Apprendre les uns des autres. La réciprocité source d'éducation mutuelle - SIPED
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni Jean-Marie Labelle Apprendre les uns des autres. La réciprocité source d’éducation mutuelle L’Harmattan, Paris 2017, pp. 142 I l volume, esito di un’intensa e intendono porsi come fondamento attività scientifica dell’autore, per riprendere e ampliare le riflessioni Jean Marie Labelle, emerito di delineate nel volume del 1996 La ré- Scienze dell’Educazione all’Università ciprocité educative. di Strasburgo e attualmente professo- Sottolineata l’importanza di un’e- re all’Università di Montreal, presenta ducazione che riconosca chi apprende un’articolata e densa analisi dei con- come “qualcuno di unico e di impor- cetti fondamentali dell’educazione, al tante che possiede già in se stesso le fine di individuare le radici pedagogi- capacità necessarie per il proprio svi- che e i contesti culturali su cui si inne- luppo” (p. 51), Labelle indica come sta l’istanza della reciprocità educati- insegnare equivalga nello stesso tem- va, fonte del mutuo apprendimento e po ad imparare. Applicando all’educa- del divenire personale. zione la regola dello scambio formula- La trattazione prende avvio da un ta da Marcel Mauss che consiste nel breve excursus biografico e autobio- “donare, ricevere, restituire”, Labelle grafico che vede lo studioso ripercor- sottolinea come insegnare sia il dono rere alcune tappe significative della fatto dall’educatore all’educando che propria esistenza per mettere in luce lo riceve e lo restituisce al primo con- l’importanza per la sua produzione segnandogli ulteriori stimoli di rifles- scientifica e per il suo percorso perso- sione e apprendimento. nale di alcuni testimoni che hanno at- Chi apprende lo fa prendendo le traversato la sua vita; si tratta di in- mosse dai punti di rottura epistemo- contri e dialoghi che sono stati per lo logici che gli sono indicati dai propri studioso vettori di ricerca grazie ai maestri che a loro volta apprendono a quali ha imparato ad apprendere, a partire dal modo con cui l’educando stupirsi, a dubitare. costruisce il proprio sapere, dalle dif- Nel testo è offerta una disamina ficoltà che egli incontra, dalle questio- critica, a partire dalla loro etimologia, ni che lo animano. di taluni termini emblematici legati al Nel campo dell’educazione è indi- discorso pedagogico tra cui educazio- spensabile pertanto uscire da relazioni ne, formazione, trasmissione, inse- costruite gerarchicamente e puntare gnamento. Le categorie in parola, in- sul confronto continuo tra saperi e dagate attraverso un percorso attento apprendimenti. e sistematico, costituiscono una sorta Il testo problematizza e sviluppa in di syllabus dei parametri di riferimen- modo ampio e articolato le ragioni to dell’Autore riguardo all’educazione per cui si allude al costrutto di recipro- Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XVI / n. 1 / 2018 ISSN 1827-0824 © Pensa MultiMedia Editore, Lecce-Brescia 307
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni cità educatrice, istanza che l’Autore di- un gruppo non può essere decretato a chiara di mettere a disposizione della priori in quanto non si tratta di un comunità pedagogica, come concetto metodo ma di un modo di essere, di nuovo, “legittimato, filosoficamente una questione che riguarda l’esistenza. fondato e ricco di implicazioni per In un sistema educativo basato sulla l’azione” (p. 69). Lo studioso si situa competizione, orientato esclusiva- nella cornice del personalismo mou- mente alla valutazione e all’efficienza neriano e afferma di aver trovato nel è difficile secondo Labelle fare affida- pensiero del suo Maestro, Maurice mento sulla reciprocità, originale e Nédoncelle, la base ontologica su cui costitutiva, ed individuare il giusto fondare le proprie riflessioni in merito spazio per la persona. a tale costrutto. Nell’ultima parte il volume mette Nella reciprocità attiva, l’appren- costantemente a fuoco l’intreccio tra dimento è inteso secondo un’accezio- l’aspetto epistemologico e quello pro- ne relazionale: è all’interno dell’inte- gettuale, suggerendo inedite piste di razione che ogni persona apprende, ricerca che consentano di percorrere contribuendo essa stessa alla modifi- nuovi sentieri tra conoscenza ed espe- cazione dei saperi dell’altro. rienza. Nell’azione la persona acquisisce Tra esse, riferendosi in particolare consapevolezza delle proprie compe- al mondo della scuola, l’Autore segna- tenze e, nella misura in cui la recipro- la come la reciprocità educatrice ri- cità è fondativa, essa è anche costrut- chiami, attraverso la categoria dell’im- tiva per l’altro e rende fecondo l’atto pegno, alla necessità di un lavoro con- educativo. È volendo che il Tu sia se giunto da parte delle istituzioni per stesso che l’Io addiviene alla sua sin- conseguire in modo diffuso il successo golarità e viceversa. La reciprocità educativo, via maestra per la piena educatrice si configura pertanto come realizzazione dell’intera umanità. un rapporto asimmetrico di singolari- Il volume, nella prospettiva di ela- tà che si impegnano mutualmente borare una filosofia dell’educazione in nello stesso processo educativo; essa è stretta continuità con un’epistemolo- la sfida di ogni relazione e di ogni in- gia della pratica formativa, offre solle- contro con l’altro. L’Autore segnala citazioni euristiche di peculiare rile- tuttavia il rischio che la reciprocità vanza per il dibattito pedagogico at- possa configurarsi quale distruttiva se tuale. non fondata su sentimenti autentici. Stabilire una reciprocità educativa in Sara Bornatici 308 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XVI – n. 1 – 2018
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni Daniela Robasto La ricerca empirica in educazione. Esempi e buone pratiche FrancoAngeli, Milano 2014, pp.144 L a ricerca empirica in educa- ricchezza contenutistica e metodolo- zione. Esempi e buone pratiche gica nell’affrontare un tema, come è un titolo che racchiude in quello della ricerca empirica, “polie- sé i principali elementi che caratteriz- drico” e di grande “attualità” nel pa- zano l’intero volume. Si tratta, appun- norama delle scienze dell’educazione to, di un libro che parla della ricerca in ambito universitario. empirica in educazione, attraverso un Il libro, strutturato in cinque capi- itinerario ragionato che nasce dall’ toli, ripercorre le principali fasi della esperienza di docenza dell’Autrice con ricerca empirica: dall’“avvio della ri- le studentesse e gli studenti di Pedago- cerca”, alle “ipotesi e gli strumenti di gia sperimentale e di Metodologia del- rilevazione dati”, dalla “rilevazione e la ricerca educativa, presso il Diparti- l’analisi dei dati” alla “presentazione mento di Filosofia e Scienze dell’Edu- dei risultati”, accompagnando il letto- cazione dell’Università di Torino. re nei, non sempre semplici, “sentieri” Come scrive Robasto dell’indagine scientifica. La scommes- sa del lavoro risiede, come scrive Ro- sono questi studenti ad aver stimo- basto, nel passare dallo studio della lato la scrittura di un volume con teoria alla ricerca sul campo, “senza l’intento di rispondere, almeno in perdere di vista il rigore e la scrupolo- parte, ai molteplici dubbi che sor- sità proprie di una ricerca scientifica”, gono quando ci si avvicina, da neo- ma anche adottando quella flessibilità fita, alla metodologia e alla ricerca posturale che la ricerca in educazione empirica in educazione. Il presente volume […] si prefigge, infatti, la richiede. Il volume, infatti, si fa ap- mission di accompagnare uno stu- prezzare non solo per il costante ri- dente universitario che non ha mai chiamo alla teoria, attraverso puntuali fatto ricerca sul campo a progettare riferimenti bibliografici, ma anche per e a condurre la ‘sua’ ricerca in mo- il deciso ancoraggio al lavoro “sul do corretto e anzitutto con la con- campo” e, al tempo stesso, all’operati- sapevolezza delle scelte metodolo- vità che ogni capitolo propone. In tal giche che compie (p. 13). senso, l’Autrice offre, con coerenza, esercitazioni, esempi, buone pratiche A partire da questo intento, attra- che rendono possibile pensare alla ri- verso lo sguardo scientifico della Pe- cerca in educazione come “un’attività” dagogia sperimentale, Daniela Roba- che si può apprendere, attraverso un sto espone e struttura il proprio lavoro percorso di formazione. con linearità e chiarezza, mostrando Estendendo un po’ il campo della Recensioni 309
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni riflessione, di grande rilievo è il “de- “generative di conoscenza”, mettendo centramento” del sapere che si palesa in moto – nel lettore – un processo di nel corso delle pagine del volume. Es- meta-riflessione. Il volume pone in sendo un libro “pensato” per studenti luce l’importanza dello studio e del fa- in formazione, una buona parte degli re ricerca in educazione, come fasi es- esempi sono tratti, appunto, dal- senziali di coloro i quali si accingono, l’esperienza in aula, a partire anche per la prima volta, a fare ricerca empi- dagli errori più ricorrenti nei quali in- rica. Ed è proprio a loro che l’Autrice corrono gli studenti stessi. Ad esem- si rivolge principalmente, in modo ac- pio, nella prima parte del volume vie- cessibile, ma ben rigoroso e compe- ne illustrata la “formulazione delle tente. Tuttavia, a nostro avviso, essen- ipotesi”: se solitamente, nei manuali do la ricerca una pratica che ha sem- della ricerca in educazione, accanto pre bisogno di “allenamento”, perché alla definizione di “ipotesi” viene ri- infiniti sono i modi con i quali possia- portata un esempio, il più delle volte mo “guardare” le realtà che si intendo- magistralmente scritto dall’autore del no studiare, anche i “giovani ricerca- libro, che appunto, è già un esperto, tori” in formazione, come dottorandi in questo caso, invece, gli esempi na- e assegnisti, possono trovare interes- scono dal basso. A tal proposito, ven- santi spunti di riflessione dal volume gono riportate anche delle ipotesi er- qui presentato. rate e mal costruite che – attraverso le puntuali argomentazioni dell’autrice Alessia Cinotti su cosa “non” funziona – diventano M.L. Iavarone, P. Malavasi, P. Orefice, F. Pinto Minerva (a cura di) Pedagogia dell’Ambiente 2017. Tra sviluppo umano e responsabilità sociale Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2017, pp. 362 I nnumerevoli i meriti di pedagogia dell’ambiente, dello sviluppo quest’opera collettanea, curata umano e della responsabilità sociale. da Maria Luisa Iavarone, Pier- Attraverso una pluralità di pro- luigi Malavasi, Paolo Orefice, Franca spettive d’analisi pedagogica, il volu- Pinto Minerva, che si configura, per me offre un originale contributo di le peculiari linee programmatiche e riflessione per ricomporre, nell’enci- le scelte di contenuto, come un para- clopedia delle scienze dell’educazione digmatico “manifesto” della ricerca e della formazione, sia l’ampio dibat- pedagogica, in corso, sui temi della tito culturale sviluppatosi nel corso 310 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XVI – n. 1 – 2018
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni degli ultimi anni, nel solco di una testo, corrispondenti alle sezioni te- cultura della sostenibilità, sui temi e matiche intitolate, rispettivamente, sulle questioni ambientali, sia il com- “Pedagogia, sostenibilità, benessere” posito ambito disciplinare della Pe- e “Ecologia integrale: linee di ricerca dagogia dell’ambiente. in, con e per l’ambiente”. Prendendo le mosse dall’attuale La prima direttrice restituisce, già crisi ecologico-ambientale e dalle in- in sede introduttiva, un puntuale numerevoli sfide educative cui la pe- quadro teorico e un orientamento ri- dagogia non può sottrarsi, il volume flessivo su questioni che chiamano in non solo offre testimonianza dell’im- causa lo statuto epistemico della Pe- portante impegno di ricerca profuso dagogia dell’ambiente, l’oggetto spe- dal Gruppo di lavoro Siped “Pedago- cifico della disciplina, le teorie più gia dell’ambiente, sviluppo umano, accreditate, le metodologie di ricerca, responsabilità sociale” (coordinato da le principali spartizioni (Malavasi, p. Maria Luisa Iavarone e Pierluigi Ma- 24), sullo sfondo di un’ormai irri- lavasi), ma tiene insieme, in un qua- nunciabile progettualità educativa so- dro teorico organico e ben struttura- stenibile (p. 33). Segue la riflessione to, gli indirizzi di indagine che carat- sulle “trame” di una Pedagogia del- terizzano il vivace dibattito nell’am- l’ambiente declinata su diversi ver- bito della pedagogia e dell’educazio- santi d’indagine: benessere, educa- ne allo sviluppo sostenibile. zione, qualità della vita (Maria Luisa Sullo scenario di un pianeta gra- Iavarone); pedagogia, ambiente, pen- vemente offeso dal degrado ambien- siero ecologico (Cristina Birbes); ni- tale e sociale, dagli innumerevoli di- chilismo, tecnica, poesia (Maurizio sastri ecologici, che compromettono Fabbri); educabilità e sostenibilità la stessa possibilità di sopravvivenza (Teresa Grange); coscienza ecologica, dell’uomo sulla Terra, con quali di- educazione e responsabilità socioam- spositivi teorici e operativi e con qua- bientale (Alessandra Vischi); Service li modelli e prassi di progettazione Learning, pedagogia dell’ambiente, dell’educazione ambientale intende cittadinanza solidale (Sara Bornati- collocarsi la ricerca pedagogica con- ci); consumo tra responsabilità, be- temporanea? nessere, stili di vita (Monica Parric- Questo interrogativo fa da sfondo chi). all’impianto critico-problematico del La seconda sezione del libro, de- volume, come si evince dai temi d’in- dicata all’Ecologia integrale, traccia teresse e di approfondimento dei 19 interessanti traiettorie su assi del saggi che lo compongono. pensare e agire educativo che caratte- Entrando più in dettaglio, può es- rizzano le linee di ricerca in, con e per sere utile richiamare, come essenziale l’ambiente: dalle prospettive di ecope- schema di riferimento euristico, le dagogia (Franca Pinto Minerva) al due principali direttrici d’analisi del paradigma strategico di una civiliza- Recensioni 311
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni ción terrestre (Paolo Orefice); dal- Una stretta circolarità di rapporto l’ecologia integrale nei diversi conte- tiene assieme modelli educativi e sti educativi e lungo tutto l’arco della d’istruzione, processi d’apprendi- vita (Liliana Dozza), dall’infanzia mento e di maturazione degli indivi- (Andrea Bobbio) all’età adulta (Elena dui in termini di capacità/possibilità Marescotti), ai modelli e prassi di di scelte responsabili, per azioni e sti- educazione e didattica all’aperto li di vita ad alto valore ecologico (Iava- (Maria Tomarchio, Raffaella C. rone, p. 72), per la costruzione di so- Strongoli); dalle linee di ricerca per cietà più eque e sostenibili, nell’otti- un’ecologia integrale ed un’educazio- ca di un umanesimo terrestre (Paolo ne ambientale (Luisa Santelli Becce- Orefice). gato, Gabriella Calvano) alle azioni Riflettere per elaborare chiavi in- educative diffuse per comunità soste- terpretative e strategie d’azione che nibili (Giovanna Del Gobbo); dal possano porre in evidenza il ruolo in- ruolo propulsore dell’educazione per sostituibile della cultura della forma- uno sviluppo sostenibile (Orietta zione, quale motore di produttivo Vacchelli), alla sfida dell’ecologia in- cambiamento culturale, appare oggi tegrale (Caterina Calabria) e della compito ineludibile per promuovere formazione alla sostenibilità ambien- uno sguardo e un pensiero diversi, tale (Floriana Bolsieri). “una politica, uno stile di vita, una Si tratta di prospettive di ricerca e spiritualità nel segno di un umanesi- linee di azione che costituiscono mo nuovo” (Malavasi, p. 50). l’ambito di esercizio di una fenome- In questa direzione d’impegno, nologia educativa aperta e di ampio quest’opera collettanea è davvero ap- respiro che rivendica il ruolo di una prezzabile per la peculiare “postura ri- pedagogia dell’ambiente “militante” flessiva” e “di ricerca” e si presenta al ed emancipativa (p. 12), per vivere il lettore come un prezioso strumento, benessere e educare alla qualità della sia per ripensare orientamenti valoria- vita (p. 57). li, scelte e azioni ispirate a modelli Atteso che non appare isolabile il d’ecologia integrale, sia per mirati in- terreno dei processi culturali da quello dirizzi e strategie di sviluppo proget- dei processi formativi, una rigorosa di- tuale per la sostenibilità della vita. samina epistemologica, ermeneutica, In questa prospettiva, ecco l’invi- progettuale è necessaria per chiedersi to a ridiscutere l’intero statuto del- quali teorie e modelli formativi, sem- l’umano in tutte le sue sfaccettature pre culturalmente connotati, e quali (sensibilità, immaginazione, intellet- buone prassi educative possono orien- to), per proporlo nella sua forma più tare e accompagnare i processi, le dina- alta (Pinto Minerva, p. 178). miche evolutive dei recenti approdi Bisogna assumere la responsabili- scientifico-culturali nell’ambito del di- tà della Cura attiva e coraggiosa verso battito contemporaneo. il Pianeta, prendere in carico le sorti 312 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XVI – n. 1 – 2018
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni solo delle proprie singolarità, ma di bilità condivisa, della convivenza ci- una “comunità di destino”, codifi- vile e della cittadinanza attiva. All’in- cando linguaggi nuovi che fanno ap- dirizzo di questa sfida culturale e pello all’etica e all’estetica dei com- tras-formativa, per la cura e il rispetto portamenti umani, promuovendo i della Vita, in tutte le sue multiformi valori del dialogo intra e intergenera- manifestazioni, va la raison d’être del zionale, della pace, della giustizia e volume. dell’equità sociale, richiamando la cultura della legalità, della responsa- Gabriella D’Aprile Alessandra Rosa Il valore aggiunto come misura di efficacia scolastica. Un’indagine empirica nella scuola secondaria di I grado Edizioni Nuova Cultura, Roma 2013, pp. 312 N el volume di Alessandra progredire nei livelli raggiunti più di Rosa il concetto di effica- quanto ci si potrebbe attendere, in ba- cia e la sua misurazione, se a variabili quali il loro ambiente di applicati al settore dell’istruzione e provenienza e la loro preparazione ‘in della formazione, costituiscono i nodi entrata’” (p. 5). tematici centrali attorno a cui l’autrice Appare, quindi, significativa l’in- concentra le sue argomentazioni teo- tenzione di Alessandra Rosa di coniu- riche e il percorso di ricerca presenta- gare eccellenza ed equità, auspicando il to nella seconda parte del suo volume. superamento delle differenze sociali, L’autrice circoscrive sin dall’inizio economiche e culturali; riflettendo su il campo entro cui indagare il concet- come misurare l’efficacia scolastica, to di efficacia nel sistema-scuola, l’autrice prende in considerazione il escludendo la prospettiva di ridurlo concetto di “valore aggiunto” per inte- ad un’idea di “produttività” intesa so- grare l’indagine sugli esiti raggiunti da- lo come qualità dei risultati di ap- gli studenti, in riferimento alle variabi- prendimento raggiunti dagli studenti. li relative agli individui e ai contesti in Per l’autrice “[...] una scuola può cui essi vivono; il rendimento pregres- definirsi efficace non tanto e non solo so e il background socio-culturale di- in quanto mostra livelli di output ventano gli elementi attraverso cui fil- complessivamente elevati, ma in trare le performance degli studenti. quanto consente ai propri studenti di Nel volume viene offerto un qua- Recensioni 313
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni dro chiaro e completo dei limiti e de- giunto, del rendimento pregresso e gli aspetti controversi delle misurazio- del background degli studenti, il ni di valore aggiunto in relazione alla posizionamento degli istituti e del- scelta degli output, a quella delle varia- le classi, nelle graduatorie di effica- bili di controllo, a quella dei modelli cia, si modifica e diventa indipen- statistici e delle metodologie di inda- dente dal livello socio-culturale gine, a quella del framework temporale dell’utenza scolastica. e alla questione della casualità. 2. L’effetto esercitato dalla classe di L’approfondita rassegna teorica appartenenza, misurato in termini sviluppa, inoltre, il concetto di effica- di varianza spiegata nei progressi cia ripercorrendo la nascita e l’evolu- degli studenti a parità di altre con- zione della School Effectiveness Rese- dizioni rilevanti (rendimento pre- arch e le influenze che ha esercitato gresso e background socio-cultura- sulla ricerca educativa, facilitando l’af- le), risulta superiore a quello ri- fermarsi dei filoni che l’autrice indica conducibile all’istituto frequenta- nei seguenti approcci: la ricerca sulla to, misurato nel medesimo modo. funzione di “produzione educativa”, 3. L’“effetto-scuola” e l’“effetto-clas- sulle scuole efficaci, sull’efficacia del- se” misurati su un periodo di due l’insegnamento e gli studi di meta- anni scolastici risultano superiori a analisi; nel testo vi si trova anche una quelli rilevati nell’arco di un solo ricostruzione teorica ampia, che pren- anno. de in considerazione indagini empiri- che internazionali. Come evidenziato nel punto 3, Nella seconda parte del volume si l’autrice compie una scelta innovativa trova la presentazione dell’indagine adottando un disegno di ricerca longi- empirica che ha coinvolto 12 istituti tudinale, in grado di offrire molti van- situati nel territorio della provincia di taggi dal punto di vista dell’analisi dei Bologna (36 classi di scuola seconda- dati; si tratta di una scelta ben ponde- ria di I grado e 764 studenti). rata e sostenuta in letteratura da mol- A partire dal quadro teorico, e sul- te ricerche che indicano come l’“effet- la scorta degli studi effettuati in altri to-scuola” e l’“effetto-classe” tendano Paesi, il progetto di ricerca si è posto a variare e a modificarsi nel tempo, l’obiettivo di esplorare opportunità e confermando l’opportunità di am- limiti nell’applicazione degli indicato- pliare l’arco di tempo considerato nel- ri di valore aggiunto, per la misurazio- la misurazione dei progressi degli stu- ne dell’efficacia scolastica. denti, per meglio comprendere la na- Le ipotesi sottoposte a verifica so- tura e l’entità degli effetti rilevabili a no state così formulate: livello di scuola e di classe. Riteniamo che il volume offra ri- 1. una volta tenuto conto, mediante flessioni teoriche e metodologiche l’uso di indicatori di valore ag- molto accurate e innovative; le pun- 314 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XVI – n. 1 – 2018
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni tuali considerazioni di Alessandra Ro- Si tratta di un tema attuale e mol- sa, ben organizzate nel testo, favori- to urgente anche nel nostro Paese che scono l’analisi critica, aggiungendo si- sembra, finalmente, dare sempre più gnificativi elementi di riflessione al di- valore alle procedure volte a definire battito sul valore aggiunto come indi- la valutazione di sistema. catore di efficacia scolastica e sull’uso dei modelli di valore aggiunto. Roberto Dainese Antonello Mura Diversità e inclusione. Prospettive di cittadinanza tra processi storico-culturali e questioni aperte FrancoAngeli, Milano 2016, pp. 229 La Pedagogia Speciale è chiamata lettore viene guidato ad affrontare tali a continuare la sua opera di orien- problemi attraverso un approfondito tamento nella direzione prospetta- percorso storico che individua le prin- ta, consapevole del fatto che il cipali tappe di un’evoluzione che ha processo di inclusione rappresenta accompagnato i significati di “diversi- il “faro” a cui guardare, ma al mo- tà” e “inclusione”. mento è una realtà in fieri entro la quale è, ancora una volta, l’uomo Il procedere lineare del testo, so- che con le sue scelte individuali e stenuto da molteplici riferimenti pe- collettive stabilisce le condizioni dagogici, permette uno studio parti- concrete di cittadinanza e, così, il colarmente approfondito riguardo ai senso della propria umanità (pp. contenuti e l’ottica con la quale ven- 208-209). gono offerti, volta ad evidenziare l’im- portanza della piena partecipazione di Svelando la conclusione di questo tutti alla vita sociale. testo ne scopriamo le direttrici princi- Nello scorrere il volume, il lettore pali che ne delineano il percorso. Pro- potrà apprezzare i molti riferimenti tagonista del testo è la Pedagogia Spe- alla letteratura e ai documenti inter- ciale, quale disciplina che permette nazionali. Questa dimensione diven- una “riflessione scientifica, itinerari di ta focale, in particolare, nel capitolo emancipazione e dialogo con le altre dedicato al dibattito internazionale scienze”, come titola il paragrafo che dove due diventano i valori aggiunti viene dedicato a questa questione. Il per l’economia generale del testo. Da Recensioni 315
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni una parte questo approfondimento scienza, in modo che a una ‘testa ben permette di riscoprire i principali fatta’ corrisponda anche il senso della modelli concettuali e gli strumenti comprensione, della reciprocità e del- interpretativi della disabilità, dall’al- la comune appartenenza nella diversi- tra dà enfasi all’importanza che rive- tà” (p. 187). ste il linguaggio. L’Autore, con forza, Ed ecco che un testo, fondato evidenzia come un errato uso del lin- scientificamente, si apre a riflessioni guaggio “concorre ad incentivare una più ampie che toccano le politiche che visione specialistica e tecnicistica de- si possono intraprendere per agevolare gli interventi, siano essi educativi o e favorire azioni inclusive; il volume si socio-sanitari. L’interpretazione re- conclude proprio con un capitolo il strittiva che riconduce l’handicap en- cui titolo recita: Un orizzonte pedago- tro una dimensione soggettiva, “[…] gico di riferimento per le professioni ha così determinato l’affermarsi di d’aiuto (p. 195). un modello essenzialmente medica- Considerare sempre la persona lizzante nei confronti della disabilità” nella sua interezza e, quindi, adottare (p. 130). Ed è, invece, nell’approccio atteggiamenti che per prima cosa im- biopsicosociale che possono agire “le plicano una consapevolezza del pro- prospettive di cittadinanza tra pro- prio sé e una disponibilità all’incon- cessi storico-culturali e questioni tro, è sicuramente il filo rosso che ac- aperte” come recita il sottotitolo del compagna questo interessante lavoro volume. e che aiuta il lettore a lasciarsi stimo- Sottotitolo che sfida chi si occupa lare dai numerosi riferimenti teorici e di educazione, formazione e istruzio- normativi con cui viene affrontato il ne, perché è proprio su questi aspetti tema dell’inclusione. che debbono essere costruiti progetti e Il testo, dunque, risulta utile per percorsi educativi se si vuole che ab- chi vuole intraprendere un approfon- biano un’efficacia lunga nel tempo. Il dimento rispetto all’evoluzione che i testo, infatti, per la sua ampia lettura concetti di diversità e di inclusione del tema e per la sua apertura a mol- hanno avuto nel corso della storia oc- teplici connessioni educative si rivolge cidentale, ma anche e soprattutto a a tutte le figure educative, non solo chi, occupandosi di educazione, vuole quelle dedicate alle persone con disa- riflettere intorno ad azioni che per- bilità, perché “la sfida lanciata dal- mettano a tutti la reale partecipazione l’educazione inclusiva impegna i do- sociale. centi, per un verso, a garantire a cia- scun allievo identità, conoscenza e co- Valeria Friso 316 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XVI – n. 1 – 2018
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni Cristina Birbes (a cura di) Trame di sostenibilità. Pedagogia dell’ambiente, sviluppo umano, responsabilità sociale Pensa MultiMedia, Lecce-Brescia 2017, pp. 307 S ulla scia degli Obiettivi di cultura educativa per la sostenibilità Sviluppo Sostenibile del- come atto di cura di sé, dell’altro, del l’Agenda ONU 2030, il libro pianeta (F. Bolsieri, V. De Angelis, R. curato da C. Birbes interpreta la pro- Casadei, T. Giovanazzi, M. Clerici); spettiva della sostenibilità come trama nel dialogo tra le generazioni (S. Bor- di elementi molteplici e interrelati. natici, L. Zannini, P. Garista, S. Lan- Sostenibilità, tra le nozioni che più donio, G. Rossi, M. Benetton, L. Co- ricorrono nel dibattito culturale merio); nei territori e nelle città (C. odierno, configura processi e dinami- Birbes, A. De Vita, C. Braga, A. Bor- che che coinvolgono l’ambiente e la gogni-M. Arduini, S. Lotrionte, P. persona nella sua globalità, i territori e Galeri); nella legislazione nazionale ed le società, nella complessità dei rap- europea (L. Salvemini, O. Vacchelli, porti sistemici che le attraversano. M. Viadana Piovesan, S. Sandrini, S. All’origine del crescente interesse Caponetti). per la sostenibilità si situa la grave cri- In stretta continuità con il volume si ecologica planetaria, profilandosi Pedagogia dell’ambiente 2017 (a cura oggi quale sfida sociale, economica, di M.L. Iavarone, P. Malavasi, P. Ore- ambientale ed educativa per la soprav- fice, F. Pinto Minerva), ambiente e vivenza delle generazioni future. educazione sostanziano la trama e l’or- L’elaborazione euristica, nel segno dito su cui corrono i fili degli ideali e della riflessività pedagogica, è attra- dei valori da condividere per la soste- versata dal comune riferimento ad nibilità, in un rinnovato orientamen- un’antropologia che, nel confronto tra to delle coscienze rivolte alla scoperta valori e culture, si costituisce sulla del senso, nel tessere sguardi, azioni, specificità stessa dell’umano, contra- conoscenze e sentimenti nel generare stando visioni relativiste e strumentali la comunità terrestre. della sostenibilità. Il mondo accademico, e quello de- I contributi che compongono le gli studiosi delle discipline pedagogi- quattro sezioni tematiche del volume che in particolare, ha una responsabi- assumono criticamente il concetto di lità rilevante nella ricerca e nell’elabo- sostenibilità e ne concorrono ad razione della sostenibilità. esplorare la rilevanza fisico-naturale, È nel dialogo tra diversi punti di scientifico-tecnologica, politico-isti- vista che è possibile configurare quel tuzionale, nella prospettiva di una rinnovamento etico che la sostenibili- Recensioni 317
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni tà richiede. Nella molteplicità di luo- incrementare quelle energie educative ghi e tempi di vita, l’istanza della for- e morali di cui ogni civiltà ha bisogno mazione integrale chiama in causa per crescere socialmente, cultural- percorsi di ricerca per co-costruire un mente ed anche economicamente, lo terreno fecondo per l’ambiente e per sviluppo sostenibile riconduce all’esi- l’umanità, nella reciproca interdipen- genza di nuovi stili di vita, alla respon- denza. sabilità individuale e collettiva, alla La sostenibilità è un processo, un promozione del benessere. banco di prova della capacità umana La tutela dell’ambiente è insepara- di adattarsi ai cambiamenti futuri con bile dalla tutela dei contesti umani, responsabilità e impegno, nel segno familiari, lavorativi, urbani, potenziali della complessiva tenuta morale delle laboratori di sostenibilità, di là da società. ogni forma di tecnocrazia e di scienti- Trame di sostenibilità per educare smo. Nel libro, ispirato dal gruppo di ed educarci ad abitare la Terra nella Pedagogia dell’ambiente della Società consapevolezza della potenza creatrice Italiana di Pedagogia (Siped), la svolta della vita, riappropriandoci della me- ecologica è connessa con la significan- raviglia del nostro “essere in relazio- za delle scelte pedagogico-educative, ne”, tra economia circolare, ecologia che chiamano in causa l’umanizzazio- integrale e progettazione pedagogica. ne del progresso tecnologico, l’equità Nel volume curato da Birbes, gli nei rapporti di produzione e la dignità autori convergono nell’orientamento del lavoro. verso un nuovo umanesimo, nel desi- La trama sistemica e relazionale gnare la sostenibilità quale progetta- del mondo della vita impone di adot- zione pedagogica in, con e per l’am- tare una prospettiva ecologica integra- biente, sviluppo integrale e responsa- le (p. XIV). L’ecologia integrale diventa bilità sociale. il paradigma capace di tenere insieme Nel testo, la pedagogia dell’ambien- fenomeni e problemi ambientali con te, come ambito di discorso che ha per le questioni della crescente disugua- oggetto la riflessione sul rapporto tra glianza socioeconomica, del food safety formazione umana e ambiente, emer- e food security, della mobilità, della ef- ge quale autonoma partizione del sa- fettiva vivibilità e bellezza degli spazi pere nell’enciclopedia delle scienze urbani. “La sfida urgente di protegge- dell’educazione, contribuendo ad re la nostra casa comune comprende esplorare percorsi critici e ad indivi- la preoccupazione di unire tutta la fa- duare emblematiche prospettive di ri- miglia umana nella ricerca di uno svi- cerca e di azione. luppo sostenibile e integrale, poiché Sviluppo umano e ambiente, valo- sappiamo che le cose possono cambia- ri e scelte politiche sono congiunti in re” (Papa Francesco, 2015, n.13). modo inestricabile. Per essere orienta- La Terra è una “trama” vitale di cui to alla promozione dell’umano, per gli esseri umani sono parte integrante. 318 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XVI – n. 1 – 2018
Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni | Recensioni Tutto è connesso, né i problemi del possiamo fare esperienza di noi stessi” pianeta né quelli dell’umanità posso- (Naess, 1989, p. 29), scuote in primis no essere risolti senza tenere piena- le nostre coscienze per imparare a ve- mente conto di questa interconnessio- der il mondo come soggetto e non co- ne. “La grande visione sistemica del me oggetto, per prendersene cura e mondo ci aiuta a riconoscere la nostra sentirsi responsabili della vita, al servi- ‘immersione’ nella natura, supera la zio dell’umano. nostra alienazione dal resto della crea- zione, e modifica il modo in cui noi Pierluigi Malavasi Giuseppe Zago (a cura di) L’educazione extrascolatica nella seconda metà del Novecento FrancoAngeli, Milano 2017, pp. 256 L ’educazione extrascolatica che semmai con l’uscita del libro ne nella seconda metà del Nove- esaurisce solo una tappa per poi apri- cento è un pregevole, artico- re a nuovi spunti di ricerca. Andiamo lato e ben bilanciato lavoro colletta- però per gradi. neo, coordinato con perizia e con ca- Il cuore e l’asse portante del libro pacità progettuale da Giuseppe Zago. appaiono evidenti fin dalle primissi- Il volume è diviso in due parti me righe del saggio introduttivo di composte ognuna da cinque contri- Giuseppe Zago in cui il curatore sot- buti: la prima dedicata a “Luoghi isti- tolinea, appunto, l’ultra decennale tuzioni e agenzie dell’educazione ex- marginalità del settore extrascolastico trascolastica” e la seconda intitolata negli studi storico-educativi, concen- “Editoria media e prospettive del- trati al contrario prevalentemente sul l’educazione extrascolastica”. I dieci sistema scolastico. densi saggi, corposi e fra loro comple- D’altro canto, più in generale, mentari, compongono un mosaico l’oggetto di indagine degli stessi studi che rispecchia un’idea progettuale pedagogici ha ruotato a lungo, fino a manifestata già nell’omonimo conve- tempi recenti, intorno alla scuola, gno padovano del 15 novembre 2016 con sporadici momenti di rottura in a cui parteciparono molti degli autori parte favoriti dalla prospettiva stori- presenti nel volume. Idea che non co sociale, la quale, dai primi anni trova però il suo compimento finale e ottanta, ha tentato, con limitato suc- definitivo nella pubblicazione, ma cesso, di affermarsi nella storiografia Recensioni 319
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI educativa. Una dimensione scuola- zione continua e/o permanente nei centrica, insiste il curatore, tradita documenti internazionali. anche dalla stessa denominazione La discussione sul rapporto fra il “extrascuola”, piuttosto diffusa fra il tempo di scuola, il tempo cioè orga- dopoguerra e gli anni ottanta e anco- nizzato e il tempo libero ha in effetti ra oggi, a parere di chi scrive, ancora caratterizzato il dibattito pedagogico non di rado usata; espressione che ha a più livelli, coinvolgendo fra gli anni comportato di conseguenza la divi- sessanta e ottanta alcuni fra i più im- sione fra tempo scolastico e tempo portanti pedagogisti dell’epoca. A dedicato a ciò che sta fuori da questo procurare qualche preoccupazione al “circuito” (p. 10). mondo pedagogico fu soprattutto il Il rapporto tra il tempo e l’educa- tempo libero, ovvero una delle grandi zione nei primi trent’anni dell’Italia novità di allora, un tempo in rapida repubblicana è infatti un altro grande crescita a partire dagli anni cinquanta tema che attraversa buona parte dei grazie ai processi di scolarizzazione i saggi, rimanendo sullo sfondo o quali, tra le altre cose, liberarono man emergendo in modo esplicito. Tempo mano i bambini e i più giovani dal la- di volta in volta intrecciato con i luo- voro donando loro un’inedita orga- ghi pensati (come gli Oratori moder- nizzazione dei tempi di vita quotidia- ni) o ripensati (come i musei) per ni. Il tempo libero così, sempre a pa- avere uno scopo educativo. Troviamo rere di molti pedagogisti, andava ra- così il tempo extrascolastico organiz- zionalizzato, governato, impiegato in zato dall’associazionismo cattolico e qualcosa di utile e non “sprecato” in da quello laico, nei saggi di Luciano occupazioni effimere o di solo e puro Caimi e Pietro Causarano, il tempo svago. dei bambini passato davanti alla tv o Ecco che le attività extra-scolasti- a leggere (Simonetta Polenghi, Gior- che proliferarono e assunsero nuove dana Merlo, Marnie Campagnaro e forme e si accese pure il dibattito pe- Hans-Heino Ewers), oppure il tempo dagogico. Tuttavia, come già ricorda- organizzato nelle istituzioni integrate to, lo sguardo degli storici dell’educa- con la scuola o ad essa parallele, come zione è stato a lungo distratto su que- quelle educativo-assistenziali nel cor- sti temi, considerati di fatto attività poso saggio dello stesso Zago, quelle compensative rispetto alla scuola. per l’infanzia da 0 a 6 anni nel contri- Questo volume curato da Giuseppe buto di Monica Ferrari, quelle cultu- Zago offre invece un’occasione di rin- rali e museali nella proposta di Fabio novato slancio alla prospettiva di ri- Targhetta. cerca storico educativa sull’extra- Infine, e non è un caso, a che scuola e più in generale sui tempi e chiudere il volume è il saggio di Carla sugli spazi propri dell’educazione. In Callegari il quale riflette sulle varie altre parole L’educazione extrascolasti- forme educative assunte dall’educa- ca nella seconda metà del Novecento, 320 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XVI – n. 1 – 2018
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI oltre ad indicare diverse occasioni di educativa, come le istituzioni educati- indagine nei singoli contributi che vo-assistenziali (Zago) e i musei (Tar- raccoglie, invita anche a scavalcare il ghetta). Nella seconda sezione del vo- recinto dentro al quale spesso si sono lume invece i temi e le trasformazioni auto-confinati gli studi storico-edu- della letteratura per l’infanzia nei pri- cativi per andare ad indagare in modo mi decenni post bellici occupano ben più amplio e approfondito altri terri- tre contributi (Merlo e Campagnaro tori magari in prospettiva sociale o sull’Italia e Ewers sulla Germania culturale. Giuseppe Zago d’altro can- Ovest), seguiti da un puntuale e pia- to è uno studioso attento ormai da cevole viaggio (di Polenghi) fra la dif- tempo ai temi di storia sociale e alla fidenza e le contraddizioni che emer- dimensione dell’extra-scuola. Per gono dalle pagine dedicate al cinema esempio è uno fra i pochi in Italia ad e alla TV del “Corriere dei Piccoli” aver mostrato interesse di ricerca per negli anni della modernizzazione del la storia dell’educazione artigiana, al- nostro paese. Infine, come accennato, tro argomento a dir poco trascurato una diligente analisi comparativistica nel panorama storico-educativo e che (di Callegari) di alcuni documenti in- può al contrario vantare piena cittadi- ternazionali sull’educazione extrasco- nanza nell’ambito extra-scolastico e lastica chiude e sigilla perfettamente storico-sociale. il volume. Insomma i dieci saggi che com- Nel loro insieme i contributi dei pongono il libro offrono, da una par- vari autori costituiscono in definitiva te, occasioni di rilettura di alcuni spa- un’ottima occasione di approfondi- zi dell’extrascolastico già studiati in mento e una stimolante riflessione passato, come quelli del mondo asso- per gli specialisti ma anche una buo- ciativo (Caimi, Causarano) o delle na lettura esplorativa per chi muove i strutture educative per l’infanzia (Fer- primi passi nel campo della storia del- rari), con efficaci, attente e documen- l’educazione come studente o da neo- tate sintesi. ricercatore. Dall’altra aprono scenari in campi meno frequentati dalla storiografia Stefano Oliviero Recensioni 321
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI Carlo Pancera La forza del mito: l’eroico viaggio di J. Campbell attraverso la mitologia comparata Moretti & Vitali, Bergamo 2017, pp. 490 È questo il primo libro italia- fiabe del folklore, le favole e le leggen- no su J. Campbell (1904- de, soprattutto nei loro aspetti iconici. 1987) che ripercorre l’insie- Questi prodotti dell’immaginario ven- me della sua vita, le sue idee e le sue gono socializzati tramite narrazioni, ri- opere. Egli fu studioso di mitologie ti, cerimonie, canti, ritmi, danze, che comparate e andò controcorrente oc- han da sempre costituito le forme basi- cupandosi più di similitudini e paralle- lari della comprensione del mondo e lismi, che non di differenze. Ha soste- della comunicazione. In esse gli ele- nuto l’unità di fondo del genere uma- menti metaforici e simbolici trasmet- no non solo per certi aspetti culturali, tono valori di riferimento identitario. ma anche sotto il profilo psichico. Campbell sottolineava che il neo- Molto noto e apprezzato per il suo nato d’uomo sin dalla sua nascita pre- studio del paradigma universale del coce è “esposto” al mondo, e, nello viaggio dell’Eroe, approfondì l’analisi specifico che qui interessa, alle in- delle figure ricorrenti nell’ immagina- fluenze e impressioni esercitate dai rio mitico, e l’analisi semiotica. suoni, dalla voce, dai ritmi, dalla mu- Riteneva che la fase mitopoietica sica, dalla danza, dai canti, dai segnali fosse della stessa essenza del sogno, in del linguaggio corporeo e espressivo, e particolare dei Grandi Sogni e delle anche dai racconti dei miti e delle fia- visioni. “L’immaginifico – scriveva – be. Di cui coglie il pathos. Poi, cre- specie quello dei sogni, è la base della sciuto fisicamente abbastanza da po- mitologia”. L’atto creativo mitopoieti- tersi comportare come un cucciolo co per J. Campbell è inarrestabile – e della nostra specie, questi elementi di- dunque riguarda anche le epoche re- vengono presto parte costitutiva del centi e il presente – in quanto è con- suo sentimento di identità personale e naturato ai processi cognitivi dell’es- di gruppo (con l’identificazione delle sere umano. Perciò egli è andato alla singole figure di riferimento), e le im- ricerca di un messaggio profondo uni- pronte che essi lasciano sono pratica- versale nelle molteplici mitologie di mente indelebili. base strutturatesi nelle epoche proto- Inevitabilmente attraverso la rap- storiche e preistoriche, poi variamente presentazione che tali elementi forni- modulate ed espresse secondo le cul- scono del mondo, viene reso possibile ture locali dei differenti gruppi etnici al singolo individuo (e al singolo e delle varie civiltà. gruppo o comunità) interpretare il Nei suoi studi ha incluso anche le mondo. Non appena il piccolo è in 322 Pedagogia Oggi / Rivista SIPED / anno XVI – n. 1 – 2018
RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI | RECENSIONI grado di decodificare messaggi verbali zioni hanno ispirato anche l’ideazione complessi come quelli del nucleo delle trame di noti film. Infine fu un semplice di una fiaba o di un mito, es- grande raccontatore di storie e comu- si servono anche per affrontare gli nicatore, instancabile conferenziere, eventi, e i nuovi problemi che si pre- sia dal vivo che per radio e televisione. sentano, per i quali essi indicano alcu- Infine si consideri che Campbell oltre ne modalità per superarli. A volte essi che ricercatore, fu anche un impor- portano più tardi anche alla ricerca di tante e attivissimo promotore di una formule espressive nuove in cui inca- educazione aperta e sperimentale basata nalare la creatività e la immaginazione sul dialogo, nei quasi 4 decenni in cui di segni e di simboli inediti o che do- fu insegnante in un prestigioso Colle- tano di nuovi significati, e di nuove ge femminile, e tenne corsi per adulti narrazioni. al Forum di cultura popolare Cooper a Così la mitologia si rinnova. Co- New York, e all’Istituto di formazione munque alla base ci sono quegli im- permanente Esalen in California, en- printing sopracitati, impressi nella psi- trambi frequentati da persone di ogni che e nella mente dalle esperienze origine e livello socio-culturale, e for- compiute più significative. mazione religiosa. Le sue opere presentano dunque In definitiva, per J. Campbell, la un punto di vista interessante e affa- narrazione mitologica svolge almeno scinante, in cui si valorizza una forte quattro fondamentali funzioni: in pri- componente multidisciplinare e una mo luogo quella pedagogica, e psicolo- metodologia interdisciplinare. gica, per modellare il mondo dell’inte- Negli anni Settanta J. Campbell riorità secondo le concezioni delle ri- sottolinea che una delle funzioni fon- spettive culture; quella di convalidare damentali della mitologia è quella lo specifico ordine sociale in cui si vi- “pedagogica, che dà all’individuo un ve; quella di restituire una nostra im- modo per connettere il mondo inter- magine del mondo; e quella di mante- no psicologico, al mondo esterno fe- ner vivo nella coscienza il senso della nomenico. Come ho tentato di sugge- meraviglia e la curiosità della scoper- rire – scriveva Campbell – la pedago- ta, ovvero la creatività. gia delle tradizioni da noi ereditate, Questo libro di Carlo Pancera oggi però non funziona più per tutti; vuole essere oltre a una rassegna com- pertanto, dobbiamo elaborare una plessiva, anche uno stimolo, un invito nostra specifica pedagogia” (adeguata a leggere direttamente J. Campbell, alla realtà odierna, parallelamente ad almeno quel che è stato tradotto in una nostra nuova mitologia). italiano dei suoi ben 105 titoli di pub- Fu poliglotta, uomo “di multifor- blicazioni. me ingenio” e vasta cultura. Certe sue indicazioni sulla struttura delle narra- Simonetta Polenghi Recensioni 323
Puoi anche leggere