89 Atlante Politico Indagine Demos & Pi per la Repubblica - Demos & Pi

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89 Atlante Politico Indagine Demos & Pi per la Repubblica - Demos & Pi
89° Atlante Politico

Indagine
Demos & Pi
per la Repubblica

agosto 2020
89 Atlante Politico Indagine Demos & Pi per la Repubblica - Demos & Pi
NOTA INFORMATIVA
Il sondaggio è stato realizzato da Demos & Pi per La Repubblica. La rilevazione è
stata condotta nei giorni 24 - 26 agosto 2020 da Demetra con metodo mixed mode
(Cati   –   Cami     –   Cawi).    Il   campione     nazionale     intervistato   (N=1.014,
rifiuti/sostituzioni/inviti: 10.611) è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la
distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni (margine
di errore 3.1%).
Documentazione completa su www.sondaggipoliticoelettorali.it

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EXPLOIT DI DRAGHI TRA I LEADER. MELONI TOGLIE ALTRI VOTI
ALLA LEGA

di Ilvo Diamanti

Il clima di emergenza generato dal Coronavirus incombe ancora, sulla società. In
Italia, in Europa. Nel mondo. Ma, rispetto a qualche mese fa, è un po’ migliorato. Così,
gli orientamenti politici dei cittadini stanno, a loro volta, cambiando. In attesa del
referendum che, secondo le indicazioni del sondaggio condotto da Demos per
l’Atlante Politico di Repubblica , appare piuttosto un plebiscito, sostenuto da 8 cittadini
su 10. Insieme all’emergenza, si sta riducendo anche il consenso verso il governo e il
premier. Che si mantiene, comunque, su livelli molto elevati. Mentre incalzano i
“governatori”. E figure autorevoli come Mario Draghi. Al centro dell’attenzione dopo
l’intervento al Meeting di Rimini. La fiducia verso il governo, raggiunge il 57%, mentre
lo scorso marzo superava il 70%. Lo stesso premier, Giuseppe Conte, resta il più
apprezzato fra i leader, con il 60% di valutazioni positive. Ma cala di oltre 10 punti
rispetto a marzo. È come se il sentimento politico “nazionale” subisse la perdita di
riferimenti. In positivo e, ancor più, in negativo. Perché la politica in Italia è sempre
stata segnata da “divisioni” profonde, che hanno fornito motivo di “unità”. Intorno a
comuni “nemici”, più che “amici”. L’anticomunismo ha attraversato la società e il
territorio nel corso del dopoguerra. Fino alla caduta del muro di Berlino. Quando, in
Italia, negli anni Novanta, è stato sostituito dal muro di Arcore. Eretto da Berlusconi.
Che ha spinto, “dall’altra parte”, la sinistra. Cioè: i soliti comunisti. Nell’ultimo
decennio, dopo il “declino” di Berlusconi, si è (ri)affermato lo spirito anti-politico. Anti-
casta. Da sempre latente, è stato interpretato ed enfatizzato dal M5S. Che, tuttavia,
sta rischiando, a sua volta, di venire risucchiato dallo stesso vortice. Perché l’anti-
partito sta divenendo un partito e gli anti-politici: politici. Di governo. Una tendenza
inevitabile per chi, anche in modo critico, accetta le regole della democrazia
rappresentativa. Così, assai più della distinzione destra/sinistra, nell’ultimo decennio,
l’ultimo muro rimasto nella politica italiana è l’anti-salvinismo. L’alternativa – pro o
contro - espressa dal leader della Lega. Un tempo regionalista e padana. Oggi
Nazionale. Euro- scettica. Anti-politica. E di Destra. Tuttavia, anche questo muro sta
perdendo la capacità di dividere e, quindi, unire. Come si è cercato di mostrare nelle
Mappe più recenti. Il sondaggio dell’Atlante Politico di Demos, appena svolto, lo
conferma, in modo esplicito.

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La Lega di Salvini, infatti, è ancora il primo partito, in Italia, con il 24,5% delle
intenzioni di voto. Ma cala di circa 10 punti rispetto alle Europee e di 5 rispetto allo
scorso febbraio. Non pare più un “muro”. Piuttosto, un “solco”, seppure profondo.
Dietro, solo i Fd’I di Giorgia Meloni hanno allargato la loro base. A Destra. Erodendo,
soprattutto, i consensi perduti dalla Lega. E da FI. Oggi hanno superato il 15%. Il
doppio rispetto a un anno fa. Giorgia Meloni, peraltro, ha scavalcato Salvini, nelle
preferenze degli elettori. I Fd’I, ormai, incalzano il M5s. Dimezzato rispetto alle
politiche del 2018. Tuttavia, stabile negli ultimi mesi. Come il PD. Poco sotto il 21%.
Secondo partito, in Italia, ma ancora distante dalla Lega. Non si vede, dunque, un
soggetto politico “dominante”. Il Centro-Destra, peraltro, rimane lo schieramento
politico più forte. Ma i suoi equilibri interni sono cambiati. In particolare, perché FI
appare dimezzata rispetto alle Politiche. Tuttavia, Berlusconi mantiene un ruolo
importante, di mediazione. Perché la qualità di Salvini non è certo la “coalizione”,
semmai, “l’opposizione”. Come ha di-mostrato un anno fa, rompendo il patto con il
M5s. Dall’altra parte, il Centro-Sinistra, se si aggregano, il PD, LeU e la Sinistra e la
stessa Italia Viva (un ”partito personale” sostenuto da poche persone…), supera a
fatica il 27%. E ciò sottolinea il principale problema del sistema politico italiano, oggi.
La mancanza di riferimenti comuni. Di identità ma anche di interesse. Capaci di
generare attrazione. Oppure divisione. Interpretati da partiti, movimenti.
Ma anche da leader. Giuseppe Conte resta il più apprezzato, con il 60% di consensi.
Ma se l’emergenza si dovesse ridimensionare, come tutti sperano, c’è il rischio che si
ridimensioni anche la sua popolarità. E riprendano quota altre figure, che intercettano
altre paure. Salvini per primo. Impegnato, non per caso, a collegare il virus agli
immigrati. Il suo argomento privilegiato. Mentre è interessante osservare come resti
elevato il consenso dei governatori. Luca Zaia, per primo, ma anche Vincenzo De
Luca. E, in misura minore, Stefano Bonaccini. Un segno dei tempi, nei quali i confini
regionali, “interni” al Paese, sono divenuti importanti quanto quelli “esterni”. Inter-
nazionali. Ma è interessante anche il grado di consenso espresso dagli italiani verso
Mario Draghi, ex Presidente della Bce. A conferma di quanto “contino i conti”. Nel
rapporto con l’Ue. E di quanto sia forte l’attesa di novità. Di un “uomo veramente
forte”.
Così oggi gli italiani appaiono “frammentati”, più che “divisi”. Politicamente. Senza
partiti e capi “con-divisi”.
Ed è significativo come l’unico vero orientamento che li accomuna sia il prossimo
referendum sulla riduzione dei parlamentari. Secondo il sondaggio di Demos, un
plebiscito. Approvato da oltre 8 cittadini su 10. L’impressione è che, nella percezione

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degli italiani, più che a “riformare” il sistema politico e costituzionale, serva a
“contrastarlo” – per non dire di peggio. È significativo, peraltro, che i più scettici,
rispetto a questa prospettiva, siano, politicamente, gli elettori del PD. All’opposto degli
alleati del M5s. A conferma di un’intesa incerta. Fra due soggetti politici incerti. Uniti
dall’incertezza circa il (loro) futuro. Soprattutto se questo governo dovesse cadere…

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TAGLIO PARLAMENTARI: SÌ ALL’82% L’ELETTORATO PD È IL PIÙ
INCERTO
di Roberto Biorcio

Sul referendum costituzionale si è aperto un ampio dibattito fra esponenti politici e
costituzionalisti, con posizioni divergenti. Un orientamento diverso, tendenzialmente
più omogeneo, sembra invece emergere tra gli elettori. Una larghissima maggioranza
degli intervistati dall’Atlante politico (82%) ha dichiarato un voto favorevole alla riforma
costituzionale che prevede la riduzione del numero dei parlamentari.
Può essere interessante rilevare in quali aree politiche si manifestano i maggiori
consensi rispetto a questo orientamento. Non esistono differenze rilevanti fra le forze
che sostengono il governo e quelle di opposizione. Tra gli elettori del Pd esiste però
una minoranza non trascurabile (38%) che rifiuta la riforma costituzionale approvata
dal proprio partito. Le intenzioni di voto contrarie alla riduzione del numero dei
parlamentari prevalgono solo tra gli elettori di alcune formazioni minori, come Azione
di Calenda e Più Europa della Bonino.
Differenze significative si manifestano d’altra parte tra i sostenitori e i critici rispetto al
governo Conte. Gli intervistati che esprimono più fiducia per l’attuale governo sono
meno favorevoli alla riforma costituzionale (76%), mentre un sostegno più elevato è
espresso dagli elettori critici (88%). Opinioni diverse sul prossimo referendum si
osservano anche in relazione alla collocazione sociale degli intervistati. Sono
largamente favorevoli alla riforma costituzionale gli operai (92%) e i lavoratori
autonomi (87%), così come i pensionati (90%) e le casalinghe (93%). Più ridotti sono
invece i consensi tra gli imprenditori e i liberi professionisti (69%), così come tra gli
studenti (51%). In generale, il livello d’istruzione e l’età influenzano in modo
significativo il possibile voto al referendum. Le critiche più diffuse si ritrovano tra i più
giovani (29%). Elevatissimo invece il consenso per la riforma costituzionale tra i più
anziani (90%). Quasi unanime il consenso tra coloro che hanno un basso titolo di
studio (97%), che si abbassa al 77% tra le persone più istruite.
La disponibilità ad approvare il progetto di riforma costituzionale è molto ampia in tutte
le aree territoriali. Raggiunge i livelli più elevati nelle ex-regioni rosse (85%) e si riduce
in misura limitata solo nelle regioni del Nord Ovest (79%).

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STIME ELETTORALI
Se oggi ci fossero le elezioni politiche nazionali, Lei quale partito voterebbe alla Camera?
(valori %)

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                      agosto   giugno     aprile   febbraio    settembre      Europee        Politiche
                       2020     2020      2020       2020        2019          2019            2018

Lega                    24.5     25.2      26.6       29.2        32.5          34.3           17.4

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Pd                      20.7     21.2      21.8       20.6        22.3          22.7           18.7

M5s                     16.2     16.8      16.3       14.4        20.8          17.1           32.7

Fratelli d’Italia       15.4     14.3      13.6       13.1         7.4           6.5               4.4

Forza Italia            7.2      7.3       6.2        6.2          6.5           8.8           14.0

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LeU e La Sinistra       3.5      3.7       3.6        3.6          3.1          1.7            3.4

Italia Viva             2.7      2.5       2.2        3.9          ---            ---              ---

                                                                         d              d                e
+Europa                 2.3      2.8       2.0        2.6         2.5           3.1            2.6

Azione                  2.1      2.2       2.5         ---         ---            ---              ---

Altri                   5.4      4.0       5.2        6.4          4.9           5.8               6.8

Totale                  100      100       100        100          100           100               100

a
  Pd, Siamo Europei
b
  La Sinistra
c
  LeU
d
  +Europa – Italia in Comune
e
  +Europa – Centro Democratico

Nota: l’area grigia di quanti non rispondono, oppure si dichiarano propensi all’astensione, per
l’ultima rilevazione si attesta intorno al 38%. Non sono proposte le stime per i partiti che non
raggiungono in questo momento il 2% dei voti.

                    Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Agosto 2020 (base: 1014 casi)

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VALUTAZIONI FAVOREVOLI SUL GOVERNO: SERIE STORICA
Su una scala da 1 a 10 che voto darebbe in questo momento al Governo Conte 2, nel suo insieme?
(valori % di quanti esprimono una valutazione uguale o superiore a 6 – Serie storica)

                    Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Agosto 2020 (base: 1014 casi)

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IL GRADIMENTO DEI LEADER
Che voto darebbe, su una scala da 1 a 10, a…
(valori % di quanti esprimono una valutazione “uguale o superiore a 6”; tra parentesi la
% di quanti non li conoscono o non si esprimono – Confronto con giugno 2020)

             Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Agosto 2020 (base: 1014 casi)

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LA DURATA DEL GOVERNO CONTE 2
Secondo Lei il governo Conte 2 quanto tempo resterà in carica?
(valori % – serie storica)

                 Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Agosto 2020 (base: 1014 casi)

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REFERENDUM COSTITUZIONALE: INTENZIONI DI VOTO
A settembre si terrà il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.
Lei pensa che voterà…
(valori % tra tutti e in base alla propensione al voto)

                     Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Agosto 2020 (base: 1014 casi)

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IL REFERENDUM COSTITUZIONALE TRA GLI ELETTORI DEI PRINCIPALI PARTITI
A settembre si terrà il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.
Lei pensa che voterà…
(valori % tra tutti e in base alle intenzioni di voto ai principali partiti)

                 Fonte: Sondaggio Demos & Pi, Agosto 2020 (base: 1014 casi)

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