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RISE Rivista Internazionale di Studi Europei Centro Europe Direct LUPT Università degli Studi di Napoli Federico II NUMERO IV | ANNO II SETTEMBRE 2016
Sommario Editor in Chief Guglielmo Trupiano CULTURA | LINGUA E LINGUE Vice-chief editor Enrica Amaturo Linguaggio e comunicazione nei siti tedeschi di Vincenza Faraco e-commerce di prodotti italiani. Marisa Squillante Amelia Bandini pg. 3 Associated editors Teresa Boccia Mariano Bonavolontà Carmen Cioffi CULTURA | LINGUA E LINGUE Stefano De Falco L’integrazione multiculturale e i diversi percorsi Francesca Dovetto dell’istruzione in Europa Gabriella Duca Flavia Cavaliere Paolo Rotili pg. 10 International Editorial Jorgen Vitting Andersen Board Francesco Saverio Coppola CULTURA | LINGUA E LINGUE Chiara Corbo Integrazione linguistica dei migranti in Germania: Antonio Corvino Carmen Costea presupposti e pratiche Filippo de Rossi Giancarmine Bongo Pierre Ecochard pg. 18 Ana Falù Pier Paolo Forte Serge Galam CULTURA | LINGUA E LINGUE Alessandro Giordani Teaching/learning a language: Massimo Marrelli Some considerations on roles Milena Petters Melo and paradigms in the digital age Heike Munder Christian Nicolas Vanda Polese Giovanni Polara pg. 26 Antonio Rapolla Ines Sanchez de Madariaga CULTURA | LINGUA E LINGUE Massimo Squillante Matthias Vogt Postgraduate English: What Guidelines and De- Marco Zupi scriptors according to the CEFR? Cristina Pennarola Local Editorial Board Antonio Acierno pg. 31 Mariarosalba Angrisani Anna Elvira Arnò Erminia Attaianese CULTURA | LINGUA E LINGUE Amelia Bandini Looking for EU identities: communicating the EU Barbara Bertoli job market Roberta Capuano Paolo Donadio, Antonella Napolitano Flavia Cavaliere Bice Cavallo pg. 36 Giovanni Del Conte Barbara Delle Donne CULTURA | LINGUA E LINGUE Maria Esposito English: the language of communication of the Eu- Loreta Ferravante Paola Fiorentino ropean Union? The encounter/clash with the lan- Veronica Giuliano guages of migration Ettore Guerrera Angela Zottola Valeria Maiorano pg. 49 Giuseppina Mari Isabella Martuscelli Mario Masciocchi CULTURA | LINGUA E LINGUE Nicoletta Murru “We want our country back”: UKIP and British Ferdinando Maria Musto populist communication against the EU in the Antonietta Maria Nisi Stefania Palmentieri Brexit campaign. Eva Panetti Giusy Piatto Valeria Paoletti pg. 63 Enrica Rapolla Loredana Rivieccio Maria Scognamiglio CULTURA | LINGUA E LINGUE Maria Camilla Spena Towards an understanding of the effects of a pe- riod of residence abroad on the production of dis- Managing Director Enrica Rapolla course markers by L2 users of English: The use of Bice Cavallo ‘like’. Technical Editor Annarita Magliacane Gabriella Duca pg. 63 Editorial Secretariat Pia Di Salvo Mariano Bonavolontà CULTURA | LINGUA E LINGUE Editorial Producer and The chocolate battle: Promotion Manager Media representation of product quality in the Art Direction Valeria Pucci British press Antonio Fruttaldo ISSN 2421-583X pg. 71 Anno II, Numero IV Newsletter tematica di Settembre 01-30 settembre Numero a cura di Amelia Bandini In copertina: cover del gruppo Facebook Celebrate the Eu- ropean Day of Languages (EDL) Le opinioni espresse in questa pubblicazione sono esclusivamente quelle degli autori. La Commissione non è responsabile dell’eventuale utilizzo delle informazioni contenute in tale pubblicazione. Questa pubblicazione è realizzata con il contributo dell’Unione europea.
Linguaggio e comunicazione nei siti tedeschi di e-commerce di prodotti italiani. di Amelia Bandini RISE NUMERO 1V | 2016 CULTURA | LINGUA E LINGUE
CULTURA | LINGUA E LINGUE Amelia Bandini Grazie ad Expo 2015 il cibo è assurto a simbolo cultu- rale, emblema di identità culturali diverse. Nei padiglioni della mostra, infatti, i paesi espositori hanno mostrato Co-Direttore Coordinamento di Settore la propria peculiare maniera di coltivare, trasformare e “Politiche linguistiche, glottodidattica e consumare le materie prime prodotte sul loro territo- Multilinguismo” Centro Europe Direct LUPT rio, presentandole come manifestazione della propria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II peculiare identità culturale. In quanto trasmettitore di valori culturali, il cibo può essere considerato, alla stessa stregua del linguaggio, fra Abstract i marcatori dell’identità culturale di una comunità so- ciale (Möhring, 2011). Le modalità di cucinare e consu- Food production and consumption can be con- mare il cibo, gli ingredienti usati, la suddivisione dei pasti sidered a means of communicating and sym- durante il giorno, insieme agli scambi conversazionali, bolising cultural peculiarities (Wilson, 2006; favoriscono, infatti, la costruzione dei rapporti sociali, Wierlacher, 2008). Since food consumption is the dinner table is a rich site for socialisation and language related to the domain of cultural identification acquisition. Moreover, eating and talking are used to con- and/or representation, it can to be considered struct social hierarchies (Gerhardt, 2013: 4). as a real identity marker. In this paper we inve- Per queste ragioni è sembrato interessante studiare il stigate several German websites where Italian fenomeno della diffusione del cibo italiano in Germa- food is sold using qualitative and quantitative nia. Punto di partenza della ricerca è infatti la domanda: techniques of linguistic analysis, with the aim quali caratteristiche di italianità vengono veicolate in to discover which traits of Italian identity they Germania grazie alla diffusione del nostro cibo? convey. Which features of ‘italianness’ emerge Il consumo e l’acquisto di cibo italiano è molto co- from these websites? Which marketing strate- mune in Germania. Da una ricerca sul mangiare fuori gies do they implement to sell not only food casa condotta nel 2003 dall’Institut für Demoskopie but the imagery of Italy in Germany? di Allensbach1 è emerso che i tedeschi preferiscono la cucina italiana ad altre cucine etniche e per questa ra- gione frequentano ristoranti italiani e comprano cibi e/o ingredienti italiani. Ulrike Thoms (2011) ha individuato due importanti fattori che hanno contribuito alla diffusione del cibo italiano in Germania: il turismo e l’immigrazione. Già nei diari dei viaggiatori sette - ottocenteschi, infatti, accanto alle eccellenze artistiche, si esaltavano il cli- ma, la fertilità dei suoli, la varietà delle coltivazioni, la freschezza dei cibi e la genuina semplicità della cucina italiana. Oggi più che mai i turisti stranieri vengono in Italia per visitare l’enorme patrimonio artistico, ma anche per gustare le prelibatezze della nostra tavola. Anche l’immigrazione ha giocato un ruolo importante nella diffusione del cibo italiano giacché i lavoratori italiani avevano l’abitudine di portare con sé il cibo dall’Italia, non riuscendo ad accettare quello tedesco. Questa consuetudine favorì la nascita e la diffusione di ‘negozi italiani’ nei quali si ritrovarono inizialmente i soli immigrati, ma che diventarono in breve tempo meta anche dei tedeschi in cerca di specialità etni- che. Questi locali, pensati inizialmente per la vendita dei prodotti italiani, si trasformarono man mano che la comunità italiana si accresceva e si consolidava in Germania, in trattorie frequentate sempre di più da avventori tedeschi alla ricerca di sapori e sensazioni vissute durante i viaggi in Italia. La predilezione dei tedeschi per la cucina italiana ha 1 http://www.ifd-allensbach.de/uploads/tx_report- sndocs/prd_0313.pdf. Consultato a giugno 2016
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei -N. IV, VOLUME II, ANNO 2016 • ISSN 2421-583X | CULTURA | LINGUA E LINGUE influenzato a tal punto le abitudini alimentari in Germania, in luce se esse sfruttino o meno i tratti di ‘italianità’ rilevati che è possibile rintracciare nei vocabolari tedeschi molti nella precedente ricerca ed appena descritti. Sono stati a italianismi gastronomici, a testimonianza del loro ingres- tal fine selezionati sul motore di ricerca google i primi 20 so nel lessico comune. Nel Duden Wörterbuch online2, tro- siti che vendono esclusivamente prodotti italiani e la cui viamo, ad esempio, termini come spaghetti, mozzarella, o sede sociale sia in Germania. Di questi siti sono state inda- espressioni specifiche come ‘al dente’3. Anche nei super- gate e si è cercato di identificare le strategie di marketing, mercati si sono diffusi i prodotti italiani, anche se, come concentrandosi prevalentemente sulle tecniche di naming evidenziato da Rieger (2012) non tutto quello che ‘sem- e sugli elementi grafici ed iconografici, nonché sulle parti bra’ italiano lo è effettivamente, per cui troviamo accanto maggiormente discorsive dei siti stessi, cioè quelle nelle alla pasta ‘Barilla’ quella tedesca ‘La Luce’ ed accanto al caf- quali vengono descritte le attività commerciali – la sezione fè ‘Lavazza’ quello tedesco ‘Bellarom’, sfruttando l’effetto ‘über uns’ corrispondente a quella ‘chi siamo’ dei siti ita- di valorizzazione del prodotto causato dal ‘country-of-origin liani-, con le quali si è costituito un piccolo corpus che si è effect’. cominciato ad analizzare da un punto di vista quantitativo È in corso di pubblicazione una ricerca, condotta in colla- e qualitativo. borazione con una collega statistica, nella quale si è partiti Per quanto riguarda le strategie di naming, si nota imme- dall’analisi delle peculiarità attribuite al cibo italiano, per diatamente che tutti i siti hanno denominazioni italiane o arrivare a determinare i tratti culturali specificamente ita- pseudo-italiane. Questo dato risulta in linea con quanto liani da esso veicolati in Germania. Basandoci sulle risposte evidenziato nella ricerca in via di pubblicazione alla quale ad un questionario sul cibo italiano effettuato in Germania si è fatto riferimento precedentemente. Dal questionario e sull’analisi delle recensioni tedesche sul sito ‘Tripadvisor’ emergeva infatti che al momento dell’acquisto di prodotti dei migliori dieci ristoranti italiani a Berlino, siamo giunte a italiani, i tedeschi focalizzano la loro attenzione sul nome delineare alcune caratteristiche di ‘italianità’, che, attribuite della marca del prodotto, che deve essere italiano, e sul inizialmente al cibo, si ampliano fino a coinvolgere gli ita- packaging, che deve mostrare elementi italiani. Anche i pri- liani come comunità, facilitando, fra l’altro, la loro integra- mi 10 ristoranti italiani a Berlino recensiti su ‘Tripadvisor’ zione in Germania (Haug, 2011). Tali caratteristiche sono: mostravano nomi italiani, quasi che questo sia il primo - la famiglia come nucleo centrale del sistema sociale: la passo da compiere per mettere in atto la Inzenierung der conduzione familiare dei ristoranti italiani viene segnalata italianità alla quale si è fatto precedentemente riferimen- positivamente e ricercata dai recensori di ‘Tripadvisor’; to. Pure i siti di e-commerce di prodotti italiani seguono - lo stile di vita semplice, rilassato e accogliente, ma allo questa strategia: dei 20 siti oggetto di analisi nessuno si stesso tempo curato: altra caratteristica dei ristoranti presenta infatti con un nome non-italiano, eppure ben 10 italiani evidenziata nelle recensioni è l’atmosfera ospitale di essi sono a conduzione tedesca! Le denominazioni dei e accogliente. Essi cercano infatti di riproporre ai clienti siti sono stati suddivise in varie tipologie partendo da due quell’atmosfera riconosciuta nel mondo come italian stile, categorie più generali, nelle quali sono stati raggruppati i mettendo in atto, grazie agli arredi, all’apparecchiatura, siti riportanti direttamente il cognome italiano del fon- all’approccio interpersonale, quella che Möhring (2012) datore e quelli la cui denominazione ha origini diverse. definisce con l’espressione ‘Inszenierung der Italianità’ ; Quest’ultima categoria è stata poi segmentata in ulteriori due: nella prima sono raggruppate le denominazioni im- - la salubrità, la freschezza e la genuinità del cibo: gli italiani sono sani perché mangiano bene, cucinano in maniera leg- portate direttamente dal lessico e/o dall’onomastica ita- gera, usano ingredienti freschi; liana, nella seconda quelle che si compongono di elementi di provenienza italiana modificati per essere più consoni al La diffusione e l’affermazione della cultura italiana nelle mercato tedesco. Solo in un caso ci siamo trovati di fronte abitudini alimentari tedesche è attestata anche dalla mas- ad un acronimo, nel quale si ritrovano le iniziali del fonda- siccia presenza di siti on-line con ricette italiane, dalla dif- tore accostate al sostantivo mercato: si tratta della ditta fusa presenza di marchi italiani o pseudo italiani nei su- Me.Ta, fondata da Virgilio Taurone (tab.1: nomi delle ditte permercati e dalla diffusione dei siti di vendita on-line di oggetto della ricerca). prodotti italiani. In questo articolo si intende analizzare I siti la cui denominazione riporta al cognome italiano del le strategie comunicative sulle quali si basa la vendita dei fondatore della ditta sembrano sfruttare una delle carat- prodotti italiani, esaminando appunto i siti di e-commerce teristiche percepite in Germania come tratto di italianità: dove è possibile acquistare tali prodotti, al fine di mettere la ‘famiglia’ come nucleo principale della società. Come nei ristoranti italiani viene apprezzata la presenza del 2 http://www.duden.de/suchen/dudenonline Consultato ‘padrone’ in sala e la sua disponibilità verso la clientela, a giugno 2016 similmente anche le ditte a conduzione familiare italiana 3 http://www.duden.de/rechtschreibung/al_dente : Be- esibiscono questa caratteristica a garanzia dell’‘autenticità’ deutungsübersicht: (von Nudeln, Reis) nicht ganz weich gekocht. dei propri prodotti lasciando intravedere al cliente la pos- Beispiel: Die Spaghetti könnten etwas mehr al dente sein. „Signi- sibilità di avere un rapporto diretto, quasi privilegiato, con ficato: (di Pasta lunga, Riso) cotto in modo non morbido. Esem- il proprietario. Nel caso del sito della ditta ‘Andronaco’, pio: gli spaghetti potevano essere un po’ più al dente” ad esempio, nella sezione ‘über Andronaco’ si sottolinea la 5
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei -N. IV, VOLUME II, ANNO 2016 • ISSN 2421-583X | CULTURA | LINGUA E LINGUE centralità della famiglia nell’attività commerciale, eviden- chi un ruolo prioritario, ma come esso generi espressioni ziando come molti componenti di essa occupino posizio- che non trovano riscontri nella lingua italiana, come ‘Via del ni dirigenziali4. La famiglia viene anche presentata come il Gusto’ o ‘Gustini’. Una considerazione a parte merita ‘Buon luogo nel quale si conservano e si trasmettono le tradizio- Gusto’ che riporta ad una espressione esistente in italiano, ni: sul sito della ditta ‘Amatulli’ si sottolinea la predilezione ma con una grafia ed una accezione lessicale diverse. per lo stile mediterraneo, la cui tradizione viene perpetrata Le strategie di naming sono importanti ai fini del marke- Tab 1. NOMI DELLE DITTE OGGETTO DELLA RICERCA Cognome del Importazioni dal lessico italiano Elementi di provenienza italiana Acronimi fondatore modificati per il mercato tedesco Nadia (cond. tedesca) Gustini (cond. tedesca) Amatulli Me.Ta Emilia (cond. tedesca) Via del Gusto (cond. tedesca) Andronaco (Mercato Taurone) Centro Italia (cond. tedesca) Buon Gusto (cond. italiana) Frega Gentile (cond. tedesca) Meco-mangiare (cond. italiana) Perrone Pepita (cond. tedesca) Fratelli Pedicillo Casa Italia (cond italiana) Firma Mocciaro Casa Napoli (cond. tedesca) Cala- bria shop (cond. italiana) Vip Italia (cond. tedesca) Salumeria (cond. tedesca) non solo di padre in figlio5, ma anche rendendone partecipi ting aziendale in quanto il nome di una ditta è il primo ele- altre persone6. Lo stereotipo della famiglia come nucleo del- mento di impatto sulla clientela. Nell’e-commerce il nome la società viene quindi confermato anche nei siti di vendita costituisce però solo uno dei fattori di una più articolata on-line di prodotti italiani. capacità comunicazionale di un impresa, che deve essere cu- Da un punto di vista strutturale, le denominazioni dei siti rata al massimo in quanto costituisce il fattore strategico presentano modelli di costruzione paragonabili a quelli in- per apportare al sito visitatori e clienti. La realizzazione di dividuati nello studio di Riger (2012) sui nomi delle marche una politica di comunicazione efficace si basa sulla corretta alimentari pseudo italiane in Germania. Ben sei fra le deno- codificazione del messaggio da inviare al segmento target –i minazioni che non riportano un cognome italiano, presen- potenziali acquirenti-, che devono essere chiaramente iden- tano elementi di toponomastica: maggiormente ricorrente tificati e ‘catturati’ ricorrendo a precise strategie, come l’im- è il riferimento generico all’Italia, ma sono anche presenti piego di una efficace veste grafica nonché l’individuazione ed riferimenti più specificamente locali come la Calabria, Na- il conseguente diffuso uso di parole chiave, che consentano poli, l’Emilia. Nei casi delle ditte Nadia, Gentile e Pepita, si la giusta collocazione del sito nei principali motori di ricerca. riconosce l’importazione diretta dal lessico italiano, ma i siti La strategia comunicazionale segue precisi canoni, fra i quali: non forniscono alcuna spiegazione sulla scelta del nome. Nel • Fornire informazioni complete sull’impresa e sui caso di ‘Salumeria’, invece, nella sezione ‘über uns’ viene for- prodotti che essa commercializza; nita la traduzione in lingua tedesca -‘Wursthandel’- , sfrut- • Dare visibilità al sito; tando anche la perfetta corrispondenza fra le due lingue: è • Costruire una immagine aziendale; evidente che il nome ‘Salumeria’ rievoca a chi ha visitato il • Interessare i visitatori; paese, a giudizio dei fondatori dell’attività commerciale, un • Riscontrare il segmento target; negozio tipicamente italiano. Per quanto riguarda invece le • Conseguire visite (ripetitive) al sito; denominazione ottenute creando sintagmi che combinano • Promuovere una predisposizione favorevole all’ac- singoli elementi provenienti dal lessico italiano o aggiungen- quisto. (Foglio, 2002). do suffissi ad una radice, si nota come l’elemento ‘gusto’ gio- Fa parte, quindi, a pieno titolo della strategia comunicaziona- le di un sito di e-commerce anche la sua veste grafica, cioè 4 Italien ist ein Land, in dem Familie großgeschrieben le immagini ed i simboli che si trovano sulla pagina web: essi wird. Diese Mentalität findet sich auch in unserem Unterneh- men wieder: Viele Familienmitglieder haben eine leitende Fun- sono infatti gli elementi cardine, insieme alla ‘presentazione’ ktion bei Andronaco. –über uns-, della codificazione del messaggio commercia- 5 Der Sohn des Gründers, Riccardo Amatulli, führt den le. La veste grafica, così come il packaging dei prodotti da Betrieb seit 2006 im Sinne der Familie weiter. banco studiato da Rieger (2012), serve ad attirare i clienti, 6 Für uns haben Philosophie und Tradition bei Nahrun- a persuaderli a diventare acquirenti. Essa deve trasmettere, gsmitteln einen hohen Stellenwert. Das mediterrane Leben- nel nostro caso, tratti di ‘italianità’ che rassicurino i clienti sgefühl, das wir in der Familie Amatulli leben und lieben, wollen per quanto riguarda la genuinità ed autenticità dei prodotti. wir auch anderen näher bringen und damit die Tradition immer Come nel caso del packaging dei prodotti italiani o pseu- weiter pflegen 6
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei -N. IV, VOLUME II, ANNO 2016 • ISSN 2421-583X | CULTURA | LINGUA E LINGUE do-italiani, anche nei siti on-line il riferimento dominante è il Balsamico’8. Grazie alla diffusione del cibo italiano, quindi, il tricolore bianco rosso e verde: lessico tedesco viene ‘contaminato’ da quello italiano, per lo Per quanto riguarda invece il corredo iconografico dei siti, meno per quanto concerne la microlingua inerente il cibo. esso è rappresentato da: Oltre alle immagini dei prodotti commercializzati, alcuni siti • foto dei prodotti simbolo della cucina italiana; mostrano anche foto del paesaggio italiano, in alcuni casi • immagini più o meno stereotipate del paesaggio italiano; si tratta di un paesaggio stereotipato, che si ripete sem- • foto di persone. pre uguale: colline, oliveti e vigneti. In altri, come quello di Del primo caso portiamo ad esempio il sito ‘Italia Import ‘Gentile’, ‘Casa Napoli’ e Calabria shop’, la grafica è animata Perrone’ che nella sua pagina iniziale presenta una foto nella dallo scorrere sulla pagina principale di immagini di località quale sono raggruppati i prodotti riconosciuti non solo in italiane: il sito di e-commerce abbina in questi casi i propri Germania, ma in tutto il mondo, come tipici italiani. L’im- prodotti ai luoghi ricchi di bellezze naturali ed artistiche nei magine è stata curata anche dal punto di vista cromatico: quali essi nascono, quasi ad invitare l’acquirente non solo i colori prevalenti sono infatti il rosso dello sfondo e dei ad assaggiare i prodotti, ma anche a visitare personalmente pomodori, il verde delle spezie fresche -il cui uso si attribui- quelle località. Queste immagini hanno la funzione, a nostro sce in Germania tipicamente alla cucina italiana-, il bianco –oavviso, di riproporre al visitatore del sito quell’atmosfera ti- meglio un colore chiaro che si può accumunare al bianco- picamente italiana che ha vissuto durante un suo viaggio o della pasta, dell’aglio, dei peperoni. stimolarlo a vivere questa esperienza. Sono in questo senso assimilabili alla funzione svolta dagli arredi e dall’apparecchia- La grande diffusione dei prodotti italiani ha anche favori- tura nei ristoranti italiani in Germania, sono cioè uno degli to, come si diceva precedentemente, l’inserimento dei loro elementi della Inszenierung der Italianità, alla quale si è fatto nomi nel vocabolario usuale dei tedeschi, perlomeno quello riferimento precedentemente. in uso fra coloro che abitualmente consumano cibo italiano, Il terzo elemento iconografico che presentano i siti sono come è attestato dai vocabolari, nei quali si trovano non solo le foto delle persone. Esse hanno chiaramente la funzione parole come risotto, pasta, spaghetti, etc., ma anche termini di avvicinare il compratore al venditore, creando artificio- molto specifici come ‘Balsamico,Aceto Balsamico, Balsamico samente l’approccio tipico della vendita al dettaglio. Alcune Essig’7. Ciò consente oggi di ricorrere a questi termini anche ditte presentano la foto dei fondatori o di chi ne è respon- nei siti di e-commerce, nei quali si riscontra un ampio uso sabile, quelle a conduzione familiare esibiscono un ritratto di di terminologia italiana: le denominazioni delle categorie dei famiglia, sottolineando in tal modo la particolare importanza prodotti, come ad esempio nel sito Me.Ta, presentano infatti che viene attribuita al nucleo familiare nel sistema sociale sintagmi complessi costituiti da denominazioni italiane ac- italiano: da segnalare a questo proposito la particolare cura costate a quelle tedesche: ‘Antipasti und Gemüse’, ‘Grappa, con cui la tematica familiare viene affrontata nel sito della Liköre’, ‘Prosecco & Spumante’, ‘Reis & Risotto’, Essige und ditta Me.Ta. dove non solo viene mostrato il ritratto di fa- 7 Cfr. http://www.duden.de/rechtschreibung/Balsamico 8 http://www.me-ta.de/de/produkte.php consultato a lu- consultato a luglio 2016 glio 2016 7
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei -N. IV, VOLUME II, ANNO 2016 • ISSN 2421-583X | CULTURA | LINGUA E LINGUE miglia, ma nella sezione ‘das Familienunternehem’ vengono principale del sito della ditta ‘Gustini’, ad esempio, trovia- presentati tutti i membri della famiglia presenti nella sovra- mo un testo che presenta tutti gli elementi caratteristici di stante foto, nonché la loro funzione all’interno della Me.Ta. una lettera, riadattati alla situazione comunicativa del sito Unternehmen9. In altri casi vengono mostrate persone con commerciale, per cui la formula di saluto iniziale è Liebe Ge- tratti somatici tipicamente italiani aggiungendo in tal modo nießerin und Genießer –cara buongustaia e caro buongustaio- un altro elemento alla Inszenierung der Italianità. mentre la fase di commiato finale è köstliche Grüße –squisiti saluti11. Come si vede nell’immagine tratta dal sito della ditta ‘Frega’ I primi risultati dell’analisi quantitativa condotta sulle strin- la persona nella foto, scelta dagli autori del sito come tipi- ghe di testo di queste sezioni dei siti di e-commerce og- camente italiana, ha un volto sorridente e aperto, che ispira getto della presente analisi mostrano che il commercio fiducia: essa incarna dunque le caratteristiche che i tedeschi di italienische Lebensmittel – prodotti alimentari – è inteso attribuiscono agli italiani e che hanno aiutato la comunità ad come commercio di italienische Feinkost e italienische/med- essere accettata all’interno della società tedesca favorendo- iteterranen Spezialitäten– specialità gastronomiche italiane/ ne l’integrazione, nonostante essa sia stata invece, dal punto mediterranee-: questi ultimi sintagmi si collocano infatti fra di vista culturale, fra quelle che fatica di più ad integrarsi, i termini con frequenza maggiore nella ‘word list’ ottenuta come dimostrato dai risultati scolastici dei bambini italiani con il software ‘Antconc’12, immediatamente dopo le ‘fun- (Haug, 2011). ction words’, cioè le congiunzioni, i pronomi, i verbi ausiliari. Un ulteriore elemento di interesse al fine di delineare la L’alta frequenza dei sintagmi appena riportati ci suggerisce politica di marketing aziendale dei siti di e-commerce sono che essi si rivolgono non ad un pubblico generico, ma che le parti discorsive nelle quali si presenta l’attività commer- i web master responsabili della creazione dei siti abbiano ciale. Nella maggior parte dei casi è presente una sezione individuato come proprio segmento target persone con ‘über uns’ nella quale il pronome personale ‘uns’ –noi- vie- competenze particolari della cucina italiana, alla ricerca del- ne a volte sostituito dal nome della ditta –über Andronaco/ la höchste/beste Qualität –la migliore qualità-, altro sintagma Frega, etc.-. Alcuni siti ricorrono alla tecnica dello story tell- con alta frequenza nella ‘word list’. La centralità del tema ing ed inseriscono nel menù la voce Geschichte -Storia- nella della famiglia, viene confermata con la significativa frequenza quale viene raccontata la genesi dell’attività commerciale. Il del sostantivo Familie e gli aggettivi ad esso correlati. Fra i messaggio veicolato è quello della capacità imprenditoriale prodotti commercializzati, il primo che compare nella lista è e della serietà commerciale: si racconta di attività nate da ‘Wein’ –vino- seguito da Käse –formaggio- e Nudeln –pasta piccoli negozi e cresciute nel tempo grazie al lavoro ed alle lunga-, che risultano quindi essere fra le merci italiane più intuizioni commerciali di personaggi operosi, lo stereotipo conosciute e vendute. Un pubblico specialista, inoltre, usa maggiormente diffuso è quello del self-made man. La ditta un linguaggio specialista, che condivide con gli altri membri ‘Andronaco’, ad esempio, dedica una specifica sezione dal della comunità di specialisti di cui fa parte: ciò emerge nei siti nome emblematico Eine filmreife Geschichte –Una storia de- di e-commerce di prodotti italiani nei quali è presente, con gna di un film- alle vicende del fondatore Vincenzo Androna- una frequenza abbastanza significativa, non solo lessico italia- co10. Altri siti cercano di instaurare un rapporto diretto con no attestato anche nei dizionari tedeschi13, come ‘espresso’, l’acquirente rivolgendosi direttamente ad esso: sulla pagina 11 http://www.gustini.de/gustini/ consultato a luglio 2016 9 http://www.me-ta.de/de/meta_entdecken/das_fami- 12 Anthony, L. (2014). AntConc (Version 3.4.3) [Compu- lien_unternehmen.php consultato a luglio 2016 ter Software]. Tokyo, Japan: Waseda University. Available from 10 http://www.andronaco.info/andronaco/30-jahre-an- http://www.laurenceanthony.net/ dronaco-eine-filmreife-geschichte/ consultato a luglio 2016 13 http://www.duden.de/suchen/dudenonline consultato 8
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei -N. IV, VOLUME II, ANNO 2016 • ISSN 2421-583X | CULTURA | LINGUA E LINGUE ‘pasta’, ‘antipasti’, ‘salami’, ‘grappa’, ‘pecorino’, che espressioni the chef ’s special, John Benjamin Publishing Co., Amsterdam, non attestate nei dizionari, ma evidentemente comprensibili pp. 3-51. al segmento target di tali siti come ‘mangiare’, ‘buongiorno’, ‘casa’, ‘benvenuti’. Rimandando ad una ulteriore ricerca una Haug S. (2011), Die Integration der Italiener in Deutschland, più approfondita analisi quantitativa delle stringhe di testo in Janz O. Sala R. (Eds.), Dolce Vita? Das Bild der italienischen Mi- presenti nei siti, possiamo per il momento trarre le prime granten in Deutschland, Campus Verlag, Frankfurt, pp. 136-153. conclusioni evidenziando come essi abbiano scelto una po- Möhring M (2011), Die italienische Gastronomie in der Bun- litica di marketing indirizzata verso una specifica comunità, desdeutsche Wahrnehmung, in Janz O. Sala R. (Hg), Dolce formata da coloro che amano l’Italia e ne conoscono e ap- Vita? Das Bild der italienischen Migranten in Deutschland, Cam- prezzano sia i prodotti che il linguaggio specifico legato al pus Verlag, Frankfurt, pp.153-177. consumo di essi. Möhring M. (2012), Fremdes Essen. Die Geschichte der auslän- I siti di e-commerce si configurano quindi come porte dalle dische Gastronomie in der Bundesrepublik Deutschland Olden- quali si accede al mondo italiano –si notino a questo propo- bourg Verlag, München. sito le espressioni ‘buongiorno’, ‘casa’, ‘benvenuti’-. Elementi Rieger M.A. (2012), Il sapore dell’Italia: i nomi delle marche caratteristici di questo mondo sono il cibo, il buon clima, i pseudo italiane in Germania, L’analisi linguistica e letteraria, XX, posti magnifici da visitare, un preciso stile di vita, che ruota 2, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, pp. 249-258. intorno a concetti semplici, come la famiglia, il buon cibo, lo Thoms U. (2011), From Migrant Food to Lifestyle Cooking: The stare insieme. Si confermano quindi in questa ricerca quel- Career of Italian Cuisine in Europe available at: http://ieg-ego. le caratteristiche di italianità che erano emerse in una pre- eu/en/threads/europe-on-the-road/economic-migration/ul- cedente indagine imperniata sul consumo di cibo italiano, rike-thoms-from-migrant-food-to-lifestyle-cooking-the-ca- come esso veniva raccontato nelle recensioni di ‘tripadvi- reer-of-italian-cuisine-in-europe (last accessed October sor’ e nelle risposte ad un questionario somministrato ad 2015). un campione di circa 100 tedeschi: la centralità della famiglia Wierlacher A. (2008), Kulinaristik Vision und Programm, in: nel sistema sociale italiano, lo stile di vita semplice, rilassato e Wierlacker A. and Benedix R. (Eds.), Wissenschaftforum Kuli- accogliente che conducono gli italiani, la salubrità, freschezza naristik, Lit Verlag, Berlin, pp. 2-8 e genuinità del cibo italiano. Wilson T. M (2006), Food, Drink and Identity in Europe: Consumption and the Construction of Local, National and Cosmopolitan Culture, in: Wilson T.M. (Ed.), Food, Drink and Riferimenti bibliografici Identity in Europe, European Studies, Rodopi editions,Amster- Foglio A. (2002) E-commerce e web marketing. Stretegie di web dam, pp.11-31 marketing e tecniche di vendita in internet, France Angeli, Milano. Gerhardt C. (2013), Food and Language – language and food, in Gerhart, C., Frobenius M., Ley S. (Eds), Culinary Linguistics: in copertina: immagine dal profilo Pinterest della Commis- sione Europea - #breadsofeurope a luglio 2016 9
L’integrazione multiculturale e i diversi percorsi dell’istruzione in Europa di Flavia Cavaliere RISE NUMERO IV | 2016 CULTURA | LINGUA E LINGUE
CULTURA | LINGUA E LINGUE Flavia Cavaliere In Europa, il nuovo scenario socio-politico ha generato un acceso dibattito sul multiculturalismo e sulla neces- sità, all’interno dei vari paesi, di confrontarsi con una Co-Direttore Coordinamento di Settore realtà formativa interculturale.1 Parole come dialogo, “Politiche linguistiche, glottodidattica e integrazione, multiculturalismo e interculturalismo – le Multilinguismo” Centro Europe Direct LUPT ultime spesso usate, erroneamente, come sinonimi – dell’Università degli Studi di Napoli Federico II risuonano continuamente. Tuttavia, proprio l’ insisten- za, ancor più pressante dopo i terribili eventi di Parigi, con cui si continuano ad evocare queste parole, sembra Abstract averle ormai paradossalmente ridotte a dei mantra, o peggio, a delle vuote espressioni fonetiche prive ormai In a world continuously experiencing socio-cul- di preciso significato. Probabilmente, alla stregua di un tural, political and economic upheavals which mantra, indipendentemente dalla partecipazione attiva have challenged traditional ways of life, inter- del soggetto che la pronuncia, l’auspicio è che la mera, cultural integration has a major role to play ossessiva ripetizione del termine consenta la concreta in promoting social cohesion and peaceful co- realizzazione/attuazione dello stesso. Cullandosi in tale existence. In particular, intercultural education utopistica illusione, i sistemi educativi dei vari stati dell’ could/should make a significant contribution Unione Europea (UE) continuano a basarsi su differen- to tolerant societies. Accordingly, the Coun- ti modelli. Fin dal suo momento fondativo,2 in nessun cil of Europe has been developing different projects with a particular focus on ‘what needs 1 D. Faas. (2010). Negotiating political identities: Mul- to be done’ in Europe in order to encourage tiethnic schools and youth in Europe. Farnham: Ashgate; M. dialogue between different cultures, while re- Barrett. (2012). Intercultural competence. EWC Statement specting cultural and religious plurality (among Series, Second Issue, Oslo: European Wergeland Centre, them EDUMIGROM, YIP-PEE and ACCEPT 23-27. http://www.theewc.org/uploads/files/ONLINE%20 PLURALISM projects). Significant educational EWC%20Statement%20Series%202012.pdf. difficulties for migrant pupils have also been 2 Nel Trattato sull’Unione Europea, firmato, come taken into account, as shown by international noto, a Maastricht il 7 febbraio 1992, a riguardo dell’ Istru- tests (PISA and PIRLS tests). These results re- zione in ambito europeo, gli Articoli 126 (comma1 e 2) e present a challenge not only for education sy- 127 (comma 2) così recitano: stems, but for European societies as well, since Articolo 126. 1.“La Comunità contribuisce allo sviluppo di they perpetuate exclusion and undermine so- un’ istruzione di qualità incentivando la cooperazione tra cial cohesion. Next EU steps are highlighted. Stati membri e, se necessario, sostenendo ed integrando la loro azione nel pieno rispetto della responsabilità degli Stati membri per quanto riguarda il contenuto dell’insegna- mento e l’organizzazione del sistema d’istruzione, nonché delle loro diversità culturali e linguistiche. 2. L’ azione della Comunità è intesa :— a sviluppare la dimensione euro- pea dell’istruzione, segnatamente con l’apprendimento e la diffusione delle lingue degli Stati membri ;— a favorire la mobilità degli studenti e degli insegnanti, promuovendo tra l’altro il riconoscimento accademico dei diplomi e dei periodi di studio ;— a promuovere la cooperazione tra gli istituti d’insegnamento;— a sviluppare lo scambio di infor- mazioni e di esperienze sui problemi comuni dei sistemi di istruzione degli Stati membri ;— a favorire lo sviluppo degli scambi di giovani e di animatori di attività socioeducative; — a incoraggiare lo sviluppo dell’istruzione a distanza. 3. La Comunità e gli Stati membri favoriscono la cooperazione con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali compe- tenti in materia di istruzione, in particolare con il Consiglio d’Europa. Articolo 127.[…] 2 . L’azione della Comunità è intesa :[… ]— a stimolare la cooperazione in materia di formazione tra istituti di insegnamento o di formazione professionale e imprese ; — a sviluppare lo scambio di informazioni e di esperienze sui problemi comuni dei sistemi di formazione degli Stati membri. http://europa.eu/eu-law/decision-ma- king/treaties/pdf/treaty_on_european_union/treaty_on_
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei -N. IV, VOLUME II, ANNO 2016 • ISSN 2421-583X | CULTURA | LINGUA E LINGUE Grafico estrapolato da “L’integrazione scolastica dei bambini immigrati in Europa”: Persone di riferimento o strutture locali responsabili dell’accoglienza e dell’orientamento degli alunni immigrati, istruzione generale (CITE1-3), 2007/08 testo europeo relativo all’istruzione, si richiamano possi- zione nella Comunità Europea’.5 Nondimeno, alcuni studiosi bili auspici/aspettative di omogeneizzazioni dei vari sistemi sostengono che da allora i diversi tentativi di adottare cri- educativi, a riprova che una tale prospettiva non sarebbe teri convergenti nel campo della formazione – tra cui rien- probabilmente né auspicabile né raggiungibile (Papatsiba, trano naturalmente la ‘Dichiarazione congiunta dei Ministri 2003, p. 41). Tuttavia, numerose sono state negli anni le ini- competenti di Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia su: ziative messe in atto per monitorare i vari sistemi educativi “L’armonizzazione dell’architettura dei sistemi di istruzione in ambito europeo e elaborare percorsi formativi almeno superiore in Europa”, seguita dal notorio ‘processo di Bolo- tendenzialmente convergenti.3 La prima relazione a riguar- gna’6 – abbiano paradossalmente accentuato la disparità tra do, intitolata «Per una politica comunitaria dell’istruzione», comunemente nota anche come il ‘Rapporto Jeanne’,4 ven- 5 Nel gennaio 1973 la Commissione delle Comunità ne ufficialmente presentata nel febbraio 1973 e rappresen- Europee prese formalmente la decisione di includere l’istru- terà in futuro un forte stimolo intellettuale nel dibattito zione fra le materie di propria competenza e l’anno successivo sulle possibili aree di intervento. Da allora in poi, i problemi Ralf Dahrendorf, allora il primo commissario responsabile della dell’istruzione faranno parte del dialogo all’interno delle ricerca, scienza ed istruzione, sottopose per conto della Com- Comunità. Le sue proposte evocano la promozione della missione al Consiglio dei Ministri della Comunità una ampia co- “dimensione europea dell’istruzione”, l’equivalenza dei gra- municazione dal titolo «L’istruzione nella Comunità europea», in di degli studi secondari, lo sviluppo di un’educazione per cui si elencavano alcune aree di intervento prioritario, fra cui la tutta la vita e, infine, l’insegnamento delle lingue. La secon- promozione della cooperazione fra istituzioni di istruzione supe- da relazione, risalente al marzo del 1974, sotto il mandato riore e il riconoscimento accademico dei periodi di studio com- del filosofo e sociologo anglo-tedesco Ralf Dahrendorf, ha piuti all’estero. La Commissione, sotto l’influenza di Dahrendorf, introdotto il progetto di un piano d’azione dal titolo ‘Educa- abbandonò il principio dell’armonizzazione, precedentemente evocato, e sancì alcuni capisaldi che ancor oggi rimangono validi. european_union_it.pdf. Cfr. anche B. Batelaan, e F. Coomans Il primo è il diritto di tutti gli europei all’istruzione; il secondo (1999). The International Basis for Intercultural Education Including è l’importanza attribuita al mantenimento della diversità e del Anti-Racist and Human Rights Education. Maastricht: UNESCO, carattere particolare del sistema di istruzione di ciascuno degli International Bureau of Education (IBE) and the Council of Eu- stati membri; il terzo è l’attribuzione delle responsabilità in ma- rope. teria di istruzione a ciascuno degli Stati membri. 3 R. Dale and S. Robertson (Eds). (2009). Globalisation and 6 La ‘Dichiarazione congiunta dei Ministri competenti’ di Europeanisation in Education. Oxford: Symposium Books. Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia su “L’armonizzazione 4 La relazione fu messa a punto da un gruppo di lavoro dell’architettura dei sistemi di istruzione superiore in Europa” composto da trentacinque esperti nel settore dell’istruzione fu pronunciata a Parigi presso la Sorbona, nel maggio 1998 per e presieduto da Henry Jeanne, allora ex ministro per l’Istruzione il testo integrale si veda il sito http://www.edscuola.it/archivio/ del Belgio, nominato dalla Commissione Europea nel luglio 1972. norme/varie/sorbona.html) e fu poi seguita dal noto ‘proces- 12
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei -N. IV, VOLUME II, ANNO 2016 • ISSN 2421-583X | CULTURA | LINGUA E LINGUE i vari sistemi europei, piuttosto che condurre ad una mag- in termini sia quantitativi che qualitativi, le ricadute delle giore omogeneizzazione (Musselin, 2005). Altri, addirittura, diverse politiche europee in ambito di formazione intercul- ritendo ancora valida l’accusa che l’ «UE ‘still adheres to some turale,10 e la percezione/accettazione delle differenze reli- of the key components of the nationalist discourse it seeks to giose e culturali e il loro impatto all’interno del sistema edu- evade» (Hansen, 1998, p. 15), adombrano il pericolo che le cativo.11 Anche altri programmi specifici dell’UE all’interno disomogeneità che emergono dal confronto tra i percorsi del Sesto e del Settimo Programma Quadro per la ricerca formativi dei vari paesi europei non sempre garantisca a (generalmente indicati rispettivamente FP6 and FP7), tra tutti, in particolare ai giovani (e)migranti7, le stesse potenzia- cui EDUMIGROM12, YIP-PEE13 and ACCEPT PLURALISM14, lità e possibilità8. In un tale scenario diverse ricerche sono sono stati finalizzati a valutare se, e in che misura, i cittadini state mirate proprio all’analisi dei fattori che influenzano il extracomunitari riescono realmente ad integrarsi nella so- rendimento scolastico dei giovani (e)migranti e all’individua- cietà europea, e soprattutto quali scelte politiche e strategie zioni di possibili strategie per favorire la loro integrazione in campo educativo possono promuovere la tolleranza e l’ tanto in ambito scolastico quanto, più ampiamente, nel tes- inclusione sociale. Sempre in tale ottica, nel 2008, dichiarato suto sociale.9Altri studi sono stati condotti per analizzare, formalmente Year of Intercultural Dialogue, il Consiglio d’Eu- ropa ha redatto un ‘Libro Bianco’ o White Paper15, volto a fa- so di Bologna’. Cfr. G. Neave. (2003). The Bologna Declaration: Some of the Historic Dilemmas Posed by the Reconstruction of (Brussels, EACEA) http://eacea.ec.europa.eu/education/eury- the Community in Europe’s Systems of Higher Education. Edu- dice/documents/thematic_reports/101IT.pdf; ed Eurydice 2009 cational Policy, 17(1), 141-164. - Integrating immigrant children into schools in Europe: Measures to 7 Le ondate di immigrazione che negli ultimi trent’anni foster communication with immigrant families and heritage language hanno investito, e purtroppo continuano ad investire, in quantità for immigrant children.(http://www.indire.it/eurydice/content/in- crescente, l’UE, hanno posto, tra i vari problemi, anche la questione dex.php?action=read_cnt&id_cnt=14915 );Education at a Glance di come definire chi, sia pur per diversi motivi, ma tuttavia sempre 2011: OECD Indicators (http://www.oecd.org/education/school/ di (estremo) disagio, è costretto a lasciare il proprio paese ed a educationataglance2011oecdindicators.htm); e le ricerche sulle trasferirsi, temporaneamente o definitivamente, in nazioni in cui le precoci differenze cognitive riscontrabili tra bambini cresciuti in condizioni e le opportunità di vita si prospettano migliori. Useremo famiglie abbienti rispetto a bambini cresciuti in famiglie depriva- il termine (e)migrante, con la e in parentesi, precisando quanto se- te (N. Biedinger et al.,2008; J. Heckmann, 2008; D. Nusche, 2009). gue: il termine ‘migrante’ [part. pres. del verbo migrare - ossia colui 10 Particolarmente interessanti a tale riguardo sono gli che migra, che si sposta verso nuove sedi] – è iperonimo di emi- studi realizzati da J.W. Schofield, 2006; J. Garreta Bochaca, 2006 grato e di immigrato. Nell’ Ottocento, tuttavia, il termine migrante e J.S. Gundara & S. Jacobs, 2000. ed emigrante venivano usati indistintamente, mentre nel corso del 11 Per ulteriori approfondmenti, J. Keast (ed.), 2007; T. Novecento, l’emigrante [part. pres. del verbo emigrare - ossia co- Knauth et al ., 2008; I. ter Avest, 2009; P.Valk et al ., 2009; R. Jack- lui che emigra, che espatria, temporaneamente o definitivamente, son, 2007, 2010; H. Leganger-Krogstad, 2011; a scopo di lavoro] ha più specificamente indicato il soggetto dei 12 Obiettivo del progetto ‘Ethnic differences in education grandi flussi migratori dall’Italia verso altri Paesi e poi, soprattutto and diverging prospects for urban youth in an enlarged Europe’ nel secondo dopoguerra, di quelli all’interno dell’Italia, in particolare (EDUMIGROM), i cui esiti finali sono risultati tutt’altro che in- dal Sud del paese verso il Nord. Nel termine e-migrante il prefisso coraggianti, era misurare l’influenza delle differenze etniche a etimologico latino ex – sottolinea il distacco dal paese d’origine e livello di istruzione, valutando in particolare, in contesti urbani conseguentemente, a causa del precipitato storico che si è sedi- multietnici, le divergenze di prospettive future tra i giovani ap- mentato nell’uso della parola, ad esso si associa l’idea di un’identità partenenti a minoranze etniche rispetto a quelle dei loro coeta- segnata dal disagio del distacco, e l’implicita allusione alle difficoltà nei europei. http://www.edumigrom.eu/ connesse all’integrazione nella nuova realtà di vita. Negli ultimi de- 13 The Young People in Public Care Pathways to Education in cenni, il sostantivo ‘migrante’ si è progressivamente sostituito a ‘im- Europe (YiPPEE project) dal gennaio 2008 al dicembre 2010 ha coin- migrato’. Nell’uso comune, tuttavia, con migrante si tende ad identi- volto ricercatori di istituti universitari di 5 paesi: Danimarca (Danish ficare soltanto la persona più disperata, quella che affronta il viaggio School of Education, University of Aarhus); Ungheria (Institute for di trasferimento, i cosiddetti ‘viaggi della speranza’ sulle famigerate Social Policy and Labour); Spagna (the Research Institute on Qua- ‘carrette del mare’. In realtà, la maggior parte dell’immigrazione av- lity of Life, University of Girona); Svezia (the Departments of So- viene attraverso i confini terrestri e soltanto occasionalmente con cial Work and Education, Göteborg University) ed Inghilterra (the esiti tragici. Nel termine migrante, nondimeno, il participio presente Thomas Coram Research Unit, Institute of Education, University che sta alla base del sostantivo, meglio connota la ricerca di una of London). Attraverso sondaggi somministrati a gruppi di studenti sistemazione stabile, che spesso include più tappe e non sempre un universitari di età compresa tra 19-21 il progetto si prefiggeva tra approdo definitivo. i suoi scopi primari di identificare le condizioni che, all’interno dei 8 Per un approfondimento, tra le tante pubblicazioni sul diversi sistemi europei in ambito sanitario ed educativo, facilitano tema, si veda R. Koopmans, et al. (2005). Contested citizenship: Im- o eventualmente ostacolano il proseguimento del percorso forma- migration and cultural diversity in Europe. Minneapolis: University tivo una volta concluso quello obbligatorio. http://tcru.ioe.ac.uk/ of Minnesota Press; C. Caulfield et al. (2005). The Transition to yippee/Portals/1/Final%20Report%20of%20the%20YiPPEE%20 Secondary School: the experiences of black and minority ethnic young Project%20-%20WP12%20Mar11.pdf people. Glasgow: Glasgow Anti Racist Alliance. 14 http://accept-pluralism.eu/Home.aspx 9 Si vedano, a tal proposito i Rapporti Eurydice 2004 - 15 I “White Papers” sono documenti stilati per fornire in- Integrating immigrant children into schools in Europe formazioni e/o avanzare piani d’azione riguardo a specifiche aree 13
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei -N. IV, VOLUME II, ANNO 2016 • ISSN 2421-583X | CULTURA | LINGUA E LINGUE © European Union , 2015 / Source: EC - Audiovisual Service / Photo: Mario Laporta vorire una politica d’intervento a lungo raggio per promuo- Intercultural Dialogue”,17 rivolto essenzialmente a responsabi- vere il dialogo interculturale sia all’interno dell’Europa che li di vari ambiti politici – a livelli locali, regionali e nazionali – tra l’Europa stessa ed i paesi confinanti.16 Il “White Paper on mirava a fornire linee guida e strumenti analitici e metodo- logici per promuovere il dialogo interculturale, considerato politiche. La denominazione ed il concetto stesso di White Paper uno strumento fondamentale, irrinunciabile per aspirare ad ha origine nella prassi parlamentare inglese della prima metà del un equilibrio tra le differenze (quando non vere e proprie ventesimo secolo, laddove tale tipo di documento era rilegato divergenze) e promuovere la coesione sociale. In tale ottica in carta bianca piuttosto che nella consueta copertina in carta si ribadiva la necessità di: rafforzare valori universali quali azzurra. Pochi sono i White Papers pubblicati finora dal Consiglio democrazia, diritti umani e il concetto dello Stato di Diritto; d’Europa: tra i più incisivi ricordiamo quello risalente al 2000, insegnare e apprendere, in un continuo interscambio, com- il “White Paper on the protection of the human rights and dignity petenze interculturali; creare spazi che potessero favorire of people suffering from mental disorder, especially those placed as involuntary patients in a psychiatric establishment” e quello emesso il dialogo interculturale; sostenere il dialogo interculturale nel 2003, il “White Paper on the principles concerning the legal con- a livello internazionale. Perseguendo le stesse finalità, , nel sequences of parentage”. 2009 la Commissione Europea, sebbene in una prospettiva 16 Cfr. Council of Europe. (2008a). ‘Recommendation CM/Rec(2008)12 of the Committee of Ministers to member 17 Council of Europe. (2008). White paper on intercultu- states on the dimension of religions and non-religious convi- ral dialogue: ‘Living together as equals with dignity’. Strasbourg: ctions within intercultural education’. Council of Europe Publishing. 14
RISE - Rivista Internazionale di Studi Europei -N. IV, VOLUME II, ANNO 2016 • ISSN 2421-583X | CULTURA | LINGUA E LINGUE più specificamente attinente alla formazione ha poi pubbli- Paper, ai fini di una reale coesione del tessuto sociale, non cato il ‘Libro Verde’ o Green Paper su ‘Migration and mobility: solo favorire l’apprendimento della lingua del paese ospi- Challenges and opportunities for EU education systems’,18 con tante da parte dell’(e)migrante, ma anche, al tempo stesso, cui l’UE ha tentato di rispondere, almeno in ambito edu- preservare e promuovere la conoscenza di lingua/e e costu- cativo, ad alcune delle grandi sfide legate alle sempre più mi dei paesi d’origine degli (e)migranti come modalità per diffuse differenze culturali. Come risulta da tale documento, rispettare l’Altro, richiamandosi dunque a quanto già soste- infatti, nella maggior parte degli stati membri, il 15% degli nuto nel White Paper on Intercultural Dialogue. Nella parte alunni proviene da paesi stranieri, mentre in specifiche aree introduttiva si evidenzia inoltre che, sebbene ai vari stati urbane come Rotterdam, Birmingham, Bruxelles o Vienna, membri sia lasciata piena autonomia in materia di istruzione, addirittura metà della popolazione scolastica è di origine la coincidenza tra differenza linguistica/culturale (rispetto al straniera. Sono poi anche riportati dati emersi nell’ambito paese ospitante) e lo svantaggio socio-economico rappre- di diversi studi, tra cui Programme for International Student senta una sfida comune a tutti paesi europei. La Risoluzione Assessment (PISA)19 e Progress in International Reading Literacy del Parlamento europeo del 2 aprile 2009 sull’istruzione Study (PIRLS)20, da cui risulta inequivocabilmente che per i figli dei migranti tra i vari provvedimenti “chiede che • i giovani (e)migranti raggiungono un rendimento scola- le scuole con un’elevata percentuale di bambini immigranti stico inferiore ai loro coetanei europei e in alcuni paesi, tra siano dotate del personale adeguato e delle strutture ne- cui anche la Germania, gli (e)migranti di seconda genera- cessarie per gestire la sfida posta da classi eterogenee e zione conseguono addirittura voti inferiori rispetto a quelli consentire loro di offrire un insegnamento di qualità; […] conseguiti dagli (e)migranti di prima generazione chiede alla Commissione e al Consiglio di avviare un dialogo • esiste una notevole disparità tra i vari paesi membri tra gli Stati membri nel quadro del metodo aperto di co- dell’UE nella capacità di fronteggiare le differenze. ordinamento aperto al fine di scambiare migliori pratiche e Nel documento si sottolinea infatti che, sebbene la diver- sviluppare un’agenda comune volta ad affrontare le lacune sità sia una risorsa, sono tuttavia necessarie delle (specifi- nell’istruzione degli immigranti.22 che) competenze, perché essa sia riconosciuta e valorizzata Più recentemente, nella Comunicazione della Commissione, come tale. Fondamentale in tal senso risulta la preparazione del 3 marzo 2010, intitolata «Europa 2020: Una strategia del docente nel fronteggiare/condurre il dialogo intercultu- per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva», più rale.21 Risulta dunque fondamentale, recita ancora il Green nota come ‘Europa 2020’23, tra le varie strategie pianificate, per quanto concerne l’ambito educativo si intravede una 18 The Green Paper and the results of the public con- crescente, reale, tendenza alla cooperazione tra i vari stati sultation. http://cor.europa.eu/en/Archived/Documents/3e- membri, e volontà di favorire percorsi di reale integrazione 46ba55-d6b4-45f8-9969-fdf556f1ee22.pdf delle minoranze attraverso le politiche educative. L’inclu- sione della stessa istruzione tra i cosiddetti cinque obiettivi 19 Il Programme for International Student Assessment (PISA) quantitativi da realizzare entro la fine del 2020,24 autorizza – ossia il ‘Programma per la valutazione internazionale dell’allie- vo’ – è un’ indagine internazionale promossa dall’OCSE nata con 22 European Parliament resolution of 2 April 2009 on lo scopo di valutare con periodicità triennale il livello di istruzio- educating the children of migrants (2008/2328(INI)) http:// ne degli adolescenti dei principali paesi industrializzati. L’ultimo www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEX- sondaggio è stato condotto nel 2012 ed ha coinvolto 65 paesi T+TA+P6-TA-2009-0202+0+DOC+XML+V0//EN. e 510,000 studenti. http://www.oecd.org/pisa/home/. Si veda an- che quanto pubblicato dall’ Organisation for Economic Cooperation 23 Varata nel 2010, come noto, ‘Europa 2020’ è la strate- and Development nel 2006: ‘Where immigrant students succeed: a gia decennale per la crescita e l’occupazione varata dall’Unione comparative review of performance and engagement in PISA 2003’. europea con la finalità di superare le difficili contingenze econo- 20 Tale studio ha effettuato un monitoraggio sui progres- miche di molti paesi anche attraverso la creazione di condizioni si nella capacità di lettura – da intendersi nel più ampio senso per una crescita ed uno sviluppo più intelligente, sostenibile e di capacità di analizzare/interpretare il testo scritto – su cam- solidale. http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-a-nut- pioni di allievi della scuola elementare (o equivalente in ambito shell/index_en.htm. internazionale). I risultati di questo sondaggio sono riportati e valutati in più ampia prospettiva europea ed americana, anche 24 L’UE si è data cinque obiettivi quantitativi da realizzare da Jim Cummins, una delle figure più accreditate nel panora- entro la fine del 2020. Tali obiettivi, oltre l’istruzione, riguardano ma accademico mondiale nel campo della formazione bilingue e l’occupazione, la ricerca e sviluppo, il clima e l’energia, l’istruzio- dell’ acquisizione della seconda lingua (J. Cummins. (2012). The ne, l’integrazione sociale e la riduzione della povertà. A questi intersection of cognitive and sociocultural factors in the deve- obiettivi si affiancano sette iniziative prioritarie che tracciano lopment of reading comprehension among immigrant students. delle linee guida entro cui l’UE e i governi nazionali agiscono in Reading & Writing, 25 (8), 1973 – 1990). sinergia per realizzare le priorità di Europa 2020, ossia l’inno- 21 Cfr. anche M. Blair et al. (1998). Making the Difference: vazione, l’economia digitale, l’occupazione, i giovani, la politica teaching and learning strategies in successful multi-ethnic scho- industriale, la povertà e l’uso efficiente delle risorse. Partico- ols. Research Report number RR59. London: Department of larmente rilevante nell’ambito del percorso educativo appare Education and Employment. l’iniziativa Youth on the move, che mira soprattutto a migliorare l’efficienza dei sistemi d’istruzione, favorire l’apprendimento non 15
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