Comune di Mansuè (TV) - Documento Unico Di Programmazione 2018/2020
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Comune di Mansuè (TV) Documento Unico Di Programmazione 2018/2020 D.LGS 118/2011 – PRINCIPIO CONTABILE APPLICATO CONCERNENTE LA PROGRAMMAZIONE DI BILANCIO - ALLEGATO 4/1 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 1] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
SOMMARIO Il Documento Unico di Programmazione (DUP) Pagina 3 Sezione Strategica (SeS) Pagina 5 Analisi del contesto e delle condizione Esterne Pagina 6 Analisi del contesto e delle condizione Interne Pagina 19 Sezione Operativa (SeO) Pagina 38 Parte Prima (Missioni e Programmi) Pagina 39 Parte Seconda (programmazione operativa e vincoli di legge) Pagina 66 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 2] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
IL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (DUP) Il DLGS 118/2011, c.d. decreto sull’armonizzazione contabile, ha completamente rivoluzionato la tenuta delle scritture contabili degli Enti Locali. Tra le tante novità introdotte, assume un ruolo di grande rilevanza la centralità delle funzioni di programmazione che gli EE.LL. devono assolvere per concorrere, come parte del tutto, al rispetto dei vincoli di finanza locale che il nostro paese ha concordato in sede comunitaria e nello stesso momento a soddisfare le esigenze di erogazione dei servizi sul territorio, che i cittadini sempre più richiedono. Per di più in un periodo di forte contrazione di risorse economiche e non solo. La scarsità di risorse da una parte e le esigenze di erogare servizi sul territorio dall’altra, sono la migliore giustificazione alla necessità di programmare la spesa e gli obiettivi. Unica strada affinché le scarse risorse disponibili non si perdano in tanti rivoli inutili ma vengano indirizzate verso obiettivi realistici, definiti, concreti. La normativa vigente offre un ausilio concreto a questa esigenza, definendo modelli e punti di riferimento ben precisi. Gli EE.LL. devono specificare gli strumenti utilizzati nella loro programmazione in coerenza con il principio Contabile Applicato della Programmazione (Allegato 4/1 al DLGS 118/2011) Gli indirizzi strategici ed operativi propri e dei loro organismi strumentali, trovano indicazione nel DUP (il DEFR per gli Enti Regionali). Gli enti locali possono prevedere che i loro organismi strumentali non predispongano il documento di programmazione. Il termine ultimo previsto per la presentazione del DUP è il 31 luglio dell’anno precedente. Riferito ad un orizzonte temporale almeno triennale. Come previsto dalla normativa, il DUP si articola in due sezioni: la sezione strategica e la sezione operativa. La sezione strategica (SeS) definisce gli indirizzi strategici dell’amministrazione indicando le linee programmatiche del mandato di governo come previsto dall’articolo 46, comma 3 del TUEL. L’Amministrazione deve indicare come vuole concretizzare il programma di mandato, tenendo presente che qualsiasi ente territoriale non opera in modo indipendente, ma appartiene al “Sistema Italia”, opera in un coacervo di vincoli, opportunità, risorse, imposti [D.U.P. 2018/2020 Pagina 3] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
o comunque indirizzati sia dal contesto giuridico che dal quadro socio- economico, in questo periodo tutt’altro che roseo. Dunque, gli indirizzi e gli obiettivi strategici di qualsiasi amministrazione, devono essere realizzati nella piena autonomia, ma devono essere coerenti con il quadro normativo di riferimento; le linee guida della programmazione regionale; gli obiettivi generali di finanza pubblica stabiliti in ambito nazionale e sovranazionale. La sezione operativa del DUP (SeO), riguarda la programmazione operativa pluriennale e annuale dell’Ente. Viene definita in virtù di quanto disposto dalla sezione strategica della quale ne costituisce parte complementare. La SeO contiene senz’altro la programmazione delle opere pubbliche, del fabbisogno di personale e delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio. Tanto la sezione strategica che quella operativa devono essere declinati con riferimento all’ente e al gruppo amministrazione pubblica. Infine, come previsto dal decreto interministeriale del 20 maggio 2015 contenente aggiornamenti ai principi contabili applicati allegati al decreto legislativo n. 118 del 2011, i Comuni con meno di 5mila abitanti potranno presentare un DUP semplificato secondo le indicazioni contenute nel decreto stesso. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 4] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
SEZIONE STRATEGICA (SeS) La SeS sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46 comma 3 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, gli indirizzi strategici dell’ente. Il quadro strategico di riferimento è definito anche in coerenza con le linee di indirizzo della programmazione regionale e tenendo conto del concorso al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale ed europeo. Nella SeS vanno indicate le scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo sia di medio che di lungo periodo. E vanno indicati i mezzi e gli obiettivi intermedi che si voglio perseguire. Nella SeS sono anche indicati gli strumenti con cui vuole informare i cittadini, in maniera sistematica e trasparente, circa il livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi e delle collegate aree di responsabilità politica o amministrativa. Gli obiettivi strategici, nell’ambito di ciascuna missione, sono definiti con riferimento all’ente. L’individuazione degli obiettivi, non può fare a meno di un’analisi attenta delle condizioni e del sistema socio economico in cui l’ente vive. Dunque analisi delle condizioni esterne e interne. Quando parliamo di condizioni esterne, andrebbero almeno analizzate le seguenti variabili: - obiettivi individuati dal Governo per il periodo considerato in coerenza con i documenti di programmazione comunitari e nazionali; - valutazione corrente e prospettica della situazione socio-economica del territorio di riferimento. Della domanda dei servizi pubblici locali anche in considerazione dei risultati e delle prospettive future di sviluppo socio-economico; - parametri economici essenziali di riferimento [D.U.P. 2018/2020 Pagina 5] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Analisi del contesto e delle condizioni Esterne Questa sezione illustra le condizioni esterne, i vincoli normativi ed economico finanziari in cui la nostra amministrazione si trova a operare. Lo scenario economico nazionale L’armonizzazione contabile Il processo di riforma degli ordinamenti contabili pubblici diretto a rendere i bilanci delle amministrazioni pubbliche omogenei, confrontabili e aggregabili ha l’obiettivo principale di: - consentire il controllo dei conti pubblici nazionali (tutela della finanza pubblica nazionale); - verificare la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni dell’articolo 104 del Trattato istitutivo UE); - favorire l’attuazione del federalismo fiscale. L’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche costituisce il cardine irrinunciabile della riforma della contabilità pubblica (legge n. 196/2009) e della riforma federale prevista dalla legge n. 42/2009. È un processo fortemente innovativo che ha modificato profondamente la registrazione delle scritture contabili della pubblica amministrazione. Ha dato inoltre un forte impulso alla logica della programmazione, facendo assumere agli strumenti contabili di pianificazione, come il DUP per esempio, una rilevanza molto maggiore, anche se è opinione ampiamente condivisa che il DUP non rappresenti un adempimento di reale valore programmatorio per i tanti comuni italiani di dimensioni minori, come il nostro. Debito Pubblico Il debito pubblico nazionale è un riferimento fondamentale per le politiche macroeconomiche del nostro paese. Sebbene negli ultimi anni si sia posta molta attenzione al contenimento di questa componente, la costante riduzione del Prodotto Interno Lordo ha portato ad un incremento costante dell’indicatore se rapportato al PIL, come si vede nella figura 1. I vincoli che ci vengono imposti anche in sede comunitaria, rappresentano un limite molto stringente da tenere certamente in considerazione nella programmazione della spesa. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 6] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
1- Debito Pubblico in % del PIL - Fonte ISTAT Pressione Fiscale In un periodo di forte contrazione economica, la pressione fiscale dovrebbe essere allentata al fine di consentire una ripresa dei consumi da parte delle famiglie e dei cittadini. Purtroppo le pubbliche amministrazioni locali, non sempre riescono a centrare l’obiettivo, anche a causa di una continua riduzione dei trasferimenti statali. 2 - Pressione Fiscale in % del PIL – Fonte ISTAT La riduzione dei trasferimenti dovrebbe essere compensata con una politica di fiscalità locale capace di finanziare i servizi. Il Comune di Mansuè da alcuni anni sta cercando di diminuire la pressione fiscale, soprattutto sull’abitazione principale. Per riuscire a sostenere la spesa corrente a fronte delle minori entrate si è fatto ricorso all’avanzo di amministrazione per estinguere anticipatamente i mutui contratti, rispettando gli obiettivi del Patto di Stabilità Interno per l’anno 2015 così come stabiliti dall’articolo 31 della legge 183/2011. Lo scenario regionale L’economia regionale sembra aver chiuso (con il 2014) la crisi più lunga della sua storia recente. Segnali positivi sono stati registrati nel 2015 e confermano per il Veneto le carte in regola per voltare pagina ed agganciare una ripresa economica, magari ancora modesta, ma oramai costante, pare, destinata a consolidarsi. Ciò è stato ratificato anche dalla Banca d’Italia la quale invita, però, a proseguire a livello nazionale, con le riforme quali la Scuola, la P.A., l’innovazione tecnologica, per recuperare il divario ancora esistente con altri paesi europei. In questo contesto anche l’economia regionale sta riflettendo (più che in altre regioni) la buona produttività delle aziende sostenuta sia dalle esportazioni che dalla vivace ripresa del mercato interno, con qualche incognita determinata dalla situazione internazionale. La positiva performance dell’imprenditoria ed il crescente ottimismo vanno sostenuti con politiche regionali idonee, capaci di tradurre le attese in elementi reali che diano slancio alla ripresa economica. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 7] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF) regionale, per la parte di indirizzo (Le Missioni Regionali) adotta una struttura, suddivisa appunto in Missioni cui sono associate le Politiche e le Azioni regionali. Le Missioni rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica, e costituiscono una rappresentazione politico- istituzionale che sarà utile nella fase successiva di predisposizione del bilancio regionale, per rendere più coordinate e trasparenti le grandi poste di allocazione della spesa. In particolare, nel Documento si fa riferimento alle seguenti diciotto Missioni: 1. Servizi istituzionali e generali, di gestione e di controllo; 3. Ordine pubblico e sicurezza; 4. Istruzione e diritto allo studio; 5. Valorizzazione dei beni e attività culturali; 6. Politiche giovanili, sport e tempo libero; 7. Turismo; 8. Assetto del territorio ed edilizia abitativa; 9. Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente; 10. Trasporti e diritto alla mobilità; 11. Soccorso civile; 12. Diritti sociali, politiche sociali e famiglia; 13. Tutela della salute; 14. Sviluppo economico e competitività; 15. Politiche per il lavoro e la formazione professionale; 16. Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca; 17. Energia e diversificazione delle fonti energetiche; 18. Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali; 19. Relazioni internazionali. Le Missioni sono quindi declinate nelle Politiche annuali, che concorrono alla loro definizione e realizzazione. Le politiche sono rappresentate in forma sintetica, evidenziandone gli aspetti di indirizzo per l’azione regionale e per tutti i soggetti che concorrono al perseguimento della stessa. Le Politiche annuali, a loro volta, sono esplicitate nelle rispettive Azioni che rappresentano l’articolazione attuativa delle stesse ed hanno generalmente a riferimento il periodo programmatorio di un anno. La valutazione dei risultati attesi per ciascuna politica è utile ai fini delle successive fasi di monitoraggio e valutazione dell’attività svolta dall’Amministrazione regionale. Nel 2011 la popolazione nel Veneto era di 4.853.657 abitanti e si stima che entro il 2020 supererà i 5.200.000. La popolazione si concentra in prevalenza nelle province di Padova (19%), Verona (18,5%) e Treviso (18%). Il Veneto si caratterizza per la compresenza di aree altamente e mediamente urbanizzate: accanto a superfici urbane estese, le città vere e proprie, si affianca un territorio periurbano dove l’insediamento della popolazione è diffuso e irregolare. A trasformare il puzzle della popolazione nei comuni del Veneto contribuiscono oltre ai cambiamenti demografici, anche i mutamenti sociali ed economici degli ultimi decenni. Negli anni ‘90 molti capoluoghi italiani, anche nelle province venete, sono stati protagonisti di un fenomeno di fuga dalle città, che ha portato a un progressivo inurbamento delle cinture metropolitane, dilatando aree produttive e residenziali fino a creare arcipelaghi metropolitani. Dal 2001 in Veneto si assiste però a un lento ripopolamento di alcuni capoluoghi, come Vicenza, Belluno, Treviso e in misura minore Padova. I motori di questa nuova forza centripeta sono riconducibili da un lato al fenomeno dei grandi flussi migratori, che vede nuovi cittadini [D.U.P. 2018/2020 Pagina 8] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
stranieri occupare in un primo momento i grandi centri urbani per eventualmente poi trasferirsi nei comuni limitrofi, e dall’altro allo sforzo di riqualificazione degli spazi urbani, intrapreso da molte città per riacquistare forza attrattiva. Sostanzialmente stabili invece i comuni di Rovigo e Verona, flessione invece per Venezia. Nonostante la recente ripresa di alcuni capoluoghi, per molte aree del Veneto le cinture mostrano un potere attrattivo superiore, più le seconde delle prime. Questo vale specialmente per le province situate nella fascia centrale della regione, con una maggiore dinamicità economica e occupazionale. È il contributo della popolazione straniera a incidere positivamente sulla variazione complessiva dei residenti, attenuando le diminuzioni o accentuando i guadagni. In Veneto l’immigrazione è un fenomeno decisamente consistente: al 31 dicembre 2011 gli stranieri residenti erano 458.930 e rappresentavano il 9,5% della popolazione, quota sensibilmente più rilevante rispetto all’intero territorio nazionale (6,8%). La crisi economica globale che dal 2009 attraversa anche il Veneto sta tuttavia producendo un sostanziale rallentamento di tale dinamica: nel biennio 2009-2010 gli stranieri aumentano in media del 5,4% all’anno, a fronte di incrementi superiori al 10% negli anni precedenti. Vista la natura prevalentemente economica dei flussi migratori in entrata, gli immigrati si concentrano in prevalenza nelle aree in grado di offrire maggiori opportunità occupazionali. Nonostante la crisi, il Veneto ha mostrato ancora una situazione economica mediamente buona e migliore rispetto a molte altre regioni italiane. Nel 2010 le famiglie, circa 2 milioni, dispongono di un reddito medio annuo pari a 37.353 euro (circa 3.100 euro al mese), oltre 2.000 euro in più della media nazionale. Guardando alla frangia più debole della popolazione e che vive situazioni di forte disagio, le persone a rischio di povertà o esclusione sociale, secondo la definizione adottata nell’ambito della strategia Europa 2020, nel 2011 sono il 15,9% dei residenti in Veneto, pari a circa 785mila persone. In un confronto nazionale ed europeo, il Veneto mantiene valori più contenuti (Italia 28,2%, UE27 24,2%) e solo leggermente in crescita rispetto all’anno precedente (15% nel 2010); in Italia, invece, l’effetto della crisi si è fatto sentire di più, tanto che l’indicatore aumenta di quasi 4 punti percentuali, pari a circa 2,4 milioni di persone in più che non riescono a provvedere adeguatamente ai bisogni fondamentali della vita. Il Veneto registra un valore occupazionale in linea con quello dell’anno precedente, pari al 65%, e un tasso di disoccupazione del 6,6%, il più alto del decennio, ma nel confronto fra regioni, si conferma ancora una volta tra le regioni leader con il quarto tasso di occupazione più alto e il secondo tasso di disoccupazione più basso. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 9] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Situazione socio – economica e demografica del territorio Riferimenti territoriali e demografici Popolazione media per Superficie in Kmq Pop. Residente Numero di Comuni Comune Regione 18.407 4.927.596 579 8.510 Veneto Superficie in Kmq Pop. Residente - Densità (ab/km) Comune 27,09 5.037 - 185,9 Mansuè fonte:www.comuniverso.it Il Comune di Mansuè si colloca in posizione territoriale periferica rispetto al Capoluogo di Provincia. L’ambito intercomunale comprende i seguenti comuni: Provincia di Treviso: Mansuè Fontanelle Gaiarine Gorgo al Monticano Oderzo Portobuffolè Provincia di Pordenone: Pasiano di Pordenone Prata di Pordenone L'area è caratterizzata ancora da una forte “vocazione agricola”, ma anche da impulsi industriali molto accentuati e che nel corso degli ultimi decenni si è sviluppata e consolidata lungo quello che viene definito l’“asse del mobile”, lungo la direttrice Pordenone-Oderzo e Pordenone-Motta di Livenza, ma anche i settori dell’industria della meccanica e dell’elettronica rivestono una notevole importanza in questo comprensorio interregionale. Nell’ultimo periodo si sono insediate e rafforzate anche le attività dei servizi e sono ancora in atto notevoli processi di trasformazione economica e sociale, che coinvolgono l’intero apparato produttivo. Si tratta principalmente di un modello economico basato sulla piccola e media impresa artigianale, inizialmente diffusa sul territorio e che è stata organizzata entro aree proprie, pur di modesta dimensione, ma che ha vissuto le fasi di “riconversione” e di “integrazione”, fino all’attuale fase di “debolezza” del modello economico (del Nord-Est), accentuata dalla frammentarietà e dalla diffusione insediativa. Sono presenti alcune realtà produttive medio-grandi che grazie alle loro caratteristiche hanno retto all'urto della crisi trovando anzi una discreta espansione. Anche per quanto riguarda la viabilità, i trasporti, i servizi generali e le opere di urbanizzazione di interesse intercomunale esistono stretti legami tra i comuni confinanti, specie con quelli posti nelle direttrici Oderzo - Pordenone che ha oramai consolidato un suo ruolo di asse di scorrimento, e di raccordo tra i distretti industriali del nord. Altro elemento di continuità è costituito dal fiume Livenza, in particolare ad accomunare i comuni, soprattutto collocati alla destra del fiume, sono i problemi della sicurezza idraulica e della valorizzazione della risorsa naturalistica e ambientale. Il Comune di Mansuè appartiene alla Unità Locale Socio Sanitaria n. 9 di Treviso, che fa capo all’Ospedale di Oderzo e che annovera anche il nosocomio di alta specializzazione di Motta di Livenza. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 10] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
L'ambito comprensoriale o intercomunale oltre ad essere stato oggetto di studio e ricerca in varie occasioni merita, anche in prospettiva, una adeguata attenzione sia in materia di "politiche programmatorie" sia - più concretamente - per la quotidiana gestione dei servizi (viabilità e trasporti pubblici, mobilità sostenibile, acquedotto, metanodotto, smaltimento dei R.S.U., fognature), per le attività primarie (PTBBCAA e Piano Zonale Agricolo) e per la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali (Rete Ecologica, circuiti turistici, ecc.). Un nuovo fronte da tenere nella massima considerazione, è quello delle prospettive a medio o lungo periodo, di riassetto dei comuni, mediante operazioni di unione e/o di fusione, che possono rappresentare l’occasione per una effettiva svolta per l’intero sistema economico e sociale del Paese, ma che in questo periodo di crisi e di forti trasformazioni possono racchiudere anche insidie e incertezze. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 11] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Territorio Il territorio del Comune di Mansuè è situato nella parte orientale della Provincia di Treviso, a confine con la Provincia di Pordenone e quindi tra la Regione del veneto e del Friuli Venezia Giulia, è caratterizzato dalla presenza del fiume Fiume Livenza e da una natura geologica dei suoli di origine alluvionale, anticamente coperto di boschi. In epoca romana questo territorio ricadeva nelle competenze del municipio di Opitergium, rappresentando quindi, da sempre, una sorta di territorio di confine e di avamposto tra territori appartenenti a possedimenti diversi ed anche “porta di accesso” al territorio della Marca Trevigiana. Il Comune risulta di chiara origine romana come rilevato dalle sporadiche tracce archeologiche che permangono e dai pochi ritrovamenti documentati e conservati presso il Museo Civico di Oderzo, si tratta di resti di tombe e altro materiale romano, rinvenuti: in località Basalghelle nel 1881 e datata I sec. d.C.; in località Fossabiuba. Il territorio di risorgive di Mansuè, da sempre caratterizzato per la sua vocazione agricola e per la sua ricchezza di acque, in tempi antichi era ricoperto di boschi, di cui rimane, muta testimonianza un piccolo frammento di bosco planiziale denominato di Basalghelle, localizzato a metà strada tra il centro abitato del Capoluogo e il nucleo abitato di Basalghelle. Accanto al bosco vi erano altre due porzioni di territorio estremamente significative: l’arativo delle “Baite” e il prato stabile di “Prà dei Gai”, tra il Fiume Rasego e il Livenza, non solo per la grande valenza ecologica, ma anche per la sua importanza idrologica esercitata nei riguardi delle piene della Livenza. Ma a caratterizzare questo territorio tra Veneto e Friuli, dal punto di vista agricolo, è stata soprattutto l’alta qualità dei vini che qui vengono prodotti. Le vicende storiche di questo comune, come è avvenuto quasi sempre nei territori rivieraschi, sono strettamente legate a quelle della Livenza che, è bene ricordarlo, è a regime idraulico costante e navigabile per quasi tutto il suo corso, dalla sorgente di Polcenigo (loc. Santissima) alla foce di Caorle (loc. Porto Santa Margherita). La Livenza costituiva quindi l’unica via sempre percorribile per Mansuè, essendo posto tra il porto fluviale di Portobuffolè e quello di Meduna. Altri siti e toponimi, ancora ricorrenti, riportano ai tempi lontani, in cui il presidio del territorio rappresentava la sopravvivenza stessa delle popolazioni: tra questi ricordiamo “la Castella”, ossia un piccolo insediamento protetto dalla sua forma di recinto sopraelevato, localizzato in fregio al Rasego, a nord dell’abitato di Mansuè, che ospitava un piccolo gruppo di famiglie proteggendole dalle acque e dai possibili assalti provenienti dal fiume; Visa o Vizze, (bosco delle), Boschè, Conche e molti altri ancora presenti nel territorio. Dopo le variazioni avvenute nell’organizzazione del territorio, soprattutto sulle colture agricole e sull’organizzazione rurale, operata dai monaci Benedettini, dai Da Camino e dai Dogi Veneziani, la prima vera modificazione di questo territorio avviene a partire dal secondo dopoguerra del secolo scorso, con lo sviluppo delle attività industriali e artigianali e con la realizzazione della nuova strada provinciale n. 50, lungo la direttrice Pordenone - Oderzo. Negli ultimi decenni nell’economia locale, che come abbiamo accennato, ha visto fiorire e svilupparsi le attività industriali e artigianali, legate soprattutto al settore del legno e della meccanica, la componente agricola ha comunque saputo conservare un suo importante ruolo economico e di presidio del territorio, nonostante l’aver sofferto una certa emarginazione e aver dovuto spesso competere con le avversità cicliche della Livenza. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 12] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Il Comune di Mansuè è geograficamente collocato ad un'altitudine media di 13 m s.l.m. (minimo 10 – max 17) a 45°49'23,52” di latitudine e 12°32'8,16” di longitudine. Il Comune, posto nell’estrema parte orientale della Marca Trevigiana al confine con la Provincia di Pordenone e la Regione Friuli Venezia Giulia, dista circa 35 km dal Capoluogo di Provincia, circa 20 Km da Pordenone e circa 5 Km da Oderzo. Confina a nord con i comuni di Portobuffolè e Gaiarine, ad est con Gorgo al Monticano e sempre ad est, con Pasiano di Pordenone e Prata di Pordenone, a sud con Oderzo e ad ovest con Fontanelle. Il territorio comunale comprende al suo interno, oltre al Capoluogo, la frazione di Basalghelle e le località Cornarè, Rigole e Fossabiuba, oltre ad alcuni nuclei abitati, tra i quali Borgo Rigole, Castella, Tremeacque; si estende per una superficie di 27,10 Kmq con una popolazione insediata di 5.045 abitanti (rilevamento dati ISTAT al 31.12.2012) e con una densità abitativa di 186 ab/Kmq. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 13] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Popolazione Nella tabella sottostante è evidenziato il totale della popolazione residente nel Comune di Mansuè al 31.12 del quinquennio 2011-2015, suddividendo il totale tra maschi e femmine nonché il numero dei nuclei familiari. 2012 2013 2014 2015 2016 Abitanti di cui: 5.045 5.013 5.037 5.008 5.027 Maschi 2.573 2.553 2.564 2.553 2.565 Femmine 2.472 2.460 2.473 2.455 2.462 Nuclei familiari 1.796 1.799 1.812 1.794 1.794 La seguente tabella dettaglia l’analisi della popolazione per fasce di età, desumendo un dato indispensabile per le scelte politiche amministrative ETA’ ANNO 2012 2013 2014 2015 2016 Da 0 a 3 anni 246 178 181 173 150 Da 3 a 6 anni 170 174 182 172 186 Da 6 a 11 anni 259 286 275 284 290 Da 11 a 14 anni 145 196 155 159 162 Da 14 a 19 anni 248 244 247 244 240 Da 19 a 25 anni 316 313 277 282 299 Da 25 a 60 anni 2.593 2.561 2.582 2.553 2.539 Da 60 a 75 anni 705 700 713 716 723 Superiore a 75 anni 363 361 425 425 438 Totale 5.045 5.013 5.037 5.008 5.027 Dati Socio Economici e Demografici Oltre alle fonti censuarie ISTAT disponibili sono stati assunti dati forniti dalla Provincia e dalla Camera di Commercio e dall’anagrafe comunale. Alcune comparazioni sono riferite all’ambito Regionale, all’ambito Provinciale e a quello intercomunale. In questo comprensorio intercomunale, che si estende per oltre 23.400 ha, la popolazione, nel periodo 2001 e 2011 è cresciuta passando da 52.182 abitanti a 58.679 abitanti (+6.497 = +12,5%) e la densità media, da 2,23 a 2,51 abitanti/ha. Il Comune di Mansuè si colloca su una posizione intermedia, sia in relazione all’estensione territoriale, con circa 27 Kmq, pari all’11,5%), sia come densità, di circa 181 abitanti/Kmq. Popolazione Residente e Famiglie Nell’ultimo decennio si registra un incremento complessivo di 757 abitanti (pari al +17,9%, con una media di + 76 abitanti/anno, e che si è mantenuta abbastanza [D.U.P. 2018/2020 Pagina 14] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
costante, pur riducendosi nell’ultimo periodo per effetto del saldo migratorio, mentre il saldo naturale si è rivelato sempre abbastanza costante. Utile un raffronto con l'andamento provinciale e regionale: si osserva un andamento proiettato verso una crescita zero con valori negativi nei Comuni Capoluogo e maggiori della Provincia e della Regione. Questo dato deve essere esaminato anche in correlazione all’età della popolazione per poter ricavare utili indicazioni sui fabbisogni a lungo e medio periodo. Il peso della popolazione anziana ed il rapporto tra popolazione attiva e popolazione non attiva costituiscono degli indicatori molto utili per valutare il tasso potenziale di attività della popolazione. Il rapporto tra popolazione "potenzialmente non produttiva" e la "popolazione produttiva", assieme al tasso di disoccupazione, costituiscono degli indicatori sociali rilevanti, non solo ai fini urbanistici, ma anche e soprattutto per indirizzare verso le necessarie scelte in materia di servizi e infrastrutture. Il dato relativo alle famiglie residenti nell’ultimo decennio registra un ritmo di crescita superiore a quello della popolazione residente, passando da 1.425 a 1.785 unità (+ 360 = +25,3%). Tenendo conto dei fenomeni migratori, dell'età media della popolazione comunale e dei tassi di natalità e mortalità, possiamo prevedere, nell'arco del prossimo decennio, il permanere di un saldo ancora attivo, pur con una riduzione della curva di crescita. Il numero medio di componenti per famiglia, altro utilissimo parametro ai fini delle stime sul fabbisogno, pur riducendosi, si mantiene abbastanza stabile nel decennio, tra i 2,97 e i 2,79 componenti/famiglia. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 15] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Parametri Economici essenziali Dati sull’occupazione Pur in mancanza dei dati censuari più recenti, possiamo osservare che nell’ultimo decennio anche per Mansuè si è assistito ad una riduzione sia in termini di imprese che di addetti, ma il fenomeno è sicuramente molto più contenuto rispetto ad altre realtà economiche provincia, regionali e nazionali. Un altro segnale delle trasformazioni che ha subito il tessuto economico e sociale del comune negli ultimi decenni viene, infine, dal ridimensionamento, in termini di addetti e di unità locali, del settore commerciale, che non ha mancato di far sentire gli effetti dell’avvento della grande distribuzione che, pur non avendo interessato direttamente il comune, (ad eccezione di una media struttura a prevalenza alimentare, di circa 1.300 mq.) ha prodotto comunque degli effetti sul tessuto locale. A sostegno delle tesi da formulare e soprattutto delle linee di indirizzo da tracciare per un confronto delle previsioni in termini di programmazione territoriale risulta utile un richiamo ai dati presentati dalla Provincia di Treviso in occasione del PTCP, nel 2007 e aggiornate nel 2009. Popolazione attiva e occupata La valutazione del fenomeno, che mette in raffronto, all'interno dalla popolazione residente, le quote di occupati e di addetti rispetto ai non occupati, condotta per i comuni interessati, per l'ambito provinciale e regionale, pone in evidenza delle situazioni che si discostano anche largamente tra i diversi contesti territoriali. In particolare per Mansuè si osserva che il tasso di attività par al 54,89% è lievemente superiore di quello medio provinciale del 53,64% regionale del 52,51%. Nel Comune, il rapporto addetti/residenti, dal 1991 al 2001 passa da 0,45 a 0,48, a fronte di una media provinciale che passa rispettivamente da 0,41 a 0,44 e regionale da 0,39 a 0,42. Il tasso di disoccupazione è dell’1,34%, valore molto inferiore sia rispetto a quello medio provinciale, del 3,23% e di quello medio regionale, del 4,11%. In particolare il tasso di disoccupazione femminile è pari al 4,35%, contro una media provinciale del 9,83% e regionale del 13,06% e quello giovanile del 4,09%, contro l’8,37% provinciale e l’11,02% regionale. Tutti questi indicatori economico-sociali vanno necessariamente aggiornati al XV Censimento del 2011, ben sapendo che la crisi economica che si è manifestata a partire dal 2009, ha certamente peggiorato tutti i tassi di occupazione. Economia Insediata Le strutture produttive del settore primario e le aziende agricole, sono diffuse in tutto il territorio agricolo che ne conserva la sua integrità, pochi e ben concentrati sono infatti gli insediamenti urbani e produttivi. Gli insediamenti industriali e artigianali, strettamente legati all’asse stradale della S.P. n. 50, sono organizzati su due settori territoriali: uno a sud e uno a nord del capoluogo. Per quello a sud, di più recente e ordinata progettazione, si riscontra la sua buona organizzazione infrastrutturale e il suo raccordo razionale, mediante intersezione attrezzata a rotatoria, con via Oderzo. Per quello a nord, sorto in epoca precedente all’adozione del PRG, permangono talune criticità, soprattutto legate alla frammistione fra insediamenti produttivi e residenziali presenti e agli accessi diretti sul via Portobuffolè. Certamente la viabilità principale, costituita dalla Provinciale n. 50 “di Portobuffolè”, Pordenone – Oderzo, ha rappresentato l’elemento di supporto dello sviluppo economico avvenuto a partire dalla seconda metà del secolo scorso, certamente per l’operosità degli abitanti, ma anche in funzione di alcuni incentivi che in quel periodo erano stati messi in campo, ancor prima della costituzione delle Regioni a statuto ordinario. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 16] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Completano la rete viabilistica locale la S.P. n. 118 “di Mansuè” in direzione Navolè – Motta di Livenza, la S.P. n. 119 “di Gorgo” e la rete stradale comunale che unisce il centro ai nuclei delle frazioni, alle zone produttive e ai territori dei comuni contermini. E’ opportuno sottolineare che lo sviluppo di questo comune, come altri appartenenti al Medio corso del Livenza, sia stato fortemente legato al fiume, che rappresenta non solo un confine fisico ed un limite amministrativo, ma anche un condizionamento e nello stesso tempo una risorsa. La natura del territorio e del paesaggio, prevalentemente pianeggiante, ne configurano una fisionomia economica rispecchiata nella tradizione rurale dell'attività vitivinicola ancora oggi evidenziata dalla "Strada del Vino Rosso", mentre l'urbanizzato, che inizialmente si era concentrata nel nucleo storico di Mansuè, lungo Via Roma e attorno alla piazza della Chiesa parrocchiale e della casa comunale, negli anni ’70 – ’80, si è portata più a sud, nei nuovi quartieri sorti di via Padre Cosma e di via Papa Luciani, ed ancora di via Livenza, via Meduna e via Piave. Nel frattempo la struttura urbana si era rafforzata ed integrata con la realizzazione della centrale e integrata area dei servizi, tra il centro storico e il cimitero, ove sono localizzati i servizi scolastici, il centro sportivo e le altre attrezzature sociali e culturali. Non si può non riconoscere per Mansuè questa sua caratteristica urbana, forse legata al taglio netto che la strada provinciale aveva generato e che ha impedito o ridotto quel fenomeno, tanto evidente e negativo nella gran parte dei comuni della provincia e della regione, della diffusione insediativa in fregio alle strade di scorrimento. Qui la pianificazione urbana e la condivisione degli intenti ha saputo dar corpo ad un insediamento a misura d’uomo, di famiglia e di bambino. Per il settore della produzione non possiamo dire la stessa cosa, almeno per la prima fase, quella che possiamo definire dello sviluppo spontaneo delle attività artigianali e industriali, sorte come già accennato lungo la nuova arteria provinciale, a nord dell’abitato del Capoluogo. Per la seconda fase dello sviluppo produttivo comunale, le cose sono nettamente cambiate: in questo caso il nuovo Piano Regolatore Generale ha saputo delineare in modo coerente e ordinato la nuova area, che rappresenta un esempio sufficientemente valido di urbanizzazione produttiva, pur con i limiti e le dimensioni di un comune piccolo come Mansuè. Altri elementi che tendono a caratterizzare in modo singolare il comune sono alcune aziende agricole e vitivinicole che nel corso degli anni hanno saputo valorizzare le produzioni locali, ottenendo ottimi risultati in termini di qualità. Tutto ciò si è consolidato nel territorio in modo abbastanza coerente con la crescita dell’insediamento urbano che non è mai entrato in conflitto con la parte rurale che conserva la sua buona integrità. Possiamo quindi affermare che questo comune non ha subito i grossi impatti che si sono verificati in altri territori della Provincia o della Regione dovuti a processi di urbanizzazione, spesso incontrollata, di grandi infrastrutture che spesso hanno penalizzato le aziende agricole, o di altri aspetti dovuti a fenomeni di degrado e di abbandono che hanno interessato alcune aree rurali. La contrapposizione città – campagna, che ha caratterizzato gran parte dei territori di pianura, qui non si è verificata, o meglio, è stata vissuta in modo non conflittuale ed equilibrato. Se per altri comuni prevalgono le caratterizzazioni derivanti dalle nuove conurbazioni, per Mansuè è ancora presente una forte connotazione rurale che si armonizza in modo soddisfacente con gli insediamenti urbani e con quelli produttivi. In tale contesto si pone anche la maggiore capacità di “assorbimento”, da parte della popolazione, dei fenomeni di criticità che periodicamente si riversano sui settori economici. A partire dagli anni ’80 del secolo scorso, il comune è stato, infatti, oggetto di una crescita costante dei settori produttivi, che ha riguardato sia le unità [D.U.P. 2018/2020 Pagina 17] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
locali che gli addetti. Tra la fine del secolo scorso e i nostri giorni i settori industriale e artigianale hanno continuato a registrare una certa dinamica, accompagnata da un lato, dal ridimensionamento delle attività industriali e dall’altro dalla crescita del numero di attività artigianali. Aziende presenti Manifatturier Agricole Commercio Turismo altro sul territorio o 179 94 70 19 15 Numero di addetti 12 1.671 169 39 238 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 18] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Analisi del contesto e delle condizioni Interne Questa sezione illustra le condizioni esterne, i vincoli normativi ed economico finanziari in cui la nostra amministrazione si trova a operare. Struttura, personale e Organizzazione dell’ente Ogni comune fornisce alla propria collettività un ventaglio di prestazioni che sono, nella quasi totalità, erogazione di servizi. La fornitura di servizi si caratterizza, nel pubblico come nel privato, per l'elevata incidenza dell'onere del personale sui costi totali d'impresa. I più grossi fattori di rigidità del bilancio sono proprio il costo del personale e l'indebitamento. Nell'organizzazione di un moderno ente locale, la definizione degli obiettivi generali è affidata agli organi di derivazione politica mentre ai dirigenti tecnici e ai responsabili dei servizi spettano gli atti di gestione. Gli organi politici esercitano sulla parte tecnica un potere di controllo seguito dalla valutazione sui risultati conseguiti. Livello Unità Previste in Effettive P.O. Dirigente 0 0 D 5 6 C 11 12 B 3 4 A 0 0 Altro 0 0 Di cui Part/Time 9 9 Totale 0 0 Consulenti/Collaboratori esterni 0 0 Organigramma [D.U.P. 2018/2020 Pagina 19] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Taluni interventi normativi delimitano la possibilità di manovra nella pianificazione delle risorse umane. Il Comune è sempre tenuto alla programmazione triennale del fabbisogno di personale, comprese le categorie protette. Rispetto alle decisioni assunte, in materia di fabbisogno di personale, con delibera di GC n. 61 del 28 ottobre 2015, esecutiva e completa di parere favorevole del revisore contabile, questa amministrazione ritiene che non vi siano le condizioni (sia legislative che finanziarie) che consentano di apportare modifiche alla dotazione organica. Anche se va dato atto che il Comune di Mansuè, come tutta la provincia di Treviso, ha un rapporto dipendenti/n.ro di abitanti assolutamente inferiore rispetto alla media regionale e nazionale. Ogni ente deve ridurre tendenzialmente la spesa di personale e comunque deve rispettare il parametro rappresentato “in modo statico“ dalla media registrata nel triennio 2011/2013. Il Comune di Mansuè rispetta detto parametro, ma ciò non consente la possibilità di incrementare il numero di dipendenti. Una buona novità è stata introdotta dal D.L. 24.06.2016, n. 113 che ha abrogato l'art. 1 comma 557 lett. a) della Legge 27.12.2006 n. 296, relativo all'incidenza percentuale delle spese del personale rispetto alle spese correnti. Questo è un risultato positivo soprattutto per comuni, come il nostro, che nel corso degli anni hanno provveduto a ridurre sistematicamente la spesa corrente. A questo punto il Comune di Mansuè attende solo lo sblocco conseguente alla chiusura della procedura di ricollocazione degli esuberi di personale provinciale. [D.U.P. 2018/2020 Pagina 20] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Verifica coerenza spesa personale 2018 Rif. al Voce bilancio o N.D. normativo A SOMMARE Retribuzioni lorde personale a tempo indeterminato e determinato, compreso il 1 segretario comunale compresi oneri Int. 01 699.187,40 2 Collaborazioni coordinate e continuative Int.03 3 Altre spese per personale impiegato con forme flessibili di lavoro Int.03 28.689,04 4 Spese per personale utilizzato in convenzione (già compreso nel punto 1) 5 Spese per personale in comando presso l’ente - 6 Incarichi dirigenziali ex art. 110 TUEL Int. 01 7 Personale uffici di staff ex art. 90 TUEL - 8 Oneri contributivi a carico ente (già compreso nel punto 1) 9 IRAP Int. 07 51.596,14 10 Oneri a carico dell’ente per lavoratori socialmente utili 400,00 11 Buoni pasto Int. 03 4.400,00 12 Assegno nucleo familiare (già compreso nel punto 1) 13 Spese per equo indennizzo - Spese per soggetti utilizzati a vario titolo senza estinzione del rapporto di pubblico 14 impiego in strutture e organismi variamente partecipati o comunque facenti capo - all’ente Altro 15 ……………………………………………………………………....................................... - . Altro 16 ……………………………………………………………………....................................... - . 17 TOTALE SPESE DI PERSONALE (voci da 1 a 16) 784.272,58 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 21] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Rif. al Spesa N.D. Voce bilancio o normativo anno 2018 A DETRARRE 18 Spese per straordinario elettorale a carico di altre amministrazioni - 19 Spese sostenute per soggetti disabili Spese per contratti di formazione e lavoro prorogati per espressa previsione di 20 legge - 21 Spese di personale totalmente a carico di finanziamenti comunitari o privati - 22 Spese per il personale trasferito dalla regione per l’esercizio di funzioni delegate - Maggiori oneri di personale connessi ai rinnovi contrattuali successivi al CCNL 23 11/04/2008 Oneri (previdenziali assistenziali) derivanti dai rinnovi contrattuali intervenuti dopo 24 l’anno 2008 25 Spese per la formazione - 26 Spese per missioni Spese per il personale comandato o utilizzato in convenzione da altre 27 amministrazioni per le quali è previsto il rimborso a carico dell’ente utilizzatore 73.755,18 28 Spese per aumenti contrattuali 29 Oneri (previdenziali assistenziali) derivanti dai rinnovi contrattuali 30 TOTALE SPESE ESCLUSE (voci da 18 a 28) 73.755,18 31 SPESA DI PERSONALE NETTA (voci 17 - 29) 710.517,18 Spesa complessiva anno 2011 678.137,77 Spesa complessiva anno 2012 727.813,47 Spesa complessiva ano 2013 746.873,63 Media aritmetica del triennio 717.608,29 Spesa complessiva anno 2017 710.517,18 Esito verifica 7.090,89 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 22] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Verifica coerenza spesa personale 2019 Rif. al Voce bilancio o N.D. normativo A SOMMARE Retribuzioni lorde personale a tempo indeterminato e determinato, compreso il 1 segretario comunale compresi oneri Int. 01 699.187,40 2 Collaborazioni coordinate e continuative Int.03 - 3 Altre spese per personale impiegato con forme flessibili di lavoro Int.03 28.189,04 4 Spese per personale utilizzato in convenzione (già compreso nel punto 1) 5 Spese per personale in comando presso l’ente - 6 Incarichi dirigenziali ex art. 110 TUEL Int. 01 - 7 Personale uffici di staff ex art. 90 TUEL - 8 Oneri contributivi a carico ente (già compreso nel punto 1) 9 IRAP Int. 07 51.596,14 10 Oneri a carico dell’ente per lavoratori socialmente utili 400,00 11 Buoni pasto Int. 03 4.400,00 12 Assegno nucleo familiare (già compreso nel punto 1) 13 Spese per equo indennizzo - Spese per soggetti utilizzati a vario titolo senza estinzione del rapporto di pubblico 14 impiego in strutture e organismi variamente partecipati o comunque facenti capo - all’ente Altro 15 ……………………………………………………………………....................................... - . Altro 16 ……………………………………………………………………....................................... - . 17 TOTALE SPESE DI PERSONALE (voci da 1 a 16) 783.772,58 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 23] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Rif. al Spesa N.D. Voce bilancio o normativo anno 2019 A DETRARRE 18 Spese per straordinario elettorale a carico di altre amministrazioni - 19 Spese sostenute per soggetti disabili - Spese per contratti di formazione e lavoro prorogati per espressa previsione di 20 legge - 21 Spese di personale totalmente a carico di finanziamenti comunitari o privati - 22 Spese per il personale trasferito dalla regione per l’esercizio di funzioni delegate - Maggiori oneri di personale connessi ai rinnovi contrattuali successivi al CCNL 23 11/04/2008 - Oneri (previdenziali assistenziali) derivanti dai rinnovi contrattuali intervenuti dopo 24 l’anno 2008 - 25 Spese per la formazione - 26 Spese per missioni - Spese per il personale comandato o utilizzato in convenzione da altre 27 amministrazioni per le quali è previsto il rimborso a carico dell’ente utilizzatore 73.755,18 28 Spese per aumenti contrattuali - 29 Oneri (previdenziali assistenziali) derivanti dai rinnovi contrattuali - 30 TOTALE SPESE ESCLUSE (voci da 18 a 28) 73.755,18 31 SPESA DI PERSONALE NETTA (voci 17 - 29) 710.017,40 Spesa complessiva anno 2011 678.137,77 Spesa complessiva anno 2012 727.813,47 Spesa complessiva ano 2013 746.873,63 Media aritmetica del triennio 717.608,29 Spesa complessiva anno 2018 710.017,40 Esito verifica 7.590,89 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 24] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Verifica coerenza spesa personale 2020 Rif. al Voce bilancio o N.D. normativo A SOMMARE Retribuzioni lorde personale a tempo indeterminato e determinato, compreso il 1 segretario comunale compresi oneri Int. 01 699.187,40 2 Collaborazioni coordinate e continuative Int.03 - 3 Altre spese per personale impiegato con forme flessibili di lavoro Int.03 27.689,04 4 Spese per personale utilizzato in convenzione (già compreso nel punto 1) 5 Spese per personale in comando presso l’ente - 6 Incarichi dirigenziali ex art. 110 TUEL Int. 01 - 7 Personale uffici di staff ex art. 90 TUEL - 8 Oneri contributivi a carico ente (già compreso nel punto 1) 9 IRAP Int. 07 51.596,14 10 Oneri a carico dell’ente per lavoratori socialmente utili 400,00 11 Buoni pasto Int. 03 4.400,00 12 Assegno nucleo familiare (già compreso nel punto 1) 13 Spese per equo indennizzo - Spese per soggetti utilizzati a vario titolo senza estinzione del rapporto di pubblico 14 impiego in strutture e organismi variamente partecipati o comunque facenti capo - all’ente Altro 15 ……………………………………………………………………....................................... - . Altro 16 ……………………………………………………………………....................................... - . 17 TOTALE SPESE DI PERSONALE (voci da 1 a 16) 783.272,58 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 25] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
Rif. al Spesa N.D. Voce bilancio o normativo anno 2020 A DETRARRE 18 Spese per straordinario elettorale a carico di altre amministrazioni - 19 Spese sostenute per soggetti disabili - Spese per contratti di formazione e lavoro prorogati per espressa previsione di 20 legge - 21 Spese di personale totalmente a carico di finanziamenti comunitari o privati - 22 Spese per il personale trasferito dalla regione per l’esercizio di funzioni delegate - Maggiori oneri di personale connessi ai rinnovi contrattuali successivi al CCNL 23 11/04/2008 - Oneri (previdenziali assistenziali) derivanti dai rinnovi contrattuali intervenuti dopo 24 l’anno 2008 - 25 Spese per la formazione - 26 Spese per missioni - Spese per il personale comandato o utilizzato in convenzione da altre 27 amministrazioni per le quali è previsto il rimborso a carico dell’ente utilizzatore 73.755,18 28 Spese per aumenti contrattuali - 29 Oneri (previdenziali assistenziali) derivanti dai rinnovi contrattuali - 30 TOTALE SPESE ESCLUSE (voci da 18 a 28) 73.755,18 31 SPESA DI PERSONALE NETTA (voci 17 - 29) 709.517,40 Spesa complessiva anno 2011 678.137,77 Spesa complessiva anno 2012 727.813,47 Spesa complessiva ano 2013 746.873,63 Media aritmetica del triennio 717.608,29 Spesa complessiva anno 2019 710.517,18 Esito verifica 7.091,11 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 26] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
La situazione Economico-Patrimoniale dell’Ente Il conto del patrimonio mostra il valore delle attività e delle passività che costituiscono, per l’appunto, la situazione patrimoniale di fine esercizio dell'ente. Questo quadro riepilogativo della ricchezza comunale non è estraneo al contesto in cui si sviluppa il processo di programmazione. Il maggiore o minore margine di flessibilità in cui si innestano le scelte dell'Amministrazione, infatti, sono influenzate anche dalla condizione patrimoniale. La presenza, nei conti dell’ultimo rendiconto, di una situazione creditoria non soddisfacente originata anche da un ammontare preoccupante di immobilizzazioni finanziarie (crediti in sofferenza), o il persistere di un volume particolarmente elevato di debiti verso il sistema creditizio o privato (mutui passivi e debiti di finanziamento) può infatti limitare il margine di discrezione che l’Amministrazione possiede quando si appresta a pianificare il proprio ambito di intervento. Una situazione di segno opposto, invece, pone l'ente in condizione di espandere la capacità di indebitamento senza generare preoccupanti ripercussioni sulla solidità della situazione patrimoniale. A componenti positivi della gestione 2.513.794,56 2.425.065,56 B componenti negativi della gestione 2.465.713,11 2.476.692,39 Risultato della gestione 48.081,45 -51.626,83 C Proventi ed oneri finanziari proventi finanizari 58.303,40 66.813,74 oneri finanziari 22.959,59 1.033,45 D Rettifica di valore attività finanziarie Rivalutazioni Svalutazioni Risultato della gestione operativa 35.343,81 65.780,29 E proventi straoridnari 387.925,01 354.905,71 E oneri straordinari 110.267,83 6.294,90 Risultato prima delle imposte 361.082,44 362.764,27 IRAP 46963,43 45905,86 Risultato d'esercizio 314.119,01 316.858,41 Il conto economico è stato formato sulla base del sistema contabile concomitante integrato con la contabilità finanziaria e con la rilevazione, con la tecnica della partita doppia delle scrittura di assestamento e rettifica. Nella predisposizione del conto economico sono stati rispettati i principi di competenza economica ed in particolare i criteri di valutazione e classificazione indicati nei punti da 4.1 a 4.36, del principio contabile applicato n.4/3. Il peggioramento del risultato della gestione (differenza fra componenti positivi e componenti negativi) rispetto all’esercizio precedente è motivato dai [D.U.P. 2018/2020 Pagina 27] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
seguenti elementi: maggiori ammortamenti passivi e totale azzeramento degli ammortamenti attivi da P.C. Il risultato economico depurato della parte straordinaria (area E), presenta un saldo di Euro -31.752,40 con un peggioramento dell’equilibrio economico di Euro 68.214,23 rispetto al risultato del precedente esercizio. I proventi da partecipazione indicati tra i proventi finanziari per euro 66.813,74=, si riferiscono alle seguenti partecipazioni: società % di proventi partecipazione ASCO Holding Spa 0,371105 66.813,74 Le quote di ammortamento sono state determinate sulla base dei coefficienti indicati al punto 4.18 del principio contabile applicato 4/3 (. Le quote d’ammortamento sono rilevate nel registro dei beni ammortizzabili. Le quote di ammortamento rilevate negli ultimi tre esercizi sono le seguenti: Quote di ammortamento 2014 2015 2016 497.469,95 489.848,68 514.247,25 [D.U.P. 2018/2020 Pagina 28] [ Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 35 del 27.09.2017]
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