TORTA AL CIOCCOLATO CON CREMA AL LATTE - l'ombelico di Venere

Pagina creata da Luigi Costantino
 
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TORTA AL CIOCCOLATO CON CREMA AL LATTE - l'ombelico di Venere
TORTA AL CIOCCOLATO CON CREMA
AL LATTE
Tanti auguri a ME.. è si oggi è il mio compleanno, compio ben
35 anni!! Cosa fare se non una torta, certo per me ogni motivo
è buono per farne una e questa è di quelli migliori!!
La torta giace sulla mai nuova alzatina regalatami da lui, mi
sembrava un’ottima occasione per rinnovarla!!
ps. scusatemi se in questi giorni sono poco presente nei
vostri blog ma tra battesimi, piscina, compleanno e lavori a
casa sono un pò impeganta!!!!
TORTA AL CIOCCOLATO CON CREMA AL LATTE - l'ombelico di Venere
TORTA AL COCCOLATO CON CREMA DI LATTE

              per la torta (di Trish Deseine)
               185 gr di cioccolato fondente
                           4 uova
                     180 gr di zucchero
                       90 gr di burro
                100 gr di farina di mandorle
                75 gr di farina 00 per torte
             1 cucchiaino di lievito per dolci
                     1 cucchiaio di rum
                   per la crema di latte
                      600 ml di latte
                      80 gr di maizena
                     170 gr di zucchero
                      250 gr di panna
                   5 gr di colla di pesce
                   1/2 bacca di vaniglia
                 per la crema al ciccolato
                       75 ml di latte
                     35 gr di glucosio
                       25 gr di burro
               125 gr di cioccolato fondente
               150 gr di cioccolato al latte
                        10 ml di rum
                       40 ml di latte
                        per farcire
                       1 pera grande
                  1 cucchiaio di zucchero
             1 cucchiaio di rum250 gr di panna
   1 cucchiaio di zucchero a velo 1/2 cucchiaio di cacao
La crema al cioccolato l’ho presa da un blog ma non ricordo
 qual’è quindi se qulcuno la riconoscesse mi faccia sapere,
                          grazie!!
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Per la base, sciogliete il cioccolato fondente assieme al
burro e lasciate raffreddare.
Montate i tuorli con lo zucchero e unite il composto di
cioccolato, unite la farina setacciata col lievito, la farina
di mandorle e il rum. Montate gli albumi e mescolatre
delicatamente. Versate in una tortiera e cuocete per circa 40
minuti. Lasciate completamente raffreddare.
Per la crema al cioccolato, scaldate i 75 ml di latte il burro
e il glucosio facendo attenzione che non bolla. Togliete dal
fuoco e unite il rimanente latte e il rum. Sciogliete i due
cioccolati separatamente e uniteli uno alla volta al composto.
Lasciate raffreddare e tenete in frigorifero per almeno 10
ore. Riprendete al crema e montatela con la frusta ffinchè
risulterà gonfia.
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Per la crema al latte, mettete la colla di pesce in ammollo in
acqua fredda per almeno 10 minuti. In un tegame mettete la
maizena e lo zucchero e la bacca della vaniglia aperta,
versate il latte a filo e mescolate bene, mettete sul fuoco e
portate a bollore sempre mescolando con una frusta, strizzate
la colla di pesce e mettetela nella crema calda, mescolate
bene e lasciate completamente raffreddare. Montate al panna e
unitela delicatamente al composto, se la crema si fosse
addensata molto mescolatela vigorosamente con la frusta poi
unite la panna.
Tagliate la pera a pezzetti e cuocetela in padella con lo
zucchero e il rum, allungate con una tazzina d’acqua e fate
rapprendere lo sciroppo che formerà cuocendo.
Tagliate la torta in 3 strati. Mettete il primo strato sul
fondo di un anello per torte. Farcite con la crema di
cioccolato, mettete il secondo strato di torta distribuiteci
sopra le pere con il loro sciroppo. Ricoprite con una strato
di crema al latte, mettete l’ultimo strato di torta e decorate
al parte sopra con la crema al latte. Lasciate rapprendere.
Montate i 250 gr di panna con lo zucchero a velo, alla fine
unite il cacao e mescolate. Decorate i lati della torta.
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GNOCCHI SBIRRI
Vi ho già parlato qui delle mie scorribande al supermercato
sempre alla ricerca di prodotti nuovi o mai visti, uno dei
miei reparti preferiti è quello dei formaggi, ci passo almeno
15 minuti, li prendo in mano tutti.. questa volta ha colpito
la mia attenzione questo SBIRRO, formaggio alla birra, la
prima volta l’ho osservato, annusato e lasciato, ma alla
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seconda non ho potuto far altro che portarlo a casa.
Pochi gironi dopo ho comprato delle birre artigianali che sono
prodotte in Romagna, una bionda speciale, una bionda doppio
malto, una rossa doppio malto e una ambrata doppio malto,
ogniuna di esse è stata chiamata con il nome di un personaggio
femminile del film Amarcord di Fellini, per questa ricetta ho
scelto la bionda doppio malto, la Midòna.
“La Midòna è la tipica figura femminile Italiana degli anni
’40. Donna sempre disponibile ed attenta alle richieste di chi
la circonda. La sua bontà e generosità nasconde il carattere
forte e deciso di chi ha vissuto una vita nel rispetto delle
tradizioni.” dal web
Anche dalla descrizione del personaggio mi sembrava perfetta
per “interpretare” il mio piatto!!
Signori e signore vanno ora in scena GLI GNOCCHI SBIRRI!!
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GNOCCHI SBIRRI
                         per 2 persone
                    300 gr di patate vecchie
                        100 gr di farina
                  70+20 gr di formaggio sbirro
                   birra bionda doppio malto
                   circa 100 gr di salsiccia
                             burro
                             salvia
                           sale, pepe
Bollite le patate, sbucciatele ancora calde e schiacciatele
con l’apposito attrezzo. Unitevi la farina e impastate
velocemente. Anche se l’impasto risultasse un po appiccicoso
non aggiungete ulteriore farina altrimenti gli gnocchi avranno
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meno sapore di patate.
Nel frattempo che le patate cuociono, spezzettate la salsiccia
e soffriggetela, tenetela da parte. Tagliate i 70 gr di
formaggio a piccoli cubetti.
Per formare gli gnocchi prendete una quantità di impasto un po
più piccola di una noce, appoggiatela sulla mano infarinata e
schiacciate al centro formando un incavo dove metterete un
pezzetto di salsiccia e uno di formaggio. Richiudete lo gnocco
e arrotolatelo tra le mani. Proseguite fino al termine
dell’impasto.
Fate bollire dell’acqua salata e versatevi gli gnocchi, quando
saliranno in superfice scolateli e metteteli in una larga
padella dove avrete fato fondere un mezzo cucchiaio di burro
con 4-5 foglie di salvia, fate saltare poi unite 1/2 bicchiere
di birra bionda doppio malto, fate un po rapprendere e unite
i 20 gr di formaggio tritato, continuate a mescolare finchè il
formaggio sarà sciolto. Si formerà una crema buonissima.
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PANE DOLCE DEL SHABBAT
Mi piacciono molto i lievitati ma li faccio poco perchè
richiedono tempi lunghi e tante volte non ho il tempo
necessario. Naturalmente quando si tratta della sfida mensile
dell’MTC il tempo si tira fuori dal cilindro magico, così
ieri, appena tornata dal lavoro, ho impastato tutto, dopo due
ore ho formato le tre parti, le ho farcite, ho intrecciato e
me ne sono andata in piscina, son tornata dopo due ore esatte
e ho infornato.. che incastri!!!! Ma parliamo di cose serie..
la farcitura.. volevo usare tre cose diverse, come prima ho
pensato alla mia confettura di pere alla cannella e limone
(qualcuno ricorderà la mia confettura di pere e pompelmo rosa)
siccome ho notato che gli agrumi si abbinano molto bene a
questo frutto, perchè ne equilibrano la dolcezza, ho pensato
come secondo ingrediente di mettere le mie arance candite, poi
è arrivato il cioccolato che sta benissimo con entrambi i
frutti, son andata a frugare nella dispensa per leggermi gli
ingredienti del fondente, perchè questa ricetta prevede che
non ci siano tracce di latte, cosa vedo!!?? cioccolato
fondente di Modica agli agrumi.. direi perfetto!! Ho fatto
solo una treccia per motivi di consumo!!
PS. non conoscevo questa tradizione ebraica e devo dire che è
sempre interessante scoprire le usanze di altre culture!!!

                    PANE DOLCE DEL SHABBAT
                       per una treccia
                  dalla ricetta di Eleonora
                      250 gr di farina 0
1 uovo
                       50 gr di zucchero
                   10 gr di lievito di birra
                         62 ml di acqua
                       62 ml di olio evo
                          5 gr di sale
                            1 tuorlo
                      1 cucchiaio d’acqua
              confettura di pere limone e cannella
                         arance candite
           cioccolato fondente di Modica agli agrumi
                          semi di lino
Vi riporto il procedimento descritto da Eleonora:
Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere il lievito nell’acqua tiepida insieme a un
cucchiaino di zucchero e far riposare una decina di minuti
fino a far formare una schiuma. Mischiare la farina, il sale e
lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare,
versare poi l’olio e per ultimo l’ uovo, fino alla sua
incorporazione. Lavorare fino a che l’impasto si stacchi
perfettamente dalla ciotola, lasciandola pulita. Lasciar
lievitare per almeno due ore, dopodichè, sgonfiare l’impasto e
tagliarlo in tre parti.
Stendere su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe
circa 35 centimetri e larghe 15.
In una parte disponete al centro la confettura di pere, nella
seconda il cioccolato di Modica agli agrumi, e nella terza le
arance candite tritate. Formate la treccia, sbattete il tuorlo
con un cucchiaio di acqua, spennellate la treccia e
distribuite sopra i semi di lino. Lasciate lievitare due ore e
infornate a 200° in modalità statico, per circa 20-25 minuti.
con questa ricetta partecipo all’MTC di ottobre

TORTINI DI PATATE E PECORINO
CON PORCINI
Quando una carissima collega ti omaggia di alcuni porcini
freschissimi cosa puoi fare se non preparare immediatamente un
piatto gustoso!?!? Oltretutto erano anche già puliti… quindi
la sera stessa ho cucinato questi semplici ma deliziosi
tortini.
Pensate che fino a poco tempo fa non amavo i porcini sarà che
al ristorante spesso quelli che servono sono viscidi e non
riuscivo a mangiarli, questi invece sono rimasti sodi e
saporiti quindi mi son piaciuti moltissimo!!
TORTINI DI PATATE E PECORINO CON PORCINI
                        per 2 tortini

                         2 patate medie
                             2 uova
                       150 gr di pecorino
                         2 porcini medi
                              timo
                      1 spicchio d’ aglio
                          noce moscata
                          vino bianco
                      sale, pepe, olio evo
                   a piacere aceto balsamico
Pulite i porcini e tagliateli a fette non troppo sottili, in
una padella mettete a soffriggere uno spicchio d’aglio in poco
olio evo. Aggiungete i porcini, fate cuocere qualche minuto e
sfumate col vino bianco, quando sarà evaporato allungate con
poca acqua e salate e pepate a piacere.
Pelate le patate e tagliatele a rondelle sottili, bollitele in
acqua salata pochi minuti e scolate facendo attenzione a non
romperle.
Sbattete l’uovo con poca noce moscata, sale pepe e il timo
tritato e 100 gr di pecorino grattugiato.
Foderate con carta forno degli stampini per tortine monodose,
sul fondo mettete uno strato di patate, poi qualche scaglia di
pecorino e continuate così facendo tre strati, versate metà
crema di uovo in ogni formina e cuocete in forno caldo a 180°
per circa 15 minuti.
Servite con sopra i porcini e il restante pecorino a scaglie,
a piacere mettete qualche goccia di aceto balsamico.

    ps. scusate per le foto, dopo averle “perse” tutte ho
                recuperato solo queste dal web

con questa ricetta partecipo al contest di Ely nella categoria
                          Grati Amo

CUPCAKE PERE E NOCI
Vi ho già parlato della mia amica, quella che cucina solo
pizza, bene il suo ragazzo si è messo a dieta e lei è
disperata perchè non può più farla, e sopratutto mangiarla,
così ha pensato bene di invitare le amiche per rimettere le
mani in pasta. Come ormai sapete bene io porto il dolce…
 Questa volta ho preparato una torta alle noci farcita con la
mia confettura di pere e una crema alla ricotta. Era
buonissima e alla fine della cena le mie “amichette” se la
sono divisa un pezzetto a testa. Ho pensato di rifarla in
versione cupcake riequilibrando gli ingredienti.
CUPCAKE PERA E NOCI CON FROSTING ALLA RICOTTA
              per 10-12 cupcake
                 per i cupcake
              150 gr di zucchero
                90 gr di burro
                    2 uova
               200 gr di farina
      1 cucchiaino di lievito per dolci
    1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
              1 pizzico di sale
                70 gr di noci
              2 pere Abate medie
        1 cucchiaio di succo di limone
            2 cucchiai di moscato
             55 gr di latticello
                per il forsting
              200 gr di ricotta
               100 gr di panna
              70 gr di zucchero
            2 gr di colla di pesce
Per i cupcake, frullate a farina 40 gr di noci. Sbucciate le
pere e prelevate 250 gr di polpa, frullatela con il succo di
limone e due cucchiai di moscato.
Montate lo zucchero con il burro finchè non diventerà una
crema, unite le uova una alla volta e fate amalgamare bene.
Mescolate assieme il lievito, il bicarbonato e il sale alla
farina e setacciate. Unite il mix di farina e le noci frullate
alla crema e mescolate lentamente, aggiungete la purea di
pere, il latticello e terminate con le restanti noci tritate
grossolanamente e la restante pera tagliata a piccoli pezzi.
Per il frosting, mettete la colla di pesce in ammollo in acqua
fredda per circa 10 minuti. Scaldate due cucchiai di panna e
unitevi la colla di pesce. Mescolate con la frusta la ricotta
con lo zucchero fino a farla diventare una crema liscia, unite
la panna con la colla di pesce, montate la restante panna e
unitela delicatamente al composto di ricotta, amalgamate
delicatamente. Riempite gli appositi pirottini per mufffin e
cuocete a 180° per 20-25 minuti. Quando saranno completamente
raffreddati decorate con il frosting che nel frattempo sarà
rassodato.
ps. scusate per le foto, dopo averle “perse” tutte ho
recuperato solo queste dal web, appena possibile rifarò la
ricetta e ne inserirò delle migliori.

      con questa ricetta partecipo al contest di Morena

CAPPELLACCI DI CASTAGNE
Stavo li ad aspettare il mio turno al banco dei salumi e come
al solito guardavo incuriosita i vari piatti pronti, il mio
sguardo si ferma su un vassoio di pasta fresca ripiena, ha una
forma “strana” o comunque mai vista.
Mi succede di iniziare ad immaginare questo tortello gigante
mentre si apre, ovvero l’azione opposta a quando viene
realizzato, per capire con quale forma va tagliata la pasta,
una “cosa” strana.. Davanti a me per fortuna avevo alcune
persone, almeno ho avuto il tempo di studiare un po!!
Addirittura per sicurezza, ho pensato di comprarne uno.. Eh si
uno.. !! Credo mi avrebbero guardata strano!! Comunque avevo
capito, non era poi così difficile, doveva solo arrivare il
momento per prepararli, poi nella mente arriva un ricordo di
una pasta fatta con farina di castagne condita con i porri e
penso sia perfetto.. c’è solo un piccolo problema.. come dirlo
a lui che la dovrà mangiare.. potrei dire che sono al cacao..
ma forse è peggio.. vada per la sincerità!! E’ andata bene!!
CAPPELLACCI DI CASTAGNE CON PORRI E SPEK
                per 4 persone (circa 24 pezzi)
                          per la pasta
                             3 uova
                      200 gr di farina 00
                 100 gr di farina di castagne
                         per il ripieno
                  200 gr di ricotta di mucca
                150 gr di formaggio campagnolo
                       80 gr di pecorino
                       per il condimento
                        3 porri piccoli
                        100 gr di speck
                   1 tazzina di panna fresca
                      10-15 gr di pecorino
                            olio evo
                             sale
Per la pasta, sul tagliere mettete le due farine e formate un
buco al centro nel quale metterete le uova, iniziate a
lavorare l’impasto finchè non diventa lisco e omogeneo.
Avvolgetelo nella pellicola e lasciate riposare almeno 15
minuti.
Nel frattempo preparate il ripieno lavorando assieme i due
formaggi con il pecorino frattugiato e tenete da parte.
Stendete la pasta sottile e ricavate dei quadrati di rirca 9×9
mettete un cucchiaino molto abbondante in una metà del
quandrato di pasta e girategli sopra l’altra metà, chiudete
bene tutto attorno, avrete ottenuto un rettangolo, prendete le
due estremità del rettangolo dalla parte dove il cappellaccio
è chiuso e sovrapponetele.
Mettete a bollire l’acqua salata. Lavate i porri e togliete la
prima pelle, tagliate a rondelle sottili tutta la parte
bianca, in uan padella fate scaldare un po di olio evo e
mettete a cuocere i porri. Se necessario allungate con
dell’acqua e salate. A cottura terminata metteteli in una
ciotola, aggiungete il pecorino e la panna e con il frullatore
ad immersione formate una crema (potete tenere da parte alcune
rondelle di porri per decorare il piatto)
Tagliate lo speck a striscioline sottili e rosolatelo in
padella con poco olio evo.
Cuocete la pasta, conditela con un filo d’olio, sul fondo del
piatto disponete due cucchiai di crema di porri, posizionate i
cappellacci e terminate con lo speck.
con questa ricetta partecipo al contest di ESSENZA IN CUCINA e
                      MY TASTE FOR FOOD

I SABADONI
Ricordo quando ero piccola, avevo circa 10 anni, che mio babbo
arrivò a casa con un paio di pattini che sognavo da tanto,
erano neri con le allacciature sopra il piede e le ruote
gialle, l’ho sempre associato al giorno più bello della mia
vita! Li avevo sempre ai piedi e ci scorazzavo su e giù per il
corridoio di casa, ricordo che mettevo in fila i tubi delle
palline da tennis e cercavo di fare la gincana mentre con la
radio accesa ascoltavo vecchie canzoni, quelle dei tempi di
mia mamma, sarà che lei le cantava e alla fine mi piacevano.
Quando ho letto il tema del contest del mese di Elisa sulla
letteratura dialettale, la prima cosa che mi è saltata alla
mente è stata L’UVA FOGARINA, perchè era proprio una di quelle
canzoncine che mia mamma cantava sempre e che mi è rimasta più
impressa, ai tempi la canticchiavo anch’io senza sapere bene
cosa significasse e probabilmente sbagliando la metà delle
parole.
La Fogarina negli anni venti era un vitigno importante per
l’Emilia-Romagna.
Se avete voglia di una ventata di Romagna ascoltate qui.
I Sabadoni sono dolci tipici Romagnoli, tipo ravioli ripieni,
che si fanno nel perdiodo successivo alla vendemmia visto che
si realizzano con la Saba e il Savor.
Il ripieno viene preparato con il Savor miscelato alle purea
di castagne, questo avveniva in collina, perchè una volta solo
li disponevano di questo frutto, in pianura invece mettevano i
fagioli, ad oggi in molte ricette si mettono entrambi.

La Saba non è altro che il mosto dell’uva fatto bollire per
almeno 10 ore, o almeno finchè non riduce il suo volume di due
terzi e finchè non ha la consistenza di uno sciroppo, può
conservarsi in bottiglie per anche dieci anni. Un tempo veniva
usato come sciroppo per le granite fatte con la neve.

Il Savor è una marmellata povera tipica della tradizione
contadina Romagnola ed è legato alla preparazione della Saba.
Un tempo la preparazione di questa ricetta partiva già in
estate con la conservazione delle bucche di meloni e angurie
che venivano fatte essiccare, inoltre si mettevano pezzi di
zucca, agrumi, ma anche pesche o frutta secca come albicocche
e fichi. Insomma gli ingredienti possono variare a seconda
delle disponibilità. Il tutto viene bollito nella Saba a fuoco
lento.

                        L’UVA FOGARIA
               Diridin din din, diridin din dìn
               diridin din din, diridin din din
               diridin din din, diridin din din
diridin din din, diridin din dinOh com’è bella l’uva fogarina
              oh com’è bello saperla vendemmiar
              a far l’amor con la mia ohi bella
                a far l’amore in mezzo al prà.
                    Filar no la vol filar
                     cusir non lo sa far
                    il sol de la campagna
                    il sol de la campagna

                   Filar no la vol filar
                    cusir non lo sa far
                   il sol de la campagna
                  la dis che’l ghe fa mal.

                    Teresina imbriacona
                   poca voeuja de lavorà
                  la s’è tolta ona vestaja
                  la gh’ha ancora da pagà.
Filar no la vol filar

                    cusir non lo sa far
                   il sol de la campagna
         il sol de la campagnaFilar no la vol filar
                    cusir non lo sa far
                   il sol de la campagna
                  la dis che’l ghe fa mal.
               Oh com’è bella l’uva fogarina
             oh com’è bello saperla vendemmiar
             a far l’amor con la mia ohi bella
               a far l’amore in mezzo al prà.

              Diridin    din    din,    diridin    din    din
              diridin    din    din,    diridin    din    din
              diridin    dín    din,    diridin    din    din
             diridin    din    din,    diridin    din    din.

                     traduzione testo

               Diridin din din, diridin din dìn
               diridin din din, diridin din din
               diridin din din, diridin din din
diridin din din, diridin din dinOh com’è bella l’uva fogarina
              oh com’è bello saperla vendemmiare
                a fare l’amore con la mia bella
                a far l’amore in mezzo al prato
                    Filare non vuole filare
                      a cucire non sa fare
                     il sole della campagna
                     il sole della campagna

                  Filare non vuole filare
                    a cucire non sa fare
                   il sole della campagna
                    dice che gli fa male

                     Teresina ubriacona
                  poca voglia di lavorare
                si è comprata una vestaglia
la deve ancora pagare

           Filare non vuole filare
             a cucire non sa fare
            il sole della campagna
il sole della campagnaFilare non vuole filare
             a cucire non sa fare
            il sole della campagna
             dice che gli fa male
        Oh com’è bella l’uva fogarina
     oh com’è bello saperla vendemmiare
     a far l’amor con la mia ohi bella
      a far l’amore in mezzo al prato.

      Diridin din din, diridin din din
      diridin din din, diridin din din
      diridin dín din, diridin din din
     diridin din din, diridin din din.

                 I SABADONI
             per circa 28 pezzi
                per la pasta
       370 gr di farina per crostate
         70 gr di zucchero semolato
               75 gr di burro
                   1 uovo
     1 cucchiaino di lievito per dolci
          latte q.b. circa 120 ml
               per il ripieno
 150 gr di castagne (pesate già sbucciate)
            8 gr di cacao amaro
       5 cucchiai di Savor di Romagna*
                   Saba**
             *SAVOR DI ROMAGNA
     6 litri di mosto d’uva Sangiovese
               3 pere cotogne
             10-12 mele cotogne
                 15 prugne
               5 pere william
                  15 noci
      scorza grattugiata di un limone
zucchero (se necessario)

Se partite dall’uva, separate i chicchi dai gambi e passatela
col passaverdure, otterrete così il mosto.
Fate bollire il mosto finchè avrà più che dimezzato il suo
volume, almeno 4-5 ore.
Tagliate tutta la frutta a piccoli pezzi e aggiungetela al
mosto con la buccia grattugiata del limone, fate bollire circa
6-7 ore, deve diventare un composto denso simile alla
mostarda.
P.S. Io non son riuscita a reperire il mosto di uva Sangiovese
e avevo a
disposizione solamente uva bianca quindi a metà cottura, ho
dovuto aggiungere zucchero
perchè rimaneva un po aspra, nel mio caso circa 600 gr.
**SABA
Fate bollire il mosto d’uva finchè avrà la consistenza di uno
sciroppo, ci vorranno 10 ore.
Per la pasta, amalgamare assieme tutti gli ingredienti
aggiungendo il latte necessario per avere un’impasto morbido
ma compatto. Lasciarlo riposare in frigo avvolto da pellicola
per circa 30 minuti.
Per il ripieno, cuocete le castagne in abbondante acqua
bollente per circa 40 minuti, scolatele e sbucciatele.
Schiacciatele con lo schiacciapatate e lasciate raffreddare.
Unire il Savor e il cacao, il composto dovrà avere la
consistenza di un purè sodo.
Stendete la pasta abbastanza sottile e tagliate dei rettangoli
di circa 8×8 al centro mettete un cucchiaino abbondante di
ripieno ripiegate un lato sopra il ripieno e successivamente
sovrapponetegli il suo opposto. Sigillate bene i bordi
laterali. Cuocete in forno 180° forno statico, finchè saranno
leggermente dorati, circa 30 minuti.
Versate la Saba in un piatto e passateci i sabadoni il tempo
necessario perchè la pasta assorba lo sciroppo.

ps. scusate per le foto, dopo averle “perse” tutte ho
recuperato solo queste dal web

       con questa ricetta partecipo al contest di Elisa
                        Contaminazioni
APPLE PIE
Quando son partita per l’ America oltre naturalmente ai
monumenti, le città, i parchi.. avevo alcuni obiettivi,
dormire in più motel possibile (evitando gli hotel) anche in
quelli un po trash.. da film, e mangiare più cose tipiche
possibili in luoghi il più tipico possibile, per intenderci
cercavo quei fast food con i pavimenti a scacchi bianchi e
neri dove le cameriere col grembiulino ti servono il caffè in
caraffa… In un fast food tra Chicago e St.Louis ho mangiato
la famosissima apple pie, bella alta con la pallina di gelato
sopra, e sono due anni che voglio provare a farla, per la
ricetta ho preso spunto da questo sito che mi piace molto,
rispetto all’originale ho usato meno burro nell’impasto e il
latte al posto dell’acqua e devo dire che la pasta è
buonissima, per il resto le dosi del ripieno le ho fatte un po
a occhio e non ho seguito lo stesso procedimento.
                           APPLE PIE
                   per una tortiera da 22 cm

                         per la pasta
                     350 gr di farina 00
                       170 gr di burro
                  30 gr di zucchero semolato
                    100 ml di latte freddo

                         per il ripieno
                             6 mele
                     1 cucchiaio di farina
                     2 cucchiai di zucchero
                 2 cucchiai di succo di limone
                 1 cucchiaino raso di cannella
                   1 pizzico di noce moscata
                            6-7 noci
Per la pasta, lavorate assieme la farina col burro freddo e lo
zucchero, quando il burro si sarà amalgamato iniziate ad unire
il latte freddo poco alla volta fino a formare un’impasto
omogeneo, avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare in
frigorifero per almeno 30 minuti.
Per il ripieno, sbucciate le mele e tagliateli a spicchi
grossi, unite il succo di limone, lo zucchero, le noci
tagliate grossolanamente, la cannella, la farina e un pizzico
di noce moscata, mescolate il tutto.
Dividete la pasta in due porzioni uguali, stendete una
porzione piuttosto sottile, deve rimanere pochi millimetri,
ungete la teglia e foderatela con la pasta, mettete il ripieno
e livellatelo, bagnate con poca acqua tutto il bordo, stendete
l’altra porzione di pasta e ricoprite la torta, schiacciate
bene tutto attorno ed eliminate con le forbico la pasta in
eccesso, ripiegate tutto il bordo creando un “cordone” di
pasta. Con i ritagli di pasta formate delle foglie e decorate
il pie, fate dei tagli a raggera in modo che il vapore possa
fuoriuscire.
Spennellate tutto con del latte e cospargete con qualche
cucchiaio di zucchero semolato.
Cuocete in forno statico a 180°-190° per 50-55 minuti.
Servite tiepida con del gelato alla vaniglia.

P.S. se volete fare un pie più alto, a cupola, dovrete
aumentare le dosi per il ripieno.
ps. scusate per le foto, dopo averle “perse” tutte ho
recuperato soloqueste dal web

    con questa ricetta partecipo al contest di ABOUT FOOD
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