STORIA E ARTE - Malaga Turismo

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STORIA E ARTE
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STORIA E ARTE - Malaga Turismo
MaLAGA NEL TEMPO
    Benvenuto a Malaga, una città privilegiata in ogni senso. Uno spazio urbano
    dove ogni giorno passeggiano migliaia di visitatori che godono di tutta
    l’esperienza culturale, gastronomica, commerciale e ludica che offre la nostra
    città. Centinaia di secoli hanno forgiato questa Malaga che oggi visitate e che
    desideriamo che amiate. E per amare qualcosa bisogna conoscerla a fondo,
    bisogna conoscerne la storia.
    In queste pagine ti racconteremo chi siamo, dalle nostre origini fino ad
    oggi, per offrirti una visione più completa delle strade, delle piazze e dei
    monumenti che puoi visitare. Conosci la nostra storia e godi del nostro
    patrimonio. Ti piacerà e amerai Malaga come noi.

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STORIA E ARTE - Malaga Turismo
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STORIA E ARTE - Malaga Turismo
GROTTE DI NERJA        CENTRO D’INTERPRETAZIONE LA ARAÑA                      DOLMEN DI MENGA

                       MALAGA DA SEMPRE
                        UNA PASSEGGIATA NELLA STORIA E NEL
                         PATRIMONIO ARTISTICO DI MALAGA

    Molte sono le prove che dimostrano l’esistenza di insediamenti nella provincia sin dalla
    preistoria. Le grotte di Nerja, Rincón de la Victoria o i Dolmen di Menga a Antequera,
    dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco ci hanno fornito importanti resti archeologici di
    grande valore scientifico che ci narrano la storia degli abitanti della zona da mezzo milione di
    anni. Uno dei complessi più importanti e più vicini alla città di Malaga è il sito archeologico de
    La Araña, che dispone anche di un interessantissimo Centro di interpretazione dove si ricrea
    l’evoluzione culturale e la vita dei primi abitanti della città.

            Il sito archeologico de La Araña è situato nel quartiere
            dallo stesso nome, il nucleo più orientale del comune. Il
            complesso archeologico è composto da diverse grotte
            e rifugi con importanti resti che abbracciano il periodo
            compreso tra Neanderthal e il Bronzo, resti di grande valore
            scientifico. Dispone di un centro d’interpretazione e, previo
            appuntamento, offre la possibilità di realizzare visite guidate
            ai giacimenti.
            Ulteriori informazioni su www.complejohumo.org
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STORIA E ARTE - Malaga Turismo
Così inizia la storia della città di Malaga che vi racconteremo in queste pagine. Una storia
sintetica, ma molto grande, che ti permetterà di sapere dove affondano le nostre radici più
profonde, quando ammirerai i nostri monumenti o passeggerai per le nostre strade. Dagli inizi.
                                                                                                 7
STORIA E ARTE - Malaga Turismo
AL CENTRO DELLA STORIA
       ORIGINE DELLA CIT TÀ DI MALAGA

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STORIA E ARTE - Malaga Turismo
Le origini della città di Malaga risalgono all’VIII secolo, quando i fenici stabilirono sul nostro
litorale diverse colonie commerciali come quella del Cerro del Villar, localizzata sulla foce del
fiume Guadalhorce e un’altra più orientale che chiamarono Malaka. Questa piccola colonia si
situerebbe intorno a un ormeggio ai piedi del monte Gibralfaro e poi si sarebbe estesa verso
ovest fino all’edificio della Aduana (XVIII sec.), oggi sede del Museo di Malaga.

                    Il luogo del primo insediamento,
                    è attualmente segnalato da
                    un’iscrizione con il nome della
                    città, MALAKA, scritto in caratteri
                    fenici all’entrata del tunnel della
                    Alcazaba.

          La città fenicia del Cerro de Villar
          Il sito archeologico fenicio del Cerro del Villar, scoperto negli anni 60
          alla foce del fiume Guadalhorce, ha rivelato, non una piccola colonia
          commerciale, ma un’intera città residenziale con un complesso tes-
          suto urbano con grandi case, vie porticate, mercati e aree portua-rie
          con una grande attività commerciale e industriale, dedicata prin-
          cipalmente alla produzione di ceramica. A partire dal VI secolo a.
          C., probabilmente a causa di inondazioni e cambiamenti clima-
          tici, la città inizia a perdere il suo status a favore di Malaka che
          inizia il suo sviluppo e la sua trasformazione urbanistica.

Poco dopo, i greci fonderanno una colonia non molto lontano da Malaka, che chiameranno
Mainake di cui non si conosce l’esatta ubicazione. Questa colonia fu rasa al suolo dai cartaginesi
che domineranno la zona fino a quando, nel 206 a.C., soccombettero all’avanzata dell’Impero
romano.
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STORIA E ARTE - Malaga Turismo
La Malaca romana si espande a nord e a ovest pur non perdendo ancora la sua forma orizzontale
     dato che, a causa del suo carattere commerciale, il porto continua ad essere uno degli elementi più
     importanti.

     Il nucleo principale della città romana sarebbe situato ai piedi della collina della Alcazaba (l’attuale
     calle Alcazabilla) dove si trova il Teatro Romano di cui possiamo ammirare le rovine. È inoltre
     probabile l’esistenza di un anfiteatro la cui ubicazione sarebbe all’altezza della piazza de la Merced.
     Malaca passò ad essere città di diritto latino nel I secolo d.C., come riportato nella “Lex Flavia
     Malacitana” promulgata nell’anno 81 della nostra era.

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La principale attività industriale era l’elaborazione di “garum” che si esportava al resto delle città
dell’impero. Di questa attività abbiamo numerosi esempi nella città, come le grandi vasche che
possiamo vedere in calle Alcazabilla e sotto l’edificio dell’attuale rettorato.

A partire dal IV secolo e fino all’arrivo degli arabi della città nel 712, visigoti e bizantini occuparono
la zona.
Ma saranno gli arabi che daranno la forma urbanistica definitiva alla città, definendone il tracciato
urbano che oggi costituisce il nucleo storico della città di Malaga e quelli di cui conserviamo più
resti tra cui ricordiamo il Complesso Alcazaba - Castello di Gibralfaro.

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Vasche di Garum nel Teatro Romano
     Il “garum” era una salsa fatta di pesce azzurro macerato al sole con erbe aromatiche. Si trattava di un prodotto
     molto apprezzato e richiesto. Considerato una prelibatezza, aveva un prezzo elevato e si esportava alle grandi
     città dell’impero. Oggi possiamo vedere resti di vasche di garum accanto al Teatro Romano, protette da una
     piramide di cristallo e all’interno dell’attuale edificio del rettorato, antica sede delle Poste e Telegrafi, situato ai
     piedi dell’Alcazaba accanto al mare, nel quale troviamo anche resti delle mura romane.

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Malaga musulmana:                                    1
Limiti della città fortificata
e resti di mura che ancora si
conservano.

1- Calle Carretería
2- Calle Álamos
3- Plaza de la Marina
4- Puerta de Atarazanas
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                                 Viste dal belvedere
                                 Ai piedi delle mura ovest dell’Alcazaba, è stata costruita
                                 una passerella che costituisce una vera e propria torre di
                                 vedetta. Da qui si possono ammirare delle splendide viste
                                 inedite della città di Malaga.                               13
COMPLESSO MONUMENTALE TEATRO-ALCAZABA-GIBRALFARO
         All’entrata di calle Alcazabilla, troviamo il complesso monumentale più importante
         di Malaga composto da tre elementi storici.

     1    Teatro Romano
          Costruito nel I sec. d.C. ai tempi dell’Imperatore Augusto, su delle terme di epoca
          repubblicana, il Teatro Romano di Malaga è rimasto attivo fino al III secolo della nostra era.
          Anche se di medie dimensioni, dato che la Malaka romana non era molto popolosa, lo
          studio dei materiali, specialmente dei marmi che lo ricoprivano, svelano la sontuosità della
          costruzione. I primi indizi apparvero durante i lavori di costruzione della Casa della Cultura
          (1940-42) sotto la quale rimase nascosto fino alla demolizione definitiva di questo edificio
          avvenuta nel 1992.
          Del teatro originale si conserva lo scenario, la cavea, 13 gradinate con un raggio di 31
          metri per 16, il vomitorium e resti dell’orchestra, luogo riservato ai senatori. Attualmente ha
          recuperato il suo uso scenico.
          Vicino ad esso è stato installato un centro d’interpretazione che ricrea la vita quotidiana
          della Malaca romana e nella sua decorazione esterna troviamo frasi della Lex Flavia
          Malacitana.
          Indirizzo: Calle Alcazabilla s/n.     Telefono: +34 951 501 115

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2   Alcazaba
         La Alcazaba è il palazzo fortificato dei governanti arabi. Sebbene esistano resti del X
         secolo, la grande riforma inizia nell’XI secolo quando Malaga si costituisce regno di taifa,
         indipendente dal Califfato. Il luogo, situato alle falde del monte Gibralfaro, dominava la
         città in un contesto difensivo privilegiato. L’edificio fu costruito su resti romani e per la sua
         costruzione si utilizzarono materiali provenienti dal teatro romano situato ai suoi piedi. A
         pianta irregolare, allungata e adattata all’orografia del terreno, il palazzo ha subito successive
         riforme e ampliamenti fino al XV secolo. Dopo la conquista della città da parte dei re
         cristiani, la recinzione ha mantenuto il suo uso militare fino al XVIII secolo. Recentemente
         è stato abilitato un nuovo accesso da calle Guillén Sotelo (dietro al comune) dove è stato
         installato un ascensore che arriva fino al punto più alto, per poter fare la visita al contrario
         evitando le ripide salite.
         Il palazzo comunica con il castello di Gibralfaro mediante un sentiero fortificato non aperto
         al pubblico, per cui l’accesso a questa fortezza deve essere realizzato da un altro cammino.
         All’interno della recinzione troveremo un’interessante sala di esposizioni sulle tecniche e gli
         usi della ceramica musulmana dal XI al XV secolo.
         Indirizzo: Calle Alcazabilla.      Telefono: +34 951 926 010

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3   Castello di Gibralfaro
    Ci sono diverse teorie sull’origine del suo nome. Una di queste attribuisce il toponimo
    agli arabi che lo chiamarono “Yabal Faruh” (monte del faro) in riferimento ai resti di un faro
    fenicio o romano che si trovava in questo luogo. Tuttavia in alcuni testi dell’XI secolo lo si
    menziona come castello di Ayros. Se si tratta di un faro o no, se sia fenicio o romano, la
    verità è che, su questo luogo di inestimabile valore strategico, difensivo e militare, fu il re
    nasride Yusuf I che, nel 1340, trasformò in modo definitivo la zona in un castello e costruì
    la “coracha”, mura che uniscono Gibralfaro alla Alcazaba.
    Il recinto continuò a mantenere il suo uso militare fino al 1925, anno in cui fu ceduto al
    comune come monumento storico. Il monumento dispone attualmente di un centro
    d’interpretazione, installato nell’antica polveriera, dove possiamo vedere un esempio di
    elementi attraverso i quali scopriremo l’evoluzione della vita quotidiana militare nel corso
    della storia.
    Oggi, dai suoi merli possiamo contemplare dei panorami impressionanti dello
    sviluppo urbanistico della città fin dalle sue origini. Il centro della storia.
    Indirizzo: Camino de Gibralfaro, s/n. Telefono: +34 951 926 010

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La conquista della città da parte dei Re Cattolici nell’agosto 1487, rappresentò il principio
     della cristianizzazione e un nuovo ordinamento urbano disciplinato dalle norme castigliane
     dell’urbanizzazione. Durante tutto il XVI secolo la medina musulmana si trasformerà in città
     castigliana e cristiana.

      MALAGA NEL XVI SECOLO. INCISIONE DI EMILIO DE LA CERDA

     All’inizio si costruirono quattro parrocchie adattando quattro delle oltre 20 moschee che
     ospitava la medina: Santiago, Santi Martiri, San Juan e Santa María (Sagrario). Furono
     inoltre fondati due ospedali: San Lázaro (1491) situato a nord, vicino al Santuario de la Victoria
     e destinato inizialmente a lebbrosario, e l’ospedale di Santo Tomás (inizi del XVI secolo),
     situato proprio di fronte alla facciata principale della parrocchia di Santa Maria (Sagrario). Del
     primo, oggi rimane la chiesa che conserva un prezioso soffitto a cassettoni in stile mudéjar e
     impressionanti pitture murali nella cripta.
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LIBERAZIONE DEI PRIGIONIERI DI MALAGA DA PARTE DEI RE CATTOLICI. JOSÉ
MORENO CARBONERO, 1930. (MUSEO DI MALAGA)

        L’ospedale di Santo Tomás fu totalmente demolito dopo i terremoti del 1884-85, e ricostruito
        completamente. Attualmente è chiuso al pubblico.

  FACCIATA HOSPITAL SANTO TOMÁS                                     TARGA ESPLICATIVA

                                                                                                       19
LE PRIME CHIESE

     1        Parrocchia di Santiago
              Ubicata all’inizio dell’antica Calle Real, la via principale, oggi calle Granada, è una
              delle più antiche di Malaga. Fondata nel 1490, la prima fattura fu gotico-mudéjar, il
              cui elemento più caratteristico è la bellissima torre in stile mudéjar.

     2        Parrocchia di San Giovanni Battista
              Calle San Juan. Situata in una zona molto popolata della città islamica. La sua
              fondazione può essere anteriore al 1490. La cosa più sorprendente oggi è la vivace
              decorazione pittorica della facciata, di moda a Malaga nel XVIII secolo, scoperta
              durante i lavori di ristrutturazione realizzati nel 1999.

     3        Parrocchia dei Santi Martiri
              Piazza de los Mártires. Anche questa parrocchia risale alla fine del XV secolo. Il nome
              si riferisce ai martiri San Ciriaco e Santa Paula che, su richiesta dei Re Cattolici sono
              stati proclamati patroni della città. In origine gotica, oggi è una bellissima chiesa
              rococò benedetta nel 1777. La facciata attuale risale al XVIII secolo anch’essa con
              pitture murali.

     4        Parrocchia di Santa Maria (Sagrario)
              Annessa alla cattedrale sul lato nord, fu fondata nel 1488. Al principio si trattava di
              una piccola cappella che dovette essere allargata e il cui ampliamento arrivò fino alla
              facciata in stile Re Cattolici (1514 - 1526). La facciata era già stata costruita per essere
              la facciata principale della cattedralel.

20   La prima cattedrale occupò l’edificio della moschea aljama (XII secolo) e fu consacrata nel 1588.
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L’urbanistica cristiana dispone-
     va le città intorno a una grande
     piazza centrale nella quale si
     concentravano i poteri ammi-
     nistrativi e religiosi. Iniziarono,
     così, i lavori di ristrutturazione e
     ampliamento della piazza de las
     Cuatro Calles (oggi piazza de la
     Constitución) nella quale si co-
     llocarono il comune, il carcere, la
     casa del governatore e il Cabildo,
     con un unico elemento orna-
     mentale: la fuente de Génova,
     che rimase in quel luogo fino al
     XVIII secolo.

        La Fuente de Génova
        La fontana di Genova fu collocata nella piazza de las Cuatro
        Calles (oggi Piazza de la Constitución) nel 1551. Di origine
        probabilmente italiana, nel XVIII secolo subì varie ristrutturazioni e
        aggiunte. Nel 1807 fu spostata all’estremità orientale dell’Alameda
        (recentemente costruita) per poi, più tardi,(1926), essere collocata
        nel viale del Parco dove rimase fino al 2002, anno in cui fu restaurata e
        reinstallata nel suo luogo di origine: in piazza de la Constitución.

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Le diverse culture che occupano Malaga lungo la storia, modificano quanto già costruito
 sovrapponendo nuove costruzioni alle precedenti. Per questo motivo non si conserva
 nessun edificio romano né islamico all’interno dell’agglomerato urbano, salvo la porta de
 las Atarazanas.

    La Porta di Atarazanas
    Grazie al carattere militare che venne dato all’edificio degli
    arsenali arabi dopo la conquista e che si è mantenuto fino
    al XIX secolo, questa facciata si è conservata fino ad oggi. Si
    tratta di una costruzione di epoca nasride (Mohamed V. XIV
    secolo) che, grazie allo zelo dell’Accademia di San Telmo,
    è rimasta in piedi per essere poi utilizzata come facciata
    principale del nuovo mercato in stile neo arabo, che fu
    inaugurato nel 1879. Cento anni dopo, il complesso è
    stato dichiarato Monumento storico-artistico.

Come accadde nel resto della penisola, l’avanzata cristiana era seguita dall’avanzata degli ordini
religiosi che si insediavano in tutte le città conquistate, occupando terreni e immobili ceduti. E
Malaga non fu da meno. Sono molti gli ordini religiosi che si insediarono nella città, alcuni dei
quali contribuirono a far sì che lo sviluppo urbanistico fosse diverso da quello abituale a forma di
cerchi concentrici.
L’ubicazione di alcuni dei conventi più importanti nella periferia della medina, li trasformano in
nuclei di attrazione che fanno sì che lo sviluppo della città sia forma di stella. Saranno i conventi
di La Merced, San Francisco, Santo Domingo, la Victoria, Trinidad Carmen e Cappuccini.

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CONVENTI

     1- Convento di San Luís il Real (San Francisco)         ospitare l’immagine della Madonna della Vittoria.
     Fondato nel 1489 è rimasto in funzionamento             Nel 1493 fu ceduta all’ordine dei Minimi. Ha un
     fino alla Desamortización di Mendizábal nel 1836.       magnifica torre-cappella, un grande apporto di
     È situato fuori le mura in quella che oggi è la         Malaga al barocco.
     piazza di San Francisco.                                5- Convento de la Trinidad
     2- Convento de La Merced                                Come nel caso del Convento de la Victoria, i Padri
     I mercedari si installarono nel 1507 nello spiazzo      Trinitari ricevettero dei terreni con un eremo nel
     che si trovava di fronte alla porta di Granada,         luogo dove si stabilì l’accampamento della regina
     all’angolo nordoccidentale di quella che è oggi         Isabella di Castiglia in questo caso, fuori le mura
     piazza de la Merced. La chiesa fu incendiata nel        e all’altro lato del fiume. Il complesso fu costruito
     1931 durante gli eventi precedenti alla guerra          tra il XV e il XVII secolo.
     civile e fu demolita nel 1964.                          6- Convento di San Andrés (Carmen)
     3- Convento di Santo Domingo                            A loro volta, anche i carmelitani si stabilirono fuori
     Situato all’altro lato del fiume Guadalmedina. La       le mura e all’altro lato del fiume, sui terreni che
     sua fondazione risale al 1494, e, come gli altri, è     avrebbero poi dato origine al popolare quartiere
     rimasto in attività fino al 1836. Anche la sua chiesa   del Perchel di Malaga.
     venne bruciata nel 1931.                                7- Convento dei Cappuccini
     4- Convento de la Victoria                              Anche i francescani cappuccini ricevettero
     Situato nella periferia della città, verso nord, nel    un eremo situato su una collina nella zona
     luogo dove era situato l’accampamento del               nordoccidentale fuori le mura, che diede origine
     Re Ferdinando d’Aragona durante l’assedio alla          all’attuale quartiere dei Cappuccini.
     città di Malaga e dove fu eretta una cappella per

                                      SANTUARIO DE LA VICTORIA      CHIESA DEL CONVENTO DE LA MERCED

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1- Convento di San Luís el Real (San Francisco)   5- Convento de la Trinidad
2- Convento de la Merced                          6- Convento di San Andrés (Carmen)
3- Convento di Santo Domingo                      7- Convento di Cappuccini
4- Convento de la Victoria

CONVENTO DE LA TRINIDAD    CONVENTO DI SAN ANDRÉS (CARMEN)          CONVENTO DI SANTO DOMINGO

                                                                                           25
L’importanza del porto e le correnti rinascimentali diede-
     ro l’impulso per la realizzazione di grandi iniziative urba-
     nistiche, ampliando strade e aprendo cammini di ronda
     per creare nuove piazze, come quella che sarà l’attuale
     piazza del Obispo, o tracciando vie di comunicazione
     che erano necessarie, come la calle Nueva.
26
Al pari degli ordini religiosi, anche la nobiltà va acquistando proprietà nei luoghi conquistati
trasformandoli in palazzi o palazzetti residenziali. Due dei più antichi di Malaga sono il palazzo di
Buenavista (1530-1540) attuale sede del Museo Picasso, e il palazzo di Villalón (fine del XVI secolo)
che ospita oggi il museo Carmen Thyssen.

Palazzo di Villalón                                  Palazzo di Buenavista
Questo palazzo rinascimentale della fine             Si tratta di uno dei migliori esempi
del XVI secolo è ubicato in calle Compañía,          dell’architettura civile del XVI secolo.
una de-lle strade che sboccano in piazza de la       Situato in calle San Agustín al confine con
Consti-tución. Il terreno fu assegnato in primo      l’arteria principale della città musulmana, che
grado al portoghese Arias Pinto, educatore           oggi è la calle Granada, è in stile rinascimentale
dei figli del Duca di Bragança nel 1489 ed           - anche se con elementi in stile mudéjar.
ebbe una storia turbolenta con vari proprietari      Attualmente è la sede del Museo Picasso di
nel corso dei se-coli. Oggi è la sede del Museo      Malaga.
Carmen Thyssen Malaga.                                                                                    27
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                                       P
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                                                     8
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                           7                             4
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                                                                 RPRES
                                   P                L DE   LAS SO
                                            PALMERA

     2
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                                                                                         CO
                                                                                  BARRAN

                                                                           PA
                                                                              S  EO                 APAMAR                                                             SALVA
                                                                                      CA
                                                                                         LV
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                                                                                           O                                                                                       RUED
                                                                                               SO                                                                                      A
                                                                                                    LET
                                                                                                       O
                                                                                                                                                                         APA

                                  PIANTINA
                                                                                                                                                                            MA
                                                                                                                                                                               R  ES

                                                                                                                      PADRE ISLA

                                  1- Siti archeologici de la Araña                                                                                                                     CEIB

                                                                                                                                            CE DROS DE MONTE SANC HA
                                                                                                                                                                                           AS

                                                                                                      S
                                                                                                    BO
                      6           2- Cerro del Villar

                                                                                               CA O
                                  3- Scritta Malaka
                                                                                                                           MIM                                                             AS
                                                                                                                                     OS
                                                                                                                                       AS                                          MIMOS

                                  4- Teatro Romano

                                            CA M
                                                                                                           CA M
                                                                                                                INO

                                                INO
                                                                                                                      MO
                                                                                                                        NTE

                                                 MO
                                  5- Alcazaba

                                                    NTE
     5

                                          CA
                                                                                                            MONTE DE SAN

                                           „A
                                                                                                                                     C HA

                                  6- Castello di Gibralfaro

                                                DA
                  3

                                                 DE
                                                    L OS
                                                        IN
                                                                                                                           PASEO SANC

                                                          GL
                                                                                                                                                                         HA

                                                             E
                                  7- FuenteSde Génova

                                                             SE
                                                             S
                          P               PRIE

                                                                                                                           CA Nç N
                                  8- Parrocchia        di Santiago

                                                                          BERG
                                                L OS A
                                          DE T O

                                                                          GUTEM
                                            S
                                       NAVA

                                                          PLZ. çS
                                  9- Parrocchia di San Giovanni Battista

                                                            ICOL
                                                                 J.S. N
                                  10- Parrocchia dei Santi Martiri
                  P
                                  11- Parrocchia di Santa Maria
                                  (Sagrario)
AS
                                  12- Porta di Atarazanas
                                  13- Palazzo di Villalón

                              1   14- Palazzo di Buenavista
              1
            LE
          EL
         MU

                                        Punto di informazione turistica

                                   P Parcheggio
                                                                                                                                                                                       29
MALAGA FUORI LE MURA
       Il SE T TECENTO A MALAGA (SECOLO XVIII)

30
Il XVII secolo è stato un periodo agitato per Malaga, dominato da guerre, disastri naturali e carestie.
Lo sforzo costruttivo si concentrò nell’opera pubblica per rafforzare il porto e le difese, che erano
molto deteriorate, così come la ristrutturazione urbanistica e l’ampliamento delle vie della città.

Tuttavia l’arrivo degli ordini monastici e i lavori e le ampliazioni dei conventi già esistenti, sono
stati importanti.
Il convento delle agostiniane scalze fondato nel 1631 occupava il lato est dell’attuale piazza de
la Constitución e la Compagnia di Gesù apre al culto nel 1630 la Chiesa del Santo Cristo de la
Salud nella strada che oggi porta il nome di tale ordine, molto vicina a piazza de la Constitución.
Inoltre, alla fine di questo secolo si fonda l’ospedale San Julián de la Hermandad della Santa
Caridad, oggi sede dell’Associazione delle Confraternite di Malaga.

      Ospedale di San Julián
      Situato in calle Muro de San Julián questo edificio ha avuto
      vari usi nel corso dei secoli.
      Dal 1972, anno in cui si trasforma in sede dell’Associazione
      de-lle Confraternite della Settimana Santa, fino al giorno d’oggi,
      l’edificio è stato oggetto di varie opere di ristruttura-zione
      per restituirgli il suo splendore originale. Oltre ad esser-
      ne la sede, ospita anche l’interessantissimo
      Museo della Settimana Santa di Malaga.
      Ulteriori informazioni su
      www.agrupaciondecofradias.com

                                                                                                          31
32
La ripresa economica inizierà a Malaga a partire dal 1714, quando la pace rese possibile
l’espansione delle attività commerciali. Ritornano i mercanti stranieri, molto presenti in città fin
dal principio, ma cominciano anche ad avere un ruolo importante i commercianti autoctoni.
La nuova legislazione commerciale di Carlos III dà un grande slancio al commercio con le Indie
dal porto di Malaga.
Si ristabilì il Consolato e il Montepío che si stabilirono nell’edificio occupato dall’antico
collegio dei gesuiti nel centro nevralgico e amministrativo: l’attuale piazza de la Constitución.
Proprio qui si installò nel 1790 la Società Economica degli Amici del Paese il cui lavoro nel
campo culturale e riformista è stato importante per lo sviluppo della città.

          L’emblematica facciata della Società Economica degli Amici
          del Paese scolpita in marmo grigio, è piena di simbolismi
          che offrono un’immagine idilliaca della città di Malaga.
          Campo di alberi autoctoni, la nave del commercio, un
          contadino con una cornucopia (simbolo d’abbondanza)
          che si inginocchia accanto a una giovane che simboleggia
          la città, e un’iscrizione: “Aiuta il laborioso. Rinnega il pigro”

                                                                                                       33
EREMO DI ZAMARRILLA IN
 CALLE MARTÍNEZ MALDONADO

     PARROCCHIA DI SAN FILIPPO
          NERI IN CALLE GAONA
34
L’aumento demografico è un dato di fatto e la città comincia a svilupparsi al di fuori dalle
mura, rispondendo d’altra parte, allo sviluppo dei poli di attrazione conventuali che si erano
insediati appunto fuori le mura. Verso nord, nei terreni occupati dall’arrabal (quartiere) arabo
di Fontanella, si svilupperà un nuovo quartiere attorno alla parrocchia di San Filippo Neri,
che in origine era una cappella finanziata dal Conte di Buenavista. Ampliata a partire dal
1755 con una navata ovale, è una interessante esempio del barocco classicista.

Ed è in questo secolo, che proliferano le costruzioni di cappelle e eremi di tipo privato. Uno
dei più importanti ancora oggi, è l’eremo di Zamarrilla (1757) costruito lungo il cammino
di Antequera dall’altra parte del fiume, seguendo l’espansione verso ovest, dalla linea della
spiaggia. I quartieri della Trinità e del Perchel rimasero uniti.

       La leggenda di Zamarrilla
       A metà del XIX secolo, Cristóbal Ruiz, un pericoloso bri-
       gante soprannominato “ Zamarrilla”, accerchiato dalla
       Guardia Civil, si rifugiò nell’eremo di Zamarrilla dove
       si venerava l’immagine della Madonna de la Amar-
       gura. Non trovando l’uscita né potendo scappare, finì
       per nascondersi sotto il mantello della Madonna chie-
       dendole protezione. Dopo aver perquisito ogni palmo
       dell’eremo, la Guardia Civil se ne andò senza essere rius-
       cita a trovarlo.
       Riconoscente per il favore accordato dalla Vergine, Za-
       marrilla volle ossequiare la Dolorosa con l’unica cosa
       che aveva, una rosa bianca che le aveva appena rega-
       lato la sua fidanzata come pegno d’amore e che fissò
       al petto dell’immagine con il suo pugnale. All’istante,
       questa rosa bianca iniziò a macchiarsi di rosso sangue.
       È questo il motivo per cui, la Madonna di Zamarrilla,
       che è portata in processione lungo le strade di Malaga il
       Giovedì Santo, ha sul petto una bella rosa rossa.

                                                                                                   35
Il salto delle mura a Malaga è letterale, poiché la crescita nasce abbattendo le mura
     e costruendo su di esse invece di utilizzarle come pareti per addossare le case come è
     avvenuto in altre città. È così che nacquero in quest’epoca le strade Carretería e Álamos.

            La distruzione delle mura e la costruzione
            di volte sul fosso, diede luogo alle strade
            Carretería e Álamo che continuano così il
            tracciato delle mura arabe. Tuttavia, è anco-
            ra possibile ammirare alcuni resti.

     Ma uno degli sviluppi più importanti per l’urbanistica della città futura, è quello realizzato a
     sud dove, grazie all’apporto di sabbia del fiume Guadalmedina, si crea una striscia di terreno
     nuovo tra la porta del mare e la spiaggia, dove nel 1873 si costruisce il Paseo de la Alameda,
     vitale colonna vertebrale della borghesia nella città del XIX secolo.

36
La fisionomia della città cambia radicalmente in questi anni cedendo il passo al Barocco
 e persino al Rococò, con la decorazione delle facciate di edifici religiosi e civili con pitture
 colorate che a volte ricreano architetture false, e figure allegoriche. La parrocchia del
 Sagrario che fu demolita nei primi anni del secolo, fu ricostruita conservando la facciata
 plateresca e decorata con queste pitture murali all’esterno.

         La città venne decorata durante questo secolo, con vistose
         pitture murali, la maggior parte con motivi geometrici, anche
         se non mancavano i motivi figurativi e floreali. Le opere di
         risistemazione e restauro che si stanno realizzando in alcuni
         edifici negli ultimi anni, hanno fatto comparire pitture nas-
         coste e ogni giorno sono sempre più quelle che vengono
         conservate e restaurate.

                                     A pochi metri dalla facciata principale della parrocchia del
                                     Sagrario, di fronte al patio de los naranjos (cortile degli aranci)
                                     della Cattedrale, si erge uno dei migliori esempi di architettura
                                     civile barocca dell’epoca: il palazzo di Zea-Salvatierra.
                                     Costruito tra la fine del XVII e il principio del XVIII secolo,
                                     occupa un isolato ad angolo tra le strade Císter e San Agustín.
PALAZZO DI ZEA-SALVATIERRA.          Attualmente è proprietà privata.                                      37
FACCIATA PRINCIPALE.
Le opere della Cattedrale, sempre
     incompiute, ripresero nel 1719
     per essere infine inaugurata nel
     1782con eccezione della torre
     sud e di alcuni elementi decora-
     tivi e strutturali che ancora oggi
     continuano a mancare. L’edificio è
     rappresentativo del Rinascimento
     dato che il Cabildo impose la con-
     tinuità stilistica, con la presenza del
     barocco nella splendida facciata
     principale.

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La cattedrale del Nuestra Señora de la Encarnación
I lavori della Cattedrale de la Encarnación iniziarono immedia-
tamente dopo la conquista della città nel luogo occupato dalla
moschea aljama (moschea maggiore) della medina. La consa-
crazione avvenne il 3 agosto 1588. Sebbene la costruzione
iniziò in epoca gotica, l’edificio, concluso definitivamente
nel 1782, è una delle opere più rappresentative del Ri-
nascimento spagnolo. Dal 1997 ospita inoltre, il museo
della Cattedrale che offre una magnifica collezione
di pittura, scultura e arte suntuaria.
Ulteriori informazioni su www.diocesismalaga.es
www.malagacatedral.com

                                                                  39
Perché non sono stati terminati i lavori della Torre Sud?
     Nel 1997 The National Society Sons Of The American Revolution, consegnò una targa al Cabildo di
     Malaga, per ringraziarlo della donazione del denaro, destinato alla costruzione della torre, al generale
     Bernardo de Gálvez originario di Malaga e governatore a quel tempo dello Stato della Louisiana, per
     sostenere la guerra di indipendenza degli Stati Uniti. La targa si può vedere nel lato sud del cortile de-
     dicato al museo all’aperto della Cattedrale.
     Tuttavia, altri ricercatori sostengono che questo denaro fu destinato alle opere di miglioramento del
     cammino di Antequera.
     Attualmente, vi sono opinioni contrastanti sull’opportunità o meno di un suo completamento.

40
41
E di fronte alla facciata principale della cat-
                                    tedrale, la piazza del Obispo sperimenta
                                    un’imponente risistemazione con la spetta-
                                    colare ampliazione del palazzo vescovile
                                    che annesse, nel 1762, degli edifici adiacenti.
                                    Il carattere barocco della piazza è aumenta-
                                    to dalla facciata dai marmi grigi e rosa del
                                    nuovo palazzo e da una piccola fontana che
                                    forniva l’acqua agli abitanti della zona, pro-
                                    veniente dall’acquedotto di San Telmo, che
                                    sarà la più grande opera di ingegneria del
                                    settecento a Malaga.

42   PALAZZO EPISCOPALE (INTERNO)                          PALAZZO EPISCOPALE (FACCIATA)
Il palazzo episcopale
        Questo edificio è uno dei capolavori dell’architetto
        Antonio Ramos e simbolo del nostro barocco. L’interno
        si distribuisce attorno a due cortili consecutivi. Oggi,
        parte dell’eificio ospita uno “spazio d’Arte” nel quale
        si può visitare la zona nobile del palazzo e le sezioni
        dedicate alle esposizioni.
        Ulteriori informazioni su www.arsmalaga.es

L’acquedotto di San Telmo
L’aumento demografico che sperimenta la città nel XVIII secolo, rende necessario avviare
lavori di approvvigionamento di acqua. L’allora Vescovo di Malaga, José Molina Lario,
promuove e finanzia l’opera che si rivelerà essere una delle opere di ingegneria idraulica
più importanti del paese nel XVIII secolo. L’architetto Martín de Aldehuela fu l’artefice
di questa grande opera che, attraverso i suoi 10,8 km di lunghezza, rifornisce di acqua
proveniente dal fiume Guadalmedina tutta la popolazione di Malaga. Nonostante la
complessità data dalla complicata orografia del terreno, i lavori furono realizzati in soli due
anni da ottobre 1782 a settembre 1784.
                                                                                                  43
Il boom del commercio, l’esportazione e l’importazione, crea la necessità di avere delle dogane in
     sintonia con la grande attività commerciale della città. Così, nel 1791 si iniziano le opere del grande
     edificio della dogana ai piedi della Alcazaba, accanto al mare e molto vicino al porto.

     Il Palazzo della Dogana
     Progettato nel 1788 dall’architetto Manuel Martín
     Rodríguez,punta chiaramente a uno stile neoclassico pur
     mantenendo alcuni elementi barocchi. I lavori iniziarono
     nel 1791 ma vennero conclusi soltanto nel 1829 dopo la
     parentesi della Guerra di Indipendenza spagnola contro la
     Francia (1808-1814). Durante la sua costruzione furono rinvenuti
     molti reperti provenienti dalla città araba e romana che aveva il
     suo centro proprio in questa zona. In questi secoli l’edificio ha avuto vari
     usi e attualmente è la sede del museo di Malaga che riunisce i fondi del museo
44   Archeologico e il museo delle Belle Arti.
Di fronte alla dogana, si innalza un altro
punto di riferimento di costruzione
civile del settecento, il palazzo del
Conde de Villalcázar dichiarato
bene di interesse culturale nel 1976
e attualmente sede della Camera di
Commercio di Malaga.

                                             Torrione Mudéjar?
                                             Proseguendo lungo calle Granada, nei pres-
                                             si del palazzo di Buenavista (oggi Museo
                                             Picasso), si trova un interessante torrione
                                             di fattura mudéjar che, per la sua ubicazio-
                                             ne nella zona del ghetto e la sua vicinanza
                                             alla torre della parrocchia di Santiago, si po-
                                             trebbe ritenere che abbia un rapporto con
                                             quest’ultima.
                                             Tuttavia, si tratta del resto di una casa-torre,
                                             tipologia di abitazione caratteristica di Ma-
                                             laga, che risale al XVII secolo. A seguito della
                                             ristrutturazione del ghetto, la torre ospita
                                             oggi il Centro di accoglienza dei visitatori
                                             Ibn Gabirol, del comune di Malaga.
                                                                                                45
4                 12

                                           2
                               8   P

                                               P

                                   P
     3
                         13
                           1

                                               11
             P                         5        7

         P

                     9
                                           P

46
PIANTINA

                                                                                                    ALTA
                                                                                              T AJA
                                                                                            VEN
                                                       1- Società Economica degli Amici
                                                         del Paese
                                                       2- Calle Carretería e Álamos (mura)
                                                       3- Eremo di Zamarrilla
                                                       4- Acquedotto di San Telmo

                          P                            5- Piazza del Obispo
                                                       6- Dogana
                                                       7- Cattedrale
        14

                                                                                           CA M
                                                       8- Ospedale di San Julián

                                                                                              INO
                                                                                                 MO
                                                                                                    NT E
                                                       9- Alameda
10

                                                                                         CA
                                                                                           „A
                                                                                            DA
                                                       10- Palazzo di Zea-Salvatierra

                                                                                                 DE
                                                                                                     LO
                                                                                                      SI
                                                                                                           NG
                                                                                                            LE
                                                       11- Parrocchia del Sagrario

                                                                                                             SE
                                                                                                                S
                                               P                                          PRIES
                                                       12- Parrocchia di San Filippo NeriTOLOSA
             6                                                                         NAVA

                                                       13- Chiesa del Santo Cristo de la
                                                                                            SD  E

                                                                                                               PLZ. çS
                                                                                                                  ICOL
                                                                                                           J.S. N
                                                          Salud
                                                   P
                                                       14- Centro Ibn Gabirol
                                                          (Torrione mudéjar)
                                 AS
                         SORPRES
                 E LAS
          RAL D
     PALME
                                                            Punto di informazione turistica

                                                        P Parcheggio
                                                                                                             47
                                           1
                                       LE
                                       EL
                                      MU
DECOLLANDO VERSO IL FUTURO
                                                    IL XIX SECOLO

     Il XIX secolo è cruciale per lo sviluppo
     urbanistico della città di Malaga, che
     assume il tracciato definitivo che conos-
     ciamo oggi in concomitanza con il de-
     collo della rivoluzione industriale e il
     consolidamento della borghesia.

     Sebbene l’occupazione francese (1810-
     1812) fu nefasta per la grande perdita
     di patrimonio artistico che comportò
     per la città, altri fatti storici hanno dato
     luogo a monumenti emblematici tra
     cui l’Obelisco del General Torrijos
     nell’attuale piazza de la Merced o la
     statua del Marqués de Larios situata
     all’entrata di calle Larios.

48
               MONUMENTO AL MARQUÉS DE LARIOS
Monumento al Marchese de Larios
Dopo la morte del II Marchese de Larios, Manuel Domingo Larios, il co-
mune divulga un’iniziativa diretta dal giornalista Nicolas Muñoz Ceris-
sola, per erigere un monumento in suo onore, cosa che poi venne
sostenuta grazie a una sottoscrizione popolare. Il progetto fu vinto
a concorso dal famoso scultore valenciano Mariano Benlliure, che
disegnò un gruppo a forma di piramide con diverse allegorie. Oggi,
la figura del Marquese guarda verso calle Larios che fu la sua grande
opera e contributo alla città.

                                                                                                 49
                                                 CALLE DEL MARQUÉS DE LARIOS (DIREZIONE PORTO)
Monumento a Torrijos
     Il generale José Maria To-
     rrijos, liberale e grande di-
     fensore della Costituzione
     del 1812, guidò un movi-
     mento di resistenza contro
     l’assolutismo di Fernando VII.
     Tradito dalle autorità di Malaga,
     fu arrestato e fucilato l’11 dicem-
     bre 1831, insieme a 48 dei suoi uomi-
     ni sulla spiaggia di San Andrés.
     Dopo la morte di Fernando VII si decise
     di costruire un cenotafio in memoria del
     generale Torrijos che, finanziato da una
     sottoscrizione popolare, fu collocato in
     piazza de La Merced, al tempo chiamata
     de Riego, per potenziare l’immagine libe-
     rale della città.
     Il monumento, opera di Raffaello Mitja-
     na, risponde alla tendenza del XIX seco-
     lo piena di simbolismi e si innalza su una
     cripta dove riposano le spoglie di tutti
     i soldati che furono fucilati quel giorno,
     tranne quella dell’irlandese Robert Boyd
     che fu sepolto nel cimitero inglese. Il ce-
     notafio, per la cui costruzione venne utiliz-
     zata la sabbia della spiaggia di San Andrés,
     consta di tre corpi che terminano con un
     obelisco. Fu inaugurato nel 1842.

               Il terzo corpo dell’obelisco che rifinisce il monumento al generale Torrijos, è leggermente
               storto a causa del forte terremoto avvenuto nel Natale 1884. Nonostante i molteplici restauri
50             ai quali è stato sottoposto il monumento, la città di Malaga ha deciso di mantenere questo
               difetto a ricordo di quell’evento.
La rivoluzione industriale porta a Malaga
un periodo di prosperità con l’introduzione              Ciminiere
di fabbriche dedicate al settore siderurgico,            L’attività industriale si concentra nella
promosse da Manuel Agustin Heredia, e al settore         zona costiera ovest sull’altra riva del
tessile promosse dalla famiglia Larios. Lo sviluppo      Guadalmedina, dove oltre agli stabili-
industriale si concentra nella zona ovest della città    menti siderurgici di Heredia, Eduardo
                                                         Huelin Ressing impiantò uno zucche-
dove nascono i quartieri operai di Huelin e del          rificio, creando inoltre un quartiere
Bulto con la conseguente crescita urbana della           di alloggi per gli operai con il suo
zona.                                                    nome. Di questa attività industriale del
                                                         XIX secolo si conser-
                                                         vano oggi le torri di
                                                         quelle      fabbriche
                                                         che si innalzano
                                                         sul lungomare di
                                                         ponente.

                                                        Le famiglie più importanti dell’epoca, com-
                                                        mercianti, industriali ecc., convennero nel
                                                        costruire le loro dimore su entrambi i lati
                                                        dell’Alameda Principal, appena inaugu-
                                                        rata. Huelin, Grund, Gross, Temboury, He-
                                                        redia, Loring, Larios e addirittura il politico
                                                        Cánovas del Castillo costituiscono la “Oli-
                                                        garchia dell’Alameda”

                                                                                                          51
Tuttavia la crisi dell’ultimo terzo del secolo e, soprattutto, la Desamortización, rappresentano una grande
     spinta per il settore immobiliare il cui capitale proviene soprattutto dal commercio. Ciò favorisce lo
     sviluppo urbanistico della città che passa da città conventuale a città moderna.

     Nella seconda metà del secolo, si pro-
     muovono fondazioni e azioni di be-
     neficenza che portano alla costruzio-
     ne dell’ospedale de la Reina, oggi
     noto come l’Ospedale Civil (1862) e
     l’ospedale Noble (1866), costruito
     con i fondi donati dagli eredi del me-
                                                                            OSPEDALE CIVIL
     dico di origine britannica deceduto a
     Malaga, Dottor José Guillermo Noble,
     come ospedale di appoggioper gli
     abitanti e i marinai stranieri in situazio-
     ne di emergenza.

                                              OSPEDALE NOBLE

52
D’altra parte, i conventi erano ceduti all’esercito per
essere utilizzati come caserme oppure, come nel caso del
convento delle agostiniane scalze (1628) origine di
quello che oggi chiamiamo il pasaje de las Chinitas, si
demolirà e si lottizzerà il terreno per poi venderlo all’asta
pubblicamente. In questo modo l’oligarchia acquista i
terreni con la migliore ubicazione.

  Pasaje Chinitas
  Il pasaje Chinitas, situato sul lato est di piazza de la Cons-
  titución, è una strada stretta alla quale si accede passan-
  do sotto un grande arco di marmo.
  Este arco es lo que queda de la puerta de entrada a la
  Questo arco è ciò che resta della porta d’ingresso della
  chiesa del convento delle agostiniane scalze (1628). Il te-
  rreno comprendeva tutto l’isolato fino alle strade Santa
  Maria, Fresca e del Toril. Ma il pasaje deve il suo nome al
  “caffè di Chinitas”, un cabaret popolare che rimase attivo
  dal 1857 fino al 1937 e che rese eterno Federico García
  Lorca con la poesia dedicata al torero Paquiro.

                                                                   53
Ma l’opera più importante per l’impatto che avrà nell’ambiente urbano della città, è senza
     dubbio l’apertura della strada del Marqués de Larios, che diventerà l’arteria principale e
     l’emblema della città di Malaga.

54
                                        CALLE DEL MARQUÉS DE LARIOS (DIREZIONE PIAZZA DE LA CONSTITUCIÓN)
Calle Larios
 Inaugurata il 27 agosto 1891, il tracciato della calle
 del Marqués de Larios risponde alle tendenze ur-
 banistiche dell’epoca, che erano a favore di strade
 ampie e rette, e isolati in tracciati perfettamente
 ortogonali. L’apertura di questa strada faceva par-
 te di un piano più ambizioso di risistemazione e
 modernizzazione della città.
 L’obiettivo principale, in questo caso, era collegare
 il centro (Piazza de la Constitución) con il porto per
 facilitare il trasporto delle merci.
 La mancanza di risorse del comune per avviare il pro-
 getto, fa sì che questo sia sottoposto alla procedura di appal-
 to pubblico, e saranno i figli del Marqués de Larios ad ottenere
 più del 90% delle azioni. Ciò permise loro di farsi carico e persino di modificare il
     progetto incaricato a Eduardo Strachan. Tra le altre cose, la famiglia modificò
          l’asse della strada per far coincidere l’inizio con la facciata principale del loro
             palazzo situato nel luogo che oggi occupa il palazzo de la Equitativa. Il
               palazzo Larios fu distrutto durante la Guerra Civile.
                Si dice che Strachan si ispirò all’architettura della città di Chicago per
                progettare gli angoli curvi degli isolati, caratteristica di identità della
                strada. Per questo si addussero anche motivi di carattere sanitario, poi-
                ché l’assenza di spigoli eviterebbe ostacoli all’entrata dell’aria di mare
               permettendo una migliore ventilazione.

Un sala da ballo
La calle Larios è stata dichiarata come una delle strade più eleganti del XIX secolo. All’inizio la pa-
vimentazione dei marciapiedi era in legno, stile parquet, tanto che gli abitanti di Malaga dicevano
che sembrava di essere in una sala da ballo più che in una strada. Ma questa “sala” durò poco. Nel
1907, lo straripamento del fiume Guadalmedina diede luogo alla famosa “riá” (riada- inondazione)          55
che portò con sé il “parquet”.
Un altro degli eventi determinanti per la città fu la cos-
     truzione del paseo del parco su un terreno rubato
     al mare davanti al palazzo della dogana. Ancora una
     volta fu la famiglia Larios a incaricarsi del progetto
     che fu dedicato, come omaggio, al politico di Malaga
     Antonio Cánovas del Castillo, che aveva amministra-
     to i terreni a favore della città.

     Ma il vero scopo era quello di abilitare una via di co-
     municazione più diretta, tra la borghesia già installata
     nella zona orientale (Paseo de Sancha, Paseo de Reding
     e Limonar) e il centro nevralgico della città.

56
57
Le opere del porto procedono e si decide di migliorare il faro già esistente
     all’estremità del molo allo scopo di potenziare la segnale marittima più vicina
     all’entrata del porto. Si realizzò un ampliamento del faro e venne incluso l’alloggio
     del guardiano del faro. Questa struttura inaugurata nel 1817 progetto di Joaquín
     Mª Pery, è la Farola, uno dei punti salienti della città.

58
La Farola di Malaga
Anche se la sua costruzione si progetta già nel 1717, è solo un secolo più
 tardi quando si concludono i lavori che danno l’aspetto che possiamo
      contemplare oggi. La sua posizione e il contesto, tuttavia, sono
        stati molto modificati con la riconversione del Muelle Uno a zona
          dedicata al commercio e al tempo libero. Una curiosità: il nostro
           faro, insieme con quello di Santa Cruz de Tenerife, sono gli unici
            due di tutta la Spagna al femminile.

                                                                                59
CIMITERO SAN MIGUEL

                           Il XIX secolo è stato caratterizzato anche
                           dalla preoccupazione e dal tentativo
                           di trovare delle soluzioni ai problemi di
                           salubrità delle città, tra i quali si trovavano
                           i cimiteri.

                           L’aumento della popolazione e un ordinanza
                           di Carlos III che vietava la sepoltura nelle
                           chiese, obbliga il comune ad abilitare
                           nuovi spazi. Nascono, così, il cimitero di
                           San Miguel (1833) a nord e quello di San
                           Rafael (1866) a ovest. Entrambi sono oggi
                           in disuso ma, nel caso del cimitero di San
                           Miguel, dichiarato BIC (Bene di Interesse
                           Culturale), rimane aperto al pubblico per il
                           suo interessante patrimonio scultoreo e di
60
                           architettura funeraria.
CIMITERO INGLESE

        Cimitero Inglese
        Nell’avenida de Priest n1, antica strada di Almería, un cancello con due
        leoni, simbolo dell’impero britannico, ci conduce al Cimitero Inglese di
        Malaga che, inaugurato nel 1831, fu il primo cimitero non cattolico ad
        aprire in Spagna. L’iniziativa parte da William Mark, console britannico dal
        1824 che, date le difficoltà per dare sepoltura ai non cattolici e, dato che la
        comunità straniera a Malaga (commercianti e borghesi) iniziava ad aumentare,
        non si fermò fino a quando non ottenne dalle autorità un terreno per un camposanto.
        Nel 2012 il perimetro è stato dichiarato bene di interesse culturale dalla Junta de
        Andalucía, per il suo grande valore storico, artistico, culturale e botanico. Qui possiamo
        trovare le tombe di personalità come Jorge Guillén, Gerard Brenan, o Marjorie Grice-
        Hutchinson e dei marinai della fragata tedesca Gneisenau. Uno delle prime sepolture
        realizzate in questo cimitero fu quella del giovane irlandese Robert Boyd, che fu fucilato,
        condividendone gli ideali, insieme al generale Torrijos nel dicembre 1831.
        Ulteriori informazioni su http://cementerioinglesmalaga.org/
                                                                                                      61
Mercato di Atarazanas
     Alla fine del secolo alcune proprietà militari, una volta perduta la
     loro funzione difensiva, vennero cedute al municipio. È questo il
     caso dell’edificio degli arsenali che il comune ha deciso di dedicare
     alla costruzione di un mercato comunale a seguito dell’espansione
     demografica ed economica della città.
     Il progetto fu commissionato all’architetto comunale Joaquín de Rucoba,
     a patto che mantenesse la porta nasride (Mohamed V, 1354-1391) degli
     arsenali come porta principale. Il mercato fu inaugurato nel 1879 con il
     nome di mercato di Alfonso XII.

62
Ma, nonostante la crisi che si sta-      TEATRO CERVANTES
va facendo sentire, erano richieste
anche attività per il tempo libero e
per la cultura. Le classi più elitarie
frequentavano i teatri.
Pertanto, oltre al teatro Principale
costruito nel 1793 situato in piazza
del Teatro, ormai scomparso, ne
venne costruito un altro più grande
e più in linea con la tendenza del
XIX secolo, il teatro Cervantes in-
augurato nel 1870.

                                                            63
Insieme al mercantilismo degli Heredia
     e all’attività industriale dei Larios, un’altra
     famiglia si presenta come portatrice dei più
     profondi valori del romanticismo: quella dei
     Marchesi di Casa Loring proprietari della
     Finca de la Concepción e creatori di uno dei
     più importanti giardini botanici d’Europa:
     il giardino botanico de la Concepción
     (dichiarato BIC - Bene d’Interesse
     Culturale- nel 1943).
     Questi tre nomi, alla fine imparentati, formano
     l’istantanea della società e dell’oligarchia di
     Malaga nel XIX secolo.

         Finca de la Concepción
         Situata nella periferia della città verso nord, fu la residenza di svago
         dei marchesi di Casa Loring: Jorge Loring, imprenditore e politico,
         e Amalia Heredia, figlia di Manuel Heredia, erudita e amante delle
         arti, dell’archeologia e della botanica. Fu proprio lei l’artefice del
         patrimonio che raccoglie la masseria nella quale sono state piantate
         specie esotiche provenienti da tutto il mondo. La loro passione per
         l’archeologia li fece diventare mecenati di diverse azioni e ricerche
         raccogliendo un’eccellente collezione di pezzi che fu definita
         “Museo Loringiano”. Tra queste, le tavole della Lex Flavia Malacita,
         oggi nel Museo Aecheologico Nazionale.
         La masseria comprende, una casa palazzo, residenza dei
         marchesi, un belvedere, un tempio classico e, naturalmente,
         l’impressionante giardino botanico con un’immensa varietà di
         piante e alberi alcuni unici in Europa.
         Oggi è di proprietà del comune ed è aperta al pubblico.
64       Ulteriori informazioni su http://laconcepcion.malaga.eu/
La crisi di fine secolo una realtà inarres-
tabile. È allora quando appare un fe-
nomeno che si rivela come potenziale
uscita e fonte di reddito: il turismo, che
si intensificherà definitivamente nel XX
secolo. Tuttavia, a differenza della visione
romantica dei viaggiatori del XVIII secolo,
la Malaga del XIX secolo si presenta già
come una città moderna, industria-
lizzata ma con le sue caratteristiche di
identità ben distinte.

Appaiono quindi, le figure del Cenache-
ro, il Biznaguero e altre rappresentazio-
ni dei tipi dell’epoca.

    El Biznaguero          El Cenachero

                                               65
13
     14
          4                P                    10
                                                   1
                                   P
                                                               P
                           P

                           6

                  P

              P        7
                  12                   8
                       2
                                                                   ES
                               P                             SORPR
                                                   LDE LAS
                                           PALMERA

66
              3
C
                                                                                  CO
                                                                           BARRAN

                                                                    PA
                                                                       S  EO                  APAMAR                                                             SALVA
                                                                               CA
                                                                                  LV
                                                                                                     ES                                                               DOR
                                                                                     O                                                                                       RUED
                                                                                         SO                                                                                      A
                                                                                              LET
                                                                                                 O
                                                                                                                                                                   APA
                                                                                                                                                                      MA
                                                                                                                                                                         R  ES

                                PLANO                                                                           PADRE ISLA

                                                                                                                                                                                 CEIB

                                                                                                                                      CE DROS DE MONTE SANC HA
                                                                                                                                                                                     AS

                                1- Obelisco generale Torrijos

                                                                                                S
                                                                                              BO
                                                                                         CA O
                                2- Monumento al Marchese de Larios
                                3- Ciminiere lungomare di ponente                                                    MIM
                                                                                                                               OS
                                                                                                                                 AS                                          MIMOS
                                                                                                                                                                                     AS

                                        CA M
                                                                                                     CA M

                                4- Finca La Concepción
                                                                                                          INO

                                         INO
                                                                                                                MO
                                                                                                                  NTE

                                             MO
                                               NT E
                                5- Ospedale Nobile

                                      CA
                                                                                                      MONTE DE SAN

                                        „A
                                                                                                                               C HA

                                         DA
                                6- Pasaje Chinitas

                                             DE
                                               LO
                                                 SI
                                                  NG
                           11                                                                                        PASEO SANC

                                                      LE
                                                                                                                                                                   HA

                                                        SE
                                                           S
                       P        7- Calle
                                    PRIES
                                         Larios

                                                                                                                     CA Nç N
                   5

                                                                   BERG
                                8- PaseoS DE
                                             T OL O del Parco
                                                   SA

                                                                   GUTEM
                                   NAVA

                                                      PLZ. çS
                                9- Farola

                                                        ICOL
                                                          J.S. N
                                10- Cimitero di San Miguel
               P
                                11- Cimitero Inglese
                                12- Mercato di Atarazanas
SAS
                                13- Teatro Cervantes
                                14- Ospedale Civil
           1
          LE
       EL
      MU

                                       Punto di informazione turistica

                                 P Parcheggio
      9
                                                                                                                                                                                 67
Attraversando il fiume
                                           IL XX SECOLO

     La crisi con la quale si chiude il XIX secolo si protrae nei primi decenni del nuovo secolo e
     si aggrava tra le altre cose, per la grande disgrazia che comportò per il settore agricolo, e in
     particolare per quello vitivinivolo di Malaga,il flagello della filossera.
     Evento che provocherà una grande immigrazione rurale e un conseguente aumento della
     popolazione nella città.
     Durante questi anni si intrapresero, tuttavia, opere importanti per l’approvvigionamento di
     acqua e la sicurezza della città, come il pantano del Chorro y del Agujero, che servono come
     contenimento del fiume Guadalmedina per evitare inondazioni come quella del 1907.

68
El Puente de los Alemanes
A Malaga il secolo inizia con un evento tragico. Il 16 dicembre 1900 la fregata
tedesca Gneisenau, naufraga a causa di una tempesta entrando in collisione
con la scogliera del porto di Malaga. La popolazione civile accorse per salvare
i marinai, ma a molti di essi questo costò la vita. Sette anni più tardi, nel 1907 le
inondazioni causate dallo straripamento del Guadalmedina distrussero numerosi
ponti della città. Fu allora che la Germania, come ringraziamento per l’aiuto ricevuto
in occasione del naufragio della sua fregata, promosse una riscossione popolare
per inviare aiuti agli abitanti di Malaga. Con questa donazione fu costruito il
ponte di Santo Domingo, meglio conosciuto come el puente de los alemanes (il
ponte dei tedeschi). Una targa nella struttura metallica centrale, ne spiega l’origine:
“La Germania ha donato a Malaga questo ponte grata per l’eroico soccorso che la
città ha prestato ai naufraghi della fregata di guerra Gneisenau.”

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La guerra del Marocco (1909-1927) oltre ai problemi causati dalla crisi economica e
     l’organizzazione del proletariato di tendenze sempre più di sinistra e repubblicane,
     provocheranno la fine del regno di Alfonso XIII mediante il colpo di Stato perpetrato dal
     generale Primo de Rivera nel 1923.

     La dittatura di Primo de Rivera coincide con il periodo di prosperità che a livello mondiale
     conosciamo come “I felici anni 20” o “la Belle Époque”. E Malaga non fu da meno. La ripresa
     dell’economia si deve in gran parte al commercio, anche se già a partire dalla fine del
     secolo scorso, si intravede nel turismo il futuro economico e si potenzia la promozione del
     clima, delle feste e della gastronomia

70       BAÑOS DEL CARMEN NEGLI ANNI 20
CITTÀ GIARDINO

Gli anni ‘20 favoriscono l’espansione della città e si inizia a pianificare la crescita urbana. Il risultato
di questa pianificazione è la creazione della Città Giardino (1926) che, finalmente si trasforma in
una città lineare costruita accanto al fiume in direzione nord e che si allontana dal concetto delle
città giardino britanniche.
Verso sud, si intraprendono i lavori di unione del paseo del Parque con quello dell’Alameda e
nel 1925 si inizia la demolizione degli edifici addossati alla cattedrale per lasciarla isolata.
Ma lo sviluppo della città così come la conosciamo oggi, avviene nel 1929 quando si approva il
Piano di Ampliamento realizzato dall’allora architetto comunale Daniel Rubio, che sposta il centro
verso ovest sull’altra sponda del fiume e che poi darà luogo al prolungamento della Alameda e a
tutto lo sviluppo urbanistico della zona.
                                                                                                               71
Il Modernismo en Malaga:
             Antichi magazzini di Félix Sáenz
             Il movimento modernista non attecchì molto nella città di Malaga come
             nel resto del paese, dando la preferenza allo stile regionalista rispetto
             alle tendenze europee. L’edificio più rappresentativo è quello degli antichi
             magazzini di Félix Sáenz, costruiti tra il 1912 e il 1914. Opera dell’architetto
             Manuel Rivera Vera, segue i particolari gusti locali di mescolare gli stili
             per cui troviamo anche elementi neobarocchi. Attualmente, sono stati
             ristrutturati per uso abitativo e con una zona commerciale al pianterreno.
             Durante i lavori di ristrutturazione si scoprì nel sottosuolo una necropoli
             islamica.

     MUNICIPIO                    CASITA DEL JARDINERO
                                                               Tuttavia, per quanto riguarda gli edifici ufficiali, a
                                                               Malaga si preferisce il neobarocco e lo si dimostra
                                                               negli edifici che si costruirono lungo il paseo del
                                                               Parco: il Municipio (1911) e la Casita del Jardine-
                                                               ro (Casa del giardiniere - 1912).

72           MUNICIPIO
LE CASE DI FELIX SÁENZ                               HOTEL PRÍNCIPE DE ASTURIAS (OGGI GRAN HOTEL MIRAMAR)

Sarà però lo stile regionalista quello che lascia il numero maggiore di esempi in città: le case di Félix
Sáenz nel Paseo de Sancha (1922), alcuni palazzetti di Miramar, l’Hotel Príncipe de Asturias (1926),
il mercato di Salamanca (1925) e anche l’antico edificio neomudéjar delle Poste e Telegrafi, oggi
rettorato dell’Università di Malaga (1923), situato anch’esso nel paseo del Parque.

MERCATO DI SALAMANCA                                  ANTICO EDIFICIO DELLE POSTE E TELEGRAFI OGGI RETTORATO

                                                                                                            73
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