RISCHIO ALLUVIONI, LE NUOVE MAPPE DELL'EMILIA-ROMAGNA

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RISCHIO ALLUVIONI, LE NUOVE MAPPE DELL'EMILIA-ROMAGNA
rischio alluvioni, le nuove
                                  mappe dell’Emilia-Romagna
                                  La Regione Emilia-Romagna ha recentemente presentato
                                  le mappe di pericolosità e di rischio da alluvioni, elemento
                                  fondamentale per delineare le condizioni di rischio
                                  idraulico nel territorio regionale. Intervista all’assessore
                                  regionale alla difesa del suolo, Paola Gazzolo.
RISCHIO IDRAULICO

                                                                        Paola Gazzolo                                   protagonisti, in capo ai Comuni e alle
                    Intervista                                          Sì, a inizio dicembre è stato organizzato       stesse comunità locali. Per questo sono
                                                                        un apposito convegno durante il quale la        previste forme di partecipazione, già
                                                                        Regione Emilia-Romagna – tra le prime           calendarizzate, che riguarderanno gli
                                                                        in Italia – ha presentato pubblicamente         enti locali, per poi estendersi a tutta la
                                                                        le mappe di pericolosità e di rischio da        cittadinanza anche attraverso l’utilizzo
                                                                        alluvioni in vista della successiva presa       della rete e delle opportunità offerte dai
                                                                        d’atto avvenuta il 23 dicembre a Roma,          nuovi media. Solo dai territori, infatti,
                                                                        da parte dei Comitati istituzionali delle       può partire quella rivoluzione capace di
                                                                        Autorità di bacino. La loro definizione         diffondere vera cultura di autoprotezione,
                                                                        costituisce un risultato importante,            rendendo i cittadini attori determinanti
                                                    Paola Gazzolo
                                                                        frutto di un grande lavoro di squadra:          nell’individuazione dei rischi e delle
                        Assessore Sicurezza territoriale, difesa del
                             suolo e della costa, protezione civile     Regione, Province, Aipo, Autorità di            modalità con cui difendersi. Sono
                                        Regione Emilia-Romagna          bacino, Agenzia regionale di Protezione         fermamente convinta che quella della
                                                                        civile, Consorzi di bonifica e Servizio         sicurezza è una sfida che riguarda tutti,
                    Giancarlo Naldi                                     IdroMeteoClima di Arpa hanno lavorato           nessuno escluso.
                    Assessore Gazzolo, recentemente la Regione          fianco a fianco, con grande professionalità
                    Emilia-Romagna ha presentato i lavori svolti        e integrazione, per dar vita a un elemento      Sicuramente la predisposizione delle mappe
                    con molti altri enti tecnici (tra cui il Servizio   fondamentale nel delineare le condizioni        di pericolosità e di rischio non è utile solo
                    IdroMeteoClima di Arpa) relativamente alla          di rischio idraulico nei nostri territori. Le   per la pianificazione ma anche per le azioni
                    predisposizione delle mappe di pericolosità         mappe rappresentano infatti il primo passo      di mitigazione del rischio, anche nel tempo
                    e di rischio, in ottemperanza a quanto              per la redazione del Piano di gestione del      reale, consentendo di ottimizzare l’allerta.
                    richiesto dall’Europa (direttiva 2007/60/           rischio alluvioni entro il 2015, termine        È un’interpretazione corretta? Con questo
                    CE Alluvioni, recepita con Dlgs 49/2010             fissato dall’Europa: uno strumento che          lavoro si è in grado di migliorare l’azione di
                    dallo Stato). Si tratta sicuramente di un           garantirà un supporto indispensabile nella      protezione civile?
                    adempimento fondamentale per delineare              pianificazione comunale urbanistica, ma
                    le condizioni di rischio idraulico nei nostri       non solo. Si rivelerà decisivo anche per        Si tratta di un’interpretazione corretta:
                    territori, in modo tale che nella pianificazione,   quella di emergenza, per la gestione degli      le mappe ci offrono una cartografia di
                    anche locale, penso ai Psc dei comuni, se ne        eventi di protezione civile.                    sintesi, omogenea e semplificata per tutto
                    possa tenere conto. Lei come giudica questo         Nella redazione del Piano, intendiamo           il territorio regionale, utile a rafforzare
                    percorso che si è avviato?                          attribuire un ruolo centrale, da veri           l’attività di prevenzione e la gestione

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ecoscienza Numero 6 • Anno 2013

del rischio alluvioni. In particolare,             europei che prevedono delle condizionalità      programmazione dei Fondi strutturali
individuano tre elementi fondamentali:             precise proprio sui temi della mitigazione      dovrà giocare un ruolo importante
le aree che potrebbero essere interessate          del rischio e delle azioni di adattamento ai    in merito e – per quanto riguarda
da inondazioni di corsi d’acqua naturali           cambiamenti climatici possono essere una        la Regione Emilia-Romagna – aver
e artificiali e dal mare; l’estensione della       fonte di risorse che aiutino ad affrontare la   rispettato i tempi fissati dalla direttiva
popolazione potenzialmente coinvolta; la           situazione?                                     Alluvioni per la predisposizione
presenza, all’interno di questa zone a più                                                         delle mappe di pericolosità e rischio
alto rischio di allagamento, di strutture          Per la Regione Emilia-Romagna                   sicuramente rappresenta un punto a
sensibili da proteggere, come scuole,              la prevenzione dei rischi riveste               favore sulla scena comunitaria.
ospedali, servizi per la comunità.                 un’importanza strategica. Lo dimostrano
La nuova cartografia – predisposta a               innanzitutto i dati di bilancio: dal 2000 al    Nello scenario nazionale attuale è evidente
partire da quella dei Piani di assetto             2013 è stato investito 1 miliardo di euro       che la priorità delle priorità sta nel rilanciare
idrogeologico realizzati dalle cinque              di fondi regionali e statali per opere di       economia e occupazione. Ci sembra che
Autorità di bacino – indica per ogni               messa in sicurezza e difesa del territorio.     l’utilizzo dei fondi europei per realizzare
area della regione tre possibili scenari di        423 milioni sono stati destinati a 3.174        azioni strategiche di difesa del suolo risponda
pericolosità (alluvioni rare, poco frequenti       interventi di difesa del suolo e della          sinergicamente alle due priorità: difesa/
e frequenti), rappresentati con altrettante        costa; 209 milioni per 1.332 interventi         sicurezza di territorio e cittadini e rilancio
diverse tonalità di blu.                           di bonifica e oltre 358 milioni per 3.400       dell’economia. Lei pensa che si possa arrivare
Altri colori identificano, a seconda che il        interventi di protezione civile.                a una sintesi proficua che consenta di mettere
rischio sia da moderato a molto elevato,           Tra quelli citati, rientrano anche i lavori     a frutto le conoscenze tecniche della nostra
gli elementi potenzialmente esposti quali          finanziati sulla base di un Accordo             Regione e, anche, di contribuire a rilanciare
la popolazione, i servizi, le infrastrutture e     di programma siglato nel 2010 con il            lo sviluppo economico?
le attività economiche.                            ministero dell’Ambiente, grazie al quale
Una grande novità è inoltre rappresentata          è stato definito un Piano triennale dal         Affrontare le calamità naturali investendo
dall’introduzione delle mappe di                   valore di 183 milioni di euro per azioni        sulla prevenzione dei rischi e sul
inondazione per eventi meteo marini,               di mitigazione e prevenzione del rischio        protagonismo delle comunità locali nel
con l’indicazione delle aree costiere più          sull’intero territorio regionale.               promuovere la cura del territorio è una
soggette a tali fenomeni.                          Le risorse finora disponibili sono già          strada vincente per tornare a crescere
Il contenuto della nuova cartografia,              state investite: i lavori sono terminati o      anche dal punto di vista economico.
quindi, costituisce la premessa per                in corso. L’impegno della Regione è stato       Ne sono convinta: per uscire dalla crisi,
declinare le azioni concrete che saranno           quello di progettare tutte le opere previste    serve investire nell’ “economia verde, della
contenute nel futuro Piano di gestione             dal Piano, per garantirne l’immediata           prevenzione”; serve fare della sicurezza
del rischio alluvioni. Azioni da adottare          cantierabilità appena trasferite le risorse     territoriale uno dei punti di forza delle
sia in tempo differito – ossia con le              statali. E così è stato fatto, perché la        politiche nazionali per creare lavoro,
norme d’uso e le previsioni di sviluppo            sicurezza è anche una questione di              competitività e benessere, per prevenire
del territorio – che nella gestione in             tempestività degli interventi.                  danni economici e perdite di vite umane
tempo reale dell’emergenza, con il                 Certo, in questi anni abbiamo scontato          inaccettabili, per dare vita a comunità
monitoraggio idro-meteorologico, il                il verificarsi con sempre maggiore              sempre più resilienti, preparate a
sistema di allertamento, gli interventi            frequenza di eventi straordinari, dalla         rispondere ai pericoli in modo tempestivo
di soccorso, la sorveglianza idraulica e           grande nevicata del febbraio 2012               ed efficiente perché consapevoli dei rischi,
la regolazione dei deflussi. Ne deriva,            in Romagna alle piogge eccezionali              delle risorse e degli strumenti di cui
dunque, che le mappe si propongono                 dell’autunno 2012, della primavera 2013         possono disporre.
anche come base conoscitiva per la                 fino alla recente alluvione nella bassa         È sul binomio Economia della prevenzione
redazione dei piani di emergenza                   modenese.                                       e Comunità resilienti che si può giocare
comunali e intercomunali di protezione             Si tratta del frutto dei cambiamenti            la sfida del futuro, anche a fronte dei
civile. Per questo, la loro predisposizione        climatici in atto e le mappe di                 fenomeni di mutamento climatico
è avvenuta con la preziosa collaborazione,         pericolosità e rischio – con il successivo      sempre più evidenti.
tra gli altri, dell’Agenzia regionale di           Piano regionale di gestione del rischio         Dobbiamo proseguire sulla via indicata
protezione civile. Al tempo stesso, siamo          alluvioni – costituiscono veri e propri         dall’Europa, quella di una crescita
già al lavoro per l’aggiornamento costante         strumenti di adattamento ai cambiamenti         intelligente, sostenibile e inclusiva.
e continuo della cartografia, da attuare           climatici stessi. In proposito, alle            Per farlo, bisogna uscire dalla logica
nei prossimi anni anche considerati gli            Regioni spetta un ruolo fondamentale            dell’emergenza e avviare politiche
scenari di rischio residuale.                      nel delineare strategie di prevenzione e        strutturate di prevenzione, su base
                                                   interventi efficaci per la protezione delle     pluriennale e caratterizzate dalla certezza
Ovviamente la strada della messa in                proprie comunità. Serve però anche un           delle risorse a disposizione. Politiche
                                                   impegno deciso dello Stato: la sicurezza        imperniate sull’individuazione delle
sicurezza del territorio è lunga, richiede
                                                                                                   condizioni di rischio e volte a una
lavoro e, soprattutto risorse. Conoscere           territoriale è la prima grande opera
                                                                                                   sensibile riduzione dell’impatto degli
le zone a rischio è fondamentale, ma               da finanziare. Da sempre il presidente
                                                                                                   eventi calamitosi, agendo al tempo stesso
occorre avviare anche azioni concrete di           Errani sollecita un Piano nazionale
                                                                                                   da volano per la ripresa economica, per
mitigazione che richiedono investimenti.           decennale per la prevenzione del rischio
                                                                                                   rilanciare l’occupazione e la competitività
Lo stato, a parte forse il nuovo scenario          idrogeologico, finanziato con risorse certe
                                                                                                   territoriale.
aperto con la legge di stabilità, è latitante da   e continuative nel tempo.
molto tempo e gli effetti sono drammatici.         Al tempo stesso, nemmeno l’Europa
Come pensa la nostra Regione di far fronte         può sottrarsi alle questioni poste dai          Intervista a cura di Giancarlo Naldi,
alla necessità di risorse? I Fondi strutturali     cambiamenti climatici. La prossima              direttore responsabile di Ecoscienza

                                                                                                                                                       9
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RISCHIO IDRAULICO

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                    3                                                                  4

                    1   Mappa della pericolosità per il torrente Baganza.              La pericolosità viene rappresentata in diverse gradazioni di blu, dalle
                                                                                       tonalità più scure, classe P3 (pericolosità molto elevata, eventi frequenti)
                    2   Mappa del rischio per il torrente Baganza.                     alla più chiara (eventi poco frequenti o rari, di tipo catastrofico).
                    3   Mappa della pericolosità per l’area costiera di Cesenatico,    Analogamente, per il rischio il colore viola rappresenta la classe più
                        in caso di ingressione marina.                                 elevata (R4), il rosso la R3, l’arancione la R2 e, infine, in giallo il rischio
                    4   Mappa del rischio per l’area costiera di Cesenatico, in caso   moderato o nullo (R1).
                        di ingressione marina.

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Alluvione a Modena
Piogge molto elevate all’origine
della piena del Secchia
Il 19 gennaio 2014 una breccia nell’argine del fiume Secchia
ha causato un’alluvione in provincia di Modena. Di seguito
riportiamo una breve sintesi dell’evento meteo all’origine
dell’emergenza.

Nel periodo compreso tra giovedì 16 e domenica 19 gennaio
2014 il territorio regionale dell’Emilia-Romagna è stato
interessato da una situazione meteorologica prolungata
di tempo perturbato. La configurazione meteorologica è
stata dominata dalla presenza di una profonda saccatura sul
Mediterraneo occidentale, che alimentava il transito sul nostro
territorio di impulsi successivi di precipitazioni.
Le correnti umide sono risultate temperate e hanno prodotto
delle piogge diffuse, spesso a carattere di rovescio, con
intensità anche superiori a 20 mm/ora, distribuite in tre impulsi      FIG. 1 - Precipitazioni (mm) relativa al periodo 16-19 gennaio 2014.
molto ravvicinati. Solo in minima parte e sulle cime più alte si
sono avute nevicate, ma di scarsa entità (l’altezza dello zero
termico è risultata compresa tra 1500 e 2000 metri).
Le piogge hanno interessato principalmente i crinali delle
province da Piacenza a Bologna, dove i quantitativi complessivi
dei quattro giorni sono risultati quasi ovunque superiori a 250
mm, con alcune punte massime superiori a 400 mm, come nelle
stazioni di Lagdei e Civago (figura 1).
                                                                       m

Gli impulsi successivi di pioggia hanno prodotto una
successione ravvicinata di incrementi di livelli idrometrici nelle
sezioni montane di tutti i corsi d’acqua dei bacini centro-
occidentali, generando onde che propagandosi verso valle
nelle sezioni arginate hanno formato un unico colmo di piena,
con superamento della soglia di criticità 2 lungo i tratti vallivi
dei fiumi Enza, Secchia, Panaro e Reno, che sono risultati quelli
maggiormente interessati dall’evento.
                                                                       FIG. 2 - Livelli del Secchia a Ponte Bacchello. Il cambio di pendenza registrato la mattina del 19
In particolare sul fiume Secchia, tra le sezioni di Ponte Alto e
                                                                       gennaio mostra l’inizio della tracimazione arginale verificatasi a monte in località San Matteo nel
Ponte Bacchello, nella mattina del giorno 19 si è aperta una
                                                                       comune di Bastiglia.
breccia arginale in destra che ha fatto tracimare le acque di
piena del Secchia nella pianura circostante, allagando i territori
comunali e i centri abitati della bassa modenese tra il Secchia e il
Panaro. La breccia è stata richiusa nelle prime ore del giorno 21.
Va sottolineato che la pioggia di questo evento si è andata
a sommare a quella caduta nel 20 giorni precedenti,
raggiungendo un valore totale che in alcuni punti è dell’ordine
di 1400 mm in un mese. Questi quantitativi sono assolutamente
                                                                       m

fuori dalla norma per il periodo (dal 20 dicembre al 20 gennaio),
sia per quantità, sia per il carattere temporalesco che in più
momenti li ha caratterizzati.
Le piogge hanno quindi determinato lo stato di imbibizione
e di sollecitazione dei corpi arginali, che negli ultimi 30 giorni
sono stati interessati da eventi di piena dello stesso ordine di
grandezza (piena del 26-27 dicembre 2013 e piena del 4-5
gennaio 2014) come evidenziato nel grafico di figura 3.                FIG. 3 - Successione delle piene verificatesi sul fiume Secchia negli ultimi 30 giorni (livelli a Ponte Bacchello).
a cura di Sandro Nanni, Servizio IdroMeteoClima,
Arpa Emilia-Romagna
                                                                                                                                                                                             FOTO: Protezione civile Emilia-Romagna

                                                                                                                                                                                                                                      11
RISCHIO ALLUVIONI, LE NUOVE MAPPE DELL'EMILIA-ROMAGNA
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013

                    IDROLOGIA E CAMBIAMENTO
                    CLIMATICO, LAVORI IN CORSO
                    Regione e Arpa Emilia-Romagna hanno avviato una specifica attività a supporto
                    dell’attuazione della direttiva sul rischio alluvioni, con riferimento ai temi
                    dell’idrologia di piena e allo studio dei cambiamenti climatici in atto, oltre agli
                    scenari futuri nei bacini idrografici.

                    L
                             a direttiva europea 2007/60/CE ha
RISCHIO IDRAULICO

                                                                                                                                                  ALBERINO (3h)
                             lo scopo di “istituire un quadro per
                             la valutazione e la gestione dei rischi                                  Valori numerici
                    di alluvioni volto a ridurre le conseguenze                                                    Distribuzioni statistiche                            Statistiche campionarie
                    negative per la salute umana, l’ambiente, il                                       Parametro                                                              Media       27.195
                                                                                                            Tipo                   GEV                    GEV                Dev. St.              10.870
                    patrimonio culturale e le attività economiche                                                  Alfa            7.812                6.087          Numerosità                     38
                    connesse con le alluvioni all’interno della                                           Epsilon                21.881                21.858
                    Comunità”. A livello nazionale, tale                                                   Kappa                 -0,095                -0,235
                    direttiva è stata recepita con il decreto                                           Prob                                     Distribuzioni statistiche                                   T
                    legislativo n. 49 del 23 febbraio 2010                                              0.99                                                                                                 1000
                    “Attuazione della direttiva 2007/60/CE                                             0.998                                                                                                 500
                    relativa alla valutazione e alla gestione                                          0.995                                                                                                 200
                    dei rischi di alluvioni”, che, privilegiando                                       0.990                                                                                                 100
                    un approccio di pianificazione a lungo                                             0.980                                                                                                 50
                                                                       Fig. 1
                    termine, definisce tre tappe successive,           Distribuzione GEV
                                                                                                       0.950                                                                                                 20
                    consistenti nella individuazione delle                                             0.900                                                                                                 10
                                                                       Piogge intense                  0.800                                                                                                 5
                    zone a rischio potenziale di alluvioni
                    (fase 1), nella redazione delle mappe della        Distribuzione di probabilità
                                                                                                       0.500                                                                                                 2
                    pericolosità e del rischio (fase 2), nonché        Gev (Generalizzata del          0.091                                                                                                 1.1
                    nella elaborazione del piano di gestione           valore estremo) per
                    del rischio di alluvioni (fase 3). All’interno     l’analisi delle piogge
                                                                       intense osservate alla
                    della direttiva viene posto in rilievo il
                                                                       stazione di Alberino per la             0            20              40              60         80                    100       120
                    tema dei cambiamenti climatici. Infatti,           durata di 3 ore.                                                            Precipitazione (mm)
                    come si legge nelle premesse al punto                                                                        Campione                 Puntuale           Regionale
                    (2): “Le alluvioni sono fenomeni naturali          Fonte: Arpa SIMC
                    impossibili da prevenire. Tuttavia, alcune
                                                                                                                                                 Idice a Castenaso
                    attività umane… e i cambiamenti climatici
                    contribuiscono ad aumentarne la probabilità                                       Valori numerici
                    e ad aggravarne gli impatti negativi”. Allo                                                    Distribuzioni statistiche                            Statistiche campionarie
                    stesso modo, il Dlgs 49/2010 richiede                                              Parametro                                                              Media      185.731
                    che gli obiettivi della gestione del rischio                                            Tipo                   GEV                    GEV                Dev. St.              92.187
                                                                                                                   Alfa          69.779                61.996          Numerosità                     35
                    di alluvioni siano definiti nelle aree in cui
                                                                                                          Epsilon            138.946                 139.407
                    sia stata effettuata una “valutazione dei                                              Kappa                 -0,087                -0,148
                    rischi potenziali, principalmente sulla base
                                                                                                        Prob                                     Distribuzioni statistiche                                   T
                    dei dati registrati, di analisi speditive e                                         0.99                                                                                                 1000
                    degli studi sugli sviluppi a lungo termine,                                        0.998                                                                                                 500
                    tra cui, in particolare, le conseguenze dei                                        0.995                                                                                                 200
                    cambiamenti climatici sul verificarsi delle                                        0.990                                                                                                 100
                    alluvioni e tenendo conto della pericolosità                                       0.980                                                                                                 50
                    da alluvione” (art. 4, c. 2).                                                      0.950                                                                                                 20
                                                                       Fig. 2
                    Nel perseguire gli obiettivi sopra                 Distribuzione GEV
                                                                                                       0.900                                                                                                 10
                    richiamati, la Regione e Arpa Emilia-              portate massime
                                                                                                       0.800                                                                                                 5
                    Romagna, con le Autorità di bacino                                                 0.500                                                                                                 2
                    ricadenti nel territorio regionale, hanno          Distribuzione di probabilità    0.091                                                                                                 1.1
                    avviato una specifica attività a supporto          Gev per l’analisi delle
                    dell’attuazione della direttiva 2007/60/           portate massime annuali
                    CE con riferimento ai temi dell’idrologia          al colmo di piena osservate
                                                                       alla stazione di Idice a                0             200                 400              600                 800             1000
                    di piena e allo studio dei cambiamenti             Castenaso.                                                                Portata al colmo (mc/s)
                    climatici in atto, oltre agli scenari futuri                                                           Campione                  GEV puntuale            GEV regionale
                    nei bacini idrografici che interessano             Fonte: Arpa SIMC

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RISCHIO ALLUVIONI, LE NUOVE MAPPE DELL'EMILIA-ROMAGNA
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013

il territorio regionale nei tre distretti        valori di pioggia intensa, per diverse durate   La metodologia applicata consente così
idrografici, così come definiti dal Dlgs         e differenti valori di tempo di ritorno. A      di valutare gli effetti della variazione di
152/2006 (distretti padano, dell’Appennino       tal riguardo, è stata condotta un’analisi       parametri relativi all’uso del suolo e alla
settentrionale, dell’Appennino centrale).        delle serie storiche ricadenti in una           precipitazione nella determinazione degli
Inoltre, il piano di attività predisposto        specifica area mediante la distribuzione        eventi temibili di portata al colmo di
tiene conto dei principi fondamentali della      Generalizzata del valore estremo (Gev),         piena.
strategia comunitaria in tema di gestione        identificando il valore indice con il valore    A tal riguardo, altro importante tema
dei bacini idrografici, in accordo con la        medio delle serie storiche relative a una       sviluppato è stato la valutazione dei segnali
direttiva europea 2000/60/CE e in un             fissata durata (figura 1).                      del cambiamento climatico in atto e
contesto di cambiamento climatico.               Pregevole è anche l’aggiornamento               l’individuazione di possibili scenari futuri
Tale strategia è riportata nel documento         delle serie storiche delle massime              con riferimento all’ambito territoriale
guida n. 24 della Commissione europea,           portate annuali al colmo di piena, cioè         regionale, avvalendosi anche di simulazioni
“River basin management in a changing            il valore di portata istantanea massima         numeriche climatiche e idrologiche.
climate”, nel quale tra i principi da            registrata durante l’anno, osservate alle       Le metodologie descritte, unitamente a
prendere in considerazione sono indicati         sezioni idrometriche che compongo               quelle per la definizione di ietogrammi
l’individuazione delle pressioni dirette         la rete regionale di monitoraggio delle         e idrogrammi di progetto, sono stati resi
e indirette derivanti dai cambiamenti            portate fluviali. L’ultima pubblicazione,       disponibili mediante un apposito sistema
climatici, il riconoscimento dei segnali del     la numero 17 dell’ex Servizio Idrografico       di calcolo, utile a pervenire a un sistema
cambiamento climatico, la scelta di misure       e mareografico italiano, risale al 1980         di gestione e utilizzo della modellistica
sulla base della valutazione delle pressioni,    e contiene come dati disponibili quelli         idrologica e idraulica delle piene fluviali.
includendo le proiezioni climatiche e            relativi al 1970. Data la grande utilità        (figura 3).
la necessità di tenere in considerazione         in ambito progettuale di tali dati e            Il sistema permette un’agevole gestione
il tema del cambiamento climatico                grazie alle numerose misure di portata          ed elaborazione dei dati, esecuzione di
nell’intero ciclo della gestione del rischio     effettuate da Arpa per mantenere                modelli stocastici e numerici, nonché
di alluvione. Tale documento prevede,            aggiornate le scale di deflusso, le serie       post-elaborazioni dei risultati in
come principio generale, di iniziare ad          storiche delle massime portate annuali          modo estremamente flessibile. Infatti,
adattare la gestione del rischio idraulico al    al colmo di piena osservate nel territorio      tutti i parametri che caratterizzano le
cambiamento climatico potenziale il prima        regionale giungono ora fino al 2012,            metodologie applicate, oltre a parametri
possibile, ovvero appena si è in possesso        anno corrispondente all’ultimo Annale           predefiniti, possono essere definiti
di informazioni “abbastanza robuste”, non        idrologico regionale pubblicato nel 2013.       dall’utente attraverso una procedura di
potendo averne certezza.                         La disponibilità delle suddette serie           configurazione, in modo da consentire
Al fine di predisporre entro l’anno 2013         storiche ha consentito altresì di aggiornare    la simulazione di uno specifico scenario
le mappe di pericolosità e di rischio            la distribuzione di probabilità del massimo     what-if nei processi di pianificazione e
di alluvione e, in seguito, di redigere il       annuale delle portate al colmo piena,           progettazione. Il sistema è attualmente
piano di gestione delle alluvioni entro          anch’essa mediante una curva di crescita        in uso presso il Centro funzionale
il 2015, secondo le scadenze fissate dal         regionale basata sulla distribuzione Gev e      decentrato, il Servizio Difesa del suolo,
Dlgs 49/2010, le attività realizzate hanno       la grandezza indice corrispondente con il       della costa e bonifica e i Servizi tecnici
previsto l’aggiornamento, con i più              valore medio opportunamente stimato con         della Regione Emilia-Romagna, oltre
recenti dati disponibili, delle statistiche      relazioni empiriche (figura 2).                 le autorità di bacino che interessano il
pluviometriche e idrometriche necessarie         In alternativa alla stima della portata         territorio regionale.
per la progettazione di opere idrauliche e       indice e all’uso della curva di crescita
la pianificazione del territorio.                regionale, è stato anche messo a punto un
L’applicazione di una tecnica di                 metodo di stima indiretta della massima         Monica Guida1, Silvano Pecora2
regionalizzazione mediante curva di              portata annuale al colmo di piena per           1. Responsabile del Servizio Difesa del suolo,
crescita e spazializzazione della grandezza      assegnato periodo di ritorno a partire da       della costa e bonifica, Regione Emilia-Romagna
indice consente così di disporre, per l’intero   informazioni pluviometriche attraverso          2. Responsabile area Idrografia e idrologia,
territorio di competenza regionale, dei          un metodo di derivazione in probabilità.        Arpa Emilia-Romagna

Fig. 3
Idrogrammi

Sistema di calcolo degli
idrogrammi di progetto
con visualizzazione delle
simulazioni in forma
grafica e tabellare.

                                                                                                                                                  13
RISCHIO ALLUVIONI, LE NUOVE MAPPE DELL'EMILIA-ROMAGNA
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013

                    La protezione civile tra
                    Prevenzione e comunicazione
                    L’elevata vulnerabilità del territorio italiano rende essenziale La preparazione
                    della società ad affrontare crescenti condizioni di rischio. occorre migliorare
                    qualità e tempi della comunicazione del rischio, per aumentare la consapevolezza
                    e la responsabilità di amministratori e cittadini.

                    N
                              egli ultimi anni, l’Italia, è stata   sono già a un buon livello di attuazione,          a fronte dell’occorrenza di tali eventi. La
RISCHIO IDRAULICO

                              colpita da eventi meteorologici       in altre aree meno.                                catena sopra citata è caratterizzata dalla
                              di forte intensità, che hanno         Tanti sono i punti in cui va sviluppata            confluenza di diverse competenze. A
                    prodotto danni gravissimi e perdite di          questa indagine. Sicuramente va                    essa prendono parte infatti meteorologi,
                    tante vite umane. L’impatto di questi           approfondita la conoscenza fisica dei              idrologi, geologi, i “protettori civili”, il
                    eventi è enorme: più di 10 eventi critici       processi che causano questi fenomeni               mondo dei volontari, i comunicatori del
                    solo dal 2009 fino ad oggi, ad iniziare         e vanno ottimizzati tutti gli strumenti            rischio. E, da ultimo, ma forse sarebbe
                    dal nubifragio di Giampilieri in Sicilia        di monitoraggio e previsione che oggi              stato più opportuno dire all’inizio, ci
                    durante il quale persero la vita 36 persone     esistono e vengono utilizzati in maniera           sono gli amministratori (i prefetti, i
                    travolte da una colata di fango, i nubifragi    operativa. E, cosa non banale, il loro             sindaci...) che hanno, a vario titolo, la
                    del 2012 che hanno devastato la Toscana,        funzionamento va anche garantito                   responsabilità nei confronti dei cittadini
                    passando per i due episodi liguri del 2011      nel tempo, nonostante il periodo di                e delle infrastrutture. È importante
                    di cui si parlava in precedenza, la recente     difficoltà economica che viviamo. Uno              anche sottolineare che i cittadini, per
                    alluvione in Sardegna, che ha di nuovo          sforzo particolare va fatto nella direzione        altro, non sono solo fruitori del sistema,
                    determinato la perdita di tante altre vite      di migliorare la comunicazione del                 ma sono parte integrante dello stesso,
                    umane e danni ingentissimi e infine             rischio, attraverso un uso oculato di              in quanto possono essere parte attiva, se
                    l’alluvione prodotta dall’esondazione del       tutti gli strumenti di diffusione delle            opportunamente formati e informati, del
                    Secchia nel modenese, con tutti i danni         informazioni che la moderna tecnologia             sistema di prevenzione, in quanto capaci
                    che ha prodotto.                                mette oggigiorno a disposizione, previa            sempre più di auto-proteggersi e aiutare i
                    Questi eventi hanno lasciato una traccia        un’adeguata azione di formazione e                 propri cari, i vicini e conoscenti a prendersi
                    indelebile nell’immaginario collettivo          informazione a un pubblico sempre più              cura della propria persona.
                    delle persone, e anche un mare di               vasto ed esigente e, soprattutto, bombardato
                    polemiche. Al solito, le colpe sono             da tante informazioni, talvolta ridondanti         Prima di tutto occorre specificare quali
                    attribuite alla cementificazione, all’uso       se non, a volte, persino contraddittorie.          sono le strategie essenziali per ridurre il
                    improprio del territorio, ma sotto accusa       In sostanza si devono oliare le strategie di       rischio, e come si articolano. Sicuramente
                    sono stati anche, in alcuni casi, i sistemi     prevenzione e di protezione che operino            due sono le azioni fondamentali che un
                    di allertamento, non utilizzati al meglio e     sia nel tempo differito che in quello              Paese moderno deve gestire per far fronte
                    ritenuti intempestivi. La preoccupazione        reale, che già esistono e sono operative,          al rischio meteo-idrogeologico-idraulico:
                    sta crescendo nel paese. Se, per di più, il     in Emilia-Romagna da almeno 7-8                    occorre operare nel tempo differito e nel
                    clima cambierà nella direzione ormai da         anni. Per coloro che sono interessati a            tempo reale.
                    tutti accettata rendendo probabilmente          conoscere come è strutturato attualmente           La prima strategia, che si attua nel tempo
                    più frequenti questi eventi, con                il sistema di allertamento in tempo reale          differito, attiene prioritariamente al
                    conseguenti alluvioni e dissesti sempre         suggeriamo la lettura del manuale: “Il             mondo dei pianificatori del territorio:
                    più frequenti, le condizioni di pericolosità    sistema regionale di allertamento per il rischio   ad esempio alle Autorità di bacino (o
                    causate da tali fenomeni intensi potranno       idrogeologico-idraulico”, curato dall’Agenzia      distretto) fluviale e alle Regioni, in
                    aumentare. Se a ciò si aggiunge l’elevata       di protezione civile dell’Emilia Romagna,          coordinamento con il Dipartimento
                    vulnerabilità naturale di molti territori del   scaricabile anche da web all’indirizzo             della protezione civile. Le azioni
                    nostro paese, ne consegue che potremmo          http://bit.ly/allertaER.                           di pianificazione convergono nella
                    aspettarci in futuro maggiori condizioni                                                           definizione e aggiornamento dei Piani di
                    di rischio idrogeologico-idraulico e una                                                           assetto idrogeologico (Pai) e delle mappe
                    maggiore esposizione delle popolazioni          La protezione civile oggi in Italia                di Rischio idrogeologico-idraulico che
                    al rischio. Ecco quindi che il tema della                                                          confluiscono nel Piano di gestione del
                    preparazione della società ad affrontare        Prima di entrare nel merito delle strategie        rischio alluvioni e risultano fondamentali
                    queste crescenti condizioni di rischio          di miglioramento, si rende opportuna una           per una corretta successiva applicazione
                    diviene essenziale.                             breve disamina di come oggi è strutturato          dei Piani regolatori, da parte dei Comuni,
                                                                    il paese per far fronte agli impatti causati       nella definizione dell’utilizzo del territorio.
                    È assolutamente necessario approfondire         dagli eventi idro-meteo avversi, a chi             Queste attività di conoscenza delle
                    alcuni aspetti che conducono a                  fanno capo le responsabilità di avere a cura       condizioni di pericolosità e rischio
                    un miglioramento dei sistemi di                 la tutela dei cittadini, dei loro beni e delle     sono svolte in ottemperanza a precise
                    allertamento, che in alcune zone del paese      varie attività, dei territori e dell’ambiente,     norme dello Stato, quale il recente

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RISCHIO ALLUVIONI, LE NUOVE MAPPE DELL'EMILIA-ROMAGNA
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013

decreto legislativo 49/2010 “Attuazione                           conseguente attuazione della pianificazione      “strumento”, dagli uomini (previsori meteo,
della direttiva 2007/60/CE relativa alla                          di emergenza di protezione civile, fino          idrologi, geologi, ingegneri idraulici ecc.)
valutazione e alla gestione dei rischi di                         all’informazione puntuale alla popolazione.      che sono in grado di interpretare i dati
alluvioni”, che recepisce quanto stabilito                        Il monitoraggio e la previsione in tempo         rilevati, le previsioni numeriche disponibili
dalla direttiva europea 2007/60 (cosiddetta                       utile si attuano con l’uso di tecnologie         e a tradurle in messaggi di allertamento.
“direttiva alluvioni”) che stabilisce le                          e risorse umane con le quali si possa            In Italia il sistema di allertamento è
azioni necessarie, e le tempistiche di                            conoscere al meglio quello che sta               organizzato attraverso il Sistema dei Centri
attuazione, per mettere in sicurezza i                            accadendo “adesso” e potrebbe accadere           funzionali, costituito dalle strutture, centrali
territori dal rischio di piene fluviali.                          in futuro su un determinato territorio           e regionali, stabilite dalla direttiva Pcm del
Interessante notare che in tale direttiva                         e si attua attraverso le reti di misura          27/2/2004 per gestire appunto il sistema
si fa esplicito riferimento anche agli                            pluviometriche, nivometriche, dello stato        di allertamento nazionale. Il monitoraggio
impatti negativi dei cambiamenti                                  idrometrico dei fiumi, della conoscenza dei      strumentale è, come detto, solo il
climatici sul rischio idrologico-idraulico.                       dissesti. E comporta anche la conoscenza         primo pezzo della catena operativa. Per
Le azioni di mitigazione da usare nella                           in tempo reale di come sta evolvendo in          emettere i messaggi di allertamento sono
fase di pianificazione territoriale, che                          un dato istante di tempo la vulnerabilità        essenziali anche i modelli di previsione
nel linguaggio climatico possono essere                           degli ecosistemi e dei sistemi sociali, che      meteorologica, idrologica e idrogeologica ad
considerate azioni di adattamento, hanno                          si ottiene necessariamente attraverso            alta risoluzione spaziale (come ad esempio
come obiettivo la realizzazione di opere                          un dialogo costante con chi opera sul            il modello Cosmo-Lami operativo presso
di difesa, caratterizzate spesso da un forte                      territorio e conosce l’ubicazione e il livello   Arpa-Simc e i sistemi Fews di modellistica
impatto, sia economico sia sociale, sui                           di esposizione degli elementi a rischio.         idrologico-idraulica sui bacini della regione
territori e sulle attività umane.                                 Il livello di rischio non è infatti fisso nel    Emilia-Romagna) con i quali attualmente
Esempi di azioni strutturali sono, tra gli                        tempo, ma può essere al contrario molto          si possono eseguire estrapolazioni
altri, la costruzione di casse di espansione                      variabile. Per fare un esempio, si pensi         meteorologiche e idrologiche nel futuro,
dove far confluire l’acqua dei fiumi nei                          alle scuole e quanto possa essere diversa        a partire da condizioni iniziali date. Tali
casi di piena, oppure opere di rinforzo                           l’esposizione al rischio nel caso in cui esse    sistemi hanno oggi un elevato livello di
delle arginature fluviali, approfondimenti                        siano chiuse (ad esempio nei giorni festivi)     affidabilità ma, in ogni caso, contengono
degli alvei e anche il controllo e la costante                    rispetto a quando sono aperte, piene di          ineluttabilmente delle incertezze, che
manutenzione dei bacini fluviali.                                 studenti e personale docente. Tutte queste       vanno anch’esse gestite in modo opportuno,
                                                                  informazioni, necessarie per comporre            nell’iter della catena decisionale.
La seconda strategia consiste nella gestione                      la mappa della pericolosità e della              Questi strumenti di previsione hanno
dei sistemi di early warning che operano                          vulnerabilità dinamica dei territori, deve       permesso di fare enormi salti in
in tempo reale e attraverso i quali si cerca                      essere nota in tempo reale, e aggiornata         avanti nella capacità di previsione, pur
di minimizzare il rischio residuo. I sistemi                      istante per istante, affinchè le misure di       mantenendo come detto ancora delle
di allertamento non sono mai in grado                             messa in sicurezza possano risultare efficaci.   incertezze, soprattutto per quanto concerne
di difendere gli ambienti e i territori ed                        Le informazioni idrometeorologiche si            la localizzazione spazio-temporale degli
evitare i danni alle infrastrutture, però                         possono ottenere grazie alle reti di misura      eventi di breve durata e forte entità.
quantomeno possono contribuire nel                                al suolo (in figura 1 è rappresentata la rete    Incertezze legate, talvolta, all’incapacità
prevenire la perdita di vite umane, causate                       Rirer di monitoraggio idrometeopluvio            di “risolvere” adeguatamente queste
da calamità naturali. Esempi di questi                            della regione Emilia-Romagna, gestita            tipologie di fenomeni estremi, oppure alla
sistemi sono la messa in atto di un efficace                      da Arpa-Servizio IdroMeteoClima), le             non del tutto adeguata descrizione delle
e capillare monitoraggio idro-meteo-pluvio                        stazioni di radiosondaggio, le piattaforme       “condizioni iniziali” dalle quali i modelli di
e una altrettanto ottimale previsione idro-                       satellitari, i dati radar, i modelli di          previsione evolvono nel tempo.
meteorologica, che permette di formulare                          previsione meteorologica, idrologica e           Il secondo pezzo del sistema di
degli efficaci allertamenti al territorio e la                    idrogeologica. E infine, come ultimo             allertamento è costituito dalle azioni di

Fig. 1
Rete
idrometeopluvio

La rete di monitoraggio
idrometeopluvio
dell’Emilia-Romagna,
gestita da Arpa-Servizio
IdroMeteoClima.

    Pluviometri idro (n. 146)            ★ Radar a autosonda SPC
    Idrometri+pluviometri idro (n. 60)   ✷   Radar Gattatico
    Idrometri idro (n. 186)                  Fiumi
    Pluviometri agro (n. 62)                 Provincie
    Pluviometri meccaniche (n. 99)           Raggio di influenza del radar (125 km)
    Pluviometri urbane (n. 10)

                                                                                                                                                                      15
RISCHIO ALLUVIONI, LE NUOVE MAPPE DELL'EMILIA-ROMAGNA
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013

                    protezione civile, cioè di quell’insieme di       fatto cenno e che ancora appare spesso          oppure un falso allarme. L’incertezza
                    piani e procedure di sicurezza finalizzati alla   debole e soggetto a criticità. In sostanza, è   previsionale va gestita quindi in ogni
                    salvaguardia dei cittadini e dei loro beni.       importante far sì che i cittadini migliorino    caso, dal momento in cui anche in casi
                    L’attività di protezione civile consente          la consapevolezza delle condizioni di           di incertezza è necessario prendere
                    proprio, a partire dalla previsione di un         rischio che caratterizzano i territori nei      delle decisioni per mettere in sicurezza
                    fenomeno avverso, di valutare gli effetti         quali vivono. Questa consapevolezza deve        i cittadini e i territori. Le previsioni
                    al suolo e il rischio che ne consegue, e          essere vissuta con serenità, senza angosce,     sono infatti “probabilistiche”, ma le
                    si attua anche mediante la conoscenza             ma deve sussistere. E, parallelamente, i        decisioni da prendere sono, al contrario,
                    in tempo reale della vulnerabilità del            cittadini devono essere portati a conoscenza    “deterministiche”: o le si prendono o
                    territorio. La valutazione del rischio è          della pianificazione di emergenza.              non le si prendono. Per gestire bene il
                    determinata proprio dalla composizione            Sicuramente la consapevolezza di sapere         “dilemma della decisione”, occorre quindi
                    della pericolosità di un evento previsto          di vivere in un’area dove è presente            che siano definite, concertate, scritte e
                    con lo stato di esposizione, e può essere         un determinato rischio, che tra l’altro         attuate delle procedure di gestione del
                    quindi altamente variabile nel tempo e            potrebbe anche crescere a causa dei             sistema di allertamento, dalla previsione,
                    nello spazio. E può, soprattutto, dover           cambiamenti climatici, può causare              all’emanazione e diffusione delle
                    essere valutata in tempi ridottissimi,            problemi di tipo psicologico nella              allerte fino all’attuazione del modello
RISCHIO IDRAULICO

                    quando ad esempio sono previsti fenomeni          popolazione quando oggi il più delle volte      d’intervento, parte integrante dei piani di
                    meteorologici di brevissima durata ma             i cittadini manifestano una sicurezza           emergenza, che prevedano al loro interno
                    di elevata intensità, come ad esempio i           eccessiva dovuta a una percezione debole        anche la gestione delle incertezze. Questo
                    temporali violenti, i rovesci.                    del rischio a cui sono soggetti per simili      al giorno d’oggi può essere fatto attraverso
                    È evidente che un tassello fondamentale,          eventi, ritenuti comunque poco probabili.       analisi costo/beneficio e anche una buona
                    che si integra con l’attività fondamentale        Nel caso in cui questi eventi possano           dose di buon senso, che spesso non può
                    di pianificazione, è la capacità di               divenire più frequenti, potrebbe crescere       essere “incastrato” all’interno di procedure
                    comunciare il rischio, una volta che                                                              troppo restrittive.
                                                                      un senso di ansia sociale. Ed è noto che
                    sia stabilita la possibilità che un dato                                                          Va da sé che le procedure di allertamento,
                                                                      l’ansia, o peggio ancora il panico, non
                    evento pericoloso si possa verificare                                                             una volta stabilite e concordate, dovranno
                                                                      aiuta a compiere azioni razionali. Ma è
                    su un territorio. In tutti questi casi, e                                                         essere seguite sempre, scrupolosamente e
                                                                      altrettanto vero che la sottovalutazione dei
                    soprattutto quando si ha poco tempo per                                                           senza tentennamenti. Nel concreto, quando
                                                                      rischi può risultare addirittura tragica.
                    intervenire – talvolta si parla di pochissime                                                     una determinata soglia di occorrenza di
                                                                      È necessario quindi trovare un giusto
                    ore, per non dire minuti, non sempre di                                                           un certo evento estremo meteo-idrologico
                                                                      equilibrio tra “l’ottimismo ingiustificato”     si ritiene possa essere superata, allora le
                    giorni – serve un sistema efficiente per
                                                                      e uno stato d’ansia perenne che non aiuta       azioni conseguenti dovranno essere attivate
                    comunicare le informazioni che devono
                                                                      a gestire una condizione di rischio. Per        tempestivamente e senza indugio. E in tali
                    fluire velocemente, dal Centro funzionale,
                                                                      ottenere tutto questo occorre ottimizzare       casi, qualunque possa essere l’esito di un
                    alle strutture di Protezione civile e da
                                                                      sempre, in maniera continua, il sistema         allarme, sia stato mancato o falso, il sistema
                    queste al territorio. Le strutture territoriali
                    (quali i Comuni) sono l’ultimo anello della       di allertamento agendo su tutti i fronti.       sociale dovrà essere preparato a gestire
                    catena e ricoprono un ruolo essenziale.           Occorre che il Sistema di allertamento          senza ansia, anche mediaticamente, tali
                    Infatti è solo alla fine della catena, alla       sia pronto a scattare quando serve in           eventi, senza polemiche, o peggio, palleggio
                    scala locale del comune o addirittura del         tutte le sue componenti, e che cresca la        di responsabilità.
                    quartiere financo alla singola via o strada       consapevolezza di poter essere pronti
                    o singolo condominio, che si conosce              a reagire nei casi di necessità attuando
                                                                      procedure di salvaguardia personale e           Maurizio Mainetti1, Carlo Cacciamani2
                    dettagliatamente la criticità presente e
                    reale. Solo il sindaco e i cittadini, meglio di   collettiva sperimentate ed efficaci.            1. Responsabile Agenzia regionale di
                    chiunque altro, possono conoscere il livello      È tuttavia evidente che, per quanto             Protezione civile, Regione Emilia-Romagna

                    dettagliato di esposizione al rischio del         potranno essere rese ottimali le procedure      2. Direttore Servizio IdroMeteoClima,

                    territorio in cui vivono.                         e i sistemi di allertamento, ci sarà sempre     Arpa Emilia-Romagna

                                                                      la possibilità di fare un mancato allarme

                    L’anello debole della comunicazione
                    Per migliorare le strategie di prevenzione
                    strutturali occorrono mezzi, conoscenze,
                    pazienza e tempi medio-lunghi. In un
                    altro articolo si entra nel merito di queste
                    azioni e non le svilupperemo quindi qui.
                    Per migliorare le strategie di prevenzione
                    di tipo “non strutturale”, occorre
                    invece lavorare molto sul fronte delle
                    conoscenze fisiche, geologiche, idrologiche,
                                                                      Fig. 2
                    meteorologiche per ottimizzare i sistemi          Centro funzionale
                    di preannuncio. Ma ancor di più, a                protezione civile
                    nostro parere, occorre oggi lavorare sui
                    sistemi di comunicazione, soprattutto per         La sala meteo del Centro
                    chiudere quell’ultimo miglio della catena         funzionale di protezione
                    che raggiunge i cittadini di cui si è già         civile dell’Emilia-Romagna.

       16
RISCHIO ALLUVIONI, LE NUOVE MAPPE DELL'EMILIA-ROMAGNA
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013

vulnerabilità e resilienza
in emilia-romagna
Il territorio emiliano-romagnolo risulta vulnerabile dal punto di vista
ambientale e in parte anche in termini sociali, ma riesce a contenere il rischio
territoriale grazie alla sua capacità di resilienza: questi i risultati di uno studio
dell’Università Cattolica di Piacenza.

I
     l concetto “rischio territoriale” è                                                                   di vulnerabilità, con le posizioni più
     complesso e multidimensionale.
                                                La buona struttura economica                               penalizzanti riscontrate per Rimini (101°
     Adottando un approccio alla lettura        non compensa la vulnerabilità                              nella graduatoria dal migliore al peggiore),
del territorio di stampo sistemico è            ambientale e sociale                                       Piacenza (97°) e Modena (94°).
possibile individuare due elementi di                                                                      Tale risultato può essere spiegato
descrizione del rischio: la vulnerabilità,      L’indice di vulnerabilità territoriale                     osservando il posizionamento nel
cioè l’insieme dei fattori che favoriscono      sintetizza in un’unica misura i fattori                    ranking secondo gli indici di vulnerabilità
la probabilità di un sistema a subire           economici, sociali e ambientali che                        della dimensione economica, sociale e
danni a seguito del manifestarsi di un          favoriscono l’esposizione dei sistemi locali               ambientale.
evento negativo e la resilienza, cioè           all’impatto derivante da un evento negativo.               I sistemi locali emiliano-romagnoli
l’abilità – riferibile a qualsiasi organismo,   Le province dell’Emilia-Romagna                            registrano, come noto, posizioni
individuo od organizzazione – di                appartengono al gruppo di territori                        eccellenti in termini economici con bassa
fronteggiare e riprendersi dall’effetto         che registrano un livello medio-alto                       vulnerabilità, in particolare con la terza
di un’azione perturbante prodotta da
un evento negativo. In questo lavoro si
                                                                              Province     Vulnerabilità    Vulnerabilità   Vulnerabilità   Vulnerabilità
ipotizza la costruzione di uno schema di                                                    economica          sociale       ambientale      territoriale
rappresentazione del rischio territoriale,
secondo la griglia di lettura vulnerabilità/                               Bologna              15               103             62              87
resilienza, declinandolo successivamente                                   Ferrara              54               89              63              88
nelle tre dimensioni della sostenibilità:
                                                Tab. 1                     Forlì-Cesena         30               88              78              78
l’economia, la società e l’ambiente             VULNERABILITà
(Graziano 2013).                                territoriale               Modena               33               91              96              94
A ciascuna componente della                                                Parma                7                85              83              68
vulnerabilità e resilienza del territorio       Il posizionamento delle
sono collegati alcuni indicatori, seguendo                                 Piacenza             17               93              101             97
                                                province dell’Emilia-
una sequenza logico-operazionale adatta         Romagna secondo gli        Ravenna              3                99              81              75
a misurare un concetto complesso.               indici di vulnerabilità
                                                economica, sociale e       Reggio Emilia        26               81              95              79
Il modello definito viene verificato
                                                ambientale (dal migliore
attraverso uno studio sulle province            al peggiore).              Rimini               20               100            100              101
italiane. A partire da un dataset composto
da 68 variabili elementari (con un
                                                                                                                                                            foto: Archivio RER AIUSG, L. Banzi

intervallo temporale dal 2007 al 2013)
si applica una metodologia di sintesi
a “stadi successivi” (Graziano 2013,
Graziano e Rizzi 2013, Lel 2012) che
utilizza tecniche statistiche multivariate,
per giungere a un sistema di indicatori e
indici sintetici che descrivono la geografia
della vulnerabilità e resilienza delle
province italiane.
Il posizionamento dell’Emilia-Romagna
viene analizzato attraverso gli indici di
vulnerabilità e resilienza territoriale,
risultanti dall’applicazione del modello
teorico descritto.

1   Il Po di Volano (Fe).                       1

                                                                                                                                                                                                 17
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013

                                                                                                   positivi in termini relativi di altri contesti
                                                                                                                                                        La resilienza territoriale per reagire
            foto: Archivio RER AIUSG, L. Banzi

                                                                                                   territoriali ma pur sempre preoccupanti).
                                                                                                   Registrano elevati valori di vulnerabilità           alla crisi economica
                                                                                                   sociale Bologna (103°), Rimini (100°),
                                                                                                   Ravenna (99°) e Piacenza (93°), attribuibili         L’indice di resilienza territoriale sintetizza
                                                                                                   soprattutto alla sfera della criminalità.            in un’unica misura i fattori di risposta del
                                                                                                   Si evidenzia, in special modo, un’alta               territorio, che determinano la capacità
                                                                                                   incidenza dei furti per abitante a Rimini            di adattamento e riorganizzazione del
                                                                                                   (ultima nella graduatoria corrispondente),           sistema locale a seguito di eventi inattesi
                                                                                                   Bologna (101° provincia) e Ravenna (96°).            e shock negativi esterni. Anche in questo
                                                                                                   L’elevato tasso di mortalità per tumore a            caso il modello presentato fa riferimento
                                                                                                   Piacenza (89°) contribuisce al risultato             alle tre le sfere della sostenibilità:
                                                                                                   negativo nella sfera “demografia e salute”           economia, società e ambiente.
                                                                                                   della provincia (tabella 1).                         Le province emiliano-romagnole
                                                                                                                                                        appartengono al gruppo di sistemi locali
                                                                                                   Il posizionamento risulta invece più                 italiani che registrano un alto livello di
                                                                                                   differenziato in base all’indice di                  resilienza territoriale con cinque province
                                                                                                   vulnerabilità ambientale, che descrive               tra le prime 10 della graduatoria nazionale,
                                                                                                   sinteticamente gli aspetti negativi dello            dove eccellono Parma (2°), Bologna (3°),
                                                 2
                                                                                                   stato ambientale (in particolare riferiti alla       Ravenna (4°), Ferrara (6°) e Modena (9°).
                                                 piazza di Ravenna, la settima di Parma e la       qualità dell’aria e all’assetto territoriale) e la   Questo risultato esprime sinteticamente
                                                 quindicesima di Bologna. Il dato sintetizza       pressione antropica (da parte di imprese e           la dotazione del sistema locale di fattori
ATTUALITà

                                                 i fattori di fragilità economica, riferiti alla   individui). Questo risultato è determinato           di risposta nella sfera economica, sociale e
                                                 tensione finanziaria delle imprese e delle        soprattutto dall’alta concentrazione                 ambientale, che derivano sia da elementi
                                                 famiglie, agli aspetti negativi relativi al       di sostanze inquinanti nell’aria e dal               strutturali che di politiche e strategie
                                                 mercato del lavoro (tasso di disoccupazione       significativo rischio idrogeologico.                 collettive e individuali.
                                                 e di inattività femminile, costo del lavoro) e    Piacenza, Rimini e Modena registrano le              Il dato più favorevole è rappresentato
                                                 alla specializzazione produttiva.                 peggiori performance, mentre Bologna                 dall’indice di resilienza economica,
                                                 Il buon posizionamento delle province             e Ferrara si distinguono in positivo, pur            con le eccellenze di Bologna, Parma,
                                                 di Parma e Ravenna nella graduatoria              con un livello scarso rispetto alla media            Modena, Ravenna e Reggio Emilia, e che
                                                 secondo l’indice di vulnerabilità economica è     nazionale. Vengono così confermate le                rappresenta sinteticamente la dimensione
                                                 spiegato soprattutto dalla scarsa incidenza       evidenze emerse in altri studi e nell’analisi        dell’economia locale, la dotazione di risorse
                                                 sugli impieghi bancari dei rapporti con           degli indicatori del benessere territoriale          per le imprese e le famiglie, la capacità
                                                 famiglie in stato di insolvenza (occupano         dell’indagine Sole24Ore che sottolineano             innovativa del sistema imprenditoriale
                                                 rispettivamente la 5° e la 7° posizione           la minore fragilità del settore produttivo           locale e, infine, la dotazione di
                                                 nel ranking dal migliore al peggiore).            rispetto a quella della struttura demografica        infrastrutture economiche (infrastrutture
                                                 Le buone performance di Bologna sono              e dell’ambiente.                                     ferroviarie, servizi a banda larga, dotazione
                                                 riconducibili alla struttura finanziaria
                                                 premiante delle imprese locali, con bassi
                                                 livelli di indebitamento (12° posizione in
                                                 graduatoria), e ai bassi livelli disoccupazione
                                                 (7°). Nel contesto di profonda recessione
                                                 che colpisce l’Italia in questi anni, l’Emilia-
                                                 Romagna quindi appare meno penalizzata
                                                 rispetto ad altre aree grazie alla sua
                                                 diversificazione produttiva, al ricco tessuto
                                                 di piccole e medie imprese e alle capacità
                                                 di internazionalizzazione di alcuni settori,
                                                 quali il meccanico e l’agroalimentare.
                                                 Le province della regione occupano
                                                 invece posizioni più penalizzanti
                                                 secondo l’indice di vulnerabilità sociale,
                                                 che sintetizza i vincoli relativi alla
                                                 debole struttura demografica e di salute,         Fig. 1
                                                 rappresentati dall’elevata dipendenza             rischio territoriale
                                                 demografica per il progressivo
                                                 invecchiamento della popolazione e dai            La mappa del rischio
                                                 tassi di mortalità secondo le principali          territoriale delle
                                                 cause di decesso, e include le dimensioni         province italiane.
                                                 della criminalità e del disagio sociale (più
                                                                                                   Indice di rischio territoriale
                                                                                                        molto basso
                                                                                                        basso
                                                                                                        medio
                                                 2    Raccolta differenziata a Ferrara.                 alto
                                                 3    Il canale emiliano-romagnolo a Imola (Bo).        molto alto

   18
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013

di reti energetico-ambientali e diffusione         al 27° posto, Modena al 32°, Forli-Cesena               alla sua capacità di resilienza in termini
della rete elettrica). Questo risultato            e Rimini rispettivamente al 40° e 46°.                  di dotazione di capitale sociale, tessuto
appare meno significativo per le province          In Italia emergono le buone performance                 produttivo e azioni di tutela ambientale.
di Ferrara e Forlì-Cesena, meno capaci di          in termini di minor rischio delle province              Su questo fronte andranno sempre più
reagire alla crisi in corso.                       di Trento, Bolzano e della Toscana, mentre              integrate le “risposte” delle politiche di
Anche la performance nell’indice di                risultano fortemente penalizzate alcune                 sviluppo orientate alla sostenibilità con le
resilienza sociale rivela un posizionamento        aree della Sicilia, della Puglia e della                strategie e i comportamenti dei cittadini e
positivo per il sistema regionale (con la          Campania ma anche Alessandria, Rovigo                   delle imprese.
parziale eccezione di Piacenza) derivato           e Imperia al Nord, Viterbo, Frosinone e
soprattutto dalla diffusione di infrastrutture     Latina nel Centro (figura 1).
sociali e per il tempo libero, di infrastrutture   In conclusione il territorio emiliano-                  Paola Graziano, Paolo Rizzi
sanitarie e dalla dotazione di capitale sociale    romagnolo risulta particolarmente                       Laboratorio di Economia locale
e capitale umano.                                  vulnerabile dal punto di vista ambientale e             Università Cattolica, Facoltà di Economia e
Allo stesso modo, l’indice di resilienza           in parte anche in termini sociali, ma riesce            Giurisprudenza
ambientale posiziona il sistema locale nella       a contenere il rischio territoriale grazie              paola.graziano@unicatt.it
parte alta della graduatoria nazionale, con
il 4° posto di Ravenna, il 5° di Ferrara e il                                                 Resilienza      Resilienza       Resilienza    Resilienza
                                                                                 Province
7° di Reggio Emilia. Questo indicatore                                                        economica        sociale        ambientale    territoriale
descrive sinteticamente la dotazione di                                       Bologna             2               4               27             3
capitale naturale, i comportamenti della
popolazione e delle imprese locali eco-                                       Ferrara            49               6               5              6
sostenibili e, infine, le politiche in grado di    Tab. 2                     Forlì-Cesena       24              22               47            30
mitigare i rischi ambientali e antropogenici.      resilienza
                                                                              Modena              6               21              18             9
Le buone performance dell’Emilia-                  Territoriale
Romagna sono determinate innanzitutto                                         Parma               3               2               15             2
dall’ampia diffusione di comportamenti             Il posizionamento delle    Piacenza            17             39               32            24
virtuosi da parte dei privati (questa              province dell’Emilia
dimensione è descritta dalla quota di              Romagna secondo            Ravenna             8               12              4              4
                                                   gli indici di resilienza
raccolta differenziata sui rifiuti totali          economica, sociale e       Reggio Emilia       10             49               7             14
prodotti e dalla diffusione di imprese dotate      ambientale (dal migliore
                                                                              Rimini              14              9               51            16
di certificazioni ambientali) e dall’indice        al peggiore).
sintetico di eco-management delle aziende
pubbliche, calcolato da Ecosistema urbano.               BIBLIOGRAFIA
Sono anche determinanti in questo
positivo posizionamento le strategie degli
                                                         Dallara, A. e P. Rizzi, 2012, Geographic Map of Sustainability in Italian Local
enti locali per la protezione dell’ambiente,             Systems, Regional Studies vol. 46.3, pp. 321-337.
in particolare per la diffusione di isole                Graziano, P., 2013, Vulnerability and Resilience of the Economic, Social and
pedonali, aree ztl, piste ciclabili e le                 Environmental Dimensions of Italian Provinces, paper presentato alla Conferenza
politiche di risparmio energetico (tabella 2).           europea di studi regionali, Regional Studies Association, Tampere, 2013.
                                                         Graziano, P., 2013, Rischio, vulnerabilità e resilienza territoriale: il caso delle
                                                         province Italiane, Eyesreg, Giornale on-line dell’AISRe (Associazione italiana di
                                                         scienze regionali), vol. 4, n. 6.
L’alta vulnerabilità del territorio                      Graziano, P. e Rizzi P., 2013, La competitività sostenibile dei sistemi locali e il rischio
è compensata da elevata resilienza                       territoriale, paper presentato alla XXXIV Conferenza AISRe, Palermo, 2013.
                                                         Holling, C. S., 2001, Understanding the Complexity of Economic, Ecological and
Il rischio territoriale, secondo la                      Social Systems, Ecosystems, 4, pp. 390-405.
metodologia di sintesi adottata, è dato                  Nardo, M., M. Saisana, A. Saltelli, S. Tarantola, A. Hoffmann, and E. Giovannini,
                                                         2008, Handbook on Constructing Composite Indicators: Methodology and user
dalla differenza tra la vulnerabilità e la               guide, Oecd Publishing, Paris, France.
resilienza. L’Emilia-Romagna registra un
indice di rischio medio-basso rispetto alle
altre province italiane, grazie soprattutto
                                                                                                                                                           foto: Archivio RER AIUSG

alle buone performance di Parma (4°),
Ravenna (5°), Bologna (7°) e Ferrara
(19°), che compensano il peggior risultato
di Piacenza (53°). I risultati di Parma,
Bologna e Ravenna sono attribuibili
soprattutto all’elevato livello di resilienza
territoriale, che va a bilanciare i risultati
nella sfera della vulnerabilità. La provincia
di Parma, prima nella graduatoria
regionale, evidenzia anche i risultati meno
penalizzanti in quest’ultima dimensione.
Le altre province emiliano-romagnole si
posizionano in ogni caso nella prima metà
della graduatoria: Reggio Emilia si piazza         3

                                                                                                                                                                                      19
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