Sei forte papà - www.comunicareilsociale.com - Comunicare il sociale
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www.comunicareilsociale.com marzo 2020 - n. 3 Testata reg. al Tribunale di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010 Sei forte papà Il tempo ha gradualmente trasformato il significato dell’essere padre, ma la figura paterna resta centrale nella vita di un bambino e nella famiglia. 1
Sommario 13 L’esperienza 14 Il punto 16 Direttore Responsabile Il progetto Nicola Caprio 4. Noi padri a 40 anni In redazione protettivi e disillusi Francesco Gravetti di Lorenzo Marone Walter Medolla 6. «Figura paterna disconosciuta. Valeria Rega Così ne risente l’educazione dei figli» Impaginazione & Grafica di Giuliana Covella Giuseppina Vitale 8. «Ho cambiato tutta la mia in copertina Stampa vita per amore» di Giuseppe Picciano Sei forte papà Tuccillo Arti Grafiche illustrazione di Ilaria Grimaldi 9. Da prete a papà: «l’arrivo della mia Copie stampate bimba ha colmato un vuoto» 3.000 di Fiorangela d’Amora Chiuso in redazione 10. A Napoli c’è la “casa dei papà”: il 03 marzo 2020 «Accogliamo i nuovi poveri» Gli articoli firmati possono non rappre- di Carmine Alboretti sentare la linea dell’editore ma, per una più ampia e completa informazione, ven- 11. Padri separati, l’app che facilità gono pubblicate anche le opinioni non condivise. L’editore autorizza la riprodu- la cogenitorialità zione dei testi e delle immagini a patto di Nicola Sellitti che non vengano utilizzate per finalità di lucro ed in ogni caso citando la fonte. 12. Papà detenuti, a Secondigliano uno spazio gioco dove incontrare i propri figli di Paola Ciaramella 13. Zio Daddy, il blogger napoletano che racconta con ironia la sua paternità Cdn Is. E1 - Napoli - tel. 0815624666 di Dario Sautto redazione@comunicareilsociale.com www.comunicareilsociale.com 14. Ruolo della donna e rivendicazione dei diritti. Testata registrata al Tribunale Quando tutto ebbe inizio di Napoli aut. n.77 del 21/10/2010 di Cristiano M. G. Faranna 16. Cappella sansevero è “autism friendly”: tour speciali per ragazzi con disturbo dello spettro autistico di Francesco Gravetti 18. Terza Pagina 3
di Lorenzo Marone Scrittore Noi padri a 40 anni protettivi e disillusi Riflettevo sulla parola ‘padre’, stretta- sone, e intanto cresci, e d’improvviso ti mente connessa a quella di pane, la ra- trovi padre. Il tutto fra ritmi di lavoro dice sanscrita pa, legata al concetto di frenetici, pochi aiuti esterni (il benes- nutrizione e protezione. Il padre è colui sere è finito da un pezzo), e presenza che deve provvedere al sostentamento fondamentale quanto ingombrante dei della famiglia, al suo nutrimento, co- nonni, gli stessi che ci hanno cresciuto lui che porta il pane a casa, come di- a pane e mancanze e ora si divertono ciamo dalle nostre parti. La nutrizione pure con i nipotini. Nonni che noi for- lega indissolubilmente chi nutre a chi se non saremo mai (o lo saremo per è nutrito, come la simbiosi fra il lattan- molto poco), perché ci stiamo spingen- te e la madre che gli porge il seno. Un do al limite, perché dovremmo capire tempo il ruolo di padre era legato so- che fanculo i vuoti, il lavoro precario, prattutto al concetto di mantenimento, le relazioni instabili dalle quali preten- era colui che portava il salario a casa, diamo sempre qualcosa, i figli vanno doveva lavorare tanto e guadagnare fatti da ragazzi, per goderseli, per po- per mantenere la famiglia, e per contro terli issare sulle spalle senza avvertire aveva poco tempo e poca voglia di de- sinistri scricchiolii alla schiena, perché dicarsi ai figli. diventare genitore è l’unico modo per Oggi che padri si diventa a quaranta non essere più solo e sempre figlio, e passa anni le cose sono molto cam- sempre vittima. biate, è cambiato il ruolo del padre, ciò Noi padri di oggi sappiamo nutrire i che gli si chiede, non più padre – pa- nostri bambini di piccole attenzioni, di drone al quale spetta il solo sostenta- gesti e parole affettuose, siamo una ge- mento, ma anche genitore che, al pari nerazione di padri simbiotici, attenti, della madre, deve avere la capacità di presenti, iperprotettivi, e però vecchi, accogliere e allattare i figli, nutrirli di stanchi, privi di slancio, mancanti di amore paterno. quella necessaria inconsapevolezza e Proprio quello che è mancato alle no- spericolatezza dei nostri genitori ragaz- stre generazioni, noi padri di oggi cre- zi, che con le loro incapacità giovanili sciuti nel benessere degli anni ottanta ci regalavano almeno la spensieratezza, ma pieni di vuoti dentro, che abbiamo la stessa che noi fatichiamo a trasmet- impiegato metà della vita nel tentativo tere, per troppa vita vissuta sulle spalle. di colmarli quei benedetti vuoti, alla ri- Gli passiamo invece senza volerlo un cerca delle attenzioni non ricevute da po’ delle nostre disillusioni, e gli diamo parte di padri impegnati a cavalcare il più del necessario proprio per tentare successo facile di quei tempi, la facile di nasconder loro le insicurezze, e li fac- carriera che toglieva abbracci, carezze, ciamo così apatici, ragazzi con poco da elogi, la fetta di nutrimento maschi- colmare e però senza entusiasmo, che le che serve a infondere nel bambino vagano alla ricerca del nulla. I padri di autostima, sicurezza, equilibrio, amo- oggi sono i figli dei padri di ieri, pieni re per sé. Cose che finisci per cercare di vuoti dentro e di sbagli nelle mani. poi negli altri, sbagliando scelte e per- 4
News associazioni A Pasqua regala speranza. Diventa volontario per AIL Il 27, 28 e 29 marzo torna- no nelle nostre città le Uova di Pasqua dell’AIL, uno degli appuntamenti più impor- tanti per sostenere i proget- ti dell’Associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma. Un’occasione per compiere un gesto di solida- rietà, contribuendo così a fi- nanziare la ricerca contro i tumori del sangue e garantire sempre maggiori servizi di assistenza ai pazienti e ai loro familiari. L’iniziativa viene Condizioni di lavoro realizzata ogni anno grazie al contributo dei vo- lontari che rappresentano per Ail il patrimonio e disabilità: al via l’indagine più prezioso. Anche tu puoi partecipare a questa campagna unendoti agli oltre 20 mila volontari lanciata da Fish Onlus che nell’ultimo weekend di marzo scenderanno in piazza per offrire un uovo di cioccolato solida- Affrontare il tema del diritto al lavoro delle persone le a tutti coloro che vorranno sostenere con una con disabilità, nella consapevolezza che quello lavo- donazione i progetti dell’Associazione. Compila rativo è un ambito in cui si configura una delle forme l’apposito form al seguente link https://www.ail. più evidenti di discriminazione basata sulla disabi- it/cosa-puoi-fare-tu/diventa-volontario e sarai ri- lità e di preclusione alle pari opportunità. E’questo contattato dalla Sezione provinciale AIL più vici- l’obiettivo di JobLab, progetto della Federazione na a te. Festeggia questa Pasqua con AIL e regala Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), ai pazienti la sorpresa più bella, la speranza. riconosciuto meritevole di finanziamento dal Mini- stero del Lavoro e delle Politiche sociali attraverso lo specifico Fondo per il finanziamento di progetti e A Palermo la XXV edizione attività di interesse generale nel terzo settore. Tra le azioni del progetto, che terminerà a giugno 2020, c’è della Giornata della Memoria un’indagine campionaria per conoscere le reali con- e dell’Impegno dizioni di lavoro e delle pari opportunità delle per- sone con disabilità. Come lavora una persona con Ogni anno una città diversa, ogni anno un disabilità? Quali sono le sue condizioni di vita? Che lungo elenco di nomi scandisce la memoria difficoltà incontra sul posto di lavoro? Quali oppor- che si fa impegno quotidiano. Ogni piazza, il tunità e quali ostacoli per il suo avanzamento in car- valore e la testimonianza dell’esserci. Il pros- riera? JobLab tenta di indagare il fenomeno in modo simo 21 marzo, la XXV edizione della Gior- approfondito e con tutti i crismi della ricerca sociale. nata della Memoria e dell’Impegno in ricordo La ricerca interesserà tutto il territorio nazionale e delle vittime innocenti delle mafie, promossa sarà tra le prime ad approfondire questo argomento. da Libera e Avviso Pubblico, si svolgerà a Pa- L’indagine è curata, su incarico di FISH, da IREF – lermo, città di contrasti e di conflitti, dove la Istituto di Ricerche Educative e Formative. mafia esiste ancora, ma oggi non comanda I lavoratori con disabilità possono collaborare a que- più, mentre si moltiplicano le esperienze di sta ricerca compilando un semplice questionario resistenza ad ogni forma di oppressione e di online (https://it.surveymonkey.com/r/Joblab-Quali- violenza, a partire dai beni confiscati alle ma- tadelLavoro) e magari aiutando nella diffusione del- fie, oggi divenuti beni comuni, restituiti alla lo stesso.Altre informazioni su JobLab all’indirizzo collettività. “Altro e Altrove” sarà lo slogan di https://www.fishonlus.it/progetti/joblab/ questa edizione. “Altro”, come ulteriore im- pegno per procedere su questa strada, verso un “altrove” ancora da liberare dalla presenza di mafie e corruzione, in cui vengano messi al centro i bisogni e i desideri delle persone. Sono le storie delle persone, vittime innocenti che tracciano e ridisegnano la linea del tempo, l’impegno nel presente per rigenerare i nostri territori. Scopri come partecipare su libera.it 5
«Figura paterna disconosciuta. Così ne risente l’educazione dei figli» L’uomo veste i panni del “mammo”, la donna diventa quella che ricopre ruoli professionali di alto livello. A spiegare i cambiamenti nella coppia è Raffaele Felaco, dell’Ordine degli Psicologi della Campania di Giuliana Covella Sesso forte? Sesso debole? li». Uomo lavoratore e donna Vale a dire? “angelo del focolare”? Di- «La donna ha chiesto a un stinzioni e luoghi comuni certo punto di avere al suo che ormai sono superate, fianco un partner più col- mentre la società è per sua laborativo, che cucinasse, natura in continua evoluzio- cambiasse pannolini e sbri- ne. E allora cambiano le ge- gasse le faccende domesti- nerazioni, cambiano i tempi che e ciò ha portato a una e, di conseguenza, cambiano trasformazione e a chiama- radicalmente i ruoli all’in- re il papà “mammo”. terno della famiglia, che sia in foto Raffaele Felaco Questo cosa ha comporta- quella tradizionale (sancita to? cioè dal vincolo del matrimonio) o quella «Non è risultato positivo. Perché la nuova delle cosiddette coppie di fatto. Ecco dun- generazione, per intenderci quella dei ven- que che non c’è più differenza tra mamma tenni di oggi, ha perso il riguardo verso la e papà nel contesto familiare, dove entram- figura paterna». bi i genitori rivestono ruoli che, tradizio- Riguardo? nalmente, non gli competerebbero. Men- «Sì, riguardo dell’autorità del padre». tre l’uomo veste i panni del “mammo” che Come si riflette questo “disconoscimen- lava, cucina e fa la spesa, la donna diven- to”? ta “l’uomo di casa”, «Il ribellismo dei gio- “ quella che lavora, vani di oggi è il frutto che ricopre ruoli pro- della difficoltà di det- fessionali di alto li- tare le regole da parte vello e chiede sempre dei genitori». più al partner di esse- cambiano le generazioni, Quando è iniziato re collaborativo nella cambiano i tempi e, questo mutamento? divisione dei compi- di conseguenza, «Da quando la donna, ti, sia nell’educazio- cambiano radicalmente circa trent’anni fa, ha ne dei figli che nella i ruoli all’interno iniziato a chiedere un normale quotidianità della famiglia partner più partecipe di condurre la vita fa- nella vita familiare». miliare. A spiegare i Chi ha pagato le spe- motivi di questo capovolgimento dei ruoli se di questa sorta di “rivoluzione” antro- nella coppia è Raffaele Felaco, consigliere pologica? dell’Ordine degli Psicologi della Campania. «L’effetto collaterale più grande lo hanno Com’è cambiata la figura paterna in que- subito le donne, perché l’esigenza di ot- sti anni? tenere la collaborazione del compagno o «Lo straordinario processo - iniziato dal marito non ha portato a un vero e proprio dopoguerra ad oggi - dell’emancipazione alleggerimento dei compiti per loro, ma ha femminile ha cambiato i ruoli tradiziona- piuttosto contribuito a minare il ruolo ma- 6
terno, poiché le mamme hanno perso auto- tegge, mentre in quel particolare momento rità sui figli». della sua vita sarebbe fondamentale che ci Qual è stata la causa determinante? fosse un uomo che faccia da schermo tra «I padri hanno cominciato ad accudire e lei, il bambino e il mondo esterno. In buo- a occuparsi dei figli calandosi in un ruolo na sostanza la figura materna ha perso la tradizionalmente materno. Ma mentre le protezione nell’accudimento dei figli. Per mamme attraverso l’amore passavano le re- quanto riguarda dunque la relazione geni- gole, i padri non riescono a fare ciò e hanno toriale siamo in un momento di passaggio». perso il potere educativo sui figli». Quali sono invece gli effetti di questo mu- Con quali risultati? tamento di ruoli sull’uomo? «Anzitutto l’abuso di alcol, diventato un fe- «L’effetto più grave è il femminicidio, che nomeno di massa nelle nuove generazioni». nasce da un “ritiro” violento del maschio In termini di coppia invece questi cambia- verso una donna ormai così emancipata. menti quali ripercussioni hanno avuto nel L’altro effetto, sempre più frequente (so- rapporto uomo-donna? prattutto nelle giovani coppie, ma non solo) «L’altro danno subito dalle donne è che è il disimpegno». hanno perso la funzione del partner. Nel Cosa si intende? senso che quando un padre si occupa dei «Non appena la donna, seppure autonoma, bambini e della casa perde inevitabilmen- indipendente ed emancipata, chiede all’uo- te quel ruolo di proteggere la puerpera che, mo un impegno programmatico per la loro dopo il parto, ha una grande fragilità e un vita lui scappa. Ed ecco che la conseguenza grande bisogno di protezione». sono le crisi che coinvolgono le relazioni di Cioè? coppia, dove le esigenze dell’uno non con- «La donna non ha più l’uomo che la pro- vergono più con quelle dell’altro». 7
«Ho cambiato tutta la mia vita per amore» Il rapporto difficile con la moglie, poi la separazione. La storia di Rosario che ha lasciato tutto e si è trasferito a Londra per essere vicino alle sue figlie di Giuseppe Picciano Rosario Budi, quarantano- facilitava». ragazze». Le ragazze sono venne napoletano di Acer- Budi era un libero profes- state felicissime della scel- ra, risponde da Stratford, sionista e si divideva tra la ta coraggiosa e radicale del il quartiere di Londra gestione di un’agenzia im- padre e lo cercano in con- diventato famoso per le mobiliare e la direzione di tinuazione. Olimpiadi del 2012. Se n’è sala in un ristorante. «Mai «Si trovano bene, Londra andato un anno fa senza avrei presagito che il mio è una città fantastica, ma è pensarci due volte, lascian- matrimonio finisse così, pure una realtà tentacola- do il lavoro e una certa è stata durissima separar- re che affonda nei vizi: al- agiatezza economica pur mi dalla ragazze anche se col, droga e prostituzione di non perdere il rapporto sono riuscito a non perder- sono i pericoli più seri per con le figlie Alessia, Federi- le del tutto». gli adolescenti. Parlo libe- ca e Maria Vittoria andate Il già precario equilibrio si ramente anche di queste ruppe due anni fa cose con le ragazze perché quando Alessia, la il nostro rapporto è chiaro prima figlia, decise e sincero». Rosario Budi di andare a Londra spiega, al di là dell’amore per frequentare le di un genitore per i figli, scuole superiori le ragioni della sua drasti- trovando ospitalità ca decisione. «Non voglio dagli zii materni. sembrare patetico, ma fino «Mesi dopo – spie- a quando non prenderan- ga Rosario – anche no la loro strada vorrei mia moglie decise aver fatto tutto per il loro di trasferirsi defi- bene. Oggi stanno pagan- nitivamente in In- do a caro prezzo la nostra ghilterra insieme separazione e voglio ri- alle due più picco- manerle vicino». Rosario in foto Rosario Budi con la sua famiglia le. La cosa mi scon- non ha dimenticato l’Italia volse, ma decisi di rimane- e quando può rientra per a vivere nella capitale bri- re in Italia. Dopo alcuni salutare madre e fratelli. tannica. mesi pensai che il rappor- «Dimenticare la mia terra Separato da otto anni dal- to con le mie figlie fosse la è impossibile. Pochi gior- la moglie nigeriana, aveva cosa più importante e deci- ni, però, e ritorno dalle mie mantenuto un eccellente si di mandare tutto all’aria. bambine». Budi ha pensa- rapporto con le ragazze Il tempo di preparare le to a tutto e non si è fatto che riusciva a vedere per valigie e presi un aereo. Mi sorprendere dalla Brexit. tre giorni alla settimana scrissi a un’agenzia interi- «Appena arrivato a Londra secondo l’accordo trovato nale e trovai lavoro in un ho chiesto il permesso di con l’ex coniuge. «Avevo ristorante italiano come soggiorno, mi scadrà tra la fortuna, tra l’altro, che lavapiatti. Ho chiesto e ot- cinque anni. Poi si vedrà, la scuola fosse proprio di tenuto il sabato libero, che ho altro a cui pensare». fronte a casa mia e ciò mi dedico completamente alle 8
Da prete a papà: «l’arrivo della mia bimba ha colmato un vuoto» di Fiorangela d’Amora «Quando sono diventato il papà di mia figlia la paura di rimanere solo hanno contribui- “facevo il prete”. Mi piaceva quello che face- to alla nascita di Annamaria, tre anni fa. «I vo, ero amato da tanti, ero carismatico, mi sacerdoti finiscono spesso nella solitudine dedicavo anima e corpo agli altri, agli emar- più nera: hanno servito tutti, ma non han- ginati soprattutto, ma mi mancava qualco- no qualcuno che li tenga con sé, un figlio sa». Pasquale ha 42 anni, la sua è una vita che “restituisca” loro ciò che ha ricevuto. dedicata alla Chiesa e alla fede che ancora Mi sono messo in discussione e ho cercato oggi lo guida nella gestione della sua fami- di affrontare questa crisi facendomi aiuta- glia. L’abito talare però non presuppone re lontano dalla mia diocesi. Dopo diversi l’essere padre se non di anni poi ho maturato una comunità e la na- la scelta di lasciare e scita di Annamaria 3 accogliere la nuova av- anni fa ha cambiato il ventura di essere papà. suo ruolo nella società, Non è stato facile. Io ed ma non la sua mente, Elisa ( l’attuale compa- le sue intenzioni. «Ero gna e mamma di An- entrato in seminario namaria) abbiamo de- all’età di 10 anni, in pri- ciso che la vita venisse ma media. Fu una mia prima di tutto e questa scelta. Un’altra figura creatura andava ac- di padre mi aveva affa- colta». Era gennaio, la scinato, il mio parroco, piccola è venuta alla e volevo imitarlo. Così luce dopo le feste nata- - racconta Pasquale - lizie e con lei è comin- per tanti e tante sono ciato il nuovo anno e stato un padre, nel sen- una nuova vita. «È sta- so che rappresentavo in foto Alessandro con la moglie e la figlia to come avvertire un un riferimento sicuro passaggio improvviso e di protezione, un volto umano della legge di Dio nelle nostre vite, quasi che lui voles- divina che distribuiva perdono e buoni con- se creare qualcosa di nuovo e diverso dalle sigli di vita». Nella Diocesi di Castellamma- nostre povere esistenze. Da quando sono re e Sorrento, don Pasquale era il punto di papà ho smesso di dire “io”, e ho imparato riferimento per un’intera comunità, eppure a pronunciare “noi”». Per chi lo conosce Pa- racconta oggi l’ex parroco. «Celebrazioni, squale è sempre lo stesso: un fiume in piena giovani, attività pastorali e quant’altro as- fatto di emozioni e coraggio. «La tenerezza sorbivano il mio entusiasmo e le energie verso mia figlia ha riempito quel vuoto esi- soprattutto nei primi anni di sacerdozio. stenziale. Quando Annamaria è venuta alla Sperimentavo spesso una sensazione di “di- luce e l’ho accolta tra le braccia ancor prima stributore di sacramenti”: messe, funerali, della mamma, un pianto di gioia ha bagna- processioni, matrimoni, battesimi; il tutto to le mie ferite e quella immensa tenerez- possibilmente come da richiesta più per za continua ad alimentarmi. Ho imparato soddisfare i bisogni dell’apparenza che quel- a cambiarle il pannolino, a lavarla, vestirla, li della fede. Questo mi svuotava - racconta nutrirla, pettinarla. Insieme trascorriamo Pasquale - quando poi facevo i conti con la tanto tempo. Giochiamo i giochi più svaria- realtà fatta di quotidianità. Spesso aperta- ti, facciamo i puzzle, coloriamo, balliamo, mente raccontavo le mie fragilità affettive andiamo in bici, leggiamo storie, cose che che credo siano naturali, come la mancan- non avevo mai sognato né progettato. Ep- za di una donna da amare e un figlio da ac- pure mi vengono naturali». cudire». Il senso di inquietudine, il celibato, 9
A Napoli c’è la casa dei papà: «Accogliamo i nuovi poveri» di Carmine Alboretti Da un anno, a Napoli, c’è della spiritualità vincenzia- alla convivenza un po’ per un luogo in cui i padri di- na, dal momento che il fon- volta. vorziati vengono aiutati a datore della congregazione L’obiettivo dei volontari riprendere in mano la loro è venerato per la sua pro- che ci lavorano è quello di vita ed a recuperare il rap- pensione verso i poveri. E garantire la protezione del- porto con i figli. la struttura è stata pensata la dignità e il recupero della È la “Casa dei papà”, pro- come un’opera segno che persona. Non ci si può vol- getto portato avanti, con rispondesse ai bisogni dei tare dall’altra parte di fron- impegno e determinazione, cosiddetti “nuovi poveri”, te alla disperazione. dall’associazione “Giova- tra cui rientrano, a pieno La “Casa dei papà” è quello ni per San Vincenzo” per titolo, i padri separati. che, in gergo, viene defini- curare le ferite dell’anima Molti di loro, pur avendo to un progetto zattera, «nel e del corpo di chi ha visto un lavoro, sono schiacciati senso che – spiega il pre- svanire nel nulla la famiglia dal peso degli oneri di man- sidente dell’associazione, e, di punto in bianco, si è tenimento e spesso finisco- Luigi Carbone - ci propo- ritrovato senza un tetto. La no a dormire in macchina o niamo di traghettare la per- struttura, 300 metri quadri in giacigli di fortuna. sona da un punto all’altro all’interno di uno spazio Sono cinque gli ospiti che della sua vita. Si tratta di concesso dalle suore “Figlie attualmente abitano la un periodo transitorio che della Carità di San Vincen- Casa dei papà: prima ne deve servire a ricomporre i zo de’ Paoli”, si trova in via sono entrati due, poi se n’è cocci di quello è accaduto. Santa Luisa de Marillac aggiunto un altro e così via. Per ognuno dei nostri ospiti nella zona di Arco Mirelli. In parole povere ogni cosa viene avviato un percorso Non è un caso che l’inizia- è stata studiata per creare personalizzato». tiva sia nata nel perimetro una comunità che si adegui In pratica la struttura non è, e non diventerà, un dormi- torio pubblico al quale può accedere chiunque, anche per tutta la vita: «Vogliamo aiutare il papà separato a sfruttare questo momento di difficoltà per ripensare la sua vita e individuare le so- luzioni per diventare nuo- vamente autonomo. Nel frattempo gli offriamo un tetto e una sistemazione di- gnitosa, in maniera tale che potrà tranquillamente con- tinuare a vedere i figli in un ambiente consono». La Casa dei papà infonde serenità in quelli che la abi- tano, i quali, con il passar del tempo, acquistano la consapevolezza che la feli- 10
cità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel ri- sollevarsi sempre dopo una caduta. Sono diversi i servizi che vengono offerti agli ospiti: innanzi tutto la consulenza legale, a cura dell’avvocato Padri separati, l’app che facilità la cogenitorialità L’applicazione che aiuta i padri separati nella gestione della vita dei figli. Si chiama 2Houses, creata da una startup che porta lo stesso nome, nata in Belgio nove anni fa, utilizzata da centinaia di migliaia di famiglie in Europa, con un nutri- to pacchetto di clienti anche in Italia grazie all’incrocio della piattaforma con Gengle.it, il più noto social per genitori single nel nostro Paese. 2Houses è pure una specie di social network, Annalisa Palumbo, che oltre con un calendario interattivo, un album fotografico, una ban- a valutare insieme alle altre ca dati con i numeri di telefono di insegnanti, medici, allena- professioniste impegnate tori, documenti da archiviare, un sistema di gestione finan- le domande degli aspiranti ziaria. Eppoi, la lista delle faccende da sbrigare, come l’elenco ospiti, verifica se i patti di- della spesa, un diario per ricordare impegni sportivi, sedute vorzili sono equi o se occorre dal dentista, visite mediche, incontri scolastici. E l’opzione di appellare qualche sentenza, inserire nella gestione del management familiare anche non- senza dimenticare il suppor- ni, cugini, parenti in soccorso di padri e madri, oltre a un ac- to di carattere psicologico cesso specifico per i mediatori familiari. Insomma, un facilita- con le professioniste Clara tore tech per l’armonia di una famiglia con genitori divorziati. Capraro e Martina Missa- «Mi sono separato da mia moglie nel 2011 e dopo vari liti- no che li aiutano a gestire al gi telefonici iniziali abbiamo cercato uno strumento che ci meglio questa fase difficile aiutasse a organizzarci e a continuare a prenderci cura al dell’esistenza in cui spesso fa meglio di nostro figlio ma non c’era nulla che rispondesse a capolino la depressione. questa esigenza. Così ne ho creato uno io e i numeri mi han- La Casa dei papà non riceve no dato ragione», spiega Gil Ruidant, CEO di 2Houses. Dun- alcun finanziamento pubbli- que, un’App per facilitare il percorso della cogenitorialità, la co, ma ha ottenuto il soste- tecnologia che corre in supporto dei rapporti umani, agevo- gno della Fondazione Gri- lando la conversazione tra padri e madri dopo la separazio- maldi, mentre le Suore Figlie ne, rendendo più sereno il rapporto tra ex. Uno strumento della Carità di San Vincenzo al posto giusto, nel momento giusto: nel 2018 gli uomini di- de’ Paoli hanno offerto la vorziati sono stati quasi 700 mila (681 mila), le donne poco residenza in comodato d’u- più di 990 mila, in significativo aumento rispetto al 2011 – so e la Congregazione della anno della nascita di 2Houses -, con 524 mila uomini e 839 Missione di San Vincenzo e mila donne. E il dato è quintuplicato rispetto a 30 anni fa. Mondo Convenienza hanno L’applicazione è disponibile in quattro lingue: ingle- fornito l’arredo. se, francese, tedesco e italiano. L’utilizzo della versio- ne italiana costa 5.99 in caso di abbonamento mensi- le, 35,88 euro per l’annuale, 199 euro per utilizzarlo a vita. di Nicola Sellitti 11
Papà detenuti, a Secondigliano uno spazio gioco dove incontrare i propri figli di Paola Ciaramella «Ogni bambino ha bisogno del papà per impatto emotivo del carcere. Gli operatori una crescita serena ed equilibrata, così lavorano anche sul benessere psico-affetti- come ogni papà ha la necessità di godere vo dei papà, attraverso un percorso di so- della presenza e dell’affetto dei suoi bimbi. stegno alla genitorialità e di cura delle rela- Per i genitori detenuti non è facile coltivare zioni, con una serie di laboratori durante i un rapporto adeguato con i figli: per poter quali vengono forniti gli strumenti educa- incontrare il padre, il piccolo è costretto tivi da poter utilizzare in fase di colloquio. a frequentare il carcere, un luogo ostile «Partecipare ad un percorso sulla genito- e dall’impatto potenzialmente traumati- rialità, per i papà in carcere, vuol dire ac- co. Per favorire un cettare di ascoltare incontro sano tra la propria sofferen- i padri detenuti e za. Una sofferenza i loro bambini, a legata soprattutto marzo 2018 è stato alla presa di consa- avviato “Uno spazio pevolezza di un fal- per noi”, una delle limento e al non po- azioni del progetto ter essere accanto ai S.P.E.R.A. (Spazi loro figli durante la Educativi e Ricreati- crescita, a causa di vi Aperti), seleziona- un errore commesso to dall’impresa so- – dice suor Debora ciale Con i Bambini Contessi, una delle nell’ambito del Fon- operatrici del pro- do per il contrasto getto –. Il percorso della povertà educa- sta mettendo in luce tiva minorile. Nato il dolore e le conse- in risposta al Bando Prima Infanzia, per la guenze che queste assenze possono avere fascia da 0 a 6 anni, e di durata triennale, sia nella vita dei grandi che in quella dei S.P.E.R.A. racchiude una serie di attività piccoli, in un intreccio di storie personali per dare ascolto al bisogno di aiuto delle e familiari. Allo stesso tempo, però, questi famiglie che risiedono nei quartieri napo- padri stanno riconoscendo l’importanza e letani di Ponticelli, Forcella e Scampia e la gioia dell’essere parte di una famiglia, nel comune di Mercato San Severino (Sa- di cui si sentono sempre più responsabili. lerno) – nella zona di Piazza del Galdo –, Tale consapevolezza sta innescando in loro che spesso non riescono a garantire cure la voglia di ricominciare, proprio a partire adeguate allo sviluppo dal cammino che stanno vivendo in car- psico-affettivo dei figli, sia per la carenza di cere e dalla loro scelta di diventare padri strumenti genitoriali che per la difficoltà di migliori. Le ferite si stanno trasformando accesso ai servizi. in opportunità di riscatto e laprospettiva di “Uno spazio per noi” si svolge nel Centro prendersi cura dei propri figli in modo più Penitenziario di Secondigliano: qui i bam- consapevole, appassionato e responsabile, bini, guidati da un educatore, si preparano quando potranno tornare a casa, diventa all’incontro con il genitore in uno spazio una motivazione fondamentale». gioco protetto, in cui viene attenuato l’alto 12
Zio Daddy, il blogger napoletano che racconta con ironia la sua paternità di Dario Sautto «La famiglia è cambiata ed subire il sessismo, anche ziché dare il regalo a me. è mutato anche il ruolo del in maniera forte». Perché? Mica non so scar- padre. Solo che la società «Ad esempio, se il papà tare un regalo io? Quello non è ancora pronta ad accompagna i bimbi al è stato il momento in cui accettare un papà attivo». nido, la maestra si rivolge ho capito che il papà non Così, Giovanni Salzano, 38 ai piccoli e dice “riferisci a esiste oppure non è social- anni, in “arte” zio Daddy (o mamma di portare i pan- mente accettato». zio Giovanni se lo cercate nolini”. Ma nel mio caso, Zio Daddy spiega anche su Twitter) si è inventa- li compro io i pannolini! E come «nessuno racconta il to un personaggio molto soprattutto, magari il papà disagio dei papà, ad esem- autobiografico, grazie al è lì davanti a lei». Uno dei pio, nei centri commercia- quale racconta in maniera tanti esempi, secondo Gio- li o nei locali, per questo lo ironica le disavventure che vanni, di sessismo incontra quello che qual- subito dai papà. cuno definisce “mammo”, «D’altro canto, se tra pregiudizi, ansie e “fra- compro io i pan- si famose”. nolini, significa Si parte dalla “trasforma- che mia moglie zione” da zio a barbapapà, è più indicata a passando per un classico: portare l’auto dal «Io quando diventerò papà meccanico. E non questa cosa non la farò scherzo, perché manco sotto tortura», che io non ne capisco in uno degli interventi di niente» precisa Giovanni viene affrontato Giovanni. in tutte le sfaccettature. Sempre con ironia Giovanni ha trovato la fi- e aneddoti sim- nestra ideale per spiegare patici, Giovanni le disavventure dei papà racconta le tante sul blog MyKidAdvisor. difficoltà che una com, dove affronta e sfata coppia in genera- in foto il blogger Giovanni Salzano tutti i luoghi comuni sui le può affrontare, papà. Sposato, padre di soprattutto nei primi mesi faccio io». Giovanni si rife- Gennaro e Nina, dalla vita di vita dei piccoli. «Dopo il risce alla difficoltà di tro- di tutti i giorni trae spunto parto, ad esempio, erava- vare toilette attrezzate per per i suoi racconti da blog- mo tornati a casa da pochi il cambio dei pannolini «e ger. «Parlo semplicemente giorni. E quindi, il viavai quasi sempre, quando esi- di me – racconta Giovanni di amici e parenti per gli stono, si trovano nel bagno – e dell’esperienza fanta- auguri, mentre mia moglie delle donne. Non vi dico le stica che è la paternità. E era stanca, ad allattare il facce che fanno quando mi parlo anche dell’inutilità neonato. Eppure – sottoli- vedono entrare in cerca del del ruolo del papà secondo nea Giovanni – c’era gente fasciatoio. A quanto pare, la società attuale». Sì, per- che era capace di rimanere secondo la civiltà attuale, ché nonostante tutto «in impalata fuori alla stanza solo una donna può cam- questo ambito è il papà a ad aspettare per ore, an- biare un pannolino». 13
Celebrazioni Ruolo della donna e rivendicazione dei diritti. Quando tutto ebbe inizio di Cristiano M. G. Faranna infatti risalgono in una fu la prima volta di alcuni strana congiunzione tra stati europei tra i quali la l’allora Impero Russo, che Germania dove, nella stes- appena dieci anni dopo sa data del 1848, Federico avrebbe lasciato il posto Guglielmo IV di Prussia, alle repubbliche sociali- dopo una rivolta promise ste fondatrici dell’Urss, il voto alle donne, onde e gli Stati Uniti d’Ameri- poi rimangiarsi la parola ca. Quella Internazionale data. infatti escluse una col- L’otto marzo avvenne laborazione tra l’anima come avviene il Natale socialista e le cosiddette Ortodosso il settembre “femministe borghesi” gennaio che in realtà, es- made in Usa ma una so- sendo in vigore l’antico cialista americana già calendario giuliano, non quasi sessantenne, Corin- è altro che il venticinque ne Stubs Brown, contra- dicembre. stò il diktat proveniente A San Pietroburgo infatti dal congresso e a Chica- il 23 febbraio (otto mar- go, in una domenica di zo nell’attuale calendario maggio del 1908, diede gregoriano) del 1917, in vita casualmente alla pri- piena rivoluzione bolsce- In principio fu, seppur ma giornata della donna, vica, le donne sfilarono utilizzando termini sto- sostituendo l’oratore desi- in corteo come guide di rici impropri, una que- gnato a un incontro stione tra massimalisti e del partito socialista minimalisti. Una istanza e ponendo al centro nata in seno alla Seconda voto e diritti delle Internazionale Socialista donne. nell’agosto 1907 e che po- I socialisti america- neva questioni come il di- ni invitarono poi, a ritto di voto per le donne celebrare una gior- e la condizione femminile nata dedicata alla in quella che si stava im- donna l’ultima do- ponendo come la società menica di febbraio. di massa. Quattro anni dopo, Gli albori dell’otto marzo il 19 marzo 1911, 14
una grande manifestazio- ne tesa a rivendicare la Pri- ma Guerra Mondiale, una giornata che viene ricono- sciuta come l’inizio della Rivoluzione di Febbraio che portò alle destituzione dello zar. Successivamente varie confusione furono fat- te, e a volte permangono tutt’oggi, sulla data, spesso indicata come scelta a cau- sa di una commemorazio- ne di una tragedia che ave- va coinvolto delle operaie a causa di un evento accadu- to a New York il 25 marzo 1911, quando in una fab- brica tessile persero la vita 123 donne e 46 uomini a costruire una sorta di map- razione con l’Associazione causa di un incendio. pa delle arti e dei mestieri Salute Donne e che tutti i In Italia fu l’Unione del- realizzati dalle donne nel mercoledì e i venerdì dalle le Donne Italiane, sorta capoluogo campano. nove alle tredici offre assi- nell’alveo della sinistra con Oltre alla questione diritti stenza a tutte le donne che la partecipazione anche vi è un’altra questione che vivono situazioni di sopru- di donne di fede cattolica, dal 1999 ha un’altra data: so. Non in marzo ma bensì a portare avanti la cele- il 25 novembre, giornata il tre aprile l’Associazione brazione dal 1946 con la internazionale per l’elimi- Salute Donna con l’Udi scelta della mimosa come nazione della violenza con- Napoli, Arcidonna e Proto- simbolo della gior- collo Napoli terran- “ nata. Una memoria no presso la libreria che origina dalle Iocisto la presenta- lotte compiute dalle zione del libro “La stesse donne per il violenza nei con- miglioramento della Una memoria che origina fronti delle donne propria condizione dalle lotte compiute dalla Convenzione lavorativa e sociale. di Istanbul al Codice Proprio la creazione dalle stesse donne Rosso”, realizzato artistica e artigia- per il miglioramento da Teresa Manente na compiuta dalla della propria condizione proprio per narra- donna sarà al centro re i passi compiu- dell’iniziativa orga- lavorativa e sociale. ti dall’11 maggio nizzata dall’assesso- 2011, giorno della rato alla Cultura del firma della Conven- Comune di Napoli tra il 7 e tro le donne. Un problema zione del Consiglio d’Eu- l’8 marzo 2020 denomina- purtroppo che stenta a ropa sulla prevenzione e ta #Pinknight2020 e orga- diminuire, basti pensare la lotta contro la violenza nizzata nell’ambito del più che nella sola Italia nell’an- nei confronti delle donne grande contenitore “Marzo no solare 2019 sono state e la violenza domestica al donna 2020 – Lo sguardo ben 75 le donne vittime di 17 luglio 2019, data della delle donne”. femminicidio di cui quat- approvazione Senato della La serata, infatti, nell’in- tro nella Regione Campa- legge sulla tutela delle vitti- tento dell’assessorato, nia. All’interno dell’Azien- me di violenza domestica e vuole rappresentare una da Ospedaliera Cardarelli di genere. “chiamata alle arti” per le dal 2016 è attivo il Centro donne, una occasione per Dafne, attivato in collabo- 15
Cappella Sansevero è “autism friendly”: tour speciali per ragazzi con disturbo dello spettro autistico di Francesco Gravetti La cultura per tutti, scuole, famiglie, as- anche per chi ha bi- sociazioni e piccoli sogni speciali. Anzi, gruppi che necessi- soprattutto per loro, tano di un operato- che nella bellezza re, ed è condotto da e nell’arte possono un educatore che, trovare straordinari attraverso racconti strumenti di inclu- sul principe di San- sione sociale. Nasce severo e il supporto così Sansevero in dell’agenda visiva, Blu, il nuovo progetto guida il gruppo in un del Museo Cappella percorso che stimola Sansevero dedicato a attenzione e parteci- bambini e ragazzi con pazione, con l’ausilio disturbo dello spettro di elementi tangibili, autistico, nato grazie esperienze sensoriali alla collaborazione con la Cooperativa so- e attività di interazione. Una seconda ti- ciale Il Tulipano, specializzata nella rea- pologia di visita è quella del percorso “au- lizzazione di servizi e attività per persone tonomo” per famiglie e piccoli gruppi che con disabilità cognitiva e ideatrice del pro- non necessitano dell’accompagnamen- getto. L’iniziativa si avvale del contributo to di un operatore. Il ragazzo può, in tal scientifico del Dipartimento di Scienze modo, visitare il museo insieme agli adulti Mediche Traslazionali dell’Università Fe- accompagnatori, in maniera indipendente derico II, del Dipartimento di Architettura e attraverso l’utilizzo dell’agenda visiva che dell’Università Federico II e del Diparti- lo guiderà durante tutto il percorso, con il mento di Scienze Motorie e del Benessere supporto del personale del museo che ne dell’Università Parthenope. spiegherà le modalità di utilizzo. Il Museo Sansevero in Blu offre un tour studiato e Cappella Sansevero diviene, così, museo calibrato sulle necessità e le caratteristi- per tutti, dove ciascuno viene valorizzato che dei visitatori con bisogni speciali per per le proprie differenze. La scelta del tour accompagnarli alla scoperta della bellezza adeguato avverrà al momento della pre- dell’arte barocca della Cappella Sanseve- notazione, a seguito della compilazione di ro, delle sue opere, delle leggende e delle un questionario realizzato con l’équipe del storie del principe Raimondo di Sangro. Dipartimento di Neuropsichiatria Infan- Il progetto propone due tipologie di visi- tile dell’Università Federico II di Napoli, ta, su prenotazione. Entrambe si svolgo- che agevolerà l’individuazione di esigenze no in contemporanea con altri visitatori e specifiche per comprendere la tipologia di vengono proposte come percorsi con ac- visita più adatta. Le visite offerte da San- compagnatore o in autonomia in modo severo in Blu sono gratuite per le persone che il bambino/ragazzo possa visitare il con disturbo dello spettro autistico. È ne- museo in compagnia dei propri familiari, cessaria la prenotazione tramite la Coope- compagni di classe e amici, attraverso l’u- rativa sociale Il Tulipano ai seguenti reca- tilizzo del kit didattico predisposto per il piti: sanseveroinblu@iltulipanocoop.org, “tour speciale”. Il tour con accompagna- +39 081 8293434, cell. +39 3891312180 tore, della durata di 40 minuti, è rivolto a 16
Colombo: «La disabilità non è un mondo a parte, ma parte del mondo» di Mariangela Barberisi Intervista al Garante sperdere le risorse desti- «Che situazione ho tro- dei diritti delle persone nate alle categorie così vato dal giorno del mio disabili della Regione dette deboli». Un compi- incarico? Disorganizza- Campania «In Italia e to arduo in una Regione zione totale. Non pos- in Campania quello del- come la Campania dove siamo girarci intorno, il la disabilità è un mondo solo il 15% dei disabili quadro generale è allar- complesso. Ci sono tan- lavora: «per alcuni – ha mante – ha rilanciato – te, troppe criticità mai aggiunto Colombo – per superare le numerose risolte. Abbiamo fondi un’occupazione non rap- problematiche sarà ne- stanziati dalla Regione e cessario emanare alcune destinati ai comuni che linee guida da destinare spesso vengono spesi per alle Asl e agli Ambiti ter- altro, abbiamo leggi per ritoriali per fare chiarez- la tutela dei disabili che za. Il secondo passo sarà non vengono applicate, poi quello di vincolare le gli ambiti territoriali non risorse. Un esempio? Da riescono a svolgere le più oltre un anno un comune normali funzioni, come del casertano non eroga- superare questi ostaco- va le prestazioni e i servi- li? Cambiando la men- zi sociali dell’Ambito C-4, talità delle persone, solo compresa la mancata cor- così possiamo farcela». responsione degli assegni Ha determinazione da di cura per le persone vendere Paolo Colombo, disabili gravi. Oltre cin- Garante dei diritti del- in foto Paolo Colombo quanta persone abbando- le persone disabili della nate a loro stesse. La cosa Regione Campania. Co- presenta solo una forma sconcertante è che nessu- lombo, avvocato, docente di sostentamento, ma an- no sa che fine abbiamo di diritto, e già membro che un modo per uscire di fatto le risorse. La regola dell’Osservatorio del Mi- casa, sentirsi utili e coin- invece dovrebbe essere nistero del Lavoro per le volti nella società civile, un’altra, tutelare le fami- persone con disabilità, non vivere isolati. I dirit- glie, poter contare sulle possiede una marcia in ti negati e la burocrazia risorse necessarie per una più per comprendere e sono gli ostacoli più gra- vita dignitosa, avere un risolvere le problemati- vi». Tante sfide per l’avvo- piano per i propri figli fin che che ogni giorno i di- cato che quotidianamen- dalla diagnosi con proget- sabili sono costretti ad te cerca di monitorare le ti e supporto in base alle affrontare: «In Campania criticità, grandi e piccole, esigenze di ciascuno. La ci sono 300mila persone di comuni, associazioni e realtà invece è che le fa- con disabilità – ha spiega- famiglie: «io credo che se miglie sono sole ed è per to il Garante, cieco dalla non cambiamo la cultura questo che voglio lancia- nascita – i servizi sociali di ciascuno di noi – ha ri- re un appello a tutti, io ci non funzionano per i nor- lanciato Colombo – nulla sono per ascoltare le sto- modotati figuriamoci per potrà migliorare. Le per- rie di ciascuno, perché in- i disabili. Un Paese che si sone considerano la di- sieme possiamo risolvere definisce di diritto ha il sabilità come un mondo ogni cosa. Intanto per chi compito, anzi l’obbligo, a parte, ma non è così la ne avesse bisogno questa di abbattere le barriere disabilità è piuttosto par- è la mia mail: garante.di- architettoniche e non di- te del mondo». sabili@cr.campania.it» 17
Terza pagina Lello Marangio, la disabilità raccontata con ironia di Antonio Sabbatino Raccontare in modo dissa- mi in modo particolare alla più consapevolezza rispetto crante la propria disabilità, materia. È stato un viaggio al passato? mettendo a nudo la propria autobiografico dove ho rac- «È aumentata ma restano condizione. È l’esperimento contato molto di quello che tante criticità. Mi riferisco letterario di Lello Marangio, ho passato, ma è stato fatto ad esempio alle barriere ar- autore comico, che ha firma- con l’intenzione di strappare chitettoniche che a Napoli un sorriso a chi vive una con- abbondano rispetto ad altre dizione simile alla mia». città come ad esempio Mila- È stato anche un esercizio no dove forse l’attenzione è terapeutico? maggiore». «Si, ora che mi ci fa pensa- Delle mancanze attuali di re. Ho tirato fuori delle cose chi è secondo Lei la mag- della mia infanzia mai emer- giore responsabilità? se prima. Da piccolo quando «Direi che sono da dividere avevo le protesi mi vergogna- tra istituzioni e popolazione vo tanto, ora invece ripenso a stessa, persiste un problema quei giorni con il sorriso». culturale. Basti pensare agli Quindi non è stato difficile automobilisti che parcheg- scriverne giano sui posti riservati ai di- «Diciamo che è stata una versamente abili». palestra per me. Devo dire Tornando al libro, quan- anche grazie all’editore Aldo do le capita di sfogliarlo si Putigliano della Homo Scri- riconosce in quello che ha vens il quale ha capito il ta- scritto? glio che volevo dare al libro «Sono molto soddisfatto del consentendone la pubblica- risultato, mettere a nudo zione. Un libro può semina- in modo ironico la propria re più consapevolezza su un difficoltà non è stato facile. argomento come la disabilità Avendo fatto e facendo l’au- di quanto a quanto a volte tore per comici come Peppe possa fare un convegno». Iodice, Biagio Izzo, Paolo Ca- to il libro “Al mio segnale sca- Tornando alle reazioni, c’è iazzo può capitare di pensare tenate l’infermo’’ edito dalla qualcosa che l’ha colpita di che forse quella battuta era Homo Scrivens. più? più adatta ad un altro comico Il libro è uscito nell’apri- «Una mamma di un ragazzi- rispetto a quello per cui hai le del 2019, quindi si può no allettato di Giugliano mi l’hai effettivamente scritta. tracciare un primo bilancio. ha inviato la foto del figlio Rileggendo il libro, invece, Come è stato accolto? con “Al mio segnale scate- non ho mai avuto un ramma- «È stato accolto bene, par- nate l’infermo’’ in mano e il rico di alcun tipo. E, in più, il liamo di un libro che per la ragazzino al centro del letto positivo approccio dei lettori prima volta ha raccontato la dopo aver compiuto un pic- de “Al mio segnale scatenate disabilità in modo comico, colo movimento. Per me è l’infermo’’ mi permetterà di cosa mai avvenuta. Siccome stata una gioia, significa non pubblicare presto un nuovo scrivo per degli autori comi- arrendersi». libro dal titolo “Una lunghis- ci ho cercato di approcciar- Sul tema della disabilità c’è sima giornata di merda’’». 18
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