Quaderno di cucina dolci - Attilio Premoli - www.attiliopremoli.altervista.org
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Attilio Premoli Quaderno di cucina dolci www.attiliopremoli.altervista.org
In cucina il termine dolce si riferisce a qualunque alimento che abbia come componente rilevante lo zucchero o il miele, servito spesso alla fine del pasto come dessert, ma gustato anche a colazione o a merenda. Rientrano in questa categoria i prodotti della pasticceria come biscotti, torte e dolci al cucchiaio, della confetteria le caramelle e marmellata, il gelato e i prodotti a base di cacao, come il cioccolato.
Marmellata o confettura. La differenza tra marmellata e confettura. Marmellata, zucchero e agrumi Sono in molti a confondere sistematicamente marmellata e confettura, per questa ragione si è mossa addirittura la Comunità Europea che, più di trent’anni fa, ha risolto la controversia con una direttiva, la 79/693 del 1979, recepita in Italia tre anni dopo con il DPR n. 401. La marmellata, dunque, è un prodotto alimentare a base di zucchero e agrumi. La percentuale di frutta deve necessariamente superare il 20% e la tipologia ammessa comprende esclusivamente arancia, mandarino, limone, cedro, bergamotto e pompelmo. La direttiva europea, inoltre, specifica che le parti degli agrumi che si possono utilizzare per preparare la marmellata sono polpa, purea, succo, estratti acquosi e scorza.
Confettura senza limiti di frutta A differenza della marmellata, la confettura può essere preparata con qualsiasi tipo di frutta. Non esistono limiti di fantasia, geografia oppure stagionalità degli alimenti che impieghiamo, l’importante è utilizzare la polpa e mai in percentuale inferiore al 35%. Nel caso di una “confettura extra” bisogna, invece, verificare che la percentuale di frutta superi il 45% del totale. La composta Chiarita la differenza tra marmellata e confettura, può essere utile chiarire anche ciò che le distingue dalla composta. Infatti, si tratta di una terza tipologia di prodotto a base di frutta che ha molto in comune con le altre, ma è generalmente considerata più sana. Sebbene non esista una vera e propria regolamentazione a proposito, solitamente nella composta la frutta supera i due terzi del totale e la quantità di zucchero è sensibilmente inferiore rispetto alle altre preparazioni. Per questa ragione, la composta viene spesso consigliata per fare una colazione sana.
Marmellata, confetture e composte Sterilizzare i vasetti. Di grande importanza per evitare spiacevoli sorprese è la sterilizzazione dei vasetti. Esistono diverse metodologie per ottenere la sterilizzazione, tutte valide a patto di seguire scrupolosamente le procedure. Bollitura Il metodo più classico consiste nel mettere a bollire, partendo da acqua fredda, i vasetti e le capsule di chiusura avendo l’accortezza di separarli tra di loro con degli strofinacci puliti. Si evitano, in questo modo, possibili rotture. Posizionare i vasetti con l’apertura verso l’alto e riempire la padella ed i vasetti con acqua fredda, portare a bollore e lasciare bollire per 30 minuti. Prelevare i vasetti ancora caldi e riempirli con la marmellata capovolgendoli per ottenere il vuoto.
Lavastoviglie Un metodo pratico con un basso rischio di rottura consiste nell’utilizzare la lavastoviglie. Mettete barattoli e coperchi all’interno e selezionate un lavaggio ad alta temperatura senza aggiungere detersivo . Quando il programma sarà terminato, riempite di marmellata calda i vasetti ancora caldi e poi chiudete con i coperchi capovolgendoli per ottenere il vuoto. Forno da cucina Un metodo altrettanto facile che richiede 30 minuti di tempo. Accendete il forno e portatelo a 130 gradi. Non alzate di più la temperatura, altrimenti rischierete di rompere il vetro. Mettete un doppio strato di giornale su tutti i ripiani del forno su cui andrete a poggiare i barattoli, ma non sul fondo. Posizionate quindi i vasetti e i coperchi sui ripiani del forno assicurandovi che non si tocchino l’un l’altro.
Chiudete il forno e lasciate tutto dentro per almeno 20 minuti. Passato il tempo necessario, togliete i barattoli dal forno usando le presine e riempiteli di marmellata ancora calda, poi richiudete il barattolo ermeticamente capovolgendolo per far formare il vuoto e lasciate raffreddare. Forno microonde Usare il microonde per sterilizzare i vostri barattoli e coperchi per la marmellata è semplice. Lavare e pulire i barattoli lasciandoli un po’ umidi, poi azionare il microonde alla massima temperatura per 30-45 secondi , a seconda delle dimensioni dei baratttoli. Estrarre i barattoli ancora caldi dall’elettrodomestico e riempirli di confettura calda, poi chiudeteli con il tappo capovolgendo per far formare il vuoto. Importante sostituire le capsule usate, menter i vasetti in vetro possono tranquillamente essere riutilizzate le capsule no.
Una capsula nuova garantisce una chiusura migliore. Vengono, inoltre, vendute separatamente dai vasetti. Vuoto Importante per la conservazione dei preparati è la formazione del vuoto. Si ottiene versando la marmellata calda nei barattoli chiudendo con forza la capsula e capovolgendo il barattolo su di un piano. La capsula rientrerà e l’assenza del “click” farà capire che il vuoto si è formato. La mancanza di del vuoto pregiudica la conservazione del prodotto. Nel caso non si sia formato il vuoto è possibile consumare comunque la marmellata che va lasciata raffreddare e conservata in frigorifero. Tutte le procedure di trattamento del prodotto finito è del confezionamento è meglio eseguirle utilizzando guanti
monouso, quelli tipo medico, reperibili nella grande distribuzione, sia alimentare che no. Preferisco preparare delle etichette con indicati gli ingredienti in valore decrescente per quantità impiegata, la data di confezionamento e la data di scadenza. E’ consigliabile aspettare un mese prima di consumare le marmellate prodotte in casa e non superare l’anno di conservazione. Da non dimenticare che le marmellate, una volta aperte, vanno conservate in frigorifero.
Marmellate, confetture e composte le ricette Marmellata di Arance 2 kg di arance possibilmente da agricoltura biologica, o almeno non trattate 2 limoni possibilmente da agricoltura biologica, o almeno non trattati 1,5 kg di zucchero Lavate le arance e i limoni, asciugateli delicatamente, prelevate la scorza ai due limoni e a meta’ delle arance, e tagliatela a striscioline sottili. In un pentolino portate a bollore mezzo litro di acqua, poi gettatevi dentro le scorze e fatele cuocere per 10 minuti. Cambiate l’acqua e portate di nuovo a bollore, scolatele e mettetele ad asciugare su un telo. Sbucciate al vivo tutte le arance, quindi tagliatele a fettine sottili, eliminando i semi e raccogliendo il succo che cade in una ciotola.
In una pentola mettete 800 ml di acqua, aggiungete lo zucchero e fatelo sciogliere, poi fatelo sobbollire per 3 minuti. Aggiungete le scorze sbollentate in precedenza, le fettine di arancia e il succo recuperato, poi continuate la cottura mescolando ed eliminando la schiuma che si formerà fino al raggiungimento della giusta densità, ci vorranno circa 25 minuti. Togliete la marmellata dal fuoco e versatela ancora caldissima nei barattoli sterilizzati, chiudeteli, capovolgeteli, aspettate almeno cinque minuti, poi raddrizzateli e lasciateli raffreddare. Conservate la vostra marmellata di arance casalinga in un luogo buio ed asciutto.
Composta di castagne Castagne 2 kg Zucchero 1,6 kg Acqua 3 bicchieri Vaniglia 1 stecca Sale 1 pizzico Fate cuocere le castagne in acqua bollente e leggermente salata, scolatele, sbucciatele e pelatele. Passatele quindi al setaccio o al passaverdura in modo da ottenere un composto che peserete. Mettete ora in una casseruola posta sul fuoco tanto zucchero quanto è il peso del composto ottenuto (da 2 kg di castagne fresche si ricaverà circa 1,6 kg di composto) e un bicchiere d’acqua per ogni ½ kg di zucchero (cioè 3 bicchieri). Unite quindi la vaniglia e fate sciogliere lo zucchero, mescolando continuamente sino a che otterrete uno sciroppo denso, togliete la stecca di vaniglia, unite il passato di castagne allo sciroppo e fate cuocere ancora sempre rimescolando a fuoco moderato per circa 40 minuti.
Mettetela ancora calda nei vasetti ben lavati e perfettamente asciutti e lasciate raffreddare a vasi scoperti. Composta di fichi Fichi 1 kg Zucchero 1 kg Il succo e la buccia di un limone Lavate i fichi delicatamente sotto l’acqua corrente, quindi sbucciateli, e tagliateli in 4 parti. Metteteli in una casseruola capiente e uniteci la buccia grattugiata e il succo di un limone. Quindi fate cuocere a fuoco moderato fino a quando i fichi non si saranno ridotti in poltiglia. Passateli in un passa verdure e versate la purea così ottenuta di nuovo in pentola, aggiungete lo zucchero e lasciate cuocere, rimestando di tanto in tanto, per 20-25 minuti fino a che la confettura non avrà raggiunto la giusta consistenza.
Se necessario durante la cottura schiumare la confettura affinché non resti opaca. Travasare la confettura di fichi ancora caldi in vasetti sterilizzati e caldi, chiudeteli e capovolgeteli in modo da far formare il sottovuoto. Confettura di zucca 1 kg di polpa di zucca 350 gr di zucchero 1 limone non trattato 1/2 bicchiere di liquore Amaretto 1/2 cucchiaino di cannella Un pizzico di noce moscata Ripulire la zucca eliminando scorza e semi; tagliare la polpa a pezzetti e riporla in una pentola d’acciaio. Aggiungete lo zucchero e poi lasciarla macerare coperta in un luogo fresco per almeno 12 ore.
Trascorso questo tempo, mettete la pentola sul fuoco e aggiungete il succo e la scorza grattugiata del limone, la noce moscata e la cannella. Fate cuocere a fuoco lento per circa un’ora e poi passate gli ingredienti al setaccio Aggiungete il liquore o in alternativa gli amaretti polverizzati e mescolate bene. Invasare immediatamente nei vasetti caldi, chiudere con i coperchi e poi capovolgerli. Succo di melagrana La preparazione è uguale ad una confettura, am può essere tenuta liquida ed utilizzata per la guarnizione di dolci al cucchiaio come la panna cotta. 2 kg di Melagrane 500 g Zucchero 2 Mele verdi 60 ml Succo di limone
Dividete le melagrane a metà, poi sgranatele e mettetene i grani in una pentola di acciaio, unite le mele tagliate a pezzetti, coprite con lo zucchero e lasciate macerare per una notte. Trascorso il tempo di riposo, unite una tazza di acqua, il succo di limone e fate cuocere per circa 20 minuti a fiamma bassa. Togliete dal fuoco e frullate (o passate allo schiacciapatate) il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo. Rimettete sul fuoco e fate cuocere ancora per altri 20 minuti mescolando spesso e schiumando di tanto in tanto. Quando la confettura ha raggiunto la giusta consistenza versatela in barattoli sterilizzati. Chiudete ermeticamente i barattoli, poi capovolgeteli per qualche minuto prima di rigirarli e lasciarli raffreddare coperti.
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