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Storia del Cinema
             e
Analisi delle Forme Visive
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Obiettivi del seminario
         • Definire le principali tappe storiche,
         tecniche e linguistiche del cinema,
         dalle origini ad oggi;

         • Schematizzare gli eventi del passato
         per porre in analisi il cinema
         contemporaneo;

         • Delineare i rapporti del cinema
         digitale con le arti visive;

         • Fare ricorso alle forme di
         rappresentazione del corpo come
         esempi del rapporto tra tecnica e
         linguaggio;

         • Esaminare i nuovi confini di un
         medium sempre più intermediale e
         iper-mediato;

         • Realizzazione di un elaborato.
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Approccio di analisi

              • Storico
              • Tecnico
              • Linguistico
              • Sociologico
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La TIME-LINE

Pre-Cinema                       1915

             1895                                                     OGGI
              Cinema delle origini

        Pre-Cinema                                             1915

                                1895
                                        Cinema delle origini
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il PRE-CINEMA

          Eadweard MUYBRIDGE
Nel 1872 il governatore della California, Leland Stanford,
chiese a Muybridge di confermare una sua ipotesi: egli
sosteneva che durante il galoppo di un cavallo esiste un
istante in cui tutte le zampe sono sollevate da terra. Nel 1878,
Muybridge fotografò con successo un cavallo in corsa
utilizzando numerose macchine fotografiche, sistemate
parallelamente lungo il tracciato. Ogni singola macchina
veniva azionata da un filo colpito dagli zoccoli del cavallo. La
sequenza di fotografie chiamate The Horse in motion mostrò
come gli zoccoli si sollevassero dal terreno
contemporaneamente, ma non nella posizione di completa
estensione, come era comunemente raffigurato.

Tramite l’utilizzo della tecnica Cronofotografica
Muybridge si dedicò allo studio del movimento,
anticipando le prime teorie sulla biomeccanica e
la meccanica degli atleti.
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il PRE-CINEMA

          Etienne-Jules MAREY
Tra il 1881 e il 1893, Marey realizzò numerosi strumenti di
ripresa del movimento. L’obiettivo rigurdava gli studi
scientifici di più ampio spettro, tra cui la fiosologia, la
botanica, la balistica e la biologia animale. Nel corso della
sua carriera da inventore Marey mise a punto il primo
cronofotografo, capace di registrare in sequenza e su di una
stessa pellicola una serie di fotografie giustapposte in
sequenza le varie fasi di un movimento a scopo di studio. I
soggetti preferiti di Marey erano animali e volatili, la cui
osservazione gli permise di perfezionare i sistemi di
impressione su pellicola nel minor tempo possibile.

Il Fucile Fotografico di Marey fu il precursore del
primo apparecchio cinematografico dei fratelli
Lumiere.
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CINEMA delle ORIGINI

        I Fratelli LUMIERE
I due fratelli, Louis e Auguste Lumière, dirigevano
la fabbrica di pellicole e componenti fotografiche
del padre a Lione.
E’ possibile ritrovare nel lavoro dei Lumiere, tutto
l’interesse pionieristico per la ricerca tecnica e
scientifica. Di fatti non credevano di aver inventato
nulla di troppo differente dai primi strumenti
cronofotografici messi a punto precedentemente.
Gli stessi Lumière intendevano il loro
cinematografo come un “apparecchio fotografico
per l’ottenimento di immagini in serie che
consentono di ricostruire il movimento” (Sadoul)
Tuttavia, il Cinèmatographe Lumière si rivelò ben
presto uno strumento dalle ampie prospettive di
guadagno, che destarono nei due fratelli un
interesse ancor più fulgido di quello per la ricerca.
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CINEMA delle ORIGINI
     1895: il CINEMATOGRAPHE
Il cinematografo non sostituiva alcuna macchina già esistente.
Era una novità assoluta in cerca di occupazione. La fotografia si
era affermata come strumento in grado di sostituire la pittura
verosimile, mentre la concezione dell’immagine introdotta dal
cinema era del tutto nuova. Non si aveva una visione chiara di
come sarebbe stato possibile far soldi col cinematografo, e per
quanto i Lumière tenessero un rigido controllo sulla
concessione delle vendite degli apparecchi, non era raro che
molti provvedessero a fabbricarne di propri o addirittura
adattare strumenti più vecchi al sistema di ripresa ideato dai
due inventori francesi.

Furono pertanto numerosi gli apparecchi prodotti,
soprattutto negli Stati Uniti, per arginare
l’egemonia instaurata dal cinematografo Lumière,
come il Vitagraph dalle industrie Edison, oppure il
più efficiente Biograph di Dickson e Casler.
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CINEMA delle ORIGINI
  SOCIETE LUMIERE
La Sociètè Lumière, che andò a formarsi negli
anni immediatamente successivi alle prime
proiezioni in pubblico, deteneva il brevetto
dell’invenzione. La prima intenzione dei
Lumière non era quella di giungere a proiettare
film in una sala buia alla quale era consentito
l’accesso previo pagamento di un biglietto. Era
invece ferma intenzione di uno dei due fratelli,
Auguste per la precisione, quella di ideare uno
strumento capace della stessa funzione del
Kinetoscopio Edison, che potesse però
proiettare le immagini su di un’unica superficie
ampia in modo da consentire la visione ad un
pubblico composto da più spettatori.
A perfezionare la macchina e a girare il film fu
però Louis, anche se tutti i documenti per il
deposito del brevetto furono firmati da entrambi.
CINEMA delle ORIGINI
   il DEBUTTO
La proiezione avvenne a Parigi nel marzo del 1895, durante una conferenza tenuta
proprio da Louis Lumière a beneficio di un nutrito gruppo di esperti del settore
fotografico.
Lo stupore del loro “primo” pubblico sorprese i due fratelli, che decisero di
convertire la loro attività in una vera e propria società di produzione, nonostante lo
scetticismo del padre, Antoine.
Il mercato del noleggio delle
pellicole girate e il servizio di
operatori fornito dalla Sociètè
si era esteso in tutto il mondo,
dagli Stati Uniti all’Africa. Non
mancarono del resto proposte
di acquisto del brevetto con
cifre da capogiro.
CINEMA delle ORIGINI
   SORTIE DES USINES LUMIERE
La Sortie des usines Lumière fu il primo film della Sociètè. Lo scopo principale
era quello di dare una dimostrazione concreta delle capacità del nuovo
strumento. In realtà si rivelò una delle più grandi operazioni di marketing
dell’epoca: la pubblicizzazione del prodotto senza mostrare il prodotto.
Il film rivelò l’esigenza di
girare materiale sempre
nuovo, non soltanto per
affinare i procedimenti tecnici
di ripresa, ma soprattutto per
far fronte alle prime esigenze
di messa in scena. La Sortie fu
preparata e ripetuta più volte e
alcune versioni alternative
furono girate nel giugno del
1895 e nel 1896.
CINEMA delle ORIGINI
L’ARRIVEE D’UN TRAIN A LA CIOTAT
L’ Arriveè d’un train à la Ciotat venne girato una prima volta nel giugno del 1895 e
successivamente nel 1896 e proiettato al Salon Indien. Secondo la leggenda mediale, alla
vista di un treno lanciato a tutta velocità verso lo schermo della sala, tutti si alzarono e
fuggirono atterriti abbandonando i loro posti; una dimostrazione pratica di quali reazioni
possa avere un pubblico non adeguatamente alfabetizzato.
Ciò che differenziava L’arrivo del treno dalle
forme di rappresentazione tradizionali
dell’epoca stava proprio nella conquista della
terza dimensione. La profondità attraverso cui si
vedeva arrivare il treno, vederlo sempre più
grande e vicino, in continuo movimento verso il
pubblico, sconvolgeva tutto ciò che era stato
stabilito in passato dalla pittura prima e dalla
fotografia poi. Il tema del treno fu ripreso dai
Lumière in più occasioni e in ogni angolo della
Terra.
CINEMA delle ORIGINI
  le TRANCE DE VIE
I Lumière erano dei tecnici della fotografia e dei fotografi loro stessi. I loro film
erano costituiti tutti da un’unica Vue e dalla totale fissità dell’obiettivo. La
macchina da presa era di solito tenuta in posizione rigorosamente frontale
rispetto alla scena da riprendere.
Tutti i film nel catalogo
Lumière erano concepiti per
assomigliare a fotografie, della
durata limitata alla lunghezza
stessa della pellicola, che non
avevano alcuna altra pretesa
che quella di catturare istanti
di vita. Le cosiddette tranche
de vie erano dunque piatte e
naturalmente prive di una
qualsiasi struttura narrativa.
CINEMA delle ORIGINI
  Tracce di un mercato di massa
 I più grandi introiti per la società provenivano dalla vendita dei posti per le proiezioni.
 Inizialmente i Lumière investirono sulla preparazione tecnica di futuri operatori, che
 venivano letteralmente spediti in tutto il mondo ad organizzare proiezioni dei film in
 catalogo. L’interesse era quello di mostrare ovunque il loro prodigio della tecnica,
 soprattutto all’alta società dei Paesi in cui importavano la loro magia fatta di luci ed ombre.
 A partire dal 1897 passarono quindi
 dalla concessione alla vera e propria vendita dei film,
 tessendo la trama di un mercato che si estendeva ben
 oltre i confini europei.
 Dopo i primi due anni però, i fratelli di Lione
 cominciarono a perdere il controllo completo del settore
 cinematografico. Nuovi strumenti, nuove applicazioni e
 soprattutto nuovi contenuti si stavano diffondendo.
 Innovazioni provenienti principalmente dagli Stati Uniti,
 ma anche dalla stessa Francia, fecero sempre più allentare
 la presa sul monopolio dei Lumière fino al 1900, cioè
 fino a quando l’acquisto degli apparecchi cinematografici
 delle industrie Lumière divenne finalmente possibile e                      Antoine Lumière
 regolare.
CINEMA delle ORIGINI
    Thomas Alva EDISON
Thomas Edison cominciò la sua carriera d'inventore a Newark con il tasto
telegrafico e migliorando apparecchiature telefoniche, ma la sua invenzione più
celebre fu senza dubbio quella del fonografo nel 1877. Nel 1891 costruì il
Cinetoscopio: attraverso un piccolo foro nell'apparecchio si vedeva un breve filmato
per un penny.
Anche quando la qualità
delle sue invenzioni non
era straordinaria, egli
dimostrò abilità nel
brevettarle e un moderno
spirito imprenditoriale.
Dopo l’invenzione del
Cinèmatograph Lumière
tentò di tenere testa ai
fratelli di Lione con in suo
Vitascope.
CINEMA delle ORIGINI
   Le prime forme di fruizione

Lo spettacolo cinematografico delle
origini ha un carattere disorganico ed
eterogeneo ed è principalmente uno
“spettacolo da fiera”. Le proiezioni
avvengono nei luoghi del divertimento
popolare per eccellenza, come luna
park, circhi, musei delle cere, Hale’s
tour (i celebri treni-cinema) e Penny
Arcades (locali pubblici attrezzati con
fonografi e cinetoscopi azionabili al
costo di un penny).
CINEMA delle ORIGINI
      i NICKELODEON
Nel giugno del 1905, a Pittsburgh, Pennsylvania, John Paul
Harris, noto impresario del vaudeville, trasforma alcuni
hangar in una sala destinata alla proiezione continua di
brevi spettacoli della durata media di 20/30 minuti, facendo
pagare al pubblico un solo nichelino. Nascono così i
Nickelodeon, i “teatri da 5 cents”.
Armeni, Russi, Irlandesi, Italiani, Cinesi,
Messicani, Indiani affollano i fumosi e
maleodoranti locali di periferia. Grazie a quel
pubblico, il più multietnico e analfabeta del
mondo, il “cinema americano nasce
mondiale”.
I Nickelodeon offrono spettacoli visivi, che
non frappongono barriere linguistiche alla
comprensione, permettendo, ad un costo
irrisorio, una rapida e “divertente”
americanizzazione.
CINEMA delle ORIGINI
   la MPPC
Nel 1908 Edison fondò la Motion Picture
Patents Company allo scopo di dominare,
attraverso il monopolio della tecnologia, la
produzione, la distribuzione e la
proiezione dei film. Riuscì così a
ridimensionare il peso della cinematografia
francese da importazione. Tuttavia, la lotta
di Edison ai produttori indipendenti,
all’importazione dall’estero, ma soprattutto
la mancata comprensione delle tendenze
del pubblico ne decretarono la fine, ancora
prima dello scioglimento, nel 1915, per la
violazione delle leggi anti-trust.
il MODO DI RAPRESENTAZIONE PRIMITIVO
   L’AUTARCHIA DEL PIANO
   PRIMITIVO
• Soluzioni narrative elementari
  (finale punitivo e apoteosi)
• Serie di vedute
  (assenza del montaggio incrociato)
• Assenza della persona classica
  (il piano emblematico)
• Prodigiosa circolazione dei segni
  (diritti d’autore)
La TIME-LINE
                                                 M.R.P.
          Pre-Cinema                  Modo di Rappresentazione Primitivo   1915

                                 1895
                                             Cinema delle origini

Sistema delle attrazioni Mostrative

  Pre-Cinema            M.R.P.        1915

               1895                                                               OGGI
                Cinema delle origini
La TIME-LINE

Sistema delle attrazioni Mostrative

  Pre-Cinema            M.R.P.        1915

               1895                          OGGI
                Cinema delle origini
il MODO DI RAPRESENTAZIONE PRIMITIVO
   L’AUTARCHIA DEL PIANO
   PRIMITIVO
• Soluzioni narrative elementari
  (finale punitivo e apoteosi)
• Serie di vedute
  (assenza del montaggio incrociato)
• Assenza della persona classica
  (il piano emblematico)
• Prodigiosa circolazione dei segni
  (diritti d’autore)
il Sistema delle Attrazioni Mostrative
  Georges MELIES
 Georges Méliès fu il primo a fare del
 cinema un vero affare.
 La sua formazione da mago e
 prestigiatore lo portò ad essere il
 fondatore di un vero e proprio
 spettacolo d’attrazione che trascende il
 genere: in cinema di féeries.
il Sistema delle Attrazioni Mostrative
   il Mago Méliès
Tra il 1896 e il 1912 Méliès realizzò più di cinquecento pellicole. Nei suoi film è
possibile distinguere le prime forme del cinema di fantascienza e il portentoso
lavoro di pre-produzione e post-produzione fanno assomigliare il suo lavoro
all’industria cinematografica odierna.
La prima preoccupazione di Méliès
era quella di escogitare nuovi
trucchi, nuovi costumi e nuovi
scenari. Soltanto alla fine pensava
ad ideare una semplice struttura
diegetica. In sostanza si trattava di
un vero e proprio processo di
creazione basato sull’estetica e che
ha spesso valso al mago francese
un’interpretazione futurista.
Naturalmente non mancava la
concorrenza.
La TIME-LINE

Sistema delle attrazioni Mostrative
  Pre-Cinema            M.R.P.        1915

               1895                                                          OGGI
                Cinema delle origini

    Sistema delle attrazioni Mostrative      Sistema dell’Integrazione Narrativa

                  M.R.P.               1915

  1895 Cinema delle origini
il Sistema dell’Integrazione Narrativa
    David Wark GRIFFITH
Oltre a mancare una vera e propria cultura del
cinema da parte del pubblico, ad essere ancora
assente era una coscienza scenica ben definita.
L’uso delle potenzialità tecniche del cinema non
erano ancora asservite alla messa in scena e alla
costruzione di un linguaggio di uso comune.
Nel 1915 venne realizzato il primo film davvero
autosufficiente, dove l’intreccio narrativo
costituiva il motore dell’intero apparato visivo.
Quel film era The Birth of a Nation, una
produzione indipendente della Mutual. Nascita
di una Nazione lasciò intendere per la prima
volta il rapporto che il cinema era capace di
istituire con la società e di come potesse
diventare un’arme di propaganda.
La TIME-LINE

Sistema delle attrazioni Mostrative
  Pre-Cinema            M.R.P.        1915

               1895                                                                 OGGI
                Cinema delle origini

    Sistema delle attrazioni Mostrative      Sistema dell’Integrazione Narrativa
                                                              M.R.I.
                  M.R.P.               1915     Modo di Rappresentazione Istituzionale

  1895 Cinema delle origini
La TIME-LINE

Sistema delle attrazioni Mostrative              Sistema dell’Integrazione Narrativa
     Pre-Cinema        M.R.P.                                    M.R.I.
                                 1915 1927 1939

                  1895                                                                 OGGI

                                      ‘10 ’20         ‘30    ’40-’50   ‘60   ‘80

                                            O
                                      O

                                                         O
                                          M
                                  SM

                                                      SM
                                          IS
                                 RI

                                                    LI
                                       DA

                                                 EA
                             TU

                                   DA

                                               RR
                            FU

                                            SU
Le Avanguardie Storiche
        il CINEMA “ALTRO”
 la genesi dell’idea di un cinema differente risale ai primissimi anni dieci e va
 ricondotta al particolare clima di ricerca e sperimentazione diffuso tra gli artisti
 della prima avanguardia. L’interesse degli artisti moderni per il cinema è indubbio
 e si caratterizza subito come riflessione non sul cinema come è, ma sul cinema
 come potrebbe essere. Nessuna attenzione all’impressione di realtà o alla
 possibilità di raccontare “storie”, ovviamente. Il cinema appare come immagine in
 movimento, come dinamizzazione visiva, come arte cinetica. (A. Costa)
•L
 Limitato nel tempo
•L
 Legato ad una concezione artistica
 (arte concettuale)
•S
 Strumento d’arte
•A
 Attenta ricerca estetica
•D
 Derivazione europea
                                               Wassily Kandinsky, Composizione VIII
Le Avanguardie Storiche
       il FUTURISMO
Le prime sperimentazioni ebbero luogo proprio in Italia, tra il 1910 e il 1912, ad
opera dei fratelli Alberto e Bruno Ginanni Corradini, in arte Ginna e Corra.
Incessanti ricerche stilistiche e numerosi tentativi portarono i due fratelli alla
realizzazione di svariate pellicole, anticipando i temi del futurismo e del dadaismo. La
fonte di ispirazione di questi autori era chiaramente di stampo astrattista e le
produzioni sperimentali si rifacevano al concetto di musica cromatica.
L’obiettivo era quello di dinamizzare
le forme astratte realizzate tramite la
pittura applicata direttamente sulle
pellicole, dalle quali era stata rimossa
l’emulsione. In questo modo
cercavano di ricavare dallo scorrere
delle forme e dei colori il senso di
armonia e il ritmo della musica.
Esempi della cinepittura sono
Accordo di colore, L’arcobaleno e La
danza.
                                           Mario Guido Dal Monte, Il motociclista
Le Avanguardie Storiche
        il Manifesto Futurista
Il Manifesto del Cinema Futurista venne
redatto solo nel 1916 e in esso si legge:
Nel film futurista entreranno come mezzi
di espressione gli elementi più svariati: dal
brano di vita reale alla chiazza di colore,
dalla linea alle parole in libertà, dalla
musica cromatica e plastica alla musica di
oggetti. Esso sarà insomma pittura,
architettura, parole in libertà, musica di
colori, linee e forme, accozzo di oggetti e
realtà coatizzata. Offriremo nuove
ispirazioni alle ricerche dei pittori i quali
tendono a sforzare i limiti del quadro.
I titoli più importanti sono Mondo
Baldoria (Aldo Molinari, 1914), Vita
Futurista e La velocità (Filippo Tommaso
Marinetti, 1917-18).
Le Avanguardie Storiche
       il DADAISMO
Dagli anni ’20 l’evoluzione storica delle
avanguardie seguì il tragitto segnato dal
susseguirsi delle diverse correnti artistiche.
Infatti fu proprio intorno al 1923 che
iniziarono ad apparire le prime pellicole di
stampo dada in Francia. In quel periodo il
movimento dadaista si era impegnato in una
sorta di crociata, che mirava alla
disgregazione di tutte le forme di
produzione simbolica allora comunemente
riconosciute, e dell’arte in particolare. La
tendenza era quella di operare tali
distruzioni di senso all’interno di spazi
artistici ben precisi: le serate dada.
Le Avanguardie Storiche
        Le serate Dada
L’uso del mezzo cinematografico divenne quindi legato soprattutto al contesto in cui la
proiezione dei film aveva luogo. Non era insolito, pertanto, che si allestissero spettacoli
all’interno dei quali era possibile assistere a mostre di quadri, saggi di ballo e proiezioni
filmiche. Il maggiore esponente del cinema dadaista fu senza ombra di dubbio Man Ray, che
nelle sue produzioni riusciva a richiamare i temi del superamento delle barriere tra l’arte e la
vita nell’assemblaggio casuale tipico del ready-made della pittura.
La prima proiezione avvenne proprio nel
1923, nel corso di una serata al Théatre
Michel intitolata Le coeur-à-barbe, dove venne
mostrato al pubblico Retour à la raison, che
Man Ray confezionò all’improvviso unendo
insieme vari pezzi di pellicola e accostandoli a
rayogrammi di piccoli oggetti domestici.
L’anno successivo, presso il Théatre des
Champes-Elysées, che si tenne la proiezione
più rappresentativa dell’avanguardia dadaista
durante lo spettacolo Relache. Si trattava di
Entr’acte, scritto da Francis Picabia e diretto
da Renè Clair.
Le Avanguardie Storiche
       il SURREALISMO
Le idee di sovversione sociale e rivoluzione artistica erano il motore delle tematiche centrali
dell’avanguardia, che introducevano per la prima volta uno stile tanto ambiguo da smuovere
spesso critiche e dissensi. L’interesse dei surrealisti era quello di produrre un qualsiasi tipo
di opera, meglio se legata ad una dimensione visiva, che fosse in grado di veicolare quei
temi più radicati nell’interesse dell’immaginario collettivo e dell’ambiente più popolare.
Erotismo, messaggi di rivalsa sociale e tendenze laiciste erano gli argomenti che stavano più
a cuore ai surrealisti.
Immagini capaci di trasmettere quel senso
di delirante smarrimento e inquietudine e
allo stesso tempo di forte suggestione e
meraviglia. L’attenzione al mezzo
cinematografico venne in conseguenza di
quella ricerca continua e frenetica, dato che
gli si riconosceva la grande capacità di
accedere all’inconscio attraverso la
dimensione temporale, solitamente reclusa
alla staticità dello spazio pittorico.
                                                 Savador Dalì, La persistenza della memoria
Le Avanguardie Storiche
        Luis BUNUEL
Il primo film venne realizzato nel 1927 daGermaine Dulac sul soggetto di La coquille et le
clergyman di Antonin Artaud. Successivamente, nel 1928, fu il turno di Man Ray, tornato
alla macchina da presa per girare quello che tra i suoi film sarà il più vicino alla visione
surrealista. Si tratta di L’etoile du mer tratto dall’omonima poesia del surrealista Robert
Desnos. Fu però Luis Bunuel l’autore che unanimemente venne riconosciuto dai surrealisti
stessi come il loro più alto rappresentante sul versante cinematografico. I suoi film,
realizzati in collaborazione con lo stesso Dalì, riportano sulla pellicola lo stesso criterio di
produzione delle immagini tipico della pittura surrealista, applicando al cinema il metodo
paranoico-critico teorizzato e praticato dallo stesso Dalì.
Nel primo, intitolato Un chien andalou - 1928 -,
viene riproposto il tema caro a Dalì e a Magritte
dell’incongruità cronica per ogni aspetto del
mondo, che causa un effetto di shock e
spaesamento. Poi L’age d’or girato nel 1930.
Tra i temi principali c’era proprio la derisione
degli apparati ecclesiastici della religione
cattolica e della borghesia, nonché l’esaltazione
del valore eversivo dell’erotismo e del potere
liberatorio della violenza.
Le Avanguardie Storiche
       DICOTOMIE
Analizzando le produzioni                                    Fritz lang,
avanguardiste a partire dalla fine degli                     1927
anni Dieci, è già possibile distinguere
la presenza di quella dicotomia di arte
e industria insita nel medium. In un
mezzo di comunicazione come il
cinema, in cui numerosi elementi                                           Friedrich Wilhelm
                                                                           Murnau, 1926
tecnici, economici e creativi si
interconnettono, è prevedibile la
formazione di una sorta di dualismo
congenito.
Il cinema d’avanguardia non ha mai
avuto la pretesa di sovvertire
quest’ordine delle cose: il suo è
sempre stato un intento
rivoluzionario, ma in termini
linguistici e stilistici.                Marcel L’Herbier, 1923
Cinema Dicotomico
      Das Kabinet des Dr. Caligari
1920, Robert Wiene realizzò il primo capolavoro dell’espressionismo tedesco. Nel film è
evidente quanto la ricerca pittorica tipica dei film d’avanguardia non impedisca agli autori
la costruzione di una completa struttura narrativa, tipica del cinema istituzionale. Le
tendenze espressioniste che influenzano la scenografia, i costumi e lo stesso trucco degli
attori, hanno anzi la funzione di contribuire alla definizione della narrazione e diventano
elemento necessario alla sua comprensione. Il pubblico non può prescindere dall’uno o
dall’altro elemento: la storia, così come la si viene a scoprire, è in diretta relazione con lo
scenario immaginifico e stilistico e, di conseguenza, tali scelte figurative trovano
giustificazione nella struttura diegetica. Il Gabinetto del dottor Caligari parla di delirio e
mistero, la scenografia e il trucco vogliono semplicemente affiancare la narrazione nella
definizione di questi tratti. Naturalmente, il pittoricismo presente in questo film aveva
ragione di esistere principalmente in un tipo di cinema che ancora poteva respirare l’aria
del modo di rappresentazione primitivo, e che ancora poteva rifarsi a delle scelte
logistiche ben precise. Non si trattava di niente a cui il pubblico non fosse abituato o che
non fosse in grado di capire e apprezzare. In fin dei conti non è tanto errato considerare
la possibilità, più o meno riconosciuta, che i risultati prodotti dal cinema d’avanguardia
non fossero il frutto di sperimentazioni avvenute in un ambiente elitario e
intellettualistico, ma piuttosto il risultato di applicazioni spettacolari legate al cinema più
popolare.
Linee guida per un’analisi
   intermediale del film

              dott. Alessandro MANCINI
1 - Introduzione
         Un discorso preliminare che
         chiarisca le intenzioni dell’analisi e
         che presenti il film nella sua
         duplice veste di:
         - Oggetto di studio
         - Strumento di studio
         L’analisi del film può diventare la
         testa di ponte per illustrare
         fenomeni di tipo sociale, culturale,
         politico, tecnologico, economico,
         storico.
2 - Sinossi
          Una breve e chiara sinossi
          ragionata.
          Importanti sono i riferimenti ad
          altre opere similari. Quindi
          costruire una struttura di paragoni
          che lasci ampio spazio al
          commento personale.
3 – Autore
         Riferire brevemente la storia
         cinematografica dell’autore,
         ponendo in riferimento l’opera in
         analisi con altri prodotti precedenti
         o successivi.
         E’ importante seguire ed analizzare
         attentamente l’evoluzione dello
         stile dell’autore e tentare coraggiose
         proiezioni future.
4 – Vicende
        Può risultare utile all’analisi riferire
        le vicende relative alla realizzazione
        del film.
        Riportare e commentare gli episodi
        salienti che hanno caratterizzato il
        prodotto nell’intera filiera:
        - Pre-produzione
        - Produzione
        - Post-produzione
5 - Distribuzione
         Le vicende inerenti alla
         distribuzione meritano un
         approfondimento ulteriore.
         E’ importante tenere presente
         quale sia stato l’impatto del film sul
         pubblico (nel caso in cui il film sia
         già in post-visione) e, di
         conseguenza, la reazione del
         mercato. Per i film più datati è
         opportuno un’ulteriore sforzo di
         documentazione.
6 - Cast
           E’ ovvio che fare riferimento al cast
           sia fondamentale.
           Le interviste, quindi, possono
           risultare particolarmente efficaci.
           Nel caso della stesura di una
           scheda completa è opportuno tener
           conto anche della composizione
           del cast tecnico oltre che di quello
           artistico.
7 – Dinamiche Politiche
         Molto importante è non attribuire
         unicamente al regista la paternità
         dell’opera. Distinguere, quindi, il
         regista, lo sceneggiatore e il
         produttore.
         A tale scopo è utile comprendere
         bene le dinamiche delle forze in
         gioco, come il rapporto tra la
         produzione esecutiva e la
         distribuzione.
8 – Contesto
        Tenere presente che il film è un
        prodotto culturale relativo al
        contesto.
        Il cinema permette di fornire uno
        spaccato della società e ad essa è
        strettamente legato. Quindi l’analisi
        deve tenere conto dei riferimenti
        storici e geografici dell’opera.
9 – Chiave di Lettura
         L’attività di interpretazione è il
         cuore dell’analisi, il punto su cui
         vale la pena dilungarsi.
         Bisogna sforzarsi di fornire una
         duplice lettura del prodotto:
         - Testuale (legata al contenuto del
         film e alla diegesi, la “morale della
         favola”)
         - Metatestuale (inerente, piuttosto,
         alle intenzioni meno manifeste
         dell’autore)
10 – Giudizio
         Fornire sempre un giudizio che
         non sia meramente critico.
         L’analisi stessa, nella sua interezza,
         deve essere in grado di fornire tale
         giudizio, che deve essere sopra
         ogni cosa informativo.
         Il lavoro di analisi, di critica o di
         recensione non potrà definirsi
         completo se al lettore (mediale)
         non viene data la possibilità di
         ricevere soprattutto un consiglio.
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