Restituire alla radio un ruolo istituzionale di "servizio pubblico", secondo i principi del broadcasting nelle moderne società occidentali J ...

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Restituire alla radio un ruolo istituzionale di "servizio pubblico", secondo i principi del broadcasting nelle moderne società occidentali J ...
Restituire alla radio un ruolo istituzionale di “servizio pubblico”,
 secondo i principi del broadcasting nelle moderne società occidentali
(J. Reith, BBC): informazione, cultura e intrattenimento per un pubblico
                     ampio e socialmente diversificato.

                   Uno spot pubblicitario
                   della radio del dopoguerra
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Il contesto politico-sociale

1946   - 9 maggio: il Re, Vittorio Emanuele III, abdica in favore del figlio, Umberto II
       - 2 giugno: Referendum istituzionale per la scelta tra Repubblica e Monarchia
         ed elezioni per Assemblea Costituente. Vince la Repubblica; Umberto II va
         in esilio in Portogallo. Risultati elezioni: DC 35,2%, PSI 20,7%, PCI 19%
       - 28 Giugno: l’Assemblea Costituente, formata dai rappresentanti eletti, nomina
         Enrico De Nicola capo provvisorio dello Stato e vara Commissione
         per la Costituzione (75 membri)
       - 15 Luglio: primo governo Italia Repubblicana, il secondo di De Gasperi
         (ne seguiranno, tra il ‘47 e il ‘53, altri sei)

1947    - Dicembre: approvazione Costituzione della Repubblica (in vigore dal
          1° gennaio 1948)

1948   - 18 aprile: elezione primo parlamento della Repubblica (La DC ha
         la maggioranza assoluta)
       - 11 maggio: Luigi Einaudi nuovo Presidente della Repubblica

1949    - 4 aprile: Italia aderisce al Patto Atlantico (Usa, Canada e Paesi Europei)
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Il contesto comunicativo (a)

1946   - 2 Agosto: la DC assume controllo su radio, con nuovo Consiglio di
         Amministrazione: Giuseppe Spataro, Presidente; Enrico Carrara, Direttore
         Generale; Mario Scelba, Ministro Poste e Telecomunicazioni
       - Gestione tecnica attività radiofoniche: Ministero Poste e Telecomunicazioni;
         gestione politica: Sottosegretariato per la Stampa e l’Informazione (Decreto
         del Commissario Straordinario Luigi Rusca, 1945)
       - Dicembre: nuovo assetto tecnico-organizzativo della radio su due reti
         nazionali ad onda media: Rete Azzurra e Rete Rossa (con programmi
         complementari, ma diversa potenzialità di ascolto per il Nord e per il Sud)

1947   - Antonio Piccone Stella, nuovo direttore del Giornale Radio
       - 23 Marzo: primo numero del Radiocorriere unificato
       - 3 Aprile (D.L.): Comitato per la determinazione delle direttive culturali,
         artistiche, educative dei programmi (funzioni consultive per Ministero);
         Commissione per l’“alta vigilanza” sull’indipendenza
         politica e l’obiettività informativa della radiodiffusione (risponde a
         Presidenza del Consiglio e non al Parlamento). Decreto poi confermato con
         rinnovo Convenzione del 1952.
       - Ottobre: Salvino Sernesi nuovo Direttore generale Rai
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Il contesto comunicativo (b)
1948    - 18 Settembre: istituito Premio Italia
        - 1 ottobre: a Milano, prima stazione sperimentale di radiodiffusione in MF
        - 31 Dicembre: istituzione unica Direzione Programmi con sede a Roma
        - Si conclude il piano di ricostruzione della rete a onde medie
        - A. Piccone Stella: Il giornale radio. Guida pratica per quelli che parlano alla radio
          e per quelli che l’ascoltano

1949    - Si costituisce la società ERI (Edizioni Radio Italia)
        - La SIPRA diventa SIPRA-Società Italiana Pubblicità per Azioni
        - Maggio: esce il primo numero di Radiodramma (su arte radiofonica)

1950    - 31 Ottobre: iniziano le trasmissioni del Terzo Programma
        - Nasce Terzo Programma, rivista trimestrale ERI

1951    - 30 Dicembre: Riforma della programmazione in tre reti
          complementari (Programma Nazionale, Secondo Programma, Terzo Programma)

1952    - Convenzione (DPR 26 gennaio 1952): rinnovo concessione del Governo
          alla RAI fino al 1972
        - Maggioranza assoluta azioni RAI  IRI (Istituto Ricostruzione Industriale)
        - 30 Novembre: ogni Domenica mattina va in onda la Santa Messa,
          in collegamento con Radio Vaticana
1953    - Carlo E. Gadda: Norme per la redazione di un testo radiofonico
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Il contesto comunicativo (c)

• Gli abbonati nel 1948  2.204.580; nel 1950  3.135.000;
    nel 1952  4.227.609

• Nel 1952, in commercio nuovo apparecchio economico: Watt Radio,
    Serie ANIE piccolo

• I modelli di radio diffusi in questa fase: apparecchi portatili, mobili
     e radiofonografi
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La radio non può essere uno strumento di propaganda informativa
       né di opposizione al governo, ma deve restare il servizio
    pubblico di informazione spassionata ed imparziale, al quale
   tutti gli ascoltatori, quali siano le loro idee, possano attingere e
            da cui non debbano mai rimanere offesi.
                   (A. C. Jemolo, in Annuario Rai, 1952)

 … non radio di Stato ma radio del popolo (…) Allo Stato, cioè al
        Governo, non può spettare altro diritto-dovere (in un
      ordinamento monopolistico della radio) se non quello di
  garantire l’assoluta imparzialità della radio, il rispetto dei valori
   fondamentali del popolo italiano e soprattutto della famiglia,
    sicché nessuno, aprendo la radio, possa sentirsi offeso nei
                         propri sentimenti.
               (M. Scelba, in Radiocorriere, n. 5, 1946, p. 3)
1         Orientamenti del potere politico/azienda (a)

    Obiettivo principale è “rifondare la radio”: ricostruendo gli impianti
    distrutti; unificando l’azienda radiofonica; ridefinendo i compiti della
    radio, nel contesto della nuova società democratica

    I nuovi compiti della radio #
    $$        $        $#

✓ L’educazione culturale e civile
✓ Un nuovo rapporto con il pubblico
✓ Una radio per tutti
1         Orientamenti del potere politico/azienda (b)

                                ✔ L’educazione culturale e civile

  Elevare le quote di educazione di base, innalzare il livello culturale medio della popolazione,
                         allargare ed estendere le opportunità formative.
             (D. Doglio, G. Richeri, La Radio. Origini, storie, modelli, 1980, p. 130)

                   Fare della radio un: efficace strumento di elevazione morale,
                       sociale ed artistica a favore di tutto il popolo italiano.
                                (Eiar, Ods, n.1, 14 giugno 1944)

 Ritorna il concetto di “educazione delle masse”, anche se ridefinito nel senso di una
maggiore formazione del cittadino alla vita pubblica e di una maggiore partecipazione
della popolazione alla vita culturale e artistica. Si sottolineano, inoltre, le differenze tra
                         radio di regime e radio democratica:

   In un regime libero essa (la radio) è aperta alle voci delle varie parti…; ma in un regime che
non ammette pluralità di partiti, è instancabile ripetizione delle idee che il regime desidera imporre.
             (A.C. Jemolo, La radio come servizio pubblico, in Rai, Annuario 1952,1953, p.16)
1           Orientamenti del potere politico/azienda (c)

✔ Un nuovo rapporto con il pubblico

Ristabilire un rapporto di fiducia con il pubblico.
Conciliare i doveri della radio pubblica, quale strumento di formazione politica
e culturale, con i bisogni di evasione degli ascoltatori.

Si sviluppa, a tale proposito, un lungo e vivace dibattito sulla stampa, nel corso del
quale si sottolinea:

 Se la radio si abbassa ad ascoltare il consiglio degli ascoltatori, non eleva lo spirito di
                    questi né migliora i loro gusti (E. Buonaiuti, 1946)

        Il dovere della radio è di sostituirsi al libro e al giornale (J. Jacobelli, 1946)

La radio, se seguisse supinamente il desiderio della maggioranza… abdicherebbe altresì
      al suo compito culturale e di elevazione del livello artistico (A.C. Jemolo, 1953)
1            Orientamenti del potere politico/azienda (d)

✔ Una radio per tutti
Dai primi anni ‘50, intensa campagna promozionale
per la diffusione del mezzo tra i ceti medi e popolari:
• Nuove rubriche di corrispondenza con i lettori sul
   Radiocorriere (Lettere rosso-blu)
• Indagini del Servizio Opinioni (questionari sul
   Radiocorriere)                                                                Giugno radiofonico
• Reclutamento di “Relatori” (raccogliere opinioni e
   orientamenti su gruppi ascoltatori)
•   Attività delle “radiosquadre” (o nuclei mobili di
    propaganda)
•   Concorso a premi per abbonati: Giugno radiofonico;
    Radiofortuna; Radioinvito; La Radio per tutti; La
    Radio in ogni scuola; Dieci canzoni da salvare…

        La radio italiana deve essere una radio popolare (…), solo così potremmo compiere un’opera
            veramente nazionale. In caso contrario, faremmo dell’accademia e le nostre antenne
              parleranno a un pubblico di assenti, perché gli accademici non ascoltano la radio.
                        (S. Sernesi, Direttore generale RAI, in Radiocorriere, n. 2, 1950, p. 3)
1          Orientamenti del potere politico/azienda (e)

«Dieci canzoni d’amore da salvare»

Programma ideato e scritto da Riccardo Morbelli,
Secondo Programma, 13 aprile - 6 luglio 1952
Regia di Riccardo Mantoni, conduce Corrado

                          Concorso radiofonico a premi il cui scopo è quello di:
                          • aumentare le vendite del Radiocorriere
                          • smerciare valori bollati (tagliandi di voto inviati
                            con cartolina postale)
                          • aumentare il numero dei radioabbonati (premi
                            consegnati solo ad abbonati regolari)

                                                             La canzone vincitrice:
                               I risultati della           Tornerai (Olivieri-Rastelli)
                             decima trasmissione                     cantano
                                                         Nilla Pizzi e il Quartetto Stars
2          Caratteri della programmazione (a)

La radio sviluppa progressivamente un’offerta di contenuti finalizzata a
“informare, educare, intrattenere”, secondo il principio base dei servizi
pubblici europei.

Tripartizione programmi formalmente sancita nel 1951, con la Riforma della
programmazione in tre reti nazionali differenziate e complementari (che
sostituiscono le precedenti Rete Rossa e Rete Azzurra):
• Programma Nazionale (teso a soddisfare la generalità del pubblico e con
 profilo prevalentemente informativo)
• Secondo Programma (compiti ricreativi)
• Terzo programma (finalità di formazione e approfondimento culturali)

        Informazione
        Educazione e Cultura
        Intrattenimento popolare
        Programmi socialmente utili
2         Caratteri della programmazione (b)

✔ Informazione

Dai notiziari (ispirati a criteri di imparzialità ma ancora molto faziosi negli
anni ’40) all’approfondimento giornalistico e alla ripresa diretta della
realtà.

• Giornale radio a livello nazionale
• Gazzettini, Corrieri e Notiziari a livello locale/regionale
• Informazione politica: La voce dei partiti, Opinioni, La campagna elettorale,
  Il referendum, Oggi a Montecitorio (tra il ‘45 e il ’46), Oggi al Parlamento (1948)

• Magazine: Radio Sera, 1951 (a metà tra il notiziario e il rotocalco)
• Rotocalco: Voci dal mondo, 1949 (brevi servizi di approfondimento di fatti e
  notizie internazionali)
• Commenti, dibattiti, conversazioni su problemi sociali ed economici

• Documentario radiofonico (nuovo genere volto a far conoscere la realtà
  del paese e gli sviluppi della ricostruzione): Cronache della ricostruzione,
  Italia com’è (1946); Inchiesta in Occidente (1951); Notturno a Cnosso (1953);
  Viaggio in Italia, Ricostruzione del Polesine (1954)
2         Caratteri della programmazione (c)

✔ Educazione e Cultura                           L’Approdo

Offerta differenziata in base al livello culturale e alle esigenze
formative o di approfondimento del pubblico.
• Programmi educativi: La radio per le scuole, 1947 (educazione musicale, indovinelli a
premi, letture di libri, ecc., volti a integrare conoscenze linguistiche e culturali degli studenti
elementari e medie); Classe unica (1954): cicli di lezioni volti a diffondere conoscenze di
base (letteratura, storia, melodramma, ecc.); Università Internazionale Guglielmo Marconi
(1944): lezioni su vari campi del sapere, rivolte a comunità italiane nel mondo e realizzate in
collaborazione con “Voice of America” (emittente ufficiale del governo federale americano,
dal 1942).

• Approfondimento umanistico/scientifico: L’Approdo,1945 (primo rotocalco letterario)
• Dibattiti su attualità: Il convegno dei cinque, 1946 (antesignano del talk show)
• “Intrattenimento culturale” (musica colta, letteratura, teatro, ecc.): Il romanzo a puntate
   (dal 1948, con Il cappello del prete di E. De Marchi); Il teatro dell’usignolo (1947, poi
  I notturni dell’usignolo, su testi letterari e poetici); le “serate a soggetto” del Terzo
  Programma (un autore, un artista, un tema, ecc.).
2           Caratteri della programmazione (d)

✔ Intrattenimento popolare

     Riprende “popolarizzazione” del mezzo avviata in
     anni ‘30 con radiorivista. Nella crescita e nelle
     forme dello spettacolo leggero, emerge l’influenza
     della cultura americana (iniziata a diffondersi
     durante la guerra).

•   Canzoni, musica leggera:                                         Nilla Pizzi al primo
    Festival della canzone italiana di San Remo, 1951            Festival di Sanremo (1951)

•   Quiz, varietà, radioscene, gare tra dilettanti (spesso abbinati a concorsi a premi):
    Botta e risposta (1944); Il bilione (1947), Caccia al tesoro (1952); Cico e Pallina (1946),
    Vi parla Alberto Sordi (1948); Il microfono è vostro (1951), Il campanile d’oro (1954)

•   Commenti e radiocronache sportive (calcio e ciclismo): Domenica sport (1951)

•   Contenitori: Arcobaleno (1947), settimanale radiofonico ideato da V. Veltroni e
    condotto da A. Foà, coniuga cronaca e varietà (con supplemento sui problemi
    burocratici dei cittadini: Lo racconti al microfono); Casa serena (1950), con rubriche di
    moda, bellezza, cucina, varietà; Notturno dall’Italia (1952), con musica e informazioni;
    ecc.
2            Caratteri della programmazione (e)

✔ Intrattenimento popolare

  “… la radio deve cercare d’essere sempre più popolare e si è popolari,
badate bene, non facendo scadere la qualità e il genere dei programmi, ma
                         cercando di presentare i
                     programmi in forma popolare…”

     (J. Jacobelli, La radio italiana non è per gli accademici, in Radiocorriere, n. 33, 1946, p.1)

 Alberto Sordi
2           Caratteri della programmazione (f)

                                                                                Alcuni estratti da
                                                                                «La catena della fraternità»
✔ Programmi socialmente utili                                                   (1951)

Le esigenze di informazione si intrecciano con le istanze di impegno civile del
servizio pubblico.

• Rubriche di consulenza per i cittadini: L’avvocato di tutti (1951)
• Iniziative a sostegno dei malati: Sorella radio,1951
• Raccolta fondi per bambini mutilati di guerra: La Catena della Felicità, 1948
• Assistenza popolazione dopo calamità naturali: La Catena della Fraternità, 1951

Radioascoltatore: L’apparecchio radio non mi pareva più un freddo aggeggio meccanico, ma un amico, un
                           vecchio caro buon amico, che si animasse e parlasse.
 V. Veltroni: Proprio così, un vecchio caro buon amico che voleva farsi perdonare tutte le parole di odio
     che aveva portato durante la guerra. E solo la radio poteva compiere il miracolo di riunire e far
 comprendere tra loro uomini che parlavano linguaggi diversi per lo scopo più nobile della vita: quello di
                                       soccorrere il proprio prossimo.
                   (V. Veltroni, La radio al servizio della bontà, in Radiocorriere, n. 7, 1949, p. 3)
3           Il pubblico

Verso un pubblico più ampio e differenziato

Alla fine del 1953, gli abbonati alla Rai si aggirano intorno ai 5 milioni. La radio
continua ad essere prevalentemente diffusa nell’Italia settentrionale e negli
ambienti medio-alti, ma è in evidente crescita anche presso i ceti medi ed inferiori.
Negli anni che scandiscono gli esordi della televisione in Italia, la radio diventa
finalmente “popolare”.

✔ Ceto medio-alto (informazione e cultura)
I ceti intellettualmente più elevati ascoltano soprattutto il Terzo Programma, che
ha per fine il miglioramento del gusto e della cultura del popolo ed è riservato a
coloro che sanno apprezzare e godersi ogni raffinata espressione d’arte.
   (G. Michelotti, Conversazioni con critici e ascoltatori, in Radiocorriere, n. 4,1952, p.5)

✔ Ceto popolare (informazione e intrattenimento)
I ceti più popolari prediligono l’ascolto del Secondo Programma, che offre svago e
divertimento alternativi al teatro e al cinema. Varietà, quiz, canzoni allietano gli
ascoltatori durante lo svolgimento dei lavori quotidiani.
4        Ruoli e funzioni sociali

Nella sua reale natura di strumento “al servizio del pubblico”, la radio riesce a
stabilire una grande sintonia con le tendenze della società (una società orientata
ad uscire definitivamente dai problemi della guerra e a coltivare la speranza di un
futuro migliore):

•   Promuovendo la conoscenza della realtà del Paese e degli sviluppi della
    ricostruzione (il documentario giornalistico)

•   Coinvolgendo il pubblico in iniziative di solidarietà sociale (le Catene e il
    senso della “grande famiglia italiana” che si scopre unita nel momento del
    dolore)

•   Soddisfacendo il bisogno di evasione e speranza nel futuro (il mito della
    Vespa e della Lambretta inseguito nei concorsi a premi; il sogno di lavorare
    nello spettacolo grazie ai concorsi per nuovi artisti e ai programmi per dilettanti)
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