IRAQ Cause di migrazione e contesti di origine - Caritas ...

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IRAQ Cause di migrazione e contesti di origine - Caritas ...
IRAQ
Cause di migrazione
e contesti di origine
IRAQ Cause di migrazione e contesti di origine - Caritas ...
130       Medio Oriente e Nord Africa                                                                                                                                             L’area sub-regionale

 I PAESI I Medio Oriente

 IRAQ
      IMMIGRATI IN IRAQ                                                   TURCHIA
      368.062                                                                                            Hakkari

      SIRIA: 258.144
      TURCHIA: 17.938
      IRAN: 14.753
                                                                                                                                                                         ROTTE VERSO                    Teheran

                                                                                                                Erbil

                                                                                                                                                                            L’EUROPA
                                                                                                        Mosul
       NIGER14.710
      EGITTO:                                                    Aleppo
      PALESTINA: 12.342
      GIORDANIA: 10.585
                                                                                                                        Kirkuk                                                          Fonte: IOM - FLOW MONITORING
      SUDAN: 3.883
                                                                           SIRIA
      Fonte: UNDESA stocks 2019                            Homs

                                            LIBANO                                                                                                                                IRAN
                                             Beirut
                                                                                                            Falluja
                                                       Damasco                                                              Baghdad

                                                                                              IRAQ
                                                                                                                                                                                        RIFUGIATI
                                                                                                            Karbala

                                                                                                                        Najaf                                                             271.673
                                         Gerusalemme

                                  Gaza      Cisgiordania                                                                                                                     SIRIA: 228.851
                                                                                                                                               Nassiriya
                                                                                            RIFUGIATI                                                                        Fonte: UNHCR 2019
                                  ISRAELE
                                                                                              271.673                                                      Bassora

                                                GIORDANIA
                                                                                                                           SFOLLATI
                                                                                                                            INTERNI                        KUWAIT
                                                                                                                            1.962.000                          Kuwait City

                                                                                   ARABIA SAUDITA                                Fonte: IDMC

 CAPITALE:                                                                                       IMMIGRAZIONE (2019):
 Baghdad                                                                                         368.062 migranti nel paese (di cui 271.673
                                                                                                 rifugiati nel 2019).
 POPOLAZIONE (2018):
 38.433.600                                                                                      PRINCIPALI PAESI DI ORIGINE:
                                                                                                 Siria (258.144), Turchia (17.938), Iran (14.753).
 REGIME POLITICO:
 ibrido                                                                                          EMIGRAZIONE (2019):
                                                                                                 2.033.522 migranti iracheni nel mondo
 PRIMO MINISTRO IN CARICA:
                                                                                                 (di cui 372.342 rifugiati nel 2018).
 Adil Abdul Mahdi al-Muntafiki (dal 2018)
                                                                                                 PRINCIPALI PAESI DI ACCOGLIENZA:
 CRESCITA ECONOMICA 2010-2018:
                                                                                                 Stati Uniti (230.469), Turchia (230.277),
 5,7% annuo
                                                                                                 Giordania (213.658).
 TASSO DI POVERTÀ (2012, ULTIMA
                                                                                                 SFOLLATI INTERNI (2018): 1.962.000
 RILEVAZIONE ): 2,5%
Medio Oriente                                                                                      Iraq   131

CONTESTO SUB - REGIONALE:                               Tra il 1980 e il 1988, Baghdad ha combattuto
IL MEDIO ORIENTE                                        contro Teheran una delle più cruente guerre
                                                        mai registrate dalla fine del secondo conflitto
Il Medio Oriente è ritenuto uno degli scenari           mondiale. Nel 1991 la regione è stata sconvolta
geopolitici più conflittuali di tutto il contesto       dalla Prima Guerra del Golfo e, nel 2003, una
internazionale. L’area mediorientale, con gli at-       nuova invasione statunitense ha causato la
tuali attori e confini statali, è la risultante degli   caduta di Saddam Hussein. Tali crisi hanno at-
accordi stretti tra le potenze europee in segui-        tivato fenomeni migratori diretti verso i paesi
to alla fine della Prima Guerra Mondiale e al           limitrofi. I flussi hanno interessato soprattutto
collasso dell’Impero Ottomano, che per quasi            le regioni settentrionali, principalmente abitate
sei secoli ha esercitato il controllo formale su        da curdi, e sono stati diretti in misura maggiore
tutta la regione. Anche per effetto degli aggiu-        verso l’Iran, la Siria e la Giordania. Ad oggi, qua-
stamenti artificiosi imposti, nella regione conti-      si mezzo milione di rifugiati sono ospitati nei
nuano a coesistere espressioni sociali, religiose       paesi confinanti, mentre restano quasi 2 milioni
e culturali eterogenee. Ciò ha contribuito nei          gli sfollati interni.
decenni ad acuire le tensioni.
Modelli di stato autocratico hanno da sempre
coesistito con modelli di gestione del pote-            SOCIETÀ, CULTURE E IDENTITÀ
re basati sulle ricchezze del sottosuolo, come
nelle monarchie del Golfo, o a legittimazione           L’Iraq è caratterizzato da un elevato livello di
militare, nel caso di paesi come la Siria, l’Iraq e     eterogeneità dal punto di vista socio-culturale
l’Egitto. La competizione per l’egemonia regio-         e sotto il profilo delle appartenenze identitarie.
nale tra attori quali l’Iran, da un lato, e l’Arabia    Il paese è il risultato di un ridisegno artificio-
Saudita, dall’altro, ha spesso causato conflitti        so dei confini da parte delle potenze europee
per procura e dato luogo a sistemi di alleanze          uscite vincitrici dalla Prima Guerra Mondiale: la
soggetti a continui cambiamenti, alimentando            Gran Bretagna, che nutriva interessi legati alle
una cronica instabilità nella regione.                  risorse petrolifere nel Kurdistan iracheno, decise
                                                        di annettere questa parte di territorio alle altre
                                                        regioni di quello che sarebbe divenuto il futuro
MIGRAZIONI                                              Iraq. Le comunità che ne fanno parte sono sta-
                                                        te, dunque, costrette a convivere sin dall’inizio
Nel corso degli ultimi decenni, l’Iraq è stato in-      sotto un’unica amministrazione centralizzata.
teressato da diverse ondate migratorie, legate          Parte delle tensioni interne che hanno segnato
soprattutto ai conflitti succedutisi nel paese.         il paese negli ultimi decenni trovano in queste
132   Cause di migrazione e contesti di origine                                         L’area sub-regionale

                                                                                        PIL
       70%        Arabi                    15%    Curdi                                 5,7%
                                                                                        2010-2018

 dinamiche una parziale chiave di interpretazio-        sesto produttore al mondo, con 4,6 milioni di
 ne. A fronte di una popolazione in maggioranza         barili estratti al giorno nel 2018, e il quinto per
 araba (70%) vi è una rilevante minoranza curda         riserve (quasi 150 miliardi di barili). Allo stesso
 (15%), presente nel nord del paese, accanto a          tempo, il settore degli idrocarburi assicura tra
 comunità turcomanne, assire e caldee. Dal pun-         l’80% e l’85% delle entrate governative, confer-
 to di vista religioso, la maggior parte degli ira-     mando la sua centralità.
 cheni è di fede musulmana, con una piccola ma          Il governo nazionale di Baghdad ha dei conten-
 importante comunità cristiana. Esiste, però, una       ziosi con il governo regionale del Kurdistan ira-
 frattura profonda tra i musulmani sciiti (circa il     cheno per lo sfruttamento delle rendite petro-
 60% della popolazione), concentrati soprattutto        lifere che originano da quell’area. In generale,
 nel sud del paese, e sunniti (il 25% circa), stan-     l’Iraq continua a risentire dei continui conflitti.
 ziati nell’Iraq centrale. Tali tensioni sono state     Il suo sviluppo economico dipenderà nei pros-
 strumentalizzate da attori esterni, come l’Iran,       simi anni dalle capacità di piena ricostruzione
 e non statali, nel caso dei movimenti jihadisti        del sistema economico e infrastrutturale.
 al-Qaeda e ISIS, per fomentare le divisioni e far
 leva sullo scontro sociale a scopi politici.
                                                        EVOLUZIONE POLITICA E REGIME

 RISORSE E SVILUPPO                                     La caduta di Saddam Hussein nel 2003 ha co-
 ECONOMICO                                              stituito il vero spartiacque della storia irachena
                                                        contemporanea. Il regime autoritario di Hus-
 L’economia irachena è incentrata sullo sfrutta-        sein, espressione del dominio di una minoranza
 mento delle risorse di idrocarburi. La quasi to-       (gli arabi sunniti) sul resto della popolazione,
 talità delle esportazioni verso l’estero (99%) è       si basava su un sistema di potere fondato sulla
 infatti costituita da petrolio, di cui il paese è il   centralità della sua figura politica e sul ruolo

      L’economia irachena è incentrata sullo sfruttamento
      delle risorse di idrocarburi, la quasi totalità
      delle esportazioni verso l’estero (99%)
      è infatti costituita da petrolio.
Medio Oriente                                                                                      Iraq   133

                       60%                                              25%
                       Musulmani sciiti                                 Musulmani sunniti

chiave del partito Ba’ath. Con la sua destituzio-     è emerso l’ISIS, successore della formazione
ne, il paese è entrato in una nuova spirale di        jihadista al-Qaeda in Iraq, costituita per effetto
violenza e instabilità, anche per l’assenza di una    dell’intervento statunitense: la sua presenza e
strategia di lungo termine a sostegno dei nuovi       il suo radicamento hanno innescato un conflitto
equilibri politici. Nel tempo, si sono susseguiti     che ha causato l’uccisione di centinaia di mi-
diversi governi a maggioranza sciita, provocan-       gliaia di iracheni.
do le reazioni delle comunità sunnite in ragione
della natura esclusiva della gestione del potere.
Vige oggi nel paese un sistema in via di de-          DINAMICHE REGIONALI
mocratizzazione molto fragile, reso ancora più
vulnerabile dalle proteste sociali – duramente        Per anni, durante la prima fase del regime di
represse dal governo – e dalla persistenza di         Saddam Hussein, l’Iraq è stato uno degli alleati
episodi di violenza su base settaria.                 chiave dell’Occidente nella regione in funzio-
                                                      ne anti-iraniana, ergendosi ad attore principale
                                                      del campo sunnita. Dopo la caduta del regime
CONFLITTI                                             baathista e con l’ascesa politica delle comunità
                                                      sciite, l’Iraq ha offerto all’Iran terreno fertile per
Dagli anni Ottanta in poi, l’Iraq è stato coinvolto   estendere la propria sfera di influenza regiona-
in alcuni dei più gravi conflitti regionali. A se-    le, sebbene non tutti gli sciiti iracheni si rico-
guito della quasi decennale guerra contro l’Iran      noscano nel modello iraniano. Anche la Turchia
di Khomeini, che causò oltre mezzo milione di         gioca un ruolo importante in quanto potenza
vittime irachene e centinaia di migliaia di pro-      regionale con radicati interessi nel paese.
fughi, il paese subì nel 1991 una prima invasio-
ne statunitense, dopo aver a sua volta invaso il
territorio del Kuwait, e una seconda nel 2003,        ATTORI ESTERNI
quando Washington e gli alleati dispiegarono
un intervento militare con l’intento di rimuove-      Dalla fine della Guerra Fredda in poi, la situa-
re Saddam Hussein dal potere, obiettivo con-          zione politica e di sicurezza dell’Iraq è stata
seguito in tempi relativamente rapidi. La suc-        senza dubbio influenzata dall’azione statuni-
cessiva stagione di conflitto interno, esploso su     tense nell’area. Nel 1991, in seguito alla Prima
basi settarie, ha sconvolto il paese fino ai giorni   Guerra del Golfo, Washington impose al paese
nostri. Dal 2006 ad oggi, a diversi gradi di inten-   un pesante regime di sanzioni economiche che
sità, l’Iraq è stato teatro di un violento scontro    ne mise in ginocchio l’economia, pur rinuncian-
intestino tra sciiti e sunniti. In questo contesto    do a deporre Saddam Hussein. Nel 2003, invece,
134   Cause di migrazione e contesti di origine                                      L’area sub-regionale

 sotto l’ombrello della lotta globale al terrori-
 smo e con il pretesto delle supposte armi chi-        PER APPROFONDIRE
 miche possedute dal regime, gli USA decisero di
 intervenire militarmente per imporre un regime
                                                       Beccaro, Andrea, La guerra in Iraq, Il
 change a Baghdad, delineando uno scenario che
                                                        Mulino, 2013
 resta tuttora problematico, con una situazione
 mai realmente stabilizzata.                           Plebani, Andrea, La terra dei due fiumi
 Gli Stati Uniti, così come altri paesi europei (tra     allo specchio. Visioni alternative di Iraq
 cui l’Italia) continuano a mantenere dei contin-        dalla tarda epoca ottomana all’avvento
 genti in territorio iracheno, soprattutto allo sco-     dello Stato Islamico, Rubbettino, 2018
 po di formare le nuove forze di sicurezza.            Plebani, Andrea (a cura di), After Mosul.
                                                         Re-inventing Iraq, ISPI, 2017
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