Tenere in mano la creatività - economia/aziende
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economia/aziende Tenere in mano la creatività Per il disegno, per la scrittura. Sono oltre novanta le specializzazioni che una Maison come Caran d’Ache allinea nelle sue officine ginevrine per realizzare gli strumenti a loro servizio: matite in grafite e colorate, pastelli, acquerelli, penne a sfera e stilografiche. Da oltre un secolo, uno dei marchi più iconici dello Swiss made, che non teme l’obsolescenza. Cento i pigmenti usati da Caran d’Ache per creare i suoi 400 colori. Dalla fabbricazione della mina, inizia il processo di produzione della matita, che richiederà 50 ore di lavoro. abilità molto specifiche. «Pochi altri pro- duttori sono verticali quanto noi. Avere quasi cento mestieri sotto lo stesso tetto è un unicum, che ci permette di offrire una palette tanto variegata di prodotti, affiancando due segmenti che solitamente non convivono nella stessa azienda come le belle arti e gli strumenti di scrittura, che per noi hanno un peso all’incirca equi- valente. Un punto di forza che ci distin- gue dalla concorrenza», afferma Carole Hubscher, presidente di Caran d’Ache, rappresentante della quarta generazione. «Per esempio, abbiamo un maestro lacca- tore specializzato in lacca cinese. Siamo uno dei pochissimi produttori in Europa a padroneggiare quest’arte ancestrale che richiede estrema meticolosità e abilità manuale. Anni di ricerca e sviluppo sono stati necessari per applicare questo know- how ai nostri strumenti di scrittura più preziosi», rivela Carole Hubscher. Prodotti il cui valore oscilla da poco più di un franco al milione della 1010 Diamonds Limited Edition Fountain Pen, creata in omaggio all’alta orologe- C ompetenze uniche, scrupo- che essere eseguiti a mano come, nel caso ria svizzera (‘1010’ allude all’ora standard losamente tramandate di delle matite, la sistemazione delle mine nei indicata dai quadranti), con 850 diamanti artigiano in artigiano, che cesti per l’asciugatura, la loro filettatura, in tre tagli su oro bianco. definire ‘métiers d’art’ non è il controllo della qualità e l’imballaggio; Tra i marchi svizzeri più noti, Caran pretenzioso. Per garantire l’impeccabi- per le penne, la lucidatura, la laccatura, d’Ache deve la sua iconicità tanto alla qua- lità della lavorazione, molti passaggi della l’assemblaggio e il collaudo dei pennini, lità dei prodotti e del servizio alla clientela, produzione di Caran d’Ache non possono laddove ogni singola collezione richiede quanto alla popolarità guadagnata con- 72 · TM Dicembre 2021
quistando un pubblico trasversale, da ac- «La mia priorità è continuare compagnare lungo tutto l’arco della vita: a far sì che Caran d’Ache abbia dai bambini che nei suoi colori trovano una delle prime libere espressioni alla loro successo producendo creatività - ancor più preziosa in un’epoca i suoi strumenti di che dimentica la gestualità affidandosi al alta qualità per la scrittura batti e ribatti del digitale - alla stilogra- e il disegno in Svizzera, in modo fica di pregio per le occasioni più solenni, responsabile e sostenibile. come può esserlo la firma dell’atto di ma- Siamo rimasti l’unico trimonio. Chi non si ricorda la sua prima produttore di matite nel Paese, scatola di Caran d’Ache, con l’imman- e tra i pochissimi in Europa a cabile effigie del Cervino e la bandiera non aver delocalizzato» svizzera, poi lo scatto della latta e l’im- provviso arcobaleno dei colori? Così si Carole Hubscher, Presidente di Caran d’Ache consolida una relazione unica, personale. La prova del nove la fornisce una clien- tela esigente come quella degli artisti. Nel chiamo di mescolarne il minor numero Determinante è anche il legno, ‘cu- 2015, in occasione del centenario dell’a- possibile cosicché ciascuno potrà creare stode’ delle mine: disposte su tavolette zienda, è stata organizzata una mostra di le proprie miscele. Invece per produrre i appositamente scanalate, su cui se ne fa opere realizzate da Picasso con matite e cosiddetti colori ‘rotti’ come il rosa antico combaciare e se ne incolla una identica, pastelli Caran d’Ache, di cui si serviva i colori dei fiori appassiti, si ‘sporca’ deli- vengono poi tagliate in matite e rifilate, regolarmente. Anche uno stilista estroso beratamente il colore mescolando diversi quindi, verniciate. Tenero e omogeneo è come Lagerfeld è stato un grande con- pigmenti», illustra Carole Huscher. Di il legno di cedro a possedere le migliori sumatore di pastelli Neocolor per i suoi fronte a tale ricchezza di offerta sembra caratteristiche. Caran d’Ache è stata tra schizzi. E architetti come Peter Marino paradossale che la tinta più richiesta sia… le prime in assoluto a optare per quello e Mario Botta hanno disegnato le loro il bianco, che è però indispensabile per della California certificato Fsc. «Tuttavia, edizioni limitate di penne. lavorare su sfumature e gradazioni. stiamo valutando alternative indigene, ad Sorprendente la complessità che si esempio con un progetto sostenuto da In- cela dietro un oggetto all’appa- nosuisse in collaborazione con la Scuola renza semplice come una matita. universitaria professionale di Berna per Il processo di fabbricazione ri- modificare essenze europee, troppo dure chiede 34 passaggi, per oltre 50 e venate per le nostre lavorazioni. Già dal ore di lavorazione. Le mine sono 2015, produciamo una piccola quantità fatte con una pasta di pigmento, di matite di grafite in legno svizzero, tra caolino e vari leganti naturali, cui il faggio del Giura, l’ontano del Val- lavorata per diverse ore e poi lese e, da quest’anno, il pino silvestre di estrusa, cioè trasformata in ‘spa- vari cantoni», sottolinea la Presidente di ghetti’. Una volta tagliate alla lun- Caran d’Ache, per cui la sostenibilità è ghezza della matita, sono messe da sempre un obiettivo, si pensi che già in cesti per essere asciugate, poi negli anni ’50 è stato approntato un si- immerse in un bagno di cera per stema per recuperare gli scarti di legno diverse ore. Un passaggio cruciale prodotti in gran quantità e utilizzarli per perché conferirà alla mina la sua alimentare il riscaldamento della fab- morbidezza e permetterà ai pig- brica in inverno. menti di aderire bene alla carta. «Ci Sulla diversificazione si è piace paragonare il nostro processo iniziato a puntare a fine di produzione all’alta gastronomia. anni Sessanta. Quando il Servono i migliori ingredienti, uno chef padre di Carole, Jacques eccellente e una ricetta segreta. Dietro Hubscher, prese le redini ognuno dei 400 colori che produciamo dell’azienda lanciò la famosa a Ginevra, c’è una formula unica che biro 849, diventata uno dei prodotti perfezioniamo anno dopo anno, sotto la di riferimento con le sue linee ispirate al guida del nostro responsabile R&D del Le matite colorate restano il prodotto design industriale. Ma la passione per l’in- settore Belle Arti, soprannominato non a più richiesto fra le migliaia a catalogo novazione, pur in un ambito in apparenza caso Professeur Tournesol, ovvero girasole: di Caran d’Ache. Dai bambini a grafici, tradizionale come questo, risale sin alle attorno a lui ruota tutta una serie di la- illustratori e artisti, una qualità che origini. Avviata nel 1915 da tre impren- vori poco conosciuti. Usiamo fino a cento soddisfa le esigenze più elevate. Qui ditori ginevrini per produrre matite in riferimenti di pigmenti. Per garantire la nella variante brevettata Supracolor, grafite, dopo soli cinque anni l’azienda, purezza e la luminosità dei colori, cer- utilizzabile a secco o ad acquerello. schiacciata dal dominio dei prodotti tede- Dicembre 2021 TM · 73
deciso impulso. Anche se la Svizzera ri- mane il mercato primario, dove peraltro l’azienda è il fornitore principale delle scuole, si esporta in più di 90 Paesi. La distribuzione tradizionale in negozio ri- mane fondamentale, con una ventina di boutique proprie, fra cui tre in Svizzera, una a Berlino, una a Tokyo e una a Seul. Ma Caran d’Ache è stata anche tra i primi ad adottare l’e-commerce, nel 2013, con un negozio online che consegna in Sviz- zera, Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Usa e Giappone. Una vetrina in- dispensabile, come conferma un tasso di crescita a due cifre ogni anno, che non intacca però le vendite dirette. «Per esi- stere in modo sostenibile, un’azienda deve investire nella produzione e incoraggiare costantemente l’innovazione. Che si tratti dei processi produttivi o delle relazioni con i clienti, abbiamo tanto da guada- gnare. Il commercio online ci ha anche permesso di stabilire un accesso diretto al cliente finale e di creare una vera e propria ‘comunità Caran d’Ache’, con la quale interagire per sviluppare i nostri prodotti», osserva Carole Hubscher. Un canale prezioso anche per compensare le chiusure pandemiche, quando, costretti in casa, la domanda non è mancata. Certo, viene da chiedersi se la digitaliz- zazione che invade il mercato con i suoi device ultratecnologici non rischi di in- sidiare chi produce strumenti ‘analogici’ Sopra, Caran d’Ache ha firmato collaborazioni con altri iconici marchi svizzeri, come matite e penne. «Credo che scrit- come Nespresso, con cui ha rivisitato la sua penna sfera 849, utilizzando tura e disegno siano la forma più pura di alluminio di capsule riciclate. Sotto, la Maison è famosa anche per i suoi espressione di sé. Inoltre aiutano anche a strumenti di haute écriture, realizzati a mano e in metalli nobili: qui il modello riorganizzare il pensiero in modo innova- Léman Slim Lights mette in evidenza un’abilità artigianale da alta gioielleria. tivo. Le scienze neurologiche dimostrano che scrivere a mano crea una connessione schi e cechi che presidiavano il mercato, siva come Fixpencil, la prima matita mec- tra questa e il cervello, tra corpo e mente, venne messa in liquidazione. Provviden- canica al mondo dotata di un meccanismo una memoria motoria che viene poi uti- ziale fu l’intervento del sangallese Arnold di frizione, un’idea favorita dalla penuria lizzata per identificare visivamente la let- Schweitzer, che la rilevò, capendo subito di legno di cedro, e al 1931 Prismalo, la tera. Una nuova idea nasce spesso con un di dover puntare su materiali di qualità e matita acquarellabile che ha rivoluzionato appunto su un foglio, uno schizzo. Ed è innovazione. Fondamentali per affron- il mondo del disegno. «Più recentemente, proprio la creatività l’abilità chiave che tare la crisi degli anni Trenta, giunsero abbiamo sviluppato la matita Luminance in futuro ci permetterà di differenziarci i nuovi capitali iniettati dal bisnonno di 6901 che assicura la più alta resistenza alla dalle tecnologie, certamente più veloci e Carole, Walter Hubscher. All’epoca la luce di sempre per offrire ai professionisti più efficienti degli esseri umani». famiglia, di origini sciaffusane, era im- uno strumento che possa essere utilizzato Significativo è il successo registrato pegnata principalmente nel commercio per opere destinate a fini espositivi, di rac- negli scorsi anni dai colouring book, i libri di cereali a Marsiglia e solo diversi anni colta e museali. Sono stati necessari anni prestampati da colorare scegliendo acco- dopo avrebbe preso le redini dell’impresa. di sviluppo e alla fine i risultati sono stati stamenti a piacimento, il cui effetto ‘tera- «Oggi investiamo in media il 4% del testati i condizione estreme, per quasi peutico’ è molto apprezzato dal pubblico fatturato in ricerca e sviluppo. Dalla fon- tre mesi sotto i raggi del deserto dell’A- adulto, saturo di schermi e sempre più dazione, abbiamo registrato quasi 80 bre- rizona!», racconta Carole Hubscher. stressato. Eloquente che sulle circa 3800 vetti, tra cui prodotti, macchine e processi Prosegue anche l’internazionalizza- referenze di prodotto di Caran d’Ache di produzione», spiega la presidente. Al zione della distribuzione, alla quale è siano sempre le matite colorate l’articolo lontano 1929 risale un’invenzione esclu- sempre stato Jacques a dare un primo più richiesto. 74 · TM Dicembre 2021
Quella tra creativi e Caran d’Ache è una storica relazione: da sinistra, in senso orario, Mario Botta impugna la sua rivisitazione della mitica Fixpencil; i bozzetti a Neocolor testimoni dell’estro stilistico di Karl Lagerfeld; e la genialità di Picasso affidata alle matite della Maison ginevrina. Prossima novità, il trasloco in una nuova sede, in fase di progettazione, in cui l’azienda si trasferirà tra il 2023-2024 con i suoi 280 dipendenti e oltre 800 mac- chinari. Primo obiettivo avere un edificio funzionale ed efficiente dal punto di vista energetico, ma anche migliorare la logi- stica: camion carichi di legno e pigmenti convergono ogni giorno sulla fabbrica dove viene realizzata l’intera produzione mondiale. «Una nuova svolta nella nostra storia centenaria. La cosa più importante per me oggi è continuare a far sì che Ca- ran d’Ache abbia successo producendo in Svizzera strumenti di scrittura e disegno di alta qualità, in modo responsabile e soste- nibile, sia a livello ambientale che sociale e finanziario. In un’epoca di globalizza- buona gestione aziendale o la perfor- stato un fattore di differenziazione di zione e delocalizzazione, è fondamentale mance finanziaria. Un’ulteriore conferma. Caran d’Ache: le matite devono superare far conoscere il valore della produzione Unica concessione all’estero, il nome severe prove di stress e gli strumenti di locale. Siamo l’unico produttore di matite dell’azienda: fu suggerito dalla moglie di haute écriture possono essere inviati alla nel Paese e tra i pochissimi in Europa, poi- Arnold Schweitzer, che proveniva dalla sede centrale e, una volta riparati, ripu- ché i nostri concorrenti hanno trasferito Russia, dove karandash significa matita. liti e messi a nuovo, passare anch’essi la maggior parte della loro produzione in La difesa dello ‘Swiss made’ ha dato alla prossima generazione. Intanto ogni America Latina o in Asia. Questa scelta vita negli anni anche a selezionatissime giorno si continua a coprire una distanza dimostra quanto ci crediamo», afferma la partnership con altre aziende nazionali pari a quella tra Ginevra e Roma: tale Presidente di Caran d’Ache. accomunate da una reputazione mondiale, la lunghezza che raggiungerebbero una Si passerà dunque dalla sede di Thônex, prodotti basati su un know-how tradizio- volta allineate le matite prodotte da Caran dove ormai si lavora dal 1974, a Bernex. nale, ma innovativi e lungimiranti. È stato d’Ache quotidianamente. Così l’azienda Sempre, chiaramente, nel Canton Gine- il caso a più riprese di Nespresso e, di quantifica la sua produzione, non volendo vra, che lo scorso novembre ha visto l’a- recente, di Carl F. Bucherer. fornire cifre più precise. Per chi volesse zienda guadagnarsi l’argento nella prima Restare nelle mani della famiglia Hub- tentare una stima, si calcoli che le due città edizione del Prix Svc Genève, destinato scher è un obiettivo dichiarato, per chi distano in linea d’aria 696 km e la lun- alle Pmi della regione che si distinguono fuor di retorica considera l’azienda con ghezza standard di una matita è 17,5 cm. per il loro contributo alla vita regionale, ogni suo dipendente una grande famiglia. lo spirito d’impresa e d’innovazione, la D’altronde proprio la durata è sempre Susanna Cattaneo Dicembre 2021 TM · 75
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