SCACCO MATTO ALLA PARTITA DOPPIA - Mauro Distefano Capirla per comporre senza difficoltà le scritture contabili - Armando Editore
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SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 3 Mauro Distefano SCACCO MATTO ALLA PARTITA DOPPIA Capirla per comporre senza difficoltà le scritture contabili ARMANDO EDITORE
SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 4 Immagine di copertina: Freepik.com. Questa copertina è stata programmata utilizzan- do le risorse di Freepik.com ISBN: 978-88-6992-715-7 Tutti i diritti riservati – All rights reserved Copyright © 2020 Armando Armando s.r.l. Via Leon Pancaldo 26, Roma. www.armandoeditore.it info@armando.it – 06/5894525
SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 5 A mio figlio Fabio, per avermi stimolato a scrivere e per aver seguito costantemente la stesura del libro contribuendo con opportune riflessioni e validi suggerimenti.
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SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 7 Sommario Presentazione 9 Nota dell’autore 11 Introduzione 13 Capitolo primo La situazione contabile finale 17 Capitolo secondo Il conto 25 Capitolo terzo Il metodo e il sistema 29 Capitolo quarto La prima nota, il giornale, il mastro 33 Capitolo quinto La scacchiera 35 Capitolo sesto Il piano dei conti 39 Capitolo settimo Le scritture d’esercizio 43 Capitolo ottavo La chiusura dei conti 81
SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 8 Capitolo nono Il bilancio d’esercizio 123 Capitolo decimo La riapertura dei conti 131 Capitolo undicesimo La classificazione dei conti 153
SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 9 Presentazione Mauro Distefano, ex allievo del prestigioso I.T.C. “Q. Sella” di Roma che per lunghi anni ho presieduto, dando corso alla sua confessata vocazione par- tiduplistica, si è cimentato nel proporre una nuova metodologia per comporre le scritture contabili in partita doppia. Al di fuori della prassi seguita dalla pub- blicistica tradizionale propone un lavoro originale che ritengo sarà senz’altro utile a coloro che vorranno avvicinarsi alla materia che tradizionalmente può risultare ostica. L’autore nel suo lavoro semplifica al massimo le nozioni ra- gionieristiche rendendole accessibili senza tediare il destinatario. La sua pub- blicazione non potrà non trovare favorevole accoglienza tra i neofiti contabi- li. Le scritture contabili sono uno strumento di controllo della gestione azien- dale, sono quindi preziose per un’attenta ed oculata vita dell’impresa; alla lo- ro conoscenza dovrebbero aspirare tutti coloro che a vario titolo si avvicinano alla vita dell’impresa. Auguro all’autore i più vivi successi per l’impegno pro- fuso che ritengo meritevole per la sua originalità didattica. Prof. Duilio Luttazi già Preside dell’I.T.C. “Q. Sella” di Roma, dell’I.T.C. “V. Gioberti” di Roma e dell’I.P.T. “G. Romano” di Roma 9
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SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 11 Nota dell’autore Ciò che mi ha spinto a scrivere questo manuale è per prima cosa la passio- ne che, fin da ragazzo, ho avuto per la ragioneria e in particolare per la parti- ta doppia che ho sempre considerato come un gioco, una sorta di “monopoli” in cui si succedono acquisti, vendite, pagamenti e incassi, con tanto di “impre- visti” e “probabilità”. Nell’affrontare la spiegazione della partita doppia, non ho considerato i conti a seconda della natura attribuita loro dalle classificazioni, sempre sog- gette a evoluzioni e cambiamenti dettati dalle diverse scuole di pensiero, ma unicamente in base alla loro destinazione nella situazione contabile finale, da sempre accettata da tutti gli studiosi. Con questo manuale mi rivolgo sia a chi si avvicina per la prima volta al- la materia sia a chi, pur avendola già affrontata, ha trovato difficoltà a entrare in sintonia con essa; ho utilizzato un linguaggio semplice e diretto, non rinun- ciando peraltro a lanciare anche qualche “provocazione” allo scopo di stimo- lare il lettore a opportune riflessioni; ho inoltre fatto ricorso ad alcune prege- voli citazioni di autori del passato; non si tratta di un sunto di ragioneria ma di una “lettura alternativa” e allo stesso tempo “complementare” ai testi tra- dizionali. Buona lettura 11
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SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 13 Introduzione 1. Il gioco Il gioco si svolge tra l’azienda e tutto ciò che entra in relazione con essa a esempio clienti, fornitori, dipendenti, proprietario, banche, denaro, merci; ogni partita (esercizio) dura un anno, di norma dal 1° gennaio al 31 dicembre (periodo amministrativo); alla fine non avremo vincitori ma la partita risul- terà ben giocata se il bilancio, che naturalmente deve quadrare, riuscirà a ri- specchiare l’effettiva situazione patrimoniale, finanziaria ed economica del- l’azienda. Il ruolo che interpreteremo noi sarà quello dell’azienda e dovremo quindi identificarci con essa per poter ragionare con la sua stessa ottica. Il termine azienda deriva dal latino “agenda” (cose da farsi); secondo il co- dice civile (art. 2555) è “il complesso dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”. L’azienda, come l’uomo, nasce, vive e cessa di vivere e in tutti questi mo- menti compie diverse operazioni come reperire mezzi finanziari, acquistare fattori produttivi, effettuare pagamenti, vendere prodotti e servizi, realizzare incassi; tutte queste operazioni rappresentano i fatti amministrativi. La partita doppia è un metodo che consente di rilevare questi fatti ammi- nistrativi e fornire, tramite le situazioni contabili ed il bilancio, i dati azienda- li; questi dati verranno utilizzati, con diverse finalità, dal titolare e da altri sog- getti. Giovanni Antonio Moschetti, docente di ragioneria, che definisce la parti- ta doppia “l’arte del quaderno”, pubblicò a Venezia nel 1610 il volume “Del- l’universal trattato di libri doppi” nel quale paragona la partita doppia alla mu- sica: 13
SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 14 «Chi mi negherà che il libro doppio non sia simile alla Musica, a quella Musica, dico, della quale consistono i Cieli, le Sfere e gli Ele- menti: tutte le cose create, et lo stesso lor Creatore Iddio? Poiché siccome nella Musica, per star nei confini propri dell’arte propria del canto, tante così varie, e diverse voci com’è l’Alto, il Bas- so, il Soprano, l’Acuto, il Grave, il Medio, il Tenore, et che so io han- no tra loro una relazione così ben ordinata, che non solo non recano fa- stidio agli ascoltanti, ma ancora apportano seco grata, dolce et soave melodia: così nel libro doppio tanta varietà di dare, et havere: Giorna- le et Libro Maestro: partite grandi, et partite picciole: perfette, et im- perfette, prime et secondarie con bella corrispondenza, et simpatia, che in esso si acorge non solamente, non rende gli negotii oscuri, et per- plessi gli animi: ma cagiona ancora quiete, et tranquillità nelle menti de’ lor padroni, et si come nella Musica tutte le dette voci, et il loro con- certo si reggono per la chiave, et per la battuta, così et non altrimenti, tutti gli negotii, traffichi, et faccende nel libro doppio a quelli duoi ter- mini riguardano Cavedal et Pro e Danno*». * per cavedal et pro e danno si intendono rispettivamente patrimonio e reddito 2. Il dare e l’avere Si presentano come due sezioni o colonne affiancate, si potrebbero chia- mare tranquillamente “avere” e “dare”, non cambierebbe nulla; in passato, in luogo di “dare” e “avere” furono utilizzati altri termini come “per” e “a” o “man sinistra” e “man dextra”, l’importante è che siano in contrapposizione tra loro come “più” e “meno”; vedremo poi che, a seconda dei casi, attribui- remo al dare e all’avere significati diametralmente opposti infatti, il dare po- trà assumere sinonimo di attivo o di negativo e l’avere di passivo o di positi- vo; inoltre dovranno sempre essere in costante equilibrio (legge del dare e dell’avere). 3. Ragioneria ed economia aziendale La materia in argomento ha avuto nel tempo denominazioni differenti, si è passati infatti dalla classica “Ragioneria”, alla “Ragioneria ed Economia Aziendale”, per arrivare alla attuale “Economia Aziendale”. Christofer Achatius Hager, ragioniere e matematico tedesco, che pubblicò ad Amburgo nel 1624 l’opera ‘Buchhalten uber proper Commission und Com- pagnia Handlungen’, definisce la ragioneria in questi termini: 14
SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 15 «La ragioneria è una descrizione ingegnosa, bella, ben presentata e giudiziosamente differenziata di tutte le riscossioni, di tutti i creditori, di tutte le spese e di tutti i debitori al fine di conoscere ogni momento, cioè a ogni ora e a ogni minuto, la situazione degli affari, se essi sono in progresso o in regresso, cioè se si guadagna o se si perde». Gino Zappa nel 1926 crea l’economia aziendale definendola come «La scienza che studia le condizioni di esistenza e le manifestazio- ni di vita delle aziende». Economia aziendale che comprende tre ambiti: • organizzazione • gestione • rilevazione mentre gli studiosi che precedettero Gino Zappa consideravano la ragione- ria, competente sia nel campo della gestione che in quello della rilevazione, questi la confina a sola rilevazione contabile. Terminiamo ricordando che l’Italia è stata teatro di grandi scontri tra gli studiosi, circa le competenze della ragioneria e dell’economia aziendale. 15
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SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 17 Capitolo primo La situazione contabile finale Inizieremo dalla fine, infatti dobbiamo sapere subito qual è lo scopo del nostro gioco onde poter operare nella maniera corretta. L’obiettivo è la formazione della situazione contabile finale, redatta dopo le scritture di assestamento, composta dalla situazione patrimoniale e dalla si- tuazione economica che, tramite opportuni “aggiustamenti”, si trasformerà nel bilancio d’esercizio. Fino all’introduzione della IV direttiva CEE (d. l. 9/4/1991 n. 127) la situazione contabile finale coincideva anche con il bilan- cio d’esercizio; la prima parte rappresentava lo stato patrimoniale e la secon- da parte il conto economico. 1. La situazione patrimoniale Si può considerare come la “fotografia” dell’azienda in un determinato momento (normalmente si effettua al 31 dicembre), proviamo a ritrarne una, per esempio un negozio di musica e vediamo cosa apparirà: descrizione denominazione • il locale FABBRICATI • il bancone, gli scaffali ecc. ARREDAMENTO • il registratore di cassa, il p.c. MACCHINE D’UFFICIO • il furgone AUTOMEZZI Questi elementi determinano le IMMOBILIZZAZIONI, ovvero il patrimonio fisso, e non se ne può disporre per la vendita, in quanto esse risultano indi- spensabili all’azienda per svolgere la propria attività; a seconda che possegga- no o meno il requisito della materialità le immobilizzazioni si distinguono in materiali (ad es. fabbricati – automezzi) e immateriali (ad es. brevetti - dirit- ti d’autore) 17
SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 18 osserveremo poi: descrizione denominazione • i cd, i vinili, i dvd, i blu ray MAGAZZINO MERCI • le fatture ancora da riscuotere CREDITI V/CLIENTI • i contanti DENARO IN CASSA • le somme disponibili c/o la banca BANCA X NS. C/C • le somme disponibili c/o l’uff. postale C/C POSTALI Questi elementi costituiscono il CIRCOLANTE, ovvero il patrimonio dispo- nibile, infatti se ne può disporre, le merci per la vendita, i crediti per l’incasso e il denaro per i pagamenti; a sua volta il circolante si suddivide in rimanen- ze (ad es. magazzino merci), crediti (ad es. crediti v/clienti) e disponibilità li- quide (ad es. denaro in cassa - banca x ns. c/c - c/c postali). Le IMMOBILIZZAZIONI e il CIRCOLANTE formano le ATTIVITÀ della SITUA- ZIONE PATRIMONIALE che, per convenzione, si è stabilito di posizionare nella COLONNA DI SINISTRA CORRISPONDENTE AL DARE DARE SITUAZIONE PATRIMONIALE ATTIVITÀ (IMPIEGHI) IMMOBILIZZAZIONI CIRCOLANTE Quindi tutti gli elementi dell’attivo, denominati anche impieghi o inve- stimenti, sorgono e si incrementano in dare, si riducono in avere e la loro consistenza troverà sempre collocazione in dare troveremo ancora: descrizione denominazione • le fatture da pagare DEBITI V/FORNITORI • le liquidazioni a fav. dei dipendenti DEBITI PER T.F.R. • il debito sorto per acq. locali MUTUI PASSIVI Questi elementi rappresentano i DEBITI che si distinguono in debiti a bre- ve termine o passività correnti, con scadenza entro un anno come nel caso dei debiti vs. fornitori, e in debiti a medio e lungo termine o passività consolida- te, con scadenza oltre l’anno come nel caso dei mutui passivi 18
SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 19 avremo quindi: descrizione denominazione • il minor valore delle immobilizza- F/DO AMMORTAMENTO zioni a causa di utilizzo • il minor valore dei crediti F/DO RISCHI SU CREDITI a causa possibili insolvenze Questi elementi originano i FONDI, in particolare il fondo di ammortamen- to ed il fondo rischi su crediti costituiscono delle poste passive che rettificano elementi dell’attivo (rispettivamente le immobilizzazioni ed i crediti). Accanto a questi potrebbero esserci altri fondi rischi ed oneri, come il fondo responsa- bilità civile ed il fondo manutenzioni cicliche che evidenziano invece dei de- biti presunti, in relazione a determinati eventi che potrebbero manifestarsi in futuro. I DEBITI ed i FONDI compongono le PASSIVITÀ della SITUAZIONE PATRIMO- NIALE che, per convenzione, si è stabilito di posizionare nella COLONNA DI DE- STRA CORRISPONDENTE ALL’AVERE SITUAZIONE PATRIMONIALE AVERE PASSIVITÀ (FONTI DI FINANZIAMENTO) DEBITI FONDI Quindi tutti gli elementi del passivo, denominati anche fonti di finanzia- mento o finanziamenti, sorgono e si incrementano in avere, si riducono in dare e la loro consistenza troverà sempre collocazione in avere Il dare e l’avere evidenziano una differenza e precisamente: • se il dare supera l’avere avremo un PATRIMONIO NETTO • se l’avere supera il dare avremo un DEFICIT PATRIMONIALE Il PATRIMONIO NETTO esprime la vera sostanza dell’azienda, cioè l’effetti- vo valore della stessa ed è formato da: • Il conferimento iniziale del proprietario (elemento positivo) • I conferimenti successivi del proprietario (elemento positivo) • I prelevamenti del proprietario (elemento negativo) • L’utile dell’esercizio (elemento positivo) • La perdita dell’esercizio (elemento negativo) 19
SCACCOMATTOimp.qxd 31-01-1970 4:00 Pagina 20 Gli elementi di cui sopra, formano le PARTI IDEALI del patrimonio netto, sono strettamente collegate tra loro e si influenzano reciprocamente, le prime tre caratterizzano in particolare la struttura patrimoniale/finanziaria del- l’azienda, le ultime due sintetizzano il risultato della gestione reddituale. Ricordiamo inoltre che nelle aziende individuali, alle quali faremo sempre riferimento in questo volume, rientra tra le “parti ideali”, come elemento ne- gativo, anche la voce “titolare c/ritenute subite” quale credito verso l’erario sorto a fronte di operazioni aziendali di cui beneficerà il titolare come perso- na fisica. Le parti ideali del PATRIMONIO NETTO funzionano come segue: Le parti ideali positive (conferimenti/utile) sorgono e si incrementano in avere, si riducono in dare e la loro consistenza troverà sempre collocazio- ne in avere Le parti ideali negative (prelevamenti/perdite) sorgono e si incrementa- no in dare, si riducono in avere e la loro consistenza troverà sempre collo- cazione in dare Il patrimonio netto e le sue parti ideali seguono regole opposte a quelle che disciplinano gli elementi dell’attivo e del passivo infatti il patrimonio net- to, che esprime il plusvalore delle attività sulle passività, è posizionato nella sezione avere e rappresenta un valore positivo; il deficit patrimoniale invece, che indica quanto le passività superano le attività, è collocato nella sezione da- re e costituisce un valore negativo. Alcuni studiosi hanno fornito interessanti interpretazioni in tema di patri- monio netto; a tale proposito ricordiamo: Courcelle–Seneuil Jean Gustave, economista francese che pubblicò a Pari- gi nel 1857 il “Traité théorique et pratique des enterprises o Manuel des affai- res” considera il patrimonio netto una passività dell’azienda in quanto espri- me il debito della stessa nei confronti del titolare. Niccolò D’Anastasio che a Venezia nel 1803 nella sua opera “Scrittura doppia ridotta a scienza” afferma: «il conto del proprietario, se fosse tenuto, rappresenterebbe all’in- verso il totale di tutti gli altri conti dell’azienda» 20
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