TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale

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TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
81^ ASSEMBLEA
                                                                                                                                                        TRE GIORNI
                                                                                                                                                        DI ORDINARIA
                                                                                                                                                        SOLIDARIETÀ
                                                                                                                                                        FOCUS SUI GRUPPI DI LAVORO / AVIS E COA / IL SALUTO DI
                                                                                                                                        numero 2 2017   RINA LATU / SCENARI FUTURI E CNR/DAL MONDO: ROMANIA
                                                                                                                                                        E SVE /LUPO ALBERTO
Poste Italiane Spa – sped.in abb.post. D.l. 353/2003/ conv in L. 27/02/2004 N.46 – ART.1 COMMA 1/LO/MI - Contiene inserto redazionale
TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
paroleostili.it
TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
sommario
                                                      AVIS SOS | numero 2 2017

4             EDITORIALE
              L’augurio di un proficuo lavoro
              ai nuovi consiglieri                                           5           EDITORIALE
                                                                                         La comunicazione social(e) ai tempi
                                                                                         delle fake news

 6
       FOCUS ASSEMBLEA
                ^
                     81 Assemblea:
                     tre giorni di ordinaria
                     solidarietà

10
                     FESTEGGIAMENTI 90 ANNI MILANO
                     In ricordo di papà
                     Vittorio Formetano

           11                                                           16
                       VADEMECUM SOCIAL                                               L'IMMAGINE
                       Sempre più presidio                                            Julia Viellehner e Nicky Hayden,
                       strategico                                                     campioni della vita

12         DATI COA-ISS
           Testa o cuore, ecco i primi risultati
                                                                          20                       FESTIVAL DEL VOLONTARIATO
                                                                                                   Ri-costruire relazioni

 14            L'INTERVISTA A RINA LATU
               Da AVIS non si va mai
               in pensione                                              25            LUPO ALBERTO
                                                                                      Il rischio delle bufale

AVIS SOS Anno 69 - n. 2 - 2017                    COMITATO MEDICO AVIS NAZIONALE,                    Questa pubblicazione è associata all’USPI.
Periodico trimestrale di informazione e cultura   ROCCO CHIRIANO, EMANUELA GOLDONI.
                                                  COPERTINA a cura di AVIS NAZIONALE.                FSC® è uno schema di certificazione riconosciuto a
dell’AVIS Nazionale.
                                                  STAMPA - PROGETTO GRAFICO ED EDITORIALE            livello internazionale che garantisce la provenienza
AVIS - Associazione Volontari Italiani Sangue.
                                                                                                     delle materie prime di origine legnosa da foreste
DIRETTORE EDITORIALE: VINCENZO SATURNI,           a cura di AVIS NAZIONALE.
                                                  CHIUSO IN REDAZIONE 14 giugno 2017.                gestite secondo principi di corretta gestione
Presidente Nazionale.
                                                  TESTATA REGISTRA PRESSO IL TRIBUNALE DI            ambientale, sociale ed economica.
DIRETTORE RESPONSABILE: CLAUDIA
FIRENZE, Responsabile Comunicazione.              MILANO n° 305 del 26.09.1969
IN REDAZIONE: FILIPPO CAVAZZA, BORIS              EDITO DA AVIS NAZIONALE
ZUCCON.                                           Associazione Volontari Italiani Sangue,
HANNO COLLABORATO: CANDIDA CEREDA,                Sede Nazionale Viale E. Forlanini, 23
DARIO FRANCOLINO, ELENA PESCUCCI,                 20134 Milano. Tel. 0270006786 Fax 0270006643
GIULIO SENSI, SILVER.                             comunicazione@avis.it - ufficio.stampa@avis.it
SI RINGRAZIANO PER LA PARTECIPAZIONE:             http://www.avis.it - N° verde 800261580

                                             ABBONATEVI AD AVIS SOS
     È possibile sottoscrivere l’abbonamento a 4 numeri di AVIS SOS con una donazione minima di 8 euro.
                                       Per info: ufficio.stampa@avis.it

                                                                    3
                                                                    n. 2 2017
                                                                         ■
TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
EDITORIALE

L’AUGURIO DI UN
PROFICUO LAVORO
AI NUOVI CONSIGLIERI
                                                                            di Vincenzo Saturni

 Q             uesto è l’ultimo numero di AVIS SOS del manda-
               to associativo appena concluso. Come illustrato
               in assemblea a Milano ci è sembrato più significa-
               tivo guardare al futuro più che analizzare quanto
 realizzato, indicando alcune riflessioni che dovrebbero per-
 meare l’attività associativa dei prossimi anni.
                                                                            • comunicazione sempre più efficace
                                                                            • formazione continua
                                                                            • innovazione
                                                                            •	attività di ricerca scientifica, anche in collaborazione con
                                                                                enti esterni
                                                                            • cooperazione internazionale.
 È questo lo stile che ci ha sempre guidato; AVIS infatti, nel              AVIS, attiva da 90 anni saprà raccogliere queste sfide orien-
 tempo, ha rafforzato i propri valori ed è stata capace di affron-          tando proattivamente la propria azione. La sfida più grande
 tare i cambiamenti con uno spirito di dedizione e con la capa-             rimane il saper coniugare i profondi valori da noi promossi in
 cità di fornire risposte concrete a bisogni concreti.                      tutti questi anni con i cambiamenti, alcune volte anche molto
 Numerosi sono i cambiamenti con cui ci dobbiamo confron-                   profondi, che la scienza e la società subirà, valorizzando lo
 tare. Tra questi gli aspetti demografici, quelli normativi, di             straordinario capitale sociale ed umano da noi prodotti. È evi-
 sistema, organizzativi e l’evoluzione del Terzo Settore sono               dente il notevole lavoro che ci attende per mantenere saldo il
 probabilmente i più significativi e che ci impegneranno mag-               nostro ruolo di associazione unitaria sul territorio nazionale
 giormente.                                                                 a garanzia del sistema sangue italiano, anche alla luce delle
 Ma in forza della nostra esperienza e lungimiranza dobbiamo                importanti modifiche che ci vengono richieste dalle recenti
 saper affrontare le nuove sfide, valutando modifiche anche                 normative. Peraltro le sfide che ci coinvolgono nel far crescere
 significative delle nostre attività, che siano sostenibili in ter-         una coscienza solidale, in particolare tra i giovani, sono estre-
 mini sia di risorse umane sia economiche, valorizzando ancor               mamente delicate, ma al contempo qualificanti per AVIS.
 più il nostro patrimonio valoriale, con particolare attenzione             E, sebbene esistano opinioni diverse sul senso di solidarietà
 alle riflessioni su:                                                       delle nuove generazioni, non vi sono molti dubbi sul fatto che
 • identità, missione e sistema dei valori                                  la crisi che stiamo vivendo sia, a un tempo, non solo economi-
 •	concetto di vita associativa, partecipazione, tutela e rappre-          co-finanziaria, ma anche di valori, a cui fa immediatamente
     sentanza                                                               seguito una crisi di sfiducia per certi aspetti irrazionale, ma
 •	modello di sviluppo associativo con sempre maggiori si-                 comunque tendenzialmente generalizzata.
     nergia e attività a rete                                               La crisi dei valori deriva da una profonda frattura tra le per-
 • modello organizzativo e di “governance” dell’associazione                sone, determinata dalla mancata condivisione degli stessi va-
 •	modalità organizzative e gestionali delle attività sanitarie            lori e dall’incapacità di viverli. Un’associazione di volontaria-
     in generale ed in particolare quelle affidate ad AVIS (chia-           to, come AVIS, può svolgere un ruolo importante in questo
     mata/raccolta)                                                         scenario proponendosi come realtà portatrice di valori, come
 • riflessione sullo statuto                                                luogo di condivisione degli stessi, come strumento per dar
 • supporto organizzativo                                                   voce a chi crede in essi.
 • rapporto con il territorio                                               Anche in una situazione come questa AVIS svolge un ruolo
 •	rapporti istituzionali, con costante e maggior interlocu-               importante nel generare fiducia e una tendenza a guardare al
     zione con i decisori, con allargamento della dimensione di             futuro con ottimismo.
     riferimento, dai Ministeri alla Conferenza Stato Regioni,              Lascio queste riflessioni ringraziando e salutando tutti colo-
     all’Europa                                                             ro che hanno sostenuto la mia attività di Presidente nazionale
 • promozione delle Politiche intersettoriali                               in questi anni e auguro di cuore un proficuo lavoro ai nuovi
 •	modello di sviluppo delle politiche associative nell’ambito             consiglieri.
     socio-sanitario                                                        Un abbraccio avisino.
 •	rapporto tra evoluzione scientifica e tecnologica (biotecno-
     logie, genetica, etc.) e garanzie etiche, giuridiche e sanitarie

                                                                             4
                                                                  n. 2 2017
                                                                        ■
TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
EDITORIALE

LA COMUNICAZIONE
SOCIAL(E) AI TEMPI
DELLE FAKE NEWS
                                                                            di Claudia Firenze

I
       n questi anni nei quali ho ricoperto l'incarico di respon-
       sabile della comunicazione ci siamo interrogati su quale
       fosse il modo migliore per comunicare AVIS e, pur non
       essendoci ricette pre-confezionate, lo staff ed io abbiamo
lavorato a un mix di teoria e pratica, elaborando una strategia
ed un insieme di pratiche in continua evoluzione, con aggiu-
stamenti continui che tenessero conto di un contesto difficile.
La comunicazione positiva di pratiche solidali come la donazio-
ne di sangue ha in genere poco spazio nei media “main stream”,
lo abbiamo osservato molte volte. Di sangue si parla facilmente
quando ci sono cattive notizie: "sangue infetto", "emergenze"
varie, "disastri" naturali o artificiali, carenze, calo di donatori e
donazioni e così via.
Raccontare il bello del dono inteso come relazione, come gesto
di solidarietà universale fa molta meno notizia.
A complicare il quadro contribuisce il brutto clima generale che
ci troviamo a vivere nella comunicazione sui social network e
non solo; i famosi "leoni da tastiera" riversano nel web odio,
ostilità e frustrazioni, nascondendo dietro al mezzo elettronico            hanno bisogno di programmazione e di flessibilità, di pensieri
la paura del confronto diretto.                                             lunghi e di reazioni istantanee.
La comunicazione prova a organizzarsi, fa appello a usare uno               Per me è stato un onore occuparmi della comunicazione di
stile meno ostile. Si studiano le cause del cosiddetto “hate spe-           AVIS in questo mandato. Non sempre è stato facile, ma sicura-
ech”, ossia dello stile rancoroso che imperversa un po’ ovun-               mente è stato appassionante, ogni singolo giorno.
que, si stila il "Manifesto delle parole non ostili" (http://www.           Sono diventata donatrice a seguito di una pubblicità vista in
paroleostili.com/firma-manifesto/), si cerca di capire come si              televisione, il famoso spot “l’ho fatto per Mario” che mi ha mo-
costruiscono le bufale, o “fake news” che dir si voglia, per cer-           tivata e spronata a fare la mia parte. Aver avuto la possibilità di
care di smontarle.                                                          fare altrettanto, di dire la mia sulle campagne di comunicazione
Anche noi cerchiamo di fare la nostra parte, con vademecum e                e sugli strumenti comunicativi è stato un privilegio.
piccoli decaloghi (come quello sulle emergenze) che sono stru-              In questo percorso ho lavorato con persone meravigliose che la
menti di lavoro e che come tali sono utili se vendono condivisi             pensavano come me o in modo diametralmente opposto, ma
e usati. Abbiamo organizzato un corso per comunicatori e per                che sono state tutte ugualmente importanti. Questo è il senso
giornalisti con un’ottima risposta di pubblico di volontari e di            più vero della nostra Associazione, quello che ci rende comu-
addetti ai lavori e abbiamo coinvolto giornalisti che si occupano           nità al di là del vissuto, delle provenienze, delle caratteristiche
di sociale e di terzo settore, di salute, docenti di comunicazio-           specifiche di ognuno di noi.
ne e un esperto di fake news, quell’Ermes Maiolica che tanto                AVIS è universalità del messaggio nel pluralismo delle sue de-
scompiglio ha creato con una campagna di comunicazione                      clinazioni, è unione nelle diversità, è modernità nei valori di 90
AVIS evidentemente taroccata che però ha fatto molto parlare                anni e oltre.
di noi.                                                                     AVIS siamo tutti noi che ci mettiamo impegno e passione, testa
Ci sembrava giusto approfondire il tema, cercare di capire me-              e cuore, sorrisi e lacrime.
glio. Spesso si parla dell’importanza per i nostri volontari di             Grazie di cuore, AVIS!
avere competenze specifiche, crediamo che esse si acquisiscano
con i giusti percorsi di condivisione e di formazione, anche su
temi importanti come quelli della comunicazione social(e) che

                                                                  5
                                                                  n. 2 2017
                                                                        ■
TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
FOCUS 81^ ASSEMBLEA

TRE GIORNI DI ORDINARIA
SOLIDARIETÀ
L’
              Assemblea del 90mo anni-                                        DATI ASSOCIATIVI AL 31/12/2016
              versario di AVIS (19-21 mag-         Censimento ISTAT            Soci         Soci           N°         Persone Giuridiche
                                                          Regione            Iscritti    Donatori      Donazioni           N. Sedi
              gio) ha concluso i lavori con
                                                  Abruzzo                    20.792       20.183         30.668              100
              la lettura dei dati ufficiali al    Alto Adige                 19.003       18.926         24.137                7
              31 dicembre 2016: 1.340.000         Basilicata                 21.198       20.502         21.710              112
soci iscritti, 1.298.000 soci donatori,           Calabria                   37.406       36.244         58.400              164
2.050.000 donazioni di sangue ed emo-             Campania                    96.478       95.279       111.103               66
componenti e 3.422 sedi distribuite su            Emilia Romagna             146.492      142.048       249.583              345
tutto il territorio nazionale.                    Friuli Venezia Giulia        9.710        9.358        11.444               48
 “Sono numeri – spiega il presidente na-          Lazio                       70.603       67.855        81.076              208
zionale, Vincenzo Saturni – che confer-           Liguria                     20.420       19.480        31.246               66
mano ancora una volta il profondo radi-           Lombardia                  271.511      262.163       490.316              664
camento dell’Associazione sul territorio.         Marche                      56.579       55.118        99.754              143
È stata una tre giorni che ha voluto ri-          Molise                      11.067       10.824        13.349               40
cordare le origini di AVIS, a partire dalla       Piemonte                   115.238      111.921       179.215              303
                                                  Puglia                      57.939       57.091        75.421              129
celebrazione avvenuta venerdì mattina a
                                                  Sardegna                    37.488       36.335        53.117              175
Palazzo Marino dei 90 anni dalla fonda-
                                                  Sicilia                     82.569       78.746       121.989              170
zione, dove abbiamo abbracciato con gio-
                                                  Toscana                     76.348       74.778       114.043              184
ia la figlia del nostro fondatore, Vittorio       Trentino                    19.559       19.218        24.388               49
Formentano”.                                      Umbria                      33.505       32.548        40.796               65
L’Assemblea è stata anche l’occasione per         Valle D'Aosta                4.086        3.671         5.797               22
rilanciare l’impegno dell’Associazione in         Veneto                     131.268      125.371       211.671              344
tema di prevenzione, nello specifico sui          1° Totale                 1.339.259    1.297.659     2.049.223            3.404
comportamenti a rischio per le malattie           Regionale Svizzera           1.269        1.053         1.769               18
sessualmente trasmissibili. Sono infatti          TOTALE DEFINITIVO         1.340.528    1.298.712     2.050.992            3.422
stati anticipati i dati del questionario “Te-
sta o cuore” elaborato da AVIS insieme al        Nella tre giorni dell’Assemblea c’è sta-       confronto tra le diverse generazioni e sul-
Centro Operativo AIDS dell’Istituto su-          to anche spazio per gruppi di lavoro sul       le linee guida per promozione, chiamata e
periore di sanità.                               piano nazionale plasma (corso ECM), sul        accoglienza del donatore di sangue.

Plasma 2016-2020: quali prospettive
860.000 chilogrammi di plasma entro il 2020. È questo                     cificato meglio gli obiettivi: “Il programma nazionale pla-
l’obiettivo del programma nazionale approvato lo scorso                   sma si pone, da un lato l’obiettivo di aumentare la produ-
novembre e al centro di uno dei seminari assembleari.                     zione di plasma e in particolare del plasma da aferesi da
“Attualmente siamo a 811.000 – ha spiegato Giancarlo                      consegnare all’industria per la produzione di medicinali
Maria Liumbruno, direttore del Centro Nazionale San-                      plasmaderivati. Dall’altro lato, si pone obiettivi importanti
gue – e si sta registrando un trend positivo perché sono                  di aumento dell’efficienza e dell’appropriatezza nell’uti-
aumentati i volumi delle unità raccolte. C’è da lavorare,                 lizzo di medicinali plasmaderivati. In altre parole, quindi,
però, sull’informazione, sulla promozione e sulla flessibi-               occorre sì produrre più plasma, ma anche utilizzarlo con
lità delle strutture trasfusionali nell’accoglienza ai dona-              maggiore oculatezza. Questo obiettivo di aumento è decli-
tori. Nel 2016, infatti, si sono registrate 20mila donazioni              nato in particolare su quelle regioni che hanno dei livelli di
di plasma da aferesi in meno. L’aumento dei volumi di pro-                produzione molto inferiori alla media. Si tratta di un obiet-
duzione globale di plasma è stato generato dall’aumento                   tivo da realizzare in modo molto concreto, assegnando,
del quantitativo raccolto durante ogni donazione”.                        quindi, degli aumenti graduali e sostenibili anche alle re-
Scendendo nei particolari del piano, Liumbruno ha spe-                    gioni che hanno un ampissimo margine di miglioramento,

                                                                           6
                                                                 n. 2 2017
                                                                      ■
TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
come alcune regioni del centro e del sud Italia”.                   del programma nazionale
Un altro aspetto significativo è l’accordo tra Stato e Regio-       plasma 2016-2020: “Ab-
ni per garantire le aggregazioni pluriregionali per fornire         biamo completato ades-
all’industria delle masse critiche ottimali da lavorare: un         so ciò che doveva essere
quantitativo tra i 150.000 e i 250.000 kg all’anno al fine di       fatto. Tutto è iniziato negli
garantire continuità nella produzione e nella distribuzione         anni ’80, con le prime ag-
dei prodotti alle Regioni.                                          gregazioni interregionali,
“L’obiettivo – ha concluso Liumbruno – è quello di trasci-          e a seguire con l’accordo
nare nella crescita chi ha bisogno di crescere. In questo           interregionale plasma del
senso uno strumento importante è la tariffazione, che ha            1998”. Spaliviero ha poi ricordato l’importanza specifica di
favorito gli scambi tra regione e consorzi. Un esempio è lo         AVIS nel programma: “La nostra associazione non è il sin-
scambio avvenuto tra Sicilia e Lazio, ma anche tra Marche           dacato dei produttori, nemmeno la cooperativa dei dona-
e Sardegna”.                                                        tori, ma la principale associazione di volontariato italiana.
Bernardino Spaliviero, Coordinatore del Comitato Medico             In questo senso AVIS deve continuare a tutelare i donatori,
AVIS Nazionale ha, invece, parlato degli aspetti associativi        gli ammalati e il dono”.

Linee guida promozione: l’apprezzamento degli esperti
A parlare al folto gruppo di delegati      sempre conto della ricchezza che              diversità, dalle quali può solo deriva-
che ha scelto il seminario assemble-       deriva da singole realtà diverse tra          re ricchezza.
are “Le linee guida per la promozio-       loro”.                                        Roberto Bernocchi ha provocato-
ne e la comunicazione”, c’erano due        A far compiere un passo avanti in             riamente intitolato il suo intervento
dei maggiori esperti di comunica-          questo senso ha mirato il grande la-          “Guida sovversiva alle linee guida”,
zione sociale in Italia, Gaia Peruzzi e    voro svolto per la realizzazione delle        sottolineando che oggi come non
Roberto Bernocchi.                         linee guida, che non sono state ca-           mai, per le grandi associazioni del
Nella presentazione dei loro inter-        late dall’alto e commissionate ad un          Terzo settore, è indispensabile saper
venti, Claudia Firenze, responsabile       professionista, ma sono state il frut-        comunicare in maniera corretta.
comunicazione nazionale negli ultimi       to di un lavoro condiviso durato quasi        “I valori vanno raccontati in modo da
quattro anni, ha evidenziato la diffi-     due anni.                                     renderli interessanti: è giusto allar-
coltà che AVIS ha dovuto affrontare        Gaia Peruzzi ha sottolineato nel suo          gare gli orizzonti, ma il no profit deve
per cercare di rendere omogenea            intervento la correttezza e l’innova-         imparare a cambiare il linguaggio
e coerente la comunicazione di una         zione di questo procedimento, pro-            per uscire dall’autoreferenzialità.
associazione grande, variegata e           babilmente primo ed unico in Italia:          Serve uno storytelling alternativo,
profondamente radicata sul territo-        “questo dimostra che AVIS ha una              che parli la lingua della gente. È l’o-
rio nazionale.                             visione che non indica solo che cosa          pinione pubblica che fa cultura, ed è
“È un procedimento complesso, nel          “devo fare”, ma sottolinea “a che             all’opinione pubblica che ci si deve
quale occorre trasmettere indicazio-       cosa devo guardare” per promuove-             rivolgere.
ni che cerchino di rendere coerente        re un certo tipo di cultura.                  I nuovi media, con il loro basso costo,
con il brand nazionale la comuni-          Con le linee guida è stato realizzato         segnano la strada da percorrere: i
cazione delle 3200 sezioni, tenendo        un documento operativo con uno sti-           social ‘copiano’ la realtà associativa,
                                           le informale e diretto, che può essere        fondando dei gruppi di interesse. I
                                           usato per spostare l’attenzione dalla         costi sono minori e i risultati supe-
                                           promozione di un gesto (la donazio-           riori: abbiamo l’obbligo morale di
                                           ne) alla cultura della donazione (ri-         usarli”.
                                           volgendosi alla cittadinanza).                Alla fine degli interventi degli esper-
                                           Una grande associazione come AVIS             ti, accomunati dalla sintesi sul colos-
                                           può, tramite la sua comunicazione,            sale sforzo di rinnovamento portato
                                           contribuire a cambiare l’immagina-            avanti in questi anni, abbiamo ascol-
                                           rio sociale attorno al tema della do-         tato le testimonianze di Pietro Vitale
                                           nazione ma deve anche, proiettando            e Christian Saraceno, rispettivamen-
                                           nel futuro le sue nuove classi diri-          te tutor e volontario di Servizio civile,
                                           genti, allargare la presenza femmi-           su come è stato pensato e portato
                                           nile e fare emergere tutte le possibili       avanti il progetto per le linee guida.

                                                          7
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TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
FOCUS 81^ ASSEMBLEA

DIVERSE GENERAZIONI
A CONFRONTO UN UNICO
OBIETTIVO

L’
              Assemblea generale, a soli
              due mesi dal confronto av-
              venuto ad Ancona ai primi
              di marzo, ha riproposto ai
              delegati il tema del dialogo
tra le generazioni come questione cen-
trale per il suo presente e il suo futuro.
Il gruppo di lavoro è stato così chiamato
“Confronto intergenerazionale: diverse
generazioni un unico obiettivo”.
Moderato dalla vicepresidente Rina
Latu, l’incontro è stata anche l’occasione
per presentare la nuova collaborazione
con Rai Yo Yo e Oreste Castagna per            Il rapporto tra senior e giovani deve dare    abbandonato l’associazione. Parole che
Rosso Sorriso 2.0.                             la possibilità a entrambi di crescere in un   hanno evidenziato quanto sia impor-
“Il dialogo intergenerazionale deve avve-      contesto di relazione. “Ricordiamo di ve-     tante partire da frustrazione e delusione
nire nella valorizzazione reciproca delle      dere sempre nell’altro una fonte di ispi-     dei giovani per capire dove intervenire e
generazioni: ogni generazione può, in-         razione”, ha ricordato Enrico Carosio,        come ripartire.
fatti, imparare dall’altra. Insieme si può     pedagogista e formatore.                      Una delusione che deriva principalmen-
costruire un percorso creativo all’inse-       Pensando al centenario occorre lavorare       te dalla mancata valorizzazione del loro
gna della reciprocità e della fiducia per      sul presente e non solo sul futuro. Punti     lavoro.
far fronte alle sfide che l’Associazione       cardine di questo impegno sono: incen-        Un’altra domanda al centro del gruppo
dovrà affrontare in futuro”. È la ricetta di   tivare il coinvolgimento dei giovani,         di lavoro è stato il ruolo della consulta
Elena Marta, professore ordinario di Psi-      abbattere le barriere alla partecipazione,    giovani: eliminarla o rilanciarla e valo-
cologia Sociale e Psicologia di Comunità       favorire la parità dei ruoli e la rivaluta-   rizzarla? La risposta è stata una sola: la
all’Università Cattolica di Milano – e già     zione degli obiettivi condivisi.              consulta giovani è un’importante occa-
relatrice anche ad Ancona – per assicura-      Un momento significativo è stata la let-      sione per poter formare i giovani e dare
re altri 90 anni ad AVIS.                      tura dello scritto di un ragazzo che ha       loro strumenti per poter partecipare
                                                                                             attivamente. Costruire un dialogo tra
                                                                                             generazioni vuol dire anche accettare un
                                                                                             movimento oscillatorio, ossia tra situa-
                                                                                             zioni in cui si può costruire e situazioni
                                                                                             in cui invece si possono anche mettere da
                                                                                             parte le proprie posizioni. Il dialogo in-
                                                                                             tergenerazionale vive di questa dinamica
                                                                                             e nel momento di un cambiamento c’è sia
                                                                                             l’entusiasmo per il nuovo che arriva sia
                                                                                             paura per le incognite del cambiamento.
                                                                                             L’incontro tra generazioni muove delle
                                                                                             ambivalenze e delle frizioni inevitabili,
                                                                                             ma il 90esimo può essere un punto di
                                                                                             arrivo e di ripartenza molto importante.

                                                                        8
                                                               n. 2 2017
                                                                   ■
TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
L’INTERAZIONE CON I
DONATORI NELL’ACCOGLIENZA
E NELLA CHIAMATA

S          ala gremita e molto interesse
           per il seminario che ha presen-
           tato le linee guida per l’acco-
           glienza e la chiamata con esem-
           pi di progetti pilota realizzati
in diverse aree della penisola.
A moderare c’erano il Vicepresidente vi-
                                               sione - hanno commentato Manuela e
                                               Dario – e abbiamo adottato un criterio di
                                               formazione selettiva delle persone. Non
                                               tutti possono fare tutto! Nel servizio di
                                               accoglienza occorre scegliere le persone
                                               giuste. Servono competenze ed empatia”.
                                               È stata poi la volta di Elisa Turrini e di
cario AVIS, Alberto Argentoni, e il con-       Franco Valcanover, che hanno descritto
sigliere Carmelo Agostini.                     l’esperienza di Pesaro / Fano e Urbino
La prima esperienza descritta è stata          per quanto riguarda la chiamata-convo-
quella svoltasi nella provincia di Vene-       cazione.
zia (Mirano e Portogruaro capofila), e         La realtà di Pesaro / Fano era quella più
con protagonisti Manuela Fossa e Dario         grande con circa 5000 donatori mentre
Piccolo.                                       quella di Urbino ne aveva circa 1000.
Gli obiettivi principali erano quelli di ri-   In queste aree l’attività di chiamata-con-
spondere ad esigenze associative urgenti:      vocazione era già stata attivata, ma anda-
• 	Imminente introduzione del servi-          va “affinata”.
     zio di convocazione dei donatori con      Soprattutto nella zona di Urbino man-
     prenotazione della donazione              cava la parte fondamentale di confronto
• 	Calo delle donazioni dovuto alla ri-       con il sistema sanitario di riferimento,
     duzione dell’indice donazionale (fi-      con una programmazione carente di co-
     delizzazione)                             ordinamento provinciale.
• 	Difficoltà a far diventare le persone      Qui i primi risultati raggiunti sono stati
     donatori dopo le visite di idoneità       la formazione degli operatori, l’identifi-
Dopo due mesi di sperimentazione sono          cazione delle professionalità necessarie e
arrivati i primi risultati.                    il focus sulla programmazione.
È stato creato un processo di selezione        Alberto Argentoni ha concluso spiegan-
e formazione delle persone da dedicare         do che “il lavoro non si ferma qui. L’idea è   L’ Assemblea ha goduto del
all’accoglienza. Inoltre, è stato sviluppa-    quella di trasformarlo in una micro FAD,       patrocinio del comune di Milano
to un servizio di qualità riconosciuto dai     in pillole che potranno essere a disposi-      e di San Donato Milanese e del
donatori ma anche dal personale del Ser-       zione di tutti. Anche i donatori dovran-       contributo di Regione Lombardia.
vizio trasfusionale.                           no poter fare questi corsi sia da soli che     Per i 90 anni di AVIS la Regione
“Le Comunali hanno dimostrato coe-             attraverso momenti di formazione in            ha anche deciso di illuminare
                                               loco presso le proprie sedi”.                  per 3 serate il Pirellone, sede
                                               Per Marianna Marcuzzo, di “Smile to            del consiglio regionale. Una
                                               Move” (realtà che ha accompagnato              bellissima immagine che ha
                                               AVIS nell’elaborazione delle linee guida),     dominato lo skyline notturno del
                                               “la strada è lunga e questo è solo il pri-     capoluogo lombardo e ricordato
                                               mo passo. Per cambiare i comportamenti         a tutti i milanesi e gli ospiti della
                                               occorre insistere molto e prestare molta       città l’importante ricorrenza.
                                               attenzione alle differenze generazionali
                                               che esistono all’interno di AVIS”.

                                                                9
                                                                n. 2 2017
                                                                    ■
TRE GIORNI DI ORDINARIA SOLIDARIETÀ - 81 ASSEMBLEA - Avis Nazionale
FOCUS 81^ ASSEMBLEA

IN RICORDO
DI PAPÀ VITTORIO
“M
                        io padre sareb-                                                                           (Radio 24, Si può
                        be orgoglioso di                                                                          fare), il pubblico
                        voi”. Con queste                                                                          ha potuto apprez-
                        parole, commos-                                                                           zare le diverse
                        se e accorate,                                                                            sfaccettature del-
Mariuccia Formentano, 84enne figlia                                                                               la cerimonia, dal
del fondatore Vittorio, ha dato il senso                                                                          videomessaggio
pieno della cerimonia ufficiale per i 90                                                                          del campione cie-
anni di AVIS a Palazzo Marino.                                                                                    co di sci nautico,
Una testimonianza, la sua, accolta con                                                                            Daniele Cassioli,
un caloroso applauso dal pubblico pre-                                                                            agli interventi del
sente in sala.                                                                                                    presidente nazio-
In quelle parole c’era tutta la storia ma                                                                         nale, Vincenzo
anche tutto il futuro di AVIS. Perché        E così, nel corso della mattinata, dap-     Saturni, dell’ex presidente Pasquale Co-
non c’è proiezione oltre il 90° senza la     prima l’assessore alle politiche sociali,   lamartino e del presidente SIMTI, Pier-
memoria delle proprie radici.                Pierfrancesco Majorino, e in conclusio-     luigi Berti.
E Milano e il suo municipio erano la scel-   ne la vicesindaca, Anna Scavuzzo, han-      Un momento tutto particolare è stato
ta obbligata per ricordare il luogo in cui   no portato il saluto e il ringraziamento    riservato alla ‘lectio’ di Alberto Contri,
nel 1927 l’ematologo Vittorio Formen-        dell’amministrazione comunale di Mi-        presidente di Pubblicità progresso, men-
tano ebbe la straordinaria intuizione di     lano. Così come mons. Luca Bressan ha       tre l’ultimo collegamento – e l’ultimo
fondare un’associazione di volontariato      portato la vicinanza del Cardinale An-      applauso – della mattinata è stato dedi-
del sangue che mettesse fine alla terri-     gelo Scola, sottolineando l’importante      cato ad un altro ex presidente nazionale,
bile piaga della dazione a pagamento e       compito educativo che l’Associazione ha     il 97enne Mario Zorzi. Sempre con la
al conseguente rischio per molti malati      portato avanti e ancora testimonia.         consueta grande lucidità, il prof. Zorzi
– che il sangue non potevano permet-         Grazie anche alla conduzione vivace         ha ringraziato AVIS per tutto quello che
terselo – di morire ingiustamente.           di Alessio Maurizi e Carlo Gabardini        ha regalato alla sua vita.

Pubblicità Progresso e il primo spot sul dono del sangue
  La riflessione più ampia dell’evento di Palazzo Marino              finito un ventennio, quello di Carosello. Per la televisione
  è toccata ad Alberto Contri. D’altronde, la Fondazione              di allora, il tono assertivo e intimidatorio del chirurgo
  Pubblicità Progresso nasce proprio con uno spot per                 dello spot fu un vero pugno nello stomaco. Fu però un
  AVIS e la donazione di sangue, in un anno, il 1971, che             grande successo”.
  si pone a metà dei 90 anni di storia associativa. “Ecco             “Da quel primo spot - prosegue ancora Contri - nacque
  perché non potevo mancare oggi”, ha subito esordito                 la vera Pubblicità Progresso, con le altre campagne sul
  il presidente Contri. “Negli anni Settanta il presidente            fumo, i disabili, i malati. Oggi la nostra realtà richiede
  della grande multinazionale americana Thompson                      grande competenza interna e un lavoro quotidiano,
  aveva conosciuto l’Advertising Council, l’equivalente               soprattutto sui social. È stata trasformata anche in un
  d’oltreoceano dell’attuale Pubblicità Progresso. Quando             centro di formazione con una mediateca con le più belle
  si accorse che in Italia spesso mancava ancora il sangue            campagne del mondo. Qui potete trovare 2.800 spot
  per gli interventi, chiamò tutte le agenzie pubblicitarie,          da tutto il mondo su ogni argomento. Lo abbiamo fatto
  la RAI e la federazione della stampa, dicendo: ‘perché              perché le Onlus, che spesso non hanno competenze e
  non proviamo a fare una campagna sulla donazione di                 idee, possano trovare spunti di imitazione”.
  sangue?’. In termini di linguaggio fu una rottura. Era

                                                                    10
                                                            n. 2 2017
                                                                ■
FOCUS 81^ ASSEMBLEA

VADEMECUM SOCIAL,
UN LAVORO DI SQUADRA
L
             a crescita degli utenti sui so-   un significato ancora più profondo quan-          I punti salienti del vademecum
             cial network (sia come nu-        do parliamo di strumenti nuovi, innova-           scaricabile su www.avis.it
             meri assoluti sia in termini di   tivi e diversi da quelli “tradizionali”, a cui    •   i canali social principali
             tempo trascorso) ha riguar-       siamo comunemente abituati.                       •   elementi di una pagina
             dato anche le sedi associa-       Il Vademecum rappresenta una guida per            •   formati facebook
tive. Sempre più AVIS hanno infatti un         potersi meglio orientare nel mondo dei            •   le foto
profilo su facebook, twitter o Instagram.      social network, dei quali sono illustrate         •   il target
Da qui la necessità di una riflessione con-    le relative caratteristiche, funzionalità e       •   il calendario e il comitato editoriale
divisa e di un primo strumento - condivi-      utilità. Uno strumento che AVIS si augu-          •   le FAQ
so con professionisti del settore, con l’uf-   ra possa essere utile e per il quale si aspet-    •   la comunicazione di crisi
ficio stampa nazionale e con la Consulta       ta suggerimenti, domande, osservazioni.           •   le campagne pubblicitarie
Nazionale AVIS Giovani -per avviare un
dialogo e scrivere linee guida condivise.
                                               Social, un presidio strategico
                                               Oggi un vademecum sull'uso consa-                informare, verificare, intervenire in
    VADEMECUM                                  pevole dei social network in un conte-           maniera univoca, ufficiale e istituzio-
    ALL’USO DEI SOCIAL
                                               sto no profit è necessario, perché è su          nale.Questo vademecum si rivolge sia
                                               queste piattaforme che le persone si             agli addetti ai lavori, che ai volontari
                                               incontrano, condividono idee, si allea-          e vuole essere un primo strumento
                                               no e dibattono.                                  per avvicinare le comunità ad un uso
                                               Facebook è in Italia il canale più diffu-        consapevole e non ingenuo dei social
                                               so, che permette a tutti di manifesta-           network. L'obiettivo è quello di rende-
                                               re - spesso senza alcuna cura della              re compatta la voce di AVIS in tutto il
                                               policy della community, né alcun tipo            territorio, affinché la comunicazione,
                                               di fact checking - i propri pensieri. È          il dialogo e l'interazione siano facil-
                                               facile pertanto diffondere e alimen-             mente identificabili e decodificabili
                                               tare sentimenti di odio o confondere             dalle persone che già fanno parte della
                                               una opinione per una verità.Se al bar            community ed essere un punto di rife-
                                               non è possibile controllare il dilagare          rimento per chi volesse farne parte.
                                               di disinformazione e quindi intervenire
                                               per informare correttamente, in rete le
                                               aziende possono farlo.
Ecco quindi che ai delegati dell’Assem-        Come dice il collega Matto Flora, la re-
blea è stato distribuito un vademecum          putazione non si costruisce, ma sono
per utilizzare in modo corretto tutte le       gli altri che la costruiscono attorno a
funzionalità e potenzialità offerte dai        brand e persone.
social network. Quelli che fino a qualche      Per una organizzazione (che sia di na-
anno fa erano considerati media emer-          tura commerciale o no profit) presi-
genti, sono ormai diventati a tutti gli        diare strategicamente i social network           Emanuela Goldoni si occupa di comunicazio-
effetti dei mezzi di comunicazione dif-        è ormai una premessa (non a caso si              ne e social media. È stata social media ma-
fusi non solo tra i giovani, ma anche – e      parla proprio di strategia, per ricorda-         nager di NeroGiardini e community manager
sempre di più - tra la popolazione adulta.     re che non siamo di fronte a un mero             di Acqua Panna, Sanpellegrino e San Pelle-
E l’attività di promozione e sensibilizza-     strumento di intrattenimento) neces-             grino Sparkling. Ha scritto per Ninja Marke-
zione passa oggi necessariamente passare       saria, affinché un entità come AVIS,             ting, Oltreuomo, 6sicuro, Argoserv e Agenda
anche da questi strumenti e deve essere        così radicata sul territorio e così ben          Digitale.Con gli anni è diventata irriverente,
realizzata con la massima attenzione e         strutturata in "community" locali pos-           concreta e determinata. Non sopporta le in-
precisione. Valori, questi, che permeano       sa ascoltare, monitorare, rispondere,            genuità e gli ingenui non la sopportano.
tutto il nostro operato, ma che assumono

                                                                11
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DATI COA-ISS

TESTA O CUORE,
ECCO I PRIMI
RISULTATI
N
                on poteva che essere l’As-
                semblea generale di San
                Donato il primo palco-
                scenico per presentare i
                dati preliminari della ri-
cerca condotta da AVIS insieme al COA
(Centro operativo AIDS) dell’Istituto
superiore di sanità.
Il questionario “Testa o cuore”, compila-
to nel corso del mese di marzo da 11.257
persone in tutta la penisola, è stato il
frutto di un lungo lavoro tra AVIS, la sua
consulta giovani e i ricercatori del COA.
Dapprima nella fase di predisposizione
e stesura delle domande, in una seconda
fase per la diffusione e promozione a un     Il coordinatore della consulta giovani presenta i risultati.
campione quanto più ampio e distribui-
to della popolazione, e ora – nella terza    Il campione, tra l’altro, è rappresentati-      blico di riferimento – potevano dare il
fase – nell’elaborazione e interpretazio-    vo delle diverse aree geografiche della         giusto risalto all’iniziativa.
ne dei dati.                                 penisola, così come delle diverse fasce         Anche alcuni Centri servizio per il vo-
Il primo dato che balza all’occhio - e che   d’età e della distinzione tra donatori e        lontariato lo hanno diffuso su loro siti e
sia Barbara Suligoi del COA sia Eugenia      non donatori.                                   newsletter.
Trotti (psicologa clinica) hanno com-        Come si è mossa AVIS per promuovere             Importantissima, infine, è stata la parte
mentato positivamente – è la numerosi-       al meglio “Testa o cuore”?                      di promozione del questionario sui so-
tà del campione.                             Sul fronte interno, tutte le 3.300 sedi         cial. Il profilo facebook di AVIS Nazio-
Oltre 11.000 questionari compilati rap-      associative sono state informate con un         nale (ad oggi con circa 35.000 utenti) ha
presentano un dato che quasi nessuna         messaggio personale dal presidente na-          riproposto con cadenza plurisettimana-
ricerca italiana può vantare e che dif-      zionale. Un testo che faceva leva sull’im-      le i principali quesiti, stimolando l’inte-
                                                                       portanza per          razione con gli utenti. E i mass-media?
                                                                       l’Associazione        Corriere sociale, Quotidiano Sanità, il
                                                                       di attivare a         blog Buon Sangue sono stati tra i prin-
                                                                       livello locale        cipali megafoni dell’iniziativa.
                                                                       i contatti con        “Dall’indagine condotta - sottolinea
                                                                       ogni singolo          Barbara Suligoi - emerge che circa il
                                                                       donatore.             40%, tra donatori e non, dice che non
                                                                       Sul versante          usa il profilattico perché si sente sicuro
                                                                       ist it u ziona-       del partner. Ma in questo comporta-
ficilmente si trovano anche nelle pub-       le AVIS ha informato dell’iniziativa le         mento ci può essere qualcosa di molto
blicazioni scientifiche americane, dove      principali istituzioni impegnate sull’ar-       rischioso.
pure la ricerca medica ha finanziamenti      gomento e realtà, come ANLAIDS o                Il cuore ci dice che si può avere una ses-
nemmeno paragonabili a quelli nostra-        Forum giovani, attive quotidianamente           sualità sana ma fatta anche con la testa,
ni.                                          in ambiti che – per l’oggetto o per il pub-     come avete richiamato con lo slogan del

                                                                      12
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                                                                  ■
IL CAMPIONE
                                                                                             11.257 ➜	i questionario
                                                                                                          compilati
                                                                                             75,8%     ➜	le persone che hanno
                                                                                                          risposto con più di 25
                                                                                                          anni di età
                                                                                             85,6%     ➜	i donatori con più di 25
                                                                                                          anni di età

Barbara Suligoi (Istituto superiore           Eugenia Trotti (psicologa clinica).
di sanità).
                                                                                            LE CONOSCENZE
questionario. È una nostra scelta cam-        donatore, anche sulla base dei questio-        41% ➜	i donatori che hanno
biare l’approccio a una sessualità sba-       nari anamnestici, che arrivi a toccare la               risposto correttamente
gliata e superficiale. In questo senso, i     sfera più intima e privata, aprendosi su                alle domande sui
giovani di AVIS possono diffondere una        questi temi e comprendendone l’impor-                   comportamenti a rischio
cultura della sessualità corretta.            tanza”.                                        38%   ➜	i non donatori che hanno
Come emerge sempre dal questionario,          Per i giovani AVIS, “Testa o cuore” è sta-              risposto correttamente
c’è una percentuale ancora elevata di         to un progetto utile in tutte le sue fasi.              alle domande sui
persone – sia donatori sia non donato-        Francesco Marchionni, coordinatore                      comportamenti a rischio
ri – che non è convinta che ci si contagi     della consulta giovani, sottolinea l’im-       30%   ➜	i donatori che non hanno
con i rapporti non protetti”.                 portanza “dell’utilizzo di un lessico sem-              mai fatto un test HIV
Eugenia Trotti, psicologa clinica, colla-     plice e diretto, rivolto alla comprensione     36%   ➜	i non donatori che non
bora da anni con AVIS sia a livello na-       di tutti. Semplice come anche la struttu-               hanno mai fatto un test HIV
zionale sia territoriale, con incontri non    ra del questionario: due parti, di cui una     40%   ➜	i donatori e i non
solo per le sedi ma anche nelle scuole.       facoltativa”.                                           donatori che non usano
È anche autrice di oltre 100 pubblica-        Per Andrea Pigliapoco, “AVIS non si è                   il preservativo perché
zioni in tema di Hiv e counseling: “La        allontanata dalla sua mission con il que-               ritengono il partner sicuro
percezione del pericolo deve diventare        stionario, visto che per l’Associazione        11%   ➜	i rispondenti che pensano
percezione della propria vulnerabilità.       avere donatori sani è una prerogativa,                  in modo errato che esista
Il rischio non riguarda sempre gli altri,     ed è fondamentale conoscerne le abitu-                  una cura per l’HIV
perché gli altri, ossia ‘quelli che portano   dini sessuali, così da poter attuare cam-
le malattie sessualmente trasmissibili’,      pagne mirate per ‘cambiare’ le abitudini
non sono personaggi ‘strani’ o con un         rischiose”.                                   una maggiore diffusione dei dati si può
alone viola come si vorrebbe far credere.     Per Francesco Bassini, “AVIS può influi-      pensare di creare un opuscolo sia carta-
L’unica cosa che può modificare i com-        re molto a livello dei soci, con una diffu-   ceo che digitale. Considerando il mondo
portamenti è la consapevolezza della          sione capillare attraverso le oltre 3.400     social, si può pensare anche a una rea-
propria fragilità. Per arrivare a questo è    sedi e attraverso i progetti di servizio      lizzazione di un video che riassuma il
necessario instaurare un dialogo con il       civile”. Per Federica Birilli, “per avere     lavoro della ricerca”.

Che cos’è il COA
  Il Centro Operativo AIDS (COA) dell'Istituto superiore                farmacologia, giurisprudenza). Tra le attività istituzionali
  di sanità (ISS) è compreso nel Dipartimento di malat-                 rientra il coordinamento di quattro sorveglianze nazio-
  tie infettive parassitarie ed immunomediate. Si occupa                nali:
  di gestire e coordinare la sorveglianza epidemiologica                • registro nazionale AIDS;
  dell'infezione da HIV/AIDS e delle infezioni sessualmente             •	sorveglianza delle nuove diagnosi di infezioni da HIV;
  trasmesse (IST) e di svolgere progetti di ricerca innova-             •	sorveglianza sentinella delle malattie sessualmente
  tivi a livello nazionale ed internazionale in merito ad HIV/             trasmessibili basata su una rete di centri clinici spe-
  AIDS e IST.                                                              cialistici;
  È stato istituito nel 1987 con decreto del Ministero della            • sorveglianza sentinella delle infezioni da Chlamydia
  Salute al fine di coordinare le iniziative della lotta contro            trachomatis, da Neisseria gonorrhoeae e da Tricho-
  l'AIDS. È composto da ricercatori e tecnici con formazio-                monas vaginalis, basata su una rete di laboratori di
  ne in diverse discipline (medicina, statistica, psicologia,              microbiologia.

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L’INTERVISTA

DA AVIS NON SI VA
MAI IN PENSIONE
Rina Latu saluta la vicepresidenza e si racconta
                                                                                                                   di Filippo Cavazza

È
             stata la sua ultima Assem-         ho toccato con mano la sofferenza al-
             blea come vicepresidente           trui, che è diventata la mia sofferenza.
             nazionale. A 67 anni appena        Non sono più bella, più intelligente o
             compiuti (“l’età si può dire,      più brava di altri. Sono stata e sono più
             non ho problemi”), Rina            fortunata poiché, finora, sia io che la mia
Latu saluta i vertici di AVIS. Ma il suo        famiglia abbiamo goduto e godiamo di
non è certo un addio, ma un arrivederci a       ottima salute.
un lavoro ancora più intenso sul territo-       Questa fortuna l’ho messa a disposizio-
rio della sua amata Sardegna. Ecco cosa         ne degli altri, facendomi carico dei meno
ci ha raccontato in questa intervista.          fortunati. Ho scelto AVIS e qui, è inizia la
                                                mia straordinaria avventura.
Si conclude una lunga esperienza da vice-       Senza falsi alibi, ciascuno di noi può fare
presidente e in esecutivo nazionale, oltre a    qualcosa per il sociale. Io ho cercato di
tantissimi anni di incarichi a livello regio-   fare del mio meglio e continuerò, al di là
nale e territoriale. Potrebbe essere scontato   dei ruoli, a fare tutto ciò che posso per
chiedere un bilancio di tutto questo periodo    stimolare e contaminare gli altri a fare       Rina Latu, vicepresidente nazionale AVIS.
… e invece sappiamo che ci potrebbero essere    altrettanto. Il bilancio di questi ultimi
molti aneddoti e molti interessanti spunti di   due mandati in esecutivo nazionale?            tutto ciò che ho fatto…
riflessione…                                    È stato molto faticoso, ma entusiasman-        Abbiamo creato un bel movimento nel
Sono stati 25 anni di AVIS che in tempi         te, anche grazie agli straordinari compa-      campo dei giovani e della scuola. I cam-
velocissimi mi hanno portato ai “vertici”       gni di squadra con i quali abbiamo con-        biamenti avvengono solo attraverso un
dell’Associazione con incarichi di re-          diviso progetti, obiettivi e superato non      percorso culturale che si pone obiettivi
sponsabilità.                                   poche difficoltà.                              di breve, medio e lungo termine. Biso-
Parto dalla motivazione che mi ha spinto        Personalmente rifarei, con la stessa de-       gna anche essere lungimiranti e forse lo
inÈÈ questa avventura. Da insegnante,           terminazione e con lo stesso entusiasmo,       siamo stati. Abbiamo seminato e molti
                                                                                               risultati li stiamo già registrando.

                                                                                               AVIS, lavoro e famiglia. Spesso la concilia-
                                                                                               zione dei tempi di vita si richiede più alle
                                                                                               donne che agli uomini, cosa ne pensi? Non è
                                                                                               un modo un po' stereotipato di pensare alle
                                                                                               donne che si impegnano su più fronti?
                                                                                               Sicuramente conciliare lavoro, famiglia
                                                                                               e volontariato non è cosa facile. Io non
                                                                                               mi ritengo assolutamente un’eroina, ma
                                                                                               una donna normalissima. Per questo
                                                                                               penso che se ho potuto farlo io lo può
                                                                                               fare chiunque. Bisogna crederci, metter-
                                                                                               si in gioco, organizzarsi per assolvere il
                                                                                               compito che il ruolo ricoperto ci impo-
“Il regalo della maglietta AVIS al Ministro della Pubblica Istruzione,                         ne. Diversamente dobbiamo avere l’one-
Francesco Profumo (2012)”.                                                                     stà culturale di fare altre scelte.

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C’è qualcosa del tuo essere donna che ti è stato
utile per svolgere al meglio le responsabilità
associative, insomma c'è un modo femminile
di fare volontariato?
Lo svantaggio di essere donna in volon-
tariato è che nessuno ti fa sconti, ma nel
momento in cui liberamente fai questa
scelta, metti in conto tutto.
La gestione del tempo, la capacità orga-
nizzativa della donna in generale, sicu-
ramente aiuta ma sono convinta che non
esiste un fare volontariato di genere. Esi-
ste un “ voglio, fermamente voglio”.

Nuovo Consiglio. Ci saranno 6 donne (su 45).       Rina Latu in azione nel progetto "I portabandiera della solidarietà".
Una piccola crescita rispetto al precedente
mandato. Ti senti di dare loro qualche sugge-      I NUOVI CONSIGLIERI NAZIONALI
rimento? E a tutti gli altri nuovi consiglieri ?     Abruzzo                             Daniele Ferrara
Sono sicuramente ancora molto poche,                 Alto Adige                          Laura Pizzetti
ma è pur sempre un passo avanti.                     Basilicata                          Antonino Calabrese
Un consiglio?. Portate avanti con coeren-            Calabria                            Domenico Nisticò
za, con determinazione e con coraggio,                                                   Antonio Filippo Giacomo Esposito, Pasquale
                                                     Campania                            Pecora, Massimiliano Spinosa
le idee e il credo che vi ha portato ad in-
traprendere questo percorso che state per            Emilia Romagna                      Fausto Auguzzoni, Maruska Fusini, Giorgio
iniziare. A tutti i consiglieri auguro un                                                Pagliari, Francesco Pedrini, Michael Tizza
buon lavoro ricordando loro che hanno                Friuli Venezia Giulia               Carmelo Agostini
una grande responsabilità e che devono               Lazio                               Marco Fioravante, Mauro Marinelli
lavorare molto per mantenere l’unitarietà            Liguria                             Marco Denti
associativa di cui tanto abbiamo bisogno.                                                Gianluca Basilari, Oscar Bianchi, Gianpietro
Probabilmente le donne sono ancora po-               Lombardia                           Briola, Aldo Cardani, Pierangelo Colavito,
che perché hanno paura di non farcela e                                                  Tiziano Gamba, Riccardo Merli, Roberto
                                                                                         Tognacca, Elisa Turrini
perché sentono il peso delle responsabili-
                                                     Marche                              Alice Simonetti
tà. Nelle nostre strutture periferiche, per
                                                     Molise                              Gianfranco Massaro
fortuna, molte donne sono impegnate in
prima linea ed esprimono al meglio le                Piemonte                            Giorgio Dulio, Giorgio Groppo, Tiziana Tacchini
loro potenzialità.                                   Puglia                              Ruggiero Fiore, Felice Matera
Un’ultima domanda. Che AVIS vedi da que-             Sardegna                            Pierluigi Barigazzi
sto 90mo al centenario? E Rina Latu come si          Sicilia                             Domenico Alfonzo, Dario Genovese
vede in questi prossimi anni?                        Svizzera                            Aurelio Chiapparini
Mi vedo iper impegnata. Più di prima                 Toscana                             Claudia Firenze, Luciano Franchi
addirittura! Sarò a disposizione di AVIS             Trentino                            Fulvio Dalla Piccola
sul territorio, qualora sia ritenuta neces-          Umbria                              Giovanni Magara
saria la mia esperienza. E con un ruolo              Valle d’Aosta                       Eraldo Giovanetto
più operativo, di accompagnamento dei                                                    Alberto Argentoni, Roberto Ferrari,
progetti avviati.                                    Veneto                              Gino Foffano, Mirko Vicentini
Ma in pensione non ci andrò mai, perché
da AVIS non si può andare in pensione!             I numeri
Da ultimo fatemi ringraziare tutte le
persone con cui ho collaborato in questi            45 i nuovi consiglieri                  Età media nuovo consiglio             56,2
anni, sia in AVIS sia al di fuori, e con i          39	uomini (-3 rispetto a               Età media vecchio consiglio           56,5
quali sono nati anche legami di amici-                   precedente consiglio)              Età media donne nuovo consiglio       49,7
zia extra associativi. Così come un rin-             6 	donne (+3 rispetto a               Età media uomini nuovo consiglio        57
graziamento va al personale della sede                   precedente consiglio)
nazionale e non da ultimo al presidente             26 novità
Saturni, che in questi anni mi ha sempre            19 conferme
dimostrato la massima fiducia.

                                                                  15
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L’IMMAGINE

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             n. 2 2017
                ■
L’IMMAGINE

JULIA VIELLEHNER
E NICKY HAYDEN,
CAMPIONI DELLA VITA
Flavia Petrin, presidente AIDO Nazionale.

Julia Viellehner e Nicky Hayden, due grandi atleti accomu-              gratitudine nei confronti dei due campioni e dei loro fami-
nati dalla passione per lo sport in vita, campioni anche di so-         gliari, dai quali è venuta la condivisione del gesto di umana
lidarietà con il loro gesto di donazione degli organi.                  solidarietà che ha permesso di trasformare un atroce dolore
Il destino ha voluto che Julia Viellehner e Nicky Hayden, due           in una gioia per la vita che continua in chi ha ricevuto.
campioni del mondo sportivo, fossero coinvolti in gravissimi            Questa drammatica vicenda, balzata alla ribalta della comu-
incidenti stradali mentre erano in sella alla loro bicicletta. La       nicazione internazionale, ci permette di ricordare nel con-
sorte ha voluto che fossero entrambi ricoverati all’ospedale di         tempo tutti coloro che, in ogni parte d’Italia e del mondo,
Cesena, dove sono purtroppo morti a distanza di poche ore               ogni giorno scelgono la donazione come gesto di estrema so-
uno dall’altra.                                                         lidarietà. Si tratta di persone anonime, che non conosceremo
Entrambi però hanno fatto un gesto di straordinaria soli-               mai, verso le quali AIDO esprime immensa gratitudine.
darietà, dando un esempio al mondo: hanno donato i loro                 Finalità di AIDO è la promozione, in base al principio del-
organi e così hanno permesso a persone in lista di attesa di            la solidarietà sociale, della cultura della donazione. Questo
ritornare alla vita.                                                    AIDO lo fa collaborando con le altre Associazioni del dono,
A nome mio personale e dell’AIDO - Associazione Italia-                 in particolare con AVIS con cui esiste una convenzione a li-
na per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, esprimo               vello nazionale.

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SCENARI FUTURI:
LA SFIDA DEL
MONDO DEL LAVORO
E DEI GIOVANI                                                                                                           di Boris Zuccon

C
               on la presentazione a             verse sfide in merito alla nostra azione nei
               Roma, il 7 giugno, di “AVIS       luoghi di lavoro, tra i giovani e in Europa.
               e il mondo del lavoro” e          Sfide che riguardano non solo AVIS NA-
               “La donazione di sangue           ZIONALE ma ogni sede a ogni livello.
               come prassi sociale, uno          Mi auguro che quanto abbiamo indagato
scenario per AVIS al 2027” (realizza-            possa servire a ogni sede per sviluppare le
ti in collaborazione con l’Istituto per le       strategie più adeguate, sempre e solo nell’e-
Ricerche sulla Popolazione e le Politiche        sclusivo interesse del donatore e del malato”.
sociali - IRPPS del Consiglio Nazionale          Corrado Bonifazi, direttore IRPPS, ha
Ricerche - CNR), è proseguita l’intensa          ringraziato AVIS per aver coinvolto il
produzione scientifica per rendere il 90°        suo istituto in questo progetto. “È obiet-
anniversario dell’Associazione un mo-            tivo del CNR fare in modo che i metodi           condotta da Mattia Vitiello in collabo-
mento unico di riflessione sul presente e        e i contenuti della ricerca abbiano una ri-      razione con le sedi comunali di Catania,
il futuro.                                       caduta sul sociale. Collaborare con AVIS,        Perugia e con la Sovracomunale Medio
“Non ci può infatti essere slancio verso il      che ricopre all’intero della società italia-     Varesotto, che hanno facilitato le inda-
futuro – ha spiegato il presidente Saturni -     na un ruolo così importante, per noi è           gini sul campo e l’identificazione di un
senza la consapevolezza della nostra storia      quindi fondamentale”.                            campione da intervistare significativo
e senza la lungimiranza di capire quali sa-      Dalle ricerche emerge che mondo del              di tre città di media dimensione appar-
ranno le prove che ci attendono.                 lavoro, giovani e Europa sono tra gli            tenenti a tre aree geografiche distinte
In questo senso, le pubblicazioni lanciano di-   ambiti principali nei quali AVIS dovrà           del Paese.
                                                 impegnarsi maggiormente nel prossimo             Lo studio ha poggiato su tre domande
                                                 futuro.                                          chiave: il ruolo del mondo del lavoro
                                                 La ricerca sul mondo del lavoro è stata          nella fondazione di AVIS, il contributo
                                                                                                  nello sviluppo e nell’evoluzione dell’As-
                                                 “ Il volontariato dà fastidio,                   sociazione e le strategie per il futuro.
                                                                                                  Il lavoro dell’IRPPS ha osservato in che
                                                 perché con il suo agire ti
                                                                                                  modo l’esperienza lavorativa pregressa e
                                                 mette la spina nel fianco.                       le dinamiche sul posto di lavoro abbia-
                                                 Il dono del sangue è un                          no influito sulla pratica della donazione.
                                                 tema che deve entrare nelle                      In particolare, si è osservato che per la
                                                 università perchè in questi                      maggioranza degli intervistati un cam-
                                                 luoghi non se ne parla                           biamento lavorativo non ha comportato
                                                 affatto.”                                        necessariamente variazioni sulle moda-
                                                                           prof. Zamagni          lità di programmare donazione.
                                                                                                  L'analisi dei 3 diversi modelli ha per-

                                                                           18
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messo di identificare realtà (come Vare-
se e Perugia) dove la presenza in passato
di grandi aziende (vedi Ignis e Perugina)
ha contribuito alla nascita e alla diffu-
sione dell’Associazione negli anni Cin-
quanta e Sessanta, mentre in realtà come
Catania il processo è stato opposto: una
società civile forte è stato il viatico per
la nascita del volontariato del sangue
che, solo in una seconda fase, è entrato
all’interno delle grandi aziende etnee del
settore elettronico e farmaceutico.
 Quanto al presente, i donatori credono
che sia ancora molto importante (73%)           Primo ambito di intervento
promuovere la donazione in modo mi-             1. Comunicazione e socializzazione alla cultura del dono
rato all’interno dei luoghi di lavoro.          La donazione non si esaurisce nella sua funzione medica, in quanto caratte-
Web e social network si confermano i            rizzata da numerosi aspetti culturali; essa, infatti, è intesa come una pratica
canali principalmente usati per raccon-         derivante dai valori dalla cultura del dono e della solidarietà nei confronti
tare le proprie esperienze di donazione,        degli altri.
postando e condividendo con i colleghi          1a) target giovani
le emozioni del momento e invitando             La sensibilizzazione degli studenti alla cultura del dono permette un’interio-
nuovi potenziali donatori.                      rizzazione di quei valori che possono determinare l’adesione in età adulta alle
Il secondo lavoro presentato, “La dona-         pratiche solidali quali la donazione del sangue.
zione di sangue come prassi sociale, uno        1b) target adolescenti scuole
scenario per AVIS al 2027” di Antonio           Nell’ambito scolastico è importante combinare due modalità di comunica-
Tintori è il frutto delle risposte di 16        zione: “verticale” e “alla pari”. La prima vede impegnati il personale docente
esperti portatori di esperienze e compe-        e sanitario; la seconda si avvale di giovani donatori/volontari tra i 18 e i 20
tenze diverse in tema sanitario, sociale,       anni che possono creare più facilmente un legame con gli studenti.
istituzionale e del mondo del volontaria-
to.                                             Secondo ambito di intervento. Benessere e integrazione sociale
Lo scenario si compone complessiva-             Quando parliamo di donazione come strumento d’integrazione sociale ci ri-
mente di 13 obiettivi collegati a 57 inter-     feriamo in prima battuta alla donazione del sangue ma non esclusivamen-
venti specifici attuabili entro il 2027.        te a essa. In un contesto di co-partecipazione alla produzione di benessere
Tra questi si possono individuare i gio-        collettivo diviene centrale il ruolo di tutti gli attori di riferimento riguardo le
vani, con la promozione della donazione         quattro tipologie di donazione: sangue, cordone ombelicale, midollo osseo e
del sangue presso gli istituti scolastici di    organi.
istruzione secondaria e successivamente
tra chi ha un’età compresa tra i 18 e i 30      Terzo ambito di intervento. Governance e lobbying di AVIS
anni, realizzando campagne mirate sui           Le relazioni di AVIS con le Istituzioni e le organizzazioni della società civile
social network con il coinvolgimento di         costituiscono uno dei punti di forza dell’Associazione. In tal senso il rafforza-
web influencer e strutturando percorsi          mento di queste relazioni, anche a livello europeo, si configura infatti come
di accompagnamento alla “prima dona-            uno degli obiettivi strategici da raggiungere nel decennio che condurrà AVIS
zione”.                                         al suo centenario.
Stefano Zamagni, professore di eco-
nomia all’Università di Bologna e tra i
massimi esperti di non profit in Italia,       pulare rapporti con il mondo delle im-       AVIS: “quello odierno è un lavoro pre-
ha dialogato con il pubblico con la sua        prese per incentivare il dono nelle azien-   zioso perché indica una strada. Dalle
consueta vivacità e ricchezza di spunti:       de. E curare maggiormente il rapporto        ricerche emergono problemi legati alla
“Le ricerche presentate da AVIS sono           con il donatore, coltivando soprattutto      struttura organizzativa della sanità nel
importanti perché la cultura del dono          la dimensione culturale. Perché come         nostro Paese. Il nostro modello è unico
è stata espunta dal dibattito pubblico         diceva Thomas Merton ‘Nessun uomo            a livello internazionale e va tutelato, an-
italiano, soprattutto nel secondo dopo-        è un'isola’ ”.                               che se ci sono ancora troppe differenze
guerra. Ma una società non può andare          Anche le istituzioni, presenti con Emilia    in ambito sanitario tra le regioni italia-
avanti solo sulla logica della convenienza     Grazia De Biasi, presidente della Com-       ne. Bisogna garantire a tutti gli stessi
economica del ‘do ut des’. Suggerimenti        missione Igiene e Sanità del Senato,         standard di sicurezza, qualità e accesso
ad AVIS alla luce di queste ricerche? Sti-     hanno avallato la bontà delle ricerche di    alle cure”.

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                                                                   ■
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