano ancora una volta il profondo radi- Lombardia 271.511 262.163 490.316 664 camento dell’Associazione sul territorio. Marche 56.579 55.118 99.754 143 È stata una tre giorni che ha voluto ri- Molise 11.067 10.824 13.349 40 cordare le origini di AVIS, a partire dalla Piemonte 115.238 111.921 179.215 303 Puglia 57.939 57.091 75.421 129 celebrazione avvenuta venerdì mattina a Sardegna 37.488 36.335 53.117 175 Palazzo Marino dei 90 anni dalla fonda- Sicilia 82.569 78.746 121.989 170 zione, dove abbiamo abbracciato con gio- Toscana 76.348 74.778 114.043 184 ia la figlia del nostro fondatore, Vittorio Trentino 19.559 19.218 24.388 49 Formentano”. Umbria 33.505 32.548 40.796 65 L’Assemblea è stata anche l’occasione per Valle D'Aosta 4.086 3.671 5.797 22 rilanciare l’impegno dell’Associazione in Veneto 131.268 125.371 211.671 344 tema di prevenzione, nello specifico sui 1° Totale 1.339.259 1.297.659 2.049.223 3.404 comportamenti a rischio per le malattie Regionale Svizzera 1.269 1.053 1.769 18 sessualmente trasmissibili. Sono infatti TOTALE DEFINITIVO 1.340.528 1.298.712 2.050.992 3.422 stati anticipati i dati del questionario “Te- sta o cuore” elaborato da AVIS insieme al Nella tre giorni dell’Assemblea c’è sta- confronto tra le diverse generazioni e sul- Centro Operativo AIDS dell’Istituto su- to anche spazio per gruppi di lavoro sul le linee guida per promozione, chiamata e periore di sanità. piano nazionale plasma (corso ECM), sul accoglienza del donatore di sangue. Plasma 2016-2020: quali prospettive 860.000 chilogrammi di plasma entro il 2020. È questo cificato meglio gli obiettivi: “Il programma nazionale pla- l’obiettivo del programma nazionale approvato lo scorso sma si pone, da un lato l’obiettivo di aumentare la produ- novembre e al centro di uno dei seminari assembleari. zione di plasma e in particolare del plasma da aferesi da “Attualmente siamo a 811.000 – ha spiegato Giancarlo consegnare all’industria per la produzione di medicinali Maria Liumbruno, direttore del Centro Nazionale San- plasmaderivati. Dall’altro lato, si pone obiettivi importanti gue – e si sta registrando un trend positivo perché sono di aumento dell’efficienza e dell’appropriatezza nell’uti- aumentati i volumi delle unità raccolte. C’è da lavorare, lizzo di medicinali plasmaderivati. In altre parole, quindi, però, sull’informazione, sulla promozione e sulla flessibi- occorre sì produrre più plasma, ma anche utilizzarlo con lità delle strutture trasfusionali nell’accoglienza ai dona- maggiore oculatezza. Questo obiettivo di aumento è decli- tori. Nel 2016, infatti, si sono registrate 20mila donazioni nato in particolare su quelle regioni che hanno dei livelli di di plasma da aferesi in meno. L’aumento dei volumi di pro- produzione molto inferiori alla media. Si tratta di un obiet- duzione globale di plasma è stato generato dall’aumento tivo da realizzare in modo molto concreto, assegnando, del quantitativo raccolto durante ogni donazione”. quindi, degli aumenti graduali e sostenibili anche alle re- Scendendo nei particolari del piano, Liumbruno ha spe- gioni che hanno un ampissimo margine di miglioramento, 6 n. 2 2017 ■
come alcune regioni del centro e del sud Italia”. del programma nazionale Un altro aspetto significativo è l’accordo tra Stato e Regio- plasma 2016-2020: “Ab- ni per garantire le aggregazioni pluriregionali per fornire biamo completato ades- all’industria delle masse critiche ottimali da lavorare: un so ciò che doveva essere quantitativo tra i 150.000 e i 250.000 kg all’anno al fine di fatto. Tutto è iniziato negli garantire continuità nella produzione e nella distribuzione anni ’80, con le prime ag- dei prodotti alle Regioni. gregazioni interregionali, “L’obiettivo – ha concluso Liumbruno – è quello di trasci- e a seguire con l’accordo nare nella crescita chi ha bisogno di crescere. In questo interregionale plasma del senso uno strumento importante è la tariffazione, che ha 1998”. Spaliviero ha poi ricordato l’importanza specifica di favorito gli scambi tra regione e consorzi. Un esempio è lo AVIS nel programma: “La nostra associazione non è il sin- scambio avvenuto tra Sicilia e Lazio, ma anche tra Marche dacato dei produttori, nemmeno la cooperativa dei dona- e Sardegna”. tori, ma la principale associazione di volontariato italiana. Bernardino Spaliviero, Coordinatore del Comitato Medico In questo senso AVIS deve continuare a tutelare i donatori, AVIS Nazionale ha, invece, parlato degli aspetti associativi gli ammalati e il dono”. Linee guida promozione: l’apprezzamento degli esperti A parlare al folto gruppo di delegati sempre conto della ricchezza che diversità, dalle quali può solo deriva- che ha scelto il seminario assemble- deriva da singole realtà diverse tra re ricchezza. are “Le linee guida per la promozio- loro”. Roberto Bernocchi ha provocato- ne e la comunicazione”, c’erano due A far compiere un passo avanti in riamente intitolato il suo intervento dei maggiori esperti di comunica- questo senso ha mirato il grande la- “Guida sovversiva alle linee guida”, zione sociale in Italia, Gaia Peruzzi e voro svolto per la realizzazione delle sottolineando che oggi come non Roberto Bernocchi. linee guida, che non sono state ca- mai, per le grandi associazioni del Nella presentazione dei loro inter- late dall’alto e commissionate ad un Terzo settore, è indispensabile saper venti, Claudia Firenze, responsabile professionista, ma sono state il frut- comunicare in maniera corretta. comunicazione nazionale negli ultimi to di un lavoro condiviso durato quasi “I valori vanno raccontati in modo da quattro anni, ha evidenziato la diffi- due anni. renderli interessanti: è giusto allar- coltà che AVIS ha dovuto affrontare Gaia Peruzzi ha sottolineato nel suo gare gli orizzonti, ma il no profit deve per cercare di rendere omogenea intervento la correttezza e l’innova- imparare a cambiare il linguaggio e coerente la comunicazione di una zione di questo procedimento, pro- per uscire dall’autoreferenzialità. associazione grande, variegata e babilmente primo ed unico in Italia: Serve uno storytelling alternativo, profondamente radicata sul territo- “questo dimostra che AVIS ha una che parli la lingua della gente. È l’o- rio nazionale. visione che non indica solo che cosa pinione pubblica che fa cultura, ed è “È un procedimento complesso, nel “devo fare”, ma sottolinea “a che all’opinione pubblica che ci si deve quale occorre trasmettere indicazio- cosa devo guardare” per promuove- rivolgere. ni che cerchino di rendere coerente re un certo tipo di cultura. I nuovi media, con il loro basso costo, con il brand nazionale la comuni- Con le linee guida è stato realizzato segnano la strada da percorrere: i cazione delle 3200 sezioni, tenendo un documento operativo con uno sti- social ‘copiano’ la realtà associativa, le informale e diretto, che può essere fondando dei gruppi di interesse. I usato per spostare l’attenzione dalla costi sono minori e i risultati supe- promozione di un gesto (la donazio- riori: abbiamo l’obbligo morale di ne) alla cultura della donazione (ri- usarli”. volgendosi alla cittadinanza). Alla fine degli interventi degli esper- Una grande associazione come AVIS ti, accomunati dalla sintesi sul colos- può, tramite la sua comunicazione, sale sforzo di rinnovamento portato contribuire a cambiare l’immagina- avanti in questi anni, abbiamo ascol- rio sociale attorno al tema della do- tato le testimonianze di Pietro Vitale nazione ma deve anche, proiettando e Christian Saraceno, rispettivamen- nel futuro le sue nuove classi diri- te tutor e volontario di Servizio civile, genti, allargare la presenza femmi- su come è stato pensato e portato nile e fare emergere tutte le possibili avanti il progetto per le linee guida. 7 n. 2 2017 ■
FOCUS 81^ ASSEMBLEA DIVERSE GENERAZIONI A CONFRONTO UN UNICO OBIETTIVO L’ Assemblea generale, a soli due mesi dal confronto av- venuto ad Ancona ai primi di marzo, ha riproposto ai delegati il tema del dialogo tra le generazioni come questione cen- trale per il suo presente e il suo futuro. Il gruppo di lavoro è stato così chiamato “Confronto intergenerazionale: diverse generazioni un unico obiettivo”. Moderato dalla vicepresidente Rina Latu, l’incontro è stata anche l’occasione per presentare la nuova collaborazione con Rai Yo Yo e Oreste Castagna per Il rapporto tra senior e giovani deve dare abbandonato l’associazione. Parole che Rosso Sorriso 2.0. la possibilità a entrambi di crescere in un hanno evidenziato quanto sia impor- “Il dialogo intergenerazionale deve avve- contesto di relazione. “Ricordiamo di ve- tante partire da frustrazione e delusione nire nella valorizzazione reciproca delle dere sempre nell’altro una fonte di ispi- dei giovani per capire dove intervenire e generazioni: ogni generazione può, in- razione”, ha ricordato Enrico Carosio, come ripartire. fatti, imparare dall’altra. Insieme si può pedagogista e formatore. Una delusione che deriva principalmen- costruire un percorso creativo all’inse- Pensando al centenario occorre lavorare te dalla mancata valorizzazione del loro gna della reciprocità e della fiducia per sul presente e non solo sul futuro. Punti lavoro. far fronte alle sfide che l’Associazione cardine di questo impegno sono: incen- Un’altra domanda al centro del gruppo dovrà affrontare in futuro”. È la ricetta di tivare il coinvolgimento dei giovani, di lavoro è stato il ruolo della consulta Elena Marta, professore ordinario di Psi- abbattere le barriere alla partecipazione, giovani: eliminarla o rilanciarla e valo- cologia Sociale e Psicologia di Comunità favorire la parità dei ruoli e la rivaluta- rizzarla? La risposta è stata una sola: la all’Università Cattolica di Milano – e già zione degli obiettivi condivisi. consulta giovani è un’importante occa- relatrice anche ad Ancona – per assicura- Un momento significativo è stata la let- sione per poter formare i giovani e dare re altri 90 anni ad AVIS. tura dello scritto di un ragazzo che ha loro strumenti per poter partecipare attivamente. Costruire un dialogo tra generazioni vuol dire anche accettare un movimento oscillatorio, ossia tra situa- zioni in cui si può costruire e situazioni in cui invece si possono anche mettere da parte le proprie posizioni. Il dialogo in- tergenerazionale vive di questa dinamica e nel momento di un cambiamento c’è sia l’entusiasmo per il nuovo che arriva sia paura per le incognite del cambiamento. L’incontro tra generazioni muove delle ambivalenze e delle frizioni inevitabili, ma il 90esimo può essere un punto di arrivo e di ripartenza molto importante. 8 n. 2 2017 ■
L’INTERAZIONE CON I DONATORI NELL’ACCOGLIENZA E NELLA CHIAMATA S ala gremita e molto interesse per il seminario che ha presen- tato le linee guida per l’acco- glienza e la chiamata con esem- pi di progetti pilota realizzati in diverse aree della penisola. A moderare c’erano il Vicepresidente vi- sione - hanno commentato Manuela e Dario – e abbiamo adottato un criterio di formazione selettiva delle persone. Non tutti possono fare tutto! Nel servizio di accoglienza occorre scegliere le persone giuste. Servono competenze ed empatia”. È stata poi la volta di Elisa Turrini e di cario AVIS, Alberto Argentoni, e il con- Franco Valcanover, che hanno descritto sigliere Carmelo Agostini. l’esperienza di Pesaro / Fano e Urbino La prima esperienza descritta è stata per quanto riguarda la chiamata-convo- quella svoltasi nella provincia di Vene- cazione. zia (Mirano e Portogruaro capofila), e La realtà di Pesaro / Fano era quella più con protagonisti Manuela Fossa e Dario grande con circa 5000 donatori mentre Piccolo. quella di Urbino ne aveva circa 1000. Gli obiettivi principali erano quelli di ri- In queste aree l’attività di chiamata-con- spondere ad esigenze associative urgenti: vocazione era già stata attivata, ma anda- • Imminente introduzione del servi- va “affinata”. zio di convocazione dei donatori con Soprattutto nella zona di Urbino man- prenotazione della donazione cava la parte fondamentale di confronto • Calo delle donazioni dovuto alla ri- con il sistema sanitario di riferimento, duzione dell’indice donazionale (fi- con una programmazione carente di co- delizzazione) ordinamento provinciale. • Difficoltà a far diventare le persone Qui i primi risultati raggiunti sono stati donatori dopo le visite di idoneità la formazione degli operatori, l’identifi- Dopo due mesi di sperimentazione sono cazione delle professionalità necessarie e arrivati i primi risultati. il focus sulla programmazione. È stato creato un processo di selezione Alberto Argentoni ha concluso spiegan- e formazione delle persone da dedicare do che “il lavoro non si ferma qui. L’idea è L’ Assemblea ha goduto del all’accoglienza. Inoltre, è stato sviluppa- quella di trasformarlo in una micro FAD, patrocinio del comune di Milano to un servizio di qualità riconosciuto dai in pillole che potranno essere a disposi- e di San Donato Milanese e del donatori ma anche dal personale del Ser- zione di tutti. Anche i donatori dovran- contributo di Regione Lombardia. vizio trasfusionale. no poter fare questi corsi sia da soli che Per i 90 anni di AVIS la Regione “Le Comunali hanno dimostrato coe- attraverso momenti di formazione in ha anche deciso di illuminare loco presso le proprie sedi”. per 3 serate il Pirellone, sede Per Marianna Marcuzzo, di “Smile to del consiglio regionale. Una Move” (realtà che ha accompagnato bellissima immagine che ha AVIS nell’elaborazione delle linee guida), dominato lo skyline notturno del “la strada è lunga e questo è solo il pri- capoluogo lombardo e ricordato mo passo. Per cambiare i comportamenti a tutti i milanesi e gli ospiti della occorre insistere molto e prestare molta città l’importante ricorrenza. attenzione alle differenze generazionali che esistono all’interno di AVIS”. 9 n. 2 2017 ■
FOCUS 81^ ASSEMBLEA IN RICORDO DI PAPÀ VITTORIO “M io padre sareb- (Radio 24, Si può be orgoglioso di fare), il pubblico voi”. Con queste ha potuto apprez- parole, commos- zare le diverse se e accorate, sfaccettature del- Mariuccia Formentano, 84enne figlia la cerimonia, dal del fondatore Vittorio, ha dato il senso videomessaggio pieno della cerimonia ufficiale per i 90 del campione cie- anni di AVIS a Palazzo Marino. co di sci nautico, Una testimonianza, la sua, accolta con Daniele Cassioli, un caloroso applauso dal pubblico pre- agli interventi del sente in sala. presidente nazio- In quelle parole c’era tutta la storia ma nale, Vincenzo anche tutto il futuro di AVIS. Perché E così, nel corso della mattinata, dap- Saturni, dell’ex presidente Pasquale Co- non c’è proiezione oltre il 90° senza la prima l’assessore alle politiche sociali, lamartino e del presidente SIMTI, Pier- memoria delle proprie radici. Pierfrancesco Majorino, e in conclusio- luigi Berti. E Milano e il suo municipio erano la scel- ne la vicesindaca, Anna Scavuzzo, han- Un momento tutto particolare è stato ta obbligata per ricordare il luogo in cui no portato il saluto e il ringraziamento riservato alla ‘lectio’ di Alberto Contri, nel 1927 l’ematologo Vittorio Formen- dell’amministrazione comunale di Mi- presidente di Pubblicità progresso, men- tano ebbe la straordinaria intuizione di lano. Così come mons. Luca Bressan ha tre l’ultimo collegamento – e l’ultimo fondare un’associazione di volontariato portato la vicinanza del Cardinale An- applauso – della mattinata è stato dedi- del sangue che mettesse fine alla terri- gelo Scola, sottolineando l’importante cato ad un altro ex presidente nazionale, bile piaga della dazione a pagamento e compito educativo che l’Associazione ha il 97enne Mario Zorzi. Sempre con la al conseguente rischio per molti malati portato avanti e ancora testimonia. consueta grande lucidità, il prof. Zorzi – che il sangue non potevano permet- Grazie anche alla conduzione vivace ha ringraziato AVIS per tutto quello che terselo – di morire ingiustamente. di Alessio Maurizi e Carlo Gabardini ha regalato alla sua vita. Pubblicità Progresso e il primo spot sul dono del sangue La riflessione più ampia dell’evento di Palazzo Marino finito un ventennio, quello di Carosello. Per la televisione è toccata ad Alberto Contri. D’altronde, la Fondazione di allora, il tono assertivo e intimidatorio del chirurgo Pubblicità Progresso nasce proprio con uno spot per dello spot fu un vero pugno nello stomaco. Fu però un AVIS e la donazione di sangue, in un anno, il 1971, che grande successo”. si pone a metà dei 90 anni di storia associativa. “Ecco “Da quel primo spot - prosegue ancora Contri - nacque perché non potevo mancare oggi”, ha subito esordito la vera Pubblicità Progresso, con le altre campagne sul il presidente Contri. “Negli anni Settanta il presidente fumo, i disabili, i malati. Oggi la nostra realtà richiede della grande multinazionale americana Thompson grande competenza interna e un lavoro quotidiano, aveva conosciuto l’Advertising Council, l’equivalente soprattutto sui social. È stata trasformata anche in un d’oltreoceano dell’attuale Pubblicità Progresso. Quando centro di formazione con una mediateca con le più belle si accorse che in Italia spesso mancava ancora il sangue campagne del mondo. Qui potete trovare 2.800 spot per gli interventi, chiamò tutte le agenzie pubblicitarie, da tutto il mondo su ogni argomento. Lo abbiamo fatto la RAI e la federazione della stampa, dicendo: ‘perché perché le Onlus, che spesso non hanno competenze e non proviamo a fare una campagna sulla donazione di idee, possano trovare spunti di imitazione”. sangue?’. In termini di linguaggio fu una rottura. Era 10 n. 2 2017 ■
FOCUS 81^ ASSEMBLEA VADEMECUM SOCIAL, UN LAVORO DI SQUADRA L a crescita degli utenti sui so- un significato ancora più profondo quan- I punti salienti del vademecum cial network (sia come nu- do parliamo di strumenti nuovi, innova- scaricabile su www.avis.it meri assoluti sia in termini di tivi e diversi da quelli “tradizionali”, a cui • i canali social principali tempo trascorso) ha riguar- siamo comunemente abituati. • elementi di una pagina dato anche le sedi associa- Il Vademecum rappresenta una guida per • formati facebook tive. Sempre più AVIS hanno infatti un potersi meglio orientare nel mondo dei • le foto profilo su facebook, twitter o Instagram. social network, dei quali sono illustrate • il target Da qui la necessità di una riflessione con- le relative caratteristiche, funzionalità e • il calendario e il comitato editoriale divisa e di un primo strumento - condivi- utilità. Uno strumento che AVIS si augu- • le FAQ so con professionisti del settore, con l’uf- ra possa essere utile e per il quale si aspet- • la comunicazione di crisi ficio stampa nazionale e con la Consulta ta suggerimenti, domande, osservazioni. • le campagne pubblicitarie Nazionale AVIS Giovani -per avviare un dialogo e scrivere linee guida condivise. Social, un presidio strategico Oggi un vademecum sull'uso consa- informare, verificare, intervenire in VADEMECUM pevole dei social network in un conte- maniera univoca, ufficiale e istituzio- ALL’USO DEI SOCIAL sto no profit è necessario, perché è su nale.Questo vademecum si rivolge sia queste piattaforme che le persone si agli addetti ai lavori, che ai volontari incontrano, condividono idee, si allea- e vuole essere un primo strumento no e dibattono. per avvicinare le comunità ad un uso Facebook è in Italia il canale più diffu- consapevole e non ingenuo dei social so, che permette a tutti di manifesta- network. L'obiettivo è quello di rende- re - spesso senza alcuna cura della re compatta la voce di AVIS in tutto il policy della community, né alcun tipo territorio, affinché la comunicazione, di fact checking - i propri pensieri. È il dialogo e l'interazione siano facil- facile pertanto diffondere e alimen- mente identificabili e decodificabili tare sentimenti di odio o confondere dalle persone che già fanno parte della una opinione per una verità.Se al bar community ed essere un punto di rife- non è possibile controllare il dilagare rimento per chi volesse farne parte. di disinformazione e quindi intervenire per informare correttamente, in rete le aziende possono farlo. Ecco quindi che ai delegati dell’Assem- Come dice il collega Matto Flora, la re- blea è stato distribuito un vademecum putazione non si costruisce, ma sono per utilizzare in modo corretto tutte le gli altri che la costruiscono attorno a funzionalità e potenzialità offerte dai brand e persone. social network. Quelli che fino a qualche Per una organizzazione (che sia di na- anno fa erano considerati media emer- tura commerciale o no profit) presi- genti, sono ormai diventati a tutti gli diare strategicamente i social network Emanuela Goldoni si occupa di comunicazio- effetti dei mezzi di comunicazione dif- è ormai una premessa (non a caso si ne e social media. È stata social media ma- fusi non solo tra i giovani, ma anche – e parla proprio di strategia, per ricorda- nager di NeroGiardini e community manager sempre di più - tra la popolazione adulta. re che non siamo di fronte a un mero di Acqua Panna, Sanpellegrino e San Pelle- E l’attività di promozione e sensibilizza- strumento di intrattenimento) neces- grino Sparkling. Ha scritto per Ninja Marke- zione passa oggi necessariamente passare saria, affinché un entità come AVIS, ting, Oltreuomo, 6sicuro, Argoserv e Agenda anche da questi strumenti e deve essere così radicata sul territorio e così ben Digitale.Con gli anni è diventata irriverente, realizzata con la massima attenzione e strutturata in "community" locali pos- concreta e determinata. Non sopporta le in- precisione. Valori, questi, che permeano sa ascoltare, monitorare, rispondere, genuità e gli ingenui non la sopportano. tutto il nostro operato, ma che assumono 11 n. 2 2017 ■
DATI COA-ISS TESTA O CUORE, ECCO I PRIMI RISULTATI N on poteva che essere l’As- semblea generale di San Donato il primo palco- scenico per presentare i dati preliminari della ri- cerca condotta da AVIS insieme al COA (Centro operativo AIDS) dell’Istituto superiore di sanità. Il questionario “Testa o cuore”, compila- to nel corso del mese di marzo da 11.257 persone in tutta la penisola, è stato il frutto di un lungo lavoro tra AVIS, la sua consulta giovani e i ricercatori del COA. Dapprima nella fase di predisposizione e stesura delle domande, in una seconda fase per la diffusione e promozione a un Il coordinatore della consulta giovani presenta i risultati. campione quanto più ampio e distribui- to della popolazione, e ora – nella terza Il campione, tra l’altro, è rappresentati- blico di riferimento – potevano dare il fase – nell’elaborazione e interpretazio- vo delle diverse aree geografiche della giusto risalto all’iniziativa. ne dei dati. penisola, così come delle diverse fasce Anche alcuni Centri servizio per il vo- Il primo dato che balza all’occhio - e che d’età e della distinzione tra donatori e lontariato lo hanno diffuso su loro siti e sia Barbara Suligoi del COA sia Eugenia non donatori. newsletter. Trotti (psicologa clinica) hanno com- Come si è mossa AVIS per promuovere Importantissima, infine, è stata la parte mentato positivamente – è la numerosi- al meglio “Testa o cuore”? di promozione del questionario sui so- tà del campione. Sul fronte interno, tutte le 3.300 sedi cial. Il profilo facebook di AVIS Nazio- Oltre 11.000 questionari compilati rap- associative sono state informate con un nale (ad oggi con circa 35.000 utenti) ha presentano un dato che quasi nessuna messaggio personale dal presidente na- riproposto con cadenza plurisettimana- ricerca italiana può vantare e che dif- zionale. Un testo che faceva leva sull’im- le i principali quesiti, stimolando l’inte- portanza per razione con gli utenti. E i mass-media? l’Associazione Corriere sociale, Quotidiano Sanità, il di attivare a blog Buon Sangue sono stati tra i prin- livello locale cipali megafoni dell’iniziativa. i contatti con “Dall’indagine condotta - sottolinea ogni singolo Barbara Suligoi - emerge che circa il donatore. 40%, tra donatori e non, dice che non Sul versante usa il profilattico perché si sente sicuro ist it u ziona- del partner. Ma in questo comporta- ficilmente si trovano anche nelle pub- le AVIS ha informato dell’iniziativa le mento ci può essere qualcosa di molto blicazioni scientifiche americane, dove principali istituzioni impegnate sull’ar- rischioso. pure la ricerca medica ha finanziamenti gomento e realtà, come ANLAIDS o Il cuore ci dice che si può avere una ses- nemmeno paragonabili a quelli nostra- Forum giovani, attive quotidianamente sualità sana ma fatta anche con la testa, ni. in ambiti che – per l’oggetto o per il pub- come avete richiamato con lo slogan del 12 n. 2 2017 ■
IL CAMPIONE 11.257 ➜ i questionario compilati 75,8% ➜ le persone che hanno risposto con più di 25 anni di età 85,6% ➜ i donatori con più di 25 anni di età Barbara Suligoi (Istituto superiore Eugenia Trotti (psicologa clinica). di sanità). LE CONOSCENZE questionario. È una nostra scelta cam- donatore, anche sulla base dei questio- 41% ➜ i donatori che hanno biare l’approccio a una sessualità sba- nari anamnestici, che arrivi a toccare la risposto correttamente gliata e superficiale. In questo senso, i sfera più intima e privata, aprendosi su alle domande sui giovani di AVIS possono diffondere una questi temi e comprendendone l’impor- comportamenti a rischio cultura della sessualità corretta. tanza”. 38% ➜ i non donatori che hanno Come emerge sempre dal questionario, Per i giovani AVIS, “Testa o cuore” è sta- risposto correttamente c’è una percentuale ancora elevata di to un progetto utile in tutte le sue fasi. alle domande sui persone – sia donatori sia non donato- Francesco Marchionni, coordinatore comportamenti a rischio ri – che non è convinta che ci si contagi della consulta giovani, sottolinea l’im- 30% ➜ i donatori che non hanno con i rapporti non protetti”. portanza “dell’utilizzo di un lessico sem- mai fatto un test HIV Eugenia Trotti, psicologa clinica, colla- plice e diretto, rivolto alla comprensione 36% ➜ i non donatori che non bora da anni con AVIS sia a livello na- di tutti. Semplice come anche la struttu- hanno mai fatto un test HIV zionale sia territoriale, con incontri non ra del questionario: due parti, di cui una 40% ➜ i donatori e i non solo per le sedi ma anche nelle scuole. facoltativa”. donatori che non usano È anche autrice di oltre 100 pubblica- Per Andrea Pigliapoco, “AVIS non si è il preservativo perché zioni in tema di Hiv e counseling: “La allontanata dalla sua mission con il que- ritengono il partner sicuro percezione del pericolo deve diventare stionario, visto che per l’Associazione 11% ➜ i rispondenti che pensano percezione della propria vulnerabilità. avere donatori sani è una prerogativa, in modo errato che esista Il rischio non riguarda sempre gli altri, ed è fondamentale conoscerne le abitu- una cura per l’HIV perché gli altri, ossia ‘quelli che portano dini sessuali, così da poter attuare cam- le malattie sessualmente trasmissibili’, pagne mirate per ‘cambiare’ le abitudini non sono personaggi ‘strani’ o con un rischiose”. una maggiore diffusione dei dati si può alone viola come si vorrebbe far credere. Per Francesco Bassini, “AVIS può influi- pensare di creare un opuscolo sia carta- L’unica cosa che può modificare i com- re molto a livello dei soci, con una diffu- ceo che digitale. Considerando il mondo portamenti è la consapevolezza della sione capillare attraverso le oltre 3.400 social, si può pensare anche a una rea- propria fragilità. Per arrivare a questo è sedi e attraverso i progetti di servizio lizzazione di un video che riassuma il necessario instaurare un dialogo con il civile”. Per Federica Birilli, “per avere lavoro della ricerca”. Che cos’è il COA Il Centro Operativo AIDS (COA) dell'Istituto superiore farmacologia, giurisprudenza). Tra le attività istituzionali di sanità (ISS) è compreso nel Dipartimento di malat- rientra il coordinamento di quattro sorveglianze nazio- tie infettive parassitarie ed immunomediate. Si occupa nali: di gestire e coordinare la sorveglianza epidemiologica • registro nazionale AIDS; dell'infezione da HIV/AIDS e delle infezioni sessualmente • sorveglianza delle nuove diagnosi di infezioni da HIV; trasmesse (IST) e di svolgere progetti di ricerca innova- • sorveglianza sentinella delle malattie sessualmente tivi a livello nazionale ed internazionale in merito ad HIV/ trasmessibili basata su una rete di centri clinici spe- AIDS e IST. cialistici; È stato istituito nel 1987 con decreto del Ministero della • sorveglianza sentinella delle infezioni da Chlamydia Salute al fine di coordinare le iniziative della lotta contro trachomatis, da Neisseria gonorrhoeae e da Tricho- l'AIDS. È composto da ricercatori e tecnici con formazio- monas vaginalis, basata su una rete di laboratori di ne in diverse discipline (medicina, statistica, psicologia, microbiologia. 13 n. 2 2017 ■
L’INTERVISTA DA AVIS NON SI VA MAI IN PENSIONE Rina Latu saluta la vicepresidenza e si racconta di Filippo Cavazza È stata la sua ultima Assem- ho toccato con mano la sofferenza al- blea come vicepresidente trui, che è diventata la mia sofferenza. nazionale. A 67 anni appena Non sono più bella, più intelligente o compiuti (“l’età si può dire, più brava di altri. Sono stata e sono più non ho problemi”), Rina fortunata poiché, finora, sia io che la mia Latu saluta i vertici di AVIS. Ma il suo famiglia abbiamo goduto e godiamo di non è certo un addio, ma un arrivederci a ottima salute. un lavoro ancora più intenso sul territo- Questa fortuna l’ho messa a disposizio- rio della sua amata Sardegna. Ecco cosa ne degli altri, facendomi carico dei meno ci ha raccontato in questa intervista. fortunati. Ho scelto AVIS e qui, è inizia la mia straordinaria avventura. Si conclude una lunga esperienza da vice- Senza falsi alibi, ciascuno di noi può fare presidente e in esecutivo nazionale, oltre a qualcosa per il sociale. Io ho cercato di tantissimi anni di incarichi a livello regio- fare del mio meglio e continuerò, al di là nale e territoriale. Potrebbe essere scontato dei ruoli, a fare tutto ciò che posso per chiedere un bilancio di tutto questo periodo stimolare e contaminare gli altri a fare Rina Latu, vicepresidente nazionale AVIS. … e invece sappiamo che ci potrebbero essere altrettanto. Il bilancio di questi ultimi molti aneddoti e molti interessanti spunti di due mandati in esecutivo nazionale? tutto ciò che ho fatto… riflessione… È stato molto faticoso, ma entusiasman- Abbiamo creato un bel movimento nel Sono stati 25 anni di AVIS che in tempi te, anche grazie agli straordinari compa- campo dei giovani e della scuola. I cam- velocissimi mi hanno portato ai “vertici” gni di squadra con i quali abbiamo con- biamenti avvengono solo attraverso un dell’Associazione con incarichi di re- diviso progetti, obiettivi e superato non percorso culturale che si pone obiettivi sponsabilità. poche difficoltà. di breve, medio e lungo termine. Biso- Parto dalla motivazione che mi ha spinto Personalmente rifarei, con la stessa de- gna anche essere lungimiranti e forse lo inÈÈ questa avventura. Da insegnante, terminazione e con lo stesso entusiasmo, siamo stati. Abbiamo seminato e molti risultati li stiamo già registrando. AVIS, lavoro e famiglia. Spesso la concilia- zione dei tempi di vita si richiede più alle donne che agli uomini, cosa ne pensi? Non è un modo un po' stereotipato di pensare alle donne che si impegnano su più fronti? Sicuramente conciliare lavoro, famiglia e volontariato non è cosa facile. Io non mi ritengo assolutamente un’eroina, ma una donna normalissima. Per questo penso che se ho potuto farlo io lo può fare chiunque. Bisogna crederci, metter- si in gioco, organizzarsi per assolvere il compito che il ruolo ricoperto ci impo- “Il regalo della maglietta AVIS al Ministro della Pubblica Istruzione, ne. Diversamente dobbiamo avere l’one- Francesco Profumo (2012)”. stà culturale di fare altre scelte. 14 n. 2 2017 ■
C’è qualcosa del tuo essere donna che ti è stato utile per svolgere al meglio le responsabilità associative, insomma c'è un modo femminile di fare volontariato? Lo svantaggio di essere donna in volon- tariato è che nessuno ti fa sconti, ma nel momento in cui liberamente fai questa scelta, metti in conto tutto. La gestione del tempo, la capacità orga- nizzativa della donna in generale, sicu- ramente aiuta ma sono convinta che non esiste un fare volontariato di genere. Esi- ste un “ voglio, fermamente voglio”. Nuovo Consiglio. Ci saranno 6 donne (su 45). Rina Latu in azione nel progetto "I portabandiera della solidarietà". Una piccola crescita rispetto al precedente mandato. Ti senti di dare loro qualche sugge- I NUOVI CONSIGLIERI NAZIONALI rimento? E a tutti gli altri nuovi consiglieri ? Abruzzo Daniele Ferrara Sono sicuramente ancora molto poche, Alto Adige Laura Pizzetti ma è pur sempre un passo avanti. Basilicata Antonino Calabrese Un consiglio?. Portate avanti con coeren- Calabria Domenico Nisticò za, con determinazione e con coraggio, Antonio Filippo Giacomo Esposito, Pasquale Campania Pecora, Massimiliano Spinosa le idee e il credo che vi ha portato ad in- traprendere questo percorso che state per Emilia Romagna Fausto Auguzzoni, Maruska Fusini, Giorgio iniziare. A tutti i consiglieri auguro un Pagliari, Francesco Pedrini, Michael Tizza buon lavoro ricordando loro che hanno Friuli Venezia Giulia Carmelo Agostini una grande responsabilità e che devono Lazio Marco Fioravante, Mauro Marinelli lavorare molto per mantenere l’unitarietà Liguria Marco Denti associativa di cui tanto abbiamo bisogno. Gianluca Basilari, Oscar Bianchi, Gianpietro Probabilmente le donne sono ancora po- Lombardia Briola, Aldo Cardani, Pierangelo Colavito, che perché hanno paura di non farcela e Tiziano Gamba, Riccardo Merli, Roberto Tognacca, Elisa Turrini perché sentono il peso delle responsabili- Marche Alice Simonetti tà. Nelle nostre strutture periferiche, per Molise Gianfranco Massaro fortuna, molte donne sono impegnate in prima linea ed esprimono al meglio le Piemonte Giorgio Dulio, Giorgio Groppo, Tiziana Tacchini loro potenzialità. Puglia Ruggiero Fiore, Felice Matera Un’ultima domanda. Che AVIS vedi da que- Sardegna Pierluigi Barigazzi sto 90mo al centenario? E Rina Latu come si Sicilia Domenico Alfonzo, Dario Genovese vede in questi prossimi anni? Svizzera Aurelio Chiapparini Mi vedo iper impegnata. Più di prima Toscana Claudia Firenze, Luciano Franchi addirittura! Sarò a disposizione di AVIS Trentino Fulvio Dalla Piccola sul territorio, qualora sia ritenuta neces- Umbria Giovanni Magara saria la mia esperienza. E con un ruolo Valle d’Aosta Eraldo Giovanetto più operativo, di accompagnamento dei Alberto Argentoni, Roberto Ferrari, progetti avviati. Veneto Gino Foffano, Mirko Vicentini Ma in pensione non ci andrò mai, perché da AVIS non si può andare in pensione! I numeri Da ultimo fatemi ringraziare tutte le persone con cui ho collaborato in questi 45 i nuovi consiglieri Età media nuovo consiglio 56,2 anni, sia in AVIS sia al di fuori, e con i 39 uomini (-3 rispetto a Età media vecchio consiglio 56,5 quali sono nati anche legami di amici- precedente consiglio) Età media donne nuovo consiglio 49,7 zia extra associativi. Così come un rin- 6 donne (+3 rispetto a Età media uomini nuovo consiglio 57 graziamento va al personale della sede precedente consiglio) nazionale e non da ultimo al presidente 26 novità Saturni, che in questi anni mi ha sempre 19 conferme dimostrato la massima fiducia. 15 n. 2 2017 ■
L’IMMAGINE 16 n. 2 2017 ■
L’IMMAGINE JULIA VIELLEHNER E NICKY HAYDEN, CAMPIONI DELLA VITA Flavia Petrin, presidente AIDO Nazionale. Julia Viellehner e Nicky Hayden, due grandi atleti accomu- gratitudine nei confronti dei due campioni e dei loro fami- nati dalla passione per lo sport in vita, campioni anche di so- gliari, dai quali è venuta la condivisione del gesto di umana lidarietà con il loro gesto di donazione degli organi. solidarietà che ha permesso di trasformare un atroce dolore Il destino ha voluto che Julia Viellehner e Nicky Hayden, due in una gioia per la vita che continua in chi ha ricevuto. campioni del mondo sportivo, fossero coinvolti in gravissimi Questa drammatica vicenda, balzata alla ribalta della comu- incidenti stradali mentre erano in sella alla loro bicicletta. La nicazione internazionale, ci permette di ricordare nel con- sorte ha voluto che fossero entrambi ricoverati all’ospedale di tempo tutti coloro che, in ogni parte d’Italia e del mondo, Cesena, dove sono purtroppo morti a distanza di poche ore ogni giorno scelgono la donazione come gesto di estrema so- uno dall’altra. lidarietà. Si tratta di persone anonime, che non conosceremo Entrambi però hanno fatto un gesto di straordinaria soli- mai, verso le quali AIDO esprime immensa gratitudine. darietà, dando un esempio al mondo: hanno donato i loro Finalità di AIDO è la promozione, in base al principio del- organi e così hanno permesso a persone in lista di attesa di la solidarietà sociale, della cultura della donazione. Questo ritornare alla vita. AIDO lo fa collaborando con le altre Associazioni del dono, A nome mio personale e dell’AIDO - Associazione Italia- in particolare con AVIS con cui esiste una convenzione a li- na per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, esprimo vello nazionale. 17 n. 2 2017 ■
SCENARI FUTURI: LA SFIDA DEL MONDO DEL LAVORO E DEI GIOVANI di Boris Zuccon C on la presentazione a verse sfide in merito alla nostra azione nei Roma, il 7 giugno, di “AVIS luoghi di lavoro, tra i giovani e in Europa. e il mondo del lavoro” e Sfide che riguardano non solo AVIS NA- “La donazione di sangue ZIONALE ma ogni sede a ogni livello. come prassi sociale, uno Mi auguro che quanto abbiamo indagato scenario per AVIS al 2027” (realizza- possa servire a ogni sede per sviluppare le ti in collaborazione con l’Istituto per le strategie più adeguate, sempre e solo nell’e- Ricerche sulla Popolazione e le Politiche sclusivo interesse del donatore e del malato”. sociali - IRPPS del Consiglio Nazionale Corrado Bonifazi, direttore IRPPS, ha Ricerche - CNR), è proseguita l’intensa ringraziato AVIS per aver coinvolto il produzione scientifica per rendere il 90° suo istituto in questo progetto. “È obiet- anniversario dell’Associazione un mo- tivo del CNR fare in modo che i metodi condotta da Mattia Vitiello in collabo- mento unico di riflessione sul presente e e i contenuti della ricerca abbiano una ri- razione con le sedi comunali di Catania, il futuro. caduta sul sociale. Collaborare con AVIS, Perugia e con la Sovracomunale Medio “Non ci può infatti essere slancio verso il che ricopre all’intero della società italia- Varesotto, che hanno facilitato le inda- futuro – ha spiegato il presidente Saturni - na un ruolo così importante, per noi è gini sul campo e l’identificazione di un senza la consapevolezza della nostra storia quindi fondamentale”. campione da intervistare significativo e senza la lungimiranza di capire quali sa- Dalle ricerche emerge che mondo del di tre città di media dimensione appar- ranno le prove che ci attendono. lavoro, giovani e Europa sono tra gli tenenti a tre aree geografiche distinte In questo senso, le pubblicazioni lanciano di- ambiti principali nei quali AVIS dovrà del Paese. impegnarsi maggiormente nel prossimo Lo studio ha poggiato su tre domande futuro. chiave: il ruolo del mondo del lavoro La ricerca sul mondo del lavoro è stata nella fondazione di AVIS, il contributo nello sviluppo e nell’evoluzione dell’As- “ Il volontariato dà fastidio, sociazione e le strategie per il futuro. Il lavoro dell’IRPPS ha osservato in che perché con il suo agire ti modo l’esperienza lavorativa pregressa e mette la spina nel fianco. le dinamiche sul posto di lavoro abbia- Il dono del sangue è un no influito sulla pratica della donazione. tema che deve entrare nelle In particolare, si è osservato che per la università perchè in questi maggioranza degli intervistati un cam- luoghi non se ne parla biamento lavorativo non ha comportato affatto.” necessariamente variazioni sulle moda- prof. Zamagni lità di programmare donazione. L'analisi dei 3 diversi modelli ha per- 18 n. 2 2017 ■
messo di identificare realtà (come Vare- se e Perugia) dove la presenza in passato di grandi aziende (vedi Ignis e Perugina) ha contribuito alla nascita e alla diffu- sione dell’Associazione negli anni Cin- quanta e Sessanta, mentre in realtà come Catania il processo è stato opposto: una società civile forte è stato il viatico per la nascita del volontariato del sangue che, solo in una seconda fase, è entrato all’interno delle grandi aziende etnee del settore elettronico e farmaceutico. Quanto al presente, i donatori credono che sia ancora molto importante (73%) Primo ambito di intervento promuovere la donazione in modo mi- 1. Comunicazione e socializzazione alla cultura del dono rato all’interno dei luoghi di lavoro. La donazione non si esaurisce nella sua funzione medica, in quanto caratte- Web e social network si confermano i rizzata da numerosi aspetti culturali; essa, infatti, è intesa come una pratica canali principalmente usati per raccon- derivante dai valori dalla cultura del dono e della solidarietà nei confronti tare le proprie esperienze di donazione, degli altri. postando e condividendo con i colleghi 1a) target giovani le emozioni del momento e invitando La sensibilizzazione degli studenti alla cultura del dono permette un’interio- nuovi potenziali donatori. rizzazione di quei valori che possono determinare l’adesione in età adulta alle Il secondo lavoro presentato, “La dona- pratiche solidali quali la donazione del sangue. zione di sangue come prassi sociale, uno 1b) target adolescenti scuole scenario per AVIS al 2027” di Antonio Nell’ambito scolastico è importante combinare due modalità di comunica- Tintori è il frutto delle risposte di 16 zione: “verticale” e “alla pari”. La prima vede impegnati il personale docente esperti portatori di esperienze e compe- e sanitario; la seconda si avvale di giovani donatori/volontari tra i 18 e i 20 tenze diverse in tema sanitario, sociale, anni che possono creare più facilmente un legame con gli studenti. istituzionale e del mondo del volontaria- to. Secondo ambito di intervento. Benessere e integrazione sociale Lo scenario si compone complessiva- Quando parliamo di donazione come strumento d’integrazione sociale ci ri- mente di 13 obiettivi collegati a 57 inter- feriamo in prima battuta alla donazione del sangue ma non esclusivamen- venti specifici attuabili entro il 2027. te a essa. In un contesto di co-partecipazione alla produzione di benessere Tra questi si possono individuare i gio- collettivo diviene centrale il ruolo di tutti gli attori di riferimento riguardo le vani, con la promozione della donazione quattro tipologie di donazione: sangue, cordone ombelicale, midollo osseo e del sangue presso gli istituti scolastici di organi. istruzione secondaria e successivamente tra chi ha un’età compresa tra i 18 e i 30 Terzo ambito di intervento. Governance e lobbying di AVIS anni, realizzando campagne mirate sui Le relazioni di AVIS con le Istituzioni e le organizzazioni della società civile social network con il coinvolgimento di costituiscono uno dei punti di forza dell’Associazione. In tal senso il rafforza- web influencer e strutturando percorsi mento di queste relazioni, anche a livello europeo, si configura infatti come di accompagnamento alla “prima dona- uno degli obiettivi strategici da raggiungere nel decennio che condurrà AVIS zione”. al suo centenario. Stefano Zamagni, professore di eco- nomia all’Università di Bologna e tra i massimi esperti di non profit in Italia, pulare rapporti con il mondo delle im- AVIS: “quello odierno è un lavoro pre- ha dialogato con il pubblico con la sua prese per incentivare il dono nelle azien- zioso perché indica una strada. Dalle consueta vivacità e ricchezza di spunti: de. E curare maggiormente il rapporto ricerche emergono problemi legati alla “Le ricerche presentate da AVIS sono con il donatore, coltivando soprattutto struttura organizzativa della sanità nel importanti perché la cultura del dono la dimensione culturale. Perché come nostro Paese. Il nostro modello è unico è stata espunta dal dibattito pubblico diceva Thomas Merton ‘Nessun uomo a livello internazionale e va tutelato, an- italiano, soprattutto nel secondo dopo- è un'isola’ ”. che se ci sono ancora troppe differenze guerra. Ma una società non può andare Anche le istituzioni, presenti con Emilia in ambito sanitario tra le regioni italia- avanti solo sulla logica della convenienza Grazia De Biasi, presidente della Com- ne. Bisogna garantire a tutti gli stessi economica del ‘do ut des’. Suggerimenti missione Igiene e Sanità del Senato, standard di sicurezza, qualità e accesso ad AVIS alla luce di queste ricerche? Sti- hanno avallato la bontà delle ricerche di alle cure”. 19 n. 2 2017 ■
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