RISCHIO ALLUVIONI, LE NUOVE MAPPE DELL'EMILIA-ROMAGNA
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rischio alluvioni, le nuove mappe dell’Emilia-Romagna La Regione Emilia-Romagna ha recentemente presentato le mappe di pericolosità e di rischio da alluvioni, elemento fondamentale per delineare le condizioni di rischio idraulico nel territorio regionale. Intervista all’assessore regionale alla difesa del suolo, Paola Gazzolo. RISCHIO IDRAULICO Paola Gazzolo protagonisti, in capo ai Comuni e alle Intervista Sì, a inizio dicembre è stato organizzato stesse comunità locali. Per questo sono un apposito convegno durante il quale la previste forme di partecipazione, già Regione Emilia-Romagna – tra le prime calendarizzate, che riguarderanno gli in Italia – ha presentato pubblicamente enti locali, per poi estendersi a tutta la le mappe di pericolosità e di rischio da cittadinanza anche attraverso l’utilizzo alluvioni in vista della successiva presa della rete e delle opportunità offerte dai d’atto avvenuta il 23 dicembre a Roma, nuovi media. Solo dai territori, infatti, da parte dei Comitati istituzionali delle può partire quella rivoluzione capace di Autorità di bacino. La loro definizione diffondere vera cultura di autoprotezione, costituisce un risultato importante, rendendo i cittadini attori determinanti Paola Gazzolo frutto di un grande lavoro di squadra: nell’individuazione dei rischi e delle Assessore Sicurezza territoriale, difesa del suolo e della costa, protezione civile Regione, Province, Aipo, Autorità di modalità con cui difendersi. Sono Regione Emilia-Romagna bacino, Agenzia regionale di Protezione fermamente convinta che quella della civile, Consorzi di bonifica e Servizio sicurezza è una sfida che riguarda tutti, Giancarlo Naldi IdroMeteoClima di Arpa hanno lavorato nessuno escluso. Assessore Gazzolo, recentemente la Regione fianco a fianco, con grande professionalità Emilia-Romagna ha presentato i lavori svolti e integrazione, per dar vita a un elemento Sicuramente la predisposizione delle mappe con molti altri enti tecnici (tra cui il Servizio fondamentale nel delineare le condizioni di pericolosità e di rischio non è utile solo IdroMeteoClima di Arpa) relativamente alla di rischio idraulico nei nostri territori. Le per la pianificazione ma anche per le azioni predisposizione delle mappe di pericolosità mappe rappresentano infatti il primo passo di mitigazione del rischio, anche nel tempo e di rischio, in ottemperanza a quanto per la redazione del Piano di gestione del reale, consentendo di ottimizzare l’allerta. richiesto dall’Europa (direttiva 2007/60/ rischio alluvioni entro il 2015, termine È un’interpretazione corretta? Con questo CE Alluvioni, recepita con Dlgs 49/2010 fissato dall’Europa: uno strumento che lavoro si è in grado di migliorare l’azione di dallo Stato). Si tratta sicuramente di un garantirà un supporto indispensabile nella protezione civile? adempimento fondamentale per delineare pianificazione comunale urbanistica, ma le condizioni di rischio idraulico nei nostri non solo. Si rivelerà decisivo anche per Si tratta di un’interpretazione corretta: territori, in modo tale che nella pianificazione, quella di emergenza, per la gestione degli le mappe ci offrono una cartografia di anche locale, penso ai Psc dei comuni, se ne eventi di protezione civile. sintesi, omogenea e semplificata per tutto possa tenere conto. Lei come giudica questo Nella redazione del Piano, intendiamo il territorio regionale, utile a rafforzare percorso che si è avviato? attribuire un ruolo centrale, da veri l’attività di prevenzione e la gestione 8
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 del rischio alluvioni. In particolare, europei che prevedono delle condizionalità programmazione dei Fondi strutturali individuano tre elementi fondamentali: precise proprio sui temi della mitigazione dovrà giocare un ruolo importante le aree che potrebbero essere interessate del rischio e delle azioni di adattamento ai in merito e – per quanto riguarda da inondazioni di corsi d’acqua naturali cambiamenti climatici possono essere una la Regione Emilia-Romagna – aver e artificiali e dal mare; l’estensione della fonte di risorse che aiutino ad affrontare la rispettato i tempi fissati dalla direttiva popolazione potenzialmente coinvolta; la situazione? Alluvioni per la predisposizione presenza, all’interno di questa zone a più delle mappe di pericolosità e rischio alto rischio di allagamento, di strutture Per la Regione Emilia-Romagna sicuramente rappresenta un punto a sensibili da proteggere, come scuole, la prevenzione dei rischi riveste favore sulla scena comunitaria. ospedali, servizi per la comunità. un’importanza strategica. Lo dimostrano La nuova cartografia – predisposta a innanzitutto i dati di bilancio: dal 2000 al Nello scenario nazionale attuale è evidente partire da quella dei Piani di assetto 2013 è stato investito 1 miliardo di euro che la priorità delle priorità sta nel rilanciare idrogeologico realizzati dalle cinque di fondi regionali e statali per opere di economia e occupazione. Ci sembra che Autorità di bacino – indica per ogni messa in sicurezza e difesa del territorio. l’utilizzo dei fondi europei per realizzare area della regione tre possibili scenari di 423 milioni sono stati destinati a 3.174 azioni strategiche di difesa del suolo risponda pericolosità (alluvioni rare, poco frequenti interventi di difesa del suolo e della sinergicamente alle due priorità: difesa/ e frequenti), rappresentati con altrettante costa; 209 milioni per 1.332 interventi sicurezza di territorio e cittadini e rilancio diverse tonalità di blu. di bonifica e oltre 358 milioni per 3.400 dell’economia. Lei pensa che si possa arrivare Altri colori identificano, a seconda che il interventi di protezione civile. a una sintesi proficua che consenta di mettere rischio sia da moderato a molto elevato, Tra quelli citati, rientrano anche i lavori a frutto le conoscenze tecniche della nostra gli elementi potenzialmente esposti quali finanziati sulla base di un Accordo Regione e, anche, di contribuire a rilanciare la popolazione, i servizi, le infrastrutture e di programma siglato nel 2010 con il lo sviluppo economico? le attività economiche. ministero dell’Ambiente, grazie al quale Una grande novità è inoltre rappresentata è stato definito un Piano triennale dal Affrontare le calamità naturali investendo dall’introduzione delle mappe di valore di 183 milioni di euro per azioni sulla prevenzione dei rischi e sul inondazione per eventi meteo marini, di mitigazione e prevenzione del rischio protagonismo delle comunità locali nel con l’indicazione delle aree costiere più sull’intero territorio regionale. promuovere la cura del territorio è una soggette a tali fenomeni. Le risorse finora disponibili sono già strada vincente per tornare a crescere Il contenuto della nuova cartografia, state investite: i lavori sono terminati o anche dal punto di vista economico. quindi, costituisce la premessa per in corso. L’impegno della Regione è stato Ne sono convinta: per uscire dalla crisi, declinare le azioni concrete che saranno quello di progettare tutte le opere previste serve investire nell’ “economia verde, della contenute nel futuro Piano di gestione dal Piano, per garantirne l’immediata prevenzione”; serve fare della sicurezza del rischio alluvioni. Azioni da adottare cantierabilità appena trasferite le risorse territoriale uno dei punti di forza delle sia in tempo differito – ossia con le statali. E così è stato fatto, perché la politiche nazionali per creare lavoro, norme d’uso e le previsioni di sviluppo sicurezza è anche una questione di competitività e benessere, per prevenire del territorio – che nella gestione in tempestività degli interventi. danni economici e perdite di vite umane tempo reale dell’emergenza, con il Certo, in questi anni abbiamo scontato inaccettabili, per dare vita a comunità monitoraggio idro-meteorologico, il il verificarsi con sempre maggiore sempre più resilienti, preparate a sistema di allertamento, gli interventi frequenza di eventi straordinari, dalla rispondere ai pericoli in modo tempestivo di soccorso, la sorveglianza idraulica e grande nevicata del febbraio 2012 ed efficiente perché consapevoli dei rischi, la regolazione dei deflussi. Ne deriva, in Romagna alle piogge eccezionali delle risorse e degli strumenti di cui dunque, che le mappe si propongono dell’autunno 2012, della primavera 2013 possono disporre. anche come base conoscitiva per la fino alla recente alluvione nella bassa È sul binomio Economia della prevenzione redazione dei piani di emergenza modenese. e Comunità resilienti che si può giocare comunali e intercomunali di protezione Si tratta del frutto dei cambiamenti la sfida del futuro, anche a fronte dei civile. Per questo, la loro predisposizione climatici in atto e le mappe di fenomeni di mutamento climatico è avvenuta con la preziosa collaborazione, pericolosità e rischio – con il successivo sempre più evidenti. tra gli altri, dell’Agenzia regionale di Piano regionale di gestione del rischio Dobbiamo proseguire sulla via indicata protezione civile. Al tempo stesso, siamo alluvioni – costituiscono veri e propri dall’Europa, quella di una crescita già al lavoro per l’aggiornamento costante strumenti di adattamento ai cambiamenti intelligente, sostenibile e inclusiva. e continuo della cartografia, da attuare climatici stessi. In proposito, alle Per farlo, bisogna uscire dalla logica nei prossimi anni anche considerati gli Regioni spetta un ruolo fondamentale dell’emergenza e avviare politiche scenari di rischio residuale. nel delineare strategie di prevenzione e strutturate di prevenzione, su base interventi efficaci per la protezione delle pluriennale e caratterizzate dalla certezza Ovviamente la strada della messa in proprie comunità. Serve però anche un delle risorse a disposizione. Politiche impegno deciso dello Stato: la sicurezza imperniate sull’individuazione delle sicurezza del territorio è lunga, richiede condizioni di rischio e volte a una lavoro e, soprattutto risorse. Conoscere territoriale è la prima grande opera sensibile riduzione dell’impatto degli le zone a rischio è fondamentale, ma da finanziare. Da sempre il presidente eventi calamitosi, agendo al tempo stesso occorre avviare anche azioni concrete di Errani sollecita un Piano nazionale da volano per la ripresa economica, per mitigazione che richiedono investimenti. decennale per la prevenzione del rischio rilanciare l’occupazione e la competitività Lo stato, a parte forse il nuovo scenario idrogeologico, finanziato con risorse certe territoriale. aperto con la legge di stabilità, è latitante da e continuative nel tempo. molto tempo e gli effetti sono drammatici. Al tempo stesso, nemmeno l’Europa Come pensa la nostra Regione di far fronte può sottrarsi alle questioni poste dai Intervista a cura di Giancarlo Naldi, alla necessità di risorse? I Fondi strutturali cambiamenti climatici. La prossima direttore responsabile di Ecoscienza 9
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 RISCHIO IDRAULICO 1 2 3 4 1 Mappa della pericolosità per il torrente Baganza. La pericolosità viene rappresentata in diverse gradazioni di blu, dalle tonalità più scure, classe P3 (pericolosità molto elevata, eventi frequenti) 2 Mappa del rischio per il torrente Baganza. alla più chiara (eventi poco frequenti o rari, di tipo catastrofico). 3 Mappa della pericolosità per l’area costiera di Cesenatico, Analogamente, per il rischio il colore viola rappresenta la classe più in caso di ingressione marina. elevata (R4), il rosso la R3, l’arancione la R2 e, infine, in giallo il rischio 4 Mappa del rischio per l’area costiera di Cesenatico, in caso moderato o nullo (R1). di ingressione marina. 10
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 Alluvione a Modena Piogge molto elevate all’origine della piena del Secchia Il 19 gennaio 2014 una breccia nell’argine del fiume Secchia ha causato un’alluvione in provincia di Modena. Di seguito riportiamo una breve sintesi dell’evento meteo all’origine dell’emergenza. Nel periodo compreso tra giovedì 16 e domenica 19 gennaio 2014 il territorio regionale dell’Emilia-Romagna è stato interessato da una situazione meteorologica prolungata di tempo perturbato. La configurazione meteorologica è stata dominata dalla presenza di una profonda saccatura sul Mediterraneo occidentale, che alimentava il transito sul nostro territorio di impulsi successivi di precipitazioni. Le correnti umide sono risultate temperate e hanno prodotto delle piogge diffuse, spesso a carattere di rovescio, con intensità anche superiori a 20 mm/ora, distribuite in tre impulsi FIG. 1 - Precipitazioni (mm) relativa al periodo 16-19 gennaio 2014. molto ravvicinati. Solo in minima parte e sulle cime più alte si sono avute nevicate, ma di scarsa entità (l’altezza dello zero termico è risultata compresa tra 1500 e 2000 metri). Le piogge hanno interessato principalmente i crinali delle province da Piacenza a Bologna, dove i quantitativi complessivi dei quattro giorni sono risultati quasi ovunque superiori a 250 mm, con alcune punte massime superiori a 400 mm, come nelle stazioni di Lagdei e Civago (figura 1). m Gli impulsi successivi di pioggia hanno prodotto una successione ravvicinata di incrementi di livelli idrometrici nelle sezioni montane di tutti i corsi d’acqua dei bacini centro- occidentali, generando onde che propagandosi verso valle nelle sezioni arginate hanno formato un unico colmo di piena, con superamento della soglia di criticità 2 lungo i tratti vallivi dei fiumi Enza, Secchia, Panaro e Reno, che sono risultati quelli maggiormente interessati dall’evento. FIG. 2 - Livelli del Secchia a Ponte Bacchello. Il cambio di pendenza registrato la mattina del 19 In particolare sul fiume Secchia, tra le sezioni di Ponte Alto e gennaio mostra l’inizio della tracimazione arginale verificatasi a monte in località San Matteo nel Ponte Bacchello, nella mattina del giorno 19 si è aperta una comune di Bastiglia. breccia arginale in destra che ha fatto tracimare le acque di piena del Secchia nella pianura circostante, allagando i territori comunali e i centri abitati della bassa modenese tra il Secchia e il Panaro. La breccia è stata richiusa nelle prime ore del giorno 21. Va sottolineato che la pioggia di questo evento si è andata a sommare a quella caduta nel 20 giorni precedenti, raggiungendo un valore totale che in alcuni punti è dell’ordine di 1400 mm in un mese. Questi quantitativi sono assolutamente m fuori dalla norma per il periodo (dal 20 dicembre al 20 gennaio), sia per quantità, sia per il carattere temporalesco che in più momenti li ha caratterizzati. Le piogge hanno quindi determinato lo stato di imbibizione e di sollecitazione dei corpi arginali, che negli ultimi 30 giorni sono stati interessati da eventi di piena dello stesso ordine di grandezza (piena del 26-27 dicembre 2013 e piena del 4-5 gennaio 2014) come evidenziato nel grafico di figura 3. FIG. 3 - Successione delle piene verificatesi sul fiume Secchia negli ultimi 30 giorni (livelli a Ponte Bacchello). a cura di Sandro Nanni, Servizio IdroMeteoClima, Arpa Emilia-Romagna FOTO: Protezione civile Emilia-Romagna 11
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 IDROLOGIA E CAMBIAMENTO CLIMATICO, LAVORI IN CORSO Regione e Arpa Emilia-Romagna hanno avviato una specifica attività a supporto dell’attuazione della direttiva sul rischio alluvioni, con riferimento ai temi dell’idrologia di piena e allo studio dei cambiamenti climatici in atto, oltre agli scenari futuri nei bacini idrografici. L a direttiva europea 2007/60/CE ha RISCHIO IDRAULICO ALBERINO (3h) lo scopo di “istituire un quadro per la valutazione e la gestione dei rischi Valori numerici di alluvioni volto a ridurre le conseguenze Distribuzioni statistiche Statistiche campionarie negative per la salute umana, l’ambiente, il Parametro Media 27.195 Tipo GEV GEV Dev. St. 10.870 patrimonio culturale e le attività economiche Alfa 7.812 6.087 Numerosità 38 connesse con le alluvioni all’interno della Epsilon 21.881 21.858 Comunità”. A livello nazionale, tale Kappa -0,095 -0,235 direttiva è stata recepita con il decreto Prob Distribuzioni statistiche T legislativo n. 49 del 23 febbraio 2010 0.99 1000 “Attuazione della direttiva 2007/60/CE 0.998 500 relativa alla valutazione e alla gestione 0.995 200 dei rischi di alluvioni”, che, privilegiando 0.990 100 un approccio di pianificazione a lungo 0.980 50 Fig. 1 termine, definisce tre tappe successive, Distribuzione GEV 0.950 20 consistenti nella individuazione delle 0.900 10 Piogge intense 0.800 5 zone a rischio potenziale di alluvioni (fase 1), nella redazione delle mappe della Distribuzione di probabilità 0.500 2 pericolosità e del rischio (fase 2), nonché Gev (Generalizzata del 0.091 1.1 nella elaborazione del piano di gestione valore estremo) per del rischio di alluvioni (fase 3). All’interno l’analisi delle piogge intense osservate alla della direttiva viene posto in rilievo il stazione di Alberino per la 0 20 40 60 80 100 120 tema dei cambiamenti climatici. Infatti, durata di 3 ore. Precipitazione (mm) come si legge nelle premesse al punto Campione Puntuale Regionale (2): “Le alluvioni sono fenomeni naturali Fonte: Arpa SIMC impossibili da prevenire. Tuttavia, alcune Idice a Castenaso attività umane… e i cambiamenti climatici contribuiscono ad aumentarne la probabilità Valori numerici e ad aggravarne gli impatti negativi”. Allo Distribuzioni statistiche Statistiche campionarie stesso modo, il Dlgs 49/2010 richiede Parametro Media 185.731 che gli obiettivi della gestione del rischio Tipo GEV GEV Dev. St. 92.187 Alfa 69.779 61.996 Numerosità 35 di alluvioni siano definiti nelle aree in cui Epsilon 138.946 139.407 sia stata effettuata una “valutazione dei Kappa -0,087 -0,148 rischi potenziali, principalmente sulla base Prob Distribuzioni statistiche T dei dati registrati, di analisi speditive e 0.99 1000 degli studi sugli sviluppi a lungo termine, 0.998 500 tra cui, in particolare, le conseguenze dei 0.995 200 cambiamenti climatici sul verificarsi delle 0.990 100 alluvioni e tenendo conto della pericolosità 0.980 50 da alluvione” (art. 4, c. 2). 0.950 20 Fig. 2 Nel perseguire gli obiettivi sopra Distribuzione GEV 0.900 10 richiamati, la Regione e Arpa Emilia- portate massime 0.800 5 Romagna, con le Autorità di bacino 0.500 2 ricadenti nel territorio regionale, hanno Distribuzione di probabilità 0.091 1.1 avviato una specifica attività a supporto Gev per l’analisi delle dell’attuazione della direttiva 2007/60/ portate massime annuali CE con riferimento ai temi dell’idrologia al colmo di piena osservate alla stazione di Idice a 0 200 400 600 800 1000 di piena e allo studio dei cambiamenti Castenaso. Portata al colmo (mc/s) climatici in atto, oltre agli scenari futuri Campione GEV puntuale GEV regionale nei bacini idrografici che interessano Fonte: Arpa SIMC 12
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 il territorio regionale nei tre distretti valori di pioggia intensa, per diverse durate La metodologia applicata consente così idrografici, così come definiti dal Dlgs e differenti valori di tempo di ritorno. A di valutare gli effetti della variazione di 152/2006 (distretti padano, dell’Appennino tal riguardo, è stata condotta un’analisi parametri relativi all’uso del suolo e alla settentrionale, dell’Appennino centrale). delle serie storiche ricadenti in una precipitazione nella determinazione degli Inoltre, il piano di attività predisposto specifica area mediante la distribuzione eventi temibili di portata al colmo di tiene conto dei principi fondamentali della Generalizzata del valore estremo (Gev), piena. strategia comunitaria in tema di gestione identificando il valore indice con il valore A tal riguardo, altro importante tema dei bacini idrografici, in accordo con la medio delle serie storiche relative a una sviluppato è stato la valutazione dei segnali direttiva europea 2000/60/CE e in un fissata durata (figura 1). del cambiamento climatico in atto e contesto di cambiamento climatico. Pregevole è anche l’aggiornamento l’individuazione di possibili scenari futuri Tale strategia è riportata nel documento delle serie storiche delle massime con riferimento all’ambito territoriale guida n. 24 della Commissione europea, portate annuali al colmo di piena, cioè regionale, avvalendosi anche di simulazioni “River basin management in a changing il valore di portata istantanea massima numeriche climatiche e idrologiche. climate”, nel quale tra i principi da registrata durante l’anno, osservate alle Le metodologie descritte, unitamente a prendere in considerazione sono indicati sezioni idrometriche che compongo quelle per la definizione di ietogrammi l’individuazione delle pressioni dirette la rete regionale di monitoraggio delle e idrogrammi di progetto, sono stati resi e indirette derivanti dai cambiamenti portate fluviali. L’ultima pubblicazione, disponibili mediante un apposito sistema climatici, il riconoscimento dei segnali del la numero 17 dell’ex Servizio Idrografico di calcolo, utile a pervenire a un sistema cambiamento climatico, la scelta di misure e mareografico italiano, risale al 1980 di gestione e utilizzo della modellistica sulla base della valutazione delle pressioni, e contiene come dati disponibili quelli idrologica e idraulica delle piene fluviali. includendo le proiezioni climatiche e relativi al 1970. Data la grande utilità (figura 3). la necessità di tenere in considerazione in ambito progettuale di tali dati e Il sistema permette un’agevole gestione il tema del cambiamento climatico grazie alle numerose misure di portata ed elaborazione dei dati, esecuzione di nell’intero ciclo della gestione del rischio effettuate da Arpa per mantenere modelli stocastici e numerici, nonché di alluvione. Tale documento prevede, aggiornate le scale di deflusso, le serie post-elaborazioni dei risultati in come principio generale, di iniziare ad storiche delle massime portate annuali modo estremamente flessibile. Infatti, adattare la gestione del rischio idraulico al al colmo di piena osservate nel territorio tutti i parametri che caratterizzano le cambiamento climatico potenziale il prima regionale giungono ora fino al 2012, metodologie applicate, oltre a parametri possibile, ovvero appena si è in possesso anno corrispondente all’ultimo Annale predefiniti, possono essere definiti di informazioni “abbastanza robuste”, non idrologico regionale pubblicato nel 2013. dall’utente attraverso una procedura di potendo averne certezza. La disponibilità delle suddette serie configurazione, in modo da consentire Al fine di predisporre entro l’anno 2013 storiche ha consentito altresì di aggiornare la simulazione di uno specifico scenario le mappe di pericolosità e di rischio la distribuzione di probabilità del massimo what-if nei processi di pianificazione e di alluvione e, in seguito, di redigere il annuale delle portate al colmo piena, progettazione. Il sistema è attualmente piano di gestione delle alluvioni entro anch’essa mediante una curva di crescita in uso presso il Centro funzionale il 2015, secondo le scadenze fissate dal regionale basata sulla distribuzione Gev e decentrato, il Servizio Difesa del suolo, Dlgs 49/2010, le attività realizzate hanno la grandezza indice corrispondente con il della costa e bonifica e i Servizi tecnici previsto l’aggiornamento, con i più valore medio opportunamente stimato con della Regione Emilia-Romagna, oltre recenti dati disponibili, delle statistiche relazioni empiriche (figura 2). le autorità di bacino che interessano il pluviometriche e idrometriche necessarie In alternativa alla stima della portata territorio regionale. per la progettazione di opere idrauliche e indice e all’uso della curva di crescita la pianificazione del territorio. regionale, è stato anche messo a punto un L’applicazione di una tecnica di metodo di stima indiretta della massima Monica Guida1, Silvano Pecora2 regionalizzazione mediante curva di portata annuale al colmo di piena per 1. Responsabile del Servizio Difesa del suolo, crescita e spazializzazione della grandezza assegnato periodo di ritorno a partire da della costa e bonifica, Regione Emilia-Romagna indice consente così di disporre, per l’intero informazioni pluviometriche attraverso 2. Responsabile area Idrografia e idrologia, territorio di competenza regionale, dei un metodo di derivazione in probabilità. Arpa Emilia-Romagna Fig. 3 Idrogrammi Sistema di calcolo degli idrogrammi di progetto con visualizzazione delle simulazioni in forma grafica e tabellare. 13
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 La protezione civile tra Prevenzione e comunicazione L’elevata vulnerabilità del territorio italiano rende essenziale La preparazione della società ad affrontare crescenti condizioni di rischio. occorre migliorare qualità e tempi della comunicazione del rischio, per aumentare la consapevolezza e la responsabilità di amministratori e cittadini. N egli ultimi anni, l’Italia, è stata sono già a un buon livello di attuazione, a fronte dell’occorrenza di tali eventi. La RISCHIO IDRAULICO colpita da eventi meteorologici in altre aree meno. catena sopra citata è caratterizzata dalla di forte intensità, che hanno Tanti sono i punti in cui va sviluppata confluenza di diverse competenze. A prodotto danni gravissimi e perdite di questa indagine. Sicuramente va essa prendono parte infatti meteorologi, tante vite umane. L’impatto di questi approfondita la conoscenza fisica dei idrologi, geologi, i “protettori civili”, il eventi è enorme: più di 10 eventi critici processi che causano questi fenomeni mondo dei volontari, i comunicatori del solo dal 2009 fino ad oggi, ad iniziare e vanno ottimizzati tutti gli strumenti rischio. E, da ultimo, ma forse sarebbe dal nubifragio di Giampilieri in Sicilia di monitoraggio e previsione che oggi stato più opportuno dire all’inizio, ci durante il quale persero la vita 36 persone esistono e vengono utilizzati in maniera sono gli amministratori (i prefetti, i travolte da una colata di fango, i nubifragi operativa. E, cosa non banale, il loro sindaci...) che hanno, a vario titolo, la del 2012 che hanno devastato la Toscana, funzionamento va anche garantito responsabilità nei confronti dei cittadini passando per i due episodi liguri del 2011 nel tempo, nonostante il periodo di e delle infrastrutture. È importante di cui si parlava in precedenza, la recente difficoltà economica che viviamo. Uno anche sottolineare che i cittadini, per alluvione in Sardegna, che ha di nuovo sforzo particolare va fatto nella direzione altro, non sono solo fruitori del sistema, determinato la perdita di tante altre vite di migliorare la comunicazione del ma sono parte integrante dello stesso, umane e danni ingentissimi e infine rischio, attraverso un uso oculato di in quanto possono essere parte attiva, se l’alluvione prodotta dall’esondazione del tutti gli strumenti di diffusione delle opportunamente formati e informati, del Secchia nel modenese, con tutti i danni informazioni che la moderna tecnologia sistema di prevenzione, in quanto capaci che ha prodotto. mette oggigiorno a disposizione, previa sempre più di auto-proteggersi e aiutare i Questi eventi hanno lasciato una traccia un’adeguata azione di formazione e propri cari, i vicini e conoscenti a prendersi indelebile nell’immaginario collettivo informazione a un pubblico sempre più cura della propria persona. delle persone, e anche un mare di vasto ed esigente e, soprattutto, bombardato polemiche. Al solito, le colpe sono da tante informazioni, talvolta ridondanti Prima di tutto occorre specificare quali attribuite alla cementificazione, all’uso se non, a volte, persino contraddittorie. sono le strategie essenziali per ridurre il improprio del territorio, ma sotto accusa In sostanza si devono oliare le strategie di rischio, e come si articolano. Sicuramente sono stati anche, in alcuni casi, i sistemi prevenzione e di protezione che operino due sono le azioni fondamentali che un di allertamento, non utilizzati al meglio e sia nel tempo differito che in quello Paese moderno deve gestire per far fronte ritenuti intempestivi. La preoccupazione reale, che già esistono e sono operative, al rischio meteo-idrogeologico-idraulico: sta crescendo nel paese. Se, per di più, il in Emilia-Romagna da almeno 7-8 occorre operare nel tempo differito e nel clima cambierà nella direzione ormai da anni. Per coloro che sono interessati a tempo reale. tutti accettata rendendo probabilmente conoscere come è strutturato attualmente La prima strategia, che si attua nel tempo più frequenti questi eventi, con il sistema di allertamento in tempo reale differito, attiene prioritariamente al conseguenti alluvioni e dissesti sempre suggeriamo la lettura del manuale: “Il mondo dei pianificatori del territorio: più frequenti, le condizioni di pericolosità sistema regionale di allertamento per il rischio ad esempio alle Autorità di bacino (o causate da tali fenomeni intensi potranno idrogeologico-idraulico”, curato dall’Agenzia distretto) fluviale e alle Regioni, in aumentare. Se a ciò si aggiunge l’elevata di protezione civile dell’Emilia Romagna, coordinamento con il Dipartimento vulnerabilità naturale di molti territori del scaricabile anche da web all’indirizzo della protezione civile. Le azioni nostro paese, ne consegue che potremmo http://bit.ly/allertaER. di pianificazione convergono nella aspettarci in futuro maggiori condizioni definizione e aggiornamento dei Piani di di rischio idrogeologico-idraulico e una assetto idrogeologico (Pai) e delle mappe maggiore esposizione delle popolazioni La protezione civile oggi in Italia di Rischio idrogeologico-idraulico che al rischio. Ecco quindi che il tema della confluiscono nel Piano di gestione del preparazione della società ad affrontare Prima di entrare nel merito delle strategie rischio alluvioni e risultano fondamentali queste crescenti condizioni di rischio di miglioramento, si rende opportuna una per una corretta successiva applicazione diviene essenziale. breve disamina di come oggi è strutturato dei Piani regolatori, da parte dei Comuni, il paese per far fronte agli impatti causati nella definizione dell’utilizzo del territorio. È assolutamente necessario approfondire dagli eventi idro-meteo avversi, a chi Queste attività di conoscenza delle alcuni aspetti che conducono a fanno capo le responsabilità di avere a cura condizioni di pericolosità e rischio un miglioramento dei sistemi di la tutela dei cittadini, dei loro beni e delle sono svolte in ottemperanza a precise allertamento, che in alcune zone del paese varie attività, dei territori e dell’ambiente, norme dello Stato, quale il recente 14
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 decreto legislativo 49/2010 “Attuazione conseguente attuazione della pianificazione “strumento”, dagli uomini (previsori meteo, della direttiva 2007/60/CE relativa alla di emergenza di protezione civile, fino idrologi, geologi, ingegneri idraulici ecc.) valutazione e alla gestione dei rischi di all’informazione puntuale alla popolazione. che sono in grado di interpretare i dati alluvioni”, che recepisce quanto stabilito Il monitoraggio e la previsione in tempo rilevati, le previsioni numeriche disponibili dalla direttiva europea 2007/60 (cosiddetta utile si attuano con l’uso di tecnologie e a tradurle in messaggi di allertamento. “direttiva alluvioni”) che stabilisce le e risorse umane con le quali si possa In Italia il sistema di allertamento è azioni necessarie, e le tempistiche di conoscere al meglio quello che sta organizzato attraverso il Sistema dei Centri attuazione, per mettere in sicurezza i accadendo “adesso” e potrebbe accadere funzionali, costituito dalle strutture, centrali territori dal rischio di piene fluviali. in futuro su un determinato territorio e regionali, stabilite dalla direttiva Pcm del Interessante notare che in tale direttiva e si attua attraverso le reti di misura 27/2/2004 per gestire appunto il sistema si fa esplicito riferimento anche agli pluviometriche, nivometriche, dello stato di allertamento nazionale. Il monitoraggio impatti negativi dei cambiamenti idrometrico dei fiumi, della conoscenza dei strumentale è, come detto, solo il climatici sul rischio idrologico-idraulico. dissesti. E comporta anche la conoscenza primo pezzo della catena operativa. Per Le azioni di mitigazione da usare nella in tempo reale di come sta evolvendo in emettere i messaggi di allertamento sono fase di pianificazione territoriale, che un dato istante di tempo la vulnerabilità essenziali anche i modelli di previsione nel linguaggio climatico possono essere degli ecosistemi e dei sistemi sociali, che meteorologica, idrologica e idrogeologica ad considerate azioni di adattamento, hanno si ottiene necessariamente attraverso alta risoluzione spaziale (come ad esempio come obiettivo la realizzazione di opere un dialogo costante con chi opera sul il modello Cosmo-Lami operativo presso di difesa, caratterizzate spesso da un forte territorio e conosce l’ubicazione e il livello Arpa-Simc e i sistemi Fews di modellistica impatto, sia economico sia sociale, sui di esposizione degli elementi a rischio. idrologico-idraulica sui bacini della regione territori e sulle attività umane. Il livello di rischio non è infatti fisso nel Emilia-Romagna) con i quali attualmente Esempi di azioni strutturali sono, tra gli tempo, ma può essere al contrario molto si possono eseguire estrapolazioni altri, la costruzione di casse di espansione variabile. Per fare un esempio, si pensi meteorologiche e idrologiche nel futuro, dove far confluire l’acqua dei fiumi nei alle scuole e quanto possa essere diversa a partire da condizioni iniziali date. Tali casi di piena, oppure opere di rinforzo l’esposizione al rischio nel caso in cui esse sistemi hanno oggi un elevato livello di delle arginature fluviali, approfondimenti siano chiuse (ad esempio nei giorni festivi) affidabilità ma, in ogni caso, contengono degli alvei e anche il controllo e la costante rispetto a quando sono aperte, piene di ineluttabilmente delle incertezze, che manutenzione dei bacini fluviali. studenti e personale docente. Tutte queste vanno anch’esse gestite in modo opportuno, informazioni, necessarie per comporre nell’iter della catena decisionale. La seconda strategia consiste nella gestione la mappa della pericolosità e della Questi strumenti di previsione hanno dei sistemi di early warning che operano vulnerabilità dinamica dei territori, deve permesso di fare enormi salti in in tempo reale e attraverso i quali si cerca essere nota in tempo reale, e aggiornata avanti nella capacità di previsione, pur di minimizzare il rischio residuo. I sistemi istante per istante, affinchè le misure di mantenendo come detto ancora delle di allertamento non sono mai in grado messa in sicurezza possano risultare efficaci. incertezze, soprattutto per quanto concerne di difendere gli ambienti e i territori ed Le informazioni idrometeorologiche si la localizzazione spazio-temporale degli evitare i danni alle infrastrutture, però possono ottenere grazie alle reti di misura eventi di breve durata e forte entità. quantomeno possono contribuire nel al suolo (in figura 1 è rappresentata la rete Incertezze legate, talvolta, all’incapacità prevenire la perdita di vite umane, causate Rirer di monitoraggio idrometeopluvio di “risolvere” adeguatamente queste da calamità naturali. Esempi di questi della regione Emilia-Romagna, gestita tipologie di fenomeni estremi, oppure alla sistemi sono la messa in atto di un efficace da Arpa-Servizio IdroMeteoClima), le non del tutto adeguata descrizione delle e capillare monitoraggio idro-meteo-pluvio stazioni di radiosondaggio, le piattaforme “condizioni iniziali” dalle quali i modelli di e una altrettanto ottimale previsione idro- satellitari, i dati radar, i modelli di previsione evolvono nel tempo. meteorologica, che permette di formulare previsione meteorologica, idrologica e Il secondo pezzo del sistema di degli efficaci allertamenti al territorio e la idrogeologica. E infine, come ultimo allertamento è costituito dalle azioni di Fig. 1 Rete idrometeopluvio La rete di monitoraggio idrometeopluvio dell’Emilia-Romagna, gestita da Arpa-Servizio IdroMeteoClima. Pluviometri idro (n. 146) ★ Radar a autosonda SPC Idrometri+pluviometri idro (n. 60) ✷ Radar Gattatico Idrometri idro (n. 186) Fiumi Pluviometri agro (n. 62) Provincie Pluviometri meccaniche (n. 99) Raggio di influenza del radar (125 km) Pluviometri urbane (n. 10) 15
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 protezione civile, cioè di quell’insieme di fatto cenno e che ancora appare spesso oppure un falso allarme. L’incertezza piani e procedure di sicurezza finalizzati alla debole e soggetto a criticità. In sostanza, è previsionale va gestita quindi in ogni salvaguardia dei cittadini e dei loro beni. importante far sì che i cittadini migliorino caso, dal momento in cui anche in casi L’attività di protezione civile consente la consapevolezza delle condizioni di di incertezza è necessario prendere proprio, a partire dalla previsione di un rischio che caratterizzano i territori nei delle decisioni per mettere in sicurezza fenomeno avverso, di valutare gli effetti quali vivono. Questa consapevolezza deve i cittadini e i territori. Le previsioni al suolo e il rischio che ne consegue, e essere vissuta con serenità, senza angosce, sono infatti “probabilistiche”, ma le si attua anche mediante la conoscenza ma deve sussistere. E, parallelamente, i decisioni da prendere sono, al contrario, in tempo reale della vulnerabilità del cittadini devono essere portati a conoscenza “deterministiche”: o le si prendono o territorio. La valutazione del rischio è della pianificazione di emergenza. non le si prendono. Per gestire bene il determinata proprio dalla composizione Sicuramente la consapevolezza di sapere “dilemma della decisione”, occorre quindi della pericolosità di un evento previsto di vivere in un’area dove è presente che siano definite, concertate, scritte e con lo stato di esposizione, e può essere un determinato rischio, che tra l’altro attuate delle procedure di gestione del quindi altamente variabile nel tempo e potrebbe anche crescere a causa dei sistema di allertamento, dalla previsione, nello spazio. E può, soprattutto, dover cambiamenti climatici, può causare all’emanazione e diffusione delle essere valutata in tempi ridottissimi, problemi di tipo psicologico nella allerte fino all’attuazione del modello RISCHIO IDRAULICO quando ad esempio sono previsti fenomeni popolazione quando oggi il più delle volte d’intervento, parte integrante dei piani di meteorologici di brevissima durata ma i cittadini manifestano una sicurezza emergenza, che prevedano al loro interno di elevata intensità, come ad esempio i eccessiva dovuta a una percezione debole anche la gestione delle incertezze. Questo temporali violenti, i rovesci. del rischio a cui sono soggetti per simili al giorno d’oggi può essere fatto attraverso È evidente che un tassello fondamentale, eventi, ritenuti comunque poco probabili. analisi costo/beneficio e anche una buona che si integra con l’attività fondamentale Nel caso in cui questi eventi possano dose di buon senso, che spesso non può di pianificazione, è la capacità di divenire più frequenti, potrebbe crescere essere “incastrato” all’interno di procedure comunciare il rischio, una volta che troppo restrittive. un senso di ansia sociale. Ed è noto che sia stabilita la possibilità che un dato Va da sé che le procedure di allertamento, l’ansia, o peggio ancora il panico, non evento pericoloso si possa verificare una volta stabilite e concordate, dovranno aiuta a compiere azioni razionali. Ma è su un territorio. In tutti questi casi, e essere seguite sempre, scrupolosamente e altrettanto vero che la sottovalutazione dei soprattutto quando si ha poco tempo per senza tentennamenti. Nel concreto, quando rischi può risultare addirittura tragica. intervenire – talvolta si parla di pochissime una determinata soglia di occorrenza di È necessario quindi trovare un giusto ore, per non dire minuti, non sempre di un certo evento estremo meteo-idrologico equilibrio tra “l’ottimismo ingiustificato” si ritiene possa essere superata, allora le giorni – serve un sistema efficiente per e uno stato d’ansia perenne che non aiuta azioni conseguenti dovranno essere attivate comunicare le informazioni che devono a gestire una condizione di rischio. Per tempestivamente e senza indugio. E in tali fluire velocemente, dal Centro funzionale, ottenere tutto questo occorre ottimizzare casi, qualunque possa essere l’esito di un alle strutture di Protezione civile e da sempre, in maniera continua, il sistema allarme, sia stato mancato o falso, il sistema queste al territorio. Le strutture territoriali (quali i Comuni) sono l’ultimo anello della di allertamento agendo su tutti i fronti. sociale dovrà essere preparato a gestire catena e ricoprono un ruolo essenziale. Occorre che il Sistema di allertamento senza ansia, anche mediaticamente, tali Infatti è solo alla fine della catena, alla sia pronto a scattare quando serve in eventi, senza polemiche, o peggio, palleggio scala locale del comune o addirittura del tutte le sue componenti, e che cresca la di responsabilità. quartiere financo alla singola via o strada consapevolezza di poter essere pronti o singolo condominio, che si conosce a reagire nei casi di necessità attuando procedure di salvaguardia personale e Maurizio Mainetti1, Carlo Cacciamani2 dettagliatamente la criticità presente e reale. Solo il sindaco e i cittadini, meglio di collettiva sperimentate ed efficaci. 1. Responsabile Agenzia regionale di chiunque altro, possono conoscere il livello È tuttavia evidente che, per quanto Protezione civile, Regione Emilia-Romagna dettagliato di esposizione al rischio del potranno essere rese ottimali le procedure 2. Direttore Servizio IdroMeteoClima, territorio in cui vivono. e i sistemi di allertamento, ci sarà sempre Arpa Emilia-Romagna la possibilità di fare un mancato allarme L’anello debole della comunicazione Per migliorare le strategie di prevenzione strutturali occorrono mezzi, conoscenze, pazienza e tempi medio-lunghi. In un altro articolo si entra nel merito di queste azioni e non le svilupperemo quindi qui. Per migliorare le strategie di prevenzione di tipo “non strutturale”, occorre invece lavorare molto sul fronte delle conoscenze fisiche, geologiche, idrologiche, Fig. 2 meteorologiche per ottimizzare i sistemi Centro funzionale di preannuncio. Ma ancor di più, a protezione civile nostro parere, occorre oggi lavorare sui sistemi di comunicazione, soprattutto per La sala meteo del Centro chiudere quell’ultimo miglio della catena funzionale di protezione che raggiunge i cittadini di cui si è già civile dell’Emilia-Romagna. 16
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 vulnerabilità e resilienza in emilia-romagna Il territorio emiliano-romagnolo risulta vulnerabile dal punto di vista ambientale e in parte anche in termini sociali, ma riesce a contenere il rischio territoriale grazie alla sua capacità di resilienza: questi i risultati di uno studio dell’Università Cattolica di Piacenza. I l concetto “rischio territoriale” è di vulnerabilità, con le posizioni più complesso e multidimensionale. La buona struttura economica penalizzanti riscontrate per Rimini (101° Adottando un approccio alla lettura non compensa la vulnerabilità nella graduatoria dal migliore al peggiore), del territorio di stampo sistemico è ambientale e sociale Piacenza (97°) e Modena (94°). possibile individuare due elementi di Tale risultato può essere spiegato descrizione del rischio: la vulnerabilità, L’indice di vulnerabilità territoriale osservando il posizionamento nel cioè l’insieme dei fattori che favoriscono sintetizza in un’unica misura i fattori ranking secondo gli indici di vulnerabilità la probabilità di un sistema a subire economici, sociali e ambientali che della dimensione economica, sociale e danni a seguito del manifestarsi di un favoriscono l’esposizione dei sistemi locali ambientale. evento negativo e la resilienza, cioè all’impatto derivante da un evento negativo. I sistemi locali emiliano-romagnoli l’abilità – riferibile a qualsiasi organismo, Le province dell’Emilia-Romagna registrano, come noto, posizioni individuo od organizzazione – di appartengono al gruppo di territori eccellenti in termini economici con bassa fronteggiare e riprendersi dall’effetto che registrano un livello medio-alto vulnerabilità, in particolare con la terza di un’azione perturbante prodotta da un evento negativo. In questo lavoro si Province Vulnerabilità Vulnerabilità Vulnerabilità Vulnerabilità ipotizza la costruzione di uno schema di economica sociale ambientale territoriale rappresentazione del rischio territoriale, secondo la griglia di lettura vulnerabilità/ Bologna 15 103 62 87 resilienza, declinandolo successivamente Ferrara 54 89 63 88 nelle tre dimensioni della sostenibilità: Tab. 1 Forlì-Cesena 30 88 78 78 l’economia, la società e l’ambiente VULNERABILITà (Graziano 2013). territoriale Modena 33 91 96 94 A ciascuna componente della Parma 7 85 83 68 vulnerabilità e resilienza del territorio Il posizionamento delle sono collegati alcuni indicatori, seguendo Piacenza 17 93 101 97 province dell’Emilia- una sequenza logico-operazionale adatta Romagna secondo gli Ravenna 3 99 81 75 a misurare un concetto complesso. indici di vulnerabilità economica, sociale e Reggio Emilia 26 81 95 79 Il modello definito viene verificato ambientale (dal migliore attraverso uno studio sulle province al peggiore). Rimini 20 100 100 101 italiane. A partire da un dataset composto da 68 variabili elementari (con un foto: Archivio RER AIUSG, L. Banzi intervallo temporale dal 2007 al 2013) si applica una metodologia di sintesi a “stadi successivi” (Graziano 2013, Graziano e Rizzi 2013, Lel 2012) che utilizza tecniche statistiche multivariate, per giungere a un sistema di indicatori e indici sintetici che descrivono la geografia della vulnerabilità e resilienza delle province italiane. Il posizionamento dell’Emilia-Romagna viene analizzato attraverso gli indici di vulnerabilità e resilienza territoriale, risultanti dall’applicazione del modello teorico descritto. 1 Il Po di Volano (Fe). 1 17
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 positivi in termini relativi di altri contesti La resilienza territoriale per reagire foto: Archivio RER AIUSG, L. Banzi territoriali ma pur sempre preoccupanti). Registrano elevati valori di vulnerabilità alla crisi economica sociale Bologna (103°), Rimini (100°), Ravenna (99°) e Piacenza (93°), attribuibili L’indice di resilienza territoriale sintetizza soprattutto alla sfera della criminalità. in un’unica misura i fattori di risposta del Si evidenzia, in special modo, un’alta territorio, che determinano la capacità incidenza dei furti per abitante a Rimini di adattamento e riorganizzazione del (ultima nella graduatoria corrispondente), sistema locale a seguito di eventi inattesi Bologna (101° provincia) e Ravenna (96°). e shock negativi esterni. Anche in questo L’elevato tasso di mortalità per tumore a caso il modello presentato fa riferimento Piacenza (89°) contribuisce al risultato alle tre le sfere della sostenibilità: negativo nella sfera “demografia e salute” economia, società e ambiente. della provincia (tabella 1). Le province emiliano-romagnole appartengono al gruppo di sistemi locali Il posizionamento risulta invece più italiani che registrano un alto livello di differenziato in base all’indice di resilienza territoriale con cinque province vulnerabilità ambientale, che descrive tra le prime 10 della graduatoria nazionale, sinteticamente gli aspetti negativi dello dove eccellono Parma (2°), Bologna (3°), 2 stato ambientale (in particolare riferiti alla Ravenna (4°), Ferrara (6°) e Modena (9°). piazza di Ravenna, la settima di Parma e la qualità dell’aria e all’assetto territoriale) e la Questo risultato esprime sinteticamente quindicesima di Bologna. Il dato sintetizza pressione antropica (da parte di imprese e la dotazione del sistema locale di fattori ATTUALITà i fattori di fragilità economica, riferiti alla individui). Questo risultato è determinato di risposta nella sfera economica, sociale e tensione finanziaria delle imprese e delle soprattutto dall’alta concentrazione ambientale, che derivano sia da elementi famiglie, agli aspetti negativi relativi al di sostanze inquinanti nell’aria e dal strutturali che di politiche e strategie mercato del lavoro (tasso di disoccupazione significativo rischio idrogeologico. collettive e individuali. e di inattività femminile, costo del lavoro) e Piacenza, Rimini e Modena registrano le Il dato più favorevole è rappresentato alla specializzazione produttiva. peggiori performance, mentre Bologna dall’indice di resilienza economica, Il buon posizionamento delle province e Ferrara si distinguono in positivo, pur con le eccellenze di Bologna, Parma, di Parma e Ravenna nella graduatoria con un livello scarso rispetto alla media Modena, Ravenna e Reggio Emilia, e che secondo l’indice di vulnerabilità economica è nazionale. Vengono così confermate le rappresenta sinteticamente la dimensione spiegato soprattutto dalla scarsa incidenza evidenze emerse in altri studi e nell’analisi dell’economia locale, la dotazione di risorse sugli impieghi bancari dei rapporti con degli indicatori del benessere territoriale per le imprese e le famiglie, la capacità famiglie in stato di insolvenza (occupano dell’indagine Sole24Ore che sottolineano innovativa del sistema imprenditoriale rispettivamente la 5° e la 7° posizione la minore fragilità del settore produttivo locale e, infine, la dotazione di nel ranking dal migliore al peggiore). rispetto a quella della struttura demografica infrastrutture economiche (infrastrutture Le buone performance di Bologna sono e dell’ambiente. ferroviarie, servizi a banda larga, dotazione riconducibili alla struttura finanziaria premiante delle imprese locali, con bassi livelli di indebitamento (12° posizione in graduatoria), e ai bassi livelli disoccupazione (7°). Nel contesto di profonda recessione che colpisce l’Italia in questi anni, l’Emilia- Romagna quindi appare meno penalizzata rispetto ad altre aree grazie alla sua diversificazione produttiva, al ricco tessuto di piccole e medie imprese e alle capacità di internazionalizzazione di alcuni settori, quali il meccanico e l’agroalimentare. Le province della regione occupano invece posizioni più penalizzanti secondo l’indice di vulnerabilità sociale, che sintetizza i vincoli relativi alla debole struttura demografica e di salute, Fig. 1 rappresentati dall’elevata dipendenza rischio territoriale demografica per il progressivo invecchiamento della popolazione e dai La mappa del rischio tassi di mortalità secondo le principali territoriale delle cause di decesso, e include le dimensioni province italiane. della criminalità e del disagio sociale (più Indice di rischio territoriale molto basso basso medio 2 Raccolta differenziata a Ferrara. alto 3 Il canale emiliano-romagnolo a Imola (Bo). molto alto 18
ecoscienza Numero 6 • Anno 2013 di reti energetico-ambientali e diffusione al 27° posto, Modena al 32°, Forli-Cesena alla sua capacità di resilienza in termini della rete elettrica). Questo risultato e Rimini rispettivamente al 40° e 46°. di dotazione di capitale sociale, tessuto appare meno significativo per le province In Italia emergono le buone performance produttivo e azioni di tutela ambientale. di Ferrara e Forlì-Cesena, meno capaci di in termini di minor rischio delle province Su questo fronte andranno sempre più reagire alla crisi in corso. di Trento, Bolzano e della Toscana, mentre integrate le “risposte” delle politiche di Anche la performance nell’indice di risultano fortemente penalizzate alcune sviluppo orientate alla sostenibilità con le resilienza sociale rivela un posizionamento aree della Sicilia, della Puglia e della strategie e i comportamenti dei cittadini e positivo per il sistema regionale (con la Campania ma anche Alessandria, Rovigo delle imprese. parziale eccezione di Piacenza) derivato e Imperia al Nord, Viterbo, Frosinone e soprattutto dalla diffusione di infrastrutture Latina nel Centro (figura 1). sociali e per il tempo libero, di infrastrutture In conclusione il territorio emiliano- Paola Graziano, Paolo Rizzi sanitarie e dalla dotazione di capitale sociale romagnolo risulta particolarmente Laboratorio di Economia locale e capitale umano. vulnerabile dal punto di vista ambientale e Università Cattolica, Facoltà di Economia e Allo stesso modo, l’indice di resilienza in parte anche in termini sociali, ma riesce Giurisprudenza ambientale posiziona il sistema locale nella a contenere il rischio territoriale grazie paola.graziano@unicatt.it parte alta della graduatoria nazionale, con il 4° posto di Ravenna, il 5° di Ferrara e il Resilienza Resilienza Resilienza Resilienza Province 7° di Reggio Emilia. Questo indicatore economica sociale ambientale territoriale descrive sinteticamente la dotazione di Bologna 2 4 27 3 capitale naturale, i comportamenti della popolazione e delle imprese locali eco- Ferrara 49 6 5 6 sostenibili e, infine, le politiche in grado di Tab. 2 Forlì-Cesena 24 22 47 30 mitigare i rischi ambientali e antropogenici. resilienza Modena 6 21 18 9 Le buone performance dell’Emilia- Territoriale Romagna sono determinate innanzitutto Parma 3 2 15 2 dall’ampia diffusione di comportamenti Il posizionamento delle Piacenza 17 39 32 24 virtuosi da parte dei privati (questa province dell’Emilia dimensione è descritta dalla quota di Romagna secondo Ravenna 8 12 4 4 gli indici di resilienza raccolta differenziata sui rifiuti totali economica, sociale e Reggio Emilia 10 49 7 14 prodotti e dalla diffusione di imprese dotate ambientale (dal migliore Rimini 14 9 51 16 di certificazioni ambientali) e dall’indice al peggiore). sintetico di eco-management delle aziende pubbliche, calcolato da Ecosistema urbano. BIBLIOGRAFIA Sono anche determinanti in questo positivo posizionamento le strategie degli Dallara, A. e P. Rizzi, 2012, Geographic Map of Sustainability in Italian Local enti locali per la protezione dell’ambiente, Systems, Regional Studies vol. 46.3, pp. 321-337. in particolare per la diffusione di isole Graziano, P., 2013, Vulnerability and Resilience of the Economic, Social and pedonali, aree ztl, piste ciclabili e le Environmental Dimensions of Italian Provinces, paper presentato alla Conferenza politiche di risparmio energetico (tabella 2). europea di studi regionali, Regional Studies Association, Tampere, 2013. Graziano, P., 2013, Rischio, vulnerabilità e resilienza territoriale: il caso delle province Italiane, Eyesreg, Giornale on-line dell’AISRe (Associazione italiana di scienze regionali), vol. 4, n. 6. L’alta vulnerabilità del territorio Graziano, P. e Rizzi P., 2013, La competitività sostenibile dei sistemi locali e il rischio è compensata da elevata resilienza territoriale, paper presentato alla XXXIV Conferenza AISRe, Palermo, 2013. Holling, C. S., 2001, Understanding the Complexity of Economic, Ecological and Il rischio territoriale, secondo la Social Systems, Ecosystems, 4, pp. 390-405. metodologia di sintesi adottata, è dato Nardo, M., M. Saisana, A. Saltelli, S. Tarantola, A. Hoffmann, and E. Giovannini, 2008, Handbook on Constructing Composite Indicators: Methodology and user dalla differenza tra la vulnerabilità e la guide, Oecd Publishing, Paris, France. resilienza. L’Emilia-Romagna registra un indice di rischio medio-basso rispetto alle altre province italiane, grazie soprattutto foto: Archivio RER AIUSG alle buone performance di Parma (4°), Ravenna (5°), Bologna (7°) e Ferrara (19°), che compensano il peggior risultato di Piacenza (53°). I risultati di Parma, Bologna e Ravenna sono attribuibili soprattutto all’elevato livello di resilienza territoriale, che va a bilanciare i risultati nella sfera della vulnerabilità. La provincia di Parma, prima nella graduatoria regionale, evidenzia anche i risultati meno penalizzanti in quest’ultima dimensione. Le altre province emiliano-romagnole si posizionano in ogni caso nella prima metà della graduatoria: Reggio Emilia si piazza 3 19
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