Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale Sede Puglia - ADB Puglia
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Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale Sede Puglia AUTORITA' DI BACINO DISTRETTUALE DELL'APPENNINO MERIDIONALE EX AUTORITA' DI BACINO DELLA PUGLIA BILANCIO DI PREVISIONE TRIENNALE 2018-2020 E ANNUALE 2018 DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE Approvato con Decreto Segretariale n. 222/2018
Premessa Il principio contabile applicato n. 12 dell’Allegato n. 4/1 del D.Lgs. n. 118/2011 concernente la programmazione di bilancio, statuisce che la programmazione è il processo di analisi e valutazione che, comparando e ordinando coerentemente tra loro le politiche e i piani per il governo del territorio, consente di organizzare, in una dimensione temporale predefinita, le attività e le risorse necessarie per la realizzazione di fini sociali e la promozione dello sviluppo economico e civile delle comunità di riferimento. Il processo di programmazione, si svolge nel rispetto delle compatibilità economico-finanziarie e tenendo conto della possibile evoluzione della gestione dell’ente, richiede il coinvolgimento dei portatori di interesse nelle forme e secondo le modalità definite da ogni Ente, si conclude con la formalizzazione delle decisioni politiche e gestionali che danno contenuto a programmi e piani futuri riferibili alle missioni dell’ente. Attraverso l’attività di programmazione, le amministrazioni concorrono al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale, in coerenza con i principi fondamentali di coordinamento della finanza pubblica emanati in attuazione degli articoli 117, terzo comma, e 119, secondo comma, della Costituzione e ne condividono le conseguenti responsabilità. Con l’approvazione del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Codice dell’Ambiente”, è stata recepita la Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE e si è provveduto a modificare l’impianto organizzativo ed istituzionale della legge n. 183/89, prevedendo l’istituzione dei distretti idrografici e la contestuale creazione delle Autorità di Bacino Distrettuali (artt. 63 e 64) che avrebbero dovuto sostituire le Autorità di bacino, di cui alla legge n. 183, a far data dal 30 aprile 2006. A seguito di provvedimenti legislativi (D.Lgs. 284/2006, D.L. n. 208/2008, convertito in Legge n.13/2009) le funzioni delle Autorità di bacino nazionali sono state prorogate fino all’emanazione del DPCM di cui all’art.63 del dlgs 152/2006. Questo regime transitorio ha, quindi, consentito di dare attuazione al quadro normativo comunitario in materia di acque (direttiva 2000/60/CE) e di alluvioni (direttiva 2007/60/CE). Allo stato il predetto processo di trasformazione delle Autorità di Bacino in Autorità di bacino Distrettuali, avviato con il succitato decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152 (di recepimento della Direttiva quadro sulle acque – 2000/60/CE), è in fase di definitiva ultimazione a seguito dell'entrata in vigore della legge 28 dicembre 2015 n. 221 (che, in particolare, ha novellato gli art.63 e 64 del D.lgs 152/06) e, da ultimo, dal decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 294 del 25 ottobre 2016, recante “Disciplina dell’attribuzione e del trasferimento alle 2
Autorità di bacino distrettuali del personale e delle risorse strumentali, ivi comprese le sedi, e finanziarie delle Autorità di bacino, di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2017 ed entrato in vigore in data 17 febbraio 2017. Pertanto, a decorrere dall’entrata in vigore del suddetto DM, ai sensi del co. 1, art. 63, e co.1, lett. e), art. 64, del d.lgs n. 152/2006, è istituita l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale. Allo stato, pertanto, l'iter di trasformazione delle soppresse Autorità di Bacino in Autorità di Bacino Distrettuali è in fase di ultimazione e sarà completo, ragionevolmente, entro il 2018, a seguito dell'entrata in vigore del Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri di cui al co. 4, art. 63, d.lgs 152/2006; lo stesso, infatti, determinerà il completamento della riforma delle Autorità di Distretto attraverso il definitivo passaggio delle vecchie gestioni amministrativo – contabili a quelle nuove, come prevede l’art 9 del succitato DM il quale stabilisce che “le risorse strumentali e finanziarie delle autorità di bacino nazionali, interregionali e regionali di cui alla legge 183/89 costituiscono le dotazione strumentale e finanziaria iniziale dell’Autorità di bacino territorialmente corrispondente, a cui sono trasferiti i diritti ad esse inerenti a far data dall’entrata in vigore del d.c.p.m. di cui all’art. 63 comma 4 del decreto legislativo 152/2006.”. Si evidenzia, peraltro, che con DPCM del 14/07/2017 – registrato alla Corte dei Conti il 10/08/2017 n.1682 – la dott.ssa Vera Corbelli è stata nominata Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale. *** La struttura Autorità di Bacino della Puglia confluita nell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale, sulla base delle indicazioni contenute nello Statuto e nel Regolamento di Amministrazione e Contabilità, applica la contabilità e le norme contenute nell’attuale ordinamento di riferimento. Il nuovo sistema dei documenti di bilancio si compone come segue: Il Documento Unico di Programmazione (DUP); Lo schema di bilancio che, riferendosi ad un arco della programmazione almeno triennale, comprende le previsioni di competenza e di cassa del primo esercizio del periodo considerato e le previsioni di competenza degli esercizi successivi ed è redatto secondo gli schemi previsti dall’Allegato 9 al D.Lgs. n.118/2011, comprensivo dei relativi riepiloghi ed allegati indicati dall’art. 11 del medesimo decreto legislativo; la nota integrativa al bilancio finanziario di previsione e al DUP. Il Documento Unico di Programmazione (DUP), nella sua duplice valenza strategica e operativa, 3
riveste dunque un ruolo fondamentale nel rinnovato processo di programmazione, gestione e controllo degli Enti previsto dalla recente riforma ordinamentale, in quanto costituisce l'anello di congiunzione tra le attività programmatiche poste alla base del mandato amministrativo e la realizzazione organizzativa ed effettiva degli obiettivi, assicurando la coerenza delle decisioni e l’aggiornamento progressivo di anno in anno che tenga conto di tutti gli elementi non prevedibili in fase programmatica. Partendo dall’analisi della situazione attuale e prospettica, il DUP consente, infatti, l’attività di guida strategica ed operativa degli Enti e, nell’intenzione del legislatore, contribuisce a fronteggiare in modo permanente, sistemico ed unitario le discontinuità ambientali e organizzative eventualmente riscontrate. Al termine del percorso di validazione e approvazione di tutti i documenti relativi alla gestione di bilancio, tra i quali il DUP, è prevista la pubblicazione sul sito istituzionale nella sezione Amministrazione Trasparente, al fine di favorire la più ampia divulgazione dell’operato svolto dall’Ente in relazione agli obiettivi strategici e ai risultati conseguiti. *** Linee Strategiche ed obiettivi operativi Nelle more dell’effettiva operatività delle Autorità di bacino Distrettuali sono individuate le seguenti linee strategiche ed i relativi Obiettivi Strategici. Le linee strategiche sono così individuate: 1. Il governo della risorsa idrica 2. La difesa, tutela e sostenibilità della risorsa suolo 3. La mitigazione e gestione del rischio idrogeologico 4. La tutela e la valorizzazione del sistema ambientale - territoriale 5. La Cooperazione per il governo del territorio del bacino e del distretto 6. La Sostenibilità dell’Ente in termini di efficacia, efficienza, trasparenza, informazione Gli obiettivi strategici derivano dalla missione e dalle linee strategiche, fanno riferimento ad orizzonti temporali pluriennali e sono di particolare rilevanza rispetto non solo alle priorità politiche dell’amministrazione ma, più in generale, rispetto ai bisogni ed alle attese del territorio e degli stakeholder. Con riferimento all’anno 2018 gli obiettivi strategici fissati per tutta l’area del Distretto sono così schematizzati: 4
1. La sostenibilità della risorsa idrica 2. La gestione del rischio idraulico in ambito di distretto 3. La gestione del Rischio Idrogeologico – Frane 4. La mitigazione dell’ Erosione Costiera 5. La difesa e la tutela del sistema ambientale e territoriale nell’ambito del governo della risorsa acqua e suolo ed in particolare nella mitigazione del rischio idrogeologico, alluvione, erosione costiera, frane 6. La Programmazione degli interventi nell’ambito della programmazione delle risorse acqua, suolo, territorio ed ambiente connesso, in area di Bacino e di Distretto 7. La valutazione socio-economica nella pianificazione di bacino e di distretto 8. La verifica e controllo dell’incidenza della pianificazione di bacino e di distretto sul governo del territorio 9. La predisposizione di direttive e norme in relazione agli strumenti di pianificazione e programmazione di bacino e di distretto, in conformità allo scenario normativo nazionale ed europeo 10. Il rafforzamento della Cooperazione Intergovernativa 11. Il rafforzamento del percorso di partecipazione formazione ed informazione, afferente tutte le azioni messe in campo 12. Le azioni a livello europeo e nazionale alla scala di bacino e/o di distretto 13. Il rafforzamento dei Sistemi Informativi 14. Processi di efficienza, efficacia e trasparenza dell’Ente 5
CONTENUTI DEL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE In virtù di quanto evidenziato in premessa, il presente documento è prodotto tenendo conto dell’attuale fase di transizione delle Autorità di Bacino e della definitiva trasformazione delle medesime che avverrà, come sopra segnalato, con l’entrata in vigore del D.P.C.M. di cui all’art. 63, comma 4, del decreto legislativo 152/2006. Nelle previsioni normative il documento si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (DUP.SeS) con un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo e la Sezione Operativa (DUP. SeO) riguardante il periodo di riferimento del bilancio di previsione. Nel presente documento, date le particolari ed eccezionali condizioni operative derivanti dall’attuazione del d.m. MATTM n. 294/2016, il periodo di riferimento considerato, corrispondente all’anno di esercizio 2018, potrà subire variazioni attuative/operative in funzione della pubblicazione del d.p.c.m. di cui all’art. 63, co. 4 del D.Lgs. n. 152/2006 come modificato dall’art. 51 della L. n. 221/2015, che potrà definire valutazioni compatibili con il reale contesto giuridico, amministrativo e organizzativo che si andrà a definire. La Sezione Strategica (DUP.SeS), in coerenza con la normativa regionale, nazionale e comunitaria, sviluppa e concretizza gli indirizzi strategici e programmatici individuati. In particolare, sono illustrate le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del periodo di riferimento e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche di mandato da sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali, nonché gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato. L’analisi strategica delle condizioni interne ed esterne all’Ente ha riguardato i seguenti profili: compiti e funzioni istituzionali dell’Ente definiti da previsioni legislative, accordi di intesa, convenzioni; organizzazione e gestione delle risorse umane in relazione all’attività ordinaria e convenzionale, con riferimento all’articolazione della macrostruttura e ai fabbisogni ottimali; indirizzi generali relativi alla gestione delle risorse economiche, in funzione della sostenibilità economico-finanziaria dell’Ente anche in prospettiva, con riferimento alle analisi del fabbisogno, alle fonti di finanziamento, alle voci di spesa, alla gestione del patrimonio, alle dinamiche di indebitamento e agli equilibri di bilancio. La Sezione Strategica (Dup.Ses) costituisce il presupposto per la redazione della Sezione Operativa. 6
La Sezione Operativa (Dup.SeO) presenta un contenuto programmatico di carattere generale e costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella Dup.SeS. Le indicazioni contenute nella Dup.SeO costituiscono guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’Ente. La Dup.SeO supporta il processo di previsione per la predisposizione della manovra di bilancio e individua, per ogni singola missione, i programmi che l’Ente intende realizzare e, per ogni programma, gli obiettivi operativi annuali definendone tutti gli aspetti organizzativi e finanziari. 7
SEZIONE STRATEGICA (SeS) 8
La Sezione Strategica (DUP.Ses) sviluppa le linee programmatiche individuate dall'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Meridionale e individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, gli indirizzi strategici dell’Ente con un orizzonte temporale che corrisponde all’intero periodo di transizione apertosi con l’entrata in vigore del D.M. MATTM n. 294/2016, tenendo inoltre conto delle linee di indirizzo nazionale e regionale. La Sezione Strategica individua le scelte principali che caratterizzano il programma politico dell’Ente da realizzarsi nel periodo di riferimento e gli indirizzi generali da impartire alle Aree Funzionali per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti. In tale Sezione sono inoltre indicati gli strumenti mediante cui l’Ente elabora la rendicontazione del proprio operato in maniera sistematica e trasparente, al fine di divulgare i risultati conseguiti dal punto di vista economico-finanziario e tecnico- scientifico nel rispetto dei principi democratici che impongono l’obbligo di informare la collettività. Il processo di individuazione degli indirizzi e degli obiettivi prende avvio dall’analisi delle condizioni esterne ed interne all’Ente, relativamente allo stato attuale e alla situazione di medio- lungo termine. Tale analisi, che fornisce una valutazione dei punti di forza e di criticità eventuali e/o già riscontrate, viene sviluppata con un’attenzione costante alle politiche nazionali e regionali operanti nell’ambito delle aree di competenza dell’Ente. ANALISI DELLE CONDIZIONI ESTERNE SCENARIO ECONOMICO DI RIFERIMENTO/CONTESTO DI FINANZA PUBBLICA Nella nota di Aggiornamento al D.E.F. (Documento di Economia e Finanza) deliberata dal Consiglio dei Ministri il 23 settembre 2017, si evidenzia che la ripresa dell’economia italiana si è rafforzata a partire dall’ultimo trimestre del 2016 in un contesto di crescita più dinamica a livello europeo e globale. Ciò emerge sia dai dati di prodotto interno lordo, sia da quelli di occupazione e ore lavorate. Nei tre trimestri più recenti il PIL reale è aumentato a un ritmo congiunturale di circa lo 0,4 per cento; il tasso di crescita tendenziale nel secondo trimestre ha raggiunto l’1,5 per cento. Sul fronte del lavoro, nella prima metà dell’anno gli occupati sono cresciuti dell’1,1 per cento su base annua, mentre le ore lavorate sono aumentate del 2,8 per cento. Questo quadro promettente consente di innalzare la previsione di crescita del PIL reale per il 2017 dall’1,1 per cento del Documento di Economia e Finanza (DEF) di aprile all’1,5 per cento. Si ricorda che già nel DEF il Governo aveva espresso fiducia in un risultato più positivo e aveva sottolineato che le previsioni adottate nei documenti di programmazione e bilancio erano 9
prudenziali. La nuova valutazione è in linea o al più lievemente superiore al consenso dei previsori indipendenti. Secondo il documento, l’economia sta dunque andando meglio. Imprese, famiglie e mercati finanziari sembrano averne preso atto, sia pure con una residua cautela. Vi sono le condizioni per un ulteriore rafforzamento della crescita. L’andamento di svariati indicatori suggerisce infatti che il terzo trimestre potrebbe registrare una crescita più elevata rispetto ai precedenti, grazie al dinamismo dell’industria e di alcuni comparti dei servizi, quali i trasporti e il turismo. Le valutazioni delle imprese manifatturiere circa ordinativi e produzione sono ai livelli più elevati dall’inizio della ripresa; il fatturato è già cresciuto fortemente nei primi cinque mesi dell’anno, mentre la produzione di beni strumentali è decollata in giugno e luglio. Nello scenario programmatico, la crescita del PIL reale è prevista pari all’1,5 per cento sia nel 2018, sia nel 2019. Nell’anno finale della previsione si prevede una decelerazione all’1,3 per cento. In conclusione, l’obiettivo del Governo è di innalzare il tasso di crescita del PIL verso un ritmo che consenta di recuperare il terreno perduto nel periodo 2009-2013 e di andare oltre. Per quanto attiene al debito pubblico, la revisione al rialzo del PIL nominale del 2015 e 2016 operata dall’ISTAT migliora sensibilmente il rapporto debito/PIL dei due anni scorsi. Emerge ora che tale rapporto, dopo aver toccato un massimo di 131,8 per cento nel 2014, è sceso al 131,5 per cento nel 2015 per poi risalire al 132,0 per cento nel 2016, un livello tuttavia sensibilmente inferiore a quello precedentemente stimato (132,6 per cento). Per gli anni 2018-2020 è attesa una progressiva riduzione dell’indebitamento netto, fino al conseguimento di un deficit nominale dello 0,1 per cento del PIL a fine periodo, contro l’indebitamento netto di circa 0,5 punti di PIL prefigurato in aprile. L’avanzo primario salirà al 2,6 per cento del PIL nel 2018, al 3,3 per cento nel 2019 e al 3,5 per cento nel 2020, grazie ad una crescita più sostenuta delle entrate fiscali e ad una dinamica più contenuta della spesa primaria. L’incidenza della spesa per interessi passivi sul PIL scenderà dal 3,8 per cento del 2017 al 3,5 per cento del 2019 per attestarsi al 3,6 per cento nel 2020. Secondo lo scenario tendenziale, infatti, dal 2019 la spesa per interessi della PA tornerà a crescere in termini nominali, dopo sei anni di riduzioni consecutive, a causa di una graduale ripresa dei tassi di interesse correlata al rialzo delle aspettative di crescita dell’economia europea e italiana. La stabilità prevista in rapporto al PIL è spiegata dalla previsione di una crescita nominale più elevata. Secondo l’ISTAT, nel secondo trimestre del 2017 l'economia italiana ha registrato una crescita del Pil pari allo 0,4% in termini congiunturali e all'1,5% su base annua. Nel complesso, l'economia dei paesi dell'area Euro è cresciuta dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 2,2% nel confronto con lo stesso trimestre del 2016. I segnali di consolidamento 10
dell'espansione dei livelli di attività economica, particolarmente significativi nell'industria in senso stretto e nei servizi, sono associati a un assorbimento di lavoro da parte del sistema produttivo che continua a espandersi in linea con la dinamica del Pil: le ore complessivamente lavorate crescono dello 0,5% sul trimestre precedente e dell'1,4% su base annua, confermando l'elevata intensità occupazionale della ripresa in corso. Dal lato dell'offerta di lavoro, nel secondo trimestre del 2017 l'occupazione presenta una nuova crescita congiunturale (+78 mila, +0,3%) dovuta all'ulteriore aumento dei dipendenti (+149 mila, +0,9%), in oltre otto casi su dieci a termine (+123 mila, +4,8%). Continuano invece a calare gli indipendenti (-71 mila, -1,3%). Il tasso di occupazione cresce di 0,2 punti rispetto al trimestre precedente. I dati mensili più recenti (luglio 2017) mostrano, al netto della stagionalità, un aumento degli occupati (+0,3% rispetto a giugno, corrispondente a +59 mila unità), che riguarda sia i dipendenti sia gli indipendenti. Tra il secondo trimestre del 2017 e lo stesso periodo dell'anno precedente si stima una crescita di 153 mila occupati (+0,7%) che riguarda soltanto i dipendenti (+356 mila, +2,1%), oltre tre quarti dei quali a termine, a fronte della rilevante diminuzione degli indipendenti (-3,6%). L'incremento in termini assoluti è più consistente per gli occupati a tempo pieno, e l'occupazione a tempo parziale aumenta soprattutto nella componente volontaria. La crescita dell'occupazione riguarda entrambi i generi e tutte le ripartizioni ed è più intensa per le donne e nel Nord. Il tasso di disoccupazione diminuisce di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 0,6 punti in confronto a un anno prima, con maggiore intensità per quello giovanile. Nei dati di luglio 2017 il tasso di disoccupazione sale di 0,2 punti congiuntamente al calo di 0,3 punti del tasso di inattività 15-64 anni. Rispetto agli utimi trimestri, nel confronto tendenziale si attenua la riduzione degli inattivi di 15-64 anni (-76 mila in un anno) e del corrispondente tasso di inattività (-0,punti). La diminuzione degli inattivi riguarda soltanto le donne, soprattutto il Mezzogiorno, gli individui di 35-49 anni, e coinvolge quanti vogliono lavorare (le forze di lavoro potenziali). SITUAZIONE SOCIO-ECONOMICA DEL TERRITORIO Dal punto di vista geografico-amministrativo, il territorio di competenza della struttura AdB Puglia, pari a 19800 kmq di superficie e quasi 1.000 km di sviluppo costiero, è ricompreso tra le Regioni Puglia, Campania e Basilicata ed ingloba al suo interno n. 8 Province/Città Metropolitane e n. 311 Comuni. Attraverso lo studio delle diverse dinamiche naturali ed antropiche, la struttura contribuisce concretamente alla realizzazione di un sistema di monitoraggio efficace e alla difesa di un territorio molto diversificato e vulnerabile, in quanto caratterizzato da numerose situazioni di 11
potenziale o effettiva criticità. Con un’azione integrata ad ampio raggio ed un approccio basato su un costante aggiornamento dei dati, la Segreteria Tecnica Operativa provvede a sviluppare tutti gli strumenti documentali, cartografici e scientifici che si rendono necessari per assicurare la mitigazione dei diversi rischi rilevati e, così, garantire una più elevata sicurezza a vantaggio delle comunità e del tessuto economico-culturale della Puglia. Dal punto di vista demografico, gli interventi attuati dell’ex AdB Puglia riguardano una popolazione complessiva pari a circa 4.200.000 abitanti, distribuita fra i Comuni di seguito indicati: Andretta, Aquilonia, Ariano Irpino, Bisaccia, Cairano, Calitri, Caposele, Conza Della Campania, Greci, Guardia Lombardi, Lacedonia, PROVINCIA Lioni, Montaguto, Monteverde, Morra De Sanctis, Nusco, Sant’Andrea DI AVELLINO Di Conza, Sant’Angelo dei Lombardi, San Sossio Baronia , Savignano Irpino, Scampitella, Teora, Torella dei Lombardi, Trevico, Vallata, Vallesaccarda, Villanova Del Battista, Zungoli Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Alberobello, Altamura, Bari, Binetto, Bitetto, Bitonto, Bitritto, Capurso, Casamassima, Cassano delle Murge, Castellana Grotte, Cellamare, Conversano, Corato, Gioia del Colle, CITTA’ Giovinazzo, Gravina in Puglia, Grumo Appula. Locorotondo, Modugno, METROPOLITANA Mola di Bari, Molfetta, Monopoli, Noci, Noicattaro, Palo del Colle, DI BARI Poggiorsini, Polignano a Mare, Putignano, Rutigliano, Ruvo di Puglia, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Terlizzi, Toritto, Triggiano, Turi, Valenzano Brindisi, Carovigno, Ceglie Messapica, Cellino San Marco, Cisternino, Erchie, Fasano, Francavilla Fontana, Latiano, Mesagne, Oria, Ostuni, PROVINCIA San Donaci, San Michele Salentino, San Pancrazio Salentino, San Pietro DI BRINDISI Vernotico, San Vito dei Normanni, Torchiarolo, Torre Santa Susanna, Villa Castelli PROVINCIA DI Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa di Puglia, Margherita di Savoia, BARLETTA-ANDRIA Minervino Murge, San Ferdinando di Puglia, Spinazzola, Trani, TRANI Trinitapoli Accadia, Alberona, Apricena, Biccari, Bovino, Cagnano Varano, Carapelle, Carlantino, Carpino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Castelluccio dei Sauri, Castelluccio Valmaggiore, Castelnuovo della Daunia, Celenza Valfortore, Celle di San Vito, Chieuti, Deliceto, Faeto, Foggia, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Lucera, Manfredonia, PROVINCIA Mattinata, Monte Sant’Angelo, Motta Montecorvino, Ordona, Orta DI FOGGIA Nova, Panni, Peschici, Pietramontecorvino, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, Rodi Garganico, Roseto Valfortore, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Marco La Catola, San Paolo di Civitate, San Severo, Sannicandro Garganico, Sant’Agata di Puglia, Serracapriola, Stornara PROVINCIA Avetrana, Carosino, Castellaneta, Crispiano, Faggiano, Fragagnano, DI TARANTO Ginosa, Grottaglie, Laterza, Leporano, Lizzano, Manduria, Martina Franca, Maruggio, Massafra, Monteiasi, Montemesola, Monteparano, 12
Mottola, Palagianello, Palagiano, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Ionico, San Marzano di San Giuseppe, Sava, Statte, Taranto, Torricella Acquarica del Capo, Alessano, Alezio, Alliste, Andrano, Aradeo, Arnesano, Bagnolo del Salento, Botrugno, Calimera, Campi Salentina, Cannole, Caprarica di Lecce, Carmiano, Carpignano Salentino, Casarano, Castri di Lecce, Castrignano dei Greci, Castrignano del Capo, Castro, Cavallino, Collepasso, Copertino, Corigliano d’Otranto, Corsano, Cursi, Cutrofiano, Diso, Gagliano del Capo, Galatina, Galatone, Gallipoli, Giuggianello, Giurdignano, Guagnano, Lecce, Lequile, Leverano, Lizzanello, Maglie, Martano, Martignano, Matino, PROVINCIA Melendugno, Melissano, Melpignano, Miggiano, Minervino di Lecce, DI LECCE Monteroni di Lecce, Montesano Salentino, Morciano di Leuca, Muro Leccese, Nardò, Neviano, Nociglia, Novoli, Ortelle, Otranto, Palmariggi, Parabita, Patù, Poggiardo, Porto Cesareo, Presicce, Racale, Ruffano, Salice Salentino, Salve, San Cassiano, San Cesario di Lecce, San Donato di Lecce, San Pietro in Lama, Sanarica, Sannicola, Santa Cesarea Terme, Scorrano, Seclì, Sogliano Cavour, Soleto, Specchia, Spongano, Squinzano, Sternatia, Supersano, Surano, Surbo, Taurisano, Taviano, Tiggiano, Trepuzzi, Tricase, Tuglie, Ugento, Uggiano la Chiesa, Veglie, Vernole, Zollino Atella, Avigliano, Banzi, Barile, Bella, Pescopagano, Castelgrande, PROVINCIA Filiano, Forenza, Ginestra, Lavello, Maschito, Melfi, Montemilone, DI POTENZA Muro Lucano, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Rapone, Rionero in Vulture, Ripacandida, Ruvo Del Monte, San Fele, Venosa Territorio 13
ANALISI DELLE CONDIZIONI INTERNE L’EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO ED ISTITUZIONALE DELLE AUTORITÀ DI BACINO L’Autorità di Bacino della Puglia è stata istituita con Legge Regione Puglia n. 19/2002, in attuazione della Legge n. 183/1989, come Ente interregionale operante su un territorio di competenza molto vasto ricompreso tra Puglia, Campania e Basilicata. Con alcuni anni di ritardo rispetto al provvedimento di costituzione, l’AdB Puglia è divenuta pienamente operativa a partire dall’anno 2005. L’art. 1 della Legge Istitutiva conferiva all’AdB Puglia competenza sui sistemi idrografici posti all’interno del proprio territorio al fine del governo unitario ed integrato dei bacini idrografici e delle risorse ad essi collegati, coordinando e monitorando le attività conoscitive di programmazione, pianificazione ed attuazione svolte dagli Enti locali: le predette funzioni consentivano alla medesima di ricoprire un ruolo strategico nella gestione del territorio, proponendosi come luogo di intesa, sinergia, cooperazione e concentrazione delle scelte di pianificazione ed intervenendo su molteplici ambiti come la difesa dell’ambiente, la tutela e la gestione delle acque, del suolo e del sottosuolo, la progettazione di infrastrutture, costruzioni e impianti da fonti rinnovabili, il risanamento degli ecosistemi naturali e la salvaguardia delle peculiarità paesaggistiche. L’Autorità, pertanto, è risultata essere un presidio di sicurezza e prevenzione rivolto alla collettività e aperto, per sua missione istituzionale, alla collaborazione con numerosi Enti Locali (Comuni, Province, Regioni, Consorzi di Bonifica, etc.) nella pianificazione degli interventi urbanistici e non, oltre che con le realtà accademiche nazionali e regionali impegnati negli stessi ambiti di ricerca tecnico- scientifica, gli ordini professionali e le associazioni. La composizione del Comitato Istituzionale nel corso degli anni è stata adeguata ai cambiamenti istituzionali e amministrativi che si sono verificati a seguito di interventi di riordino e riforma legislativi. A tal proposito, contestualmente all’istituzione della sesta provincia pugliese Barletta- Andria-Trani e alla trasformazione della Provincia di Bari in Città Metropolitana di Bari (c.d. riforma Delrio), l’AdB Puglia ha provveduto a instaurare sinergie operative con le nuove realtà amministrative, prevedendo loro rappresentanti all’interno del Comitato Istituzionale. Il Comitato Tecnico, concepito inizialmente come organismo di consulenza con funzioni di indirizzo e supporto nell’ambito dell’elaborazione dei piani di bacino e delle attività connesse, è stato abrogato per effetto della Legge Regionale 19/2013. Preso atto di tale mutamento normativo, il Comitato Istituzionale con delibera n. 74/2013, in base all’art. 9, comma 3 della suddetta L. R. 14
19/2013 ed in linea con le successive modifiche stabilite dall’art. 37 della L. R. 45/2013, ha dato incarico all’allora Segretario Generale di espletare, in collaborazione con la Segreteria Tecnica Operativa, le funzioni del soppresso Comitato Tecnico ai sensi e nei limiti dell’art. 6, co. 4 della Legge n. 19/2002. *** Come già brevemente anticipato in premessa, con l’approvazione del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Codice dell’Ambiente”, è stata recepita la Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE) prevedendo l’istituzione dei distretti idrografici e la delle Autorità di Bacino Distrettuali (artt. 63 e 64), in sostituzione delle Autorità di Bacino ex legge 183/89. Successivamente la legge 28 dicembre 2015, n. 221 (art.51) ha completamente modificato l’art. 63 del d.lgs 152/2006 e, dunque, sono state istituite, per ciascun distretto idrografico le Autorità di bacino distrettuali, enti pubblici non economici. La soppressione delle ex Autorità di bacino è avvenuta il 17 febbraio 2017, data di entrata in vigore del Decreto, emanato dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del 25 ottobre 2016 (art. 63, co.3, d. lgs 152/2006), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 2 febbraio 2017, n. 27, che ha disciplinato, tra l’altro, l'attribuzione e il trasferimento alle Autorità di bacino Distrettuali del personale e delle risorse strumentali, ivi comprese le sedi, e finanziarie delle ex Autorità di bacino, nonché ha previsto disposizioni transitorie per garantire la continuità delle funzioni nelle more dell'avvio operativo delle Autorità di bacino Distrettuali, da perfezionare con il D.P.C.M. di cui al comma 4, del suindicato D.lgs. Nelle more dell’emanazione del predetto DPCM ed in fase di prima attuazione l’Autorità di bacino nazionale dei fiumi Liri Garigliano e Volturno svolge il ruolo di coordinamento, per il rispettivo distretto idrografico dell’Appennino Meridionale, ai sensi dell’art. 4 del decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219, che detta disposizioni transitorie per l’adempimento degli obblighi derivanti dalle direttive 2000/60/CE in materia di gestione delle acque e 2007/60/CE ed in materia di gestione del rischio alluvioni. Con DPCM del 14 luglio 2017, registrato alla Corte dei Conti il 10 agosto 2017, n. 1682, ai sensi dell’art. 63 co. 7, del d,lgs 152/2006, la dott.ssa Vera Corbelli, già Segretario Generale dell’Autorità di bacino dei fiumi Liri Garigliano e Volturno, è stata nominata Segretario Generale dell’Autorità di bacino del Distretto dell’Appennino Meridionale. Pertanto la legge n.221/2015 ha istituito le Autorità di bacino distrettuali e ha qualificato le nuove 15
Autorità come Enti Pubblici non Economici, facendole rientrare nell’elencazione delle amministrazioni pubbliche, contenute nell’articolo 1, comma 2, del d lgs 165/2001. Alle Autorità di bacino Distrettuali è conferita la capacità giuridica di diritto pubblico ed è attribuita la potestà regolamentare e l’autonomia oltre che tecnico-scientifica, organizzativa, gestionale, patrimoniale e contabile. Tale autonomia comporta che l’Autorità distrettuale definisce, con propri atti, i principali assetti organizzativi, ispirandosi alle disposizioni di cui alla legge 70/1975 che disciplina gli Enti Pubblici non Economici. Vi è inoltre un rinnovato ruolo di indirizzo e coordinamento (ex ante), controllo e vigilanza (ex post) da parte del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare che si esplica attraverso la presidenza dell’organo di indirizzo politico (Conferenza Istituzionale Permanente). Le Autorità di Distretto, dunque, hanno una configurazione giuridica di Enti Pubblici non Economici sottoposti alla vigilanza del MATTM. Si precisa, inoltre, che al personale in ruolo delle Autorità di bacino ex legge 183/89, ai sensi di quanto disposto dall'art.1, comma 535 della L. 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Bilancio 2018), nelle more dell'emanazione del D.P.C.M. di cui all'art.63, comma 4, del D.lgs 152/06, si applica il contratto collettivo nazionale del comparto Regioni/Autonomie Locali e la relativa regolamentazione in materia contabile. MANDATO ISTITUZIONALE E MISSIONE Come già anticipato, in seguito all’entrata in vigore della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, è stato emanato il decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Codice dell’Ambiente” con il quale è stata recepita la Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE e si è provveduto a modificare l’impianto organizzativo ed istituzionale della legge n. 183/89, prevedendo l’istituzione dei distretti idrografici e la contestuale creazione delle Autorità di Bacino Distrettuali (artt. 63 e 64) che avrebbero dovuto sostituire le Autorità di bacino a far data dal 30 aprile 2006. Inoltre l’art. 175 del d. lgs 152/2006 ha abrogato la legge n. 183/89. In ragione di ciò varie disposizioni di legge, D.Lgs. 284/2006 D.L. n. 208/2008 convertito in Legge n.13/2009, hanno prorogato le funzioni delle Autorità di bacino esistenti. Successivamente è entrata in vigore la direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, relativa alla valutazione ed alla gestione dei rischi di alluvioni; che è stata recepita in Italia dal d.lgs n. 49/2010 il quale all’art.9 ha stabilito che “le autorità di bacino distrettuali di cui all'articolo 63 del decreto legislativo n. 152 del 2006 attuano le disposizioni del presente decreto coerentemente con quanto stabilito alla parte terza, sezioni I e II, del decreto 16
legislativo n. 152 del 2006, al fine di migliorare l'efficacia e lo scambio delle informazioni, tenendo conto, in particolare degli obiettivi ambientali di cui allo stesso decreto legislativo n. 152 del 2006” Ancora il d.lgs. 10 dicembre 2010 n. 219 di attuazione della direttiva 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 82/176/CEE, 83/513/CEE, 84/156/CEE, 84/491/CEE, 86/280/CEE, nonché modifica della direttiva 2000/60/CE e recepimento della direttiva 2009/90/CE che stabilisce, conformemente alla direttiva 2000/60/CE, specifiche tecniche per l'analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque, ha assegnato alle Autorità di bacino di rilievo nazionale (art. 4) il ruolo di coordinamento delle attività di pianificazione nell'ambito del Distretto Idrografico di appartenenza ai fini dell'adempimento degli obblighi derivanti dalle direttive comunitarie 2000/60 e 2007/60. Tale regime transitorio ha consentito l’attuazione delle disposizioni comunitarie in materia di acque e di alluvioni. Con la legge 28 dicembre 2015, n. 221 “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali” ed in particolare, con l’art. 51 del Capo VII “Disposizioni in materia di difesa del suolo” è stato riscritto completamente l’art 63 del D. Lgs. 152/2006, dettando un'articolata disciplina prevalentemente volta alla riorganizzazione distrettuale della governance in materia di difesa del suolo modificando l’assetto organizzativo e la disciplina delle Autorità di bacino di rilievo nazionale che sono trasformate in Autorità di distretto, sopprimendo le Autorità di bacino regionali ed interregionali. Il comma 9 del predetto art. 51, che modifica il comma 2-bis dell’art. 170 del d. lgs 152/2006, ha prorogato le Autorità di bacino di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183, fino alla data di entrata in vigore del decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare di cui al comma 3 dell'articolo 63 del medesimo decreto (d. lgs 152/2006). Tale ultimo decreto ministeriale, come già detto, ha definitivamente soppresso le Autorità di bacino di cui alla legge 183/89. L’avvio operativo delle Autorità di bacino Distrettuali sarà perfezionato con il DPCM di cui all’art. 63 , comma 4, del d. lgs 152/2006 (in corso di completamento l’iter Istituzionale/Amministrativo). L’Autorità di bacino Distrettuale è struttura deputata al governo del territorio e punto di riferimento per gli enti che vi operano. A tali Enti la legge ha attribuito compiti di pianificazione e programmazione in merito alle risorse acqua e suolo e al sistema ambientale di riferimento, ai diversi livelli di governo. L’ATTIVITÀ DI PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE 17
La funzione primaria dell’Autorità è quella di elaborare, ad oggi, un Piano di Bacino Distrettuale inerente la difesa dalle acque, la difesa, la tutela e sostenibilità della risorsa suolo, il governo delle acque al fine di garantirne la quantità, la qualità, la sostenibilità e la salvaguardia, la compatibilità ambientale dei sistemi produttivi, la salvaguardia dell’ambiente naturale, l’acquisizione e la diffusione dei dati fino all’informazione della pubblica opinione. Attraverso la Pianificazione di bacino si mira al conseguimento di duplici obiettivi: il raggiungimento di un alto valore del rapporto sicurezza/rischio nell’ambito di una zonazione territoriale; la protezione di tutti i beni ambientali e culturali interessati da pericolosità e rischio idrogeologico; la sostenibilità della risorsa idrica in termini di quantità, di qualità ed uso; la gestione delle risorse idriche della risorsa suolo e la sostenibilità del loro uso al fine di evitare l’incremento del rischio ambientale e sanitario; l’individuazione ed attuazione di misure strutturali e non strutturali per il raggruppamento degli assetti pregressi . In base alla normativa vigente, il bacino idrografico ed il distretto vengono intesi come ambiti fisici di pianificazione all’interno del quale devono essere ricondotte le azioni finalizzate alla tutela, difesa, e valorizzazione delle risorse esistenti. Pertanto il Piano di Bacino/ Piano di distretto, è lo strumento dinamico, in continua evoluzione, che segue, nei propri strumenti programmatori, lo sviluppo del territorio da un punto di vista fisico, sociale ed economico. Il Piano di Bacino/ Piano di Distretto ha valore di piano di settore mediante, il quale sono pianificate e programmate “le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo e la corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato”. La realizzazione di un Piano di Bacino/Piano di Distretto, teso ad una corretta politica di uso del territorio, inquadrato nell’evoluzione del sistema nella sua più vasta accezione, presuppone: la conoscenza diretta di tutto il sistema fisico/ambientale del territorio urbanizzato; l’analisi, l’elaborazione, la programmazione e l’individuazione di regole ben precise per un corretto uso del territorio, che devono scaturire dall’intesa di tutti gli Enti interessati, nonché dal dialogo con la collettività. 18
DOTAZIONE ORGANICA PROVVISORIA Con il decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare n. 294 del 25 ottobre 2016, recante “Disciplina dell’attribuzione e del trasferimento alle Autorità di bacino distrettuali del personale e delle risorse strumentali, ivi comprese le sedi, e finanziare delle Autorità di bacino, di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 2 febbraio 2017 ed entrato in vigore in data 17 febbraio 2017 si è provveduto alla individuazione di tutti i rapporti attivi e passivi; alla ricognizione di tutte le risorse strumentali mobili e immobili; all’ accertamento delle risorse finanziarie presenti nelle contabilità e nei bilanci; all’ accertamento delle dotazioni organiche e del personale in servizio, con l’individuazione delle tipologie contrattuali, delle categorie e dei profili professionali esistenti. Sulla base delle risultanze della predetta ricognizione è stata approvata la dotazione organica provvisoria dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale a 259 unità con Delibera della Conferenza Istituzionale Permanente n. 2 nella seduta del 23 maggio 2017. Inoltre è in corso di conclusione l’iter procedurale di approvazione del DPCM che fissa la dotazione organica dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale determinata come segue: ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI 1 AUTORITA’ DI BACINO DISTRETTUALE DELL’APPENNINO MERIDIONALE Dotazione Organica di personale di ruolo Dirigenti 2° Fascia 17 DIRIGENZA Totale Dirigenti 17 Area C 146 PERSONALE NON Area B 96 DIRIGENZIALE Area A 0 Totale personale non dirigenziale 242 TOTALE ENTE 259 Relativamente, in particolare, al personale in servizio presso l’Autorità di Bacino Puglia si evidenzia che al 01/01/2018 risultano n. 48 unità di personale a tempo indeterminato e n. 26 unità di personale a tempo determinato, cui si aggiunge un dirigente assegnato in regime di comando dalla Regione Puglia. IL FINANZIAMENTO DELLE SPESE ORDINARIE DI FUNZIONAMENTO 1 La dotazione organica provvisoria fissata con Delibera della Conferenza Istituzionale Permanente n. 2 nella seduta del 23 maggio 2017 fa riferimento alle categorie giuridiche del comparto di contrattazione degli Enti Pubblici non Economici. 19
In considerazione delle esigenze economiche ed organizzative cui far fronte nell’esercizio delle sue complesse e rilevanti funzioni istituzionali, AdB Puglia quantifica il fabbisogno finanziario complessivo a copertura di tutte le spese di funzionamento e dell’attività di studio e ricerca, per l’anno 2018, con riferimento ai seguenti elementi: spese per il personale, comprensive di retribuzioni individuali, compensi ed indennità accessori, oneri previdenziali ed assicurativi riflessi, spese per la formazione, accantonamenti TFR, buoni pasto; spese per l’ordinaria conduzione di tutte le strutture, comprensive dei costi relativi alle utenze (telefono, rete Internet), ai servizi postali, all’acquisto di materiale di cancelleria, al noleggio di apparecchiature informatiche e relativo servizio di assistenza, all’acquisto di software in licenza d’uso, al noleggio delle autovetture in dotazione e relativo esercizio (carburante, assicurazione, etc.), all’acquisto di polizze assicurative, alle spese di organizzazione di eventi pubblici e alle spese connesse all’espletamento di gare e assolvimento di adempimenti fiscali e amministrativi; spese di gestione per il funzionamento del Collegio dei Revisori dei Conti e dell’Organismo Indipendente di Valutazione; spese di locazione della sede istituzionale; spese per l’acquisto e la manutenzione straordinaria di apparecchiature elettroniche, impianti, depositi e beni durevoli; Tutte le altre spese necessarie per la gestione. Il concorso regionale alle spese di funzionamento dell’AdB Puglia è stato determinato secondo il previgente criterio, prevedendo il finanziamento delle spese di locazione degli uffici a totale carico della Regione Puglia e prevedendo la ripartizione del restante fabbisogno tra Regione Puglia, Regione Basilicata e Regione Campania, nelle quote dovute, pari rispettivamente, al 93%, al 5% e al 2%, totale delle spese di funzionamento.. L’attuale fase transitoria, intercorrente tra l'emanazione del D.M. 294/2016 ed il D.P.C.M. di cui all'art. 63, comma 4, del D.lgs 152/2006 risulta disciplinata dall'art.12, comma 6, del predetto Decreto Ministeriale il quale dispone che i Segretari Generali si avvalgono “anche mediante delega di firma, delle strutture delle Autorità nazionali, interregionali e regionali ovvero, d'intesa con le Regioni, delle strutture regionali comprese nel proprio distretto che svolgono, alla data di entrata in vigore del presente Decreto, funzioni di Autorità di Bacino”; ciò, chiaramente, al fine di definire e garantire, anche in termini di risorse e di fabbisogno finanziario, l'operatività della struttura delle soppresse Autorità di Bacino. 20
Peraltro, come espressamente previsto dall'art.12, comma 2, del citato D.M. le attività da porre in essere nell'attuale fase transitoria risultano funzionali “alla predisposizione del D.P.C.M. di cui all'art.63, comma 4”. La normativa in argomento, infatti, prevede che le risorse finanziarie e strumentali siano trasferite a seguito del citato D.P.C.M. e, quindi, al momento dell'avvio operativo delle Autorità di Bacino Distrettuali; l'art. 63, comma 4 – ultimo periodo, del D.lgs 152/2006 (come modificato dall'art. 51 della L. 221/2015) stabilisce che con il citato D.P.C.M. “sono, altresì, individuate e trasferite le inerenti risorse strumentali e finanziarie. Il Ministro dell'Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio”. Detta disposizione trova conferma nell'art. 9 del Decreto Ministeriale 294/2016 il quale dispone che “le risorse strumentali e finanziarie delle Autorità di Bacino nazionali, interregionali e regionali di cui alla L.183/89 costituiscono la dotazione strumentale e finanziaria iniziale dell'Autorità di Bacino territorialmente corrispondente, a cui sono trasferiti i diritti ad esse inerenti a far data dall'entrata in vigore delo D.P.C.M. di cui all'art.63, comma 4, del D.lgs 152/2006”. Peraltro, come chiarito nella relazione illustrativa e tecnico-finanziaria d'accompagnamento al D.M. in argomento, “si è scelto di legare al D.P.C.M. ex art.63, comma 4, l'avvio operativo delle nuove Autorità anche in ragione del fatto che è da tale momento che si ha il subentro in tutti i rapporti delle vecchie Autorità”. In tal senso, pertanto, il D.M. in argomento dispone, all'art.3, comma 2, che l'Autorità di Bacino Distrettuale “subentra in tutti i rapporti, attivi e passivi, delle Autorità di bacino nazionali, interregionali e regionali di cui alla legge 183/1989, territorialmente corrispondenti, relativi alle funzioni ad essa attribuite a far data dall'entrata in vigore dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, emanati su proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con le regioni e le province autonome il cui territorio è interessato dal distretto idrografico, ai sensi dell'art. 63 comma 4 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i..” Detto D.P.C.M., altresì, per espressa disposizione di legge, deve essere emanato a seguito di specifica intesa con le Regioni interessate (cfr. art. 63, comma 4, D.lgs 152/2006 – art. 3, comma 2, art.10, comma 4 e art. 12, comma 4 del D.M. 294/2016). Successivamente all'entrata in vigore del citato D.P.C.M., per le risorse finanziarie - che costituiranno le entrate dei bilanci delle Autorità di Bacino Distrettuali - si dovrà fare riferimento all'art.11 del Decreto Ministeriale 294/2016 che prescrive che “al conseguimento dei fini istituzionali, l'Autorità di bacino provvede, ai sensi della normativa vigente e nel rispetto di quanto previsto dall'art. 13 del presente decreto: a) con il contributo annuale dello Stato, determinato anche sulla base dell'estensione territoriale del distretto idrografico; b) con risorse provenienti da amministrazioni ed enti pubblici e privati, nonché da organizzazioni internazionali”. 21
Al momento del trasferimento delle risorse strumentali e finanziarie, i saldi risultanti sulle contabilità speciali e nei bilanci delle Autorità di bacino di cui alla L.183/89 saranno comunicati alla Direzione Generale della Salvaguardia del Territorio e delle Acque, al fine di poter attivare le procedure che il Ministero dell'Economia e delle Finanze dovrà individuare per la redazione del primo bilancio delle nuove Autorità di Bacino Distrettuali nonché per poter effettuare le opportune variazioni al bilancio dello Stato. I PROGETTI CONVENZIONALI IN CORSO Convenzione AdB Puglia-Regione Puglia: Prevenzione del rischio sismico – microzonazione I, II e III livello e analisi CLE (art. 11 L.R. n. 77/2009). La Regione Puglia con delibera n. 1728/2012 ha individuato l’AdB Puglia come Ente attuatore delle attività di indagine di microzonazione di II e III livello di cui all’O.P.C.M. n. 4007/2012 in alcuni Comuni delle Province BAT, Bari e Taranto, da eseguirsi secondo gli indirizzi e i criteri approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome in data 13/11/2008. Programma Europeo COST (European Cooperation in Science and Technology) – Attività “Science and Management of Intermittent Rivers and Ephemeral Streams – SMIRES” Nell’ambito del programma europeo COST che costituisce un quadro di riferimento intergovernativo di cooperazione europea nella ricerca scientifica e tecnologica, AdB è stata invitata a partecipare mediante la designazione di un componente rappresentativo della management sphere, allo scopo di migliorare la conoscenza relativa alla gestione dei corsi d’acqua temporanei che caratterizzano il territorio di competenza. Con specifico riferimento all’Azione “Science and Management of Intermittent Rivers and Ephemeral Streams – SMIRES”, si rileva che le prime attività di coordinamento e di pianificazione sono state avviate culminando in un primo incontro di tutti i partecipanti tenutosi a Bruxelles nel marzo 2016. Progetto P.O.R.Puglia 2014-2020 – Azione 6.4. “Monitoraggio quantitativo dei corpi idrici sotterranei” Con deliberazione n. 1046/2016 la Giunta Regionale della Puglia ha approvato, nell’ambito della programmazione P.O.R. Puglia 2014-2020 per il triennio 2016-2018, il progetto di monitoraggio dei corpi idrici sotterranei insistenti sul territorio pugliese, confermando le modalità operative e le collaborazioni istituzionali già adottate mediante delibera n. 224/2015. Lo stanziamento attribuito 22
all’AdB Puglia è quantificato in euro 150.000,00 a copertura di tutti gli oneri derivanti dall’attuazione della Convenzione approvata dal Comitato Istituzionale con delibera n. 72/2016 e sottoscritta in data 03/11/2016. Allo stato attuale, risultano attivate ed in corso tutte le attività tecnico- operative di competenza dell’AdB Puglia. Convenzione AdB Puglia-Regione Puglia P.O.R. 2014-2020 - Asse V “Adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e gestione dei rischi” - Azione 5.1. “Integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione, multirischio anche attraverso meccanismi e reti digitali interoperabili di allerta precoce” – Sub. 5.1.4. (delibera G.R. n. 307/2016 e delibera C.I. n. 4/2016) Il P.O.R. Puglia 2014-2020, approvato con decisione di esecuzione della Commissione Europea n. 5854 del 13/08/2015, mira a realizzare la strategia di sviluppo della politica di coesione attraverso 13 Assi Prioritari, fra i quali si individua l’Asse V denominato “Adattamento al cambiamento climatico, prevenzione e gestione dei rischi” finanziato a valere su fondi FESR. Nell’ambito dell’Asse V, l’Azione 5.1. “Integrazione e sviluppo di sistemi di prevenzione, multirischio anche attraverso meccanismi e reti digitali interoperabili di allerta precoce” si propone di concorrere alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza e di aumento della resilienza dei territori a più alto rischio idro-geomorfologico e di erosione costiera. Con delibera n. 2249/2015 la Giunta Regionale della Puglia ha individuato l’AdB Puglia quale soggetto attuatore per lo svolgimento di varie attività ricadenti nell’ambito dell’Azione 5.1. dell’Asse V del P.O. FESR Puglia 2014-2020. Con successiva delibera n. 307/2016, la Giunta Regionale ha approvato lo schema di Convenzione relativa al progetto “Attività di monitoraggio e strumenti operativi per la prevenzione e gestione dei rischi”, autorizzando nel contempo il relativo stanziamento finanziario. Ha quindi fatto seguito la determina n. 74/2016 a firma del Dirigente della Sezione Difesa del suolo e Rischio Sismico (in funzione di delegato della Giunta Regionale), finalizzata alla predisposizione di tutti gli adempimenti connessi all’attivazione della Convenzione di durata triennale (scadenza 31/12/2018). In attuazione della delibera C.I. n. 4/2016 di approvazione dello schema di Convenzione, il testo della Convenzione è stato sottoscritto in data 15/04/2016, divenendo operativo a tutti gli effetti. Nello specifico, la Convenzione si articola nelle seguenti Attività: 1) “Strumenti operativi per combattere gli effetti del cambiamento climatico e della desertificazione”. Il progetto intende avviare un monitoraggio ad ampio raggio sugli effetti della desertificazione e sulla loro interrelazione con le possibili cause, al fine di definire efficaci interventi di mitigazione 23
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