Un'identità senza sconti: "il discepolo di Gesù"
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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno XIII - n. 669 - 8 Settembre 2013 - XXIII Domenica Tempo Ordinario Un'identità senza sconti: "il discepolo di Gesù" Gesù, vedendo la folla numerosa che lo segue, si volta per metterla in guardia, chiarendo bene che cosa comporti andare dietro a lui. Gesù non illude mai, non strumentalizza entusiasmi o debolezze, vuole invece adesioni meditate, mature e libere. Perché alla quantità di discepoli preferisce la qualità. E indica tre condizioni per seguirlo. Radicali. Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Parole che sembrano dure, eccessive, le diresti la crocifissione del cuore, con i suoi affetti, e invece ne sono la risurrezione. Infatti il verbo centrale su cui poggia tutta l'architettura della frase è: se uno non mi ama di più... Non si tratta di una sottrazione, ma di una addizione. Gesù non ruba amori, aggiunge un "di più". Il discepolo è colui che sulla luce dei suoi amori stende una luce più grande. E il risultato che ottiene non è una limitazione ma un potenziamento. Dice Gesù: Tu sai quanto è bello dare e ricevere amore, quanto contano gli affetti, io posso offrirti qualcosa di ancora più bello. Gesù è il sigillo, la garanzia che se stai con Lui, se lo tieni con te, i tuoi amori saranno custoditi più vivi e più luminosi. Seconda condizione: Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. La croce: e noi la pensiamo metafora delle inevitabili difficoltà di ogni giorno, dei problemi della famiglia, della malattia da sopportare. Ma nel Vangelo la parola "croce" contiene il vertice e il riassunto della vicenda di Gesù. Croce è: amore senza misura e senza rimpianti, disarmato amore che non si arrende, non inganna e non tradisce. Che va fino alla fine. Gesù possiede la chiave dell'andare fino in fondo alle ragioni dell'amore. Allora le due prime condizioni: Amare di più e portare la croce si illuminano a vicenda. Prendi su di te una porzione grande di amore, altrimenti non vivi; prendi la porzione di dolore che ogni amore comporta, altrimenti non ami. La terza condizione: chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. La rinuncia che Gesù chiede non è innanzitutto un sacrificio ascetico, ma un atto di libertà: esci dall'ansia di possedere, dalla illusione che ti fa dire: «io ho, accumulo, e quindi sono e valgo». Un uomo non vale mai per quanto possiede, o per il colore della sua pelle, ma per la qualità dei suoi sentimenti (M.L. King). Lascia giù le cose e prendi su di te la qualità dei sentimenti. Impara non ad avere di più, ma ad amare di più. Allora nominare Cristo e il Vangelo equivarrà a confortare la vita. Da Avvenire - Commento al Vangelo di Ermes Ronchi
MAI PIU' LA GUERRA ! Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Quest’oggi, cari fratelli e sorelle, vorrei farmi interprete del grido che sale da ogni parte della terra, da ogni popolo, dal cuore di ognuno, dall’unica grande famiglia che è l’umanità, con angoscia crescente: è il grido della pace! E’ il grido che dice con forza: vogliamo un mondo di pace, vogliamo essere uomini e donne di pace, vogliamo che in questa nostra società, dilaniata da divisioni e da conflitti, scoppi la pace; mai più la guerra! Mai più la guerra! La pace è un dono troppo prezioso, che deve essere promosso e tutelato. Vivo con particolare sofferenza e preoccupazione le tante situazioni di conflitto che ci sono in questa nostra terra, ma, in questi giorni, il mio cuore è profondamente ferito da quello che sta accadendo in Siria e angosciato per i drammatici sviluppi che si prospettano. Rivolgo un forte Appello per la pace, un Appello che nasce dall’intimo di me stesso! Quanta sofferenza, quanta devastazione, quanto dolore ha portato e porta l’uso delle armi in quel martoriato Paese, specialmente tra la popolazione civile e inerme! Pensiamo: quanti bambini non potranno vedere la luce del futuro! Con particolare fermezza condanno l’uso delle armi chimiche! Vi dico che ho ancora fisse nella mente e nel cuore le terribili immagini dei giorni scorsi! C’è un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si può sfuggire! Non è mai l’uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza! Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di ascoltare la voce della propria coscienza, di non chiudersi nei propri interessi, ma di guardare all’altro come ad un fratello e di intraprendere con coraggio e con decisione la via dell’incontro e del negoziato, superando la cieca contrapposizione. Con altrettanta forza esorto anche la Comunità Internazionale a fare ogni sforzo per promuovere, senza ulteriore indugio, iniziative chiare per la pace in quella Nazione, basate sul dialogo e sul negoziato, per il bene dell’intera popolazione siriana. Non sia risparmiato alcuno sforzo per garantire assistenza umanitaria a chi è colpito da questo terribile conflitto, in particolare agli sfollati nel Paese e ai numerosi profughi nei Paesi vicini. Agli operatori umanitari, impegnati ad alleviare le sofferenze della popolazione, sia assicurata la possibilità di prestare il necessario aiuto. Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nella giustizia e nell’amore Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà! E’ un forte e pressante invito che rivolgo all’intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità. Ripeto a voce alta: non è la
cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace. Il grido della pace si levi alto perché giunga al cuore di tutti e tutti depongano le armi e si lascino guidare dall’anelito di pace. Per questo, fratelli e sorelle, ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo, vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace, una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e anche invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà. Il 7 settembre in Piazza San Pietro - qui - dalle ore 19.00 alle ore 24.00, ci riuniremo in preghiera e in spirito di penitenza per invocare da Dio questo grande dono per l’amata Nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo. L’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace! Chiedo a tutte le Chiese particolari che, oltre a vivere questo giorno di digiuno, organizzino qualche atto liturgico secondo questa intenzione. A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore. Lei è madre: che Lei ci aiuti a trovare la pace; tutti noi siamo i suoi figli! Aiutaci, Maria, a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno e in ogni ambiente un’autentica cultura dell’incontro e della pace. PREGHIERA A MARIA REGINA DELLA PACE Santa Maria, madre dell'Amore,che stringendo fra le braccia il tenero frutto del tuo grembo, udisti risuonare nei cieli di Betlemme l'angelico annuncio della pace, primo dono al mondo del Verbo fatto carne, piega benigna il tuo sguardo sulla notte oscura della nostra terra ancora ubriaca di odio e di violenza. Madre di misericordia, che donasti al mondo il Salvatore, ottieni ai governanti saggezza e discernimento, affinché usino le conquiste della scienza e della tecnica per promuovere uno sviluppo umano rispettoso del creato e progetti di giustizia, di solidarietà e di pace. Fa' che i nemici si aprano al dialogo, gli avversari si stringano la mano e i popoli si incontrino nella concordia. Vergine Maria, che nel nascondimento della casa di Nazareth vivesti con amore semplice e fedele la dimensione quotidiana del rapporto familiare, entra in ogni nostra famiglia e sciogli il ghiaccio dell'indifferenza e del silenzio che rende estranei e lontani i genitori tra di loro e con i propri figli. Maria, regina della pace, aiutaci a capire che la prima pace che dobbiamo raggiungere è quella del cuore liberato dal peccato, e fa' che, così purificati, possiamo noi pure farci costruttori di pace, in modo che la città dell'uomo possa diventare il cantiere laborioso in cui si realizza la salvezza di Cristo tuo Figlio, che è la pace vera e duratura. AMEN! Cardinale RENATO R. MARTINO
XXIII domenica per Annum C ANTIFONA D'INGRESSO Tu sei giusto, Signore, e sono retti i tuoi giudizi: agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124) COLLETTA O Dio, tu sai come a stento ci raffiguriamo le cose terrestri, e con quale maggiore fatica possiamo rintracciare quelle del cielo; donaci la sapienza del tuo Spirito, perché da veri discepoli portiamo la nostra croce ogni giorno dietro il Cristo tuo Figlio. PRIMA LETTURA (Sap 9,13-18) Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? Dal libro della Sapienza Quale, uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore? I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni. A stento immaginiamo le cose della terra, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi ha investigato le cose del cielo? Chi avrebbe conosciuto il tuo volere, se tu non gli avessi dato la sapienza e dall’alto non gli avessi inviato il tuo santo spirito? Così vennero raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; gli uomini furono istruiti in ciò che ti è gradito e furono salvati per mezzo della sapienza».
SALMO RESPONSORIALE (Sal 89) Rit: Signore sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione. Tu fai ritornare l’uomo in polvere, quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. Tu li sommergi: sono come un sogno al mattino, come l’erba che germoglia; al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca. Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. SECONDA LETTURA (Fm 1,9-10.12-17) Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo. Dalla lettera a Filèmone Carissimo, ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore. Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore. Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. CANTO AL VANGELO (Sal.118,135) Alleluia, alleluia. Prendete Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo e insegnami i tuoi decreti. Alleluia.
VANGELO (Lc 14,25-33) Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. Dal Vangelo secondo Luca In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”. Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». PREGHIERA DEI FEDELI Dio conosce il limite e la caducità della creatura umana. Invochiamo da lui il dono della sapienza e la forza del suo Spirito. Preghiamo dicendo: Manda il tuo Spirito, Signore. • Perché la Chiesa riconosca la sua forza nel paradosso della croce e sappia portarla con Cristo ogni giorno. Preghiamo • Perché chi ha ruoli di governo e di autorità li eserciti per il bene comune in spirito di servizio. Preghiamo. • Perché tutti i cristiani vivano con coerenza la fedeltà alla Parola. Preghiamo. • Perché ognuno di noi operi per l’edificazione di un mondo più giusto e fraterno secondo il Vangelo. Preghiamo. • Per, la pace in Siria e nel mondo intero; perché tanta sofferenza e morte siano risparmiate a popoli già molto segnati dalla prova, preghiamo Padre Santo, apri il nostro cuore alla disponibilità al vangelo per essere più conformi al Figlio tuo e per testimoniare al mondo la bellezza dell’essere suoi discepoli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. " Come non si può spegnere il fuoco con il fuoco, né asciugare l’acqua con l’acqua, così non si può eliminare la violenza con la violenza.". L. TOLSTOJ
PREGHIERA SULLE OFFERTE O Dio, sorgente della vera pietà e della pace, salga a te nella celebrazione di questo mistero la giusta adorazione per la tua grandezza e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli. Per Cristo nostro Signore. ANTIFONA DI COMUNIONE “Io sono la luce del mondo”, dice il Signore, “chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.(Gv 8,12) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della parola e del pane di vita, per questi doni del tuo Figlio aiutaci a progredire costantemente nella fede, per divenire partecipi della sua vita immortale. Per Cristo nostro Signore. Per il tuo ringraziamento .. Voler essere discepoli del Cristo significa avere scelto e deciso di seguirlo, significa avere scelto Cristo come unico punto di riferimento della e nella nostra vita. Lo seguiamo perché lo amiamo e perché abbiamo fondato su di lui, e solo su di lui, il nostro progetto di vita. Vivremo, nonostante tutto, infedeltà ed errori quotidiani, ma non saranno questi a troncare la nostra sequela se sapremo accettarli e viverli come limite e quindi come parte della croce che ogni giorno ci è chiesto di portare. Una croce fatta di grandi e piccole sofferenze e miserie, ma è proprio l’adesione alla “nostra” croce la via per divenire e rimanere suoi discepoli. La Chiesa, oggi e sempre, è costruita da chi ha il coraggio di affidarsi soltanto a Dio e seguire Gesù con totale abbandono e senza nessun compromesso.
Fare i conti con quei chiodi L’Italia è stata assolta dalla colpa di ledere i diritti umani per la presenza di un crocifisso su una parete, colpevole – per alcuni – di indottrinare con la sua presenza. Era necessaria l’assoluzione della Corte europea. Amen. Se togliamo il crocifisso dovremmo anche eliminare dal nostro calendario, se non le vacanze di Natale, almeno quelle di Pasqua, andare al lavoro anche la domenica, per non subire la violenza della risurrezione di quel crocifisso che ci obbliga a dormire fino a mezzogiorno, stare con la nostra famiglia e mangiare un dolce, senza avere ragioni particolari per festeggiare... I crocifissi non ci sono sempre stati. Non già alle pareti delle scuole, ma delle chiese. Solo nel V secolo compaiono i primi. Non si può rappresentare Dio in croce: è scandaloso, sia per gli ebrei sia per i pagani, e quindi anche per i cristiani, che provenivano culturalmente da quelle file. Pochi sono i crocifissi, qualcuno in più in età carolingia, finché Francesco ne fa il baluardo della sua preghiera, a partire da San Damiano. Così fiorisce l’immagine del crocifisso nell’arte e nella devozione privata, e conquista anche le pareti degli edifici pubblici. Sono necessari? Ogni luogo ha i suoi arredi. In chiesa voglio trovare un crocifisso, in classe una lavagna. Non si tratta di mettere crocifissi dove non è necessario che stiano, né toglierli da dove sono sempre stati. Lo scriveva già la Ginzburg, ebrea, negli anni ’80: «Il crocifisso non genera discriminazione. Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager? Il crocifisso è il segno del dolore umano. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro destino. Prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini... A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola». Va oltre Potok ne Il mio nome è Asher Lev, primo di due romanzi meravigliosi, in cui il protagonista è un ragazzo che ha talento per la pittura. La sua vocazione di artista è minacciata dall’appartenenza a una famiglia di ebrei osservanti. Nel chassidismo infatti le immagini sono un inaccettabile tentativo di scimmiottare la creazione divina, così il padre del ragazzo ostacola la vocazione artistica del figlio come fosse un peccato. Asher persegue ugualmente il suo talento e intanto scopre il nascosto dramma della madre. Così rappresenta nel suo dipinto più famoso la madre crocifissa e, ai suoi piedi, lui e suo padre. Viene allontanato dalla comunità, nonostante il suo tentativo di giustificarsi: «Per tutto il dolore che hai sofferto, mamma. Per il Padrone dell’Universo il cui mondo di sofferenza io non capisco. Io, un ebreo osservante che lavora su una crocifissione perché nella tradizione religiosa non esiste alcun modello estetico al quale far risalire un quadro di angoscia e tormento estremi». Diceva Eliot che nessuna cultura può comparire e svilupparsi senza una religione e la cultura di un popolo è l’incarnazione della sua religione. Non sono i crocifissi appesi alle pareti, ma viceversa. In quella croce c’è la verticalità che collega cielo e terra, la fame di altezza e profondità che caratterizza persino la struttura del corpo umano rispetto a quella degli animali, e c’è l’orizzontalità che abbraccia tutto e tutti. Forse il crocifisso è tornato osceno come lo è stato nei primi secoli del cristianesimo. Forse lo toglieremo e ci colpirà ancor più la sua assenza, come mi ha detto un amico: «Chi toglie il crocifisso dai muri non può non fare i conti con il segno dei chiodi». Alessandro D’Avenia
Benvenuto don Richard! Don Richard Chiemeka EKEOMA, è nato il 29 gennaio 1969 a Obokwu, nella provincia di Mbaise, nello stato di Imo, Nigeria. Ha cominciato il suo cammino vocazionale da piccolo come ministrante, avendo una famiglia cristiana praticante. Viene da una famiglia numerosa (9 fratelli, 26 nipoti e 6 pronipoti). Ha frequentato il Seminario Minore di Okpala – Aba (per 6 anni) e il Seminario Maggiore di Ikot-Ekpene (per 5 anni) in Nigeria, durante il quale il desiderio di diventare sacerdote, per camminare verso la santità e per donarsi totalmente ad una vita di servizio al popolo di Dio, andava chiarendosi. Dopo il conseguimento della Laurea in Filosofia, seguito da un anno di esperienza pastorale in parrocchia, ha deciso di prendersi una pausa, per essere almeno umanamente convito di questa scelta di vita e per riflettere seriamente sulla sua vocazione per il futuro, approfittando di questo tempo per portare avanti un programma di Specializzazione nello studio in Russia. Gli anni fuori del Seminario, alla fine dei quali ha conseguito Laurea di Dottorato in Filosofia Sociale e Diploma di Interprete in lingua russo, si sono serviti in modo speciale per un discernimento più profondo, per una maturazione umana e culturale, senza dimenticare di vivere secondo la formazione cristiana precedentemente ricevuta sia in famiglia, sia in Seminario. E’ maturata così la volontà di intraprendere il cammino vocazionale in Seminario. Ha dovuto rinunciare alle proposte di lavoro nel Corpo Diplomatico Nigeriano accreditato in Russia, dove ha prestato servizio negli ultimi anni della sua permanenza a Mosca e all’insegnamento presso l’Università statale in Nigeria. Sentiva che il Signore gli chiamava e glii guidava per una vita diversa, per un modo diverso e più grande di amare. Avendo quasi metà dei suoi familiari in Italia (provincia di Modena), alcuni dei quali sono in possesso della cittadinanza italiana, si era trasferito in Italia qualche anno fa. E’ stato presentato al parroco della parrocchia di San Giovanni della Croce a Colle Salario, Roma, (un prete focolarino – Padre Enrico Gemma) dove è stato accolto con spirito di fratellanza e di comunione. Dopo un anno vissuto in questa parrocchia, è stato presentato presso il Pontifico Seminario Romano Maggiore per continuare il cammino di formazione sacerdotale. La formazione ricevuta in questo Seminario è diventato fondamentale nello stimolargli maggiormente nel suo desiderio di diventare sacerdote per la diocesi di Roma. Ha fatto 4 anni di esperienza pastorali da seminarista, nelle parrocchie di San Giovanni della Croce a Colle salario e di Santo Volto di Gesù alla Magliana, durante i quali ha potuto conoscere un po’ le realtà ecclesiali e parrocchiali romane. E’ stato ordinato diacono nel mese di ottobre 2008 dal Cardinale Agostino Vallini nella Basilica di San Giovanni in Laterano e sacerdote nel mese di maggio 2009 dal Papa Benedetto XVI nella Basilica di San Pietro. E’ stato vicario parrocchiale per 4 anni nella parrocchia di Sant’Ireneo a Centocelle, dove si era occupato maggiormente dei giovani e dei gruppi della cresima. Dal 1° settembre 2013, è stato nominato vicario parrocchiale qui nella nostra parrocchia di santa Maria Domenica Mazzarello. Don Richard chiede il Signore affinché possa essere un sacerdote in mezzo a noi secondo il cuore di Gesù, scoprendo insieme la bellezza, la gioia, l’allegria e la fortuna di essere cristiani. Ringrazia Dio di questa possibilità per una nuova esperienza pastorale. Ed è contento di essere qui in mezzo a noi. Benvenuto don Richard!
FACCIAMOCI UN REGALO! Un fine settimana per rigenerare la nostra famiglia. Presso la nostra Parrocchia ven. 27 sab. 28 e Dom. 29 settembre 2013 www.incontromatrimoniale.org PER CHI E’? Per tutte le famiglie con i loro figli a partire dall’età di sette anni, che decidono di dedicarsi del tempo per crescere nell’unità. DOVE SI SVOLGE? QUANDO? Si svolge in ambienti adatti ad accogliere un gruppo di famiglie (da 8 a 14 circa): in questo caso presso la Parrocchia S. Maria Domenica Mazzarello Inizia il venerdì sera dopo cena alle ore 20.30 e termina la domenica alle ore 17.30. Non è un Week End residenziale perchè la sera si torna nelle proprie case. I pranzi di sabato e domenica sono al sacco, mentre per la cena e la serata del sabato verranno illustrati i dettagli durante il week end. E DOPO? L’esperienza del fine settimana per famiglie è di per sé completa, ma è possibile ripeterla nel tempo. A conclusione viene proposto un cammino, da vivere all’interno della famiglia, per continuare a dedicarsi del tempo. L'invito é rivolto a tutte le famiglie che desiderano fare un'esperienza forte di identità cristiana e di spiritualità. Un volantino con le informazioni dettagliate é disponibile in segreteria parrocchiale Le iscrizioni al più presto e comunque non oltre Domenica 22 settembre
Speciale catechismo.. ieri sul Sacerdozio − 2ª BO • Domenica 29 settembre – ore 10 Messa con tutti i gruppi della catechesi ed inizio anno catechistico, dopo la Messa animazione scout, sarà anche l’occasione per incontrare i ragazzi che fatta la Prima Comunione a giugno iniziano ora il cammino della Cresima. • Martedì 01 ottobre – ore 16,45 inizio gruppo infrasettimanale IO SONO CON VOI (quelli che iniziano il secondo anno di Comunione e che successivamente riceveranno la PRIMA CONFESSIONE). • Mercoledì 02 ottobre – ore 16,45 inizio gruppi infrasettimanali SARETE MIEI TESTIMONI 1,2,3 (anche quelli che fatta la Prima Comunione iniziano il primo anno di Cresima SMT 1 ed hanno scelto il mercoledì). • Domenica 06 ottobre – ore 11,30 inizio gruppo domenicale SARETE MIEI TESTIMONI 1 (quelli che fatta la Prima Comunione iniziano il primo anno di Cresima ed hanno scelto la domenica). – ore 11,30 inizio gruppo domenicale IO SONO CON VOI (quelli che iniziano il secondo anno di Comunione e che prossimamente riceveranno la PRIMA CONFESSIONE). – ore 10,15 inizio gruppi domenicali SARETE MIEI TESTIMONI 2,3. • Gruppo PROSSIMI CRESIMANDI (che riceveranno la CRESIMA in Ottobre). Iniziano i loro incontri Domenica 15 e mercol. 18 settembre all'orario consueto. La data della Cresima e del ritiro preparatorio verrà stabilita al più presto. • A partire da Lunedì 09 settembre in orario di segreteria (17,00 - 19,30) iscrizione ai cammini formativi per II Comun. e Cresima (I II III). I genitori del nuovo primo anno Comunione lo faranno durante gli incontri con il parroco. PEL LE FAMIGLIE CHE INIZIANO IL CAMMINO DI CATECHESI FAMILIARE I genitori che intendono iscrivere quest'anno i bambini di III elementare per il primo anno di Comunione incontreranno il parroco nelle Domeniche 15 e 29 settembre dopo la Messa delle ore 10 (durante l'incontro i bambini saranno impegnati in attività specifiche). Successivamente i genitori potranno scegliere per il catechismo il martedì o la domenica secondo le indicazioni fornite dal parroco.
Mercoledì 11 settembre riprende l'attività del gruppo "Madre Mazzarello" , ore 15,30. Le Signore del cucito cercano sempre nuove collaborazioni per il laboratorio. Aspettano con gioia quanti vogliano aggiungersi al loro gruppo. GIORNO APPUNTAMENTO DELLA SETTIMANA.. DOMENICA 8 XXIII TEMPO ORD. h. 10 - 12 - 19 SS. Messe GIOVEDÌ 12 Ore 18,00 Adorazione eucaristica - preghiera per la Pace VENERDÌ 13 h. 17 CIRENE: accoglienza e distribuzione generi alimentari h. 10 - 12 - 19 SS. Messe DOMENICA 15 h. 11,15 riprendono gli incontri per i Cresimandi (gruppo Domenica) XXIV TEMPO ORD. h. 11,15 dopo la Messa delle ore 10,00 primo incontro per i genitori dei bambini che iniziano il primo anno Comunioni. Non é ancora nota la data in cui D. Andrea farà il suo ingresso come Parroco di Balbiano e Colturano (dioc. di Lodi) non appena sarà stabilita, ci si organizzerà per accompagnarlo nel suo nuovo inizio di ministero. le informazioni saranno date in segreteria parrocchiale PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CRISTIANO Ogni Venerdì ore 21,00 dal 4 ottobre le coppie interessate contattino il parroco o la segreteria PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100 - 00173 ROMA TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308 E MAIL : SANTAMARIADOMENICAMAZZARELLO@VICARIATUSURBIS.ORG - bernardo.dimatteo68@gmail.com È ONLINE IL NUOVO SITO PARROCCHIALE www.santamariadomenicamazzarello.it LA DOMENICA LA MESSA FESTIVA È H. 10, H. 12 H. 19 IL SABATO LA MESSA FESTIVA È ALLE H. 19 NEI GIORNI FERIALI LA MESSA È ALLE H. 8,30 H. 19 CONFESSIONI: MEZZ’ORA PRIMA DELLA MESSA Segreteria: da lunedì a venerdì dalle h. 17 alle h. 19,30 " Il bene che non abbiamo in noi stessi non possiamo procurarcelo, qualsiasi sforzo di volontà facciamo. Non possiamo far altro che riceverlo." SIMONE WEIL
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