P.T.O.F. Piano Triennale dell'Offerta Formativa 2015-2019 - Fondazione Scuola dell'Infanzia - Scuola Infanzia Passirano
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P.T.O.F. Piano Triennale dell'Offerta Formativa 2015-2019 Fondazione Scuola dell'Infanzia “Villa Lanzi Bucelleni” via libertà 4/B, 25050 Passirano (BS) tel. 030653245 e-mail: scuolainfanziapassirano@gmail.com
• PREMESSA Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa (P.T.O.F.) è il documento attraverso il quale la scuola si fa conoscere. Il PTOF della scuola dell'infanzia “Villa Lanzi Bucelleni” mira ad una dimensione di ascolto e di offerta per l'utenza, con una progettazione che ha le caratteristiche della trasparenza e della qualità. La nostra Scuola dell'Infanzia aderisce alla FISM (Federazione Italiana Scuole Materne) tramite l'associazione provinciale ADASM-FISM (Associazione degli Asili e Scuole Materne) e condivide il progetto educativo da loro elaborato. ( copia del Progetto Educativo si trova in segreteria) • CENNI STORICI La scuola dell'Infanzia con sede a Passirano è sorta nel 1902 con il nome di “Villa Lanzi Bucelleni” in omaggio ai maggiori benefattori. E' stata eretta Ente Morale con decreto di approvazione il 24 Marzo 1910. La scuola dell'infanzia, nota come espressione della comunità locale che l'ha voluta autonoma e libera, ha carattere comunitario, è legalmente riconosciuta ed è vigilata dal Ministero della Pubblica Istruzione tramite l'Ufficio Scolastico Regionale con riconoscimento di scuola dell'infanzia paritaria con decreto n. 8435/A dell'11 Aprile 2001. La scuola dell'Infanzia condivide il progetto educativo elaborato dall'ADASM-FISM. Tale progetto rende esplicita l'ispirazione cristiana quale elemento costitutivo essenziale dell'identità delle scuole dell'infanzia dell'ADASM-FISM. La scuola dell'infanzia paritaria di ispirazione cristiana favorisce la convivenza e la valorizzazione delle diversità e sollecita all'impegno nella realizzazione di progetti finalizzati al bene totale del bambino. La nostra scuola dell'infanzia valorizza 4 elementi costanti: • la comunità, intesa come luogo di cultura e di risorse, che ha generato e continua ad alimentare la vita della scuola dell'infanzia paritaria di ispirazione cristiana; • la famiglia, intesa come soggetto cui compete il dovere primario dell'educazione dei figli ; • il bambino, inteso come soggetto che deve crescere per ampliare gli orizzonti di vita nella conquista e nella realizzazione di sé; • l'educazione, intesa come azione volta a promuovere il pieno sviluppo della persona attraverso la testimonianza dei valori, la parola, la competenza professionale del personale educativo, l'opera delle famiglie e della comunità.
“L’educazione impartita sarà ispirata ai principi della moderna didattica, ai più ampi criteri d’igiene ed ai principi morali, religiosi e pedagogici fissati per la Scuola dell’Infanzia secondo le Indicazioni Nazionali per i piani personalizzati delle attività educative.” . La Scuola dell'Infanzia "Villa Lanzi Bucelleni collabora anche con alcuni enti presenti sul territorio; • “Aspettando Santa Lucia”, in collaborazione con i genitori dell'oratorio; • Natale, con gli Alpini, dove un loro membro si traveste da Babbo Natale e offre dolcetti ai bambini della scuola • Collaborazione con il gruppo Cacciatori che ogni anno a S. LUcia fanno un'offerta alla scuola; • “Il mio cane, il mio amico”, con il gruppo Cacciatori che organizza la mostra di disegni di cagnolini fatti dai bambini della scuola; • Gruppo genitori della scuola che organizza momenti di aggregazione (allestimento ambienti esterni alla scuola in base alla tematica di fondo affrontata durante l'anno,cene, pizzate, vendita torte in occasione della festa della mamma) • Laboratorio di musica propedeutica finanziato dal Comune in collaborazione con la "Scuola Civica di Musica" di Passirano. • Per i bambini di 5 anni uscite in biblioteca per l'avvicinamento all'ascolto e alla lettura. • Collaborazioni con l' ASL territoriale per la stesura dei P.E.I per i bambini in situazioni di Handicap • Collaborazioni con l'ASL per la stesura e approvazione del menu' scolastico • Collaborazione con la Caritas per rispondere a situazioni di difficoltà di diverso genere di alcune famiglie. FINALITA' Finalità del progetto educativo delle scuole ADASM-FISM La scuola dell'infanzia paritaria ha come finalità principale la formazione integrale del bambino nella sua individualità, irripetibilità e globalità. La proposta educativa mira allo sviluppo di tutte le potenzialità del bambino per far sì che si pongano le basi per la formazione di una personalità che si caratterizza per: • la ricerca del senso della propria vita • la sicurezza affettiva e l'autonomia
• l'apertura alla relazione con gli altri • il desiderio di scoprire e conoscere FINALITA' DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA La Scuola dell'Infanzia si rivolge a tutti i bambini e le bambine dai 2 anni e mezzo ai 6 anni di età ed è la risposta al loro diritto all'educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza e nei documenti dell'Unione Europea. Essa si pone le finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. - Consolidare l'identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente ad una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzato da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli. - Sviluppare l'autonomia significa aver fiducia in sè e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sè e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazioni e frustrazioni elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alla decisioni esprimendo opinioni, imparando ad adoperare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. -Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull'esperienza attraverso l'esplorazione, l'osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare e comprendere narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, "ripetere" con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi. - Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l'altro da sè e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell'ascolto, l'attenzione al punto di vista dell'altro e alla diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell'ambiente e della natura.
Tali finalità sono perseguite attraverso l'organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità. I bambini, le famiglie, i docenti - i bambini Ogni bambino è, in sè, diverso ed unico e riflette anche la diversità degli ambienti di provenienza che oggi conoscono una straordinaria differenziazione di modelli antropologici ed educativi che comprendono famiglie equilibrate e ricche di proposte educative, accanto ad altre più fragili e precarie; una presenza genitoriale sicura ma anche situazioni diverse di assenza; il rispetto di chi è bambino insieme al rischio della frettolosità e del precoce coinvolgimento nelle dinamiche della vita adulta. I bambini sono alla ricerca di legami affettivi e di punti di riferimento, di conferme e di serenità e, al contempo, di nuovi stimoli emotivi, sociali, culturali, di ritualità, ripetizioni, narrazioni, scoperte. La scuola dell'infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini che esprimono una grande ricchezza di bisogni ed emozioni, pronti ad incontrare e sperimentare nuovi linguaggi, che pongono a se stessi, ai coetanei e agli adulti domande impegnative e inattese, che osservano e interrogano la natura, che elaborano le prime ipotesi sulle cose, sugli eventi, sul corpo, sulle relazioni, sui diversi sistemi simbolici e sui media, dei quali spesso già fruiscono non soltanto e non sempre in modo passivo; sull'esistenza di altri punti di vista. La scuola dell'infanzia riconosce questa pluralità di elementi che creano tante possibilità di crescita emotiva e cognitiva insieme, per evolvere le potenzialità di tutti e di ciascuno, creare la disponibilità nei bambini a fidarsi e ad essere accompagnati nell'avventura della conoscenza. La scuola promuove lo star bene e un sereno apprendimento attraverso la cura degli ambienti, la predisposizione degli spazi educativi, la conduzione attenta dell'intera giornata scolastica. - le famiglie L'ingresso dei bambini nella scuola dell'infanzia è una grande occasione per prendere più chiaramente coscienza della responsabilità genitoriale. I genitori vengono stimolati a partecipare alla vita della scuola, condividendone finalità e contenuti, strategie educative e modalità concrete, per aiutare i piccoli a crescere e imparare, a diventare più "forti" per un futuro che non è facile da prendere e decifrare. Per i genitori che provengono da altre nazioni e che sono impegnati in progetti di vita di varia durata per i loro figli nel nostro paese, la scuola si offre come uno spazio pubblico per costruire
rapporti di fiducia e nuovi legami di comunità. Modelli culturali ed educativi, esperienze religiose diverse, ruoli sociali e di genere hanno modo di confrontarsi, di rispettarsi ed evolvere verso i valori di convivenza in una società aperta e democratica. Le famiglie dei bambini con disabilità trovano nella scuola un adeguato supporto capace di promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun bambino possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione. - I docenti La presenza di insegnanti motivati, preparati, attenti alla specificità dei bambini e dei gruppi di cui si prendono cura, è un indispensabile fattore di qualità per la costruzione di un ambiente educativo accogliente, sicuro, ben organizzato, capace di suscitare la fiducia dei genitori e della comunità. Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di presa in carico del suo "mondo", di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento all'evoluzione dei suoi apprendimenti attraverso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli. La progettualità si esplica nella capacità di dare senso e intenzionalità all'intreccio di spazi, tempi, routine e attività, promuovendo un coerente contesto educativo, attraverso un'appropriata regia pedagogica. La professionalità docente si arricchisce attraverso il lavoro collaborativo, la formazione continua in servizio, la riflessione sulla pratica didattica, il rapporto adulto con i saperi e la cultura. La costruzione di una comunità professionale ricca di relazioni, orientata all'innovazione e alla condivisione di conoscenze, è stimolata dalla funzione di leadership educativa della dirigenza e dalla presenza di forme di coordinamento pedagogico. • LA NOSTRA SCUOLA La nostra scuola è così composta. • Il consiglio di amministrazione (nominato nel 2014) composto da: Il Presidente: Mariateresa Facchetti I Consiglieri: Mariarosa Maffetti, Don Luigi Guerini e Stefano Coraglia. • La coordinatrice delle attività didattiche: Gregori Susan
• N°6 insegnanti: Ilaria Ziliani, Miriam Muccin, Orizio Veronica, Stefania Pagnoni, Simona Mingardi, Piccardi Marica insegnante ( jolly e di sostegno). • N°1 insegnante per il posticipo: Cristina Manessi. • N°1 assistenti ad personam: Rosalia Vitta (svolge 13 ore settimanali), assunta dal Comune attraverso un appalto con cooperativa sociale. • Il personale docente La Coordinatrice delle Attività Didattiche: Susan Gregori Il personale docente, composto da: • Ilaria Ziliani (sezione Farfalle) • Miriam Muccin (sezione Coccinelle) • Veronica Orizio (sezione Api) • Stefania Pagnoni (sezione Tartarughe) • Simona Mingardi (sezione Delfini) • Marica Piccardi (insegnante jolly e di sostegno per 8,30 ore settimanali ) • Cristina Manessi: insegnante del posticipo • Il personale non docente è composto da: • La Cuoca: Luisa Bombardieri • Le Ausiliarie: Ilaria Orizio Treccani Enrica Anna Maria Bergoli Giovanna Bombardieri Le insegnanti sono assunte con contratto ADASM-FISM a tempo indeterminato (tranne le supplenti che coprono le maternità) con orario settimanale di 35 ore (dalle ore 8,30 alle ore 15,30); l’educatrice del posticipo è assunta con un contratto di 10 ore settimanali, mentre la Coordinatrice, sempre con contratto ADASM-FISM a tempo indeterminato, con orario settimanale di 37 ore (dalle ore 8,00 alle ore 15,30). L'insegnante del posticipo assunta a tempo determinato con orario settimanale di 10 ore (15.30- 17.30) Il Collegio Docenti della scuola è composto dalla Coordinatrice delle attività didattiche, cinque insegnanti di sezione e un'insegnante jolly e di sostegno.
Il Collegio Docenti si incontra generalmente con cadenza mensile o comunque ogni qualvolta ce ne sia la necessità, verbalizzando ogni incontro (vedi registro verbali delle assemblee). Alcune insegnanti del Collegio hanno degli incarichi extra : 1 partecipa al coordinamento ADASM- FISM delle attività didattiche e 2 alla continuità verticale. • Il personale non docente: • La cuoca: Luisa Bombardieri (con contratto a tempo indeterminato e orario giornaliero 7,30- 15,30, per un totale di 8 ore giornaliere e 40 ore settimanali); • L’ ausiliaria presente in orario scolastico: Ilaria Orizio (con contratto a tempo indeterminato e orario giornaliero 9,00 – 17,00, per un totale di 8 ore giornaliere e 40 ore settimanali); • Le ausiliarie presenti in orario extra scolastico: Anna Maria Bergoli (con contratto a tempo indeterminato e orario giornaliero 15,45 – 18,15 per un totale di 12 ore settimanali) e Treccani Enrica (con contratto a tempo determinato e orario giornaliero 15,45 – 18,15 per un totale di 12 ore settimanali). • I rappresentanti e vice-rappresentanti dei genitori: In data / 10 / 2017, durante la prima riunione di sezione sono stati eletti i rappresentanti dei genitori: • Farfalle: rappresentante: vice-rappresentante: • Coccinelle: rappresentante: vice-rappresentante: • Api: rappresentante: vice-rappresentante: • Tartarughe: rappresentante: vice-rappresentante: • Delfini: rappresentante: vice-rappresentante:
In data / /201, durante la prima riunione di intersezione sono stati eletti i rappresentanti d'Istituto: • • Orario scolastico La scuola dell'infanzia funziona nei giorni feriali secondo orari così fissati - ingresso anticipato: 7,30 – 8,30 ( a pagamento secondo la fascia di reddito di appartenenza); -ingresso: dalle ore 8,30 alle ore 9,00 -uscita intermedia: 13,30 -uscita: 15,30. -uscita posticipata: 15.30-17.30 ( a pagamento secondo la fascia di reddito di appartenenza); • Rapporti con la FISM, gli enti locali e gli organi del Ministero della Pubblica Istruzione Un riferimento sul piano della professionalità ci viene dato dal “notiziario FISM” e dalla rivista “Prima i bambini”. La scuola è inoltre abbonata al mensile: “ Progetto tre-sei”. Per i genitori l'ADASM-FISM mette a disposizione della scuola la rivista “Noi genitori”. Una insegnante, insieme alla Coordinatrice, rispetto alle iniziative proposte dall'associazione, partecipano al coordinamento. • Iniziative La scuola organizza la Festa dei Nonni, la Festa di Natale, la festa di Carnevale, la Festa dei i diplomi per i bimbi grandi che passano alla scuola Primaria, la Festa di fine anno scolastico. Iniziative con il territorio La scuola organizza con il territorio alcune iniziative (V. elenco delle iniziative esplicato nel paragrafo "Cenni Storici") Strutture edilizie rispondenti alle norme di sicurezza e rapportate al numero di bambini frequentanti. Tutto il Personale Scolastico ( Coordinatrice delle attività didattiche, docenti, cuoca e inservienti), ha partecipato al corso antincendio; i relativi attestati sono depositati negli archivi della segreteria scolastica. Durante il corso dell'anno scolastico vengono eseguite circa 3 prove di evacuazione a
sorpresa, con raggruppamento nei punti di ritrovo esterni all'edificio scolastico; all'ingresso della scuola è esposta la piantina con indicate le vie di fuga. In segreteria è presente il Registro di Prevenzione degli Incendi. Ogni dipendente è anche in possesso dell’attestato di partecipazione al corso sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. La scuola è controllata per tutti questi aspetti dal CONAST. La cuoca e due insegnante, hanno partecipato al corso di primo soccorso (vedi attestati in segreteria). In segreteria è anche presente una cartelletta contenente il vademecum per gli addetti al primo soccorso e un libretto informativo dell'ASL riguardante le malattie infettive più diffuse (ogni insegnante ne ha una copia in sezione). All'interno della scuola, la Coordinatrice delle attività didattiche, si occupa anche della tutela della privacy (la cartelletta aggiornata la si può trovare presso la segreteria). Personale docente in possesso dei requisiti previsti dalle norme Tutte le insegnanti di sezione sono in possesso dell'abilitazione (vedi attestati in segreteria). Annualmente le insegnanti partecipano a corsi di aggiornamento e formazione (vedi attestati o certificati di frequenza depositati in segreteria); durante l'anno scolastico 2015-2016 tutte le insegnanti hanno partecipato al corso di formazione "Il segno Grafico" tenutosi presso la Scuola dell'Infanzia "Villa Lanzi Bucelleni" dalla dottoressa Anna Grasso Rossetti Servizio mensa e di trasporto rispondenti a criteri di efficienza e funzionalità Per quanto riguarda il servizio mensa, esso si trova all'interno della scuola stessa e può vantare controlli con risultati conformi al livello di sanificazione. Ogni sei mesi viene svolto il tampone HACCP. In cucina è presente un Manuale di Autocontrollo Aziendale. Il menù, suddiviso in “invernale” e “primaverile” viene approvato annualmente dall'ASL: la copia vidimata è appesa all’ingresso. Per il trasporto, il Comune mette a disposizione il servizio pullman, a pagamento, per le famiglie che necessitano. Quest'anno c'è un bambino che usufruisce di questo servizio.
Sussidi didattici e non, rispondenti alle norme di sicurezza Tutti i sussidi didattici sono conformi alle norme di sicurezza (vedi cartelletta garanzie in segreteria). In cucina sono presenti le garanzie degli elettrodomestici, anch'essi conformi alle normative. Le schede tecniche dei detersivi, presenti sia in cucina che in segreteria, sono contenute nel manuale di autocertificazione della valutazione dei rischi. Per quanto riguarda il controllo degli estintori, la scuola è controllata annualmente dalla PREAN. Tutte le certificazioni riguardanti corrente, caldaia, manutenzione idraulica ed elettrica e porte REI sono anch’esse presenti negli archivi della segreteria. L'edificio scolastico L'edificio scolastico è situato in centro al paese, in via libertà 4/B, e si presenta molto accogliente, spazioso e luminoso. Gli ambienti interni della scuola sono così strutturati: • n. 5 aule, all'interno delle quali sono organizzati gli spazi nel modo più adatto perchè possano essere soddisfatti i bisogni dei bambini; nell'aula ci sono materiali e oggetti per vivere, giocare, ricercare, imparare e documentare; • uno spazio adibito, in mattinata, a sala gioco e palestra e, nel pomeriggio, utilizzato come “spazio nanna” per i bambini di 3 e 2 anni e mezzo che ne hanno bisogno; • un corridoio con spogliatoio (a ciascun bambino viene attribuito un armadietto personalizzato); • una sala da pranzo; • servizi igienici: un primo blocco, molto ampio, situato nella parte iniziale della struttura, e un secondo blocco situato invece nella zona finale; • ampio spazio verde all'esterno, arredato con giochi adatti ai piccoli e una pista cementata che i bambini possono utilizzare con tricicli e monopattini presenti a scuola. Formazione delle sezioni Le cinque sezioni sono composte in modo eterogeneo rispettando il numero di capienza massima che possono contenere. Nella formazione delle sezioni si cerca di bilanciare il numero di maschi e di femmine. Come scelta educativa si è deciso di separare i fratellini poichè, è bene che ogni singolo bambino si crei il proprio gruppetto di amici e non viva in simbiosi o all'ombra del fratellino
o della sorellina e abbia i propri punti educativi di riferimento. Nelle sezioni dove sono presenti bambini di 2 anni e mezzo o diversamente abili si mantiene un numero più basso di bambini. Per tre giorni a settimana i bambini sono divisi in sottogruppi per fasce d'età omogenee e lavorano in intersezione; questa scelta per permettere a ciascun bambino di incontrare un'insegnante diversa dalla sua insegnante di sezione e venire a conoscenza dei suoi coetanei di altre sezioni con i quali potrà confrontarsi sulle problematiche che potranno insorgere nel corso dell'anno scolastico; L'ambiente di apprendimento Il curricolo della scuola dell'infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche che si realizzano nella sezione e nelle intersezioni, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti di vita comune ma si esplica in un'equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove la stessa routine (l'ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo...) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come base sicura per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. L'apprendimento avviene attraverso l'azione, l'esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l'arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e conoscenza. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. Nella relazione educativa, gli insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione e, nel fare propria la ricerca dei bambini , li aiutano a pensare e a riflettere meglio, sollecitandoli a osservare, descrivere, narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperativi e di confronto diffuso. l'organizzazione degli spazi e dei tempi quindi diventa elemento di qualità pedagogica dell'ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. L'equipe educativa Le persone che operano all'interno della scuola dell'infanzia sono tutte responsabili dell'educazione del bambino . Il Collegio Docenti è formato da una coordinatrice e sei educatrici più un'educatrice assunta per coprire l'orario del posticipo Al personale educativo spetta il compito della formazione integrale del bambino. Ad ogni educatrice vengono richiesti: • una solida preparazione pedagogica e competenza professionale; • la disponibilità al lavoro collegiale; • un atteggiamento di apertura al dialogo con i bambini e con le famiglie;
• un costante impegno nell'atteggiamento. Pertanto l'equipe educativa non solo si rende disponibile, ma si fa promotrice di: • incontri al suo interno per l'elaborazione della programmazione educative e didattica; • iniziative formative per le famiglie; • colloqui, momenti di confronto e condivisione delle finalità educative; • incontri con gli operatori delle realtà che a vario titolo interagiscono con la scuola. Un ruolo particolarmente importante lo riveste la Coordinatrice, alla quale spetta il compito e la responsabilità di stimolare e coordinare tutte le attività della scuola. Il personale ausiliario Il personale ausiliario, per le attività che è chiamato ad eseguire, è parte integrante della comunità educativa. Nella scuola dell'infanzia paritaria svolge il proprio lavoro in sintonia con il progetto educativo, collabora con le educatrici ed instaura rapporti positivi con tutti i bambini. All'interno della scuola operano una cuoca, un'ausiliaria presente in orario scolastico e due ausiliarie in orario extra-scolastico. L'orario scolastico La scuola dell'infanzia funziona dal primo lunedì di settembre di ogni anno, al 30 giugno di quello successivo. E' prevista la chiusura durante i mesi di luglio e di agosto e una sospensione delle attività, come da calendario Ministeriale e Regionale, durante le feste natalizie e pasquali. L'orario scolastico, tenendo conto delle esigenze del bambino e delle situazioni socio-familiari, non supera mai di norma le 8 ore e compreso nell'arco dei cinque giorni settimanali. La scuola dell'Infanzia funziona nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, secondo orari d'ingresso e di uscita così fissati: Ingresso anticipato: dalle ore 7,30 alle ore 8,30 Entrata: dalle ore 8,30 alle ore 9,00 uscita intermedia: alle ore 13,30 uscita: alle ore 15,30 orario posticipato: dalle ore 15.30 alle ore 17.30 Presso la scuola dell'infanzia è attivo il servizio di apertura anticipata alle 7,30, per tutti i genitori che ne avessero bisogno. Durante il servizio sono presenti la cuoca, Luisa Bombardieri (dalle ore 7,30) e la coordinatrice delle attività didattiche, presente dalle ore 8,00. Dall'anno scolastico 2015-
2016 è attivo l'orario posticipato (dalle 15,30 alle 17.30). Durante il servizio è presente un'educatrice. Non è permessa l'entrata dei bambini in orari diversi da quelli stabiliti dal regolamento. Qualora il bambino necessitasse di visita specialistica nella mattinata, è consentito entrare, previo avviso alla coordinatrice o all'insegnante di sezione, entro e non oltre le ore 11,30. Per eventuali o ricorrenti sedute terapeutiche, certificate dall'esperto (logopedia, psicomotricità, ecc....) si acconsentiranno variazioni d'orario. E’ attivo, solo per i bambini del gruppo piccoli che ne fa richiesta, il servizio del riposino pomeridiano, dalle ore 13,40 alle ore 15,00. Durante la nanna è presente l’inserviente Ilaria Orizio (ora sostituita da Treccani Enrica). Modalità di inserimento Per i bambini di 2 anni e mezzo e 3 anni: I primi 3 giorni di scuola sono dedicati esclusivamente all'inserimento del nuovo gruppo piccoli, per permettere loro di vivere il primo ingresso in modo sereno e tranquillo, per conoscere l'educatrice e i nuovi coetanei. Onde evitare ansie da parte dei genitori, il distacco dalla mamma/papà avviene in modo graduale: • la 1^ settimana i bambini rimangono a scuola solo per due ore (dalle ore 9,00 alle ore 11,00); • la 2^ settimana consumano il pranzo a scuola e si fermano fino alle ore 13,30; • al termine di questo periodo, a discrezione dell'insegnante, che valuta se il bambino è pronto a fermarsi per l'intera giornata, il bambino si ferma sino alle ore 15,30. Per i bambini di 4 e 5 anni: I bambini che appartengono a questa fascia d'età fanno il loro ingresso a scuola il quarto giorno dall'inizio delle attività, per permettere ai più piccoli un primo inserimento meno caotico. I primi due giorni l'uscita è per tutti alle ore 13,30. Scansione di una giornata tipo • Accoglienza: il momento dell'ingresso (dalle ore 8,30 alle ore 9,00) viene dedicato all'accoglienza, in modo che ogni educatrice possa salutare ad uno ad uno ogni bambino che arriva.
Viene, infatti, effettuato nell'ambito della sezione attraverso l'utilizzo di giochi al tavolo e nei diversi spazi dislocati all'interno di essa (tappeto, angolo della casa e angolo della lettura); • si consuma la frutta; • Attività di sezione: vengono organizzate con armonia, valorizzando i momenti quotidiani dello stare insieme. Il bambino in sezione ha bisogno di scoprire, inventare e fare. Il Collegio Docenti stende un unico progetto annuale, uguale per tutti i bambini, che viene svolto nella sezione, rispettando modalità e creatività dell'educatrice e la spontaneità dei bambini. Le unità di apprendimento, che costituiscono il progetto annuale, seguono le indicazioni nazionali e si articolano nei seguenti campi di esperienza: • IL SE' E L'ALTRO (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme); • IL CORPO E IL MOVIMENTO (identità, autonomia, salute); • IMMAGINI SUONI COLORI (gestualità, arte, musica, multimedialità); • I DISCORSI E LE PAROLE (comunicazione, lingua, cultura); • LA CONOSCENZA DEL MONDO (ordine, misura, spazio, tempo, natura). Oltre all'attività di sezione, legata come già detto al progetto annuale, tre giorni a settimana tutti i bambini vengono divisi in gruppi per fasce d'età omogenee e svolgono attività d'intersezione. Nell'arco della giornata i bambini svolgono diverse attività: ludiche (libere o guidate), grafico- pittoriche, manipolative, linguistiche, espressive e motorie, logico-matematiche. • educazione all'igiene personale, prima e dopo il pranzo; • preghiera prima del pranzo; • pranzo: è un momento importante per quanto riguarda l'educazione alimentare. In sala da pranzo sono presenti tutti i bambini della scuola, le educatrici e il personale ausiliario. La refezione, nella nostra scuola, costituisce un momento integrante delle attività educative ed è somministrata in base ad apposite tabelle dietetiche approvate dall'ASL, che prevedono variazioni su quattro settimane. I pasti sono cucinati da una persona qualificata all'interno della scuola. • Nel pomeriggio si dà ampio spazio al gioco libero ed organizzato e alle attività di sezione; per i bimbi piccoli che necessitano del riposino possono usufruire del momento nanna dalle ore 13.40 alle ore 15.00 • saluto finale e arrivo dei genitori.
• I PROGETTI • Progetto accoglienza: nei mesi di settembre e ottobre, vengono svolte una serie di attività mirate all'inserimento dei bambini nuovi e di quelli che rientrano dopo il periodo di vacanza. • Progetto annuale : "In viaggo con Zeb": Le insegnanti toccheranno attraverso il racconto le 5 aree principali: • area linguistica; • area logico – matematica; • area motoria; • area grafico – pittorica; • I.R.C; • Progetto motoria: è rivolto a tutti i bambini della scuola ed offre attività ed esercizi che toccano il campo motorio a 360°. Per uno sviluppo corporeo globale del bambino e per l’acquisizione delle prime regole sociali. L (VEDI ALLEGATI) • Progetto sicurezza: brevi incontri illustrativi e dimostrativi (prove di evacuazione, riconoscimento dei suoni di emergenza...) rivolti a tutti i bambini della scuola sul tema della sicurezza, illustrati da alcune figure professionali (vigili del fuoco, poliziotto/vigile urbano, volontari del 118...). • Progetto biblioteca: in collaborazione con la Biblioteca Comunale, il gruppo dei bambini grandi continua l'esperienza degli anni precedenti con il progetto per l'avvicinamento alla lettura: l'obiettivo principale di questo progetto è quello di stimolate nel bambino la rielaborazione e la sintesi, la capacità di attenzione e la fantasia. Durante il corso dell'anno scolastico sono previsti incontri a scadenza trimestrale, momenti in cui bambini, suddivisi in due gruppi che turnano sull'intera mattinata, ascoltando storie scelte dalla bibliotecaria (previa consultazione con il Collegio Docenti) e cercano poi di rielaborare insieme ciò che hanno capito, attraverso disegni, piccoli giochi,ecc. Al termine di ogni incontro viene poi data la possibilità a ciascun bambino di scegliere un libro da portare a scuola e restituire la volta successiva.
• VALUTAZIONE La dimensione autovalutativa è importante in quanto può aiutare i gestori, i coordinatori e gli educatori delle scuole dell'infanzia e dei servizi alla prima infanzia di ispirazione cristiana, a ripensare, rielaborare e condividere per e con le famiglie le linee del Progetto Educativo alla luce del nuovo scenario sociale, secondo quanto affermato nel documento elaborato dalla FISM regione Lombardia: "Consapevoli che i cambiamenti in atto - e la velocità con cui si concretizzano - non contraddicono il nostro precedente impegno, ma ci chiamano a ricollocarci prontamente nella realtà, predisponendo un percorso che, nella discontinuità della domanda educativa e dei bisogni sociali e dei singoli, sappi porsi in continuità con la finalità dell'educare alla luce dell'ispirazione cristiana" ("Linee per un progetto educativo FISM", a cura della commissione regionale FISM Lombardia 2013). I Processi di autovalutazione possono dunque aiutare ad essere : - maggiormente consapevoli delle ragioni fondative dell'essere scuola a servizio dei bambini e delle famiglie; - maggiormente capaci di ricollocarci in realtà sociali a costante e veloce mutamento; - maggiormente aderenti all'ispirazione cristiana delle scuole FISM e consapevoli dell'appartenenza alla realtà ecclesiale. La definizione del percorso di autovalutazione si pone nell'ottica di un progressivo miglioramento, e fornirà quei dati utili a rilevare collegialmente le aree e /o gli specifici punti delle diverse aree su cui tornare a riflettere, discutere e prendere decisioni. In questo modo il gruppo di lavoro potrà realizzare un processo di autovalutazione formativa che, in quanto tale, non è di tipo sommativo e di conseguenza statico ma consente una lettura dinamica della scuola dell'infanzia o del servizio alla prima infanzia. La nostra scuola ritiene dunque che la valutazione debba essere realizzata con uno strumento costruito confrontando le idee di qualità elaborata da tutte le realtà componenti della realtà scolastica. Il primo passo quindi consiste nella esplicitazione da parte del Collegio Docenti della propria rappresentazione dei livelli ottimali in cui si dovrebbe realizzare la propria educativa della nostra scuola. A tal fine attraverso la predisposizione di una griglia concordata a livello di rete territoriale, il Collegio Docenti andrà ad elencare le situazioni ottimali e le azioni più efficaci per fare in modo che la scuola produca la più alta qualità possibile nella realtà in cui si trova ad operare. Si costruirà così una griglia di enunciazioni che potranno servire come strumento di rivelazione del livello della qualità della proposta scolastica al momento della compilazione. Tale processo sarà
aggiornato periodicamente, così come le tabulazioni dei risultati, che costruiranno la base per riflessioni e per enucleare progetti di miglioramento. N.B. La griglia di enunciazioni che potranno servire come strumento di rivelazione del livello di qualità della proposta scolastica e in fase di stesura da parte del Collegio Docenti. A partire dall'anno scolastico 2014-2015, la scuola ha preparato un questionario di gradimento che è stato consegnato a tutte le famiglie a fine maggio- primi di giugno (V. allegato 1). Il questionario era anonimo ed è stato riconsegnato a scuola dopo 10 giorni. Dalla tabulazioni dei risultati è emerso che le famiglie ritengono il servizio della nostra scuola buono; si sono avute alcune osservazioni negative sul rapporto segreteria/C.d.A. (consiglio di amministrazione) genitori. Sarà compito del Collegio Docenti e del Consiglio di Amministrazione cercare di migliorare questi rapporti ponendosi degli obiettivi e parametri a lungo termine. • IRC Nella scuola di ispirazione cristiana tutta la giornata è vissuta nel riferimento ai valori cristiani. C'è apertura e accoglienza nei confronti delle altre espressioni della religiosità, tuttavia la testimonianza che caratterizza e esprime la scuola è quella della fede cattolica. Di seguito viene citato l'accordo tra MIUR e CEI. Intesa per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche Il 28 Giugno 2012, presso la sede della Conferenza Episcopale Italiana,è stata firmata dal Prof. Francesco Profumo, Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, e dal Card. Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, la nuova Intesa per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, concernente “i profili della qualificazione professionale degli insegnanti di religione cattolica”. L’Intesa aggiorna quella precedente sottoscritta il 14 dicembre 1985(cfr «Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana» 1985, pp. 591-598) e successivamente modificata il 13 giugno 1990 (cfr «Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana» 1990, pp. 154-156), in applicazione dell’Accordo tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede del 18 febbraio 1984,così come previsto dal Protocollo addizionale in relazione all’art. 9 dell’Accordo. La nuova Intesa sottoscritta il 28 giugno 2012 di fatto abroga e sostituisce il punto 4 della precedente e ne aggiorna il lessico di tipo scolastico. La nuova formulazione risponde a una duplice esigenza: da una parte, adeguare i profili di qualificazione e i titoli di studio al nuovo ordinamento degli Istituti Superiori di Scienze Religiose (curricolo quinquennale che si conclude con la Laurea magistrale, secondo l’Istruzione sugli Istituti Superiori di Scienze Religiose emanata il 28 Giugno 2008 dalla Congregazione per l’educazione cattolica); dall’altra, armonizzare il percorso formativo richiesto per l’insegnamento
della religione cattolica con quanto previsto in Italia per l’insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado. La nuova Intesa diventa esecutiva nell’ordinamento canonico con Decreto del Cardinale Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Decreto di promulgazione CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA Prot. n. 484/2012 IL PRESIDENTE CONSIDERATO che il 14 dicembre 1985 è stata firmata l’Intesa tra l’Autorità Scolastica e la Conferenza Episcopale Italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, prevista dal punto 5 lettera b) del Protocollo addizionale all’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana del 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato Lateranense; CONSIDERATO che l’Autorità Scolastica e la Conferenza Episcopale Italiana, di comune accordo, hanno apportato talune modifiche a detta Intesa mediante la firma di un’ulteriore Intesa, avvenuta il 13 giugno 1990; CONSIDERATO che l’Autorità Scolastica e la Conferenza Episcopale Italiana, di comune accordo, hanno ritenuto di apportare ulteriori modifiche all’Intesa di cui sopra mediante la firma di una nuova Intesa, avvenuta il 28 giugno 2012; ACQUISITO il parere espresso dal Consiglio Episcopale Permanente ai sensi dell’art. 23, lettera r) dello statuto della Conferenza Episcopale Italiana nella sessione del 28-30 marzo 2011; VISTO il can. 804, par. 1 del Codice di diritto canonico; VISTI gli artt. 2, par. 3, e 5 dello statuto della Conferenza Episcopale Italiana; PRESO ATTO delle lettere n. 2160/12/RS del 21 maggio 2012 e n.2868/12/RS del 23 giugno 2012 del Cardinale Segretario di Stato, che notiziario 3-12 interno_notiziario 23/07/12 13.46 Pagina 130- 131 autorizzano il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana alla firma della nuova Intesa; AI SENSI dell’art. 4, terzo comma, del regolamento della Conferenza Episcopale Italiana, DECRETA che l’Intesa del 28 giugno 2012 tra l’Autorità Scolastica e la Conferenza Episcopale Italiana, che apporta modifiche all’Intesa stipulata il 14 dicembre 1985 e successivamente modificata il 13 giugno 1990, venga promulgata mediante pubblicazione nel «Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana» e divenga esecutiva nell’ordinamento canonico dalla data di pubblicazione. Dispone inoltre che dell’avvenuta promulgazione sia data tempestiva comunicazione al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Roma, 28 giugno 2012
Angelo Card. Bagnasco notiziario 3-12 interno_notiziario 23/07/12 13.46 Pagina 131-132 Testo dell’Intesa IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA quale autorità statale che sovraintende al sistema educativo di istruzione e di formazione, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione del 26 giugno 2012 a norma della legge 23agosto 1988, n. 400,e IL PRESIDENTE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA che, debitamente autorizzato, agisce a nome della Conferenza stessa ai sensi dell’art. 5 del suo statuto e a norma del can. 804, par. 1, del Codice di diritto canonico, vista l’Intesa del 14 dicembre 1985, resa esecutiva nella Repubblica Italiana con D.P.R. 16 dicembre 1985, n. 751, e modificata con l’intesa del 13 giugno 1990, resa esecutiva con D.P.R. 23 giugno 1990, n. 202, visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e in particolare gli articoli 309 e 310, ritenuto di aggiornare i profili di qualificazione professionale degli insegnanti di religione cattolica, adeguandoli ai nuovi criteri degli ordinamenti accademici, in attuazione dell’art. 9, n. 2, dell’accordo tra la Santa Sede e la Repubblica Italiana del 18 febbraio 1984 che apporta modificazioni al Concordato Lateranense e che continua ad assicurare, nel quadro delle finalità della scuola, l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche non universitarie di ogni ordine e grado, DETERMINANO con la presente intesa gli specifici contenuti per le materie previste dal punto 5, lettera b), del protocollo addizionale relativo al medesimo accordo. notiziario 3-12 interno notiziario 23/07/12 13.46 Pagina 132-133 1. INDICAZIONI DIDATTICHE PER L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA 1.1. Premesso che l’insegnamento della religione cattolica è impartito,nel rispetto della libertà di coscienza degli alunni, secondo indicazioni didattiche che devono essere conformi alla dottrina della Chiesa e collocarsi nel quadro delle finalità della scuola, le modalità di adozione delle indicazioni didattiche stesse sono determinate da quanto segue. 1.2. Le indicazioni didattiche per l’insegnamento della religione cattolica sono adottate per ciascun ordine e grado di scuola con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca previa intesa con la Conferenza episcopale italiana, ferma restando la competenza esclusiva di quest’ultima a definirne la conformità con la dottrina della Chiesa. Con le medesime modalità potranno essere determinate, su richiesta di ciascuna delle Parti, eventuali modifiche delle indicazioni didattiche.
2. MODALITÀ D’ORGANIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA 2.1. Premesso che: a) il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica assicurato dallo Stato non deve determinare alcuna forma di discriminazione, neppure in relazione ai criteri per la formazione delle classi, alla durata dell’orario scolastico giornaliero e alla collocazione di detto insegnamento nel quadro orario delle lezioni; b) la scelta operata su richiesta dell’autorità scolastica all’atto dell’iscrizione ha effetto per l’intero anno scolastico cui si riferisce e per i successivi anni di corso nei casi in cui è prevista l’iscrizione d’ufficio, fermo restando, anche nelle modalità di applicazione, il diritto di scegliere ogni anno se avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica; c) è assicurata, ai fini dell’esercizio del diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi, una tempestiva informazione agli interessati da parte del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sulla disciplina dell’insegnamento della religione cattolica; notiziario 3-12 interno notiziario 23/07/12 13.46 Pagina 133-134 d) l’insegnamento della religione cattolica è impartito ai sensi del punto 5, lettera a), del protocollo addizionale da insegnanti riconosciuti idonei dalla competente autorità ecclesiastica; le modalità di organizzazione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche sono determinate come segue: 2.2. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, l’insegnamento della religione cattolica è organizzato attribuendo ad esso, nel quadro dell’orario settimanale, le ore di lezione previste dagli ordinamenti didattici attualmente in vigore, salvo successive intese. La collocazione oraria di tali lezioni è effettuata dal dirigente scolastico sulla base delle proposte del Collegio dei docenti, secondo il normale criterio di equilibrata distribuzione delle diverse discipline nella giornata e nella settimana, nell’ambito della scuola e per ciascuna classe. 2.3. Nelle scuole primarie sono organizzate specifiche e autonome attività di insegnamento della religione cattolica secondo le indicazioni didattiche di cui al punto 1. A tale insegnamento sono assegnate complessivamente due ore nell’arco della settimana. 2.4. Nelle scuole dell’infanzia sono organizzate specifiche e autonome attività educative in ordine all’insegnamento della religione cattolica nelle forme definite secondo le modalità di cui al punto 1. Le suddette attività sono comprese nella progettazione educativo didattica della scuola e organizzate, secondo i criteri di flessibilità peculiari della scuola dell’infanzia, in unità di
apprendimento da realizzare,anche con raggruppamenti di più ore in determinati periodi, per un ammontare complessivo di sessanta ore nell’arco dell’anno scolastico. 2.5. L’insegnamento della religione cattolica è impartito da insegnanti in possesso di idoneità riconosciuta dall’ordinario diocesano e da esso non revocata, nominati, d’intesa con l’ordinario diocesano, dalle competenti autorità scolastiche ai sensi della normativa statale. Ai fini del raggiungimento dell’intesa per la nomina e l’assunzione dei singoli docenti l’ordinario diocesano, ricevuta comunicazione dall’autorità scolastica delle esigenze anche orarie relative all’insegnamento in ciascuna istituzione scolastica, propone i nominativi delle persone ritenute idonee e in possesso dei titoli di qualificazione professionale di cui al successivo punto 4. 2.6. Nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie, in conformità a quanto disposto dal n. 5, lettera a), secondo comma, del protocollo addizionale, l’insegnamento della religione cattolica, nell’ambito di notiziario 3-12 interno notiziario 23/07/12 13.46 Pagina 134-135 ogni istituzione scolastica, può essere affidato dall’autorità scolastica, sentito l’ordinario diocesano, agli insegnanti della sezione o della classe riconosciuti idonei e disposti a svolgerlo, i quali possono revocare la propria disponibilità prima dell’inizio dell’anno scolastico. 2.7. Il riconoscimento di idoneità all’insegnamento della religione cattolica ha effetto permanente salvo revoca da parte dell’ordinario diocesano. 2.8. Gli insegnanti incaricati di religione cattolica fanno parte della componente docente negli organi scolastici con gli stessi diritti e doveri degli altri insegnanti ma partecipano alle valutazioni periodiche e finali solo per gli alunni che si sono avvalsi dell’insegnamento della religione cattolica, fermo quanto previsto dalla normativa statale in ordine al profitto e alla valutazione per tale insegnamento. Nello scrutinio finale, nel caso in cui la normativa statale richieda una deliberazione da adottarsi a maggioranza, il voto espresso dall’insegnante di religione cattolica, se determinante, diviene un giudizio motivato iscritto a verbale. 3. CRITERI PER LA SCELTA DEI LIBRI DI TESTO 3.1. Premesso che i libri per l’insegnamento della religione cattolica, anche per quanto concerne la scuola primaria, sono testi scolastici e come tali soggetti, a tutti gli effetti, alla stessa disciplina prevista per gli altri libri di testo, i criteri per la loro adozione sono determinati come segue: 3.2. I libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica, per essere adottati nelle scuole, devono essere provvisti del nulla osta della Conferenza episcopale italiana e dell’approvazione dell’ordinario competente, che devono essere menzionati nel testo stesso.
3.3. L’adozione dei libri di testo per l’insegnamento della religione cattolica è deliberata dall’organo scolastico competente, su proposta dell’insegnante di religione, con le stesse modalità previste per la scelta dei libri di testo delle altre discipline. 4. PROFILI PER LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE 4.l. L’insegnamento della religione cattolica, impartito nel quadro delle finalità della scuola, deve avere dignità formativa e culturale pari notiziario 3-12 interno notiziario 23/07/12 13.46 Pagina 135-136 a quella delle altre discipline. Detto insegnamento deve essere impartito in conformità alla dottrina della Chiesa da insegnanti riconosciuti idonei dall’autorità ecclesiastica e in possesso di qualificazione professionale adeguata. 4.2. Per l’insegnamento della religione cattolica si richiede il possesso di uno dei titoli di qualificazione professionale di seguito indicati: 4.2.1. Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado l’insegnamento della religione cattolica può essere affidato a chi abbia almeno uno dei seguenti titoli: a) titolo accademico (baccalaureato, licenza o dottorato) in teologia o nelle altre discipline ecclesiastiche, conferito da una facoltà approvata dalla Santa Sede; b) attestato di compimento del regolare corso di studi teologici in un seminario maggiore; c) laurea magistrale in scienze religiose conseguita presso un istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa Sede. 4.2.2. Nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie l’insegnamento della religione cattolica può essere impartito: a) da insegnanti in possesso di uno dei titoli di qualificazione di cui al punto 4.2.1.; b) da sacerdoti, diaconi o religiosi in possesso di qualificazione riconosciuta dalla Conferenza episcopale italiana in attuazione del can. 804, par. 1, del Codice di diritto canonico e attestata dall’ordinario diocesano. L’insegnamento della religione cattolica può essere altresì impartito, ai sensi del punto 2.6, da insegnanti della sezione o della classe purché in possesso di uno specifico master di secondo livello per l’insegnamento della religione cattolica approvato dalla Conferenza episcopale italiana. 4.2.3. La Conferenza episcopale italiana comunica al Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca l’elenco delle facoltà e degli istituti che rilasciano i titoli di cui al punto 4.2.1. e provvedono alla formazione accademica di cui al punto 4.2.2., nonché delle discipline ecclesiastiche di cui al punto 4.2.1., lettera a).
4.3. I titoli di qualificazione professionale indicati ai punti 4.2.1. e 4.2.2. sono richiesti a partire dall’anno scolastico 2017-2018. notiziario 3-12 interno notiziario 23/07/12 13.46 Pagina 136-137. 4.3.1. A decorrere dall’entrata in vigore della presente intesa e fino al termine dell’anno scolastico 2016-2017, l’insegnamento della religione cattolica può essere affidato, fermo il riconoscimento di idoneità di cui al punto 2.5.: a) nelle scuole di ogni ordine e grado: a.1) a coloro che siano in possesso di un diploma accademico di magistero in scienze religiose rilasciato, entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-2014, da un istituto superiore di scienze religiose approvato dalla Santa Sede; a.2) a coloro che siano in possesso congiuntamente di una laurea di II livello dell’ordinamento universitario italiano e di un diploma di scienze religiose rilasciato, entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-2014, da un istituto di scienze religiose riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana; b) nelle scuole dell’infanzia e primarie: b.1) a coloro che siano in possesso di un diploma di scienze religiose rilasciato, entro l’ultima sessione dell’anno accademico 2013-14, da un istituto di scienze religiose riconosciuto dalla Conferenza episcopale italiana; b.2) agli insegnanti della sezione o della classe che abbiano impartito l’insegnamento della religione cattolica continuativamente per almeno un anno scolastico nel corso del quinquennio 2007-2012; b.3) a coloro che abbiano frequentato nel corso dell’istituto magistrale l’insegnamento della religione cattolica e abbiano impartito l’insegnamento della religione cattolica continuativamente per almeno un anno scolastico nel corso del quinquennio 2007-2012. 4.3.2. A far data dall’anno scolastico 2017-2018, sono in ogni caso da ritenere dotati della qualificazione necessaria per l’insegnamento della religione cattolica gli insegnanti che, riconosciuti idonei dall’ordinario diocesano, siano provvisti dei titoli di cui al punto 4.3.1. e abbiano anche prestato servizio continuativo per almeno un anno nell’insegnamento della religione cattolica entro il termine dell’anno scolastico 2016-17. Sono altresì fatti salvi i diritti di tutti coloro che, in possesso dei titoli di qualificazione previsti dall’intesa del 14 dicembre 1985, come successivamente modificata, entro la data di entrata in vigore della presente intesa, abbiano prestato servizio, nell’insegnamento della religione cattolica, continuativamente per almeno un anno scolastico dal 2007-2008. notiziario 3-12 interno notiziario 23/07/12 13.46 Pagina 137-138 4.4. Per l’aggiornamento professionale degli insegnanti di religione in servizio la Conferenza episcopale italiana e il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca attuano le necessarie
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