LA GESTIONE TESSILI DEI RIFIUTI - Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia
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LA GESTIONE DEI RIFIUTI TESSILI in Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia Autore: Aurora Magni settembre 2021
L’approvazione da parte del parlamento UE della direttiva 851 nell’aprile 2018 ha avviato un cambiamento importante nella gestione dei rifiuti tessili. La direttiva fissa infatti obiettivi di progressiva riduzione dei volumi di rifiuti conferiti nelle discariche a vantaggio di un sistema integrato di riuso e riciclo e sollecita gli Stati membri affinchè definiscano proprie strategie e iniziative. Punti rilevanti del nuovo corso sono la definizione di approcci per prevenire la formazione stessa dei rifiuti adottando logiche di ecodesign fin dalle fasi di progettazione dei prodotti e il principio di responsabilità estesa del produttore (EPR). L’Italia con il DL 116/2020 ha compiuto una scelta importante anticipando al 1 gennaio 2022 (rispetto la scadenza europea del Premessa 2025), l’istituzione di un sistema di raccolta e rivalorizzazione della frazione tessile. Scopo di questo report è verificare come alcuni Paese Europei stiano affrontando il problema. I Paesi considerati sono: Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia
FRANCIA
• Nel 2020 in Francia sono stati prodotti e I dati sono fornita da commercializzati circa 2,4 Miliardi di capi Refashion- EcoTLC, società d’abbigliamento e calzature pari a 517.200 tonnellate privata senza scopo di lucro di materiali, un volume inferiore del 20% rispetto fondata nel 2008 e l’anno precedente a causa del covid19. accreditata presso le • Nel 2020 sono state raccolte 204.291 tonnellate di istituzioni francesi che ha il materiali tessili e capi post consumo, di questi il 56% è compito di gestire il recupero stato destinato al riuso e ripoposto sul mercato e il riciclo dei capi tessili e mediante canali commerciali al dettaglio e all’ingrosso. calzature coordinando i • Solo il 5% di questa quota è però destinato al mercato soggetti coinvolti nella filiera. francese, il resto è diretto all’estero (soprattutto verso paesi africani). FRANCIA • Il riciclo rappresenta il 33,3% della raccolta ed è destinato alla produzione di TNT-tessuto non tessuto, stracci, nuovi filati e materiali compositi, il 9,1% alla produzione di carburanti, lo 0,7 % all’inceneritore e il restante 0,4% alla discarica.
• Le tariffe sono stabilite da EcoTLC che è Le imprese che adottano logiche di responsabile della gestione del budget, ecodesign sono però premiate con consentono di coprire i costi di gestione riduzione delle quote del 25%. FRANCIA: il contributo delle dell’organizzazione e sviluppare iniziative di Refashion EcoTLC ha infatti creato un ecodesign, di recupero dei materiali, di sistema di ‘eco-modulazione’ che premia le informazione e sensibilizzazione. aziende che si impegnano ad allungare il Le imprese che producono non più di 5.000 ciclo di vita del prodotto, a usare fibre e articoli anno o che realizzano un fatturato materiali ottenuti dal riciclo di indumenti e inferiore a € 750.000 versano una quota fissa (€ articoli per la casa e da scarti di 75 anno più IVA). Per gli altri le tabelle variano produzione. in ragione della dimensione dell’articolo prodotto. • Per i capi d’abbigliamento si va da € 0,002 più Iva per i capi più piccoli fino a 0,0063 per quelli di imprese grandi dimensioni, mentre per le calzature da € 0,05 a 0,063). La biancheria per la casa infine ha tariffe varianti da € 0,003 a € 0,071 sempre Iva esclusa.
Nel febbraio 2020, il Ministero della transizione ecologica ha lanciato l’iniziativa volontaria della durata di 18 mesi sull’etichettatura ambientale con un’attenzione particolare ai tessili e alle scarpe. Sulle etichetto dovrà infatti essere indicato con lettere dalla A alle E il grado di sostenibilità del prodotto. Il sistema dovrebbe diventare obbligatorio già nel 2023. FRANCIA – etichette In questa fase obiettivo del Governo è spingere marchi, distributori e produttori a partecipare a questa simulazione al fine di sviluppare un adeguato sistema di riferimento di valutazione e, in futuro, consentire ai consumatori di confrontare le prestazioni ambientali di prodotti di marchi diversi. L’ADEME (Agenzia per la Transizione Ecologica) ha istituito tre gruppi di lavoro per ambientali consentire il maggior coinvolgimento delle aziende.
GERMANIA
Secondo dati BVSE i rifiuti tessili potenzialmente disponibili in Germania sono circa 1,55 milioni di tonnellate mentre quelli raccolti sono circa 1,3 milioni di tonnellate. Questi i volumi raccolti mediante i diversi sistemi di acquisizione: • Raccolta stradale 91.000 tonnellate (9%) • Container deposito 890.000 tonnellate (88%) • altre modalità (es. tramite negozi di moda) 30.000 tonnellate (3%) Le quantità delle collezioni di abbigliamento non assorbite dal mercato nazionale dell’usato vengono esportate, in particolare nell'Europa dell'Est e nei paesi in via di sviluppo dell'Asia e dell'Africa. GERMANIA Il recepimento della direttiva europea A ottobre 2020 il Parlamento federale ha approvato la legge Quadro in recepimento della direttive UE che non contiene pero’ elementi specifici riguardanti gli schemi di EPR. A dicembre 2020 alcune Associazioni di riciclatori (BDE e BVSE) e ambientaliste, NABU e Gemeinschaft für textile Zukunft - Comunità per il futuro del tessile- hanno pubblicato un «Position Paper» sulle possibili modalità di realizzazione di uno schema di EPR per il comparto.
• Il BVSE - Bundesverband Sekundärstoffe Entsorgung - l’Associazione federale per le materie prime secondarie e lo smaltimento, con circa 950 aziende associate operanti nei settori del riciclo e della gestione dei rifiuti, è la principale organizzazione di settore in Germania e in Europa. • La sessione tessile del BVSE è la FTR- Fachverband Textilrecycling che aggrega oltre 100 aziende che si occupano della raccolta e della gestione di capi d’abbigliamento usati. Alle aziende associate è riconosciuta una certificazione di qualità lanciata nel 2013 che garantisce la corretta e trasparente gestione del materiale raccolto. GERMANIA • Tra i soggetti operanti nella raccolta tessile ricordiamo anche FairW Bewertung, un'associazione di oltre 130 organizzazioni senza scopo di lucro che raccolgono abiti usati per iniziative sociali e solidali.
INGHILTERRA
• Secondo WRAP-Waste & Resources Action Nel 2018 il governo del Regno Unito ha Programme (una società senza scopo di pubblicato ‘Our Waste, Our Resources, A lucro fondata in Inghilterra nel 2000 e dal Strategy forEngland’, in cui si invoca il 2014 ente di beneficenza che realizza progetti in più aree del mondo) circa principio “chi inquina paga” e si sollecita la 1.700.000 tonnellate di prodotti tessili transizione verso l’economia circolare. sono consumati annualmente in UK Tra i cinque settori industriali prioritari è escludendo materassi e tappeti. citato il tessile-moda. Di queste 1.130.000 tonn. sono composte da capi d’abbigliamento e 315.000 tonn. Per definire le politiche per la gestione degli INGHILTERRA da borse e calzature, 295.000 tonn. da scarti tessili il governo ha espresso prodotti per la casa. l’intenzione di promuovere entro la fine del • Nel 2018 circa 620.000 tonn. di materiale 2022 una consultazione tra le parti tessile sono state destinate al riuso o al interessate per concordare le politiche più riciclo. adeguate. In particolare l’attenzione è focalizzata sulla Responsabilità estesa del produttore (EPR).
ll Governo mira inoltre a sviluppare un'azione industriale ambiziosa attraverso il nuovo accordo volontario - Textiles 2030 – che nei prossimi 10 anni mirerà a ridurre l'impronta ambientale del settore tessile. Sulla base di una Road Map le aziende aderenti si impegnano a ridurre l’impatto ambientale INGHILTERRA- iniziative delle attività (-50% carbon footprint e -30% consumi idrici) e a sviluppare approcci circolari. Tre le azioni prioritarie: progettare prodotti che abbiano una maggior durata e riciclabili, sperimentare modelli di business basati sul ri-commerce e sul noleggio, creare partnership per inserire materiali riciclati in nuovi prodotti. Textile Recycling Association, l’associazione che rappresenta le imprese del Regno Unito impegnate nella raccolta, selezione, rivendita, esportazione e riciclo di rifiuti tessili, ha recentemente dichiarato la disponibilità dei suoi associati a discutere standard minimi per la durata dei capi d’abbigliamento, il contenuto di materiale da riciclo e l’etichettatura del capo. Nel frattempo, 30 milioni di sterline sono stati stanziati da UK Research and Innovation (l’agenzia sostenuta dal Department for Business, Energy and Industrial Strategy - BEIS) per istituire cinque nuovi centri di ricerca che svilupperanno catene di approvvigionamento circolari nel Regno Unito, uno dei quali si concentrerà sullo sviluppo tecnologia tessile per separazione fibre e riciclo.
ITALIA
• Difficile quantificare la frazione tessile • La raccolta dei rifiuti tessili post consumo è dei rifiuti urbani non essendo ancora a gestita da imprese private che puntano a regime la raccolta differenziata. Si stima commercializzare gli articoli migliori o da rappresenti circa il 5,7% società no profit come Humana People to dell'indifferenziato (Fonte: Ispra) People. • La media nazionale di frazione tessile • Negli ultimi anni marchi della moda si sono recuperata pro capite è di 2,6 impegnati nella raccolta di capi usati presso i kg/abitante ( 3% al Nord e Centro e punti vendita, meno dell’1% al Sud). • La presenza di imprese specializzate nel recupero e nel riciclo di rifiuti industriali è elemento caratterizzante in particolare del distretto pratese. ITALIA
La direttiva EU 851/2018 è stata Il PNRR elaborato dal Governo Draghi e approvato recepita nel DL 116/2020 che dalla Commissione UE nel giugno 2021 prevede, prevede che entro il 1 gennaio per quanto riguarda la gestione dei rifiuti tessili, la 2022 l’Italia sia in grado di gestire realizzazione di ‘Textile Hubs’, impianti per il la raccolta e il recupero della recupero, il riuso e il riciclo. ITALIA- la legislazione frazione tessile. Sono previsti investimenti per l’implementazione Il DL attribuisce rilievo all’EPR e in di una rete di raccolta differenziata soprattutto nei particolare all’attività di Comuni del Centro e del Sud Italia. ecodesign.
PAESI BASSI
• La produzione di rifiuti tessili Nel 2020 il Ministero dell’ambiente ha presentato un programma di politiche per il l’economia annuale è stimata in circa circolare nel tessile 2020-2025 in cui s’impegna a 300.000 tonnellate con una presentare una proposta per una EPR per i tessili sulla base di proposte delle organizzazioni di produzione annuale di pro- categoria. capite di rifiuti tessili post- I temi principali della discussione: consumo di 18kg. ✓ la natura volontaria (con incentivi) o obbligatoria dello schema EPR per le imprese di PAESI BASSI produzione e importatori. ✓ L’inclusione nello schema di incentivi o norme riguardanti la % di materiale riciclato da utilizzare nella produzione di tessile e abbigliamento.
SPAGNA
• Secondo INTEXTER UPC, il volume di rifiuti • La gestione dei rifiuti è normato dalla legge 22 del tessili post-consumo in Spagna è 2011 che è stata rivista alla luce della direttiva UE dell'ordine di 900.000 tonnellate/anno (19 851/2018 con il DL del 6 febbraio 2020. kg/abitante/anno) in calo sul 2019 a cui si • L’obiettivo dichiarato è arrivare entro il 31-12- 2024 ad aggiungono 50.000 tonn. di rifiuti un sistema locale di raccolta, recupero e riciclo della preconsumo (sfridi di lavorazione, frazione tessile. • Entro il 1 gennaio 2030 nessun oggetto/materiale eccedenze, materiali difettosi). Solo una scartato potrà essere conferito in discarica ma solo frazione compresa tra il 10 e il 12% è destinato a riutilizzo o riciclo. riciclata e solo l’1% in processi a ciclo chiuso finalizzati cioè a produrre un • L’art 17 della legge stabilisce il divieto a partire dal materiale affine a quello di partenza. 2021 della distruzione dell’invenduto di prodotti non deperibili come capi d’abbigliamento e calzature, • Motivo della bassa percentuale di giocattoli, elettrodomestici ed altro. L’art. 18 materiale tessile riciclato è il fatto che sottolinea la necessità di prolungare la durata dei SPAGNA i rifiuti tessili non sono separati dal resto prodotti mediante ad esempio riparazione degli stessi. delle frazioni di rifiuti. Oltre l'85% dei prodotti tessili scartati dai consumatori • E’ inoltre presente un Piano statale per la gestione dei finisce in discarica o incenerito. rifiuti, il PEMAR 2016-2022 che deve però essere aggiornato e adeguato agli obiettivi comunitari.
• La raccolta differenziata dei rifiuti tessili è svolta da diversi soggetti che raccolgono 108.296 tonnellate in tutto il Paese utilizzando soprattutto la modalità del ritiro mediante cassonetti su strade pubbliche (ne sono stati censiti 19.548). SPAGNA – il sistema di raccolta • Cáritas/Moda re è l'operatore con maggiore rilevanza nella raccolta di rifiuti tessili a livello statale che raccoglie il 41% del totale (44.278 tonnellate nel 2019). Nel rapporto annuale indica un totale di 238 soggetti che raccolgono, selezionano e rivendono (o donano) abbigliamento usato. Il riciclo è affidato a impianti che hanno un efficiente grado di meccanizzazione e digitalizzazione dei loro processi. Cáritas / Moda re ne cita in particolare tre gestiti da Koopera a Bilbao, Koopera Mediterránea a Valencia e Formació i Treball a Barcellona. • Da un’indagine effettuata su un campione di 500 kg di tessili prelevati da vari cassonetti gestiti dall'ente “Formació i Treball”, si apprende che cotone e poliestere rappresentano ca l’80% in peso delle fibre totali degli indumenti riciclabili e l'88% degli indumenti riutilizzabili.
• Secondo Caritas/Moda re le grandi industrie produttrici di moda hanno avviato negli ultimi anni iniziative per ridurre l'impatto ambientale e valorizzare i cascami tessili e hanno siglato accordi di collaborazione con enti per la raccolta di indumenti usati. Hanno inoltre introdotto l’ uso di fibre riciclate nelle loro collezioni. Inditex nel 2019 ha siglato un accordo di collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) avente per oggetto in particolare la digitalizzazione e il riciclo tessile. SPAGNA – Le iniziative • La Federazione Spagnola per il Recupero e il Riciclo ( FER ) l’aprile scorso ha rivolto la richiesta al Ministero della transizione ecologica (MITECO) di creare un gruppo di lavoro sui rifiuti tessili al fine di svolgere un'azione coordinata tra le Amministrazioni e i settori produttivi interessati. Secondo FER sono ancora troppi i ritardi specie tra gli enti locali che devono garantire alla cittadinanza sistemi efficienti di raccolta. Si raccomanda inoltre di fissare criteri ambientali nelle gare d’appalto per la gestione dei rifiuti tessili che solitamente premiano il ‘vantaggio di costo’. La necessità di tenere i prezzi bassi e le tasse per l’ occupazione del suolo pubblico con i cassonetti di raccolta tessile rappresentano uno sforzo considerevole per le imprese di gestione dei rifiuti tessili
SVEZIA
• Le stime sulla raccolta di rifiuti tessili in Svezia indicano un volume di circa 71.000 tonnellate all'anno (FONTE SMED Swedish Environmental Emissions Data, 2014), altri studi indicano valori vicini alle 100.000 tonnellate Il Recepimento della direttiva Europea • Nel 2020 il Governo ha incaricato l’Università di Borås di sviluppare un piano per la gestione rifiuti tessili che è stato presentato il 10 dicembre 2020 al parlamento Svedese. • Il programma del governo prevede di arrivare entro gennaio 2022 a una proposta di legge già condivisa con gli stakeholders. L’obiettivo è una riduzione del 70% dei volumi di rifiuti tessili non riutilizzati o riciclati entro il 2028 fino ad arrivare al 90% nel 2036. • Il nuovo EPR sarà introdotto gradualmente nel corso di diversi anni, a partire dal 1 SVEZIA gennaio 2024.
L’Europa è pronta a raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva 851/2018 implementando entro il 2025 un sistema di raccolta e rivalorizzazione efficiente dei rifiuti tessili? • Dall’analisi seppur non esaustiva sullo stato di avanzamento delle iniziative nei vari Paesi Europei emergono le palesi difficoltà nel modificare un consolidato modello di business basato sulla produzione e sui consumi intensivi di materiali e prodotti tessili la cui complessità rende spesso difficili le pratiche di riciclo. • L’importanza dell’adozione di pratiche di ecodesign e di azioni volte a ridurre la produzione stessa dei rifiuti è tema ricorrente nei vari approcci mentre le modalità di attuazione del principio di responsabilità estesa del produttore (EPR) sembra non trovare ancora definizioni esplicative nei piani nazionali, a parte qualche eccezione. • Seppur con enfasi diversa, ovunque si punta al coinvolgimento degli stakeholder ma solo in alcuni casi si definiscono enti di coordinamento. Conclusioni • Nella gestione del post consumo e del riuso peso rilevante è ricoperto da soggetti no profit e dal volontariato solidale. • Le azioni per istituire strutture tecniche per lo stoccaggio e il riciclo e investimenti a sostegno della ricerca non sono ancora al centro delle strategie di tutti i Paesi considerati.
Italia: a che punto siamo Con il DL 116/2020 l’Italia anticipa al 2022 gli obiettivi posti dall’EU per il 2025. Una scadenza molto vicina che richiede di considerare ‘punti di forza’ e le criticità. • Il riuso di materiali e capi finiti è un • Non sono ancora state individuate modello di business sempre più aree e modalità di realizzazione dei diffuso e coinvolge un vasto ventaglio Textile-lab previsti dal PNRR di soggetti profit e no profit • Non sono ancora definiti i piani • La presenza di imprese specializzate attuativi dell’EPR nel riciclo di materiali tessili e la sperimentazione tecnologica sono • Non sono stati identificati enti di risorse di grande valore coordinamento/armonizzazione dei soggetti già attivi • La ‘simbiosi industriale’ per la gestione domanda-offerta • Non è chiara la gestione dell’ end of sperimentata in alcuni progetti può waste per le varie tipologie di scarti rappresentare un modello da tessili riciclabili. implementare
•- sso per un uomo • • Società appaltanti Raccolta/stoccaggio • Imprese: ecodesign • Retail: seconda mano, noleggio/ e un grande La complessità • • Gestori rifiuti Negozi Riparazione • Start up creative • Riciclatori passo descritta peruno sollecita Gestione frazione Riduzione sforzo di confronto e l'umanità." collaborazione tra i tessile rifiuti soggetti interessati oltre alla definizione Riciclo Consumo di politiche di indirizzo • Imprese e supporto specializzate • Sistema della formazione e della • Simbiosi industriale comunicazione • Produttori impianti • Centri ricerca
• https://eur-lex.europa.eu/legal- Bibliografia content/it/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018L0851&from=EN essenziale • • http://documenti.camera.it/leg18/dossier/pdf/Am0085.pdf https://www.euric-aisbl.eu/ • https://www.isprambiente.gov.it/it • Photo by Wellington Ferreira on Unsplash
Testo realizzato da Blumine srl, società di ricerca e consulenza che dal 2010 opera a fianco delle imprese e delle associazioni impegnate ad accrescere il grado di sostenibilità del comparto tessile-moda Responsabile progetto: Aurora Magni www.blumine.it www.sustainability-lab.net contact@blumine.it Milano, 1 settembre 2021
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