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DIRETTO DA FRANCESCO CLERICI PRODOTTO DA GABY RAMSPERGER, FRANCESCO CLERICI, JON BARRENECHEA SCRITTO DA SIMONA CASONATO, FRANCESCO CLERICI 1 DURATA: 78’ | LINGUA: ITALIANO E INGLESE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO
INDICE 01 SINOSSI 03 02 COMMENTI DEL REGISTA FRANCESCO CLERICI 04 03 NOTE DI REGIA DI FRANCESCO CLERICI 05 04 ACCELERATORE COCKROFT-WALTON 06 05 DIETRO LE QUINTE 08 06 IL MUSEO E IL SUO PATRIMONIO STORICO 12 07 LE PROIEZIONI DEL FILM 14 08 BIOGRAFIA DEL REGISTA 15 09 FILMOGRAFIA SELEZIONATA 16 10 CREDITI DEL FILM 17 11 MATERIALI PER LA STAMPA E CONTATTI 18 2
01 SINOSSI Un manufatto misterioso, prelevato da una collezione di insolite testimonianze del passato, viene colmato di attenzioni da parte di un’equipe di specialisti. Sembra una scultura avveniristica, ma scopriamo che si tratta di uno strumento scientifico. Il film segue, passo per passo, il restauro di un acceleratore di particelle del 1950 al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. Osserviamo il ripristino di materiali, superfici e valvole, al recupero di memorie e di gesti. È un rito collettivo: restauratori, curatori, antichi utiliz- zatori della macchina lavorano per trasformare una “cosa”, tratta dalla quotidianità di un laboratorio, in un “oggetto” da museo, custode di diverse storie. Il film fa parte di una tetralogia dedicata al lavoro manuale come patrimonio immateriale. Il primo film sul tema “arte” (Il gesto delle mani - ingl. Hand gestures, 2015. 77’) ha vinto il premio internazionale della critica al festival di Berlino sezione Forum. Maneggiare con cura. Storia di un oggetto è il secondo capitolo e si concentra sul tema “scienza”. Il terzo e quarto capitolo saranno dedicati alla “musica” e al “cinema”. TOMMASO ROSSINI E IL COCKCROFT-WALTON / ANNI 50 @ CISE-ISEC 3
02 COMMENTI DEL REGISTA FRANCESCO CLERICI Maneggiare con cura vuole essere contemporaneamente Il lavoro di Rossini e Ascoli – così come quello dei restauratori, un film scientifico e - soprattutto - narrativo: descrive vita e dei conservatori, dei curatori e dei falegnami che riportano lavoro presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecno- alla luce l’acceleratore Cockcroft-Walton – è fatto di logia di Milano, un luogo storico, un’istituzione, oltre che uno sensibilità ed esperienza, ripetizioni e improvvisazioni, dei dieci musei più visitati in Italia. Il film descrive il rumore gesti e riti. Per me: patrimoni intangibili. e il passare del tempo durante il lavoro di restauro di un Come quasi sempre nei miei film e cortometraggi, ho cer- oggetto “misterioso”, il cui passato ricco di aspettative e cato di essere soprattutto il primo spettatore nascosto, direi paure viene riportato alla luce insieme ai colori originali delle intimo (in questo caso di un restauro), tentando di aprire una sue superfici. Le persone che ci lavorano sono descritte solo delle tante possibili finestre da cui guardare il lavoro del attraverso il loro lavoro, le loro espressioni e i loro movimenti, museo. il loro modo di scherzare o di essere concentrati. Per sineddoche ho scelto un oggetto che ai miei occhi ine- sperti è sempre sembrata una strana scenografia di sci-fi, una diavoleria alla Vonnegut, un oggetto “retrofuturistico”. I toni pomposi con cui si parlava di questa macchina nei LA MEMORIA COME PATRIMONIO IMMATERIALE filmati d’archivio mi sembravano scontrarsi con l’immagine Noi siamo la nostra memoria, dell’oggetto “morto” inizialmente davanti a me, laggiù in noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti attesa nei depositi del Museo. Un oggetto da resuscitare J.L. Borges con i ricordi e da “ripulire” da cima a fondo. Ho cercato di analizzare l’acceleratore di particelle in tutte le sue possibilità, L’idea di fondo era quella di proseguire il discorso iniziato con rispecchiando il lavoro dei restauratori e a loro volta quello Il gesto delle mani e spingermi ancora più dentro il concetto degli utilizzatori di un tempo: riprese da lontano, da vicino, greco di téchne, ma in un ambito più contemporaneo. nel dettaglio, mentre le lamiere curvate risuonano, rispec- Se il primo film analizzava l’arte e l’artigianato diventando un chiano, riflettono, rifrangono. Montaggi serrati alternati a film sul tempo e il suo ripetersi, Maneggiare con cura è nelle inquadrature più lunghe, intermezzi con depistaggi tematici mie intenzioni un film sul tempo nella memoria. sulle persone che come in un girotondo hanno seguito tutte Tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, mentre Il gesto delle le varie fasi della lavorazione. Anche per questo motivo la la- mani finiva la sua intensa e fortunata vita di proiezioni, due vorazione ha richiesto diversi mesi di lavoro sull’audio con dei principali artigiani della Fonderia Battaglia andavano in Massimo Mariani, Tommaso Barbaro, Brambilla, Mattia pensione. E altri due professionisti in pensione, Aurelio Pontremoli, Emanuele Pullini: i cambi dei luoghi, i rumori Ascoli e Tommaso Rossini, sono i protagonisti di Maneg- degli strumenti, i contrasti tra gli spazi e tra le voci, erano più giare con cura. Senza di loro rimarrebbe solamente ciò che i di sfumature, erano parte della memoria di un oggetto e di libri riportano: una fredda traccia da (ironia del linguaggio) quella delle persone che attorno a “lui” hanno lavorato, riso, “manuale”. scherzato, discusso. Vissuto e ricordato. 4
03 NOTE DI REGIA DI FRANCESCO CLERICI Un film sul tempo come quello che volevo realizzare ha bisogno di giocare su un equilibrio tra reale e simbolico. Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia è - come la Fonderia Battaglia nel film precedente - uno spazio che garantisce un’unità di luogo dentro cui si intrecciano archivi, memorie, storie, umanità. È uno spazio fisico e narrativo in cui mi sono fatto volentieri guidare dalla sapiente mano di Simona Casonato, che oltre a lavorare per il Museo è fine sceneggiatrice e conosce le pratiche della storia orale e della ricerca etnografica. Il montaggio segue spesso moti interni più che spinte narrative: è un film che fa della divagazione (scientifica e umana) la sua struttura. La fotografia è invece più pulita, più “scientifica”, più asettica e a fuoco rispetto allo “sporco” dei miei film MANEGGIARE CON CURA / FOTOGRAMMA @ FRANCESCO CLERICI precedenti: il processo di color correction, ancora una volta eseguito da Andrea Paganini, è stato qui molto più massiccio e importante per trovare quella spinta analitica che il film richiedeva. Ma è proprio nel contrasto tra un’analisi scientifica che si presuppone obbiettiva e fredda e gli slanci di divagazione che seguono una curiosità prettamente umana il centro narrativo cui ho cercato di ancorare lo spirito del film, che termina senza più le belle riprese, la loro stabilità, la loro nitidezza, per scomparire in un momento soltanto umano “rubato” con un cellulare. Claudio Gotti, compositore delle musiche (di questo film e de Il gesto delle mani), è un fisico delle particelle, ricer- catore all’Università degli studi di Milano Bicocca, nonché vincitore del premio “Early Carreer Scientist Award” per aver sviluppato un circuito integrato per la rivelazione di fotoni MANEGGIARE CON CURA / FOTOGRAMMA3 @ FRANCESCO CLERICI con fotomoltiplicatori multi-anodo. Affidarmi a lui per queste musiche che ibridano materiali d’archivio e sonorità anni Ottanta è stato un vero piacere. 5
04 ACCELERATORE COCKROFT-WALTON L’acceleratore protagonista del film, ufficialmente “Accele- ratore Cockcroft-Walton del CISE”, fa parte delle collezioni di strumentazione scientifica e risale al 1950. Oggi è esposto al centro della mostra “Extreme”, la nuova area dedicata alla fisica delle particelle inaugurata nel 2016. Il sistema detto “Cockcroft-Walton”, è stato ideato agli inizi degli anni ‘30 dal fisico britannico John Douglas Cockcroft e dal fisico irlandese Ernest Thomas Sinton Walton. Grazie ad esso, è stato possibile ottenere la prima disinte- grazione nucleare artificiale della storia, una condizione indispensabile per poter fstudiare la struttura più intima del- la materia. Per molti anni questo tipo di dispositivo è stato il principale strumento di indagine a disposizione dei fisici nucleari. In seguito sono stati sviluppati altri tipi di acce- leratori, il cui esempio più avanzato è oggi il Large Hadron Collider del CERN. L’esemplare proviene dal CISE (Centro Informazioni Studi ed Esperienze), un importante centro di ricerca nel campo della fisica del nucleo creato da tre giovani scienziati milanesi, Carlo Salvetti, Giorgio Salvini e Mario Silvestri. Il CISE ha operato tra Milano e Segrate (MI) dal 1946 al 1996. È stato un centro di ricerca pionieristico nel suo settore, il primo ad essere inaugurato nell’immediato dopoguerra; ha successi- vamente avuto un ruolo di primo piano nello sviluppo nella ricerca in vari settori e nelle politiche energetiche nazionali. COCKCROFT-WALTON @ CISE-ISEC 6
04 ACCELERATORE COCKROFT-WALTON L’acceleratore conservato al Museo fu realizzato “in casa” dai ricercatori. È un esempio dello spirito di adattamento e della forza di volontà che animano il secondo dopoguerra in Italia, un periodo in cui le difficoltà materiali provocate dall’uscita dal conflitto e la scarsità di informazioni rendono difficile la ricerca in certi campi. Difficoltà che non impedi- scono di perseguire artigianalmente, ma con tenacia, risultati scientifici che aspirano – e spesso ci riescono – a dialogare con ambiti internazionali. L’oggetto viene donato al Museo dal CISE stesso, nel 1965, dopo essere diventato obsoleto. Rimane esposto per alcuni anni nella Galleria di Fisica Moderna. Il tempo passa e anche la sezione non è più attuale: al suo smantellamento, lo strumento viene parzialmente smontato e collocato in deposito. Il film di Clerici comincia qui, nel giorno in cui l’acceleratore, opaco dopo molti anni di riposo forzato, viene prescelto per la nuova esposizione e riportato a nuova luce e nuovi sguardi. EXTREME - ALLA RCERCA DELLE PARTICELLE @ PAOLO SOAVE 7
05 DIETRO LE QUINTE A cura di Simona Casonato, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, co-sceneggiatrice L’AVVENTURA DEL FILM: UNA STORIOGRAFIA PARTECIPATA Il film è una produzione indipendente nata in modo spontaneo e informale, da una manifestazione di interesse reciproco tra il regista e il Museo, durante un incontro alla fine dell’inverno del 2016. È bastato un giorno. L’indomani, Francesco Clerici si è presentato al Museo con la macchina da presa, ha premuto “rec” e si è inserito in modo trasparen- te – e inesorabile – nel flusso quotidiano del nostro lavoro. Ha preso così vita, senza che ce ne accorgessimo, una vera e propria residenza artistica, in cui l’apporto poetico ed estetico della ripresa cinematografica è progressivamente diventato un elemento organico nel lavoro di ricerca, studio e valorizzazione dell’acceleratore, condotto dallo staff museale. Il processo che Francesco Clerici ha filmato nei dettagli costituisce un valido esempio del lavoro che è al cuore di ogni museo e che ne sostanzia il significato storico; un lavoro che, tuttavia, raramente è visibile, nella sua pratica e nelle sue ritualità. BACKSTAGE / MANEGGIARE CON CURA @ FRANCESCO CLERICI 8
05 DIETRO LE QUINTE Il lavoro di restauro che avevamo previsto aveva due componenti: una fisica, tesa conservare e rendere leggibile lo strumento, e l’altra mnemonica, volta a recuperare il conte- sto e la memoria, attraverso interviste di storia orale. Con naturalezza, il film mostra entrambi gli aspetti senza usare interviste frontali (che pure il Museo ha realizzato in separata sede per il proprio archivio). Il film mostra, anzi rivela, che fare storia nei musei è un lavoro interdisciplinare e collettivo, che coinvolge profes- sioni, soggetti sociali e competenze assai diverse: nei musei spesso si fa public history, si narra la storia in modo rigoroso e insieme partecipato. Accanto ai professionisti del Museo, le restauratrici in residence della società Strati, i curatori, i conservatori, gli allestitori e i volontari, nel film infatti vediamo in azione anche dei testimoni diretti. L’associazione CISE2007, formata da ex-dipendenti del CISE allo scopo di perpetuarne il metodo di ricerca e la memoria, mette in campo Tommaso Rossini e Aurelio Ascoli, due ex dirigenti che hanno utilizzato l’acceleratore. Essi sono a tutti gli effetti parte del team che ricostruisce il senso e l’aspetto dell’oggetto. C’è poi l’intervento di altri soggetti che non sono visibili e che lasciano nel film tracce indirette, ma fondamentali: le immagini e le notizie storiche che punteggiano il racconto. MANEGGIARE CON CURA / FOTOGRAMMA @ FRANCESCO CLERICI Ci sono storici professionisti dell’Università degli Studi di Milano, archivi industriali e d’immagine come la Fondazione ISEC – Istituto per la storia dell’età contemporanea di Sesto S. Giovanni (MI), l’Archivio Nazionale Cinema Impresa - CSC di Ivrea (TO) e infine, ma non certo ultimo, il generoso contributo fornito dall’Archivio dell’Istituto Luce, di Cinecittà Luce (Roma). 9
05 DIETRO LE QUINTE IL MUSEO E IL CINEMA SCIENTIFICO: UNA LUNGA STORIA Lavorare insieme a Francesco Clerici è stata dunque una tappa rilevante della volontà del Museo di rendere partecipe la collettività del proprio lavoro sul patrimonio tecnico-scientifico nazionale e internazionale. Si è trattato di un esperimento interdisciplinare, museo- logico e cinematografico, compiuto in nome dei principi fondanti del Museo, che promuovono il dialogo tra saperi diversi. Il film è un progetto rivolto al futuro perché segna la strada da percorrere nei confronti di una parte del nostro patri- monio per cui c’è ancora molto da fare, ossia il patrimonio immateriale legato al sapere tecnico-scientifico. Ciascun oggetto delle collezioni, testimonianza materiale, incorpora naturalmente anche una serie di aspetti intangi- bili: pratiche d’uso, sapienza manuale e corporea, vissuti biografici, relazioni sociali ed affettive, dinamiche economi- che, e così via. La documentazione visiva, la storia orale, la narrazione cine- matografica sono strumenti riconosciuti per la rivelazione, indagine e conservazione del patrimonio immateriale, ma non sono molte, in Italia, le esperienze di questo tipo nell’ambito della scienza. In questo senso, il film segna per il Museo una tappa importante della messa a punto di uno stile di raccolta nel nostro settore. MANEGGIARE CON CURA / FOTOGRAMMA @ FRANCESCO CLERICI Il cinema di Clerici è un cinema d’osservazione, che ha le caratteristiche e il metodo della documentazione etnografica: ossia è cinema che si fa portatore di una cura scientifica nella rappresentazione del proprio oggetto, che usa la messa in scena non solo per esporre ma anche per indagare. Poi, su questa indagine, costruisce un’avventura estetica per chi guarda. In questo modo di procedere c’è una profonda consonanza con i compiti essenziali di un museo, che secondo la definizione dell’International Council of Museums (ICOM), acquisisce, conserva, comunica ed espone testimonianze “per scopi di studio, istruzione e diletto”. 10
05 DIETRO LE QUINTE Qui si aggancia il secondo significato del progetto, che fa RINGRAZIAMENTI invece riferimento al passato del Museo. Il Museo ha potuto supportate Francesco Clerici nel met- Maneggiare con cura, grazie a questa sua natura di tere a punto la sceneggiatura grazie al contributo di molte “documento proiettato”, di trasposizione sullo schermo persone: informazioni, idee, spunti e contributi materiali; dell’osservazione minuziosa di un fenomeno reale può essere spesso entusiasti, a volte utilmente critici, sempre gentili. considerato un esempio di cinema “scientifico”. Ringra ziamo qui le persone che nel film ci sono ma Nella sua dimensione di racconto, il film recupera la non si vedono: i membri di CISE2007, rappresentati memoria dell’acceleratore e della fisica nucleare italiana. degnamente da Flavio Parozzi e Gianni Pampurini; il prof. Ma il film in quanto prodotto permette di recuperare un’altra Leonardo Gariboldi del Dipartimento di Fisica dell’Univer- memoria: quella del rapporto originario del Museo con la sità degli Studi di Milano, con i suoi allievi Guido Zorzi e cinematografia. Simone Zanin; Primo Ferrari della Fondazione ISEC; Patrizia Cacciani e Cristiano Migliorelli dell’Istituto Luce Cinecittà; Nell’impostazione originaria dell’Istituzione veniva conferito Sergio Toffetti ed Elena Testa dell’Archivio Nazionale Cine- un ruolo di primo piano alla “cinematografia educativa e ma Impresa – CSC di Ivrea (TO); Gian Francesco Giudice ed culturale”, che, nell’idea di Guido Ucelli, era uno dei comple- Emma Sanders del CERN di Ginevra (CH); la sig.ra Romana menti indispensabili di un “moderno centro di vita culturale”. Palazzo, moglie di Tommaso Rossini. Il lascito p iù evidente di questa ambizione è la lussuosa sala Infine, non ultimi, dobbiamo ringraziare tutti i colleghi del (ora auditorium) progettata da Piero Portaluppi, architetto Museo che hanno generosamente contribuito a questa milanese di fama. La sala in origine ospitava più di 600 posti avventura. e per diversi anni propose una programmazione giornaliera caratterizzata da un grande rigore critico. Il documentario di matrice scientifica, realizzato cioè a scopi non di mero intrattenimento, bensì di indagine e co- noscenza, era al centro degli interessi dei primi curatori della programmazione. In questo contesto, il termine “scientifico” si riferiva alle modalità, più che all’argomento del film. Film di scienza, industria, tecnica ma anche antropologia, viaggi, arte, esplorazione: nella sala cinematografica del Museo prendeva vita un secondo museo “vivente” che animava le collezioni, legandole alla magia delle imma- gini in movimento. Ci piace dunque pensare che il lavoro fatto insieme a Francesco Clerici sia una riscoperta, oggi, di un preciso valore culturale che il Museo attribuiva in origine all’arte e alla tecnica del cinema: un modo di riflettere sulla relazione sempre importante tra la realtà e le sue rappresentazioni e sul legame indissolubile tra la scienza e l’arte. 11
06 IL MUSEO E IL SUO PATRIMONIO STORICO Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, inaugurato nel 1953, racconta storie di scienza, tecnologia e industria. L’idea del fondatore, l’indu- striale milanese Guido Ucelli, era quella di dotare l’Italia, al pari degli altri grandi Paesi europei, di un museo che raccontasse “il divenire del mondo” a partire da uno sguardo di unità della cultura. Questa idea di dialogo tra la cultura umanistica e la cultura tecnico scientifica ancora oggi ispira il piano strategico di sviluppo dell’Istituzione. Oggi il Museo è uno dei più visitati in Italia e tra i più impor- tanti in Europa, con 500.000 visitatori che percorrono i suoi 25.000 metri quadri espositivi ogni anno e fruiscono della sua proposta di mostre permanenti e temporanee, eventi culturali e attività educative hands-on, per le quali è ricono- sciuto come centro di eccellenza a livello internazionale. Il patrimonio storico, inteso come l’insieme delle testimo- nianze materiali e immateriali custodite dal Museo, è il cuore dell’istituzione. Per missione il Museo acquisisce, conserva, studia e comu- nica il patrimonio storico attraverso una varietà di iniziative rivolte a pubblici diversi, confrontandosi con le esperienze e le best practices a livello internazionale. Il patrimonio storico è un intermediario tra passato e futu- ro, tra tradizione e innovazione, da cui possono nascere vocazioni, ispirazioni e spinte al cambiamento, e l’impegno del Museo è di renderlo accessibile a tutti. CHIOSTRO MUSEO @ ARCHIVIOMUSEO Il fascino dell’oggetto vero e la forza narrativa dei materiali originali permettono di coinvolgere diverse tipologie di pubblico sul valore della storia della scienza e della tecnologia, con lo scopo di migliorare la coscienza critica sui grandi cambiamenti culturali avvenuti nel passato e di contestualiz- zare più correttamente quelli in atto. Il patrimonio tecnico scientifico ed industriale italiano ancora fatica a trovare a livello pubblico la propria legittima- zione rispetto al patrimonio storico artistico, architettonico e etnologico. La questione si pone in realtà a livello europeo, sebbene sia evidente che scienza e tecnologia siano motori trainanti delle grandi trasformazioni che hanno dato forma alla società contemporanea. 12
06 IL MUSEO E IL SUO PATRIMONIO STORICO Le collezioni del Museo, formatesi a partire dagli anni ‘30 del Novecento, includono testimonianze rappresentative della storia della scienza, della tecnologia e dell’industria italiane dal XIX secolo ai giorni nostri. Contano 16.700 beni storici e includono strumenti tecnico scientifici, macchine e impianti anche di grandi dimensioni, in particolare relativi ai mezzi di trasporto, alla produzione di energia, all’indu- stria siderurgica, alle telecomunicazioni e all’informatica e all’astronautica. A queste si affiancano una collezione di beni artistici (2.500 tra dipinti, disegni, sculture, oggetti d’arte applicata e medaglie), l’archivio cartaceo e fotografi- co (450 metri lineari di documenti e 50.000 fotografie) e la biblioteca (50.000 volumi e riviste). La conservazione del patrimonio storico è una tra le prin- cipali funzioni del Museo. Gli interventi di restauro sono progettati e realizzati con gruppi di lavoro interdisciplinari costituiti dai restauratori in residence di Strati e gli Istituti di Alta Formazione, in collaborazione con la Soprintenden- za. Prevedono il ripristino formale dell’oggetto, ma anche il suo corretto allestimento nella sezione espositiva, con lo scopo di conservarne le condizioni e migliorarne la frui- zione pubblica. Durante l’anno, in occasioni speciali, i conservatori e i curatori del Museo accompagnano il pubblico a visitare i depositi, rendendo visibile il lavoro “dietro le quinte” per la salvaguardia del patrimonio storico. SOTTOMARINO TOTI E LE CAVALLERIZZE @ ARCHIVIOMUSEO 13
07 LE PROIEZIONI DEL FILM La prima italiana avverrà sabato 21 ottobre 2017 in occasione della quinta edizione del Milano Design Film Festival (MDFF 19 – 22 ottobre), che si svolge da 4 anni presso il rinnovato Anteo Palazzo del Cinema, location tradizionalmente legata ad una programmazione d’autore. Il festival milanese, che ha per tema la cultura del progetto, è anche una piattaforma d’informazione, d’aggiornamento, di sperimentazione e d’incontro, che si caratterizza per la qualità dei contenuti e per un’inedita ed efficace capacità di dialogo con un pubblico trasversale. A inizio ottobre inoltre il film è stato proiettato anche a Parigi, al Musée des Arts et Métiers durante la conferenza internazionale Artefacts. Sarà poi in Sudafrica al Cape Town International Film Market and Festival e successivamente a Mosca al 360° Science and Technology Film Festival . La prima mondiale si è tenuta all’Intangible Heritage Film Festival ospitato dal National Intangible Heritage Center di Jeonju in Corea del Sud. Secondo gli organizzatori, Maneggiare con cura è una delle 10 “gemme nascoste che raccontano il patrimonio immateriale” scelte tra un totale di 1048 film che hanno partecipato alla selezione. La Corea del Sud è una delle nazioni che nell’ambito dell’ICOM e dell’UNESCO è stata ed è tra i maggiori sostenitori della necessità di salvaguardare il patrimonio immateriale dell’umanità. MDFF LOCANDINA / DESIGN BY NOMA BAR 14
08 BIOGRAFIA DEL REGISTA Francesco Clerici, nato a Milano, si è laureato in Storia e Critica dell’Arte presso l’Università degli Studi; è docu- mentarista e scrittore. Dal 2009 collabora con la CICAE (Confédération Internationale des Cinéma d’Art e d’Essai), con l’artista Velasco Vitali e tiene corsi e lezioni per scuole, università italiane (Università Bicocca di Milano, Università degli studi di Milano, Università degli studi di Parma) e Campus stranieri. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo libro di racconti 24 Fotogrammi: storia aneddotica del cinema (Secondavista Edizioni, 2012). Il Gesto delle Mani, il suo primo documentario lungome- traggio, è stato presentato al Festival del Cinema di Berlino 2015 nella sezione FORUM, dove ha vinto il premio della critica internazionale FIPRESCI. I suoi lavori sono stati presentati a festival in tutto il mondo (London Film Festival, Viennale, RIDM Montreal, Sarajevo film festival), e in sedi quali National Gallery of Art di Washington, British Film Institute di Londra, Irish Film Institute di Dublino, Cineteca Mexicana di Città del Messico, Cinemateca Uruguayana di Montevideo, Dundee Contemporary Art Museum, Istitute of Contemporary Arts di Londra, Barbican, Festival di Filosofia Moderna di Modena, The National Sculpture Factory di Cork, MART di Rovereto, Centrum Sztuki Współczesnej Zamek Ujazdowski di Varsavia, Muzeul Național al Ţăranului Român di Buca- rest, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” Milano, Palazzo Reale a Milano. FRANCESCO CLERICI 15
09 FILMOGRAFIA SELEZIONATA STORIE NEL CEMENTO la vita nell’istituto Marchiondi-Spagliardi, 2010. Documentario, 28’ (Premio FAI al Milano Film Festival 2010 / Selezione Ufficiale Sciacca film festival 2010) IL GESTO DELLE MANI 2015. Documentario, 77’ (Premio FIPRESCI al Festival del cinema di Berlino 2015). FRAMMENTI DI UN DISCORSO AMOROSO 2016. Sperimentale. 6’ Prodotto da Agis Lombarda e Archivio del Cinema d’impresa di Ivrea (Selezione ufficiale Milano Design Film Festival 2016) LE VIE DEL CINEMA 2016. Animazione. 50’’ Prodotto da Agis Lombarda come sigla della rassegna “Le vie del cinema”, i film di Venezia, Locarno e Cannes a Milano. GIANCARLO VITALI. TIME OUT 2017. Documentario. 32’. Prodotto da ArchiviVitali in occasione della mostra personale di Giancarlo Vitali presso Palazzo Reale, Castello Sforzesco, Museo di Storia Naturale (Milano). MANEGGIARE CON CURA 2017. Documentario. 78’ Prodotto in collaborazione con Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, Istituto Luce, Associazione CISE 2007, Fondazione ISEC Istituto per la storia dell’età Contemporanea, CERN (Selezione Ufficiale Intangible Heritage International Film Festival di Jeonju - Corea del Sud, 360° Moscow Scientific Film Festival) GILLO DORFLES. IN UN BICCHIERE D’ACQUA 2017. Documentario. 11’ Prodotto da Milano Design Film Festival e MIR Cinematografica (Film d’apertura del Milano Design Film Festival 2017 presso la Triennale di Milano) 16
10 CREDITI DEL FILM MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI PRESENTA CON PRODUTTORI ESECUTIVI Aurelio Ascoli Jon Barrenechea Maria Baruffetti Francesco Clerici Giulia Basilissi Marianna Cappellina MONTAGGIO AUDIO Claudio Giorgione Michele Brambilla Vincenzo Iannone Mattia Pontremoli Marco Iezzi Emanuele Pullini Antonio e Daniele Menegaldo Claudia Porta MIX AUDIO, SUPERVISIONE MONTAGGIO DEL SUONO Luca Reduzzi Massimo Mariani Tommaso Rossini Tommaso Barbaro COORDINATORI DI PRODUZIONE RICERCHE AGGIUNTIVE Grazia Cavanna Simona Casonato Martina De Santis Leonardo Gariboldi Kilgore Trout Luca Reduzzi COLOR CORRECTION, SUPERVISIONE CON IL SUPPORTO DI ALLA POSTPRODUZIONE Istituto Luce Cinecittà, Roma Andrea Paganini Archivio Nazionale Cinema Impresa, Centro Sperimentale Grafica Poster di Cinematografia, Ivrea (TO) Plumdesign.it CON LA COLLABORAZIONE DI MUSICHE ORIGINALI Associazione CISE2007, Milano Claudio Gotti Fondazione ISEC, Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea, Sesto S. Giovanni (MI) LOGISTICA CERN European Laboratory for Particle Physics Simona Casonato MATERIALE D’ARCHIVIO REGIA, RIPRESE, MONTAGGIO, FOTOGRAFIA Istituto Luce, Archivio Storico Francesco Clerici United World films for the Arthur Rank Organization Ltd Archivio Nazionale Cinema d’Impresa SCENEGGIATURA Simona Casonato RIPRESE AGGIUNTIVE Francesco Clerici Francesco Zucchetti PRODUZIONE FOTO D’ARCHIVIO Gaby Ramsperger Archivio Storico Museo Nazionale della Scienza Jon Barrenechea e della Tecnica Leonardo da Vinci, Milano Francesco Clerici Archivio CISE /Fondazione ISEC, Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea, Sesto S. Giovanni (MI) 17
09 MATERIALI PER LA STAMPA E CONTATTI MATERIALI PER LA STAMPA All’indirizzo http://www.museoscienza.org/areastampa/ sono disponibili il comunicato stampa, il trailer, e alcuni fotogrammi del film. Al seguente link è disponibile il trailer del film, scaricabile a varie risoluzioni: https://vimeo.com/226189665 CONTATTI PER I GIORNALISTI UFFICIO STAMPA MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA stampa@museoscienza.it | t. +39 02 48555 450 / 343 Deborah Chiodoni m. +39 339 1536030 Paola Cuneo m. +39 338 1573807 FRANCESCO CLERICI ff.clerici@gmail.com | t. +39 3496535031 INFO PER IL PUBBLICO www.museoscienza.org/maneggiareconcura/ 18
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