SOMALIA Cause di migrazione e contesti di origine - Caritas Inmigration
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50 Africa Subsahariana L’area sub-regionale I PAESI I Corno d’Africa SOMALIA ERITREA IMMIGRATI IN SOMALIA YEMEN 52.131 ETIOPIA: 19.348 GIBUTI YEMEN : 7.051 Gibuti Bosaaso ERITREA: 40 RIFUGIATI Fonte: UNDESA stocks 2019 17.726 Hargeisa Harar Burao Somaliland ETIOPIA ROTTE VERSO SUD SUDAN L’EUROPA Fonte: IOM - FLOW MONITORING SFOLLATI INTERNI SOMALIA 2.648.000 Fonte: IDMC Mogadiscio RIFUGIATI 17.726 UGANDA KENYA YEMEN: 13.243 Chisimaio ETIOPIA : 4.127 Fonte: UNHCR 2019 CAPITALE: IMMIGRAZIONE (2019): Mogadiscio 52.131 migranti nel paese (di cui 17.726 rifugiati nel 2019). POPOLAZIONE (2018): 15.008.154 PRINCIPALI PAESI DI ORIGINE: Etiopia (19.348), Yemen (7.051), Eritrea (40). REGIME POLITICO: autoritario / non democratico EMIGRAZIONE (2019): 2.054.377 migranti somali nel mondo PRESIDENTE IN CARICA: Mohamed Abdullahi (di cui 949.652 rifugiati nel 2018). Mohamed ‘Farmajo’ (dal 2017) PRINCIPALI PAESI DI ACCOGLIENZA: CRESCITA ECONOMICA 2012-2018: Etiopia (477.774), Kenya (452.919) 2,3% annuo e Yemen (279.856). TASSO DI POVERTÀ: n.d. SFOLLATI INTERNI (2018): 2.648.000
Corno d’Africa Somalia 51 CONTESTO SUB - REGIONALE: IL CORNO D’AFRICA L’Italia conserva Il Corno d’Africa è considerato una delle aree relazioni particolari più instabili del pianeta, a causa dei conflitti con gli stati del Corno che negli ultimi quarant’anni hanno ridisegnato la mappa politica della regione, modificando i d’Africa, in ragione del confini ereditati dal colonialismo. L’Eritrea ha suo passato coloniale ottenuto l’indipendenza dall’Etiopia nel 1993, che ad oggi rappresenta mentre nel 2007 una parte del territorio so- malo, il Somaliland, si è costituita come stato un’area prioritaria indipendente, benché non riconosciuto dalla per la cooperazione comunità internazionale. internazionale di Roma. Il Corno d’Africa è oggi un laboratorio politico in cui coesistono ed interagiscono un governo semi-autoritario tra i più strutturati del conti- nente (Etiopia), una dittatura chiusa all’ester- no (Eritrea) e una società de facto senza stato rie condizioni di sicurezza e sviluppo nel paese, (Somalia). Il Corno d’Africa identifica inoltre uno una quota consistente della popolazione soma- dei principali fronti della lotta al terrorismo, a la è emigrata, e continua ad emigrare, per ragio- causa del radicamento in Somalia del gruppo ni politiche ed economiche. jihadista al-Shabaab. La maggior parte dei migranti in uscita dalla L’Italia conserva relazioni particolari con gli Somalia è costretta a trascorrere anni nei campi stati della regione, in ragione del suo passato di rifugiati in Etiopia o in Kenya. Una serie di at- coloniale. Ad oggi, il Corno d’Africa rappresenta tentati in territorio keniano, tuttavia, ha spinto il un’area prioritaria per la cooperazione interna- governo di Nairobi ad attuare misure repressive zionale di Roma. nei confronti dei rifugiati somali, costringendoli nei campi o respingendoli oltre il confine. Negli ultimi anni è aumentata pertanto la percentua- MIGRAZIONI le di migranti che cerca rifugio in Yemen e ne- gli Emirati Arabi Uniti, affrontando, spesso con A causa di una guerra civile quasi trentennale, i mezzi inadeguati, la pericolosa traversata del cui effetti si riflettono ancora oggi sulle preca- Mar Rosso.
52 Africa Subsahariana L’area sub-regionale PIL 85% Somali 2,3% 2010-2018 SOCIETÀ, CULTURE E IDENTITÀ al mondo: il mercato e il settore privato sono stati lasciati de facto autoregolarsi. Le attività La popolazione somala è omogenea dal pun- economiche principali sono l’agricoltura di sus- to di vista etnico (circa 85% di etnia somala, sistenza, l’allevamento, e le telecomunicazioni, con una lingua condivisa) ma frammentata in oltre alle rimesse degli emigrati. L’assenza di clan e sotto-clan, che giocano un ruolo centra- un’amministrazione pubblica in grado di garan- le nell’organizzazione politica e culturale della tire i servizi sociali di base fa della Somalia uno società. I principali clan sono: darod, dir, hawiye, dei paesi più poveri al mondo in base agli indici isaaq e rahanweyn. di sviluppo umano ed economico. Questa appartenenza politica e identitaria forte Il tessuto produttivo somalo resta vulnerabile e allo stesso tempo frammentata è tra i fatto- agli shock climatici e ambientali: nel 2017 una ri all’origine delle difficoltà di (ri)costruire uno grave siccità ha causato il collasso della produ- stato nazionale somalo che sia riconosciuto zione agricola e del bestiame, risultando in ol- come legittimo da tutta la popolazione. Attra- tre sei milioni di persone affette da insicurezza verso il sistema tradizionale xeer, la struttura alimentare e dipendenti dagli aiuti umanitari. clanica ha garantito l’amministrazione della giustizia e l’autogoverno, soprattutto nelle co- munità rurali. EVOLUZIONE POLITICA E REGIME Le lingue ufficiali del paese sono il somalo e l’arabo. La religione principale è l’Islam di rito La Somalia ha raggiunto l’indipendenza come sunnita. Essendo la vita politica organizzata a repubblica nel 1960, dopo esser stata prima partire dall’identità clanica, la società soma- colonia (1889-1941) e poi protettorato italiano la ha una tradizione di laicità e tolleranza dal (1950-60). In seguito ad un golpe militare, dal punto di vista religioso, che negli ultimi anni è 1969 al 1991 è stata governata da una ditta- stata sfidata e messa a dura prova dall’azione tura militare guidata dal generale Mohammed del gruppo integralista islamico al-Shabaab. Siad Barre. Nel 1991 l’opposizione al regime è sfociata in una guerra civile da cui il paese sta uscendo soltanto negli ultimi anni. Il conflitto RISORSE E SVILUPPO ha provocato il crollo delle istituzioni statali ECONOMICO nazionali. Diversi tentativi di ricreare una strut- tura di governo unitaria si sono succeduti: pri- In Somalia, tre decenni di guerra civile e l’as- ma il Governo di Transizione Nazionale (2000), senza di una struttura di governo nazionale seguito nel 2004 dal Governo Federale di Tran- hanno dato luogo a un esperimento forse unico sizione. Tali tentativi si sono rivelati inefficaci
Corno d’Africa Somalia 53 a circoscrivere il potere politico e militare dei (circa 100 milioni USD all’anno) e un significa- clan guidati dai cosiddetti “signori della guer- tivo incremento degli investimenti. Il 90% del ra”. Questi ultimi sono stati paradossalmente bilancio del governo federale è tuttora destina- sconfitti da un altro attore non statale, l’Unione to alle spese per la struttura amministrativa e delle Corti Islamiche, che nel 2006 era arriva- per la sicurezza, lasciando scarso margine agli ta a controllare la capitale Mogadiscio e tutta investimenti nei servizi sociali di base. la Somalia meridionale. L’esperienza politica delle Corti Islamiche si è conclusa in seguito all’intervento militare delle truppe etiopiche a CONFLITTI sostegno del Governo Federale di Transizione. Le fazioni più radicali delle Corti Islamiche si Nel 1977-78 il regime di Siad Barre ha combat- sono tuttavia riorganizzate, costituendo il grup- tuto e perso una guerra contro l’Etiopia per il po jihadista al-Shabaab affiliato ad al-Qaeda, controllo della regione dell’Ogaden. ancora oggi particolarmente radicato nelle aree Nel corso dei primi anni dallo scoppio della rurali del paese. guerra civile somala, si sono succedute diverse Nel 2012 è stata adottata una nuova costitu- operazioni di peacekeeping delle Nazioni Unite zione, che riconosce la Somalia come repub- (UNOSOM I e II, 1992 e 1994) e un intervento blica federale, anche per accomodare le spinte militare americano conosciuto come operazio- indipendentiste delle regioni settentrionali del ne Restore Hope (1992-93). Somaliland (de facto organizzato come stato in- dipendente dal 2007) e del Puntland. Nel 2017 è stato eletto un nuovo presidente, DINAMICHE REGIONALI Mohamed Abdullahi Mohamed ‘Farmajo’, so- stenuto dalla comunità internazionale anche Nel 2006 l’esercito etiopico ha invaso il paese attraverso il raddoppio degli aiuti umanitari a sostegno del Governo Federale di Transizione La nuova costituzione del 2012 riconosce la Somalia come repubblica federale anche per effetto delle spinte indipendentiste delle regioni settentrionali del Somaliland e del Puntland.
54 Africa Subsahariana L’area sub-regionale contro l’Unione delle Corti Islamiche. L’inter- e istituzioni educative. A fronte di delegazioni vento si è stato successivamente convertito in internazionali che di rado si muovono oltre l’ae- missione di peacekeeping, prima sotto l’egida roporto di Mogadiscio, è rimasta particolarmen- dell’Intergovernmental Authority on Develop- te impressa nell’opinione pubblica la visita del ment (IGAD), un organismo sub-regionale, e poi primo ministro turco Recep Tayyip Erdoğan nel dell’Unione Africana (AMISOM). Quest’ultima 2011 con bagni di folla per le strade di Moga- missione, iniziata nel 2007, è tuttora in corso discio, per sancire simbolicamente l’impegno a sostegno del governo di Mogadiscio contro turco a sostegno di società e istituzioni somale. Al Shabaab. Nel 2011, anche le truppe keniane sono intervenute nel sud della Somalia contro i jihadisti somali per creare un zona cuscinetto al confine tra i due paesi. Le difficoltà del governo somalo nel controllare il suo territorio si estendono anche alle regioni costiere, ed hanno alimentato negli ultimi anni il fenomeno della pirateria nel golfo di Aden. AT TORI ESTERNI La Somalia resta uno stato strategico per la PER APPROFONDIRE comunità internazionale nel quadro della lotta globale al terrorismo jihadista. Al tempo stes- so, le precarie condizioni di sicurezza nel paese Guglielmo, Matteo, Il Corno d’Africa: complicano gli interventi umanitari e di soste- Eritrea, Etiopia, Somalia, Il Mulino, 2013 gno allo sviluppo: le Nazioni Unite e le organiz- Ciabarri, Luca, Dopo lo Stato. Storia e zazioni non governative gestiscono prevalente- antropologia della ricomposizione mente i propri interventi dal Kenya. Negli ultimi sociale nella Somalia settentrionale, anni è andata rafforzandosi l’influenza della Franco Angeli, 2010 Turchia, in risposta alla crisi umanitaria del Morone, Antonio Maria, L’ultima colonia. 2010-12: in particolare, Ankara ha consolidato Come l’Italia è tornata in Africa, Laterza, la sua presenza economica nel paese attraverso 2011 investimenti diretti nell’economia, con il coin- volgimenti di attori religiosi, municipalità, ONG
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