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marzo 2020 - n. 3
Testata reg. al Tribunale di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010

                                                               Sei forte
                                                                 papà
                                                               Il tempo ha gradualmente trasformato il significato
                                                               dell’essere padre, ma la figura paterna resta centrale
                                                               nella vita di un bambino e nella famiglia.

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Sommario
                                          13
                                    L’esperienza

                                                                                                              14
                                                                                                           Il punto

  16                                                                               Direttore Responsabile
  Il progetto
                                                                                   Nicola Caprio
4. Noi padri a 40 anni                                                             In redazione
   protettivi e disillusi
                                                                                   Francesco Gravetti
    di Lorenzo Marone                                                              Walter Medolla
6. «Figura paterna disconosciuta.                                                  Valeria Rega
   Così ne risente l’educazione dei figli»                                         Impaginazione & Grafica
    di Giuliana Covella
                                                                                   Giuseppina Vitale
8. «Ho cambiato tutta la mia
                                                in copertina                       Stampa
   vita per amore»
    di Giuseppe Picciano                        Sei forte papà                     Tuccillo Arti Grafiche
                                                illustrazione di Ilaria Grimaldi
9. Da prete a papà: «l’arrivo della mia                                            Copie stampate
   bimba ha colmato un vuoto»                                                      3.000
    di Fiorangela d’Amora                                                          Chiuso in redazione
10. A Napoli c’è la “casa dei papà”:                                               il 03 marzo 2020
    «Accogliamo i nuovi poveri»                                                    Gli articoli firmati possono non rappre-
    di Carmine Alboretti                                                           sentare la linea dell’editore ma, per una
                                                                                   più ampia e completa informazione, ven-
11. Padri separati, l’app che facilità                                             gono pubblicate anche le opinioni non
                                                                                   condivise. L’editore autorizza la riprodu-
    la cogenitorialità                                                             zione dei testi e delle immagini a patto
    di Nicola Sellitti                                                             che non vengano utilizzate per finalità di
                                                                                   lucro ed in ogni caso citando la fonte.
12. Papà detenuti, a Secondigliano uno spazio
    gioco dove incontrare i propri figli
    di Paola Ciaramella
13. Zio Daddy, il blogger napoletano che racconta
    con ironia la sua paternità                                                    Cdn Is. E1 - Napoli - tel. 0815624666
    di Dario Sautto                                                                redazione@comunicareilsociale.com
                                                                                   www.comunicareilsociale.com
14. Ruolo della donna e rivendicazione dei diritti.                                Testata registrata al Tribunale
    Quando tutto ebbe inizio                                                       di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010
    di Cristiano M. G. Faranna
16. Cappella sansevero è “autism friendly”: tour speciali per
    ragazzi con disturbo dello spettro autistico
    di Francesco Gravetti
18. Terza Pagina
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di Lorenzo Marone
        Scrittore

             Noi padri a 40 anni
             protettivi e disillusi
Riflettevo sulla parola ‘padre’, stretta-         sone, e intanto cresci, e d’improvviso ti
mente connessa a quella di pane, la ra-           trovi padre. Il tutto fra ritmi di lavoro
dice sanscrita pa, legata al concetto di          frenetici, pochi aiuti esterni (il benes-
nutrizione e protezione. Il padre è colui         sere è finito da un pezzo), e presenza
che deve provvedere al sostentamento              fondamentale quanto ingombrante dei
della famiglia, al suo nutrimento, co-            nonni, gli stessi che ci hanno cresciuto
lui che porta il pane a casa, come di-            a pane e mancanze e ora si divertono
ciamo dalle nostre parti. La nutrizione           pure con i nipotini. Nonni che noi for-
lega indissolubilmente chi nutre a chi            se non saremo mai (o lo saremo per
è nutrito, come la simbiosi fra il lattan-        molto poco), perché ci stiamo spingen-
te e la madre che gli porge il seno. Un           do al limite, perché dovremmo capire
tempo il ruolo di padre era legato so-            che fanculo i vuoti, il lavoro precario,
prattutto al concetto di mantenimento,            le relazioni instabili dalle quali preten-
era colui che portava il salario a casa,          diamo sempre qualcosa, i figli vanno
doveva lavorare tanto e guadagnare                fatti da ragazzi, per goderseli, per po-
per mantenere la famiglia, e per contro           terli issare sulle spalle senza avvertire
aveva poco tempo e poca voglia di de-             sinistri scricchiolii alla schiena, perché
dicarsi ai figli.                                 diventare genitore è l’unico modo per
Oggi che padri si diventa a quaranta              non essere più solo e sempre figlio,
e passa anni le cose sono molto cam-              sempre vittima.
biate, è cambiato il ruolo del padre, ciò         Noi padri di oggi sappiamo nutrire i
che gli si chiede, non più padre – pa-            nostri bambini di piccole attenzioni, di
drone al quale spetta il solo sostenta-           gesti e parole affettuose, siamo una ge-
mento, ma anche genitore che, al pari             nerazione di padri simbiotici, attenti,
della madre, deve avere la capacità di            presenti, iperprotettivi, e però vecchi,
accogliere e allattare i figli, nutrirli di       stanchi, privi di slancio, mancanti di
amore paterno.                                    quella necessaria inconsapevolezza e
Proprio quello che è mancato alle no-             spericolatezza dei nostri genitori ragaz-
stre generazioni, noi padri di oggi cre-          zi, che con le loro incapacità giovanili
sciuti nel benessere degli anni ottanta           ci regalavano almeno la spensieratezza,
ma pieni di vuoti dentro, che abbiamo             la stessa che noi fatichiamo a trasmet-
impiegato metà della vita nel tentativo           tere, per troppa vita vissuta sulle spalle.
di colmarli quei benedetti vuoti, alla ri-        Gli passiamo invece senza volerlo un
cerca delle attenzioni non ricevute da            po’ delle nostre disillusioni, e gli diamo
parte di padri impegnati a cavalcare il           più del necessario proprio per tentare
successo facile di quei tempi, la facile          di nasconder loro le insicurezze, e li fac-
carriera che toglieva abbracci, carezze,          ciamo così apatici, ragazzi con poco da
elogi, la fetta di nutrimento maschi-             colmare e però senza entusiasmo, che
le che serve a infondere nel bambino              vagano alla ricerca del nulla. I padri di
autostima, sicurezza, equilibrio, amo-            oggi sono i figli dei padri di ieri, pieni
re per sé. Cose che finisci per cercare           di vuoti dentro e di sbagli nelle mani.
poi negli altri, sbagliando scelte e per-

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News associazioni
A Pasqua regala speranza.
Diventa volontario per AIL
                     Il 27, 28 e 29 marzo torna-
                     no nelle nostre città le Uova
                     di Pasqua dell’AIL, uno degli
                     appuntamenti più impor-
                     tanti per sostenere i proget-
                     ti dell’Associazione italiana
                     contro le leucemie, linfomi
                     e mieloma. Un’occasione per
                     compiere un gesto di solida-
                     rietà, contribuendo così a fi-
nanziare la ricerca contro i tumori del sangue e
garantire sempre maggiori servizi di assistenza
ai pazienti e ai loro familiari. L’iniziativa viene   Condizioni di lavoro
realizzata ogni anno grazie al contributo dei vo-
lontari che rappresentano per Ail il patrimonio       e disabilità: al via l’indagine
più prezioso. Anche tu puoi partecipare a questa
campagna unendoti agli oltre 20 mila volontari        lanciata da Fish Onlus
che nell’ultimo weekend di marzo scenderanno
in piazza per offrire un uovo di cioccolato solida-   Affrontare il tema del diritto al lavoro delle persone
le a tutti coloro che vorranno sostenere con una      con disabilità, nella consapevolezza che quello lavo-
donazione i progetti dell’Associazione. Compila       rativo è un ambito in cui si configura una delle forme
l’apposito form al seguente link https://www.ail.     più evidenti di discriminazione basata sulla disabi-
it/cosa-puoi-fare-tu/diventa-volontario e sarai ri-   lità e di preclusione alle pari opportunità. E’questo
contattato dalla Sezione provinciale AIL più vici-    l’obiettivo di JobLab, progetto della Federazione
na a te. Festeggia questa Pasqua con AIL e regala     Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH),
ai pazienti la sorpresa più bella, la speranza.       riconosciuto meritevole di finanziamento dal Mini-
                                                      stero del Lavoro e delle Politiche sociali attraverso
                                                      lo specifico Fondo per il finanziamento di progetti e
A Palermo la XXV edizione                             attività di interesse generale nel terzo settore. Tra le
                                                      azioni del progetto, che terminerà a giugno 2020, c’è
della Giornata della Memoria                          un’indagine campionaria per conoscere le reali con-
e dell’Impegno                                        dizioni di lavoro e delle pari opportunità delle per-
                                                      sone con disabilità. Come lavora una persona con
Ogni anno una città diversa, ogni anno un             disabilità? Quali sono le sue condizioni di vita? Che
lungo elenco di nomi scandisce la memoria             difficoltà incontra sul posto di lavoro? Quali oppor-
che si fa impegno quotidiano. Ogni piazza, il         tunità e quali ostacoli per il suo avanzamento in car-
valore e la testimonianza dell’esserci. Il pros-      riera? JobLab tenta di indagare il fenomeno in modo
simo 21 marzo, la XXV edizione della Gior-            approfondito e con tutti i crismi della ricerca sociale.
nata della Memoria e dell’Impegno in ricordo          La ricerca interesserà tutto il territorio nazionale e
delle vittime innocenti delle mafie, promossa         sarà tra le prime ad approfondire questo argomento.
da Libera e Avviso Pubblico, si svolgerà a Pa-        L’indagine è curata, su incarico di FISH, da IREF –
lermo, città di contrasti e di conflitti, dove la     Istituto di Ricerche Educative e Formative.
mafia esiste ancora, ma oggi non comanda              I lavoratori con disabilità possono collaborare a que-
più, mentre si moltiplicano le esperienze di          sta ricerca compilando un semplice questionario
resistenza ad ogni forma di oppressione e di          online (https://it.surveymonkey.com/r/Joblab-Quali-
violenza, a partire dai beni confiscati alle ma-      tadelLavoro) e magari aiutando nella diffusione del-
fie, oggi divenuti beni comuni, restituiti alla       lo stesso.Altre informazioni su JobLab all’indirizzo
collettività. “Altro e Altrove” sarà lo slogan di     https://www.fishonlus.it/progetti/joblab/
questa edizione. “Altro”, come ulteriore im-
pegno per procedere su questa strada, verso
un “altrove” ancora da liberare dalla presenza
di mafie e corruzione, in cui vengano messi
al centro i bisogni e i desideri delle persone.
Sono le storie delle persone, vittime innocenti
che tracciano e ridisegnano la linea del tempo,
l’impegno nel presente per rigenerare i nostri
territori. Scopri come partecipare su libera.it       5
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«Figura paterna disconosciuta.
Così ne risente l’educazione dei figli»
         L’uomo veste i panni del “mammo”, la donna diventa quella
   che ricopre ruoli professionali di alto livello. A spiegare i cambiamenti
  nella coppia è Raffaele Felaco, dell’Ordine degli Psicologi della Campania
                                        di Giuliana Covella

 Sesso forte? Sesso debole?                                         li».
 Uomo lavoratore e donna                                            Vale a dire?
 “angelo del focolare”? Di-                                         «La donna ha chiesto a un
 stinzioni e luoghi comuni                                          certo punto di avere al suo
 che ormai sono superate,                                           fianco un partner più col-
 mentre la società è per sua                                        laborativo, che cucinasse,
 natura in continua evoluzio-                                       cambiasse pannolini e sbri-
 ne. E allora cambiano le ge-                                       gasse le faccende domesti-
 nerazioni, cambiano i tempi                                        che e ciò ha portato a una
 e, di conseguenza, cambiano                                        trasformazione e a chiama-
 radicalmente i ruoli all’in-                                       re il papà “mammo”.
 terno della famiglia, che sia in foto Raffaele Felaco              Questo cosa ha comporta-
 quella tradizionale (sancita                                       to?
 cioè dal vincolo del matrimonio) o quella           «Non è risultato positivo. Perché la nuova
 delle cosiddette coppie di fatto. Ecco dun-         generazione, per intenderci quella dei ven-
 que che non c’è più differenza tra mamma            tenni di oggi, ha perso il riguardo verso la
 e papà nel contesto familiare, dove entram-         figura paterna».
 bi i genitori rivestono ruoli che, tradizio-        Riguardo?
 nalmente, non gli competerebbero. Men-              «Sì, riguardo dell’autorità del padre».
 tre l’uomo veste i panni del “mammo” che            Come si riflette questo “disconoscimen-
 lava, cucina e fa la spesa, la donna diven-         to”?
 ta “l’uomo di casa”,                                                      «Il ribellismo dei gio-

                          “
 quella che lavora,                                                        vani di oggi è il frutto
 che ricopre ruoli pro-                                                    della difficoltà di det-
 fessionali di alto li-                                                    tare le regole da parte
 vello e chiede sempre                                                     dei genitori».
 più al partner di esse-               cambiano le generazioni, Quando è iniziato
 re collaborativo nella                       cambiano i tempi e, questo mutamento?
 divisione dei compi-                               di conseguenza, «Da quando la donna,
 ti, sia nell’educazio-                  cambiano radicalmente circa trent’anni fa, ha
 ne dei figli che nella                            i ruoli all’interno iniziato a chiedere un
 normale quotidianità                                   della famiglia partner più partecipe
 di condurre la vita fa-                                                   nella vita familiare».
 miliare. A spiegare i                                                     Chi ha pagato le spe-
 motivi di questo capovolgimento dei ruoli           se di questa sorta di “rivoluzione” antro-
 nella coppia è Raffaele Felaco, consigliere         pologica?
 dell’Ordine degli Psicologi della Campania.         «L’effetto collaterale più grande lo hanno
 Com’è cambiata la figura paterna in que-            subito le donne, perché l’esigenza di ot-
 sti anni?                                           tenere la collaborazione del compagno o
 «Lo straordinario processo - iniziato dal           marito non ha portato a un vero e proprio
 dopoguerra ad oggi - dell’emancipazione             alleggerimento dei compiti per loro, ma ha
 femminile ha cambiato i ruoli tradiziona-           piuttosto contribuito a minare il ruolo ma-

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terno, poiché le mamme hanno perso auto-            tegge, mentre in quel particolare momento
rità sui figli».                                    della sua vita sarebbe fondamentale che ci
Qual è stata la causa determinante?                 fosse un uomo che faccia da schermo tra
«I padri hanno cominciato ad accudire e             lei, il bambino e il mondo esterno. In buo-
a occuparsi dei figli calandosi in un ruolo         na sostanza la figura materna ha perso la
tradizionalmente materno. Ma mentre le              protezione nell’accudimento dei figli. Per
mamme attraverso l’amore passavano le re-           quanto riguarda dunque la relazione geni-
gole, i padri non riescono a fare ciò e hanno       toriale siamo in un momento di passaggio».
perso il potere educativo sui figli».               Quali sono invece gli effetti di questo mu-
Con quali risultati?                                tamento di ruoli sull’uomo?
«Anzitutto l’abuso di alcol, diventato un fe-       «L’effetto più grave è il femminicidio, che
nomeno di massa nelle nuove generazioni».           nasce da un “ritiro” violento del maschio
In termini di coppia invece questi cambia-          verso una donna ormai così emancipata.
menti quali ripercussioni hanno avuto nel           L’altro effetto, sempre più frequente (so-
rapporto uomo-donna?                                prattutto nelle giovani coppie, ma non solo)
«L’altro danno subito dalle donne è che             è il disimpegno».
hanno perso la funzione del partner. Nel            Cosa si intende?
senso che quando un padre si occupa dei             «Non appena la donna, seppure autonoma,
bambini e della casa perde inevitabilmen-           indipendente ed emancipata, chiede all’uo-
te quel ruolo di proteggere la puerpera che,        mo un impegno programmatico per la loro
dopo il parto, ha una grande fragilità e un         vita lui scappa. Ed ecco che la conseguenza
grande bisogno di protezione».                      sono le crisi che coinvolgono le relazioni di
Cioè?                                               coppia, dove le esigenze dell’uno non con-
«La donna non ha più l’uomo che la pro-             vergono più con quelle dell’altro».

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«Ho cambiato tutta
                  la mia vita per amore»
           Il rapporto difficile con la moglie, poi la separazione. La storia di Rosario
          che ha lasciato tutto e si è trasferito a Londra per essere vicino alle sue figlie

                                               di Giuseppe Picciano

         Rosario Budi, quarantano-         facilitava».                    ragazze». Le ragazze sono
         venne napoletano di Acer-         Budi era un libero profes-      state felicissime della scel-
         ra, risponde da Stratford,        sionista e si divideva tra la   ta coraggiosa e radicale del
         il quartiere di Londra            gestione di un’agenzia im-      padre e lo cercano in con-
         diventato famoso per le           mobiliare e la direzione di     tinuazione.
         Olimpiadi del 2012. Se n’è        sala in un ristorante. «Mai     «Si trovano bene, Londra
         andato un anno fa senza           avrei presagito che il mio      è una città fantastica, ma è
         pensarci due volte, lascian-      matrimonio finisse così,        pure una realtà tentacola-
         do il lavoro e una certa          è stata durissima separar-      re che affonda nei vizi: al-
         agiatezza economica pur           mi dalla ragazze anche se       col, droga e prostituzione
         di non perdere il rapporto        sono riuscito a non perder-     sono i pericoli più seri per
         con le figlie Alessia, Federi-    le del tutto».                  gli adolescenti. Parlo libe-
         ca e Maria Vittoria andate        Il già precario equilibrio si   ramente anche di queste
                                                    ruppe due anni fa      cose con le ragazze perché
                                                    quando Alessia, la     il nostro rapporto è chiaro
                                                    prima figlia, decise   e sincero». Rosario Budi
                                                    di andare a Londra     spiega, al di là dell’amore
                                                    per frequentare le     di un genitore per i figli,
                                                    scuole     superiori   le ragioni della sua drasti-
                                                    trovando ospitalità    ca decisione. «Non voglio
                                                    dagli zii materni.     sembrare patetico, ma fino
                                                    «Mesi dopo – spie-     a quando non prenderan-
                                                    ga Rosario – anche     no la loro strada vorrei
                                                    mia moglie decise      aver fatto tutto per il loro
                                                    di trasferirsi defi-   bene. Oggi stanno pagan-
                                                    nitivamente in In-     do a caro prezzo la nostra
                                                    ghilterra insieme      separazione e voglio ri-
                                                    alle due più picco-    manerle vicino». Rosario
in foto Rosario Budi con la sua famiglia            le. La cosa mi scon-   non ha dimenticato l’Italia
                                           volse, ma decisi di rimane-     e quando può rientra per
         a vivere nella capitale bri-      re in Italia. Dopo alcuni       salutare madre e fratelli.
         tannica.                          mesi pensai che il rappor-      «Dimenticare la mia terra
          Separato da otto anni dal-       to con le mie figlie fosse la   è impossibile. Pochi gior-
         la moglie nigeriana, aveva        cosa più importante e deci-     ni, però, e ritorno dalle mie
         mantenuto un eccellente           si di mandare tutto all’aria.   bambine». Budi ha pensa-
         rapporto con le ragazze           Il tempo di preparare le        to a tutto e non si è fatto
         che riusciva a vedere per         valigie e presi un aereo. Mi    sorprendere dalla Brexit.
         tre giorni alla settimana         scrissi a un’agenzia interi-    «Appena arrivato a Londra
         secondo l’accordo trovato         nale e trovai lavoro in un      ho chiesto il permesso di
         con l’ex coniuge. «Avevo          ristorante italiano come        soggiorno, mi scadrà tra
         la fortuna, tra l’altro, che      lavapiatti. Ho chiesto e ot-    cinque anni. Poi si vedrà,
         la scuola fosse proprio di        tenuto il sabato libero, che    ho altro a cui pensare».
         fronte a casa mia e ciò mi        dedico completamente alle

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Da prete a papà: «l’arrivo della mia
  bimba ha colmato un vuoto»
                                     di Fiorangela d’Amora

«Quando sono diventato il papà di mia figlia    la paura di rimanere solo hanno contribui-
“facevo il prete”. Mi piaceva quello che face-  to alla nascita di Annamaria, tre anni fa. «I
vo, ero amato da tanti, ero carismatico, mi     sacerdoti finiscono spesso nella solitudine
dedicavo anima e corpo agli altri, agli emar-   più nera: hanno servito tutti, ma non han-
ginati soprattutto, ma mi mancava qualco-       no qualcuno che li tenga con sé, un figlio
sa». Pasquale ha 42 anni, la sua è una vita     che “restituisca” loro ciò che ha ricevuto.
dedicata alla Chiesa e alla fede che ancora     Mi sono messo in discussione e ho cercato
oggi lo guida nella gestione della sua fami-    di affrontare questa crisi facendomi aiuta-
glia. L’abito talare però non presuppone        re lontano dalla mia diocesi. Dopo diversi
l’essere padre se non di                                               anni poi ho maturato
una comunità e la na-                                                  la scelta di lasciare e
scita di Annamaria 3                                                   accogliere la nuova av-
anni fa ha cambiato il                                                 ventura di essere papà.
suo ruolo nella società,                                               Non è stato facile. Io ed
ma non la sua mente,                                                   Elisa ( l’attuale compa-
le sue intenzioni. «Ero                                                gna e mamma di An-
entrato in seminario                                                   namaria) abbiamo de-
all’età di 10 anni, in pri-                                            ciso che la vita venisse
ma media. Fu una mia                                                   prima di tutto e questa
scelta. Un’altra figura                                                creatura andava ac-
di padre mi aveva affa-                                                colta». Era gennaio, la
scinato, il mio parroco,                                               piccola è venuta alla
e volevo imitarlo. Così                                                luce dopo le feste nata-
- racconta Pasquale -                                                  lizie e con lei è comin-
per tanti e tante sono                                                 ciato il nuovo anno e
stato un padre, nel sen-                                               una nuova vita. «È sta-
so che rappresentavo in foto Alessandro con la moglie e la figlia      to come avvertire un
un riferimento sicuro                                                  passaggio improvviso
e di protezione, un volto umano della legge     di Dio nelle nostre vite, quasi che lui voles-
divina che distribuiva perdono e buoni con-     se creare qualcosa di nuovo e diverso dalle
sigli di vita». Nella Diocesi di Castellamma-   nostre povere esistenze. Da quando sono
re e Sorrento, don Pasquale era il punto di     papà ho smesso di dire “io”, e ho imparato
riferimento per un’intera comunità, eppure      a pronunciare “noi”». Per chi lo conosce Pa-
racconta oggi l’ex parroco. «Celebrazioni,      squale è sempre lo stesso: un fiume in piena
giovani, attività pastorali e quant’altro as-   fatto di emozioni e coraggio. «La tenerezza
sorbivano il mio entusiasmo e le energie        verso mia figlia ha riempito quel vuoto esi-
soprattutto nei primi anni di sacerdozio.       stenziale. Quando Annamaria è venuta alla
Sperimentavo spesso una sensazione di “di-      luce e l’ho accolta tra le braccia ancor prima
stributore di sacramenti”: messe, funerali,     della mamma, un pianto di gioia ha bagna-
processioni, matrimoni, battesimi; il tutto     to le mie ferite e quella immensa tenerez-
possibilmente come da richiesta più per         za continua ad alimentarmi. Ho imparato
soddisfare i bisogni dell’apparenza che quel-   a cambiarle il pannolino, a lavarla, vestirla,
li della fede. Questo mi svuotava - racconta    nutrirla, pettinarla. Insieme trascorriamo
Pasquale - quando poi facevo i conti con la     tanto tempo. Giochiamo i giochi più svaria-
realtà fatta di quotidianità. Spesso aperta-    ti, facciamo i puzzle, coloriamo, balliamo,
mente raccontavo le mie fragilità affettive     andiamo in bici, leggiamo storie, cose che
che credo siano naturali, come la mancan-       non avevo mai sognato né progettato. Ep-
za di una donna da amare e un figlio da ac-     pure mi vengono naturali».
cudire». Il senso di inquietudine, il celibato,

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A Napoli c’è la casa dei papà:
   «Accogliamo i nuovi poveri»
                                      di Carmine Alboretti

Da un anno, a Napoli, c’è        della spiritualità vincenzia-   alla convivenza un po’ per
un luogo in cui i padri di-      na, dal momento che il fon-     volta.
vorziati vengono aiutati a       datore della congregazione      L’obiettivo dei volontari
riprendere in mano la loro       è venerato per la sua pro-      che ci lavorano è quello di
vita ed a recuperare il rap-     pensione verso i poveri. E      garantire la protezione del-
porto con i figli.               la struttura è stata pensata    la dignità e il recupero della
È la “Casa dei papà”, pro-       come un’opera segno che         persona. Non ci si può vol-
getto portato avanti, con        rispondesse ai bisogni dei      tare dall’altra parte di fron-
impegno e determinazione,        cosiddetti “nuovi poveri”,      te alla disperazione.
dall’associazione “Giova-        tra cui rientrano, a pieno      La “Casa dei papà” è quello
ni per San Vincenzo” per         titolo, i padri separati.       che, in gergo, viene defini-
curare le ferite dell’anima      Molti di loro, pur avendo       to un progetto zattera, «nel
e del corpo di chi ha visto      un lavoro, sono schiacciati     senso che – spiega il pre-
svanire nel nulla la famiglia    dal peso degli oneri di man-    sidente dell’associazione,
e, di punto in bianco, si è      tenimento e spesso finisco-     Luigi Carbone - ci propo-
ritrovato senza un tetto. La     no a dormire in macchina o      niamo di traghettare la per-
struttura, 300 metri quadri      in giacigli di fortuna.         sona da un punto all’altro
all’interno di uno spazio        Sono cinque gli ospiti che      della sua vita. Si tratta di
concesso dalle suore “Figlie     attualmente abitano la          un periodo transitorio che
della Carità di San Vincen-      Casa dei papà: prima ne         deve servire a ricomporre i
zo de’ Paoli”, si trova in via   sono entrati due, poi se n’è    cocci di quello è accaduto.
Santa Luisa de Marillac          aggiunto un altro e così via.   Per ognuno dei nostri ospiti
nella zona di Arco Mirelli.      In parole povere ogni cosa      viene avviato un percorso
Non è un caso che l’inizia-      è stata studiata per creare     personalizzato».
tiva sia nata nel perimetro      una comunità che si adegui      In pratica la struttura non è,
                                                                 e non diventerà, un dormi-
                                                                 torio pubblico al quale può
                                                                 accedere chiunque, anche
                                                                 per tutta la vita: «Vogliamo
                                                                 aiutare il papà separato a
                                                                 sfruttare questo momento
                                                                 di difficoltà per ripensare la
                                                                 sua vita e individuare le so-
                                                                 luzioni per diventare nuo-
                                                                 vamente autonomo. Nel
                                                                 frattempo gli offriamo un
                                                                 tetto e una sistemazione di-
                                                                 gnitosa, in maniera tale che
                                                                 potrà tranquillamente con-
                                                                 tinuare a vedere i figli in un
                                                                 ambiente consono».
                                                                 La Casa dei papà infonde
                                                                 serenità in quelli che la abi-
                                                                 tano, i quali, con il passar
                                                                 del tempo, acquistano la
                                                                 consapevolezza che la feli-

                                              10
cità più grande non sta nel
non cadere mai, ma nel ri-
sollevarsi sempre dopo una
caduta.
Sono diversi i servizi che
vengono offerti agli ospiti:
innanzi tutto la consulenza
legale, a cura dell’avvocato

                                  Padri separati, l’app che
                                  facilità la cogenitorialità
                                  L’applicazione che aiuta i padri separati nella gestione della
                                  vita dei figli. Si chiama 2Houses, creata da una startup che
                                  porta lo stesso nome, nata in Belgio nove anni fa, utilizzata
                                  da centinaia di migliaia di famiglie in Europa, con un nutri-
                                  to pacchetto di clienti anche in Italia grazie all’incrocio della
                                  piattaforma con Gengle.it, il più noto social per genitori single
                                  nel nostro Paese. 2Houses è pure una specie di social network,
Annalisa Palumbo, che oltre       con un calendario interattivo, un album fotografico, una ban-
a valutare insieme alle altre     ca dati con i numeri di telefono di insegnanti, medici, allena-
professioniste      impegnate     tori, documenti da archiviare, un sistema di gestione finan-
le domande degli aspiranti        ziaria. Eppoi, la lista delle faccende da sbrigare, come l’elenco
ospiti, verifica se i patti di-   della spesa, un diario per ricordare impegni sportivi, sedute
vorzili sono equi o se occorre    dal dentista, visite mediche, incontri scolastici. E l’opzione di
appellare qualche sentenza,       inserire nella gestione del management familiare anche non-
senza dimenticare il suppor-      ni, cugini, parenti in soccorso di padri e madri, oltre a un ac-
to di carattere psicologico       cesso specifico per i mediatori familiari. Insomma, un facilita-
con le professioniste Clara       tore tech per l’armonia di una famiglia con genitori divorziati.
Capraro e Martina Missa-          «Mi sono separato da mia moglie nel 2011 e dopo vari liti-
no che li aiutano a gestire al    gi telefonici iniziali abbiamo cercato uno strumento che ci
meglio questa fase difficile      aiutasse a organizzarci e a continuare a prenderci cura al
dell’esistenza in cui spesso fa   meglio di nostro figlio ma non c’era nulla che rispondesse a
capolino la depressione.          questa esigenza. Così ne ho creato uno io e i numeri mi han-
La Casa dei papà non riceve       no dato ragione», spiega Gil Ruidant, CEO di 2Houses. Dun-
alcun finanziamento pubbli-       que, un’App per facilitare il percorso della cogenitorialità, la
co, ma ha ottenuto il soste-      tecnologia che corre in supporto dei rapporti umani, agevo-
gno della Fondazione Gri-         lando la conversazione tra padri e madri dopo la separazio-
maldi, mentre le Suore Figlie     ne, rendendo più sereno il rapporto tra ex. Uno strumento
della Carità di San Vincenzo      al posto giusto, nel momento giusto: nel 2018 gli uomini di-
de’ Paoli hanno offerto la        vorziati sono stati quasi 700 mila (681 mila), le donne poco
residenza in comodato d’u-        più di 990 mila, in significativo aumento rispetto al 2011 –
so e la Congregazione della       anno della nascita di 2Houses -, con 524 mila uomini e 839
Missione di San Vincenzo e        mila donne. E il dato è quintuplicato rispetto a 30 anni fa.
Mondo Convenienza hanno           L’applicazione è disponibile in quattro lingue: ingle-
fornito l’arredo.                 se, francese, tedesco e italiano. L’utilizzo della versio-
                                  ne italiana costa 5.99 in caso di abbonamento mensi-
                                  le, 35,88 euro per l’annuale, 199 euro per utilizzarlo a vita.

                                                                                 di Nicola Sellitti
                                         11
Papà detenuti, a Secondigliano
    uno spazio gioco dove
   incontrare i propri figli
                                          di Paola Ciaramella

 «Ogni bambino ha bisogno del papà per              impatto emotivo del carcere. Gli operatori
 una crescita serena ed equilibrata, così           lavorano anche sul benessere psico-affetti-
 come ogni papà ha la necessità di godere           vo dei papà, attraverso un percorso di so-
 della presenza e dell’affetto dei suoi bimbi.      stegno alla genitorialità e di cura delle rela-
 Per i genitori detenuti non è facile coltivare     zioni, con una serie di laboratori durante i
 un rapporto adeguato con i figli: per poter        quali vengono forniti gli strumenti educa-
 incontrare il padre, il piccolo è costretto        tivi da poter utilizzare in fase di colloquio.
 a frequentare il carcere, un luogo ostile          «Partecipare ad un percorso sulla genito-
 e dall’impatto potenzialmente traumati-            rialità, per i papà in carcere, vuol dire ac-
 co. Per favorire un                                                        cettare di ascoltare
 incontro sano tra                                                          la propria sofferen-
 i padri detenuti e                                                         za. Una sofferenza
 i loro bambini, a                                                          legata soprattutto
 marzo 2018 è stato                                                         alla presa di consa-
 avviato “Uno spazio                                                        pevolezza di un fal-
 per noi”, una delle                                                        limento e al non po-
 azioni del progetto                                                        ter essere accanto ai
 S.P.E.R.A.      (Spazi                                                     loro figli durante la
 Educativi e Ricreati-                                                      crescita, a causa di
 vi Aperti), seleziona-                                                     un errore commesso
 to dall’impresa so-                                                        – dice suor Debora
 ciale Con i Bambini                                                        Contessi, una delle
 nell’ambito del Fon-                                                       operatrici del pro-
 do per il contrasto                                                        getto –. Il percorso
 della povertà educa-                                                       sta mettendo in luce
 tiva minorile. Nato                                                        il dolore e le conse-
 in risposta al Bando Prima Infanzia, per la        guenze che queste assenze possono avere
 fascia da 0 a 6 anni, e di durata triennale,       sia nella vita dei grandi che in quella dei
 S.P.E.R.A. racchiude una serie di attività         piccoli, in un intreccio di storie personali
 per dare ascolto al bisogno di aiuto delle         e familiari. Allo stesso tempo, però, questi
 famiglie che risiedono nei quartieri napo-         padri stanno riconoscendo l’importanza e
 letani di Ponticelli, Forcella e Scampia e         la gioia dell’essere parte di una famiglia,
 nel comune di Mercato San Severino (Sa-            di cui si sentono sempre più responsabili.
 lerno) – nella zona di Piazza del Galdo –,         Tale consapevolezza sta innescando in loro
 che spesso non riescono a garantire cure           la voglia di ricominciare, proprio a partire
 adeguate allo sviluppo                             dal cammino che stanno vivendo in car-
 psico-affettivo dei figli, sia per la carenza di   cere e dalla loro scelta di diventare padri
 strumenti genitoriali che per la difficoltà di     migliori. Le ferite si stanno trasformando
 accesso ai servizi.                                in opportunità di riscatto e laprospettiva di
 “Uno spazio per noi” si svolge nel Centro          prendersi cura dei propri figli in modo più
 Penitenziario di Secondigliano: qui i bam-         consapevole, appassionato e responsabile,
 bini, guidati da un educatore, si preparano        quando potranno tornare a casa, diventa
 all’incontro con il genitore in uno spazio         una motivazione fondamentale».
 gioco protetto, in cui viene attenuato l’alto

                                                12
Zio Daddy, il blogger
      napoletano che racconta
     con ironia la sua paternità
                                       di Dario Sautto

«La famiglia è cambiata ed      subire il sessismo, anche       ziché dare il regalo a me.
è mutato anche il ruolo del     in maniera forte».              Perché? Mica non so scar-
padre. Solo che la società      «Ad esempio, se il papà         tare un regalo io? Quello
non è ancora pronta ad          accompagna i bimbi al           è stato il momento in cui
accettare un papà attivo».      nido, la maestra si rivolge     ho capito che il papà non
Così, Giovanni Salzano, 38      ai piccoli e dice “riferisci a  esiste oppure non è social-
anni, in “arte” zio Daddy (o    mamma di portare i pan-         mente accettato».
zio Giovanni se lo cercate      nolini”. Ma nel mio caso,       Zio Daddy spiega anche
su Twitter) si è inventa-       li compro io i pannolini! E     come «nessuno racconta il
to un personaggio molto         soprattutto, magari il papà     disagio dei papà, ad esem-
autobiografico, grazie al       è lì davanti a lei». Uno dei    pio, nei centri commercia-
quale racconta in maniera       tanti esempi, secondo Gio-      li o nei locali, per questo lo
ironica le disavventure che     vanni, di sessismo
incontra quello che qual-       subito dai papà.
cuno definisce “mammo”,         «D’altro canto, se
tra pregiudizi, ansie e “fra-   compro io i pan-
si famose”.                     nolini, significa
Si parte dalla “trasforma-      che mia moglie
zione” da zio a barbapapà,      è più indicata a
passando per un classico:       portare l’auto dal
«Io quando diventerò papà       meccanico. E non
questa cosa non la farò         scherzo, perché
manco sotto tortura», che       io non ne capisco
in uno degli interventi di      niente»     precisa
Giovanni viene affrontato       Giovanni.
in tutte le sfaccettature.      Sempre con ironia
Giovanni ha trovato la fi-      e aneddoti sim-
nestra ideale per spiegare      patici, Giovanni
le disavventure dei papà        racconta le tante
sul blog MyKidAdvisor.          difficoltà che una
com, dove affronta e sfata      coppia in genera- in foto il blogger Giovanni Salzano
tutti i luoghi comuni sui       le può affrontare,
papà. Sposato, padre di         soprattutto nei primi mesi      faccio io». Giovanni si rife-
Gennaro e Nina, dalla vita      di vita dei piccoli. «Dopo il   risce alla difficoltà di tro-
di tutti i giorni trae spunto   parto, ad esempio, erava-       vare toilette attrezzate per
per i suoi racconti da blog-    mo tornati a casa da pochi      il cambio dei pannolini «e
ger. «Parlo semplicemente       giorni. E quindi, il viavai     quasi sempre, quando esi-
di me – racconta Giovanni       di amici e parenti per gli      stono, si trovano nel bagno
– e dell’esperienza fanta-      auguri, mentre mia moglie       delle donne. Non vi dico le
stica che è la paternità. E     era stanca, ad allattare il     facce che fanno quando mi
parlo anche dell’inutilità      neonato. Eppure – sottoli-      vedono entrare in cerca del
del ruolo del papà secondo      nea Giovanni – c’era gente      fasciatoio. A quanto pare,
la società attuale». Sì, per-   che era capace di rimanere      secondo la civiltà attuale,
ché nonostante tutto «in        impalata fuori alla stanza      solo una donna può cam-
questo ambito è il papà a       ad aspettare per ore, an-       biare un pannolino».

                                            13
Celebrazioni

     Ruolo della donna
e rivendicazione dei diritti.
 Quando tutto ebbe inizio
                              di Cristiano M. G. Faranna

                             infatti risalgono in una      fu la prima volta di alcuni
                             strana congiunzione tra       stati europei tra i quali la
                             l’allora Impero Russo, che    Germania dove, nella stes-
                             appena dieci anni dopo        sa data del 1848, Federico
                             avrebbe lasciato il posto     Guglielmo IV di Prussia,
                             alle repubbliche sociali-     dopo una rivolta promise
                             ste fondatrici dell’Urss,     il voto alle donne, onde
                             e gli Stati Uniti d’Ameri-    poi rimangiarsi la parola
                             ca. Quella Internazionale     data.
                             infatti escluse una col-      L’otto marzo avvenne
                             laborazione tra l’anima       come avviene il Natale
                             socialista e le cosiddette    Ortodosso il settembre
                             “femministe       borghesi”   gennaio che in realtà, es-
                             made in Usa ma una so-        sendo in vigore l’antico
                             cialista americana già        calendario giuliano, non
                             quasi sessantenne, Corin-     è altro che il venticinque
                             ne Stubs Brown, contra-       dicembre.
                             stò il diktat proveniente     A San Pietroburgo infatti
                             dal congresso e a Chica-      il 23 febbraio (otto mar-
                             go, in una domenica di        zo nell’attuale calendario
                             maggio del 1908, diede        gregoriano) del 1917, in
                             vita casualmente alla pri-    piena rivoluzione bolsce-
In principio fu, seppur      ma giornata della donna,      vica, le donne sfilarono
utilizzando termini sto-     sostituendo l’oratore desi-   in corteo come guide di
rici impropri, una que-      gnato a un incontro
stione tra massimalisti e    del partito socialista
minimalisti. Una istanza     e ponendo al centro
nata in seno alla Seconda    voto e diritti delle
Internazionale Socialista    donne.
nell’agosto 1907 e che po-   I socialisti america-
neva questioni come il di-   ni invitarono poi, a
ritto di voto per le donne   celebrare una gior-
e la condizione femminile    nata dedicata alla
in quella che si stava im-   donna l’ultima do-
ponendo come la società      menica di febbraio.
di massa.                    Quattro anni dopo,
Gli albori dell’otto marzo   il 19 marzo 1911,

                                        14
una grande manifestazio-
ne tesa a rivendicare la Pri-
ma Guerra Mondiale, una
giornata che viene ricono-
sciuta come l’inizio della
Rivoluzione di Febbraio
che portò alle destituzione
dello zar.
Successivamente          varie
confusione furono fat-
te, e a volte permangono
tutt’oggi, sulla data, spesso
indicata come scelta a cau-
sa di una commemorazio-
ne di una tragedia che ave-
va coinvolto delle operaie a
causa di un evento accadu-
to a New York il 25 marzo
1911, quando in una fab-
brica tessile persero la vita
123 donne e 46 uomini a          costruire una sorta di map-    razione con l’Associazione
causa di un incendio.            pa delle arti e dei mestieri   Salute Donne e che tutti i
In Italia fu l’Unione del-       realizzati dalle donne nel     mercoledì e i venerdì dalle
le Donne Italiane, sorta         capoluogo campano.             nove alle tredici offre assi-
nell’alveo della sinistra con    Oltre alla questione diritti   stenza a tutte le donne che
la partecipazione anche          vi è un’altra questione che    vivono situazioni di sopru-
di donne di fede cattolica,      dal 1999 ha un’altra data:     so. Non in marzo ma bensì
a portare avanti la cele-        il 25 novembre, giornata       il tre aprile l’Associazione
brazione dal 1946 con la         internazionale per l’elimi-    Salute Donna con l’Udi
scelta della mimosa come         nazione della violenza con-    Napoli, Arcidonna e Proto-
simbolo della gior-                                                    collo Napoli terran-

                        “
nata. Una memoria                                                      no presso la libreria
che origina dalle                                                      Iocisto la presenta-
lotte compiute dalle                                                   zione del libro “La
stesse donne per il                                                    violenza nei con-
miglioramento della               Una memoria che origina fronti delle donne
propria condizione                         dalle lotte compiute dalla           Convenzione
lavorativa e sociale.                                                  di Istanbul al Codice
Proprio la creazione                         dalle stesse donne Rosso”, realizzato
artistica e artigia-                     per il miglioramento da Teresa Manente
na compiuta dalla                   della propria condizione proprio per narra-
donna sarà al centro                                                   re i passi compiu-
dell’iniziativa orga-                      lavorativa e sociale. ti dall’11 maggio
nizzata dall’assesso-                                                  2011, giorno della
rato alla Cultura del                                                  firma della Conven-
Comune di Napoli tra il 7 e      tro le donne. Un problema zione del Consiglio d’Eu-
l’8 marzo 2020 denomina-         purtroppo che stenta a ropa sulla prevenzione e
ta #Pinknight2020 e orga-        diminuire, basti pensare la lotta contro la violenza
nizzata nell’ambito del più      che nella sola Italia nell’an- nei confronti delle donne
grande contenitore “Marzo        no solare 2019 sono state e la violenza domestica al
donna 2020 – Lo sguardo          ben 75 le donne vittime di 17 luglio 2019, data della
delle donne”.                    femminicidio di cui quat- approvazione Senato della
La serata, infatti, nell’in-     tro nella Regione Campa- legge sulla tutela delle vitti-
tento        dell’assessorato,   nia. All’interno dell’Azien- me di violenza domestica e
vuole rappresentare una          da Ospedaliera Cardarelli di genere.
“chiamata alle arti” per le      dal 2016 è attivo il Centro
donne, una occasione per         Dafne, attivato in collabo-

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Cappella Sansevero è
    “autism friendly”: tour speciali
       per ragazzi con disturbo
        dello spettro autistico
                                     di Francesco Gravetti

La cultura per tutti,                                                    scuole, famiglie, as-
anche per chi ha bi-                                                     sociazioni e piccoli
sogni speciali. Anzi,                                                    gruppi che necessi-
soprattutto per loro,                                                    tano di un operato-
che     nella bellezza                                                   re, ed è condotto da
e nell’arte possono                                                      un educatore che,
trovare straordinari                                                     attraverso racconti
strumenti di inclu-                                                      sul principe di San-
sione sociale. Nasce                                                     severo e il supporto
così     Sansevero in                                                    dell’agenda     visiva,
Blu, il nuovo progetto                                                   guida il gruppo in un
del Museo Cappella                                                       percorso che stimola
Sansevero dedicato a                                                     attenzione e parteci-
bambini e ragazzi con                                                    pazione, con l’ausilio
disturbo dello spettro                                                   di elementi tangibili,
autistico, nato grazie                                                   esperienze sensoriali
alla collaborazione con la Cooperativa so-       e attività di interazione. Una seconda ti-
ciale Il Tulipano, specializzata nella rea-      pologia di visita è quella del percorso “au-
lizzazione di servizi e attività per persone     tonomo” per famiglie e piccoli gruppi che
con disabilità cognitiva e ideatrice del pro-    non necessitano dell’accompagnamen-
getto. L’iniziativa si avvale del contributo     to di un operatore. Il ragazzo può, in tal
scientifico del Dipartimento di Scienze          modo, visitare il museo insieme agli adulti
Mediche Traslazionali dell’Università Fe-        accompagnatori, in maniera indipendente
derico II, del Dipartimento di Architettura      e attraverso l’utilizzo dell’agenda visiva che
dell’Università Federico II e del Diparti-       lo guiderà durante tutto il percorso, con il
mento di Scienze Motorie e del Benessere         supporto del personale del museo che ne
dell’Università Parthenope.                      spiegherà le modalità di utilizzo. Il Museo
Sansevero in Blu offre un tour studiato e        Cappella Sansevero diviene, così, museo
calibrato sulle necessità e le caratteristi-     per tutti, dove ciascuno viene valorizzato
che dei visitatori con bisogni speciali per      per le proprie differenze. La scelta del tour
accompagnarli alla scoperta della bellezza       adeguato avverrà al momento della pre-
dell’arte barocca della Cappella Sanseve-        notazione, a seguito della compilazione di
ro, delle sue opere, delle leggende e delle      un questionario realizzato con l’équipe del
storie del principe Raimondo di Sangro.          Dipartimento di Neuropsichiatria Infan-
Il progetto propone due tipologie di visi-       tile dell’Università Federico II di Napoli,
ta, su prenotazione. Entrambe si svolgo-         che agevolerà l’individuazione di esigenze
no in contemporanea con altri visitatori e       specifiche per comprendere la tipologia di
vengono proposte come percorsi con ac-           visita più adatta. Le visite offerte da San-
compagnatore o in autonomia in modo              severo in Blu sono gratuite per le persone
che il bambino/ragazzo possa visitare il         con disturbo dello spettro autistico. È ne-
museo in compagnia dei propri familiari,         cessaria la prenotazione tramite la Coope-
compagni di classe e amici, attraverso l’u-      rativa sociale Il Tulipano ai seguenti reca-
tilizzo del kit didattico predisposto per il     piti: sanseveroinblu@iltulipanocoop.org,
“tour speciale”. Il tour con accompagna-         +39 081 8293434, cell. +39 3891312180
tore, della durata di 40 minuti, è rivolto a

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Colombo: «La disabilità non è un
mondo a parte, ma parte del mondo»
                                   di Mariangela Barberisi

  Intervista al Garante         sperdere le risorse desti-     «Che situazione ho tro-
  dei diritti delle persone     nate alle categorie così       vato dal giorno del mio
  disabili della Regione        dette deboli». Un compi-       incarico? Disorganizza-
  Campania «In Italia e         to arduo in una Regione        zione totale. Non pos-
  in Campania quello del-       come la Campania dove          siamo girarci intorno, il
  la disabilità è un mondo      solo il 15% dei disabili       quadro generale è allar-
  complesso. Ci sono tan-       lavora: «per alcuni – ha       mante – ha rilanciato –
  te, troppe criticità mai      aggiunto Colombo –             per superare le numerose
  risolte. Abbiamo fondi        un’occupazione non rap-        problematiche sarà ne-
  stanziati dalla Regione e                                    cessario emanare alcune
  destinati ai comuni che                                      linee guida da destinare
  spesso vengono spesi per                                     alle Asl e agli Ambiti ter-
  altro, abbiamo leggi per                                     ritoriali per fare chiarez-
  la tutela dei disabili che                                   za. Il secondo passo sarà
  non vengono applicate,                                       poi quello di vincolare le
  gli ambiti territoriali non                                  risorse. Un esempio? Da
  riescono a svolgere le più                                   oltre un anno un comune
  normali funzioni, come                                       del casertano non eroga-
  superare questi ostaco-                                      va le prestazioni e i servi-
  li? Cambiando la men-                                        zi sociali dell’Ambito C-4,
  talità delle persone, solo                                   compresa la mancata cor-
  così possiamo farcela».                                      responsione degli assegni
  Ha determinazione da                                         di cura per le persone
  vendere Paolo Colombo,                                       disabili gravi. Oltre cin-
  Garante dei diritti del-      in foto Paolo Colombo          quanta persone abbando-
  le persone disabili della                                    nate a loro stesse. La cosa
  Regione Campania. Co-         presenta solo una forma        sconcertante è che nessu-
  lombo, avvocato, docente      di sostentamento, ma an-       no sa che fine abbiamo
  di diritto, e già membro      che un modo per uscire di      fatto le risorse. La regola
  dell’Osservatorio del Mi-     casa, sentirsi utili e coin-   invece dovrebbe essere
  nistero del Lavoro per le     volti nella società civile,    un’altra, tutelare le fami-
  persone con disabilità,       non vivere isolati. I dirit-   glie, poter contare sulle
  possiede una marcia in        ti negati e la burocrazia      risorse necessarie per una
  più per comprendere e         sono gli ostacoli più gra-     vita dignitosa, avere un
  risolvere le problemati-      vi». Tante sfide per l’avvo-   piano per i propri figli fin
  che che ogni giorno i di-     cato che quotidianamen-        dalla diagnosi con proget-
  sabili sono costretti ad      te cerca di monitorare le      ti e supporto in base alle
  affrontare: «In Campania      criticità, grandi e piccole,   esigenze di ciascuno. La
  ci sono 300mila persone       di comuni, associazioni e      realtà invece è che le fa-
  con disabilità – ha spiega-   famiglie: «io credo che se     miglie sono sole ed è per
  to il Garante, cieco dalla    non cambiamo la cultura        questo che voglio lancia-
  nascita – i servizi sociali   di ciascuno di noi – ha ri-    re un appello a tutti, io ci
  non funzionano per i nor-     lanciato Colombo – nulla       sono per ascoltare le sto-
  modotati figuriamoci per      potrà migliorare. Le per-      rie di ciascuno, perché in-
  i disabili. Un Paese che si   sone considerano la di-        sieme possiamo risolvere
  definisce di diritto ha il    sabilità come un mondo         ogni cosa. Intanto per chi
  compito, anzi l’obbligo,      a parte, ma non è così la      ne avesse bisogno questa
  di abbattere le barriere      disabilità è piuttosto par-    è la mia mail: garante.di-
  architettoniche e non di-     te del mondo».                 sabili@cr.campania.it»

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Terza pagina

          Lello Marangio, la disabilità
             raccontata con ironia
                                        di Antonio Sabbatino

Raccontare in modo dissa-          mi in modo particolare alla      più consapevolezza rispetto
crante la propria disabilità,      materia. È stato un viaggio      al passato?
mettendo a nudo la propria         autobiografico dove ho rac-      «È aumentata ma restano
condizione. È l’esperimento        contato molto di quello che      tante criticità. Mi riferisco
letterario di Lello Marangio,      ho passato, ma è stato fatto     ad esempio alle barriere ar-
autore comico, che ha firma-       con l’intenzione di strappare    chitettoniche che a Napoli
                                   un sorriso a chi vive una con-   abbondano rispetto ad altre
                                   dizione simile alla mia».        città come ad esempio Mila-
                                   È stato anche un esercizio       no dove forse l’attenzione è
                                   terapeutico?                     maggiore».
                                   «Si, ora che mi ci fa pensa-     Delle mancanze attuali di
                                   re. Ho tirato fuori delle cose   chi è secondo Lei la mag-
                                   della mia infanzia mai emer-     giore responsabilità?
                                   se prima. Da piccolo quando      «Direi che sono da dividere
                                   avevo le protesi mi vergogna-    tra istituzioni e popolazione
                                   vo tanto, ora invece ripenso a   stessa, persiste un problema
                                   quei giorni con il sorriso».     culturale. Basti pensare agli
                                   Quindi non è stato difficile     automobilisti che parcheg-
                                   scriverne                        giano sui posti riservati ai di-
                                   «Diciamo che è stata una         versamente abili».
                                   palestra per me. Devo dire       Tornando al libro, quan-
                                   anche grazie all’editore Aldo    do le capita di sfogliarlo si
                                   Putigliano della Homo Scri-      riconosce in quello che ha
                                   vens il quale ha capito il ta-   scritto?
                                   glio che volevo dare al libro    «Sono molto soddisfatto del
                                   consentendone la pubblica-       risultato, mettere a nudo
                                   zione. Un libro può semina-      in modo ironico la propria
                                   re più consapevolezza su un      difficoltà non è stato facile.
                                   argomento come la disabilità     Avendo fatto e facendo l’au-
                                   di quanto a quanto a volte       tore per comici come Peppe
                                   possa fare un convegno».         Iodice, Biagio Izzo, Paolo Ca-
to il libro “Al mio segnale sca-   Tornando alle reazioni, c’è      iazzo può capitare di pensare
tenate l’infermo’’ edito dalla     qualcosa che l’ha colpita di     che forse quella battuta era
Homo Scrivens.                     più?                             più adatta ad un altro comico
Il libro è uscito nell’apri-       «Una mamma di un ragazzi-        rispetto a quello per cui hai
le del 2019, quindi si può         no allettato di Giugliano mi     l’hai effettivamente scritta.
tracciare un primo bilancio.       ha inviato la foto del figlio    Rileggendo il libro, invece,
Come è stato accolto?              con “Al mio segnale scate-       non ho mai avuto un ramma-
«È stato accolto bene, par-        nate l’infermo’’ in mano e il    rico di alcun tipo. E, in più, il
liamo di un libro che per la       ragazzino al centro del letto    positivo approccio dei lettori
prima volta ha raccontato la       dopo aver compiuto un pic-       de “Al mio segnale scatenate
disabilità in modo comico,         colo movimento. Per me è         l’infermo’’ mi permetterà di
cosa mai avvenuta. Siccome         stata una gioia, significa non   pubblicare presto un nuovo
scrivo per degli autori comi-      arrendersi».                     libro dal titolo “Una lunghis-
ci ho cercato di approcciar-       Sul tema della disabilità c’è    sima giornata di merda’’».

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