SVILUPPO UMANO E GEOGRAFIA DELLE DISUGUAGLIANZE - Antonio Vigilante - Forum per ...

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SVILUPPO UMANO E GEOGRAFIA
    DELLE DISUGUAGLIANZE

                      Antonio Vigilante
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INDICE DELLO SVILUPPO UMANO
1. Norway      0.953                              187. South Sudan         0,388;
2. Switzerland 0,944                              188. Central African Rep 0,367;
3. Australia 0, 959                               189. Niger                0,354

   28. ITALIA (very high HD) 0,880           ECD 0,895; Paesi meno sviluppati 0,524

  22. Corea 24. Francia 25. Slovenia 26. Spagna 27. Rep. Ceca
  29.Malta; 30 Estonia; 31 Grecia
  Brasile 79 ; Russia 49 ; India 130; Cina 86; S.Africa 113; Turchia 64

  5 Paesi con reddito p/c inferiore precedono l’Italia nella graduatoria ISU
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ITALIA

Speranza di vita :          83,2           OECD 80,6
Anni di scolarita’ sperati: 16,3           Spagna 17,9 – Australia 22,9 – Belgio 19,8
Anni di scolarita’:         11,6           Germania 14,1
GNI p/c ppp :             $35,299          OECD 39,595 - Norvegia 67K - Belgio 42K

                          G A P S tra Paesi

              31,9 anni        17,5 anni      12,6 anni
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ISU - TENDENZE

Cambiamenti classifica 2012-17 Ireland +13 Turkey, Dominican Rep., Botswana +8
                                          Syria -27 Lybia -26 Yemen -20       Venezuela -16

                     Progresso annuale medio nell’ISU (1990-2017)

    Italia 0,50%
    Mozambique 2,77 Mali 2,30 Niger 1,95 Cambodia 1,79 China 1,51
    Lesotho, Lybia, Tajikistan 0,15

    Russia 0,40 – Brasile 0,81 – India 1,51 – S.Africa 0,46 – Turchia 1,16\

    Korea 0,80; Irlanda 0,77; Portogallo 0,65; USA 0,27; OECD 0,49

    Gap decrescente tra Paesi: OECD 0,49 - PvS 1,04 - LDCs 1,55
    Nessun Paese ha subito una diminuzione dell’Indice tra 1990 e 2017
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ISU tendenze

1990: ITALIA 0,769 simile a Irlanda 0,763 e UK 0,775 - OECD 0,785
2017: ITALIA 0,880 mentre Irlanda 0,938 – UK 0,922 - OECD 0,895

Irlanda, Slovenia, Singapore, Spagna, Corea e Rep Ceca nel 1990 avevano un
Indice inferiore all’Italia, oggi la precedono in classifica
Brunei Darussalam aveva nel 1990 un Indice piu’ elevato dell’Italia; 2017: 0,853 (ora posto 39)

Dal 1990, la speranza di vita in Africa Sub-Sahariana e in Asia del Sud e’
cresciuta di 11 anni (media globale 7)
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DISUGUAGLIANZE
Coefficiente di disuguaglianza umana

Giappone 3,3            Comores 44

ITALIA 11,9 (OECD 11,6; S.S.A. 30.7)
Finlandia, Slovenia 5,5       Haiti, Chad 38
Brasile 23,9 Russia 9,3 India 26 Cina 14, 2 S.Africa 30,2
Turchia 15,3

Disuguaglianza per gruppi geografici:
Africa Sub-Sahariana piu’ alta per speranza di vita
South Asia           piu’ alta per educazione
Lat. America Carib. piu’ alta per distrib. reddito
OECD e ECA           media piu’ bassa
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Alcune altre osservazioni sulla disuguaglianza

-   Tendenza: Disuguaglianza decresce tra paesi ma cresce internamente nella maggioranza
    di paesi, soprattutto in quelli avanzati
    Nei paesi avanzati, disuguaglianza crescente + precarieta’ lavoro + redditi stagnanti per molti segmenti alimentano
    scontento popolare e anti-globalizzazione

-   Dal 2010 al 2016 il reddito p/c del 40% piu’ povero e’ cresciuto piu’ della media
    nazionale in 60 su 94 paesi.

              Ma il 10% piu’ ricco ottiene il 40% del reddito globale. L’1% piu’ ricco controlla 40% del
              patrimonio globale. Oxfam : ricchezza dei 42 individui piu’ ricchi = 3,7 miliardi piu’ poveri
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Indice di poverta’ multi-dimensionale 2018

-   La crescita economica riduce la poverta’ molto di piu’ nei paesi piu’ egualitari
-   La disuguaglianza nei patrimoni e’ ancora piu’ marcata che nei redditi (Piketty/Morelli).
    Ascensore sociale italiano bloccato, disuguaglianza si trasferisce e accresce tra generazioni.
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DISUGUAGLIANZA DI GENERE

Indice disuguaglianza di genere: 1. Switzerland 2. Denmark 3. Netherlands
                              158. Chad 159. Papua New Guinea 160. Yemen

ITALIA 18/160    (Brasile 94 - Russia 53 - India 127 – Cina 36 – Turchia 69 –
                  Corea 10 – Panama 109)

Nell’ISU per genere, 20 Paesi hanno un indice piu’ alto per le femmine che per i
maschi , ma solo uno ha un reddito p/c piu’ alto per le femmine: Burundi

Gap maggiore ISU M/F:        in South Asia e Arab States
Mortalita’ materna :        Iceland, Finland, Greece 3/100000 - Sierra Leone 1,366
Seggi parlamentari donne:    Rwanda 57% - Papua NG 0%
Educazione superiore:       parita’ solo in LAC 59%/59% (6 Paesi 100/100)
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SALUTE e EDUCAZIONE
ITALIA
Indicatori salute meglio della media OECD. spesa/PIL minore (9,0% vs 12,4%).

Indicatori educazione nella media OECD. Spesa pubblica 4,1% vs 5%. Sotto la media per
iscrizioni universitarie.

Penultima in EU per % laureati 26% (EU 39 – Lituania 59 – Belgio 43 - Spagna 40-
Romania 25,6) EUROSTAT

Gaps in:
Mortalita’ infantile               Iceland 1,5/000              - C.A.R. 88,5
Alfabetismo                        Ukraine 100%                 - Niger 15,5 educ.
Educ. Secondaria (almeno parziale) Iceland 100%                - Niger 6,6
                                         (Italia 79,6% OECD 86%)
Iscrizioni ed. primaria            piu’ bassa: Eritrea 54%
Iscrizioni ed. terziaria           Greece 117%; Turkey 95% - Eritrea 2%
                                       (Italia 63% OECD 68% Corea 93% Spagna91%)
REDDITO NAZIONALE

Tasse su utilita’ e profitti : Italia 31% (Australia 64%; OECD 38; Cina 20;
                               Brasile 22; Turchia 16; Croazia 6; Iraq 4,8)

PIL pc/ ppp Italia $35,222 (OECD $39,590; Africa Sub-Sah $3,489)
            Lussemburgo/Rep Centrafricana 143 volte

PIL PPP:   Italia $2,132 miliardi (rank 12) (Cina 21,223; USA 17,662; India 8,606;
           Giappone 4,944; Russia 3,636; Germania 3,740, Francia 2,591;Indonesia 2,952;
           UK 2,239; Mexico 2,239; Turchia 2,029; Brasile 2,951; Kiribati 0,2)

Crescita pil pc ppp: Italia 1,6% (Romania 7,6% - Cina 6,3%; Brasile 0,2%; Russia -0.4% -
                     Irlanda 6,5%, Francia 1,4% Spagna 2,9%, Guinea 9,9%; Timor Leste -10%;
                     Etiopia 7,6%; S. Africa 0,1%; India 5,4%Turchia 5,8%)
LAVORO E IMPIEGO
 ITALIA
 Basso rapporto impiego/popolazione 43%

 Bassa forza lavoro 48,6% (simile a Paesi nord africa)
 (OECD 59,7 - Madagascar 86% Cina 69; Brasile 64; India 52; Spagna 58;
 Messico 61; Turchia 52; Russia 63;S.Africa 55; Paesi arabi 48)

 Alta disoccupazione 11,3% (OECD 6%, S. Africa 28%; Cambogia,
 laos, madagascar
Alcuni dati sulla Sicurezza Umana
ITALIA
Basso tasso omicidi 0,7/00000
OECD 4,1   – East Asia 1,4 Am.Lat 23,1   - Japan 0,3 - El Salvador 82,2

Basso tasso suicidi F 2,2 M 8,7/00000
OECD F 5,4 M 17 East Asia M 8 Am.Lat F 3     Guyana F15,5 Sri Lanka M 58 Barbados F 0,1 M 0,5 Greece F 1,2 Lebanon M 4

  Orfani:                 Nigeria 11,6 Milioni
  Prigionieri :          USA 698/00,000 C.A.R 16/00,000 OECD 273 Sud Asia 48
  Profughi:              Paesi Arabi 15M Colombia 6,5M DRC 4,5M
  Rifugiati (origine):   Syria 6,3M , Afghanistan 2,6M , South Sudan 2,4M, Myanmar 1,1M (2017)

Nella maggioranza di Paesi, le donne giustificano “wife beating” piu’ degli uomini
63/80
MOBILITA’ UMANA

Internet: Italia 61%
(Norway 97%; Eritrea 1,2%; OECD 78,7%; Grecia 69% - Slovacchiab 80%; Cina 53; Brasile 61, Turchia 58)

Telefoni Mobili: Italia 153%
(Austria 163; South Sudan 22,1%; OECD 117,6; SSA 73,4)

Investimenti stranieri/PIL : Italia 1%; OECD 2,4%; Irlanda 14,5% Burundi 0

Turismo (2016): Italia 52 M
(USA 82M; Spagna 75M)

Immigranti/popolazione %: Italia 10 ; Svizzera 30; Australia 29; Canada 22; Nuova Zelanda 23;
Arabia S. 37; Russia 8; Emirati Arabi 88; Turchia 4; Brasile 0,4; Cina 0,1; Giordania 33;Libano 32 OECD 10,5

ODA % of GNI: South Sudan 64,5        Liberia 44,8 Sierra Leone 21,9 Burundi 24,7 Afganistan 20,6 CAR 28,4
                    (SSA 2,7%, Lat.Am 0,1)
PERCEZIONE DEL BENESSERE
ITALIA
Life satisfaction : 6,2
Latina America & C. 6,1; South Asia 4,2; ECA 5,4 – Finland 7,7 OECD 6,6
Burundi, Afghanistan, South Sudan
QUALITA’ DELLO SVILUPPO UMANO
ITALIA
Salute:                               63%          OECD 71 Pvs 58
Medici 40/10,000 letti osped. 34/10,000
Educazione:                               57%      OECD 64 PvS 66
Risultati test studenti (PISA): sotto media OECD
Studenti/insegn. 12          OECD 16

      Enormi disuguaglianze a livello mondiale:

Pupil/teacher ratio: Norway 9; C.A.R. 83       East Asia 17 SSA 39
Hosp. beds 0/0,000:  Japan 137; Mali 1         ECA 51 OECD 50 South Asia 8
Physicians 0/0,000:  Cuba 75; Tanzania, Ethiopia, Liberia, Niger 0,2 SSA 1,9 OECD 28,5
SOSTENIBILITA’ ECOLOGICA
ITALIA
Fossil fuels          79,2 %          Sweden 26; Russia 90 OECD 80
Renewables            16,5 %          India 45%; China 2,6 OECD 12 South Asia 31,1
Emissions tonnes p/c CO2:       5,3 Qatar 45; USA 16; Brazil 2,5; China7,5, Russia 11,9; OECD 9,5
Mortality by air pollution:     15/00000     Finland 7,2; Nigeria 307     OECD 18,9 SSA 186
Mortality by water pollution: 0,1/00000 New Zealand 0,1 Chad 101 OECD 0,4 SSA 48
Forest area, change 1990-2015 : +22,5 % Togo -72% Iceland +205% OECD +1,5 Arab St -23,7
SOSTENIBILITA’ SOCIO-ECONOMICA

                              ITALIA

Adj. net savings %GNI :     5,1 (Nepal 32; Angola -58; OECD 8)
Skilled labor Force %:       67,5 (Japan 99,9; Burkina F. 4%; OECD 81%)
R & D % GDP:                 1,3 (Korea 4,2 ; Albania 0,2; Ukraine 3,2; OECD 2,5)
Military exp. % GDP:         1,5 (Saudi A. 10,8 Albania 1,3 Ukraine 4 OECD 2,1)
Educ.+health/milit. exp: 8,9 (Mauritius 58; Azerbaijan 1,8, Albania 8,8 ;South Sudan 0,4 ; OECD 7,8)
Income quintile ratio annual av.ge change (2005-2017): +1% (Bolivia -5,4 ;Benin +13,3; Albania -1,8;
                                                            Grecia +1,6; Danimarca +1,1; Senegal +13,3)
Lo sviluppo umano e’ legato al raggiungimento degli SDGs
    Oltre le medie statistiche: “Leave no one behind”
Obiettivo 10 - Ridurre le diseguaglianze
OBIETTIVO 2030: aumentare progressivamente la quota di ricchezza posseduta dal
40% più povero della popolazione mondiale. Intensificare aiuti e investimenti
diretti nei Paesi in via di sviluppo. Promuovere politiche economiche e sociali non
discriminatorie, regolamentare i flussi migratori
TARGETS

10.1: Entro il 2030, raggiungere progressivamente e sostenere la crescita del reddito del 40% della popolazione nello strato
sociale piùbasso ad un tasso superiore rispetto alla media nazionale
10.2: Entro il 2030, potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti...
10.3: Assicurare pari opportunità e ridurre le disuguaglianze nei risultati, anche eliminando leggi, politiche e pratiche
discriminatorie e promuovendo legislazioni, politiche e azioni ....
10.4: Adottare politiche, in particolare fiscali, salariali e di protezione sociale, per raggiungere progressivamente una maggior
uguaglianza
10.5: Migliorare la regolamentazione e il monitoraggio di istituzioni e mercati finanziari globali e rafforzare l’attuazione di tali
norme
10.6: Assicurare una migliore rappresentanza che dia voce ai paesi in via di sviluppo nelle istituzioni responsabili delle decisioni in
materia di economia e finanza globale e internazionale, per creare istituzioni più efficaci, credibili, responsabili e legittimate
10.7: Rendere più disciplinate, sicure, regolari e responsabili la migrazione e la mobilità delle persone, anche con l’attuazione di
politiche migratorie pianificate e ben gestite
10.a: Attuare il principio del trattamento speciale e differente riservato ai paesi in via di sviluppo, in particolare ai meno
sviluppati...
10.b: Incoraggiare l’aiuto pubblico allo sviluppo e i flussi finanziari, compresi gli investimenti diretti esteri, per gli stati più
bisognosi..., in conformità ai loro piani e programmi nazionali
10.c: Entro il 2030, ridurre a meno del 3% i costi di transazione delle rimesse dei migranti ed eliminare i corridoi di rimesse con
costi oltre il 5%
“I am one of those who think and say that it is possible to destroy
extreme poverty. Mark you, gentlemen, I am not saying ‘reduce’,
‘lessen’, ‘limit’, ‘control’, I said destroy. Poverty is a disease of society
such as leprosy was a disease of the human body, and can be eliminated
just as leprosy has disappeared. Yes, it is possible. Legislators and
policymakers must think about it constantly, for as long as the possible
is not done, our duty will never be fulfilled.”

                                                    Victor Hugo, 1849
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